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La Madonna dei Palafrenieri
IL SENSO OTTUSO DEL DECORUM
La Madonna dei Palafrenieri ♦ Il senso ottuso del decorum
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1. Somatotipo di Sheldon e fisiognomica caratterologica; le Arie della bellezza Leggendo il corpo della Madonna dei Palafrenieri1 con gli assi morfologici indicati da William H.Sheldon, avremmo un tipo i cui gradi di intensità delle tre componenti danno la formula in bilico tra il 4/4/1 e il 4/5/1, in cui il primo numero riguarda la componente endomorfica, la larghezza e la voluminosità del corpo, con il predominio figurativo dell’indicatore globale dell’Iconicità. Il secondo numero è la componente mesomorfica, cioè lo sviluppo osseo e muscolare. Collo, spalle, petto in evidenza. Se il grado di mesomorfismo è alto, l’intensità va da 4 a 7 ed è elevato l’indicatore globale della Pregnanza. Il terzo numero indica lo stato di ectomorfismo, cioè la fragilità, la sottile struttura somatica, in cui le spalle sono strette, il petto appiattito e gli arti lunghi quando il grado di intensità varia da 4 a 7 2. Tra il viso, in cui c’è l’opposizione morfologica SANGUIGNO-FLEMMATICA, e il corpo, la cui base mesoendomorfa è espressa dalla formula doppia indicata, passa il fascino superbamente classico della Madonna: quella ferma e quasi impassibile sensorialità primaria che si contrappone a una turgida e quasi liturgica compattezza somatica. Il piano superiore, che presenta la fronte uniforme anche se un po’ piatta, gli occhi grandi e la sporgenza sopra-orbitaria alta, dice che c’è un evidente orientamento verso il concreto. Le linee angolose, le gote larghe,carnose e piene fanno del paino medio il campo di soggettivazione da effettoMarte elevato ma con un naso carnoso e peseante che esprime un altrettanto elevato effetto-Venere. Il piano inferiore, con il mento sporgente e l’aumento del diametro bi-goniaco, è dilatato; la bocca segnala una espansione primaria controllata; il collo turgido afferma prepotentemente l’io nei suoi impulsi istintivi.
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Il rapporto tra la superficie occupata dai vestiboli(occhi,bocca,naso) e la struttura d’insieme è molto aperto e la prima superficie occupa un’area estesa. Ciò rende il soggetto più plastico, specie in merito al desiderio di espansione e a quello delle sensazioni. L’equilibrio dei tre piani del viso, la consistenza e fermezza delle carni(=Attività), il naso a struttura plastica tenera danno una risultante caratterologica di tipo SANGUIGNO-FLEMMATICA(nE.A.P-nE.A.S), senza escludere , per la potente interazione plastico-affettiva tra iano medio e inferiore effettuata dal naso e dalla bocca, innesti temporali di grande emotività che attiverebbe opposizioni caratteriali di topo Collerico-sanguigno o Sentimentale-apatico, che, a ben guardare, sono contenuti come espressione profonda di una non sopita aria un po’ “impudente”(per l’opposizione collerico-sanguigna) e un po’ “introspettiva”(per l’opposizione sentimentale-apatica). La risultante caratterologica di base è letta anche in ciò che dal viso traspare: una sorta di espansione della sensualità bloccata da semi di tolleranza e di ponderazione, tanto che il tasso di Polisemia diviene molto alto. Fisiognomicamente, quando i tre piani del viso sono in apparente equilibrio, agisce sempre un significante di differenza per innalzare la Polisemia: qui, la differenza si attua con la tenerezza primaria della zona media, il naso è di una rilevanza affettiva consistente, connessa sia al desiderio di espansione primario(collo di una sensorialità turgida e carnosa) che al desiderio di sensazioni primario(labbra carnose e labbro inferiore più sviluppato): insieme “sopportano” la non omogeneità del piano superiore che per la fronte piatta, la zona retratta, le sopracciglia basse e gli occhi chiusi, introversi, è dal lato delle reazioni lente della secondarietà. Questa polisemia fisica corrisponderebbe, caratterologicamente, ad un atteggiamento flemmatico riguardo al mondo sensibile e un atteggiamento sanguigno riguardo agli altri e agli impulsi istintivi. La stessa opposizione caratteriale che ha come significante somatico seni stracolmi e natiche ampie.
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Significante somatico che in una paralongilinea mesoendomorfa è misura sempre espressa, a prescindere dall’aria baudelairiana che avvolgerebbe la bellezza. La Madonna dei Palafrenieri, di arie, ne ha almeno tre: quella fredda, che le viene dal polo flemmatico; quella un po’ impudente,che è in attuazione con polo sanguigno come la terza aria, quella denominata di dominio. Per una sintesi che esprime una certa sensorialità controllata, una sorta di impudenza dominata. Senza dimenticare che chi ha un così potente innesco di Pregnanza, che, in correlazione con il tasso altamente elevato della Polisemia, dell’Iconicità e della Complessità, essendo una figura monumentale classica e solenne ha a dispostone, in altre connessioni temporali, l’aria introspettiva e sazia. Madonna Opposizione Aria Aria complementare Palafrenieri Sanguigno/Flemmatica Impudente Di dominio Sazia Fredda Senigallia Flemmatico/Apatica Fredda Sazia Sentimentale/Apatica Introspettiva Monna Lisa Flemmatico/Apatica Fredda Amorfo/Apatica Annoiata Sazia Sentimentale/Apatica Introspettiva Pellegrini Collerico/Passionale Volitiva Sanguigno/Flemmatica Di dominio Sazia Impudente Tavola A Le Arie delle Madonne
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2. L’indice costituzionale, l’indice del pondus e la tipologia Falmer Costituzionalmente, la Madonna dei Palafrenieri, dalla pregnante iconicità, è una mesoendomorfa con un indice vicino a 56, se l’altezza è tra 168 e 170 centimetri, e vicino a 55-54, se l’altezza è vicina ai 172 centimetri. Noi propenderemmo per un biotipo virtuale da 169 centimetri, con un peso di 64-65 chilogrammi e un rapporto tra seni e fianchi variante tra i 37 e i 38 pollici, ossia tra 94 e 96 centimetri e mezzo. Così da avere, posto come valore medio 95 per la misura riguardante seni e fianchi, questo Indice Costituzionale: 1) 95x100=9500:169=56.2 2) 95x100=9500:172=55.23; e questo Indice del Pondus: 1) 169 – (95+65=)160 = 9, ovvero Altissimo (che varia da x a 11) 2) 172 – (95+65=)160 =12,ovvero Molto alto (la scala decrescente dell’indice Alto va da 12 a 20). La Madonna dei Pellegrini, che prefigurò il cosiddetto stile “romano” di Caravaggio per “l’espansione dello spazio e delle figure stanti e isolate che lo riempiono”3, è, invece, più alta e più mesomorfa, ma meno endomorfa, una 2/5/1 con questo Indice del Pondus: altezza 173 – (91.44, media seni/fianchi, + 64, peso =) 155.44 = 17.5, ovvero Alto; e questo Indice Costituzionale: 9144:173=52.85, che è quello delle longilinee mesomorfe di plastica compattezza essendo la scala dell’indice compresa tra 50 e 53.
