Il Faro N. 56 DIC 2019

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ANNO VII – n. 56 – Dicembre 2019

CAMPO ESTIVO 2018 Base scout “Montargano” Mascali (CT) Photo by Adolfo Settembre

Pubblicazione online non periodica Riservata esclusivamente ai soci e-mail: messina_il_faro@masci.it - https://mascimessina.wixsite.com/website

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La Luce della Pace a Messina Quest’anno la Luce della pace è arrivata a Messina a bordo di una nave traghetto che ha attraversato lo Stretto. L’hanno accolta gli scout del Masci, dell’Agesci, del Cngei e dell’Assoraider con una cerimonia alla stazione marittima. Un fuori programma: lo scambio della Luce dopo mezzanotte con alcuni capi del Gruppo Agesci di Alcamo. L’indomani la Luce è stata portata dalla nostra Comunità nel Santuario di Montalto, nella Chiesa di Santa Chiara a Giostra e nella Chiesa Madonna della Lettera a Torre Faro. Arrivederci alla prossima edizione! Lillo Brigandì

Hanno collaborato a questo numero: Nino Bongiovanni, Lillo Brigandì, Nino Camuto, Daniela Carnazza, Carmelo Casano, Patrizia Ciappina, Davide Comunale, Irene Manganaro.

IN QUESTO NUMERO La Luce della Pace a Messina di Lillo Brigandì Una notte da ricordare di Patrizia Ciappina Alla scoperta della Cometa di Patrizia Ciappina Storia di un amore invisibile di Irene Manganaro Incontro interparrocchiale di Nino Bongiovanni Incontro annuale di fine anno al Papardo di Patrizia Ciappina La Luce della Pace a Messina Il cammino della Luce della Pace di Carmelo Casano Da questo vi riconosceranno di Patrizia Ciappina 10 anni di cammini di Davide Comunale La Legge Scout – Art. 6 di Nino Camuto Notizie brevi Montalto com’era Date da ricordare

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Una notte da ricordare di Patrizia Ciappina

12/12/2019 - Una notte fredda e piovosa, questa, ma ammantata di antiche note che rincorrendosi nell'aria sono giunte sino alla "mia" adorazione del giovedì sera.

Innanzi al Bambinello la zampogna e il tamburello si sono animati in una sequenza di antiche musiche siciliane colmando i nostri cuori di serenità e nostalgia.

Nella piccola chiesa di Gesù e Maria delle Trombe, accolto da don Gianni Russo, è approdato il duo Giovanni Roberto e Tiziana Calabrò con zampogna, tammureddu e percussioni siciliane.

Si è rinnovato, stasera, un binomio che sembrava perduto per sempre se non nei ricordi: Gesù e lo zampognaro, l'Amore profuso e la musica come dono. Quanti ricordi di gelidi cieli stellati sopra al Presepe e suoni di zampogna hanno allietato la nostra infanzia e giovinezza! Ebbene, stasera, c'erano entrambi: Gesù nella sua culla e lo zampognaro a ninnarlo!

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Alla scoperta della Cometa di Patrizia Ciappina

14/12/2019 - Un momento di fraternità integrato nel nostro percorso di catechismo, all'insegna del desiderio di conoscenza del mondo e di Dio, di amicizia tra i ragazzi, di crescita spirituale e umana. Ci ritroviamo grandi e piccini, catechisti, genitori e bambini, buttati giù dal letto in questo ventosissimo e gelido sabato di dicembre. La caccia alla Cometa inizia su di un pullman con un simpatico conducente, destinazione: Planetario di Zafferana Etnea. Leggero nevischio ci accoglie ed il Planetario sembra essere un porto sicuro e ... caldo! Siamo invitati ad accomodarci su delle poltrone ripiegate all'indietro e via, si parte per il nostro viaggio stellare!

