Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata
Sommario 11 Aprile 2013 SiderurgikaTv Guida TV Lo Studio Pittorico di Dimatteo Maschito. Assicurata La Via Crucis Ancora Tentativi Di Aggressione Petrolifera Strade Del Sauro "Trappola Mortale" Per Automobilisti Permesso di ricerca di idrocarburi “Tardiano� Si Inizia A Fare Sul Serio ... Il futuro del Crob tra nuovo impulso alla ricerca e migliore accoglienza dei pazienti Condannati ex consiglieri della regione Basilicata A Rionero Seconda Edizione Club San Marco Premia Torino. Albania, Una E Mille Viaggi Sport VULTURE MAGAZINE
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EVENTI VULTURE E BASILICATA
Rionero: Incontro Movimento 5 Stelle con i nuovi Meetups http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero Eventi 2013
Rionero - Premiazione Comunicare il Paesaggio http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero Eventi 2013
Rionero – Premio Letterario
Filiano: "Lacrime di Storia" La Shoah e i bambini
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http://www.siderurgikatv.com/search/label/Filiano Eventi 2013
Lavello - Sfilata di Maschere e Carri
Rionero - Incontri con gli Autori "A Bisanzio per Morire"
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http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero Eventi 2012
Rionero - Corteo Storico "Lu Muzz'c 'r lu Br'ghand" http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero Eventi 2012
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Rionero - "Agricoltura, Ambiente e Territorio, quale opportunitĂ di reinserimento sociale" http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero Eventi 2013
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Venosa - Libri nel Borgo Antico: La Casta invisibile delle Regioni
Festival di Rionero in Vulture http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012
http://www.siderurgikatv.com/search/label/Venosa%20Eventi%202012
Rionero - Presepe Vivente Vaglio Basilicata: "Leonardo da Vinci in guerra per la Pace" allocuzione di Carlo Pedretti
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http://www.siderurgikatv.com/2013/01/eventi-2013-vaglio-basilicata-premio.html
Vaglio Basilicata - Premio Letterario Mephitis: Carlo Pedretti e Pino Mango
Melfi "Ambiente e Territorio questa Terra non si tocca" http://www.siderurgikatv.com/search/label/Melfi%20Eventi%202012
http://www.siderurgikatv.com/2013/01/eventi-2013-vaglio-basilicata-premio.html
Rionero: FIDAPA "Il Parto indolore. Dal Buio alla luce" Pro-Loco Castel Lagopesole "In Die Natalis" Orchestra De Falla
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Vaglio – Leonardo Immagini di un Genio
Rionero – Festa della Castagna
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Melfi – la Notte del Brigante http://www.siderurgikatv.com/search/label/Melfi%20Eventi%202012
Rionero – Consiglio Comunale http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012
Brienza – Vivi il Medioevo Rionero – Riapertura Nuovo Campo Sportivo
http://www.siderurgikatv.com/2012/10/eventi-2012-brienza-vivi-il-medioevo.html
http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012
Rionero - Celebrazione 4 Novembre http://www.siderurgikatv.com/search/label/Rionero%20Eventi%202012
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Castel Lagopesole - "I Linguaggi delle Immagini e dei Suoni" http://www.siderurgikatv.com/search/label/Castel%20Lagopesole%20Eventi%202012
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L’appuntamento del sabato su: www.tg7basilicata.blogspot.it
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Lo Studio Pittorico di Dimatteo
Le opere di Dimatteo sono sempre dedicate ad artisti. Citiamo alcuni nomi: Fellini, Pasolini e tanti altri. Queste nature morte che presentiamo oggi sono dedicate tutte ad Anna Magnani. Faranno parte di una mostra che sarà a Milano alla "GALLERIA PINO DELL'AQUILA" in Via della Spiga 12 fra qualche giorno. Dimatteo ringrazia tutti i giornalisti e gli amici per l'attenzione che hanno verso le sue opere. La fotografia è curata come sempre da: Mario Buongiorno Mb (a.lostaglio)
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MASCHITO 29 MARZO 2013. ASSICURATA LA VIA CRUCIS GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI PERSONAGGI PROVENIENTI DAI CENTRI LIMITROFI. TRA GLI ATTORI ANCHE FIGURE CHE RICORDANO LA CACCIATA DEGLI ALBANESI DA PARTE DEI TURCHI
Maschito. La Via Crucis di quest’anno, che si rinnova da circa 50 anni, sarà ricordata come quella assicurata grazie alla presenza, come figurante, dei tanti forestieri. Dei 120 personaggi, un record senza precedenti, almeno un terzo del totale dei personaggi, era rappresentato da persone provenienti da Lavello, Palazzo San Gervasio e perfino da Filiano. Sembra che questa rievocazione della Passione di Cristo, non trovi più riscontro in questo centro arbereshe.
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La pro-loco “Frà Rosario Adduca”, organizzatrice dell’evento, presieduta da Antonio Maulà,nonostante le difficoltà nel reperire personaggi (quest’anno, per la prima volta sono state disgiunte la processione religiosa, svoltasi in mattinata da quella con personaggi viventi, svoltasi nel pomeriggio, sarà stato questo il motivo dell’allontanamento di tanti figuranti locali?) fino all’anno scorso anche il Sindaco Mastrodonato era tra i figuranti, alla fine, grazie al lavoro indefesso di Maria Canosa, Rosa Mollica e Carmelina Tamburrino, ha portato a termine questo evento, per le caratteristiche viuzze del paese lastricate dall’antica pietra bianca. Scenari naturali come la villa comunale e la fontana Skanderberg, simbolo arbereshe del paese, sono diventate le location in cui si sono celebrati la cattura e il processo a Gesù, mentre la crocifissione è avvenuta quando le luci della sera hanno avvolto la grande croce in ferro sulla collinetta “Calvario”.
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Figure emblematiche della Via Crucis di Maschito sono state le zingare: la zingara “ricca” con la sua bambina ricoperte entrambe dall’oro prestato dalle famiglie del Paese, si aggirano nel corteo incuranti del dolore e della tragicità del momento e mostrano tutto il loro disprezzo gettando sul volto di Gesù ceci e caramelle quando è sopraffatto dal peso della croce e la le zingara “povera”, altera e sprezzante, rappresenta tutta la negatività dell’uomo fornendo i chiodi per la crocifissione. Altro personaggio degno di nota è stato Malco, personaggio errante che rappresenta la perdizione cieca di coloro che hanno condannato il Signore e sconta la sua pena non trovando mai pace percuotendosi con il nodoso cordone che cinge il suo vestito, cammina con enormi sandali calzati al contrario e nessuna conosce il suo volto perchè nascosto da un cappuccio bianco.
