Foto Dolores Mancosu
MEGLIO UNA DONNA
CICLO DI MOSTRE PERSONALI D’ARTE E CULTURA PROGETTI, REALIZZAZIONI, SOGNI E UTOPIE VIA SAN DOMENICO 10 CAGLIARI VILLANOVA
SARDONIA Ventisettesimo Anno / Vingt Septième Annèe
Speciale Estate 2020
JENNY ATZENI PIETRINA ATZORI GIULIA CAPSULA CASULA CHIARA COSSU ALESSANDRA CECCHETTO ROSSANA CORTI MARA DAMIANI GIULIA LOGLIO DOLORES MANCOSU SILVIA SBARDELLA MARINELLA STAICO ROSARIA STRAFFALACI LAURA ZIDDA https://www.vimeo.com/groups/sardonia https://www.facebook.com/sardoniaitalia
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Cagliari Je T’aime Programma di creazione di Esposizioni e Manifestazioni Artistiche nella città di Cagliari a cura di Marie-Amélie Anquetil Conservateur du Musée du Prieuré Directrice de la revue “Ici, Là bas et Ailleurs” Espace d’exposition Centre d’Art Ici, là bas et ailleurs 98 avenue de la République 93300 Aubervilliers marieamelieanquetil@gmail. com https://vimeo.com/channels/ icilabasetailleurs Vittorio E. Pisu Fondateur et Président des associations SARDONIA France SARDONIA Italia créée en 1993 domiciliée c/o UNISVERS Elena Cillocu via Ozieri 55 09127 Cagliari vittorio.e.pisu@email.it http://www.facebook.com/ sardonia italia https://vimeo.com/groups/ sardonia https://vimeo.com/channels/ cagliarijetaime SARDONIA Pubblicazione dell’associazione omonima Direttore della Pubblicazione Vittorio E. Pisu Maquette, Conception Graphique et Mise en Page L’Expérience du Futur une production UNISVERS Commission Paritaire ISSN en cours Diffusion digitale
sardegnadomani.it
abato 4 Luglio scorso, sono stato invitato da Sardegna Domani, ad una riunione per discutere dell’Arte e della Cultura e delle possibili interazioni tra le personali attività dei convocati, tutti attivissimi in questo campo ed altri, come quello dell’insegnamento, ed i progetti dell’organizzazione succitata. Avendo immediatamente compreso la possibilità di utilizzare un locale al centro di Cagliari, al fine di organizzare delle manifestazioni, ho pensato naturalmente ad una mostra e quando mi é stato confermato l’interesse per la mia proposta, a condizione che il progetto si iscriva in un contesto più vasto e articolato. Ho avuto allora l’intuizione di un avvenimento che si ripete nel tempo e che non consiste solo nell’esposizione di dipinti, fotografie, lavori di cucito o altre produzioni, ma che vuole essere un richiamo alla riflessione sulla condizione femminile specialmente al livello politico e quello che mi ci ha fatto pensare è la rielezione senza problemi del Sindaco di Parigi, Madame Anne Hidalgo ed il rimpianto di non avere avuto Francesca Ghirra come Sindaco ma un certo Truzzu con uno scarto di appena novantadue voti. Certo la mia contribuzione ad un annoso dibattito può sembrare alquanto insufficiente ma sono convinto che sia possibile sottolineare certe evidenze e proporre ancora una volta una discussione ed una riflessione. Ho avuto così l’idea di proporre la realizzazione di una dozzina di mostre personali, di cui curerò l’allestimento, la pubblicazione di un organo di stampa, la realizzazione di un filmato, la diffusione delle informazioni sull’evento e la pubblicità necessaria perchè non resti l’appannagio di un ristretto numero di già convinti. E stato facile riunire una dozzina di nomi tra gli artisti che ho potuto incontrare ed apprezzare in questi ultimi tempi, anche se la mia scelta può sembrare arbitraria é in ogni caso soggettiva e l’assumo pienamente. Riunisco qui qualche informazione in anteprima sulle personalità artistiche scelte ed nell’attesa dell’approvazione del comitato estemporaneo costituitosi sabato quattro luglio, giorno della celebrazione dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, cosa che considero comne un presagio particolarmente fasto e la dimostrazione di come ci si possa sempre liberare della tirannia quando lo si vuole veramente. Concludo con una frase del Prix Unesco Versailles 2020 che mi sembra particolarmente adatta alla Sardegna, di cui con queste dodici mostre vorrei celebrare non solo la storia ma anche le aspirazioni, i progetti e fino ad i sogni e le utopie. “I territori che meglio conserveranno gli elementi originali della loro identità, potranno beneficiare, se riusciranno a svilupparli, di reali vantaggi competitivi.” Non è stato scritto per la Sardegna ma penso che si possa facilmente capire, mi auguro quindi che questo ciclo di mostre susciti la vostra piena e completa approvazione. Non ci resta che incominciare al più presto. Vittorio E. Pisu
Foto lacanas
JENNY ATZENI Q
ualcosa di imperscrutabile regola, a volte, l’approdo alla pittura. È come se una forza misteriosa, che parte dall’inconscio, muovesse la mano su un foglio bianco per guidarla fino alla conclusione del lavoro, con risultati anche sorprendenti. Regalano stupore gli acquerelli di Jenny Atzeni, così ricchi di luce, gioia e serenità. Eppure, altri stati d’animo l’avevano avvicinata al mondo dell’arte. Un suo dipinto, realizzato quando era ragazza, è custodito nella casa della madre Rossana Copez: è un albero con i rami spezzati. Rappresenta il simbolo
grafico di una tragedia familiare che si è appena consumata (la scomparsa del padre Sergio, giovane ma già affermato scrittore) in un tratto di mare di un giorno di settembre del 1995. In quella tela, la pittura urla la rabbia di una ragazza ferita, la pennellata prende il posto della parola. Da allora, il disegno non ha più trovato posto nella vita di Jenny Atzeni. Sono scomparsi fogli bianchi, tele, pennelli e acquerelli. I libri hanno preso il sopravvento. Tanto studio fino alla laurea in Medicina, poi ancora studio per la specializzazione in Chirurgia, infine il lavoro.