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Madonna
Morfologia
Sintagma attrattivo
Tipo morfologico
Indice del Pondus
Palafrenieri
E’più pesante e più larga, più imponente della Mesomorfonormolinea
■L’espansione superba ■La superba fiducia ■L’espansione impassibile ■ La ferma impassibilità ■La superba costanza ■La passione contenuta
Paralongilineo Mesoendomorfo
Molto alto Altissimo):
Longilineo
Alto: 17-17.5
Pellegrini
E’ più alta della Normolinea:ha gambe e natiche di notevole fattura
Mesomorfo
(se
non
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Bust
Hips
37”
38”*
36”
36”
12-9
Tavola B Le Madonne di Caravaggio Indice del Pondus, tipo morfologico
*La cintura(cioè il Waist) della Madonna dei Palafrenieri è attorno alla 70 come misura europea, cioè tra 27”(=cm.68,58) e 28”(=cm.71), ragione per cui avrebbe un WHR(quello che per gli americani è il rapporto tra Waist e Hips) vicino a 0.73, che, essendo superiore a 0.70, è sempre da tipo mesoendomorfo, e che, essendo al di sotto di 0.79, è sempre un indice che qualifica una immane iconicità pregnante. Superato il limite, la compattezza, dovuta ancora al mesomorfismo,viene progressivamente meno.
Madonna
Effetto morfologico
Polisemia
Significante somatico
Palafrenieri
Primarietà/Secondarietà
ALTISSIMA
Deretano monumentale e seni immensi,stracolmi
Senigallia
Emotività/non-Emotività
MOLTO ALTA
Gambe e andatura
Monna Lisa
Emotività/Attività
MOLTO ALTA
Movimento e dolce ampiezza delle natiche
Pellegrini
Primarietà/Secondarietà
MOLTO ALTA
Gran deretano, seni pieni e gambe solide Pienezza e movimento
Tavola C Il Significante Somatico di alcune Madonne
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La Madonna dei Palafrenieri, o, se vogliamo, il prototipo di donna di Caravaggio, ha una morfologia costituzionale vicina a quella della donna-tipo di Michelangelo e di Giulio Romano, anche se in questi casi la paralongilineità, essendo più mesomorfa che endomorfa, può essere più “eroica” per le fattezze atletiche e l’opposizione caratteriale priva della secondarietà necessaria a creare un determinato effetto-Heimlich. La donna-tipo di Giulio Romano può, in alcuni affreschi, fare da riferimento a quella parte che contribuisce a comporre il significante somatico della donna di Caravaggio: ad esempio, nella Sala di Amore e Psiche, la donna di spalle nella cornice denominata “ET-REIP-FLOR” è una potente normoparalongilinea mesoendomorfa con hips da 39” che possono servire a dare un’idea delle ampie natiche della Madonna dei Palafrenieri se rappresentata o vista in quella posizione. Nella tipologia Falmer, la donna di Giulio Romano ha un deretano tra il numero 8 e il numero 10; quello della Madonna dei Palafrenieri dovrebbe essere costituito tra il numero 4,8 e 10, un insieme che sintetizza o omogeneizza la qualità specifica di ognuno: “amabile”( il 4), “gentile”( l’8) e “stabile”( il 10)4.
3. Il pittorico dell’heimlich, i semi dell’immanenza somatica Il pittorico dell’heimlich, l’immane perturbante, nella figura che emerge prepotentemente, ironicamente, dall’ombra al primo piano, è fatto dell’archetipo dell’Intimo, del Nascosto, del Profondo, che, in quanto epiteti delle Strutture Mistiche, condensano, mettono in primo piano con lo schema verbale Distinguere, della struttura diurna schizomorfa, la corporale evidenza della Madonna.
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Non a caso, come vedremo, è nello schema del diurno che il mostro o il rettile viene annientato o controllato: ma il pittorico di Caravaggio, qui, fa uso di un altro archetipo epiteto per dare questa iconica e pregnante eclatanza alla figura femminile: dal Profondo e Nascosto che è la notte, il buio dello sfondo delle Strutture Mistiche, usa l’epiteto, sempre notturno ma non mistico, sintetico, che è quello In avanti e, abbinandolo con il Puro e il Chiaro, epiteti del Distinguere diurno e schizomorfo, crea questa immanenza somatica così perturbante5. Immanenza somatica che, con tre Arie di base (Impudente, Di dominio, Fredda) e due di supplemento in variazioni temporali (Introspettiva e Sazia), deve, per l’ heimlich che la sottende, far tutto passare nell’aria complementare Sazia, che, ogni figura femminile, nel pittorico dell’heimlich, manifesta o in superficie o in profondità, a seconda delle tecniche e delle ideologie pittoriche. E, ancora, immanenza somatica che, così contornata da uno sfondo a struttura mistica, non può che sintagmatizzarsi con la Pregnanza, come indicatore globale al massimo grado di combinazione con l’ Iconicità. Pittoricamente, l’opposizione sanguigno/flemmatica, che, caratterologicamente, sintetizza una insostenibile e pura immanenza somatica, ha questi “semi flemmatici”: -impressione generale di freddezza -semplicità iconica -orizzontalità lineare -uniformità delle linee e identità di grandezza degli spazi -parallelismo delle linee successive che vengono ulteriormente caricati da questi altri “semi sanguigni”: -leggibilità elevata dei segni -posizione della figura -poche differenze di forma, pressione,tensione e dimensione -iconicità pregnante al massimo grado con l’assenza di esagerazione.
