Ogni cosa che viene alla luce...illumina

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Ogni cosa che viene alla luce… illumina di Gabriele Colombo

"Voglio tornar giù..." L'anima che parla sono io, ed ormai sono stanca del guardare dall'alto dei miei nove scalini la vostra terra. O meglio, quella che un tempo era la mia terra e che tra un po', spero, tornerà ad essere casa mia. Sapete, anni fa ero tornata qui dopo una lunga avventura nel mondo dei vivi. Ma ormai di quella vita non ho più ricordi. Il mio pensiero "Voglio tornare giù" era semplicemente abbozzato, un pensiero a voce alta, ma qui non puoi tenere nascosto nulla e le mie anime guida si sono materializzate subito al mio fianco. "Bene... allora comincia a scegliere chi vuoi". "Già fatto...ma qui serve un miracolo... sai che non mi piacciono le cose facili." "Dobbiamo chiedere al piano di sopra?!?" "Non serve, se non mi ricordo male l'ultima volta era ancora più difficile" "Vero, ma non va sempre così bene... non siamo infallibili nemmeno noi" "Beh... speriamo, mi piacciono proprio quei due ma è un momento difficile per entrambi." ""Sai benissimo che il momento giusto deve essere il tuo, non il loro... loro sono un mezzo, non un fine" "OHHH... lo so, ma anche se sono un mezzo io li voglio scegliere come piacciono a me... sono un'anima più forte ora, qualche viaggio fa potevi avere ragione, ormai son pronta per far qualcosa di grande e soprattutto voglio far qualcosa di buono per gli altri. Non mi accontento più" Il dialogo viene interrotto da un rumore. Si apre la porta. Entra un trio di anime entusiaste. Il discorso non può andare avanti, è un momento di festa perchè le anime guida e la loro prediletta si sono reincontrati dopo diversi anni. Quell'anima si è appena distaccata dal suo corpo sulla terra, ma l'aver incontrato le sue guide cancella tutto il dolore della separazione dalla vita come la conoscono gli uomini. Da qui sopra alcune convinzioni umane hanno meno valore. Quando muori in terra tutti sono addolorati, si chiedono cosa succede e come starà il loro caro. Qui invece arriva solo l'anima, ormai staccata dal proprio corpo. Ed è una festa. Una vera festa tra vecchi amici che si reincontrano e si raccontano anni di storie, pensieri, emozioni. Ormai quella sensazione per me è lontana... ora è tempo di rimettersi in marcia e ritornare giù. Cioè, nel mondo dei vivi. Queste definizioni di alto e basso le facciamo una volta sulla terra. Qui non esiste alto e basso... ma per farmi capire devo inventarmi qualcosa no!?? Questo limbo non ha luogo ne tempo. Anzi, propri quando torni a sentire il tempo che scorre e ritorni a percepire visioni dalla terra è arrivato il momento di tornare a vivere. Almeno questo è quello che mi hanno insegnato le mie guide. E io ora sono in quella fase... ho visto i miei futuri genitori e li ho scelti. Non senza fatica. Non puoi sceglierlo il momento, ma quando arriva un po' si fa fatica ad andare. Non è difficile trovare la coppia che risponde ai tuoi bisogni di anima persa nel limbo, è difficile trovare il coraggio per scendere e rivivere dolori, emozioni e esperienze umane senza la pace che si respira qui. E poi è dura salutare tutti qui. Perderli per chissà quanto tempo... e poi chissà, magari non tornerò, magari mi perderò. Perchè non è tutto predefinito in partenza, Potrei non farcela e non avere la forza per ricongiungermi alle mie guide. Potrei dimenticare la strada e vagare. Potrei sentirmi sola, sbagliare, tornare indietro e non trovare nessuno. La paura c'è sempre, anche per noi anime. Arrivare in un corpo così minuto e fragile è un'avventura complessa e piena di insidie. Ma e anche una sfida così bella che tutte le angosce si dissolvono quando inizia la ricerca di quale coppia potrà accompagnarmi in una nuova storia. E' uno dei momenti che preferisco. Anche perchè non tutte le anime hanno questa fortuna... qualcuna si perde e sono altri a scegliere dove farle nascere. Mi ricordo che anche a me tempo fa era successo. Molti anni fa. Mi ero persa e per 4 o 5 vite ho vagato in corpi che non mi hanno permesso di crescere, anzi ho sofferto tantissimo. Ma ho la fortuna di dimenticare in fretta i pezzi dolorosi della mia lunga esistenza. E ora è di nuovo il momento di realizzare il mio piccolo "film d'amore". Ora sono io la sceneggiatrice e posso mettere insieme i miei futuri genitori. Sarà un bel gioco.


