UACEG University of Architecture, Civil Engeneering and Geodesy, Sofia
Il limite delle risorse, l’infinito dell’anima Giuseppe Longhi Doctor Honoris Causa
6th November 2008
Quest’opera è stata rilasciata sotto licenza Creative Commons Categoria -Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Licenza depositata nel sito web http://creativecommons.org/ licenses/by-nc-nd/2.5/it/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA. Stampato in Venezia, 4 Novembre 2008 presso DU Iuav.
UACEG University of Architecture, Civil Engeneering and Geodesy, Sofia
Il limite delle risorse, l’infinito dell’anima Giuseppe Longhi Doctor Honoris Causa
6th November 2008
Introduzione L’architettura è una delle attività che storicamente l’uomo sviluppa per aumentare il proprio benessere materiale e spirituale, grazie ad attrezzature esosomatiche (esterne al corpo dell’uomo), direbbe Roegen, che con il tempo sono divenute sempre più ingombranti e complesse. Con l’aumento di popolazione e benessere queste attività hanno generato e generano un impatto negativo esponenziale sulle risorse naturali (Erlich), con l’effetto di ridurre le risorse per le generazioni future, tanto più che l’uomo tende a ritenere illimitato il suo patrimonio naturale (Boulding+Roegen). Occorre cautelarsi da una architettura tesa a soddisfare acriticamente la crescita quantitativa, incurante della capacità di carico della terra e ancor più delle esigenze delle generazioni future. Infatti, a causa della legge dell’entropia (Roegen), tutto ciò che consumiamo oggi non può più ritornare allo stato iniziale, con un’inevitabile perdita di materia che riduce irrimediabilmente il patrimonio futuro. Di conseguenza, emerge con forza il principio della dematerializzazione, noto con lo slogan “fare di più con meno”, che porta a connettere sistematicamente le vicende dell’architettura e dell’urbanistica con la valutazione del consumo di materia, perché la terra è un sistema chiuso da gestirsi responsabilmente, alla pari di una navicella spaziale all’interno della quale centellinare le risorse (Boulding). Questa interpretazione si inserisce in una lettura della storia del progetto dominata dalle seguenti forze guida: • crescita esponenziale della popolazione; • tensione verso il futuro; • processi accelerati di innovazione tecnologica; • contraddizioni sociali. La stessa interpretazione privilegia una lettura della storia del progetto guidata dal principio della responsabilità sociale, quindi: capace di favorire la coesione, orientata alla dematerializzazione, perché le risorse naturali sono un bene scarso, di procedere per esplorazioni di lungo momento, per soddisfare le esigenze delle generazioni future.
Storia del progetto attraverso la responsabilità sociale Inizio ‘900
Metà del ‘900
Seconda metà del ‘900
Fine del ‘900
Inizio del nuovo millennio
La dematerializzazione applicata alle costruzioni imita i processi seriali dell’industria, mettendosi a servizio delle politiche sociali, dell’edificazione di massa, del comfort. La dematerializzazione applicata alla progettazione si esprime attraverso l’infinitamente piccolo della molecola di carbonio, in uno scenario che vede la messa in discussione dell’ iperconsumo. L’epocale crescita demografica, dei consumi e delle esternalità negative, trovano antidoto nella miniaturizzazione degli oggetti, nel modello progettuale metabolico e nel rinnovo del mito della capsula abitativa. Le nuove regole di progettazione responsabile, basate sull’implementazione delle relazioni materiali e immateriali fra comunità, tendono alla salvaguardia del patrimonio naturale e alla proposta di visioni di lungo momento, per far fronte alle esigenze delle future generazioni. Superamento della filosofia di progetto basata sulla razionalizzazione dei flussi di materia, a favore della produzione di materia per manipolazione di risorse naturali. A livello territoriale nasce la “ubiquitous city”, in grado di connettere ogni luogo ed ogni linguaggio, grazie alla possibilità di connessione di ogni supporto multimediale.
Crescita della popolazione Epoca
Popolazione (mill.)
Crescita anni (%)
1000
253
0,06
1200
400
0,22
1340
422
0,07
1400
375
-0,28
1500
461
0,21
1600
578
0,23
1700
771
0,29
1750
830
0,15
1800
900
0,16
1850
1.170
0,53
1900
1.610
0,64
1950
2.504
0,89
1980
4.453
1,90
1990
5.246
1,60
2000
6.122
1,50
2025
8.205
1,20
2050
10.000
0,80
2100
11.200
0,20
2150
11.500
0,02
Limite delle risorse
La pressione antropica supera la capacità di carico della terra
Stime della carrying capacity socialmente sostenibile Fonte Palmer 1999
Ipotesi bassa
Ipotesi alta
Base di stima
Criteri
9
9
Impronta ecologica
Standard di vita basso (1 ha per persona), sviluppo di efficienza energetica, produzione di cibo e biodiversità.
