N.01/2011 DISTRIBUZIONE DIGITALE
THE BACK MOVEMENT RECORDS MAGAZINE W
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PURE FUNK
IL RITORNO DEL MAESTRO MICALIZZI
INTERVISTA
CHIP FU BACK MOVEMENT
TUTTI GLI ARTISTI DELLA LABEL TORINESE IN LABORATORIO
ESA IN PIENA CREATIVITÀ INDIE CREW
BLUE NOX SOULSTARS
AL CASTELLANA SOULDALICIOUS EMILIANO PEPE ISSN 2240-0036
WRITING
PEVS CREW
PRODUCERS
SHABLO FID MELLA MR.PHIL MISTA B BEAT TAPES
LA NUOVA FRONTIERA SAMPLING
MPC 5000
EVENTI
TECNICHE PERFETTE
ON THE FLOOR
DANCE WITH STRUGGLE
RUBRICHE CONNECTIONS RECENSIONI HIDDEN GEMZ LIVE REPORT WORDS!
FLAVA YA KNOW WE GOT IT!
Benvenuti a tutti su We Got Flava: il magazine della label torinese Back Movement Records. Quello che avete tra le mani è ciò che non siamo riusciti a trasmettervi con la musica, cioè la storia personale e gli argomenti preferiti di ogni artista che lavora in e con B.M.
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bbiamo usato la parola “lavoro”, in queste righe, perché c’è gente che va oltre la passione, anche quando la remunerazione è poca in relazione all’investimento. Il vero messaggio di questi artisti non sta negli obiettivi, ma nella passione, nel percorso... All’inizio We Got Flava doveva essere un magazine di musica Rap e dintorni con risvolti che si intersecano con l’Hip Hop, intesa come cultura, poi avremmo parlato anche di noi tra un articolo e l’altro... Invece abbiamo deciso di fare il percorso inverso: parlando di noi troviamo il pretesto per parlare di musica! Quindi eccoci qua, con le parole scritte direttamente dai nostri artisti e dalle persone con cui collaboriamo, abbiamo collaborato e collaboreremo. Questo numero è un esperimento e, ovviamente, non sappiamo che tipo di continuità daremo, l’unica sicurezza che possiamo darvi è che noi ci mettiamo il cuore, adesso! In questo numero troverete numerosi interventi, interviste esclusive, rubriche, recensioni, opinioni, scelte musicali e motivazioni così personali che a volte sono difficili da capire, ma questo è il nostro valore aggiunto, il nostro “tesoro nascosto”. In quattro anni B.M. Records ha ottenuto grossi risultati che non ci saremmo mai immaginati, altri che ci siamo prefissati sembrano allontanarsi a ogni passo ma il messaggio intrinseco in ognuno di noi permane lo stesso: fare le cose con buon gusto, con vero amore e passione. Spero che apprezziate lo sforzo di chi non è abituato a scrivere ma a creare musica, quindi vi chiediamo scusa se giornalisticamente (la nostra “ignorantità” è “terribbilerrima”) sono presenti errori. Altro valore aggiunto, per dimostrare il nostro reale lavoro: insieme al magazine abbiamo voluto darvi un progetto esclusivo completamente originale: “Nessuna eccezione (no escape)”, il lavoro ufficiale di Lefty e Tormento. Un progetto sempre ricercato dagli artisti in questione e voluto dai fans, ma mai realizzato, un concentrato di puro stile e gusto. A rappresentare il nostro messaggio in copertina dopo mille idee e proposte è rimasto quello che doveva essere solo una prova di impaginazione, il King del Flava e del buon gusto: Pete Rock*. Crediamo che non ci sia artista vivente che possa rappresentare queste due caratteristiche meglio di lui. Quindi niente di meglio per gli addetti ai lavori, avere finalmente Pete Rock in copertina in un magazine italiano, nessun “egotrip” dei nostri artisti o affiliati, ma puro messaggio al 100%. Detto questo speriamo che questo nuovo “trip” firmato B.M. Records vi piaccia. Buona lettura e ci vediamo su www.bmrecords.eu.
