Del Nostro Meglio Novembre 2021

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NOVEMBRE 2021 – Numero 16 – Anno 4°

UN NUOVO COMITATO ESECUTIVO

di Alberto CUCCURU SR Lazio

Oggi siamo chiamati con il nostro metodo a dare agli uomini e alle donne del nostro tempo quella risposta “di senso” che è la grande e sempre crescente domanda di tante donne e di tanti uomini, domanda forte anche se non espressa in modo chiaro. E allora, la prima sfida è, anzitutto, educativa e formativa. Almeno questa è la nostra visione, come Movimento, come carisma, come IN QUESTO NUMERO vocazione profetica da perseguire negli anni a seguire. Pag. 3 – TERZO SETTORE… e se All’assemblea di Latina, questa estate ho detto che fosse un’opportunità di vorrei essere un “portatore di bellezza”, veicolare per sviluppo? di Fabio D’ACHILLE ciascuno di voi un’esperienza di bellezza, Perché la Pag. 5 - TUTTI SOTTO LA TENDA bellezza è quello che fa la differenza nella vita di DI ABRAMO PER GRIDARE: ciascuno. “se uno non è innamorato della bellezza, LAUDATO SI’! di Antonella AMICO della sapienza e della giustizia, non è in grado di Pag. 9 - ALBERTO SUBIOLI, pensare”. FACILE RICORDARLO, DIFFICILE FARNE A MENO E allora il nostro essere generativi passa, anche, per un di Gabriele RUSSO RM 15 nuovo Comitato Esecutivo che mi accompagnerà in Pag. 11 - AUGUSTO BORDIN E LO SCOUTISMO A GUIDONIA. questo triennio. Compagni di strada, esploratori di di Nicoletta BORDIN nuovi sentieri, portatori di esperienze diverse ma tutti Pag. 14 - IL MASCI DEL uniti nel portare un solo grembiule, quello del servizio FUTURO – LE LETTERE DELLE per la Regione, per il movimento. COMUNITA’. Tante ricchezze, tanti talenti, tanta umanità. di Luisa VALLE Al Consiglio regionale di settembre ho spiegato ampiamente i temi, gli ambiti, le aree che vorrei 1


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esplorare, allargare, conoscere. E allora avere Matteo Caporale alla formazione, rappresenta una risposta, la più adeguata, alla domanda sempre costante e crescente di avere momenti qualificati e qualificanti per aumentare il nostro sapere per dare più sapore, pensando ai Magister di oggi ma anche a quelli di domani. Lo Sviluppo, lo sapete, sarà una delle parole chiave del nostro avvenire, forse quella fondamentale. È la radice di quel Masci#futuro che ormai è divenuto il nostro slogan. Vincenzo Saccà, da sempre attento alle realtà, nessuna esclusa, che ci orbitano intorno, sarà il nostro ambasciatore, la finestra sul mondo scout, giovanile e non. Famiglia, Sociale, Politica. Un trittico, un crocevia per i nostri passi, di tutti noi, di quelli che verranno. Graziella Mostaccio una sherpa dalla grande umanità che ci condurrà nei meandri più oscuri, più lontani. Per diventare prossimi. La Comunicazione veicola ogni momento di vita associativa e non solo. Dobbiamo fare, ma corre l’obbligo di far sapere, a tutti, cosa facciamo e come, e perché. Fabio D’Achille, con le sue capacità tecniche e rare attitudini, sarà il microfono per sentire, la videocamera per guardare. Infine, tutto passa per gli Eventi, per ciò che faremo, insieme. Patrizia Fratini, oltre a ricoprire l’incarico di vicesegretario, si occuperà con la consueta attenzione e pragmatismo di tutta quella organizzazione che farà da raccordo e sintesi a tutte le attività degli altri settori. Il territorio è il luogo dove viviamo, dove vivono le nostre comunità. Lo dobbiamo ascoltare, vedere; Gabriele Romano per la zona sud, Mario Canuzzi per la zona Roma e Claudio Cursi per la zona nord saranno i nostri riferimenti, le nostre antenne, i fratelli maggiori che allungheranno la mano quando il sentiero è difficile o sentiremo la fatica. Concludo questa presentazione ricordando l’evoluzione che stiamo vivendo, le scelte che andremo a compiere in avvenire; aver scelto un amministratore come Paolo Rosi significa avere a fianco una persona generosa e capace che continuerà l’ottimo lavoro già fatto da altri (ancora un grazie a Franco Turco) prima di lui. Insomma, è tutto pronto, il viaggio è cominciato. Il nostro compito è quello di dare frutti, adesso. Buona strada!