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Caratterialmente, c’è una riduzione dell’attività manifestata, come tratto flemmatico, che è tipica del comportamento calmo, senza fretta, freddo nelle congiunture che commuovono gli altri: difatti, guardate come tenendo l’alluce sul serpente si mantiene in equilibrio impassibile tra uguaglianza d’umore e benevolenza fredda. L’indifferenza apparente è connessa agli effetti del difetto di potenza affettiva che, come tratto sanguigno, la rendono ancor più tollerante, indifferente, buona e dotata di un’impensabile ma evidente, insostenibile, “sensualità secca”, che, connessa con gli effetti della diminuzione della secondarietà, attua la ricerca di risultati immediati. Anche con la morfologia caratterologica, la sessualità pura, che non ha rivestimenti affettivi, così impudente nel tipo sanguigno, coinvolge la tenerezza, che è rilevata nel piano medio del viso, nell’ istintualità secca, i cui parametri simbolici vaglieremo nei paragrafi successivi. La carnalità classicamente perfetta ha la normalità pregnante, quasi insostenibile, dell’opposizione sanguigno/flemmatica: c’è sempre un “paradigma indifferente”6 nell’immanenza somatica, l’espansione iconico-pregnante per essere uniforme e continua ha sempre la tolleranza della benevolenza fredda. 4. Gli epiteti dell’atteggiamento e dell’assetto somatico L’aspetto e l’atteggiamento della Madonna dei Palafrenieri, in un sondaggio, ha raccolto queste connotazioni(le qualità e i difetti sono correlabili al carattere sanguigno-flemmatico). Il “sì”(+) o il “no”(-) è dato dal tasso delle risposte superiori al 50%. La x vuole dire che la risposta positiva è superiore al 70%. Impulsiva + Energica + Dotata di potenza
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statica x Imprudente Esuberante Cinica + Profonda +x Perseverante + Costante + Concentrata x Forte + Lenta + Stabile x Abbondante x Inaccessibile x Meravigliosa x Superba x Esibizionista + Spettacolare + Insolente + Altera + Grande + Dotata di potenza luminosa + Maestosa + Tollerante x Buona x Pura + Metodica + Sistematica +
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Seria Rispettabile Tenera Ostinata Caustica Appassionata Intransigente Amabile Gentile Conciliante Opportunista Ottimista Presuntuosa Ampia Espansiva Esagerata Disinvolta Paziente Prosaica Impassibile Pesante Sorprendente Mistica Romantica Candida Diffidente Calma Incostante
+ + + + + + + + + + + x x + +x + x -
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Irrequieta Incoerente Inaffidabile Sfuggente Imperturbabile +x Arida Distaccata + Gli epiteti, come archetipi, sono stati applicati sia all’assetto somatico che alla correlazione caratterologica relativa. L’immanenza somatica è alla base delle connotazioni elevate: difatti, il suo corpo ha ottenuto questi epiteti oltre il tasso del 70%: potente, inaccessibile, meraviglioso, superbo, tollerante, buono, prosaico, impassibile, sorprendente, che sono epiteti connessi allo schema verbale Distinguere e alla 1a (idealizzazione) e alla 3a struttura (geometrismo,simmetria) schizomorfa nell’ambito degli archetipi del Chiaro ( ≠ Scuro). La ponderazione somatica, perfettamente naturale, è sempre presente a sé, quando è il paradigma caratterologico, di cui si dice anche alla nota 5, che connette l’opposizione sanguigno/flemmatica: come atteggiamento, il visionatore coglie l’indifferenza e la tolleranza, la bontà sanguigna che, essendo il carattere primario, ha sempre un che di fisico come innesco percettivo; come assetto somatico, il visionatore coglie la ponderazione perfettamente naturale sempre presente a sé del carattere flemmatico che, essendo secondario, ha sempre un che di psichico come innesco percettivo. Tanto fredda e oggettiva, perfettamente naturale, è la Pregnanza iconica, un pittorico che è talmente heimlich che, se vivesse, potremmo goderne la sobria larghezza del passo allascato, andatura sanguigno-flemmatica perfettamente naturale.
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5. I paradigmi aggettivali della Madonna dei Palafrenieri L’immanenza somatica della Madonna dei Palafrenieri, connotata da epiteti del paradigma Chiaro (≠Scuro), essendo la figura femminile dotata anche di un elevato tasso di Complessità e di Polisemia, può essere ulteriormente interpretata cercando di stabilire se il paradigma aggettivale ha più semi di tipo aperto o chiuso7. Potente, inaccessibile, meravigliosa, superba, tollerante, buona, prosaica, impassibile, sorprendente: chi ha il paradigma chiuso e chi ha il paradigma aperto? La Complessità, l’indicatore globale Complessità, con un paradigma aperto, può contenere più aggettivi monosemici (lessemi) che aggettivi polisemici (allolessemi); viceversa, la Polisemia. Lo status di questi due Indicatori Connotativi in “La Madonna dei Palafrenieri” è sullo stesso piano, anche perché l’opposizione sanguigno/flemmatica offre, la prima combinazione, fattori primari e quindi monosemici; la seconda, fattori secondari e quindi polisemici. Fosse stata l’opposizione caratteriale in merito all’Emotività o all’Attività, avremmo avuto un paradigma più monosemico se prevaleva il fattore primario e più polisemico se prevaleva il fattore secondario. Gli aggettivi con paradigma più aperto possono essere considerati: potente, superba, tollerante, buona, sorprendente, abbondante, profonda in quanto dotati di un sema variabile della misura su più valori: potente quanto? Di più o di meno, rispetto a una norma formalizzata. In ambito morfologico, il “potente” di una paralongilinea ultramesomorfa di 65 chilogrammi è vicino al grado di “colmo” se non “straripante”: è la potenza che deborda ma che, contenuta nella forma, allarga il paradigma, tanto che può connettersi con gli altri epiteti: potenza “ tollerante”, potenza “superba”, “buona”,”sorprendente”,”ostinata”,”calma”,”profonda”, etc. Va da sé che il paradigma “potenza statica” ha le virtù chiuse, monosemiche, definite, dell’iconicità pregnante o della pregnanza tesa, o contesa, tra primarietà e secondarietà. Gli aggettivi con paradigma più chiuso sono, per vari motivi: stabile, inaccessibile, meravigliosa, prosaica, impassibile, che hanno un carattere extraparadigmatico poco estensibile, più univoco.
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Ma l’ iconicità pregnante della Madonna, nel dipinto di Caravaggio, ha un qualcosa di più di un semplice paradigma aperto, per contenere anche il paradigma chiuso in questo “essere-bona” ha virtualizzato al massimo anche gli Indicatori Connotativi, la Polisemia e la Complessità: d’altra parte, l’eccessività primaria, che ha uno spettro sensoriale a rifrazione immediata, è tutta quell’immanenza somatica che attiene all’apporto sanguigno(=nE.A.P.) e, quindi, agli epiteti “prosaica”,”potente”,”buona”; la rifrazione secondaria che attiene agli accorgimenti iconografici e pittorici inerenti la Complessità e la Polisemia, non solo del corpo della figura, attiene al carattere flemmatico(=nE.A.S.)e,quindi, agli epiteti “impassibile”,”inaccessibile”,”tollerante”. Gli aggettivi “superba”,”meravigliosa”,”sorprendente”,”profonda” sono il risultato dei fattori primario e secondario che collimano in questa immanenza somatica, che ha una complessità monosemia(è “prosaica” e “pesante”), una iconicità polisemica (è “pesante”,”prosaica”,”impassibile” ma anche “meravigliosa” e “superba”), una polisemia iconica(è “superba”,”meravigliosa”,”sorprendente”), una iconicità pregnante. 