Wait! Magazine n°39

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n.39 6/7-2013


L’editoriale

di Marco Bianchi

Eccoci all’ultimo numero della stagione. Lo mandiamo in stampa tra afa, zanzare e tanta stanchezza accumulata. Se il capodanno per i calendari è il 31 dicembre, il capodanno per molti italiani come me è questo ferragosto, che funge da sparitaque tra una nuova stagione lavorativa e l’altra. Con tanti nuovi progetti e sogni da mettere in campo l’autunno successivo, quando si sarà rientrati in ufficio a pieno ritmo. Arriviamo col fiato un po’ corto noi di Wait, tra numeri usciti, restyling dei blog, i due eventi fiorentni Brini vs Wait di gennaio e giugno, ormai trasformato in un evento fisso durante il Pitti Immagine Uomo: un vero fuori-salone per scoprire i brand emergenti più interessanti del panorama. Arriviamo ancora più affannati del solito perchè ci troviamo a luglio inoltrato con 3 bombe nella saccoccia, pronte da lanciare e frutto di mesi di fatiche certosine. Due di queste abbiamo deciso di spararle già prima delle vacanze. La prima ve la sveliamo subito: il nostro nuovo blog Waitcinema. Lo stiamo testando proprio nel momento in cui digito queste parole. E’ il quinto blog che si aggiunge a Waitfashion, Waitmag, Waitmusic e Waitgreen. Ma non preoccupatevi: probabilmente sarà l’ultimo della serie. Non vedrete Waituncinetto o Waitpesca. Waitcinema nasce dall’incontro, o meglio dall’innamoramento per Marco Goi, già nostro collaboratore di Waitmusic e autore del celeberrimo blog Pensieri Cannibali. Quante serate mi ha salvato Marco, con i suoi consigli sui film da vedere e da evitare! Una scrittura folgorante, viva, divertente e che tuttavia tradisce spunti di sensibilità e acuta intelligenza. Così i critici dovrebbero essere: quelli che sanno valutare positivamente un capolavoro indipendente prodotto in islanda con un budget di 2000 euro, così come un colossal di Hollywood ben confezionato in cui i supereroi si prendono a cazzotti per tre ore tra un effetto speciale e l’altro. L’innocenza dei bambini e l’acume dei grandi critici, proposti con un linguaggio che sa parlare ed essere capito da tutti senza essere mai banale. Se fossimo in un paese normale Marco scriverebbe già, che ne so, per il Corriere della Sera o qualocsa di simile. Purtroppo non siamo in un paese nomale, e quindi, tiè!, Marco (o meglio, Cannibal Kid) adesso scrive per Wait! Il secondo progetto, in cui Wait ha messo l’anima e l’ideazione si chiama Welcome Order ed è il primo vero showroom online italiano. Un progetto su cui abbiamo lavorato e meditato per oltre un anno: dall’ideazione, allo stile, alla ricerca brand. D’ora in poi ne cureremo la comunicazione e Vi diciamo che rivoluzionerà il modo di vedere e di comprare moda: i buyer dei migliori negozi del mondo, italiani in primis, potranno visionare le migliori collezioni online, e se vorranno, potranno direttamente effettuare via web gli ordini per i loro negozi: sia per le consegne immediate, che per il programmato, sia per gli stock in offerta speciale che i migliori brand da noi selezionati metteranno a loro disposizione. Per maggiori info visitate www.welcomeorder.com

Wait! TALENTI E AVANGUARDIE CREATIVE

Quadrimestrale illustrato di Arte, Moda, Musica e Tendenze a distribuzione gratuita Giugno-Luglio 2013 Anno VIII - Numero 39 Direttore Responsabile Maurizio Scorbati Direttore Editoriale Marco Bianchi marco@waitmag.com Caporedattore e consulente grafico Annalisa K. Varesi annalisa@waitmag. com Redazione Pierpaolo Bironi, Iucu, Marco Goi Collaboratori Giovanni Fossati, Luca Ceccarelli, Manuela Pizzichi, Francesca Bello, Marta Guarnori Graphic & Art Director Annalisa K. Varesi Pubblicità Wait Media srl info@waitmag.com LA COPERTINA E’ REALIZZATA DA FILIPPO MINELLI Editore Wait Media srl Stampa Pinelli Printing srl Aut. del Tribunale di Pavia n. 3/2012 registro stampe cartaceo del 26/1/2012

La terza e ultima bomba? Lasciateci qualcosa da svelarvi a settembre. Buone vacanze.

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Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Wait! è un marchio registrato www.waitmag.com - www.waitfashion.com www.waitmusic.com - www.waitgreen.com www.waitcinema.com info@waitmag.com



di Pierpaolo Bironi

TECH_Tech & Design

KICK STARTER Found & Follow

Embrace + è un bracciale wireless che si illumina ogni volta che sul vostro smartphone riceverete un messaggio o una chiamata. Ideato da Paul e Rudy di Seattle questo modello è perfezionato per interagire anche con i social. Tramite un’App potrete settare il colore dell’illuminazione in base al tipo di messaggio scelto, a

Creativity

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CONOSCETE KICKSTARTER? IN CASO NON NE AVESTE MAI SENTITO PARLARE VI SPIEGHIAMO NOI DI CHE COSA SI TRATTA. KICKSTARTER È UN SITO WEB DOVE POTETE PROMUOVERE I VOSTRI PROGETTI, DI QUALSIASI TIPO E RICHIEDERE FONDI PER ARRIVARE ALLA LORO REALIZZAZIONE. COME FARE? SEMPLICE, REALIZZATE UN VIDEO CHE SPIEGHI LA VOSTRA IDEA, CON TUTTI I CONCETTI, LE PROSPETTIVE E I PRINCIPI DEL PROGETTO. REALIZZATE FOTO DEL PROTOTIPO, RENDERING E SCHEDE. SCRIVETE UNA BELLA PRESENTAZIONE DI COME POTREBBE ESSERE UTILIZZATA. NON TRALASCIATE NULLA. FISSATE IL PREZZO CHE VI SERVE PER REALIZZARLA E SPERATE CHE GLI UTENTI DELLA RETE LA TROVINO DAVVERO DEGNA. IN PRATICA KICKSTARTER VI AIUTA A REALIZZARE I VOSTRI SOGNI SE SONO PERÒ DAVVERO INTERESSANTI. IN QUESTO ARTICOLO VI PRESENTIAMO ALCUNI PROGETTI REALIZZATI E NON CHE SECONDO NOI SONO DEGNI DI NOTA.

Questo progetto mi sembra davvero incredibile. In futuro dovremo risparmiare il pianeta il più possibile cercando di utilizzare sempre meno le risorse energetiche. Glowing Plant, grazie ad una elaborazione

GROWING Plant

esempio, per quelli Facebook lo setterò sul colore rosso. Ogni volta che si illuminerà di rosso, avrò ricevuto un messaggio FB. Per ogni social, chiamata o sms potrete settare un colore diverso. Il progetto ha raggiunto 185.066 dollari ed è stato realizzato.

EMBRACE Il bracciale wireless

genetica, permetterà di ottenere piante fluorescenti. La notte dimenticate lampade o altro, mettete qualche pianta sul tavolo o sul comodino e la vostra illuminazione d’atmosfera sarà servita. Il progetto è davvero eccezionale infatti ha già raccolto quasi 400 mila dollari. Per realizzarlo ne bastavano 65 mila...


Smart

Lo Smart Herb Garden è un progetto fantastico. Si sa, in città coltivare un giardino in casa è sempre difficoltoso. La Click and Grow di Palo Alto ha progettato questo orticello che, attaccato alla presa di corrente, fornirà in modo intelligente alle piante seminate tutto ciò di cui hanno bisogno per la crescita. Inoltre l’illuminazione costante è data da delle speciali lampade a LED. Il costo

Io sono un amante del campeggio. Spesso mi trovo in difficoltà a causa dell’impossibilità di avere corrente quando si esauriscono le pile. Power Pot risolve questo problema. Questa pentola

HERB GARDEN

Questo è un progetto che non credo abbia nessuna utilità pratica nella, ma ha suscitato ugualmente grande interesse. Romo è una base sulla quale appoggiare il vostro Smartphone o Tablet. Grazie all’apposita app personalizzabile, questa base prenderà vita e darà vita al vostro dispositivo facendolo diventare un vero e proprio robot senziente! Finalmente

ROMO The phone robot

il vostro Iphone vi seguirà passo passo e sarà il compagno che cercate da tempo! Il progetto ha raccolto 170 mila dollari su 100 mila necessari. E’ stato un successo.

di elettricità si attesta intorno ai 4 dollari annui. Al momento sono disponibili solo una varietà limitata di piante, ma siamo convinti che presto altre se ne aggiungeranno. Il progetto ha raggiunto il proprio obiettivo raccogliendo 625.851 dollari.

utilizza il calore che si accumula cucinando e lo trasforma in energia elettrica. L’elettricità ottenuta è anche pulita, quindi non andrete incontro a sprechi. L’energia termoelettrica scoperta nel 1800 è

stata accantonata a causa del grande dispendio di calore che serve per ottenerla, ma oggi, con i dispositivi a basso voltaggio, quella ottenibile è sufficiente per garantire il funzionamento di

diversi oggetti. Il progetto ha ottenuto 126.204 dollari su 50 mila che ne servivano per sviluppare il prodotto.

POWER Pot

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TECH_Tech & Design

B

L’ibrido radio comandato B è il modellino di un nuovo ibrido radiocomandato. Questo prototipo dal design che ricorda Blade Runner è dotato di ruote molto speciali. Grazie alla loro flessibilità, il modellino potrà affrontare qualsiasi terreno.

CST 01 è un orologio ultrasottile e ultraleggero. Pesa solamente 5 grammi

ed è realizzato assemblando un display ad un bracciale in metallo. Le pile sono ricaricabili e garantite 15 anni. La ricarica e le regolazioni orarie vengono fatte tramite una base fornita nel pacchetto. La carica durerà circa un mese. I bracciali disponibili

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Quando arriverete ad un ostacolo troppo alto azionerete le eliche poste nelle ruote e lo aggirerete volando. E’ dotato anche di una videocamera HD per la registrazione di filmati live. Adatto per esplorazioni di zone impervie. Fino ad ora ha raccolto quasi 28.000 sterline sulle 86.500 necessarie.

CTS 01

sono in diversi colori. Se non amate portare l’orologio e volete qualcosa di leggero questo CST 01 è il prodotto giusto per voi. Il progetto è stato realizzato con un successo clamoroso. Ha raccolto più di un milione di dollari!

Clyde è una lampada molto particolare perchè mostra gli stati d’animo a seconda delle colorazioni. Il progetto è molto carino. Un sensore di luminosità accenderà dolcemente la lampada quando la stanza si oscurerà. Le varie luci, simili ad un tramonto, si affievoliranno a poco a poco facendovi sprofondare nel sonno. Toccando poi le gambe, a seconda di come interagite, la lampada emetterà un certo

colore. Questi aspetti li potrete memorizzare prima dell’utilizzo. Una versione speciale di Clyde ha anche un sensore di umidità che se posto nelle vostre piante vi indicherà, illuminandosi di rosso, quando dovrete annaffiarle. Il progetto fino ad ora ha raggiunto 33.636 dollari su 45.000 necessari.

CLYDE Lamp



DESIGN_Furniture Design

SELETTI Wears TOILETPAPER

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Dall'incontro tra l'azienda italiana di design Seletti e Toiletpaper, il magazine di sole immagini di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, nasce un’inconsueta e singolare collezione di piatti, tazze e tovaglie dal gusto decisamente surreale e grottesco. Presentata in anteprima mondiale in occasione dello scorso Salone del Mobile di Milano, ToiletPaperSeletti ha riscosso un immediato successo non solo nei tradizionali ambienti del design ma anche tra gli appassionati di arte contemporanea e fotografia, già seguaci del magazine e dei suoi stravaganti ideatori. «Sono fan di Toiletpaper fin dal primo numero e da subito ho desiderato utilizzare quelle splendide immagini per i nostri prodotti» afferma Stefano Seletti, titolare ed art director

dell'azienda. «Continuavo a pensare a come portare quelle fotografie nelle case dei nostri clienti. È bastato un incontro con Maurizio e Pierpaolo perché entrassimo in sintonia e condividessimo l’idea di mettere insieme materiali democratici e familiari come la latta e la plastica a immagini decisamente inaspettate».

di Annalisa K. Varesi



DESIGN_Furniture Design Una selezione di immagini tratte dalla rivista diventano il motivo decorativo della collezione di design Toiletpaper-Seletti: lo sturalavandino, un cavallo rampante, le dita mozzate (già in mostra sul billboard della High Line a Manhattan) e un’interpretazione pulp del celebre “I love you” decorano tazze e bicchieri; un pesce ripieno di pietre preziose e una tavola imbandita popolata di ospiti “inattesi” giganteggiano sulle tovaglie. Insomma, niente a che vedere con le classiche porcellane della nonna. I materiali scelti, latta per le stoviglie e cerata per le tovaglie, sono perfettamente in linea con lo spirito pop del magazine e rimandano alle memorie del passato, così come afferma lo stesso Maurizio Cattelan: «Come le immagini di Toiletpaper, la collezione realizzata con Seletti ha un fascino vintage, tazze e piatti di latta sembrano usciti dalla credenza di una cucina degli anni Cinquanta». La collezione sarà in vendita in una selezione internazionale di negozi specializzati a partire dal mese di luglio e online sul sito Yoox.com, con prezzi che vanno dai 10 ai 20 euro. Non lasciatevela scappare!

www.seletti.it wwwtoiletpaper magazine.com

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di Annalisa K. Varesi

DESIGN_Furniture Design

DESIGNED for SUMMER 1.

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1. SofĂ Swingrest di Dedon; 2. Rilevatore di fumo Jalo Helsinki; 3. Tavolino Block di Normann Copenaghen; 4. Rocking Luxembourg Chair di Fermob; 5.Posate da insalata in legno di Muuto; 6. Lampade Valoroikka Johtoi; 7. Fedro di Dedon;

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8. Lo sgabello Stool 60 Artek nella limited ed. firmata Comme Des Garcon; 9. Doccia da esterni Fermob; 10. Tessuto Marimekko; 11. Lighthouse di Normann Copenaghen; 12. Lovely Carafe Love Organics.

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di Annalisa K. Varesi

DESIGN_Product Design

Designer

TOYS

L’ATTESISSIMA SERIE DUNNY 2013 È FINALMENTE DISPONIBILE, COME SEMPRE IN “BLIND BOX”, NEI MIGLIORI NEGOZI DI TOYS E SULLO SHOP UFFICIALE KIDROBOT. FRA GLI ARTISTI AUTORI DELLE VERSIONI DA COLLEZIONE PER QUESTO 2013 SERGIO MANCINI, OKKLE E SCOTT TOLLESON, ANDREW BELL, JON-PAUL KAISER, NATHAN JUREVICIUS, SCRIBE, DGPH, CHAIRMAN TING, JULIE WEST E MOLTI ALTRI. LA SERIE COMPLETA NE COMPRENDE 20. DA COLLEZIONARE!

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di Annalisa K. Varesi

GREEN_Eco Project & Design Conoscete le scarpe Sanuk? Ve le descrivo in tre aggettivi: comode, colorate e sostenibili. Il marchio nasce nel 1997 in California dalla genialità di Jeff Kelley e da subito rappresenta perfettamente la filosofia di vita surfista: puro divertimento, rispetto della natura e piena libertà di esprimersi. Dai piedi di sportivi

e celebrities d’oltreoceano all’Europa e al nostro paese il passo è breve. La forte impronta ecologica di ogni scarpa - l’impiego di materiali riutilizzati e riciclati come stuoie per lo yoga, yuta, gomma e PET riciclabili – ce le ha fatte adorare dal primo momento.

Da capo per le grandi occasioni, indossato da pochi, ad accessorio di stile, adatto ai look e agli stili più vari. Parlo del papillon, ormai proposto in innumerevoli varianti, per tutti i gusti (e i prezzi). I più originali sperimentano materiali e soluzioni davvero innovativi e, qualche volta, eco-friendly.

E’ il caso di questi di “Two Guys Bow Ties”. Sono in legno di recupero e scampoli di sete e tessuti di seconda mano, il tutto lavorato ad arte per creare veri piccoli capolavori, pezzi unici da collezionare.

www.sanuk.com

ECO Project & Design IDEE, CURIOSITÀ E NEWS DAL MONDO DELL’ECOLOGIA CREATIVA

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www. woodenbowties. com


“Buy a bar, give a bar”. Questo il claim di una piccola azienda americana (del Vermount) che produce veri piccoli gioielli di sapone sostenibili e solidali. L’idea è di Billy e Courtney, una giovane coppia che volendo buttarsi nel mondo del business ha scelto di farlo nel miglior modo possibile. Per due motivi. Prima di tutto i saponi “Hand in Hand” sono sostenibili, prodotti con tecniche rispettose dell’ambiente e con ingredienti naturali provenienti da agricoltura biologica e commercio equo solidale, tutti certificati e ovviamente cruelty free. Inoltre, gli imballi sono tutti in materiali riciclati e le spedizioni comprendono addirittura una quota di compensazione delle emissioni di Co2 con cui la società si impegna a garantire il rimboschimento di 50 mq di foresta pluviale per ogni saponetta venduta.In secondo luogo, i saponi “Hand in Hand” fanno del bene. Come? Ce lo suggerisce il claim citato poche righe più sopra: ogni sapone acquistato equivale ad uno donato ai bambini bisognosi in aree disagiate del pianeta per contribuire a migliorarne le condizioni igieniche, causa ancora oggi drammatica di mortalità infantile. Dal febbraio 2012 gli sforzi si sono concentrati a favore degli orfani dell’isola di Haiti e ad oggi si contano 65.000 saponette donate.

handinhandsoap.com

“VIVERE GREEN. IL VERDE VA DI MODA!” EDITO DA HOEPLI, È UN MANUALE COLORATISSIMO E ALLEGRO, UNA GUIDA “GREEN” ALLA VITA DI TUTTI I GIORNI, PER IMPARARE, UN PASSO ALLA VOLTA, TUTTO IL BELLO – PER L’AMBIENTE, MA ANCHE PER NOI STESSI – DI UNO STILE DI VITA PIÙ ATTENTO E SOSTENIBILE. IN CASA, DALLA CUCINA AL NOSTRO ARMADIO, NEL BEAUTYCASE FINO AL NOSTRO COMPUTER, LASCIARSI CONTAGIARE DAL “VIVERE GREEN” NON È MAI STATO COSÌ FACILE! BUONA LETTURA!