SE UNO NON È INNAMORATO DELLA BELLEZZA, DELLA SAPIENZA E DELLA GIUSTIZIA, NON È IN GRADO DI PENSARE”.

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TERZO SETTORE…e se fosse un’opportunità di sviluppo? di Fabio D’ACHILLE

L’animata

discussione

nata

subito dopo la decisione presa in seno al CN, di avviare il percorso per l’adesione del nostro

Movimento

al

Terzo

Settore, per diventarne così a tutti

gli

effetti

un

ente

collegato, ha fatto nascere in me molte domande riguardo gli

aspetti

che

questa

decisione inevitabilmente porterà. Molti AS in tutta Italia, stanno esprimendo dubbi riguardo la “necessita” di questo passo. Gli aspetti che più (diciamo così) incutono timore, sono quelli legati agli adempimenti legali che tale adesione comporterà, e al possibile snaturamento del Movimento, viste le necessarie modifiche statutarie. A mio avviso tali perplessità, sono solo dovute ad una sorta di diffidenza verso quegli aspetti burocratici; il dover redigere un bilancio economico non mi sembra un ostacolo insormontabile, vista anche la disponibilità del Movimento a livello centrale, a supportare tutti i livelli coinvolti. Diverso è il discorso se c’è una sorta di rifiuto riguardo questo aspetto, ma non lo voglio nemmeno prendere in considerazione. La scelta a livello di comunità, di aderire al terzo Settore, è facoltativa e spetta solo alla singola comunità, in base alla loro storia, attività prevalente, e ad altri fattori legati alle prerogative di ogni singola realtà. Se la comunità non vuole aderire al TS, non lo fa, senza che questo comporti problemi con l’adesione al MASCI. La domanda che invece mi sono posto, onde fugare i dubbi che questo salto (per alcuni nel buio) comporta, è esattamente all’opposto. E se fosse un’opportunità di sviluppo per il MASCI?

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Il problema principale del nostro Movimento è legato al lento e progressivo invecchiamento dei nostri associati, e a un ricambio in termini di nuovi ingressi non al passo con le uscite. Questi aspetti hanno fatto sì che oramai da anni si moltiplichino gli sforzi per cercare nuove strade per lo sviluppo, a tutti i livelli, ma nonostante tutti gli sforzi, non c’è ancora la tanto auspicata inversione di tendenza. Dovremmo oramai aver capito tutti, che la strada del cercare nuove “leve” tra i fuoriusciti dallo scautismo giovanile, non porta i frutti sperati. Diversità di vedute e scopi, nostra mancanza di “attrattività” ed altri aspetti, fanno sì che dalle associazioni giovanili, arrivino pochi “rincalzi”. E allora? Che facciamo? L’esperienza del MASCI oramai parte integrante di Retinopera, l’associazione che riunisce decine di associazioni cattoliche in Italia, ci fa capire che “Il fare rete” è una delle strade da seguire per “fare sviluppo”. Bisogna creare occasioni con altre realtà associative, per dare visibilità al nostro movimento, attraverso progetti anche condivisi, partecipazione e scambio reciproco di esperienze. C’è necessità di “far conoscere” il MASCI, di mettere in evidenza i nostri principi e i nostri valori, solo così possiamo essere attrattivi. È per questo che vedo l’adesione al Terzo Settore perfettamente in linea con quanto su detto. Oltre ai vantaggi in termini di “opportunità”, penso che sia una nuova occasione per fare rete con altre realtà associative, anche fuori dal contesto cattolico. Il riconoscimento poi quali Enti del Terso Settore (ETS), potrà portare un dialogo più diretto e facilitato con la Pubblica Amministrazione. Il fatto poi di poter partecipare a bandi di finanziamento per progetti finalizzati, ci può aprire a prospettive importanti. Quindi, non sarà un salto nel buio, non ci sarà uno snaturamento degli scopi del movimento in quanto il Patto Comunitario non ci viene chiesto di modificarlo, dobbiamo solo aprirci a nuove prospettive. Dobbiamo continuare a percorrere la Strada indicata dai nostri predecessori, adattandoci ai nuovi tempi.

