Il Faro N. 59 Marzo 2020

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ANNO VIII – n. 59 – Marzo 2020

#iorestoacasa

#celafaremo

CAMPO ESTIVO 2018 Base scout “Montargano” Mascali (CT) Photo by Adolfo Settembre

Pubblicazione online non periodica riservata esclusivamente ai soci e-mail: messina_il_faro@masci.it - https://mascimessina.wixsite.com/website

Il Faro – Febbraio 2020

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#iorestoacasa #celafaremo Noi restiamo a casa. Ma vogliamo ringraziare chi sta in prima linea: i medici, gli infermieri, i paramedici, i farmacisti, le forze dell'ordine, le Forze di Polizia nazionale e locale, gli addetti ai trasporti, i runner, i volontari della Protezione Civile, il personale dei servizi essenziali, delle strutture di accoglienza e degli esercizi commerciali che devono rimanere aperti. Un augurio di pronta guarigione agli ammalati, non solo del covid19. Insieme ce la faremo! Lillo Brigandì Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Barilà, Nino Bongiovanni, Lillo Brigandì, don Lorenzo Campagna, Nino Camuto, Daniela Carnazza, Carmelo Casano, Patrizia Ciappina, Irene Manganaro, Saverio Pavone.

IN QUESTO NUMERO #iorestoacasa #celafaremo di Lillo Brigandì Catechesi biblica sul cantico dei Cantici di Patrizia Ciappina Scelte di servizio di Irene Manganaro Elogio della vita imperfetta di Patrizia Ciappina Corona virus. Questo sconosciuto di Lillo Brigandì e di Irene Manganaro Agenda 2030 – Obiettivo 2 di Carmelo Casano La Legge Scout – Art. 9 di Nino Camuto #iorestoacasa #andrà tutto bene di Irene Manganaro Atto di affidamento alla Madonna della Lettera di don Lorenzo Campagna Notizie brevi di Daniela Carnazza Montalto com’era Date da ricordare

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Catechesi biblica sul Cantico dei Cantici di Patrizia Ciappina

Basilica Cattedrale Messina

29/02/2020 Ascoltando mons. Costa mi sono resa conto di quante piccole cose diamo per scontate, soprattutto in amore. Colui che ci vive accanto da tanti anni diventa all'improvviso indispensabile solo quando scompare in un'altra dimensione e solo allora ci rendiamo conto di quanto amore inespresso! Nel frattempo perdiamo infinite occasioni di dirgli "Ti amo". Due adolescenti, un lui e una lei, nel candore dell'adolescenza, si cercano, si scrutano, si amano di quell'amore puro e innocente che solo chi si affaccia alla vita può rivelare. Ed è proprio quest'amore che noi da adulti dobbiamo rinverdire, riportare nelle nostre vite, riguardarci negli occhi come il primo giorno, con la stessa ansia gioiosa di scoperta, attendere l'altro riscoprendo il batticuore dell'attesa. Nello stesso modo, con lo stesso ingenuo, puro amore riavviciniamoci a Dio che come sposo trepidante ci attende e mai si stanca.

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Scelte di servizio di Irene Manganaro

CREATO - I Giardini di Montalto

CUORE – La mensa di Casa Aurelio

01/03/2020 - Tanto lavoro, tanta gioia, tanta incoscienza: è giusto dirlo! La comunità scout, quale noi siamo, ha riscoperto il suo “genetico” spirito scout, nell’affrontare i lavori di ripristino per la rinascita del giardino di Montalto, che sorge sul colle della Caperrina, mèta di turisti e non, che, in occasione di matrimoni, battesimi, comunioni o eventi scelti, affollano il bellissimo sagrato che sporge il suo sguardo sullo Stretto di Messina!

La nostra comunità è felice di collaborare con la parrocchia affinché tutto il santuario di Montalto possa offrire ancor di più il piacere di una passeggiata lungo i sentieri del giardino privato delle erbacce e rifiuti che ne deturpano la bellezza.