Le origini della popolazione maschitana vengono ricordate dai personaggi dei “Moretti”, particolari figure che si fanno notare per il loro abbigliamento, il colore dei loro volti e il continuo giocare a palla. Essi rappresentano la diversità, l’altro e ricordano la cacciata degli albanesi da parte dei Turchi e quindi l’esilio. Gli organizzatori si sono lamentati dell’assenza di Rai 3 Basilicata, sempre invitata, per fortuna l’emittente della zona siderurgikatv ha assicurato con le sue riprese la riuscita di questa manifestazione. Lorenzo Zolfo 7
Le foto riprendono alcune scene della Passione di Cristo di quest’anno.
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CSAIL-INDIGNATI: ANCORA TENTATIVI DI AGGRESSIONE PETROLIFERA
“Sono passati già alcuni giorni dall’allarme lanciato sull’ennesimo tentativo di aggressione di compagnie petrolifere al nostro territorio senza alcuna reazione da parte del “monco” Governo Regionale (perché privo di due assessori chiave quali ambiente ed assetto del territorio, chiave per contrastare i progetti delle società di idrocarburi) che continua a trincerarsi dietro la moratoria per la ricerca pur sapendo che è inefficace”. E’ quanto afferma il Csail-Indignati Lucani in una nota a firma del presidente Filippo Massaro ricordando che sull’ultimo Bollettino degli Idrocarburi e delle Georisorse del 31 Marzo 2013 risulta una nuova istanza di permesso di ricerca in terraferma dell’Appennine Energy, denominata “Tardiano”, estesa su 212,4 Kmq situata per 140,18 Kmq in Basilicata e per 72,22 Kmq in Campania, in continuità geografica delle istanze dei permessi di ricerca “Monte Cavallo” della Shell e della Concessione Eni/Shell “Val d’Agri”. Essa riguarda 10 comuni (8 in Basilicata e 2 in Campania): Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana. “Dobbiamo purtroppo registrare – continua Massaro – una grave e profonda sottovalutazione oltre che da parte del Governatore-sceicco anche delle amministrazioni comunali interessate dalla nuova istanza di VULTURE MAGAZINE
permesso di ricerca “Tardiano”. E’ il caso di ricordare la forte, circostanziata e documentata denuncia del prof. Franco Ortolani dell’Università Federico II di Napoli per il quale la “mira” della compagnia petrolifera è stata eccezionale: ha individuato il cuore dei serbatoi idrogeologici di importanza eccezionale e nazionale che tra il Vallo di Diano e l’Alta Val d’Agri alimentano sorgenti perenni di acqua potabile con una portata complessiva media di circa 8000 litri al secondo con scaturigini a quota elevata. Complimenti ancora per l’imparzialità: per non scontentare nessuna delle regioni confinanti questa volta il permesso di ricerca si ubica sullo spartiacque andando ad interessare sia il bacino del fiume Calore in Campania che quello dell’Agri in Basilicata. Dunque una “scelta micidiale”, sono parole del massimo esperto, per fare in modo che ogni inquinante non sfugga dalla superficie ma si infiltri con l’acqua verso i bacini idrici sotterranei. Non possiamo permettere – conclude Massaro – che qualche altro migliaio di barile di greggio pregiudichi una risorsa di pari rilevanza quale l’acqua. Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani
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CSAIL, STRADE DEL SAURO "TRAPPOLA MORTALE" PER AUTOMOBILISTI
“La strada provinciale che attraverso il viadotto dell'Intagliata collega alla ss.598 Val d’Agri, per una lunghezza di sette km., molto stretta, mancanza di segnaletica stradale è interessata da buche profonde ed estese ed è dunque la "trappola mortale" per gli automobilisti che per evitare le stesse buche profonde rischiano di distruggere il mezzo o causare incidenti". A denunciarlo in una nota è Filippo Massaro presidente del Csail-Indignati Lucani riferendo che un ennesimo incidente, per fortuna senza conseguenze gravi per i passeggeri, si è verificato la scorsa notte a riprova delle condizioni di difficile transitabilità dell'arteria. "L’assessore provinciale e sindaco di Corleto Rosaria Vicino - dichiara il presidente del Csail Filippo Massaro dovrebbe essere attenta e manifestare maggiore interesse per le esigenze del territorio e delle popolazioni, a partire dal grave pericolo rappresentato dalla strada povinciale e quindi dovrebbe sollecitare un immediato intervento del suo collega assessore al ramo Nicola Valluzzi per denunciare il "giallo" e lo scandalo del progetto di sette milioni di euro da anni appaltato e tecnicamente "fasullo". Affidare urgentemente l'incarico a tecnici capaci di una nuova progettazione di pari importo delle somme giacenti da circa dieci anni nelle casse della Provincia indire una nuova gara d'appalto e dare inizio ai lavori urgenti e di messa in sicurezza. Il tratto stradale in questione, che viene percorso quotidianamente da molti automezzi, richiede infatti urgenti lavori di ampliamento, ammodernamento, messa in sicurezza e vigilanza. Va sottolineato che l'arteria è di vitale VULTURE MAGAZINE
importanza per i comuni di Corleto, Guardia, Aliano,Gorgoglione, Armento, per studenti, operai ed anche ambulanze per raggiungere l’ospedale di Villa d’Agri. Basterebbe - dice ancora Massaro - che solo una minima parte di un anno delle royalties del petrolio di questo territorio fossero investite per realizzare non solo la “Saurina” ma le tante altre infrastrutture indispensabili per il territorio per risolvere il problema dell'isolamento e del “gap infrastrutturale” che vivono queste comunità abbandonate da sempre dalle istituzioni. Purtroppo accade che le royalties si sottraggono al comprensorio petrolifero Val d'Agri-Sauro per sperperarle "vergognosamente" in mille rivoli e tappare i buchi, (non della strada), della Finanziaria Regionale e, questa vicenda, prova quanto sia scellerata questa scelta voluta in prima persona dal reticente-governatoresceicco De Filippo perchè non garantisce nemmeno l'incolumità degli automobilisti e dei cittadini lucani. E il Csail-Indignati Lucani non intende rinunciare alla Saurina che specie dopo le ingenti risorse finanziarie impegnate in più di trent'anni e sperperate dal governo regionale per scopi demagogici, l'importante arteria non è stata mai realizzata. Qui ci vede forti oppositori. Quanto al progetto esecutivo dell'Anas per la “vera Saurina" , nessuna novità si registra sugli aspetti progettuali riferiti al vecchio tracciato con le gallerie in terreno franoso. Intanto emerge con chiarezza quanto il CsailMassaro ha già sostenuto da anni: sono stati commessi troppi errori tecnici nell'individuazione del tracciato interessato da profonde frane e di progettazioni risultate poi “fasulle” il cui costo è stato di oltre cinque milioni di euro, scartando a priori il tracciato “Cerreto” su terreno compatto e solido, di facile realizzazione e meno costoso che avevamo proposto noi”. Corleto, 09-04-2013
Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani 10
Permesso di ricerca di idrocarburi “Tardiano” sul confine tra Basilicata e Campania: lettera aperta ai due Governatori.
