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10,00 €
semestrale sulle arti
n.7 primavera-estate 2013 il numero ʻastronomicoʼ
allegato il giornalino con la pianta della città e il calendario delle mostre
Questo numero di VisitArt è dedicato all’aastronomia e al rapporto tra arte e scienza Luoghi insoliti 14 aprile 2013 apertura straordinaria e gratuita dalle 10 alle 12 di Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, Museo Casa Siviero e Museo di storia della sanità toscana prenotazione obbligatoria luoghiinsoliti@regione.toscana.it 055 4385616
Notti dell’archeologia luglio 2013 aperture straordinarie e gratuite, visite guidate, laboratori didattici, spettacoli, conferenze e molti altri eventi in tutta la Toscana per valorizzarne musei, aree e parchi archeologici www.regione.toscana.it
La notte dei musei 18 maggio 2013 istituzioni museali in tutta Europa aprono in orario notturno e con ingresso gratuito www.lanottedeimusei.it
Maggio Musicale Fiorentino fino al 31 dicembre 2013 la stagione offre concerti, opera, balletti e il 76° Festival (2 maggio-23 giugno) in scena al Comunale, al Mandela Forum, al Piccolo Teatro e in altri teatri della città www.maggiofiorentino.it
Giornate Europee del Patrimonio 28-29 settembre 2013 evento nazionale con aperture gratuite e iniziative tese a valorizzare la cultura e il patrimonio italiano e condividere con altri paesi europei le comuni radici continentali www.beniculturali.it
Festival d’Europa 7-12 maggio 2013
Notte Blu 11-12 maggio 2013 27 ore dedicate all’Europa tra musica, teatro, cinema, mostre, workshop, conferenze ed eventi sportivi www.notteblu.eu
visite guidate, percorsi didattici, convegni e tavole rotonde, eventi sportivi, spettacoli e concerti per riflettere su tematiche europee www.festivaldeuropa.eu in occasione del festival l’Associazione Via Maggio organizza eventi e incontri liberi e gratuiti legati all’arte e alla cultura, coinvolgendo spazi pubblici e privati www.viamaggio. blogspot.it foto Krisdog/123RF Archivio Fotografico
sommario
7• primavera-estate 2013 Galleria degli Uffizi Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi Museo Nazionale del Bargello Palazzo Pitti Casa Vasari Casa Buonarroti Museo di San Marco Museo degli Innocenti Galleria dell’Accademia Orsanmichele Complesso monumentale di Santa Croce Opificio delle Pietre Dure e Laboratoridi Restauro di Firenze Opera di Santa Maria del Fiore Cenacoli Cicli di affreschi Palazzo Medici Riccardi Cappelle Medicee Biblioteche Musei archeologici Fondazione Scienza e Tecnica Planetario Museo Galileo Percorsi in città. Le meridiane Musei Civici Fiorentini Palazzo Strozzi in contemporaneo Museo Nazionale Alinari della Fotografia Musei e archivi della moda ECRF Spazio Mostre Ville medicee Villa e Giardino Bardini Museo di Storia Naturale Museo per la Matematica Case museo Case della Memoria “ I grandi stranieri” Museo Stibbert Museo Horne “Stranieri” a Firenze Libri in città Bambini e ragazzi In Toscana
il calendario degli eventi è aggiornato settimanalmente e accessibile a tutti su www.visitartfirenze.com
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galleria degli uffizi
a Galleria degli Uffizi nasce all’interno di un edificio voluto da Cosimo I de’ Medici e posto accanto alla sua residenza di Palazzo Vecchio per ospitare le Magistrature delle Arti fiorentine. Qui, all’ultimo piano, a partire dagli anni ottanta del Cinquecento, il suo erede, Francesco I, collocò una serie di ritratti di uomini illustri antichi e contemporanei e creò il primo nucleo dell’attuale museo, situato nella Tribuna ottagonale cui si accede dal primo corridoio. In Tribuna Francesco conservava le opere d’arte e le rarità naturali più preziose e stupefacenti. Accanto ad essa sorsero più tardi ambienti destinati alla raccolta di strumenti scientifici e all’armeria medicea. Nei secoli successivi i Medici e in seguito i Lorena incrementarono le raccolte d’arte che vi si conservavano fino a farne uno dei più importanti musei del mondo.
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piazzale degli Uffizi aperto: da martedì a domenica 8,15-18,50 chiuso: lunedì, Capodanno, 1 maggio, Natale È consigliato prenotare i biglietti per ridurre i tempi di attesa all’ingresso
Meridiana della Tribuna Intorno al 1590 Ferdinando I de’ Medici volle dotare la Tribuna degli Uffizi di un anemometro e una meridiana. Di quest’ultima, posizionata nella cupola, non resta nessuna traccia se non nella descrizione data da Francesco Bocchi nel 1591. Si trattava probabilmente di una meridiana a camera oscura, forse ispirata a quella del Duomo. Analogamente alla cupola di Santa Maria del Fiore, anche nella Tribuna doveva trovarsi un foro gnomonico posto alla base della finestra meridionale della lanterna. Tuttavia nei recenti lavori di restauro della Tribuna non è stato ritrovato alcun segno che possa ricondurre all’esistenza della meridiana.
www.polomuseale.firenze.it/uffizi
Corridoio Vasariano Collezione Contini Bonacossi Per informazioni sugli orari e sulle modalità di prenotazione consultare il sito www.uffizi.firenze.it
aperture Nuovi Uffizi Entro giugno 2013 la Galleria degli Uffizi ha programmato il nuovo allestimento delle sale dei pittori romani, emiliani e veneti. Questa nuova apertura completa la serie di ambienti dedicati alla pittura del Cinquecento nell’infilata sud al primo piano di ponente.
Arianna addormentata. Firenze, Galleria degli Uffizi, Sala di Michelangelo. foto Maria Brunori
mostre Norma e capriccio.
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Il Gran Principe
Spagnoli in Italia agli esordi della ‘maniera moderna’
Ferdinando de’ Medici (1663-1713) collezionista e mecenate
a cura di Tommaso Mozzati e Antonio Natali Galleria degli Uffizi 5 marzo-26 maggio 2013
a cura di Riccardo Spinelli Galleria degli Uffizi 25 giugno-3 novembre 2013
Prima esposizione sugli artisti spagnoli approdati in Italia nel primo trentennio del Cinquecento e partecipi del fervido clima culturale di Firenze, Roma e Napoli; tra questi Alonso Berruguete, Pedro Machuca, Pedro Fernández detto lo “Pseudo-Bramantino”, Bartolomé Ordóñez e Diego de Silóe. Nella prima sezione della mostra, dedicata a Firenze, si ricostruisce l’attività italiana di Berruguete, valutandone la modernità in rapporto a pittori e scultori come Andrea del Sarto, Rosso, Pontormo, Baccio Bandinelli e Jacopo Sansovino e, grazie ad autografi di Donatello, Leonardo, Michelangelo, Filippino Lippi e Piero di Cosimo, il peso che la tradizione cittadina ebbe sulla sua arte. La seconda sezione riflette sul contributo di Machuca alla bottega romana del Sanzio e, attraverso i dipinti di Fernández, sull’influenza della lezione raffaellesca nel Sud, mentre nella terza sezione sono esposte eccezionali sculture eseguite da Ordóñez e de Silóe durante la residenza partenopea, vertici assoluti della statuaria ‘manierista’. L’ultima sezione ruota infine attorno alla produzione degli iberici al rientro in patria, fra Valladolid, Granada e Toledo, permettendo di valutare l’eredità della lezione italiana sul loro stile e linguaggio figurativo.
La mostra mette in evidenza la complessità degli interessi del figlio di Cosimo III e Marguerite-Louise d’Orléans e la novità delle sue scelte che portarono a Firenze i maggiori musicisti, cantanti, strumentisti, scenografi, pittori e scultori del tempo. Le otto sezioni presentano il principe a partire dagli anni della prediletta villa di Pratolino – trasformata nei decori interni e arricchita di opere dei pittori preferiti quali Livio Mehus, Pier Dandini, Domenico Tempesti, Crescenzio Onofri e Cristoforo Munari – attraverso le nozze con Violante Beatrice di Baviera fino agli allestimenti per le esequie. In mostra creazioni sacre e profane, opere di ‘natura dipinta’, oggetti sontuari, mobili e suppellettili, ritratti, documenti, bozzetti e disegni preparatori testimoniano l’evoluzione del raffinato gusto collezionistico di Ferdinando e il suo rapporto con artisti toscani e ‘stranieri’: dalle collezioni di Pratolino al rinnovamento di Palazzo Pitti, del Teatro della Pergola e del Duomo in occasione delle nozze, dagli acquisti di opere come la Madonna delle arpie di Andrea del Sarto e la Madonna col collo lungo di Parmigianino fino all’originale raccolta di ‘opere in piccolo’ riunita nella villa di Poggio a Caiano e alla successiva preferenza per la grande scultura fiorentina di fine secolo e per le scuole veneta, ligure e bolognese.
galleria degli uffizi
focus
pagine della Galleria degli Uffizi a cura di Valentina Conticelli con Monica Alderotti
Strumenti scientifici agli Uffizi Gli strumenti scientifici hanno sempre fatto parte delle collezioni degli Uffizi, da quando, dopo la morte di Francesco I de’ Medici, suo fratello Ferdinando volle affiancare alla Tribuna – già primo vero fulcro della Galleria – alcune stanze a questi esplicitamente dedicate. La prima, detta Sala della Cosmografia, allestita tra il 1589 e il 1593, era originariamente un terrazzo che il nuovo granduca volle chiudere con delle finestre facendovi affrescare le piante della Toscana e dell’Elba secondo i disegni del cosmografo di corte Stefano Bonsignori. Sul soffitto fece trasferire da Roma alcune tele di Francesco Zucchi che raffigurano Diana, dea della luna e custode del cosmo, con il suo seguito. Questa sala era destinata a ospitare due grandi e celebri globi, uno terrestre, proveniente dalla Sala delle Carte Geografiche di Palazzo Vecchio, e l’altro celeste, in forma di grande e sontuosa sfera armillare in legno dorato. La sfera fu commissionata appositamente da Ferdinando I ad Antonio Santucci delle Pomarance e terminata nel 1593. Oltre al terrazzo anche un altro ambiente, detto Stanza o Stanzino delle Matematiche (oggetto fra l’altro di una recente risistemazione, avvenuta in occasione della riapertura della adiacente Tribuna nell’estate del 2012), era dedicato alla conservazione di strumenti scientifici di varia specie. Il progetto originario prevedeva che l’ambiente fosse dedicato all’architettura militare ovvero a quelle discipline necessarie allo svolgimento dell’arte della guerra. Esso fu decorato con un ciclo di affreschi eseguito tra il 1599 e il 1600 da Giulio Parigi, architetto e scenografo di corte. Al centro della volta è raffigurata probabilmente l’Astronomia con squadra, compasso e armilla, mentre nei lati lunghi si trovano un’altra sfera armillare, un poliedro irregolare e vari strumenti scientifici. Il fregio che corre sulle pareti illustra invece episodi della vita di Tolomeo, Euclide e invenzioni di Archimede quali la leva, lo specchio ustorio e la catapulta. Qui lungo i palchetti appositamente realizzati per ospitarli trovavano posto strumenti matematici, astronomici e ottici, bilance, libri, piante e numerose carte geografiche.
Scipione Pulzone, Ferdinando I de’ Medici. Firenze, Galleria degli Uffizi
mostre “La città degli Uffizi 10”
Francesco Granacci e Giovanni Larciani all’Oratorio di Santa Caterina all’Antella
prossime mostre
a cura di Lucia Aquino e Simone Giordani Bagno a Ripoli, Oratorio di Santa Caterina 7 settembre 2013-12 gennaio 2014
Mostra di artisti ungheresi per Miklós Boskovits
Dopo la positiva esperienza della mostra L’Oratorio di Santa Caterina all’Antella e i suoi pittori curata da Angelo Tartuferi nel 2009, il Comune di Bagno a Ripoli in collaborazione con la Galleria degli Uffizi promuove un nuovo progetto espositivo della collana “La città degli Uffizi”. La selezione di opere riunite nell’Oratorio di Santa Caterina, alcune delle quali mai esposte al pubblico, si propone di contribuire alla messa a fuoco della personalità e del catalogo di Francesco Granacci, amico fraterno di Michelangelo e artefice di importanza capitale per lo sviluppo della ‘maniera moderna’. La mostra intende inoltre porre in evidenza il rapporto che dovette legare Granacci a Giovanni Larciani, l’affascinante pittore che, fino a pochi anni or sono, si celava sotto l’anonima etichetta di “Maestro dei Paesaggi Kress”.
a cura di Giovanna Giusti San Pier Scheraggio 10 ottobre-8 dicembre 2013
“La città degli Uffizi 11”
Arte a Figline Valdarno da Paolo Uccello a Vasari a cura di Nicoletta Pons Figline Valdarno, Palazzo Pretorio 19 ottobre 2013-19 gennaio 2014
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gabinetto disegni e stampe degli uffizi
focus
antica e prestigiosa collezione conservata al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, comunemente indicato come GDSU, affonda le sue origini nelle raccolte medicee. Fu in particolare Leopoldo de’ Medici, cardinale nel 1667, ad acquistare tramite i suoi agenti numerosi fogli dei maggiori artisti antichi e contemporanei. Dopo l’estinzione della dinastia medicea (1737), i Lorena contribuirono ad arricchire la collezione, poi incrementata dopo la costituzione del Regno d’Italia con numerose donazioni. Il patrimonio ammonta oggi a oltre 150.000 opere di artisti toscani e di altre scuole italiane, nonché di autori fiamminghi, olandesi, francesi, spagnoli e tedeschi.
L’
via della Ninna, 5 aperto: Sala di Esposizione secondo lo stesso orario della Galleria; Sala di Studio lunedì, mercoledì, venerdì 8,30-13,30, martedì e giovedì 8,30-17 (con accesso riservato agli studiosi, dietro lettera di presentazione)
www.polomuseale.firenze.it/musei/disegni
Scheda tecnica
Finora per l’illuminazione dell’ambiente le uniche sorgenti di luce artificiale e diffusa erano lampade alogene da 50W, inserite a gruppi di quattro in vani integrati nel soffitto ligneo. La nuova realizzazione ha visto l’installazione di 10 pannelli con tecnologia LED da 347W, uno per ogni vano esistente nel soffitto. Trattasi di un innovativo prodotto Philips (Core View panel), di forma sottile, che offre una superficie uniforme di luce oltre a una lunga durata e al basso consumo energetico. Completamente nuovo invece è l’impianto finalizzato alle luci di accento, dedicato a illuminare la fascia espositiva sulle pareti, costituito da un binario elettrificato che corre sui quattro lati della sala, completo di 30 Cantax Washer con LED e transadapter della ditta ERCO. Si tratta di faretti con tecnologia LED di 13W ciascuno con controllo di illuminamento singolo a garanzia del rispetto degli standard espositivi. Il tutto nell’ottica del risparmio energetico, della diminuzione degli interventi di manutenzione oltre al miglioramento della fruibilità delle opere esposte. Claudia Gerola Assistente tecnico Architetto
Nuova luce per il GDSU Bruno Zevi nelle sue Cronache di Architettura, descrivendo nel 1956 le sale rinnovate degli Uffizi col disegno di Michelucci, Scarpa e Gardella, volle anche far esplicito riferimento al lavoro di Edoardo Detti (del quale nel 2013 si celebra il centenario della nascita) come importante e significativo contributo di architettura contemporanea per svecchiare un museo ancora “polveroso e casuale”. Negli anni a venire gli ambienti ristrutturati da Detti, nella partizione degli spazi, nella scelta dei materiali, nel disegno curato e attento di ogni dettaglio, credo abbiano acquisito maggior valore e bellezza. Qui la lezione scarpiana (sono noti l’amicizia e il sodalizio fra Detti e Scarpa) viene in qualche modo assimilata e purgata delle talvolta eccessive ridondanze; scevra da manierismi e sofisticazioni è declinata dunque in una espressione chiara, logica e funzionale, tipicamente fiorentina. Per queste ragioni, inserirsi nell’ampio vano della sala espositiva con una nuova struttura, sia pur funzionale, ha comportato un’approfondita riflessione su come intervenire. Si poneva infatti la necessità di aumentare, ma soprattutto correggere, il livello di illuminazione artificiale, sia nei confronti delle opere da esporre che nei confronti della luminosità generale della sala. La grande finestra affacciata sul grazioso giardino pensile è una fonte luminosa troppo diretta, esposta pienamente a est, mentre le uniche sorgenti di luce artificiale e diffusa – fluorescenti secondo i dettami più avanzati dell’illuminotecnica degli anni cinquanta del Novecento – erano inserite in plafoniere che, organicamente, si integrano nel disegno del moderno soffitto ligneo, secondo una soluzione, con vetri opalini e sabbiati, adottata da Detti anche nella sala di consultazione. Quindi, con lo scopo di non alterare atmosfere di spazi ed equilibri, da allora rimasti intatti e funzionanti grazie alla consapevolezza sensibile e alla determinazione di tutte le direttrici dell’istituto, da Giulia Sinibaldi, Anna Forlani Tempesti, Annamaria Petrioli Tofani sino a Marzia Faietti, non si è fatto altro che ripristinare le originarie plafoniere a soffitto e inserire a mezz’aria un sistema illuminotecnico staccato dalle pareti e indipendente dal contesto, anche sulla scorta di illustri esempi come quello adottato di recente nelle sale della National Gallery di Londra. Le nuove sorgenti, a luce diretta a LED con ottiche ad angolo solido differenziato, evidenziano sulle pareti la fascia espositiva, controllandone il livello di illuminamento previsto dagli standard per la conservazione delle opere su carta. L’intervento, eseguito interamente con finanziamento statale, è stato ideato e progettato da chi scrive con la partecipazione e il controllo tecnico-amministrativo di Claudia Gerola e Antonio Russo. L’operazione odierna si è posta in continuità ideale con l’intervento dettiano, al punto da far sue le parole pronunciate a suo tempo da Giulia Sinibaldi nel giorno dell’inaugurazione dei lavori e ricordate in seguito da Anna Forlani Tempesti: “Inserendo le parti nuove nei vecchi spazi, [Detti] vi ha creato chiare e belle proporzioni moderne, ad esempio di come ogni cosa nuova, purché viva e schietta, possa armonizzare con cose d’altro tempo e gusto, rispettandole… Molti per lungo tempo godranno dell’atmosfera serena che ora è in queste sale, della convenienza di ogni cosa al suo fine, e della loro semplice, toscana, bellezza”. Antonio Godoli Direttore del Dipartimento di architettura e degli allestimenti museografici degli Uffizi
Progetto Euploos Catalogazione e digitalizzazione del vasto patrimonio del GDSU www.polomuseale.firenze.it/ gdsu/euploos
Nuovo allestimento del Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi foto Roberto Palermo
Percorsi di meraviglia
Opere restaurate del Bargello a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi e Ilaria Ciseri 23 marzo-18 agosto 2013 Mostra dedicata ad alcuni importanti restauri recentemente conclusi. Tra questi, l’imponente arazzo franco-fiammingo della collezione Carrand, spettacolare per la cromia e la vivacità narrativa, realizzato verso il 1480 dalla manifattura di Tournai sulla base di un cartone attribuito al Maestro di Coetivy, rappresenta l’Assalto finale a Gerusalemme da parte di Vespasiano e Tito nel 70 d.C. A diretto confronto sono esposte quattro Valve di specchio in avorio, di arte francese del Trecento, che presentano notevoli affinità compositive con le scene dell’arazzo. Un video e apparati didattici presentano le fasi più interessanti del restauro, la tecnica esecutiva e i diversi aspetti dell’arazzo. Nella sala è esposta inoltre una selezione di oreficerie e smalti a testimonianza delle straordinarie raccolte di arti applicate del museo. La seconda sala della mostra è dedicata al grande altorilievo in terracotta policroma di Dello Delli, raffigurante la Madonna in trono col Bambino e angeli (1420 circa), accompagnato da un video e pannelli esplicativi che illustrano la storia dell’opera e le fasi del restauro.
museo nazionale del bargello
mostra
l Museo Nazionale del Bargello ha sede nel palazzo, che fu del Capitano del Popolo, costruito nel 1255 e arricchito nel 1287 del Verone, la bella loggia affacciata sul cortile dove il Podestà adunava i rappresentanti delle Arti e delle Corporazioni. Divenuto nel 1502 la sede del Consiglio di Giustizia, il cui capo era il cosiddetto “Bargello”, e più tardi carcere, nel 1865 venne definitivamente trasformato in museo e destinato a ospitare straordinarie raccolte di scultura e di “arti minori”. Accoglie le più importanti sculture del Rinascimento, con capolavori di Donatello, Luca della Robbia, Verrocchio, Michelangelo, Cellini e Giambologna, oltre a prestigiose raccolte di bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie, avori, sigilli e tessili, provenienti dalle collezioni medicee e da donazioni di privati.
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eventi Musica al Bargello 11-29 luglio 2013 Serie di concerti nel cortile del Bargello organizzati in collaborazione con Orchestra da Camera Fiorentina 11 luglio 2013 Musiche di Francia, Mendelsshon Bartoldy, Bruckner e Schostakowitsch 17 luglio 2013 Musiche di Bach 23 luglio 2013 Musiche di Vivaldi, Bach e Respighi 25 luglio 2013 Musiche di Vivaldi 29 luglio 2013 Omaggio ad Astor Piazzolla Informazioni 055 783374 info@orcafi.it
www.orcafi.it
aperta: da lunedì a domenica 8,15-17 chiusa: il secondo e quarto lunedì del mese
Strumenti scientifici della collezione Carrand
La collezione di Jean Baptiste Carrand (1792-1871), donata alla città di Firenze nel 1888 e legata al Bargello, è composta da avori, tessuti, armi, monete, orologi e strumenti medievali e rinascimentali. Tra la ricca varietà di oggetti riuniti dal collezionista, si nascondono veri e propri ‘gioielli’ che, sebbene non numerosi, sono dotati di un alto valore storico e scientifico. Accanto agli esemplari di orologi da persona e da tavolo, nella Sala Carrand spiccano una sfera armillare e alcuni strumenti di misura quali un astrolabio, un quadrante, un archipenzolo, un orologio solare, un arenario e un raro esempio di cosmometro. Quest’ultimo strumento riunisce le caratteristiche di un meccanismo a orologeria e di un modello celeste, impreziosite da elementi decorativi come le personificazioni di Astrologia, Musica, Aritmetica e Geometria; in legno, carta e ottone fu realizzato a Parigi da Jacques Chauvet nel 1585. Entrambe le facce mostrano numerose indicazioni come i meridiani e i paralleli, i Poli, le stelle fisse, la linea meridiana, i segni zodiacali o i giorni dell’anno e della Luna, utili a compiere misurazioni per esempio della latitudine e longitudine, dell’ora notturna, della declinazione del Sole e dell’altezza delle stelle. Arte francese del XVI secolo, Cosmometro. Firenze, Museo del Bargello, Sala Carrand
via del Proconsolo, 4 aperto: da lunedì a domenica 8,15-13,50 chiuso: prima, terza, quinta domenica, secondo e quarto lunedì di ogni mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/bargello
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palazzo pitti
l palazzo, voluto da Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, come ariosa residenza per la famiglia ducale, è impreziosito dallo stupendo Giardino di Boboli e abilmente collegato dal Corridoio Vasariano agli Uffizi e a Palazzo Vecchio, allora sede deputata alla gestione del potere e del governo. Nella sua storia ha ospitato, oltre ai granduchi, anche i re d’Italia e oggi custodisce importanti collezioni di opere e oggetti d’arte all’interno di ambienti magnificamente conservati. Il prestigioso complesso si articola oggi in sette strutture museali.
Galleria Palatina e Appartamenti Reali
piazza Pitti www.uffizi.firenze.it
aperto: da martedì a domenica 8,15-18,50 chiuso: Capodanno, 1 maggio, Natale
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La Galleria Palatina, creata dai Lorena tra la fine del Sette e i primi decenni dell’Ottocento per ospitare i capolavori provenienti soprattutto dalle collezioni medicee, vanta opere di Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Rubens, Pietro da Cortona e di altri maestri italiani ed europei del Rinascimento e del Seicento. Visitabili anche gli Appartamenti Reali allestiti con mobili, arredi e opere d’arte databili dal XVI al XIX secolo. aperto: da martedì a domenica 8,15-18,50 chiuso: Capodanno, 1 maggio, Natale
Galleria d’Arte Moderna Esposizione di dipinti e sculture, prevalentemente di artisti italiani, databili fra la fine del Settecento e il Novecento: le opere del Neoclassicismo e del Romanticismo sono affiancate da una raccolta di dipinti dei Macchiaioli.
Museo delle Carrozze Sono visitabili su appuntamento le carrozze in uso alla corte lorenese e sabauda e gli antichi finimenti per cavalli. Il veicolo più antico è un coupé settecentesco di gusto rocaille. visitabile a richiesta, su appuntamento
Galleria del Costume Fondata nel 1983, ha sede nella Palazzina della Meridiana. Dedicata alla storia della moda dal XVIII secolo a oggi, annovera capi di abbigliamento, accessori e gioielli, oltre a costumi di scena. Cospicuo è inoltre il fondo cartaceo che include documenti d’archivio, bozzetti e disegni.
Museo delle Porcellane Allestito nella settecentesca Palazzina del Cavaliere, raccoglie le più belle porcellane d’Europa acquistate da Pietro Leopoldo e Ferdinando III, accanto a quelle provenienti dalle dimore di Parma, Piacenza e Sala Baganza.
Museo degli Argenti Prende il nome dagli argenti delle collezioni dei vescovi di Salisburgo, portati a Firenze da Ferdinando III di Lorena nel 1815, ma il nucleo pregevole è in realtà il Tesoro dei Medici, frutto di tre secoli di collezionismo e un tempo conservato nella Tribuna degli Uffizi. Vi si conservano inoltre preziose porcellane cinesi e giapponesi, anch’esse raccolte dai Medici.
Giardino di Boboli Vero e proprio museo all’aperto, popolato di statue antiche e rinascimentali, ornato di grotte e di grandi fontane, alle spalle di Palazzo Pitti si estende il Giardino di Boboli, di cui i Medici per primi curarono la sistemazione creando un modello esemplare per molte corti europee. Attraverso il giardino è possibile accedere da Palazzo Pitti a Villa Bardini. aperti: tutti i giorni, 8,15-16,30 da novembre a febbraio, 8,15-17,30 in marzo e in ottobre dopo il ritorno all’ora solare, 8,15-18,30 in aprile, maggio, settembre e ottobre prima del ritorno all’ora solare, 8,15-19,30 da giugno ad agosto chiusi: primo e ultimo lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
Da Boldini a De Pisis Firenze accoglie i capolavori di Ferrara
a cura di Simonella Condemi e Alessandra Griffo Galleria d’arte moderna, Sale del Fiorino e della Musica e Saloncino delle Statue fino al 19 maggio 2013
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Firenze accoglie alcuni capolavori delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, messi in sicurezza dopo il sisma del 2012. A Pitti sono esposti 35 dipinti e sculture del Novecento, mentre il percorso espositivo prosegue a Villa Bardini (vedi p. 33) con la sezione dedicata all’Ottocento. In mostra tre dipinti di Giovanni Boldini dialogano con opere comprese tra il simbolismo e le avanguardie del XX secolo – Muzzioli, Previati, Mentessi, Pisa, Conti, Minerbi, Bonzagni, Zucchini, Funi, Carrà, Pozzati, Sironi, Melli – per giungere alla sequenza dei dipinti di Filippo De Pisis; affianca le opere ferraresi una selezione di dipinti poco noti di Boldini, Minerbi, De Pisis, Carrà e Sironi dai depositi della Galleria fiorentina. www.daboldiniadepisis.it
Il sogno nel Rinascimento Rêver à la Renaissance a cura di Chiara Rabbi Bernard, Alessandro Cecchi e Yves Hersant Galleria Palatina 21 maggio-15 settembre 2013 L’affascinante tema del sogno, di particolare rilievo nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento, è illustrato in questa mostra (che da ottobre sarà al Museo del Luxembourg di Parigi) attraverso opere plastiche, pittoriche e letterarie che richiamano la notte e il sonno; dipinti e incisioni di soggetto mitologico e allegorico, come il Sogno del cavaliere di Raffaello da Londra –; sogni profetici di personaggi biblici, estasi di santi, visioni fantastiche e opere che alludono alla vita come sogno. Concludono la mostra la sezione dedicata a Francesco de’ Medici e al suo rapporto con il sogno – di cui è testimonianza l’Allegoria dei Sogni di Naldini nello Studiolo – e quella che richiama i temi dell’Aurora e del Risveglio, rappresentati da opere di Battista e Dosso Dossi.
Daniele Lombardi PolicroNia
mostre
Installazione e concerti Galleria d’arte moderna, Sale del Fiorino e della Musica 1-30 giugno 2013
anticipazione mostra Opere impressioniste dal Museo d’Orsay Galleria d’arte moderna, Sale del Fiorino e della Musica 23 settembre 2013 6 gennaio 2014
Lusso ed eleganza.
