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Brescia e il bresciano, seguendo le strade del vino conoscerete arte, storia e Natura 03 agosto 2020
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LA DIFFUSIONE DEL COVID-19
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PIÙ LETTI In bici o in macchina gli itinerari organizzati vi permettono di visitare al meglio la provincia Circa metà degli italiani hanno deciso di non andare in vacanza preferendo piccole gite in contesti naturali. Magari abbinando il gusto delle tradizione enogastronomica italiana. Tra le mete da riscoprire a poca distanza delle grandi città del nord c’è Brescia che ha sviluppato quattro strade del vino, che poi si rami cano per tematica gastronomica, da fare in bici o in auto. Il periodo migliore? La ne dell’estate e l’inizio dell’autunno. STRADA DEL FRANCIACORTA – Se si parla di Franciacorta si pensa, enologicamente parlando alle bollicine Metodo Classico Qui infatti hanno le loro cantine le etichette più blasonate di questo settore. Un territorio che si affaccia sulle sponde del lago d’Iseo, tra colline tappezzate di vigneti, antichi borghi e castelli, abbazie e ville patrizie, percorsi per passeggiate a piedi o in bici alberghi di charme e accoglienti agriturismo, raf nati ristoranti e rustiche trattorie. La Strada del Franciacorta, che si snoda per 90 km da Brescia al lago d’Iseo. Oltre alle cantine, che accolgono i turisti per visite e degustazioni, si possono visitare l’abbazia olivetana di San Nicola a Rodengo Saiano, decorata con opere dei maggiori artisti della Scuola Bresciana del Cinquecento e del Seicento; il monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, gioiello del romanico, dal cui sagrato si ha un eccezionale colpo d’occhio sulle Torbiere del Sebino, un’oasi naturalistica unica nel suo genere in Europa: circa 3,5 kmq. di acqua, canne e vegetazione palustre. Poi c’è il pittoresco borgo vecchio di Erbusco, con i ruderi del castello, la Pieve romanica di Santa Maria Assunta e la cinquecentesca Villa Lechi. Il
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vegetazione palustre. Poi c’è il pittoresco borgo vecchio di Erbusco, con i ruderi del castello, la Pieve romanica di Santa Maria Assunta e la cinquecentesca Villa Lechi. Il quattrocentesco Convento dell’Annunciata sul Monte Orfano a Rovato – oasi di pace che conserva capolavori d’arte – da cui si gode uno splendido panorama sulle colline della Franciacorta e sulla pianura. Capriolo, borgo arroccato di origine medievale, e Paratico con i ruderi del Castello Lantieri, dove secondo la tradizione fu ospite Dante. Un motivo in più per visitarla, è il Festival del Franciacorta in Cantina, che la animerà nel week end del 12-13 e del 19-20 settembre. STRADA DEI VINI E DEI SAPORI DEL GARDA – Dalle sponde del lago d’Iseo a quelle del lago di Garda, dove si snoda la Strada dei vini e dei sapori del Garda. Il paesaggio cambia, si fa più mediterraneo. I vigneti si intrecciano agli uliveti, da cui proviene un pregiatissimo olio extravergine di oliva dop. Tra le colline dell’entroterra e le coste della sponda bresciana del lago, da Sirmione a Limone sul Garda, la Strada abbraccia le zone di produzione di tre importanti e noti vini: Lugana, Garda Classico e San Martino della Battaglia. Il suo percorso tocca angoli di straordinaria bellezza paesaggistica, siti storici e culturali, borghi incantevoli, spiagge assolate che si specchiano nelle limpide e profonde acque del lago.
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Ronco Calino, la “R” della Franciacorta diventa bio e si espande – LEGGI STRADA DEL VINO COLLI DEI LOGOBARDI – Tra la città di Brescia, le ultime propaggini delle Prealpi bresciane e la pianura che si estende a sud-est, la Strada del Vino colli dei Longobardi è un insolito itinerario enogastronomico sulle tracce della storia. Dal vigneto urbano del Pusterla a Brescia (con i suoi 3,4 ettari, il più esteso vigneto cittadino d’Europa) che si inerpica no al Castello e da cui provenivano i vini per le monache del monastero di Santa Giulia, il percorso si sposta in pianura verso Azzano Mella, corte donata da Carlo Magno al monastero di San Salvatore in Brescia, di fondazione longobarda. Percorrendolo, ci si tuffa nella storia di centri come Botticino, Castenedolo, Montichiari, Montirone, Capriano del Colle, Poncarale e Flero. Lungo la Strada, oltre alle cantine, piccoli produttori d’eccellenze agroalimentari, eccellenti trattorie e ristoranti dove si gusta la più autentica cucina bresciana, collezioni da visitare, come il Museo Floreale di Montirone, il Museo del Marmo di Botticino, gli stupendi Musei della Moda e del Costume e del Vino e del Cavatappi di Villa Mazzucchelli a Ciliverghe di Mazzano. La Fiòca: alla ricerca del vino… Nudo – LEGGI I VIGNETI DELLA VALLE CAMONICA – Nel bresciano la vite viene coltivata anche in montagna, sui declivi della Valle Camonica, i cui vini dal 2003 hanno il riconoscimento dell’Indicazione Geogra ca Tipica. Negli ultimi anni c’è stato un recupero della vitivinicoltura in questa zona, il risultato è che, oltre agli indubbi bene ci nella prevenzione di dissesti idrogeologici, il paesaggio della media e bassa Valle Camonica sta lentamente e piacevolmente mutando, e di pari passo sono stati recuperati i valori autentici del vino: lavoro, territorio, originalità, biodiversità e tradizione, di cui i vigneti di montagna sono una delle più alte e nobili espressioni. Le cantine, aperte ai
1. Elisabetta Canalis
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originalità, biodiversità e tradizione, di cui i vigneti di montagna sono una delle più alte e nobili espressioni. Le cantine, aperte ai visitatori, si trovano principalmente dai conoidi ai piedi della Concarena ai terrazzamenti della media Valle, no ai paesi di Gianico e Artogne. Il percorso “Tra vigne e Vini” (da fare in auto, a piedi o in bici) si snoda tra i vigneti e le cantine della Concarena e punta i ri ettori sui suoi splendidi paesaggi, tocca la Casa museo di Cerveno e interessa le cantine Rocche dei Vignali, Monchieri, Concarena, Flonno e Cascina Casola. Per informazioni: www.visitbrescia.it commenta
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TAG: brescia,bresciano,franciacorta,visitbrescia
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