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Pete Rock
Pete Rock (Peter Phillips nato a New York il 21 giugno 1970) è un dj, produttore e rapper. Insieme ai A Tribe Called Quest e ai Gang Starr, è stato il promotore della fusione di elementi Jazz nella musica Hip Hop, il suo nome prende ispirazione infatti da un grande jazzista: Pete La Rocka. Ha suggestionato negli anni molte generazioni di artisti, partendo con il socio Cl Smooth, producendo album rtbenuti ormai dei classici come “Mecca and the Soul Brother” o “ The Main Ingredient”, lavorando poi con tutti i migliori come ad esempio i Run Dmc. Uno degli ultimi lavori importanti è stato il completare l’album “Still shining” di Jay Dilla, su richiesta dello stesso pochi giorni prima della sua prematura scomparsa.
in copertina Pete Rock cd in allegato Lefty & Tormento “Nessuna eccezione” www.noescape.it B.M. Records 2011 editrice Urruso Publishing srl 10026 Pont Saint Martin (AO) www.urrusopublishing.com gestione editoriale Sedit sc - www.mediasedit.it direttore editoriale Calogero Urruso urruso@wegotflava.com direttore responsabile Luciano Mantelli pubbliche relazioni Johnny Mastrocinque Tel. +39 338.9520927 mastrocinque@wegotflava.com grafica e pubblicità Michele Alberti adv@wegotflava.com redazione Tel. +39 0125.344231 Fax +39 02.91390360 www.wegotflava.com info@wegotflava.com ufficio stampa Unda Office Tel. +39 011.23416793 info@undaoffice.com official partner Hip Hop Tv (solo su SKY canale 720) www.hiphoptv.it
stampa Rds Webprinting Srl Arcore (MB) pubblicazione trimestrale Reg.Trib. di Aosta in corso di registrazione hanno collaborato a questo numero: Antonio Carofalo Carmen Sorbara Cecilia Anglisani Federico Chiozzi Francesco Cellamaro Francesco Costanzo Giuseppe Lamberto Joanna Bendhin Marta Montellina Massimo Biraglia Mauro Vallotti Michele Cavagna Mirko Filice Monica Costa Paola Zica Paolo Ortolan Salvatore Calandra Théo Sanchez Thomas Leroy Wikipedia distribuzione nazionale edicole Parrini S.p.a. - Roma il prossimo numero in edicola a gennaio 2012 per info: www.wegotflava.com
è una rivista Sedit del gruppo
urrusopublishing.com
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rAP DAL VIVO LIVE rEPOrT
ph. Mauro Vallotti (C.d.M. Studio)
LA PARTE PIÙ VERA E dIVERTENTE dELL’hIP hOP
Sono stati sui palchi di B.M.Records artisti internazionali come: MastaAce, Edo G, Acrobatik, Dilated Peoples, Marco Polo, RusteeJux, Torae, Donald D, El De Sensei... tutte persone che attraverso i loro testi e le loro produzioni hanno espresso al 100% quel Flava che unisce chi promuove questo tipo di eventi e il pubblico.
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e c’è un posto dove la musica viene vissuta realmente, quello è l’evento dal vivo. Quello a cui, quando eravamo tutti teenagers, andavi sperando di stare a 2 metri dal palco con l’illusione ottica che il tuo mito nel salutare il pubblico lo stesse facendo davvero a te. Quello per cui facevi km e km per arrivarci...in qualsiasi modo. Ora gli eventi si ripetono con una frequenza mensile, un po’ dappertutto e sembra che il vero scopo sia quello di fare una foto da postare immediatamente nel tuo social forum preferito con il cellulare , perdendo spesso lo spirito dell’esperienza “live”. Per questo motivo ci siamo voluti dedicare in questi anni a eventi che esaltassero questo spirito, lo stare insieme, condividere con gli altri. La scorsa stagione è stata realizzata da Revolutionary Clothing e l’associazione Artefatti in collaborazione con B.M. Records.
MastaAce, Edo G, Acrobatik, Dilated Peoples, Marco Polo, RusteeJux, Torae, Donald D, El De Sensei degli Artifacts... Tutte persone che attraverso i loro testi e le loro produzioni hanno espresso al 100% quel Flava che unisce chi promuove questo tipo di eventi e il pubblico. Quando ci è stato chiesto, abbiamo aiutato a promuovere anche altri eventi nel corso di questi anni, eventi che riguardavano Afrika Bambaataa, Krs One, Chip Fu dei Fushnikens... Per dimostrare che, quando ci sono eventi che non organizziamo noi direttamente, diamo il nostro contributo per divulgarli. In queste pagine ci sono alcune foto di questi eventi, un modo per mostrarvi quanto fatto, ma impossibile da capire se a questi eventi non partecipi...