4,3
6
Impronta ecologica
4.3 m.di assegnando 3 ha a persona (standard di vita USA), 6 m.di usando lo standard europeo.
1
3
Energia
Basate sull’uso di energia rinnovabile. 1-2 m.di si basa sull’uso di energia solare. 3 m.di in relazione alla disponibilità di cibo.
1,5
2
Energia
Optimum di popolazione stimato su un consumo significativamente inferiore a quello USA.
Pimentel 1999
2
2
Energia
Optimum di popolazione raggiungibile con uno standard di vita relativamente alto.
Ferguson 2001
2,1
2,1
Energia
Basato su consumo di energia ed emissioni di CO2 a tecnologie costanti.
Smil 1994
10
11
Cibo
Eliminazione della disparità di consumi d’energia e nella tecnologia di produzione di cibo fra paesi sviluppati e sotto sviluppati e cambiamento negli stili di vita occidentali.
Brown & Kane 1994
2,5
10
Cibo
La stima si basa sul livello dei consumi: quella bassa sul livello di consumi USA, quella alta sull’India.
Hulett 1970
1
1
Fattori multipli
Basate su consumi di cibo, prodotti di legno e fonti non rinnovabili, in base a standard di vita e produttività USA al ‘70.
Westing 1981
2
3,9
Fattori multipli
Basate sul totale delle terre produttive e stile di vita uguale rispettivamente alla media delle 27 e 43 nazioni più ricche.
Heilig 1993
12
14
NPP*
Basati sulla contabilità della capacità biofisica supportata da progresso tecnologico, economico e politico.
Whittaker & Likens 1975
2
7
NPP*
7 m.di seguendo gli stili di vita europei più poveri, a condizione di migliorare il ciclo delle risorse. 2 m.di secondo lo stile di vita dei contadini sudamericani.
Meadows et al. 1992
7,7
7,7
Systems model**
Il modello si basa su disponibilità di cibo e beni di consumo, progresso tecnologico, riduzione delle emissioni e uso di energie rinnovabili.
Ehrlich 1971
0,5
1,2
Non noto
Stima di quanto il pianeta può supportare nel lungo periodo.
Medians estimates
2,1
5
Rees 1996 Pimentel et al. 1994 Daily 1994
1
Dematerializzazione ed edificazione sociale
L’avventura moderna della dematerializzazione è annunciata con grande rumore dai Futuristi, che, con la forza dell’arte, intuiranno il percorso scientifico del secolo scorso, dal ruolo della scomposizione della luce, anticipazione artistica di quella che sarà la fibra ottica, al ruolo dell’immateriale, destinato a segnare la vita del nuovo millennio grazie al contributo delle telecomunicazioni. Nelle costruzioni la dematerializzazione si sviluppa nella prima metà del secolo scorso lungo il percorso Maison do-mino (L.C 1914) – “divina proporzione” (L.C 1950). Con il raggiungimento del miliardo e seicento milioni di abitanti (1900) che saliranno rapidamente a 2,5 m.di (1950) le risposte progettuali più nobili si sono inserite negli obiettivi dello stato sociale, supportate, a livello tecnico dal rivoluzionario criterio di dematerializzazione della struttura degli edifici avviato con Maison Do-mino (L.C, 1914). Lo stato sociale europeo, destinato a durare, nella sua pienezza, il breve tempo di mezzo secolo, appare una splendida eccezione nella storia dell’Europa occidentale, ma pagata con un epocale prelievo di materia a carico dei popoli delle colonie (da cui: perché non riscrivere la storia del razionalismo olandese dal punto di vista degli abitanti delle Indie olandesi?). Le regole della progettazione si inseriscono in questo contesto ispirandosi alla interdisciplinarietà, grazie ai contributi di matematici, ingegneri, architetti e pittori (vedi la rivista De Stijl) e alla serialità della produzione. Infatti, a livello tecnologico leggerezza e trasparenza degli edifici avrebbero dovuto coniugarsi con industrializzazione-standardizzazione,
condizione che non si verificherà mai nei paesi mediterranei per imporsi in Nord europa+Unione sovietica. Alla metà del Novecento il rapporto fra uomo e progetto è rappresentato con l’uomo in libero movimento del Modulor, in un sistena fisico le cui regole sono dettate dalla serie armonica, nella particolare configurazione dei numeri di Fibonacci (L.C. Il Modulor. Saggio su una misura armonica alla scala umana universalmente applicata all’architettura e alla meccanica, 1950). Questa rappresentazione supera finalmente il progetto rappresentato dall’uomo ingabbiato nello schema geometrico di Leonardo-Vitruvio, simbolo della decadenza rinascimentale, perché, come ricorda lo storico Armando Sapori, lo scopo dell’uomo non è vivere chiuso in un luogo, ma, partendo da un riferimento stabile esso aspira a viaggiare spinto dalla curiosità. Un concetto storicamente sintetizzato dalla cultura greca con la rappresentazione del progetto frutto dell’incontro tra Hestia (dea del focolare) ed Hermes (dio dei commerci).