renza astratti, raccontano Cagliari: sono “segni e sogni dalla città bianca”, con il dipinto che diventa pagina di un romanzo quasi fiabesco da sfogliare lentamente. “Ma non dimenticate, dice Jenny Atzeni, i quadri non si spiegano. Si osservano. Se vi regalano emozioni, allora vuol dire che qualcosa, magari un colore o un dettaglio, ha bussato al vostro cuore.” E allora, ecco alcuni acquerelli esposti alla mostra. I sogni prendono forma: ne “l’alba” il cielo si veste di tanti colori prima di lasciare il posto all’azzurro; poi c’è “l’albero” fatto solo di foglie tutte intrise di amore; ecco le “briciole di prato”, con tante formiche che si muovono tra esili steli d’erba, e ancora gli splendidi fenicotteri che, la sera, quando rientrano nei loro stagni, colorano il cielo di rosso porpora; poi la magia della Sella del diavolo, osservata, interrogata e ascoltata tante volte dalla terrazza della casa dell’infanzia, a Genneruxi. Per finire, il “sole di fuoco” che accompagna le giornate dell’estate cagliaritana. Simbolo vivo della “città bianca” in cui, tra scorci e luoghi d’incanto, si muovono, come un tempo non molto lontano, tante giovani e sognanti Bellas Mariposas.
Finché un giorno…quella forza misteriosa bussa ancora e lei, che ora è donna matura, sorriso sempre pronto ad accoglierti, riprende a dipingere un mondo visionario e semplice, ma stavolta tutto a colori. E, con una naturalezza insolita, ci consegna luoghi incantati “perché l’uomo ha ancora bisogno di sognare.” La sua prima mostra, dicembre 2017, è stata allestita al Jazzino di Cagliari. Soprattutto i versi hanno dato voce al mondo dipinto da Jenny Atzeni che, in ogni suo lavoro, sembra ispirarsi a Chagall, Mirò o, comunque, alla pittura onirica. Gli acquerelli, all’appa- Tonino Oppes
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Foto Pietrina Atzori
ietrina Atzori appartiene al segno nudo. Tracciato con un filo dalle tinte primarie, esso penetra materiali duttili e profila percorsi di senso e d’immaginazione. Fatto di pazienza e tenacia, delinea forme che portano in sé la fierezza dell’isola natia. Dentro al suo alfabeto la trasparenza di uno sguardo che si sofferma con disincantata curiosità, e ancora di più la raffinatezza degli equilibri provvisori che con ago e filo raggiunge per raccontare senza dire, rappresentare senza descrivere. I suoi lavori sono stati oggetto di mostre e concorsi artistici nazionali e internazionali in cui ha presentato installazioni, abiti scultura e, più di recente, un cortometraggio dal titolo Poseidonia realizzato in collaborazione con l’artista Rosaria Straffalaci.
IL CESTINO DEI RITAGLI
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osi che nascono i pezzinni; dal cestino dei ritagli raccolgo fino ai più piccoli ritagli; agugliate di filo che quasi non ha senso infilare nella cruna dell’ago. Ogni frammento diventa memoria, ogni frammento si eleva a preziosità. Scampolo, scampato dal pericolo dall’oblio, dal macero. Ora recuperati, riuniti, assemblati, cuciti, ricamati, in piccole forme. Sculture, dell’anima.
PIETRINA ATZORI U
“n giorno andrò in Giappone e non mancherò di andare al Museo del Boro a Tokio. Qualcuno di voi si starà chiedendo cos’è il Boro. Boro è una parola che denota capi di abbigliamento rattoppati con piccoli pezzi di tessuto sovrapposti e cuciti con piccoli punti (sashiko). Il tessuto così rattoppato era così prezioso che le famiglie che possedevano un migliaio di stracci erano considerate abbienti. La tecnica Boro è originaria del Giappone. Anticamente praticata dalle povere popolazioni rurali, consiste nel riassemblaggio di pezzi di tessuto ancora utilizzabili. In questo modo ottenevano dei tessuti utili a creare nuovi indumenti rappezzati dal tipico colore blu indaco.
