1
Documento di orientamento al progetto didattico
Un po’ più in là dello stereotipo Memorie in viaggio con i modenesi nel mondo (elaborazione Laboratorio di storia delle migrazioni, Università di Modena e Reggio Emilia)
I. In una “Passeggiata della memoria” ospitata qualche anno fa nel più noto “lunario” mirandolese, tra le fotografie proposte per illustrare Fatti e figure della Mirandola… dal calare dell’Ottocento al terzo Millennio compare la prima Gelateria “elettrica” della città. L’obiettivo mette in posa l’adulto, i bambini e gli strumenti di lavoro. Più del processo lavorativo, in effetti, interessa la rappresentazione del luogo, probabilmente una corte. Ma leggiamo per esteso il commento portato alla scena: La bella fotografia, che risale al 1912, potrebbe stranamente evocare retrobotteghe newyorchesi e rinviare alla tenace ed orgogliosa attività di qualche emigrante italiano giunto in America per cercare fortuna. In realtà, non ci siamo spostati da Mirandola: ci troviamo più precisamente in Via Curtatone… (1)
Ecco come uno scatto all’apparenza innocuo, preso “dietro l’angolo” e quasi centenario, ci precipita così, d’improvviso, nel poliedro della contemporaneità. Via Curtatone è un pezzo di sapere locale, ma per ritrovarne quella particolare esistenza storica – al tempo dei nonni o dei bisnonni, pur sempre nel Novecento - occorre semmai la luce globale, e riflessa, di Brooklin. Perché il nostro immaginario, nel frattempo, si è nutrito di altri scatti, semmai non personalmente provocati e dei quali facciamo comunque esperienza. Così nascono gli stereotipi sociali. La condivisione del medesimo messaggio approssima soggetti altrimenti destinati a restare estranei, familiarizza e rende comunitari luoghi prima altro da noi. Il fenomeno migratorio, in tal senso, è un soggetto privilegiato. Si pensi alla figura dello “zio” d’America, riconoscibile in quanto migrante solo se carico di fortuna! C’era un “prima”, ci potrà essere un “dopo”, ma sempre a partire dal punto di vista monoculturale della “comunità originaria”. In questo modo, collocando “altrove” l’esperienza migratoria consumata tra la partenza e l’eventuale ritorno, rischiamo fortemente di costruire narrazioni storiche monche di troppe voci. E’ quanto accade con la vecchia e cara via Curtatone del “tempo che fu”: vi accediamo attraverso la 1
Fatti e figure della Mirandola. Storia, arte, società dal calare dell’Ottocento al terzo Millennio, Edizioni “Al Barnardon”, 2000 (edizione per il 122° dello “storico lunario cittadino”). La “Passeggiata nella memoria” viene proposta e commentata da Giampaolo Ziroldi (Cf. p. 32).