Seconda rivoluzione industriale, stato sociale, edificazione di massa, comfort
1913
1914
1923
1928
1929
1928
COMPITO DELL' ARCHITETTO: SERVIRE O GUIDARE? WALTER GROPIUS, le forti e terribili realtà del nostro mondo non saranno attenuate rivestendole di "nuove
1923
VERS UNE ARCHITECTURE LE COURBUSIER, "Occorre creare lo spirito della
vedute", e tentare di umanizzare la nostra civiltà aggiungendo alle nostre case fronzoli sentimentali sarà ugualmente futile. Ma se il fattore umano diverrà sempre più dominante nel nostro lavoro, l' architettura rivelerà le qualità emotive del suo autore proprio nelle ossa degli edifici, e non solo nei loro rivestimenti: sarà il risultato di un giusto servire e di un giusto guidare....
1933
1947
1959
RESPONSABILITA' SOCIALE
1933
LA CARTA DI ATENE
CIAM IV, "...La maggior parte delle città studiate offre oggi l'immagine del caos: queste città non rispondono affatto alla loro destinazione, che dovrebbe soddisfare i bisogni primordiali, biologici e psicologici dei loro abitanti."
produzione in serie, lo spirito di costruire case in serie, lo spirito di concepire case in serie. La serie è basata sull'analisi e sulla sperimentazione. La grande industria deve occuparsi della costruzione e produrre in serie gli elementi della casa".
1913
VELOCITA' D'AUTOMOBILE GIACOMO BALLA
PILOTIS
1929
PENSARE AL FUTURO
1914
IL MANIFESTO DELL'ARCHITETTURA FUTURISTA ANTONIO SANT'ELIA, “La bellezza nuova del
cemento e del ferro viene profanata con la sovrapposizione di carnevalesche incrostazioni decorative che non sono giustificate né dalle necessità costruttive, né dal nostro gusto e traggono origine dalle antichità egiziana, indiana o bizantina, e da quello sbalorditivo fiorire di idiozie e di impotenza che prese il nome di neo-classicismo.”
DYMAXION HOUSE
BUCKMINSTER FULLER, in un'epoca in cui quasi tutte le abitazioni avevano ancora latrine esterne, Fuller ideò un bagno di plastica fuso in un solo pezzo, che riuniva tutti i sanitari in un solo metro quadrato e 1/2. Un altro congegno avrebbe riunito insieme macchina da scrivere, calcolatrice, telefono, radio, fonografo, fotocopiatrice, e perfino la TV. Un ennesimo aggeggio avrebbe lavato e asciugato i panni in tre minuti.
FACCIATA LIBERA
1947
UNITÉ D'HABITATION LE COURBUSIER, l’Unità di abitazione, alta 17 piani, è composta da
una successione di 337 appartamenti, quasi fossero stati costruiti in serie e poi assemblati, a testimoniare la sua idea, secondo la quale la casa si sarebbe dovuta trasformare in una “macchina per abitare”, adeguandosi al periodo storico rivoluzionato dall’invenzione delle macchine.