I Governatori delle due regioni confinanti sapranno che sull’ultimo Bollettino degli Idrocarburi e delle Georisorse del 31 Marzo 2013 si fa riferimento all’istanza di permesso di ricerca di idrocarburi avanzata dall’Appennine Energy, denominata “Tardiano”, estesa su 212,4 Kmq situata per 140,18 Kmq in Basilicata e per 72,22 Kmq in Campania, in continuità geografica delle istanze dei permessi di ricerca “Monte Cavallo” della Shell e della Concessione Eni/Shell “Val d’Agri”. Essa riguarda 10 comuni (8 in Basilicata e 2 in Campania): Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana. L’istanza è stata presentata al Ministero dello Sviluppo Economico il 28 febbraio 2013 e dovrà ora essere esaminata dal CIRM per proseguire il suo iter successivo presso le Regioni Basilicata e Campania. Le due Regioni si troveranno a doversi pronunciare sulla nuova istanza di permesso di ricerca che interessa un territorio con le medesime caratteristiche: costituisce il cuore dei serbatoi idrogeologici di importanza eccezionale e nazionale che interessano il Vallo di Diano e l’alta val d’Agri in un’area caratterizzata dalla presenza di vari bacini chiusi endoreici dove l’acqua di ruscellamento viene assorbita in alcuni VULTURE MAGAZINE
inghiottitoi, apertisi nelle rocce calcaree, che fanno defluire l’acqua per via sotterranea sia verso la Campania che la Basilicata dove si trovano sorgenti di acqua potabile e notevole portata tra cui le acque minerali di Montesano sulla Marcellana.
Lo stesso nome del permesso di ricerca richiama il polie (bacino chiuso) di Tardiano che è il nome del grande bacino endoreico che caratterizza la zona di spartiacque, drenato da due inghiottitoi dove si infiltra l'acqua di ruscellamento per andare ad alimentare le falde sotterranee. Le rocce affioranti sono quasi esclusivamente costituite da calcari e dolomie molto fratturate e carsificate che rappresentano l’acquifero che ospita le falde sotterranee. Gli inghiottitoi che drenano il bacino chiuso di Tardiano e Spigno contribuiscono all’alimentazione, rispettivamente, delle sorgenti del Rio Cavolo ubicate nel bacino del fiume Agri e delle sorgenti minerali di Montesano. Complessivamente nell’area del permesso Tardiano vi sono circa 4000 ettari di bacini endoreici, quasi tutti in Campania. L’importanza idrogeologica dell’area in esame è ufficializzata da dati scientifici già pubblicati e relativi al PIANO DI GESTIONE ACQUE del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, Autorità di Bacino Nazionale dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, Regione Abruzzo, Regione Basilicata, Regione Calabria, Regione Campania, Regione 11
Lazio, Regione Molise, Regione Puglia (Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, D.L.vo. 152/06, L. 13/09, D.L. 194/09) Allegato 3. Varie pubblicazioni scientifiche, da molti anni, hanno evidenziato l’eccezionale importanza idrogeologica della zona di spartiacque tra Campania (vallo di Diano) e la Basilicata (alta val d’Agri). Quest’area, inoltre, è interessata da un noto problema: la tettonica attiva sismogenetica con faglie che hanno causato il disastroso sisma del 1857 (XXI grado MCS). Il permesso Tardiano confina verso nord ovest con il permesso M. Cavallo che comprende lo spartiacque tra le due Regioni lungo la dorsale dei Monti della Maddalena caratterizzati dallo stesso assetto geologico ed idrogeologico del territorio compreso nel permesso Tardiano con vari e vasti bacini chiusi drenati da inghiottitoi come Mandrano e Mandranello.
