Emanuela Arlotta
Volodeisensi Magazine
12 December 2012
N.50 Dicembre 2017 COPIA GRATUITA-www.volodeisensi.it
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Artigianato 3D Paola Mercuri
Interviste Impossibili: Traiano a cura di Patrizia Palese
Intervista a Manila Albanese a cura di Cristina Rotoloni
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ARTIGIANATO CREATIVO
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INTERVISTA A MANILA ALBANESE
INTERVISTE IMPOSSIBILI: TRAIANO
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RECENSIONE - UN ALTRO ORFEO DI PATRIZIA PALESE
24 Director: Emanuela Arlotta Art director & designer Emanuela Arlotta
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ARTIGIANATO CREATIVO "Tutto è avvenuto per caso. Vivo in casa una realtà diversa da molte altre… Mio marito è un “maker” per passione e nel suo tempo libero ama ideare, sperimentare e realizzare piccoli progetti sulla base delle sue conoscenze tecnologiche…i”.
INTERVISTA A MANILA ALBANESE “...Sono una casalinga che legge tantissimo... svariati generi e che poi ha provato a scrivere una storia tutta
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sua...”
INTERVISTA A ELISABETTA INTERVISTA A ELISABETTA SOMAGLIA
SOMAGLIA
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“La prima grossa difficoltà, che ho superato dopo anni di ricerca, è il genere da utilizzare per trasmettere ciò che avevo in mente...
INTERVISTE IMPOSSIBILI: TRAIANO “...Ad attendermi nella valle appena fuori le mura serviane, due giovanottoni che pretendono di voler vedere cosa ho nello zaino...“
RECENSIONE -UN ALTRO ORFEO DI PATRIZIA PALESE
La storia di un amore costruito nel tempo, imbevuto di quotidianità, di routine, di gesti rituali intrisi di affetto senza più un reale slancio emotivo, eppure così apparentemente solido e così tranquillizzante anche per coloro che ne sono protagonisti... “
RECENSIONE -GLI OBBLIGHI RECENSIONE - GLI OBBLIGHI DEL CUORE DI LAURA BELINZONI
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DEL CUORE DI LAURA BELINZONI
Artigianato Creativo Paola Mercuri
Come è iniziata la tua creatività? Cos’è che ha fatto “scattare la molla”? Tutto è avvenuto per caso. Vivo in casa una realtà diversa da molte altre… Mio marito è un “maker” per passione e nel suo tempo libero ama ideare, sperimentare e realizzare piccoli progetti sulla base delle sue conoscenze tecnologiche…in poco tempo mi sono ritrovata casa invasa da stampanti 3D homemade, realizzazioni di oggetti in 3D e anche robottini volanti… insomma la mia più che una passione è una conseguenza! Avevo (e tutt’ora ho) un piccolo “Fablab” in casa, un angolo dove sperimentare e creare, spesso con gli stessi macchinari creati artigianalmente. Ho cercato quindi di trarre anche io il lato positivo di una situazione che in casa cominciava a diventare insostenibile
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anche dal lato economico. Vuoi dire che creativi si può anche diventare? Certamente. E’ convinzione di moltissimi che la creatività è un dono innato anziché un talento da sviluppare, un impegno nella realizzazione di idee innovative. Esistono ormai strumenti in grado di superare ogni barriera. Basta un pò di passione e liberando la fantasia e l’immaginazione si possono avere tante soddisfazioni. Naturalmente per fare ciò occorre sapersi creare prima di tutto il tempo, che la vita quotidiana non ne concede affatto. Se ci riesci ti senti gratificata e ciò di ricarica di energie per andare avanti.
In cosa consiste esattamente il tuo artigianato creativo?
percorso che ti garantisce il maggior successo?
Bigiotteria e oggetti vari anche di arredamento realizzati soprattutto con la stampante 3D oppure con Laser Cut. Il design è realizzato utilizzando tecniche avanzate di digitalizzazione informatica. Le creazioni con la tecnica 3D vengono prodotte fondendo insieme, uno sull’altro, strati di materiale. Nel caso specifico della mia bigiotteria viene utilizzato il polilattato, un polimero ecologico e biodegradabile ricavato dal mais tramite processi di produzione eco-compatibili. Questi oggetti poi vengono lavorati a mano, con varie tecniche in base al materiale utilizzato.
Per evitare di innamorarmi di una idea solo perché mia, evito di realizzare da sola ogni creazione. E’ umano cadere in questo errore e per evitarlo cerco di lavorare in team, cercando di coinvolgere più persone per realizzare idee con efficacia. Si parte da una proposta, ci si confronta e poi si realizza. L’artigianato creativo è l’opposto di quello tradizionale, lontano dalla mentalità che tende a custodire trucchi e segreti di antichi mestieri e l’era digitale aiuta a costruire relazioni collaborative, condividendo conoscenze, risorse e strumenti per abbattere i costi, trarre nuove ispirazioni da lavori di altri e viceversa diventare fonte di ispirazione. Internet è molto importante per realizzare tutto ciò.
Quindi creatività è anche rispetto per l’ambiente. Personalmente utilizzo materiale ecologico e amo descrivere come ogni singolo oggetto viene realizzato perché ci tengo a trasmettere che ciò che si acquista non è l’oggetto in sé, ma l’energia positiva, la passione che c’è voluta nel realizzarlo. Ognuno ha una storia: dal progetto alla realizzazione finale che all’inizio avviene superando prove e difficoltà, la scelta del materiale e dei colori… Trasmettere ciò aiuta a valorizzarlo e a donare quel qualcosa in più che un prodotto commerciale sicuramente non potrà mai dare. E’ un diverso modo di fare shopping, c’è consapevolezza di ciò che si compra e si ha l’opportunità di avere contatti con l’artista che lo produce direttamente o via mail oppure tramite una pagina di Facebook dove in ogni momento si ha la possibilità di interagire. Come proponi le tue idee? Qual è il
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Che valore dai ad ognuno di questi fattori nelle tue realizzazioni: Soldi, autonomia, visibilità, libertà?
Quando si compra direttamente da un creativo si ha la certezza di che il prezzo non si gonfia, si sostiene e si premia l’artigiano, lo si gratifica. Non si sostiene per farlo arricchire, ma per farlo continuare. La visibilità è importante per essere sostenuti. L’autonomia e la libertà di produrre quel che più ti piace, collaborando con chi ha la tua stessa passione, è una piacevole conseguenza. Quali sono i tuoi obiettivi futuri? Ho iniziato da poco e tutto è stato fin da subito una costante evoluzione in ascesa. Non me l’aspettavo. Mi sono resa conto che la gente ama questo genere di artigianato e questo mi invoglia a continuare. Non so esattamente cosa realizzerò domani, ho alcune idee che metterò in pratica nel momento giusto, ma senza corse, con i giusti tempi, considerando che occorre saper lavorare con altri cogliendo da ciascuno il meglio in funzione degli obiettivi.
“Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti” La verità ha un prezzo, conosce strade inimmaginabili, talvolta sterrate e tortuose che si intersecano con paesaggi sconosciuti. Sophie si troverà a percorrere una di queste strade senza volerlo. Si troverà di fronte alla scelta, alla perdita, di fronte ad una rottura intima e profonda che potrà condurla verso una nuova consapevolezza o verso la discesa. Divisa tra due uomini molto diversi, tra i tanti dubbi e tra il difficile rapporto con la proprietaria del negozio in cui lavora si troverà inesorabilmente sommersa nel buio. Ma il destino sarà già in agguato, pronto a ridisegnare i contorni della sua vita e a condurla necessariamente verso il cambiamento. “ Sophie non riusciva a non pensarci, e prendeva quegli abiti che le sembravano ora inutili evasioni per donne senza peso, e li appendeva con forza nei guardaroba. Li guardava, poi, appesi a quelle stampelle come fantasmi senz’anima, come cornici macabre di un dolore senza fine, esteso fino all’orizzonte più lontano. Quei colori erano stonati, come i sottili raggi di luce riflessi negli specchi, che sembrava che quel giorno, invece di entrare a testa alta in quel negozio, ripiegassero verso il basso quasi spinti da una forza incontrollabile che si frapponeva tra il buio e la luce “NEI MIGLIORI STORE ONLINE
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“Mia” di Cristina Rotoloni “Un incidente cambierà la vita di Sara. Il suo presente, stravolto da un inganno, la condurrà in ospedale dove incontrerà, apparentemente per caso, due uomini attratti da lei. I due, legati dai segreti di un drammatico passato, la trascineranno nelle loro difficili esistenze. Coinvolta dal rischio, dall’attrazione, dal pericolo e dalla passione non avrà il tempo di fuggire. Sara dovrà fare delle scelte. Dovrà difendere la sua vita e salvare il suo cuore, combattuto tra il tenero complicato ragazzo drogato e l’uomo scontroso e seducente che pretende che lei sia sua.”