La porcellana francese a corte e la manifattura Ginori (1800-1830) a cura di Andreina d’Agliano Museo degli Argenti 19 marzo-23 giugno 2013 La mostra mette in evidenza la produzione della manifattura di Doccia fra la dominazione napoleonica e la Restaurazione lorenese, quando essa si fece partecipe di importanti innovazioni tecniche e stilistiche, grazie agli intensi scambi con le manifatture francesi, in particolare con Sèvres, e mediante l’apporto di artisti come Jean David, Joseph de Germain e Abraham Constantin, abili nel copiare su porcellana i più noti quadri delle Gallerie Fiorentine. Le circa 120 opere dal Museo delle Porcellane di Pitti, dal Museo Richard-Ginori, da musei italiani e francesi e da collezioni private e i documenti della Corte Lorenese, del Museo di Doccia e dell’archivio Ginori Lisci illustrano questo trentennio, gettando nuova luce su committenti e artisti, con un’attenzione particolare al ginevrino Constantin.
palazzo pitti
mostre
Diafane passioni. Avori barocchi dalle corti europee
a cura di Eike D. Schmidt e Maria Sframeli Museo degli Argenti 16 luglio-3 novembre 2013 Arte sofisticata che univa alla perizia dell’artefice la preziosità della materia, la scultura in avorio nel periodo barocco era richiesta in tutta Europa. A Firenze Ferdinando I de’ Medici iniziò una straordinaria raccolta, poi arricchitasi con centinaia di coppe, rilievi, scarabattole, ritratti e torri tornite. Oltre 150 avori dal Museo degli Argenti, da musei stranieri e da collezioni private consentono di ripercorrere la storia di quest’arte dal Quattrocento fino ai livelli raggiunti con artisti come Leonhard Kern, François Duquesnoy e Georg Petel. Due sezioni sono dedicate alla produzione delle colonie spagnole e portoghesi e agli avori torniti, piccoli miracoli di virtuosismo tecnico nei quali i tornitori tedeschi univano al piacere del capriccio il rigore scientifico del calcolo matematico intrecciando simbologia, numerologia, geometria e filosofia. Manifattura di Sèvres, Napoleone Bonaparte, 1811. Firenze, Museo delle Porcellane
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casa buonarroti
l fastoso palazzo secentesco, adibito a galleria da Michelangelo Buonarroti il Giovane, svolge una duplice funzione: testimoniare l’impegno dei Buonarroti nell’ampliare la dimora e abbellirla, al fine di raccogliervi rare collezioni d’arte e preziose eredità culturali (tra cui l’Archivio e la Biblioteca), e allo stesso tempo celebrare il genio di Michelangelo, esponendo importanti opere quali la Madonna della scala, la Battaglia dei Centauri e la ricca collezione di disegni autografi. Da non dimenticare le mostre allestite periodicamente nel museo, che si concentrano sia sul patrimonio culturale, artistico e di memorie della Casa Buonarroti sia su Michelangelo e il suo tempo.
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Beato Angelico visto da vicino fino alla fine di aprile 2013 Nella Sala del Lavabo da non perdere l’opportunità di vedere da vicino due lunette affrescate, staccate in antico dal Chiostro di Sant’Antonino: San Pietro martire che invita al silenzio, dalla parete tra il chiostro e la chiesa, e Cristo pellegrino accolto da due domenicani, in origine sopra la porta dell’Ospizio dei Pellegrini. Le lunette, restaurate nel 2012 nell’ambito dell’intervento sull’intero chiostro e destinate alla ricollocazione in parete, sono accompagnate da un video sulle operazioni di restauro.
prestiti Il museo partecipa con prestiti ad alcune mostre in Italia e all’estero: opere di Beato Angelico e Fra Bartolomeo sono al Thien’ an Men Museum di Pechino per la mostra Il Rinascimento a Firenze (fino al 30 aprile 2013), al National Museum of Western Art di Tokyo per la mostra Raffaello (fino al 2 giugno 2013) e al Centro Cultural Banco do Brasil di San Paolo per la mostra Capolavori del Rinascimento (20 luglio-25 settembre 2013); Il supplizio di Girolamo Savonarola attribuito a Filippo Dolciati è in mostra alle Cappelle Medicee di Firenze (Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze, fino al 6 ottobre 2013); lapidi e sculture trecentesche sono esposte alla Galleria dell’Accademia (Dal giglio al David, 14 maggio8 dicembre 2013); l’affresco strappato con la Madonna col Bambino di Paolo Uccello è ospite al Museo Civico di Prato per la mostra Officina pratese. Da Donatello a Filippo Lippi (14 settembre 2013-13 gennaio 2014).
via Ghibellina, 70 aperto: lunedì e da mercoledì a domenica 9,30-16 chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale
restauri in corso
www.casabuonarroti.it
opere nel Chiostro di Sant’Antonino • Colonne, capitelli e lastre di seduta • Incorniciatura marmorea del Monumento Fabroni • Medaglioni con Ritratti di illustri domenicani, XVII secolo • Bernardino Poccetti, Sant’Antonino prega davanti al Crocifisso di Orsanmichele e Sant’Antonino libera due giovani dal pericolo di annegare
prestiti
casa vasari
Il museo partecipa con il prestito di numerosi disegni alla mostra Michelangelo: Sacred and Profane, Masterpiece Drawings from the Casa Buonarroti, allestita al Muscarelle Museum of Art presso il College of William & Mary di Williamsburg fino al 14 aprile 2013 e al Museum of Fine Arts di Boston dal 21 aprile al 30 giugno 2013.
altre opere • Beato Angelico, Pala di San Marco • Lavori di manutenzione della copertura del loggiato nord del Chiostro della Spesa • Recupero funzionale delle capriate lignee dei corridoi del dormitorio Michelangelo Buonarroti, Cleopatra. Firenze, Casa Buonarroti
el 1561 Cosimo I donava a Giorgio Vasari, in segno di riconoscenza per i suoi servigi, una casa in borgo Santa Croce. Arricchita da una notevole collezione di dipinti, la casa rimase di proprietà della famiglia fino alla morte dell’ultimo discendente (1687), subendo in seguito la dispersione delle opere d’arte e varie trasformazioni degli ambienti. L’artista decorò alcuni ambienti della casa con l’aiuto di Jacopo Zucchi e di altri collaboratori; tra questi la Sala Grande, fortunatamente rimasta inalterata nel corso dei secoli, fu decorata con affreschi incentrati sul tema delle arti e sul primato della pittura, sotto forma di storie tratte da Plinio, allegorie e ritratti di tredici artisti scelti da Vasari. Dopo un periodo di abbandono, nel 2011 in occasione del quinto centenario della nascita di Vasari il lungo e complesso restauro ha consentito di restituire al pubblico questo ambiente di straordinario fascino.
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borgo Santa Croce aperto: su appuntamento con visita guidata ogni sabato alle 10, 11 e 12. Informazioni: Museo Horne 055 244661 info@museohorne.it
www.museohorne.it
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Un nuovo Mudi Il Museo degli Innocenti si trasforma I lavori di ampliamento e riqualificazione, la cui conclusione è prevista alla fine del 2014, restituiranno alla città un nuovo museo, uno spazio aperto e condiviso che racconti la storia dell’infanzia e dell’istituzione sinonimo di tutela per i diritti dei bambini. Per tutta la durata del cantiere è visitabile un percorso ridotto attraverso gli spazi architettonici: il loggiato brunelleschiano, il Cortile degli Uomini e il Cortile delle Donne, dove è temporaneamente installato il San Giovanni Evangelista di Simone Talenti. Il visitatore può inoltre immergersi in oltre quattro secoli di storia dell’ospedale, grazie a un percorso narrativo allestito con documenti d’archivio. A guidare la visita l’app My Firenze, che integra il percorso agli Innocenti con altri itinerari in città e che dall’estate 2013 è scaricabile e fruibile su smartphone del museo.
museo di san marco
Beato Angelico, Allegoria della ‘Ruota mistica’nella visione di Ezechiele. Firenze, Museo di San Marco
l convento domenicano di San Marco, realizzato nel 1436 su progetto di Michelozzo e destinato a svolgere un ruolo importante nella vita religiosa e culturale della città − ne è testimone la vicenda di Fra Girolamo Savonarola, che qui fu priore −, ospita un importante museo. La sua fama è legata soprattutto a Beato Angelico: il frate pittore affrescò infatti molti ambienti del convento, mentre altre sue opere vi sono confluite nel Novecento. Notevoli sono le raccolte del Cinquecento, con opere di Fra Bartolomeo, e la sezione dei reperti provenienti dalle demolizioni ottocentesche del centro storico.
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piazza San Marco, 3 aperto: da lunedì a venerdì 8,15-13,50, sabato, domenica e festivi 8,15-16,50 chiuso: prima, terza e quinta domenica, secondo e quarto lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/ musei/sanmarco
anticipazione mostra Mattia Corvino e Firenze
comunicazioni del museo
Arte e Umanesimo alla corte del re di Ungheria
La Sala Capitolare è chiusa nel periodo estivo in occasione del restauro della Crocifissione e santi affrescata da Beato Angelico
a cura di Magnolia Scudieri, Lia Brunori, Péter Farbaky e Dániel Pócs 10 ottobre 2013 6 gennaio 2014
mudi
Una storia Nella Sala Grazzini, spazio un tempo adibito a ufficio di consegna dei bambini, un percorso racconta l’attività degli Innocenti dalle origini all’inizio del Novecento. Si tratta di una sperimentazione, su piccola scala, della sinergia che sarà centrale nell’allestimento del museo: valorizzare il legame fra documenti d’archivio, opere d’arte e storia dell’istituzione. Alle pareti, suddivise cronologicamente, sono esposte foto di documenti originali, con trascrizioni e didascalie, a partire dalle carte che attestano l’acquisto del terreno e il pagamento di Filippo Brunelleschi per l’avvio dei lavori, passando per la prima pagina del registro Balie e Bambini, una sorta di manuale di istruzioni per l’ingresso dei piccoli nella struttura. Si prosegue con le modalità dell’accoglienza, mostrando la registrazione di Agata Smeralda, prima bambina entrata nell’Istituto nel 1445. La storia si dirama poi fra i destini dei fanciulli e le loro vite fuori dalla struttura e si conclude con la chiusura della finestra ferrata (1875), preludio alle nuove forme di accoglienza e alla modernizzazione dell’ente. In mostra anche la straordinaria intervista a Rina Ositti, accolta ai primi del Novecento, una delle molte memorie personali di chi ha vissuto in questo luogo e che l’Istituto sta iniziando a raccogliere.
a storia dell’Istituto degli Innocenti inizia nel 1419 con la fondazione dell’antico Spedale affidata all’Arte della Seta grazie al lascito del mercante pratese Francesco di Marco Datini “per principiare uno luogo nuovo […] il quale i fanciulli notrichi e notrire faccia”. La cultura e la bellezza sono state da sempre parte integrante dell’opera sociale ed educativa dell’Istituto degli Innocenti. Nella “fabbrica” progettata da Brunelleschi la modernità dell’architettura rinascimentale si lega strettamente a una nuova concezione dell’assistenza all’infanzia. Il Museo degli Innocenti (Mudi) – dove si conservano opere importanti quali l’Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio, la Madonna con il Bambino di Luca della Robbia, la Vergine e Santi di Piero di Cosimo e una splendida Madonna con il Bambino di Sandro Botticelli – trova spazio nella galleria sopra il portico di facciata, destinata ad “abituro dei fanciulli” nel progetto brunelleschiano.
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Attività didattiche per bambini vedi p. 44
piazza della Santissima Annunziata, 12 aperto: da lunedì a sabato 10-16, domenica 10-14 chiuso: Capodanno, Natale
www.istitutodeglinnocenti.it
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galleria dellʼaccademia
el 1873 il celebre David di Michelangelo fu trasferito da piazza della Signoria alla Galleria dell’Accademia, nella Tribuna appositamente realizzata. Insieme al David la presenza dei Prigioni e del San Matteo indica già nell’Ottocento la vocazione della Galleria a proporsi come museo michelangiolesco. Tuttavia il patrimonio della Galleria deriva in primo luogo dalle raccolte settecentesche dell’Accademia di Belle Arti e dell’Accademia del Disegno, arricchite dalle opere provenienti da vari conventi soppressi: le opere qui riunite, insieme ai calchi in gesso, svolgevano una funzione didattica per gli studenti dell’Accademia. La Galleria oggi custodisce soprattutto dipinti di artisti attivi nell’area fiorentina tra la seconda metà del XIII e la fine del XVI secolo; si segnalano in particolare la collezione di tavole a fondo oro, unica al mondo, i grandiosi polittici tardogotici e la raccolta di icone russe. All’interno dell’Accademia, il Dipartimento degli Strumenti Musicali espone, sullo sfondo di scene dipinte raffiguranti la vita musicale della corte medicea insieme a panoplie e nature morte con strumenti musicali, circa 50 strumenti dalle collezioni medicee e lorenesi (XVII-XIX secolo). Nella collezione spiccano esemplari straordinari per la fattura e per il suono (udibile alle postazioni informatiche che illustrano la cultura musicale della Firenze granducale). Fra gli oggetti più preziosi, il violoncello e la viola tenore di Stradivari (1690), unici superstiti del “Quintetto mediceo” appartenuto al Gran Principe Ferdinando.
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mostra
Dal giglio al David
Arte civica a Firenze fra Medioevo e Rinascimento a cura di Maria Monica Donato e Daniela Parenti 14 maggio-8 dicembre 2013 L’esposizione presenta una selezione di opere nate per arricchire i palazzi pubblici di Firenze, le sedi delle Arti e delle magistrature e la cerchia delle mura. Prendendo in esame l’araldica cittadina, la religione civica, i luoghi emblematici (Palazzo dei Priori, Palazzo del Podestà, Orsanmichele), le parti politiche dominanti (gli Angiò, le Arti, i Guelfi e i Ghibellini) sono illustrati i temi figurativi prescelti e si offre una nuova chiave di lettura che sottolinea l’importanza delle immagini nella comunicazione e nella propaganda dei gruppi al governo in età comunale e repubblicana. Principale testimonianza di questo linguaggio figurativo complesso, ricco di riferimenti allegorici, dove il sacro e il profano si compenetrano, sono le immagini religiose, come le Madonne in maestà, i santi patroni, gli episodi evangelici legati all’amministrazione della giustizia. Alcuni rari disegni rinascimentali e l’affresco con la Cacciata del Duca d’Atene dal carcere delle Stinche illustrano invece il genere delle pitture infamanti che raffiguravano in luoghi pubblici fatti e personaggi invisi alla città; immagini benaugurali trovavano invece posto nel mercato, come la Dovizia di Donatello perduta ma documentata da derivazioni, mentre la decorazione delle porte cittadine e le immagini araldiche che arricchivano le mura costituivano un’occasione per celebrare la città e i suoi alleati. Particolare rilievo è dato infine alle Arti, riunendo dopo due secoli le tavole dei loro santi patroni in origine sui pilastri della chiesa di Orsanmichele.
via Ricasoli, 58-60 aperto: da martedì a domenica 8,15-18,50 chiuso: Capodanno, 1 maggio, Natale
orsanmichele
www.polomuseale.firenze.it/musei/accademia
ato nel Duecento come granaio e loggia per la vendita del grano, nel secolo successivo divenne luogo di devozione e alla metà del Trecento fu consacrato al culto cristiano. Da quel momento e fino agli inizi del Seicento l’edificio, che seppe unire in sé funzioni civili e religiose, fu modificato e arricchito dalle Arti fiorentine con i 14 tabernacoli esterni. La chiesa è regolarmente officiata e vi si tengono anche concerti di musica classica; all’interno si trova il tabernacolo marmoreo dell’Orcagna con la trecentesca Madonna delle Grazie di Bernardo Daddi. Al primo piano si trova il Museo delle Sculture, che ospita le statue originali dei tabernacoli esterni.
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via dell’Arte della Lana aperto: Chiesa tutti i giorni 10-17, Museo lunedì 10-17
www.polomuseale.firenze.it/musei/orsanmichele
eventi
a Orsanmichele da maggio a settembre 2013 La stagione offre a Orsanmichele un ricco programma di concerti con musiche di Mirenzi, Mozart, Sibelius, Portera, Dragonetti, Donizetti, Britten, Gabrieli, Rossini, Giglioni, Haydn, Pierami, Delphin Alard, Vieuxtemps e Grieg 12 e 13 maggio 2013 Direttori Robert Franz e Joost Smeets, Pianista Damyan Tudzharov 26 e 27 maggio 2013 Direttore Grigor Palikarov, Contrabbasso Andrea Lombardo 9 e 10 giugno 2013 Direttore Piero Romano, Pianoforte Ivan Doncev 25 e 26 giugno 2013 Direttore Josè Ferreira Lobos, Violoncello Giovanni Sollima 8 e 9 settembre 2013 Direttore Marius Matheus, Violino Augusto Vismara
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Inizio concerti alle 21 Informazioni 055 783374 info@orcafi.it
www.orcafi.it
Maestro delle immagini domenicane, La distribuzione del grano in piazza, da Il Libro del Biadaiolo, XIV secolo. Firenze, Biblioteca Laurenziana
XXXIII Stagione Concertistica Orchestra da Camera Fiorentina
Il cielo della Cappella Pazzi Nella parete di fondo della Cappella Pazzi si apre una scarsella, ovvero una piccola abside a pianta quadrata coperta da una cupoletta, decorata da un affresco che riproduce il cielo. Non un cielo qualsiasi, rappresentato in maniera simbolica, ma una dettagliata sfera celeste che rappresenta la posizione degli astri così come si trovavano configurati nel cielo di Firenze la mattina del 4 luglio 1442. Per secoli gli affreschi sono rimasti occultati fino a quando, ai primi del Novecento, fu eliminato il bianco di calce che li ricopriva; soltanto nel 2009 un accurato restauro ha consentito di esaminare i dettagli della parte di cielo superstite e di confermare la data della configurazione astronomica rappresentata, già presunta in base all’analogia con il cielo dipinto per i Medici nella scarsella della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo. Le due sfere celesti infatti, al di là delle differenze tecniche, stilistiche e iconografiche, sono astronomicamente identiche. Vi si possono riconoscere varie costellazioni dello zodiaco – Vergine, Leone, Cancro, Gemelli, Toro e Ariete – e alcuni pianeti, come Venere posto davanti al Cancro e Giove visibile sotto la coda dell’Ariete. Tra il Cancro e i Gemelli, sull’eclittica, sono posizionati la Luna e il Sole. I contorni di figure ed elementi astrali sono stati tratteggiati a carboncino su un fondo grigio-azzurro, ottenuto con una preparazione di pigmento nero e lapislazzuli, su cui era stata stesa dell’azzurrite. Le figure simboliche che caratterizzano le costellazioni sono lumeggiate con bianco di calce e oltremare e rifinite con azzurrite, mentre stelle, pianeti e linee di riferimento della sfera celeste come l’equatore e l’eclittica sono eseguiti con foglia d’oro su stagno e per la Luna è stato usato l’argento. Il restauro ha evidenziato numerosi pentimenti che, insieme alla mancanza di segni di tecniche di riporto come lo spolvero, lasciano ipotizzare che la posizione degli elementi venisse suggerita direttamente da un astronomo con l’aiuto di incisioni eseguite sull’intonaco per la ripartizione geometrica della calotta. Nonostante la precisa individuazione della data cui si riferisce il cielo rappresentato, il motivo per il quale le due famiglie Medici e Pazzi abbiano formulato questa scelta resta un interrogativo senza risposta, così come ignote rimangono la mano che eseguì l’affresco e la sua datazione.
Particolare del cielo dipinto nella Cappella Pazzi di Santa Croce
La Cappella Pazzi La cappella fu commissionata nel 1429 da Andrea de’ Pazzi con la doppia funzione di aula capitolare e cappella gentilizia. I lavori, avviati nel 1435, si protrassero a lungo anche dopo la morte del committente e risultavano ancora incompiuti nel 1478, quando in seguito alla famosa congiura i Pazzi furono giustiziati o banditi e condannati alla damnatio memoriae.
complesso monumentale di santa croce
focus
a basilica francescana di Santa Croce è una sorta di cantiere aperto che in 700 anni ha visto succedersi eccezionali testimonianze religiose, artistiche e civili. È nota per la straordinaria ricchezza delle sue opere d’arte e per la presenza dei sepolcri di grandi personaggi della storia d’Italia, tale da essere definita il “Tempio delle itale glorie”. La visita del complesso monumentale comprende: la basilica, i chiostri con la rinascimentale Cappella Pazzi, la Galleria dei monumenti funebri ottocenteschi, la mostra dello xilografo Pietro Parigi, grande illustratore del Novecento italiano, il Museo dell’Opera, di cui fa parte anche la Sala del Cenacolo, con importanti opere tra cui il Crocifisso di Cimabue e l’affresco di Taddeo Gaddi con l’Ultima Cena e l’Albero della Vita.
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piazza Santa Croce aperto: da lunedì a sabato 9,30-17, domenica, 6 gennaio, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre 14-17 chiuso: Capodanno, Pasqua, 13 giugno, 4 ottobre, Natale, 26 dicembre
www.santacroceopera.it
Un viaggio nell’arte fino all’autunno 2013
Le visite guidate al cantiere di restauro della Cappella Maggiore, affrescata da Agnolo Gaddi con episodi della Leggenda della Vera Croce, illustrano le vicende narrate e le tecniche pittoriche impiegate, accompagnando i visitatori sulle impalcature lungo un percorso di sette piani. prenotazioni 055 2466105 int. 3 booking@santacroceopera.it
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opificio delle pietre dure e laboratori di restauro
Istituto ha origini composite, frutto di un’antica e illustre tradizione e di una moderna e articolata attività, già evidenti nella sua insolita denominazione. Nato nel 1588 come manifattura per la lavorazione di arredi in pietre dure, l’Opificio già dagli ultimi decenni del XIX secolo si applicò al lavoro di restauro. In seguito all’emergenza dell’alluvione del 1966 e all’istituzione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nel 1975, vennero fusi in un’unica entità l’antico Opificio mediceo e il Laboratorio Restauri della Soprintendenza. Nel 2007 l’Opificio ha acquisito la natura di Istituto Centrale che si è specializzato in attività di restauro, ricerca applicata e attività didattica ed è suddiviso in specifici settori: Arazzi, Bronzi e Armi antiche, Dipinti su tela e su tavola, Pitture murali, Materiali cartacei e membranacei, Materiali lapidei, Mosaico e commesso fiorentino, Oreficerie, Sculture lignee policrome, Materiali ceramici e plastici, Materiali tessili. Annesso all’Istituto, il Museo rispecchia le vicende della sua secolare attività produttiva, attività che ha formato nei secoli prestigiose collezioni di varie regge e musei europei. La collezione vanta esemplari di grande suggestione e raffinatezza, capaci di delineare un percorso storico della manifattura. Vi si conserva inoltre un’importante riserva di marmi antichi e di pietre dure raccolte in funzione della tecnica del commesso.
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Opificio via degli Alfani, 78; Fortezza da Basso, viale Strozzi, 1; Palazzo Vecchio, Sala delle Bandiere
Museo
via degli Alfani, 78 aperto: da lunedì a sabato 8,15-14 chiuso: domenica e festivi
www.opificiodellepietredure.it
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attività aperte al pubblico “effetto restauro” L’iniziativa promuove l’attività dell’Istituto presentando al pubblico alcune delle opere dopo il loro restauro o anche in corso di lavorazione presso i Laboratori dell’Opificio. visite ai Laboratori di restauro Visite guidate alle tre sedi dei Laboratori di restauro. Informazioni e prenotazioni opd.promozioneculturale@beniculturali.it
novità editoriali L’Opificio ha iniziato nel 1986 la pubblicazione di ‘OPD Restauro’, una rivista annuale che presenta alcuni dei più significativi restauri e i risultati degli studi e delle ricerche effettuate. • La seconda serie è attualmente al ventiquattresimo volume (1, 1989-24, 2012), a cura della casa editrice Centro Di.
L’impiego dei pigmenti blu in pittura Tra i pigmenti blu, l’azzurrite e il lapislazzuli – denominati nel Libro dell’arte di Cennino Cennini rispettivamente “Azzurro della magna” e “Oltremare naturale” – hanno avuto un largo impiego in pittura fin da tempi remoti. Essi erano e sono tuttora i più pregiati tra i pigmenti blu e pertanto il loro uso era limitato a committenti facoltosi e opere d’arte di grande pregio; il costo elevato ha portato alla ricerca di alternative più convenienti, ma con le stesse caratteristiche di brillantezza e tonalità cromatica: pigmenti meno costosi erano il blu egiziano e lo smaltino e a partire dal XVIII-XIX secolo l’oltremare artificiale e il blu di Prussia; l’azzurrite artificiale, sebbene di costo inferiore rispetto a quella naturale, non ha invece trovato largo impiego.
Azzurrite L’azzurrite è un carbonato basico di rame il cui uso come pigmento è fatto risalire agli Egizi che tuttavia preferivano la “Fritta egiziana”; conosciuto nel mondo greco, è con i Romani che il suo utilizzo si diffonde su larga scala con il nome di Lapis Armenium. Nel Medioevo è usato in Oriente e in Occidente soprattutto per dipingere i manti della Vergine e dell’Eterno Padre e per decorazioni di pregio; trova poi larghissimo impiego dal Rinascimento fino al XVIII-XIX secolo, quando vengono sintetizzati pigmenti a minor costo. I giacimenti di questo minerale dal caratteristico blu intenso e dalla lucentezza vitreo-adamantina erano diffusi tra Europa, Balcani, Medio Oriente e Cina. Per la preparazione le fonti indicano numerose ricette: secondo alcune, era macinato con acqua di gomma e lavato più volte con acqua limpida, mentre secondo il De arte illuminandi, una volta ridotto in polvere e liberato dalle impurità mediante lavaggi con lisciva, veniva impastato con miele, macinato di nuovo, sottoposto a lavaggi ripetuti e infine coperto con aceto bianco e sale. Dopo due giorni si procedeva a nuovi lavaggi e all’aggiunta di urina bollita con gomma arabica e sostanze odorose; quindi, trascorsa una notte, si scolava, si faceva seccare all’ombra e, ancora umido, si riponeva in un sacchetto. L’azzurrite è un pigmento poco coprente, pertanto deve essere stesa su una base che non sia bianca. È stabile alla luce e all’atmosfera, ma a contatto con sostanze basiche e acide e pigmenti a base di solfuri subisce alterazioni che ne trasformano il colore. L’azzurrite stesa “a secco” e con leganti che non la proteggono dagli inquinanti atmosferici può assumere una tonalità verdastra, alterazione che si verifica soprattutto nelle pitture murali.
Lapislazzuli Costituito principalmente da Lazurite, Pirite, Pirosseni, Calcite e Sodalite, è un alluminosilicato contenente Sodio, Calcio, Cloro e Zolfo. Tra gli elementi è lo Zolfo a conferirgli il ricercato colore blu, mentre Pirite e Calcite determinano screziature dorate e sfumature grigiastre. Il lapislazzuli, usato come pietra semipreziosa fin dal IV-V millennio a.C., proveniva dall’attuale Afghanistan; è menzionato da Marco Polo ne Il Milione, che descrive “una montagna ove si cava l’azzurro ed è lo migliore e lo più fine del mondo”. La prima notizia certa del suo utilizzo come pigmento riguarda le pitture rupestri di Bamjan (Afghanistan, VI-VII secolo d.C.). Nel Medioevo si diffonde nel mondo bizantino, dove è impiegato quasi esclusivamente per la miniatura, mentre nel Rinascimento è conosciuto in tutta Europa e soprattutto in Italia, dove giungeva dall’Oriente via Venezia. Il suo utilizzo prosegue fino alla metà dell’Ottocento, quando viene soppiantato dall’Oltremare artificiale, sintetizzato nel 1828. Una tra le numerose ricette di preparazione prevedeva la macinazione in un mortaio di bronzo, l’impasto con le mani unte d’olio di lino assieme a una miscela di acqua ragia naturale, resina mastice e cera; dopo qualche giorno, il composto veniva sciolto in una soluzione calda lisciviata e i granelli più grossi blu intenso – impiegati per i manti delle Madonne, di Dio Padre, santi e personaggi di rilievo – venivano separati da quelli più chiari da cui si ottenevano le “ceneri di Lapislazzuli”, pigmenti usati per campire cieli celesti o nuvole chiare. Il lapislazzuli è un pigmento relativamente stabile e la sua alterazione è stata notata occasionalmente sui dipinti sotto forma di chiazze di colore variabile dal grigio al giallo-grigiastro dovute probabilmente all’acidità dei leganti o a puliture errate. Generalmente viene impiegato con leganti acquosi, poiché con la stesura a olio tende a perdere la sua brillantezza ed è raro il suo impiego nelle pitture murali a fresco.
opificio delle pietre dure e laboratori di restauro
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Carlo Galliano Lalli Coordinatore del Laboratorio Scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure
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opera di santa maria del fiore
stituita alla fine del XIII secolo per sovrintendere alla costruzione della nuova cattedrale di Firenze, l’Opera di Santa Maria del Fiore si trova oggi ad amministrare un complesso di monumenti e di edifici storici di straordinaria rilevanza, sviluppatosi nei secoli attorno alla chiesa cattedrale. Il complesso, oltre al Duomo e al Battistero, è articolato in una varietà di “luoghi” caratterizzati da una spiccata individualità e una specificità storica e funzionale.
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via della Canonica, 1 apertura uffici: da lunedì a venerdì 8-19, sabato 8-14
www.operaduomo.firenze.it
Cripta di Santa Reparata
Battistero di San Giovanni
(sito archeologico) Tra il 1965 e il 1973 una grande campagna di scavi eseguita sotto la Cattedrale ha portato in luce i resti dell’antica basilica di Santa Reparata, testimonianza della prima cristianità a Firenze.