Sulle nostre teste il firmamento trascolora in un'alba pallida ma che ci permette di ammirare un sole nascente spettacolare, scopriamo i suoi segreti e quelli di tante altre stelle che formano davanti a noi i fantastici disegni delle costellazioni in un cielo che, diventato blu, si riempie di luci. Col naso all'insù seguiamo le orbite e i passaggi di pianeti e della nostra Terra e all'improvviso ecco che appare lei, un nucleo splendente con una chioma scintillante, è la nostra Cometa (Hanley), ed ecco apparire anche i Re Magi ... hanno seguito la stessa stella? Scientificamente parlando potrebbe essere ma non coincide la datazione della nascita di Gesù! Ma poco importa! Quella che brilla lassù è e sarà per sempre la Stella Cometa, quella che Il Faro – Dicembre 2019

Gaspare, Melchiorre e Baldassarre hanno seguito e che ogni anno ci porta tutti quanti davanti ad una culla con un Bambino che ci guarda e ci sorride con Amore! L'iniziativa "Ciceroni per un giorno" vede noi catechiste impegnate ad "erudire" il nostro pubblico durante tutta la giornata; a me tocca l'animazione del percorso che ci porterà ad Acireale. Ed allora, radunati i piccoli, una storia d'amore, tenera e delicata si materializza nella bellissima ninfa Galatea, nel suo innamorato Aci e nel terribile e mostruoso Polifemo. I nostri piccoli escursionisti ne sono rapiti e affascinati e ... anche gli adulti! L'Istituto scolastico S. Luigi, nella persona del parroco, ci accoglie fraternamente nei colorati locali dove un sostanzioso spuntino casalingo mette a tacere i morsi della fame; c'è il tempo per gustare pandoro e l'apprezzatissima torta di Angela (letteralmente polverizzata!) ed un caffè. I bimbi reclamano un gioco e allora tombola sia. Si rivela essere un'agguerrita, simpatica e dolcissima (naturalmente dolcetti e cioccolato) tombola! E ora seguiamo Angela, Barbara e Antonietta, novelle Cicerone, nella scoperta dei tesori del Duomo: i quadri, le statue, l'altare toccano ad Angela, la Meridiana a Barbara ed il culto di S. Venera ad Antonietta. Tutte e tre seguite con molta partecipazione da tutti, grandi e piccoli. Catalizza l'attenzione, com'è giusto che sia in questa occasione, la Sacra Famiglia a grandezza naturale presso l'altare maggiore ed il Presepe con i personaggi/pupi all'esterno. Grande successo anche per la visita al Campanile anche se arriviamo col fiatone, ma la vista da lassù è strepitosa e l'Etna imbacuccato è spettacolare e poi le grandi campane e ancora Presepi. Una sosta silenziosa al Tabernacolo ci ricorda di salutare Gesù prima di intraprendere, ahimè, il non tanto sospirato ritorno. Rientriamo stanchi ma con la consapevolezza nuova di essere molto più fratelli rispetto all'andata, abbiamo condiviso una bella esperienza che, lasciata maturare, darà i suoi frutti. Pagina 4


Storia di un amore invisibile di Irene Manganaro

17/12/2019 Alla Cittadella Sanitaria del Centro Diurno Camelot è stato presentato il romanzo di Lorenzo Porretta dal titolo “Storia di un amore invisibile”. L’incontro è stato promosso dall’Associazione “Il Centauro” onlus presieduta dal dott. Matteo Allone col patrocinato del Kiwanis Rometta Antonello di Messina, dell’associazione Meter e Miles e della Comunità M.A.S.C.I. Messina 1 Il Faro.

Ha coordinato l’evento l’avv. Silvana Paratore la quale ha affermato come il libro sia stato in grado di stimolare quei principi di rispetto e comprensione dell’altro facendo emergere degli insegnamenti capaci di costruire un futuro migliore: l’amore vissuto in modo consapevole, in modo autentico, genuino e responsabile.