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mia amica, “Perché non
Intervista a Manila Albanese
scrivi qualcosa tu?” mi
.........................................................a cura di Cristina Rotoloni
“Leggo talmente tanto che alla domanda di una
sono detta: perché no?...” primo e ne sono certa non ultimo romanzo. Da cosa nasce il titolo? Ho un tatuaggio sul braccio che cita Always and Forever... per le mie figlie... è una frase alla quale sono affezionata, mi dà il senso dell’infinito... “Sempre e per sempre”... esprime un amore oltre ogni cosa. Ed è quello che volevo far provare ai miei protagonisti, nonché lettori. Narra ai nostri lettori la trama del tuo libro e cosa ti emoziona di più. Be’ diversamente da altre storie i miei protagonisti sono già innamorati ma vivono un attentato feroce durante una festa. Si scoprirà che il vero bersaglio era lei, Isabel. Isabel sa troppe cose con il lavoro che fa e questa cosa la mette in pericolo. E chi se non il suo uomo, il suo grande amore poteva salvarla, visto che è anche un Marines? La cosa che mi emoziona è seguire gli eventi che si susseguono, il fatto che anche se marzio e Isabel sono innamorati dovranno fare i conti con situazioni difficili che li costringerà a litigare fortemente ed affrontarsi.
Cara Manila, ospitarti oggi sul nostro Magazine è per me un grande onore. Sono trepidante per la tua prima pubblicazione, ma cominciamo dall’inizio. Chi è Manila Albanese?
lettrice a scrittrice?
Sono una casalinga che legge tantissimo... svariati generi e che poi ha provato a scrivere una storia tutta sua.
Leggo talmente tanto che alla domanda di una mia amica, “Perché non scrivi qualcosa tu?” mi sono detta: perché no? Tentar non nuoce e poi volevo vedere se a forza di leggere le storie degli altri fossi in grado di inventarne una io, a mio gusto.
Perché scegli di passare da accanita
“Always and Forever” è il titolo del tuo
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Dal tuo punto di vista è facile scegliere di pubblicare un libro e di rendere i tuoi pensieri accessibili a tutti? No, non è facile. Un libro è sempre una parte di te che viene fuori e che poi tutti possono leggere. E pensi... lo capiranno? E quando leggeranno le scene di sesso, cosa penseranno? Insomma non è facile mettersi a nudo, ma uno scrittore deve scrivere quello che sente senza pensare alle critiche altrimenti non uscirà mai un bel romanzo.
Dove possiamo trovare la tua pubblicazione? Ci sono eventi già organizzati in onore del tuo romanzo? Il mio romanzo è uscito questa estate su tutte le piattaforme internet tra cui Amazon con il nome di Manila Alba come autore... è stato presentato il 2 Luglio alla festa del mio paese: Marana di Montereale. Sono stati tanti gli spettatori ed è stata un’emozione incredibile.
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Lo sapevi che.... L’antro della Sibilla A cura di Patrizia Palese non appartenevano al culto di divinità particolari e non agivano in templi. I loro vaticini non erano risposte a domande, ma rivelavano il futuro in preda a visioni. Dagli storici antichi sappiamo che esistevano nove libri di profezie offerti per una somma enorme al re di Roma, Tarquinio il Superbo che però li rifiutò. A causa di questo rifiuto, la Sibilla avrebbe iniziato a bruciarli a gruppi di tre fino a convincere il re ad acquistare i rimanenti, per il timore che gli avvenimenti futuri non potessero più essere conosciuti. Nel parlare quotidiano il termine SIBILLA, evoca immagini di esseri misteriosi, un po’ inquietanti e senza dubbio in bilico fra la superstizione e l’imbroglio e per alcuni addirittura leggende prive di ogni fondamento.
di trovare i resti dei templi di Giove e Apollo, il foro, la via Sacra ed è proprio percorrendo la via Sacra che risale il colle dell’acropoli che si vedrà aprirsi sul versante meridionale, il famoso antro della Sibilla Cumana.
Non è così e il fatto che a Cuma, vicino Napoli, si può tutt’ora visitare un luogo che ci è stato tramandato come, appunto, l’antro della Sibilla, infrange parecchi scetticismi e diffidenze, ma andiamo con ordine.
Insieme alla Pizia di Delfi, rappresenta uno degli oracoli più noti e famosi dell’antichità.
Cuma fu fondata tra il 750 e il 730 a. C. e fu la prima colonia greca voluta dagli abitanti dell’isola di Eubea. L’ambiente del territorio evocava di suo atmosfere misteriose: vi erano abbondanti eruzioni sulfuree proprie dei Campi Flegrei e non mancavano lenti movimenti tellurici; in più si trovavano molte fonti termali…insomma, sembrava di essere a un passo dalla porta degli Inferi. Gli antichi, difatti, vista anche la presenza sul posto del lago Averno, pensarono che questo fosse proprio l’ingresso al mondo degli Inferi. Prima colonia greca poi città romana, chi la visita può ancora avere il piacere
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Chi la visita si troverà a percorrere una galleria lunga circa 130 metri, scavata nella collina di tufo e che riceve la luce da sei aperture rivolte verso il mare. E anche questo, ovvero una luce indiretta che forma una suggestione di alternanze di ombre e di luce, ha il suo effetto nei visitatori, figuriamoci poi in quelli di molti secoli indietro rispetto a noi.
Inoltre in essi vi erano anche formule magiche atte a proteggere in caso di calamità e facendo intervenire direttamente le divinità. Questi libri furono custoditi nel Tempio Capitolino fino all’83 a.C. quando un incendio li distrusse. Ma come potevano avvenire le visioni della Sibilla di Cuma e della Pizia di Delfi? Si sa che entrambe, prima di vaticinare, masticavano erbe probabilmente di alloro, sedendo in terra per aspirare fumi sulfurei; non le si potevano rivolgere domande e il loro parlare era libero e senza schemi, per cui lo si doveva interpretare.
Ai lati del corridoio si possono trovare delle vasche; esse servivano alla Sibilla per le abluzioni di purificazione prima che pronunciasse i suoi vaticini, i quali avvenivano sempre nell’ambiente sotterraneo a pianta rettangolare.
Ma la Sibilla non dava responsi solo verbali e scriveva a volte le sue previsioni su foglie che disperdeva al vento e che il postulante doveva raccogliere e ordinare; questo ci viene trasmesso dal poeta Virgilio e non lo si può certo mettere in dubbio.
Spiegare che cosa volesse dire il termine SIBILLA non è così semplice; di certo si sa che le Sibille erano profetesse che
Dante ricorda la Sibilla Cumana, nel XXXIII canto del Paradiso con una immagine gentile “Così al vento nelle foglie lievi/
si perdea la sentenza di Sibilla”. Ben diversamente Giuseppe Parini nel IL MATTINO, la ricorda: il suo aspetto era ripugnante e aveva atteggiamenti da invasata. La tradizione che vuole donne come profetesse, non si ferma alla Sibilla Cumana e alla Pizia di Delfi, ma vale ricordare Cassandra di Troia, amata da Apollo, il quale le concesse il dono di vedere il futuro, ma dato che la ragazza non concedeva al Dio i suoi favori, Apollo fece in modo che tutte le profezie da lei formulate non venissero credute, dimostrando così il suo pessimo carattere.
Liverpool.