Lei si chiama Sara. Lui Mirko. Come dicevo prima ad una delle mie guide sono in un periodo difficile. Non sono fidanzati, ma come dicono loro "escono insieme" da un anno e secondo me sarebbero proprio perfetti. Lui è sensibile e introverso. Ama camminare in montagna, correre, fare sport e ha mille interessi così complessi che pure io non li conosco tutti. Nell'ultimo periodo ha smesso di cercare la donna giusta, ha deciso di dedicarsi a se stesso, anche se è così introverso e chiuso che spesso tutto quello di bello che ha dentro non esce e viene preso per un antipatico e superbo. Lei è alla ricerca disperata di un uomo. Non può pensare di stare ancora un altro anno da sola. Ma volente o nolente è sempre più sola. Cioè, ha tanti amici e molta gente che la adora, ma non riesce a coronare il suo sogno di trovare l'uomo giusto. Non è una stronza. Ha la capacità di far star bene gli altri e lo fa, purtroppo, anche con gli uomini che incontra. Non le piace passare da cattiva e quindi fa quello che gli altri si aspettano da lei. E' un errore che le donne fanno spesso... essere quello che l'altro vorrebbe. Ma poi non è completamente stupida e il suo cuore dopo qualche mese gli fa capire che così non va. Lo sente dentro che le cose non sono al posto giusto e la faranno soffrire. Al posto di fermarsi, parlare, respirare e risolvere il problema... si rinchiude in se stessa, sparisce per qualche giorno e poi riemerge come se nulla fosse chiudendo la sua storia con un malinconico: "Non siamo fatti l'uno per l'altra". Poco fa (poco fa per la mia percezione del tempo, ma sulla terra il tempo scorre diversamente e da quel momento più o meno è passato quasi un anno) ero riuscita a farli uscire insieme. A creare il momento giusto e il posto giusto. Ma Sara ha mandato tutto a puttane. Pure Mirko ci ha messo del suo. Il mio aspirante padre non riesce a star tranquillo. Quando vede un problema lo deve risolvere. E spesso combina solo guai. Ora siamo al punto di partenza. Anzi forse siamo messi peggio. Oggi si rivedono dopo qualche settimana lontani. "Cosa dovrebbe succedere secondo te!??" è la mia guida a parlare. "Nulla, se solo lei riuscisse a non dire la solita frase "non siamo fatti l'uno per l'altra" e la serata si concludesse con un altro appuntamento io sarei già felice" "Bene... possiamo creare qualche... ehm... qualche condizione facilitante" La mia seconda anima guida non andava mai dritto al punto, ma con quella frase mi dava il permesso di intervenire nella situazione. Era il via libera. I due piacevano anche a loro. Le vibrazioni che emanano sembrano essere giuste per accogliermi nel migliore dei modi. Hanno anime calde, dolci e inquiete come piacciono a me. "SIIIIIIIII... servirebbe un qualcuno che consigliasse Mirko. E' spaventato dalle possibili reazioni della ragazza. La ama ma ogni volta che fa qualcosa sbaglia e ormai ha paura anche della sua ombra." La mia guida scompare. Riappare. Il tempo di attesa è di una frazione di secondo ma sulla terra tutto è già pronto. Mirko è al telefono con sua sorella. Chiara. Non si sentono spesso, ma oggi caso ha voluto fossero entrambi a casa dal lavoro e si sono sentiti. Ora finalmente hanno il tempo per raccontarsi bene un po' di cose e Mirko l'ha aggiornata sui dettagli della storia con Sara... ormai siamo alle batture conclusive... "Chiara questa se ne vuole andare ancora" "Lasciala andare... e trovatene un'altra" Lo sguardo incazzato rivolto alla mia guida era eloquente, ma che intervento del cazzo aveva organizzato!?? Non ci fu tempo per nessuna risposta. "Non voglio perderla..." "Allora non fare il bambino" "Non funziona" "Hai già deciso che perderai... cosa ci vai a fare stasera!??" "A sentirmi dire che non siamo fatti l'uno per l'altra"