FINESTRE A NASTRO
1914
1959 Si scioglie il CIAM.
DEMATERIALIZZAZIONE
MAISON DOMINO LE COURBUSIER
RISORSE NATURALI PIANTA LIBERA
1928
4DTOWER
BUCKMINSTER FULLER, progetto per torre di appartamenti leggeri, seriali, componibili, multi piano e trasportabili pronti alla consegna ovunque nel mondo tramite trasporto aereo. Le torri avrebbero generato autonomamente luce, calore e sarebbero state dotate di sistemi autonomi di fognatura. TETTO GIARDINO
1933
TEORIA DEI LUOGHI CENTRALI WALTER CHRISTALLER
MEETING DI OTTERLOO
2
La terra sistema chiuso, per un progetto compatibile con la capacità di carico
Dematerializzazione e serialità del prodotto edilizio per un bene trasportabile, a basso prezzo ed ecoefficiente saranno i temi su cui si eserciterà la creatività di Buckminster Fuller con la successione 4D Tower (1927), Dymaxion house (1929), Wikita house (1945). Questi progetti cercano di adattare la costruzione dell’edificio alle regole seriali della terza rivoluzione industriale, proponendo per le costruzioni i materiali e le regole dell’era della catena di montaggio, ed innovano radicalmente il concetto di dematerializzazione e vivibilità, anticipando di quasi un secolo il mito dell’edificio ecoefficiente: massimizzano l’ecoefficienza, in quanto producono autonomamente luce, calore e sono in grado di riciclare l’acqua, la cellula dei servizi è in plastica e le attrezzature altamente miniaturizzate e multifunzionali: un unico apparecchio avrebbe incorporato macchina da scrivere, calcolatrice, telefono, radio, fonografo, fotocopiatice e televisione. Da qui l’interrogativo di Philip Johnson “Se si realizzaranno i progetti di Fully cosa ci resterà? Progettare lapidi per monumenti!”. Occorre ricordare che la forza guida fondamentale della progettazione è la pressione della popolazione, la quale nella seconda metà del secolo scorso cresce al tasso più alto nella storia dell’umanità, avvicinandosi al 2% annuo, per raggiungere circa i 3,5 m. al 1970. Emerge. di conseguenza, la teoria progettuale anticonsumistica di Paolo e Colly Soleri e riprendono vigore, le teorie maltusiane sulla scarsità. Nel 1970 in un dibattito fra Barry Commoner, John Holdren e Paul R. Ehrlich, quest’ultimo propone la nota formula I= PxAxT dove
I = Impatto umano P= Popolazione A = Consumi pro capite T = Impatto ambientale per unità di consumo a una data tecnologia. A tecnologia costante la formula spiega che si sarebbe presto avviati a una fase di scarsità per l’impatto di popolazione, consumi ed esternalità negative sulla capacità di carico della terra. Ma sarà Richard Feynman, con l’articolo “There is plenty of room at the bottom” (1959) a intuire la potenzialità delle tecnologie dell’infinitamente piccolo, quindi non più impattanti sul consumo di materia, grazie alla scoperta delle nanotecnologie. Con il famoso quesito “quante enciclopedie britanniche stanno in un capello” ha avvio una nuova dimensione della dematerializzazione, che troverà espressione, a livello costruttivo, nell’applicazione delle regole strutturali della molecola di carbonio, grazie, ancora una volta ai lavori di Fuller: la Dome House (1949), cui farà seguito nel 1967 il Geode all’Expo di Montreal. Con questa intuizione inizierà il declino delle regole meccaniche e delle relative geometrie che avevano ispirato il progetto occidentale, a favore di una progettazione ispirata a forme e regole biologiche, grazie al ritorno della supremazia della cultura progettuale orientale.
La progettazione si ispira al mondo biologico, la molecola di carbonio, messa in discussione dell'iperconsumo
1949
1949
DOME HOUSE BUCKMINSTER FULLER, l’idea della città all’interno della cupola a una più piccola scala per un’unita abitativa autosufficiente.
1954
1956
1958
1958
CLOUD NINE BUCKMINSTER FULLER, nel 1958 ipotizza una città
volante denominata Cloud Nine, una sfera geodetica dal diametro superiore a mezzo miglio diventerebbe una nuvola artificiale.
1959
1960
1967
1970
1959
THERE IS PLENTY OF ROOM AT THE BOTTOM RICHARD FEYNMANN, questo articolo segna la nascita del concetto di nanotecnologia
1966
THE ECONOMICS OF THE COMING SPACESHIP KENNETH E. BOULDING, divulga il concetto di
terra come sistema chiuso, come una navicella spaziale all'interno della quale centellinare le risorse.
1967
PADIGLIONE USA, MONTREAL BUCKMINSTER FULLER, limpida dimostrazione della massima “more with less”: una cupola di 50 metri di diametro per un peso di otto chilogrammi per ogni metro quadrato coperto.
DEMATERIALIZZAZIONE
1954
trasparente larga tre chilometri e alta uno e mezzo sulla città di Manhattan. Essa avrebbe permesso un’autoefficienza in grado di affrontare i broblemi energetici e di inquinamento della città.
CUPOLA GEODETICA
BUCKMINSTER FULLER, negli anni 40 brevetta la cupola geodetica: un’intersezione di triangoli che giacciono approssimavente in una superficie sferica. Nel 1985, quando sarà scoperta la struttura delle molecole di carbonio C60, sarà denominata Fullerene o Buckyballs, per la sua somiglianza con le cupole di Fuller.