Boroboro in giapponese significa “marcio” . I Boro racchiudono i “principi estetici ed etici della cultura giapponese come la Sobrietà e la Modestia (shibui), l’imperfezione, ovvero l’aspetto irregolare, incompiuto e semplice (wabi-sabi) e soprattutto l’avversità allo spreco (motttainai) e l’attenzione alle risorse, al lavoro e agli oggetti di uso quotidiano. pietrina-atzori.blogspot.it facebook.com/pietrina.atzori facebook.com/Pietrina-Atzori-Textile-felt-nature-explore
vedi anche vimeo.com/377991579 vimeo.com/357388415 vimeo.com/360012316 vimeo.com/297240696
GIULIA CAPSULA CASULA H
ho avuto l’ccasione di intervistare Giulia Capsula Casula, mentre allestiva la sua installazione a Sant’Elia, ed anche ultimamente all’occasione d Open Studios. Ci ha parlato solamente della specificità del lavoro che stava eseguendo, cioé le serigrafie a colori di dettagli di zebra, su dei sacchi di tela. Allora ho dovuto cercare in quella selva del web ed ho potuto trovare qualche informazione, come il fatto che abbia seguito i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna con Concetto Pozzati, e dopo gli studi all’Esbam di Marsiglia, si è specializzata in Arti Visive e
Curatoriali alla NABA di Milano, prima di rientrare in Sardegna ed incominciare a lavorare al Museo MAN di Nuoro, insieme a Cristiana Collu. Rientrata poi a Cagliari nel 2013 é stata invitata a partecipare alla mostra “Geografie della Memoria” (Cittadella dei Musei, 2013). In quella occasione realizza EXTRALANDSCAPE, un intervento urbano site specific, diffuso per la città. Un altro dei suoi lavori è una mappatura della Sardegna presentata durante la rassegna di arte contemporanea “Disarmante” che si é svolta a Cagliari, in diversi luoghi, raccoglie lavori sui temi del disarmo, della smili-
facebook.com/capsulagiulia vedi anche i filmati vimeo.com/297426433 vimeo.com/348335140 vimeo.com/379498619
tarizzazione dei territori e della migrazione, temi urgentissimi e attuali. “The Voice of Venice”, progetto realizzato durante un residenza a Belgrado, dove ha raccolto per i vicoli, fuori dai soliti percorsi, i suoni e le voci in diversi momenti del giorno e della notte della città lagunare . Come si vede Giulia Capsula Casula lavora essenzialmente sul paesaggio e riesce, anche con dei mezzi estremamente limitati e a volte effimeri, come in questo caso, dove i suoni si sovrappongono alle immagini, ridisegnando e cancellando il paesaggio. Avevo incontrato nuovamente l’artista all’occasione della perfomance che ha inscenato alla Galleria Siotto durante la mostra “Errare Spaziale “insieme a Paola Corrias e Daniela Frongia, dove la performance di Anna da Pozzo riordina e sconvolge il caos dell’installazione. Ultimamente durante gli Open Studios dove, accogliendoci nello spazio espositivo e di lavoro Mezzopiano Studio che divide con Veronica Paretta, limitrofo allo Studio Crisalide di Federico Crisa e Skan, ci ha dato una dimostrazione delle sue numerose abilità tra cui l’incisione e la serigrafia, purtroppo questa esperienza ha preso fine ultimamente con lo sgombero totale dell’ExArt di tutte le sue attività artistiche. V E. Pisu
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Foto alessandra cecchetto
lessandra Cecchetto è nata ad Arbus, in Sardegna il 9 aprile 1987. Mentre intraprende gli studi in Biologia Sperimentale in cui conseguirà la Laurea, si avvicina alla fotografia come autodidatta. Dopo pochi mesi gli viene affidata la fotografia per il progetto “Portfolio Sardegna”, speciale di approfondimento che affronta problematiche socio-ambientali sul territorio Sardo. Tra i Reportage di particolare interesse il caso del Poligono di Quirra, un poligono delle forze armate italiane costituito nel 1956 che sorge nel comune di Perdasdefogu in provincia di Nuoro. L’inchiesta metteva in luce come il materiale bellico, esplodendo, creava polveri che ricadevano sul territorio lo contaminavano determinando conseguenze patologiche per gli abitanti delle zone circostanti. In seguito gli venne affidata la fotografia per varie inchieste fuori dall’Isola.Tra queste in particolare l’inchiesta che raccontava le condizioni dell’Aquila due anni dopo il terremoto che la travolse. Dopo diversi anni da autodidatta si specializza presso la Scuola Romana di Fotografia e Cinema a Roma, dove consegue il Master in Reportage e ricerca personale. Ho partecipato a diversi
ALESSANDRA CECCHETTO
vedi il video vimeo.com/350052129
Workshops tenuti da fotografi di fama mondiale con lo scopo di approfondire il tema dell’ auto-rappresentazione a scopo terapeutico e del reportage sociale. Nel 2014 realizza il reportage “Cleopatra” che raccontava l’alluvione che colpì la Sardegna, entrando nelle case delle famiglie colpite poi diventate i soggetti principali di questo lavoro fotografico. Nel 2015 realizza il reportage “Circus Festival” vivendo a stretto contatto con i circensi ha raccontato gli aspetti più intimi e spontanei della loro quotidianità. Nel 2017 con questo reportage è vincitrice del premio “Closer - dentro il Reportage” indetto da Witness Journal; Ha ideato diversi laboratori didattici sperimentali, ha esposto i suoi lavori in diverse personali e collettive tra Roma, Berlino, Bologna, Taranto, Cagliari, Nuoro e Sassari, oggi si occupa principalmente di Reportage sociale e insegnamento. Oltre che esssere insegnante di fotografia specializzata in Reportage sociale e ricerca personale ha partecipato sia come fotografa che come cineasta alle diverse manifestazioni culturali de HomeLab di San Sperate, gestito ed animato da Pietrina Atzori. alessandra.cecchetto@yahoo.it https://www.facebook.com/alessandra.cridar
