That's Italia: 12 pagine dedicate a Brescia città

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;,cfi ,: Lucia Bellotti

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BRESCIA, LA LEONESSA D'ITALIA,PLAUDE IL RITORNO DELLA VITTORIA ALATA, LA BELLISSIMA STATUA DELLA METÀ DEL I SECOLO D.C.SIMBOLO DEL CORAGGIO DELLA CITTÀ

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«Scuotesti, vergín d'vína, (auspice ala su AAli elmí chini de íyéltasti, poggíastí íígínocchío a Co scudo, asyettantí con (aste,protese? (...) { Lieta delfato Brescia raccolsemí, Brescia laforte, Brescia la ferrea, Brescia leonessa d'gta ía 6everata nelsangue nemico» on questi versi, estrapolati dalla poesia Alla Vittoria (parte delle Odi Barbare), il poeta Giosuè Carducci inneggia alla Dea che egli scorge nelle fattezze della statua romana, di particolare bellezza, ammirata durante una visita al Museo di Brescia nel 1872. La stessa statua che, ' a novembre di quest'anno, dopo due anni di lavori di restauro, tornerà nella città della Leonessa, nel luogo dove fu ritrovata nel 1826: il Capitolium, tempio dedicato all'imperatore Vespasiano nel 73 d.C.. Brixia, questo il nome dell'insediamento romano che nel 49 a.C. ottenne da Cesare la cittadinanza romana e nel 27 a.C. il titolo di Colonia Civica Augusta, raggiunse, infatti, il culmine dello splendore proprio sotto Vespasiano. Oggi, il Parco Archeologico di Brescia Romana racconta ancora l'antica storia: il Tempio Car, pítolino ne è il cuore, costruito sui resti di un preesistente santuario di 2100 anni fa e visibile parzialmente al di sotto di Casa Pavilleri. Internamente, lo spazio è suddiviso in tre --,- celle dedicate a Giove, Giunone e Minerva con una quarta cella, del precedente tempio tardo repubblicano che permette ancora di apprezzare numerosi e straordinari affre1- schi, un patrimonio ricchissimo e il miglior esempio della pittura romana del Nord Italia. Intorno al Capitolium si scor717 ge ciò che rimane degli altri edifici simbolo della Brixia Romana: il Teatro (che poteva accogliere fino a 15mila spettatori); il Foro; la Basilica (luogo dove veniva amministrata la giustizia). H 25 giugno 2011, Brixia diviene ufficialmente Patrimonio Mondiale dell'Unesco nel contesto del sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del Potere (568-774 d.C.), insieme a un altro luogo iconico della città, un gioiello di arte, cultura e architettura davvero unico e lascito prezioso della presenza longobarda nel territorio: il Monastero di

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In apertura e a destra, la statua romana

STORIA DELLA CITTÀ E DELLA SUA VITTORIA

un momento del restauro della Vittoria (si può vedere un video suggestivo su https:// www.youtube.com/ watch?v=VMkXAq_ 0628); particolari degli affreschi della IV cella nel

Capitolium.

Sotto, il render del nuovo allestimento che accoglierà la statua restaurata, curato dall'architetto Juan Navarro Baldeweg.

LA BRESCIA CARD MUSEUMS& MOBILITY(VERSIONE 24H18 EURO E 48H 23 EURO)PERMETTE DI MUOVERSI IN CITTÀ UTILIZZANDO METROPOLITANA, AUTOBUS E IL SERVIZIO BICIMIA E DI ACCEDERE Al PRINCIPALI MUSEI QUALI:IL MUSEO DISANTA GIULIA;IL MUSEO DIOCESANO;IL MUSEO MILLE MIGLIA; LA PINACOTECA T. MARTINENGO;IL CASTELLO E IL PARCO ARCHEOLOGICO.

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Il territorio di Brescia fu abitato fin dall'Età del Bronzo divenendo un importante centro dei Galli Cenomoni(gli unici Galli ad allearsi coni Romani)che si insediarono presso il colle Cidneo,altura che accoglie luoghi di potere quali il Parco Archeologico e il Castello. Passata sotto l'Impero Romano,alla sua caduta,Brescia subì la dominazione barbarica prima e bizantina poi,fino alla calata in Italia dei Longobardi che fecero della città uno dei 36 ducati del Regno istituito da Re Alboino. Proprio all'ultimo re longobardo,Desiderio,si deve la costruzione del Monastero di San Salvatore. Tra i ritrovamenti più importanti,testimoni del passato,spicca la statua detta della Vittoria Alata rinvenuta nel 1826 nel Tempio Capitolino insieme ad altri reperti quali cornici in bronzo. Al momento della scoperta, la dea alata, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, presentava ali e braccia smontate. Per questo fu costruito un dispositivo che potesse di nuovo sostenerle. Oggi, la Vittoria, dopo due annidi minuzioso restauro condotto da un'équipe dell'Opificio di Pietre Dure di Firenze,di Fondazione Brescia Musei,del Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale della Sapienza Università di Roma e dell'Azienda Capoferri, ripulita e protetta dalla stesura di un materiale protettivo e dotata di un nuovo sistema di sostegno interno invisible ad alta tecnologia(che ha sostituito quello ottocentesco) torna nella sua sede originaria in un allestimento inedito studiato dall'architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg (www.vittorialatabrescia.it). Nel progetto sono stati curati tutti gli aspetti relativi alla conservazione,all'impiantistica, all'illuminotecnica ponendo attenzione ai materiali usati. Così il pavimento e le pareti saranno coerenti agli elementi del vicino tempio tardo repubblicano, la base in marmo Botticino su cui poggia la statua sarà messa in sicurezza grazie a una pedana antisismica mentre un unico punto luce composto da più corpi luminosi, come una luna, irradierà la giusta luminosità per esaltarefattezze ed espressione della Vittoria Alata. Il nome del capolavoro bronzeo del I secolo d.C. deriva dai versi dedicati alla statua dal Carducci che auspicava attraverso l'immaginaria guida e protezione della dea alata, la vittoria di Brescia sulla dominazione straniera. Nei 1849, infatti, i moti insurrezionali che coinvolsero le genti della penisola,sfociarono nelle Dieci Giornate durante le quali la città meritò il titolo di Leonessa d'Italia(datole da Aleardo Aleardi poeta e politico). Solo dieci anni dopo però, Brescia diventò finalmente italiana.