El Da Sensei: Io mi sento e sono Hip Hop, se io performo, tu sei ad un live Hip Hop! Tutto quà!
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“STAI EASY NON TI PREOCCUPARE, C’è fUORI UN NUOVO GIOrNO CHE TI ASPETTA, CALMA E SANGuE FrEDDO CHI VuOL TrOPPO BruCIA IN FrETTA, NON FArTI INGANNArE DALLA TELE I VErI rICONOSCONO I VErI E COME PuOI VEDErE, CON IL MIO rACCONTO INFrANGO MurI DI MArMO, IL TEMPO INCALZA E NON rIESCO A STArE CALMO, DI FrONTE A MILLE PrOBLEMI CHE SI ACCALCANO, DALLA rEALTÀ MI STACCANO, SPACCANO fINO A PORTARMI SUL L’ORLO E ANChE SE SEMBrA CHE CrOLLO TENGO IL TuTTO SOTTO CONTrOLLO”
Brano: Stai tranquillo Album: Stai tranquillo Ep (2006) Lyrics: Deal
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Anche la scelta degli artisti da proporre sul palco è sempre stata volta a coinvolgere persone che in primis amavano la musica, il rap e spesso hanno saputo anche divulgare del “sano” Hip Hop. Sono stati sui palchi di B.M. Records artisti internazionali come:
DJ Babu: “Sul palco puoi sentire l’energia tridimensionale!”
ph. Akire 4 PDZ
Raka: “Dio ci benedice ogni data, so che il palco è il posto migliore dove si possa essere e io rendo grazie per questo”
“UN TALE SI SVEGLIA OGNI MATTINA E OGNI MATTINA è VIVERE, SI GuArDA NELLO SPECCHIO MA NON SA PIÙ rIDErE, C’è ChI NASCE fIGLIO dI PUTTANA, ChI CI dIVENTA, PEr CHI LA VITA PArTE A 60, PEr CHI FINISCE A 30, PENSA ATTENTAMENTE MENTrE GuArDA INTOrNO, VIE NEL MEZZO MAI IN ALTO, MAI IN FONDO, IN fONdO VIVERE è CAPIRE CIÒ ChE RACCOGLI, CHI NON FA MOSSE Pur DI NON FArE SBAGLI, CHI SE LA SCOPA A BESTIA PEr DIMOSTrArE A SE SETSSO, ChI L’hA SCORdATA IN CAMBIO dEL SUCCESSO”
Brano: Vita Album: Scienza doppia H (1999) Lyrics: Danno (Colle der fomento)
DANNO KIAVE
Marco Polo: “Era la prima volta per me in Italia, avendo i genitori italiani, ho apprezzato ancora di più di aver suonato per quelle che sono in un certo senso le mie radici, per questo dico che è stato uno dei migliori live del nostro tour!”
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LIVE rEPOrT
Edo G: “Non so se l’ Hip Hop sia morto, vivo o rinato... Quando vengo in posti come l’Italia e vedo che quello che fa muovere le teste è la stessa cosa che le fa muovere dall’altra parte del mondo ringrazio sempre di avere la fortuna di esserne testimone!”
Masta Ace: “In questi anni ho visto le generazioni evolversi ed involversi, per poi ritornare sempre dal punto di partenza, cioè quello live, la vera soddisfazione di fare musica è quando sali sul palco anche davanti a poche decine di persone, perchè tu sei li per loro e loro sono li per te!”
ph. Andrea Barchi
“FOrSE Tu NON SAI, MA TuO NONNO COMBATTEVA LA FAME, LAVOrAVA GIOrNO E NOTTE PEr POrTArE A CASA IL PANE, TuO PADrE ErA uN BAMBINO IL VOLTO, SPOrCO DI TErrA NEGLI OCChI L’INNOCENZA ERA APPENA IL dOPOGUERRA, uNA CHITArrA CHE SuONAVA, LA rADIO SEMPrE ACCESSA uNA LuCE SOFFuSA LA CASA ILLuMINAVA, PrOFONDO SuD, ANNI E ANNI Or SONO, IN CAMPAGNA A LAVOrArE IN CHIESA A CHIEDErE PErDONO...”
Brano: Non scordare Album: Salviamo il salvabile (2002) Lyrics: Turi
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TurI
Acrobatik: “Se mi date un microfono, faccio il mio lavoro! Lo sentite?”