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Dopo i saluti del dott. Matteo Allone e l’interpretazione di alcune pagine del libro da parte della dott.ssa Roberta Orlando è seguita la rappresentazione di alcuni componimenti a cura dell’attore Francesco Micari. Il chitarrista cantautore Mimmo Ambriano ha incantato il pubblico presente eseguendo brani popolari siciliani. Quindi la prof.ssa Vittoria Stracuzzi si è soffermata sul ruolo significativo che certe letture possono esercitare sui giovani e sugli studenti delle scuole. A porgere i saluti per l’associazione Meter e Miles l’avv. Ester Isaja che ha espresso un plauso per l’opera del Porretta letta tutta d’un fiato. Presente per la Comunità Masci Messina 1 Il Faro, il Magister Letterio Brigandì. Quindi Teresa Lombardo della casa editrice Lombardo edizioni ha raccontato il percorso intrapreso per la pubblicazione del romanzo e la scelta della copertina con una immagine realizzata dallo stesso scrittore, dal valore fortemente evocativo. Commosso l’autore Lorenzo Porretta che ha dichiarato aver intrapreso con questo romanzo un viaggio interiore. A far da cornice alla manifestazione la mostra di quadri dell’artista Giovanni Gulletta.

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Incontro interparrocchiale di Nino Bongiovanni

18/12/2019 Le comunità ecclesiali di S. Maria dell'Arco, Cuore Immacolato di Maria, S. Maria delle Grazie e S. Elena, operanti nel territorio dal Torrente Trapani a Pace, si sono incontrate stasera nella Chiesa di Porto Salvo. I quattro parroci e alcuni laici hanno dato testimonianza della gioia del Vangelo.

Dall'incontro questa donna non sarà mai più la stessa, la sua vita si aprirà alla conversione, sboccerà alla luce della Fede in colui che le sta innanzi. Anche noi siamo chiamati a non lasciar sigillata la nostra "santità battesimale" ma a rompere, senza indugi, il nostro "vaso" dal quale il "buon profumo di Cristo" potrà spandersi nella nostra quotidianità dal lavoro, alla famiglia, dalla Chiesa al bisognoso. L'invito pressante di padre Gulletta è proprio questo, "rompere il vaso" nelle nostre Comunità per poter finalmente metterci in gioco, uscire incontro all'altro pur rimanendo ancorati a Cristo. Profumeremo così di comunione, carità, preghiera, accoglienza e verità. I momenti di riflessioni sono stati allietati, magistralmente, dal duo De Caro, flauto e pianoforte.

Monsignor Letterio Gulletta, moderatore, coordinatore e sapiente narratore, ha dato vita agli sguardi di Gesù e della donna, figure dell'Unzione di Betania di Marko Rupnik. L'Uno, unto dall'olio di nardo della donna, china su se stesso due enormi occhi neri, che sembrano annegati nell'Infinito, nel ripensare alle parole del Padre. L'altra, una mano sul cuore, abbassa sull'Uomo, due pozze nere spalancate e piene d'Amore, così vedo i suoi occhi.

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Incontro annuale di fine anno al Papardo di Patrizia Ciappina

19/12/2019 L'annuale celebrazione eucaristica quest'anno per volere di P.Gullo, cappellano del Papardo, si è svolta secondo un percorso innovativo: il Presepe itinerante. Un Presepe, una lettiga, una campana per richiamare i fedeli, lui, i medici, i paramedici, i volontari e i degenti. Un piccolo universo che secondo lo stesso rituale migra di giorno in giorno nei diversi reparti per toccare da vicino sempre più realtà sofferenti. Ma la nascita di Cristo ci chiama alla vita e se il presepe suscita in noi tenerezza è perché quella è la tenerezza di Dio che si abbassa alla nostra piccolezza. È un invito ad incontrare Gesù, a servirlo con misericordia nei fratelli soprattutto qui, in questo luogo in cui noi tutti insieme possiamo risanare il corpo e lo spirito, ognuno secondo le proprie competenze, di chi nella carne sofferente chiede attenzione e invoca umanità.

Oggi qui, presenti anche noi dell' AVULSS nel reparto Oncologia, dove "la simbologia della grotta e della mangiatoia è nella lettiga dove continuiamo a ricevere la presenza di Cristo che continua ad identificarsi in tutti noi e soprattutto in coloro che più soffrono... il Bambino non ha fissa dimora... il suo bendaggio ci riporta l'immagine di Lazzaro, una figurazione mortuaria che la mangiatoia/sarcofago contribuisce ad evidenziare..."