1960
MANHATTAN'S DOME BUCKMINSTER FULLER, immaginava un’enorme cupola
PENSARE AL FUTURO
20 th Century: Suburbia and Megalopoly
RESPONSABILITA’ SOCIALE
Industrial Revolution • Technology and Enviromental Problems
1970
Automobile Dependency • Suburban Spraw • Pollution
ARCOLOGY ARChitettura+ecOLOGY PAOLO E COLLY SOLERI, “Il fare più con Architettura ed Ecologia, che si fondono per dare
Consumer based Society • Throw Away Society. Depletion of Natural Resources
Media Oriented Society • Social Isolation
RISORSE NATURALI
vita a un nuovo progetto di città, una città condensata, in cui edifici e attività umane raggiungono il massimo della concentrazione, in maniera opposta rispetto a ciò che succede nelle città contemporanee, dove vi è il massimo della dispersione. ” "Arcologia - dice Soleri è l'implosione della megalopoli, della città moderna, in un denso, complesso ambiente urbano che cresce verticalmente".
Dissipation of Inner Cities • Slums • Violence and Crime
21 th Century: Arcology Information Revolution • Healthy Mindful Society
1956
COSANTI VIVERE PRODUCENDO E CONVIVERE SENZA IPERCONSUMO, «Il fare più con meno spazio pare sia nella natura del mondo
vivente. Questo è anche il mandato della complessità. Ma senza memoria di se stesso l’evento non potrebbe procedere oltre» (Paolo Soleri). Arcosanti non è una scuola ma un cantiere abitato dai suoi costruttori. Rappresenta un’alternativa, che si esprime concettualmente nella lean hypothesis, ed empiricamente nell’esperienza hands on.
Pedestrian Society • People Movers, Elevators and Escalators
Efficient Technology • Longevity of Resources
Mixed use Arcology • Iteractive, Social Enviroment: Rich Cultural Life
Efficient, Whole-city Design • Longevity of Structure • Community Oriented Society
1970
UMAN IMPACT=PxAxT PAUL R. EHLRICH, rinnova il concetto maltusiano di scarsità delle risorse per sovrapopolazione.
1972
ENERGIA E MITO ECONOMICO NICOLAS GEORGESCU ROEGEN, nasce il concetto di entropia applicato alle leggi economiche.
3
L’uomo e il metabolismo delle risorse
Con l’adozione delle tecnologie proprie della seconda rivoluzione industriale, il movimento moderno deve confrontarsi con il concetto di durabilità limitata dei manufatti, di esternalità crescenti e di non smaltibilità in natura di un numero crescente di componenti edilizi: in sintesi con un impatto sull’ambiente esponenzialmente crescente. Così, nell’epoca industriale matura, con l’aumento delle esternalità negative non smaltibili in natura, l’uomo di Leonardo- Vitruvio divene simbolo di un’architettura incapace di rinnovarsi e viene travolto dai rifiuti. Alla crescita delle esternalità contribuisce l’impressionante aumento globale della popolazione (4,5 m.di al 1980), data che registra un consumo di risorse che supera la capacità di carico della terra, da cui ha inizio il rapido degrado del pianeta. Questa situazione conduce all’impostazione metabolica del progetto, per limitare i prelievi di materia e ad eliminare i rifiuti. Visione intuita negli anni ’60 dalla cultura progettuale giapponese, che raccoglie il testimone del Movimento moderno con il manifesto “Metabolism 60: proposal for a new urbanism” (Tokyo, 1960). Da questo manifesto emerge una visione olistica del progetto, ispirata dalla cultura scintoista, che sarà destinata, quasi mezzo secolo più tardi a divenire un importante supporto della progettazione responsabile occidentale. Dal movimento metabolico erediteremo progetti fondamentali per la storia del pensiero urbano: il piano per Tokyo di Kenzo Tange (1961) e Cluster on the air di Arata Isozaki (1962), affascinanti
contributi al mito della concentrazione, ai quali si aggiunge la Capsule Tower di K. Kurokawa (1972) un edificio emblematico per dematerializzazione, basso costo e significato sociale. La Capsule Tower, modellata sulle misure del tatami, è un monito tangibile a rivedere le regole di progetto in relazione alla scarsità delle risorse disponibili; essa traduce in pratica il messaggio lanciato da Kenneth E. Boulding (1966): “La Terra va considerata una navicella spaziale, nella quale la disponibilità di qualsiasi cosa ha un limite,…”. Concetti ribaditi da Nicolas Georgescu-Roegen (Conferenza di Yale, 1972) che rafforza la consapevolezza che l’unica vera fonte di produzione è la natura. Egli ricorda inoltre che tutte le specie diverse da quella umana usano solo strumenti endosomatici (gambe, artigli, ali, ecc.), solo l’uomo è giunto, nel tempo, a costruire strumenti esosomatici, trascendendo i suoi limiti biologici, deteriorando il capitale naturale a favore della realizzazione di strumenti sempre più invasivi (le infrastrutture per viaggiare, volare, abitare, ecc….). L’esigenza di progettare “la capsula spaziale” è segnata dal passaggio dalla progettazione di strumenti esosomatici invasivi a nano strumenti iper miniaturizzati, multifunzionali, pervasivi: Eric Drexler alla fine degli anni ‘70 inventa le macchine molecolari, capaci di controllare chimicamente la produzione di oggetti complessi, alla metà degli anni ’80 R. Curt, H. Kroto, R. Smalley decodificano le strutture delle molecole di carbonio, che prendono i nomi di Buckyballs e Buckytube, in omaggio a Buckminster Fuller.