"Bene... allora è ora di essere stronzo. Non farti prendere in giro. Dille che la vuoi ma non così. Dille che tu non la vuoi perdere ma lei sta facendo di tutto per rovinarsi la vita e tu a questo gioco non ci stai. Se ti ami non puoi permettere a una donna di condizionare così la tua vita. Non è amore... è una via crucis. Non voglio più parlare di Sara con te, ho cose più importanti da dirti..." Seguì un attimo di silenzio. Lungo. "Ok. Non parliamone più. La prossima volta la incontrerai finalmente e capirai perchè sono così." "Aspetto con impazienza. Ora vado che i tuoi nipotini tornano dall'asilo..." Mirko dopo aver parlato con sua sorella rimane sempre un po' scosso. Qualche lacrima sta scendendo. Ma il tempo vola a guardare le cose da quassù. Ora Sara è in mutande nella sua camera. E' proprio bella, sarebbe una stupenda mamma. Mi giro verso le mie anime compagne di avventura:"Sarà dura avere quello che desidero" "In questo momento hai molte forze dell'universo dalla tua parte. Hai preso una decisione e ogni decisione è solo il primo passo verso qualcosa. Qualcosa che non conosciamo e che magari mai raggiungeremo. Ormai la decisione è presa e la rotta è disegnata. Ora vediamo cosa ci regala la vita." Lei si sta preparando per uscire con Mirko. Non vuole presentarsi troppo figa perchè non vorrebbe illuderlo, ma la scelta ricade sul vestito preferito dal mio aspirante padre. Ci spostiamo subito in uno stupendo locale all'aperto e il tramonto che si vede dal tavolino dove sono seduti Sara e Mirko è mozzafiato: rosso, giallo e rosa sopra una vallata verdissima. I colori sono opera nostra. E' divertente dipingere il cielo e guardare che effetto fa sugli uomini. Mirko ha lo sguardo perso tra il vestito di lei, la sua pelle e i suoi occhi neri. Sara è un po' più distaccata, ma finge, dentro sente qualcosa a cui non sa dare un nome. "Non so se ti libererai di me tanto facilmente Sara."Attimo di silenzio. Lei non lo capisce sempre. Le piace parlare con lui ma ogni tanto rimane spiazzata. "Pensavo ti facesse piacere ricevere una mano per il tuo sogno di andare fuori da casa. La mia è grande di casa..." "No, non con te. Non so se nemmeno cosa sarà di noi. Tu non hai capito che il mio problema è l'autonomia dai miei genitori. Io voglio farcela da sola e tu, stupido, hai dimenticato che io non voglio te. Non ascolti quello che ti dico. Non capisci quali sono i miei bisogni e i miei tempi" Beve un sorso di cocktail e sospirando Mirko aggiunge: "Ho sbagliato a credere che i miei sogni possano essere anche i tuoi" "Cazzo c'entra. Certo che il mio sogno è creare una famiglia... ma non so se tu sei quello con cui voglio farla" "Si che lo sono... è inutile che continui a ripeterlo. Ho capito." "Ah... che presuntuoso... ma se ti squagli ogni volta che c'è un problema..." "Quando ci sono stati problemi seri mi hai sempre usato come roccia a cui appoggiarti in questi mesi... sono solido solo quando ti fa comodo!??" I toni si erano accesi e noi tre attoniti spettatori non sapevamo proprio che fare. Avrei voluto suggerire a Sara di non fare la solita egoista che vuole tutto, subito e senza grosse fatiche. Lei ha bisogno di uno come Mirko, ma continua a pensare che ci potrebbe essere di meglio. Non sa che cosa l'aspetta qui sopra. Non sa che lui ha dentro alcune risposte che lei non trova e che finalmente potrebbe darle nuove prospettive. E' poco attraente perchè sembra indeciso e fin troppo sensibile. Ma ha dentro tanta voglia di vivere. Un'anima piena di energia come la sua non la si prende a nolo.. o ce l'hai o non ce l'hai. E' solo