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La Luce della Pace a Messina 22/12/2019 – Santuario S. Maria di Montalto L'ombra scura di questo freddo mattino accoglie, a Montalto, una Luce che viene da lontano, dalla culla del Bambino divino di Betlemme, e che si china, danzando dolcemente, sulle culle di due cuccioli d'uomo, ad illuminare le gote rosee e gli innocenti sorrisi di Alberto e Aurora nel momento del loro Battesimo.

Novelli Adamo ed Eva, oggi avvolti dall'Amore di Cristo, porteranno la Sua luce nelle vite di tutti coloro che incontreranno. Mentre tutto intorno a loro esplode di colori, il bianco e il rosso dei fiori e dei lumini, il rosa e il viola delle candele d'Avvento che gioiscono anch'esse delle Luce della Pace appena giunta e il verde della Speranza dilaga ovunque come i sorrisi dei presenti. Ăˆ un'uscita "luminosa" quella dei fedeli di oggi che, nonostante imperversi una vera bufera, tornano a casa con la Luce di quella Pace che silenziosa e paziente tesse la sua rete.

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Chiesa di S. Chiara di Giostra Nino e Giuseppe hanno portato la Luce della Pace nella Chiesa di S. Chiara a Giostra, parroco don p. Franco Arena.

Chiesa Madonna della Lettera di Torre Faro Lillo e Irene hanno donato la Luce della Pace alla parrocchia Santa Maria della Sacra Lettera di Torre faro.

Scambio della Luce con il Gruppo Agesci di Alcamo con Lillo e Irene

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Il cammino della Luce della Pace di Carmelo Casano

Come ben sappiamo la Luce della Pace arrivò per la prima volta a Vienna nel 1986 ma in Italia e in Sicilia arrivò nell’anno 2000. Quest’anno è arrivata a Messina il 21 dicembre. È stato un lungo “cammino”. È stata accesa nella chiesa della Natività di Betlemme da Victoria Kampenhuber, ragazza viennese di 11 anni del gruppo giovanile della Croce Rossa di Enns, il 27 novembre.

La cerimonia di distribuzione della Luce per l’Europa si è svolta sabato 14 dicembre a Vienna nella Cattedrale, presenti le delegazioni di tutte le associazioni scout cattoliche europee. La Luce, arrivata a Trieste, è ripartita la settimana seguente, sabato 21 dicembre, nelle direttrici Nord, Centro, Sud e Isole. Partita il giorno stesso col volo OS 858 per merci speciali della Austrian Airlines da Tel Aviv a Vienna ha poi proseguito con la stessa compagnia aerea per gli Stati Uniti, Canada, Sud America, Australia.

È arrivata a Villa San Giovanni la sera stessa e, attraversato lo Stretto con una motonave, è giunta alla Stazione Marittima di Messina dove ad accoglierla c’erano gli scout del MASCI, dell’AGESCI, del CNGEI e dell’ASSORAIDER. Con una staffetta regionale la Luce è stata trasportata via autostrada a Siracusa con fermate intermedie ai caselli autostradali mentre la staffetta nazionale è ripartita l’indomani col primo treno regionale alla volta di Palermo. Il Faro – Dicembre 2019

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Da questo vi riconosceranno XXXIX Convegno Caritas Diocesana di Patrizia Ciappina

28/12/2019 La relazione di "Padre Franco" Montenegro è così densa di contenuti che riassumerla in poche parole sembra impresa titanica. Cosa mi porto nel cuore delle sue parole? Il Vangelo visto come uno specchio che rimanda impietoso la nostra immagine fin nei più piccoli dettagli e imperfezioni ma proprio questo rifletterci ci aiuta a "sistemarci la faccia" per uscire nel mondo. Usiamo quindi la Parola di Dio per migliorare il nostro aspetto. Ascoltare, giudicare, discernere, tre verbi che come in una ruota che gira nel loro moto generano uno stile nel quale indicano un modo nuovo di vivere la pastorale creando relazioni e superando individualismo, improvvisazione e ripetitività di gesti.