Hoepli.it Non avete un giardino e nemmeno un piccolo balcone e pensate di dover rinunciare al piacere di coltivare il vostro piccolo orto personale? Oggi non più con Bulbo e le sue lampade a LED per la coltivazione delle piante in qualunque ambiente. Parlo di una start up tutta italiana, giovanissima (i suoi creatori Chiara, Sara, Lorenzo, Tommaso e Zeno sono tutti giovani under 30) e innovativa, nata nel 2010 dalla sinergia fra la Facoltà di Design

del Politecnico di Milano e il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Le lampade Bulbo utilizzano dei modernissimi LED per riprodurre la luce solare e consentire così a piante e germogli di crescere al chiuso delle nostre case. Proprio l’uso dei LED consente di contenere i consumi davvero al minimo, senza alcun svantaggio per le nostre piantine.

bulbolight. com

Se volete cambiare radicalmente le vostre abitudini alimentari o solamente variare un po’ la dieta inserendo tanta buona e sana frutta e verdura, Green Kitchen è l’app che fa per voi. Nasce come spinoff del fortunato blog di cucina e vita eco Green Kitchen Story di David Frenkiel e Luise Vindahl e propone, con foto bellissime e un look pulito e accattivante, tante facili ricette vegetariane per tutte le occasioni. Dai frullati e centrifugati, agli hamburger vegetali da fare in casa, passando per deliziose insalate fino ai dolci, ogni ricetta è spiegata nei dettagli, passo dopo passo, con l’ausilio di foto esemplificative per aiutare anche i meno esperti. Per iPhone e iPad.

www. greenkitchenstories. com

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ART_The Artist

FILIPPO MINELLI

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di Iucu

NON CONOSCEVO FILIPPO MINELLI FINO AD UN PAIO DI ANNI FA, NONOSTANTE SIA ARTISTICAMENTE ATTIVO DA DIVERSO TEMPO. L’AMICO LUIGI D’AGOSTINO, COLLEZIONISTA CON IL QUALE CONDIVIDO LA PASSIONE PER L’ARTE, MI SEGNALÒ UNA SUA MOSTRA A MILANO PER LA QUALE, MI DISSE, “NON PUOI ASSOLUTAMENTE MANCARE!”. IO CHE DI QUELL’AMICO MI FIDO E CHE NON FACCIO CERTO FATICA AD ANDARE A VEDERE UNA MOSTRA, CI ANDAI E NE RIMASI ENTUSIASTA! IN QUELLA PARTICOLARE OCCASIONE MI ASPETTAVO DI VEDERE LE OPERE “STREET” CHE AVEVO TROVATO QUA E LÀ PER IL WEB E CHE CALCAVANO LA STRADA DEL MITO BASQUIAT. CON SORPRESA TROVAI LAVORI DIFFERENTI DA QUELLI CHE MI ASPETTAVO, IN PARTICOLARE RICORDO UNA BANDIERA ITALIANA “GRIGIA”, COME DESATURATA, E ALCUNE ACCUMULAZIONI DI FOTO E “OGGETTI TROVATI” LUNGO UN VIAGGIO. DA QUALCHE TEMPO MINELLI STA REALIZZANDO DELLE FOTOGRAFIE DOVE UTILIZZA “FUMOGENI COLORATI” CHE TROVO, PERSONALMENTE, IL LAVORO PIÙ RICONOSCIBILE E PROFONDO FINORA DA LUI REALIZZATO.


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ART_The Artist

Molti, e in particolar modo i collezionisti che subito si sono avvicinati alle tue opere, sono rimasti stregati dai tuoi lavori “STREET”, nei quali un tratto nervoso ed un uso dei colori esasperato ricorda i dipinti americani degli anni ‘80 che hanno reso celebre Basquiat. In quei lavori c’é un istinto “violento” o un’energia creativa? Quei lavori sono lavori istintivi, nel senso che quando mi appunto cose o disegno a mano libera il risultato è quello. Sicuramente sia violenza che energia creativa fanno entrambe parte del processo. In una tua mostra, qualche tempo fa, avevi “desaturato” una bandiera italiana. Perché? Rende bene la realtà di questo periodo: un paese vecchio, freddo e senza energia dirompente. Sei classe 1983 quindi posso ancora considerarti un “giovane artista”. Cosa ha caratterizzato e cosa pensi caratterizzerà in futuro la tua crescita artistica? I miei inizi sono stati influenzati dagli spazi pubblici, dall’architettura e dalla comunicazione, continuerò in quella direzione anche se con media probabilmente differenti.

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Hai ormai accumulato un discreto numero di mostre nazionali ed internazionali. Come vedi il mercato italiano rispetto a quello estero? All’estero la gran parte dei collezionisti compra quello che apprezza senza pensarci due volte, anche se non conoscono bene l’artista o il suo percorso. In Italia invece il mercato, benché più ampio, obbliga galleristi e curatori a blaterare pedigree e curriculum di mostre e pubblicazioni per convincere all’acquisto. Non è rispettoso né degli artisti né dei collezionisti che finiscono per comprare stronzate sulla base di liste chilometriche di mostre


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mai verificate. Immaginati se è rispettoso dei galleristi e dei curatori che blaterano. Come vivi il rapporto umano con gli altri artisti? Pensi ci sia rivalità tra i singoli? Ho molti amici artisti che fanno lavori fantastici con cui a volte c’è una sana competizione che talvolta diventa anche divertente. Ma ti assicuro che invidiosi e persone zuppe di negatività non mancano in nessun ambito. Hai dei punti di riferimento nei quali rivederti o prendere assolutamente le distanze? Tutto e niente. Sono una persona molto curiosa che sa apprezzare gli aspetti delle cose più disparate, anche quelle che tollero meno. Se c’è una cosa che proprio non mi piace è la spettacolarizzazione dell’arte. I lavori con i “fumogeni” sono eterei, quasi come se avessi il potere di fermare un momento già di per se sospeso. Dimmi quando e come è nata quest’idea e perché. Il perché è semplice: ho sempre lavorato col linguaggio occupandomi delle parole, ma non avevo mai indagato la loro parte completante che è il silenzio. Anni fa guardavo video di manifestazioni politiche con fumogeni e lacrimogeni; il fumo era l’elemento che silenziava sia il suono che l’immagine, così ho deciso di portarlo in un contesto che accentuasse in maniera più esplicita la visualizzazione del silenzio nelle nubi di fumo. La montagna e i non-luoghi sono perfetti per visualizzare una presenza astratta che riempie lo spazio. Come ultima domanda ti chiedo di darmi la tua più sincera definizione di arte, quello che per te “é” e quello che secondo te dovrebbe essere. Ti giuro che non risponderò mai a questa domanda!

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www.filippominelli.com



ART_The Artist

GIOVANNI MOTTA

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di Pierpaolo Bironi

MOMONSTER, PICCOLI E SIMPATICI MOSTRICIATTOLI NATI DALLA FANTASIA DI UN UOMO E DA UN SOGNO: TROVARE L’ISPIRAZIONE ATTRAVERSO I FIGLI CHE, QUASI PER CASO, TI MOSTRANO LA VIA DA PERCORRERE E L’ISPIRAZIONE SUPREMA. TUTTO QUESTO È SUCCESSO A GIOVANNI MOTTA, ARTISTA VERONESE, CLASSE 1971. FIGLIO D’ARTE, È UNO SCULTORE E PITTORE MOLTO BRAVO. E’ IL CREATORE DEI MOMONSTER, SCULTURE RAFFIGURANTI MOSTRI STRANI DI VARIE DIMENSIONI. IN QUESTA INTERVISTA GIOVANNI CI RACCONTA CON GRANDE SEMPLICITÀ LA SUA STORIA E IL SUO LAVORO. CI SPIEGA LE TECNICHE CHE USA E A CHI SI ISPIRA. ASCOLTARLO È STATO UN PIACERE E ORA VE LO PROPONIAMO PER FARVI VIVERE LE NOSTRE STESSE SENSAZIONI.


Com’è andato questo Salone del Mobile? Il Salone del Mobile è un’opportunità, uno di quei momenti dove puoi condividere ed esplorare, confrontare e fare valutazioni sulla tua posizione e su quella del mondo. Per me il Salone e’ andato bene perche’ mi ha offerto questa possibilità, che è gia’ una grande cosa.

Com’è stata la tua esperienza a Milano? La ripeteresti? In realta’ sono alla terza presenza, quindi mi fa molto piacere ripeterla. I Momonsters, come sono nati e quando? I Momonsters sono il filtro che uso per parlare della mia poetica. Sono con me da sempre ma sono

nati circa 5 anni fa, in estate. Ricordo che era un periodo in cui stavo girando attorno a queste creature con schizzi e quant’altro. Un venerdì mattina raggiunsi la mia famiglia al mare per il weekend e quando entrai nel vialetto dell’appartamento, in lontananza, sulla televisione del soggiorno, scorsi due piccole sculture di pongo, una rossa

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ed una azzurra, realizzate dai miei piccoli artisti, Massimiliano e Ottaviano. Fu un’autentica illuminazione, la chiave della porta del mio mondo segreto. Ricordo che non mi fermai neanche per pranzo. Ripartii subito per Verona per iniziare a realizzarli. Come li realizzi? Che materiali e tecniche utilizzi per dare forma ai tuoi personaggi? Uso due tecniche diverse a seconda che siano Jumbo o mini. Per entrambe parto da bozzetti a matita e creta o argilla o carta e scotch. Per le sculture oltre il metro di altezza uso una resina epossidica e la stratifico fino ad ottenere lo spessore desiderato. Carteggio poi per ore per arrivare ad una superficie liscia e perfetta. Poi, verniciatura industriale. Per quelle più piccole uso una tecnologia straordinaria: il 3D printing. Dopo aver realizzato la bozza di una creatura in creta, la scannerizzo con uno scanner 3D a laser, modifico il soggetto in creta virtuale e lo pulisco con uno scalpello digitale a vibrazioni sensoriali. Terminato questo processo molto complesso, stampo con una stampante 3D. Il soggetto ottenuto va a sua volta carteggiato e sistemato fino all’ottenimento del pezzo finito. Infine, lo dipingo a mano. Li vendi? Dove? In Italia ho tre gallerie: Galleria Forni di Bologna, Galleria Roberta Lietti Arte Contemporanea, Galleria Art for Kids di Como. Inoltre, collaboro con Bosa Ceramiche di Borso del Grappa che realizza alcune creature in ceramica di diverse dimensioni e le vende in tutto il mondo, compreso il Giappone, location a cui tengo moltissimo. A cosa ti ispiri solitamente quando ne realizzi uno? Cosa ti porta all’ispirazione? Il tempo ritrovato e le emozioni ad esso connesse. I giochi del bambino e le sue dinamiche. Il destino ed il perchè un bimbo diventerà quello che diventerà. Il mio è un viaggio di auto analisi e comprensione della vita e delle energie che la

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gestiscono. I Momonsters sono il mezzo che mi permette di esprimere le conclusioni del mio studio. L’ispirazione arriva dall’immagine del ricordo, dalla solidificazione della sensazione del momento passato. Questo ricordo puo’ anche non essere mio, potrei averlo letto o sentito raccontare da un altro, l’importante e’ che catturi il mio immaginario. Inoltre l’osservazione lenta di Madre Natura e il fare presenza in essa sono per me fondamentali per il collegamento con l’inconscio, con il “perduto” da ritrovare. Hai un’artista che ti piace? Cosa ruberesti da lui? Takashi Murakami, Jeff Koons, Todd Schorr, Kenny Sharf, Harley Harper, ma potrei continuare con molti altri. Questi artisti mi emozionano profondamente. Sento affinità con il loro gusto e la loro passione. A volte il desiderio di essere già affermato come loro mi distoglie dalla concentrazione necessaria e provo invidia, ma immediatamente torno a centrare il mio io e l’invidia si trasforma in ammirazione. Ho capito molto tempo fa che godersi il viaggio e’ la vera felicità. Parlaci delle tue esposizioni passate, quelle più importanti per te e quelle che hai in programma in futuro. Insomma raccontaci i tuoi progetti. Ho esposto in diverse situazioni interessanti, da Bologna, a Milano in Rinascente, a Strasburgo,a Parigi e Tokio con Bosa. Non ho un curriculum molto profondo avendo iniziato con intensità solamente da qualche anno ed io ne ho 41. Nel futuro ho una collettiva a Como, in Giugno/ Luglio, con Roberta Lietti e Art for Kids, mentre a Settembre presenterò l’istallazione “ONE HUNDRED SMALL PLAYERS” nello showroom della Stone Italiana a Milano con la quale c’e’ una collaborazione. Sei di Verona. La tua città ti ha aiutato a crescere o come molti sei dovuto migrare? Verona e’ la città dove sono nato. Il mio studio si affaccia sulla

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curva del fiume Adige e da quì posso continuamente osservare i luoghi dove ho vissuto da piccolo. Questa terrazza mi permette di tornare nel passato e di connettermi con esso. Devo

tutto a questa città. Raccontaci qualcosa di divertente riguardo le tue creazioni, qualche aneddoto. Un paio di anni fa ero a Tokyo in visita allo zoo della città.

Stavo osservano degli insetti per prendere spunto e ad un certo punto un uomo mi chiese qualcosa in merito. Parlammo per un po’ e mi invitò a provare a catturane un paio. Erano degli scarafaggi giganti. Dopo averne catturati due dipingemmo sulla loro schiena, sugli scudi di protezione, due numeri come quelli delle auto da corsa, io il 9 e lui l’11 e li facemmo gareggiare. Vinse il suo per ben cinque volte. Fu molto divertente e curiosa come esperienza. Allora chiesi il suo segreto e mi rispose che conosceva molto bene gli insetti e che sapeva comunicare con loro. Allora gli domandai il nome e lui mi disse che si chiamava Satoshi Ta jiri, creatore dei Pokemon. Fu meraviglioso parlare con lui, non lo dimenticherò mai. Un uomo leggendario. Dicci qual è il tuo sogno artistico nel cassetto, se ne hai uno. Il mio sogno e’ quello di creare una factory con tanti collaboratori che lavorano insieme in un clima di pace creativa. Sento il desiderio di esplorare nel profondo alcuni aspetti dell’esistenza e lo vorrei fare attraverso l’arte. Mi piacerebbe essere riconosciuto e apprezzato per le mie opere, per la ricerca e per la sofisticata realizzazione. Desidero esporre nelle più importanti gallerie del mondo e viaggiare in ogni luogo. Se ti dicessi di realizzare un Momonster dedicato a Wait!, come te lo immagini? Prima di realizzare un Momonsters per Wait!, cosa che mi piacerebbe fare, dovrei conoscervi e sapere da dove siete partiti, cosa facevate da bambini, quali erano i vostri sogni. A quel punto il Momonster nascerebbe immediatamente senza la minima difficoltà. Magari ne possiamo parlare meglio davanti a un caffè, che ne dici? Un caro saluto e vi ringrazio moltissimo per l’opportunità che mi offrite, per la possibilità di esprimere le mie idee attraverso la vostra rivista appassionata.

www.giovannimotta.it

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di Iucu

ART_Iucu Art Club

CASTELLANI vs. BONALUMI ENRICO CASTELLANI (1930) E AGOSTINO BONALUMI (1935) SONO DUE GIGANTI DEL MINIMALISMO, DUE ARTISTI ITALIANI CON LA "A" MAIUSCOLA, DUE "ARTIGIANI" NEL SENSO PIÙ NOBILE E "ASTRATTO" DEL TERMINE. NEL LORO LAVORO, APPARENTEMENTE PARALLELO, SI RESPIRA TUTTA LA RICERCA AVANGUARDISTA DEGLI ANNI '50.

Bonalumi non si “accontenta” delle superfici “discrete” di Castellani e “va oltre”, oltre il visibile, a sfidare la resistenza del supporto stesso, per deformare al limite, per imporre le ombre sulle forme. Bonalumi arriva al confine dell’astrazione, immaginando paesaggi fantastici, quadri scultorei sempre più articolati e plastici, quasi una rappresentazione del “suono”. “Un suono sordo”.

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Nel lavoro di Castellani si percepisce il rigore e la razionalità dello spazio, spazio inteso come superficie; Il ritmo con cui deforma è costante e “plasmabile” solo dalla luce, che insidia indiscreta ogni piega fino a svelare forme e regole di quello che altrimenti sarebbe un monocromo “qualunque”. Castellani è alla ricerca della purezza, dell’ordine formale. Tutte le volte che mi avvicino ad una sua opera “sento” sempre la stessa cosa: “sento il silenzio”.



di Pierpaolo Bironi

GAMES_Recensioni

GAMES

METRO LAST LIGHT XBOX 360, Playstation, PC

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Immergendovi nella metropolitana di Mosca comincerete a pensare che sia un mondo molto più pericoloso di quanto crediate. La storia: è passato un anno dalle vicende narrate in Metro 2033. Voi siete Artyom, l’eroe che ha salvato la città di Mosca dalla distruzione. Avete sconfitto i Tetri, misteriose creature con poteri telepatici nate dal bombardamento nucleare che ha messo in ginocchio l’umanità portandola sull’orlo dell’estinzione. Avete conquistato il bunker D6, un deposito di viveri e munizioni che rischia di cambiare le sorti delle battaglie nella metro. Siete un eroe, ma vi rendete conto che nella vostra mente, durante questi eventi, si è instillato un dubbio. Qualcosa non va, qualcosa non quadra. Avete una nuova missione ora: trovare e uccidere l’ultimo tetro rimasto, un bambino. Però non siete così sicuri che la morte sia la soluzione finale. Il vostro viaggio comincia. La metro di Mosca sarà il vostro campo di battaglia, le varie fazioni in cui è segmentato questo territorio vi aiuteranno a poco a poco a farvi largo tra le pieghe della verità. Questa è la trama di Metro Last Light, uno sparatutto che vi terrà incollati allo schermo per ben 11 ore al livello più semplice. Da mettere sul vostro scaffale assolutamente.

