Rilievo Sannicandro

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indice 01

L O C A L I Z Z A Z I O N E

..............................01

02

STORIA & FASI COSTRUTTIVE

..............................03

03.01

M

O

..............................07

03.02

E

O

..............................13

04

T

E

..............................19

05

U

M

..............................25

06

F

I

..............................29

07

S

I

..............................35

E

T S

E

O

D

I

S

S

I

T T

U

R

S A E

Z

S I

O

N

00



01 - Localizzazione

Sannicandro di Bari Cordinate

41°00ʼ00ʼʼ N 16°48ʼ00ʼʼE

Altitudine

183m s.l.m.

Superficie

56,79 kmq

Abitanti

9 763

02


Le prime fonti scritte risalgo-

XII sec e non abbiamo una data certa sulla prima costruzione, sebbene

no al

resti archeologici attestano una frequentazione dellʼarea già nellʼetà del Ferro. G. Scalera a riguardo, ipotizza un insediamento precedente al VII sec a.C. denominato Mezardo. Tale denominazione si ritrova infatti nel dominio longobardo, nel 585 d.C. come Castel Mezardo.

Sempre lo Scalera, ipotizza attorno al X sec, sulla base di ritrovamenti archeologici, una prima

fortificazione da parte di Niccolò Piccinigli, figura militare bizantina.

Nellʼ XI sec i normanni prendono potere su tutta la Puglia con Roberto il Guiscardo, con una riorganizzazione

Fino al 1187, abbimo numerose notizie sui passaggi di proprietà del feudo di Sannicandro: Ruggero Maccabeo lo

dellʼintero territorio.

dona allʼabate Guarino nel 1119, poi nel 1134 Guido da Venosa lo dona alla chiesa di S. Maria di Sizzaro fino al 1187, quando appare tra le terre del Barone Guglielo de Tot.


02 - Storia & Fasi costruttive

Il possedimento passsò ancora per le mani di diversi dignitari della corona, fino al

Della dominazione sveva non si ha alcuna notizia, fino allʼetà federiciana, quando

Sannicandro risulta appartenere allʼarcivescovo di Bari, e per ordine dello

stesso Federico II il castello,assieme a molti atri è oggetto di unʼinchiesta de reparacione castrorum per il castello di Ruvo.

Nel 1273 sappiamo essere sotto il governo di Rainolfo de Colant, ma sicuramente il borgo non ha molta importanza poichè tre anni più tardi viene tassato al pari del più piccolo dei borghi.

1304, quando Carlo II lo cedette alla chiesa di San Nicola di Bari per una rendita annua di 200 once dʼoro.

A riguardo vi sono dei dubbi per il periodo che va dal 1350 al 1415 poichè il Capito di San Nicola potrebbe aver perso il possesso del feudo; così risulta dal alcuni documenti, ma resta unʼipotesi.

Carlo II di Napoli

Tuttavia lʼintero immobile è ancora della chiesa nel 1806, quando viene abolito la feudalità. Nel 1929 viene ceduto allʼEnte Morale Opere Laiche Palatine Pugliesi e nel

1967 viene acquistato dal Comune.

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Bibliografia: - Bacile di Castiglione G., Roma, 1927, Castelli Pugliesi - Saliani N., 1996, Sannicandro di Bari e il suo castello. Bari - Scalera G., 1900, Notizie storiche sulla terra di Sannicando ri Bari dalle sue origini fino allʼepoca presente, Palo del Colle - Scalera G., 1988, Memorie di Sizzaro, Bitetto Willemsen C.A. Odenthal D, 1959, Puglia terra dei Normanni e degli Svevi, Bari

Della primissima fase, di cui non abbiamo testi scritti, abbiamo solo le tracce delle fondamenta del semplice recinto quadrangolare. Non ancora dotato di torri.

Al X sec verosimilmente possiamo datare una ricostruzione dellʼintero fabbricato sulla stessa muratura del precedente in ambito bizantino, con lʼinnalzamento delle torri, e negli angoli, ce nel punto medio dei lati.