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Foto rossana corti
ROSSANA CORTI H
o incontrato Rossana Corti per la prima volta alla Galleria Siotto dove presentava una serie di opere dal titolo “Il Gioco dei Dove”, delle rappresentazioni di “non luoghi” come mi ha indicato nel corso dell’intervista realizzata all’epoca. Sono rimasto veramente impressionato dal misto di estrema forza e tenacia e di sensibilità esacerbata che traspariscono dalle sue opere ed anche dalla sua persona. Ho avuto modo in seguito di filmare un’altra delle sue performance e l’ho sollecitata per essere tenuto più al corrente del suo lavoro. Oggi, in previsione di
una prossima intervista per “S’Arti Nostra” trasmissione periodica d’Arte Contemporanea, le ho chiesto un primo testo ed qualche immagine. E sempre molto emozionante incontrare un’artista, lo è ancora di più quando si ha il sentimento, come mi é appunto capitato con Rossana Corti, di essere al cospetto di una profondità e spessore molto superiori alla media ed esserne continuamente confortato nella proprie intuizione, seguendo il percorso e le produziooni della persona che, ancora in giovane età e ciò nonostante con grande forza, esprime un universo artistico veramente affascinante e che si affirmerà sempre di più nel tempo. V.E. Pisu
Vedi video vimeo.com/328552280 vimeo.com/345176934
curioso muoversi in un tracciato aperto… In un’intervista senza domande… Un esperimento. Inizio! Ci sono un sacco di sospesi intorno a me… Qualche interrogativo. E urgenze di racconto. Sto lavorando sì, uscirà online a breve. L’ho deciso dalla notte alla mattina, di getto, seguendo l’istinto. Data compresa. Non so ancora da quale “spazio online” lo farò partire, ma sono dettagli minimi. Sto seguendo più lavori contemporaneamente, in realtà. Perché è tutto collegato, in qualche modo. Una costante, quasi sempre giornaliera, dal 1 Agosto 2019, è quella della pubblicazione delle mie “Stanze-Specchio”: una foto e una poesia in verso libero, legate tra loro dal medesimo titolo e da una suggestione affine, ma con tutta la libertà di esistere anche separatamente, come principi autonomi. Poesie, dialoghi, racconti, singole parole, sono sempre presenti, in qualche modo, nella mia ricerca. Le fotografie sono un mezzo, vitale, per isolare e mostrare la realtà che io cerco e vedo intorno a me. E narrarla, come si fa con le fiabe che raccontano di salvezze possibili (se lo si vuole). Ho iniziato a esporre nel 2007, ma è dalla fine del 2015 che ho iniziato un percorso fortemente sperimentale, a cui di recente si sono aggiunte la performance e la creazione delle musiche per le mie mostre. “Senza Traccia“ Rossanna Corti
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Foto spazioemovimento
ara Damiani. artista, designer e Art Director, nasce a Cagliari e consegue il diploma-laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, cui segue un Master in illustrazione all’Accademia Disney di Milano. Lavora nei campi del pubblishing, licensing e merchandising, collaborando da circa venti anni con The Walt Disney Company. Ha una vasta esperienza di design e illustrazione a livello internazionale e collabora inoltre con Milan Calcio, Mondadori, Egmont, Mattel, Bormioli, Clementoni, Cartorama, Leolandia, Expo 2015. Nella sua pratica di ricerca artistica personale, Mara Damiani re-investiga alcuni tratti caratteristici della Sardegna e li connette a nuovi design contemporanei da lei ideati, sperimentando anche nel settore dell’artigianto artistico. Mara Damiani lavora come Art Director freelance, Digital Painter, Colorist e Graphic Designer principalmente nei campi dell’Art-Publishing, Licensing e Fashion. Ciò include una consolidata collaborazione professionale con aziende leader del settore a livello internazionale. www.maradamiani.com
MARA DAMIANI M
voir la video vimeo.com/385599097
ara Damiani, presenta il suo primo progetto editoriale: “Carrasecare design”, edito nel 2018 da Arkadia Editore, dove racconta con puntuale studio grafico ben ventiquattro maschere dell’Isola. In seguito allestisce il grande progetto “Appartenenza”, incentrato sulla sintesi grafica applicata al design. Attraverso lo studio della storia antica, moderna e contemporanea, dell’artigianato, del paesaggio, delle tradizioni legate alla raffinata arte della panificazione e della pasticceria, progetta forme dove le piatte campiture si animano nell’accostamento di colori che costituiscono l’identità visiva degli oggetti, degli abiti, della terra sarda. La danza delle linee geometriche unisce piccoli dettagli a schemi compositivi di grandi dimensioni, formando le maglie di diverse superfici: dalle stampe d’autore dove dominano le “Reinas”, serie di donne rappresentate nella foggia regale dell’abito tradizionale della festa, a stampe su tessuto ed elaborazioni su altri materiali che vanno a caratterizzare diverse tipologie di complementi d’arredo e merchandising. In mostra, oltre ai lavori citati, si troveranno i ricami su tessuto studiati per Filatex, le lampade “Pabassinas” per Kernos Ceramiche e “Pirikitte” per AV Metal. Ivana Salis per Spazio e Movimento
Ma non un amore qualsiasi, è stato da subito qualcosa di travolgente, imprescindibile e assolutamente inaspettato. Così è nata la certezza di voler vivere in Sardegna e l’esigenza di inventarmi un lavoro che mi permettesse di viverla ogni giorno, di farla conoscere agli altri, di creare sinergie e collaborazione con la gente del posto, di permettere ai viaggiatori di sentire le stesse emozioni che avevano fatto innamorare me.