Se oltre al mito vogliamo accedere a una spiegazione antropologica, possiamo dire che la Sibilla è il simbolo di una elevazione dell’essere umano a una condizione soprannaturale che gli permette di comunicare con il divino, diffondendo messaggi che altro non sono che l’emanazione di una saggezza divina e depositaria di ben più antico sapere.
Da questo primo mazzo di 54 carte derivano poi le Sibille francesi nel secolo successivo, che avevano lo scopo di predire il futuro estraendo una carta alla volta come se fosse un racconto.
E sfatiamo anche un’altra diceria.
La conclusione è che anche oggi, come ieri, si cerca sapere cosa il futuro ci può riservare…sono cambiati solo i mezzi e, decisamente, c’è meno atmosfera magica.
Le famose SIBILLE, mazzo di carte che viene ancora oggi usato a scopo divinatorio, non hanno nessun legame con
i responsi della Sibilla Cumana, essendo loro derivate dalle CONVERSATION CARDS, carte di conversazione settecentesche, dove si leggevano frasi divinatorie affiancate al disegno di allegorie (la Carità, la Religione, la Rovina ecc.) e furono create da William Robinson di
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Stesso metodo anche per i LIBRI DELLA SORTE; in essi vi erano vaticini e dopo aver espresso la domanda, si apriva a caso per avere una risposta.
“...La prima grossa difficoltà, che ho superato dopo anni di ricerca, è il genere da utilizzare per trasmettere ciò che avevo in mente.... ”
Intervista a Elisabetta Somaglia
........................................a cura di Cristina Rotoloni
mozione e i prossimi progetti sono l’attivazione del blog, della pagina facebook e la creazione di booktrailer, ebook e audio libro. Immagino che quando hai iniziato a scrivere non avevi idea del lavoro e l’impegno che avrebbe portato la pubblicazione del tuo manoscritto. Da autrice emergente, quali sono le difficoltà che hai riscontrato nel portare avanti il tuo progetto? La prima grossa difficoltà, che ho superato dopo anni di ricerca, è il genere da utilizzare per trasmettere ciò che avevo in mente. Provai a scriverlo sotto forma di romanzo, ma smisi dopo poco, insoddisfatta. Scrivere una autobiografia non mi interessava e non sarebbe interessata probabilmente a nessuno. Ho avuto poi un’illuminazione e l’idea mi è piaciuta e mi ha permesso di scrivere ciò che avevo in mente in breve tempo, avendo trovato la giusta via. Le altre difficoltà iniziali sono state legate alla strutturazione di quanto prodotto, al riordino e all’impaginazione. Cara Elisabetta ti diamo il benvenuto sulla nostra rubrica. So che hai da poco pubblicato un libro, ma prima di chiederti della tua opera vorrei porti una domanda personale. Quali sono i tuoi sogni e i tuoi progetti? Vi ringrazio innanzitutto per lo spazio che mi state concedendo. Ho sempre
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desiderato scrivere un libro, un libro un po’ particolare, che potesse essere utile anche agli altri. Ho quindi realizzato un primo sogno, che avevo nel cassetto da anni e, in primis, scrivere questo libro ha aiutato me stessa. Sogno di poter condividerlo con molte persone e di scrivere altri libri. Ora mi sto dedicando alla pro-
Non da ultima la difficoltà nel capire a chi rivolgersi per la pubblicazione. Il tuo libro edito con la Youcanprint si intitola “Io amo i colori”. Qual è la sua trama e che cosa hai racchiuso in queste pagine? Nelle pagine del libro ho racchiuso “pezzi di pensieri” per rappresentare
momenti della vita e sentimenti: la volontà è far in modo che ciascun lettore possa far propria qualche emozione, identificandosi nello scoprire all’interno del testo fatti e situazioni, probabilmente diverse da quelle che hanno dato origine al libro, come accade ascoltando una canzone. L’obiettivo finale è riassunto nel titolo “Io amo i colori”: qualsiasi evento negativo o sensazione negativa si supera con una visione ottimistica della vita, pur vivendo momenti di fragilità. La volontà positiva, anche tra le righe più drammatiche, è sottolineata dalla struttura del libro, arricchita da foto e immagini a colori. La copertina è molto intuitiva. E’ stata una tua idea? Com’ è nata? L’ho creata completamente in autonomia, partendo da una foto, fatta quest’estate a Barcellona, che rappresenta una scultura moderna formata da lattine colorate, con una scritta in spagnolo che significa “La vita è così, piena di luce, piena di colore, un fiore che si apre nel centro del tuo cuore” e racchiude quindi, in un’immagine, scoperta per caso, ciò che vuole trasmettere il libro. Nel salutarti ti pongo un’ultima domanda. Stai già pensando di scrivere un altro libro? Ho già iniziato il secondo libro, con gli stessi obiettivi del primo, con l’idea di elaborarlo sempre con uno stile un po’ particolare, anche includendo una parte grafica, forse retaggio della mia formazione. E’ nato da una parola, che sarà anche il relativo titolo, che ha un grande significato nella vita di tutti noi. Ma non voglio anticipare niente e spero sarà una sorpresa al più presto...
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E N I L N O CHEF alese
atrizia P P i d a r u c a
MELANZANE RIPIENE INGREDIENTI PER 4 PERSONE -4 melanzane -salsiccia sgranata gr 200 -mozzarella gr 400 - parmigiano grattuggiato gr 100 -capperi gr 20 -salsa di pomodoro gr 200 -basilico, olio extravergine di oliva, sale, pepe q.b. Lavare le melanzane e tagliarle a metà nel senso della lunghezza; cuocerle in forno a 200 gradi per 15 minuti. Toglierle dal forno, lasciarle riposare per 10 minuti e con un cucchiaio estrarre la polpa lasciando intatta la buccia. Tagliare a dadini la polpa delle melenzane e la mozzarella, disporre il tutto in una zuppiera insieme alla salsiccia sgranata, i capperi, la metà del parmigiano, la salsa del pomodoro, olio, basilico, sale, pepe e unire bene tutti gli ingredienti. Adagiare il ripieno nelle bucce delle melanzane, cospargerle con il parmigiano rimasto, disporre in una pirofila e cuocere in forno a 180 gradi per 15 minuti.
POMODORI VERDI SOTT’OLIO ALLA CALABRESE INGREDIENTI: -pomodori verdi un chilo -una cipolla di Tropea -3 spicchi d’aglio -origano q.b. -aceto un litro -vino bianco un litro -olio extravergine di oliva q.b. -sale grosso q.b. Tagliare i pomodori a fette spesse, disporli in una terrina, cospargerli di sale grosso, lasciarli riposare per 2 ore e dopo eliminare l’acqua di vegetazione. Unire l’aglio e la cipolla affettati, versare l’aceto e lasciarli in infusione per 24 ore; sgocciolarli, sciaquarli nel vino bianco, disporli nei vasetti, sterilizzati precedentemente in acqua bollente, ricoprili con uno strato di origano e con l’olio fino all’orlo. Chiudere i vasetti ermeticamente e lasciarli riposare per due mesi in luogo asciutto e al buio prima di consumarli. Possono essere serviti come antipasto accompagnati da alici sott’olio e tonno, gamberi o polpetti in salamoia
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INSALATA DI SALMONE E BRANZINO INGREDIENTI PER 4 PERSONE: -Polpa di salmone gr. 200 -Polpa di brazino gr. 200 -Un cespo di insalata riccia -2 finocchi -Olive nere gr. 100 -Pinoli gr. 20 -Capperi gr. 40 -Uno scalogno -Una foglia di alloro -Pomodori gr. 300 -Un limone -Mezzo bicchiere di vino bianco -Olio extravergine di oliva, sale, pepe q.b. Lavare e pulire le verdure. Tagliare i pomodori a spicchi e finocchi a fettine. Pelare lo scalogno, dividerlo a metà, disporlo in una casseruola, coprire con l’acqua, versare il vino bianco, aggiungere l’alloro, mettere sul fuoco e cuocereper 20 minuti. Salare la polpa di salmone e di branzino. Immergerle nel brodo bollente preparato e cuocere per 15 minuti, sgocciolandoli alla fine e lasciare intiepidire. Preparare una salsa con il limone, olio, sale, pepe, olive e capperi. Disporre gli ingredienti nel piatto di portata sopra un letto di insalata riccia, pomodori e finocchi e condire la preparazione con la salsa.