6. Il paradigma continuamente aperto della bellezza D’altra parte, qualsiasi apposizione, più o meno erotica, come ad esempio l’enunciato “La Madonna è superbamente bella”8, apre un paradigma aggettivale che, in questo caso, ha la polisemia iconica dell’allolessema “superbo” monosemizzato, fisicamente si può dire, in avverbio. Modalità che potremmo fare nostra per più epiteti avverbiali: ad esempio, “La Madonna è profondamente bella”,”La Madonna è maestosamente bella”,”La Madonna è sorprendentemente bella”. Ma ciò che sfugge allo statico della figura e quello che avrebbe dovuto essere l’ovvio della scena, stando anche alle prescrizioni del dogma, non solo “la classicità perfetta, algida persino” o il “suo contenuto, che è invece sangue caldo, gote arrossate dalla carnalità”9, ma anche “i gesti che vi si compiono [e che] sono tutti necessari rispetto alle prescrizioni del dogma ma nello stesso tempo naturali e di una normalità insostenibile”10, diciamo questa iconografia carnale che coinvolge tutta l’immanenza somatica del personaggio femminile va, appunto, connotata con paradigmi aggettivali polisemici, e non monosemici come lo è quello avverbizzato, perché la “normalità quasi insostenibile” anche “dell’atto liturgico di inchinarsi per aiutare e sostenere il fanciullo” 11 che,
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per essere compiuto offre la conseguenza fisica di un “seno che il corsetto riesce appena a coprire” 12 o la forma conturbante fatta di verità, di sangue, di incarnato reale del collo turgido della Madonna, non chiede che l’ “eretismo perpetuo” del visionatore stia sempre al largo , offrendo una Pregnanza così carnale e deittica, così morfologizzata vuole che il senso ottuso del visionatore dia a questa morfologia insostenibile un contenuto intraparadigmatico più ampio, più ottuso, appunto. Utilizzando la tavole aggettivale del nostro sondaggio, possiamo produrre qualche esempio permettendoci anche di conservargli l’eccedenza implosivi dell’avverbio: la bellezza della Madonna “è spettacolarmente profonda”, “è superbamente tollerante”, “è maestosamente concentrata”, “è impassibilmente prosaica”,”è sorprendentemente pesante”, “è imperturbabilmente abbondante”, “è insolentemente amabile”. Il paradigma continuamente aperto del senso ottuso crea, con i suoi allolessemi, e, a seconda della disposizione lipidica del visionatore, di volta in volta un’aria particolare: di dominio (inaccessibile, forte, stabile); fredda (imperturbabile, impassibile); introspettiva (buona, tollerante, amabile, distaccata, romantica, inaccessibile); impudente (prosaica, pesante, connotata non tenera e poco candida); sazia (inaccessibile, lenta, abbondante, maestosa). Ogni aria baudelairiana avrebbe perciò un paradigma aggettivale che, nel caso della Madonna dei Palafrenieri, potrebbe costituire una striscia o più strisce che contiene o contengono vari aggettivi. La striscia dell’aria Di dominio è composta da: I.Forte; II.Stabile; III.Inaccessibile. La striscia dell’aria Fredda è composta da Impassibile e dal sinonimo Imperturbabile. Ma, giacché abbiamo altri aggettivi, rinvenendo ,ad esempio, “insolente” o “ostinata” potremmo allargare la striscia?
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7. Un “paradigma chiuso” e un “paradigma aperto” della bellezza normale quasi insostenibile Senza entrare nel merito di altre suddivisioni linguistiche, come ad esempio i paradigmi polari 13, che consentirebbero una classificazione in due categorie a seconda che gli elementi siano graduali(troppo,abbastanza,assai,più,meno,molto,estremamente) o non graduali , ricordiamo che il “superbamente bello” rientra nel paradigma graduale, per il molto o l’estremamente che il superbamente contiene, come anche il “pesante” o il “potente”, il “profondo”, vediamo come la striscia inerente l’aria Introspettiva e l’aria Impudente della Madonna intreccino i vari aggettivi polisemici: Striscia Aria Introspettiva
I.Amabile
II.Buona
Striscia Aria Impudente
I.Non candida
III.Distaccata
II.Non tenera
IV.Inaccessible
III.Prosaica
V.Romantica
VI.Tollerante .
IV.Pesante .
Per la Striscia Introspettiva, il paradigma aperto ottunde il senso del visionatore, ne allunga l’eretismo perpetuo del désir: l’Amabile, la Buona, la Distaccata, la Romantica vanno tutte chiuse sulla figura affinché il Significante del Desiderio reagisca immediatamente all’immanenza somatica, che è aggettivata, di volta in volta, come “amabile”,”buona”,”distaccata”,”romantica”,”tollerante”. Per la Striscia dell’aria Impudente, il paradigma chiuso fa reagire il désir del visionatore in modo più immediato: “non è candida” ha una denotazione fisica primaria ma non ancora dell’intensità di “prosaica”; “non tenera” ha un’intensità di 2°grado, “prosaica” al terzo grado, anticipa il quarto stadio di “pesante”, che dà lo “spasmo del significato” al désir del visionatore, gli chiede il paradigma monosemico, l’evidenza carnale della figura ha la stessa normalità insostenibile dell’aggettivo, che ha la sua stessa iconicità pregnante, è pesante. O, per ritornare ad aprire il paradigma, superbamente pesante? Maestosamente pesante? Per una gradualità che, essendo fisica al grado superlativo, è fantasmaticamente statica, di una normalità e di una evidenza quasi insostenibile:
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in quell’ “attimo memorabile in cui l’immagine si fissa sulla tela[…]la Madonna si china per compiere l’atto necessario, antichissimo e normale, di sorreggere il figlio” 14 nella flagrante e conturbante iconografia liturgica della carnalità. 8. Le gros orteil de la Madonne e l’impertinenza del significante Nell’ovvio e nell’ortodosso della scena,anche nella legittimità biblica del serpente schiacciato, si mostra immanente quella che per Barthes,secondo una definizione di Bataille, è “una delle regioni possibili del senso ottuso”15: le gros orteil. “L’alluce – scrive Bataille in un testo dei Documents – è la parte più umana del corpo umano, nel senso che nessun altro elemento di questo corpo è così differenziato dall’elemento corrispondente della scimmia antropoide[…].Questo deriva dal fatto che la scimmia è arboricola, mentre l’uomo si sposta sulla terra senza aggrapparsi ai rami, essendo diventato lui stesso un albero, cioè elevandosi dritto nell’aria come un albero, e tanto più bello quanto più la sua erezione è corretta. Così la funzione del piede umano consiste nel dare una base ferma a questa erezione di cui l’uomo è tanto fiero ( l’alluce, cessando di essere utile alla prensione eventuale dei rami, si adatta al suolo sullo stesso piano delle altre dita)” 16. “C’è nel senso ottuso un erotismo che include il contrario del bello e anche ciò che sta al di fuori della relazione di opposizione, cioè il limite, l’inversione, il disagio e forse il sadismo” 17: “lo spavento segreto causato all’uomo dal suo piede è una delle spiegazioni della tendenza a dissimulare il più possibile la sua lunghezza e la sua forma”18. L’inquietudine sessuale che da esso promana spiega il senso ottuso che, reso così evidente, viene costantemente, da ogni visionatore, rimosso. L’umanità bassa, orizzontale, ovvero la sensualità buona della Madonna è pura sensualità fisica, sensoriale, senza artificio. Se, come dice Longhi, lei è l’Irene di Cefisodoto, come le matrone romane più pudiche – a cui Irene è connessa per l’Antichità classica – che lasciavano vedere costantemente i loro alluci nudi, lei, che è la Madonna , e quindi ancor più pudica, con l’alluce nudo schiaccia il serpe.