che spesso quando siamo sulla terra perdiamo l'orientamento e le nostre energie si sprecano in cose inutili. Facesse meno Chilometri di corsa e parlasse più delle sue fantastiche idee ora io avrei già un paio d'anni. "Io lo so che ti fa paura uno come me... perchè l'amore che ti posso dare io non te lo può dare nessuno. Ma come fai a non capire che le sensazioni che hai provato i primi mesi... le notti insieme a parlare. I risvegli magici. Le cene fuori e le notti di fuoco... tutto quello non era finto, le apparenze non ingannano mai e la prima impressione è quella giusta. Se quelle sensazioni c'erano veramente... e io lo so che c'erano... non possono essere sparite. Bisogna solo spostare la nebbia che la tua cazzo di paura ha creato e saranno ancora li..."


Sara piange adesso. Io mi giro verso le mie guide. "Vorrei dirle di crederci... ma non so se è giusto per lei. Forse sto spingendo troppo l'accelleratore. Magari avete ragione voi. Magari non è il suo momento" "E' vero lei non è pronta. Ha bisogno ancora di mettere a posto alcune cose, trovare il suo equilibrio e poi magari sarà perfetta per accoglierti." La seconda guida però è zitta. Lei sempre pronta a distruggere i miei progetti ora silenziosamente guarda dall'alto la vallata ormai al buio e il cielo coperto da stelle. "Nessuna anima è pronta quando c'è da fare un passo importante. Abbiamo tutti paura. Ma se nessuno ci avesse spinto giù dal burrone non saremmo arrivati fin qui. Cadendo c'è tanta paura, ma anche tanta gioia nel volare. Battendosi contro i propri demoni si soffre, ma la vittoria è una gioia immensa, incomparabile. Quanta fatica per arrivare a fare la guida. Non ero mai pronta. Poi appena ho cominciato mi sembrava di non aver fatto altro nella mia storia. Mi sono sentita pronta dopo aver cominciato. Non fosse stato per te (indica l'altra guida) e per l'amore che ci lega sarei ancora a vagare di corpo in corpo. Dobbiamo avere fiducia perchè la prima sensazione è quella che conta, ha ragione quel ragazzo. La sua energia non tradisce, è quello giusto per te. E probabilmente anche per lei." "Si ma io son stanca e Sara è troppo impaurita per crederci. Ora dormo, ho perso tutte le forze a provare a tenerli insieme. Al mio risveglio sarà più semplice. Lui lo tengo d'occhio però..." Il sonno qui da noi è un misto di visioni e di ricordi delle vite passate. In lontananza, chiudendo gli occhi, sento Sara rimanere ferma, in lacrime, mentre lui le dice di scegliere: "Prenditi il tempo che vuoi, ma se ci credi in questa storia possiamo provare a far fatica insieme. Se non ci credi meglio evitare fatiche inutili. Siamo già troppo provati da tutte le altre stronzate delle nostre vite e io voglio solo farti stare bene, non farti piangere." Sara ormai è avvolta dalle sue nebbie e io con lei. Ormai il mio sonno è partito. Le mie guide mi risvegliano poco dopo. O almeno la mia percezione del tempo è lontana dai canoni umani e quel poco dopo, nelle vite di Sara e Mirko significa circa 3 mesi dopo. "Hai visto anche tu quello che abbiamo visto noi?!?" "Si" "Ti ricordi quella chiacchierata vero!??" "No, non ricordo chi fosse quell'uomo" "Ai tempi ti chiamavi Ella e quell'uomo era tuo padre. Poco dopo lasciò il suo corpo e quella era una cena che tu avevi organizzato per lui... per fargli sapere che, nonostante tutto, gli volevi bene. Ma è stato lui ha sorprenderti" "Mi stava parlando di una mia storia d'amore appena finita... cos'era successo!??" "Avevi appena interrotto una storia con un uomo che tu stessa definivi perfetto per te. Ma non sentivi che scattava la scintilla e non avendo provato il colpo di fulmine hai chiuso tutto con il più