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i piace definirmi una persona libera, perché ogni scelta della mia vita è stata dettata dall’esigenza di scoprire chi fossi e di trasformarmi, pian piano, nella persona che sono oggi, completamente in sintonia con la terra dove vivo, piacevolmente impegnata a conoscere le persone che la vita mi fa incontrare, serenamente consapevole che la felicità non sia una meta da raggiungere ma un modo di viaggiare perché sorridendo qualsiasi avversità cambia colore. Sono nata in Lombardia dove ho vissuto fino al mio trasferimento in Sardegna. Sin da ragazzina ho tentato di comprendere chi fosi realmente e in questo viaggio ho commesso molti errori, a volte mi sono tradita, a volte ho dovuto patteggiare con la vita, a volte è stata veramente dura ma ora, con il senno di poi, ringrazio anche le avversità che mi hanno permesso di diventare la persona che sono oggi. All’inizio fu una famiglia, quindi un matrimonio e poi due bellissimi bambini: Matteo ed Elena che oggi sono due splendidi adulti. Poi fu la voglia di impegnarmi come cittadina attiva in associazioni ambientaliste prima e culturali poi. Arrivata sull’isola per una tournée teatrale mi sono ritrovata a Cagliari ed è stato amore a prima vista.
Foto giulialoglio
GIULIA LOGLIO
Olisardinia è il sogno che diventa realtà, è l’impegno quotidiano che per oltre un anno mi ha portato in ogni angolo dell’isola con la macchina fotografica in una mano e decine di libri nell’altra per studiarne la natura, la storia, la cultura e le tradizioni. Per poterne conoscere il territorio, così selvaggio, variegato, spesso sconosciuto e poco visitato. Un impegno che continua costantemente, fra libri, incontri con la gente, viaggi negli angoli più nascosti perché se si ama qualcosa la si vuole conoscere nei minimi particolari e l’isola merita un amore incondizionato. Il blog è l’esigenza di raccontare ciò che vedo, vivo, scopro per far conoscere quest’angolo di paradiso a chiunque abbia voglia di avvicinarlo. Giulia Loglio https://www.olisardinia. it/io-giulia/
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aria Dolores Mancosu, nota Dolores Mancosu è una fotografa italiana, nata in Sardegna dove vive
Foto dolores mancosu
tuttora. Dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione è inoltre laureata in Letteratura Italiana. La fotografia è una sua passione fin da ragazzina. A testimone l’estrema qualità delle sue immagini che si ispirano naturalmente al mondo ed alle tradizioni della sua isola natale ed al suo mondo. Una delle sue raccolte di immagini, intitolata “Memorie dell’antica Sardegna” passa in rassegna un certo numero di elementi quali i costumi ancestrali, le tradizioni gastronomiche ma sopratutto mette in risalto una certa caratteristica fisica, specialmente nelle donne sarde, caratterizzate da una bellezza che si potrebbe qualificare di ancestrale e che gli scatti di Dolores Mancosu magnificano. Le sue fotografie sono sempre realizzate con luce naturale e se si può riconoscere la parentela con la pittura classica rinascimentale e particolarmente le ricerche sulla luce del Caravaggio ed altri pittori più recenti, le sue composizioni sono assoluta mente originali e non si possono assolutamente confondere con niente che si sia già visto. Possiamo anche ritrovare in alcuni dei suoi scritti questa volontà di ricerca non solo della luce ma anche degli elementi naturali che costituiscono una delle peculiarità della sua terra natale, in grand parte ancora incontaminata ed essendo abitata da un numero assai ridotto di Sardi, spesso
DOLORES MANCOSU
http://www.spreafotografia.it/profile-7501-dolly. html
deserta e come rimasta ancora ai tempi degli albori dell’umanità. Essa ci rivela : ““Talvolta, nel corso rapido che sembra travolgere e gettare nell’oblio le esperienze e le vite, in una società così tristemente “ liquida”, talvolta, il mio sguardo si posa su volti ed immagini sospese tra un tempo che tuttavia non muta e l’eterno divenire. Scrittura di luce, la fotografia mi consente di rappresentare uomini e donne, ma anche oggetti ed animali, abitanti della Sardegna, la mia terra, dove campeggia , nell’amore dell’Identità condivisa, la forza fulgida della Durata. Nel tessere il fine merletto dell’immagine cerco di rappresentare gli spazi interiori e i luoghi dell’esistere, così come la memoria e la stessa