Terza rivoluzione industriale: il transistor e la miniaturizzazione, ripresa del modelllo metabolico, la capsula
1960
1960
WORLD DESIGN CONFERENCE TOKIO DECLARATION,
"Per garantire una maggiore dignità alla vita nei tempi a venire è necessario agire con sempre maggiore creatività. Come progettisti saremo rivestiti di sempre maggiori responsabilità.”
1961
1967
1960 PLAN FOR TOKYO KENZO TANGE
1969
1970
1969
1) Costruire un background teorico per la forma della città e trarre conclusioni. 2) Suddividere il progetto in sezioni, analizzarle coerentemente con le regole al fine di ottenere una base che permetta la trasformazione di alcuni concetti di progettazione in algoritmi. 3) Programmare alcune parti coerentemente con le analisi svolte e compararle con il progetto iniziale.
CAPSULE DECLARATION KISHO KUROKAWA, la capsula è cyborg architettura; uomo,
macchina e spazio costruiscono un nuovo corpo organico che trascende i paragoni col precedente... crea l'ambiente artificiale.. uno strumento che è divenuto uno spazio vivente nel senso che l'uomo non può pensare di vivere altrove. È la capsula. I segni di questi sviluppi si cominciano a vedere attorno a noi.
1975
1970
NAKAGIN CAPSULE TOWER KISHO KUROKAWA, la Capsula
Tower Hotel è il primo progetto di architettura capsula. La capsula come stanza inserita in una mega struttura costruita per usi correnti. Essa realizza l'idea di metabolismo, interscambiabilità, riciclabilità, prototipo di una architettura sostenibile.
PENSARE AL FUTURO
1961
ELIX CITY KASUMI GAURA, la struttura a elica è una spirale,
proposta come sistema alternativo della struttura urbana. Come nel caso dei cromosoni (DNA) nei sistemi naturali, la struttura ad elica agisce come supporto spaziale per la trasmissioni di informazioi. Questa struttura è un sistema di cluster tridimensionali.
DEMATERIALIZZAZIONE
1963 CAPSULE HOME ARCHIGRAM 1960 CLUSTER TOWER ARATA ISOZAKI 1960 FLOATING CITY K.N.KUROSAWA RISORSE NATURALI
RESPONSABILITA' SOCIALE
1961 HELIX CITY K.N.KUROSAWA
1967 EXPO MONTREAL MOSHE-SAFDIE 1975 FRATTALI BENOIT B. MANDELBROT,
nel suo libro “Gli oggetti frattali” illustra differenti metodi per misurare la dimensione di un frattale, introdotti, quando il matematico si cimentò con la determinazione della lunghezza delle coste della Gran Bretagna.