Discernimento come luce interiore alimentata dalla Parola. Discernere è guardarsi e guardare la storia chiedendosi cosa Dio voglia da noi. Una sua riflessione mi ha sfiorato l'anima tanto da volerla condividere con tutti: "... Lampedusa ha un doppio significato, posso leggerla alla latina o alla greca: può significare lampada o scoglio; per molti è lampada, è vita, per altri è ed è stato scoglio e significa morte! Allora vi era un popolo, oggi tanti popoli, ieri il Mar Rosso, oggi il Mediterraneo. Allora il deserto, questo luogo di morte e di speranza, di amicizia e di tradimenti, di sofferenze e di promesse. Lo stesso deserto è tale per chi oggi Il Faro – Dicembre 2019

affronta

il

viaggio

della

speranza.

Allora il Faraone, oggi le multinazionali e i governi corrotti, allora l'esodo significò una storia nuova e una Terra Promessa, oggi per molti migranti è l'inizio di una Storia Nuova e di una Terra Promessa. Allora Mosè, oggi Papa Francesco che a Lampedusa, come Mosè allora, insieme hanno indicato la strada da percorrere. Leggerla con gli occhi della Bibbia fa capire che io non posso essere semplicemente un lettore, se è storia di salvezza, in questa storia io ci devo entrare ed entrare da protagonista e noi invece ci limitiamo a guardare, a giudicare e ci mettiamo da parte. Quei fratelli ci appartengono, se Dio oggi volesse scrivere la seconda edizione della Bibbia, metterebbe i nostri nomi e non quello del Faraone. E probabilmente la storia non cambierebbe così come non è cambiata la storia del Natale ... Gesù non ha trovato ancora un posto dove poter nascere e dove tanti Bambino Gesù da Giuseppe e da Maria vengono gettati nel mare freddo perché perdono la vita. Se Gesù non ha ancora trovato posto per nascere e noi siamo protagonisti in questa storia, noi non siamo responsabili? Allora credere che cosa significa? E amare cosa significa? Se Lui avesse preso un barcone e rischiato di affondare ... chissà la nostra storia come sarebbe stata!"

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10 anni di cammini di Davide Comunale

Siamo pronti per festeggiare l’inizio di un nuovo anno, e nel farlo rivolgiamo a tutti voi i migliori auguri per un buon 2020! Approfittiamo di questa bella occasione per tirare le somme dell’ormai quasi concluso 2019, un anno soddisfacente e carico di emozioni, come ad esempio quelle legate alle due diverse apparizioni a Geo, in cui abbiamo raccontato la Palermo Messina per le montagne e la Via Fabaria. Siamo certi che anche il 2020 sarà un anno straordinario, ci sarà sicuramente tantissimo lavoro da fare, ma vi promettiamo che continueremo a “metterci manu” senza risparmiarci, così come sempre Buon 2020, e soprattutto buon cammino a tutti voi!

Il 2019, inoltre, si chiude con dati davvero incoraggianti: in 12 mesi sono state richieste oltre 1500 credenziali, cifra in netta crescita rispetto al 2018, a dimostrazione di come i nostri cammini stiano crescendo, grazie all’impegno costante degli innumerevoli volontari sparsi sul territorio siciliano, e di voi pellegrini.

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La Legge Scout di Nino Camuto

Art. 6 – La Guida e lo Scout amano e rispettano la natura.

Formulazione originale di B.-P.: A Scout is a friend to animals. (Lo Scout è un amico per gli animali.) Formulazione Asci: Lo Scout è buono anche con gli animali, creature di Dio. Formulazione Agi: La Guida vede l’opera di Dio nella natura, ama le piante e animali. Questo sesto articolo della nostra Legge, identico nella sua declinazione al maschile e al femminile, definisce meglio la semplice formulazione dell’originale inglese di B.-P.: “A Scout is a friend to animals”, il quale è effettivamente un po’ riduttivo se inserito in una situazione di sensibilità ecologica in cui viviamo oggi. Il rispetto della natura ai tempi di B.–P. non era un tema così delicato, perché l’uomo non aveva ancora raggiunto risultati tecnologici tali da mettere a repentaglio l’ambiente naturale in modo tanto radicale (basti pensare alle armi atomiche, alle superpetroliere, all’effetto serra, ai rifiuti tossici ecc., tutto quello che abbiamo inventato negli ultimi decenni), perché l’attenzione era rivolta agli esseri viventi, sui quali l’uomo può essere capace d’inaudita crudeltà. L’ASCI e l’’AGI modificarono subito l’enunciato inglese adattandolo al la fede cattolica delle due Associazioni, la FSE in Italia riprese da subito l’enunciato ASCI (l’AGI prevedeva: “La Guida vede l’opera di Dio nella natura, ama le piante e gli animali”). L’amore per le piante e gli animali (per la natura nella sua completa forma) non nasce da un sentimento ecologista, ma è la conseguenza diretta del dettato biblico che impone all’uomo il rispetto del Creato. Cioè non siamo tenuti a rispettare la natura per un fine utile ed egoistico (non inquino per non vivere io stesso in un ambiente inquinato) ma per amore e rispetto di Dio, della sua opera Il Faro – Dicembre 2019