A pianta ottagonale, interamente rivestito di marmi policromi, il Battistero che vediamo oggi è il frutto dell’ampliamento di un primitivo edificio, risalente al IV-V secolo.
aperto: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 10-17, sabato 10-16,45, 1 maggio 8,30-17 chiuso: in occasione delle principali festività liturgiche
Cupola
La costruzione della cupola − la più grande mai edificata in muratura − ebbe inizio nel 1420; cinque anni dopo fu affidata a Filippo Brunelleschi e fu completata fino alla base della lanterna nel 1436. aperto: tutti i giorni 8,30-19, sabato 8,30-17,40 chiuso: domenica e festività
Campanile di Giotto
Iniziato da Giotto nel 1334, è una delle quattro componenti principali di piazza del Duomo. Alto 84,70 m e largo circa 15, è la più eloquente testimonianza dell’architettura gotica fiorentina del Trecento.
Cattedrale di Santa Maria del Fiore Progettata da Arnolfo di Cambio e terza chiesa del mondo, sorse sopra la cattedrale paleocristiana dedicata a Santa Reparata e nel 1412 fu intitolata a Santa Maria del Fiore con una chiara allusione al giglio, simbolo della città. La facciata fu conclusa soltanto alla fine dell’Ottocento. aperto: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 10-17; giovedì 10-16,30, maggio e ottobre 10-16, da luglio a settembre 10-17; sabato 10-16,45; domenica e festività 13,30-16,45
aperto: tutti i giorni 12,15-19; primo sabato del mese, domenica e festività 8,30-14
Meridiana solstiziale del Battistero Tra i più antichi luoghi astronomici della città, il Battistero accoglieva nel pavimento un marmo intarsiato raffigurante lo zodiaco realizzato all’inizio dell’XI secolo. Il centro dello zodiaco, dove è rappresentato il sole circondato da un’iscrizione palindroma allusiva alla ciclicità del suo moto, veniva illuminato il giorno del solstizio d’estate (21 giugno), quando il sole entrava, a mezzogiorno, da un foro gnomonico o dal riflesso di uno specchio circolare. La costruzione della lanterna (1150) e il successivo trasferimento della lastra nei pressi della porta est hanno interrotto il funzionamento dello strumento.
Gnomoni e fori gnomonici Lo gnomone, certamente lo strumento astronomico più antico e diffuso, consiste in un palo, una colonna o un obelisco la cui ombra permette di misurare la posizione del Sole in cielo e i suoi moti apparenti dovuti alla rotazione e alla rivoluzione della Terra. L’accuratezza della misura poteva essere perfezionata aumentando l’altezza dello gnomone; tuttavia l’ombra del vertice dello stilo sfuma in una penombra poco nitida. Il modo più efficace per aumentare il contrasto è sostituire l’ombra con la luce, ovvero usare un foro gnomonico come venne fatto in Santa Maria del Fiore.
aperto: tutti i giorni 9-19,30
Astronomia in cattedrale
Museo dell’Opera del Duomo
Nato nel 1891 e rinnovato nell’allestimento nel 1999, attualmente il museo è oggetto di lavori di ristrutturazione e ampliamento il cui termine è previsto per il 2016. Il Museo dell’Opera è uno dei più importanti musei ecclesiastici italiani: fin dalla fine dell’Ottocento, infatti, qui sono giunte tutte le opere d’arte rimosse per ragioni di conservazione dall’esterno della Cattedrale, dal Battistero e dal Campanile.
giugno 2013 Ogni anno al solstizio d’estate tra le 12 e le 13,30 osservazioni guidate gratuite del passaggio del Sole sulla linea meridiana di Santa Maria del Fiore. Per gruppi fino a 150 persone. Ingresso dalla Porta dei Canonici.
cenacoli
piazza del Duomo, 9 aperto: da lunedì a sabato 9-19,30, domenica 9-13,45; maggio e ottobre tutti i giorni 10-15,30; da luglio a settembre 10-17 chiuso: Capodanno, Pasqua, 8 settembre, Natale
www.operaduomo.firenze.it
Cenacolo di Sant’Apollonia
Cenacolo di Fuligno
Cenacolo di San Salvi
Il museo, che occupa una parte dell’antico monastero delle Benedettine di Sant’Apollonia, ospita l’Ultima Cena di Andrea del Castagno, il primo cenacolo di area fiorentina in stile rinascimentale, databile al 1450 circa.
Nell’ex convento delle Terziarie Francescane di Sant’Onofrio, dette anche monache di Fuligno dal nome della città di origine dell’ordine, si conserva il Cenacolo di Fuligno (1490), attribuito a Pietro Perugino e bottega.
Il museo, ospitato in una parte dell’antico convento vallombrosano attiguo alla chiesa di San Michele a San Salvi, prende il nome dalla grande Ultima Cena di Andrea del Sarto (1526-1527).
via XXVII Aprile, 1 aperto: tutti i giorni 8,15-13,50 chiuso: prima, terza e quinta domenica, secondo e quarto lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
via Faenza, 42 aperto: martedì, giovedì e sabato 9-12 chiuso: Capodanno, 1 maggio, Natale
Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto via di San Salvi, 16 aperto: da martedì a domenica 8,15-13,50 chiuso: Capodanno, 1 maggio, Natale
Cenacolo di Ognissanti
Cenacolo della Calza
Il Convento degli Umiliati ospita nel refettorio l’Ultima Cena realizzata nel 1480 da Domenico Ghirlandaio, affresco staccato di cui è possibile ammirare anche la sinopia.
Cenacolo di Santo Spirito
Nel refettorio dell’ex convento di San Giovanni Battista, detto della Calza dal cappuccio dei monaci ingesuati, si conserva l’Ultima Cena realizzata da Franciabigio (1514).
Frammenti dell’Ultima Cena di Andrea Orcagna (1370 circa) e Crocifissione.
Chiesa e convento di Ognissanti borgo Ognissanti, 42 aperto: lunedì, martedì e sabato 9-12 chiuso: Capodanno, 1 maggio, agosto e Natale
Convento della Calza piazza della Calza, 6 aperto: su richiesta 055 222287
vedi Museo della Fondazione Salvatore Romano p. 25
Cenacolo del Carmine Ultima Cena di Alessandro Allori (1582). vedi Cappella Brancacci p. 25
opera di santa maria del fiore
focus “Per vedere il sole a certi dì dell’anno” Lo gnomone di Santa Maria del Fiore La storia Fin dalla sua costruzione il Duomo di Firenze è dotato di un foro gnomonico che, a 90 metri dal pavimento, è il più grande del suo genere. Documenti d’archivio datano la sua realizzazione al 1475 e ne identificano l’autore in Paolo dal Pozzo Toscanelli, come già dedotto nel 1757 da Leonardo Ximenes. Lo gnomone permetteva di conoscere il momento esatto del solstizio e di determinare la durata dell’anno tropico; le sue dimensioni consentivano anche di verificare un altro fenomeno allora molto discusso, ovvero se l’inclinazione dell’asse terrestre si mantenesse costante nel tempo. Un’iscrizione sul pavimento ricorda l’osservazione solstiziale del 1510, mentre successivamente le misurazioni dovettero essere sporadiche; per quasi 250 anni invece lo gnomone fu impropriamente utilizzato per verificare la stabilità dell’edificio, garantita ogni anno dal rassicurante ritorno dell’immagine solare sul marmo solstiziale. Soltanto nel 1754 un progetto di Ximenes per dimostrare l’oscillazione periodica dell’asse terrestre e la sua misurabilità permise di restituire allo gnomone la sua funzione astronomica: il gesuita se ne servì infatti per rilevare l’altezza del Sole al solstizio del 1755, confrontandola poi con i dati ricavati dalle misurazioni del 1510. Morto l’astronomo nel 1786, lo gnomone cadde nell’oblio finché nel 1864 il direttore della Specola fiorentina, Giovan Battista Donati, volendo usarlo di nuovo si accorse che lo strumento era stato rimosso nel 1859 durante un intervento di restauro. Fu ritrovato nei magazzini dell’Opera e rimurato nel
novembre 1865, un po’ più in alto rispetto alla posizione originaria, annullando quindi ogni possibilità di confronto con le precedenti misure di Ximenes. Tuttavia lo gnomone era ormai uno strumento obsoleto rispetto ai moderni telescopi e non fu più usato per fini astronomici. Ne venne in seguito riproposto l’utilizzo per il controllo della stabilità della chiesa, ma nel secolo successivo l’uso di sismografi modificati per sorvegliare durante l’anno ogni minima oscillazione della costruzione determinò la fine della gloriosa storia dello gnomone.
Il funzionamento dello gnomone Questo strumento astronomico consiste in una tavoletta di bronzo – detta bronzina – al centro della quale si apre un foro di un paio di centimetri di diametro. L’altezza dello gnomone, posto alla base della finestra meridionale della lanterna, permette ai raggi del sole di passare attraverso il foro e di colpire il pavimento della chiesa solo tra la fine di maggio e la fine di luglio, per pochi minuti prima e dopo il mezzogiorno. In questo periodo l’immagine solare si forma in un punto preciso sul pavimento della Cappella della Croce, a sinistra dell’altare maggiore, nel quale si trovano una linea meridiana finemente graduata e due contrassegni solstiziali formati da due cerchi in marmo posti uno dentro l’altro. Al solstizio d’estate l’immagine solare si sovrappone e corrisponde nelle dimensioni al cerchio maggiore, del diametro di circa 90 centimetri.
Proiezione della luce solare sul marmo sostiziale nel pavimento della Cattedrale di Santa Maria del Fiore
cicli di affreschi
Affreschi dell’Oratorio dei Buonomini di San Martino
Crocifissione del Perugino
Chiostro dello Scalzo
La Confraternita dei Buonomini, fondata nel 1441 da sant’Antonino per l’assistenza ai “poveri vergognosi”, si insediò nel 1478 in alcuni locali posti dietro la chiesa di San Martino del Vescovo, poi trasformati in oratorio. L’ambiente è decorato da una serie di lunette, dipinte intorno al 1480 dalla bottega di Domenico Ghirlandaio: le pitture illustrano due scene della vita di san Martino e le opere assistenziali svolte dai Buonomini. Nei locali attigui si conserva un ricco archivio che documenta gli oltre cinque secoli di storia della Confraternita, ancora oggi attiva.
Al 1257 data la prima chiesa con convento dedicata a Santa Maria Maddalena delle Convertite, in ricordo del ricovero per donne di malaffare pentite che lì sorgeva. Ristrutturato alla fine del Quattrocento su progetto di Giuliano da Sangallo, l’ex convento ospita nella Sala Capitolare la Crocifissione e santi affrescata da Pietro Perugino (1493-1496), con la Maddalena inginocchiata ai piedi della croce. È questa la più importante testimonianza artistica risalente alla fase cistercense del complesso.
Il chiostro era in origine l’atrio della Cappella della Compagnia dei Disciplinati di San Giovanni Battista, detta dello Scalzo, fondata nel 1376. Il chiostro è decorato da un ciclo di affreschi a monocromo con episodi della Vita del Battista e raffigurazioni delle Virtù, realizzato a più riprese da Andrea del Sarto (1509-1526). Due episodi invece furono affrescati dal Franciabigio (1518-1519).
Oratorio dei Buonomini di San Martino piazza San Martino aperto: tutti i giorni 10-12 e 15-17 chiuso: venerdì e festivi
Chiesa e convento di Santa Maria Maddalena dei Pazzi accesso dal Liceo Michelangiolo via della Colonna, 9 aperto: martedì e giovedì 14,30-17,30 chiuso: festivi e giorni di chiusura dell’istituto
via Cavour, 69 aperto: lunedì, giovedì, sabato 8,15-13,50 chiuso: Capodanno, 1 maggio, agosto, Natale
Cappella Brancacci vedi sezione Musei Civici p. 25
palazzo medici riccardi
due passi dal Duomo, il palazzo è uno degli edifici più interessanti del cuore di Firenze, sia dal punto di vista architettonico e artistico che per il livello delle proposte culturali ideate dall’amministrazione provinciale, che qui ha sede. Il percorso museale comprende il cortile di Michelozzo, la Cappella dei Magi affrescata da Benozzo Gozzoli, la Galleria con gli affreschi di Luca Giordano e il Museo dei Marmi.
A
via Cavour, 3 aperto: tutti i giorni 9-18 chiuso: mercoledì
www.palazzo-medici.it www.provincia.fi.it
The Dalì Universe Florence Limonaia fino al 25 maggio 2013 Mostra dedicata al surrealista spagnolo Salvador Dalì che espone un’ampia collezione di scultura, grafica, mobili surrealisti, oggetti in vetro e collage. www.thedaliuniverse.com
Dal cielo alla terra Sismologia e meteorologia a Firenze dall’Ottocento ad oggi a cura dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in collaborazione con la Provincia di Firenze e l’Osservatorio Ximeniano Galleria delle Carrozze fino al 31 maggio 2013
cappelle medicee
In mostra circa 140 strumenti per lo studio della meteorologia, sismologia, geomagnetismo e gravimetria che sottolineano il primato italiano nel settore della meteorologia e sismologia e compongono un percorso cronologico che spazia dagli esili termometri agli strumenti sismici di oltre 1.000 kg, a un aereo meteorologico. L’esposizione comprende le ricostruzioni di ambienti di osservazione, dai gabinetti meteorologicosismologici dell’Ottocento all’attuale sala di monitoraggio sismico del territorio italiano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. www.dalcieloallaterra.it
useo statale dal 1869, le Cappelle Medicee legano la propria storia alla chiesa di San Lorenzo, a cui appartengono. Il museo comprende la Sagrestia Nuova, disegnata da Michelangelo, la Cappella dei Principi, monumentale mausoleo in pietre dure, la Cripta, dove si trovano le tombe dei granduchi medicei e dei loro familiari, e la Cripta Lorenese, con le spoglie dei principi lorenesi e il monumento funebre a Cosimo il Vecchio. Il museo conserva inoltre una parte del Tesoro della basilica di San Lorenzo.
M
piazza Madonna degli Aldobrandini, 6 aperto: tutti i giorni 8,15-13,50 chiuso: seconda e quarta domenica, primo, terzo e quinto lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/ musei/cappellemedicee
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mostre
Michelangelo di Viviano da Gaiole, manifattura fiorentina del XVI secolo, Pastorale di Leone X. Firenze, Museo delle Cappelle Medicee
mostra
Nello splendore mediceo Papa Leone X e Firenze a cura di Nicoletta Baldini e Monica Bietti 25 marzo-6 ottobre 2013 La mostra celebra Leone X, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e primo papa Medici, seguendone la vita dalla nascita a Firenze nel 1475 fino all’elezione al soglio pontificio (9 marzo 1513) e al breve ritorno in patria nel 1515. Opere di Botticelli, Andrea Sansovino, Granacci, Ghirlandaio e Perugino illustrano la giovinezza fiorentina di Giovanni de’ Medici, la sua educazione a contatto con l’entourage umanistico del padre, le passioni e gli interessi del giovane cardinale fino alla cacciata della sua famiglia dalla città nel 1494; ritratti, stemmi e simboli del papa, progetti per la capitale e opere di Raffaello, Bugiardini, Della Robbia, Giuliano da Sangallo testimoniano invece la nuova “età dell’oro” vissuta a Roma negli anni del pontificato leonino. L’ingresso di Leone X a Firenze nel 1515 è rievocato da preziose oreficerie, codici miniati, parati, oltre che da disegni e tavole di Baldassarre Peruzzi, Rosso Fiorentino, Ridolfo del Ghirlandaio, esemplari della complessa impresa decorativa allestita nell’occasione. L’ultima sezione illustra la cura riservata dai papi Medici, Leone X e poi Clemente VII, ai progetti architettonici promossi a Firenze dalla loro casata e ripercorre la storia del complesso laurenziano, presentando per la prima volta la straordinaria forma poliedrica scelta da Michelangelo per il coronamento della lanterna della Sagrestia Nuova.
biblioteche
Biblioteca Nazionale Centrale anno di apertura al pubblico: 1861, con l’unificazione delle biblioteche Magliabechiana e Palatina fondatori: Antonio Magliabechi (Magliabechiana) e Ferdinando III (Palatina) patrimonio librario: 6.000.000 di volumi a stampa, 120.000 testate di periodici, 4.000 incunaboli, 25.000 manoscritti, 29.000 edizioni del XVI secolo e oltre 1.000.000 di autografi piazza dei Cavalleggeri, 1 aperto: da lunedì a venerdì 8,15-19, sabato 8,15-13,30
www.bncf.firenze.sbn.it
Biblioteca Riccardiana anno di apertura al pubblico: dopo il 1659 origine: collezione di Riccardo Romolo Riccardi nel XVI secolo patrimonio librario: 4.450 manoscritti, 5.529 carte sciolte, 725 incunaboli, 3.865 cinquecentine, 20.000 stampati antichi, 40.000 stampati moderni, 276 disegni via de’ Ginori, 10 aperto: lunedì, giovedì 8-17,30, martedì, mercoledì, venerdì 8-14
www.riccardiana.firenze.sbn.it
Biblioteca Moreniana anno di apertura al pubblico: 1942 origine: 1870, dal nucleo di Domenico Moreni (1763-1835) patrimonio librario: 2.000 manoscritti, 287 scatole contenenti lettere, documenti e opuscoli, 71 incunaboli, 952 cinquecentine, 11.000 stampati antichi e moderni, 10.000 bandi a stampa, 265 copioni teatrali, mappe e disegni via de’ Ginori, 10 aperto: lunedì, giovedì 8-17,15, martedì, mercoledì, venerdì 8-14
www.provincia.fi.it/palazzo-medici-riccardi/ biblioteca-moreniana
Biblioteca degli Uffizi anno di apertura al pubblico: 1998, nei locali dell’ex Biblioteca Magliabechiana origine: dalla prima biblioteca pubblica di Firenze fondata da Pietro Leopoldo di Lorena (seconda metà del XVIII secolo) patrimonio librario: 74.000 titoli, di cui 470 manoscritti, 5 incunaboli, 192 cinquecentine, 1.445 libri del XVII-XIX secolo, 1.136 periodici Loggiato degli Uffizi aperto: martedì 9-17, mercoledì 9-13,30, venerdì 9-13
Dettaglio da Le meraviglie delle creature e le stranezze degli esseri (Orientali 45). Firenze, Biblioteca Laurenziana
eventi e mostre La matematica greca
Tra sapienza e bellezza
Mostra in occasione della Festa della Matematica (vedi p. 34) 8-20 aprile 2013 Biblioteca delle Oblate
Manoscritti e documenti restaurati della Riccardiana fino al 18 maggio 2013 Biblioteca Riccardiana
Le coppie nel cinema degli anni Trenta
Leggere per non dimenticare
Mostra di cartoline, guide e riviste cinematografiche degli anni Trenta fino al 30 aprile 2013 Biblioteca Marucelliana
XVIII edizione fino al 22 maggio 2013 Biblioteca delle Oblate
www.polomuseale.firenze.it
Biblioteca Medicea Laurenziana anno di apertura al pubblico: 1571, per volere di Cosimo I origine: raccolta iniziata da Cosimo il Vecchio patrimonio librario: circa 11.000 manoscritti, 2.500 papiri, 50 cassette di carte sciolte, 43 ostraka, 566 incunaboli, 1.681 cinquecentine, 592 periodici e 126.527 edizioni a stampa piazza di San Lorenzo, 9 aperto: lunedì, mercoledì, venerdì 8-14, martedì, giovedì 8-17,30
www.bml.firenze.sbn.it
Biblioteca Marucelliana anno di apertura al pubblico: 1752 fondatore: Francesco Marucelli (1625-1703) patrimonio librario: nucleo iniziale di 6.000 volumi accresciuto da successive acquisizioni; dal 1911 la biblioteca è depositaria delle pubblicazioni stampate a Firenze e provincia via Cavour, 43-47 aperto: da lunedì a venerdì 8,30-19, sabato 8,30-13,45
www.maru.firenze.sbn.it
Biblioteca delle Oblate anno di apertura al pubblico: 2007 origine: dalla Biblioteca Comunale Centrale (1913) patrimonio librario: la Sezione di Conservazione e Storia Locale raccoglie oltre 50.000 documenti via dell’Oriuolo, 26 aperto: lunedì 14-19, da martedì a sabato 9-24
www.bibliotecadelleoblate.it
Le vie delle lettere. Appuntamenti con la storia Incontri sulla storia di Firenze 15 aprile-20 maggio 2013 il lunedì dalle 18 alle 19 Biblioteca delle Oblate
Fabrizio Fenucci Mostra fotografica maggio 2013 Biblioteca Nazionale
Miniatura viva Mostra di codici, facsimili e miniatori contemporanei maggio 2013 Biblioteca Riccardiana
L’Europa che ride Mostra su caricatura, umorismo e satira tra Otto e Novecento 7-12 maggio 2013 Biblioteca Marucelliana
La Tipografia Medicea tra Roma e l’Oriente In mostra codici, documenti, volumi e strumenti della stamperia fino al 22 giugno 2013 da lunedì a sabato 9,30-13,30 Biblioteca Medicea Laurenziana
Dall’Eremo all’Europa Mille anni di vita camaldolese Mostra su fede, arte e storia dell’ordine camaldolense maggio-giugno 2013 Biblioteca Nazionale
Percorsi di conoscenza fra libri e storia Visite guidate all’ex convento su prenotazione 055 2616512 il primo sabato del mese Biblioteca delle Oblate
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musei archeologici
Museo Archeologico Nazionale
Villa Corsini
Dal 1881 ha sede nel seicentesco Palazzo della Crocetta, edificato per la principessa Maria Maddalena de’ Medici, sorella di Cosimo II. Il nucleo delle collezioni mediceolorenesi del museo si è arricchito nel tempo di importanti opere e reperti dell’arte greca, etrusca e romana, affiancati dall’importante raccolta del Museo Egizio. Tra i grandi bronzi da non perdere la Chimera, trovata ad Arezzo nel 1553, e la statua bronzea dell’etrusco Aule Meteli detta l’Arringatore. Si segnalano inoltre il Vaso François (570 a.C.) nella collezione di ceramica Rinnovo attica figurata e la raccolta di sculture in marmo. Tra i della Sala I reperti scultorei spicca la produzione etrusca di del Museo Egizio carattere funerario, con urne cinerarie chiusine o Nel mese di maggio viene volterrane e sarcofagi in pietra e marmo, fra cui il inaugurata la prima sala del Museo notissimo Sarcofago delle Amazzoni (IV secolo a.C.). Egizio, dedicata all’Epoca Nel palazzo del museo è ospitato il Museo Egizio di Predinastica, all’Antico e al Medio Firenze, secondo in Italia solo a quello di Torino, Regno e rinnovata formato dalle antiche collezioni medicee e da nell’allestimento seguendo i successive acquisizioni dei Lorena. Dal 1880 Ernesto criteri adottati per le sale Schiaparelli incrementò la collezione, ulteriormente nuove del museo. arricchita da donazioni di privati e di istituzioni scientifiche. Suggestivo infine il giardino, visitabile solo il sabato mattina.
La villa, in località Castello, fu donata allo Stato italiano nel 1968. Già deposito di pezzi archeologici della Soprintendenza Archeologica della Toscana, è stata completamente restaurata e oggi il nuovo allestimento espone nelle sale affrescate un importante nucleo di sculture antiche, tra cui l’Arianna dormiente e l’Apollo saettante recentemente restaurato. L’Antiquarium illustra inoltre i risultati di studi e ricerche su reperti di provenienza locale datati dall’Età del Ferro alla romanizzazione.
piazza della Santissima Annunziata, 9/b aperto: da martedì a venerdì 8,30-19, da sabato a lunedì 8,30-14 chiuso: Capodanno, 1 maggio, Natale
www.archeotoscana.beniculturali.it
mostre
I medaglioni romani del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Archeologia in Oriente Le collezioni vicinorientali del Museo Archeologico di Firenze
fino al 30 settembre 2013
progetto di Maria Cristina Guidotti e Stefano Anastasio 3 maggio-7 luglio 2013
Iniziato da Lorenzo il Magnifico, l’attuale Monetiere è l’erede diretto del Medagliere Granducale e custodisce una tra le più importanti collezioni italiane di medaglioni di età romana imperiale. In mostra una selezione di 150 esemplari in oro, argento e bronzo, databili tra I e IV secolo d.C. Sconosciuti in epoca repubblicana, i medaglioni si diffusero a partire dal I secolo d.C.; quelli in oro o argento erano multipli di valuta nominale corrente, talvolta usati come donativi per ufficiali, dignitari o capi di popoli alleati, mentre gli esemplari in bronzo – spesso forati e usati come ornamento – erano forse prodotti in occasione di trionfi, celebrazioni di vota pubblici, atti di liberalità o donativi ai soldati, con valore più simbolico che reale. Una serie a parte è costituita dai “contorniati”, impiegati come tessere di ingresso agli spettacoli, premi per atleti, pedine da gioco, amuleti e strenne per il nuovo anno.
Il museo conserva fra le sue collezioni un gruppo eterogeneo di reperti dal Vicino Oriente, da quasi trent’anni conservato nei depositi del museo e mai più esposto al pubblico. In assenza di un funzionario orientalista nell’organico del museo, la direzione del Museo Egizio, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, ha assunto la cura e responsabilità scientifica di questo materiale che costituisce una dele collezioni orientali più importanti d’Italia. La mostra presenta una selezione di reperti provenienti essenzialmente dall’Anatolia (ceramica e statuette), dalla Mesopotamia (corredi funerari dagli scavi di Kilizu, un bassorilievo assiro e numerose tavolette cuneiformi) e dalla Siria (vetri romani e materiale islamico).
Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria “Paolo Graziosi”
Incontri al Museo Conferenze alle ore 17 con ingresso gratuito al Museo Archeologico Nazionale: Le StatueStele della Lunigiana: dall’Età del Rame al Medioevo (24 aprile 2013), La ‘Collezione Campana’ nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze (22 maggio 2013) e L’Abitato Preistorico di San Lorenzo a Greve (19 giugno 2013)
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Il museo fu costituito nel 1946 dal sindaco Gaetano Pieraccini e da Paolo Graziosi, antropologo e paletnologo, allo scopo di raccogliere, classificare e conservare le collezioni preistoriche di varia provenienza esistenti a Firenze. Accessibile al pubblico dal 1975, vanta, oltre a numerosi laboratori, una biblioteca di circa 3.000 volumi. via Sant’Egidio, 21 aperto: lunedì 14-17, martedì e giovedì 9,30-16,30, mercoledì, venerdì e sabato 9,30-12,30 chiuso: Capodanno, Pasqua e lunedì di Pasqua, 1 maggio, settimana di Ferragosto, 24-26 e 31 dicembre
www.museofiorentinopreistoria.it
via della Petraia, 38 aperto: sabato 9-17 con ingresso ogni ora chiuso: Capodanno, Natale, 26 dicembre
www.polomuseale.firenze.it/musei/villacorsini
Parco Archeologico di Carmignano Il polo dell’archeologia riunisce in un unico sistema il Museo Archeologico di Artimino e i siti etruschi del territorio. I quattro siti principali compresi nel Parco Archeologico sono la necropoli di Artimino a Prato Rosello, l’insediamento fortificato di Pietramarina, il Tumulo di Montefortini e la Tomba dei Boschetti a Comeana. Il Museo Archeologico di Artimino espone una collezione di reperti raccolti nel territorio di Carmignano e ordinati secondo un criterio topografico e cronologico in due sezioni dedicate al “mondo dei vivi” e al “mondo dei morti”. Museo Archeologico di Artimino piazza San Carlo, Artimino aperto: da febbraio a ottobre, lunedì, martedì, giovedì e venerdì 9,30-13,30, sabato e domenica 9,30-13,30 e 15-18, mercoledì su prenotazione; da novembre a gennaio sabato, domenica e festivi 9,30-13,30 e 14-16, gli altri giorni su prenotazione chiuso: 1 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 1 novembre, 25, 26 dicembre, 31 dicembre se di domenica
www.parcoarcheologicocarmignano.it
Museo Civico Archeologico Il museo espone reperti protostorici,
etruschi, romani e medievali, rinvenuti durante scavi sul territorio fiesolano, e oggetti di varia provenienza donati da collezionisti privati. Con l’accrescersi della consistenza del suo patrimonio, nel 1914 fu trasferito dalla prima sede nel Palazzo Pretorio (attuale sede del Comune) in un edificio progettato da Ezio Cerpi e costruito all’interno dell’area archeologica. Riordinato nel 1981, ospita anche la Collezione Costantini. via Portigiani, 1, Fiesole aperto: tutti i giorni, marzo e ottobre 10-18, da aprile a settembre 10-19, da novembre a febbraio 10-14 chiuso: martedì da novembre a febbraio
www.museidifiesole.it
mostre
Franco Franchi Area archeologica di Fiesole giugno-agosto 2013
Movimento e dinamismo nell’arte del Novecento Sala Costantini, Museo Civico Archeologico di Fiesole settembre-ottobre 2013
123RF Archivio Fotografico
fondazione scienza e tecnica
Il Gabinetto di Storia Naturale e il Museo Tecnologico La raccolta di oltre 47.000 reperti nacque a scopo documentario ed educativo, con particolare attenzione alla mineralogia e litologia in virtù dell’importanza economica di miniere e giacimenti. Fanno parte del Gabinetto un settore dedicato alla Il Gabinetto di Fisica botanica, con antichi erbari e la preziosa Collezione Conserva la più grande e completa Xilologica della Toscana; una sezione zoologica con insetti, collezione italiana di apparecchi reperti osteologici e oltre 250 animali marini in liquido; una ottocenteschi per lo studio e la didattica della raccolta paleontologica di circa 1.600 fossili. Il Museo fisica, acquistati presso i più rinomati costruttori Tecnologico comprende un’ampia serie di reperti industriali e francesi, tedeschi e inglesi, poiché in Italia all’epoca manifatturieri che offrono un quadro delle varie branche quasi nessuno era in grado di fornire strumentazione di della produzione italiana ottocentesca, da quella qualità. La collezione di oltre 3.000 macchine e metallurgica e meccanica a quella edile e tessile. apparecchi, una vera e propria enciclopedia materiale Completano questo patrimonio i modelli anatomici della fisica classica, permette di illustrare le leggi e i didattici, come quelli in cera dell’Officina fenomeni di meccanica, pneumatica, acustica, Ceroplastica fiorentina, una raccolta termologia, ottica ed elettromagnetismo. Tra gli oggetti micologica e modelli di morfologia e esposti anche modelli di macchine e di cinematismi e anatomia vegetale e animale. interessanti apparecchi e prototipi ideati per ricerche originali da alcuni dei direttori del Gabinetto, tra i quali si ricordano fisici eminenti come Antonio Roiti, Adolfo Bartoli o Eugenio Bazzi.
a Fondazione, istituita nel 1987, è nata con la finalità di conservare e valorizzare il patrimonio dell’Istituto Tecnico Toscano, fondato in epoca lorenese, e più in generale di divulgare la cultura scientifica. Le collezioni dell’Istituto, formatesi nel corso del XIX secolo, si compongono di due nuclei principali corrispondenti al Gabinetto di Fisica e al Gabinetto di Storia Naturale con l’annesso Museo Tecnologico. Presso la Fondazione si possono osservare strumenti e macchine tecnicoscientifiche, raccolte di interesse naturalistico, modelli di manufatti e materiali delle industrie toscane di primo Ottocento; la qualità, la quantità e la varietà degli oggetti costituiscono un patrimonio unico nel campo della storia della scienza, della tecnologia e dell’insegnamento tecnico-scientifico. Dal 2002 è inoltre entrato in funzione il Planetario.