PETTI DI POLLO AL LIMONE E CAPPERI INGREDIENTI PER 4 PERSONE: -8 petti di pollo -2 limoni -capperi gr 30 -prezzemolo, olio extravergine, sale q.b.
Prima di tutto sciaquare i capperi, tritarli grossolanemente una parte e disporli in una ciotola con il prezzemolo spezzettato. Appiattire i petti di pollo con il batticarne, rosolarli in una padella con l’olio su entrambi i lati per 5 minuti, cospargerli con il trito di capperi e prezzemolo, irrorarli con il succo di un limone, salare e continuare la cottura per qualche minuto. Disporre i petti di pollo nel piatto da portata, condirli con il fondo di cottura e insaporire il tutto con il succo del limone rimasto insieme a fettine di limone, i capperi e rametti di prezzemolo.
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Gente di montagna di Anna Maria Dall’Olio Gente di montagna, dispersa vecchia uggiosa. Scuole comuni poste, inutile spesa. Sciupa il panorama il centro assistenziale. Pubblicotrasporto orrido, specie se son treni. Antidemocratiche polizia e forestali. Al bosco chi appiccherà fuoco. Neve così romantica, quale spalatura. Tutta l‘illuminazione stradale solo inquinamento luminoso. Così sublime sepolcreto. Senza albe. Tutti tramonti. Silenzio. Pace. Niente. *************************
Guerra di Bosnia di Anna Maria Dall’Olio Su giovani su vecchi polvere attese notte discese. Scontri. Spari. Sogno strozzato. Bestemmia vinse. Preghiere sgozzate. Carni frugate carni violate. Stille d’odio lava di guerra. Alla luce metalliche radici. Sgretolate le apparenze felici. Aspri frutti dopo la notte. Riflesso d‘ovest sempre più distante. Lacere madri gravide di sangue.
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Immersi di Anna Maria Dall’Olio In globale immondizia immersi. Dicono, usate i vecchi, dicono, usate i giovani. Sotto il giogo, greci. Trent’anni. Non contrastammo la tortura non contrattammo l’esecuzione. Questi sassi monti coste queste scarse case erose culle tombe glorie sconfitte. Mesi trecentosessanta egoismo globale avanza resistenza resist **************************
L’annaspo. L’attacco. di Anna Maria Dall’Olio Trovasti l’anima mia sul selciato candele cadute muro crollato vasi di tristezza sconvolta. Con mani pazienti d’uomo sapiente d’improvviso impavido imponente rovi intricati recidesti. Dall’anima mia potasti la morte: prima con grida la riconoscesti poi la strappasti con disperazione.
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Concerti Dicembre 2017 a cura di Patrizia Palese 18/12 Stadio - Milano -Teatro Dal Verme 19/12 Biagio Antonacci - Genova RDS Stadium 19/12 Carmen Consoli - Reggio nell’Emilia - Teatro Romolo Valli 19/12 Elio E Le Storie Tese – Assago Mediolanum Forum 19/12 Fiorella Mannoia – Varese -Teatro Openjobmetis - Teatro Mario Apollonio di Varese 19/12 Harlem Gospel Choir – Bologna - Teatro Duse 20/12 Fiorella Mannoia - Reggio nell’Emilia - Teatro Romolo Valli 20/12 L’aura – Milano - La Salumeria della Musica
22/12 Ron – Tolmezzo - Teatro L. Candoni
27/12 Vinicio Capossela – Cesena Vidia Rock Club
22/12 Umberto Tozzi – Milano - Fabrique
28/12 Daniele Silvestri – Roma - Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
22/12 Vinicio Capossela – Torino OGR Torino 23/12 Biagio Antonacci sull’Adda -Live Club
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28/12 Gigi D’alessio – Napoli - Teatro PalaPartenope
Trezzo 28/12 Nicola Piovani – Roma - Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
23/12 Harlem Gospel Choir – Trieste - Politeama Rossetti - Sala Assicurazioni Generali
29/12 Biagio Antonacci – Acireale Pal’Art Hotel
23/12 Modena City Ramblers – Cervia - Rock Planet
29/12 Coez – Maglie - Industrie Musicali
21/12 Biagio Antonacci – Torino - PalaAlpitour (Ex Palaolimpico)
29/12 Daniele Silvestri – Roma - Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
23/12 Prophilax – Ciampino - Orion 25/12 Gemitaiz – Firenze - OBIHall
30/12 Biagio Antonacci – Acireale Pal’Art Hotel
21/12 Biagio Antonacci – Torino - PalaAlpitour (Ex Palaolimpico)
25/12 Vinicio Capossela – Gattatico - Circolo Arci Fuoriorario - Ingresso Riservato ai soci Arci
30/12 Daniele Silvestri – Roma - Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
21/12 L’aura - Roma - Auditorium Parco della Musica - Studio Borgna
26/12 Gigi D’alessio – Napoli -Teatro PalaPartenope
31/12 Renzo Arbore – Perugia - PalaEvangelisti
21/12 Meg – Roma - Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
26/12 Nicola Piovani – Roma - Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
21/12 Samuel – Torino -Hiroshima Mon Amour
27/12 Biagio Antonacci – Pescara Palasport Giovanni Paolo II
22/12 Fiorella Mannoia –Padova Gran Teatro Geox
27/12 Coez – Parma - Campus Industry Music
22/12 Harlem Gospel Choirì – Trieste -Politeama Rossetti - Sala Assicurazioni Generali
27/12 Gigi D’alessio – Napoli - Teatro PalaPartenope
20/12 Ludovico Einaudi – Torino - Auditorium del Lingotto G. Agnelli
22/12 Raphael Gualazzi – Milano - Teatro Dal Verme
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27/12 Nicola Piovani – Roma - Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
Piccole fiabe per grandi sognatori è la somma di sei brevi fiabe, raccolte in un unico, imperdibile, volume. L’autrice, Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla tenera limpidezza è in grado di catturare il cuore di grandi e piccini sin dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori più grandi l’emozione di sentirsi ancora una volta bambini e ai più piccoli, avventure, magia, emozioni, sogni ma, soprattutto, importanti insegnamenti di vita. LINK PER L'ACQUISTO 19
Interviste Impossibili
a cura di Patrizia Palese
Traiano
Non è stato facile ottenere il documento per accedere al volo esclusivo; tanti uffici dove far verificare che io ero proprio io e che non avevo nessuna intenzione di creare confusione…persino un controllo di equilibrio psichico ho dovuto subire e “subire” è la parola giusta: non è affatto piacevole mantenere la calma mentre quattro entità che non vedi, ma che sai che ci sono, continuano a farti domande a raffica anche su argomenti che i più penserebbe sciocchi e superficiali (la Carbonara vuole il guanciale o la pancetta? Quando si può dire riuscito l’innesto di una pianta da frutto? …e altre amenità similari), ma alla fine eccomi qua. Ho il mio bel lasciapassare che mi permetterà di accedere al volo esclusivo per andare a intervistare chi nella Storia è riuscito a diventare universale…
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ed ora primo bollo; destinazione: la corte imperiale di MARCO ULPIO NERVA TRAIANO! Ad attendermi nella valle appena fuori le mura serviane, due giovanottoni che pretendono di voler vedere cosa ho nello zaino; beh, anche loro hanno ragione, ma quando cominciano a parlare mi rendo conto di aver ignorato un grandissimo problema: la lingua! Loro parlano latino e credo nemmeno tanto corretto e velocissimo…li guardo preoccupata e poi il santo protettore dei giornalisti mi illumina: prima di partire ci avevano dato a tutti delle cuffiette e una specie di scatola che io, nell’euforia di incontrare Traiano, avevo sottovalutato; quella “scatoletta” altro non è che un traduttore simultaneo di lingue, anche quelle cosiddette morte. Inserisco le cuffiette