realtà me li rimanda. Rimango colpita dai visi di donne e di uomini , belli per dignità, per intelligenza e bontà, per umiltà e grazia; miti e attenti alla quotidiana dimensione della loro esistenza, al cibo, fillu benedittu de su soli, de su surori, de sa pasientia ( figlio benedetto del sole, del sudore, della pazienza); dall’idea di casa ti pica di noi sardi “ sa domu est pitticca su coru est mannu”, la casa è sempre più piccola del cuore e casa è la Natura, mai straniera all’uomo, famiglia da preservare e custodire. Il sole, unica lampada, illumina e consacra la sola dimensione che sento e rappresento come vera: quella di un’antica, contemporanea Umanità.” Dolores Mancosu
Foto spazioemovimento
SILVIA SBARDELLA S
ilvia Sbardella, un’artista fuori dagli schemi. ha iniziato la sua carriera che aveva ancora 18 anni. Oggi di strada ne ha fatta. Vincitrice del premio Frosinone-Anagni 2018, in occasione della biennale. Da burattinaia a fotografa, grafica, decoratrice e pittrice. Si è formata all’Accademia delle Belle Arti di Frosinone, dove si è laureata in scultura all’età di 24 anni. E’ in grado di manipolare materiali vari: dall’argilla al legno, al marmo, al cemento soffiato, alla stoffa al ferro e all’alluminio. Il suo maestro è stato Nicola Carrino, a cui è grata per averle insegnato un metodo. La sua passione più grande è però per il ferro e l’alluminio che plasma ispirandosi ai movimenti della natura, anche in sculture antropomorfe. Caratteristica la sua esposizione ‘On the road’ di fil di ferro e cannucce colorate con i quali ha decorato un’intera via di Frosinone. Interessante la collaborazione con musicisti tra cui Agostino Di Giorgio, che hanno suonato le sue sculture flessibili capaci di diventare veri strumenti musicali. Oltre all’uso dell’alluminio, Silvia ama i giochi di luci che l’hanno portata a realizzare delle performance ar-
vedi il video vimeo.com/269074337
tistiche con proiezioni di diapositive su palazzi romani. L’artista insegna discipline plastiche e scultoree nei licei artistici per condividere la sua filosofia artistica con altri. La sua è un’arte innovativa, fuori dagli schemi. Il fil di ferro lo usa come una metafora del discorso verbale con il quale scrivere le sue storie, accompagnando le opere a vari ‘ragionamenti’, gomitoli di filo che rappresentano appunto dei pensieri sparsi. Il tema della natura e del rispetto della natura sono per lei centrali come caro è il tema della danza che spesso rappresenta nelle sue sculture antropomorfe. Una delle sue sculture, già premiata nel 2018 è stata inoltre presentata alla mostra allestita da Spazio e Movimento a Cagliari ed ultimamente é esposta al Foyer del Teatro Lirico di Cagliari, nella selezione regionale per la XIIIsima Biennale di Roma, leggermente interrota par le covid-19, ma che dovrebbe riprendere la sua velocità di crocera con la giuria che sceglierà i tre artisti, su trentasei partecipanti, che saranno poi esposti a Piazza Navona al prestigioso Museo Domiziano. Partecipa inoltre alla creazione della scultura per “Galleria d’Arte in via Roma” e “La Batalla di Seddori” a Sanluri. www.premiocomel.it
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Foto francasonnino
na particolare storia familiare lega Marinella Staico al territorio isolano apportando alla sua creatività innovatrice il pregio di rimandi a competenze che arrivano dalla tradizione. La sua famiglia di origine greca arrivata in Sardegna alla fine del 1700 attiverà la produzione de Su Sereniccu, cappotto in panno diventato parte integrante dell’abito tradizionale maschile nel Campidano e che lei oggi rivisita e ripropone in chiave moderna. Formata presso l’Istituto di Moda Burgo a Milano apre nel 2000 ad Assemini il suo atelier di sartoria artigianale in cui lavora con estro e perizia tecnica alla sue creazioni. La cura delle diverse fasi esecutive inizia con la scelta dei tessuti, includendo spesso le tessiture tradizionali che accosta in bilanciate ed originali composizioni. Con le sue creazioni Marinella partecipa a sfilate di moda e ai principali eventi fieristici del settore in Sardegna distinguendosi per il carattere creativo unito all’alta professionalità. Il capo distintivo della produzione di Marinella Staico è senz’altro rappresentato dalla rivisitazione in chiave contemporanea de Su Sereniccu, cappotto del vestiario maschile tradizionale. La produzione dell’Atelier Marinella Staico è infatti pensata per una