San Salvatore e Santa Giulia. Il complesso monastico sorge su un'area già occupata da domus d'epoca romana e comprende la longobarda Basilica di San Salvatore, l'Oratorio, romanico, di Santa Maria in Solario, il Coro delle Monache e la cinquecentesca Chiesa di Santa Giulia progettata dall'architetto Giulio Todeschini ma suggerita da San Carlo Borromeo. Un luogo speciale dove stili gli architettonici, stratificati nel tempo, narrano le vicende storiche della città dalla preistoria sino al XVIII secolo. Dal 1998 il sito è sede del Museo di Santa Giulia, con i suoi 14mila mq dove si ammira un'alternanza di spazi monumentali, opere d'arte e reperti (www.bresciamusei.com).

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Vittoria Alata e il Tempio Capitolino nel Parco Archeologico di Brescia. Al centro: detta


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NEL CORO DELLE MONACHESIPUO APPREZZARE DA VICINO UN'OPERA CHE FA RIFLETTERE SULL'IMPORTANZA DI BRESCIA QUALE CROCEVIA CULTURALE: IL MAUSOLEO

1000 MIGLIA 2020

L'atteso appuntamento della corsa più bella ed emozionante del mondo è alle porte. Dal 22 al 25 ottobre - in via eccezionale le date sono state spostate da maggio all'autunno a causa dell'emergenza Covid-19 - ben 400 auto d'epoca inizieranno la corsa rievocativa di quella celebre disputata dal 1927 al 1957. La 38esima edizione sarà curata con ancora più attenzione di sempre per garantire la sicurezza e tutelare la salute di tutti coloro MARTINENGO (FOTO SOTTO).LA che vi partecipano a qualsiasi titolo in ottemperanza alle disposizioni vi- COMMISTIONE DI genti (www.1000miglia.it). Le fantastiche vetture ammesse alla rievoca- ELEMENTI TRATTI DALLE zione sono state selezionate tra quelle iscritte al Registro 1000 Miglia, TRADIZIONI ARTISTICHE nato per censire e certificare le auto protagoniste delle ventiquattro LOMBARDE E VENETE edizioni della 1000 Miglia del trentennio storico:63 quattro ruote appar- SI ESPRIME NELLA PRESENZA DI BRONZO, tengono all'Alfa Romeo;63 alla Fiat;49 alla Lancia; 45 alla Jaguar; 38 alla MARMO DI CARRARA, Porsche;27 alla Mercedes-Benz e alla Austin Healy;26 alla Aston Martin e CALCARE GRIGIO DEL 20 alla Ferrari e Bugatti. Ciascuno farà battere il cuore al ritmo del moto- GARDA PIETRA DI re che più ama. La Freccia Rossa è un simbolo dell'eccellenza italiana che VERONA,BOTTICINO. coniuga innovazione, tradizione, stile, cultura e bellezze paesaggistiche. IL CAPOLAVORO FU REALIZZATO «Per questo» afferma il Presidente dell'Automobile Club di Brescia, Aldo DALL'ORAFO Bonomi «AC Brescia e 1000 Miglia Srl in collaborazione con il Comune di BERNARDINO DALLE Brescia, hanno avviato un processo di candidatura per iscrivere Freccia CROCI TRA IL 1503 E IL Rossa alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale Unesco». 1518.COMMISSIONATO Quest'anno il logo della corsa celebra il ritorno a Brescia della Vittoria DALLA FAMIGLIA MARTINENGO ERA Alata un evento importante che si lega al territorio e ai suoi valori e riapre IN PRECEDENZA l'attenzione per uno dei musei più interessanti del mondo: quello di Santa COLLOCATO NELLA Giulia con il nuovo allestimento nel Tempio Capitolino pronto a riaccoglie- CHIESA DISAN CRISTO. re la statua romana. E restando in tema non poteva mancare, in questa città, un luogo dedicato alla competizione e alle sue star: il Museo Mille Miglia che dal 2004 ha sede nel complesso monastico di Santa Eufemia. Qui si ammirano i gioielli di meccanica, design e stile che hanno fatto la storia della leggendaria corsa, immersi in allestimenti e scenografie che ne raccontano i periodi storici, i personaggi chiave e testimoniano spaccati del nostro passato (il museo è aperto tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.00; biglietto intero 10 euro - www.museomillemiglia.it). D'altronde Enzo Ferrari definì la 1000 Miglia come «un museo viaggiante unico al mondo». Oggi queste parole sono quanto mai attuali e vere.