JuST DO IT 4 HIP HOP
ph. Marina Woo
Un evento nato dall’esigenza di riproporre in maniera genuina il modo di “fare” Hip Hop, dove gli elementi vengono riuniti per creare le condizioni più vicine al vero concetto di cultura. Un’occasione dove ognuno è stato libero di esprimersi, confrontarsi e rappresentare solo per il gusto e il piacere di farlo!
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bbiamo deciso di parlare di questa Jam perchè è stata speciale, nata senza pretese dalla mente di Lino Speranza e Matteo Bollini (Dj Dabol T ), erano anni che volevano fare una cosa di questo tipo e che fosse importante, sfruttando la voglia del comune di Legnano di riqualificare il sotto passo adiacente la piazza dove si è svolto l’evento. Tutte le persone coinvolte in due giorni hanno a propria volta coinvolto altri. Io, da primo testimone, ero da parte mia già contento di partecipare a una giornata come questa, in cui gli artisti presenti sono persone con cui da sempre ritengo di avere in comune una sana passione. Dopo esserci stato e aver avuto l’onore di poter dare un mio piccolo contributo, posso dire di sperare di poterci essere sempre, anche nelle prossime edizioni. Un evento memorabile “alla vecchia”, con esponenti e persone di diverse generazioni, unendo tutti gli elementi: writing, b.boying, djing con guest d’eccezione: Chip Fu (BK- USA) membro dei Fuschnickens. Però le mie parole possono essere riduttive, quindi abbiamo deciso di raccontarvi questo evento attraverso le parole di chi c’era che ha postato su la pagina Facebook dell’evento le proprie impressioni. Cercate “Just do it 4 Hip Hop” su Fb. Fra tanti messaggi in bacheca vi selezionano quello che per noi è stato più significativo, scritto spontaneamente Dj Skizo sul suo profilo:
“SE GIÀ PrIMA ErA TrAGICA OrA SFIOrA IL DrAMMA Ed è GAMMA CROMATICA ChE OSCURA OGNI PROGRAMMA, E SE L’ARIA SI INfIAMMA SONO NESSI d’AMIANTO, uN OCCHIO CHE SI APPANNA ANCHE SE ANCOrA NON HA PIANTO, Ed è UN VETRO INfRANTO IN CUI GUARdI ATTRAVERSO, IMPrONTE SuL CEMENTO ANCHE SE FAI IL PErCOrSO INVErSO, E A ChI SI è PERSO LE OCCASIONI PIÙ NITIdE, STASI SuLLE FrASI VErSO BASI PIÙ SOLIDE, MA SIAMO ALLE SOLITE E QuALCOSA Ë POCO CHIArO COME NATO PER RAPPARE AdESSO è UN PSEUdO METALLARO...”
Brano: uno Album: Karma (2009) Lyrics: Kaos
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“UNA NOTTE CHE RICORDERÒ... Arrivo nella piazza, sono le 8, c’è un piccolo cerchio di b.boys, un linoleum e un dj sono in strada e dopo tanto tempo sento un odore che non sentivo da tempo, capisco che è la serata giusta... decido già che scriverò due righe su questa mia sensazione, conosco questo odore benissimo... salgo sul palco e inizio a sistemarmi... in poco tempo sono pronto e voglio “brekkare” i dischi per chi balla. Sento ancora di più l’energia, è come entrare in Yard, certe notti sembrano elettriche altre no... ricordo all’improvviso che io sono nato per questa cosa e non per altro, io sono nato in strada e voglio rimanerci tutta la vita con questo odore! Nessuna battle, nessun palazzetto, nessuna intervista, nessun fan ha questo odore che sento, questo è il mio odore, quello con cui son cresciuto. Son sul palco di li a poco con Esa e Torme e lo spettacolo scivola via perchè so di essere parte di una roba grossa, molto piu grossa di me a cui devo per sempre rispetto. Sale Chip Fu e in una lezione di edutainement spiega a tutti il senso di Peace, Unity, Love and Havin Fun, prende la gente e la fa muovere senza vergogna e consci di essere venuti in un luogo senza un interesse proprio ma comune, senza ambizioni se non quelle di regalare agli altri il proprio sapere... io ti faccio vedere, ora è il tuo turno... è tutto così semplice e facile da dimenticare se ti allontani dalle verità. Come - alla vecchia - salgo di nuovo sul palco e mi demolisco di scratches, e io so cosa vuole dire parlare coi piatti e non suonare... Quello che ho fatto, l’ho fatto per gli altri... ecco perché sono così contento! Mi sveglio il giorno dopo ancora più contento e scrivo una canzone per ringraziare tutti di questa notte che ho passato in mezzo a gente seria e dove anche il più scarso mi ha fatto star bene. Oggi ho un pezzo in più che pensavo di avere perso. Io sono nato per queste cose e me le tengo strette. Grazie. Dj Skizo 1984 per sempre... Thank you for the sunshine, thank you for the love you brought my way!”