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02/03/2020 - Mi piace parlare di questo momento comunitario perché al di là della cura che si porta agli ospiti di Casa Aurelio, è un’opportunità per tutti noi di riflessione, di gioia, di essere in qualche maniera vicini a queste persone giovani e meno giovani, di colore o della nostra città, uomini e donne che all’improvviso sono catapultati in una dimensione diversa da quella a cui erano abituati. A gennaio abbiamo festeggiato il compleanno di Mario: non erano pochi e… per fortuna neanche molti. Ma Mario era contento di quella sera in cui, tra l’altro, la cena era dedicata alla sua festa e i suoi occhi non splendevano ma avrà certamente percepito i nostri sentimenti di partecipazione e affetto per tutti loro, indistintamente.

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Elogio della vita imperfetta di Nino Bongiovanni

03/03/2020 Incontro con l’autore: Don Paolo Scquizzato in "Elogio della vita imperfetta. Percorsi per abitare l'ombra". Seminario arcivescovile Pio X.

Imperfetta sì, ma preziosa come perla che sebbene sia il prodotto di una "ferita cicatrizzata" è pur sempre lucente.

Amo le dediche nei libri, sfogliandoli, a distanza di anni, evocano emozioni, volti, voci ...

Caro don Paolo, Lei dice "ama quella parte di te che non vorresti avere. Comincia ad avvolgerla con l'amore e alla fine constaterai di avere in te una perla preziosa, perché nelle ferite riconosciute, avvolte dall'amore, sperimenterai il tesoro che ti porti dentro..." ed ha ragione, ma talvolta le zone d'ombra oscurano il nostro IO celandolo a noi stessi e agli altri, lo occultano dietro una maschera che con titanica difficoltà siamo disposti a lasciar cadere poiché non sempre disposti a perdonarci e a perdonare l'altro!

Grazie a don Paolo per questo suo piccolo dono lasciato cadere in seno a questa nostra vita imperfetta.

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CORONA VIRUS

Questo sconosciuto

10/03/2020 di Lillo Brigandì Questo virus che fa da padrone nelle nostre vite è stato giustamente denominato “coronavirus”.

11/03/2020 di Irene Manganaro Altrimenti chiamato covid-19 (iniziali di corona virus disease (dall’inglese: malattia) e l’anno della scoperta: 2019). Un fulmine a ciel sereno: in città, in ospedale, nei negozi, negli uffici; che succede? Si, purtroppo la sentenza dell’O.M.S. – Organizzazione Mondiale della Sanità – è: pandemia. Tutto intorno è un silenzio spettrale. Per fortuna, oserei dire, vista la previsione che fanno gli esperti sull’evolversi del contagio se non fossimo obbedienti alle disposizioni. Tutti i reparti risentono di questo clima di paura, attesa curiosità. Da una parte sembra che tutte le cose, tutti i disturbi che fino a giorni fa sembravano patologie gravi, si sono vertiginosamente ridimensionate. Direte: tutti guariti? No, non sono guariti; la verità, spero, sia di ben altra natura! Abbiamo preso coscienza o conoscenza delle effettive priorità: allora la febbriciattola, il mal di testa, il mal di pancia, il capogiro diventano piccole cose. Fratelli, uniti si può; distanti ancor di più.

Eppure è sconosciuto e temuto da tutti ma per sentito dire non promette niente di buono. Siamo impauriti, incerti, timorosi per ogni piccolo gesto o movimento. Lo temiamo perché ci sta facendo allontanare: siamo in comunicazione con i video, col telefono, con il terribile whatsapp. Le strette di mano, gli abbracci, i baci, le stesse parole, i discorsi: dobbiamo filtrarli attraverso una mascherina colorata che fa inciampare le nostre parole, a volte le rende incomprensibili e … i guanti, anch’essi colorati ma importanti nel quotidiano. Speriamo che vada via al più presto … in Sicilia forse prima: dicono che il caldo è il nemico numero uno del virus. Allora saremo più vivi perché la nostra vita riprenderà forma.