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LA STORIA DI SANTA GIULIA,VERGINE E MARTIRE,SI PERDE TRA LE NEBBIE DELLA LEGGENDA NATA INTORNO AL SUO PERSONAGGIO.DI CERTO C'E CHE E ESISTITA E CHE LE SUE RELIQUIE, NEL 763,FURONO PORTATE NELLA BASILICA DISAN SALVATORE PER VOLONTÀ DI RE DESIDERIO E SUA MOGLIE ANSA. NEL 1600 FURONO SPOSTATE SOTTO L'ALTARE DELLA NUOVA CHIESA A LEI DEDICATA E, OGGI, RIPOSANO NELLA CHIESA PARROCCHIALE DEL VILLAGGIO PREALPINO DI BRESCIA.

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Della Basilica longobarda di San Sal- serve come atrio alla Basilica). Dalla Basilica si vatore, grazie ai lavori di restauro, sono state prosegue verso il Coro delle Monache che permesse in luce le parti originali della struttura metteva alle monache di clausura di seguire le oltre ai resti di due antiche domus romane e le funzioni religiose. È completamente affrescato fondazioni di una chiesa preesistente. All'inter- da artisti diversi, tra cui spicca Floriano Ferrano, due file di colonne di epoche e provenien- mola (1525-1527) con la sua Crocifissione che ze diverse suddividono l'aula in tre navate e troneggia coi suoi colori vividi. Si percorrono in una nicchia affrescata addossata alla parete diverse sale che ospitano reperti delle varie laterale destra si trova un sepolcro arcato (ar- epoche storiche fino al chiostro rinascimentale cosolio) ritenuto quello di Ansa, l'ultima regina dove sono esposte epigrafi romane giungenlongobarda (nata a Brescia). Sempre lungo le do poi alle Domus dell'Ortaglia. Qui si ammirapareti si apprezzano frammenti di affreschi e no i resti di due residenze romane abitate fino di decorazioni a stucco impreziosite da vetri al III secolo d.C. parte di un quartiere e poste delle maestranze longobarde mentre esposti al di sotto dell'area del monastero; nella Do- Al centro: la navata nella navata centrale si ammirano preziosi re- mus di Dioniso si trovano ambienti affrescati e centrale della Basilica perti in marmo scolpiti a bassorilievo e raffigu- un bellissimo pavimento a mosaico policromo diSan Salvatore; ranti eleganti pavoni (le piume sembrano qua- con raffigurato il dio dell'estasi e del vino. Ul- la sala quadrata si muoversi per la finezza dell'esecuzione). Al tima perla del complesso è l'Oratorio di Santa dell'Oratorio di Santa Maria in Solario dove è di sotto si trova una Cripta del I secolo d.C.(in- Maria in Solario in stile romanico su due livelli; conservata la Croce grandita nell'XI secolo) che accolse le reliquie il superiore è ad aula unica sormontata da un di Desiderio. In alto: il di Santa Giulia nel 763, con 42 colonne di riuso tamburo (le opere pittoriche sono attribuite a Coro delle Monache; le di cui alcune presentano interessanti capitelli. Floriano Ferramola e alla sua bottega). Questo Domus dell'Ortaglia; la Nel tempo,il monastero ha subito ampliamenti è un luogo altamente suggestivo per via della Cripta della Basilica quali la costruzione di un campanile, nel XIV calotta affrescata come un cielo stellato che di San Salvatore. secolo e delle cappelle sul lato nord, nel XV avvolge un manufatto prezioso: la Croce di Sopra, il Chiostro del secolo. La facciata della Basilica fu, invece, Desiderio, capolavoro dell'oreficeria carolingia complesso museale distrutta per realizzare, nel 1466, il Coro delle (IX secolo) tempestato da ben 211 gemme. La di Santa Giulia. Monache, annesso alla Chiesa di Santa Giulia e croce di notevoli dimensioni veniva montata posto a un livello più alto (lo spazio più basso su un'asta per essere portata in processione.

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STELLATA. LA LOMBARDIA È LA REGIONE PIÙ STELLATA D'ITALIA CON 60 RISTORANTI TITOLATI E BEN 13 DELLE STELLE SI TROVANO NELLA PROVINCIA BRESCIANA INSIGNITA DEL RICONOSCIMENTO EUROPEAN REGION OF GASTRONOMY 2017, ALL'INTERNO DEL PROGETTO EAST LOMBARDY. DA SEGNALARE SONO IL RISTORANTE MIRAMONTI L.ALTRO (CHEF PHILIPPE LÈVEILLÈ) A CONCESIO (VIA CROSETTE, 34); RISTORANTE AL GAMBERO A CALVISANO(VIA ROMA, 11); RISTORANTE LEON D'ORO A PRALBOINO (VIA VERONICA GAMBARA, 6); RISTORANTE SEDICESIMO SECOLO ORZINUOVI(VIA PER GEROLANUOVA,4). BRESCIA

Al centro: salita verso il Caste//o di Brescia; Piazza Paolo VI con il Duomo Vecchio, il Duomo Nuovo, il Broletto e la sua Torre del Pégol; il Palazzo della Loggia, con la copertura a carena di nave e, sotto Piazza della Loggia con la Torre dell'Orologio; interno della Pinacoteca Tosio Martinengo; Piazza della Vittoria, il Grattacielo Torrione e il Palazzo delle Poste. DA NON PERDERE

IL NATALE A BRESCIA QUANDO LA CITTÀ PALPITA DI LUCI E MUSICA. PER UN VIAGGIO NELLA MAGIA, FARE SHOPPING E GUSTARE LE SPECIALITÀ DELLE FESTE.