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TUTTI SOTTO LA TENDA DI ABRAMO PER GRIDARE: LAUDATO SI’! di Antonella AMICO

Anche

quest’anno,

dal

primo

settembre al 4 ottobre, abbiamo celebrato

il

Tempo

del

Creato

insieme ai tanti amici del Movimento Laudato Si’: in queste settimane tutti coloro

che

si

dall’Enciclica

sentono

rivoluzionaria

ispirati che

Papa Francesco ha dedicato al Creato si sono messi in rete e hanno realizzato

delle

“azioni”

per

sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della transizione ecologica. Quest’anno all’orizzonte c’erano due importanti occasioni di confronto tra i potenti della Terra (Cop15 e Cop26) ai quali bisognava mostrare quanto anche per noi Cattolici sia importante costruire un percorso rapido ed efficace per rallentare l’emergenza climatica. Noi AS ci siamo preparati sull’argomento attraverso importanti occasioni di formazione comunitaria, non solo sulla stampa

associativa,

ma

anche

online,

incontrando, per esempio, a giugno sul canale YouTube del MASCI gli amici del Movimento Laudato

Si’,

Cecilia

Dall’Oglio

e

Antonio

Caschetto. Molte comunità in tutta Italia hanno dunque deciso di aderire alla proposta di raccogliere firme per la petizione Pianeta Sano Persone Sane da consegnare ai leaders politici di tutto il mondo. Per l’occasione il Movimento Laudato Si’ ha voluto usare un simbolo molto caro a noi Scout, una tenda, la Tenda di Abramo, a significare che “siamo tutti sulla stessa barca” e quanto sia importante il dialogo e la cura l’uno dell’altro. Nel Lazio, a Roma, siamo riusciti a organizzare una azione di grande valore simbolico. La Comunità Roma 6, costituitasi Circolo Laudato Si’ l’anno scorso in pieno lockdown, ha aderito con entusiasmo alla erezione di questa simbolica 5


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Tenda già dal lancio dell’iniziativa: il primo settembre una piccola rappresentanza di AS era presente insieme ai vertici del Movimento Laudato Si’ e ad altri membri dei Circoli romani, all’udienza di Papa Francesco al quale abbiamo donato, appunto, una tenda di Abramo in miniatura. Mentre il MASCI nazionale ha organizzato le tende per la firma della petizione il 3 e 4 ottobre, le elezioni amministrative nelle Capitale ci hanno costretto a “spostare” la nostra data: noi della Roma 6 abbiamo deciso di anticipare, diventando un po’ pionieri nel Movimento, al 26 settembre, facendo coincidere l’evento con la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Incontrarsi per organizzare il banchetto e la costruzione della Tenda non è stato facile, poiché non avevamo ancora avviato le attività dopo l’estate, ma abbiamo comunque colto la sfida, accordandoci a distanza, per telefono o via whatsapp. Abbiamo scelto di piantare la nostra Tenda in piazza San Felice da Cantalice, nel quartiere di Centocelle, poiché abbiamo potuto contare sulla collaborazione del gruppo AGESCI Roma 97, in particolare della squadriglia Volpi, ragazzi fantastici che non solo ci hanno prestato il loro soprattelo e ci hanno aiutato a tirare su una splendida postazione, ma hanno prestato servizio con noi tutta la mattina, spiegando ai passanti i contenuti della petizione e insegnando loro a firmare attraverso il qr-code. Abbiamo trovato il sostegno del parroco, padre Mario Fucà, e di una comunità molto viva come quella di Centocelle. Abbiamo svolto il nostro servizio a fianco di Luigina Congi e di alcuni volontari dell’Associazione Francescani nel mondo, che con il loro banco di semi e piante ci hanno mostrato nuovi stili di vita ed entusiasmanti soluzioni ecologiche per la casa. La piazza davanti alla Parrocchia di San Felice è grande ed accogliente. Sulla nostra Tenda e intorno al nostro banchetto abbiamo esp osto il materiale che ci 6