e accendo la scatoletta. I due giovanottoni mi guardano cauti, ma quando oltre a comprenderli, rispondo nella loro lingua, sorridono…chi l’ha detto che i romani antichi erano rozzi e incivili? Mi fanno vedere una lettiga; secondo loro dovrei salirci; cerco di far capire che per me camminare non è mai stato un problema, ma niente da fare: devo salire sulla lettiga. E si arriva finalmente, dopo sussulti e sobbalzi, davanti a un palazzo enorme. Un po’ di emozione, ma il più è fatto…e invece no! I miei vestiti non sono adatti (hanno anche ragione… la prossima volta mi adeguo meglio) e sono spogliata e rivestita da alcune ragazze con una velocità a dir poco assurda…e sempre con i giovanottoni che aspettano oltre la porta che non ci pensano proprio a girare la testa da un’altra parte. Ed ora si aspetta. Poi arriva lui, senza squilli di tromba, a grandi passi e quando faccio l’atto di alzarmi, mi fa cenno di stare comoda, proprio lui, che succedette a Nerva e che precederà Adriano, il grande Optimus Princeps Traiano. “ Maestà, no, mi scusi, Dux…sto iniziando malissimo, ma sa, nel mio tempo certi titoli non sono proprio usati molto… oddio Dux qualche decennio fa sì, ma con ben altri significati…insomma, non vorrei mancarle di rispetto…mi dica lei come posso chiamarla” “Traiano, Pater Patriae, andrà benissimo” “Per prima cosa volevo ringraziarla per avermi voluto concedere il suo tempo, Traiano Pater Patriae (chissà perché mi viene quasi naturale abbassare il capo e vedo che lui sorride compiaciuto). Diamo qualche notizia biografica per i nos-
tri lettori: nasce il 18 settembre del 53 d.C. e la storia lo ricorda come appartenente alla dinastia degli imperatori adottivi, in quanto fu adottato dal suo predecessore Nerva, e ci risulta figlio di Marcia, iberica, e di Marco Ulpio Traiano di Todi. Inoltre si sposò con Plotina, dalla quale non ebbe discendenza” “Tutto giusto, anche se il mio predecessore merita ampiamente il titolo di imperatore che lei, inavvertitamente non ha citato (uff se è pignolo…è proprio della Vergine!) e per quanto riguarda la discendenza, a mia volta, adottai Publio Elio Traiano Adriano, anche se molti hanno sussurrato che fu Plotina a decidere per me, ma sa, mi creda, la mia sposa fu illuminata nello scegliere il mio successore… e poi, sa come succede nelle famiglie… c’è sempre qualcuno che deve decidere anche per chi non c’è…e io ero spesso assente, ma visti i risultati non fu poi una scelta sbagliata (Per me ha anche l’ascendete della Vergine! Devo stare più attenta: corregge 2 parole su 3!)” “Possiamo dire che lei inaugura la serie degli imperatori con origine provinciale? (Sorride, meno male…andiamo avanti) e che il suo regno durò dal 98 al 117 d.C.?” “ Come viene detto in tutti i libri di storia, ma quello che non viene detto con altrettanta attenzione, è che guadagnai sul campo di battaglia, l’onore di essere adottato dall’imperatore Nerva nel 96… combattere per la grandezza di Roma era molto di più, per alcuni di noi, che partecipare a una guerra di conquista: era dimostrare, con la propria vita, l’amore per un impero che dava lustro a tutto il mondo…e questo Nerva, l’imperatore Nerva, lo comprese…fui davvero un valente militare, ma soprattutto fui un comandante amato dai soldati e dal popolo…io ho sempre amato Roma e l’ho dimostrato in ogni momento della mia vita e del mio impero. Fu per questo che con i miei soldati arrivammo fino all’Armenia, alla Mesopotamia, alla Dacia al regno di Nabatea; dividevo con loro ogni cosa, compreso il freddo e i disagi. Con me l’impero romano raggiunse la massima estensione…” “Quasi sette milioni di chilometri quadrati…un grande primato davvero” “Un primato anche per la cultura che ho voluto portare nelle province romane, senza dimenticare però la mia Roma,
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dove feci costruire …” “… le Terme, dove migliorò il Foro annettendovi i Mercati e facendo erigere la famosa Colonna, senza tralasciare…” “Lo sappiamo tutti quello che feci e forse con le domande giuste i suoi lettori potranno sapere altro…(sorride, ma ha capito che lo stavo incensando…che non fosse stupido lo si sapeva, ma che fosse così sottilmente astuto un po’ meno)” “Ha ragione…solo che secondo i suoi contemporanei e anche secondo molti storici moderni, lei viene ricordato come uno degli statisti più completi, ma soprattutto più parsimoniosi…come si può risparmiare favorendo battaglie di conquista e facendo costruire edifici ed opere come quelle che lei intraprese e portò a completamento?” “Ha ragione, le due cose sembrano non andare d’accordo, ma se ci pensa un attimo può capire che invece è molto semplice. Intanto ho sempre diviso la mia vita privata dagli interessi dell’impero. Il potere fine a sé stesso non è mai riuscito a incantarmi; per me prima ancora della mia persona veniva la Legge ed è per questo che tutti i cerimoniali assurdi furono da me eliminati” “Si riferisce all’abbraccio del piede, al baciamano e…” “Sì, esattamente e anche ad altre inutili dimostrazioni di rispetto e devozione, che oltre a un grande uso del denaro pubblico, non mi davano nessuna certezza di onestà nei miei confronti. Quello che volevo era essere l’imper-
atore di tutti, senato, soldati, popolo e per fare questo dovevo garantire una assistenza per loro oculata; non feci grandi riforme, ma fui molto attento a come si spendeva il denaro pubblico. E sopra a tutto questo, c’era il rigore della conoscenza dei fatti: nessuna vendetta e solo punizioni giuste e sempre con prove certe e con processi veloci…anche questo era un risparmio di denaro pubblico” “Ebbe un grande atto di coraggio allorché fu nominato imperatore e sostituì uomini non trasparenti, riducendo alla metà il tradizionale donativo per celebrare la sua ascesa al trono; era la prima volta che accadeva” “Qualcuno doveva pur iniziare…e poi non vedo molto onore in questo; se ci pensa bene feci solo il mio interesse. Non capisce? Ma è così chiaro: ridando la libertà a chi era stato ingiustamente imprigionato, restituendo le proprietà private confiscate da Domiziano (notare che non gli dà il titolo di imperatore), in questo modo la mia popolarità crebbe a dismisura sia fra il popolo che nel senato…e in questo modo ero più sicuro anche dal punto di vista fisico, contro eventuali sicari (in effetti non fa una grinza!). E per essere certo di non creare malumori, cosa feci?...delegai ai “padri coscritti” il governo per le province romane e ottenni con una sola fava due piccioni: il loro entusiasmo per la scelta fatta nei loro confronti invece di altri e la sicurezza che pur di mantenere
il privilegio ottenuto, avrebbero governato al meglio” “Ma lei era così sicuro che si sarebbero comportati in maniera giusta?...era molto fiducioso o solo molto ottimista?” “Nessuno dei due. Il mio controllo sul loro operato fu sempre forte e continuo e tenni per me il permesso di edificazione di edifici ad uso pubblico…non può immaginare quanti senatori colpevoli del reato di concussione smascherai” “Certo che ne aveva di cose da fare…e tutto da solo…non dormiva mai? Non si concedeva nessuno svago?” Mi guarda come se volesse capire se la domanda nasconda altro “I miei svaghi, come li chiama lei, appartenevano a me e non all’imperatore e non mi hanno mai distolto dai miei doveri e comunque proprio per evitare di commettere errori, istituii il Consilium Principis, dove i migliori giuristi del mio tempo, come Tizio Aristone per esempio, dovevano giudicare gli abusi contro il patrimonio pubblico…certo, uomini indegni ne vennero fuori molti, ma poi il senato diede loro sentenze blande…a volte è più facile lottare contro il reato che contro le istituzioni (come ha ragione!)” “Mi rendo conto che quando ascese al potere si trovò a dover districare più di una matassa…non pensò mai che forse avrebbe fatto meglio a essere un ottimo comandante? Insomma, non si pentì mai di ciò che aveva accettato?” “Ma io non avevo accettato, come dice