L
via G. Giusti 29 aperto: su richiesta 055 2341157 242241 fax 055 2343140 Gabinetto di Fisica visite guidate sabato 10-12 e 15-18 e domenica 10-12 con accesso ogni 30 minuti
www.fstfirenze.it
Il Planetario Il planetario di Firenze, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Scienza e Tecnica, l’Istituto e Museo di Storia della Scienza e l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, è ospitato all’interno di una cupola di 8 metri di diametro. Consente di riprodurre il movimento diurno o annuale dei vari corpi celesti, di simulare il cielo per una qualsiasi latitudine della terra e la precessione dell’asse terrestre. I moti possono essere combinati in modo da visualizzare effetti particolari, come l’osservazione del cielo da una stazione spaziale o dalla luna. L’apparecchio è stato corredato di un ulteriore sistema di proiezione che permette l’utilizzo delle moderne tecnologie digitali. Al Planetario sono organizzati appuntamenti con il pubblico tenuti da astronomi dell’Osservatorio di Arcetri che affrontano i temi classici dell’astronomia come i moti del Sole, della Luna e dei pianeti, le nebulose, le galassie, la Via Lattea e la precessione degli equinozi, oltre ad argomenti che spaziano dall’osservazione del cielo, alla mitologia, all’astronomia nella Divina Commedia e nella storia dell’arte e della scienza. Gli incontri consentono di avere una descrizione generale dei più importanti fenomeni celesti e di essere aggiornati sui principali eventi astronomici del mese in corso. Vengono inoltre mostrate le costellazioni più facilmente riconoscibili e quelle della fascia zodiacale della stagione corrente, spiegando come trovarle nel cielo e raccontando le affascinanti storie dei miti antichi. aperto: la domenica 15 e 16,30, il giovedì alle 21 secondo calendario consultabile sul sito www.fstfirenze.it. Prenotazione obbligatoria per il giovedì, consigliata per la domenica 055 2343723 (lunedì-venerdì 9-16) fax 055 2478350 iscrizioni@fstfirenze.it
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museo galileo
l Museo Galileo, erede di una tradizione di collezionismo scientifico che vanta quasi cinque secoli di storia, si è sviluppato dall’interesse che i granduchi di Toscana rivolsero agli strumenti e agli esponenti della scienza e ruota intorno alla figura di Galileo Galilei, autorevole quanto discusso protagonista dell’astronomia e della scienza moderna. Il nuovo allestimento museografico intende porre l’accento sull’importanza dell’eredità galileiana nei confronti del patrimonio museale e delle attività di ricerca che identificano la duplice funzione del Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza.
I
piazza dei Giudici, 1 aperto: da mercoledì a lunedì 9,30-18, martedì 9,30-13 chiuso: Capodanno, 6 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, Natale, 26 dicembre
www.museogalileo.it
mostra
Antichi bicicli e biciclette dei mestieri metà giugno-metà novembre 2013 Gli antichi bicicli del Museo Galileo e le cosiddette biciclette dei mestieri illustrano le tappe più significative dello sviluppo dei veicoli a due ruote, soffermandosi sul loro significato simbolico e sociale. Tra gli esemplari del museo, di solito conservati nei depositi, l’antenata della bicicletta detta draisina, gli “scuotiossa” – i primi velocipedi con i pedali – e i bicicli dalle grandi ruote anteriori. Fanno invece parte della collezione di Marco Paoletti le biciclette dei mestieri che risalgono alla prima metà del Novecento, veicoli modificati e attrezzati per attività come quelle dell’arrotino, del calzolaio e del burattinaio.
Riflessi del cielo stellato 7 maggio-4 giugno 2013 Corso divulgativo di astronomia a cura di Massimo Mazzoni organizzato dal Museo Galileo in collaborazione con il Comitato per la Divulgazione dell’Astronomia e l’Accademia “La Colombaria” Accademia “La Colombaria”, via Sant’Egidio, 23 il martedì dalle 16 alle 18 prenotazioni 055 265311
www.museogalileo.it
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Draisina, seconda metà del XIX secolo. Firenze, Museo Galileo foto Archivio Fotografico Museo Galileo
La scienza degli astri evoca visioni di galassie sperdute nel buio cosmico e strumenti tecnologicamente avanzati, esteticamente asettici: enormi telescopi, antenne di radiotelescopi, sonde spaziali e potenti computer. Quando si risale indietro nel tempo fino al Cinquecento, l’astronomia assume però connotati molto diversi dagli attuali. Nell’età per eccellenza delle arti, Urania, la musa dell’astronomia, cammina ancora a braccetto con le altre sorelle. Cielo e Terra si rispondono in un dialogo di segrete armonie; anzi, sono due entità parallele che devono essere indagate simultaneamente. Non a caso, uno dei maggiori astronomi dell’epoca, il nobile danese Tycho Brahe, conia per sigillare i suoi scritti due motti intercambiabili, Suspiciendo despicio e Despiciendo suspicio. I motti tracciano le due metà di un circolo virtuoso al cui centro si trova la figura dell’osservatore in tutta la sua umanistica interezza, capace di dominare un mondo creato a sua misura. I dispositivi astronomici della collezione di scientifica raccolta da Cosimo I de’ Medici e dai suoi successori, oggi conservata al Museo Galileo, sono i lontani testimoni di un nesso fra cielo e Terra non ancora estremizzato o interrotto. L’astronomia svolge nel Cinquecento funzioni quotidiane essenziali, soprattutto nel determinare i ritmi giornalieri e annui che scandiscono la vita civile e nel dare sostanza scientifica alla credenza che le posizioni dei pianeti lungo lo zodiaco, unitamente alle apparizioni di comete e altri
museo galileo
Astronomia e arte al Museo Galileo
focus
ammirevoli fenomeni celesti, influiscano sugli eventi terreni. Astrolabi, orologi solari e notturni, globi celesti, strumenti per misurare le coordinate stellari non sono esclusivamente strumenti di ricerca, ma entrano nelle case dei ricchi, dei nobili e dei sovrani. In quest’ultimo caso, alle funzioni loro proprie essi aggiungono quella di evidenziare la capacità della casa regnante di mantenere sul territorio un controllo politico assoluto. Quotidianità e prestigio fanno sì che gli strumenti astronomici esposti nelle sale del Museo Galileo dedicate alle collezioni medicee siano non solo versatili, funzionali e precisi, ma anche principescamente belli e preziosi. Fra i molti oggetti si impone il grande modello cosmologico (o sfera armillare) realizzato fra il 1588 e il 1593 dal cosmografo Antonio Santucci per il granduca Ferdinando I de’ Medici. Alto quasi quattro metri, è stato oggetto fra il 2008 e il 2010 di un meticoloso restauro che lo ha riportato all’originario splendore. Il modello riassume le concezioni cosmologiche, astrologiche e teologiche correnti a fine Cinquecento e, allo stesso tempo, celebra la potenza della casa granducale con bassorilievi e sculture dorate, nonché con dipinti “vasariani” usciti dal pennello di Enea Santucci, fratello del cosmografo. Giorgio Strano Museo Galileo
Antonio Santucci, Sfera armillare, 1588-1593. Firenze, Museo Galileo foto Archivio Fotografico Museo Galileo
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percorsi in città le meridiane
Fino al Trecento le meridiane furono gli unici strumenti disponibili per la misura del tempo e anche in seguito alla diffusione degli orologi meccanici da torre, dotati di scarsa precisione, continuarono a essere usate per l’indicazione dell’ora pubblica. Il termine meridiana, oggi usato genericamente per definire un orologio solare, indica in realtà la linea di intersezione tra il meridiano locale e il piano dell’orizzonte; negli orologi solari orizzontali è quindi la linea che si estende in direzione nord-sud, lungo la quale cade l’ombra dello gnomone a mezzogiorno durante il corso dell’anno. Nel tempo alcune meridiane sono state usate anche per rilevare parametri astronomici come equinozi e solstizi, utili per stabilire le festività cristiane. Tra il XV e il XVIII secolo alcuni dei più significativi edifici di Firenze furono dotati di importanti meridiane, realizzate per finalità scientifiche o intenti celebrativi: tra queste, lo gnomone di Santa Maria del Fiore, costruito da Paolo dal Pozzo Toscanelli per misurare la declinazione del sole al solstizio d’estate, o la meridiana realizzata da Vincenzo Viviani in collaborazione con l’astronomo Giovan Domenico Cassini in una sala della Palazzina della Meridiana a Pitti. 1 Meridiana di Ponte Vecchio il Ponte Vecchio, distrutto dall’inondazione del 1333, fu ricostruito nel 1345 con una struttura a tre arcate e botteghe disposte sui due lati. I fabbricati sono interrotti al centro del ponte da una piazzetta: qui, sul tetto di una bottega, si trova una meridiana in marmo bianco sostenuta da un pilastrino poligonale. Sul pilastrino è scolpita una piccola lucertola che allude al sole. L’ora del giorno è indicata da uno stilo ortogonale che proietta la sua ombra su un quadrante verticale semicircolare; sulla fascia esterna del quadrante sono incise tacche che segnano le 12 ore del giorno, mentre la zona concava è suddivisa da colonnine a indicare le ore canoniche che scandivano i momenti della giornata che la Chiesa cattolica dedicava alla recitazione della preghiera comune: l’ora prima (le 6), ovvero il momento dell’alba, la terza (le 9), la sesta (mezzogiorno), la nona (le 15) e infine la dodicesima (le 18) quando al tramonto si recitavano i Vespri. Tale suddivisione implicava una diversa lunghezza delle ore del giorno a seconda delle stagioni. sul Ponte Vecchio
2 Meridiane di Santa Maria Novella il matematico Egnazio Danti dedicò i suoi ultimi anni fiorentini alla questione della riforma del calendario giuliano che avrebbe dovuto ristabilire la data liturgicamente esatta della Pasqua e delle annesse feste mobili. A questo scopo tra il 1572 e il 1575 il cosmografo installò sulla facciata di Santa Maria Novella tre strumenti astronomici: un quadrante con orologi solari, un’armilla equinoziale e un foro gnomonico per una meridiana a camera oscura. La meridiana consiste in un quadrante verticale dotato di tre gnomoni che indicano l’ora a partire da momenti diversi (dall’alba, da mezzogiorno o dal tramonto); le iscrizioni che accompagnano le tre asticelle ne specificano l’uso nel corso della giornata. La sfera armillare è invece composta da due cerchi metallici graduati, orientati in modo da poter calcolare i solstizi e gli equinozi. L’ultimo strumento rimase privo della linea meridiana sul pavimento della chiesa a causa della partenza di Danti, il quale riuscì ad aprire solo il foro gnomonico, prima nel rosone e poi più in alto sulla facciata, praticando due aperture anche sulla volta interna in modo da lasciar passare il sole solo durante gli equinozi e il solstizio d’inverno. Tuttavia il cosmografo, grazie alle misurazioni effettuate con i tre strumenti, poté confermare la discordanza già riscontrata tra la data scelta dal Concilio di Nicea per l’equinozio di primavera (21 marzo) e il giorno in cui esso effettivamente si verificava (11 marzo). Qualche anno più tardi, nel 1582, la riforma di Gregorio XIII avrebbe determinato un salto di 10 giorni nel calendario e l’equinozio di primavera sarebbe tornato a cadere il 21 marzo.
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piazza Santa Maria Novella
3 Meridiana di Palazzo Guidacci posta sulla facciata del palazzo, una grande lastra di marmo reca incisa una meridiana verticale; lo stilo in metallo è munito di un foro attraverso il quale il sole va a colpire la linea meridiana al mezzogiorno vero locale. Tuttora funzionante, lo strumento è stato realizzato nell’Ottocento per regolare l’orologio meccanico nella torre di Palazzo Vecchio, dal quale l’orario veniva trasmesso via telegrafo a tutte le stazioni ferroviarie della Toscana in modo da sincronizzare partenze e arrivi dei treni. La curva del tempo medio venne aggiunta dall’astronomo Giovan Battista Donati, chiamato a eseguire una revisione dello strumento, e dopo la sua ricollocazione sulla facciata avvenuta l’11 settembre 1858 ogni cittadino poté più facilmente leggere l’orologio solare.
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piazza della Signoria, 6
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percorsi in città le meridiane
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4 Meridiana dell’Istituto Geografico Militare
5 Meridiana del Museo Galileo
il quadrante verticale, con orientamento sud-ovest, è dipinto su una torretta dell’edificio che ospita l’organo ufficiale dello Stato per la cartografia. Realizzata nel 1950 da Angelo Pericoli, la meridiana presenta sia una funzione oraria, per la misurazione delle ore astronomiche, sia una funzione calendariale, essendo dotata di retta equinoziale e curve stagionali. Lo strumento è ancora integro e funzionante.
inaugurata nel 2007 e tracciata sul lastricato prospiciente il museo, segna il tempo vero locale per l’intero corso dell’anno, svolgendo anche una funzione calendariale. I segni zodiacali in vetro verde acqua fiancheggiano la linea meridiana in travertino che per 15 metri corre dal marciapiede sul lungarno, dove segna il solstizio d’estate, fino all’ingresso del museo dove indica il solstizio d’inverno. Una raggiera di fasce in ottone compresa tra le curve solstiziali mostra le ore dalle 9 alle 15, mentre al centro della rosa dei venti si innalza uno gnomone bronzeo di 6 metri terminato da un poliedro di vetro. I materiali usati alludono ai quattro elementi e alle stagioni, indicate nella meridiana dal corso del sole, che richiamano la dottrina platonica delle corrispondenze tra microcosmo e macrocosmo, ovvero tra uomo e universo.
via Cesare Battisti, 12
piazza dei Giudici
Altre meridiane in città 6 Meridiana solstiziale del Battistero di San Giovanni meridiana a camera oscura non più funzionante (XI secolo)
piazza San Giovanni (vedi p. 14)
7 Gnomone di Santa Maria del Fiore meridiana a camera oscura (1475)
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piazza del Duomo (vedi p. 15)
8 Meridiana della Tribuna degli Uffizi
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meridiana a camera oscura non più esistente (fine del XVI secolo)
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Galleria degli Uffizi, piazzale degli Uffizi (vedi p. 2)
9 Meridiana di Palazzo Pitti meridiana a camera oscura non più funzionante (1696)
Palazzo Pitti, Sala della Meridiana piazza dei Pitti
10 Meridiana della Villa medicea della Petraia
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orologio solare verticale (1740 circa)
Loc. Castello, via della Petraia, 40
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11 Meridiana dell’Osservatorio Ximeniano
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meridiana a camera oscura non più funzionante (seconda metà del XVIII secolo)
piazza San Lorenzo, 6
12 Meridiana della Specola meridiana a camera oscura (1784)
Museo di Storia Naturale, Torrino della Specola via Romana, 17 (vedi p. 35)
13 Meridiane della Certosa del Galluzzo tre orologi solari e una meridiana a camera oscura (XIX secolo)
via della Buca di Certosa, 2
14 Meridiana di Villa Romana orologio solare verticale (1988) illustrazione di Silvia Cheli
via Senese, 68
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musei civici fiorentini
Musei Civici Fiorentini, costituiti da un’articolata varietà di collezioni, hanno il compito di conservare e valorizzare il patrimonio d’arte civico favorendo un’ampia fruizione pubblica. Fanno parte di tale patrimonio anche alcune delle più importanti chiese fiorentine, edifici religiosi e numerose raccolte ricevute in dono da collezionisti, artisti e istituzioni cittadine.
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Museo di Palazzo Vecchio
Il Palazzo della Signoria, eretto tra il 1299 e i primi decenni del Trecento per ospitare il supremo organo del Comune, si trasforma in reggia ducale alla metà del XVI secolo e oggi è sede dell’amministrazione cittadina. La sua storia si riflette nella magnificenza dei Quartieri Monumentali che formano il percorso di visita del museo: un susseguirsi di saloni e ambienti privati fastosamente decorati da alcuni dei più celebri artisti del Rinascimento e del Manierismo fiorentini, con arredamenti d’epoca e capolavori d’eccezione, come la Giuditta di Donatello, il Putto con delfino di Andrea del Verrocchio, la Vittoria di Michelangelo e le pitture di Bronzino nella Cappella di Eleonora. Un nuovo breve percorso di visita intitolato Tracce di Firenze, posto al piano terra, ripercorre le tappe fondamentali dello sviluppo urbanistico e architettonico della città e ne mostra i luoghi più significativi, attraverso un’importante selezione di dipinti, stampe e disegni, integrata da esposizioni e installazioni temporanee. piazza della Signoria aperto: da aprile a settembre da venerdì a mercoledì 9-24 (visita alla Torre 9-21), giovedì 9-14; da ottobre a marzo da venerdì a mercoledì 9-19 (visita alla Torre 9-17), giovedì 9-14 (visita alla Torre 10-14). Aperture straordinarie notturne in occasione di particolari eventi e festività. L’accesso alla torre è sospeso in caso di pioggia chiuso: Natale
www.museicivicifiorentini.it/palazzovecchio
Il teatro romano di Firenze (Palazzo Vecchio)
www.museicivicifiorentini.it
Lo scavo archeologico nei sotterranei di Palazzo Vecchio ha riportato alla luce i resti del teatro romano (I-II secolo d.C.). Attraverso una serie di passerelle è possibile visitare le suggestive vestigia del monumento antico e le successive stratificazioni medievali. Accessibile su prenotazione tramite visite guidate. Parzialmente accessibile ai disabili motori (accompagnati) e per motivi di sicurezza non accessibile ai minori di 8 anni. Prenotazioni: 055 2768224 2768558 info.museodeiragazzi@comune.fi.it
www.palazzovecchio-museoragazzi.it
Museo del Bigallo Il museo, ospitato nella loggia un tempo sede della Compagnia Maggiore di Santa Maria del Bigallo, conserva affreschi del XIV secolo, tra i quali la Madonna della Misericordia raffigurante la prima immagine della città (1342). Tra le opere esposte, preziose tavole del XIV e XV secolo, come il trittico di Bernardo Daddi e i dipinti di Domenico di Michelino e del Maestro di San Miniato, oltre a sculture dell’architetto della Loggia Alberto Arnoldi. piazza San Giovanni, 1 aperto: da lunedì al sabato 10,30-16,30, domenica 10,30-13,30 Ingresso ogni ora, su appuntamento, Apriamo l’armadio con visite accompagnate della memoria 055 288496 bigallo@comune.fi.it da maggio 2013 chiuso: Capodanno, Ciclo di incontri sulla storia 1 maggio, Natale
www.comune.fi.it
del Comune di Firenze a partire dalla sua istituzione nel 1781 e visite all’Archivio storico comunale (Palazzo Bastogi, via dell’Oriuolo, 33-35) Prenotazione obbligatoria 055 2616527
www.comune.fi.it/archiviostorico
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musei civici fiorentini
Museo Stefano Bardini
Stefano Bardini (1854-1922) creò un museo nel palazzo acquistato nel 1881 per svolgere la sua attività antiquariale. Passato al Comune di Firenze nel 1922, il museo presenta oggi un allestimento che recupera il progetto originale dell’antiquario. Tra gli oltre 2.000 dipinti, sculture e oggetti di arti applicate, da non mancare la Carità di Tino da Camaino, la Madonna dei Cordai di Donatello, il San Michele Arcangelo di Antonio del Pollaiolo, l’Atlante del Guercino e il famoso Porcellino in bronzo di Pietro Tacca. Interessanti le raccolte di medaglie, bronzetti e tappeti orientali, i cassoni quattrocenteschi e la Attività preziosa armeria. didattiche per bambini vedi p. 42
via dei Renai, 37 aperto: da venerdì a lunedì 11-17; gli altri giorni gruppi su prenotazione chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio,15 agosto, Natale
www.museicivicifiorentini.it/bardini
Cappella Brancacci La duecentesca chiesa del Carmine accoglie la Cappella Brancacci, capolavoro universalmente noto per gli affreschi del ciclo delle Storie di San Pietro di Masaccio e Masolino. Eseguiti negli anni 1425-1427, gli affreschi rimasero incompiuti e furono terminati da Filippino Lippi fra il 1481 e il 1482. Il percorso museale include anche il chiostro e la Sala del Cenacolo di Alessandro Allori (1582).
piazza del Carmine, 14 aperto: lunedì e da mercoledì a sabato 10-17; domenica e festività religiose infrasettimanali 13-17 chiuso: Capodanno, 7 gennaio, Pasqua, 1 maggio,1 luglio, 15 agosto, Natale
www.museicivicifiorentini.it/brancacci
Fondazione Salvatore Romano
Nell’antico Cenacolo di Santo Spirito si conservano sculture e frammenti di decorazioni architettoniche e pitture murali, in larga parte medievali, donate alla città nel 1946 dall’antiquario Salvatore Romano.
piazza Santo Spirito, 29 aperto: da sabato a lunedì 10-16 chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale
www.museicivicifiorentini.it/romano
Museo di Santa Maria Novella Il complesso monumentale di Santa Maria Novella comprende, oltre alla basilica e al Cimitero degli Avelli, i chiostri decorati tra il XIV e il XV secolo − il Chiostro Grande, il Chiostro dei Morti e il Chiostro Verde con importanti pitture di Paolo Uccello −, il Cappellone degli Spagnoli decorato da affreschi di Andrea di Bonaiuto, la Cappella degli Ubriachi e l’antico Refettorio con interventi tardocinquecenteschi di Alessandro Allori. piazza Santa Maria Novella e piazza della Stazione, 4 aperto: Museo da lunedì a giovedì 9-17,30, sabato 9-17, domenica e festività 12-17 (da luglio a settembre), 13-17 (da ottobre a giugno) Chiostro Grande solo in occasione di particolari ricorrenze secondo il calendario consultabile sul sito chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale
www.museicivicifiorentini.it/smn
Giovanni Francesco Barbieri detto Guercino, Atlante, 1646. Firenze, Museo Stefano Bardini
restauri in corso È in corso il restauro degli affreschi del lato est del Chiostro Verde di Santa Maria Novella raffiguranti Storie della Genesi ed eseguiti da Paolo Uccello e bottega nella prima metà del Quattrocento.
Santa Maria Novella: da museo a complesso monumentale Dalla fine del 2012 è stato istituito il percorso di visita unitario del complesso monumentale di Santa Maria Novella che consente di accedere con un unico biglietto a tutti gli ambienti monumentali del convento domenicano e recuperare la percezione dell’inscindibile unità che lo caratterizzava. Il primo importante passo verso una migliore valorizzazione dell’intero complesso.
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palazzo strozzi
mostra
La Primavera del Rinascimento
www.palazzostrozzi.org
piazza Strozzi aperto: tutti i giorni 9-20, giovedì 9-23
La scultura e le arti a Firenze 1400-1460 a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand Palazzo Strozzi 23 marzo-18 agosto 2013 Musée du Louvre 26 settembre 2013-6 gennaio 2014
La mostra illustra la genesi del Rinascimento a Firenze, soprattutto attraverso capolavori di scultura, l’arte che per prima se ne è fatta interprete. Dopo la riscoperta dell’Antico fra Due e Trecento – con Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio e i loro successori – e dopo l’assimilazione della ricchezza espressiva del Gotico, all’inizio del Quattrocento i rilievi con il Sacrificio di Isacco di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi, vincitori del concorso per la seconda porta del Battistero, e il Modello della Cupola di Santa Maria del Fiore segnano l’esordio del Rinascimento e avviano il vero e proprio percorso dell’esposizione. In quegli anni, i successi politici della Repubblica fiorentina, la sua potenza economica e la pace sociale diffondono attraverso gli scritti di grandi umanisti – come Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini – il mito di Firenze come erede della repubblica romana e come modello per gli altri stati italiani. La scultura pubblica monumentale di Donatello, Ghiberti, Nanni di Banco, per la Cattedrale e per Orsanmichele, testimonia la ‘rivoluzione’ culturale avvenuta e influenza profondamente anche la pittura e le arti decorative. Altri temi dell’antichità classica (dal monumento equestre, al sepolcro umanistico, al tema giocoso degli “spiritelli”, al busto ritratto) vengono assimilati e trasformati nel nuovo linguaggio scultoreo che esprime il clima politico, spirituale e intellettuale della città, oltre al suo fervore creativo. Beatrice Paolozzi Strozzi
Sezioni della mostra L’eredità dei padri Il nuovo linguaggio scultoreo del Rinascimento trova fondamento in Nicola Pisano, formatosi su reperti antichi poi raccolti nel Camposanto di Pisa. In mostra il Cratere del Talento, già posto all’esterno del duomo di Pisa, e sculture dei Pisano, Arnolfo di Cambio, Tino di Camaino e dei loro successori, impegnati nel cantiere fiorentino di Santa Reparata. Ai paradigmi ‘classici’ e monumentali, derivati da Nicola e Arnolfo, si affiancano quelli del Gotico che discendono da Giovanni Pisano e dall’influsso di esempi francesi, ancora percepibile in scultori come i senesi Jacopo della Quercia e Francesco di Valdambrino. Firenze 1401: l’alba del Rinascimento I rilievi del Sacrificio di Isacco, realizzati da Ghiberti e Brunelleschi per il concorso del 1401, sono una pietra miliare della storia dell’arte. Ancora sostenuti dalla tradizione del Gotico internazionale, dimostrano la conoscenza della scultura antica da parte dei due artisti: Brunelleschi cita il famoso Spinario, mentre Ghiberti il Torso di centauro. Fa loro da sfondo il Modello ligneo della Cupola di Brunelleschi in cui si riassume la nuova concezione di spazio e storia originata a Firenze. La romanitas civile e cristiana All’inizio del Quattrocento i successi della Repubblica sono accompagnati da un crescente orgoglio cittadino. Lo sviluppo dell’Umanesimo civile e la costruzione del mito di Firenze come nuova Roma e nuova Atene, che non mancano tuttavia di esaltare un forte sentimento cristiano, sono interpretati dalla scultura pubblica attraverso le statue di santi-eroi e profeti della cattedrale e soprattutto le grandi figure per le nicchie di Orsanmichele e il Campanile di Santa Maria del Fiore. “Spiritelli” tra sacro e profano Gli “spiritelli”, figure infantili derivate dai “genietti” della classicità romana, illustrano la diffusione dell’arte antica nell’iconografia rinascimentale e il passaggio dal significato pagano a quello cristiano. Facilmente identificabili con gli angeli della tradizione cristiana, prendono posto dapprima sulle tombe, imponendosi poi – grazie soprattutto a Donatello – come protagonisti in complessi scultorei significativi e diffondendosi rapidamente in varie tipologie artistiche.
prossima mostra L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente 27 settembre 2013 19 gennaio 2014
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Donatello, Protome Carafa, 1455 circa. Napoli, Museo Archeologico Nazionale foto Archivio dell’Arte/ Luciano Pedicini. Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
“Pittura scolpita” Grandi statue illustrano l’importanza della policromia, cui si fa spesso ricorso per accrescere il valore espressivo della scultura, e dialogano con pitture concepite per ricreare illusionisticamente la tridimensionalità della statuaria. Nella serie di Uomini e donne illustri di Andrea del Castagno si instaura un rapporto fra scultura e pittura che rimanda alle descrizioni di statue dell’antichità classica, ma che rappresenta anche un gioco raffinato sull’ambiguità della forma dipinta nello spazio. La storia in prospettiva La rivoluzione della prospettiva coinvolge anche la scultura: la predella con San Giorgio e il drago consente di confrontare lo “stiacciato” donatelliano – in cui la prospettiva lineare è applicata in funzione di unità compositiva e per suggerire profondità spaziale – con pitture emblematiche degli esordi della rappresentazione prospettica e disegni di Paolo Uccello che rielaborano motivi delle tarsie lignee brunelleschiane. Celebri rilievi mostrano la traduzione in scultura delle nuove leggi di costruzione dello spazio secondo la “perspectiva artificialis”, talvolta anticipandone l’evoluzione. La diffusione della bellezza Dal secondo decennio del secolo canoni e prototipi dell’arte nuova si diffondono attraverso rilievi e altaroli per la devozione privata raffiguranti la Madonna col Bambino e basati su modelli dei maggiori artisti fiorentini. La tradizionale gerarchia dei materiali perde importanza a favore della qualità di esecuzione: la terracotta, arricchita da oro e colori, compete con la preziosità di marmo e bronzo e, poco prima del 1440, Luca della Robbia inventa la terracotta smaltata e invetriata, destinata al successo per la seduzione dei colori splendenti, l’economicità e la resistenza. Bellezza e carità. Ospedali, orfanotrofi, confraternite Ospedali, ospizi per pellegrini, istituti di accoglienza per l’infanzia e confraternite sono luoghi in cui l’arte, di committenza pubblica, assolve un ruolo educativo e sociale. Il rapporto tra culto della bellezza e spirito cristiano si manifesta anche nelle opere legate al Concilio d’Unione (1439), che porta in città papa Eugenio IV, il patriarca di Costantinopoli, l’imperatore bizantino Giovanni Paleologo, dignitari, umanisti e teologi. L’evento esprime l’aspirazione di Firenze a essere la “Città di Dio” e ne sancisce il primato politico e morale, segnato anche dall’avvento dei Medici. Dalla città al palazzo. I nuovi mecenati Attorno alla metà del secolo si sviluppa un’arte oligarchica che ricerca la magnificenza. Nasce il busto ritratto come autocelebrazione dell’individuo, mentre a Palazzo Medici Cosimo il Vecchio e il figlio Piero inaugurano un mecenatismo fastoso, in cui il privato contende al pubblico le committenze più prestigiose. Chiude la mostra il Modello di Palazzo Strozzi, il più grandioso edificio privato della Firenze quattrocentesca, in un ideale confronto con il Modello della Cupola brunelleschiana esposto in apertura.