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Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile Obiettivo 2 – Sconfiggere la povertà a cura di Carmelo Casano

L’Agenda 2030 con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), esprime un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. In questo modo viene definitivamente superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Ma quali sono questi obiettivi da raggiungere entro il 2030? Analizziamo il secondo:

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere una agricoltura sostenibile

Tuttavia, al giorno d’oggi, i nostri suoli, fiumi, oceani, foreste e la nostra biodiversità si stanno degradando rapidamente. Il cambio climatico sta esercitando pressioni crescenti sulle risorse dalle quali dipendiamo, aumentando i rischi associati a disastri ambientali come siccità e alluvioni. Molte donne delle zone rurali non sono più in grado di sostenersi con i proventi ricavati dalle loro terre, e sono quindi obbligate a trasferirsi in città alla ricerca di opportunità. E’ necessario un cambiamento profondo nel sistema mondiale agricolo e alimentare se vogliamo nutrire 795 milioni di persone che oggi soffrono la fame e gli altri 2 miliardi di persone che abiteranno il nostro pianeta nel 2050. Il settore alimentare e quello agricolo offrono soluzioni chiave per lo sviluppo, e sono vitali per l’eliminazione della fame e della povertà.

Fatti e cifre

È giunto il momento di ri-considerare come coltiviamo, condividiamo e consumiamo il cibo. Se gestite bene, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca possono offrire cibo nutriente per tutti e generare redditi adeguati, sostenendo uno sviluppo rurale centrato sulle persone e proteggendo l’ambiente allo stesso tempo. Il Faro – Febbraio 2020

1. Fame • Circa 795 milioni di persone nel mondo – ovvero una persona su nove – sono denutrite. • La maggior parte delle persone che nel mondo soffre la fame vive in Paesi in via di sviluppo, dove il 12,9% della popolazione è denutrita. • L’Asia è il continente con il maggior numero di persone che soffrono la fame: due terzi della popolazione totale. Negli ultimi anni la percentuale si è ridotta in Asia meridionale, ma è aumentata leggermente in Asia occidentale. • I maggiori problemi di denutrizione si rilevano in Asia meridionale, con quasi 281 milioni di persone denutrite. In Africa subsahariana, le proiezioni per il periodo 20142016 indicano un tasso di denutrizione di quasi il 23%. • La malnutrizione provoca quasi la metà (45%) delle morti nei bambini al di sotto dei cinque anni: 3,1 milioni di bambini all’anno

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• Nel mondo, un bambino su quattro soffre di ritardo nella crescita. Nei Paesi in via di sviluppo, la proporzione può salire a 1 su 3 • Nelle regioni in via di sviluppo, 66 milioni di bambini che possiedono un’età per frequentare la scuola primaria vanno a scuola affamati, con 23 milioni solo in Africa. 2. Sicurezza alimentare • L’agricoltura è il settore che impiega il maggior numero di persone in tutto il mondo, fornendo mezzi di sostentamento per il 40% della popolazione mondiale. È la principale fonte di reddito e di lavoro per le famiglie rurali più povere • 500 milioni di piccole aziende agricole nel mondo, la maggior parte delle quali dipende da risorse piovane, forniscono l’80% del cibo che si consuma nella maggior parte del mondo sviluppato. Investire nei piccoli agricoltori, sia donne sia uomini, è la strada migliore per aumentare la sicurezza alimentare e la nutrizione dei più poveri, e per aumentare la produzione alimentare per i mercati locali e globali • Dal 1900, il settore agricolo ha perso il 75% della varietà delle colture. Un uso migliore della biodiversità agricola può contribuire ad un’alimentazione più nutriente, a migliori mezzi di sostentamento per le comunità agricole e a sistemi agricoli più resilienti e sostenibili • Se le donne attive in agricoltura avessero pari accesso alle risorse rispetto agli uomini, il numero delle persone che soffre la fame nel mondo potrebbe ridursi fino a 150 milioni • 1,4 miliardi di persone non hanno accesso all’elettricità; la maggior parte di queste persone vive in aree rurali delle regioni in via di sviluppo. In molte regioni, la scarsità energetica rappresenta uno dei principali ostacoli all’obiettivo di ridurre la fame e di assicurare che il mondo produca cibo sufficiente a soddisfare la domanda futura.