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lei, proprio nulla! Io ero stato chiamato a dare prova del mio amore per Roma e l’impero e per impero non si intende solo, come ha detto prima, territori vasti, fasti e ricchezze: per impero si intende, IO intendo, popoli, genti, persone che debbono essere protette e a cui si deve dare la possibilità di vivere una vita degna. Per questo bandii i tempi lunghi nei processi, non furono più prese in esame le accuse anonime e in mancanza di prove concrete o dubbi, vietai le condanne, anche nei confronti dei cristiani, benché per me erano quanto mai fastidiosi con le loro superstizioni e la prova è che lo ripetei più volte a Plinio il giovane nel momento in cui fu nominato governatore di Bitinia: solo accuse certe e prove sicure. Ecco perché feci in modo che fossero emanate leggi a favore della piccola proprietà contadina affinché il latifondo non diventasse un problema. E anche qui feci il mio interesse: un popolo consapevole di essere nel cuore dell’imperatore, non farà mai nulla di nocivo contro l’imperatore stesso.” “Sa che penso? Che forse dovrebbe fare un salto nel mio tempo…sapesse quanti furbetti ci sono…quello che dice non solo è giusto, ma è semplice da mettere in pratica” “Proprio semplice non direi…diciamo che con una mano davo e con l’altra prendevo…mi spiego meglio: nel caso della piccola agricoltura se fornii i mezzi ai coloni per il lavoro dei campi, dovevo anche ricevere un ritorno che doveva
provenire dai loro raccolti a saldo del debito, il famoso “colonato”, ma questo doveva essere controllato dall’impero e di conseguenza si doveva impedire che gli esattori depredassero i coloni e che i latifondisti esigessero più del dovuto proprio per scongiurare il pericolo dell’abbandono delle terre e soprattutto del mancato guadagno per le casse dell’impero…mi creda, un lavoro molto vigile…e poi si chiedono come mai mi invecchiai precocemente…” “Fu per questo che a un certo punto fece bruciare i registri delle tasse arretrate alleggerendo la pressione fiscale nelle province?” “Quando non se ne viene a capo, conviene fare un passo in più per poter procedere; continuare a pretendere riscossioni da gente che non aveva del necessario, voleva dire perdere tempo e incattivire i cittadini. Molto meglio iniziare da capo dimostrando la buona volontà da parte dell’erario concedendo dei prestiti che poi sarebbero stati pagati da associazioni o cooperative, come infatti accadde” “Non mi convince…vuole apparire come un freddo calcolatore quasi un commerciante, che tanto dà e tanto vuole ricevere, ma la storia ci ha trasmesso altro. Lei, Traiano, Pater Patriae, sacrificò parte del suo patrimonio personale per sostenere l’assistenza di centinaia di bambini e giovani bisognosi, e fece istituire l’INSTITUTIO ALIMENTARIA per questo; non neghi, è scolpito sull’arco di Benevento
e si può vedere ancora oggi la distribuzione di viveri alla popolazione, soprattutto ai bambini” “Non mi sogno assolutamente di negarlo, ma secondo lei come potevo garantire la solidità di un impero se la classe dei giovani e dei bambini non avesse avuto il giusto sostentamento? Non sono gli anziani che possono reggere il potere e nemmeno gli eserciti…forse nemmeno l’imperatore…il futuro appartiene ai giovani e loro debbono essere tutelati prima degli altri. E quando dico giovani e bambini da tutelare, non mi riferisco solo a chi abbia natali certi e illustri; ecco perché era necessario creare collegi e orfanatrofi per i figli illegittimi e per gli orfani dei soldati; dovevano avere un sussidio mensile e una istruzione adeguata, perché dopo di me ci dovevano essere maestranze abili e capaci, ma soprattutto dovevano avere fiducia nelle istituzioni” “E il denaro per tutto questo fu facile trovarlo?” “Assolutamente no e da qui la necessità delle campagne militari che così avrebbero pacificato i confini e ottenuto oro e argento per le riforme… di questo il mio successore ne fu testimone” (in effetti Adriano, anzi l’imperatore Adriano, ereditò un impero economicamente in attivo). “Vogliamo accennare alle sue conquiste?” “E perché? Un lungo elenco di terre che furono sotto l’egida romana…diciamo che durante il mio impero c’era un solo popolo…però possiamo parlare, per esempio, di un’arma che introdussi nelle
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mie ultime campagne militari la carrabalista…potrei dire con orgoglio che creai l’antenato del vostro cannone da campagna…mi fruttò molte vittorie” (per la prima volta lo vedo disteso soddisfatto) Due ragazze entrano portandoci dei calici; il profumo del liquido rosso scuro è molto intenso. Capisco che il tempo è scaduto. Avrei voluto fare a Traiano altre domande, ma lo vedo guardare con interesse una delle due ragazze…sì, devo proprio andare via e mentre bevo lentamente un vino con un retrogusto di miele, faccio per alzarmi. Un gesto quasi impercettibile di Traiano, fa avvicinare i due giovanottoni che mi scortano verso l’uscita. Mi volto per salutare, ma vedo che il grande Traiano è impegnato a carezzare la gamba della ragazza che lo lascia fare. E pensare che Dante lo pone in Paradiso nel cielo di Giove fra i sei spiriti giusti che formano l’occhio della mistica aquila. Ma se ci si pensa bene il suo essere è quanto di più giusto possa esserci in un uomo: morale e desiderio e mi viene in mente l’aneddoto che si racconta di lui, dove si racconta di una matrona che andò da Traiano accusando il marito assente di maltrattamenti e di averla ridotta in povertà: “Vedi”, gli disse “come sono ridotta? Un tempo ero grassa e ora, per i cattivi trattamenti di lui, sono sparuta e magra. E si è mangiato tutto il mio avere!”. “E che importa a me di questo?” rispose l’imperatore. “Non è tutto”, riprese la donna, “dice sempre male del tuo governo e critica aspra-
mente ogni cosa che fai”. E l’imperatore: “E che importa a te di questo?” e mentre sulla lettiga faccio ritorno verso la pianura dove c’è il mio aereo speciale, la mia attenzione si ferma sulla porta della sua residenza. Sopra di essa c’è scritto PALAZZO PUBBLICO e capisco perché è stato così semplice incontrarlo: chiunque poteva entrare e a volte senza appuntamento se si voleva da lui ottenere giustizia e a chi gli faceva notare che ciò presentava dei rischi lui rispondeva “Tratto tutti come vorrei che l’Imperatore trattasse me, se fossi un privato cittadino” Sono di nuovo a casa; avrei voluto conservare almeno una fibula di quegli abiti, ma come velocemente mi avevano vestita, così altrettanto velocemente mi avevano fatto indossare di nuovo i miei abiti. Lo sguardo mi cade su una foto, quella della sala d’ingresso della Corte Suprema a Washington, dove la statua della giustizia ha il volto di Traiano. Ecco la domanda che avrei voluto fargli: “Ma quando l’8 agosto del 117 in Cilicia lei comprese che stava morendo, che cosa provò?”…ma poi è morto veramente?
Un altro Orfeo... di Patrizia Palese Recensione a cura di Emanuela Arlotta sua interiorità, riuscendo a penetrare la barriera del conformismo in cui Giulio era immerso, andando a frugare nella profonda essenza dell’anima del protagonista, lasciandolo inerme, e senza protezione, e spingendolo, seppur senza volerlo, a rivoluzionare la sua vita e quella di chi aveva fino ad allora vissuto con lui o intorno a lui con la consapevolezza e forse la certezza di quel che sarebbe stato il domani La ‘vista interiore’ può rimanere in attesa per anni, o anche per tutta la vita, nascosta negli angoli più bui della nostra esistenza, o può improvvisamente essere risvegliata, come nel caso di Giulio, senza più possibilità di evitarla, né di reprimerla. Può tornare a ‘funzionare’ anche solo inciampando in una forte passione capace di sommergere per sempre il muro delle barriere interiori, e lasciando fuoriuscire la vera essenza e il vero sentire di chi ne viene travolto.