THE LAST OF US

MOTO GP 13

The Last Of Us è l’horror più atteso di questo 2013. Nel gioco vestirete i panni di Joel ed Ellie, due sopravvissuti ad una catastrofe. Joel dovrà portare la piccola Ellie in giro per questo mondo pieno di pericoli cercando di salvarle la vita. Vi muoverete in un mondo fatto di natura e di colori brillanti con un realismo davvero impressionante. Sarete spesso attaccati dai clicker, potentissimi umani mutanti che cercheranno di uccidervi. Il gioco è un misto di puzzle, azione, sparatorie e strategia che sicuramente vi terrà incollati per ore allo schermo. Girare per queste vie inesplorate, sempre con il fiato in sospeso per paura che qualcuno o qualcosa vi attacchi, crea una vera atmosfera horror. Le soddisfazioni le avrete poi anche nella risoluzione degli enigmi e nell’utilizzo del sistema di crafting (creazione di armi o oggetti partendo da cose trovate nella vostra avventura). Potrete potenziare l e vostre armi o crearne delle nuove scegliendo quella che più vi piace. The Last of Us è sicuramente un gioco impressionante e rimpiango di non avere una PS3 solo per giocarlo!

Adorate Valentino Rossi? Volete essere come Dani Pedrosa o Lorenzo? Arriva sugli scaffali Moto GP 13. Il prodotto, interamente italiano, sembra poter soddisfare tutte le voglie degli appassionati. Imma ginate tutte l e piste del mondiale di motociclismo. Il Cavatappi di Laguna Seca diventerà il vostro canto del cigno. Moto GP 13 sembra poter essere il gioco rivelazione di ques ta s ta gione per quanto riguarda i simulatori di guida. Potrete cominciare a giocare partendo dalla categoria più bassa, la Moto 3, e da lì cominciare a suon di vittorie la scalata alla classe regina. Vi immergerete nei box sentendovi un vero fuoriclasse cercando di trovare il settaggio migliore per la vostra moto. Volete essere popolari? Semplice! Vi basterà vincere e i fan sugli spalti andranno in delirio. La grafica del gioco è superlativa e il realismo assolutamente estremo. Non vedo davvero l’ora di poter guidare uno di quei bolidi semplicemente seduto nel mio salotto di casa.

Playstation 3

XBOX 360, Playstation 3, PC



BOOKS_Recensioni

BOOKS

SONO UNO SCRITTORE E NESSUNO MI CREDE Silvia Pillin Ed. Zandegù

IL GRANDE GATSBY F. Scott Fitzgerald

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E’ la seconda volta che mi trovo a recensire questo romanzo. La vicenda è sempre quella del giovane agente di cambio Nick e del suo facoltoso - e misterioso - vicino di casa Gatsby in un vorticoso, e a mio parere un po’ angosciante, ripetersi di feste ed eccessi. Ma c’è un ma. I lussi e lo splendore non sono altro che la bella vetrina dietro la quale nascondersi aspettando, paziente, di poter rivivere il sogno. Il nostro Gatsby infatti spende, spande, fa e disfa per un solo motivo di nome Daisy, il suo amore del passato, la sua giovinezza, quell’ideale del “tutto è possibile” infranto, amaramente, a contatto con la realtà. Ma Fitzgerald non vuole parlarci d’amore, non solo. Il centro di tutto il romanzo - e il suo significato più profondo - sta nella domanda che il giovane Nick rivolge a Gatsby: “Si può ripetere il passato?”. Il precipitare degli eventi sembra suggerirci che il sogno non può che svanire e che quell’ideale di perfezione e di purezza cui aspira ogni uomo è destinato ad essere sconfitto da un mondo cinico e privo di scrupoli. Arrivati all’ultima pagina, resta un senso di profonda solitudine e di malinconica nostalgia mescolati al fascino di un’epoca passata e di uno splendore perduto. Una dura - durissima - presa di coscienza che non può non lasciare l’amaro in bocca. A prescindere dall’amore. A.V.

Volete scrivere un libro oppure ne avete già scritti due o tre, ma nessuno vi ha mai dato una risposta per una pubblicazione? Silvia Pillin ha la risposta ai vostri problemi. “Sono uno scrittore ma nessuno mi crede” è un libro che vi aiuterà a districarvi nei meandri dell’editoria. Consigli utili per chi come voi ha il sogno di diventare uno scrittore ma non sa come fare. La Pillin scrive in modo semplice e divertente, i consigli che riesce a fornire in queste pagine sono tutti utilissimi e adatti a chi si sente ed è un principiante, anche perché tutti lo siamo stati una volta e tutti abbiamo avuto bisogno di capire come muoverci in questo ambiente. L’Ebook è inoltre scritto davvero bene e si legge velocemente senza momenti di noia. La scrittura semplice, ma pungente e spiritosa dell’autrice fanno il resto. E’ distribuito in tutti i migliori shop online da Amazon all’Ibook Store Apple. Il costo è di 4,99 euro e ve lo consigliamo davvero. P.B.

L’INGANNO DELLA MORTE Guglielmo Scilla Kowalski

Chi lo avrebbe mai detto. Questo ragazzo arrivato al successo grazie a Youtube continua a stupire. Dalle frequenze di Radio Deejay alla carta stampata il passo è breve. Il suo nuovo romanzo “L’inganno della Morte” è balzato da subito in testa alle classifiche di vendita. Daniel è un ragazzo di 16 anni ed è uno dei 9 prescelti per la “Festa delle Fiamme”, rituale che si svolge nel suo paese. Dopo aver sfidato gli altri prescelti in gare di vario genere Daniel vince e si prende la gloria. Peccato che quella stessa notte muore. Non si sa come. Daniel si trova in un mondo nuovo, nell’oltretomba. Da lì dovrà, grazie a tre maestri, fare luce sulla sua morte. Scritto con lo stile che contraddistingue Guglielmo il libro non è certo un capolavoro della letteratura, ma si sa, i fenomeni fanno vendere e lui è un fenomeno. P.B.



di Marco Goi

MUSIC_What’s New

WHAT’S New JAMES BLAKE “OVERGROWN”

Quando hai poco più di vent’anni, il tuo disco d’esordio viene osannato ovunque e il tuo nome viene indicato come quello del possibile Salvatore della musica odierna, è possibile sentire una leggera pressione sulle spalle. James Blake si è così trovato a lavorare al seguito del suo fenomenale album di debutto omonimo con una “certa” responsabilità addosso. Il ragazzo non s’è però fatto prendere dal panico e ha realizzato un’opera seconda piuttosto classica, in bilico tra il ripercorrere il fortunato sentiero del passato e la legittima voglia di cambiare e di dimostrare una maggiore maturità. Come spesso accade, a perdersi per strada rispetto al debutto è ovviamente l’effetto sorpresa. Per fortuna di perso è andato solo quello, visto che la sua abilità di mescolare raffinatezze new-soul con sonorità elettroniche e post-dubstep è rimasta intatta. A livello vocale e di songwriting, James Blake dimostra inoltre una maggiore consapevolezza delle sue doti, mentre come sound questa volta ha preferito orientarsi più sul versante soul che su quello elettronico. Il giovane Blake prosegue quindi nella direzione già intrapresa, ma con brani ancora più ipnotici e in grado di portarci in un’altra dimensione. Difficile prevedere se questa volta oltre agli osanna della critica arriverà anche il botto commerciale. A lui comunque non sembra interessare più di tanto, come canta in “Overgrown”, il brano d’apertura che dà anche il titolo a tutto il lavoro: “I don’t wanna be a star, but a stone on the shore”, ovvero: “Non voglio essere una stella, ma una pietra sulla riva”. Modesto il ragazzo ma, con tutto il talento che si ritrova, il suo destino sembra proprio quello di diventare una star.

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THE KNIFE “SHAKING THE HABITUAL”

Ci sono i dischi normali, ci sono i dischi strani e poi c’è “Shaking the Habitual”. Se già i precedenti lavori dei The Knife potevano rientrare nella categoria dei dischi sullo strambo andante, con il nuovo album il duo svedese è andato ulteriormente oltre. Tirando dritti per la strada intrapresa con l’esperimento “Tomorrow, in a Year” e le musiche realizzate per un’opera teatrale tratta da L’evoluzione della specie di Darwin, i The Knife si sono evoluti e hanno tirato fuori un disco ancora più estremo e coraggioso. I due misteriosi svedesi devono aver pensato: “Canzoni? Dove stiamo andando non abbiamo bisogno di canzoni!”. In “Shaking the Habitual” non aspettatevi allora brani catchy come “Heartbeats” o “Pass This On”, le loro hit del passato. E non aspettatevi nemmeno qualcosa di troppo vicino al disco solista della cantante del duo, Fever Ray. Aspettatevi piuttosto l’inaspettato. Tenendo fede al titolo dell’album, i The Knife stravolgono davvero l’abituale, ci propongono un viaggio sonoro che non si pone limiti, tra rumori, un brano ambient di 20 (!) minuti, pezzi che potrebbero essere la colonna sonora perfetta per un horror, mentre di melodie e canzoni nel senso tradizionale del termine affiora giusto qualche eco qua e là, ma è solo un’illusione. Appena pensiamo di sapere come si evolverà il disco, i The Knife spiazzano e cambiano rotta. Che fare, or dunque? Se cercate un disco di quelli con i testi da imparare a memoria e cantare al karaoke a squarciagola, “Shaking the Habitual” non fa per voi. Per niente. Se invece volete un album in grado di sorprendervi a ogni ascolto, non troverete una scelta migliore.


CHARLI XCX “TRUE ROMANCE”

Charli XCX ha realizzato quello che potrebbe essere il disco pop dell’anno. Di pop mainstream dell’anno diciamo, sebbene sia allo stesso tempo a livello sonoro qualcosa di alieno abbastanza da poter essere apprezzato pure dal pubblico indie più esigente e assetato di nuove tendenze. Cooosa? Una con un nome da pornodiva del genere ha inciso un grande album? Ebbene sì. La 20enne inglese Charlotte Aitchison, nonostante si sia scelta un nickname più da pornostar che da popstar (non che oggi siano due mercati tanto differenti), non è l’erede di Sasha Grey (che pure di recente s’è data alla musica), bensì può essere considerata la nuova Marina and the Diamonds. Per chi fosse preoccupato, specifichiamo: Marina non è andata in pensione, tutt’altro, però il primo nome che viene in mente guardando e ascoltando Charli è il suo. Una volta svaniti tutti i pregiudizi e le somiglianze, ciò che resta è un disco d’esordio dal suono molto personale, in cui atmosfere ipnotiche, oltre a influenze electro e dubstep, si vanno ad insinuare dentro canzoni pop a presa immediata. Provate a immaginare i Crystal Castles che remixano le Spice Girls e non ci sarete andati troppo lontani. Per darvi un’idea, il singolo “You (Ha Ha Ha)” campiona la hit elettronica “You” di Gold Panda ma ci aggiunge una melodia paracula e accattivante abbastanza da poter funzionare in radio. Un pezzo come “Nuclear Seasons” è poi una bomba nucleare o, come direbbe Maccio Capatonda, una roba micidiale. E allora toglietevi dalla testa che Charli XCX sia una nuova pornostar. Lei è una cosa totalmente differente, o quasi: è il presente e il futuro del cosiddetto puttan pop. Ve l’avevamo detto che il mercato del porno e quello della musica pop oggi si somigliano…

JUSTIN TIMBERLAKE “THE 20/20 EXPERIENCE”

Justin Timberlake con il suo ultimo terzo album “The 20/20 Experience” dimostra una cosa. Che è uno dei casi rari, insieme a Robbie Williams, di come si possa uscire vivi e soprattutto ancora con una propria dignità da una boy band? Anche, ma non è ciò a cui ci riferivamo. Justin Timberlake con questo suo nuovo lavoro dimostra un’altra cosa. Dimostra di possedere classe. Il ragazzo ha stile. Uno stile sempre più raffinato, da crooner per le moderne generazioni, vestito rigorosamente in giacca e cravatta, come declamato in quel nuovo inno all’eleganza maschile che risponde al nome di “Suit & Tie”. Con la sua nuova esperienza, Justin si allontana sempre più dal pop degli esordi dei terribili ‘N SYNC e rivela la sua vera identità, quella di soul man con la faccia da bravo ragazzo bianco. “The 20/20 Experience” è un disco morbido, sensuale, avvolgente, ma allo stesso tempo è anche un trip a tratti psichedelico, grazie alle basi e alle sonorità del fido producer Timbaland che dilata i pezzi, facendoli arrivare intorno ai 7/8 minuti l’uno, fregandosene delle logiche commerciali dei singoli radiofonici da 3 minuti 3. Una scelta coraggiosa che però si sta rivelando paradossalmente molto fortunata proprio a livello di vendite, con il disco che sta facendo sfracelli soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Dopo “FutureSex/LoveSounds”, il suo precedente lavoro che risale all’ormai lontano 2006, il Timberlake timbra un lavoro ancora più ambizioso e variegato, che flirta con l’hip-hop, l’R&B e il soul senza dimenticare un gusto pop. Qual è allora il segreto per unire arte e commercio, tutto in un colpo solo, dentro un unico disco? Semplice, ce lo mostra Justin: avere stile.

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MUSIC_Recensioni

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The Pills

FUNCTION “INCUBATION”

LU-PO “BLOOM”

MISS KITTIN “CALLING FROM THE STARS”

PRAXIS MAKES PERFECT “NEON NEON”

Per gli amanti del techno post industriale, visioni fantascientifiche malate, claustrofobie come quei mood musicali creati da John Carpenter, penso a “The Fog” o “Distretto 13: le brigate della morte” in bilico tra astrazione ambient e ritmiche lisergiche con un quid di metallico e Detroit. Dave Summer, artista di New York crea supernove e meteoriti, geometrie orbitali pseudo paranoiche, manifesto di una danza senza scampo e mentalmente da encefalogramma a fondina. Voto: 6 G.F.

Muzak, ambient fluttuante ed onirico in questo “Minimalismo Assoluto” per il nuovo album di LUPO, al secolo Gianluca Porcu, sperimentatore musicista sardo con la presunzione di voler assimilare ed assomigliare al grande maestro del loop, il mitico Mathew Herbert: un mosaico di chitarre acustiche, angel chords , carillon su charleston e rullanti. In nomination a Parigi per i Qwartz Music Awards, il prestigioso premio che ha coinvolto in passato Björk, Alva Noto e Laurie Anderson. In bocca al Lu-Po Gianluca! Voto: 7 G.F.

La francese MissKittin, regina dell’ ElektroClash, dopo il flop del 2008 ritorna con un doppio CD ambiguo. La prima parte è una ripercorrenza del vecchio clubbing tech che l’aveva fatta esplodere nel’92. La seconda parte è una sorta di tributo posticcio ai grandi del passato. Il peggio viene raggiunto con una cover dei REM! Non dico altro. Voto: 5 G.F.

Perchè un gallese decide di ispirarsi a Giangiacomo Feltrinelli? Va bene che la prassi crea la perfezione, ma in questo caso la perfezione del suono avviene grazie a una completezza ritmica e melodica che sfiora la perfezione dell’elektro wave. Il nuovo progetto di Gruff Rhys trova ispirazione nell’italo disco e nella figura paradossale dell’editore milanese. Un sound che fa dello stile la sua cifra peculiare, su tutte “Jaguar” e “Mid Century Modern Night” featuring Asia Argento! Voto: 8 G.F.

PETRINA “PETRINA”

PHOENIX “BANKRUPT!”

FLAMING LIPS “THE TERROR”

Il singolo “Entertainment” riprende un Bowie a caccia di china girls in salsa vinagrette. Forse se vogliamo essere c a tt i v i p otre m m o dire che questo è un album in caduta verso l’anonimo. Ovvero più ci allontaniamo dalla track 1 e più il lavoro dei Phoenix perde di potenza, come se le cartucce migliori fossero state messe appositamente davanti per creare protezione alle sorelle un po’ più deboli. Incontrastati geni, rispetto! Voto: 6,5 G.F.

Ecco il ritorno delle labbra in fiamme, che con “Terror” hanno avuto la caparbietà di amalgamare il loro amore psicotropo fatto di riff cacofonici a un beat meccanico di ultima generazione, quel rock “digitale” che ha spostato i suoi attrezzi dai garage di periferia alla scrivania di un Apple. La consapevole inquietudine della voce di Wayne Coyne equivale a un ticket per un flusso di coscienza di 52 minuti impreziosito da un lavoro di post-produzione lustrato... di “mestiere”. Voto: 7 G.F.

TOMAKIN “EPOPEA DI UNO QUALUNQUE”

Poliedrica e con CV da invidia, autrice di brani che passano dal poppeto light a sonorità ansiogene, folk & rock. Alcuni colleghi illustri l’hanno definita dadaista in stile Zappa. Aggiungerei un nonsochè di Ustmamò o primi Quintorigo. E ancora pianoforti, violini e synth elettronici, atmosfere quasi b u r to n i a n e profumate di Capossela e accompagnate da momenti di cantautorato d’avanguardia. Una scoperta inaspettata, una favola che hai voglia di risentire nel tempo. Voto: 9 G.F.