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è stato messo a disposizione al Sinodo dei Magister, colorato e pieno di spunti interessanti. Abbiamo aggiunto lo striscione in stoffa realizzato per l’apertura del Tempo del Creato, i nostri cartelloni sull’uso e l’importanza di sorella Acqua, le testimonianze della nostra pattuglia Creato con il servizio della raccolta dei tappi. Inoltre, abbiamo affisso i “Comandamenti green” per conoscere nuovi e più sostenibili stili di vita. Abbiamo pensato di donare a ciascuno dei firmatari un segnalibro realizzato da noi con cartoncino e rafia per consentire a tutti di portarsi a casa come

promemoria

uno

di

questi

comandamenti. Naturalmente non sono mancate le caramelle per i giovanissimi avventori e per le Volpi! Anche questa è stata occasione per parlare della cura della nostra Casa Comune: sapeste quanti, grandi e piccini, dopo avere scartato la caramella gettavano istintivamente la carta per terra! Sotto la nostra Tenda di Abramo abbiamo piazzato uno sgabello con un computer sul quale abbiamo trasmesso informazioni sul MASCI, sul Movimento Laudato Si’ e un video realizzato da noi per ricordare la giornata dei migranti. Siamo consapevoli che molti fratelli e molte sorelle sono costretti a fuggire non solo dalle guerre, ma anche da condizioni climatiche insostenibili nei loro Paesi. I migranti climatici sono già una realtà e sono destinati ad aumentare. Nel video abbiamo montato immagini della potenza del mare in tempesta sia nell’arte, sia nelle tristi pagine di cronaca che ci hanno mostrato negli ultimi anni salvataggi incredibili e poveri corpi annegati. Abbiamo alternato ed accostato grandi capolavori artistici del passato a scene di vita vera, per suggerire che davvero “tutto è connesso” e che prendersi cura del pianeta significa prendersi cura l’uno dell’altro. Abbiamo proposto a chi visitava la nostra Tenda, sulle note di The great gig in the sky dei Pink Floyd, anche una poesia originale sullo stesso tema per ricordare i morti delle migrazioni nel mar Mediterraneo. Il nostro banchetto ha raccolto oltre 300 firme. Il MASCI in tutta Italia ha raggiunto il numero di 15mila. Per noi è stata una cosa fatta bene. Ci sono venuti a trovare da quartieri anche molto lontani amici e AS che si sono fermati con noi in una bella e gioiosa giornata di memoria e impegno. 7


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THE GREAT GIG IN THE SKY C’è un Dio disperato affacciato al nido bianco del cielo, sul velo color del vino del mare in tempesta. Ha sentito un grido nero, di bambina, di dolore e di tortura. C’è un Dio stralunato, che getta le mani, come ganci e poi reti, di sotto, e afferra come può. Salva il pescato, lo scaraventa sulla terra o lo porta sulle nubi accanto a sé. Nuovi orchestrali per il suo grande concerto. C’è un Dio allucinato per quel grido, più potente di lui più nudo, più vero. Cerca frenetico con i suoi occhi umani la bocca che mette al mondo quel fiato di corde e catene. Lancinante trivella alle orecchie della storia. C’è un Dio che si straccia le vesti la barba ed i capelli e scende a tuffarsi, annaspando nelle nostre speranze, annegando nelle nostre preghiere. 8


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ALBERTO SUBIOLI, FACILE RICORDARLO, DIFFICILE FARNE A MENO. Gabriele RUSSO per la comunità ROMA 15