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Ma quello che il visionatore rimuove, e quello che rimossero anche i committenti nel rifiutare il dipinto, è proprio questa evidenza, l’orgoglio,lo spirito, dell’alluce che, come “la specie umana si allontana tanto quanto può dal fango terrestre”19 e tanto più si erige quanto più usa le parti più basse del corpo umano. Il fango e le tenebre sono i principi del male, come il serpe, e la luce e lo spazio celeste sono i principi del bene: col piede, che sta nel fango,la Madonna schiaccia il male. Qui, sta la luce, il senso ottuso, del quadro: il piede, e un piede di donna, di Madonna, nudo che tocca e preme il principio del male. Questa impertinenza del significante, perché il senso ottuso è discontinuo, indifferente alla storia e al senso ovvio( come significato della scena, della storia rappresentata), che provoca un di stanziamento nei riguardi del referente attua uno stato permanente di deplezione, cioè il significante, con la sua pertinenza elusa, spostata, o non continua, non si vuota, non arriva a vuotarsi, o a significarsi, si mantiene in uno stato di eretismo perpetuo, tanto che il visionatore finisce col cogliere l’emergenza, la piega, del senso ottuso, una sua forma accentata. L’alluce della Madonna non procede nella direzione del senso, non indica neppure un altrove del senso, un altro contenuto per l’ovvio della scena: come il piede della regina era l’oggetto della proibizione più atterrita tanto che il conte di Villamediana, per avere il piacere di portarla via tra le braccia, pensò di appiccare un incendio approfittando poi dell’occasione così favorevole per rubarle alcuni favori e, cosa che fece molto scalpore in quel paese, toccarle anche il piede20, così il piede della Madonna non può che porsi al di fuori della verticalità della scena ed essendo tale non può che apparire come una impertinenza. Senza che, pur non potendo il senso ottuso mai esistere o entrare nel metalinguaggio del critico, e pur non intorbidendo la scena, trovandosi, nonostante sia fuori luogo, in scena, non spinga il visionatore all’interrogativo che il suo eretismo perpetuo gli sta costruendo,fomentando, come désir: se è capace di toccare e schiacciare con l’alluce la testa al serpe, con la parte più bassa e umana, cos’altro può toccare e comprimere con altre regioni anche meno basse e meno umane?
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9. La grazia del piede Il fascino sacrilego dell’alluce della Madonna confonde due ordini di seduzione: il visionatore si agita continuamente dall’uno all’altro e, dato questo movimento di va e vieni, “la seduzione è tanto più viva quanto il movimento è più brutale”21: dall’essere più ideale e più etereo, la Madonna, più della regina Elisabetta di Bataille, e, quindi, dalla luce e dall’alto al piede che sta in basso e regge l’erezione dell’uomo, non più un piede qualsiasi ma quel piede tornito, poco etero, così sensualmente concreto e pieno di grazia, in un circuito fallico in cui il feticismo del piede, essendo così basso ma nell’ambito delle Strutture Diurne come un’Arma Eroica che annienta il mostro o il drago, si specchia nell’alluce della Madonna che seduce perché si fa sintéma della luce, schiacciando il rettile delle tenebre. Senza dimenticare, o rimuovere, che quello che seduce “non è una deviazione[…].Un ritorno alla realtà [uscendo dall’eretismo perpetuo che fa il circuito fallico del désir] non implica nessuna accettazione nuova, ma il riconoscere che si è sedotti bassamente, senza trasposizione e fino a urlare, spalancando gli occhi:spalancandoli così davanti a un alluce”22. La “grazia” del piede, che, badate bene, è il sinistro, ed è nudo, non come quello della Madonna del Serpe di Ambrogio Figino, che è il destro ed è calzato, ha più forza e intenzionalità del terzo personaggio che è Sant’Anna, il cui nome ebraico significa “grazia”. La rappresentazione umana della vittoria sul peccato(le gros orteil,ma de la Madonne) contiene questa apparente messa in disparte della grazia di Sant’Anna, anzi più che un atteggiamento di marginalità o di rassegnazione c’è nella figura di Sant’Anna una partecipazione controllata come se la sua grazia fosse tutta confluita non solo nel corpo della figlia, vero monumento iconico e pregnante della grazia, ma anche nelle cosiddette regioni del senso ottuso. La grazia del piede,va da sé, per quanto già esposto, non ha prescrizioni morali, ostenta la sua inquietudine fino a fare dell’orgoglio prepotente dell’alluce la misura divina della luce. Il “repellente” del Serpente è il perturbante, “quella sorta di spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo tempo, a ciò che ci è familiare”23: l’ Unheimlich che è evidentemente l’antitesi di Heimlich,il confortevole,il tranquillo; ma, se il visionatore riflette, non può dire con certezza che la sua attenzione o il suo eretismo
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perpetuo sia mai stato in qualche modo perturbato,scosso, dal Serpente: d’accordo, lo si osserva, è infido, è,sì, repellente, ma l’inquietante, il disagio, il turbamento viene dalla padronanza e impassibilità con cui la Madonna comprime l’infido con il suo grosso alluce; l’inquietudine, che doveva essere dal lato dell’Unheimlich, o quantomeno doveva provenire da lì, si estende tranquillamente fino a dare all’Heimlich [l’ovvio di tutta la scena e l’ovvio dell’ortodossia della figura principale] un qualcosa di nascosto, che non è Unheimlich ma è Heimlich24. Qui cosa è affiorato che avrebbe dovuto rimanere segreto, nascosto, coperto? Il piede della Madonna? E allora è l’ Unheimlich di cui dice Schelling 25 e perciò, non essendo familiare ed esponibile il piede nudo della Madonna, il perturbante investe il piede e non il serpente. Oppure è l’Heimlich che, per farsi familiare e visibile, è uscito dallo stato unheimlich(nascosto) per schiacciare il serpente (il peccato) e tentare, perpetuamente, il desiderio del visionatore?