La band acquesegenovese cerca di non essere una delle tante band meteore che escono da questa nuova mania di indie new wave germogliante in Italia in questi anni. “Epopea di uno qualunque” è uno specchio del Bel Paese, composto da mamme su slot machine, blogger che si affacciano nei consigli comunali, rampolli di caste e status symbol metropolitani. Beat interessanti, studiati e all’ascolto un non so che di Verdena-Bluvertigo! Voto: 7 G.F.


THE Cult di Marco Goi DAVID BOWIE “HEROES” “Miracolo!”. C’è sempre qualcuno pronto a gridare al “Miracolo!” in maniera eccessiva e senza averne reali ragioni. Non so, c’è gente ad esempio cui basta una visione mistica di tipo religioso o una misteriosa guarigione da un male che sembrava incurabile per gridare al “Miracolo!”. Riguardo al ritorno di David Bowie non so se sia il caso di gridare al “Miracolo!” o meno. Di certo il suo nuovo album “The Next Day” ha rappresentato qualcosa di davvero inaspettato. Non perché il Duca Bianco abbia proposto qualcosa di nuovo e rivoluzionario. Tutto l’opposto. Bowie è tornato a fare il Bowie, quello migliore, quello degli anni Settanta e il “Miracolo!” o quasi è che non suona come una brutta copia dei bei tempi andati, come tanti altri artisti e gruppi alle prese con ritorni e reunion fuori tempo massimo. Bowie oggi suona alla grande proprio come allora, come se il tempo di fosse fermato. Una sorpresa più che gradita, anche perché le voci che circolavano su di lui nei recenti anni non erano certo positive e riguardavano più i suoi problemi di salute che non aggiornamenti a livello musicale. Il suo ultimo album “Reality” risaliva a ben 10 anni fa e non era certo uno dei vertici artistici della sua longeva carriera. A dirla tutta, era da un sacco di tempo che il nostro eroe non tirava un album realmente all’altezza della sua fama. Da premesse del genere, tutto ci si aspettava fuorché un disco come “The Next Day”, un LP che magari non sarà il suo migliore in assoluto, ma che nemmeno sfigura al fianco delle pietre miliari dei 70s, quelle a cui guarda come

fonte d’ispirazione. A partire dalla copertina. La cover di “The Next Day” è un ironico omaggio a quella di “Heroes”, il secondo album della cosiddetta trilogia berlinese realizzata con la produzione di Brian Eno. Un lavoro che urca!, suona ancora oggi alla grande. La parte del leone spetta naturalmente alla title track, “Heroes”, che negli ultimi tempi ha conosciuto una seconda giovinezza. Oltre a essere stata reinterpretata in un episodio della serie tv musical Glee, dove, vabbé, ormai ricantano di tutto, da Britney Spears ai Radiohead, il pezzo fa parte della colonna sonora di “Noi siamo infinito”, una delle migliori pellicole adolescenziali (e non solo) viste negli ultimi anni. Tra l’altro viene usata non in una sequenza qualunque, ma nella scena simbolo del film, quella emotivamente più forte. I tre protagonisti della pellicola la sentono sull’autoradio e la ascoltano per la prima volta beata ignoranza giovanile - e ovviamente non possono che rimanerne esaltati. Se il vertice è rappresentato da questa storica canzone, anche il resto dell’album del 1977 regala splendide sensazioni, con un Bowie in grado di incantare anche quando canta mezzo stonato come nel pezzo al 100% per stonati “Blackout”. Tra influenze krautrock, echi di Kraftwerk e atmosfere da colonna sonora (le note di “V-2 Schneider” e “Sense of Doubt” non a caso risuoneranno in Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino), “Heroes” è uno splendido viaggio in due tempi: una prima parte più tipicamente pop-rock e una seconda più atmosferica e dilatata. Un disco storico, certo, ma se subito dopo si ascolta il nuovo “The Next Day” non sembrano passati 36 anni. L’ispirazione di David Bowie è rimasta quella di allora, intatta. E allora sì, dai, per una volta non sembra troppo inappropriato gridare al “Miracolo!”.

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MOVIE_Recensioni

di Cannibal Kid

Movie

DA VEDERE... “TO THE WONDER” DI TERRENCE MALICK CAST: Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Romina Mondello

Potreste amare “To the Wonder” molto intensamente. Così come potreste odiarlo altrettanto selvaggiamente. In ogni caso, è un film che non vi lascerà indifferenti. Dopo The Tree of Life, Terrence Malick continua con il suo cinema povero di dialoghi, ma ricco di bellezza e poesia e ricco naturalmente anche delle sue immancabili voci fuori campo. La trama è esile, molto esile. In pratica, la pellicola racconta di Ben Affleck preso nel mezzo tra due donne, e che donne: l’ucraina naturalizzata francese Olga Kurylenko, folgorante (quasi) quanto Jessica Chastain in The Tree of Life, e la più tipicamente nordamericana Rachel McAdams. Raccontata così, sembra una commediola romantica in cui Ben sta parecchio ben. In realtà, si tratta di un dramma, un drammone contraddistinto dalla tipica epica malickiana che non racconta una semplice storia d’amore o un triangolo sentimentale. Racconta tutte le storie d’amore. Così come il precedente film dell’ostico, almeno per alcuni, regista texano non parlava della vita di una famiglia, bensì parlava della vita di tutte le famiglie. Come forse avrete intuito - forse eh - Terrence Malick tende un pochino all’universale. All’infinito. Il suo cinema va preso così. Come un atto di fede. Addentrarsi nella visione di un suo film è un’esperienza paragonabile all’ingresso in una chiesa, o in un tempio. Se siete in cerca di una pellicola d’intrattenimento, meglio allora vi rivolgiate altrove. Decisamente. Ma se siete in cerca di ispirazione, non per forza religiosa, e soprattutto di meraviglia, Terrence Malick potrebbe diventare il vostro nuovo Dio. Sempre non lo sia già. Scommettiamo?

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“HOUSE AT THE END OF THE STREET” DI MARK TONDERAI CAST: Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Jeff Daniels, Paul Dano, Piper Perabo.

Ci sono dei film che le hanno tutte in mano le carte per piacerti. Eppure, alla fine, non riescono a vincere la partita. Per prima cosa, il tema è di quelli che da soli bastano per far pensare a una serie di capolavori e cult assortiti: il tema dei viaggi nel tempo, vero protagonista di pellicole come “Ritorno al futuro”, “Donnie Darko” e “L’esercito delle 12 scimmie”. Per seconda cosa, il cast vede un paio di attori idoleschi, per altro alle prese con lo stesso personaggio. Il killer a pagamento Joe (da non confondere con il Killer Joe dello splendido film con Matthew McCounaghey) è infatti interpretato da Bruce Willis nella versione da “vecchio” e da un Joseph Gordon-Levitt truccato a dovere per dargli più i tratti da Bruce Willis nella versione da giovane. La prima parte della pellicola, con la sua atmosfera futuristica, funziona anche a dovere. Tutto bene, allora? Ci troviamo di fronte se non a un nuovo cult, almeno a un film di solido intrattenimento? Così sembrerebbe, peccato solo che nella seconda lunga parte ambientata in una fattoria, Looper si trasformi in una visione noiosa e per nulla d’intrattenimento. Il reato principale arriva però con il confuso e pasticciato finale. Una storia che gioca su più piani temporali è un grosso rischio e deve essere perfettamente orchestrata in modo che, al termine, tutti i pezzi si vadano a incastrare alla perfezione. Così capitava nelle pellicole sopra citate, così non capita in Looper che, a dispetto del titolo, non riesce a chiudere il cerchio. Se avessi una DeLorean per ritornare indietro nel tempo, lo rivedrei? Sì, però stopperei la visione dopo la prima ora.

...DA EVITARE



Cyber

GHETTO Photographer

ANTONIO GUZZARDO

Models

LUCAS@ICONMODELSROME CARLIJN@YOURWAYMANAGEMENT

Styling

MARTIN DEE

Mua

FULVIA EBOLI

Clothing

T.E.I.N. www.teinclothing.com

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SCARTI Lab

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di Marco Bianchi


HO INIZIATO A SEGUIRE SCARI LAB FIN DAI SUOI PRIMI PASSI. MI HANNO SUBITO AFFASCINATO LA GENUINITÀ E L’AUTENTICITÀ DEL PROGETTO. COSI’, CIRCA UN ANNO FA HO SCRITTO A TIBERIO, CHE CURA LA COMUNICAZIONE DEL BRAND PER FARE UN’INTERVISTA. DOPO LA RISPOSTA POSITIVA, COME SPESSO MI CAPITA, MI SONO PERSO TRA VIAGGI E MILLE ATTIVITÀ, FINCHÈ, LO SCORSO MAGGIO SONO CAPITATO A ROMA IN UN NEGOZIO STRAORDINARIO, CHE MOLTI DI VOI CONOSCERANNO SICURAMENTE: BLUE MARLIN. NON APPENA HO VISTO E TOCCATO CON MANO I PRODOTTI DELLA NUOVA COLLEZIONE DI SCARTI LAB È PARTITO SUBITO UN NUOVO COLPO DI FULMINE ED HO RICONTATTATO IMMEDIATAMENTE TIBERIO: “FACCIAMO SUBITO QUESTA FAMOSA INTERVISTA!” GLI HO DETTO. ECCOLA QUI, FINALMENTE.

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FASHION_The Interview

Quando nasce Scarti-Lab? Scarti-Lab nasce tre anni fa nella campagna di Crevalcore tra cani, cocomeri e amici in relax. Chi c’è dietro? Più che altro direi chi c’è dentro, perché dietro non c’è nessuno. Il nucleo principale è composto da Tony e Melissa, compagni nella vita e nello stile (lo studio di consulenza Scartissue), che hanno aggregato un gruppo di amici e collaboratori che hanno riconosciuto subito e sposato il progetto con entusiasmo, dedizione e divertimento. Qual è il background di chi lavora a questo progetto? Ci sono esperienze eterogenee: si parte dallo studio di consulenza che ha lavorato per grandi brands commerciali con un focus sul denim lavato e trattato, sugli effetti vintage e sulla camiceria casual. Poi tanti amici con professionalità complementari, grande manualità e voglia di fare le cose bene e con calma, dai cartellini fatti a mano, uno ad uno, passando per gli shooting fotografici fatti durante le feste a tavola con gli amici o con testimonial convinti e non pagati, fino alle salpe dei jeans, tatuate a mano su specifiche del cliente.

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Perchè il nome Scarti-lab? Innanzitutto, il nome nasce da Scartissue (la nostra società che produce e distribuisce Scarti-Lab) in omaggio ai Red Hot Chili Peppers che ci ispirano sempre. Poi l’idea era ed è quella di avviare un progetto che scartasse con gesto atletico la crisi del settore, crisi di idee e valori prima ancora che economica. Infine, sosteniamo, senza fanatismi, un progetto che cerca di non sprecare nulla, né risorse né tempo e di far fruttare o rinascere quello che sembrerebbe uno scarto. Così materiali normalmente utilizzati per altre funzioni, in Scart-Lab rinascono a

nuova vita, soprattutto negli accessori e nei packaging: come la classica catenella per assicurare il portafogli ai passanti, noi l’abbiamo sostituita con una robusta cinghia in cuoio per macchine da cucire. Come definiresti il brand per raccontarlo a chi non lo conosce? Innanzitutto è una band, non un brand, perché le collezioni e i singoli capi riflettono il nostro stile di vita, un gruppo di persone che quando lavora è come una band: ci frequentiamo e passiamo delle belle ore insieme, a tavola, in laboratorio, in bici per le strade silenziose della provincia bolognese, in campagna con tutti i nostri gatti e cani. Se fosse un brand, trasuderebbe solo scelte di marketing, calcoli di stile ed economici. Invece il nostro è un prodotto con pochi compromessi che affascina e fa innamorare. Qual è l’esigenza che vi ha spinto a dar vita a ScartiLab? Un’esigenza creativa? Una scelta imprenditoriale? O cos’altro? Un insieme di esigenze: il bisogno di esprimere liberamente una creatività spesso strozzata da esigenze commerciali ma, soprattutto, di dar vita ad un progetto lungimirante che rifletta una visione del mondo che sta cambiando. Star fuori dai meccanismi frustranti e angoscianti della moda, avida, alienante e oggi agonizzante. Per noi vestire è prima di tutto sentirsi a proprio agio e distinguersi per non-chalance e i vestiti rispecchiano la personalità e la scelta di stare al mondo con questa attitudine calma. Ho visto che la vostra rete vendita è partita inizialmente all’estero, in particolare in Svizzera e in Giappone. L’Italia pian pianino sta arrivando. E’ il nostro un paese su cui ancora

si può puntare? I primi riconoscimenti sono arrivati dai paesi esteri che hanno maggiore maturità (magari non storicità) nell’abbigliamento e negozi più qualificati e specializzati. L’Italia è stato il più grande paese al mondo per il vestire e lo stile ma negli ultimi decenni è stato anche un El Dorado su cui si sono avventati tutti con l’intento di far soldi velocemente e senza scrupoli. Così, oggi vedi in giro gente vestita in modo sgradevole, senza consapevolezza, che segue alienata qualsiasi tendenza che porti con sè riconoscimento reciproco, facile e indolore, aggrappata ancora a loghi e brands. In questo scenario, noi siamo una nicchia piccolissima che trova pochi contenitori di vendita adeguati. La crisi economica, insieme alle corporations, sta decimando i brands “usa e getta” e noi siamo certi che cresceremo anche in Italia, insieme alla consapevolezza dell’importanza nell’abbigliamento dei valori materiali, simbolici ed estetici. Cos’ha di speciale Scarti-Lab che altri brand non hanno? Prima di tutto la vestibilità: chinos, cinque tasche denim raw, giacche, camicie e gilet, sono tutti studiati, disegnati, sdifettati in modo da ottenere dei fit stilosi ma confortevoli che per questo motivo valorizzano qualsiasi fisico, dai corpi più asciutti, a quelli più goderecci. Poi, ogni capo trasmette con naturalezza il clima in cui è nato, i nostri spazi, la nostra terra e il lavoro manuale. Uno stile di vita italiano pre-televisivo, se questo può rendere l’idea. Raccontami del lavoro che effettuate “personalizzando” le salpe con il tattoo. Nei jeans, tutti rigorosamente in tessuti denim cimosati giapponesi o italiani, proponiamo anche di realizzare su richiesta delle salpe uniche:


il cliente ci suggerisce il tema, l’argomento o ci manda una foto. Mettiamo all’opera il nostro tatuatore che disegna un bozzetto a carboncino e realizza il tatuaggio sulla salpa in pelle. Alla fine il pantalone è un pezzo unico al mondo e personalissimo ed è corredato dai cartellini fatti a mano a cui aggiungiamo il bozzetto a carboncino. Per ora siamo

gli unici al mondo a farlo e le richieste sono più del previsto. Quando ci siamo conosciuti, tra le tante cose che mi hai detto, c’è una che mi ha colpito e che forse non avevo mai sentito pronunciare legata a un progetto imprenditoriale: “Scarti-Lab è un brand che fisiologicamente non potrà mai essere grande, e generare

fatturato sempre crescente. Per la cura che abbiamo nelle singole produzioni e per la scelta dei materiali non potrà mai ingrandirsi più di tanto, Lo sappiamo e in fondo è bello così.” Penso che ci sia qualcosa di unico a lavorare a un progetto che fisiologicamente non potrà mai diventare molto grande, perchè stravolgerebbe la sua

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stessa natura. Cosa ne pensi al riguardo? L’ambizione umana e la natura (delle cose) spesso si trovano in conflitto ed è da questo scontro/incontro che si genera il progresso. I sistemi non possono crescere all’infinito. Prima o poi arrivano ad un punto di rottura. Noi vogliamo crescere solo fino a un certo punto e da lì mantenerci con uno sforzo costante ma senza impazzire. Abbiamo grandi ambizioni anche di vendita ma sappiamo che un prodotto così curato manualmente e ricercato non è per tutti e non è facilmente riproducibile da altri perché è molto artigianale (al 100% Made in Italy) e riflette la perizia e la competenza delle persone che ci lavorano. Per trasformarlo in un prodotto commercialmente aggressivo, saremmo dovuti partire da un regionamento commerciale. Invece noi siamo partiti dal prodotto, dall’amore per certi capi, dalla cura con cui li facciamo perché il nostro lavoro è la nostra vita, non la nostra gabbia mentale e vogliamo godercela. Non ci interessa farci la barca a vela o comprare due ville con piscina. Raccontami la nuova collezione che avete appena presentato al Pitti. Una collezione dopo l’altra stiamo guadagnando in chiarezza e concentrazione, sia nella scelta dei tessuti, che dei colori e dei modelli. Ci sono molte novità: abbiamo introdotto nei pantaloni due nuovi fit con i fondi più ampi per allontanarci dalla tendenza dei pantaloni a carota e a vita bassissima che inquinano il paesaggio italiano. Colori e lavaggi molto naturali, con un effetto vintage non aggressivo ma molto verosimile. Ogni anno ci avviciniamo di più all’obiettivo di un’eleganza italiana rilassata, alternativa alla sartorialità da manichini inamidati. Inoltre, una capsule di 15 capi tutti RAW, con denim cimosato italiano, brown duck canvas cimosato, tutti non lavati ma con dei pesi ottimi per tutto l’anno e la promessa

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di venir scritti dalle esperienze di vita di chi li indossa. E’ vero che ormai la collezione è concepita in maniera fuoristagionale? Nel senso che ci sono anche capi di pesi intermedi? Il mondo della moda si è un po’ perso dietro l’estremizzazione dei pesi dei tessuti. Vedi d’estate giacchette decostruite, fatte con tessuti da camicia in garza e d’inverno panni o piumini da spedizione artica, mentre il clima in generale, oltre ad essere imprevedibile

ha mescolato le stagioni. Così abbiamo deciso di puntare anche su dei pesi intermedi nei tessuti che ti permettono di tenere tutto l’anno in guardaroba dei “capi di sicurezza” su cui puoi sempre contare... Come rain or shine. Qual è il mercato che vi sta dando maggiore soddisfazione e quello dove vorreste essere presenti in maniera importante nel prossimo futuro? Svizzera, Austria e Germania hanno accolto molto bene Scarti-Lab perché lì esistono

bei negozi, guidati con competenza sui prodotti e quei mercati hanno capito subito la filosofia del progetto: eleganza italiana con comodità e non- chalance. Ci piacerebbe crescere nel nord Europa, in Giappone e anche in Italia ma sempre con naturalezza, facendo il passo lungo come la gamba e stabilendo dei bei rapporti leali e sinceri come abbiamo fatto finora con i negozi e i clienti che ora sono diventati nostri amici.

www.scarti-lab.it

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FASHION_The Interview

PIETRO Ferrante

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di Marco Bianchi

PIETRO FERRANTE E NELLE ULTIME STAGIONI SULLA BOCCA DI TUTTI I MIGLIORI BUYER, CHE COMPRANO PER FASHION STORE E NEGOZI STREETWEAR EVOLUTI. PIETRO È DI ORIGINI ABRUZZESI E PER LA SUA ESPERIENZA E ABILITÀ È NOTO A TUTTI COME ‘IL MAESTRO’. LA SUA NUOVA ROTTA, È PASSATA DA QUELLA DI GIOIELLIERE CLASSICO, IN GRADO DI DISEGNARE E PRODURRE PREZIOSI DESTINATI SOLO A UNA ELITE IN GRADO DI PERMETTERSELI, VERSO UN MERCATO STREET-FASHION, REALIZZANDO GIOIELLI IN MATERIALE ‘POVERO’ MA CON UN ALTRO CONTENUTO DI ARTIGIANALITÀ E DESIGN. IL TUTTO RIGOROSAMENTE MADE IN ITALY. DOPO TANTO PARLARE DI PIETRO FERRANTE ABBIAMO PENSATO CHE ERA GIUNTO IL MOMENTO DI INTERVISTARLO.