classico dei "Non siamo fatti l'uno per l'altra" "L'ho già sentita questa frase..." Nel mio sonno avevo rivisto uno scorcio di una mia vita passata. Mio padre che durante una discussione sulle mie difficoltà con gli uomini mi sorprendeva con un discorso toccante. Se non ricordo male in quella vita il nostro rapporto non era dei migliori. Ma come ho già detto qui le vecchie vite spesso si disperdono in mille altre sensazioni ed emozioni. Ad un certo punto quell'uomo esordì con una frase più o meno simile: "Ci sono alcuni luoghi comuni sulle emozioni. Sulle emozioni all'interno delle relazioni intendo." "Cosa intendi papà!??" "C'è il luogo comune che una volta innamorati, i prossimi passaggi sono scontati. C'è il luogo comune che l'amore è a prima vista oppure non è vero. C'è il luogo comune che i primi periodi non ci si può può staccare l'uno dall'altro. C'è il luogo comune che se mi innamoro sto bene... ogni tanto si litiga ma poi si fa la pace, si fa l'amore e si sta di nuovo bene insieme.


C'è il luogo comune che la parte bella è nei pregi dell'altro, nelle sue virtù. C'è il luogo comune che l'inizio è stupendo, le lunghe telefonate e le notti a letto. C'è il luogo comune del principe azzurro che mi fa palpitare. C'è il luogo comune che l'amore è gioia, felicità a tutte le ore e due persone che si uniscono e soddisfano tutti i loro desideri." Seguì un lungo silenzio... la donna nella quale risiedeva la mia anima era basita. Le sensazioni in questi balzi nel passato si sentono ancora più intense. Quasi fossero scritte in sovraimpressione sullo schermo. E li il mio stupore era fortissimo. Quella donna sembrava poco abituata a discorsi così intimi con un padre che fino a poco prima sembrava distaccato e preoccupato solo della situazione lavorativa ed economica della figlia. Ma ad un certo punto lui ha spostato il discorso sulla situazione sentimentale e ormai era un fiume in piena. Mio padre continuò... più o meno così: "Amore ed innamoramento sono cose diverse. Ma se molti declamano le virtù del secondo io mi trovo meglio nel primo. Ho fatto i primi anni con tua madre a soffrire per le cose che non capivo di lei... e di noi soprattutto. Per i piccoli grandi drammi della costruzione di un amore. Per i momenti in cui non ci credevo e per i momenti in cui era lei a non crederci. Quando non mi chiamava e quando era pensierosa. Quando le cose andavano bene e quando andavano male il pensiero andava al futuro insieme, ma era sempre la sensazione di essere nel posto giusto a tranquillizzarmi, non tanto quello che succedeva ma quello che sentivo. Anche nella confusione sapere che il suo abbraccio era l'unico porto sicuro mi dava la forza per provarci anche quando non ne avevo voglia, quando le distrazioni erano troppe e il piacere di stare insieme diminuiva... e pure quando l'abitudine e il ripetersi delle stesse emozioni mi spaventava a morte. Nell'amore ci sono molti paradossi che lo rendono una cosa unica. C'è il paradosso di chi vede solo i difetti dell'altro, e continua a crederci. C'è il paradosso dello scontrarsi su tutto e ritrovarsi su poche cose, essenziali. C'è il paradosso di vederla diversamente, costruendo però un orizzonte comune. C'è il paradosso di dire quello che non mi piace dell'altro, anche le cose scomode... sapendo che non cambierà perchè tiene a me, ma perchè tiene a noi. C'è il paradosso di chi scopre che l'amore è anche perdersi e non ritrovarsi più. C'è il paradosso di chi non ha paura di cambiare e di far cambiare. C'è il paradosso del non sentire più lo stesso sentimento delle prime volte. C'è il paradosso che adesso è meglio, le prime volte avevo troppa paura di sbagliare... ora