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EXTrABEATKING INTErVISTA
di Johnny Mastrocinque
INCONTrIAMO CHIP Fu, EX MEMBrO DEI Fu-SHNIKENS
Chip Fu (Roderick Roachford) è stato membro assieme a Moc Fu (Joe Jones), and Poc Fu (Lennox Maturine) del gruppo Fu-Shnikens, la formazione Rap che, con Das Efx, Leader of New School, implementò la tecnica di “Rappin’ extra beat”, pionieri e precursori di tutto un filone ancora oggi utilizzato e sviluppato da artisti quali Twista, Bone Thugs &Harmony, Busta Rhymes, Mistikal... Chip Fu insieme ai Fu-Shnikens diede alla luce classici come “La Schmoove”, “True Fu-Schnick”, “Breakdown”. Ora si ripropone da solista dopo partecipazioni e camei in numerosi produzioni, come ad esempio “Ready for the War” di Pete Rock in “N.Y. Finest”. Questo è quello che ci ha raccontato... Lo show tenutosi al “Just Do It 4 Hip Hop”, non è stato la tua prima volta in Italia, puoi dirci quando sei venuto la prima volta? La prima volta venni nel 1992 col mio gruppo Fu-Shnikens e Shaquille Oneal (ci fu una collaborazione in una traccia dal titolo “What’s up Doc?!” dove fu campionato Bugs Bunny nel suo celebre intercalare, che in Italia viene tradotto in “cosa succede amico?!”). Ma questa è la prima volta che vengo come artista solista, tra l’altro è stato un grande live che mi ha emozionato. Ha emozionato anche noi! Sei stato immenso, ma in questi anni cosa è successo ai Fu-Shnikens? Il gruppo nel tempo ebbe dei problemi con l’etichetta (Jive Records) e abbiamo anche avuto divergenze creative, così abbiamo deciso di separarci. Ma questo non mi ha fermato e ho continuato a fare musica perché ho ancora molto da dire, sia mettendo le rime nel rap che facendo canzoni Raggae. Ho un sacco di musica da tirare fuori. Gli italiani hanno apprezzato la mescolanza di tunes Reggae con il rappin’, come ad esempio la traccia con Pete Rock! Questo tipo di song è un’anticipazione dello stile che userai nel tuo nuovo lavoro da solista? Il mio album sarà sia Reggae che Hip Hop, ci ho messo una ricerca del flow più da fuori di testa che potete immaginare, delle idee per le tracce Reggae che siano il più innovative possibile, credetemi farà felice il pubblico.
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“SIAMO PrODOTTI IN SErIE COME rOBOTS, PErSI IN uN CODICE dI BAdGE STAMPATI SULLA TESSERA MAGNETICA dELL’ENTOUrAGE, DATA DI SCADENZA I NOSTrI SFOrZI IN FOrZE PEr IL MANDATO DOPO IN FOrSE E SONO CAZZI NOSTrI, TASTA E TESTA LA SOLIDITÀ DI uN GuErrIErO CHE NON CrEDE NELLA GuErrA PrODuTTIVITÀ, PrONTI A uN ALTrO GIOrNO, uN ALTrO TEST, QUESTO è QUELLO ChE CI OffRE IL PROdUTTIVO NORd EST COME rOBOTS, SuL TAVOLO DECIDONO LE TATTICHE, NOI SIAMO LE PEDINE E I PArCO GIOCHI SON LE FABBrICHE...”