Buongiorno Maestro Raccontaci le tue origini, come nasce Pietro ferrante? Pietro Ferrante nasce come “creatore di gioielli”. Io nasco in questa terra meravigliosa, l’Abruzzo, ma per imparare l’arte, da giovane ho lavorato a Velanza Po e... Vicentina.

esperienza e tesoro.

E non hai mai fatto un’esperienza all’estero? La mia base è sempre stata, volutamente, l’Italia, ma ho viaggiato con costanza, in ogni periodo della mia vita. Da Las Vegas, passando per le fiere di Basilea, ho girato il mondo. Il marchio Pietro Ferrante è da sempre venduto in tutto il mondo e tuttora lavoro su commissione per grandi aziende e griffes famose per cui dell’estero ho fatto sempre

Ma ci puoi fare un nome? I nomi sono tantissimi, in particolare ricordo un bracciale di diamanti per Paf Daddy con la scritta Fuck You ma anche quelli che ha indossato Naomi Campbell e tante modelle famose. Tanti calciatori hanno indossato le mie creazioni. Recentemente, sulle riviste italiane abbiamo visto Osvaldo.

Piero Ferrante ha contribuito al look di personaggi famosi? Ovviamente, servendo le migliori gioiellerie del mondo ho contribuito alla costruzione del look di importanti personaggi, di ogni settore.

Perchè non hai mai voluto lasciare l’Italia?

Io viaggio ma per il mondo, ma il “vivere italiano” per me rimane il top. Senza contare il prestigio che conferisce una produzione rigorosamente ‘made in italy’ , simbolo di fascino intramontabile, in tutto il mondo. Raccontami invece questa ‘rivoluzione’, le tue nuove collezioni “street”. E’ stata una folgorazione. Ero stufo di vendere solo gioielli per un pubblico milionario. Il mio spirito è rock, ribelle, autentico. Volevo avere la soddisfazione di vedere i miei gioielli nelle strade, al polso e al collo di gente vera, un pubblico autentico. Le persone e i ragazzi che ogni giorno incontri per strada. Volevo che l’arte e il made in italy non venisse meno, ma

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che le mie creazioni fossero accessibili a tutti. Per questo è nata l’idea di creare una serie di collezioni e gioielli, disegnati e pensati come i classici gioielli, ma in materiali cosiddetti ‘poveri’. Il risultato è andato ben oltre le aspettative. Lo stile è rimasto, e le mie creazioni hanno invaso i negozi street-fashion

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d’Italia e stanno avendo un grande successo nel mondo. Questa è una grande gioia e soddisfazione. Maestro, realizzi collezioni di gioielli dal gusto rock e ribelle. Immagino che la musica sia una componente fondamentale dela tua formazione. Qual è il tuo gruppo musciale preferito?

I Beatles. Caspita, mi aspettavo qualcosa di ben più duro. I Beatles stanno sopra a tutti. Quali sono invece gli stilisti che ti hanno ispirato? John Richmond, Karl Lagerfeld, John Galliano, il Dsquared degli esordi.


Con quale di questi realizzeresti delle collaborazioni? In realtà, io realizzo già gioielli per alcuni di loro. Ah, ma intendiamo una collezione di gioielli con anche il tuo nome. Non posso dirlo, non lo farebbero mai. Non gli conviene. (risata ndr.)

E se dovessi scegliere un testimonial? No, ho già deciso che la mia strada è quella del pubblico della strada, della gente comune. Non posso credere che non ti piacerebbe un testimonial famoso... Come ti ho già detto, i

personaggi famosi che indossano i miei gioielli ci sono già, ma un testimonial ufficiale ‘a pagamento’ non riesco a immaginarlo. Sarebbe un costo notevole, e il mio obiettivo è mantenere i miei gioielli a prezzi popolari. Non vorrei aumentare i prezzi per aver pagato un testimonial.

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Neanche un personaggio femminile? Se mi devi strappare un nome ti devo dire Kate Moss. Fantastica. La numero uno. Ti piacciono molto le donne, vero Maestro? Che dire. Le donne sono la leva del mondo, del fashion, di qualsiasi cosa. Puo’ sembrare banale dirlo, ma è così. Quali sono state le tue ultime fiere? Sappiamo che sei stato all’ultimo Pitti Immagine Uomo. E non solo. Sono stato anche a New York e poi a Las Vegas. In ognuna di queste occasioni, con grande e caloroso riscontro. Come procede la collaborazione con il marchio Boom Bap? Direi alla grande. Con loro abbiamo la distribuzione sul Portogallo e la Germania e stiamo andando fortissimo. Raccontaci qualcosa della tua terra natale? L’Abruzzo è un posto fantastico. Basti pensare al parco nazionale. E’ una regione dove in breve, puoi passare dalla montagna più incontaminata, al mare. E poi, una terra di grandi artisti. Basti pensare a Gabriele D’Annunzio. Una terra vera genuina e come la sua conformazione territoriale che non è mai piatta, mai scontata, così è la gente, di cui mi vanto di appartenere. E se dovessi trasferiti a vivere all’estero dove andresti? In Patagonia. Mi sorprende questa risposta. Conoscendoti avrei pensato alla mondanità di una New York o una Las Vegas. No, per me la natura e il contatto con essa sono al primo posto. Come l’attaccamento che ho per la mia terra, fonte di pace, di ispirazione e capace di dare un senso pieno alla vita.

www.ferrantegioielliere.it

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FASHION_Man

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MAN’S PIECES Summer Times


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1. Laxy Oaf; 2. 10Deep, 10 Deep, Blood Brothers; 3. Stussy; 4. Stussy; 5. P.A.M; 6. P.A.M; 7. Huf; 8. Huf

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FASHION_Man

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1. The Editor; 2. Engineered Garment; 3. Engineered Garment; 4. The Editor; 5. The Editor; 6. Engineered Garment; 7. The Editor

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THE EDITOR VS ENGINEERED GARMENT

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FASHION_Woman

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1. MSGM lasercut sleeveless dress; 2. 31 Biz Luna necklace; 3. Jeffrey Campbell Hayes; 4. Tory Burch iPhone case; 5. Albertine swimsuit; 6. Kate Spade backpack; 7. UO Heartbreaker sunglasses

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WOMAN’S PIECES Welcome Summer 5.

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8. Karen Walker sunglasses; 9. Kenzo wedges; 10. Au Jour Le Jour collar; 11. Mary Katrantzou dress: 12. Acne jewelry; 13. Kenzo t-shirt; 14. We Are Handsome swimsuit; 15. Au Jour Le Jour sunglasses

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FASHION_Showroom

SHOWROOM Says LA VOCE DEGLI SHOWROOM

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FRANCESCO BANDINI SIZE MILANO

Qual è stato il brand di maggior successo nella scorsa stagione? Ti rispondo American College: forte del sellout abbiamo aumentato i punti vendita, prodotto musthave, giusto attuale ed identificativo. La cobranded con Schott Usa ha dato ulteriore lustro al brand , il bomber anni ‘80 in venti colori è quello di cui il mercato aveva ed ha bisogno, l’azienda sta facendo un enorme sforzo per aggiustare il prezzo retail e ha tutto per essere la novità per l’inverno 2013.

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Quale potrebbe essere la new entry nel vostro spazio che sorprenderà il pubblico? Non ho dubbi : P448. Non me ne vogliano le altre

aziende, ma l’uso del condizionale potrebbe risultare quasi un eccesso di scaramanzia per un brand di cui ricevo telefonate da negozi e soprattutto da privati quasi quotidianamente dalla fine di marzo. Il prodotto sta facendo incetta di consensi tra il pubblico sul web e nei negozi è letteralmente mancato il prodotto, c re a n d o u n ’ a tte s a spasmodica per la consegna invernale. La nuova collezione SS 2014 è uno dei motivi percui ci ostiniamo a fare questo mestiere: emozione allo stato puro. In un periodo di crisi qual è la ricetta che proponete ai vostri clienti per combattere la situazione? Beh , stringere i denti sembrerebbe troppo banale. Bi s o g n a c a m b i a re modo di acquistare, non lasciarsi seppellire da campionari troppo impegnativi sotto tutti i punti di vista. Bisogna riprendere in mano il proprio store, tenerlo più scarico e rinnovarsi c o n t i n u a m e n te in stagione con prodotti freschi e attuali, ormai non è più così importante il marchio ma il prodotto. Anche noi ci stiamo spostando su aziende che lavorano con il “pronto” o “pronto programmato” che, dati di sellout alla mano, sono quelle che meglio hanno performato in questo estivo. Basta scadenze di decine

di migliaia di euro a fine mese, ma ordini da 1000 /1500 su cui è possibile riassortire anche tre o quattro volte in stagione. Happytshirt, RoyalSkull, Bob Style, Anarchy Chic e Apple Pie: la nostra ricetta sul pronto, oltre all’accessorio ormai fondamental e per il negozio: Casio , Nunettes, Secret of Macarons, Myg Jewels, La Clips e Snapback . I clienti ti dicono che non è il momento di inserire, ma di togliere. E’ quì che sbagliano: giusto togliere, ma non

bisogna mai smettere di proporre, mai. Tornano allover, fiori, palme, pappagalli e canotta basket? Non bisogna aver paura di osare perché se il cliente finale vuole quello è giusto darglielo. Altrimenti ci appiattiamo e non ne usciamo più, vinciamo la crisi con la propos ta senza dimenticare che tutto deve avere il giusto prezzo. Soprattutto adesso.

www.sizemilano.it


Qual è stato il brand di maggior successo nella scorsa stagione? Devo dire Cycl e. Il brand è entrato nel nostro showroom per la prima s ta gione e i m m e d i a ta m e n te abbiamo capito l’amore che h anno i nostri negozi per questo brand tutto italiano, dove l’esperienza per il denim la fa da padrona. Quale potrebbe essere la new entry nel vostro spazio che sorprenderà il pubblico? Penso Franklin&Marshall. Il marchio è stato bravissimo da un lato a mantenere il suo spirito coll ege sicuramente apprezzato dai fan storici della prima ora, dall’altro ad aprirsi alle nuove tendenze. Abbiamo una parte di collezione con stampe fiorate e allover decisamente avanti, capi con effetto tie-dye. Il brand ha mantenuto la sua produzione pressochè 100% italiana e in momenti dove tutti tentano di abbassare la qualità per fornire prezzi più bassi... chi usa qualità, si vede. In un periodo di crisi, qual è la ricetta che proponete ai vostri clienti per combattere la situazione? La ricetta che io fornisco è quella di puntare su alcuni brand di affermata importanza e qualità: saranno questi i pilastri del negozio. Attorno c’è da incrementare la ricerca: è un un momento in cui anche

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GIANMARIA BRINI BRINI FASHION AGENT

noi come showroom siamo particolarmente attenti a ll e nuove tendenze e ai brand emergenti e di qualità, assolutamente necessari per mantenere il negozio fresco e aggiornato e saper sorprendere sempre i propri clienti. In particolare quelli italiani sono i più esigenti e informati e cercano continui nuovi stimoli. Noi per questo abbiamo dato vita, in collaborazione con voi, all’evento Brini vs Wait, che ormai è diventato un vero fuori-salone che ci sarà regolarmente durante il Pitti. E’ qui che dopo attenta ricerca ospitiamo tanti brand emergenti, molti dei quali sono poi entrati nel nostro showroom, o comunque in altri showroom di alto livello, e di conseguenza anche nei migliori negozi.

www.bbbrini.com

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FASHION_Review

Fashion

REVIEWS

di Marco Bianchi

Noir Noir//

Noir Noir è un marchio streetwear francese parigino. Ha colpito tutti con le sue stampe di grandi dimensioni che riproducono le trame di tappeti orientali. Eccentrico e bohemien, da tenere d’occhio. Lo trovate su

www.sotostore.com

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The Ragged Priest//

Non solo shorts, ma un intero guardaroba customizzato con borchie e tinture. Per uomo e donna. Un gusto decisamente anni 80 e molto, molto rock... Spiccano nella collezione le giacche in pelle o in jeans dove le spalle sono ricoperte da borchie a

punta. Molti capi sono adornati con il nome del brand sovrastampato a caratteri cubitali su tessuti e pattern e non mancano alcuni capi prodotti nuovi come cuffie e cappelli a visiera con logo inciso su una targa in acciaio posta sul frontale.

www.the raggedpriest.com

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Humor SS13//

La collezione primaveraestate di Humor sottolinea il cammino del brand verso un mood sempre pi첫 maturo. Humor smette di essere il marchio ultracolorato per ragazzini danesi pazzi scatenati e diventa un brand europeo moderno, ricco di colore e

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tendenza, mai banale, ma senza mai andare troppo sopra le righe. Questo mood incrocia un sapore outdoor, alle fantasie floreali, animalier, dando vita a un look colorato e piacevole. Veramente un bel lavoro! Info italia: Fashion No Victim

www.humorclothing. com www.fnvitaly.com


Rayban Wayfarer SS13//

Passano gli anni ma i Wayfarer rimangono un’ icona e non passano mai di moda. Ray Ban lancia la nuova collezione estate 2013 divisa in 2 sotto-collezioni: la Surf Collection e la Patchwork collection. Entrambe giocano con fantasie, una floreale e l’altra patchwork, stampate all’interno o all’esterno delle bacchette. Quello che colpisce più di tutti e lo stampato con effetto legno ma tutti gli abbinamenti di colore sono veramente azzeccati, e solo a guardarli viene voglia di acquistarli per poi lanciarsi in un bel viaggio… Quanta voglia d’estate…

www.rayban.com

Runaway Dreamz//

Sono sempre di più i brand che si stanno specializzando in customizzazioni di capi vintage, in particolare di shorts Levis. Runawaydreamz è un marchio americano con sede a Los Angeles che è

distribuito un po’ in tutto il mondo e che possiede un sito con una scelta eccezionalmente ampia di customizzazione, una più originale dell’altra. Si lavora con inserti di tessuti (bellissimi quelli di stampo azteco), tinture speciali e borchiature.

www.runaway dreamz.com

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FASHION_Review

Sheriff & Cherry//

Estivi, allegri, rock ‘n’ roll, questo marchio di occhiali si chiama Sheriff and Cherry ed è stato creato da Mauro Massarotto e prende il suo nome dall’omonimo studio di design fondato nel 2004. Durante il suo lavoro di direttore creativo per Ellesse Heritage, Mauro Massarotto ha avuto modo di scoprire un’antica fabbrica di occhiali in Croazia. Innamorato per la loro abilità, precisione

Comme Des Fuckdown//

SSUR, meglio conosciuti come quelli di Comme des Fuckdown, è un collettivo streetwear con base a Los Angeles. La crew ha sfondato nell’immaginario pubblico circa un anno fa quando lo slogan che

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faceva il verso alla famosa casi di moda è diventato una frase-culto, stampato ossessivamente su t-shirt, felpe e caps. SSUR ovviamente è molto di più e la nuova collezione di caps giocati tutti su fantasie camo, testimonia come il brand continua a stare al passo coi tempi.

www.ssur.com

e le antiche procedure, Mauro ha dato vita a questo brand che incrocia il gusto classico con tanta voglia di divertimento e spirito allegro. Il risultato sono occhiali allegri, dalle montature trasparenti e dove i colori si fondono tra loro quasi come se fossero delle caramelle, o meglio, dei lecca-lecca giganti, tanto che viene quasi voglia di morderli.

www.sheriffand cherry.com


Delfina Delettrez//

Il suo nome è sulla bocca di tutti. Parliamo della giovane (classe 1987) designer di gioielli italiana Delfina Delettrez Fendi. Figlia d’arte (nata da Silvia Venturini Fendi e dal gioielliere francese Bernard Delettrez), Delfina si è da subito imposta nel settore con collezioni di gioielli uniche, riconoscibili e soprattutto stravaganti. A contraddistinguere il suo stile un raffinato gusto dark-chic: soggetti preferiti sono ragni, api e altri insetti oltre ovviamente a teschi, scheletri e parti del corpo umano come bocche e soprattutto occhi. Dice di essersi ispirata ai disegni di Leonardo Da Vinci e non sono solo le forme a stupire ma anche i materiali

si rivelano insoliti: oro e argento sono affiancati dal ferro e dal rame, arricchiti e colorati da resine, perle e marmo toscano oltre che, per i pezzi più preziosi, da luccicanti pietre preziose. La sua prima collezione del 2007 fu un successo tale da spingere il concet-store parigino Colette a dedicarli un’intera vetrina. Oggi Delfina Delettrez conta un’esposizione dei suoi gioielli all’evento Design di Miami del 2012 nella sezione moda del Louvre, una mostra dedicata alle sue creazioni organizzata in occasione di Pitti Uomo82 e quattro collaborazioni con la famosissima maison francese Kenzo, di cui una per la prossima fall/winter 2013. Chapeau.

