HoF – Horizontal Farm, New Delhi

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Iuav: 119 Progettazione Sostenibile del Territorio - a.a.2011-12 docenti Giuseppe Longhi Francesco Musco collaboratori Davide Ferro Andrea Pennisi

Giornale edito in occasione di AWR - International Ideas Competition of Architecture numero a cura di Giulia Longhi Università iuav di venezia Santa Croce 191 Tolentini 30125 Venezia +39 041 257 1891 www.iuav.it ©Iuav 2010 Iuav giornale dell’università iscritto al n 1391 del registro stampa tribunale di Venezia ISSN 2038-7814 a cura del servizio di comunicazione comesta@iuav.it direttore Amerigo Restucci stampa Adobe PDF

NEW DELHI Il progetto HoF – Horizontal Farm, Il corso di progettazione sostenibile del territorio aderisce al tema proposto dal concorso bandito da AWR-Architecture Worshop in Rome, per l’ideazione di propone ipotesi di sviluppo urbano per una popolazione di circa 150.000 abitanti, insediabile nella megalopoli di Nuova Delhi, in un’area semicentrale di 30.000 mq. Esso è immaginato come parte integrante del corridoio Mumbai – Nuova Delhi, il grande palinsesto sperimentale del nuovo sviluppo megapolitano promosso dal Governo dell’India, con il supporto tecnico finanziario (100 m.di di dollari) del Giappone e il supporto tecnologico - gestionale del programma “Smarter city”. Lungo i suoi 1.500 chilometri il corridoio è destinato a coinvolgere in processi di nuova industrializzazione e urbanizzazione una popolazione di 180 milioni di abitanti, pari quasi alla popolazione di Italia, Francia e Regno Unito o alla metà della popolazione degli Stati Uniti d’America.

Il corridoio Mumbai-Nuova Delhi ed il progetto HoF. Il corridoio attraversa sei Stati, il suo progetto prevede la realizzazione di una ferrovia ad alta velocità per il trasporto merci, il cui percorso si configura come sistema integrato ferro – autostrada - linee di TLC ad alta velocità – piattaforme intermodali, e la creazione di sette “smart cities” di poco meno di due milioni d’abitanti ciascuna. Esso si colloca all’interno del programma governativo di due smart city per ogni stato, ciascuna con una popolazione compresa fra i 500.000 e i due milioni di abitanti, destinate ad accogliere una parte delle 30 persone che emigrano ogni minuto dalle parti rurali verso le città. A seguito di questo fenomeno l’India prevede la creazione di 500 nuove città nei prossimi 20 anni. Si ritiene che la realizzazione del corridoio affidi un ruolo sovrabbondante agli aspetti tecnologici, per cui il progetto sperimentale HoF declina il concetto di “smart city” come “human network”, per sperimentare

HORIZONTAL FARM nuove forme di urbanità ispirate alla crescita delle capacità umane e alla sinergia con le risorse naturali. Un progetto generatore di nuove capacità. Il progetto si ispira al pensiero di Amartya Sen e Martha Nussbaum, che identificano nella crescita delle capacità della popolazione, nel nostro caso prevalentemente a basso reddito, di giovane età e appartenente alla generazione dei nativi digitali, la forza guida per un nuovo e democratico sviluppo. L’aumento delle capacità, se da una parte è coniugato con le aspettative di maggiori opportunità, dall’altro non può essere disgiunto dalla consapevolezza dei valori che devono guidare lo sviluppo della comunità e della megalopoli: la coesione, per uno sviluppo armonico in un ambiente segnato dalla crescita delle diversità, la resilienza, per uno sviluppo capace di adattarsi ad un ambiente in cui la disponibilità di risorse naturali è descrescente e sottoposta ad eventi imprevedibili. Il progetto quindi assume come forza

guida lo sviluppo delle risorse umane e come condizione di vincolo la difesa delle risorse naturali, in un ambiente propulsivo, la cui dinamica non ha precedenti nella storia dell’umanità. L’elemento chiave della progettazione diventa così la sostenibilità, intesa come feedback tra uomo e natura, in una visione antropocenetica dello sviluppo, consapevole verso il limite delle risorse e sensibile alla responsabilità di rivedere prassi progettuali ormai obsolete. La visione antropocenetica dello sviluppo. Secondo il premio Nobel olandese Paul Crutzen siamo entrati nella nuova era dell’Antropocene. Questo implica affrontare il progetto anche con gli occhi del geologo, che pensa in migliaia, se non milioni d’anni; dobbiamo perciò attrezzarci per comprendere le scale dei processi geologici e biologici, per confrontarci sia con le implicazioni dell’espansione del tempo, sia delle scale spaziali di >> segue a pagina 8


Iuav: 119

2

DESIGN VALUES (Strategic Vision)

ANTROPOCENETIC_1

METABOLIC_2

RESILIENT_3


Iuav: 119

3

rio + 20 india: millenium assessment india: ecological footprint feed back

generative design paradigm

to reduce inputs new ways to produce agenda 21 zero waste

cohesion to save resources intelligent grids climate change to produce food


Iuav: 119

4

I need...