Dipinto
Quale piede
Nudo o Calzato
Senso ottuso
Madonna Palafrenieri
dei
Sinistro
Nudo
SI:rilevante
Madonna Serpe(Figino)
col
Destro
Calzato
NO:inesistente
Indicatore Globale più alto Pregnanza Polisemia Iconicità Polisemia
Tavola D La Madonna dei Palafrenieri a confronto con la Madonna col Serpe di Ambrogio Figino
Tipo Morfologico
Pondus
Paralongilineo Mesoendomorfo
Molto Alto Altissimo
Normolineo Mesomorfo leggero
Medio
se
non
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10. Il serpente e il piede-heimlich della conoscenza “L’immagine del serpente non è che uno sviluppo delle potenze di perennità e di rigenerazione nascoste sotto lo schema del ritorno. Il serpente è in effetti simbolo di fecondità. Fecondità totalizzante e ibrida perché esso è insieme animale femminile perché lunare, e anche perché la sua forma oblunga e il suo modo di scivolare suggeriscono la virilità del pene”26. L’alluce che comprime il simbolo di fecondità, quello che per Elide è il gran portatore di sperma 27, viene tenuto fermo, più che schiacciato, è controllato, con impassibile fermezza. E’ come se la Madonna, dall’alto della sua grande maestria, una sorta di kundalini occidentale, tenesse arrotolato il serpente nel “mulathara” çakra (è il çakra della radice genitale), cosicché lo psichismo spinale o la libido, se si vuole, non abbia impennate da vigore sessuale28. Cioè, il serpente, il simbolo di fecondità, viene tenuto sotto controllo dalla Vergine non con un simbolo verticale, un archetipo sostantivo eroico o diurno, uno strumento ascensionale, ma con l’alluce, che è, sì, la parte bassa da cui l’uomo pone la sua erezione ma è archetipo sostantivo fuori da ogni ordine delle strutture archetipologiche. Il fallismo, che è dell’ala dell’uccello, dello scettro, diciamo la verticalizzazione tra questa “bassa (la più bassa) orizzontalità”, il fallismo del piede che non ha volo o voluttà e neanche voluttà purificatrice. L’heimlich, qui, è davvero la trasfigurazione della conoscenza: dal figurato al divino, con un piede-scettro che ordina e dispone i simboli della misura e del dominio del tempo, per tentarci con i miti sintetici:il terrore dinanzi al tempo che fugge, l’angoscia dinanzi all’assenza e la speranza nel compimento del tempo, la fiducia in una vittoria sul tempo. Il piede-scettro questo heimlich proietta: archetipi e simboli del ritorno, archetipi e simboli messianici. La fase trionfante, che è sempre drammatica, porta a questa voluttà dell’eretismo perpetuo, continuamente invaghito dell’impertinenza del significante. La fase tragica, che contiene anche il fantasmare perpetuo di un désir mai concretizzato, porta allo spasmo del significato, concepimento inatteso che interrompe la voluttà dell’impertinenza del significante e realizzazione messianica che fa compiere il tempo.
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Parte Heimlich da tenere coperta
PIEDE
Piede mostrato Heimlich 1°grado
⇨⇨⇨
Heimlich della conoscenza
⇨
⇩
Piede nudo Heimlich 2°grado
FIGURATUS
OCCULTUS
⇩
Piede su serpente Heimlich 3°grado
Alluce su serpente Heimlich 4°grado
⇩
⇩
MYSTICUS
DIVINUS
Tavola E ▫ Lo Heimlich del Piede
11. La seduzione dell’alluce e l’heimlich divinus della bocca; il senso ottuso e il decorum Il piacere che il conte di Villamediana ebbe nel “toccare il piede della regina era in ragione diretta della bruttezza e dell’infezione rappresentate dalla bassezza del piede”29, così, supponendo che questo piede della regina sia stato perfettamente grazioso, è tuttavia ai piedi deformi e fangosi che esso doveva il suo fascino sacrilego. La bassezza del piede, che mantiene fermo il serpente, e la bocca(non totalmente) chiusa, l’aspetto magistralmente contenuto della faccia dalla bocca chiusa “bella come un forziere”30, l’altezza della bocca: la seduzione parte dalla fine, o dall’inizio, dal basso o dall’alto, dalla parte più umana a quella più animata: “il significato violento della bocca è conservato allo stato latente[…]e nelle grandi occasioni la vita umana si concentra ancora bestialmente nella bocca, la collera fa stridere i denti, il terrore e la sofferenza atroce fanno della bocca l’organo delle grida strazianti”31. La bocca chiusa controlla gli impulsi fisici profondi; il piede nudo controlla i simboli sessuali: a una parte anatomica del senso ottuso se ne aggiunge un’altra, a patto che non schiuda passioni e sentimenti(ma che li socchiuda, sì). Il piede tiene sotto controllo il simbolo della libido; la bocca chiude ( o socchiude) l’emotività.
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Trattenendosi, la libido del visionatore, da questa faccia dall’aria fredda e di dominio tra il Flemmatico e il Sanguigno, in cui domina la costante della non-emotività(ma in cui c’è tutta la tenerezza assoggettata nel gesto dell’atto necessario a sorreggere il figlio), all’impertinenza, o impudenza, dell’alluce nudo che domina il serpente, l’eretismo perpetuo gli perturba continuamente con il senso ottuso l’emozione, la sensazione, che gli proviene dalla figura. Tanto che volendo dare, di volta in volta, un epiteto a questo “senso ottuso” non potrebbe che scrivere: “incontenibile”, “incomprimibile”, “morboso”, “basso”, “volgare”, “dolce”, “tenero”, “tempestoso”, “viscerale”, “ardente”, “forte”, “intenso”, «profondo”, “elevato”. Laddove l’emotività è (soc)chiusa [la bocca] e la sensualità è sospesa [il piede], l’emozione può farsi inquietudine, sconvolgimento, impeto, ondata, agitazione, commozione, orgasmo. La seduzione ha la forma dell’alluce, ma l’Unheimlich non schiude la bocca: l’Heimlich, così, dominando il basso della fisiologia animale, arriva al grado di divinus, un Heimlich impudente, sì, ma dalla bocca chiusa(bella come un forziere) che si sta socchiudendo. Tra la bocca e il piede c’è tutta la carnalità reale che, essendo così corrispondente nella sua pregnanza iconica con la bontà interiore, sconnettendo, con questo paradigma così colmo di bontà, il decorum, tanto che il dipinto fu immediatamente rimosso dall’altare di San Pietro e rifiutato, dota, per questo, il dipinto di un senso ottuso che, essendo così evidente, viene costantemente rimosso, un po’ perché è di troppo e un po’ perché, essendo così chiaro e naturale, sembra e si fa sempre più grande. Il senso ottuso “in questo aprire all’infinito del linguaggio, può apparire limitato nei riguardi della ragione analitica”32 ed è “indifferente alle categorie morali o estetiche”33, nel dipinto di Caravaggio non ha niente di sottile o di impalpabile, quella specie di scandalo, di supplemento o di deriva che dovrebbe essere figurativamente allusa si realizza già nell’atto sociale del contratto, il dipinto ha un senso talmente ottuso, ovvero ha talmente esagerato nel realizzare il decorum –che è significato dalla “corrispondenza tra il principio della bellezza esteriore, visibile, e quello della bontà interiore, vale a dire l’adeguatezza dei contenuti, sia orali che liturgici”34[ che è il decorum, superbamente bello, con il collo turgido della Madonna e il seno che il corsetto riesce appena a coprire, le gote arrossate dalla carnalità]- che resosi così visibilmente corrispondente incarna insostenibile il senso ottuso con tutti i paradigmi aggettivali che la bontà interiore ha a disposizione per essere realizzata e vista.
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Allora, il senso ottuso, che esprima una certa emozione; che non si trova nella langue(neppure in quella dei simboli); che non si trova neanche nella parole; che, di solito, è da qualche parte; che è un significante senza significato; che, contrariamente al senso ovvio,non copiando nulla, non potremmo descrivere perché non rappresenta nulla; che sta al di qua del linguaggio(articolato) e tuttavia nell’ambito dell’interlocuzione; che è indifferente alla storia e al senso ovvio, anche al decoro, e quindi il significante supplementare è libero in rapporto alla prescrizione della trama e alla liturgia del racconto35, qui, nella Madonna dei Palafrenieri, è tutto virtualizzato nell’iconografia liturgica del decorum36: l’iconicità pregnante della Madonna, la sua carnalità, è la completa realizzazione del decorum, il senso ottuso si è fatto carne, è il decorum stesso, per questo è di troppo e sembra sempre più grande.