Traguardi 2.1 Entro il 2030, porre fine alla fame e garantire a tutte le persone, in particolare ai poveri e le persone più vulnerabili, tra cui neonati, un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l’anno Il Faro – Febbraio 2020

2.2 Entro il 2030, porre fine a tutte le forme di malnutrizione; raggiungere, entro il 2025, i traguardi concordati a livello internazionale contro l’arresto della crescita e il deperimento nei bambini sotto i 5 anni di età; soddisfare le esigenze nutrizionali di ragazze adolescenti, donne in gravidanza e allattamento e le persone anziane 2.3 Entro il 2030, raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala, in particolare le donne, i popoli indigeni, le famiglie di agricoltori, i pastori e i pescatori, anche attraverso un accesso sicuro ed equo a terreni, altre risorse e input produttivi, conoscenze, servizi finanziari, mercati e opportunità per valore aggiunto e occupazioni non agricole 2.4 Entro il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a proteggere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente la qualità del suolo 2.5 Entro il 2020, mantenere la diversità genetica delle sementi, delle piante coltivate, degli animali da allevamento e domestici e delle specie selvatiche affini, anche attraverso banche di semi e piante diversificate e opportunamente gestite a livello nazionale, regionale e internazionale; promuovere l’accesso e la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e della conoscenza tradizionale associata, come concordato a livello internazionale 2.a Aumentare gli investimenti, anche attraverso il miglioramento della cooperazione Pagina 8


internazionale, in infrastrutture rurali, ricerca agricola e formazione, sviluppo tecnologico e le banche di geni vegetali e animali, al fine di migliorare la capacità produttiva agricola nei paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati 2.b Correggere e prevenire restrizioni commerciali e distorsioni nei mercati agricoli mondiali, anche attraverso l’eliminazione parallela di tutte le forme di sovvenzioni alle esportazioni agricole e di tutte le misure di esportazione con effetto equivalente, conformemente al mandato del Doha Development Round. 2.c Adottare misure per garantire il corretto funzionamento dei mercati delle materie prime alimentari e loro derivati e facilitare l’accesso rapido alle informazioni di mercato, incluse le riserve di cibo, al fine di contribuire a limitare l’instabilità estrema dei prezzi dei beni alimentari.

Il contesto italiano L’Italia si è dotata di un Piano d'azione nazionale contro la povertà e l'esclusione sociale e di strategie di protezione e inclusione sociale. Il quadro della situazione a livello nazionale è presentato nell’ultimo “Rapporto sulla strategia nazionale per l'inclusione, la protezione sociale e le cure a lungo termine 2008- 2010”, realizzato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Il “Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti”, licenziato dal Governo con D.D. del 7 ottobre 2013, prevede al suo interno il “Programma Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare” (PINPAS), che include un obiettivo di riduzione degli sprechi alimentari del 50% entro il 2025. Il Programma è in linea Il Faro – Febbraio 2020

con le “Guidelines on the preparation of food waste prevention programmes” della Commissione Europea (Direzione generale Ambiente) e con la Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 gennaio 2012 su come evitare lo spreco di alimenti e le strategie per migliorare l'efficienza della catena alimentare nell'Unione Europea.

Il Parlamento italiano ha recentemente approvato la “Legge per la limitazione degli sprechi, l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale” (L. 166/2016, nota anche come Legge Gadda). Il provvedimento mira a favorire modelli di consumo capaci di diminuire gli sprechi e favorire la ridistribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici, invenduti e non utilizzati, per fini di solidarietà sociale. La legge riguarda le competenze di ben tre Ministeri (Agricoltura, Ambiente e Salute) e agisce su tre dimensioni: semplificazione, sicurezza alimentare e fiscalità. La legge si contraddistingue per una logica premiante piuttosto che penalizzante, puntando, infatti, sugli incentivi e su una semplificazione burocratica che mira a rendere più semplice la donazione da parte dei diversi comparti della filiera agroalimentare. Fonti: https://unric.org/it/ https://www.minambiente.it/

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La Legge Scout di Nino Camuto

Art. 9

- La Guida e lo Scout sono laboriosi ed economi

Formulazione originale di B.P.: A Scout is thrifty. (Lo Scout è economo) Formulazione Asci: Lo Scout è laborioso ed economo Formulazione Agi: La Guida è laboriosa ed economa e ha cura delle proprietà altrui. Formulazione Agesci: La Guida e lo Scout sono laboriosi ed economi.