CAFFÈ. PASSIONE ITALIANA. DURANTE UN VIAGGIO BERE UN BUON CAFFÈ È UN PIACERE E UNA NECESSITA. DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ, PRESSO LA TORREFAZIONE AGUST A BRESCIA (VIA ALLEGRI, 127), FABIO, FORMATORE DELL'AGUST COFFEE ACADEMY, GUIDERÀ I VISITATORI IN UN ULTERIORE VIAGGIO SENSORIALE E CULTURALE, TRA ASSAGGI E RACCONTI, TRA I CAFFÈ PIÙ INTERESSANTI DEL MONDO. MARCO CORSINI CHE SELEZIONA I PREGIATI CHICCHI DA OGNI PARTE DEL PIANETA PER PROCEDERE ALLA TOSTATURA E LA MISCELATURA, GARANTISCE L'IMPEGNO DI UNA SCELTA ORIENTATA ALLA SOSTENIBILITA CON PRODOTTI PROVENIENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA(DURATA DELL'ESPERIENZA 2 ORE;COSTO 15 EURO A PERSONA;PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA; IN OMAGGIO UNA CONFEZIONE DI CAFFÈ AGUST; INFORMAZIONI SUL SITO WWWVISITBRESCIA.IT).

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Brescia è una città che si presta a essere visitata a piedi, in bicicletta o in metropolitana. Partendo dal centro storico con la sua teoria di palazzi sontuosi, chiese e portici impunturati da negozi, ristoranti e caffè fin dentro ai quartieri più antichi oggi trasformati in fucine di idee e nuove tendenze come quello del Carmine dove visitare botteghe artigiane e gallerie d'arte. Da Via dei Musei, antico decumano della città romana, dunque, dove si trova l'area monumentale del Museo di Santa Giulia, procediamo verso Piazza del Foro per fermarci al Parco Archeologico che riaprirà a novembre per riaccogliere l'icona simbolo di Brescia: la Vittoria Alata. Un'altra passeggiata ci conduce fino alle piazze più rinomate della Leonessa. Dapprima incontriamo Piazza Paolo VI, il cui assetto si definisce in epoca medievale, su cui affacciano il Bro/etto, Palazzo con la torre civica del Pégol(popolo), il Duomo Vecchio e il Duomo Nuovo. Il romanico Duomo Vecchio, detto anche la Rotonda, risale all'XI secolo e presenta pianta centrale con due volumi sovrapposti e una cripta. All'interno vi si ammirano opere pittoriche del Moretto, del Romanino e del Maffei oltre a pregevoli opere di oreficeria lombarda conservata nel Tesoro. Il settecentesco Duomo Nuovo, sito tra il Vecchio e il Broletto, è dedicato all'Assunta e fu progettato dal bresciano Giovan Battista Lantana. La sua facciata, in bianco marmo Botticino, spicca imponente sormontata dalla cupola, alta 80 m e terminata nell'Ottocento (fu poi ricostruita dopo i bombardamenti del 1943). A pochi passi, ecco aprirsi la rinascimentale Piazza della Loggia, traccia del dominio della Serenissima. Stile elegante e splendidi marmi "disegnano" il Palazzo della Loggia (tra i progettisti anche il Sansovino e il Palladio) con le tre ampie arcate al piano terra, la copertura a carena di nave e i prospetti ricchi di decorazioni scultoree. Sul lato opposto della piazza svetta, incorporata in un palazzo con porticato, la Torre dell'Orologio. Quest'ultimo è di particolare valore artistico. Il meccanismo è opera di Paolo Gennari da Rezzato mentre la decorazione del quadrante astronomico è frutto dei lavoro di vari artisti: a rappresentare i venti sono quattro serafini in rame dorato mentre due automi, detti i "macc de le ure" battono le ore diurne picchiando una campana con un martelletto. Nel campo si trovano anche il quattrocentesco Monte di Pietà con la sua leggiadra loggetta in stile veneziano e il Monumento ai caduti delle Dieci Giornate di Brescia. Il nostro tour della città che è come un viaggio nella storia, continua verso Piazza della Vittoria dove un salto temporale ci proietta nelle architetture razionaliste degli anni Trenta quando un quartiere medievale fu abbattuto per realizzare un luogo adatto alle esigenze del regime firmato da Marcello Piacentini. Vi si trovano il Palazzo delle Poste, il Torrione, uno dei primi grattacieli in Italia, alto 60 m e rivestito in cotto, il Quadriportico con la Torre della Rivoluzione e, ai suoi piedi, l'Arengario-pulpito, in pietra rossa con bassorilievi raffiguranti la storia della città. Tra l'altro vi si legge: «Brescia la forte, Brescia Leonessa d'Italia». Ancora qualche centinaio di metri e si arriva al cospetto di un altro edificio che ha donato per secoli, lustro alla comunità: il Teatro Grande che dal 1912 vanta il riconoscimento di Monumento nazionale. Costruito nel Seicento ha continuato ad evolvere come spazi e funzioni per tre secoli. Oggi, l'interno è costituito dalla sontuosa Sala Grande, il settecentesco Ridotto, la Sala delle Statue e la Caffetteria (per informazione sulla stagione 2020/2021 consultare il sito www.teatrogrande.it); qui sono stati e continuano a essere accolti, artisti di fama mondiale sia italiani sia stranieri. Imboccato Corso Magenta e svoltando per Via Francesco Crispi scopriamo un'altra perla culturale: la Pinacoteca Tosio Martinengo. Riaperta nel 2018, dopo un restauro, la Pinacoteca accoglie i visitatori con ambienti suggestivi caratterizzati da colori accesi che mettono in risalto e creano una sorta di continuità tra le opere esposte tra cui i capolavori della pittura bresciana del Rinascimento (Girolamo Romanino e Alessandro Moretto) e quelli del Canova, del Raffaello, del Lotto, solo per citare alcuni Maestri.