Brano: robots Album: robots (2006) Lyrics: Giuann Shadai
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A cena parlammo dell’approccio dei giovani di oggi con la musica che fu creata e divulgata un paio di decenni fa e hai usato tuo figlio come esempio della mentalità dei giorni nostri! Che cosa ti disse, soprattutto in riferimento alla tua musica? Mio figlio dice sempre che posso raggiungere le generazioni più giovani con la
MA COS’ è STA
Chip Fu: “Se le nuove generazioni non lo sanno, glielo racconto io, glielo dimostro nel solo modo che so, dal vivo! mia musica, disse che potrei essere un collegamento tra le generazioni, mi disse che nella sua scuola un giorno suonarono “Love Me Sensi”, e questo pezzo piaceva e faceva muovere i suoi compagni di scuola, fu molto orgoglioso. Il messaggio nascosto della musica è trasmettere, soprattutto passare lo spirito da una generazione a un’ altra generazione? Sì certo, quello che sentiamo nella nostra musica non è capito dai giovani e per lo stesso motivo noi non capiamo la loro musica, ma posso dire che in questo punto della mia vita sono diventato un Mc bilanciato e posso relazionarmi con i giovani. Penso anche che quando parli lo stesso linguaggio la gente possa “percepire” il messaggio, il feeling che sai trasmettere. Ti abbiamo visto e sentito su you tube in splendida forma nel pezzo “Mc Squared”, ma ci sono commenti che ti accusano di copiare Busta Rhymes: questo perché non sanno che sei stato tu il primo a farlo. Come ti senti quando leggi commenti simili? A volte mi fanno divertire perché non sanno che sono stato io uno degli ideatori di questo stile, ma quando uscirò con il mio album molti andranno a cercare informazioni su di me e capiranno quanto i nostri lavori abbiano influenzato molti altri artisti: sono sicuro che questo accadrà con l’uscita del mio nuovo album. Chi hai coinvolto in questo nuovo lavoro? Posso dirti i produttori: Ali Shaeed, Black Milk, The Are, IllMind, Vitamin D, Phantom of the Beats, Quasimodo e S1.
GOLDEN AGE?
Le parole sono importanti, citando Nanni Moretti, non si contano le volte che negli ultimi 10 anni ed anche in questo stesso magazine viene messo in mezzo il termine “Golden Age”. Quindi facciamo prima di tutto chiarezza: la “Golden Age” italiana non corrisponde con quella americana. Il decennio che va dal ‘90 al 2001, che ha visto fiorire e vendere molti dischi, ma sopratutto produrre albums con una certa attitudine, arriva esattamente 10\15 anni dopo il periodo della “Golden Age” americana. Mentre noi vivevamo quell’era temporale, l’America viveva quella che krs One, nel suo libro “Gospel of Hip Hop”, definisce la “Diamond Age”. Contrariamente alla percezione che la parola “Golden” può suggerire, sta a riferirsi proprio al picco creativo nella musica che proponeva l‘Hip Hop. Molti dei protagonisti delle rispettive scene, hanno avuto quelle idee che poi hanno suggestionato il modo di produrre negli altri generi musicali che vanno dal Rock alla Pop Music... Mentre da noi arrivavano i risultati di esperimenti di cross-over come gli Urban Dance Squad, in America erano già oltre. Questo accade ogni ciclo di circa 5 anni, cioè le innovazioni che vengono implementate nelle produzioni Rap o più comunemente nell’Hip Hop vanno a confluire nelle produzioni della musica globale, rappresentando proprio l’Hip Hop il primo e vero esempio di inglobamento di altre caratteristiche musicali e attitudinali di altre culture e linguaggi, facendole poi proprie e rinnovandole. Quindi finché chi fa la cronaca di ciò che accede in Italia non prenderà atto delle definizioni e di ciò che è accaduto e accade, mettetevi l’anima in pace, continuerete a leggere frasi introduttive negli articoli con la dicitura: “...ora che finalmente le majors si avvicinano al genere, l’Hip Hop in Italia vive il suo momento di splendore....” e possiamo fare un elenco lunghissimo di articoli e interviste che iniziano con queste parole... Se devo dare un parere personale, la vera “Golden Age “mondiale è adesso. Tramite una connessione adsl sappiamo e facciamo tutto in tempo reale, non esistono più cicli ma solo un presente in continua evoluzione...
