Otto personaggi in cerca di progetto

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OTTO PERSONAGGI IN CERCA DI PROGETTO Esperienze di crowdsourcing e crowdfunding Alessio Barollo, Linda Comerlati

Image: http://nyc.changeby.us

ABSTRACT Voglio farvi una domanda, “Qual è la tua idea per ricostruire l’Emilia?”, ognuno in base alle proprie esperienze, alla propria cultura e alla propria creatività darà una risposta diversa per contenuto e tematiche. Ora immaginiamo di inserire tutte queste idee in una piattaforma che le divide in categorie; grazie al feedback verranno scartate quelle irrealizzabili e grazie a un click su “like” ne risulterà una vincitrice. Vi chiedo un ulteriore sforzo: immaginate ora come potreste fare affinchè un gruppo di persone, amici, parenti, conoscenti o altro siano disposti a credere nell’idea vincitrice al punto tale da finanziarla, almeno in parte. Tutto ciò è una sintesi semplificata su come funzionano i metodi crowd. Lo scorso 27 ottobre siamo stati invitati a organizzare uno dei workshop presenti all’interno di Crowd Future, la prima convention in Italia interamente dedicata al crowdfunding.

Roma, Ottobre 2012


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Otto personaggi in cerca di progetto: esperienze di crowsourcing e crowdfunding

Otto personaggi in cerca di progetto: esperienze di crowdsourcing e crowdfunding Cullati dalla bellezza della capitale, partecipiamo alle conferenze della mattina che precedevano i laboratori pomeridiani. Le danze sono aperte da Alberto Falossi fondatore di Kapipal, il quale punta il discorso sull’importanza degli “amici” (rappresentati dai contatti on line), sulla fiducia, sulla reputazione e sulla comunicazione come elementi fondamentali per la riuscita di una campagna di raccolta fondi. La prof.ssa Alessandra Talamo, direttrice del master UX, ci fa capire che la crowd non è una folla indifferenziata ma che dobbiamo aver ben presente il tipo di ambiente nel quale inserire il nostro progetto e che per fare vera innovazione questa deve essere riconosciuta dalla gente. Passiamo poi a Markus Lampinen, fondatore di Crowdvalley, il quale ci illustra il crowdfunding come opportunità di finanziamento da poter integrare a quelle classiche all’interno dei bilanci aziendali. Chiara Spinelli, fondatrice di Eppela, spiega, tra le altre cose, che per portare a termine un progetto bisogna puntare sulla parte emozionale dei finanziatori, dare qualcosa che nessuno può comprare, coinvolgere la comunità, anzi creare una comunità attorno alla propria idea. Sulla stessa linea d’onda è anche l’intervento di Maurizio Sella di Smartika anche se tratta di Social-lending. L’equity based crowdfunding è spiegato da Dario Giudici di Siamosoci che dà peso al fatto di usare la rete per coinvolgere più persone attraverso l’interesse personale. Fabio Saccone, Marco Bicocchi Pichi e Leonardo Frigiolini chiudono la conferenza con gli aspetti legali del processo, evidenziando come un finanziamento crowdfunding possa funzionare soltanto all’interno di un sistema trasparente, poiché si tratta di instaurare un rapporto di fiducia con i finanziatori. Arriva il pomeriggio e “…insomma quei sei personaggi come ora si vedono apparire sul

palcoscenico, al principio della commedia. E or l'uno or l'altro, ma anche spesso l'uno sopraffacendo l'altro, prendevano a narrarmi i loro casi, a gridarmi ciascuno le proprie ragioni, ad avventarmi in faccia le loro scomposte passioni, press'a poco come ora fanno nella commedia al capocomico”.(Pirandello) Inizia il workshop, ecco le fasi: 1_ Location

2_ Presentazione slide http://www.slideshare.net/crowdfuture/ricostruiamoci-ilcrowdfunding-come-opportunit-di-sviluppo-sostenibile


Otto personaggi in cerca di progetto: esperienze di crowsourcing e crowdfunding

3_ Discussione

6_ Definizione delle idee realizzabili

4_ Post-it

7_ Definizione progetto esecutivo

5_ Divisione idee in gruppi

8_ Caricamento del progetto su Eppela

Image: Linda Comerlati

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Otto personaggi in cerca di progetto: esperienze di crowsourcing e crowdfunding

Utilizzare i metodi crowd non è semplice ma ha grandi potenzialità, l’obiettivo del workshop era quello di indagare le metodologie crowdsourcing e crowdfunding rendendo consapevoli i partecipanti di come poterle usare, sperimentando pregi e difetti di ognuna. Per quanto riguarda il crowdsourcing abbiamo osservato il vantaggio delle diverse provenienze culturali dei partecipanti, in quanto ciascuno metteva in campo le proprie idee in base alla proprio esperienze e conoscenze. L’ambiente e l’approccio informale dove abbiamo lavorato voleva simulare la libertà di pensiero e azione che ognuno ha a casa davanti al proprio pc. È importante trovare un linguaggio comune che sia comprensibile in modo chiaro da tutti, e qui la tecnica di scrivere semplici frasi su post-it ci è venuta incontro. Altra cosa molto importante è quella, da una parte, di seguire un’agenda definita per non andare fuori tema o fuori tempo, ma soprattutto quella di avere l’accortezza di proporre o inserire le idee all’interno di progetti o linee guida di scala superiore in modo tale che non siano fine a sé stesse ma rientrino in un processo tecnico, scientifico, culturale e sociale più ampio. Una volta definita un’idea attraverso il crowdsourcing, l’abbiamo trasformata in una campagna di raccolta fondi attraverso processi crowdfunding. Toccando con mano il processo ci siamo accorti che prima

Sitografia • http://www.crowdfuture.net • http://www.eppela.com • http://www.starteed.com • http://www.kapipal.com

di tutto bisogna essere coscienti dei mezzi che si hanno a disposizione, del numero di collaboratori, se si hanno strutture organizzative di supporto o meno, quanto tempo si è disposti a dedicare. Altrettanto importante è raggiungere un livello esecutivo del progetto, avendo ben chiari tutti gli step che lo compongono, tempi e costi. Abbiamo imparato che crowdfunding non significa solamente raccogliere denaro, c’è molto di più. La riuscita di una campagna di questo genere sta nella capacità di costruire una community attorno all’idea che si vuole perseguire, attivando cosi una rete di collaborazioni che permettano al progetto si di svilupparsi ma in particolare di essere generativo perché la community, una volta costituita, sarà pronta a supportare, implementare e contribuire a progetti simili. C’è molto lavoro da fare on-line ma anche molto da fare off-line, quindi per raggiungere gli obiettivi non basta scrivere un post in un portale ma bisogna credere in quello che si sta facendo. Crowdfuture e Ricostruaimoci ci hanno permesso di capire questi concetti avendo cosi la possibilità di attivarli per implementare le nostre idee all’interno di un contesto internazionale. Chiudiamo con una frase di Alessandra Talamo che secondo noi racchiude il senso dei metodi crowd: “Crowdfunding significa cominciare a pensare alle risorse intorno a noi in modo diverso, legato alla percezione soggettiva”.


Otto personaggi in cerca di progetto: esperienze di crowsourcing e crowdfunding

• http://www.masterux.it • http://www.crowdvalley.com/ • http://www.smartika.it • http://www.siamosoci.com • http://vod.blogsite.org/vod/index.php/wiky/weblog/497-crowdfunding • http://vod.blogsite.org/vod/index.php/wiky/weblog/496-crowdsourcing

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