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IL FALCONE E LA LEONESSA Percorrendo a piedi i vicoli di Contrada Sant'Urbano o, più comodamente,in automobile, si raggiunge il Castello di Brescia detto il "Falcone d'Italia' Appollaiato sul colle Cidneo e immerso in una macchia verde che in autunno si tinge di sfumature dorate,è un libro di pietra dove leggere, ancora una volta, le storie raccontate dal tempo passato. II Mastio centrale, la torre e le mura merlate risalgono al periodo visconteo mentre il possente ingresso con ponte levatoio e i bastioni furono eretti sotto il dominio della Serenissima. Oggi, questo grande complesso fortificato è accessibile alle visite e oltre a vivere l'esperienza di passeggiare lungo i bastioni, i cunicoli e le stanze segrete, si possono visitare il Museo delle Armi Luigi Marzoli(nel Mastio visconteo)con la collezione di armi e armature antiche (www.bresciomusei.com);il Monumento ferroviario, la Locomotiva n°1, nel piazzale del maniero che un tempo correva lungo la tratta Brescia-Edolo; la Specola Astronomica Cidnea, nel bastione San Marco. La cupola dell'Osservatorio, del diametro di tre metri, viene animata dalla proiezione del planetario mentre sulla terrazza si osservano riflettori mobili e nel locale sottostante si può osservare il sole.

OGNI SABATO ALLE ORE 10.00 DALL'INFOPOINTCENTRODI VIA TRIESTE, 1, PARTONO VISITE GUIDATE DEL CENTRO STORICO DELLA CITTÀ (IN ITALIANO E INGLESE) SENZA OBBLIGO DI PRENOTAZIONE (RITROVO ALLE 9.45; COSTO 5 EURO A PERSONA, GRATIS FINO A 14 ANNI; DOPO IL TOUR SI PUÒ VISITARE IN AUTONOMIA IL MUSEO DI SANTA GIULIA A TARIFFA RIDOTTA;TEL.030 306 1 200 - WHATSAPP 342605 8111).

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Tornando sui nostri passi e giunti nuovamente in Piazza Della Loggia ci dirigiamo verso Via Gasparo da Salò dove è d'obbligo la visita al Museo Diocesano accolto nel chiostro del Monastero di San Giuseppe e inaugurato nel dicembre del 1978. II percorso museale permette di apprezzare numerose opere d'arte tra pittura e scultura oltre a una raccolta di ex-voto settecenteschi, ventidue codici (XII-XVI secolo), una sezione di oreficeria, suppellettili d'uso liturgico e preziosi paramenti. Poco più avanti si arriva al Quartiere del Carmine, un'area recentemente rinata come polo di tendenza e di socialità. Artigiani, artisti e operose associazioni hanno rianimato il quartiere di giorno mentre la sera locali e ristoranti hanno acceso la movida notturna. Passato e futuro qui vanno a braccetto. Da non perdere una visita alla Chiesa di Santa Maria del Carmine, esempio di architettura lombardo gotica che cela affreschi di scuola lombarda; la Chiesa di San Giovanni Evangelista (eretta nel IV secolo, ricostruita nel Quattrocento e rimaneggiata nel XVII secolo)con la Cappella del Santissimo Sacramento(con pregevoli dipinti del Romanino e del Moretto)e la seicentesca Chiesa dei Santi Faustino e Giovita con affreschi del Tiepolo e la Natività del bresciano Lattanzio Gambara. Ultima tappa un'altra chiesa. Sconsacrata stavolta: dedicata ai Santi Filippo e Giacomo oggi è Sala, fiore del progetto C.AR.M.E (www.carmebrescia.it), un ampio spazio che come un incubatore è pronto ad accogliere mostre, performance, installazioni ed esperienze immersive fatte anche di luce e suono... e parole. L'antica arte dell'Oratoria afferma che un discorso debba «Docere, movere, delectare» o meglio informare, suggestionare e divertire. Non sappiamo se questo racconto della città ne sia stato all'altezza. Un fatto però è certo: Brescia lo è di sicuro!S


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LA LUNGIMIRANZA TIPICA DELLA IMPRENDITORIA BRESCIANA HA DATO VITA A UN PROGETTO CHE SI E RIVELATO VINCENTE: LA PRODUZIONE DI PREGIATO CAVIALE CALVISIUS ESPORTATO IN TUTTO IL MONDO. NELLE VASCHE DI 60 ETTARI, A CALVISANO, NELLA PIANURA, LAZIENDA LOCALE AGROITTICA LOMBARDA ALLEVA PREGIATE VARIETÀ DI STORIONE NEL RISPETTO DEI NATURALI RITMI DI CRESCITA. IL PREZIOSO CAVIALE OTTENUTO É LAVORATO CON IL METODO RUSSO TRADIZIONALE MALOSSOL A BASSO CONTENUTO DI SALE.

