Poster def orvieto

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Azienda ULSS 14 CHIOGGIA

Ministero della Salute

Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie

MAMME LIBERE DAL FUMO SVILUPPI FUTURI

Federazione Nazionale Collegi Ostetriche

Autori: Luca Sbrogiò, Laura Beltrame, Federica Michieletto, Mara Padovan, Francesca Russo, Lisa Salvagno, Maria Teresa Villanova OBIETTIVI INTRODUZIONE Il programma regionale “Mamme Libere dal Fumo”, promosso dal Centro Controllo Malattie, dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in collaborazione con i partners FNCO, LILT, GENITORIPIU’, INWAT e RETE HPH, è un programma di formazione al counselling ostetrico antitabagico con l’obiettivo di sostenere tutti i neogenitori (in particolare le neomamme) intenzionati a smettere di fumare. Il progetto, partito a livello locale nel 2001 e diventato programma nazionale del CCM nel 2007, dall’anno 2003 rientra nel piano regionale di prevenzione delle patologie fumo correlate della Regione del Veneto.

Gli obiettivi generali del progetto sono: aumentare la percentuale di donne che non fumano in gravidanza e aumentare la percentuale di donne che, astinenti durante la gravidanza, non riprendono a fumare dopo il parto.

MATERIALI E METODI Il programma “Mamme Libere dal Fumo” prevede: la formazione delle ostetriche al counselling breve antitabagico, l’elaborazione e la distribuzione di materiale educativo e informativo, un sito web dedicato, attività di monitoraggio e di valutazione di efficacia del progetto, il rafforzamento dell’integrazione con gli altri partners di progetto e con i centri per il trattamento del tabagismo della Regione del Veneto.

52,9 %

47,1 %

Personale Ostetrico formato nella Regione Veneto: 52,9%

MLF 2010-2012

RISULTATI I dati conclusivi di efficacia del Programma Nazionale “Mamme libere dal fumo” hanno messo in evidenza un miglioramento generale del comportamento delle mamme rispetto al fumo: aumenta la percentuale di donne che smettono di fumare a causa della gravidanza, 91% (rispetto al 70% del dato ISTAT 2007) e diminuisce significativamente la percentuale di donne che riprendono a fumare dopo il parto, si passa dal 70% (ISTAT 2007) al 34%, percentuale che si abbassa ulteriormente al 21% nella Regione del Veneto (dati “Mamme Libere dal Fumo” 2011-2012) dove più del 50% delle ostetriche sono state formate al counselling breve antitabagico.

CONCLUSIONI

Sulla base delle attività svolte e dei relativi bisogni emersi, sono state programmate le seguenti attività del progetto “Mamme Libere dal fumo” per il biennio 2014-2015: organizzazione della formazione delle ostetriche e di altre figure professionali dell’area materno-infantile al counselling breve antitabagico anche attraverso l’attivazione di una FAD, attivazione e aggiornamento del nuovo sito web dedicato, revisione dei materiali educativi e informativi del progetto.


Azienda ULSS 14 CHIOGGIA

VERSO UNA PEER EDUCATION 2.0 Autori: Luca Sbrogiò, Fabrizio Guaita, Mary Elizabeth Tamang, Michela Possamai, Laura Beltrame, Annarosa Pettenò, Martina Di Pieri, Federica Michieletto, Francesca Russo INTRODUZIONE La Regione del Veneto fin dagli anni ‘80 ha sviluppato un Programma globale di prevenzione delle patologie fumo-correlate, ora inserito nel Piano Regionale Prevenzione. Fin dagli esordi del Programma è stata prevista un’area specifica dedicata alla sperimentazione, valutazione, implementazione e coordinamento di programmi di prevenzione del tabagismo e promozione di stili di vita sani a scuola. Il corso di formazione “VERSO UNA PEER EDUCATION 2.0. I media come risorse progettuali per una peer al passo con le trasformazioni comunicative” è stato co-organizzato con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto ad integrazione di un percorso di formazione ad un modello di intervento basato sulla peer education, di comprovata efficacia e oramai consolidato nella realtà veneta.

OBIETTIVI L’obiettivo primario del corso è di incrementare le competenze sulle potenzialità di utilizzo dei nuovi media nella progettazione di interventi efficaci di promozione della salute anche attraverso la collaborazione e il contributo attivo dei peer al fine di fornire elementi base per utilizzare i media contemporanei come strumenti capaci di implementare l’efficacia e la funzionalità degli interventi di peer education in ambito adolescenziale.

RISULTATI

MATERIALI E METODI Il percorso formativo è stato rivolto ai professionisti della prevenzione delle Aziende ULSS, agli operatori della scuola ed ai peer senior; è stato articolato in 4 giornate formative (2 a Febbraio e 2 a Maggio 2014) per complessive 32 ore, oltre a una fase di tutoring a distanza. La metodologia didattica ha previsto: lezioni frontali, case studies a partire dai progetti già operativi con lavori in piccolo gruppo, focus di analisi dei bisogni e delle risorse disponibili, ri-progettazione co-partecipata.

Al corso hanno partecipato 50 fra operatori (37), docenti (7) e peer senior (6), provenienti dai territori afferenti a n°13 Az.ULSS venete (su 21). I partecipanti hanno lavorato in gruppi (composti da operatori e peer appartenenti al medesimo territorio) su diversi argomenti della salute (fumo, alcol, alimentazione, uso di sostanze illegali, affettività e MST) e, nella fase conclusiva del corso, hanno presentato gli interventi programmati e implementati, i materiali utilizzati e prodotti dai gruppi di peer nei propri contesti scolastici e di comunità.

CONCLUSIONI Dai risultati presentati il corso ha saputo fornire capacità progettuali, competenze metodologiche e strumenti operativi al fine di utilizzare i media 2.0 (social network, smartphone, ecc.) in modo strategico ed in una prospettiva funzionale alle nuove esigenze della promozione della salute basate sull’intersettorialità, sulla interdisciplinarietà e l’intergenerazionalità.


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