I dati scientifici ufficiali evidenziano che le rocce serbatoio carbonati che affiorano nei bacini dell’Agri e del Vallo d Diano alimentano circa 8000 litri al secondo di acqua potabile. Nella val d’Agri vi è il bacino artificiale del Pertusillo (circa 160 milioni di metri cubi) ed il bacino di VULTURE MAGAZINE
Marsico Nuovo (circa 10 milioni di metri cubi). A valle del Vallo di Diano si trova la traversa di Persano dalla quale si prelevano ogni anno 250 milioni di metri cubi per l’irrigazione della Piana del Sele. Si tratta di un patrimonio idrico di insostituibile importanza per l’assetto socio-economico delle due regioni e della Puglia: è un patrimonio di importanza nazionale che, nel periodo attuale di cambiamento climatico, deve essere assolutamente tutelato dall’inquinamento che, è noto, può derivare dalle attività petrolifere ubicate in territori sensibili come quelli caratterizzati dall’affioramento di rocce molto permeabili e dalla presenza di ingenti volumi di acque potabili sotterrane e di acque superficiali comunque usate per la potabilizzazione e l’irrigazione. E si deve sempre ricordare che si tratta di un territorio interregionale che è già stato accomunato dal disastroso terremoto del 1857. Mi permetto di sottolineare che i dati scientifici ufficiali devono essere considerati come escludenti per qualsiasi attività petrolifera nel territorio compreso tra il permesso Tardiano e Monte Cavallo. I In un ambiente geologico delicato e ricco di acqua pregiata come quello dei citati permessi vi è una assoluta incompatibilità tra attività petrolifere e conservazione della risorsa idrica di importanza strategica nazionale. Sono convinto che l’unica risposta che le regioni interessate dai permessi possono responsabilmente concedere è negare il consenso ad eseguire attività di ricerca petrolifera in quanto un pozzo sia pure esplorativo non potrà mai essere eseguito! Del resto il Governatore De Filippo recentemente in un convegno a Calitri ha dichiarato: basta petrolio al Sud. «Il piano di Passera va fermato». Cancellare la strategia energetica nazionale dei Passera e degli Scajola, aggiornandola con un piano che sappia garantire il fabbisogno del Paese in maniera 12
sostenibile, sia sotto il profilo ecologico che finanziario. “Non si può continuare a spremere dal Sud petrolio a prescindere dal parere di chi ci vive e senza dare nulla in cambio”. Sia ben chiaro che in relazione ai permessi Tardiano e Monte Cavallo, non si può ammettere che qualcosa sia dato in cambio del parere favorevole alle attività petrolifere! Non si possono assolutamente eseguire! D’accordo con De Filippo si può sostenere che le compagnie petrolifere devono rispettare territorio e popolazione, comprendendo che il futuro è nel lavoro, nella conservazione anche per le generazioni future delle risorse idriche di importanza socio-economica strategica e non nello sfruttamento intensivo (estrazione di idrocarburi e reimmissione ad elevata pressione di fluidi nel sottosuolo) e a tutti i costi del sottosuolo per di più interessato da faglie attive sismogenetiche. Naturalmente sono disponibili tutti i dati scientifici che comprovano quanto asserito circa le caratteristiche idrogeologiche e sismiche. Sono convinto che l’unica risposta che le regioni potranno responsabilmente concedere è negare il permesso ad eseguire qualsiasi attività di ricerca petrolifera nel territorio al confine tra le due Regioni e compreso nei permessi Tardiano e Monte Cavallo.
Si Inizia A Fare Sul Serio ...
Prof. Franco Ortolani Ordinario di Geologa Università di Napoli Federico II 7 aprile 2013
il Consulente tecnico d'ufficio, professor Francesco Fracassi del Dipartimento di chimica dell'Università degli Studi di Bari, nominato dalla procura di Melfi, nella sua relazione del 24 maggio 2010 evidenziava un inquinamento, conosciuto dai proprietari dell'impianto Fenice già dal 29 giugno 2000 (o dal maggio 2002) e dall'Arpa Basilicata dal 10 gennaio 2002;
Pubblicato il 3 aprile 2013, nella seduta n. 9
PETROCELLI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dello sviluppo economico e della salute. Premesso che: l'inceneritore "Fenice" del gruppo francese EDF di Melfi (Potenza) tratta 65.000 tonnellate annue di rifiuti, di cui 30.000 di rifiuti solidi assimilati agli urbani e 35.000 di rifiuti industriali; l'inceneritore è stato posto al centro di indagini giudiziarie da parte della procura della Repubblica di Potenza, che ipotizza il reato di disastro ambientale, per il quale risultano essere stati indagati responsabili di dipartimento regionale, responsabili aziendali e l'ex direttore generale dell'Arpab, nonché il suo responsabile per la provincia di Potenza, nei confronti dei quali, l'11 ottobre 2011, sono state emesse ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari;
dalla relazione è emersa quindi la condotta omissiva dell'impianto Fenice Srl EDF e dell'Arpa Basilicata, che erano già a conoscenza di un disastro ambientale a partire dalle date citate. Tuttavia dagli atti risulta che l'Arpa Basilicata non ha inviato VULTURE MAGAZINE
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alcuna comunicazione alla Procura di Melfi (ai sensi dell'art. 244 del testo unico in materia ambientale, di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006) prima del 3 marzo 2009; solo dal 2009, è in atto la procedura di messa in sicurezza d'emergenza dell'impianto Fenice, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 152 del 2006. A distanza di 4 anni dal provvedimento di messa in sicurezza, dai monitoraggi bimestrali dell'Arpa Basilicata sulle falde acquifere l'emergenza non risulta essere rientrata, ma viene certificata la prosecuzione e l'aggravamento dell'inquinamento della falda acquifera e di conseguenza del territorio. Nello specifico risultano essere presenti ferro, nickel, manganese, composti organici volatili (VOC) e fluoruri ben oltre la soglia dei parametri consentiti; tuttavia, l'Arpa Basilicata, nella sua nota n. 0008981, classificazione 26 marzo 2001, del 14 ottobre 2011 inviata a vari enti, ha sostenuto che gli interventi di messa in sicurezza d'emergenza (peraltro non ancora completati a 4 anni dall'inizio) avessero sensibilmente ridotto i livelli di contaminazione delle acque sotterranee in attesa degli interventi di bonifica, questi ultimi non ancora concordati operativamente; il dottor geologo Giampiero D'Ecclesiis, in un'ampia relazione (26 aprile 2012) redatta su iniziativa del comitato di "Diritto alla salute" di Lavello (Potenza), ebbe a dichiarare nel penultimo capoverso: "Appare quindi necessario richiedere gli indispensabili approfondimenti numerici e, laddove non fossero stati eseguiti, gli accertamenti in situ necessari per VULTURE MAGAZINE
determinare tutte le principali grandezze idrogeologiche indispensabili per procedere ad una modellizzazione del fenomeno esaminato tale da validare l'ipotesi di genesi, propagazione e diffusione dell'inquinamento e sulla base del quale procedere ad un mirato piano di bonifica dell'area". Si ipotizza che l'inquinamento dovuto all'inceneritore potrebbe far sì che si rilevino anche molti altri valori ben oltre la soglia consentita, quali ad esempio diossine, furani e PCB dei camini; l'impianto continua ad operare in base ad autorizzazioni provvisorie rilasciate dalla Provincia di Potenza nelle more del rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione da tempo scaduta; fatto che ha contribuito a far condannare l'Italia dalla Corte europea per violazione della direttiva 2008/1/CE (sentenza del 31 marzo 2011 causa C50/10); la commissione d'inchiesta della Regione Basilicata sull'impianto Fenice di Melfi, istituita dal consiglio regionale il 4 ottobre 2011, ha concluso il 20 marzo 2012 i propri lavori denunciando gravi responsabilità, sottolineate da una corposa relazione finale che evidenzia inadempienze, omissioni, ritardi con cui gli organi di controllo regionali hanno adempiuto ed adempiono ai loro compiti istituzionali, al di là dei precisi profili di responsabilità giuridica dei singoli responsabili, la definizione dei quali è compito della magistratura approfondire. Tale situazione evidenzia inoltre responsabilità degli uffici regionali e provinciali che avrebbero dovuto 14