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La rinascita dei condottieri Il monumento equestre è uno dei temi dall’Antico con cui si confrontano gli artisti fiorentini, ma non a Firenze, dove l’ideale repubblicano bandisce questo genere aristocratico. Il primo dell’età moderna è il Monumento al Gattamelata di Donatello a Padova, mentre la Protome Carafa donatelliana, unico resto del Monumento di Alfonso V d’Aragona, attesta la rinascita dell’uso del bronzo per celebrare la virtù militare. Il celebre Marco Aurelio capitolino viene invece riproposto dal bronzetto di Filarete, che segna un nuovo genere volto a esaltare l’attività dell’uomo, rimarcandone il valore individuale nella storia.
Palazzo Strozzi e la città: attività oltre la mostra
L’obiettivo di Palazzo Strozzi è quello di essere un catalizzatore per la città e per il territorio e ogni mostra permette al visitatore di vedere Firenze da una prospettiva nuova e sempre diversa Giovani e adulti a Palazzo Strozzi Un ricco programma di eventi, conferenze, corsi e altro ancora invita giovani e adulti a esplorare l’arte in modo stimolante • Giovedì al Quadrato. Un nuovo modo di vivere il giovedì sera a Palazzo Strozzi: il secondo giovedì del mese Palazzo Strozzi offre una serata ricca di eventi e attività per vivere l’arte in tutte le sue forme. Nel suggestivo cortile del palazzo potete sorseggiare un aperitivo al Caffè del Rinascimento e lasciarvi coinvolgere dalle proposte di Creativi in cortile per dare forma alle vostre idee e condividerle con gli altri, creando oggetti ogni volta diversi. Non perdete Tappeto acustico, una rassegna di concerti dal vivo, e fatevi travolgere dal ritmo! Cortile di Palazzo Strozzi secondo giovedì del mese (tranne agosto) dalle 19,30 Informazioni edu@palazzostrozzi.org Calendario su www.palazzostrozzi.org
Touchscreen e touchtable Lo schermo touchscreen nel cortile – ormai parte integrante di tutte le mostre – permette di andare alla scoperta dei capolavori architettonici e di scultura della Firenze del primo Rinascimento; con il touchtable al Piano Nobile è inoltre possibile esplorare i restauri del San Ludovico di Tolosa di Donatello in bronzo dorato e del San Girolamo in terracotta, eseguiti in occasione della mostra e che hanno consentito importanti scoperte. Altri due schermi invece, ispirandosi al celebre libro di André Malraux, invitano a giocare con alcune opere selezionate tra quelle in mostra e a creare il proprio “museo immaginario” raggruppandole in base a categorie come Amore, Potere, Gioia, Leggerezza, Femminilità, Coraggio, o inventandone di nuove
Il Passaporto di Palazzo Strozzi • Giovedì a Palazzo Strozzi: Palazzo Strozzi Il Passaporto conduce i visitatori della mostra nei luoghi che in Toscana hanno rimane aperto fino alle 23. Dalle 18 è visto fiorire la Primavera del possibile visitare gratuitamente il CCC Rinascimento: edifici notissimi che Strozzina e acquistare due biglietti per la accolgono capolavori di pittura, ma mostra La Primavera del Rinascimento soprattutto di scultura, l’arte che per al prezzo di uno prima si è fatta interprete della nuova tutti i giovedì dalle 18 civiltà, ma anche luoghi meno conosciuti, • Le sale interattive: la Sala Lettura invita o altri che costituiscono vere novità, come tutti a fare una pausa per rilassarsi, l’ex monastero di Santa Maria degli Angeli, sfogliare libri legati alla mostra e toccare dove è stata rinvenuta l’iscrizione alcune statuette di bronzo in uno spazio marmorea dell’Arca dei Martiri di pensato come lo studiolo di un Ghiberti, che si credeva perduta collezionista del tardo Rinascimento; nella Sala Gessi invece ognuno può esplorare Machiavelli dalle Signorie accuratamente con le proprie mani copie alla globalizzazione in gesso di capolavori della scultura, Ciclo di conversazioni organizzato da maneggiandone le forme per capire come Fondazione Cesifin in collaborazione con gli artisti del Rinascimento li abbiano Fondazione Palazzo Strozzi realizzati Altana di Palazzo Strozzi • Visita tattile: la scultura è l’arte che 8, 15, 22 e 29 maggio 2013 alle 18 più si presta a un’esplorazione tattile. In questa mostra non poteva dunque Conferenze nel Rinascimento mancare un percorso per conoscere l’arte Sei speciali incontri, tenuti da personalità attraverso l’esperienza complessa ed della cultura, ‘dentro’ i luoghi simbolo del emozionante del tatto: ogni partecipante, Rinascimento fiorentino, per vivere e vedente o non vedente, viene dotato di un comprendere – complice la suggestione paio di guanti e può delicatamente toccare degli spazi – un periodo straordinario della il dossale d’altare di Pagno di Lapo storia della città: davanti alla Trinità di Portigiani e Michelozzo del Museo Bardini Masaccio in Santa Maria Novella; nel per apprezzarne meglio forme e superficie Salone brunelleschiano dell’Istituto degli primo martedì del mese alle 18,30 Innocenti; nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo; nella Cappella Pazzi di Santa tutte le attività sono gratuite con il biglietto di Croce; sotto la cupola del Duomo e nel ingresso alla mostra cortile di Palazzo Strozzi prenotazione obbligatoria per la visita tattile 055 2469600 fax 055 244145 prenotazioni@cscsigma
Visite guidate Visite guidate all’ex monastero di Santa Maria degli Angeli, sede ANMIG, alla Fonderia Ciglia & Carrai alle Cascine del Riccio e al Laboratorio di Restauro dell’Opera di Santa Maria del Fiore Giovedì per i giovani I giovani studenti del Liceo Artistico Statale Leon Battista Alberti di Firenze e del Liceo linguistico Piero Calamandrei di Sesto Fiorentino diventano per una sera le guide delle mostre La Primavera del Rinascimento e Un’idea di bellezza
Famiglie a Palazzo Strozzi in occasione della mostra, attività educative per famiglie vedi pp. 42-43 e 45
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incontemporaneo
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina Nato nel 2007 come parte della Fondazione Palazzo Strozzi, ospita progetti espositivi di arte contemporanea che, attraverso incontri, conversazioni con artisti, conferenze, workshop e videoproiezioni, approfondiscono tematiche e linguaggi interdisciplinari. La programmazione della Strozzina è espressamente incentrata sulla ricerca artistica degli ultimi anni, privilegiando linguaggi multimediali e forme d’arte relazionale e interattiva con il pubblico. Palazzo Strozzi, piazza Strozzi aperto: martedì, mercoledì e da venerdì a domenica 10-20, giovedì 10-23 chiuso: lunedì Il biglietto di ingresso è valido un mese; è possibile acquistare un biglietto congiunto con le mostre di Palazzo Strozzi
www.strozzina.org www.palazzostrozzi.org
mostra
Un’idea di bellezza
eventi collaterali alla mostra
Vanessa Beecroft, Chiara Camoni, Andreas Gefeller, Alicja Kwade, Jean-Luc Mylayne, Isabel Rocamora, Anri Sala e Wilhelm Sasnal a cura di Franziska Nori 29 marzo-28 luglio 2013 La mostra attraverso un percorso di ricerca tra le opere di otto artisti contemporanei di provenienza internazionale stimola una riflessione in chiave contemporanea su uno dei temi dominanti della storia dell’arte, affrontando non solo la necessità della bellezza, ma anche la sua funzione, il valore e la finalità. Il mondo attuale è erede di un processo storico e filosofico che ha separato arte e bellezza, intesa come sinonimo di armonia o espressione di una visione del mondo ormai inadatta a esprimere la complessità e le contraddizioni della modernità. Riscoprire un’idea di bellezza oggi significa impostare un’esperienza diversa della realtà, alla ricerca di un valore, un momento spirituale o un approfondimento di un’intuizione intellettuale. La bellezza sorge così dalla capacità di ripensare al nostro modo consueto di vederla, coglierla e riconoscerla anche in un oggetto, in un momento o in un gesto della vita quotidiana. In mostra il pubblico si trova a confronto con opere che sollecitano la partecipazione fisica ed emotiva, esaltano il tema della soggettività dello sguardo, provocando nei visitatori risposte individuali che possono diventare strumento per nuove connessioni con gli altri e con il mondo. Da un lato si confrontano e reinventano tecniche o generi tradizionali come il paesaggio e la figura umana, dall’altro gli artisti si pongono come in ascolto della natura catturando momenti e frammenti oppure riflettono sul potere della bellezza nella sua dimensione sociale o nella sua capacità di trasformazione.
Visite guidate Visite guidate gratuite per approfondire il lavoro degli artisti e i contenuti della mostra. ogni sabato e domenica ore 16,30 non è necessaria la prenotazione Giovedì per i giovani Un evento speciale per visitare la mostra Un’idea di bellezza con occhi nuovi, confrontandosi con il punto di vista degli studenti dei licei fiorentini che diventano per una sera le guide all’esposizione. 16 maggio e 6 giugno ore 20-22 Prendi parte all’arte Appuntamento alla Biblioteca delle Oblate dedicato alle famiglie con bambini dai 6 anni. Vedi p. 42 Per il programma completo consultare il sito www.strozzina.org
Attività didattiche per bambini vedi pp. 42-43
Wilhelm Sasnal, Kacper, 2009, olio su tela, 85x105 cm. Courtesy the artist, photo Marek Gardulski
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci Il Centro Pecci ha l’intento di interpretare e mostrare le nuove frontiere dell’arte contemporanea internazionale atraverso la collezione permanente e l’organizzazione periodica di mostre, workshop ed eventi. viale della Repubblica, 277, Prato aperto: da mercoledì a lunedì 10-19, Capodanno 15-19 chiuso: Natale, 31 dicembre La collezione permanente è chiusa fino alla fine del 2013 per lavori di ampliamento
www.centropecci.it
Ettore Sottsass, Pianeta Fresco, 1967
Libri di Ettore Sottsass a cura di Giorgio Maffei e Bruno Tonini Sale CID/Arti visive 24 marzo-2 giugno 2013 I libri d’artista del padre dell’architettura radicale esprimono la fervida inventiva di Ettore Sottsass presentando quanto ha scritto, illustrato e curato dal 1947 al 2006.
La figurazione inevitabile a cura di Marco Bazzini e Davide Ferri Sale espositive 24 marzo-8 luglio 2013 La retrospettiva sui protagonisti della pittura, dagli anni novanta a oggi, illustra alcuni aspetti della figurazione intesa come approdo irrinunciabile e conseguenza dello iato prodotto tra pittura, rappresentazione e racconto.
Paolo Scheggi
Intercamera plastica e altre storie in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim, Venezia Lounge/Project Room 24 marzo-8 luglio 2013 Tra i massimi sperimentatori delle novità linguistiche introdotte da Lucio Fontana, l’artista settignanese prematuramente scomparso, famoso per le sue Intersuperfici, nella sua opera spaziava fino a sfiorare la pratica dell’architettura. Intercamera plastica (1967), ora donata al museo dalla famiglia dell’artista, è presentata nel suo nuovo allestimento e documentata attraverso le fotografie di Ugo Mulas e Ada Ardessi, testimoni diretti del lavoro di Paolo Scheggi.
attività
Artlands primavera 2013
Il progetto, che intende valorizzare le ricostruzioni di sistemi ecologici effettuate dal biologo Carlo Scoccianti mettendo in evidenza criteri inediti di intervento progettuale e artistico legati al paesaggio e all’ecologia, prosegue con una serie di incontri. Partecipano agli incontri importanti relatori stranieri, tra i quali Barry Bergdoll Chief Curator of Architecture and Design del MoMa.
Festival delle colline giugno-luglio 2013
Rassegna di musica organizzata dal Comune di Poggio a Caiano, Regione Toscana, Provincia di Prato in collaborazione con i Comuni della provincia.
mostre
Museo Marino Marini Spazio espositivo dedito all’arte contemporanea. In mostra permanente la collezione monografica dell’artista Marino Marini, oltre a esposizioni, attività di approfondimento e formazione. piazza San Pancrazio aperto: lunedì e da mercoledì a sabato 10-17 chiuso: martedì, domenica, festivi e agosto
www.museomarinomarini.it
incontemporaneo
mostre
Early one morning
Preziosa 2013
Matthew Brannon e Nicola Martini
Un Certain Regard
a cura di Alberto Salvadori 20 aprile-8 giugno 2013 Il museo propone la nuova produzione dello statunitense Matthew Brannon, che coniuga installazioni e grafica, e alcuni lavori del giovane artista fiorentino Nicola Martini.
a cura di Maria Cristina Bergesio 20 giugno-21 luglio 2013 Mostra di gioielli contemporanei realizzati da David Bielander, Sigurd Bronger, Sophie Hanagarth, Suska Mackert, Philip Sajet e Karin Seufert, organizzata da Le arti orafe.
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Fondazione Studio Marangoni
Dedicata alla fotografia contemporanea con corsi, workshop e conferenze. Oltre all’attività didattica, organizza mostre in Italia e all’estero. via San Zanobi, 32r e 19r
www.studiomarangoni.it
Fondazione Pitti Immagine Discovery
Moda, arti visive, cinema, fotografia, pubblicità, architettura e musica convivono a Firenze nell’esperienza organizzativa di Pitti Immagine. via Faenza, 111
www.pittimmagine.com Stazione Leopolda, viale Fratelli Rosselli, 5
www.stazione-leopolda.com
Switch Creative Social Network Creatività urbana, sperimentazione musicale e divagazioni artistiche. Switch propone appuntamenti con musicisti, dj, urban writers e creativi digitali in continuo dialogo con l’evoluzione della città. via Scipio Slapater, 2
www.switchproject.net
Rappresenta il luogo della ricerca dei linguaggi del corpo ed è sede de L’Accademia sull’arte del gesto, percorso di approfondimento e formazione della danza rivolto ai bambini. www.cango.fi.it
Sede di percorsi di formazione artistica indipendenti, ospita ogni anno quattro giovani artisti tedeschi per produrre opere che, al termine della residenza, vengono esposte in una mostra. Oltre all’attività formativa, propone incontri, approfondimenti e mostre dedicate all’arte e ai linguaggi della contemporaneità. via Senese, 68
www.villaromana.org
Musicus Concentus
Esplora la nuova scena della musica elettronica, proponendo concerti e appuntamenti musicali in tutta la Toscana. piazza del Carmine, 19
Base Associazione culturale e galleria d’arte, promuove attività di approfondimento e collaborazione con alcuni esponenti del panorama artistico internazionale. via San Niccolò, 18r
www.baseitaly.org Punto di riferimento europeo per la ricerca, la produzione e la formazione per le nuove tecnologie musicali. Collabora con importanti festival musicali toscani, proponendo performance di artisti internazionali.
Fotografie di Stefano Rovai 6-26 aprile 2013 Fondazione Studio Marangoni Mostra personale di Mario Rizzi 10 aprile-24 maggio 2013 Villa Romana
Lapsus a cura di Marinella Paderni in collaborazione con Celeste Prize 17 maggio-8 giugno 2013 Fondazione Studio Marangoni
Asta a sostegno della Fondazione Studio Marangoni 23-24 maggio 2013 Museo Marino Marini Lavori finali del 1˚ e 2˚ anno 25 giugno-12 luglio 2013 Fondazione Studio Marangoni
Villa Strozzi, via Pisana, 77 (in attesa del trasferimento nella nuova sede a Forte Belvedere)
www.temporeale.it
Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee
Accademia di Belle Arti di Firenze
Fabbrica Europa, kermesse culturale che si svolge in maggio alla Stazione Leopolda e in altri luoghi della città. In calendario teatro, concerti, danza, workshop e dibattiti.
Prestigiosa istituzione fondata nel 1784, è oggi impegnata a formare il potenziale creativo dei giovani allievi con corsi di livello universitario.
borgo degli Albizi, 15
via Ricasoli, 66
www.accademia.firenze.it
www.ffeac.org
museo alinari
21 marzo-31 maggio 2013 Base
Corso Triennale di Fotografia
Tempo Reale
www.musicusconcentus.com
l Museo Nazionale Alinari della Fotografia, gestito dalla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia, si articola in uno spazio espositivo per le mostre temporanee sul tema della fotografia storica e contemporanea e in uno spazio museale permanente, dedicato alla storia e alla tecnica della fotografia. È stato inoltre creato il Museo Tattile, un percorso di visita studiato per il pubblico non vedente che propone, per la prima volta in uno spazio museale dedicato alla fotografia, modalità di lettura con appositi supporti Braille.
I
piazza di Santa Maria Novella, 14a rosso aperto: da giovedì a mertedì 10-18,30 chiuso: agosto
www.mnaf.it
Michael Sailstorfer
Al Intithar (L’Attesa)
Cantieri Goldonetta
via Santa Maria, 23-25
Villa Romana
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calendario mostre ed eventi
foto Hank Willis Thomas
incontemporaneo
I luoghi del contemporaneo
mostre
Joel-Peter Witkin
Il Maestro dei suoi Maestri a cura di Baudoin Lebon 21 marzo-23 giugno 2013 In mostra circa 80 opere recenti di Witkin (New York, 1939), noto per le fotografie provocatorie ed enigmatiche in cui la gloria del corpo umano si confonde con la miseria, la ricerca spirituale con l’inquietudine religiosa. Applicando la metodologia compositiva tipica del pittore, Witkin rivisita mitologia occidentale e arte europea, mescolando scultura classica, arte barocca e neoclassica con i grandi nomi della storia della fotografia come Muybridge, Rejlander e Holland Day. © Joel-Peter Witkin, Prudence, 1996
Maria Orioli 26 giugno-31 luglio 2013
prossima mostra
Attività didattiche per bambini
Izis Bidermanas
vedi p. 44
18 settembre 2013 6 gennaio 2014
Paris des Rêves
Dagli anni sessanta Maria Orioli ha ritratto con una Rollei Tesser paesaggi, scorci, monumenti e persone con attitudine realistica ma anche sospesa nel tempo durante i viaggi dall’Italia alla Cina, Marocco, Irlanda, Francia e Russia. La mostra presenta circa 90 fotografie in occasione della recente acquisizione dell’archivio della fotografa da parte di Alinari.
Il museo è nato nel 1975 all’interno dell’Istituto Tecnico Industriale Tessile Tullio Buzzi come istituzione culturale di recupero della memoria produttiva locale e di supporto alla formazione nel settore della progettazione tessile. via Santa Chiara, 24, Prato aperto: lunedì e da mercoledì a venerdì 10-15, sabato 10-19, domenica 15-19
www.museodeltessuto.it
Vintage
mostra
L’irresistibile fascino del tessuto fino al 30 maggio 2013 Un percorso tematico racconta come la radicata pratica dell’usato abbia generato un fenomeno di costume, confermando come la moda sempre più spesso giochi con l’eredità del passato: dalla pratica medievale di riadattare capi e tessuti al caso esemplare di Prato con il processo della lana rigenerata e i magazzini dell’usato con capi militari e denim d’annata, dal capo vissuto simbolo di protesta per i movimenti giovanili del Novecento alla riedizione delle icone dei luxury brands e alla corsa al vintage che ha contagiato le celebrità internazionali.
Museo Roberto Capucci Ospitato nella Villa Bardini, il museo è stato aperto nel 2007 con il fine di far conoscere il lavoro dello stilista attraverso mostre a tema e allestimenti a rotazione che attingono al ricco Archivio Storico della Fondazione Capucci, dove dal 1951 si conserva un patrimonio di 450 creazioni, 300 illustrazioni, 22.000 schizzi, 20 quaderni di bozzetti, 150 audiovisivi, 50.000 fotografie e 50.000 articoli di stampa. costa San Giorgio, 2 aperto: da martedì a domenica 10-19 chiuso: Capodanno, Natale
www.fondazionerobertocapucci.com
mostra
Dalle mani di Roberto Capucci: tessuti da plasmare fino al 31 dicembre 2013 27 creazioni portano in scena l’abilità di Capucci nell’approcciarsi ai diversi tipi di stoffa creando forme fluide di tessuti impalpabili, silhouette sottolineate da geometrie di elementi ripetuti e rigidità quasi scultoree. Nella prima sezione si incontrano abiti in stile peplo o monospalla scivolati in jersey e georgette, mentre le stoffe si increspano e i volumi si fanno più pronunciati nell’abito-scultura Calla, presentato nel 1956. La seconda sezione comprende giacchini e boleri; la dimensione più scultorea si delinea nel bolero bianco e nero in gazaar lavorato a effetto tubolare, che ricorda la struttura di un bruco, presentato nel 1985. La terza sezione espone creazioni dalle volumetrie più articolate, i drappeggi rigidi, fra onde, spirali e volute, effetti panier, orli smerlati, intarsi in rilievo e rouches che sfidano il concetto di linearità di taffetas e velluti, sauvage e shantung, georgette e organza.
Cindy Sherman Untitled (Murder Mystery People), 1976-2000, fotografia in bianco e nero, 25,4 x 20,3 cm. Courtesy of the Artist and Metro Pictures © Cindy Sherman
Museo Salvatore Ferragamo La collezione di calzature esposta nel museo, inaugurato nel 1995, documenta l’intero arco di attività di Salvatore Ferragamo, dal suo ritorno in Italia nel 1927 fino al 1960, anno della morte. La collezione è arricchita anche dalla produzione successiva al 1960: ogni anno, infatti, alcuni modelli entrano a far parte dell’Archivio Salvatore Ferragamo, da cui il museo attinge per le sue esposizioni. piazza di Santa Trinita, 5r aperto: da mercoledì a lunedì 10-18; ad agosto, da lunedì a sabato 10-13, 14-18 chiuso: Capodanno, 1 maggio, 15 agosto, Natale
www.museoferragamo.it
musei e archivi della moda
Museo del Tessuto di Prato
Museo Gucci Ospitato nel palazzo della Mercanzia, il museo, allestito su tre piani, offre un’esposizione dinamica e interattiva ma allo stesso tempo ricca di storia, attraverso oggetti, documenti e immagini della celebre maison fondata a Firenze nel 1921. piazza della Signoria aperto: tutti i giorni 10-20 chiuso: Capodanno, Ferragosto, Natale
www.guccimuseo.com
mostra
Cindy Sherman. Early Works
a cura di Francesca Amfitheatrof fino al 9 giugno 2013
L’artista americana, pioniera della fotografia come forma d’arte, è attrice e regista delle sue opere, dove interpreta diverse tipologie di persone trasformandosi con trucco e abiti. Le tre serie di fotografie – selezionate fra i lavori eseguiti negli anni della formazione – illustrano la meccanicità della sua metodologia di lavoro e sottendono un legame tra cinema e performance cruciale per il suo metodo narrativo. In Murder Mystery People e Bus Riders (1976-2000), le cui fotografie originali perdute sono state ristampate dall’artista, personaggi stereotipati raccontano l’amore di un’attrice degli anni Trenta per il regista di un immaginario film poliziesco e interpretano i passeggeri del Metro Bus di Buffalo. Indice del profondo coinvolgimento della Sherman nello studio di generi e identità sessuali, Doll Clothes è invece una pellicola animata realizzata negli anni del college che rappresenta la società e il confronto della donna con la sua conformità, struttura e identità.
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ecrf spazio mostre
o spazio espositivo, inaugurato di recente al pian terreno della storica sede dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, rappresenta finalmente un nuovo punto di riferimento per i cittadini, oltre che un valore aggiunto per Firenze, a pochi passi dal Duomo e dai centri di eccellenza dell’arte e della cultura sparsi nel centro storico. Gli spazi accolgono mostre ed eventi culturali, al servizio dell’interesse collettivo della città.
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mostra Capolavori in Valtiberina Da Piero della Francesca a Burri
in vari musei della Valtiberina
via Bufalini, 6
www.entecarifirenze.it
mostra
Porcellane e Cappelli fioriti da Firenze nel mondo
L’Art Nouveau della Richard Ginori in collezioni private fiorentine ‘Chapeaux de paille d’Italie’ a cura di Pierluigi Ciantelli e Roberto Lunardi
8 marzo-30 maggio 2013 La doppia esposizione, promossa da ECRF e OmA - Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte, intende valorizzare due eccellenze dell’artigianato artistico toscano. La rassegna L’Art Nouveau della Richard Ginori in collezioni private fiorentine presenta oggetti provenienti da collezioni private realizzati dalla Manifattura Richard-Ginori di Doccia tra i primi del Novecento e la fine della prima guerra mondiale, esemplari che si caratterizzano per un raffinatissimo stile floreale dai colori sgargianti. A questa esposizione è affiancata Chapeaux de paille d’Italie, una selezione di cappelli di paglia della manifattura di Signa. La manifattura fu avviata nel 1714 da Domenico Michelacci che esportava i suoi cappelli in tutto l’Occidente dal porto di Livorno. Diffusi nel mondo anglosassone e in Francia già prima dell’Unità d’Italia, costituirono il primo vero esempio di made in Italy dei tempi moderni, mentre Signa diveniva il centro del principale distretto mondiale per la produzione del cappello; arrivata a metà Ottocento a contare 150.000 addetti, ancora oggi detiene il primato internazionale della qualità grazie all’impegno costante di imprese notissime che impiegano centinaia di operatori altamente specializzati. aperta: da lunedì a venerdì 9-19, sabato e domenica 10-13 e 15-19 con ingresso libero Visite guidate su prenotazione (minimo 5 persone): mromagnolo@hotmail.it 338 5901744
22 giugno-3 novembre 2013 Piero della Francesca, Rosso Fiorentino, Raffaello, Donatello, Jacopo della Quercia, Alberto Burri sono tra i protagonisti dell’itinerario di valorizzazione che nella nona edizione del progetto Piccoli Grandi Musei si sviluppa tra Toscana e Umbria. Il percorso in Valtiberina coinvolge, fra gli altri, i musei di Sansepolcro e Anghiari, il Museo della Madonna del Parto a Monterchi, la Collezione Burri, la Pinacoteca Civica e il Museo Diocesano a Città di Castello, il Museo Michelangiolesco di Caprese Michelangelo, l’Antiquarium Nazionale di Sestino, i musei civici di Umbertide e Montone, il museo di Citerna, Castello Bufalini a San Giustino, la Collezione Tessile di Tela Umbra e il Centro di documentazione Arti Grafiche “Grifani-Donati”. Il progetto è finalizzato a promuovere le realtà artistiche e culturali dei territori dove hanno sede i musei e da cui si attivano itinerari alla scoperta dell’artigianato artistico e dell’enogastronomia locale e all’insegna dell’eccellenza e dell’unicità. www.piccoligrandimusei.it
Villa medicea di Castello
La villa medicea, progettata da Buontalenti e demolita nel 1822, si trovava nel grande parco imitato in tutta Europa per il complesso di giochi d’acqua, automi e fontane. L’attuale Villa Demidoff deriva da un adattamento della “paggeria”, mentre la trasformazione del giardino in parco all’inglese si deve a Joseph Fritsch nel periodo lorenese. da vedere: il parco con alberi secolari, il Colosso dell’Appennino e la fonte del Mugnone (Giambologna), la grotta di Cupido (Buontalenti, 1577), il Casino di Montili (de Cambray Digny, 1820 circa) e la Cappella a pianta esagonale (Buontalenti, 1580).