La storia di un amore costruito nel tempo, imbevuto di quotidianità, di routine, di gesti rituali intrisi di affetto senza più un reale slancio emotivo, eppure così apparentemente solido e così tranquillizzante anche per coloro che ne sono protagonisti. Un amore consolidato e intrappolato nella rete dei rapporti familiari, condiviso dagli amici, uno di quei rapporti il cui approdo certo non può non essere il matrimonio. Ed è proprio questo il motivo che spingerà Giulio e Laura a imbattersi in una casa con un giardino pieno di mandarini, il cui odore inebria totalmente i sensi e la cui atmosfera spinge quasi chi vi abita o chi ne calpesta il suolo per un attimo,
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a entrare in una dimensione lontana da quella caotica e stressante della città. E proprio questo scenario di pace fa da preambolo a ciò che accadrà e si svolgerà successivamente nelle vite dei due giovani che volevano fare di quel luogo la dimora della loro vita futura ùGiulio, il protagonista, finisce, suo malgrado, per porsi degli interrogativi. In particolare l’incontro con una fantomatica donna, molto legata proprio a quella casa, la cui anima libera ed eccezionalmente carica di un’emotività palpabile, tangibile, riesce ad accendere in lui quella luce che nessuno prima era riuscito a far emergere. La luce della
Tante le domande, tanti i personaggi coinvolti in questi mutamenti, tante le riflessioni che l’autrice incanala con maestria attraverso la storia, attraverso i protagonisti, ognuno con un carattere ben definito. Tanti i particolari descritti con grande cura, quasi fosse una sceneggiatura. Tanti anche i personaggi che si interfacciano casualmente con quelli principali e che spesso fanno da preludio ad avvenimenti che si verificano successivamente o ne innescano dei ricordi. Molto ben scritto e molto scorrevole, accattivante e avvolgente, un bagno alla fonte della vita che tutti noi dovremmo fare di tanto in tanto, risvegliando quel torpore che troppo spesso ci anestetizza.
Gli obblighi del cuore di Laura Belinzoni quelle notti in cui, svegliandoti, ti chiedi se hai dormito davvero o no. Dal carico di stanchezza che immediatamente le cadde sulle spalle, si rese conto di non essersi mai davvero addormentata, ma di avere riprodotto e rielaborato in un ciclo continuo di sogni convulsi le emozioni sconvolgenti accumulate soprattutto nell’ultima settimana. Dalla cucina proveniva un sottile rumore di stoviglie. “Possibile che Nora sia già qui?” pensò mentre apriva le imposte; intanto sentì i passi di sua madre salire le scale e dal rumore capì che aveva già indossato le scarpe di vernice nera che usava solo nelle grandi occasioni. Le aveva comprate quando lei era ancora bambina quelle scarpe e le aveva indossate due o tre volte soltanto. Da piccola Linda le adorava e e non vedeva l’ora di crescere usarle lei. Adesso, però, non gliene importava più nulla. Si annunciava una splendida giornata di fine aprile: infatti, appena scostate le persiane, il primo sole del mattino invase la stanza di una luce sottilissima e pallida mentre nell’azzurro pallido del cielo morivano le ultime tracce dell’alba. Si fermò ad ammirare questo spettacolo che le diede un attimo di tregua ma, una volta chiusa la finestra, la stessa angoscia che aveva cercato invano di dominare durante le ultime due setti La felicità non è un dovere perché ognuno va a cercarsela dove vuole.
Erano le sei e mezza in punto quando la pendola del salotto diede il solito rintocco. Linda si svegliò di soprassalto come le succedeva ormai da una settimana e le prime due cose a cui pensò erano che giorno fosse e cosa avrebbe dovuto fare. Si mise seduta sul letto: le faceva male dappertutto. I muscoli rigidi come cavi d’acciaio. Era stata una di
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Recensione - Innamorarsi di una stella di Tina Reber
........................................a cura di Manila Albanese
Una ragazza come tante... Un ragazzo come nessun altro. Avete mai desiderato che un libro non finisse mai? Dire diverso, coinvolgente... è davvero troppo poco! Quante volte, da ragazze, abbiamo sognato di incontrare l’idolo dei nostri sogni? E che magari, lui si innamorasse di noi? Vi siete mai chieste, oltre alla notorietà, quanta sofferenza ci sia nel perdere la propria privacy? Quanto deve essere difficile mangiare un gelato con qualcuno ela guardia del corpo al nostro fianco, mentre i paparazzi fuori distorcono la realtà? Questo libro ci fa capire cosa c’è dall’altra parte della medaglia. Intensissima storia d’amore, tra la ragazza della porta accanto e la Star del momento. Che dire? Straordinario... avrei voluto che non finisse mai! Tina Reber è stata una gran bella scoperta... fluido il modo di scrivere, a volte un po’ troppo corrente, ma è quello che attira noi lettrici... una storia, che ci sembra vera!
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Recensione - L’uomo di neve di Jo Nesbo
........................................a cura di Manila Albanese
Uscito al cinema il 12 ottobre 2017, con buoni incassi già nelle due prime settimane, “L’uomo di neve” è il film tratto dal libro scritto da JØ NESBO. Ed io, che sono una lettrice nata, non potevo non andare subito a leggermi il testo. Sarà un mio difetto ma preferisco sempre leggere, prima di vedere... Il giallo è ambientato nella fredda Norvegia, dove insieme alla caduta della prima neve, misteriosamente combacia la scomparsa di una donna. Il commissario Harry Hole dovrà combattere una dura battaglia. Scelto dal serial killer, che lo sprona a cercarlo tramite una lettera, sembra arrivare sempre vicino alla risoluzione del caso, che invece ogni volta, si fa più complicato. Perché uccide alla caduta della prima neve? Perché sul luogo del delitto, l’ispettore trova sempre un pupazzo di neve? Tantissime domande e nessuna risposta per il nostro poliziotto temerario. Bellissimi i personaggi che si incastrano tra loro come un enorme puzzle, carichi di tanti sentimenti e soprattutto di tanti segreti. Il libro ti trasporta dentro la storia, ti fa battere il cuore, ti confonde... ti lascia entrare nel suo gioco psicologico. “...Presto nevicherà. E allora i pupazzi di neve torneranno. E quando la neve si scioglierà, avrà portato qualcosa con sé. Quello che dovrai chiederti è: Chi ha fatto il pupazzo? Chi fa i pupazzi? Chi ha dato alla luce The Murri? Nemmeno l’uomo di neve lo sa!...” E allora, l’unica cosa che ci rimane è leggere questo coinvolgente giallo e aver paura della prima neve... perché presto... nevicherà!
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Graceful books
Ciao a tutti dopo molto tempo che pubblico recensioni in questo bellissimo Magazine, ho deciso di presentare Graceful Books Questo è il mio sito www.gracefulbooks.com Sei uno scrittore? Un pittore? Un musicista? Un poeta? Graceful Books aspetta te! La tua opera video presentata da Mariagrazia Talarico Graceful Books è uno spazio di video presentazioni di opere letterarie, musicali, pittoriche e altro, edite e inedite, in formato digitale o cartaceo. Le video presentazioni verranno pubblicate su you tube, FB, sulla community letteraria Volodeisensi e possibilità di inserimento su altri blog e ovunque l’autore desidera postare il suo video. Con un attento lavoro di analisi Mariagrazia Talarico presenta, commenta, analizza l’opera e il profilo dell’autore. Il montaggio video è interamente dedicato a far conoscere ciò che viene proposto. Graceful Books è uno spazio per promuovere scrittori e artisti. I libri su richiesta dell’autore verranno devoluti in biblioteca. Le video presentazioni scritte verranno divulgate su alcuni portali web e articolo sul magazine Volodeisensi e prossimo blog Graceful Books. Le video presentazioni in audio cercano una radio!