esercitare i controlli, oltre che dei vertici passati ed attuali dell'Agenzia di protezione ambientale della Basilicata; con ordinanza sindacale a seguito della conferenza dei servizi del giugno 2012, alla quale la società non si è presentata, si intima al soggetto gestore Fenice ambiente Srl entro 15 giorni di presentare il progetto della barriera idraulica realizzata e nel contempo di fornire anche una relazione tecnica giustificativa del persistente superamento dei contaminanti nei pozzi di monitoraggio. L'ordinanza prescrive inderogabilmente l'obbligo di presentare una relazione descrittiva dei metodi proposti per l'introduzione dei fluidi traccianti al fine di verificare l'integrità dell'impianto sul quale si nutrono preoccupazioni circa il corretto funzionamento. Le attività di monitoraggio delle acque sotterranee dovranno essere svolte per un trimestre, con cadenza mensile, all'esito delle quali saranno adottate conseguenti ulteriori prescrizioni. A Fenice è stato prescritto anche di fornire una relazione specialistica contenente tutti i chiarimenti, gli approfondimenti tecnici, la raccolta sistematica dei dati acquisiti ed ogni altra integrazione, utile a risolvere tutte le criticità e le osservazioni rilevate dal documento ISPRA, dal parere espresso dalla conferenza di servizi nella seduta del giugno 2012 e dalle integrazioni richieste dalla delibera del commissario straordinario nel 2011. In caso di inottemperanza del soggetto obbligato si procederà a termini di legge denunciando quanto dovuto all'autorità giudiziaria ed assumendo tutti gli opportuni provvedimenti a tutela della salute e della pubblica incolumità; l'ordinanza ha prolungato i tempi di intervento non garantendo la salvaguardia ambientale, tanto è vero che le istituzioni territoriali e strumentali della Basilicata (Regione, Provincia di Potenza, Comune di Melfi, ARPA Basilicata, Azienda sanitaria del potentino) non sono VULTURE MAGAZINE
sembrate capaci di individuare le cause dell'inquinamento oltre a far ricondurre i valori al di sotto della concentrazione della soglia di contaminazione (C.S.C); nonostante quanto affermato nella nota dell'Arpa Basilicata del 14 ottobre 2011, dai controlli della stessa è emerso, il 25 settembre 2012, che al camino del forno rotante i valori di emissione del mercurio immesso in atmosfera sono risultati essere oltre 3 volte la soglia massima consentita: 0,177 mg/Nm3 rispetto allo 0,05 tollerato; nelle falde acquifere continua a verificarsi il superamento dei valori limite di concentrazione di sostanze inquinanti. Il soggetto attualmente gestore Fenice ambiente Srl, che ha rilevato l'impianto da EDF Fenice SpA, non ottempera ai piani di bonifica ed alle prescrizioni del Comune di Melfi circa il piano di bonifica, che comprende anche le aree a valle delle barriere idrauliche a ridosso dell'impianto, nella piana di San Nicola di Melfi. La stessa società non sembra offrire garanzie non solo economiche ma anche tecniche per assolvere alla bonifica, ricorrendo alla giustizia amministrativa contro i provvedimenti e le ordinanze sindacali del Comune di Melfi; è in atto un ricorso al TAR della Basilicata da parte della società che gestisce l'impianto, la quale considera insostenibile il sequestro dell'impianto di sua proprietà e la nomina di custodi 15
giudiziari, per porre fine al sequestro in atto; considerato che, a giudizio dell'interrogante: le istituzioni locali si sono dimostrate inadeguate e poco trasparenti nella gestione virtuosa della riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti prodotti dai residenti della Basilicata; dalle diverse interrogazioni parlamentari rivolte negli ultimi anni al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare su queste problematiche, sulla base anche delle audizioni svoltesi presso le Commissioni Ambiente delle Camere, è sempre emerso, oltre alle problematiche legate all'inquinamento pluriennale delle falde idriche, anche l'assenza di un monitoraggio della matrice ambientale aria, fatto salvo uno studio dell'Istituto superiore della sanità autonomamente realizzato; visto che: il Governo Monti ha approvato l'8 marzo 2013 una strategia energetica nazionale (SEN) in cui si ipotizza la prosecuzione del pagamento dei CIP6 e il recupero energetico dai rifiuti; si è consapevoli che quanto enunciato nella SEN è dissonante con l'indirizzo della risoluzione del Parlamento europeo del 24 maggio 2012 (risoluzione 211/2068 (UNI)) nel quale si determina che si mira alla realizzazione di "un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse". Tale risoluzione, pur non essendo una direttiva, costituisce un documento preparatorio da un lato per il settimo programma europeo d'azione per l'ambiente e dall'altra per la nuova direttiva quadro sui rifiuti prevista per il 2014; il codice dell'ambiente all'art. 301, comma 1, recita: "In applicazione del principio di
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precauzione di cui all'articolo 174, paragrafo 2, del Trattato CE, in caso di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l'ambiente, deve essere assicurato un alto livello di protezione". Tale concetto è stato ulteriormente precisato con l'articolo 3-ter introdotto dal decreto legislativo n. 4 del 2008 (integrativo del decreto legislativo n. 152 del 2006): "La tutela dell'ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell'azione preventiva"; in ottemperanza all'art 132 del codice in materia ambientale, "Nel caso di mancata effettuazione dei controlli previsti dalla parte terza" dello stesso decreto legislativo, il Ministero dell'ambiente può diffidare la Regione Basilicata a provvedere ad attuare le azioni di bonifica entro il termine massimo di 180 giorni, ovvero entro il minor termine imposto dalle esigenze di tutela ambientale e, in caso di persistente inadempienza da parte della società Fenice ambiente Srl, provvedere in via sostitutiva; nell'esercizio dei poteri sostitutivi il Ministro nomina un commissario ad acta per la gestione delle aree contaminate che pone in essere gli atti necessari agli adempimenti previsti dalla normativa vigente a carico della Regione, anche al 16
fine dell'organizzazione di un efficace sistema dei controlli, si chiede di sapere: quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere, per quanto di propria competenza, in merito alla situazione, e in particolare per giungere all'obiettivo cautelare della cessazione dell'attività di incenerimento dell'impianto fino al ripristino di condizioni di sicurezza ambientale, con parametri al di sotto della concentrazione della soglia di contaminazione, in ottemperanza all'art. 132 del decreto legislativo n. 152 del 2006; quali misure di competenza intendano porre in essere per verificare in modo estensivo ed esaustivo l'entità dei possibili danni all'ambiente prodottisi nel tempo, per monitorare e tutelare la salute della popolazione locale dagli effetti delle emissioni inquinanti; se non si ritenga necessario un intervento tempestivo e diretto per la nomina di un commissario ad acta, affinché, sulla base di un piano di caratterizzazione dell'intera area sottesa all'inceneritore Fenice, venga attuata la bonifica dell'area con oneri a carico dell'ente inadempiente; se intendano, anche in relazione a circostanze analoghe registrate in altre parti del territorio nazionale, attuare iniziative di competenza al fine di rafforzare con urgenza e con decisione i parametri di tutela ambientale e le conseguenti azioni in caso di superamento dei valori limite, con particolare riferimento alle emissioni di diossina.