www.delfinade lettrez.com

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FASHION_Review

Ami Paris//

Alexandre Mattiussi ha lavorato da Dior, Givenchy and Marc Jacobs prima di lanciare il suo marchio nel 2011, con sede a Parigi. Il risultato è un guardaroba semplice e allo stesso tempo sofisticato, per un uomo che nel tempo libero ama mostrarsi elegante e ‘understated’. Il tutto è semplice e pulito, ma allo stesso tempo

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estremamente raffinato, come la camicia alla coreana in lino - che qui pubblichiamo - oppure le stringate da uomo, in colori pastello e con intersuola in legno, con inciso il nome del brand. Non manca ogni tanto qualche vezzo divertito come gli shorts a stampa all-over con piccoli uccelli colorati. Disponibile online su www.mrporter. com

www.amiparis.fr


Shoe Shine SS13//

Shoeshine è sempre sul pezzo. Il marchio streetwear italiano che ha avuto la crescita più impressionante in queste ultime 4 stagioni (e in tempi di crisi, quindi chapeau!) dimostra come al solito di avere un grande tempismo. Nonostante Shoeshine lavori su collezioni stagionali programmate, il marchio si è voluto levare lo sfizio di coccolare i suoi fan con un flash, in uscita in questo scorcio d’estate nei negozi che trattano il marchio. Il tema

Jeremy Scott x New Era// Jeremy Scott è il vero Re Mida del momento. Qualunque cosa tocchi si trasforma in oro. Le limited edition che lo vedono come designer vanno letteralmente a

è quello floreale, il più caldo del momento. Un tema che sarà dominante in assoluto la prossima estate, e che abbiamo visto presente nella maggior parte dei campionari delle collezioni primavera-estate 2014, dall’alta moda allo strretwear. Shoeshine brucia i tempi, reinterpretando il tema ‘basket’ in versione foreale e presentando una serie di t-shirt e canotte in cotone fiammato con lussurreggianti sfondi tropicali. Da Riccione a Formentera decisamente la vostra tenuta per l’estate 2013!

www.shoeshine.it

ruba, diventando subito cult da collezionare. Così è successo alla collezione di caps con New Era. Finta pelle di coccodrillo e serpente, ricami oro e animalier per accessori eccentrici e riconoscibilissimi.

it.neweracap.eu

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FASHION_Review

MCM by Craig & Karl//

Il marchio MCM fa parlare di se con una collezione che colpisce dritta nel segno. Il brand tedesco famoso fin dal 1976 per la pelletteria luxury di qualitĂ artigianale si reinventa con una collaborazione con il duo di artisti Craig & Karl. La collezione si chiama “Eyes on the Horizonâ€? e comprende borse, zaini e piccoli accessori tutti caratterizzati da un occhiale pop e colorato stampato sul monogramma del brand. Tutti i pezzi sono in vendita nella boutique MCM di Sloane Street a Londra, oltre che nei grandi magazzini Harrods e in selezionate boutique MCM in giro per il mondo.

www.mcmworld wide.com

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Marcelo Burlon iPhone Cover//

Marcelo Burlon è il brand che a cavallo tra street e fashion ha il maggiore hype del momento. Metti uno dei migliori PR del mondo, con i migliori contatti in Italia e oltreoceano, con un’esperienza enorme nel fashion maturata affianco di Riccardo Tisci. Fallo collaborare con uno dei migliori graphic designer italiani come Giorgio Di Salvo.

Briston Watches//

Briston è un marchio francese che punta a realizzare orologi con un tocco “british” e un gusto dal sapore ‘preppy’. Questi orologi hanno casse quadrate con profili stondati e nella filosofia del brand hanno

Fagli mettere il prodotto nei migliori negozi del mondo. Il risultato cosa può essere? Un boom. Dopo le t-shirt arrivano le cover per iphone, con le grafiche più gettonate del brand. Sono molto belle e la cosa positiva è che non costano 150 euro come le magliette, ma poco più di 30 euro. Peccato che andranno sold out ovunque.

www.marceloburlo nenterprise.com

prezzi accessibili (a partire da 129 euro), mantenendo un’alta qualità e un notevole design. Il brand è nato quest’anno ed ha subito esordito in esclusiva francese su Colette. Sono decisamente partiti col piede giusto.

www.bristonwatches.com

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MSGN and ToiletPaper//

Un rospo in un panino al

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posto dell’hamburger, una saponetta morsicata, un “I love you” decisamente pulp e un cavallino rampante sono alcune delle immagini di una collezione “super” limited edition firmata

MSGN in collaborazione con il magazine Toiletpaper e il suo geniale creatore Maurizio Cattelan. Massimo Giorgetti ha pescato direttamente dall’archivio di immagini fotografiche

del magazine e il risultato è questa capsule in vendita solo online (e in quantità limitatissime) sul sito

OpeningCeremony. com


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Goldie London// Fresco, allegro e all’avanguardia. Goldie London ha esordito alcuni anni fa a Londra ai mercati di Portobello e Spitalfields, crescendo fino a diventare oggi un brand globale. Da Topshop fino alle migliori boutique del mondo, il marchio riesce sempre a essere fresco, aggiornato e a fornire un prezzo eccellente a fronte di un prodotto curato in ogni dettaglio. Il nome deriva proprio dalla sua fondatrice e designer, Michelle Goldie, che ha contribuito al brand nella sua grande crescita, e, a dispetto delle sue umili origini, oggi è considerato un must-have da tanti per-

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sonaggi del jet set inglese. Che lo amano proprio perchè riescono sempre a trovare ‘quel pezzo’ unico e accessibile, in grado di rendere originale ogni look. Come vedete da queste immagini della collezione estiva, Goldie sa fondere con gusto e originalità, senza mai essere volgare, i trend del momento, che in questa estate 2013 vanno dal fiorato al tribale, conditi da Goldie con un pizzico di streetwear e un tocco di glamour. Goldie London è distribuito in esclusiva per l’Italia da www.baltimorastudio.it

www.goldielondon. com


Il Centimetro Watches//

Era un anno fa quando sulle spiagge si iniziavano a vedere al polso dei più modaioli il bracciale dal design inconfondibile. Il team del Centimetro è stato bravissimo, partendo da solo 2 colori, a far decollare un brand e un progetto. Hanno centellinato l’uscita dei colori, facendoli attendere e sospirare al pubblico uno dopo l’altro, hanno creato limited edition (vedi le edizioni con dettagli in oro), hanno fatto indossare il bracciale ai personaggi più noti e amati della penisola grazie alla grande

abilità nelle public relations e, d’altra parte, grazie all’apprezzamenteo che hanno incontrato sul loro cammino. Oggi, a un anno di distanza, il progetto Il Centimetro si consolida divenendo un brand importante. La gamma si allarga e arrivano anche gli orologi. Il cinturino, ovviamente, è quello in stile “il Centimetro”, mentre la cassa ha un taglio squadrato che rende il prodotto originale. A fianco degli orologi arrivano anche portachiavi e portafogli. Una collezione sempre più ampia, riconoscibile e con un punto di partenza chiaro: la manifattura completamente artigianale e italiana del brand.

www.ilcentimetro.it

Monoty Fw 13 Preview//

Una assoluta preview della collezione FW13 firmata Monoty. Tema centrale la felpa - e la maglieria - abbinate a tessuti con pattern che arricchiscono

interni e dettagli dei capi. Riproposto un vero best seller, la felpa con interno in fantasia a contrasto, questa volta con un nuovo pattern floreale.

www.monoty.com

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Sangue//

Roba di Sangue. E’ il sangue italiano. Fatica, battiti di cuore, sangue che pulsa nelle vene, nelle braccia di chi stende a mano il colore su queste maglie nelle quali anche le gocce di sudore si impregnano nel cotone e fanno parte del prodotto finale. Accentuando le imperfezioni, il sapore ‘hand-made’. Mettendo in evidenza al massimo tutto questo fino a farne un punto d’onore. Fino al punto di mettere un bigliettino di scuse preventive nelle scatole della merce, nel caso manchi qualche capo ‘perchè non ho fatto in tempo’ oppure ‘ho fatto casino’. Sangue si mette nudo e crudo di fronte al mondo della moda, nella sua genuinità fino al punto di farci sospettare di essere astutamente studiato a tavolino nel suo eccesso di purezza e ingenuità.

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Ma ogni dubbio viene meno di fronte alla bellezza dei colori, degli accostamenti, delle trame stampate all-over su questi capi. Le texture sono ricercate nell’ambiente circostante. Non occorre andare lontanto. Basta fare quattro passi sotto il sole di Puglia a Grottaglie, in provincia di Taranto per trovare un muro di pietre, una porta vecchia, una parete scrostata, un pavimento in cotto per portarli su t-shirt e felpe. Sangue è finito in alcuni dei migliori negozi, molti dei quali proprio pugliesi. Nessuno è profeta in patria, ma sembra, al contrario, che i pugliesi credano molto in Sangue. E se ci credono loro, dobbiamo crederci anche noi.

www.robadisangue

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Birvin Uniform//

Il pile jaquard con questo tipo di effetto non l’avevo ancora visto. Bellissimo. E’ un anteprima ss14 di Birvin Uniform, un brand giapponese che realizza un intero guardaroba maschile ispirato al mondo della

Boom Bap Ss 13// Boom Bap, avendo trovato la formula vincente, anche questa stagione non cambia copione. Ironia e capacità di scandalizzare: ogni stagione, osservi le grafiche e, anche se siamo uomini di mondo, ti viene da pensare: “No, questa no! Forse hanno davvero esagerato“. Eppure il pubblico li premia. Se i richiami espliciti al sesso, alla

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religione, al mondo pop, rock e notturno continuano martellanti, se hai modo di conoscere di persona il designer Nicolas ‘Goddams’ Donati, ti rendi conto di come lo stile irriverente del brand ben si sposa con lo stile ‘ribelle’ del suo fondatore. Insomma, non un progetto a tavolino, ma che nasce davvero dalla strada. Le t-shirt sono in vendita in tutto il mondo, le trovate nei migliori store italiani e online sul sito

www.boombapwear. com

spiaggia, del surf e a tutto quello che gli ruota attorno. I prodotti realizzati in piccole quantità da factory con una grande attenzione alla qualità. Prodotti originali e autentici, che speriamo di vedere al più presto in Italia.

www.birvinuniform. com


Tu.Be//

Nascono nuove linee di jewelry ogni giorno. Questi “Tu.be” della designer Sara Zanobi, però, ci hanno subito colpito. Nulla di già visto ma, al contrario, un’idea creativa, semplice e innovativa, che cambia il concetto stesso di “gioiello”. “Tu.be” è una fascetta tubolare di rete in acciaio con una chiusura in bronzo o argento, apribile e richiudibile per permettere di riempirla con materiali

AndersenAndersen//

Andersen-Andersen è un brand storico danese a conduzione familiare specializzato nel maglione del ‘vero pescatore’. I maglioni sono realizzati in lana 100% vergine da 12 fili. Il risultato è un maglione pesante (in media 1,3 kg) estremamente resistente ma allo stesso tempo morbido. La particolarità è inoltre l’assoluta simmetria: il marinaio può’ indossarlo in qualunque verso: non c’è un fronte o un retro, un diritto o un rovescio. D’altra parte si sa, in mare non

diversissimi, per dare ogni volta alla medesima forma una diversa sostanza. Piccole perle, biglie colorate, paillettes e luccicanti cristalli swarovki. Colori e textures mixate per un risultato che lascia davvero a bocca aperta. Disponibili in due lunghezza, una per il girocollo e una per il bracciale. Info per l’Italia www.welcomeorder.com

www.sarazanobi. com

c’è tempo per badare ai dettagli e la praticità sta al primo posto. Un’altra particolarità del maglione è il foro per il pollice in fondo alla manica, che permette di sigillare al massimo il busto dagli spifferi e di proteggere parte della mano. I maglioni AndersenAndersen per la loro autenticità e qualità sono capi fatti per la pesca, ma anche per la caccia e il tempo libero. Un capo di qualità fatto per durare una vita e per essere tramandato da padre in figlio.

www.andersenandersen.com

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Zen by Gué Pequeno Minimarket//

Tre nomi: Minimarket, Gué Pequeno e Giorgio Di Salvo. Ma facciamo un attimo un piccolo flash-back. Qualcuno si ricorda di aver visto qualche mese fa la trasmissione di MTV Club Privè che ha seguito la vita in diretta dei Club Dogo? In un episodio tra i più belli, Gué Pequeno incontrava Giorgio di Salvo che mostrava in anteprima delle grafiche disegnate per la linea di abbigliamento di Gué che si chiama Zen. Si trattava di grafiche veramente atomiche che riprendevano in maniera caleidoscopica (stile Givenchy) alcuni status symbol degli anni 90, dal Moet e Chandon al Rolex. Quando vidi quelle grafiche in tv mi sono ribaltato dal divano…Ma poi su di esse è calato il silenzio. Fino a oggi. Nel frattempo Giorgio Di Salvo, che per gli ignoranti è uno dei più bravi graphic designer italiani, fondatore di VNGRD, ha tirato fuori le grafiche bomba della linea di Marcelo Burlon che stanno letteralmente dominando la scena internazionale. Da un incontro tra lo staff di Minimarket e Guè Pequeno, sul set del nuovo video Bravo Ragazzo (per quelli che hanno la puzza sotto il naso il disco ha preso 4 stelle su 5 nell’ultimo numero di Rolling Stone), è nata l’amicizia e poi la collaborazione. La linea di Guè Pequeno, Zen, finalmente vedrà la luce (produzione Minimarket) e sarà distribuita negli store più fighi d’italia e non solo. A partire da settembre le troverete negli store Minimarket e sull’ e-shop ufficiale di Minimarket su Superfly Deluxe.

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Nike Stefan Janoski//

Da sempre una delle sneaker ‘skate’ di Nike più ricercate, questa stagione

SNEAKERS &Shoes REVIEWS

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le Stefan Janoski sono uscite con un pattern floreale filtrato attraverso una pixellatura digitale. L’ effetto è spettacolare.

www.nike.com


Clarks x Eley Kishimoto//

Per la primavera-estate 2013 Clarks ha realizzato assieme all’eccentrico duo di designer Eley Kishimoto una serie di desert boot e scarpe col tacco (solo da donna accidenti!) caratterizzate dall’inconfondibile pattern

geometrico. Il tocco del duo è inconfondibile e se non li conoscete, ma questi disegni vi sembrano familiari, probabilmente li avete visti in una delle tante collaborazioni già realizzate, come quelle con Eastpak, Incase, Wesc o Nike.

www.clarks.com

Vans Vault Sk8 HI Lx//

E’ appena uscito il nuovo flash Vault di Vans. L’edizione presenta il

modello Sk8 Hi LX con foglie di palme in diverse varianti di colore. Allegro, divertente. Lo adoriamo. Le trovate nei rivenditori Vault e online su

www.shop.tres-bien. com

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Adidas Crazy 8 Tennis//

Basate sulla forma delle Kobe’s Crazy 8 basketball, Adidas ha realizzato in collaborazione con Opening Ceremony queste Crazy 8 Tennis che

rendono onore al proprio nome di Crazy, in modo particolare nella variante multicolor. E’ disponibile in tre colori e in particolare nella versione tutta bianca emerge con forza il design della scarpa.

www.adidas.com

Saucony Elite//

Le Saucony sono scarpe da running storiche. Il brand assieme al leggendario sneaker shop Bodega di Boston, tutte le stagioni realizza una serie limitata denominata Elite. Se da una parte hipsters e trend setter stanno riabbracciando la sneaker da running,

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il sapore originale delle Saucony deriva dal fatto che rimane un brand di nicchia, trasformato in un piccolo ‘cult’ per connoisseurs. Quelle di Bodega, poi, in varianti accese di colore e con tocchi animalier, sono un vero oggetto da collezione.

www.saucony.eu


Comme Des Garcons X Converse Pro Leather//

Ancora una volta Comme des Garçons Play fa squadra con Converse. Non è certo la prima

Nike Free PowerLines+2//

Da quando le ho viste una sola domanda assilla la mia testa. Dove e quando? Se le Nike Free stanno diventando un assoluto cult, dentro e fuori la pista, il fenomeno running ormai invade le strade. E’ sufficiente ‘pimpare’ la scarpa con qualche colore e materiale ricercato e il gioco è fatto per dar vita alla sneaker pensata per il ‘fuori pista’. D’altra parte, cosa c’è di più comodo, per la vita di tutti i giorni, di un

volta. A questo giro la collaborazione si incentra sul modello Pro Leather, nelle versioni low e mid, che sono ricoperte da una stampa all-over con i cuori di Comme Des Garçons Play. Il modello bianco low a mio parere è particolarmente bello.

www.converse.com

bel paio di scarpe super leggere e ammortizzate ai piedi? Queste Powerlines +2 però entrano a mio avviso nel club delle più belle Free di sempre (forse le più belle?). Il tocco dei 2 toni di marrone, che giocano tra il color mostarda e il mais, gli inserti in pelle perforata laterale, il tutto acceso da dettagli gialli: i Dynamic Flywire e il tirante posteriore. Top.