Un comune modo di dire recita: «Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno». Varrebbe anche per Alberto, certamente un "migliore", ma per lui si potrebbe adottare altra forma, più veritiera: «Quando i migliori se ne vanno te ne accorgi sempre, e nulla è più come prima». Agli affanni di Alberto, con salute assai precaria da almeno un paio d’anni, la nostra comunità non s’è mai rassegnata né abituata, facendone perfino motivo di impegno. Da quando il suo “ritiro” casalingo era diventato inevitabile, tutta l’attività della Comunità Roma 15 era in funzione delle difficoltà sue e di Pia, anch’ella ormai costretta da tempo a casa, tra grosse difficoltà fisiche e mentali: non c’è stata riunione, o decisione, o scelta che non fosse rappresentata e condivisa in casa loro. E mai Alberto ha fatto mancare il suo preziosissimo, sapiente parere, che tutti attendevano e in cui ognuno sperava. Tuttavia, passato l’ultimo Natale le sue condizioni erano molto peggiorate e perfino la famiglia ci aveva pregato di non sollecitare un fisico ormai con poche riserve, facile alla stanchezza e facilmente esposto alle frustrazioni di non essere in grado di tenere i ritmi a lui abituali. L’emergenza Covid, peraltro, non ha reso le cose più facili. Della “vita pubblica” di Alberto nel Masci chi legge sa forse tutto, o quasi: Alberto credeva nell’Educazione Permanente e nella capacità degli AS di essere Movimento. Circa la prima, usava ripetere che, pur non avendo mai avuto esperienze scout, gli sarebbe bastata anche solo quella per entrare nel Masci; circa il Movimento, non aveva fatto mancare il suo impegno in sede istituzionale, a partire da metà degli anni ‘90, sia a livello nazionale che regionale. Facile ricordare il suo costante impegno formativo e di stimolo ad iniziative sui temi della Comunicazione, dell’Ambiente, dello Sviluppo Sostenibile, del corretto Uso delle Risorse, sull’Accoglienza: incontri pubblici, seminari, mozioni, lettere, articoli su Strade Aperte... Invece, della sua vita precedente al Masci forse solo alcuni di noi possono parlarne, per averlo avuto come esempio e come maestro, per loro fortuna. 9


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Sono tra quei fortunati: la sua è stata una vita di costante impegno, sociale e politico. Credeva profondamente alla partecipazione democratica intesa come responsabilità civica e rispetto di ogni istanza, e sapeva essere coerente nel cercare di dare concretezza a quei valori. Come durante la sua non breve esperienza politica, quale presidente di un importante e battagliero comitato di quartiere o vicepresidente di un municipio romano, ruoli in cui ha profuso grandissimo impegno, con risultati spesso importanti, anche se talvolta segnati da resistenze non sempre leali. E anche come cattolico è stato impegnato a promuovere a livello locale un modello di Chiesa fedele alle suggestioni conciliari. La sua canzone preferita era "La libertà" di Giorgio Gaber, per lui una specie di inno personale che lo ha sempre accompagnato e in qualche modo rappresentato. Certamente - a noi consola pensarlo - l'avranno intonata i cori celesti ed egli avrà pensato di aver finalmente trovato un posto dove essere compreso da tutti.

La Libertà, Giorgio Gaber Voglio essere libero, libero come un uomo Vorrei essere libero come un uomo

Non è neanche avere un'opinione La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione

Come un uomo appena nato Che ha di fronte solamente la natura Che cammina dentro un bosco Con la gioia di inseguire un'avventura

Vorrei essere libero come un uomo Come l'uomo più evoluto Che si innalza con la propria intelligenza E che sfida la natura Con la forza incontrastata della scienza Con addosso l'entusiasmo Di spaziare senza limiti nel cosmo E convinto che la forza del pensiero Sia la sola libertà

Sempre libero e vitale Fa l'amore come fosse un animale Incosciente come un uomo Compiaciuto della propria libertà La libertà non è star sopra un albero Non è neanche il volo di un moscone La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione

La libertà non è star sopra un albero Non è neanche un gesto o un'invenzione La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione

Vorrei essere libero come un uomo Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia E che trova questo spazio Solamente nella sua democrazia

La libertà non è star sopra un albero Non è neanche il volo di un moscone La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione

