Scuola di comunicazione Luca Toschi*
Al mio maestro di Scuola Città “Pestalozzi” che mi ha insegnato ‘come fanno’ i burattini.
0. Non più idee vs. cose. Ovvero della comunicazione Ci ripetono incessantemente che uomini e cose, nella scuola e nella società tutta, stanno cambiando, cambieranno inevitabilmente. Cosa pensare di questo martellamento quotidiano, diretto o indiretto, di cui siamo fatti oggetto? A cosa sta mirando? E cosa cambia veramente, cosa non cambia? cosa è bene che non cambi? cosa è urgentissimo che si trasformi totalmente? E come? Affermare l’inevitabilità del cambiamento, di per sé, o è una constatazione che tutti possono fare, oppure rinvia all’altra banalità: l’innovazione e la sua provvidenziale necessità. Per lo più tecnologica: che altro non è, poi, che un potente cavallo di Troia per introdurre cambiamenti mirati all’affermazione di valori dove la nostra umanità appare sempre più secondaria, debole merce di scambio. Di certo oggi il mondo cambia in una modalità (velocità, quantità, natura…) mai vista prima; ma assumerne il governo, deciderne l’indirizzo, stabilirne le finalità e le relative priorità dipende da noi, e non da interventi illuminati dall’alto o dall’emergenza di masse organizzate, con vecchie e nuove tecnologie. Che questa immensa trasformazione nasca da noi ce l’hanno fatto dimenticare ad arte i tanti Signori della complessità, in lizza fra di loro per il controllo socio-economico di cortili, piazze, rioni, città, territori, aree del nostro pianeta. Niente di nuovo, né di strano, o di scandaloso, se non fosse che le terre di conquista sono sempre più vaste e, mirando direttamente alla nostra mente e ai nostri principi più profondi, individuali e collettivi, non lasciano più spazi di libertà per operazioni di ribellione e di conflitto. L’insidia è nel fatto che donne e uomini si stanno dimenticando che il senso della loro vita, il valore etico – religioso o laico poco importa – del loro esistere lo si gioca sulla possibilità di esercitare una libera scelta, sempre e *
Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Firenze.
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