Tra le più antiche residenze suburbane dei Medici, villa e giardino furono rinnovati nel XVI secolo; vi lavorarono Tribolo, Vasari e Buontalenti. da vedere: visitabile solo il giardino, considerato da Vasari uno dei più splendidi d’Europa, con la Grotta degli Animali e la fontana di Ercole e Anteo di Ammannati.
ville medicee
Parco mediceo di Pratolino Villa Demidoff
via Fiorentina, 282 - Loc. Pratolino, Comune di Vaglia aperto: da aprile a ottobre. In aprile e ottobre domenica e festivi 10-17; in maggio e settembre sabato, domenica e festivi 10-18; da giugno ad agosto sabato, domenica e festivi 10-19. Nei giorni di chiusura per gruppi su richiesta apertura della zona centrale del parco: parcpra@provincia.fi.it 055 409427
www.provincia.fi.it/pratolino
Villa medicea di Poggio a Caiano
Progettata da Giuliano da Sangallo, rispecchia le tendenze umanistiche dell’architettura ispirata all’antico (1485-1492); fu conclusa nella prima metà del Cinquecento per volontà del futuro Leone X. da vedere: affreschi di Andrea del Sarto, Pontormo, Franciabigio e Alessandro Allori; Museo della Natura Morta con oltre 200 dipinti databili fra il tardo Cinquecento e la metà del Settecento, provenienti dalle collezioni medicee. piazza Medici, 14, Poggio a Caiano aperto: tutti i giorni, da novembre a febbraio 8,15-16,30, in marzo e ottobre 8,15-17,30 (con ora legale 18,30), in aprile, maggio, settembre 8,15-18,30, da giugno ad agosto 8,15-19,30 Museo della Natura Morta prenotazione obbligatoria 055 877012, visite accompagnate (non guidate) ogni ora dalle 9 (la visita delle 13 non viene effettuata) chiuso: secondo e terzo lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/musei/poggiocaiano
via di Castello, 47 - Loc. Castello, Firenze aperto: da novembre a febbraio 8,15-16,30, in marzo 8,15-17,30, in aprile, maggio, settembre, ottobre 8,15-18,30, da giugno ad agosto 8,15-19,30 chiuso: secondo e terzo lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/musei/villacastello
Villa medicea della Petraia Proprietà medicea dal 1532 e modificata da Ferdinando nella seconda metà del secolo, nel Seicento vi intervenne Giulio Parigi. da vedere: la decorazione degli interni e gli arredi ottocenteschi; la sala da ballo con affreschi del Volterrano (XVII secolo); il giardino formale progettato dal Tribolo e la fontana con la Fiorenza di Giambologna, proveniente dalla Villa di Castello. via della Petraia, 40 - Loc. Castello, Firenze aperto: tutti i giorni, da novembre a febbraio 8,15-16,30, in marzo 8,15-17,30, in aprile, maggio, settembre, ottobre 8,15-18,30, da giugno ad agosto 8,15-19,30 chiuso: secondo e terzo lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/musei/petraia
Villa medicea di Cerreto Guidi Edificata nel 1556 come residenza di caccia, fu terminata in base a un progetto attribuito a Buontalenti. da vedere: mobili, ritratti medicei e 14 lunette di Giusto Utens raffiguranti le ville appartenenti ai Medici al tempo di Ferdinando I; Museo Storico della Caccia e del Territorio. via dei Ponti Medicei, 7, Cerreto Guidi aperto: tutti i giorni, 8,15-19 chiuso: secondo e terzo lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/musei/cerretoguidi
5 marzo-28 maggio 2013 Sette aperitivi musicali con gli allievi del Conservatorio Luigi Cherubini che propongono concerti di musica antica e contemporanea, recital solistici, ensemble cameristici, jazz e opera Prenotazione obbligatoria 055 20066206 mg.geri@bardinipeyron.it
villa e giardino bardini
Aperitivi musicali a Villa Bardini
a Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron è stata costituita nel 1998 dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze a seguito del progetto di recupero degli immobili dell’eredità Bardini, acquisiti e restaurati. Dal 2008 la Villa, oltre a ospitare il museo monografico dedicato all’artista Pietro Annigoni, si propone soprattutto, in nome di un superamento della classica dimensione di museo “chiuso”, come centro espositivo di eventi temporanei e di ricerca scientifica, che si concentrano in particolar modo sul periodo storico a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Nella Villa inoltre hanno sede il Museo Annigoni, il Museo Capucci (vedi p. 31) e la Società Italiana di Orticoltura.
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Museo Annigoni via dei Bardi, 1r; costa San Giorgio, 2 aperto: da martedì a domenica 10-18 da novembre a marzo; 10-19 da aprile a ottobre. chiuso: lunedì, Capodanno, 1 maggio, Natale
Giardino Bardini via dei Bardi, 1r; costa San Giorgio, 2 aperto: tutti i giorni 8,15-16,30 da novembre a gennaio, 8,15-17,30 a marzo; 8,15-18,30 ad aprile, maggio, settembre e ottobre; 8,15-19,30 da giugno ad agosto chiuso: primo e ultimo lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale Per informazioni su orari ed eventi consultare il sito
www.bardinipeyron.it
mostra
Da Boldini a De Pisis Firenze accoglie i capolavori di Ferrara a cura di Carlo Sisi
fino al 19 maggio 2013 Firenze accoglie alcuni capolavori delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, messi in sicurezza dopo il sisma del maggio 2012. Oltre ai 35 dipinti e sculture esposti a Palazzo Pitti (vedi p. 6), Villa Bardini ospita 26 opere che documentano le collezioni ferraresi prendendo avvio dal Romanticismo storico di Gaetano Turchi, Massimiliano Lodi, Girolamo Domenichini e Giovanni Pagliarini, seguito dagli autoritratti dei principali artisti locali – da Giuseppe Mentessi a Giovanni Boldini – per giugner al simbolismo di Gaetano Previati con il capolavoro assoluto Paolo e Francesca (1909). Il percorso prosegue con un nucleo di ritratti eseguiti da Boldini in uno stile ormai maturo e di tono internazionale. La scelta di Villa Bardini per le opere più glamorous di Boldini è nel segno di un collegamento con la collezione di abiti di Roberto Capucci, ospitata nella villa. Giovanni Boldini, La signora in rosa, 1916. Ferrara, Museo Giovanni Boldini
aperta: da martedì a domenica 10-19
www.daboldiniadepisis.it
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museo di storia naturale
Imperiale e Regio Museo di Fisica e Storia Naturale – fondato nel 1775 da Pietro Leopoldo di Asburgo Lorena per riunire le collezioni naturalistiche e gli strumenti scientifici conservati nella Galleria degli Uffizi, poi chiamato “La Specola” in omaggio all’Osservatorio Astronomico terminato nel 1789 – si articola oggi in sei sezioni distribuite in palazzi e luoghi della città. Vi sono ospitati reperti di straordinario valore scientifico e naturalistico: dagli erbari cinquecenteschi alla preziose cere del Settecento, dagli scheletri fossili di elefanti alle collezioni di variopinte farfalle, dai grandi cristalli di tormaline ai reperti aztechi, dalle imponenti sculture lignee all’infiorescenza più grande del mondo. Un contesto che coniuga, in maniera mirabile, natura, storia, scienza e arte.
Sezione Mineralogia e Litologia
Sede amministrativa: via Giorgio La Pira, 4
Sezione Orto Botanico
Sezione Antropologia e Etnologia
Nato come Giardino dei Semplici (piante medicinali) nel 1545, oggi i suoi 3 ettari si articolano in grandi serre, serrette, aiuole tematiche con percorsi tattili e olfattivi per non vedenti. Da ammirare gli alberi monumentali che raggiungono anche i 300 anni.
I reperti più antichi provengono dalle raccolte medicee e dalla collezione settecentesca di James Cook; altri sono stati raccolti da ricercatori e scienziati tra Otto e Novecento. Intere sale sono dedicate agli Indiani d’America, alla Lapponia, alla Siberia, all’Indonesia; di grande rilievo la collezione di strumenti musicali.
via Pier Antonio Micheli, 3 aperto: da aprile al 15 ottobre lunedì, martedì, giovedì e venerdì 10-19, dal 16 ottobre a marzo da sabato a lunedì 10-17 chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale
via del Proconsolo, 12 aperto: da ottobre a maggio lunedì, martedì, giovedì e venerdì 9-13, sabato e domenica 10-17; da giugno a settembre lunedì, martedì, giovedì e venerdì 10-13, sabato e domenica 10-18 chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale
L’
www.msn.unifi.it
Vi si scoprono collezioni di minerali, rocce e gemme: da non perdere un grande cristallo di topazio e un’acquamarina di quasi 100 kg. Il rinnovato allestimento è corredato da filmati e innovative animazioni didattiche multimediali. via Giorgio La Pira, 4
Sezione Geologia e Paleontologia Dedicata ai vertebrati fossili della Toscana, qui raccolti da oltre due secoli, illustra la storia paleontologica, la paleogeografia e le fasi della fauna terrestre e marina. Vi si conserva lo scheletro del primate più antico della regione. via Giorgio La Pira, 4 aperti: da ottobre a maggio lunedì, martedì, giovedì e venerdì 9-13, sabato e domenica 10-17; dal giugno a settembre lunedì, martedì, giovedì e venerdì 10-13, sabato e domenica 10-18 chiusi: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale
Sezione Botanica È la più importante istituzione scientifica italiana per la raccolta e la conservazione di collezioni di piante e materiali di origine vegetale. Riunisce straordinari erbari storici e collezioni artistiche e didattiche, che comprendono dipinti di natura morta di Bartolomeo Bimbi e modelli in cera di vegetali realizzati tra il XVIII e il XIX secolo. via Giorgio La Pira, 4 aperto: su prenotazione con visita guidata 055 2346760
Villa Il Gioiello via Pian dei Giullari, 17 Biomedica viale G.B. Morgagni, 85 aperti: su prenotazione con visita guidata 055 2346760
museo per la matematica
mostre l primo museo dedicato completamente alla matematica e alle sue applicazioni è articolato su percorsi coerenti, pensati come mostre indipendenti: Oltre il compasso: la geometria delle curve; Pitagora e il suo teorema; La matematica in Italia 1800-1950; Un Ponte sul Mediterraneo. Leonardo Pisano, la scienza araba e la rinascita della matematica in Occidente; Piccola storia del calcolo infinitesimale; La matematica antica attraverso i francobolli; Aiutare la natura: dalle Meccaniche di Galileo alla vita quotidiana e Armi di istruzione di massa. Giochi, enigmi, passatempi matematici.
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via San Bartolo a Cintoia, 19/a aperto: dal 1 ottobre al 15 maggio lunedì, mercoledì e venerdì 9-13, martedì e giovedì 9-13 e 14-17, domenica 15-19; dal 16 maggio al 30 settembre da lunedì a venerdì 9-13 chiuso: festivi e agosto
Tropicalia
Il mio Tropico Sezione Zoologia “La Specola” fino al 14 aprile 2013 Disegni, acquerelli e dipinti di Daniele Ballerini, architetto e pittore vissuto a lungo nei Caraibi. Nelle sue opere si riflette il confronto stridente tra i colori europei e quelli tropicali: uccelli che saltano tra i rami, rettili e rane nascosti sotto le felci e nel fango primordiale e pesci che nuotano nell’acqua turchese.
In cammino nel tempo
www.archimede.ms
Ko phiripè e vaktesa Fotografie di Massimo D’Amato
evento
Festa della Matematica 8-20 aprile 2013 La seconda edizione è dedicata ad Archimede, nato 2.300 anni fa. Il Museo per la Matematica organizza alle Oblate una mostra sulla matematica greca che rievoca invenzioni, idee e scoperte dei più importanti esponenti greci e presenta i problemi classici e le curve atte a risolverli (vedi p. 17).
Sezione Antropologia e Etnologia 2 marzo-21 maggio 2013 La mostra descrive le caratteristiche culturali e religiose della popolazione Rom di origine kosovara e macedone presente da alcuni decenni nel territorio fiorentino, tracciando attraverso la fotografia i contorni di un’identità importata dalla terra di origine in un altro contesto sociale. aperta: da giovedì a martedì 9,30-13, sabato e domenica 10-17
Il Torrino, con i suoi 40 metri di altezza, divenne operativo come osservatorio nel 1807, in epoca napoleonica. Nelle sale di recente restaurate sono esposti i telescopi usati nella prima metà dell’800 da astronomi come Giovan Battista Amici. Al centro della sala ottagonale superiore, da cui si gode uno spettacolare panorama della città a 360°, è esposto il telescopio presentato da Tito Gonnella nel 1841 al Terzo congresso degli scienziati italiani; questo innovativo strumento vedeva la sostituzione del secondo specchio, tipico della disposizione ottica newtoniana, con un prisma a riflessione totale che migliorava di circa il 10% la luminosità del telescopio. Scendendo al piano inferiore si incontra la Sala della Meridiana – detta anche Sala delle Cicogne per i grandi uccelli di stucco progettati da Giuseppe Martelli intorno al 1840 che decorano le mensole del soffitto –; qui, oltre alla meridiana settecentesca realizzata nel pavimento, si possono ammirare tre telescopi tra cui quello in ottone della ditta londinese Dollond usato da Giovan Battista Donati in Spagna per misurare l’altezza delle protuberanze solari durante l’eclisse totale del 18 luglio 1860. Una delle vetrine della sala è dedicata a Jean-Louis Pons, che da montanaro analfabeta, assunto come custode all’osservatorio di Marsiglia, divenne uno degli astronomi più celebri (scoprì ben 37 comete) e diresse il Torrino dal 1824 al 1831. Nella sala ottagonale inferiore si trova il telescopio conico con cui Donati svolse alcune delle prime ricerche di astrofisica al mondo, prima di trasferire l’osservatorio ad Arcetri. Qui sono esposti anche preziosi esemplari che documentano l’attività scientifica tra Sei e Settecento: minerali della collezione di Niccolò Stenone, modelli di frutti in terracotta del naturalista olandese Georg Everhard Rumpf; reperti etnografici raccolti da James Cook durante il terzo viaggio nel Pacifico (17761779), piante e frutti a grandezza naturale realizzati dall’officina di ceroplastica del museo, oltre ad alcune collezioni acquisite nell’800, come l’erbario di Andrea Cesalpino (1563) – tra i più antichi del mondo – e quello di Philip Barker Webb, la raccolta Targioni Tozzetti e quella del botanico fiorentino Pier Antonio Micheli. Tra le curiosità una coppia di scimmie leonine, riportate da una spedizione in Amazzonia del botanico Giuseppe Raddi (1817). Infine due nature morte di Bartolomeo Bimbi testimoniano la stretta relazione fra arte e scienza nella Firenze medicea. aperto: il secondo sabato del mese solo con visita guidata alle 10,30 e 11,30
museo di storia naturale
Il Torrino focus della Specola
Sezione Zoologia “La Specola”
Vi si possono visitare il Salone degli Scheletri con crani e scheletri completi di animali estinti, la Tribuna di Galileo (1841), le sale dedicate alla zoologia che offrono un panorama degli animali esistenti e di quelli estinti o in pericolo di estinzione, le sale delle cere anatomiche con reperti di alto valore scientifico e artistico e il Torrino. Nel percorso è compresa la visita a Cristalli. la più bella mostra del mondo con la collezione di Adalberto Giazotto (fino al 30 giugno 2013).
via Romana, 17 aperto: da martedì a domenica da ottobre a maggio 9,30-16,30; da giugno a settembre 10,30-17,30; Salone degli Scheletri su prenotazione 055 2346760 chiuso: Pasqua, 1 maggio, 15 agosto Le sale XXV, XXVI e XXXI-XXXIV della collezione Cere sono chiuse per lavori
Meridiana della Specola Sul pavimento della Sala delle Cicogne si trova una meridiana in marmo, rame e argento con segni zodiacali in scagliola realizzata nel 1784 dall’astronomo Giuseppe Slop. La meridiana a camera oscura era dotata di un filo metallico teso a pochi centimetri da terra che aveva la funzione di misurare il transito del Sole sul meridiano locale. Il foro gnomonico sull’infisso di uno sportellino, insieme a una serie di tasselli posti a intervalli regolari lungo la meridiana, lascia ipotizzare l’uso di un altro singolare strumento, il quarantale, che permetteva di utilizzare la meridiana anche di notte: un piccolo telescopio scorreva su due binari ancorati ai tasselli e traguardava una stella passante in meridiano attraverso il finestrino aperto, proiettandone l’immagine sulla linea meridiana.
La meridiana nella Sala delle Cicogne
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case museo
Museo di Casa Martelli Il palazzo, rimasto proprietà della famiglia Martelli fino al 1986 e divenuto museo statale nel 1999, è stato aperto al pubblico nel 2009 per rendere fruibile la dimora e le collezioni della nobile casata. All’inizio del Cinquecento i Martelli, banchieri e mecenati alleati dei Medici, acquisirono un primo immobile destinato a ingrandirsi negli anni seguenti. Fin dal Seicento vi fu ordinata una collezione d’arte, la cui quadreria è conservata tuttora nell’allestimento originario. Si tratta dunque di una casa museo che non è frutto di una ricostruzione postuma da parte di un collezionista, ma deriva dalla stratificazione secolare della vita di una famiglia. via Zannetti, 8 aperto: giovedì pomeriggio e sabato mattina su prenotazione
www.polomuseale.firenze.it/musei/ casamartelli
L’Associazione degli Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli organizza un folto calendario di eventi per promuovere le due case museo www.amicidavanzatimartelli.it
Museo di Palazzo Davanzati o della Casa Fiorentina Antica Esempio quasi unico della tipica casa fiorentina a metà tra la torre medievale e il palazzo rinascimentale, l’edificio fu costruito verso la metà del XIV secolo dai Davizzi; passò in seguito ai Bartolini e nel 1578 ai Davanzati, cui rimase fino alla fine dell’Ottocento. Nel 1904 l’antiquario Elia Volpi lo restaurò e lo arredò con pezzi della sua collezione. Acquistato in seguito dallo Stato, fu aperto al pubblico nel 1956. Nel museo mobili, dipinti, arazzi e oggetti di uso domestico ricreano l’arredamento di una casa patrizia fiorentina dal XIV al XVII secolo. Notevoli i dipinti di soggetto profano e religioso, fra i quali il tondo con Il gioco del civettino di Giovanni di ser Giovanni detto lo Scheggia; fra le sculture il Busto di fanciullo di Antonio Rossellino. Di grande interesse la collezione di ceramiche e maioliche (XIV-XVIII secolo) e le rare decorazioni murali, come quelle nella Sala dei Pappagalli e nella camera detta ‘della Castellana di Vergy’. via Porta Rossa, 13 aperto: tutti i giorni 8,15-13,50; il secondo e terzo piano sono accessibili con visita accompagnata su appuntamento 055 2388610 chiuso: seconda e quarta domenica, primo, terzo e quinto lunedì del mese, Capodanno, 1 maggio, Natale
www.polomuseale.firenze.it/ musei/davanzati
Associazione Case della Memoria Costituitasi nel 2005, l’associazione riunisce 35 case (di cui 27 in Toscana) allo scopo di preservare la memoria di illustri artisti, letterati, musicisti e personaggi storici. L’associazione ha sede presso Palazzo Datini a Prato, mentre la Casa Boccaccio di Certaldo ne ospita l’archivio. www.casedellamemoria.it
Museo Casa di Dante La Casa di Dante come la conosciamo oggi risale al 1911, quando l’architetto Giuseppe Castellucci realizzò un edificio di sapore medievale nell’area in cui secondo le varie testimonianze il poeta ebbe dimora. Il museo sviluppa un percorso che illustra la vita di Dante Alighieri e la Firenze del tempo. Al suo interno il Museo degli Originali espone una raccolta di armi bianche, ceramiche e strumenti di vita quotidiana risalenti al Medioevo. via Santa Margherita, 1 aperto: da ottobre a marzo da martedì a domenica 10-17; da aprile a settembre tutti i giorni 10-18
www.museocasadidante.it
Casa Guidi Dopo il loro matrimonio segreto (1846), i celebri poeti inglesi Robert Browning ed Elizabeth Barrett Browning fuggirono in Italia e dimorarono a Firenze fino alla morte di Elizabeth (1861); la casa fu acquistata nel 1971 dal Browning Institute di New York, che la restaurò e la riallestì con arredi appartenuti alla coppia. piazza di San Felice, 8 aperto: da aprile a novembre, lunedì, mercoledì e venerdì 15-18
Museo Casa Rodolfo Siviero Il villino in stile neorinascimentale, costruito nel 1875, fu abitato da Rodolfo Siviero tra il 1944 e il 1983. Conosciuto come lo “007 dell’arte” per l’attività di recupero di opere trafugate all’estero, Siviero lasciò la casa in eredità alla Regione Toscana affinché diventasse un museo pubblico. Oltre ad arredi, reperti archeologici e oggetti d’arte di ogni tipo ed epoca, nella collezione si ammira un nucleo novecentesco con opere di Soffici, Annigoni, Manzù, Berti e de Chirico, che fu ospite di questa casa. lungarno Serristori, 1-3 aperto: sabato, da settembre a maggio 10-18, luglio e agosto 10-14 e 15-19; domenica e lunedì, tutto l’anno 10-13; da martedì a venerdì per gruppi tramite richiesta a asasiviero@regione.toscana.it chiuso: Capodanno, 1 maggio, 24 giugno, 15 agosto, Natale, 26 dicembre
www.museocasasiviero.it
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mostra
Ospiti a Casa Siviero Mostra fotografica di Carlo Cantini 18 maggio-16 settembre 2013 Partendo da una fotografia dell’archivio della casa museo che ritrae Rodolfo Siviero nel suo studio negli anni cinquanta, la mostra presenta ritratti di personaggi della cultura fiorentina dagli anni sessanta a oggi, i quali sono stati in vario modo in relazione con il cosiddetto “007 dell’arte”. I personaggi sono stati ripresi nel loro studio da Carlo Cantini. Il fotografo fiorentino ha iniziato il suo lavoro nel 1967 collaborando con gallerie, musei d’arte, riviste di moda e arredamento, pubblicando libri di arte e architettura e partecipando a importanti mostre nazionali e internazionali.
Il Museo Casa Rodolfo Siviero partecipa all’iniziativa Luoghi insoliti (vedi p. 1)
Casa di Piero Bargellini Acquistato nel 1946 da Piero Bargellini (18971980), il Palazzo Da Cepparello divenne luogo di rappresentanza per i suoi impegni civici e letterari. Nello studio – teatro di incontri con artisti, scrittori e personalità dello spettacolo dove l’Assessore alle Belle Arti e poi sindaco fiorentino nel 1966 lavorò fino all’ultimo giorno di vita – sono conservate centinaia di lettere e dediche a lui dirette, oltre a un magnifico ciclo di affreschi trecenteschi staccati dalla chiesa di Santo Stefano alle Busche a Poggio alla Malva. Palazzo Bargellini, via delle Pinzochere, 3, Firenze aperto: su prenotazione 055 241724 bargellini.studio@libero.it
Fondazione Primo Conti La quattrocentesca Villa Le Coste, oggi sede della Fondazione, fu l’abitazione di Primo Conti. Istituita nel 1980 come Centro di Documentazione e Ricerche sulle Avanguardie Storiche grazie alla donazione della famiglia Conti, la Fondazione si articola in tre sezioni: il Museo delle Opere di Primo Conti, che accoglie 63 dipinti e 163 disegni dell’artista fiorentino, l’Archivio, composto da numerosi fondi − tra cui gli archivi di Papini, Conti, Pavolini, Carocci, Pea, Samminiatelli −, e lo Studio. Il Museo e l’Archivio rappresentano un centro unico in Italia per ricostruire la vicenda dell’Avanguardia storica. Villa Le Coste, via Giovanni Dupré, 18, Fiesole aperto: Museo da lunedì a venerdì 9-13. Visite anche il sabato, la domenica e il pomeriggio, per gruppi su appuntamento Archivio da lunedì a venerdì 9-13 su appuntamento
www.fondazioneprimoconti.org
case della memoria
Leonardo Touch, applicazione multimediale interattiva. Casa natale di Leonardo da Vinci
focus
La casa natale di Leonardo da Vinci Ad Anchiano, a soli tre chilometri dal borgo di Vinci, immersa
tra gli olivi secolari del Montalbano, in un paesaggio quasi immutato nel tempo, sorge la casa natale di Leonardo da Vinci. Appartenuta per oltre 150 anni alla sua famiglia, la casa rappresenta il luogo simbolo della nascita di Leonardo a Vinci e del suo legame con il paese natale. Il restauro del 2012 ha inteso preservare l’immagine della casa come museo di se stessa, esaltandone la forza evocativa e le potenzialità didattiche, nonché il suo rapporto con il paesaggio recuperando straordinari scorci panoramici. Le installazioni multimediali costituiscono invece la parte più significativa e caratterizzante del nuovo allestimento museografico, che interessa sia la casa sia la colonica annessa, dedicato ad approfondire la vicenda biografica e l’opera pittorica di Leonardo. La videoinstallazione Leonardo a Vinci: un genio si racconta, arricchita da un’olografia dello stesso Leonardo a grandezza naturale, ne ripercorre la vita, compresi alcuni aspetti meno noti quali i suoi rapporti con la terra natale. Leonardo Touch è invece l’applica-
Appartamento dell’abate Agnolo Firenzuola Badia di San Salvatore, piazza Firenzuola, 1, Vaiano (PO) www.cultura.prato.it/musei
Casa di Dante Alighieri in Lunigiana via Signorini, 2, Mulazzo (MS)
Casa natale di Lorenzo Bartolini via di Savignano 21, Savignano, Vaiano (PO)
Casa di Sigfrido Bartolini via di Bigiano, 5, Pistoia
Casa Giovanni Boccaccio via Boccaccio, 18, Certaldo (FI) www.casaboccaccio.it
Casa Ferruccio Busoni piazza Vittoria, 16, Empoli (FI) www.centrobusoni.org
zione multimediale interattiva, della quale è già stato realizzato un primo nucleo, destinata a presentare l’intera produzione pittorica del vinciano attraverso riproduzioni ad altissima risoluzione che permettono di scoprire ogni dettaglio delle opere seguendo vari percorsi di ricerca. Un’immagine dell’Ultima Cena, dipinta da Leonardo nel cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano, è proiettata in scala 1:2 e può essere esplorata sia attraverso un touchscreen sia attraverso un innovativo sistema gestuale. Pannelli espositivi, documenti iconografici e un video ripercorrono infine la lunga storia della casa fino alla solenne inaugurazione del 1952, alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, evento che consacrò ufficialmente la casa di Anchiano come luogo natale di Leonardo. Loc. Anchiano, Vinci (Firenze) aperto: tutti i giorni da marzo a ottobre 10-19, da novembre a febbraio 10-17
www.museoleonardiano.it
Casa Giosuè Carducci
Casa Niccolò Machiavelli
Casa Giacomo Puccini
via Carducci, 29, Santa Maria a Monte (PI) www.santamariaamonte.com
via Scopeti, 157, Sant’Andrea in Percussina, San Casciano (FI) www.giv.it
Casermetta San Colombano, Mura Urbane, 1, Lucca Appartamento www.fondazionegiacomopuccini.it dell’abate Agnolo Firenzuola Badia di San Salvatore, piazza Firenzuola, 1, Casa Puccini di Celle (PO) di Vaiano Pescaglia www.cultura.prato.it/musei/badia/ Via Meletoli, Celle dei Puccini, Pescaglia (LU) www.lucchesinelmondo.it/museocelle.htm Casa di Dante Alighieri
Villa Caruso Bellosguardo via di Bellosguardo, 54, Lastra a Signa (FI) www.museoenricocaruso.it
Le ‘stanze’ di Indro Montanelli Fondazione Montanelli Bassi
Casa di Benvenuto Cellini
Palazzo della Volta, via San Giorgio, 2, Fucecchio (FI) www.fondazionemontanelli.it
corso del Popolo, Vicchio (FI) www.comune.vicchio.fi.it
Casa Museo Francesco Datini Palazzo Datini, via Ser Lapo Mazzei, 41-43, Prato www.archiviodistato.prato.it
Casa di Giotto Loc. Vespignano, Vicchio (FI) www.comune.vicchio.fi.it
Casa di Francesco Guerrazzi Villa La Cinquantina, via Guerrazzi, San Pietro in Palazzi, Cecina (LI)
in Lunigiana Dimora di Filippo Sassetti
piazza Benassai, Loc. Castello, Incisa in Val d’Arno (FI) www.comune.incisa-valdarno.fi.it
via Signorini, 2, Mulazzo (MS) Villa del Mulinaccio, viaCasa Masso natale all’Anguilla, Vaiano (PO) www.comune.vaiano.po.it di Lorenzo Bartolini via di Savignano 21, Casa Sidney Sonnino Savignano, Vaiano (PO) Castello Sonnino, via Volterrana nord, 6/A, Montespertoli (FI) Casa di Sigfrido Bartolini www.castellosonnino.it via di Bigiano, 5, Pistoia
Casa di Pontormo
Casa museo di Leonetto Tintori Casa Giovanni Boccaccio
via Pontorme, 97, Empoli (FI) www.casapontormo.it
viavia di Vainella 1/g, di Prato Boccaccio, 18,Figline Certaldo (FI) (PO) www.laboratoriotintori.prato.it www.casaboccaccio.it
Casa Museo Giovanni Pascoli via Caprona, 6, Castelvecchio Pascoli (LU) www.fondazionepascoli.it
Casa di Francesco Petrarca
Casa Ferruccio Busoni piazza Vittoria, 16, Empoli (FI)
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“i grandi stranieri”
Frederick Stibbert: un inglese fiorentino A differenza degli altri anglofiorentini, Frederick Stibbert non sceglie Firenze come sua città di elezione, ma nasce nel 1838 nella fiorentinissima via del Cocomero (oggi via Ricasoli). Il padre Thomas, dopo aver lasciato l’esercito britannico, aveva iniziato una vita di viaggi attraverso l’Europa; a Firenze aveva conosciuto Giulia Cafaggi e dal loro legame erano nati Frederick, Sophronia ed Erminia. Dopo la morte di Thomas – che aveva lasciato un’enorme ricchezza accumulata dal padre Giles quando era comandante della Compagnia delle Indie in Bengala –, nel 1849 Giulia aveva acquistato la villa di Montughi. Trascorsa in Inghilterra l’adolescenza caratterizzata dalla ribellione a ogni disciplina, nel 1859 Frederick torna nella città natale, centro degli affetti e delle amicizie. Erede dell’ingente patrimonio, diventa uno degli uomini più ricchi della Toscana e, abbandonati i comportamenti irresponsabili, manifesta a pieno la passione per il collezionismo di opere d’arte, con un preciso filone d’interesse: la storia delle arti applicate e del costume, e in particolare le armi e le armature europee, islamiche ed estremo-orientali. È così che nella villa di Montughi si accumulano, in breve, raccolte ricchissime, tanto da rendere necessario l’acquisto di alcune ville limitrofe per rendere la casa più confortevole e realizzare il grande progetto di un vero e proprio museo. Le ville vengono unificate in un solo edificio, con ampliamenti e trasformazioni che impegnano Frederick per tutta la vita e coinvolgono anche il grande parco. Stibbert cura personalmente ogni dettaglio della decorazione e degli allestimenti delle sale, la disposizione delle opere, la creazione di manichini e cavalli per l’ambientazione spettacolare delle sue famose armature. Tuttavia Stibbert è anche un uomo di mondo, vitale e simpatico, che partecipa alla vita culturale e mondana della città e viaggia in tutta Europa, ormai noto tra collezionisti e antiquari; manifesta inoltre una passione per l’Unità d’Italia, raggiungendo nel 1866 le file dei garibaldini e distinguendosi tra le guide a cavallo nella campagna del Trentino. Negli ultimi anni organizza il futuro del museo che dovrà perpetuare il suo nome, già visitato da personaggi illustri, dalla regina Vittoria ai duchi di Teck, da Oscar Wilde a Gabriele d’Annunzio. Su consiglio degli amici inglesi, collezionisti ed esperti di fama come Guy Francis Laking e il barone de Cosson, decide che l’eredità dovrà andare al Governo Britannico, ma con l’obbligo di mantenere il museo inalterato. Come secondo legatario indica il Comune di Firenze e quando il 10 aprile 1906, alla sua morte, il testamento viene pubblicato, iniziano subito insistenti manovre diplomatiche che condurranno alla rinuncia britannica e alla definitiva attribuzione della spettacolare eredità alla città. Così finalmente, nell’aprile del 1909, apre al pubblico il Museo Stibbert.