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Il futuro del Crob tra nuovo impulso alla ricerca e migliore accoglienza dei pazienti
A Rionero un incontro per fare il punto sulla conferma del Ministero del “carattere scientifico” e per presentare i programmi che mirano all’innalzamento dei livelli di qualità delle prestazioni erogate. Dopo la conferma del Crob come Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico giunta con decreto del Ministero della Salute, l’Istituto programma gli interventi futuri con l’obiettivo di consolidare i risultati raggiunti e migliorare le performance là dove fosse necessario. Per fare ciò, occorre partire dalle considerazioni positive del Ministero che, tramite la commissione di Valutazione, ha rilevato nel lavoro dell’Istituto la crescita costante dell’attività assistenziale e la forte capacità attrattiva di pazienti extraregionali, la qualità dell’organizzazione dell’Istituto e delle procedure diagnostiche e terapeutiche, l’implementazione delle strutture e delle apparecchiature, il miglioramento dei parametri di economicità e di valutazione della ricerca. I programmi per i prossimi anni, presentati oggi a Rionero durante un incontro al quale hanno preso parte il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano, il direttore generale dell’Irccs Crob Pasquale Amendola e il sindaco di Rionero on. 17
Antonio Placido, mirano al perseguimento dell’eccellenza delle cure, assecondando l’orientamento dei professionisti e dell’organizzazione verso l’innalzamento continuo dei livelli di qualità delle prestazioni erogate, e allo sviluppo della ricerca biomedica e organizzativa. Forte impulso sarà dato alla governace degli screening oncologici regionali, all’inserimento dell’Istituto nelle reti funzionali relative alla ricerca e all’assistenza, con l’obiettivo di soddisfare le crescenti attese dei cittadini in termini di accesso ai servizi, di efficacia delle prestazioni e di disponibilità di informazioni in tempo reale. È impegno dell’Irccs Crob completare l’adeguamento della struttura che deve caratterizzarsi per la flessibilità, convertibilità e modularità, in modo da adattarsi all’evoluzione dei fenomeni epidemiologici, demografici, economici, sociali, di mobilità dei pazienti e alla trasformazione della geografia delle professioni sanitarie. In futuro sarà riservata particolare attenzione agli aspetti alberghieri dell’ospedale al fine di rendere meno gravosa ai pazienti l’esperienza di ricovero e favorire la risposta ai trattamenti. Tra gli obiettivi prioritari dell’Istituto vi è quello di acquisire nuove apparecchiature ed utilizzare a pieno quelle esistenti, tenendo conto anche della nuova organizzazione dell’ospedale che dovrà basarsi secondo il modello per intensità di cure in cui gli spazi vengono condivisi da più specialisti. Al termine dell'incontro è stata inaugurata dal presidente della Regione, Vito De Filippo, la nuova struttura multidisciplinare di intermediate care orientata al week hospital.
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Condannati ex consiglieri della regione Basilicata per rimborsi fittizi percepiti
POTENZA – Nel corso della precedente legislatura (tra maggio 2005 e la fine del 2008) quattro consiglieri regionali della Basilicata hanno percepito indebitamente i rimborsi chilometrici dovuti a chi ha una residenza diversa da quella della sede dell’assemblea lucana: per questo motivo il Tribunale di Potenza li ha condannati a un anno e otto mesi di reclusione per falso e truffa (con pena sospesa). L'inchiesta, condotta nel 2008 dal pm Henry John Woodcock (poi trasferito a Napoli) ha riguardato i rimborsi chilometrici percepiti dai consiglieri regionali Franco Mattia, Franco Mollica, Prospero De Franchi e Giacomo Nardiello, residenti in diversi centri del Potentino: i primi due nel 2010 sono stati rieletti nelle liste del Pdl (Mattia) e di Mpa (Mollica, poi passato all’Udc).
