LA PULCE ukulele in italia
piccolo notiziario
sul mondo dell'ukulele visto con gli occhi di due appassionate blogger
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Ukulele che passione! i nostri blog Gli articoli che trovate in questa piccola pubblicazione sono tratti dai nostri post
Mioukulele M
K UL E L IOU E
MIO UKULELE
La leggenda sul nome del nostro piccolo cordofono narra che derivi da Uku-pulce e Lele-saltellante, in lingua hawaiana. La pulce salta di nota in nota, di corda in corda, ma soprattutto da persona a persona grazie alla generosità del piccolo strumento, arrivato fino ai giorni nostri. Noi vogliamo saltare come una pulce, di argomento in argomento, di genere in genere, di storia in storia per scoprire insieme il mondo dell’Ukulele. (Progetto nato da un’idea di Claudia Camanzi, realizzazione grafica di Viviana Monti)
Sono Claudia Camanzi, di “Ukulele: che passione!”. Sono una classe ‘76, disabile motoria e vivo in un piccolo paese di provincia in Emilia. Collaboro a questo progetto per lo stesso motivo per cui ho aperto il mio blog: la passione sempre crescente per questo piccolo ma fantastico strumento. Grazie a Viviana che mi ha aiutato a concretizzare un’idea che mi frullava per la testa già da qualche anno.
Sono Viviana Monti, cantante jazz, swing e gospel. Mi piace fare musica più di ogni altra cosa, con i miei vari gruppi ma anche con i miei due bimbi e con i miei allievi di canto. Ho scoperto l’ukulele quasi per caso e adesso non posso più farne a meno. Adoro la sua generosità e versatilità. Sono diventata blogger, da poco, proprio per dare voce a questo amore a quattro corde. Grazie Claudia per avermi invitato in questa bella avventura!
M
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Come si sceglie un ukulele online? Oggi parlerò di un sito molto amato dagli ukulelisti e un importante risorsa per chi si avvicina al mondo dell’ukulele in Italia. Il sito si chiama “Il mercatino dell’ukulele”, ovvero, www.mercatinodellukulele.it. Cosa si può trovare in questo sito? Beh, come si può intuire dal nome è ricco di contenuti completamente dedicati all’ukulele. E’ l’unico negozio italiano che tratta soltanto ukulele, anche online e si occupa di vendere ukulele di tutte le taglie e con una gran vastità di assortimento. Ma non solo! Potete trovare pubblicazioni didattiche che insegnano a suonare lo strumento o canzoni con annotazioni per ukulele. Molte di queste sono in inglese ma comunque molto facili da capire anche per chi non sa bene questa lingua, cd e dvd (per conoscere musicisti che suonano l’ukulele e insegnanti di varie tecniche per diversi generi musicali). Potete trovare set di corde se necessitate di cambiare quelle che avete nel vostro strumento; custodie per ukulele di qualsiasi taglia; accessori e gadgets che possono essere utili: accordatore, capotasto, plettri, tracolla, ma anche gadgets come maglie, timbri con il disegno dell’ukulele. Oggetti necessari per quel sano feticismo che nasce in ogni ukulelista. Posso capire che ci sia qualcuno un po’ restio ad acquistare un ukulele online, ma vi posso assicurare che su questo sito trovate persone preparate disponibili a rispondere a qualsiasi domanda. Augusto Dias, insieme a Manuel Nunes e Jose do Espirito Santo erano i liutai che inventarono l’Ukulele. Dias è il primo liutaio alle Hawaii, anche se non vi è alcuna documentazione: nel 1884 Honolulu elenca Augusto Dias produttore di chitarra e di mobili e viveva e lavorava a Chinatown al 11 di King Street. Oltre alle sue abilità nella costruzione di strumenti bellissimi, Dias era un musicista di talento con l’ukulele. Era tra quelli che ha intrattenuto il re David Kalakaua nel bungalow reale. Nessuno sa chi ha
AUGUSTO DIAS (1842 - 1915)