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Caravaggio, Madonna dei Palafrenieri, 1605-1606 circa; olio su tela, 292x211 cm.; Roma, Galleria Borghese. Sheldon, nel 1954, nella sua opera Atlas of Men (Harper, New York 1954), poté descrivere 88 somatotipi, mettendo in rilievo che lo zoo umano è vario quanto lo zoo animale, tanto che attribuì ai suoi 88 somatotipi nomi poco scientifici ma, per la maggior parte, zoofigurativi. Per esempio, un somatotipo 117 è “un bastone che cammina”, il 244 “un lupo”, il 541 “un bue”, il 352 “un cavallo”.Non ci si scandalizzi perciò se la formula doppia 4/4/1~4/5/1 non può che avere un nome, più che una “puledra”, una cavalla a struttura ampia del tipo Kladruber o Quarter Horse, tipo pesante e largo di giumenta da passeggio americana.Somatotipi in perfetta e logica relazione con il mondo e l’immaginario dell’anima(la figura femminile) dei Palafrenieri. La razza del Quarter Horse, creata dai coloni inglesi della Virginia e della Carolina, deriva da incroci fra stalloni importati dall’Inghilterra e fattrici locali di discendenza spagnola. Più consequenziale, almeno storicamente, l’abbinamento con la razza Kladruber, i cui primi prototipi furono inviati da Massimiliano II a Kladrub nel XVI secolo ed erano nati da incroci di Andalusi e Napoletani. Se si pensa che, inizialmente, poteva toccare anche m.1,80 (anziché l’attuale 1,65), si può capire come per l’archetipologia dei Palafrenieri, una tale figura dall’aspetto magnifico, il collo ben muscolato e armoniosamente inserito sul corpo, le reni ampie, i quarti posteriori robusti, l’ossatura solida, il temperamento tranquillo, realizzasse(interpretasse) appieno il paradigma dell’anima(l’ideale impossibile della propria figura femminile). Valutando queste tre componenti in base alla scala di 7 punti(dal minimo di 1 al massimo di 7), per la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca (1470 circa; tavola,61x53,5 cm.; Urbino,Galleria Nazionale delle Marche)otterremmo la formula doppia 1/3/3~1/2/3. 2
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Nella minitavola qui sotto riprodotta, si valuti invece la differenza nel rapporto tra gli Indicatori Globali:l’altissimo tasso della Complessità della Madonna di Senigallia, proprio per avere quell’effetto-Heimlich,ha bisogno di un tasso degli altri tre Indicatori leggermente più basso, più differito e meno evidente.
Indicatori Globali Palafrenieri Senigallia 3
ICONICITA’ X +X
COMPLESSITA’ X X
PREGNANZA X +X
POLISEMIA X +X
Anna Coliva,Caravaggio,la Madonna dei Palafrenieri, Silvana Editoriale, Il Sole-24 Ore,Milano 2003: pag.5. Vedi la Tavola dei 10 tipi di sederi femminili della Falmer in: V.S. Gaudio, Il paradigma indifferente nella denotazione erotica, © 2003│è consultabile online nell’ebook La Fotografia Erotica , PingapaArt on Calaméo 2015│.Il numero 8, il “gentile” della Falmer, ha correlazioni flemmatiche, per cui le sue qualità connotano tolleranza, cortesia, tranquillità, tradizione e affidabilità. Il numero 10, lo “stabile” della Falmer, ha corrispondenze con il carattere Passionale (EmotivoAttivo-Secondario) , ragion per cui connota ambizione, decisione, ponderazione, esigenza ed è, ironicamente, il supporto base del superbo e del maestoso. Infine, il numero 4, che è il tipo “amabile” della Falmer, ha espressioni sempre di tipo “passionale” ma più semplici e primarie, perciò è il deretano della regolarità, della perseveranza, con un effetto tra il pratico e il paziente. 4
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L’immanenza somatica della Madonna dei Pellegrini(Caravaggio 1604-1606 circa;olio su tela,260x150 cm.; Roma, Sant’Agostino, Cappella Cavalletti) più che il
pittorico come lo stiamo interpretando con Roland Barthes, ossìa come se fosse originato da un significante di deplezione, ha qualcosa del pittorico il cui senso-base potremmo ricavare dal fotografico di Jean Baudrillard: “C’è del fotografic solo in ciò che è violentato, sorpreso,svelato,rivelato suo malgrado, in ciò che non avrebbe mai dovuto essere rappresentato perché non ha immagine né coscienza di se stesso. Il selvaggio, o ciò che vi è di selvaggio in noi, non si riflette. E’ selvaggiamente estraneo a se stesso. Le donne più affascinanti sono le più estranee a se stesse”(J.B.,L’esotismo radicale, in: Jean Baudrillard, La trasparenza del male, trad.it.Sugarco edizioni, Milano 1991: pagg.165-166). C’è, nella Madonna dei Pellegrini, questo pittorico perché il suo esserci è sorpreso, svelato,rivelato, è feriale, come direbbe Longhi: ed è questa ferialità che dota la Madonna dei Pellegrini di quell’”inumano”, quel “selvaggio” di cui riferisce Baudrillard e che sa farsi oggetto fotografico così forte e intenso, come se contenesse l’esotismo, la stupefazione, l’oscenità provocante, il bagliore dell’istinto. Il “feriale”, o il “selvaggio”, questa immanenza somatica sorpresa,quasi discinta ma capace, come il selvaggio o l’inumano, di affrontare l’”obiettivo” esattamente come la morte, questa posa con cui fa esplodere inatteso l’istinto in quello che ha di non-riflessivo, nel bagliore così forte e intenso –ma che non si riflette- di una impalpabile “oscenità provocante”. 6 Cfr. V.S. Gaudio, Il paradigma indifferente nella denotazione erotica, cit.:”Da un lato, la sensualità secca si dà come effetto del difetto di potenza affettiva e, insieme ad essa, può esserci la tolleranza, l’indifferenza, la benevolenza. Dall’altro, la mancanza di profondità è data dal difetto di sistematicità, che in ambito somatico attiene sempre a un’esagerazione o a un’incontenibile esuberanza anatomica.[…]La mancanza di potenza affettiva nulla toglie all’intensità o all’esuberanza del Significante Somatico, anzi lo depriva dei fronzoli inutili e ne sottolinea la larga disposizione. La mancanza di profondità rende più vivace e più impulsiva l’andatura, con dei