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Secondo l’accusa, la residenza dichiarata dai quattro sarebbe fittizia, poichè tutti in realtà avrebbero vissuto stabilmente a Potenza: i rimborsi – tra i 24 mila e i 19 mila euro in totale - secondo le norme del 2002, poi abolite, erano forfettari e calcolati sulla distanza chilometrica per 18 riunioni mensili. Gli investigatori controllarono le utenze, i cellulari e gli spostamenti dei consiglieri regionali tra il 2004 e il 2009, ma per il periodo tra aprile 2004 e maggio 2005 è poi intervenuta la prescrizione. Dopo il trasferimento di Woodcock, il fascicolo è passato al pm Sergio Marotta, che oggi in aula, prima della camera di consiglio, aveva chiesto l’assoluzione (“perchè il fatto non sussiste») per i quattro imputati. Dopo la lettura del dispositivo da parte del giudice, Aldo Gubitosi, tutti si sono detti «sconcertati» e alcuni hanno anche parlato di «sentenza politica», evidenziando che «la residenza è reale e in quei Comuni ci viviamo – hanno aggiunto – e non abbiamo mai dichiarato il falso». (La Gazzetta del Mezzogiorno)
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A RIONERO SECONDA EDIZIONE CLUB SAN MARCO PREMIA
Si svolgerà a Rionero in Vulture sabato 13 aprile, presso il Cine-teatro Vorrasi (inizio ore 21) la seconda edizione del “Club San Marco Premia”, manifestazione di spettacolo, cultura, impegno civile. L’evento sarà presentato da Ertilia Giordano con un ricco cast di ospiti tra i quali Cristiano Malgioglio, Gigi Vigliani, il soprano Elena Kozina, Mario Bellitti e l’illusionista Genius. In questa seconda edizione il Club San Marco ha deciso di conferire il riconoscimento di merito all’artista Luigi Viglioglia, in arte Gigi Vigliani, di origini rioneresi. Uomo dalle mille voci, contraddistintosi nel mondo dello spettacolo e che mantiene vivo il legame con le sue origini. Secondo la motivazione “il premio è da sprone a riconoscere e valorizzare i giovani talenti locali. Un modo anche per essere orgogliosi della nostra terra, delle nostre origini e per continuare a divulgare e a far conoscere sempre più e meglio il nostro territorio”. Il premio è un manufatto realizzato dallo scultore rionerese, prof. Bruno Di Giacomo, ricavato da pietra lavica e arricchito da una fascia di lamina metallica e rappresenta il Monte Vulture con i Laghi di Monticchio. L’Associazione Club San Marco conta 130 soci di diversi comuni lucani e promuove attività culturali, religiose, di solidarietà sociale, in collaborazione con altre associazioni di volontariato e gli Enti Locali.
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TORINO. 5 APRILE 2013. ALBANIA, UNA E MILLE VIAGGI, STORIA E CULTURA TRA LE DUE SPONDE DELL’ADRIATICO. PRESENTE ANCHE IL NEO AMBASCIATORE ALBANESE IN ITALIA, NERITAN CEKA.A CURA DEL CENTRO DI CULTURA ALBANESE E VIAGGI SOLIDALI
Torino. Il Centro di Cultura Albanese e Viaggi Solidali ha presentato venerdì 5 aprile 2013 a Torino: "Albania, una e mille Viaggi, storia e cultura tra le due sponde dell'Adriatico". L'evento intende promuovere in modo positivo l'immagine dell'Albania come paese di storia e di cultura, presentando alcuni aspetti peculiari che rendono questo paese un interessante destinazione di viaggio e di turismo. Al centro dell’incontro, la presentazione del volume "Hotel Albania. Viaggi, migrazioni, turismo" dell'antropologo torinese Francesco Vietti, pubblicato dalla casa editrice romana Carocci (2012), che tratteggia una storia del turismo in Albania dall'epoca dell'ottocentesco Grand Tour sino ai tempi odierni. La presentazione è stata accompagnata da alcuni intermezzi musicali a cura di Diana Subashi (violino) e Lindita Kopliku (piano).In concomitanza è stata inaugurata la mostra fotografica "Albania. Vent'anni dopo" dedicata ai grandi cambiamenti economici e sociali che hanno trasformato l'Albania prima e dopo la cruciale data del 1991. Presentato in anteprima alla 30° edizione del TFF, il film prodotto dall’Istituto Luce racconta la storia delle navi della speranza che partirono nel corso del 1991 dalle coste albanesi verso
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l’Italia, avviando quello che sarebbe passato alla storia come “l’esodo degli albanesi”. Inoltre, sabato 6 aprile 2013 al Museo Nazionale di Antichità di Torino, si è svolta la conferenza “Civiltà greca e mondo illirico nell’Albania antica”, organizzata in occasione della conclusione della mostra di Palazzo Madama “Tesori del Patrimonio Culturale Albanese”. Al centro dell’incontro c’è stato l’intervento del prof. Neritan Ceka dell'Università di Tirana, insigne archeologo e ambasciatore designato dell’Albania in Italia. Con il prof. Ceka sono intervenuti anche il prof. Sandro Caranzano, direttore della Missione Archeologica Italiana in Albania ed il giornalista Benko Gjata. La conferenza è stata proposta dal Centro di Cultura Albanese, in collaborazione con il Centro Herakles-Missione Archeologica Italiana in Albania e con i patrocini di Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia, Città di Torino e Consiglio Regionale del Piemonte. L’iniziativa, organizzata appunto nell’ambito delle manifestazioni connesse alla mostra “Tesori del patrimonio culturale albanese” che si è tenuta a Palazzo Madama di Torino fino al 7 aprile 2013, è stata proposta nella prestigiosa sede del Museo Nazionale di Antichità di Torino, ove le importanti collezioni greche, romane e preistoriche faranno da suggestiva cornice all’evento aperto tanto agli specialisti che al grande pubblico. Nel corso della conferenza è stato presentato un quadro storico dell'antico territorio albanese, con articolare attenzione all'epoca degli antichi Illiri, ai rapporti con il mondo coloniale greco e alla fase di colonizzazione romana con il supporto di immagini e ricostruzioni multimediali. L'antica popolazione degli Illiri è ricordata dalle fonti scritte del mondo antico ed è attestata archeologicamente sin dalla prima età del Ferro su un vasto territorio compreso tra le alture dei Balcani e la costa Adriatica.Tale popolazione - dal singolare idioma nettamente distinto da quelli latino, greco e celtico - fu in grado di mettere in atto elaborate strategie di sopravvivenza in un territorio per molti versi inospitale; da qui la fama tout court di pirati loro attribuita dai Greci e dai Romani.
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Nel corso del IV sec. a.C., l'intensificarsi dei contatti con il mondo ellenico portò a un progressivo processo di acculturazione degli Illiri ai modelli greci: le diverse tribù insediate nella regione dell'attuale Albania acquisirono e rielaborarono gli agoni sportivi, gli spettacoli teatrali e le strutture politiche e militari tipiche della grecità delle vicine città di Epidamno e di Apollonia. In tal modo venne avviata una felice stagione che portò alla realizzazione di stadi, teatri, stoai e agorai capaci di trasformare radicalmente l'immagine dei centri politici di riferimento di molteplici koina indigeni. Durante l’incontro sono stati messi a confronto i resti archeologici della colonia greca di Apollonia con quelli di due centri illirici caratterizzati da una diversa intensità di vita urbana: la cittadella di Byllis situata nell'entroterra montagnoso lungo il corso del fiume Vjosa, e l'insediamento di Selca corrispondente con ogni probabilità all'antica Passaron - posto lungo la importante via di comunicazione transregionale rappresentata della via Egnatia. .. Al termine della serata un piccolo assaggio di dolci tradizionali albanesi ha rappresentato l'ideale saluto per tutto il pubblico convenuto. La serata è stata anche l’occasione per invitare le persone presenti a partecipare a una speciale visita guidata della mostra "I tesori del patrimonio culturale albanese" attualmente allestita presso Palazzo Madama a Torino che si terrà la seguente domenica 7 aprile. Presente a questo importante evento della cultura albanese anche l’associazione Vatra Arbereshe di Chieri (To), presieduta dal prof. Vincenzo Cucci, originario di Maschito, centro arbereshe della Basilicata.