magnifica ed eterna. Non siamo chiamati a “rispettare” la natura, ma ad amarla, che è un concetto ben diverso: si ama nell’intimo di noi stessi, il rispetto invece non è che un atteggiamento di superficie che possiamo tributare, se costretti, anche a chi disprezziamo. Il termine “ama” non si ferma a produrre in noi un senso di rispetto per la natura. Per la mia volontà di considerare lo Scout non come “un buono” ma come “un operatore di bene”, mi sembra di poter affermare con sicurezza che amare la natura significhi non solo tutelarla ma anche “ripristinarla”, cioè operare attivamente per riparare ai danni fatti da altri. Per tutte le implicazioni cui questo “amore” incondizionato può portare, ci rendiamo conto che l’articolo della Legge assume un’importanza veramente globale nella vita di una persona.

Il modo migliore per chiarire è quello di fare degli esempi: muoversi cercando di non inquinare, preferire la bicicletta all’auto, i mezzi pubblici ai propri, recarsi al lavoro con più colleghi, non acquistare auto che consumano in modo abnorme, sostituire la marmitta catalitica dell’auto quando è il caso, tenere d’occhio i fumi di scarico, cercare di vivere in una casa a basso consumo energetico, riscaldata in modo efficiente, ben isolata; nutrirsi di cibi locali, evitando quelli che Pagina 12


arrivano in tavola da posti lontani (magari perché esotici o semplicemente fuori stagione), evitare le carni di vitello bianchissime e gli altri alimenti che sappiamo ottenuti da processi zootecnici violenti; evitare il consumo dei cibi vietati dalla legge, bere l’acqua del comune. evitando di bere al sud l’acqua delle falde padane e a nord l’acqua della Sicilia. Pensare in ottica di “km zero” anche quando ci vestiamo, quando compriamo uno zaino o una scarpa, ridurre il consumo di carta, operare una raccolta differenziata attenta e puntuale riciclare, essere sensibili alle tematiche energetiche, all’uso dell’energia solare o eolica invece che alla corsa all’energia nucleare, alle politiche di contenimento dell’emissione di gas serra, di ottimizzare le risorse idriche, forestali, ambientali. Certo, vivere in questo modo ha un costo, e spesso non ci possiamo permettere la frutta ecologica o la carne bianca del contadino vicino casa. Il detersivo biodegradabile e spesso preferiamo comprare in una bancarella o in un negozio cinese una camicia, un pantalone piuttosto che spendere pochi euro in più per quella prodotta in zona. Questi atteggiamenti della nostra vita quotidiana dovrebbero essere la base del nostro agire nel rispetto del Creato. Dico la base, perché se poi vogliamo anche “fare il bene” oltre che “essere buoni”, dobbiamo fare di più: aderire alle campagne dei nostri Comuni o delle Associazioni ambientaliste per la pulizia del territorio, dobbiamo fare opera di sensibilizzazione e riuscire ad andare in montagna i n q u i n a n d o i l m e n o p o s s i b i l e a p p u n t o a impatto zero, anzi, tornare a valle con qualche sacchettino di rifiuti che han lasciato in giro altri meno accorti di noi. Dobbiamo fare la spesa per il Campo Estivo o un’uscita stando attenti non al risparmio ad ogni costo ma a tutti gli aspetti riportati sopra e poi fare una bella riunione in cui ci illustriamo le linee guida del nostro comportamento, per diffondere l’amore della natura e il rispetto del creato Forse Utopia, L’articolo della Legge, ci ricorda che noi non siamo i padroni dell’ambiente in cui Il Faro – Dicembre 2019