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movimenti verticali e centripeti e, in periodi in cui prevale l’assetto sanguigno, l’iconicità del culo si fa più marcata e potente”. Nella Madonna dei Palafrenieri, però, per effetto dell’opposizione flemmatica, che coordina il fattore della Secondarietà, la “mancanza di profondità” è sostituita dai semi “perfettamente naturale” e “ponderazione” che, rendendo il soggetto “sempre presente a sé”(dato che nel flemmatico ha valore del 63,6 rispetto al passionale col 62,5)fa sì che l’andatura sia più tollerante e magistralmente controllata, con l’estensione del movimento che ha qualcosa dell’allascato di bolina larga: di una sobria larghezza tanto coordinata da apparire fredda e oggettiva, tanto è “perfettamente naturale”. 7 Cfr. Sorin Stati,Contenuto degli aggettivi e paradigmi aggettivali, in “Studi italiani di linguistica teorica ed applicata”, n.3, Liviana Editrice, Padova 1972: “Una parte considerevole degli aggettivi di una lingua hanno un contenuto intraparadigmatico, cioè tutti i loro semi risultano dai vari rapporti con gli altri membri di un certo paradigma. Per esempio, “povero” e “ricco”, quando determinano nomi di persone: la classificazione semantica è “possesso di beni personali”, al quale si aggiunge il séma variabile “misura” con due valori: “inferiore al normale” e “superiore al normale”. Il paradigma chiuso ha pochissimi elementi aggettivali e quindi un carattere extraparadigmatico poco estensibile. Il paradigma aperto, avendo molti elementi aggettivali, consente una classificazione semantica più ampia”. 8 Anna Coliva, op.cit.:pag.41. 9 Ibidem. 10 Ibidemi. 11 Ibidem. 12 Ibidem. 13 Cfr.Sorin Stati, loc.cit.:”I paradigmi polari consentono una classificazione in due categorie, a seconda che i loro elementi siano graduali(si combinino con avverbi e locuzioni avverbiali scalari – per esempio “troppo”,”abbastanza”,”assai”- , nonché con avverbi-segnali di comparativo –per es. “più”,”meno”- e di superlativo –per es. “molto”,”estremamente”,ecc.-) oppure non graduali(non entrano nelle combinazioni avverbiali degli elementi graduali)”:pag.504. 14 Anna Coliva, op.cit.:pag.42. 15 Roland Barthes, Il terzo senso, in: R.B., L’ovvio e l’ottuso, trad.it. Einaudi, Torino 1985: pag.53. 16 Georges Bataille, L’alluce, in: G.B.,Critica dell’occhio, a cura di Sergio Finzi, Guaraldi editore, Firenze 1972: pag.50. 17 Roland Barthes, op.cit.:pag.53. 18 Georges Bataille,op.cit.:pag.51. 19 Ivi:pag.53. 20 Ivi:pag.52. 21 Ivi:pag.54. 22 Ibidem. 23 Sigmund Freud, Il perturbante, in: S.F..Opere 1917-1923, trad.it. Bollati Boringhieri, Torino 1989:pag.82. 24 Le parti heimlich sono quelle che la decenza impone di tenere coperte: è heimlich il piede nudo della Madonna? 25 “Unheimlich,dice Schelling, è tutto ciò che avrebbe dovuto rimanere segreto, nascosto, e che è invece affiorato”:Sigmund Freud, op.cit.:pag.86. 26 Gilbert Durand, Le strutture antropologiche dell’immaginario, trad.it. Edizioni Dedalo, Bari 1972:pag.319. 27 Cfr. Mircea Elide, Traité d’histoire des religions, Payot,Paris 1949. 28 Non si dimentichi che “il serpente è per la maggior parte delle culture il doppione animale della luna, perché scompare e riappare con lo stesso ritmo dell’astro e conterebbe tante spire quanti giorni conta la lunazione”(Gilbert Durand,op.cit.:pag.317): che può avere un doppio riferimento, il piede controlla,
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ferma, blocca la lunazione, quindi anche il ciclo della fecondazione. Oppure, il piede ha il potere di coordinare il ritmo della lunazione.E allora in quei tempi che allungano il désir, cosa è che viene bloccato, la pelle nuova della libido o la perennità della fecondazione? 29 Georges Bataille,op.cit.:pag.54. 30 Ivi:pag.61. E’ la bocca socchiusa che dà un aspetto magistrale alla faccia, perché quel socchiudersi[ che potrebbe essere uno schiudersi] è la marca di una passione , di un sentimento, che sospende il personaggio femminile in un movimento tra l’incerto e l’inquieto, è questo sentimento socchiuso, controllato, che accenta la figura, tanto che, nella traslazione retorica del visionatore, diviene un’altra regione del senso ottuso. Il decorum, anche per questa emozione che connette il piede e la bocca, non può essere rinvenuto come ovvio della raffigurazione canonica del XVI e XVII secolo; anzi, messo in una scena i cui falsi limiti moltiplicano il gioco permutativo del significante, obbliga l’osservatore a una lettura verticale che, non è il caso di dirlo, sovverte l’ovvietà, la segmentazione canonica, l’ordine della storia o della scena rappresentata. La bocca socchiusa, o schiusa, in una “Methode pour apprendre à dessiner les passions” di Charles Le Brun, applicata anche ai ritratti del secolo precedente, essendo “entr’ouverte avec les coins un peu élevés, les livres humides, parce que cette humidité peut être causée du vapeur qui s’élève du cœur », potrebbe essere quella del désir. Se il corpo della figura femminile è, in qualche modo, in uno stato di désir, la seduzione del senso, o del doppio senso, sta tutta nel suo essere totalmente significante ottuso e,perciò, eretismo, del desiderio fallico che sta investendo il personaggio femminile raffigurato. La bocca socchiusa è dunque sineddoche del significante ottuso da rinvenire nella scena, ma è anche metonimia della passione del désir che riguarda il personaggio rappresentato e desiderato(prima dal pittore e, poi, dal visionatore). Pittore Bocca socchiusa Sineddoche Scena Personaggio femminile desiderato SENSO OTTUSO Piede della Madonna Metonimia Desiderio del Personaggio 31
Georges Bataille,op.cit.:pag.60. Roland Barthes,op.cit.:pag.45. 33 Ibidem. 34 Anna Coliva,op.cit.:pag.20. 35 Cfr., per tutte queste “funzioni” del senso ottuso, Roland Barthes,op.cit. in particolare alle pagine 53,54 e 55. 36 Il Decorum è il conveniente, il decoroso, i segni e i significati che si addicono al decoro delle usanze: dal “decorare” ,che è l’”onorare” o l’”ornare”, il “fregiare”, Caravaggio,selezionando,dal paradigma aperto che può estendersi come indicato in questa striscia: I. Conveniente; II. Ciò che si addice; III. Decoroso; IV. Ornato; V. Bello; VI. Leggiadro, gli ultimi due gradi (“bello”e “leggiadro”), ha finito col commutare il decorum in venustas, che ha, nel paradigma, i significati fisici di “venustà”,”bellezza”,”grazia”,”leggiadria”, e i significati più astratti di “eleganza”,”finezza”,”piacevolezza”,”decoro”. Così, ha realizzato il decorum in senso fisico, lo ha reso sintagma attrattivo dandogli il senso di venustas, in quanto pieno di grazia, ovvero di venustà, bellezza, leggiadria, eleganza. Una Madonna così venusta, che riempie di grazia il decorum, rende visibile, l’abbiamo detto, la bontà interiore, adeguando così i contenuti morali e liturgici. 32
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