definitivamente fatto il primo “ukulele”, ma quasi tutti convengono che Nunes, Santo, e Dias hanno avuto un ruolo nella trasformazione del machete di Madeira nell’ukulele hawaiano. Dias, Santo e Nunes erano tutti responsabili di fornire i primi ukulele che hanno permesso ai musicisti di stabilire la popolarità del ukulele. Il pioniere dell’Ukulele Augusto Dias è nato il 3 ottobre 1842 a Funchal, Madeira, figlio di João Dias e sua moglie Maria Giulia. I suoi primi anni sono stati caratterizzati da una serie di disastri naturali che hanno afflitto Madeira a metà del 19esimo secolo - la carestia, un’epidemia di colera, un fungo che ha devastato i vigneti dell’isola - ma lui è sopravvissuto per diventare un ebanista. Egli si suppone sia stato un cantante di talento e suonava sia con la viola (chitarra) e il machete, immediato antenato l’ukulele, e di aver suonato in orchestre varie. E’ stato uno dei primi di Madeira a dare ai lavoratori un contratto alle Hawaii, e lui e la sua famiglia sono arrivati a Honolulu il 23 Agosto del 1879 a bordo della Ravenscrag - la stessa nave su cui erano Manuel Nunes e Jose do Espirito Santo. Augusto, che è rimasto scioccato di apprendere che era stato assunto come lavorante nelle piantagioni, ha lavorato sulle isole di Kauai Hawaii prima di tornare a Honolulu nel 1883. Per i successivi 16 anni, ha lavorato da una varietà di piccoli negozi nel centro di Honolulu, usando la sua artigianalità e suonando e cantando per aiutare Nunes e Santo a diffondere il nuovo strumento che divenne ben presto noto come Ukulele. Secondo Christina, la più vecchia dei suoi nove figli, il re David Kalakaua era un frequentatore abituale del negozio Dias. La figlia faceva da traduttrice per il re, che non riusciva a parlare portoghese, e Augusto, che non parlava inglese. La tragedia ha colpito la bottega di Augusto quando fu distrutta nell’incendio di Chinatown di Honolulu del 22 gennaio 1900. Per i seguenti tre anni tornò al commercio del falegname, lavorando per i mobili Porter Co. Nel 1904 fu nuovamente a lavorare come un costruttore di chitarre fuori da casa sua a Luso Street, e nel 1907 ha aperto un nuovo
negozio in Union Street. Ha continuato a lavorare sulla Union Street fino al 1910 quando una grave malattia, la tubercolosi polmonare a quanto pare, lo ha costretto al ritiro. Morì in via Luso il 5 febbraio 1915, pochi giorni prima dell’apertura del Panama-Pacific International Exposition, dove l’ukulele e la musica hawaiana hanno iniziato una nuova moda nazionale. È sepolto nel cimitero Makiki a Honolulu. Gli ukulele Augusto Dias sono considerati tra i più begli esempi di questi strumenti. Sono anche estremamente rari. Hanno un insolita paletta curva che li distingue dalla maggior parte degli ukulele, anche quelli contemporanei. Questi strumenti valgono molte migliaia di dollari per i collezionisti. Se vi capita di averne uno, dovrebbe essere considerato un oggetto da collezione ed essere trattato come tale. Valutarli e farsi consigliare su come conservarli è altamente raccomandabile in quanto questi sono sicuramente oggetti storici. Chiunque sia stato ad aver inventato l’ukulele, è stato certamente uno dei tre falegnami arrivati alle Hawaii sul Ravenscrag e Dias era tra loro. Lo stile di strumenti Dias è ancora imitato in alcuni strumenti contemporanei. INTERVISTA AD ENRICO FARNEDI Come descriveresti il tuo background musicale? Prima ci sono i dischi di mia mamma, in casa, con Lucio Dalla sopra a tutti. Poi divento trombettista (facendo conservatorio e tutta la trafila accademica); mi appassiona il jazz e derivati (anche perché altrimenti la tromba dove la sentivo?). Ho continuato a studiare, in conservatorio, a casa e altrove, varie cose: improvvisazione, composizione, arrangiamento e mi appassiono anche ad altri strumenti, da autodidatta, come il pianoforte, il basso, l’ukulele, il trombone, e altre cosette. Nel frattempo sono un musicista professionista, e suono un po’ tutti i generi musicali che si possono affrontare con una tromba in mano: liscio, soul, classica, blues, jazz, son cubano, opera, acid jazz, rock, reggae e altre cose meno usuali. Dal jazz arrivo ad altri generi musicali che sento più vicini a me e che imparo ad