STRADA DEL VINO COLLI DEI LONGOBARDI La Provincia di Brescia è nota per la qualità e particolarità dei suoi vini. La varietà geografica del territorio permette una varietà di produzioni vinicole che vanno dalla Franciacorta alle sponde del Lago d'Iseo e il Lago di Garda fino ai vigneti terrazzati della Valle Camonica. E non solo. Storia, costume ed eccellenze agroalimentari si riuniscono grazie a un insolito itinerario, la Strada del Vino Colli dei Longobardiche attraversa l'area, vocata alla produzione vinicola, incastonata tra la città di Brescia, le ultime appendici delle Prealpi bresciane e la pianura che si estende a sud-est. Il percorso ha inizio dal più esteso vigneto urbano d'Europa, il Vigneto Pusterla(foto sotto, sullo sfondo il Castello di Brescia), di quasi quattro ettari alle pendici del Castello. La storia del vigneto è molto antica e risalirebbe al 1037 anche se la prima traccia iconografica su documenti ufficiali si trova su una pergamena - oggi custodita presso la Biblioteca Queriniana di Brescia - del 1472. Dal vigneto di Pusterla il cammino si sposta fuori città:lungo la strada si incontrano centri di grande interesse come Botticino, dove visitare il Museo del Marmo Botticino o Ciliverghe di Mazzano dove visitare il Museo della Moda e del Costume e il Museo del Vino e del Cavatappi di Villa Mazzucchelli oltre alle cantine, ai piccoli produttori d'eccellenze agroalimentari, ottime trattorie e ristoranti dove si gusta la più autentica cucina bresciana.La città e la sua provincia,sono anche un caleidoscopio di esperienze immersive tutte da vivere. Lungo la Strada del Vino Colli dei Longobardi si possono visitare cantine dove approfondire la conoscenza dei vini locali. Presso la Cantina San Michele(Via Parrocchia,57,Capriano del Colle) si visita l'azienda agricola che produce vini biologici a bacca nera (dal vitigno autoctono Marzemino)e bianca(due ore; costo 24 euro a persona con in regalo una bottiglia di vino DOC con etichetta personalizzata). All'azienda vitivinicola Tenuta la Vigna,invece,sarà Anna Botti a illustrare la vigna e in processi di vinificazione fino a una robusta degustazione con 5 vini abbinati a prodotti tipici del territorio(2 ore e mezza; costo 15 euro a persona). Chi ama il vino è non può fare a meno di pedalare nella natura può scegliere il bike tour presso l'azienda Peri Bigogno dove visitare anche la biblioteca e il museo legati al nettare d'uva. L'esperienza si conclude con una degustazione di vini e prodiotti artigianali come pane,salumi eformggi(costo 18 euro a perona;da novembre è possibile solo visita più degustazione senza tour in bici, a 15euro a persona). Un'altra esplorazione del mondo del vino (ancora biologico) è quella che si fa all'azienda della famiglia Lazzari, viticultori dal 1890(Via del Metta,49,Capriano del Colle). Un viaggio dal vigneto alla cantina con degustazione finale accompagnata da salumi eformaggi locali (costo 15 euro a persona). Interessante anche l'esperienza A Bottega da Michelangelo presso la Bottega del Marmo Angelo e Ivan Confortini, in Via XX Settembre,1, a Rezzato(BS). Durante tutto l'anno e nell'arco di tre ore, Ivan Confortini, ultimo scultore a mano libera dell'area,farà da Maestro durante un'escursione in cava e in laboratorio per spiegare l'ABC del mestiere e le proprietà del marmo(foto sotto;costo dell'esperienza 34 euro a persona - tutte le esperienze sono consultabili sul sito www.visitbrescia.it).

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sinistra: la Bariloca; i

e il Pirlo. Al centro, il

Salame di Berlingo. A destra: il Salame cotto; la Persicata e le Radici amare.

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Casoncelli; la Fritüra de Lát. Sopra: l'Anesone


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BRESCIA A TAVOLA

ONLINE Brescia è patria di molte eccellenze enogastronomiche a iniziare dai vini bianchi www.visitbrescia.it e rossi e passando ai salumi e agli insaccati, frutto di antiche usanze familiari che ancora oggi sopravvivono. Tra questi il SALAME COTTO di Quinzano d'Oglio, nella pianura bresciana, a base di carne di suino senza aggiunta di zuccheri, farine e conservanti e il SALAME DI BERLINGO, conservato sotto sugna (grasso di maiale bollito e raffreddato). Dalle montagne e dall'area del Garda arrivano, invece, i formaggi con i rinomati BAGÒSS (Valle Sabbia), il FATULÌ e il CASOLET (Valle Camonica), il TOMBEA e la FORMAGGELLA DI TREMOSINE(Lago di garda).Tra i primi piatti spiccano I CASONCELLI,variante bresciana dei ravioli di pasta fresca ripieni di carne, verdura e pan grattato e conditi con burro fuso e salvia mentre tra i secondi i più caratteristici sono lo SPIEDO VALSABBINO,dalla lunga e particolare preparazione e cottura e la BARILOCA,in realtà un piatto unico tipico di Bar- A OTTOBRE INIZIA LA STAGIONE DELLA bariga (nella pianura bresciana) a base di riso, gallina e funghi chiodini. Tra questa RACCOLTA DELLA RADICE AMARA sinfonia di sapori non potevano mancare le note dolci delle specialità bresciane COLTIVATA NELL'AREA DELLA BASSA quali: la FRITÜRA DE LAT, preparata con latte, semolino, burro, uova e zucchero, BRESCIANA (MAIRANO) DA GUSTARE INSIEME AL SALAME COTTO E GLI SPINACI. una crema tagliata a losanghe, impanata e fritta da gustare calda spolverata con CON LE PESCHE DI COLLEBEATO zucchero a velo; il BOSSOLA, re della tavola da ottobre a gennaio e simbolo di INVECE SI PREPARA UN ALTRO DOLCE Brescia, più fresco e leggero del Pandoro, ha la forma di una cupola con foro cen- TIPICO BRESCIANO: LA PERSICATA. trale ed è caratterizzato da tre impasti che gli conferiscono la fragranza finale. E per finire un aperitivo e un liquore camaleontico. Il primo è il PIRLO: vino bianco secco, Campavi, una spruzzata di seltz e buccia di limone. Il secondo è l'ANESONE triduo, nato a Orzinuovi, messo a punto a partire dal 1824 da Cristoforo Reboldi e oggi prodotto da Distillerie Franciacorta di Corte Franca. Il segreto della sua ricetta è l'infusione separata di ben 10 erbe e spezie in tre miscele che sono poi riunite insieme con l'aggiunta di sciroppo di zucchero. Il risultato è una rispettabile gradazione alcolica dalle note speziate dell'anice stellato che lo rendono adatto a essere degustato in purezza o mixato con acqua ghiacciata.