Tra i vari passaggi di proprità, il castello subisce numerose modifiche, per unʼorganizzazione feudale del territorio. Se per una migliore difisa militare vengono aggiunte due nuove torri sul versante occidentale, oltre che una nuova cinta muraira di diametro maggiore; vengono anche eretti diversi ambienti di rappresentanza per la mera vita sociale del feudatario. A questa fase De Tommasi identifica anche una rifoderatura del lato EST

I FASE II FASE III FASE


02 - Storia & Fasi costruttive

A seguito della gestione da parte del clero, il castello cambia destinzione dʼuso. Da roccaforte militare, viene rifunzionalizzato in unʼazienda agricola con tutto ciò che ne proviene architettonicamente. Non solo lavori di manutenzione quindi, ma nuove ambiente per una traformazione totale: cisterne e un mulino per esempio. La parte più colpita ne è certamente lʼala SUD. I primi lavori si attestano da un documento del Capitolo di San Nicola del 1450. 1836 - Il fosseta viene colmato per ricolvere i problemi che lʼacqua stagnante creava. Solo in seguito ad un gravoso incendio nel 1850, si hanno importanti avori di ricostruzione tra il 1836 e il 1875. Dopo lʼacquisto da parte del comune, vi sono iportanti lavori di restaura a cura dellʼing. De Tomasi e finanziati dalla Cassa del Mezzogiorno

IV FASE

06


1. Edotipo e rilievo diretto La prima operazione da compiere durante un rilievo è la realizzazione di un edotipo che consiste nel disegno preliminare del caso di studio sul quale appuntare tutte le informazioni rilevate in sito. Per il rilievo delle misure planimetriche effettive è necessaria lʼindividuazione di un piano quotato sul quale effettuare le misurazioni. Successivamente partedo da due punti noti appartenenti al piano quotato, dei quali conosciamo la mutua distanza, con il metodo delle trilaterazioni, si puo ottenere la posizione di un terzo punto. Ripetendo tale procedimento per tutti i punti che ci interessano è possibile ottenere una fedele restituzione dellʼimpianto.


03.01 - Metodo

2. Rilievo Indiretto (stazione totale) Un altro strumento per il rilievo (indiretto) è quello della stazione totale. Una stazione totale è uno strumento che misura angoli e distanze. Per rilevare una distanza occorre posizionare lo strumento in stazione sul punto di partenza e posizionare il prisma riflettente sul punto di cui vogliamo conoscere le coordinate. La stazione totale, una volta inviata l'onda modulata, mostra su di un display la misura della distanza cercata.

08


3. Restituzione Attreverso un software per il disegno tecnico è possibile restituire i dati ottenuti dal rilievo diretto. Con la stessa dinaminca sdi possono restituire i punti ottenuti attraverso lʼuso della stazione totale. Nel caso in esame è stato effettuato sia un rilievo diretto che uno indiretto e infine, attraverso una semplice sovrapposizione è stato fatto un confronto tra i risultati ottenuti.

4. Quote altimetriche Per il rilievo delle quote altimetriche è stato utilizzato lo strumento del disto-laser. Come avvenuto per le misure planimetriche, sono state segnate sul ridisegno a fil di ferro della facciata e delle sezioni i punti rilevati di cui ci interessava conoscere la posizione.


03.01 - Metodo

5. Fotopiani Al fine di disegnare le facciate con gli strumenti informatici, per portare cosÏ a nudo le tessiture murarie, è indispensabile lʟutilizzo di software per il fotoradrizzamento. Tali software, fornite almeno due rette per le due direzioni principali del piano, ovvero quella orizzontale e quella verticale, e una misura per ciascuna delle direzioni principali, restituiscono un fotopiano della facciata consentendoci di lavorare su di un piano parallelo alla vista, non piÚ prospettico.

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6. Modello 3d I fotopiani non sono sempre sufficienti per il ridisegno di un ambiente, dal momento che in presenza di ambienti voltati e superfici curve in generale il fotoraddrizzamento non ci restituisce una proiezione piana delle superfici. Qui entrano in gioco i softwares di restituzione tridimensionale. Partendo da una serie di foto che coprono tutta la superficie dellʼambiente in esame è possibile ottenere un modello tridimensionale dello stesso. Eso succesivamente verrà utilizato per creare le proiezioni piane delle superfici curve.

7. Uso del modello tridimensionale Il modello tridimensionale creato precedentemente viene importato in altri software di modellazione tridimensionale. Per mezzo di tali software, sezionando il modello e impostando la vista parallela al piano di proiezione (che coincide con quello di sezione) si ottengono le proiezioni piane delle superfici curve.


03.01 - Metodo

8. Disegno

9. Stratigrafia

Dopo aver ottenuto il fotopiano attraverso la renderizzazione del modello elaborato, 猫 possibile disegnare con un software per il disegno tecnico la tessitura muraria delle pareti dell始ambiente .

Terminato il disegno si passa alla fase succesiva, cio猫 la stratigrafia. In questa fase ci sono due passaggi;uno di riconoscimento delle diverse tessiture murarie e l始altro di classificazione cronologica delle stesse.