Che ha il diritto di votare E che passa la sua vita a delegare E nel farsi comandare Ha trovato la sua nuova libertà

La libertà non è star sopra un albero Non è neanche il volo di un moscone La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione

La libertà non è star sopra un albero

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AUGUSTO BORDIN E LO SCOUTISMO A GUIDONIA. di Nicoletta BORDIN

comunità Guidonia 1

Iniziamo con questo numero a pubblicare una serie di articoli dedicati ad alcune delle figure che hanno segnato la storia dello scautismo della nostra regione. Il primo articolo è dedicato al “Capo” Augusto BORDIN, padre di Nicoletta della comunità Guidonia 1, una autorevole figura scout che ha lasciato una traccia indelebile in quel territorio. Un sentito grazie a Nicoletta, per aver accettato di condividere con noi, ricordi a lei tanto cari. Padova 1923, papà è un ragazzo di 19 anni (nato a Padova il 10 marzo del 1904), è appassionato di ginnastica artistica, di meccanica e di ottica e lavora come tecnico presso l’Università di Padova, preparando gli strumenti per le osservazioni astronomiche degli studenti. Nel maggio 1923 partecipò ad una serie di conferenze sullo Scoutismo organizzate dall’Università di Padova con vari relatori, tra cui Mario Mazza… Lo scoutismo lo appassionò e segnò per sempre la sua vita! Divenne amico di Mario Mazza e fece la sua Promessa Scout il 23 novembre 1923, fondando il suo primo Riparto presso il Duomo di Padova. Durante il servizio militare a Roma nel 1924, frequenta un corso di radio telegrafista di bordo e contatta il Riparto Roma 28 guidato da Alfio Trombetti. Nel ’25, fonda il Riparto Padova 6 che nel 1928 dovette chiudere a causa della soppressione dell’A.S.C.I. voluta dal fascismo. I ragazzi continuarono ad incontrarsi per escursioni in stile scout. Nel frattempo, viene assunto presso l’Istituto di Fisica della Regia Università di Padova, con il compito di preparare le esperienze di laboratorio. Nel tempo libero, progetta e costruisce apprezzatissimi apparecchi per studi ed interventi di chirurgia oculistica. Nel 1935 Papà viene richiamato alle armi e inviato presso l’aeroporto di Montecelio, poi a Guidonia, come ufficiale incaricato di dirigere il Reparto Installazioni della Divisione ottico11


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fotografica e trova soluzioni a complessi problemi tecnici relativi alla fotografia aerea. Nel frattempo, nel 1939, si sposa con Rina Fabbian e vive questo periodo di guerra diviso tra lavoro, famiglia e contatti di amicizia con i capi Scout di Roma. Nel biennio ’43 ’44 a Guidonia, spostandosi nel territorio con l’incarico di recuperare materiale aeronautico, si rese conto dello sbandamento dei giovani, organizzati in bande, e cominciò a parlare con loro di Scoutismo … e così … il 29 ottobre 1944, 14 ragazzi di Guidonia, divisi in due squadriglie, formularono la loro Promessa Scout dando vita al Riparto Guidonia 1. Inizia così la grande avventura dello Scoutismo a Guidonia!