viviamo. Chi ci dice nelle pubblicità televisive che l’aria, l’acqua, la natura appartengono ai nostri figli, mente: non appartengono nemmeno a loro. Tutto ciò che ci circonda, è opera del Creatore, così come la nostra stessa vita e la vita degli esseri che ci circondano; noi non siamo altro che custodi di quest’opera. È molto evocativo pensare che non inquino per lasciare un mondo più pulito di come lo abbiamo trovato (come ci ha insegnato il nostro fondatore B. P.) alle generazioni che ci seguiranno.

Il mio pensiero è legato più a quell’amore infinito che ha generato me, le piante, gli animali, e che io e altri tradiamo ogni volta che operiamo per manomettere, insudiciare, violentare il Creato. Lo stupore immenso che avvertiamo quando arriviamo in cima a una montagna e il nostro sguardo spazia a 360 gradi all’orizzonte deve subito trasformarsi in riconoscenza, in gratitudine per l’immenso amore di cui siamo partecipi; e lo spregio a quest’amore è il peggior tradimento che l’animo umano possa concepire, perché non esiste tradimento peggiore di quello rivolto a chi ci ama davvero. Pagina 13


N NO OT TIIZZIIEE B BR REEV VII L’A.M.M.I. a Casa Aurelio

Cena a Casa accoglienza Aurelio” 13/12/2019 Gli ospiti di questa cena erano nove. Nel giorno di Santa Lucia abbiamo preparato riso e ceci e per secondo polpette di carne.

05/12/2019 – di Daniela Carnazza La Presidente dell'AMMI - Associazione Mogli dei Medici Italiani - Rosellina Zamblera Crisafulli, ha consegnato alla casa di accoglienza "Aurelio" i pacchi della spesa effettuata con il ricavato del torneo di burraco avvenuto il 29 ottobre scorso alla Canottieri Thalatta su sollecito della nostra Comunità. Ad accogliere le Ammine è stato p. Francesco Pati, responsabile dell'associazione "Santa Maria della Strada" insieme ai responsabili della casa, Nunzio e Giuseppe.

Rinnovo delle Promesse a Montalto

Dalla Russia con amore 29/12/2019 Salone delle Bandiere - "Dalla Russia con amore" - incontro culturale di arte e teatro finalizzato ad onorare la memoria dei Marinai russi ed il loro soccorso ed aiuto ai messinesi in occasione del terremoto del 1908.

08/12/2019 Nel giorno della festa dell'Immacolata Concezione il rinnovo delle Promesse, l'affidamento alla Madonna di Montalto e l’ingresso in Comunità di Giuseppe. Il Faro – Dicembre 2019

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DATE DA RICORDARE Tutte le domeniche ore 9 attività in sede- Ore 11,00 S. Messa a Montalto; 1 Gennaio 2020: Marcia per la pace; 6 Gennaio 2020: Corteo storico Cavalieri della Stella; 7 Gennaio 2020: Giornata Nazionale del Tricolore – Salone delle Bandiere 7 Gennaio 2020: III anniv. Insediamento Arcivescovo Giovanni Accolla; 9 Gennaio 2020: Catechesi per adulti al Porto Salvo; 10 Gennaio 2020: Gran Finale Rinascimentale al Monte di Pietà; 11 Gennaio 2020: Missione territoriale Sentinelle nella notte; 12 Gennaio 20202: Giubileo degli Scout a Ganzirri; 21 Gennaio 2020: Cristianesimo e Islam per una città plurale; 24 Gennaio 2020: Cena a Casa accoglienza “Aurelio”.

Dal Regionale: 02 Febbraio 2020: 46° Consiglio Regionale e Incontro sulla Comunicazione ad Agrigento; 24 Maggio 2020: Assemblea Regionale elettiva ad Enna.

Dal Nazionale: 17-19 Gennaio 2020: Consiglio Nazionale a Roma; 14-16 Febbraio 2020: Comitato Esecutivo.

Dall’Internazionale: 17-22 Agosto 2020: XXIX World Conference I.S.G.F. in Spagna, Madrid.

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