MARINELLA STAICO
Atelier Marinella Staico Via Carmine, 200/C 09032 Assemini (CA) E-mail: incanti@live.it Tel: +39 070 945282 Cel +39 3407814556
clientela sensibile all’unicità della creazione artigianale e offre un percorso personalizzato che passa attraverso lo studio e la scelta di ogni particolare, dal tessuto al modello ai dettagli di rifinitura. Alla produzione di abiti su misura Marinella Staico accosta le collezioni di pezzi unici creati per la partecipazione alle principali sfilate del settore ed una particolare ed accurata produzione di borse caratterizzate dall’uso sapiente dei tessuti tradizionali. Le personali tecniche di modellistica e di confezione sono utilizzate con estro e competenza sia per la realizzazione di capi su misura che per lo sviluppo della linea di accessori moda. Marinella Staico apre nel 2000 il laboratorio artigianale “Sartoria Incanti”, che nel 2014 prende il nome di “Atelier Marinella Staico“, un laboratorio attrezzato dove è possibile scegliere il tessuto ed il modello per un abito casual, da cerimonia o da sposa. Nel corso di questi anni sono numerosi gli inviti a partecipare a sfilate di moda e manifestazioni culturali, eventi ed esposizioni fieristiche tra le più importanti della Sardegna. Nel 2018 l’Atelier ha ricevuto un prestigioso riconoscimento per il settore “Moda” col premio “Francesco Alziator”. https://sartoria-marinella-staico.business.site/
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osaria Straffalaci è nata a Villa San Giovanni nel 1974. Senza alcun dubbio si tratta di una lontana cugina dei modelli che hanno inspirato i famosi “Bronzi di Riace” di cui ci propone dal vivo la versione femminile in tutta la sua splendida bellezza. Frequenta nella vicina Reggio Calabria il Liceo Artistico statale Mattia Preti, dopo la maturità conclude il suo percorso di studi alla Scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti Reggina. I primi approcci col colore e la pittura ad olio avvengono in tenera età. Rosaria porta avanti la sua ricerca tra lirismo cromatico e superfici materiche, per
Foto rosaria straffalaci
ROSARIA STRAFFALACI la sua arte, da circa venticinque anni, si avvale dell’utilizzo di materiali di recupero quali supporti per le sue opera. Guardando ai grandi del passato, spazia dall’espressionismo astratto all’arte concettuale. Tante le esposizioni ed i riconoscimenti in Italia e all’estero. Partecipa attivamente al Festival Sant’Arte a San Sperate. Rosaria Straffalaci spiega il suoi interventi : “Nel 1968 i muri bianchi furono la premessa per tutto quello che poi sui muri venne dipinto. Nel 2007 dipingere la pavimentazione delle strade, oltre che le pareti, era talmente naturale come passo successivo, che an-
vedi i filmati vimeo.com/376610225 vimeo.com/381129076
che gli uccelli avrebbero potuto godere dall’alto ed essere protagonisti di questa festa per sant’Arte” I murales da lei realizzati, tra cui il più grande della Sardegna, sono: “Gloria” in via San Sebastiano a San Sperate Paese Museo (CA); “Fabula” in Corso Asia ad Assemini (CA); “Stesso Cielo” presso il Centro Giovani ad Assemini (CA) in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Foiso Fois di Cagliari, All’occasione di una delle sue partecipazioni al Festival Sant’Arte ha presentato l’opera chiamata STALL, costituita da cassette realizzate esclusivamente con materiale di recupero con lo sguardo attento all’ambiente e l’anima immersa nei tagli del Maestro Pinuccio Sciola. Impegnata anche sia artisticamente che socialmente ha partecipato ed inspirato diverse manifestazioni tra cui quella per la creazione di una Accademia delle Belle Arti a Cagliari che ne é sprovvista. Rosaria Straffalaci partecipa ad eventi e mostre quali “Segni e materia, un viaggio nel contemporaneo” ma sopratutto “Prova d’Amuri” performance ed esposizione realizzata nel Lab Home Gallery di Pietrina Atzori a San Sperate con la quale é attivamente impegnata in arti performative. Dal 2016 ricopre l’incarico di direttore Artistico del Comune di Assemini (CA).