4
Limite delle risorse, bit e consapevolezza ambientale
I nuovi strumenti miniaturizzati (di cui il computer è l’icona per eccellenza) e il parallelo sviluppo delle reti di telecomunicazione, mettono in discussione le tradizionali regole di spazio dell’urbanistica e le classiche ‘misure’ dell’architettura, esaltando il ruolo dell’invisibile, del virtuale. Problematiche che trovano espressione nel mondo del progetto grazie a Paul Virilio “Lo spazio critico” (1987), Bernard Tschumi “Questions of Space” e William Mitchell “City of Bit: Space, Place and the Infobhan” e un’anticipazione nel Concorso per il Parco della Villette a Parigi, vinto da Bernard Tschumi (1983). A livello politico-economico il deterioramento del capitale naturale per effetto dell’invasività dell’azione dell’uomo e la crescente disuguaglianza sociale sono i temi centrali della Conferenza di Stoccolma (1972), diversamente declinato da due modelli interpretativi, per la prima volta supportati dalla potenza di calcolo dei nuovi computer: “I limiti della crescita” (risultato della capacità organizzativa di Augusto Peccei, fondatore del Club di Roma, della capacità scientifica dei giovani ricercatori del MIT coordinati da Donella Meadows, ai quali si deve il modello, e dell’impegno finanziario della Fondazione Wolksvagen, alla quale si devono i finanziamenti) e “Catastrophe or new society: a latin american model” della Fondazione Bariloche, che traduce in progetto il monito contenuto nella relazione di Indira Gandi “La peggior forma di inquinamento è la povertà. Bisogna prendere atto che la base progettuale non è più rappresentata dal Modulor, risposta alla produzione sociale
dell’epoca industriale; nel 1992 nell’ambito della 18a Triennale di Milano titolata “La vita tra cose e natura: il progetto e la sfida ambientale” con la mostra Ecopiano avvio una riflessione sui nuovi criteri progettuali ispirati alla sostenibilità e, quindi, a condivisione e prelievo consapevole di risorse. Essa evidenzia come la progettazione sostenibile sia oggi rappresentata dall’uomo neuronale di Changeux (vedi “L’uomo neuronale”, Feltrinelli , Milano1990). Con Changeux il progetto alla fine del ‘900 cambia struttura, evolvendo dalla serie armonica del Modulor, per approdare ad una capacità compositiva basata sulla possibilità di assemblaggio di miliardi di neuroni. Si profila un rinnovo dei codici progettuali, segnati da: • passaggio da architettura ad architessitura; • integrazione fra spazio dei luoghi e spazio dei flussi; • il sapere come forma primaria di lavoro; • passaggio dal potere dei luoghi al potere delle relazioni; • fusione della tecnosfera e della biosfera. Un rinnovo su cui pesa tuttavia una congenita incapacità di incidere rispetto al crescere di disuguaglianze ed inequità.
Limite delle risorse, città dei bit e consapevolezza ambientale
1970
1971
1980
1985
1992
1983
CONCORSO PER IL PARCO LA VILLETTE BERNHARD TSCHUMI
1970
1985/90
CAPACITA' DI CARICO, NUOVI MODELLI DI SVILUPPO LIMIT TO GROTH DONELLA MEADOWS CATASTROPHE OR NEW SOCIETY FUNDACION BARILOCHE
LO SPAZIO CRITICO PAUL VIRILIO CITY OF BITS WILLIAM MITCHELL QUESTIONS OF ARCHITECTURE BERNARD TSCHUMI
1992
RESPONSABILITA' SOCIALE
1980
PENSARE AL FUTURO
CONFERENZA DI RIO
ONU, consapevolezza globale sulle trasformazioni in atto nell'ambiente e nello sviluppo
IL MODELLO DELLA CITTÀ E DELLA REGIONE INFORMATIZZATA DEL VENTESIMO SECOLO
RISORSE NATURALI
1971
1970-90
INTERNET, l'origine di Internet risale agli anni sessanta, in particolare al progetto del Dipartimento della difesa statunitense per lo sviluppo di una rete di computer decentrata.
DEMATERIALIZZAZIONE Component:
nd
u gro
ack
1B
1980/85
Condenser of the information
ork ew
ram 2F
TELEPORTI, infrastrutture aperte e collegate fisicamente
al maggior numero possibile di operatori terrestri.
3M
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ARCHITETTURA E BIODIVERSITA'
5
Pensare il futuro