amare: il rock and roll, il blues antico, il country e il folk. Rimane però l’amore per Lucio Dalla, quello sempre. (In effetti sembra più un CV che un background, ma sarà lo stesso, no?). Qual è il tuo approccio globale alla musica in generale? E’ la mia vita. Ci penso quando mi sveglio, ci penso prima di addormentarmi, e ci penso in tutto il tempo che c’è in mezzo. La musica mi fa stare bene, e penso che abbia questo effetto su chiunque, più o meno. Da quanti anni suoni l’ukulele? Da poco più di 5 anni. Come hai conosciuto l’ukulele? Chi o cosa ti ha spinto ad iniziare a suonarlo? Ho incominciato a veder qualche ukulele nei negozi, non ne sapevo nulla, ma mi ha subito incuriosito anche perché pensavo che avesse la stessa accordatura del basso, che già suonavo (errore!). In più volevo qualcosa con cui poter accompagnarmi mentre canto, e di trasportabile. Quando poi l’ho avuto fra le mani è diventato una piacevole droga. Quando hai acquistato il tuo primo ukulele, come hai iniziato a capire come si suona? Dove ti sei orientato per imparare a suonarlo? Internet, libri, dvd… o altro? Rispondo alle domande 5 e 6 insieme: mi sono imbattuto nell’ukulele (un Arrow bellissimo e stonatissimo) in un negozietto a Genova, mentre ero là a suonare per uno spettacolo teatrale. All’inizio, come dicevo prima, l’ho accordato per quarte, come se fosse un basso, e non capivo perché ci fosse la quarta corda così sottile (pensavo che, essendo uno strumento economicissimo, i costruttori si fossero sbagliate a montarle!). Dopo qualche giorno m’è venuto in mente di cercare informazioni su internet e ho trovato un sito di un appassionato giapponese che ha chiarito i miei dubbi sull’accordatura e da cui ho stampato un paio di paginette con i diagrammi per gli accordi. Sul sito c’era anche un bell’elenco
dei pro e i contro del suonare l’ukulele; fra i pro: trasportabile, economico, facile, dà allegria; fra i contro: fa sembrare idioti (ma non è poi molto male, come contro). Da lì in poi ho fatto tutto da solo. Che genere di musica preferisci suonare con l’ukuele? Qual è la tua taglia preferita di ukulele (sopranino, soprano, concert, tenore, baritono, banjolele…)?Con l’ukulele faccio quasi esclusivamente le mie canzoni. Quando sono in casa mi piace anche cantare e suonare i classici del country e del blues (Hank Williams, Johnny Cash, Mississippi John Hurt e altri) con un soprano economico, ma dal bel suono. Dal vivo invece uso un concert, un po’ più comodo e il baritono; entrambi vengono passati attraverso una serie di effetti a pedale e poi amplificati da un amplificatore per chitarra. Per registrare uso anche un concert resonator, un vecchio banjolele, e due prototipi di baritono elettrici (con corde in metallo) che ho fatto costruire appositamente. Tu che hai sicuramente provato diversi modelli di ukulele, potresti descrivermi la differenza secondo te? Non sono la persona più indicata, ogni volta che provo un nuovo strumento (che sia economicissimo o costoso) mi sembra sempre migliore del mio! Quale taglia di ukulele consigli a chi deve iniziare? L’ukulele vero e proprio, secondo me, è il soprano. Io ho iniziato con quello. Se uno arriva dalla chitarra però la tastiera potrebbe risultare un po’ piccola, allora il concert o il tenore possono essere più indicati, anche se il suono è decisamente un’altra
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numero 4 - giugno 2015