posso sbagliare senza paura, Lei mi amerà lo stesso!!! Ripensando a tua madre, ora come ora, non ricordo esempi precisi... ma ho ben chiara in testa la sensazione che tutto poteva finire da un momento all'altro e che a farlo finire potessi essere io. Più lo pensavo più le cose andavano storte. Quando mi sono immaginato senza di lei e quando ho ritrovato l'amore per me stesso il nostro progetto è tornato a crescere. Ci sono momenti in cui non va male, ma non sai se è la cosa giusta. E non finiscono mica questi momenti... nessuno ci pensa, ma l'amore vero lo riconosci nelle piccole cose: andare dai parenti guardare un film che non ti piace andare dove va l'altro dire, non ci vengo... e spiegare il perchè accettare le parti peggiori di me e di lei accettare i litigi dire "non ho voglia" non fare la pace dopo aver litigato non darmi mai per scontato apparecchiare e sparecchiare non smettere di ricordarsi dove sbaglio e dove non le piaccio"


E ora sono di nuovo stanca. Cado ancora in un sonno profondissimo. Al mio risveglio sento una sensazione nuova. Ormai molto della storia dei miei sempre più probabili genitori è deciso. Io mi ero tirata indietro. Ma loro no. Al contrario della mia vita precedente nei panni di Ella, dove mi ero scontrata con errori e dolori e non avevo risolto nulla, loro si erano messi a lottare contro i loro demoni e le loro paure e ne erano usciti più forti di prima. Appena sveglia sento la voce della mia guida: "Hai visto allora cosa significa vivere sulla terra e lottare contro i propri sogni!?? Non è proprio così facile come sembra da qui" "Si... ma perchè appena arriviamo qui tutti questi ricordi importanti sfumano!??" "Perchè fanno parte di te e sta a te recuperarli... hai molte più cose dentro di te di quelle che ti ricordi. Non è solo quella vita che ha fatto di te l'anima che ho di fronte, sono centinaia di esperienze a farti fare queste scelte." "E allora anche Sara ha vite passate che la condizionano?!? E io cosa posso fare allora contro tutto questo passato!??" "Nulla... tu vuoi vivere e la vita è più forte di tutto. Hai scelto quelle due persone e il fatto di averlo fatto ha scatenato un fiume di eventi e ora, forse, questi eventi si stanno allineando per coronare il tuo sogno." "E se anche non lo facessero, io però mi sono ricordato un evento importante della mia storia. Quel momento con il mio padre di allora è stato importantissimo." "Si ma in quella vita tu non sei riuscita ad avere mai una storia d'amore soddisfacente. Eppure sei qui, a crederci ancora nell'amore. Perchè sai che solo da quel sentimento nascono le cose importanti." A questa frase non avevo risposta... ma in quel momento di grossa emozione e un po’ di confusione… eccola, la visione che aspettavo!!! Mirko sta correndo in una strada sterrata, alle 7 di un caldo pomeriggio di Agosto. Non è la zona dove di solito l'ho visto. Credo sia in vacanza. Ed è in vacanza con Sara. Di questo ne sono sicura. Avevano ripreso a frequentarsi dopo una lunga pausa. Lui era stato forte ed aveva evitato di cercarla e lei aveva capito che lui la faceva stare bene, la amava per quello che era e non voleva cambiarla. Quelle sensazioni erano bastate per riprendere una storia che sembrava finita, ma essendo un amore vissuto fino in fondo da entrambi non poteva finire così. Ormai erano quasi due anni che ci provavano e che lo facevano seriamente. Prima di questa vacanza si parlava addirittura di andare a vivere insieme, ma lei si era talmente spaventata da passare una settimana da sola nella sua casa in collina. Il mio quasi futuro padre ormai la conosce e quella settimana gli era sembrata più corta di tanti altri