12


Esito del R i l i e v o


03.02 - Esito

B

D H

6,43

0,6

F

0,64 0,66 2,22

1,65

4,62

3,98

E'

0,87

A'

3,91

E

1,7

I'

C'

0,67

G

5,55 1,24

G'

0,78

C

4,31 1,49

3,5

M

0,4

J

1,01

0,8

4,48

F'

1,01

0,3

0,67

H'

0,43

0,8

0.2

1,44 1,43

I

0,85

6,48

5,56

0,62

3,28

1,04

1,47 0,18 1,14

D'

3,29 1,26

L'

B'

5,71 4,41 0,99

J'

M'

L

1m 0

5m

3m 2m

4m

14


0,72 1,19

2,63 0,42 5,73

5,7

5,69

0,27

0,17 0,12

2,01

0,24 3,45

1,86

1,78 1,02

Sezione AA'

Sezione BB'

1m

5m

3m 2m

4m


03.02 - Esito

5,77

5,74

1,11

0,84 0,52

0,38 2,35

1,17

1,17

1,13

Sezione CC'

Sezione DD'

1m 0

5m

3m 2m

4m

16



03.02 - Esito

18


disegno tessiture murarie


04 - Tessiture

20



04 - Tessiture

22



04 - Tessiture

24


U n i t Ă Stratigrafiche Murarie


05 - USM

26



05 - USM

28


I FASE


06 - Fasi

I primi due vani risultano, in seguito ad un始analisi delle tessiture murarie, in fase tra loro, e di costruzione verosimilmente coeva al salone a cui fanno da testata. Alla prima edificazione possiamo collegare alcuni rifacimenti degli stipiti (USM 31, USM26)

USM 03

USM 07

USM 08

USM 16

USM 27

USM 28

USM 29

USM 34

Edificazione

USM 37 Edificazione

AMBIENTE 01 AMBIENTE 02

USM 26 Rifacimento

30


I FASE


06 - Fasi USM 21 Resti della parte bassa del muro di rifodera della pareteNord

USM 18

Tamponamento incassi delle travi

USM 19

Rifacimento angolo

USM 01

Rifacimento della bucatura

USM 04

USM 09

USM 17

USM 22

AMBIENTE 02 Volte e ralativa tamponatura

USM 05

USM 06 Rifacimento bucatura ed angolo

USM 10

USM 23 Rifacimento con bucature

USM 11

USM 24 Incasso del camino

USM 13

USM 25

Rifacimento del riempimento del camino

USM 12

USM 14

II Rifacimento del riempimento del camino

USM 15

USM 20 Tracce di modanatura

USM 02 Rifacimento

AMBIENTE 01 USM 30 USM 31

USM 32

Apertura

Lʼassenza di tamponature di incassi per travi ligne sulla parete Nord, invece presenti su quella Sud, fanno pensare che in previsione di una nuova copertura voltata, la parete Nord del vano 01 venga rifoderata(USM 21). Ipotizziamo successivo il rifacimento dellʼangolo (USM19), vista anche la differenza dei conci adoperati. Una rifunzionalizzazione del vano giustifica il rifacimento di singole parti (USM 05, USM 06) e modifiche quali lʼapertura di nicchie (USM 10, USM 23). A riprova, vi è la realizzazione del camino (USM 11, USM 24). A questa modifica possiamo attribuire anche lʼasportazione della modanatura di coronamento (USM 15, USM 20).

32


I FASE


06 - Fasi

USM 40

USM 42

USM 43

USM 48

USM 45

USM 46

USM 47

USM 38

USM 39 Bucatura

USM 44

Rifacimento angolo

USM 50

USM 52

USM 41

Bucatura

USM 51

USM 53

Edificazione

USM 54

Sopraelevazione

Bucatura

Apertura forzata e rifacimento del muro

USM 33

USM 36

USM 49

USM 57 Restauro

AMBIENTE 03 Verosimilmente abbiamo una serie di lavori più grandi che comprendono lʼedificazione del vano 03 (USM, 40, USM 43, USM 51), con conseguete disfacimento del muro occidentale del vano 02 (USM 33), per permetterne lʼattaco e successiva bucatura. Seguirà una sopraelevazione (USM47, USM 54) e vari rifecimenti.

AMBIENTE 02 Non mancano inoltre i piuù recenti restauri (USM 49, USM 57)

34


Sezioni complessive


07 - Sezioni

36


sezioni realizzate di lavoro:

con D

il

contributo F

dei -

gruppi G


07 - Sezioni

38



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