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Rubrica... libri
Cristina Rotoloni
Ciao cari lettori. Il periodo di silenzio mi ha portata a provare una forte nostalgia e ho ripiegato su vecchie letture. Insomma... si lavora così tanto che a volte, ci si scorda il bello della vita... le nostre passioni. Allora ho deciso di dedicarmi un po’ a me. Cosa ho fatto? Semplice, ho preso il plaid (quello delle vecchiette lo avete presente?) e mi sono “stravaccata” sul divano con una bella tazza fumante di tisana al mirtillo e poi ho preso un libro dalla mia libreria. Uno di quelli che non sfogliavo da un po’! In verità ne ho molti di nuovi da leggere, ma volevo provare determinate sensazioni e sono andata sul sicuro. Ho iniziato, perché non mi sono fermata ad un romanzo solo, dalla lettura per ragazzi. Il primo è stato: La piccola principessa di F.H Burnett. Questo libro è sempre capace di farmi sognare, mi sento migliore quando finisco di leggerlo. E’ come se avessi imparato qualcosa in più. Poi sono passata a: Anna e il segnale del re di Le Notre. A parte il forte odore delle vecchie pagine ingiallite, lo trovo un testo avventuroso che mi porta alla mia adolescenza e alle fantasie di quell’età. Qualche giorno di pausa dovuto all’orario full-time che mi ha impedito di leggere e ho preso in mano un altro volume, questa volta un po’ più da adulti, ricco di allegria e spensieratezza. Ho scelto: Emma, Emma di Mariangela Gigli. Ho perso di vista l’autrice emergente di questo romanzo creato sulla falsa riga dei “Cesaroni”. Sì! Giusto, il film, proprio quello! Il testo mi fa ridere e piangere contemporaneamente. Lo trovo divertente, scanzonato e a volte esasperante. Insomma, la protagonista è proprio de coccio!!! Ho terminato la settimana dedicata a me con la lettura di un romanzo d’amore scritto da una delle mie autrici preferite. Kathleen E. Woodiwiss. Il titolo del libro è: Cuori in tempesta. Naturalmente sono rimasta legata alle pagine fremendo per i protagonisti... anche se sapevo come andava a finire. Che ci volete fare sono una romanticona che ama rivivere determinate emozioni. Comunque ci ho provato gusto e sto trovando il tempo per iniziare nuove letture. Spero di raccontarvele alla prossima uscita del nostro Magazine. Mi raccomando, un solo consiglio, leggete tanto e di tutto... e il mondo non sarà mai noioso e grigio. Un affettuoso abbraccio, vi aspetto al prossimo incontro.... sempre su queste pagine online.
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LA REDAZIONE
Manila Albanese
Cristina Rotoloni
Manila Albanese è nata a Ventimiglia il 28/09/1977. Cresciuta lì fino all’età di tredici anni si trasferisce poi a L’Aquila, dove si diploma come Maestro d’Arte in decorazione pittorica. Frequenta poi l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si laurea in Scenografia Teatrale e Cinematografica. Dopo undici anni vissuti nella capitale, si trasferisce nuovamente a L’Aquila, dove risiede tutt’ora. Always and Forever è il suo primo romanzo. In prossima uscita: Come due gocce d’acqua.
nasce a Roma il 20 luglio 1977. Vive parte della sua vita tra L’Aquila, Ville di Fano e Capitignano. Si diploma come Maestro D’Arte e consegue la Maturità Artistica all’Istituto Statale d’Arte. Si laurea con il massimo dei voti in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Ha esposto due mostre pittoriche: una a Ville di Fano e l’altra a Montereale (AQ). Ha collaborato per l’organizzazione e la scenografia di alcuni spettacoli teatrali con l’Accademia di Belle Arti e l’Istituto Gramma di L’Aquila. Ha progettato e realizzato, in collaborazione con Annalisa di Filippo, dei cappelli per la “Perdonanza Celestiniana”. Ha collabora con l’associazione onlus “Il Camaleonte” per dei corsi di “Arte, immagine e modellismo”. Dipinge quadri ad olio e pittura su vari materiali. Dopo il terremoto di L’Aquila 2009 si trasferisce in provincia di Chieti dove scrive e illustra le sue favole dal titolo “Stellino” e “Tom”. Si dedica anche alle illustrazioni delle favole di altri autori come “Matilde” di Antonio Sparatore. Scrive articoli per il Magazine online “Volodeisensi°” di Emanuela Arlotta. Idea e cura la pagina su facebook “Un Racconto a più Mani”. Intervista, recensisce e presenta i libri degli autori emergenti per i quali ha ideato e realizzato la Video Rubrica “Oggi parliamo di…” E’ nel 2013 tra i finalisti del concorso “Montesilvano Scrive - Una storia di Natale”. Pubblica, come libro d’esordio, la raccolta di racconti “Frammenti di Vita” nel 2012. Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo dal titolo: “Tatuaggio”.
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Emanuela Arlotta Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho sempre avuto una forte propensione all’introspezione e alla conseguente scrittura di poesie e racconti che indagano in maniera approfondita l’animo umano, quello legato all’Io più profondo. Questa mia voglia di comunicare ha superato i limiti della carta e della distanza con la creazione di questa community letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con passione e amore tutti i giorni e di cui sono felice facciano parte tante persone che credono ancora nei sogni. Anche il Magazine online è una mia idea, realizzata grazie al supporto informatico di alto livello di mio marito Leonzio Nocente, il quale è anche il creatore materiale di Volodeisensi.it e di altri siti molto conosciuti. Lavoro nell’informatica da anni e scrivo da quando sono nata. Ho auto-pubblicato due libri nella collana ‘ilmiolibro’, uno di poesie ‘Volodeisensi’ e uno di racconti ‘La Sfera’, che stanno riscuotendo molto successo e che presto saranno disponibili anche in formato ebook nello store Apple. Ho pubblicato la silloge poetica ‘Dalla parte dell’Anima’ edita da Galassia Arte Editore.
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Leonzio Nocente Nato a Francavilla Fontana il 23 Maggio 1979, Architetto informatico che lavora da 14 anni nel settore IT. Le sue conoscenze vanno dallo sviluppo di portali alle applicazioni in tutti i campi compreso quello mobile. Nella sua carriera ha partecipato alla nascita di grandi portali Nazionali del settore comunicativo e collaborato con grandi multinazionali Italiane e Americane. “Questa mia opera epica che ha visto ben due anni di progettazione e sviluppo è stata la mia più grande soddisfazione, realizzare il sogno sempre vivo di una bambina, mia moglie Emanuela. Volodeisensi.it non è una semplice community ma un vero e proprio portale Letterario dove i sogni diventano realtà. Sono solo l’autore materiale, un penna su un foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a tanta gente di esprimersi e soprattutto di essere ascoltata.Con tanta commozione dedico questo nostro lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che crede e crederà in Volodeisensi.it”
Patrizia Palese Nata il 28 maggio 1954 a Roma, ricercatrice storica. Presidente dell’Associazione Culturale OMNIAPOLIS dal 2006. Poetessa, romanziera, drammaturga, sceneggiatrice, regista. Libri editi: ‘Come Orfeo’ - Gruppo Edicom, ‘Gli infiniti volti dell’amore’ – Linee Infinite, ‘La trama e l’ordito’ - Liberodiscrivere-Studio64, ‘Vita e Monumenti’ auto-pubblicato. Le opere teatrali rappresentate: -Diritto di Recesso, a Milano nel gennaio del 2008, Roma, Crotone, Bologna nel 2013-2014. –‘Caterina, donna d’amore’, Roma 2012 - Roma 2015. Racconti in Antologie: - “Mondo a rovescio”, “Cattighiusa”, “Pensieri Letali”, vincitore del (III posto) nel concorso nazionale “GOCCE DI SANGUE” (marzo 2014) -Il racconto C’ERA UNA VOLTA vincitore della Seconda Edizione Nazionale Concorso Racconti Inediti “LAURACAPONEEDITORE” – Monologhi e corti teatrali : “…e così sia!” Verona 2012; “Un giorno come un altro” Roma 2014. Membro del Direttivo dell’Associazione Culturale Tertulia’s con il ruolo di Responsabile Amministrativo. Attualmente si occupa di recensioni teatrali, cinematografiche, libri editi oltre a condurre la gestione di rubriche presso il giornale Volodeisensi Magazine e Art Litteram.
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Mariagrazia Talarico Talarico Mariagrazia nata il 14-09-80 a Bellano Lecco, Residente in provincia di Lecco, studi magistrale Bertacchi Lecco. Una silloge edita “Delicata com’ali di farfalla” ed Il Filo classificata terza del concorso internazionale insieme nel mondo 2.
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