Il 9° articolo della Legge scritto originariamente da B.-P. è il più corto e più incisivo, e suona secco: “A Scout is thrifty”“Uno Scout è economo”. Sinonimi di economo sono: parsimonioso, frugale. In Italia l’articolo è divenuto fin da subito “Lo Scout è laborioso ed economo” (ASCI) o “La Guida è laboriosa Il Faro – Febbraio 2020

ed economa, e ha cura della proprietà altrui” (AGI), aggiungendo contenuti collaterali alla secca definizione del Fondatore. Economo, thrifty, non è avaro o avido: altrimenti si sarebbe tradotta con “greedy” o con “scrooge”. Economo significa “avveduto nelle spese, parsimonioso e generalmente essenziale nei suoi consumi. Sicuramente nei 100 anni intercorsi da quando B.-P. scrisse quest’articolo, molte cose sono cambiate: la parsimonia nell’era del tablet e di ebay ha assunto sicuramente accezioni diverse da quelle che aveva in epoca vittoriana. Ad esempio la frugalità nei consumi assume ora un significato molto più ampio, più socialmente condiviso: ci indigniamo ad esempio se vediamo il vicino che tiene acceso il riscaldamento in casa e poi tiene le finestre aperte, biasimiamo l’amico che non differenzia i rifiuti, magari dicendo smargiasso che tanto lui può pagare anche la raccolta non differenziata. Condanniamo l’amico che cambia cellulare ogni due settimane, gettando quello vecchio, o che compra un SUV con motore da 200 cavalli che mangia un litro di gasolio ogni quattro chilometri. E tutto questo in virtù di una tendenza giustissima, considerando le risorse energetiche e naturali, e non solo, non come proprietà esclusiva di qualcuno ma come beni dell’intera umanità. L’invito alla frugalità quindi è ben più ampio della chiamata al risparmio, perché non ci coinvolge solo nell’aspetto economico ma diventa indice di convivenza sociale e di rispetto reciproco. Allo stesso tempo però essere economi non significa essere “morti di fame” … il risparmio ad ogni costo non deve confliggere con la nostra disponibilità, la nostra cortesia, il nostro rispetto per l’ambiente, e con gli altri enunciati contenuti nella Legge. Fare degli esempi a questo punto è troppo semplice, pensiamo a quali detersivi compriamo per il campo estivo, soprattutto quando essi vengono poi sversati nel torrente o nel terreno… stiamo sempre attenti a che siano Pagina 10


biodegradabili e a impatto nullo (e generalmente più costosi), oppure ci rechiamo ai discount in barba ai fosfati e ai tensioattivi per risparmiare a tutti i costi? Quando abbiamo cambiato l’ultima volta la nostra camicia dell’uniforme o il nostro maglione? Non siamo disposti generalmente ad andare a scuola o al lavoro con una camicia logora, stinta, ricucita, con un maglione rimagliato, con i buchi e, i polsi sdruciti, con un copricapo che non assomiglia più nemmeno a un reperto di trincea eppure quando ci viene chiesto perché la nostra uniforme sia così, rispondiamo che lo facciamo per essere economi non accorgendoci che così non siamo “essenziali”. Anche perché altrimenti lo saremmo anche nelle altre situazioni della nostra vita ma solo un po’ pezzenti. Essere economo non significa non spendere, ma spendere avvedutamente. Un gruppo che tornasse da un campo senza aver mai mangiato la carne perché costa o dopo essersi nutrito solo di patate. Perché costano poco, non ha vissuto la frugalità e l’essenzialità, ma il delirio. Per riportare allora al centro il timone del corretto uso della parsimonia, è sembrato allo Scautismo e al Guidismo italiani di aggiungere all’articolo della Legge la parola “laboriosità”, che chiarisce il tema. Lo Scout e la Guida sono laboriosi perché preferiscono realizzare le cose con le proprie mani e il proprio ingegno piuttosto che comprarle già fatte. In questo sono economi. Agli scout e guide dei nostri gruppi non si propone di acquistare una camicia da 5 euro, perché questo va contro tanti altri punti della Legge (è stata fatta con manodopera sfruttata, in nero, con materiali non naturali, ecc.) ma si propone piuttosto di fare qualche lavoretto per guadagnarsi la camicia da 20 euro, proponiamo di rinunciare all’ultimo videogioco come regalo di Natale per farsi regalare il cappellone, proponiamo di fare un’attività di autofinanziamento per andare al Campo e fare altre attività o fare acquisti necessari al funzionamento del gruppo a impatto zero, senza gravare sulle casse famigliari più del dovuto. Essere economi nello Scautismo non significa “spendere poco”, significa “spendere bene” e “meritarsi ciò per cui si spende”. Essere laboriosi nello Scautismo non significa annientarsi di lavoro, Il Faro – Febbraio 2020