www.nike.com

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FASHION_Review

Puma Lite//

PUMA, con la collezione Autunno-Inverno 2013, continua la sua missione per riscrivere le regole dello streetstyle presentando nuovi modelli di sneakers ispirate alle mitiche ed intramontabili icone che hanno fatto la storia del brand, in una nuova veste futuristica; classic silhouettes mixate a materiali innovativi e leggerissimi, impreziosite da dettagli avveniristici e colorazioni inedite per una collezione avanguardista arricchita da un tocco vintage che permette alle nuove icone di PUMA di adattarsi perfettamente alle sfide dei nuovi eroi di oggi: dalle stelle dell’hip hop agli skaters, dai digital opinion leaders ai protagonisti della notte. La nuova PUMA Future Suede Lite, presentata nella stagione SpringSummer 2013, viene proposta oggi nelle versioni Perf (Mid) e Tech (Lo) in varie colorazioni adatte alla stagione Autumn-Winter. La Future Suede Lite Tech, perfetta anche per il pubblico femminile, è disponibile in tre colorazioni: Cherry tomato (Arancio), Navy blue e Black-green sheen, con strip effetto camo a contrasto sulla suola e la Future Suede Lite Perf nei colori Blue e black-limestone, con strip monocolor; entrambe le versioni (Mid e Lo) presentano dettagli fluorescenti e riflettenti a contrasto.

it.puma.com

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Puma Animalier//

PUMA presenta una collezione autunno/inverno 2013 di abbigliamento e sneakers riprese direttamente dall’archivio, rivisitate e rinvigorite da stampe e applicazioni animalier con combinazioni cromatiche decise e fantasie che la rendono audace e graffiante. Una selezione di prodotti originali ed eccentrici dedicati, in particolare, ad un pubblico di appassionati, fashion trend setters e sneaker freaker. La prima sneakers

del nuova Pack Animalier ad essere presentata è la nuova Suede Animal; non c’è da rimanere sorpresi vedendo questa nuova versione della storica Suede. In fondo, questo vero e proprio simbolo immortale del brand ha sempre avuto un’anima wild. Icona di stile per intere generazioni, non può che essere protagonista anche della collezione nella sua nuova versione customizzata con stampa animalier all-over e ricercate colorazioni, haute red, fluo teal e dark shadow.

it.puma.com

Puma by Mihara Yasuhiro//

Guidato dalla bussola e dalla curiosità, privo di paura e pilotato dalla fantasia, l’esploratore è colui che va al di là di ciò che è noto. Da qui parte il viaggio di Mihara che per la sua ultima collezione creata per PUMA si è ispirato ad un lungo viaggio nei meandri più oscuri dei sette mari, realizzando capi e sneakers volutamente destrutturati, dove l’irregolarità diventa un po’ più elegante e la delicatezza un po’ più contaminata. Una collezione dalle sfumature scure sia nel mood che nelle colorazioni, dove, in circostanze improbabili, s’incontrano regalità anglosassoni, pirati, tattoo studios e sfarzo. Una stagione nata dalla creatività unica di Mihara che da sempre è controcorrente.

Ispirate all’arte dei nativi del Nord America con stampe che ricordano i tatuaggi a rondine tanto amati dai pirati, le due sneakers tattoo inspired MY-69 e MY-70 TATTOO si differenziano per silhouette e materiali. Caratterizzata da un look minimalista iper fashion, MY-69 è una sneaker Mid dal fit ultra confortevole grazie alla tomaia in mesh e all’utilizzo del fissaggio a caldo per un maggior sostegno e stabilità del piede. MY-70 è invece una tennis sneaker dall’aspetto giocoso grazie all’effetto assimetrico dato dall’immersione per metà nel colore. Il design fresco, arricchito dall’intricato contrasto tra opaco e lucido sulla tomaia, la rende una scarpa adatta anche per le occasioni formali.

it.puma.com/black label/ mihara

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FASHION_Review

Adidas D Rose 3.5 by Jeremy Scott//

Adidas svela la nuova D Rose 3.5 creata in esclusiva dall’eccentrico Jeremy

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Scott. SarĂ venduta in limited edition in selezionatissimi store in tutto il mondo. In Italia la troverete in soli 30 pezzi da Space 23 a Milano e da Special.

www.adidas.com


Operasei//

Operasei fa centro. In un mix di tradizione e innovazione, mixando il sapore understated ma chic delle espadrillas, Realizza un scarpa in perfetto equilibrio tra eleganza e rilassatezza. Più strutturate e più “scarpe“ di una semplice espadrilla, con la loro suola in gomma e la stringatura,

Forfez Manuela Miniroses//

Sono firmate da Forfex queste deliziose sneakers

hanno la tomaia in rete per la massima freschezza e sono accese da lampi di colore lungo i profili e nelle stringhe. Operasei, è un marchio 100% italiano ed è specializzato in scarpe estive dal sapore marinaro. l prezzo al pubblico si aggira sui 48 euro. Info

www.junk-room.com

cosparse di piccole rose in tulle. Bianche, nere o nella versione limitata pesca, in esclusiva per lo store Liger Hong Kong.

www.forfex.it

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Superga By The Blonde Salad//

Arriva giusto in tempo per la bella stagione, una limited edition Superga dedicata al mondo femminile e firmata dalla fashion blogger Chiara Ferragni. La capsule collection comprende una versione super estiva dell’iconica sneakers Superga in crochet declinata in quattro colori: bianco, crema, azzurro e rosa. Così commenta la scelta

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stilistica la stessa Chiara sul suo famoso blog The Blonde Salad: «L’idea del crochet nasce da una mia piccola mania: è il mio materiale preferito per la stagione estiva, simbolo di femminilità e sensualità. La trasparenza regala ariosità alla scarpa, dando alla sneaker un’allure completamente inaspettata». Un prodotto davvero azzeccato, non c’è che dire, così come le foto della campagna che ne accompagnano l’uscita.

www.superga.it


Valentino Fw 12-13 Sneakers//

Valentino continua a evolvere la sua serie di sneakers running, una linea azzeccata che ha colpito

Nike Lunarsoft Floral Mocassins//

Arriva appena in tempo per l’estate una nuova versione della leggerissima Solarsoft

i gusti del pubblico e fa tendenza. Oltre al modello con i dettagli in camo, sono arrivati una serie di modelli più puliti, dove il mesh a tinta unita si sposa con dettagli in suede.

store.valentino.com

di Nike in un accattivante all-over floreale in tre diverse varianti colore. La suola Lunar strizza l’occhio al mondo del running e i colori accesi la rendono l’accessorio perfetto per la bella stagione.

www.nike.it

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FASHION_Review

Supra “Spectre” by Lil Wayne//

Le collaborazioni tra rapper e brand di sneakers non sono una novità, anzi sono ormai indispensabili per rinfrescare l’immagine all’una o all’altra parte. Lil Wayne e Supra hanno

presentato la loro ultima creazione: si chiamano “Spectre”, sneakers hitop dalle linee un pò futuristiche nate per impressionare ed essere riconosciute. Disponibili in quattro colori (bianco, grigio, nero e giallo fluo) durante questo 2013.

www.suprafootwear. com

Mutta Sneakers//

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Tutto cià che riguarda il Brasile, desta oggi il mio interesse. Siamo di fronte a un paese in grandissima espansione, con una crescita economica straordinaria e che nei prossimi anni, anche grazie ai mondiali di calcio e alle olimpiadi, sarà davanti alla ribalta internazionale. In un clima di boom e di ottimismo, che mi sembra lontano anni luce dai quello che avvolge il nostro paese e i creativi che ne fanno parte, ovviamente anche i giovani brand e le avanguardie possono pensare di lanciare e

di poter affermare il proprio progetto. E’ così che Matheus, spinto dalla mancanza cronica di sneakers premium sul mercato brasiliano, ha deciso, nel 2010, di creare Mutta. Il risultato è un prodotto effettivamente di alto livello, ricco di spunti, con tanto coraggio di osare e decisamente eclettico. Si sperimentano tessuti animalier e forme hiking (che ricordano Diemme), a tessuti con stampe naturali abbinate a suole crepe, fino a pelli ‘croc’ accostate a suede. Un marchio che trasuda vitalità e tanta voglia di sperimentare.

muttashoes. webstorelw.com.br


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AGENDA_Art & Event

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LA BIENNALE DI Venezia QUESTA BIENNALE NELLA SUA ESPOSIZIONE CENTRALE A DETTA DI MOLTI ESPLORA ALCUNI ARGOMENTI “INQUIETANTI” E PSICOLOGICI. LA MOSTRA NEL COMPLESSO È DAVVERO BELLA E RICCA DI SPUNTI DI DISCUSSIONE. SE VI RECATE A VENEZIA PER VEDERLA VI VI SEGNALIAMO QUATTRO APPUNTAMENTI ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE!

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Pawel Althamer è uno scultore e visual artist polacco. Grazie all’azienda plastica del padre, l’artista, con una tecnica particolare ha ricoperto i corpi di veri veneziani rendendoli eterni, ma soprattutto molto simili a degli spiriti dannati. Ai volti impressi perfettamente nella plastica grigia si aggiungono arti sciolti e colate di materiale che sembrano bende. L’esposizione è molto grande e potrete vedere diversi corpi di uomini e donne in atteggiamenti e posizioni diverse. Ricordate la nave fantasma del film “I Pirati dei Caraibi”? Althamer è riuscito a regalarmi le stesse identiche sensazioni che ho provato guardando la pellicola. Arsenale, Sala A9


Questa esposizione si trova proprio al Padiglione Centrale nella primissima Sala. Per la prima volta in assoluto è esposto al pubblico il famoso Libro Rosso dello psicologo Carl Gustav Jung. In questo libro sono raccolti 16 anni di illustrazioni nel quale Jung raccoglie le sue visioni autoindotte. Il valore di quest’opera è unico e poterla vedere fa davvero un certo effetto. Giardini Padiglione Centrale, Sala 1

Qui si trova una delle installazioni secondo me più originali di tutta La Biennale. L’opera realizzata da Vadim Zakharov è ispirata al mito greco di Danae. Qui il Padiglione è stato strutturato su due livelli. In quello inferiore hanno accesso solo le donne. Queste munite di apposito ombrello si possono addentrare nella grotta dal quale soffitto piovono monete. Le donne le raccolgono e le rimettono in un secchio per tenere sempre rifornita la “pioggia”. Il lato superiore è fatto a balconata, tutti hanno accesso e possono vedere le donne dall’alto mentre si riparano dalle monete che cadono. L’installazione è molto suggestiva, merita sicuramente una visita, magari a discapito di altre esposizioni meno interessanti. Giardini Padiglione Russo

L’INGRESSO A QUESTA SALA SARÀ SICURAMENTE AFFOLLATO, MA VALE LA PENA ASPETTARE PER ENTRARE. I CREATORI SONO PETER FISCHLI E DAVID WEISS. IL DUO SVIZZERO ESPONE 2SUDDENLY THIS OVERVIEW (1981 – 2012)”, UNA RACCOLTA DI CIRCA 200 SCULTURE CHE MOSTRANO TUTTO CIÒ CHE DI VERAMENTE IMPORTANTE HA INFLUENZATO I NOSTRI GIORNI FINO AD OGGI. LE SCULTURE SONO DI VARIE DIMENSIONI, E PER OGNUNA UNA FRASE NE RACCONTA IL SIGNIFICATO. POTRETE TROVARE LA CELEBRAZIONE DELLA SCOPERTA DELL’ LSD OPPURE LA SCENA INIZIALE DI 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO DI KUBRICK. A MIO PARERE È FORSE LA PIÙ BELLA ESPOSIZIONE DI TUTTA LA BIENNALE.

Giardini Padiglione Centrale, Sala 13

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Emilia Romagna

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BOLOGNA BACK DOOR P.zza Galileo 3/a, 40123 Bologna ONO ARTE CONTEMPORANEA Via Santa Margherita 10, 40123 Bologna SETTEMETRIQUADRATI Via Malcontenti 9/a, 40126 Bologna ELZAPOPPIN Via San Felice 36/A, 40122 Bologna LA FERRAMENTA Via Delle Moline 16/a, 40126 Bologna PROTEC Via Portanova 2, 40123 Bologna SCOUT Via Righi 10, 40126 Bologna ROBERTO CANEDA Via Lambertini 1/M, 40026 Imola (BO) DANGER SAS Via Viviani 17, 40062 Molinella (BO) JADER JEANS Via G. Vittorio 2/a int 1, 40056 Crespellano (BO) FERRARA ABB.AVORIO ANSALONI Via Bersaglieri del Po’ 37, 44100 Ferrara

UFFA SNC Via Puccini 8/a, 44021 Codigoro (FE) CALIFORNIA Via Provenzali 3, 44042 Cento (FE) VANGUARD Via Bersaglieri del Po, 31/c, 44100 Ferrara MARCO MOREO INDUSTRIE Via Giordano Bruno 109, 63017 Porto san Giorgio (FE) FORLI’-CESENA GLITTER Via Biondini 19, 47121 Forlì BLACK SHEEP C.so Mazzini 10, 47023 Cesena (FC) POSTA SRL Via Garibaldi 1, 47037 Savignano sul Rubicone (FC) PIPPO OLIMPICO Viale Roma 28, 47016 Predappio (FC) SCOUT Via Battisti 22, 47023 Cesena (FC) MINIMARKET DEL RICICLO Via Roverella 9, 47521 Cesena CORNER22 Piazza Almerici 22, 47521 Cesena (FC) MODENA ETTORE TARONI SHOWROOM Via Enrico Fermi 1/C, 41057 San Vito, Modena AMARANTO C.so Adriano 13 A, 41100 Modena EXTREME Via Sassi 1, 41100 Modena TRAPPER DI FLORI Via Libertà 34, 41029 Sestola (MO) BLOND SRL Via Alcide Garagnani 3, 41012 Carpi (MO) YANKEE DI CATTANI Corso A.Pio 36, 41012 Carpi (MO) ALESSANDRO G Via N.sauro 34 41013 Manzolino (MO) OFICINA P.zza G.Garibaldi 84, 41049 Sassuolo (MO) PARMA BRANDO Strada della Repubblica 19, 43100 Parma CENTRO MODA Strada Farini 3, 43121 Parma SURFIN IN PARADISE Via Emilio Lepido 31/A, 3100 Parma VERDI PROMESSE Viale Pertini 5, 43044 Collecchio (PR) GALLERIA 70 SNC Piazza Ghiaia 25, 43100 Parma GIAMMARIA MONTACCHINI Via Cavour 10/b, 43100 Parma PIACENZA BACICCIA Via Dionigi Carli 7, 29100 Piacenza MAX FASHION P.zza Duomo 12-13, 29100 Piacenza SPEED SNC Corso Matteotti 46/c, 29015 Castel S.Giovanni (PC) TAMY E CO. Viale 20 settembre 136, 29100 Piacenza GOLDEN SPORT C.so Vittorio Emanuele 120, 29100 Piacenza L’ALTRO SPORT Via Felice Frasi 25/c, 29100 Piacenza WHITE Via Mazzini 5, Castel San Giovanni (PC) RAVENNA GLUE CLOTHINGS Via Paolo Costa 16, 48121 Ravenna SPACE BOUTIQUE Viale Matteotti G. 26/A, 48015 Milano Marittima (RA) MADE & USED Viale Gramsci 43, 48015 Milano Marittima (RA) RESINA Via Roma 19, 48015 Milano Marittina (RA) CALZOLERIA DEL CORSO C.so Saffi 28/C, 48018 Faenza (RA) CODICE 7D Via Pistocchi 7/d, 48018 Faenza (RA) LIMBOAZUL Via della Lirica 33, 48124 Ravenna REGGIO EMILIA FUTURO Via Emilia S.Pietro 42100 Reggio Emilia MANHATTAN SNC Via Guido da Castello 8/e, 42100 Reggio Emilia MANIA Via Calderini 4, 42100 Reggio Emilia PIANETA UOMO Via Radici Sud 15, 42014 Castellaran SPORT SERVICE SRL Viale dei Mille 24/a, 42100 Reggio Emilia T.LOOK Via val D’enza 176/a, 42026 Ciano d’Enza (RE) TABACCHI Via guido da castello 7/i, 42100 Reggio Emilia SCOUT Via Crispi 3, 42100 Reggio Emilia WEST L.T.D. via Toschi 13/D, 42100 Reggio Emilia ESPACE Via Gonzaga 4/I, 46016 Guastalla (RE) RIMINI/RICCIONE BLOCK 60 Viale Milano 60, Riccione BOP STORE P.zzale Ceccarini, 47838 Riccione BAKAMAK Via Sigismondo 27, 47900 Rimini BACK STYLE Via Fratelli Cairoli 25, 47900 Rimini CALIFORNIA Via Roma 93, 47833 Morciano di Romagna (RN) KING SPORT Viale Bovio 56, 47841 Cattolica (RN) SKYWALKER Via P.Guidi 72, 47114 Bellaria (RN) MINIMARKET DEL RICICLO Via Sigismondo 12, 47923 Rimini SPACE Via Cairoli 43, 47900 Rimini CITY TANK Via Mentana 19/A, 47921Rimini AB RAPPRESENTANZE Via Salara 6/e, 48015 Cervia

Lazio

LATINA FRANKIE QUAKE Centro Comerciale Morbella, 04100 Latina FLORENZANI GIORGIO Via Friuli Venezia Giulia, 04019 Terracina


(LT) RIETI FREESTYLE SPORT P.zza Oberdan 16, 02100 Rieti ROMA ALEXANDER Piazza di Spagna 51, 00187 Roma AMORI Via Rivarone 108, 00166 Roma LEAM Via Appia Nuova 26, 00183 Roma PARIS Via di Priscilla 97/99, 00199 Roma 40 GRADI Via Virgilio 1/0, 00100 Roma QUAKE CONCEPT STORE, V.le Regina Margherita 14/A, 00198 Roma PROFILEXPO SHOWROOM P.zza di Spagna 51, 00187 Roma CIRCOLO DEGLI ARTISTI Via Casilina Vecchia 42, 00100 Roma MONDOPOP Via dei Greci 30, 00187 Roma NIKI NIKA Via Del Leoncino 15, 00186 Roma SOUL FOOD Via S. Giovanni in Laterano 192/194 00187 Roma SUPER Via Leonina 42, 00184 Roma SUPERSTYLING Via Santa Maria Ausiliatrice 28, 00181 Roma EMPTY CONCEPT SHOP Viale Regina Margherita 14/a, 00198 Roma PENNY LANE C.so del Popolo 126, 00046 Grottaferrata (Roma) PEOPLE Via Romana 31, 00048 Nettuno (RM) DARWIN V.le G. Di Vittorio 14, 00030 Genazzano (RM) LA VECCHIA MINIERA P.zza Galileo Galilei 19, 00031 Artena (Roma) VITERBO BRUMA SNC Via Cesare Dobici 37, 01100 Viterbo