+

+

fab-lab

$300 house

+

+ structure + materials

infrastructural elements

water management

energy production

waste management

connections

implementation

Renewable Production

education

community

connections

Food Production

SUSTAINABLE WATER

visualize social factros

grow local

CULTURE & HERITAGE

Housing

EQUITY HEALTH & HAPPINESS

capture resourses

pre-fabricate

ZERO CARBON ZERO WASTE SUSTAINABLE MATERIAL

make a kit of parts

capture unused sources

plug in infrastructure

make centers

add infrastructure

make networks

p

SUSTAINABLE FOOD

Waste Treatment


Iuav: 119

5

for 15000 habitant

land reuse and recicle

+

+

+

starting toolkit

food production

configured based on:

production waste management

Toolkit #20 : ventilation

funding

Toolkit #23 : prefab recycling panels

Toolkit #10 : prefabricate

Toolkit #21 : knowledge and communication

Toolkit #3 : rainwater reservoir

Toolkit #13 : community cistern

Toolkit #14 : capture rainwater

Toolkit# 4: solar panels

Toolkit #15 : city electric car

Toolkit #5 : solar cooker

Toolkit #16 : primary shelter

Water Basin

Toolkit #25 : recycling center

Toolkit #22 : biogas selfproduction

Toolkit #1 : social center

biogas

residue material fertilizer

input

biowaste pit

ste wa anic org eel s st ttle d o b o wo icks / r br pe ics pa st pla

output 24h

Toolkit #17 : expand live/work unit

Toolkit #2 : energy grid

3D Printer Production

ENERGY GENERATION

+ -

STORAGE OPTIONS

POWER QUALITY

3D

MICRO-GENERATION

SELF-HEALING

SMART METERS

SMART GRID LARGER NETWORK

$

HEALTH CARE

ISOLATED MICROGRIDS

POWER STORAGE

ENERGY EFFICIENCY

ELECTRICITY MARKET DEMAND RESPONSE


Iuav: 119

adaptive strategy green jobs

human capabilities

social cohesion

health care for all

education for all shelter for all


7

recycling farming

Progetto menzionato Studenti_ Barea Capodarca Caroti Della Vecchia

food security

water access

storm water recover

renewable energy smart grid


Iuav: 119 progettazione e pianificazione. Come ha scritto l’Economist: “Un pianeta che presto dovrebbe sostenere10 miliardi di umani dovrebbe funzionare in modo diverso da quello che ha mantenuto 1 miliardo di persone, per lo più contadini, 200 anni fa”. L’Antropocene sancisce il carattere dominante del genere umano e postula l’interconnessione tra i processi umani e naturali; questo implica che non è più possibile mantenere la finzione di una divisione tra ciò che è naturale ed artificiale (la famosa dicotomia città–campagna). Dall’interdipendenza uomo-natura discende che il progetto seguirà i principi del metabolismo degli elementi presenti in natura, sarà olistico e tenderà alla dematerializzazione per contrastare la crescente scarsità di materia. La consapevolezza verso il limite delle risorse. Importanti punti di riferimento del progetto sono la Conferenza Rio+20 sullo sviluppo umano e la ricerca “Planetary boundaries” dello Stockholm Resilience Center. Entrambe le fonti pongono il problema del tendenziale esaurirsi delle risorse e del manifestarsi di cambiamenti nei regimi planetari (cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, consumo d’acqua, perdita di terreno agricolo, inquinamento ...) che potrebbero influenzare drammaticamente il benessere umano. La risposta che emerge dalla Conferenza Rio+20 è l’invito a cambiare il modello

progettuale spostando l’attenzione da soluzioni di breve momento e costruite sulla realtà storica, a visioni di lungo momento, basate su forze guida e feedback. Da questo emerge un modello di progettazione che propone un rinnovo del modello di governance basato su: 1) capacità di leadership accompagnata dall’ampio coinvolgimento dei cittadini grazie ad Agende operative sempre più evolute, 2) avvio di processi resilienti, che, assumendo come centro la città, generano feedback fra aumento delle capacità (sapere e creatività, nuovi lavori), autonomia nella produzione di risorse (cibo, energia, salute), salvaguardia delle risorse naturali (crescita della biodiversità, tutela delle acque). Le nuove regole progettuali. I principi fin qui enunciati ispirano un abaco progettuale le cui parole più significative sono: - “cascate critiche”. Lo scopo del progetto è produrre “cascate critiche”, ossia deve superare la mera soddisfazione dei bisogni in un luogo, per essere ‘generativo’, capace di produrre processi di sviluppo esportabili. Per questo le soluzioni progettuali e le strategie organizzative che vengono proposte in HoF sono replicabili, per contribuire a trasformare il modo di abitare nelle nuove città o nei nuovi spazi che si stanno realizzando a scala globale; - capacità umane. La principale forza guida del progetto è la crescita delle