significa non essere pigri, pensare sempre che ciò che abbiamo deve essere frutto del nostro lavoro, della nostra intraprendenza, del nostro sacrificio, se necessario. Il lavoro nobilita, non annichilisce l’uomo. E non dimentichiamo che “s’impara da piccoli a diventare grandi” … Le buone abitudini acquisite dai ragazzi rimangono per tutta la vita, e sono lo scopo primario della nostra azione educativa. Se vissuto a fondo, senza infantilismi, quest’articolo della Legge ci richiama a un impegno sociale molto forte e molto attivo: non si può essere laboriosi ed economi solo per se stessi, senza portare i frutti di questo nostro impegno nell’ambiente in cui viviamo. In questo modo, riprendendo il solito tormentone del Fondatore, non ci limitiamo a essere buoni, ma ci attiviamo per portare un po’ di bene attorno a noi. Concludo queste riflessioni con una domanda sempre sospesa: si può pensare che quest’articolo della Legge sia di destra o di sinistra? La risposta è no, se solo poniamo in giusta considerazione un punto fermo, inamovibile: se siamo ricchi o poveri, se siamo “potenti” o umili, se siamo forti o deboli, muoviamoci per guadagnare con il nostro impegno ciò che abbiamo, senza pensare che arrivi per diritto naturale o ancor peggio per furbizia. Solo così saremo laboriosi, economi, e portatori dello stile scout, di cui c’è così bisogno in questi tempi.

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#iorestoacasa #andràtuttobene di Irene Manganaro

19/03/2020 Sono momenti di incertezza, di inaudita tristezza, di improvvisa ed immotivata inadeguatezza. Ma quando toccherà a me, quando sarò anch’io in questa situazione, quando arriverà il covid-19? Sono domande che, nel cuore della notte o nel pieno della tua giornata lavorativa, le domande, i dubbi, che più ti assalgono. Ma nessuno ti può rispondere. Tu hai solo delle regole da rispettare, dei comportamenti che devi seguire, per poi, magari, poter augurarti un TUTTO ANDRA’ BENE.

Non servono inni, non servono bandiere, non servono candele, non servono drappi bianchi; non servono mascherine né guanti né disinfettanti. Serve il rispetto per chi, in questo momento, ti costringe a una serie di regole che ti porteranno a superare queste giornate strane. Il Faro – Febbraio 2020

Una semplice frase: “io resto a casa” lo slogan che corre sul web da tempo e che può aiutarci ad aiutare i nostri fratelli che stanno male. Non è importante l’ora di zumba e lo jogging che faccio con la mia amica; non è importante fare pasti luculliani per festeggiare un evento familiare; non è importante passeggiare sulla spiaggia o lungo il corso della città; tutto è ridimensionato: alle quattro mura domestiche, alle nostre stanze che spesso guardiamo di sfuggita; alle nostre piccole passioni che troppo spesso trascuriamo; alle attenzioni verso i nostri cari che spessissimo trascuriamo. Ma questi ridimensionamento quanto durerà? Lo chiedono i nostri cari, soprattutto i figli: mamma, quando finisce questo carcere? Lo chiedono i nostri genitori che non possiamo vedere ma che ci rassicurano con frasi dolcissime: non preoccuparti, non ho bisogno di niente! Che tristezza… Io resto a casa… Una medicina che non costa niente, da poter somministrare con leggerezza, però efficace e di pronta guarigione? Tutto dipende da noi, dal rispetto che proviamo nei riguardi del prossimo e soprattutto nei riguardi di coloro che, purtroppo e per il bene nostro, impongono regole e comportamenti inusuali. Coraggio. Io sto a casa. Tutto andrà bene. Vogliamoci bene. Pagina 12


Atto di affidamento alla Madonna delle Lettera di don Lorenzo Campagna 19/03/2020 - Sono stato al Santuario insieme ai nostri vescovi per affidare alla Madre di Montalto questi momenti difficili. Montalto è la proiezione storica della spiritualità mariana dei messinesi: una delle antenne mariane di Messina insieme alla Cattedrale e a Dinnammare. Emozioni forti nel varcare quello spazio familiare alla mia quotidianità e che mi sembrava lontano. Emozioni nella preghiera personale davanti al quadro della Madonna nel Santuario avvolto dal silenzio e svuotato dalla vostra presenza e dalle vostre preghiere.