DATE DI FONDAZIONE DEI VARI GRUPPI SCOUT PRESENTI NEL COMUNE DI GUIDONIA-MONTECELIO. Gruppo Guidonia 1 “Alessandro Guidoni”, fondato il 28-1-1944 presso la Parrocchia “Santa Maria di Loreto”. Nasce come A.G.E. Associazione Giovani Esploratori, diventa poi A.S.C.I. Associazione Scout Cattolici Italiani. Oggi è costituito da 2 Branchi, 2 Riparti, 1 Clan. Gruppo Montecelio 1 “Servio Tullio”, fondato presso la Parrocchia “San Giovanni Evangelista” nel 1952 da Sergio Frenguelli come Gruppo A.B.S.I. Associazione Boy-scout d’Italia (aconfessionale). Nel 1954 il vescovo di Tivoli Mons. Luigi Faveri convocò il Parroco di Montecelio, Don Guido Frioni e papà e chiese loro di farne un Gruppo A.S.C.I. il Gruppo ha avuto 3 anni di crisi, dal 1964 al 1967, quando ha ripreso le attività guidato da papà e da un gruppo di rover del Guidonia 1. Oggi è costituito da 1 Branco, 1 Riparto, 1 Clan. Gruppo Guidonia 1 A.G.I. Associazione Guide Italiane, fondato nel 1960 presso la Parrocchia “Santa Maria di Loreto”, seguito da papà e da Padre Tarcisio Sestili O.F.M., che era allora l’A.E. degli scouts. Il Gruppo contava 1 cerchio, 1 Riparto, 1 Fuoco. Capo Gruppo Lucia Zilli. Il Gruppo fu poi chiuso nel 1970 Gruppo Guidonia 2” San Francesco”, fondato nel 1982 presso la Parrocchia del “Sacro Cuore” da un gruppo di Capi del Guidonia 1. Il primo Capo Gruppo è stato Mario Vitale. Oggi è costituito da 1 Branco, 1 Riparto, 1 Clan. Gruppo Guidonia 3 “Augusto Bordin” fondato nel 1995 presso la Parrocchia “Degli Angeli” a Collefiorito, con l’impegno di Sandro Cerescioli e di un Gruppo di Capi di Guidonia. Oggi è costituito da 1 Branco, 1 Riparto, 1 Clan. Comunità M.A.S.C.I Guidonia 1 “San Francesco” nata il 2-4-1966, quarta Comunità del Lazio, su iniziativa di papà, che è sempre rimasto in contatto con gli amici scout di Roma. 12


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Comunità M.A.S.C.I. Guidonia 2 “Santa Maria di Loreto” nata il 28 – 10 – 2014 su iniziativa di Daniele Fiorentini e di Elide Valentini, insieme a scouts e guide dei vari Gruppi. In quasi 80 anni di scoutismo, con l’impegno dei vari gruppi e il coinvolgimento degli Scouts di ieri e di oggi, degli amici e dei familiari, sono state portate avanti numerose iniziative importanti e significative. Sono stati fondati due gruppi donatori sangue uno a Guidonia (il primo del Lazio) e l’altro a Montecelio. Sono state intitolate due strade di Guidonia, una a Baden Powell, e l’altra ad “Augusto Bordin”. Titolazione Largo degli Scouts a Montecelio. Base scout “Gran Condor” (totem di papà) del Gruppo Guidonia 1 e base scout “Lupo Bianco” (totem di Sandro Cerescioli) del Gruppo Guidonia 3. Realizzazione di edicole e fontane nei luoghi dei campi estivi, e allestimento dal 1966 di numerose mostre scout e fotografiche. Partecipazione di tutti i Gruppi Scout a sostegno della Base scout M.A.S.C.I. di Sala. Partecipazione della Comunità Guidonia 1 all’evento “Scoutismo senza frontiere” in Piazza Vittorio a Roma. Servizio mensa per i poveri, e animazione delle Veglie di preghiera a Natale e a Pasqua. “Via Crucis” il Venerdì Santo. Impegno per la “Luce della Pace da Betlemme”. Vari i convegni organizzati dai vari Gruppi e Comunità, ricordiamo il seminario di educazione alla politica” Entra nella città” voluto da Riccardo Della Rocca e organizzato da Gianni Polucci e dalla Comunità Guidonia 1. Nel 1962, papà ebbe l’incarico di Capo del sottocampo “Brownsea” al Campo Nazionale Esploratori dell’A.S.C.I. al Monte Amiata. Riconoscimento di Benemerenza A.G.E.S.C.I. il 17-12-1994 ad Augusto Bordin e Riconoscimento “Akela d’Italia” a Sergio Fornari. Nel 2007, in occasione del centenario dello Scoutismo, Guidonia è stata scelta come tappa della staffetta della Luce di Baden Powell. Hanno partecipato Rover e Capi scout giovani e meno giovani come tedofori ciclisti e podisti. Desidero ringraziare tutti gli Scouts di ieri e di oggi per il loro impegno e per il loro entusiasmo. Non potendoli nominare tutti, scelgo quattro Adulti Scouts di Guidonia: Anna Marcatelli, che è stata Capo Cerchio nell’A.G.I. e poi ha coordinato per anni il Gruppo Donatori Sangue di Guidonia, Franco Pratesi, che è stato il mio primo Magister, Leonardo Ferrante, che è stato Segretario Regionale del M.A.S.C.I.- Lazio ed Ernesto Marcatelli, che ha fondato la Comunità Roma 17. Desidero ricordare anche Giulio Di Mario, che ha svolto la sua tesi sullo Scoutismo e, nel 1944, anno del 50°anniversario, ha raccolto i ricordi e la testimonianza di papà, e anche Gianni Brachitta, che lo ha accompagnato per molti anni ai Campi estivi dei vari Gruppi scout di Guidonia 13