8 capacità umane, per aumentarne la creatività, la flessibilità e la capacità d’innovazione. Le risorse umane danno luogo a strutture organizzative caratterizzate da differenziazione, modularità, e interazioni incrociate, per promuovere e gestire sistemi in grado di adattarsi e innovare. - metabolismo. Il progetto si basa sull’ottimizzazione del metabolismo delle risorse, minimizzando gli input di materia, sfruttando le opportunità offerte dai processi di dematerializzazione e sfruttando i flussi di rifiuti per realizzare processi di trasformazione produttiva. L’impianto metabolico è coerente con la regola del decoupling e della sinergia uomo-ambiente, per cui ad ogni realizzazione fisica deve corrispondere una pari crescita delle risorse naturali. Tale principio permette al progetto di entrare in sinergia con i parametri di qualità degli insediamenti proposti dalle convenzioni internazionali sullo sviluppo umano ed ambientale. In quest’ottica le infrastrutture fisiche sono strumenti per produrre: capacità, relazioni, energia, cibo; - biologia. Le tecnologie utilizzate sono d’ispirazione biologica, a basso prezzo, ad alta connettività, al fine di promuovere processi altamente industriosi in un ambiente caratterizzato dall’assenza di capitali. Diventa così operativo, dopo i cicli progettuali ispirati al rinnovo tecnologico e al risparmio di materia, un nuovo ciclo ispirato allo slogan “coltiveremo case”.

I grandi tsounami. Gli elementi che compongono l’abaco progettuale di HoF sono oggi sottoposti a variazioni improvvise e dagli effetti difficilmente prevedibili. Si può sostenere che il modello progettuale è investito da una serie di tsounami: 1_l’abbandono dell’idea del progetto come una serie di prodotti fisici ‘stabili’ a favore dell’ideazione di un sistema di flussi ‘meshed’, composti da atomi e bit, 2_il passaggio da un sistema di regole progettuali ispirate alle leggi della meccanica a un sistema ispirato alle regole della biologia, quindi caratterizzate da processi autogenerativi a 0 consumo di risorse, 3_la crisi della dimensione stanziale e passiva dell’educazione e dei suoi edifici a favore di organizzazioni on-line e interattive, 4_la crisi dello storico ciclo produttivo, caratterizzato da una molteplicità di passaggi a favore della catena ‘corta’ ideazione-prodotto, caratterizzata da impianti a basso costo, da cui l’ipotesi “ciascuno è imprenditore”, 5_ la realizzazione di cloud, ossia di magazzini operativi della memoria, sempre più importanti, 6_la modifica delle regole di governance, a causa dell’orizzontalizzazione delle relazioni favorita dalle nuove tecnologie e dalla disponibilità di cloud sempre piùcapaci, 7_la trasformazione degli amministratori pubblici in “urban mechanics”, che forniscono strumenti e assistenza ai cittadini, i quali provvederanno creativamente alla rigenerazione della città.

Post-scriptum. Questo progetto appartiene alla serie della via della seta, è il secondo dopo quello della ricolonizzazione di Portomarghera, è generativo, in quanto vuole stimolare portatori d’interesse economico-sociali e studenti ad inserirsi attivamente nella nuova realtà delle centinaia di città che si stanno realizzando oggi nel mondo. La crisi è acuta per chi ha come orizzonte il proprio piccolo sito senza guardare lontano e senza rinnovare le proprie capacità. La raccomandazione è sviluppare un’adeguata piattaforma, che coinvolga il più ampio spettro di stakeholders, per dialogare con i problemi dello sviluppo anziché lamentarsi per il declino. In questa direzione si muoverà il corso di specializzazione “Nuove strategie di progettazione dell’edificio e del suo contesto” (vedi http://www.iuav.it/ Didattica1/master/) che affronterà il tema dell’”Intelligent school design” e sarà sviluppato congiuntamente dallo IUAV – Dipartimento di progettazione e pianificazione in ambienti complessi e dall’ambiente creativo di Bassano del Grappa, a partire dal suo Urban Center. Un primo passo verso la costruzione di una piattaforma di attori sociali ed economici molto diversificata il cui scopo è la progettazione di sistemi di rigenerazione urbana esportabili, al fine di coniugare nuove capacità progettuali con la crescita dell’occupazione specie giovanile, ed il rafforzamento di processi collaborativi. Giuseppe Longhi

yellow pages Ideazione

Community building

Imprese per lo sviluppo sostenibile

Imprese per lo sviluppo sostenibile

Finanza e innovazione

IUAV – Dipartimento di progettazione e pianificazione in ambienti complessi Unità di ricerca “La nuova via della seta” http://www.iuav.it

Urban Center Bassano http://www.urbancenterbassano.org

Associazione imprenditori per lo sviluppo sostenibile, Bassano http://www.aissbassano.org

Impresa A materiali sostenibili ......... Impresa B domotica............... Impresa C energia rinnovabile........ Impresa D riqualificazione ambientale.........

Banca di credito cooperativo di S. Giustina - Laboratorio per l’innovazione http://www.bccromanosantacaterina.it/

VoD – Value of differences http://www.vodblogsite.org

Laboratorio L’ombrello http://www.ombrello.org

Studio arch. Massimo Vallotto massimovallottoarch@nsoft.it


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