ITALIA NEL PIATTO I

1 BOSSOLA

Chi se non Iginio Massari che proprio a Brescia ha la sua Pasticceria Veneto, poteva illustrare la storia e la ricetta di questo tipico dolce bresciano? Chi vuole può seguire la videoricetta spiegata dal Maestro sul sito www.vísitbrescia.it Di seguito,invece,la preparazione del Bossolà adatta a un'esecuzione casalinga. Ingredienti. Per la biga (o lievitino): 100 g di farina - 20 g di lievito di birra - 30 g di zucchero -43g d'acqua.Per il primo impasto:190g della biga -120 g difarina 00-17g di zucchero -20g di burro -60gd'acqua.Per il secondo impasto:410 g del primo impasto -200gdi farina 00-50gdi zucchero -30gdi burro -60gdi uova -n40gd'acqua.Per il terzo impasto:790 g del secondo impasto - 400g di farina 00-100g di zucchero a velo -100g di burro -150 g di uova - semi di1/2 baccello di vaniglia -10 g di sale.

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Preparazione: unire gli ingredienti della biga nella planetaria fino a formare una palla elastica. Mettere l'impasto in una terrina e far lievitare a 26° per 25 minuti. Mettere la massa lievitata di nuovo nella planetaria unendo gli altri ingredienti del primo impasto. Azionare la planetaria per 10 minuti in terza velocità. Riporre in una terrina e far lievitare a 26° per 1 ora e venti. Riprendere la massa rimetterla nella planetaria e aggiungere gli ingredienti del secondo impasto. Lavorare come prima e far lievitare l'impasto per due ore. Trascorso questo tempo unire tutti gli ingredienti del terzo impasto, lavorare per dieci minuti, rovesciare sul tavolo impastare a mano per qualche giro e poi mettere la massa in frigo per due ore. A questo punto staccare pezzi del peso di 550ge sistemarli in uno stampo con il buco e lasciar lievitare a 28° per 12/14 ore. Una volta lievitato mettere il bossolà in forno statico a 140° per 32 minuti.Sfornare,far raffreddare per 30 minuti,capovolgere e spolverare con zucchero a velo.

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MAI(ER PERUNGIORNO Fare ~.••.

L a città dri Brescia e la sua provincia non sono solo destinazioni da vedere. ...••lle e gustare sono i nuovi leit motiv che fanno del viaggio un'esperienza sensoriale • completa. Laboratori tematici e workshop permettono di scoprire il luogo scelto • per la propria vacanza attraverso un coinvolgimento attivo per "vivere" letteralmente S~~• m.!♦F le tradizioni locali artigianali e culinarie. Sul sito www.visitbrescia.it nella sezione • ... 111 •I. ,.›•• Esperienze, si trova un'ampia gamma di proposte esperienziali tra cui scovare quella 7♦ • più consona ai propri interessi. Inquadra con lo Smartphone il OR Code posto qui a fianco per scoprire il video dedicato alle esperienze targate Make in Brescia. i•■~

