DIDATTICA INCLUSIVA, BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E SPECIALE NORMALITA’. Dott. Vincenzo Gullotta PREMESSA Con la direttiva del 27.12.2012 relativa ai BES il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi Europei e ha completato il quadro italiano dell’inclusione scolastica. Norme primarie di riferimento per tutte le iniziative della scuola sono state la L. 104/92 per la disabilità, la L. 170/2010 e successive integrazioni per gli alunni con DSA, e sul tema personalizzazione la L. 53/2003. Si sposta così l’attenzione dalle procedure di certificazione alla rilevazione dei bisogni di ciascuno studente “al fine di realizzare appieno il diritto dell’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà “ (C.M. 6 marzo 2013) Ogni alunno ha diritto alla personalizzazione del processo formativo (nota prot. 2563 – 22.11.2013), quando necessario, con una “specifica attenzione alla distinzione tra ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento. Affrontare il tema dei BES nella scuola è certamente un processo complesso; per questo motivo non ci si è preoccupati di approfondire tutti i temi legati ai BES nella scuola. Aggiornamenti, giornate di studio e convegni specifici affronteranno via via i diversi aspetti e delineeranno la strategia inclusiva della nostra scuola. SCUOLA INCLUSIVA La nozione di BES non è nuova nella scuola in quanto ogni docente si e’ sempre impegnato nel riconoscimento di situazioni di difficoltà . Cambia oggi la prospettiva: da una posizione statica – costatare le difficoltà dello studente – ad una posizione dinamica – rispondere alle necessità, ai bisogni della persona in formazione. Ancora oggi possiamo notare, in molti casi, che sono gli studenti a doversi adattare alle attività o proposte didattiche ; infatti le varie attività sono state messe a punto per rispondere alle caratteristiche dello “studente tipo”, inesistente nelle nostre classi. Quando uno studente vive una condizione che ostacola la sua risposta adeguata e produttiva, è necessario che il Consiglio di Classe attui degli adattamenti alla propria proposta, in funzione del successo formativo. Il DPR 275/99 stabilisce che le istituzioni scolastiche, nel determinare il curricolo, debbano partire dalle effettive esigenze formative degli alunni concretamente rilevate: è fondamentale il passaggio dai programmi scolastici nazionali alle programmazioni curricolari da elaborare a livello collegiale e di singolo docente. Non è sufficiente definire chi sono gli studenti in situazione di BES, è invece importante cambiare il modo di insegnare e di valutare. Ogni studente deve trovare la giusta risposta ai suoi bisogni in considerazione della sua condizione. L’ espressione BES indica: 1. alunni con Legge 104/92 e Legge 170/2010 (situazione certificata) 2. alunni con Legge 53/2003 (situazione diagnosticate ma non certificate)
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