Con il progetto genoma (1990), si apre il percorso delle bio tecnologie, segnato dall’infinita possibilità di ricombinazione di molecole, potenzialmente capace di produrre nuovi beni alimentari, medicine, oggetti, ma anche nuove materie prime fondamentali per l’edilizia e di ispirare nuove forme di città e di edifici, in sostanza, nuove forme di convivenza. Prende avvio un nuovo ciclo lungo di sviluppo di Kondratieff, nel quale il progettista si appresta a superare i codici ereditati dall’epoca industriale per sfruttare le nuove opportunità offerte dalla possibilità della ricostruzione e ricombinazione della mappa genetica degli elementi, dalle nanoproduzioni, dallo sfruttamento di energia rinnovabile. La terra capsula spaziale di cui parlavano Building e Roengen potrà essere alimentata all’infinito grazie alle bio produzioni? Si avvierà un modo di produrre edifici senza più sottrarre beni alla natura, ma procedendo attraverso la ‘coltivazione’ di componenti edilizie? La sfida è lavorare in armonia con la natura per soddisfare le esigenze di 10 miliardi di uomini al 2050, prendendo atto che ad oggi 5 miliardi non dispongono di risorse per soddisfare le esigenze più elementari. Dare una casa all’universo degli uomini di Changeux, che sia perfettamente compatibile con gli elementi della biosfera, è la sfida del progetto consapevole. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo prendere atto di una sostanziale trasformazione della natura del progetto, nel tempo di mezzo secolo è diventata reale la possibilità di sostituire in modo crescente le storiche attrezzature esosomatiche con nuovi
impianti endosomatici, quindi incorporati nel corpo umano e non più impattanti con l’ambiente esterno. Si profila quindi un codice di progetto le cui forze guida sono: l’infinitamente piccolo delle nanotecnologie, l’infinitamente ripetibile dei frattali, l’infinitamente modulabile della connessione fra cellule, l’infinitamente pervasivo delle reti, l’inesauribile della creatività. Il passaggio dalla serie armonica della divina proporzione al “materialismo istruito” di Changeux, rende possibile un progetto in cui vi sia identità tra funzioni cerebrali, sensazioni, pensieri ed organizzazione della materia. Superata la finitezza della materia sapremo confrontarci con l’infinito dell’anima, ossia con la capacità di dare risposte armoniose all’idea di bellezza, armonia e convivenza di 10 miliardi di diversi? La nuova frontiera del progetto trasla così dal fronte tecnologico a quello politico, in un ambiente fisico dominato dal concetto di ubiquità, quindi capace di connettere tutte le culture, grazie a una rinnovata idea di leadership, allo stesso tempo forza guida e di facilitazione, per interpretare i bisogni ed i desideri della comunità. I miliardi di neuroni dell’uomo di Changeux non saranno altro che sfere impazzite se non sapremo coniugare il progresso tecnologico e la difesa della natura con una rinnovata idea di civitas.
Pensare al futuro
2005
2008
2012
FORZE GUIDA BABELE/CONDIVISIONE
2023
Zero Waste
3
Sustainable Trasport
4
Local and Sustainable Materials
5
Local and Sustainable Food
6
Sustainable Water
7
Natural Habitats and Wildlife
8
Culture and Heritage
9
Equity and Fairtrade
RISPETTARE LA CAPACITÀ DI CARICO 2010
2015
GOVERNANCE Nuovi paradigmi tech
1 2 3 4 5 6 7
REDISCOVER THE CITY REDEFINE CITY VALUE INVOLVE EVERYDAY EXPERTS BREAK DOWN SILOS REDISTRIBUTE URBAN DECISION MAKING DE-DESIGN URBAN PLANNING PROMOTE CORPORATE URBAN RESPONSIBILITY 8 GO GLOBAL 9 EMBRACE CHAOS, CRISIS AND CHANGE 10 ENCOURAGE PASSION IN URBAN LEADERSHIP
noise wate soil air
Ubiquitos Network Programma
Nuove tech di rete Nuovi livelli di sicurezza
energy land water building materials
Piattaforme economiche
Piattaforme creative
PRINCIPI
LA COMUNITÀ
EQUITA' EQUITY
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Resource conservation
Biodiversity conservation
species ecosystems processes
open space heritage safety accessibility diversity trasport urban amenity socio-economic wellbeing
UBIQUITOUS CITY
AGENZIA X LO SVILUPPO
ZERO EMISSIONI ZERO RIFIUTI
TUTELA DEI BANBINI
INTENATIONAL CORPORATE RESPONSABILITY
TEMI PENSARE AL FUTURO
Input
Cicli del progetto
1960 Progetto diffusivo
1970 Progetto secondo il ciclo di vita 1980 Progetto integrato
1990 Progetto eco efficiente 2000 Progetto innovativo
Produzione
Output
Intensità di sapere
% verde nel budget
BIOTECH NANOTECH
il progetto non considera il costo delle emissioni
EDIFICIO BIO
il progetto seleziona le emissioni (rifiuti, acqua, gas) il progetto incorpora il riciclo (acqua, calore, ecc...) riduzione degli input e sperimentazione di nuove teck progetto totalmente bio compatibile a bilancio ambientale positivo
NUOVE METROPLOLI BO01 MALMOE
BO02 STOCKOLM
LONDON 2050
GREENER NEW YORK
METRO FARM
NEW TECH
ECOEFFICIENZA
1800
CAMBIAMENTO CLIMATICO
EDIFICIO EFFICIENTE
Piattaforme ambientali
Piattaforme sociali
AGENDA VS STRATEGIC PLAN
ECOEFFICIENZA
PROGETTI METABOLICI
Ubiquitous mobility
Opportunità Comunicazioni universali
2020
2050 NUOVI EDIFICI
Azioni
IL SINDACO
2045
Sustainable quality of life
Zero Carbon
2
2040
Super comunicazioni
Pollution minimisation
1
10 Health and Happiness
Now
2020
CONFERENZE / CONVENZIONI
CREATIVE SINGAPORE
IMAGE SYDNEY