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Simona Di Marco Curatrice del Museo Stibbert
mostra
Museo Stibbert Il museo, oggi una fondazione, costituisce uno dei rari casi di case museo ottocentesche ancora conservate e negli ultimi anni è stata recuperata gran parte degli allestimenti originari modificati durante il XX secolo. L’armeria giapponese fu uno degli impegni più sentiti da Stibbert, che acquistò centinaia di oggetti che documentano le fogge delle armature e la splendida qualità delle lame provenienti dal “Paese del sol levante”, tanto che oggi la sua collezione si caratterizza come una delle più importanti in Occidente. via Frederick Stibbert, 26 aperto: da lunedì a mercoledì 10-14, da venerdì a domenica 10-18 chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale
www.museostibbert.it
Samurai! a cura di Enrico Colle e Francesco Civita 27 marzo 3 novembre 2013 Il fascino terribile e allo stesso tempo seducente che le magnifiche corazze e gli stravaganti elmi riescono ancora oggi a emanare – si pensi alle tante interpretazioni di artisti e scenografi contemporanei – è il punto di partenza per la mostra che mette in risalto i materiali e le tecniche artigianali grazie alle quali gli artisti giapponesi furono in grado di creare vere e proprie opere d’arte dove la potenza dell’acciaio era resa ancor più affascinante dal contrasto con gli ornamenti in seta dai colori cangianti, pelli abilmente conciate e splendenti lacche.
illustrazioni di Paolo Fiumi
Horne & Friends
Firenze un sogno da salvare a cura di Elisabetta Nardinocchi e Matilde Casati da maggio 2013 Un’installazione permanente di disegni, stampe, carte d’archivio e volumi dalla biblioteca del connoisseur anglofiorentino ripropone il clima intellettuale e le frequentazioni che hanno plasmato sensibilità e interessi dello stimato studioso e letterato che intrattenne amicizie con scrittori e artisti, storici dell’arte e collezionisti, da Walt Whitman a Bernard Berenson. L’esposizione ricorda inoltre il suo contributo allo studio del Rinascimento fiorentino e il sostegno all’Associazione in difesa di Firenze antica, fondata nel 1898 per opporsi alle demolizioni del centro storico della città che per la comunità angloamericana rappresentava un ‘sogno’ da rievocare e salvaguardare.
Museo Horne Nel 1911 Herbert Percy Horne acquista Palazzo Corsi, con l’intento di offrire un’adeguata cornice alla collezione di dipinti, sculture, disegni e arredi, così da ricreare l’atmosfera e gli ambienti di una dimora rinascimentale. Ancora oggi il museo si presenta come lo ha voluto il collezionista inglese: un raffinato scrigno di capolavori di pittura e scultura (da Giotto a Simone Martini, a Masaccio, a Filippino Lippi, a Domenico Beccafumi e Giambologna), ma anche una casa, con pregiati arredi antichi, in cui rivivere il passato e scoprire usi, costumi e arte della città tra Quattro e Cinquecento. via dei Benci, 6 aperto: da lunedì a sabato 9-13 (aperture straordinarie su richiesta). Archivio e biblioteca su appuntamento
www.museohorne.it
The British Legacy. Horne e Stibbert, due musei per Firenze British Institute 23 maggio 2013 (vedi p. 40)
“i grandi stranieri”
evento
Herbert Horne, un fiorentino d’elezione Nonostante gli studi a lui dedicati, Her-
bert Percy Horne rimane un personaggio enigmatico, il cui contributo alla cultura tra Otto e Novecento è ancora da valutare nella sua reale entità, per i molteplici interessi che coltivò nei campi dell’arte figurativa, della letteratura e della musica. Nato a Londra il 18 febbraio 1864, Horne si forma come architetto e, come tale, lo troviamo tra il 1882 e il 1890 nello studio di Arthur H. Mackmurdo: sono questi gli anni in cui frequenta i salotti della Londra vittoriana e stringe amicizia con alcune delle personalità di maggiore spicco del tempo, da George Bernard Shaw a Oscar Wilde, da John Ruskin a Dante Gabriel Rossetti. In quest’ambiente evidenzia le sue doti grafiche, progettando arredi e stoffe, impegnandosi nell’arte tipografica e distinguendosi ugualmente come poeta e critico d’arte. In tutti i casi la sua opera esprime l’interesse nei confronti della tradizione italiana, ammirata e conosciuta direttamente grazie a un viaggio compiuto nel 1889. Da questa data Horne si allontana sempre più dal mondo londinese, fino a decidere di stabilirsi a Firenze nel 1905. Qui entra in contatto con la colonia di intellettuali stranieri e indirizza i suoi interessi verso l’arte rinascimentale, trasformandosi in un attento e riservato studioso e, parallelamente, in un raffinato collezionista. Numerose sono in questi anni le pubblicazioni sugli artisti fiorentini del Quattrocento, fino alla monografia su Sandro Botticelli (1908), da considerarsi insuperata per la ricchezza del regesto documentario. Intanto, per ovviare alle scarse risorse finanziarie, opera sul mercato antiquario, diventando interlocutore privilegiato del Metropolitan Museum di New York e di alcuni collezionisti di larghe possibilità, come John G. Johnson e J. Pierpont Morgan. Parallelamente lo studioso avvia una propria collezione per la cui sistemazione acquista, nel 1911, il palazzo di via de’ Benci, iniziandone un accurato restauro. È in questa fase che si profila il progetto al quale Horne dedicherà gli ultimi anni della sua vita, quello di ricostruire la raffinata dimora di un gentiluomo del Rinascimento, dimensione questa con la quale lo studioso si è oramai totalmente identificato. A fianco dei grandi capolavori già entrati a far parte della raccolta (il Santo Stefano di Giotto era stato acquistato a Londra nel 1904), si moltiplicano le trattative per l’acquisizione di mobili, sculture, ceramiche, monete e sigilli. E ancora affluiscono nella casa disegni, codici miniati e libri rari. Il 12 aprile 1916, non ancora sistemata la raccolta, Horne detta il proprio testamento, lasciando allo Stato italiano il palazzo e le collezioni che contiene. Due giorni dopo un violento attacco di tubercolosi ne stronca l’ancora giovane vita. La donazione consente la nascita di una Fondazione e di un Museo che apre al pubblico nel 1921, esponendo i tesori raccolti per un insieme di oltre 6.000 opere, il tutto a ricreare quell’idea della Firenze rinascimentale cara agli studiosi anglosassoni del tempo, ancora credibile e affascinante.
Elisabetta Nardinocchi Direttrice del Museo Horne
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“stranieri” a firenze
British Institute of Florence The Harold Acton Library
The British Legacy. Horne e Stibbert, due musei per Firenze
Fondato nel 1917 per promuovere gli scambi culturali tra l’Italia e il mondo anglofono, oggi il British Institute offre un vasto programma di corsi di lingua inglese, lingua italiana e storia dell’arte oltre a organizzare numerosi eventi culturali di varia natura. lungarno Guicciardini, 9
www.britishinstitute.it
eventi
Ciclo di conferenze Il programma include conferenze su Alessandria d’Egitto (Philip Mansel), sulla decorazione di San Clemente a Roma commissionata da papa Clemente XI Albani (John Maiben Gilmartin) e sulla Villa medicea di Poggio a Caiano (Corinna Lonnergan).
Sessione della mattina Introduzione di Cristina Acidini La comunità inglese 1880-1917 La città nel Libro dei Soci del Gabinetto Vieusseux, M. Bossi, L. Desideri e M. Pacini Frederick Stibbert: la vita di un inglese fiorentino, S. Di Marco Herbert Percy Horne: Firenze – una nuova patria, E. Nardinocchi Three Friends: Anglo-American Collectors in Florence, M. Roberts Anglo-American. Le origini del British Institute of Florence (1917): notizie da un work in progress, A. Price Sessione pomeridiana Dalle collezioni private alla nascita dei musei Dalla villa al museo: la costruzione del museo nell’archivio Stibbert, C. Sisi e M. Becattini Firenze e dintorni: itinerari nella biblioteca Horne, M. Casati Tutela e diffusione di un gusto: il caso di Villa La Pietra, dalla dimora Acton alla casa museo di New York University, F. Baldry Gli anglo-fiorentini e l’influenza del gusto inglese nelle collezioni d’arte italiane, E. Colle
The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies
New York University in Florence Villa La Pietra
Nella sede di Villa I Tatti, l’istituto è impegnato nello studio approfondito del Rinascimento italiano sotto vari aspetti: storia dell’arte, politica, economia, scienze sociali, storia della scienza, filosofia, religione, storia della letteratura e musica.
L’università è ospitata a Villa La Pietra, che conserva la Collezione Acton, ricca di oltre 7.000 fra dipinti, sculture, oggetti, e una Biblioteca con circa 12.000 volumi e 16.000 fotografie; ospita i seminari del Remarque Institute e del Graduate Studies, l’Acton Miscellany, il Season Events e La Pietra Policy Dialogues. La Pietra Policy Dialogues ambisce a creare un dibattito pubblico intorno alle problematiche politiche e sociali, riunendo intorno a un tavolo comune una grande varietà di personaggi internazionali, fra i quali politici, leader economici e altri intellettuali pubblici, per riflettere e discutere su vari argomenti, con il fine di creare un network dinamico fra le due sponde dell’Oceano Atlantico.
Villa I Tatti via di Vincigliata, 26
www.itatti.it
a cura di Alyson Price
Giornata di studio in collaborazione con i musei Stibbert e Horne dedicata ai due collezionisti anglofiorentini. 23 maggio 2013
eventi
Revision, Revival and Return: The Italian Renaissance in the Nineteenth Century organizzato da Alina Payne, Harvard e Lina Bolzoni, SNS, Pisa Il convegno verte sul revival del Rinascimento come fenomeno a livello europeo e addirittura globale di critica e riformulazione del presente nel XIX secolo percepito come profondamente problematico. Esteso alle discipline umanistiche, tale revival ha segnato l’opera di un variegato gruppo di esponenti della cultura. 5-7 giugno 2013
Istituto Universitario Europeo
Villa La Pietra via Bolognese, 120
www.nyu.edu/global/lapietra
eventi
NYU La Pietra Dialogues Spring Events Il programma The New Civic Imagination propone i tre appuntamenti Creative Urban Economies: A Dialogue with U.S. and Italian Mayors, The Crisis of Democratic Representation (10-11 aprile ore 9-18) e Social Media and Political Participation (10-11 maggio ore 9-18). Dal 3 all’8 aprile LPD presenta The Middle Istituto Universitario Olandese East Now Film Festival, mentre le di Storia dell’Arte esperienze delle donne durante la seconda Fondato nel 1958 per promuovere gli interscambi guerra mondiale sono il tema di Women in culturali, in particolare tra il Nord e il Sud World War II (22-24 aprile) con la dell’Europa, l’istituto possiede una ricca Biblioteca, proiezione di The Real Rosie the Riveter e che vanta una prestigiosa raccolta di testi critici Beyond These Walls alla presenza di sulla storia dell’arte e della cultura con una specializzazione nell’arte italiana e dei Paesi Bassi. Elizabeth Hemmerdinger. L’istituto promuove mostre, pubblicazioni e conferenze. viale Torricelli, 5
www.iuoart.org
Syracuse University in Florence
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Grazie alla pluriennale esperienza e ai rapporti instaurati con la città, il campus offre una vasta scelta di corsi e approfondimenti culturali. Ha la sua sede principale nella Villa Rossa, acquistata nel 1963 dalla Syracuse University.
L’istituto contempla un programma di studi di specializzazione postlaurea e postdottorato creato nel 1972 dai sei Stati membri fondatori della Comunità Europea per promuovere, in una prospettiva europea, lo sviluppo culturale e scientifico in vari campi: economia, storia, giurisprudenza, scienze politiche e sociali. Numerosi i seminari e le conferenze presenziati da personaggi internazionali di primo piano. L’istituto svolge le proprie attività nelle numerose sedi nei dintorni di Firenze. Badia Fiesolana via dei Roccettini, 9, San Domenico di Fiesole
www.eui.eu
evento The State of the Union 2013 Giornata di studi che coinvolge politici provenienti da governi e istituzioni europee, illustri accademici, opinionisti e imprenditori per discutere il futuro dell’Unione Europea. Partecipazione su invito. 9 maggio 2013, Palazzo Vecchio
Kunsthistorisches Institut in Florenz Fondato nel 1897, è uno dei più antichi centri di ricerca per la storia dell’arte e dell’architettura in Italia e dal 2002 appartiene alla Max-PlanckGesellschaft. Uno dei compiti principali dell’istituto è quello di favorire la formazione di studiosi a livello internazionale. I ricercatori di tutto il mondo hanno accesso alle risorse dell’istituto: la Biblioteca con oltre 300.000 volumi e una delle fototeche più prestigiose al mondo per la storia dell’arte italiana. via Giuseppe Giusti, 44
www.khi.fi.it
Georgetown University Nel 1979 Margaret Rockefeller Strong Cuevas, nipote di John D. Rockefeller, donò Villa Le Balze – la proprietà di suo padre – alla Georgetown University, con l’obiettivo che diventasse un centro di studio in onore del padre, filosofo, scrittore ed educatore. L’università organizza conferenze e promuove pubblicazioni.
Institut Français de Florence L’Institut Français de Florence, il più antico al mondo (1907), è Ente dello Stato Francese e fa capo alla rete culturale dell’Ambasciata di Francia in Italia. Ospitato nel quattrocentesco Palazzo Lenzi, da oltre un secolo si distingue per un’attivissima politica culturale e per l’eccezionale sviluppo della sua biblioteca-emeroteca.
Villa Le Balze via Vecchia Fiesolana, 26 piazza Savonarola, 15
www.syr.fi.it
www11.georgetown.edu
piazza Ognissanti, 2
www.france-italia.it
Novità editoriali su Firenze
Comunicare con Leon Battista Alberti. Il nuovo collegamento tra il Museo Marino Marini e la Cappella del Santo Sepolcro, a cura di V. Vaccaro, Firenze 2013. Il fatale Millenovecentoundici. Le Esposizioni di Roma, Torino, Firenze, a cura di S. Massari, Roma 2012. La Villa, il Giardino, il Paesaggio. Un parco per gli Archivi Europei a Villa Salviati, di M. Zoppi, Firenze 2012.
Florence at the Dawn of the Renaissance. Painting and Illumination 1300-1350, catalogo della mostra, a cura di Christine Sciacca, Los Angeles 2012. Francesco d’Antonio a Figline Valdarno (e altrove), di A. Tartuferi, Figline Valdarno 2012. Francesco Maria Riccardi (16971758), un Monsignore fiorentino nella Curia romana, di S. Sperindei, Roma 2012. Francesco Pesce (Accettura 1908Firenze 1992), scultore, di D. Viggiano, A. Molinaro e P. Cassinelli, Firenze 2012.
Settecento anni di storia. San Giovanni di Dio: un ospedale da non dimenticare, di E. Ghidetti e E. Diana, Firenze 2012.
Giorgio Vasari tra capitale medicea e città del dominio, a cura di N. Lepri, S. Esseni e M.C. Pagnani, Firenze 2012.
The First Modern Museums of Art. The Birth of an Institution in 18thand early 19th-Century Europe, edited by C. Paul, Los Angeles 2012.
I Verworner a Fiesole. Carte d’archivio, a cura di M. Borgioli, Firenze 2012.
Villa, giardino, paesaggio. Città e contado nella Toscana fiorentina intesi come luoghi estetici e politici, di C. Bertsch, Firenze 2013.
Pittura, Scultura, Arti applicate Alchimie di colori. L’arte della scagliola. La collezione Bianchi di antiche scagliole dal XVII al XIX secolo, catalogo della mostra, a cura di S. Botticelli e M. Romagnolo, Firenze 2012. Alessandro Pieroni dall’Impruneta e i pittori della Loggia degli Uffizi, catalogo della mostra, a cura di A. Bernacchioni, Firenze 2012. Artista. Critica dell’arte in Toscana (2011), a cura di C. Del Bravo, C. Sisi e A.M. Petrioli Tofani, Firenze 2012. Das Elfenbein der Medici, di E.D. Schmidt, München 2012. Egisto Ferroni, 1912-2012, catalogo della mostra, a cura di A. Baldinotti, Lastra a Signa 2012. Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentini, I: Quadrature e decorazione murale da Jacopo Chiavistelli a Niccolò Contestabili, a cura di M. Gregori e M. Visonà, Firenze 2012.
Il mare di Firenze. Arti e collezioni al tempo dei Medici, di C. Acidini, Firenze 2012. Il Rinascimento a Firenze. Capolavori e protagonisti, catalogo della mostra, a cura di C. Acidini, Roma 2012. Il rapace in fuga. Leonardo, Verrocchio e il Battesimo di Cristo, di G. Antonioli Ferranti, Firenze 2013. L’alchimia e le arti. La Fonderia degli Uffizi da laboratorio a stanza delle meraviglie, catalogo della mostra, a cura di V. Conticelli, Livorno 2012.
pittore e miniatore tra Arezzo, Roma e Urbino
Catalogo delle opere
Cecilia Martelli novembre
La Firenze scomparsa. Le antiche mura, il Ghetto e il Mercato Vecchio demolito nell’800, di D. Zani, Firenze 2012.
Pontormo. Meisterwerke des Manierismus in Florenz, catalogo della mostra, a cura di B. Eclercy, Petersberg 2013.
La prigione medievale. Una storia sociale, di G. Geltner, Roma 2012.
Vasari and the Renaissance Print, di S. Gregory, Farnham 2012. Vetri islamici a Firenze nel primo Rinascimento, di M. Spallanzani, Firenze 2012.
Storia e tradizioni A tavola nel Granducato di Toscana, a cura di G. Fatati e B. Paolini, Ospedaletto 2012.
La Toscana degli Australiani e dei Neozelandesi, di D. O’ Grady e S. Tobin, Firenze 2012. La via delle lettere. La Tipografia Medicea tra Roma e l’Oriente, catalogo della mostra, a cura di S. Fani e M. Fanna, Firenze 2012.
Le lapidi terragne di Santa Croce. I: dalla metà del Trecento al 1417; II: dal 1418 al 1499; III: dal dal 1500 a 1931, di A. Chiti, R. Iacopino e C. Cheli, Firenze 2012.
Art and the Relic Cult of St. Antoninus in Renaissance Florence, di S.J. Cornelison, Farnham 2012.
Memorie domenicane (CXXVII 42 2011). Filosofia e teologia negli ordini mendicanti (XIII-XV secolo), Firenze 2012.
Chiassi e vicoli dimenticati di Firenze. Guida alla riscoperta di storie, usanze e curiosità, di L. Artusi e M. Venturi, Firenze 2012.
Monna Lisa addio. La vera storia della Gioconda, di R. Zapperi, Firenze 2012.
Firenze e il profeta. Dante fra teologia e politica, di E. Brilli, Firenze 2012. Firenze e l’Europa liberale. “L’Economista” (1874-81), a cura di M. Poettinger, Firenze 2013.
Oceano Arno: i navigatori fiorentini, di N. Rinaldi, Reggello 2012. Parole di Firenze. Dal vocabolario del fiorentino contemporaneo, a cura di T. Poggi Salani, N. Binazzi, M. Paoli e M.C. Torchia, Firenze 2012.
Florence and Tuscany. A Literary Guide for Travellers, di T. Jones, London 2013.
Rinascimento e Antirinascimento. Firenze nella cultura russa fra Otto e Novecento, a cura di L. Tonini, Firenze 2012.
La scultura fiorentina del Quattrocento. Ricezioni e interpretazioni nella critica d’arte del secondo Novecento in Italia, di A. Bellandi, Morbio Inferiore 2012.
Florence et Bagdad. Une histoire du regard entre Orient et Occident, di H. Belting, Paris 2012.
Salviamo Firenze di L. Doninelli, Milano 2012.
I Medici. Uomini, potere e passione, catalogo della mostra, a cura di A. Wieczorek, G. Rosendhal e D. Lippi, Mannheim 2013.
Umanesimo e Università in Toscana (1300-1600), Atti del Convegno Internazionale di Studi, a cura di S.U. Baldassarri, F. Ricciardelli ed E. Spagnesi, Firenze 2012.
Il medico Ferdinando Zannetti (1801-1881): patria, civiltà, scienza, atti del convegno, a cura di M. Bietti e F. Fiorelli Malesci, Livorno 2012.
Uno stemma come indizio: i Bosi a Legnaia fra XVII e XIX secolo, di E. Boldrini, Signa 2012.
La primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze nel 1400-1460, catalogo della mostra, a cura di B. Paolozzi Strozzi e M. Bormand, Firenze 2013. Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Firenze e della Toscana, di M. Cangioli e E. Grassi, Roma 2012.
Il vocabolario del vernacolo fiorentino e toscano, di A. Bencistà, Firenze 2012.
novità editoriali
Cecilia Martelli
Bartolomeo della Gatta pittore e miniatore tra Arezzo, Roma e Urbino.
Neri di Bicci: l’Assunzione della Vergine di Faeto in Pratomagno. Storia e restauro, a cura di P. Refice e I. Droandi, Firenze 2012.
La scelta di Lorenzo. La Primavera di Botticelli tra poesia e filosofia, di C. Poncet, Pisa 2012.
info www.centrodi.it BARTOLOMEO DELLA GATTA
Michelangelo e il linguaggio dei disegni di architettura, a cura di G. Maurer e A. Nova, Venezia 2012.
La cultura popolare racconta Garibaldi. Oggetti e curiosità di una collezione fiorentina, catalogo della mostra, a cura di A. Zuri, Firenze 2012.
Corpus of Sienese Paintings in Hungary 1420-1510
Revelations.
Dóra Sallay
Andrea G. De Marchi
ottobre
luglio
Discoveries and Rediscoveries in Italian Primitive Art
Centro Di primavera-estate 2013
ʻGli Uffizi. Studi e Ricercheʼ, 25
Maso di Banco in Giotto’s Workshop in Naples and an Unpublished Saint Dominic
Volume II ʻLe Antologie di OPD Restauroʼ, 9
Collana diretta da Antonio Natali
marzo
marzo
John T. Spike marzo
marzo
Michelangelo A Brush with Sacred and Profane. Passion. Masterpiece Drawings Mattia Preti from the Casa Buonarroti
John T. Spike con Adriano Marinazzo contributi di Pina Ragionieri e Aaron H. De Groft marzo
Vallombrosa. Memorie agiografiche e culto delle reliquie, a cura di A. Degl’Innocenti, Roma 2012.
(1613-1699) Painting from North American Collections in Honor of the 400th Anniversary of His Birth
Sale dei pittori stranieri a cura di Valentina Conticelli e Marica Guccini
a cura di Andrea De Marchi
Il restauro dei materiali lapidei
a cura di Maria Cristina Improta
a cura della libreria Arte&Libri via dei Fossi, 32r, Firenze www.artlibri.it
Giorgio Vasari e la nascita del museo, a cura di M. Wellington Gahtan, Firenze 2012.
Leon Battista Alberti: poeta, artista, camaleonte, di G. Gorni, Roma 2012.
La conquista dell’acqua. Dai laghi preistorici alla gestione del bene comune, di E. D’Angelis, Firenze 2012.
selezione delle novità editoriali di storia dell’arte e architettura, italiane e straniere, con argomento Firenze.
Medioevo nascosto a Firenze. Case torri e monumenti minori della città tra XI e XIV secolo, di A. Favini, Empoli 2012.
Monumenti ai caduti, Firenze e Provincia, a cura di L. Brunori, Firenze 2012.
libriincittà
Architettura, Giardini, Musei, Palazzi
bambini e ragazzi
aprile Famiglie a Palazzo Strozzi
Palazzo Strozzi Il Cantastorie racconta 2 aprile ore 17,30-18,30 Percorsi Palazzo. 100 modi di dire piazza 7 aprile ore 15,30-16,30
Detective dell’Arte Museo Casa Siviero 6 aprile
Artigiani in famiglia
Museo Horne Ori e colori 6, 13 e 20 aprile (dagli 8 ai 13 anni) 27 aprile (dai 5 anni)
Domeniche matematiche
Museo per la Matematica Giochiamo con il Tangram 7 aprile ore 16 (dai 4 ai 7 anni)
Familiarizzare il museo
Orto Botanico Caccia al tesoro verde 6 aprile ore 15-17 28 aprile ore 10,30-12,30 (dai 5 anni) Sezione Mineralogia e Litologia Dalla Terra a casa nostra 20 aprile ore 15-17 (dai 6 anni) Sezione Geologia e Paleontologia Il professore pazzo 27 aprile ore 15-17 (dai 6 anni)
La scienza per tutti!
Fondazione Scienza e Tecnica Dalla pila al telegrafo 7 aprile (dagli 11 anni) Il cielo del mese al Planetario 7, 14, 21 e 28 aprile ore 15 e 16,30 (dai 6 anni) Science attack! Per fare un albero ci vuole un fiore 14 aprile (dai 6 anni) Una storia elettrizzante 28 aprile (dagli 11 anni) Science attack! Razzo spaziale! 14 aprile (dai 6 anni)
A tutta scienza
Museo Galileo Experiential visit (in inglese) 6 aprile ore 15 Leonardo artista e scienziato 7 e 21 aprile ore 15 Alla scoperta dell’universo dantesco 13 aprile ore 15 Gli strumenti di Galileo 14 e 28 aprile ore 15 Sulla nave di Amerigo Vespucci! 20 aprile ore 15 Sperimentiamo il Museo! 27 aprile ore 15
A misura di famiglia CCC Strozzina 13 e 27 aprile ore 15
Famiglie al museo
Villa medicea della Petraia Le lunette di Utens: Medici in villa 14 e 21 aprile ore 10,30 Collezione Borbottoni (sede ECRF) Firenze di ieri, Firenze di oggi: scopri le differenze! 27 aprile ore 10
A tutti i costi. Bardini vende tutto! Museo Stefano Bardini A tutti i costi 14 aprile ore 11 20 e 28 aprile ore 14,30
Amerigo Vespucci. Dall’Arno all’Oceano
Complesso delle Oblate 27 aprile ore 16,30 (dai 6 agli 11 anni)
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maggio
giugno
Obladì
Obladì
Complesso delle Oblate ogni sabato
Complesso delle Oblate ogni sabato
Detective dell’Arte
Famiglie a Palazzo Strozzi
Museo Casa Siviero 4 maggio
Palazzo Strozzi Percorsi Palazzo. 100 modi di dire piazza 2 giugno ore 15,30-16,30 Il Cantastorie racconta 4 giugno ore 17,30-18,30
Domeniche matematiche Museo per la Matematica Amico Museo 5 maggio ore 16
A misura di famiglia CCC Strozzina 8 e 22 giugno ore 15
A tutti i costi. Bardini vende tutto!