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IL MASCI DEL FUTURO – LE LETTERE DELLE COMUNITA’ di Luisa VALLE Riportiamo di seguito la lettera riepilogativa con cui il nostro Presidente ha concluso la raccolta delle “Lettere alle Comunità del 2030”, inviate da decine di Comunità tra cui – unica nel Lazio – anche la RIETI 1, il cui testo avevamo presentato nello scorso numero di DNM.

“Una delle attività in preparazione al Sinodo è stata sollecitare ogni Magister a scrivere una Lettera al Futuro alla propria Comunità immaginandola attiva nel 2030. Una lettera scritta da Anna Perale decenni fa è riemersa da un cassetto e questo ha rappresentato lo spunto per tutti. Le domande che si sono poste erano orientate a pensare alla propria comunità in funzione del suo sviluppo, di ciò che oggi gli abbiamo lasciato, delle cose belle o brutte che si portano dietro come bagaglio di vita personale. Uno sforzo a guardare al domani calato nella realtà concreta e viva di adulti scout che oggi sono insieme e spero tutti, pensano di continuare a vivere l’esperienza del Masci anche nel futuro. Abbiamo raccolto tutte le lettere insieme, le abbiamo esposte al Sinodo, abbiamo preparato con alcune frasi più significative una Veglia scout di riflessione e condivisione, abbiamo, come ultimo atto del Sinodo, restituito ad ogni comunità la propria lettera per poterla portare a casa e confrontarla, nel 2030, con la realtà vera. Il sogno, le speranze, le attese saranno divenute realtà? Aspettiamo qualche anno e ognuno potrà verificarlo. Buon 2030” – Massimiliano. SOGNO…. Un MASCI significativo, per chi lo vive, per chi lo guarda. Un MASCI capace di parlare agli adulti, a tutti gli adulti, al di là della loro situazione personale o della loro storia pregressa. Un MASCI che trova un ruolo utile nella società del nostro tempo e aiuta ogni adulto scout a realizzare sempre meglio la vocazione personale. Un MASCI che invita ognuno a scoprirsi creatura di Dio amata dal Padre, sempre in cammino verso il Regno. Un MASCI che accoglie i più giovani, che riprende vigore e aumenta di numero. Un MASCI capace di vivere con gioia l’esperienza scout, anche in età adulta. Un MASCI che riesce a essere attrattivo, in ascolto della realtà e al passo con i tempi, con lo sguardo rivolto al futuro. Sogniamo questo e molto altro per il nostro MASCI, e siamo certi che insieme, traguardando orizzonti lontani, riusciremo a percorrere vie nuove, ricche di soddisfazioni. Proviamo allora ad agire tutti insieme, così questi sogni saranno presto realtà. Riprendiamo il cammino, coraggio!

Del nostro meglio

Notiziario di collegamento online14 del MASCI Lazio

NOVEMBRE 2021 – Numero 16 – Anno 4°

REDAZIONE: Luisa VALLE, Fabio D’ACHILLE, Carlo BERTUCCI, Daniela CAPORELLO, Ugo VIGNUZZI, Antonella AMICO, M. Teresa ISGRO’, Gabriella MILANESI, P. Gianmatteo ROGGIO Alberto CUCCURU

Mail: delnostromeglio@masci-lazio.it

Sito web: www.masci-lazio.it

@mascilazio


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