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Il viaggio nella Provincia di Brescia, iniziato lo scorso numero, non poteva finire prima di aver conosciuto alcune delle eccellenze del Saper fare italiano che fregiano di appeal e riconoscimenti il territorio. Il primo tema che ci ha intrigato è legato all'arte e quindi non potevamo lasciarci sfuggire una visita allo Studio di restauro di Renato Giangualano. Il laboratorio di dipinti su tela nasce nel 1977 che qui coniuga l'attività di bottega a quella della scienza conservativa di opere d'arte. La sua competenza lo portano in breve a tenere corsi formativi di tecniche artistiche e consulenze in Italia e negli Stati Uniti d'America. Intanto anche sua figlia, Ivana, cresciuta tra pennelli, colori e conoscenze sul campo, dopo aver conseguito la laurea in Storia dell'Arte e un'esperienza lavorativa al Getty Conservation Institute di Los Angeles, torna a bottega e inizia a condividere il lavoro paterno. A loro si devono numerosi restauri di opere pittoriche su tela, su legno e murarie tra cui, a Brescia, le pareti e la cupola della Basilica dei Santi Faustino e Giovita e il dipinto della Crocifissione nella Chiesa di Santa Maria del Carmine. Il laboratorio dispone, oltre a una tavola a bassa pressione e a caldo che consente interventi di riappianamento, anche di uno spazio dedicato al restauro di telai e di cornici in legno e alla realizzazione ex novo di cornici modanate con doratura. Brillante ed educativa l'idea avuta da Elia Giangualano, nuovo componente della società, del progetto II Dipinto Celato che dà la possibilità di improvvisarsi restauratori per un giorno e vivere l'emozione - a casa propria - di riportare alla luce con le proprie mani un'immagine velata. Si tratta di una copia di un dipinto famoso, coperto da uno strato di argilla che va grattato con apposito attrezzo fornito e poi completato delle parti mancanti. E se non si ha una cultura dell'arte così approfondita non importa. Basta, infatti, digitare il codice allegato alla tavola sul sito www.dipintocelato.it e scoprirne tutta la storia e dove si trova. Lo Studio apre le porte ai visitatori con l'esperienza La Tavolozza di colore di Giotto e Michelangelo. Una sessione di due ore immerge i partecipanti in un'atmosfera magnificente che impressiona già all'ingresso nel palazzo storico - dove ha sede la Bottega - grazie agli affreschi del Cinquecento e del Settecento che lo rendono prezioso. Durante l'esperienza si apprende come realizzare una tavolozza di colore secondo i metodi in uso ai tempi dei due grandi maestri. Si parte dalla conoscenza degli elementi impiegati, terre naturali e colorae, si prosegue macinandoli con l'ausilio d'acqua in pestelli di marmo fino al trasferimento dei colori ottenuti pennello alla mano. E a casa si torna con un bellissimo ricordo: un Dipinto Celato (dal lunedì al venerdì con preavviso di 7 giorni; 35 euro a persona; Brescia città; info su www.visitbrescia.it).•

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Dalle tele alla ceramica. Basta spostarsi nel laboratorio di Pamela Venturi. L'avventura di questa artista comincia al Liceo Artistico di Brescia, passa per l'Accademia di Be//e Arti di Milano e torna a svilupparsi nella città natale. Qui Pamela crea oggetti d'uso, bomboniere,accessori e oggetti d'arredo con uno stile tutto suo. Chi ha voglia di "sporcarsi le mani", mettendoci l'anima, può partecipare all'esperienza Off Art durante la quale cimentarsi al tornio, modellare l'argilla e provare a realizzare un manufatto (durata 1 ora e mezza; costo 20 euro a persona; in omaggio un cubo fermacarte ideato e realizzato da Pamela Venturi; Brescia città; info su www.visitbrescia.it).• Vetri dalle incantevoli trasparenze che si trasformano in oggetti unici, perfetti per impreziosire la casa e la tavola. Nel laboratorio di Chiara Valentini si fa un viaggio nell'antica e un po' magica arte della vetrofusione tra polveri, smalti, stampi, pennelli e un forno che con il suo calore fissa e modella le forme. Ecco un'appassionante esperienza creativa per chi ama quest'arte un po' speciale e vuole fare con le proprie mani - e l'aiuto e le spiegazioni di Chiara - un monile originale da portar poi via con sé (durata 2 ore; costo 35 euro a persona; in omaggio un gioiello ottenuto con la tecnica della vetrofusione; Brescia città; info su www.visitbrescia.it).•

Quando la sartoria ha incontrato Betty è esploso un nuovo Big Bang di creatività, multiculturalità, emozioni. È il Betty Concept di Casa Betty Concept, non solo un laboratorio, non solo uno showroom. Un "social wonder store", un vero "mondo" di idee, colori e tessuti dove "il fuori moda non esiste" come afferma con il sorriso e tanta energia Betty: sarta, designer e imprenditrice che ha fatto del riuso e della forza femminile, declinata in una rete di supporto, la sua mission di moda sostenibile. Durante il workshop si realizza una maglia cucita adoperando ritagli di tessuto e resti di magazzino creando un capo originale e su misura (durata 2 ore; costo 39 euro a persona; in omaggio la maglia confezionata su misura; Brescia città; info su www.visitbrescia.it).•

Una passione diventata un lavoro, quella di Stefano per le scarpe. Nella sua bottega, artigianale, ArteScarpe, odorosa di cuoio,sceglie con cura pellami e gomma Vibran e poi disegna, taglia, cuce e assembla una fantasia di calzature, borse e cinture. Come quella che si può realizzare - con la sua supervisione e í suoi consigli durante l'esperienza di 2 ore alla fine della quale si indossa un accessorio davvero unico e fatto a mano (costo 35 euro a persona; in omaggio la cintura realizzata durante il laboratorio; Brescia città; info su www.visitbrescia.it).• ITALIA 119

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Ancora vetro. Tagliato in piccoli tasselli, un'esperienza durante la quale vivere il sogno colorato e inglobato in lampi di luce dorata. della Moda Made in Italy in una location del Paola Ducoli ha unito l'arte del mosaico al tutto speciale: il MO.CA., centro per le nuove design ottenendo gioielli unici (stupendi quelli culture e spazio per mostre e performance, della collezione Egypt e Paul Klee). Per chi ama ricavato nel Palazzo Martinengo Colleoni il fashion e desidera far emergere la propria (foto a fianco) in via Moretto, 78 (durata 1 personalità e per chi vuole non solo indossare ora; costo 20 euro a persona; in omaggio uno monili per completare il proprio look, ma sconto del 40% per l'acquisto di un gioiello; anche conoscerne le fasi di lavorazione. Ecco Brescia città; info su www.visitbrescia.it).•


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