Familiarizzare il museo
Museo Stefano Bardini A tutti i costi 5 e 19 maggio ore 11
Sezione Geologia e Paleontologia Paleodetective 15 giugno ore 15-17 (dai 6 anni)
Familiarizzare il museo
Sezione Antropologia e Etnologia Acqua: essenza della vita nelle popolazioni umane 4 maggio ore 15-17 (dagli 8 anni) Sezione Mineralogia e Litologia L’arcobaleno della natura 18 maggio ore 15-17 (dai 6 anni) Orto Botanico L’erbario 25 maggio ore 15-17 (dai 6 anni)
Artigiani in famiglia
al Museo Horne visite, attività e laboratori sulle tecniche artigianali per famiglie con bambini dai 5 ai 13 anni. Il museo propone i corsi Ori e colori (doratura a missione su tavola) e Un, due, tre... libro! (legato alla mostra Horne & Friends per creare un instant book)
A tutta scienza
Museo Galileo La chimica di Pietro Leopoldo 4 maggio ore 15 Leonardo artista e scienziato 5 e 19 maggio ore 15 Il cannocchiale racconta 11 maggio ore 15 Gli strumenti di Galileo 12 e 26 maggio ore 15 Sperimentiamo il Museo! 18 maggio ore 15 Experiential visit (in inglese) 25 maggio ore 15
prenotazioni 055 244661 info@museohorne.it
www.museohorne.it
Amerigo Vespucci. Dall’Arno all’Oceano
Complesso delle Oblate 11 maggio ore 16,30 (dai 6 agli 11 anni)
A misura di famiglia CCC Strozzina 11 e 28 maggio ore 15
Prendi parte all’arte
organizzato dal CCC Strozzina alle Oblate 18 maggio ore 10,30-12,30
Famiglie a Palazzo Strozzi
Amerigo Vespucci. Dall’Arno all’Oceano alle Oblate
Palazzo Strozzi Percorsi Palazzo. Il gigante di pietra 5 maggio ore 15,30-16,30 Il Cantastorie racconta 7 maggio ore 17,30-18,30 Domenica delle famiglie 26 maggio ore 15-19
in collaborazione con il Museo Galileo, animazione teatrale e letture in biblioteca curiosando fra modelli di navi e ascoltando il racconto di Amerigo Vespucci
Artigiani in famiglia
www.bibliotecadelleoblate.it
Museo Horne Un, due, tre... libro! 18 e 25 maggio, 1 giugno (dagli 8 ai 13 anni)
informazioni 055 2616512
A tutti i costi. Bardini vende tutto! al Museo Bardini
incontri-gioco dedicati ai bambini dai 7 anni e adulti accompagnatori per conoscere le opere del museo e diventare antiquari per un giorno alle prese con acquisti, aste e baratti prenotazione obbligatoria 349 1800311 bardini.atuttiicosti@gmail.com
www.museobardini.org/ per-i-piu-piccoli
Obladì
agosto Obladì
settembre Obladì
Complesso delle Oblate ogni sabato
Complesso delle Oblate ogni sabato
Complesso delle Oblate ogni sabato
Famiglie a Palazzo Strozzi
Famiglie a Palazzo Strozzi
Artigiani in famiglia
Palazzo Strozzi Il Cantastorie racconta 2 luglio ore 17,30-18,30
Palazzo Strozzi Il Cantastorie racconta 6 agosto ore 17,30-18,30
Museo Horne Ori e colori 28 settembre (dai 5 anni)
A misura di famiglia CCC Strozzina 13 e 27 luglio ore 15
Familiarizzare il museo
al Museo di Storia Naturale laboratori, giochi, animazioni, visite guidate per grandi e piccini giocando e sperimentando attraverso le collezioni del museo
La scienza per tutti!
alla Fondazione Scienza e Tecnica laboratori, visite guidate, compleanni e domeniche sotto le stelle per famiglie con bambini dai 4 anni prenotazione obbligatoria 055 2343723 iscrizioni@fstfirenze.it
www.fstfirenze.it
prenotazioni 055 2756444
www.msn.unifi.it
A misura di famiglia
A tutta scienza
al CCC Strozzina
bambini e ragazzi
luglio
il secondo e quarto sabato del mese visita guidata alla mostra per scoprire insieme, adulti e bambini dai 7 ai 12 anni, il mondo dell’arte contemporanea
al Museo Galileo visite guidate interattive e laboratori per famiglie con bambini dai 6 anni con la possibilità di utilizzare strumenti scientifici e invenzioni galileiane
prenotazione obbligatoria 055 3917137 didatticastrozzina@palazzostrozzi.org
www.strozzina.org
prenotazione consigliata 055 265311 weekend@museogalileo.it
www.museogalileo.it
Detective dell’Arte
al Museo Casa Siviero
Famiglie al museo
attività ludico-didattica ispirata al lavoro di Siviero
Sezione Didattica del Polo Museale
prenotazione obbligatoria entro le ore 13 del giovedì precedente casasiviero@regione.toscana.it
visite guidate alla scoperta dell’arte per bambini dai 7 ai 14 anni e adulti accompagnatori
www.museocasasiviero.it
prenotazione obbligatoria 055 284272 didattica@polomuseale.firenze.it
www.polomuseale.firenze.it/ didattica
Domeniche matematiche
Obladì
alle Oblate
illustrazioni di Silvia Cheli
storie, letture, marionette e personaggi fantastici per adulti e bambini informazioni 055 2616512
www.bibliotecadelleoblate.it
al Museo per la Matematica visite guidate e attività a sorpresa la prima domenica di ogni mese (le successive domeniche su richiesta) prenotazione obbligatoria 055 7879594
www.archimede.ms
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bambini e ragazzi
Compleanno al museo alla Fondazione Scienza e Tecnica i bambini dai 4 anni possono festeggiare il compleanno giocando con la scienza, al planetario o con laboratori ed esperimenti di fisica prenotazioni 055 2343723 (lunedì-venerdì 9-17)
iscrizioni@fstfirenze.it
a Palazzo Vecchio la festa di compleanno nel Museo dei Ragazzi regala agli invitati emozioni da museo con un’apposita saletta riservata a doni e candeline sabato e domenica 9,30-12,30 e 14,30-17,30. L’attività per i bambini inizia alle 10 e alle 15. La prima mezz’ora serve ai genitori per allestire la stanza del compleanno. Per un massimo di 20 bambini e 5 adulti
al Museo di Preistoria è possibile festeggiare con la Preistoria osservando le vetrine, toccando vari manufatti; dopo la visita laboratori e cacce al tesoro, diversi in base all’età (5-12 anni)
Didattica al Pecci
prenotazioni 055 295159 info@museofiorentinopreistoria.it didattica@museofiorentinopreistoria.it
laboratori, visite guidate, conferenze e incontri per adulti e bambini alla collezione permanente e alle mostre
al Museo Archeologico di Artimino i bambini dagli 8 ai 12 anni possono festeggiare un compleanno originale nel mondo dell’Etruria antica
Il Museo dei Ragazzi
prenotazione obbligatoria 055 8718124 333 3404244 parcoarcheologico@comune.carmignano.po.it
prenotazioni 0574 531835 edu@centropecci.it calendario sul sito
a Palazzo Vecchio
www.centropecci.it
il sistema museale educativo promosso dall’amministrazione comunale offre più di 40 attività rivolte ad adulti e famiglie con bambini dai 4 ai 7 anni: a Palazzo Vecchio visite guidate da operatori in costume, laboratori e percorsi speciali •Kit per famiglie (dai 6 anni) •Piccole storie di animali •Vita di corte (4-10 anni) •La favola del primo viaggio intorno al mondo •La storia del furto nello Studiolo di Francesco I •La favola profumata della natura dipinta •La favola della tartaruga con la vela per tutti dagli 8 anni •A corte con Donna Isabella •In bottega, la tempera su tavola •Invito alla Reggia di Cosimo •Guidati da Giorgio Vasari •Dipingere in fresco fra Quattrocento e Cinquecento
I giorni della preistoria
al Museo di Preistoria visite guidate e laboratori alla scoperta di pitture, incisioni, intrecci, ceramiche e tessuti preistorici per bambini dai 4 anni prenotazione obbligatoria didattica@museofiorentinopreistoria.it 055 295159
www.museofiorentinopreistoria.it
prenotazioni 055 2768224 fax 055 2768558 (da lunedì a domenica 9,30-17) info.museoragazzi@comune.fi.it
www.palazzovecchio-museoragazzi.it
Visite e laboratori al MNAF
La Bottega dei Ragazzi al Mudi
laboratori e visite guidate agli Innocenti e in città per famiglie con bambini dai 3 agli 11 anni. Il sabato pomeriggio laboratori gratuiti su prenotazione prenotazioni bottega@istitutodelinoccenti.it 055 2478386 (lunedì, mercoledì e venerdì 10,30-12,30) calendario su
www.labottegadeiragazzi.it
visite e laboratori per famiglie con bambini dai 5 anni con giochi ideati per stimolare spirito d’osservazione e creatività Solo su prenotazione per le famiglie, organizzate in gruppi di minimo 10 persone. Per gruppi di massimo 15 persone è possibile prenotare la visita guidata all’azienda storica Fratelli Alinari (largo Alinari, 15) prenotazioni: 055 216310 fax 055 2646990 mnaf@alinari.it didatticamnaf@alinari.it
www.alinarifondazione.it
Alla scoperta del MNAF! Visita guidata all’esposizione permanente del museo La storia vera di un cavallo fotografo Visita guidata incentrata sul tema del movimento in fotografia, seguita dal laboratorio di produzione di una fotografia animata Una camera oscura grande come la cattedrale di Santa Maria Novella Visita guidata per ripercorrere l’evoluzione delle antiche camere oscure e laboratorio con apparecchi ottici L’Italia in posa Visita guidata sul tema del ritratto in fotografia, seguita da laboratorio con gioco multimediale sui personaggi illustri del Risorgimento Fotografia: invenzione o scoperta? Visita guidata incentrata sulle opere che illustrano i progressi di questo meraviglioso procedimento, seguita da laboratorio con gioco multimediale sul tema
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Scatta Firenze! Visita guidata in città per osservare i suoi cambiamenti attraverso la fotografia storica
illustrazioni di Silvia Cheli
a Palazzo Strozzi per famiglie con bambini dai 3 anni in su • Specifiche didascalie concepite per stimolare una conversazione trasversale • Audioguide differenziate per adulti e bambini • Un ricco programma di attività per esplorare l’arte in modo divertente, con proposte differenziate per fasce d’età a partire dai 3 anni • il Biglietto Famiglia consente a un gruppo familiare (fino a 2 adulti oltre ai ragazzi fino a 18 anni) l’ingresso illimitato alle mostre La Primavera del Rinascimento e Un’idea di bellezza • La valigia della famiglia: la Sacca dello scultore è un contenitore di testi e giochi ideato per consentire a ogni famiglia di vivere un’esperienza ‘su misura’ all’interno della mostra • la Domenica delle famiglie (26 maggio 2013) è un pomeriggio di giochi e attività creative dedicato ai bambini e alle famiglie fino al 18 agosto 2013 in occasione di La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460 attività gratuite con il biglietto d’ingresso alla mostra; prenotazione obbligatoria per i laboratori e i Percorsi Palazzo Sigma CSC 055 2469600 (da lunedì a venerdì 9-13, 14-18) fax 055 244145 prenotazioni@cscsigma.it Attività per le famiglie anche in inglese su richiesta 055 3917141 La Sacca dello scultore è gratuita con il biglietto della mostra e si può prenotare allo 055 2645155 oppure richiedere al Punto Info al Piano Nobile Informazioni e calendario completo delle attività: www.palazzostrozzi.org/famiglie
Percorsi Palazzo Osservo, Scopro, Creo
Quanto è grande Palazzo Strozzi! L’hai mai osservato con attenzione? Attraverso tre visite interattive giochiamo con i sensi per scoprire suoni, colori, forme del palazzo e il suo rapporto con la città. Con attività creative cerchiamo gli angoli nascosti e i particolari che ancora oggi ci raccontano la storia di questa “casa grande” della famiglia Strozzi. la prima domenica del mese dalle 15,30 alle 16,30 per famiglie con bambini da 7 a 12 anni non è richiesto il biglietto della mostra ed è possibile partecipare a singoli appuntamenti
Visite con laboratorio Il Cantastorie racconta
Un’opera ha mille storie da raccontare, basta saperle ascoltare! Scopri leggende e favole nascoste in una scultura, giocando e disegnando in mostra. il primo martedì del mese dalle 17,30 alle 18,30, gli altri martedì su richiesta per un minimo di 5 partecipanti per famiglie con bambini da 3 a 6 anni
Sculture in gioco
Com’è fatta una scultura? Di che materiale è? Osserviamo con gli occhi e… con le mani alcune delle opere in mostra per scoprire come lavoravano i grandi maestri del Rinascimento. Sperimentiamo in laboratorio tecniche e materiali per dare vita alla nostra personale opera tattile in creta. la domenica dalle 10,30 alle 12,30 per famiglie con bambini da 7 a 12 anni
La valigia della famiglia La sacca dello scultore
Fra tutte le arti, la scultura è quella che chiede a gran voce di essere toccata. È noto che nei musei è proibito toccare le opere e i visitatori si devono accontentare di toccarle con gli occhi. Ma la Sacca dello scultore, la valigia della famiglia ideata per questa mostra, propone a tutti straordinarie esperienze tattili, a partire dal contenitore: una borsa realizzata con pellami diversi che regalano sensazioni differenti. All’interno della Sacca si trovano testi e giochi da fare davanti alle opere, differenziati per fasce d’età, per esplorare la mostra in modo ludico e non convenzionale. tutti i giorni per visitatori dai 3 anni in su
Laboratori ed eventi in città
bambini e ragazzi
Famiglie
Mille e una storia di... Primavera del Rinascimento!
Anche per La Primavera del Rinascimento Palazzo Strozzi organizza l’attività che sfrutta il potenziale narrativo delle opere d’arte. Il gioco, basato sul meccanismo rodariano delle carte di Propp e sulla nostra fantasia, si sviluppa intorno a una domanda: quante storie si possono inventare a partire dalle opere esposte in mostra? in diverse biblioteche e ludoteche, tra cui la Biblioteca delle Oblate per famiglie con bambini da 7 a 12 anni
Kamishibai. Una città mai vista
Per tutta la durata della mostra un’attrice di teatro di strada recita uno spettacolo ispirato a Palazzo Strozzi girando tra parchi, piazze, scuole, biblioteche e ludoteche con la sua speciale bicicletta. in diversi luoghi della città per famiglie e bambini
Famiglie
al Museo Archeologico di Artimino visite guidate tematiche, incontri, laboratori nel weekend, eventi speciali, passeggiate e merende al museo e nel parco archeologico di Carmignano per scoprire la storia degli Etruschi. Per famiglie con bambini e ragazzi prenotazione obbligatoria 055 8718124 333 3404244 parcoarcheologico@comune.carmignano.po.it calendario delle attività su
www.parcoarcheologicocarmignano.it
illustrazioni di Silvia Cheli
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Osservatori astronomici
Firenze e la Toscana vantano una lunga tradizione di studi astronomici portati avanti da illustri scienziati, da Paolo dal Pozzo Toscanelli a Galileo Galilei fino a Margherita Hack. Il radicato interesse per il cielo è testimoniato dalla ricchezza del patrimonio scientifico e artistico legato all’astronomia e dalla presenza di importanti osservatori aperti nel Settecento. Il primo osservatorio pubblico toscano, fondato nel 1734, fu la Specola dello Studio pisano, uno dei più antichi osservatori d’Italia; dopo la sua demolizione nel 1826, l’Osservatorio Ximeniano di Firenze (1756) e la Specola fiorentina (1789) rimasero gli unici centri astronomici attivi in Toscana. nell’Ottocento il panorama degli osservatori fu arricchito dalla nascita della Specola lucchese (1819), costruita nel parco della Villa Reale di Marlia per volere di Maria Luisa di Borbone e infine dal nuovo osservatorio di Arcetri, inaugurato nel 1872 che costituisce ancora oggi un punto di riferimento internazionale per la ricerca astronomica. Accanto ai centri legati alle istituzioni scientifiche e universitarie, negli ultimi decenni la Toscana ha visto proliferare una serie di centri gestiti da associazioni amatoriali o dalle amministrazioni comunali, impegnati sia nella ricerca che nella divulgazione, di cui si propone in questo numero una selezione
Osservatorio Astrofisico di Arcetri Nel 1751 Tommaso Perelli, direttore della Specola di Pisa, indicava la collina di Arcetri come il luogo più adatto per una specola a Firenze, essendo quella di via Romana ormai inadeguata per l’eccessiva illuminazione del luogo. Si dovette tuttavia attendere il 27 ottobre 1872 per l’inaugurazione dell’osservatorio di Arcetri, voluto da Giovan Battista Donati. Figura importante per Arcetri fu il direttore Giorgio Abetti che nel 1925 vi fece costruire una tra le prime torri solari in Europa; alta 25 metri, consentiva di effettuare avanzati studi di fisica solare, testimoniati da oltre 12.000 immagini conservate presso l’osservatorio. Con Abetti nacque una vera e propria ‘scuola’ fiorentina, composta da Attilio Colacevich, Guglielmo Righini – sotto la cui direzione veniva introdotta la radioastronomia solare e installato il primo radiotelescopio –, Mario Girolamo Fracastoro e Margherita Hack. Concentrata sullo studio del sole, dalla fine degli anni settanta l’attività dell’osservatorio si è estesa alla ricerca galattica ed extragalattica e alle tecnologie astronomiche più avanzate, facendo di Arcetri un’importante istituzione a livello internazionale. Oggi la ricerca, sviluppata in collaborazione con l’ateneo fiorentino, spazia dagli studi sul sole e sul sistema solare agli ammassi stellari della nostra galassia, dalle regioni in cui si originano nuove stelle e sistemi planetari alla formazione di pulsar e buchi neri, fino alle galassie ai limiti dell’universo osservabile. L’osservatorio conserva una collezione storica di strumenti quali telescopi (di notevole importanza quello di Giovan Battista Amici), orologi a pendolo e obiettivi astronomici, mentre la maggior parte dei testi antichi e dei documenti d’archivio sono in deposito all’Istituto e Museo di Storia della Scienza. L’osservatorio dispone inoltre di un’aula didattica attrezzata con sistemi di proiezione, macchina per visualizzare i raggi cosmici, calcolatori, spettroscopio, sistema planetario in scala e carte del cielo. Intorno all’osservatorio si sviluppa il parco astronomico, un percorso realizzato nel 2009 che risale la collina fino alla cupola ricreando in scala il sistema solare: partendo dal modello di Nettuno, il più lontano degli otto pianeti, si arriva al Sole per poi concludere con l’osservazione del cielo con il telescopio. largo E. Fermi, 5, Firenze aperto: visite al parco astronomico e osservazione del cielo nella settimana del primo quarto di luna (da novembre a marzo alle 18,30 e 21, da aprile a ottobre alle 21) e visite Osservatorio aperto il sabato sera per singoli o gruppi fino a 5 persone. Tutte le visite sono su prenotazione 055 27521 (lunedì-venerdì 10-12) fax 055 220039 richiesta_visita@arcetri.astro.it
www.arcetri.astro.it
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La cupola dell’osservatorio di Punta Falcone foto Paolo Volpini
Osservatorio Astronomico dell’Università degli Studi di Siena Il Dipartimento di Fisica, fondato nel 1991 dall’unione degli Istituti di Fisica e Fisica Medica dell’Università senese, conserva un’interessante collezione di strumenti elettrici, ottici, di acustica e di misura realizzati tra Otto e Novecento e utilizzati per la didattica. L’osservatorio è situato a sud della città, dove nonostante l’illuminazione urbana l’orizzonte è abbastanza oscuro da permettere l’osservazione del cielo con telescopi. Dal 1996 al 2002, prima del trasferimento nella nuova sede senese, l’Università svolgeva ricerca presso l’Osservatorio di Torre Luciana, attività documentata dall’archivio storico. Il nuovo osservatorio dal 2004 propone serate pubbliche di osservazione con visite guidate, conferenze, mostre fotografiche e laboratori, sia presso la sede che nell’area di Siena e Grosseto. via Roma, 56, Complesso universitario di Porta Romana, Siena aperto: calendario disponibile sul sito; aperture straordinarie su richiesta 0577 234677 0577 234685
www.unisi.it/fisica/astro
Osservatorio Astronomico Torre Luciana L’osservatorio è situato in una suggestiva torre di avvistamento longobarda, restaurata negli anni novanta per essere destinata a Osservatorio Astronomico e Naturalistico sotto la direzione dell’Università di Siena. Dal 2003 è invece gestito dal Comune di San Casciano e, grazie alla collaborazione di un’associazione locale di astrofili, svolge attività divulgative e didattiche e organizza osservazioni in occasione di eventi astronomici particolari come eclissi o comete e su richiesta incontri su temi specifici. Loc. Torre Luciana, Mercatale Val di Pesa (Firenze) aperto: una sera al mese (calendario disponibile sul sito) e aperture su richiesta 388 7360800 osservatorio@torreluciana.it
www.torreluciana.it
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Osservatorio Astronomico Provinciale di Montarrenti
Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese
Osservatorio Astronomico di Punta Falcone
I due torrioni sulla collina di Montarrenti, residui di un cassero medievale, sono sede dell’osservatorio gestito dall’Unione Astrofili Senesi. L’osservatorio prende parte a ricerche di livello amatoriale nel campo della variabilità stellare e dello sky survey, si occupa di fotografia astronomica e aderisce al Gruppo di Astronomia Digitale, sezione italiana dell’International Union of Astronomical Amateur - European Section. L’associazione, impegnata nella lotta all’inquinamento luminoso, organizza serate di osservazione, conferenze, mostre e seminari e mensilmente apre al pubblico la specola “Palmiero Capannoli”.
Realizzato nel 1990 dal Comune di San Marcello Pistoiese, si trova su una spianata sopra Gavinana a 980 metri di altitudine, in ottima posizione per le osservazioni. L’osservatorio, ampliato nel 2003, ha permesso di scoprire decine di nuovi asteroidi. Compie ricerche nel campo dell’astrometria di asteroidi e comete e si dedica alla scoperta di nuovi oggetti minori del sistema solare. È dotato di due cupole semisferiche contenenti ognuna un telescopio; la prima uno strumento di 40 cm di diametro, la seconda uno di 60 cm. Le attività di divulgazione comprendono visite notturne e diurne con lezione introduttiva e osservazione del cielo, proiezioni e corsi di astronomia.
Tra i primi osservatori amatoriali della Toscana e sede dell’Associazione Astrofili di Piombino, l’osservatorio è ricavato dall’ex batteria navale “Sommi Picenardi” della Regia Marina sorta sul promontorio di Piombino durante le due guerre per intercettare le navi nemiche. Infatti la struttura circolare del locale che ospitava il telemetro e la posizione isolata ben si prestavano all’impianto di un osservatorio. La cupola per il telescopio principale fu realizzata nella prima metà degli anni ottanta, sostituita nel 2010 con una completamente automatizzata. Nel 2005 la struttura fu dotata di un ulteriore locale con tetto scorrevole, recentemente corredato da un telescopio di tipo semiprofessionale adibito a osservazioni scientifiche. L’associazione propone serate di osservazione, incontri e manifestazioni pubbliche.
Statale 73 Ponente, Sovicille (Siena) aperto: Osservatorio osservazioni il secondo e quarto venerdì del mese alle 21,30 su richiesta via sms 347 6527389 o consultando il sito; Stazione Astronomica “Palmiero Capannoli” (Loc. Poggio a Cardinale, Porta Laterina) il primo sabato del mese con ritrovo alle 21,30 presso Porta Laterina dalla quale si raggiunge a piedi la specola (in caso di tempo incerto, telefonare 338 8861549)
www.astrofilisenesi.it
Osservatorio Astronomico “Galileo Galilei” a Libbiano Il Centro Astronomico di Libbiano, inaugurato nel 2006, comprende un osservatorio intitolato a Galileo e il centro didattico che accoglie la sala conferenze, il planetario e una mostra permanente di immagini scattate dagli astrofili del centro. L’osservatorio, gestito dall’Associazione Astrofili Alta Valdera, si avvale di due telescopi principali. Presso il centro si effettua attività di ricerca, principalmente rivolta allo studio degli asteroidi, alla spettrografia e all’osservazione dei transiti di pianeti extrasolari. L’associazione promuove incontri, serate di osservazione e aperture in occasione di particolari eventi astronomici. Loc. Libbiano, Peccioli (Pisa) aperto: tre serate al mese su richiesta 0587 672603 (Comune di Peccioli) 340 5915239 vilalber@tin.it
www.astrofilialtavaldera.com
Loc. Pian dei Termini, San Marcello Pistoiese (Pistoia) aperto: su prenotazione, da settembre a giugno venerdì e sabato alle 21, martedì e giovedì alle 10 (osservazione del Sole), in luglio e agosto lunedì, venerdì e sabato alle 21, martedì e domenica alle 10 (osservazione del Sole) Prenotazioni 0573 621289 (Biblioteca Comunale di San Marcello Pistoiese)
www.gamp-pt.net
Punta Falcone, Piombino (Livorno) aperto: da maggio a settembre il venerdì sera con prenotazione, gli altri giorni su richiesta 320 4126725 visite@astropiombino.org
Osservatorio Astronomico San Giuseppe a San Donato a Livizzano
Osservatorio Astronomico Comunale di Grosseto
Voluto dal parroco don Mario Boretti e inaugurato nel 1990, l’osservatorio si avvale di un telescopio principale coadiuvato da altri telescopi, strumenti didattici e un planetario digitale. Dal 2004 è dotato di un planetario mobile, una cupola gonfiabile che può ospitare 30-35 spettatori utilizzata in occasione di particolari manifestazioni e nelle scuole che ne fanno richiesta. Completano l’osservatorio una serie di meridiane installate all’esterno e la Sala delle stelle con attrezzature multimediali. L’osservatorio organizza serate di osservazione e aperture straordinarie in occasione di particolari eventi astronomici e partecipa alle serate nazionali indette dall’Unione Astrofili Italiani. via Montelupo, 186/A, San Donato a Livizzano, Montespertoli (Firenze) aperto: da marzo a ottobre due serate al mese in concomitanza della luna nuova e del primo quarto di luna; da novembre a febbraio su richiesta per gruppi di almeno 10 persone 0571 671521 339 6013850 info@oasg.it
www.oasg.it
Osservatorio Astronomico Pubblico “Città di Volterra” Il Gruppo Astrofili Volterra, che da anni collabora con scuole e istituzioni del territorio tra le quali anche la Casa di Reclusione di Volterra per la divulgazione dell’astronomia e organizza osservazioni in piazza, gestisce l’osservatorio dalla sua fondazione nel 2008. Presso G.I.A.N., Casale “Il Vile”, Loc. Mazzolla, Volterra (Pisa) aperto: il venerdì alle 21,30 in condizioni meteo stabili e con cielo sereno
www.gianvolterra.org
www.astropiombino.org
Nato per iniziativa dell’Associazione Maremmana Studi Astronomici, è stato allestito in una ex scuola e inaugurato nel 1986. Nel 2009 l’osservatorio, sezione distaccata del Museo Civico di Storia Naturale di Grosseto, dopo un lungo periodo di chiusura ha ripreso la sua attività di divulgazione e didattica attraverso conferenze, mostre fotografiche, corsi di astronomia, meteorologia e climatologia e serate di osservazione. Grande attenzione è inoltre rivolta alla ricerca, dedicata in particolare a supernovae e pianeti extragalattici. Oltre ai telescopi, completano la dotazione dell’osservatorio una fornita biblioteca e una sala per conferenze. Loc. Casette di Mota, Roselle (Grosseto) aperto: su prenotazione 348 1643702 392 1269888 0564 493216 (Comune di Grosseto) amsa.grosseto@gmail.com amsa@gol.grosseto.it
www.astrofiligrossetani.it
Osservatorio Astronomico Comunale di Santa Maria a Monte L’osservatorio, attivo dal 1999, è stato realizzato dal Comune in un ex fabbricato scolastico. Presenta una sala riunioni, un laboratorio ambientale e una cupola girevole. Gestito dall’Associazione Isaac Newton – impegnata sia nella didattica e divulgazione che nella ricerca –, l’osservatorio offre attività divulgative nelle scuole e corsi di astronomia di vario livello. Collabora al programma di ricerca internazionale dei pianetini presso il Minor Planet Center di Cambridge, Massachussetts e fa parte dei siti protetti contro l’inquinamento luminoso. via Tavolaia, Loc. Tavolaia, Santa Maria a Monte (Pisa) aperto: secondo e quarto giovedì del mese. Informazioni 0587 706694
Altri osservatori
Osservatorio Astronomico Alpi Apuane
Osservatorio Astronomico del Chianti
Loc. Al Monte, Stazzema (Lucca) aperto: momentaneamente chiuso al pubblico. Per le attività dell’associazione 0584 54653
Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Loc. Montecorboli, San Donato in Poggio (Firenze) aperto: calendario disponibile sul sito
www.astrogav.eu
www.osservatoriodelchianti.it
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