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Foto galleria siotto
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aura nasce a Nuoro nel 1984 in un contesto al limite tra la realtà di paese e quella di città. La sua crescita avviene in una commistione di forte tradizione sarda di stampo familiare, di bucolica riflessione, ma anche isolamento, e la tendenza alla globalizzazione e all’appartenenza in superficie. Si trasferisce a Roma, dove avviene la sua formazione all’Accademia delle Belle Arti che la porta al conseguimento del diploma in pittura nel 2008. Nel 2008 si trasferisce a Berlino, per soddisfare il desiderio crescente di cambiamento, partecipa a diverse collettive in piccole gallerie e caffè artistici. L’esperienza Berlinese la avvicina al mondo della tecnologia nell’arte, dei nuovi media e inizia a frequentare la facoltà di design della comunicazione di Potsdam (Fachhochschule Potsdam). Tra le opere da mettere in rilievo di questo periodo c’é la “Spaghetti cage”, una gabbia di spaghetti, sulla tematica degli stereotipi e pregiudizi legati alla cultura; nel 2013, partecipa alla realizzazione dello spettacolo di apertura della “Ars Electronica” di Linz “WIR SIND HIER”. Durante questa collaborazione realizza diverse Illustrazioni per il sito web ed un’installazione con materiali tecnologici di scarto durante l’evento. Nel 2016 collabora al progetto “Superlupercalia” per la Red Bull GmbH,
LAURA ZIDDA
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in cui ha la possibilità di curare concetto e forma di performance artistiche con attori e acrobati tra cui un body painting come quadro vivente. Nel 2017 seguendo una rinnovata esigenza di cambiamento, ma orientata alla ricontestuallizzazione delle proprie origini, ritorna in Sardegna, dove si trova a confrontarsi con una realtà a lei ormai quasi sconosciuta. Il ritorno in patria corrisponde anche al ritorno alla pittura e a una ricerca di se stessi e di un’identità consapevole. Abbandonare l’anonimia garantita dalle grandi città è per Laura un atto di sfida, un mettersi in discussione che la aiutano ad analizzare a fondo le
ragioni del proprio essere verso la consapevolezza di se. Sono i sogni i primi protagonisti di questo viaggio, essi rappresentano gli smottamenti interiori e comunicano alla coscienza l’inespresso e si palesano in forma di racconti, storie, “mostri”. Per questo progetto Laura svolge un meticoloso lavoro di trascrizione e interpretazione della sua vita onirica. Nello stesso tempo sperimenta nuove tecniche pittoriche e nuove tematiche rielaborando il suo concetto di scorcio e di ritratto, frutto di quel districarsi tra le trame infantili e di commistione tra tradizionale e moderno. Demetra Puddu
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uca Curci parla con Chiara Cossu della sua esperienza durante le Stanze Nascoste a Venezia. Chiara Cossu, è nata a Sassari nel 1983. Ha vinto diversi premi in arti visive. Laureata in arti applicate presso l’istituto Philip Figari di Sassari, ha terminato gli studi all’Università di Arti Liberali. La sua arte si ispira alle immagini del mondo reale. Le piace fotografare persone incontrate per caso per strada e sente un legame con loro, a differenza di quanto accade nelle riprese al chiuso. I suoi studi di fotografia e video arte sono fondamentalmente da autodidatta. Lavora come fotografa e video artista indipendente. www.chiarac.it/index.html/
Luca Curci - Il suo lavoro è stato esposto durante la mostra Hidden Rooms a Venezia nel novembre 2014: può parlare della sua esperienza personale? Chiara Cossu - È stata un’esperienza positiva. L’insieme di culture diverse è stata per me l’esperienza più interessante e l’oggetto del mio studio in quei giorni a Venezia. L. C. - Può parlare dell’opera d’arte che ha presentato a Venezia? Come si ricollega al tema del festival? C. C. - L’opera presentata a Venezia “Frammenti di una nascita” è un video sperimentale. I personaggi del video assumono un atteggiamento sensuale nei confronti della natura; natura ed esseri umani si mescolano insieme allo scopo di un fine ultimo: la nascita, che si compie in
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Foto chiaracossu
CHIARA COSSU
l bianco nero come il Tao, l’ unione degli opposti. Un viaggio fotografico giocato sull’ evanescenza della fisicità e l’interiorità onnipresente; del mio corpo/spirito in primis, in continua evoluzione. Per questo la maggior parte del mio lavoro di ricerca è basato sull’ auto-ritratto, chi meglio di sé stessi può osservarsi? Giocare, per me è sempre stato la base di tutto, le scoperte avvengono come quelle dei bambini, con un sorriso e la voglia di continuare a giocare. Tutti ciò che di visivamente è stimolante, è creativamente modificabile e interiorizzabile. Non ho molto da aggiungere perché cerco sempre di sostituire le immagini alle parole. Chiara Cossu
contrasto con il luogo abbandonato in cui avviene [...]. Girato in due luoghi molto diversi tra loro: il primo abusato e abbandonato, il secondo incontaminato. L’amore puro nel corso del tempo è contaminato dall’uomo come avviene in natura; spesso infatti spesso è l’uomo stesso la rovina del proprio territorio, una forza naturale superiore. Il mare, la colonna sonora volutamente naturale e disturbata, la tempesta in corso, i grilli che cantano in contrasto con le immagini del giorno, simboleggiano il sole e la luna, il ciclo della vita. Le immagini tagliate e lo specchio rotto all’inizio del video, sono legate al titolo “Frammenti”. Un lungo respiro in tutto il video simboleggia la vita, la morte, la nascita, la nascita, l’amore, l’odio, l’eco di una terra contemplata, amata, maltrattata, distrutta e rinata. Ho subito visto un’analogia con il tema delle CAMERE NASCOSTE di Venezia, per via del luogo dove ho girato la nascita che è una miniera abbandonata, nascosta e quasi dimenticata, ma bellissima. L. C. - Ritiene che l’organizzazione dell’International ArtExpo possa rappresentare un’opportunità per gli artisti? C. C. - Sì, penso che potrebbe essere un buon punto di partenza per molti artisti, per farli andare avanti da soli. https://www.itsliquid.com/ interview-chiara-cossu.html http://www.art-vibes.com/vision/chiara-cossu/ https://www.facebook.com/ frammentidiunanascita/ https://www.facebook.com/ trilogydimensionerossablubianca/
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