periodi passati ad aspettarla tornare. Poi la partenze. La breve vacanza. E ora lui è in giro di corsa. Uscito velocemente dopo l'ennesima discussione sull'inutilità dell'andare a vivere insieme portata avanti da Sara. Non riesce a convincerla, e più ci prova più lei scappa. Poco distante da dove sta correndo lui c'è uno stagno. Uno stupendo specchio d'acqua nascosto agli occhi dei più e abitato da una serie di gabbiani che lo colorano ogni sera all'ora del tramonto. Mirko non lo sa, ma noi anime possiamo parlare con alcuni esseri umani particolarmente sensibili. Ma non come si vede nei vostri film. Siamo molto più discreti. Suggeriamo dei pensieri che spesso si insinuano in maniera fulminea nelle teste degli uomini. Sono le cosiddette lampadine che si accendono... i colpi di genio... i fulmini a ciel sereno. Ecco. Ora. E' fermo ad un bivio ed eccolo il mio piccolo suggerimento: "Vai a destra", in una strada sicuramente più sconnessa e pericolosa dell'altra. Ma poco dopo, tra una fila di girasoli e l'altra Mirko non può non vedere lo stagno. Attraversa un piccolo guado e si trova a sovrastare questo spettacolo della natura nascosto agli uomini. In quel momento non sa proprio cosa pensare. Stanco dalla corsa e pieno di dubbi sulla storia con la mia aspirante madre. Ma quando tutti i gabbiani insieme si alzano casualmente in volo le nebbie si dissolvono in un attimo. Finalmente ha capito tutto. Tutto questo è un dono e lui non può permettersi di perdere altro tempo. Sta tornando all'albergo per fare un discorso schietto a Sara. Non ce la fa più a girarci intorno. Vuole una famiglia e la vuole con lei. Non sa come mai era finito li, ma vedere quello spettacolo gli ha ricordato che è fortunato. Cosa ci sarebbe stato di più meraviglioso del portare la loro figlia a vedere quello stagno appena lei avesse potuto camminare!?? Tutto quel mondo stupendo e tutte quelle belle cose... e pure le cose difficili…


erano li per lui, per Sara e per l'esserino che il loro amore avrebbe prodotto. Che poi sarei io. Un'anima che tra qualche tempo verrà al mondo attraverso quella zuccona di Sara. Non chiedetemi cosa diventerò in quella vita e nemmeno cosa succederà ai miei genitori perchè non so nulla. Io ho solo scelto due esseri umani perchè erano perfetti per farmi crescere... per farmi stare bene... per darmi quello che avevo bisogno come anima. Ora sarà la vita a decidere. E poi un giorno tornerò qui, nel limbo, e si ripartirà. Mi mancheranno le mia anime guida, ma loro sanno che quello che sto per fare è la cosa migliore per me e saranno pronte ad accogliermi se avrò ancora la forza di tornare qui. Quando starò per scendere avrò paura della vita sulla terra, lo so. E i primi periodi piangerò molto. Non perchè sto male con mamma e papà, ma perchè mi mancheranno i mei amici. Le mie guide. Ma con due genitori così sono sicura che ce la farò e alla fine della mia prossima vita tornerò qui ancora più forte di quello che sono adesso. Un ultimo pensiero… so che ho sempre parlato come se fossi donna, ma le anime son tutte femmine. Una volta sceso sulla terra poi il sesso viene deciso sulla base del caso... ma tutto sommato, nonostante il mio apparato riproduttore non sia propriamente femminile una parte di femminilità l'ho mantenuta. Ora mi chiamo Marco e ho qualche mese... a breve dimenticherò tutto della mia permanenza nel limbo. Ma so che a qualcuno di voi questa storia avrà dato qualche emozione. Se ti piace non tenerla per te, FALLA GIRARE!!! Magari ci sono altre anime che devono scendere sulla terra e questa storia potrebbe essere l'inizio di una stupenda storia.


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