In quella preghiera c’eravate tutti, tutti. Poi sono andato in giardino. L’avevo lasciato con i segni dell’inverno: spoglio e triste; l’ho trovato vestito di primavera: rigoglioso e fiorito. Ma il segno più emozionante è stato la fioritura del glicine adagiato sul muro dell’edificio fino alla terrazza quasi volesse abbracciarlo, coprendo le crepe e i segni del tempo. Ho letto tutto questo alla luce del nuovo che si sta preparando nella nostra vita e nel nostro Santuario: un abbandono del triste per una fioritura di giorni nuovi segnati dalla voglia di ricominciare, di ripartire da capo.

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Varcare la soglia di dov’eravamo costretti dalle circostanze maligne per salpare verso una vita risorta. E poi utilizzare il tempo strizzato dalla sofferenza per recuperare sentieri inediti. Ringrazio le Suore del Bell’Amore per la vicinanza con la preghiera; belle quelle poesie; il “coro magnificat”; gli avvisi; gli aggiornamenti: tutti segni di un desiderio di un modo nuovo di vivere l’attesa. Avrei tante cose da parteciparvi, ma non voglio “intasare le linee” e la pazienza. Mi limiterò all’essenziale, ma questa preghiera speciale e particolare ve la voglio fare ascoltare. L’ho ascoltata in TV2000. E’ un canto gregoriano: un inno medievale alla Madonna. Alcune monache di clausura l’hanno avuto in circostanze particolari da un personaggio misterioso durante la peste. Ecco il testo originale della preghiera: “Stella coeli extirpavit, quae lactavit Dominum, mortis pestem quam plantavit primus parens hominum. Ipsa stella nunc dignetur sidera compescere, quorum bella plebem caedunt dirae mortis ulcere. O piissima stella maris, a peste succurre nobis. Audi nos Domina, nam Filius tuus nihil negans te honorat. Salva nos Jesu, pro quibus Virgo mater te orat”. Traduzione: “La stella celeste che ha allattato il Signore estirpò la mortale peste che il padre degli uomini portò nel mondo. La stessa stella si degni di placare il cielo che incollerito affligge il popolo con le crudeli piaghe mortali. Stella piissima del mare, soccorrici contro la peste. Ascoltaci: nulla infatti il Figlio tuo nega a coloro che onorano colei che ora ti supplica ancora”.

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N NO OT TIIZZIIEE B BR REEV VII ddii DDaanniieellaa CCaarrnnaazzzzaa Pulizia della sede

Il servizio mensa a Casa Aurelio

03/03/2020 – Se il mese di febbraio ha visto gli adulti scout della comunità intenti a ripulire i giardini di Montalto, il mese di marzo è stato dedicato, almeno fin quando è stato possibile, alla pulizia della sede e del salone del teatro. Tutto questo era in preparazione agli eventi per il XX della fondazione della Comunità. Ma quando questa emergenza sarà finita, ricominceremo da dove abbiamo lasciato.

22-28/03/2020 - Nel mese di marzo il servizio a Per la

La tecnologia ci viene in aiuto

casa accoglienza è proseguito ma gli adulti scout della comunità non hanno preparato i pasti nella cucina della struttura bensì a casa loro. Poi un volontario, a turno, ha consegnato i cibi cucinati alla struttura. I viaggi da casa a Provinciale sono stati surreali: nessuno in giro né auto né persone; sembrava la mattina del primo gennaio!

Quante cose si possono fare con una stampante 3D! Persino i supporti per i filtri delle mascherine mediche e le valvole per i respiratori facciali.

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Fontana Falconieri e Scalinata della Colomba anni ‘30

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