Liguria

GENOVA BOX 86 Piazza Della Vittoria, 86/R. 16100 Genova STUDIO 3 Via San Martino 12 Int. 5, 16131 Genova KISS POLLY Strad.ne S. Agostino 26R 16123 Genova LA SPEZIA GALAX SARZANA Via Mazzini 20, 19038 Sarzana (SP) IMPERIA VICTORY MORGANA BAY C.so Trento e Trieste 16, 18038 San Remo (IM) NOMURI Via Cavour 14, 18010 San Remo (IM) SAVONA HILABELA Via Milano 21, 17021 Alassio (SV)

Lombardia

BERGAMO BAZAAR WEAR Via S. Alessandro 23/b, 24122 Bergamo CLUB 88 Via Papa Giovanni XXIII 88, 24122 Bergamo SPIN-OFF Via S. Alessandro 52, 24122 Bergamo TALENT SCOUT DI RONDA VALERIA & C. SNC Via Giovan Battista Moroni 14, 24066 Pedrengo (BG) PLANET Piazzetta Santagiuliana, 24047 Treviglio (BG) BRESCIA BAZAAR WEAR C.so Martiri della Libertà N.21/a, 25122 Brescia BELOTTI CALZATURE Via Tien An Men 15, Roncadelle (BS) FORBICE P.zza Vittorio Emanuele 48 25034 Orzinuovi (BS) GUALTIERO JEANS Via Francesca Nord 1, 25030 Roccafranca (BS) HANGARD Via XXVI Aprile n. 55, 25032 Chiari (BS) MAYBE Via Roma 23, 25039 Travagliato (BS) CA.ST. Distribution srl Via Palestro, 46 25034 Orzinuovi (BS) BAGLIONI JEANS Via Roma 78, 25040 Cortefranca (BS) TABO Via Nazario Sauro 5, 25015 Desenzano del Garda (BS) SHOOZ BY INVIDIA Via Campo 31, 25049 Iseo (BS) PUNTO ZERO Via Lungolago Marconi 18/A, 25049 Iseo (BS) COMO FRATELLI BUTTI Via Luini 1, 22100 Como POPCORKN SHOP & STYLING Via XX Settembre 8, 22100 Como CREMONA CLEOFE Via Trento e Trieste, 69, 26100 Cremona CHECK POINT Via Petofi 4, 26041 Casalmaggiore (CR) LECCO COOPER BLONDIE Via Mascari 76, 23900 Lecco MARTINA STEFANO RAPRESENTANZE C/o Duplex - Contrada Improvvisata, 73046 Matino (LE) THREESIXTY Via del Pozzo 6, 23900 Lecco SCOUT Piazza Mario Cermenati 23900 Lecco MANTOVA CHECK POINT Via Virgiliana 16, 46100 Mantova CHECK POINT Via Mantova 48, 46041 Asola (MN) SPORTIME Via Orefici 29/31, 46100 Mantova SPORTIME Via Bracci 53, 46100 Mantova BIG ONE SHOP Via Grossi 11, Viadana (MN) MILANO ANTONIA BOUTIQUE Via Ponte Vetero 1 ang. Via Cusani, 20121 Milano ANTONIA MAN Via Ponte Vetero 9 ang. Via Sacchi, 20121 Milano 247 SHOWROOM Via Pestalozzi 4, Area San Cristoforo, 20143 Milano ADVANCED STUDIO SRL Corso Plebisciti 17, 20129 Milano (MI) BLUE DISTRIBUTION Via Dionigi Bussola 9, 20143 Milano CIRCOLO MAGNOLIA Via Circonvallazione Idroscalo, 41 20090

Segrate (MI) DICTIONARY C.so di Porta Ticinese 46, 20122 Milano DOT Via Pietro Giannone 4, 20154 Milano FALCONIERI Via Uberti 6, 20134 Milano FRAV Corso di Porta Ticinese, 83 ang. Via Vetere, 20123 Milano GIORGIO CRIPPA Via Comelico 3, 20135 Milano GLAMOUR IN ROSE Via Solferino 12, 20121 Milano GOA CORPORATION Via A.Sciesa 22,20135 Milano HOOP SHOP Via Dante 18, 20017 Rho (MI) IEFFE RAPPRESENTANZE Via Morimondo 16 (Ex Richard Ginori) 20143 Milano J.A.T. Via Morimondo 21, 20143 Milano JUMP Via Sciesa 2/a 20100 Milano JUMP Via Pacini 13, 20100 Milano LUCA ROMA Via Suzzani 295, 20162 Milano MASCHERONI Via Prealpi 28, 20034 Giussano (MI) MINIMARKET DEL RICICLO Via Casale 6 Alzaia Naviglio Grande, 20144 Milano MELODY MAKER Via Tortona 5, 20144 Milano MULINO DOKS DORA Toffetti 9 20139 Milano OLIMPIA D. via Carlo D’Adda, Milano PINK Via Friuli 19, 20135 Milano SAPI C.so Plebisciti 12, 20129 Milano SIZE MILANO Via Cascina Venina 7, 20090 Assago Milanofiori (MI) SKIPINTRO Via Donatello 2/m 20100, Milano SOTAVENTO V.le Lecchi 7/9, 20135 Milano SPECIAL C.so di Porta Ticinese 80, 20123 Milano STUDIO MILANO Via G. Bugatti 12, Milano OFFICINE TESSILI Showroom, Centro Le Pagode s.s. 11 padana superiore n° 30, 20063 Cernusco Sul Naviglio (MI) VINICIO DONNA Piazza Monumento 3, 20025 Legnano (MI) VINICIO UOMO Corso Italia 22, 20025 Legnano (MI) PURE C.so del Popolo 50/56 20038 Seregno (MI) MONZA E BRIANZA NORRGATAN Vicolo Lambro 1, 20900 Monza PESSINA ACTIVE Via Italia 3 Monza CARNELLI Via Italia 36, Monza SHAPE SRL Via degli Scotti 4, 20040 Busnago (MB) BALTIMORA STUDIO Via Aliprandi 19, 20900 Monza (MB) LOLLY C.so Libertà 37, 20031 Cesano Maderno (MB) AUGUSTO VERGANI P.zza Nazionale 15, 20056 Trezzo Sull’Adda (MI) PAVIA GLAMOUR CAFE’ C.so Cavour 20 (presso Centro Poli), 27100 Pavia MINERVA BAR & LOUNGE P.zza Mierva, 27100 Pavia SAFARA’ Via Strada Nuova, 27100 Pavia SUPER*FLY DELUXE Via Parodi 3, 27100 Pavia RUMBLE FISH Via Roma 16, 27029 Vigevano (PV) HOSTARIA DEL MERCATO VECCHIO Via C. Battisti 9, 27029 Vigevano (PV) GLAMOURCENTER Via Mondetti, 11/A 27029 Vigevano CENTRO POLISPORTIVO SANTA MARIA Via S. Maria 80, 27029 Vigevano (PV) SONDRIO BUNKER SHOP Via Bottarola 11, 23100 Sondrio THE PRESIDENT Via Trieste 58, 23100 Sondrio THE PRESIDENT Via Stelvio 19- 23017 Morbegno (SO) CONTATTO Via Vanoni 18, 23017 Morbegno (SO) VARESE RANE URBANE Via Del Cairo 1, 21100 Varese IL CLAN Via Broggi 6, 21100 Varese REFRESH SHOP V.le Garibaldi 27/A, 21026 Gavirate (VA) PACIFIC SHOP Largo San Giuseppe 3, 21052 Busto Arsizio (VA) PACIFIC SHOP Via Daniele Crespi 1, 21052 Busto Arsizio (VA) MARCO MOREO INDUSTRIE Via Damiano Chiesa 1, 21013 Gallarate (VA)LIMITED Viale Europa 4/c, 21010 Golasecca (VA)

Marche

ANCONA MBC Via Commercianti 7, 60019 Senigallia (AN) PHOENIX Via Albertini 36, Gross pad.12, 60131 Ancona UNDERGROUND LEGEND SRL Piazza Giuseppe Garibaldi 6, 60044 Fabriano (AN) ASCOLI PICENO EPTA Via Del Trivio 28, 63040 Ascoli Piceno URBAN STREET Viale Cavallotti 129, 63822 Porto San Giorgio (AP) BLAB Via Ugo Bassi 91, 63074 San Benedetto del Tronto (AP) MACERATA COMBO Via Matteotti 160, 62012 Civitanova Marche (MC) MARCO MOREO INDUSTRIE Via Ascoli 10/12, 62010 Montecosaro (MC) SNOWY SUMMIT Via C. Vanni 141, 62014 Corridonia (MC)

Molise

CAMPOBASSO A.D. 59 Fashion Shop Via Ferrari 59, 86100 Campobasso

113


COCOLOCO Piazza G.Pepe 56, 86100 Campobasso

Piemonte

ASTI EHY! SHOP Interno Corso Alfieri 241, 14100 Asti BIELLA SUPERSTAR Via Italia 82, 13886 Biella (BI) TORINO PINK NOISE Via Somalia 6, 10127 Torino FLOWER DISTRIBUTION Via Bologna 220, 10154 Torino SPAZIO 211 Via Cigna 211, 10154 Torino SERAFINO FERRUCCIO Via Val Prato 68, 10155 Torino STICKY FINGERS Via delle Orfane 24 D, 10100 FRAV via Po 3, 10100 Torino FRAV Via Bonelli 11, 10100 Torino FULL 80 Via Bologna 220, Int. 17/20, 10152 Torino YOU YOU SHOP P.zza Vittorio Veneto 12/F, 10123 Torino FRAV P.zza S. Marta 4, 10015 Ivrea (To) VERCELLI NOVE Piazza Palazzo Vecchio 9, 13100 Vercelli VALENTINO TOP Via Fratelli Laviny 15-19, 13100 Vercelli

Puglia

BARLETTA-ANDRIA-TRANI MINIMARKET DEL RICICLO Via Mario Pagano 176, 70059 Trani (BAT) ROOMS 18:20 Via Firenze 28, 76123 Andria (BT) BARI BANANA MOON C.so Cavour 45, 70122 Bari CULP DENIM Via Sparano 101, 70121 Bari CULPADO Via Sparano 85, 70121 Bari I FANIZZI Via Sparano 48, 70121 Bari I FANIZZI Via Melo 9/11, 70121 Bari I FANIZZI C.so Benedetto Croce 195 70121 Bari OLIVER STONE Corso Cavour 103, 70121 Bari UNKNOWN Via Principe Amedeo 98, 70123 Bari HOTEL MAISON Via De Gasperi 55, 76011 Bisceglie (BA) VINCENZO ZAGARIA Via S. Giuseppe 5, 70014 Conversano (BA) BRINDISI SUITE P.zza G.Matteotti 9, 72100 Brindisi G.M. Via Gorizia 65, 72021 Francavilla Fontana (BR) FOGGIA MANHATTAN FASHION STORE C.so Garibaldi 23, 71100 Foggia TARANTO SHOPPING VOGUE Via Campania 137, 74121 Taranto L’UOMO Via Acclavio 56, 74123 Taranto SANGIORGIO VITO C/O SNEAKERS FOR LIFE Via della pace 43, 74013 Ginosa (TA)

Sardegna

CAGLIARI MONOMUSICSHOP, Via Eleonora d’Arborea, 09125 Cagliari NEW YORK P.zza Martiri, 09100 Cagliari EMANUELE VASSENA Via Bulgaria 1/a, 90045 Quartu Sant’Elena (CA)

Sicilia

CATANIA MATAS C.so Umberto 239/241, 95024 Acireale (CT) DOMENICO LEOTTA Via G. Verdi 37, 95030 Nicolosi (CT) MESSINA CHIRICO BOUTIQUE SRL Via Dei Mille 68-70, 98122 Messina PALERMO ERDAGOSTUDIOS Via F.Ferrari Orsi 78 Piano Semi interrato-1, 90123 Palermo (PA) TRAPANI LOOK BOOK Via G. Amendola 10-12, 91011 Alcamo (TP)

Toscana

114

AREZZO VOGA SHOP Via De Redi 3, 52100 Arezzo MANTOVANI C.so Italia 49, 25027 San Giovanni Val d’Arno (AR) BAZAAR ABBIGLIAMENTO Via Roma 83/85, 52014 Ponte a Poppi (AR) FIRENZE RASPINI Via Roma 25, 50100 Firenze GERARD LOFT Via dei Pecori 36/R, 50100 Firenze FLOW STORE Via Vecchietti 20/26, 50100 Firenze GLUE FIRENZE ALTERNATIVE CONCEPT SPACE c/o U.S. Affrico Viale Manfredo Fanti 20, 50100 Firenze GOLD Via Verdi 19/R 50100 Firenze GOLD Via Gioberti 54/R 50100 Firenze GRIFFE Via G. Ambrosoli 52-6, 50136 Firenze SOCIETÈ ANONYME Via G.B. Niccolini 3/F 50121 Firenze VERDE GIOIA Via Santo Stefano 102, 50013 Campi Bisenzio (FI) NAIVE Via Giuseppe del Papa 57, 50053 Empoli (FI) EMIVLAB Via F.Meucci 17/19, 50012 Bagno a Ripoli (FI)

PITT UNITED Via Di Porto 99, 50018 Scandicci (FI) MAZZANTI & BANDINELLI Via Massimo D’Antona 17, 50019 Sesto Fiorentino (FI) GROSSETO MILK Via Cavour 1, 58100 Grosseto LIMI TED Via Amorotti 21, 58022 Follonica (GR) LIVORNO CUCCUINI Via Ricasoli 35, 57125 Livorno LUCCA GIGOLO’ Via Calderia 10, 55100 Lucca LENCI Via Santa Croce 36, 55100 Lucca FIACCHINI Via Carducci 8/A, 55042 Forte dei Marmi (LU) PISA GIGOLÒ C.so Italia 51, 56125 Pisa ROYALE STORE P.zza San Paolo all’Orto 2, 56125 Pisa DIVO Via Di Bientina 64, 56020 Santa Maria Monte (PI) DIVO C.so Matteotti 24, 56025 Pontedera (PI) BEAT Corso Matteotti n. 139 – Pontedera (PI) MAZZEI Via I Maggio 18, 56025 Pontedera (PI) PISTOIA BONVICINI C.so Matteotti 21, 51016 Montecatini Terme (PT) SIMONE MIGLIORINI ABBIGLIAMENTO Via Del Can Bianco 8, 51100 Pistoia PRATO POP P.zza Sant’Antonino 15, 59100 Prato LION SHOP Via Pasubio 12/30, 59100 Prato SIENA OZ SHOP Via XX Settembre 31, 53036 Poggibonsi (SI)

Trentino Alto Adige

BOLZANO A STORE Via Bottai 4, 39100 Bolzano TRENTO KOSMOS GALLERY Via Manci 75, 38122 Trento SEVEN BEST Galleria Partigiani 7, 38122 Trento KOSMOS Borgo S. Caterina 25, 38068 Rovereto (TN)

Umbria

PERUGIA SMOOTH Via Settevalli 298, 06129 Perugia COOLCHA SRL Via A. da Sangallo 17/F, 06034 Foligno (PG) CAVALLO PAZZO (FRIENDS) C.so Cavour 15, 06034 Foligno (PG) DODI SPORT V.le Umbria 50, 06063 Magione (PG) LO STRACCIAIO Via XXIV Maggio 35/b, 06055 Marsciano (PG) PESARO E URBINO MINIMARKET DEL RICICLO Via Nolfi 108, 61032 Fano (PU) TERNI SARTORIALIST (HOTEL) Via Del Leone 2/4, 05100 Terni

Valle D’Aosta

AOSTA MORAMARCO 33 Via S. Anselmo 33, 11100 Aosta OFFICINETESSILI - BARRADUE S.N.C. Via Hotel des Etats, 9/11, 11100 Aosta

Veneto

PADOVA MAGLIFICIO CIEFFE SRL Pass. Del Bottesin 15, 35028 Piove di Sacco (PD) SACO SAS Via Corsica 17, 35127 Padova ROVIGO EDWARD Via Trento 9, 45100 Rovigo TREVISO PROSPECTING by Slash, Piazza della Dogana 10, 31100 Treviso (TV) VENEZIA BRICK LANE man street style, Via Cairoli 106, 30031 Dolo (VE) DAVIDE SPORT di Davide Liva, P.zza Marconi 27, 30038 Spinea (VE) HOTSTUFF Via Bafile, 30016 Lido di Jesolo (VE) SPINAZZE’ Via Como 1, 30027 San Donà di Piave (VE) VICENZA ATOM PLASTIC Via Schiavonetti 16, 36061 Bassano Del Grappa (VI) CLACSON Via Jacopo da Ponte 10/12, 36061 Bassano del Grappa (VI) EIGHTBALL Via Schiavonetti 22, 36061 Bassano del Grappa (VI) FREE STYLE Via B. Bizzio 4, 36050 Bolzano Vicentino (VI) VERONA FOLKS Via Sole 7, 37121 Verona DOUBLE FIVE SRL Via Adua 16, 37121 Verona MR GULLIVER Via San Vitale 37/E, 37129 Verona FASHION NO VICTIM Via Morgagni 4/a, 37135 Verona BLUE DISTRIBUTION SRL Via Pietro Vassanelli 52, Bussolengo (VR)




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