Risultati e Classifiche Campionato di Calcio Lucano Tutte le domeniche su www.siderurgikatv.com www.tg7basilicata.blogspot.it
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Foto di gruppo al termine della lezione del Prof. Neritan CEKA neo Ambasciatore della Repubblica d'Albania in Italia, al Museo dell'Antichità di Torino ed il pubblico presente.
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LAVELLO. CAMPIONATO DI 1^ DIVISIONE DONNE. IL LAVELLO VOLLEY VINCE ANCORA
Lavello. Il Lavello vince ancora, dopo la vittoria della squadra di B2 per 3-0 contro il Turi anche le ragazze del settore giovanile regalano una vittoria ai Lavellesi. Partita vinta in casa per 3-0 contro l' Ecosunpower Potenza (25/12, 25/22, 25/22). Il Lavello Volley è scesa in campo con:Bavuso Annapia (L), Bisceglia Clara, Colonna Annalisa, D'Italia Antonella (L1), Di Stasi Carmelinda, Finiguerra Rachele (K), Netti Samantha, Pennella Angela, Rosucci Amalia Santosuosso Federica; Allenatori: Bisceglia Fabio, Bisceglia Donato. Ecco il commento dei due mister a fine partita: “Buona prestazione delle nostre ragazze, dopo aver vinto all'andata per 3-2, in casa non concedono alcun set alle ragazze del Potenza. Domenica prossima ultima partita di Campionato contro il Villa d'Agri, sabato inizia il campionato di 3° divisione con le ragazze allenate sempre dal Mister Bisceglia Fabio, a cui facciamo un grande in bocca al lupo”. Lorenzo Zolfo
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MELFI 15 MARZO 2013. LIONS CLUB MELFI. DAL CONVEGNO IL PRIMO SOCCORSO NELLO SPORT, RIBADITA L’IMPORTANZA DEL DEFIBRILLATORE. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ACQUISTERA’ ALCUNI DEFIBRILLATORI PER LE STRUTTURE SPORTIVE DELLA CITTA’
Melfi. Per salvare una vita non servono super eroi, ma semplici nozioni del primo soccorso e, cosa ancora più importante,non bisogna mai dimenticare che il tempo è vita. E’ questo uno dei messaggi lanciati ai tanti studenti, al mondo dell’associazionismo locale e agli sportivi che oggi hanno affollato l’aula consiliare del Palazzo di Città di Melfi in occasione del convegno “Il primo soccorso nello sport: il ruolo del defibrillatore”, tema nazionale sostenuto dal Governatore del Distretto 108 YA, Gianfranco Sava, promosso dal Comitato Distrettuale dei Lions ed organizzato dal Club Melfi. Nel nostro Paese, tra le 60.000 e 70.000 persone, ogni anno, vengono colpite da un arresto cardiaco improvviso: una ogni 8 minuti. La percentuale di sopravvivenza è intorno al 2% ed è strettamente legata alla tempestività dell’intervento di soccorso. “Non tutti sanno – ha puntualizzato Rosa Masi, Presidente del Lions Club Melfi - che l’utilizzo, entro pochissimi minuti, di un defibrillatore 22
anche da parte di personale non sanitario opportunamente formato, può salvare la vita alla persona colpita da arresto cardiaco”. Negli ultimi mesi la tragica scomparsa di atleti, professionisti e non, ha scosso e turbato le coscienze degli addetti ai lavori riportando alla ribalta l’importanza di dotare ogni struttura sportiva di un defibrillatore. “E’ proprio nello sport – ha aggiunto il Presidente Masi – che un simile strumento ha un valore inestimabile trattandosi di un contesto dove spesso l’euforia della competizione può far perdere la lucidità”. Ad affrontare più in dettaglio la tematica della morte improvvisa gli illustri relatori che, mettendo a disposizione le loro competenze ed esperienze, hanno offerto un’importante lezione di vita ai ragazzi. “Il paradosso – ha spiegato il dott. Francesco Sisto – è che la morte improvvisa avviene in soggetti apparentemente sani e spesso in giovani atleti. Dal punto di vista preventivo è importante sottoporsi a visite approfondite e periodiche, mentre per quanto riguarda la terapia l’unico modo per ridurre l’aritmia cardiaca è utilizzare un defibrillatore”. Per usare questo strumento non occorre una laurea, ma un breve corso di addestramento come ha ricordato il Dott. Libero Mileti. “L’utilizzo di defibrillatore non richiede particolari competenze. E’ importante seguire le istruzioni vocali e prestare poi la massima attenzione quando si eroga la scarica. Non bisogna mai farsi prendere dal panico, e altra cosa importante, bisogna iniziare subito la rianimazione e protrarla il più a lungo possibile”. A ribadire l’utilità di accurati controlli il Dott. Vincenzo Capogrosso che ha spiegato: “Nella maggior parte dei casi l’arresto cardiaco in soggetti adolescenti è collegato ad anomalie che potrebbero essere evidenziate da un banale quanto provvidenziale controllo. Inoltre, bisogna adottare uno stile di vita corretto e privo di eccessi”. Presenti all’incontro anche la Dott.ssa Saponara, il Dott. Paciello che ha ricordato l’impegno sociale dei Lions, il VULTURE MAGAZINE
Dott. Vincenzo Smaldone e il Dott. Rocco Cantore. In conclusione dei lavori è stato annunciato l’acquisto da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Melfi di alcuni defibrillatori che saranno donati alle palestre e alle strutture sportive della Città, e l’impegno del Lions Club di Melfi ad occuparsi della fase formativa nelle scuole cittadine. Lorenzo Zolfo
Le foto riprendono un momento degli interventi. Lorenzo Zolfo .
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