E Pete Rock? Certo, stiamo lavorando ancora alla traccia perché ho prodotto molta musica e stiamo cercando di capire che approccio prendere per il pezzo dell’album! Sto cercando di lavorare molto perché vorrei tirar fuori nuovi lavori ogni anno. Tornando alle tue performances dal vivo, cosa ne pensi dei rapper odierni, che assomigliano di più a delle popstars che a Mc’s o comunque a un intrattenitore\artista? Penso che troppi ormai lo fanno solo per prendersi i soldi senza guadagnarsi il giusto valore, penso che bisogna valorizzare i soldi che la gente spende, soprattutto se lo fanno per un tuo show, io amo condividere lo show con il pubblico, dare tutto me stesso, scendere in mezzo alle persone per esempio. Quali saranno le canzoni che anticiperanno l’uscita? Ci sono alcune canzoni che vorrei far girare prima dell’album... come “I get bizzy” , “Like us “, “Cold hearted” e “Space ship”... Sono impaziente di farvele sentire!
“PrIMA CHE TuTTO SE NE ANDASSE A PuTTANE, AVEVAMO LE IDEE CHIArE COME IL MArE, DOVE LE ACQuE rESTANO BASSE, MA TuTTO CAMBIA E rIMANE POCO DA FArE, PENSI CHE LA CArITÀ MI BASTI, ChE VOGLIA USARE LA SALIVA d’ALTRI PER GIRARE PAGINA, NAH IO NON TIrO LA CINGHIA TIrO I SASSI, E GIurO MIrO COSÌ IN ALTO CHE ANCHE IL CIELO SANGuINA, IO SONO ANNI ChE NON MI GOdO UN SABATO è IL GIORNO IN CuI PASSA IL BOIA DEI MIEI CrEDITOrI E QuANDO TE LO TrOVI SOTTO CASA PAGALO, ALTRIMENTI è COME LA VITA, PrIMA O POI MuOrI...”
Brano: In alcune zone del mondo Album: Di Vizi di Forma Virtù (2008) Lyrics: dargen d’Amico
DArGEN
KIAVE
Come facciamo a rintracciare informazioni su di te? Il lavoro sarà fuori a fine anno, nel frattempo potete trovarmi su Twitter e facebook @ Chip Fu e il sito www.chipfu.com sarà presto online.
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TurN IT uP! BEAT TAPES
di Francesco Costanzo
LA NuOVA FrONTIErA MuSICALE NON HA rEGOLE...
In un periodo in cui la musica è ovunque, in grosse quantità e in qualsiasi momento della giornata, con il web intasato di artisti e finti artisti, di musica di ogni genere e di ogni dove, ci si ritrova, forse poche volte, di fronte a sonorità davvero interessanti... Quando ci si accorge che dietro a un suono c’è una storia o quantomeno un background musicale, si percepisce una grande voglia di evoluzione...
FLYING LOTuS
Q
uello di cui vi parleremo in questo articolo non riguarda un preciso genere o sottogenere musicale, ma più che altro un nuovo modo di affrontare, vedere e percepire il suono Hip Hop da qualche anno a questa parte... È un argomento che ultimamente ci affascina parecchio e che genera vere e proprie discussioni, fra schiere di appassionati e non, quindi non abbiamo potuto fare a meno di parlarne. Non è facile spiegare un suono che ancora non ha invaso il main-stream della scena mondiale. Questo sound sta pian piano emergendo dal mondo underground, invadendo sia le maggiori metropoli del pianeta che il web, per mezzo di siti come Bandcamp.com, soundcloud.com e blog di migliaia di internauti. Sonorità e influenze che vanno da echi di musica anni ‘80, passando dal Jazz eclettico fino a Raga indiani e
Steven Ellison in arte Flying Lotus, spesso definito “FlyLo” dai fans e dalla critica, è il produttore e musicista di genere elettronico-sperimentale per eccellenza. Nato in California il 7 ottobre 1983, si è distinto dal resto per aver portato innovazione nel panorama musicale e nel genere Hip Hop negli ultimi anni. Dopo il suo primo Ep di debutto “Reset”, nel 2007, diventa uno degli artisti chiave del marchio Warp Records. e nel 2008 pubblica il secondo lavoro intitolato “Los Angeles”. Nel 2010 vince il “10° Annual Independent Music Awards” nella categoria elettronica con l’album “Cosmogramma” e nel gennaio 2011 viene premiato per il video “MmmHmm”. Il suo suono è fatto di ricerca ed innovazione e lo vedremo a fianco ad Erykah Badu per il suo prossimo album. www.flying-lotus.com
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ELECrTIC WIrE HuSTLE
Funk Losangelino, batterie grasse e sincopate su break’s e synth instabili e traballanti: questo è il sound che ha coinvolto molti producers e beatmakers in tutto il mondo. Arrivano quasi tutti da una cultura musicale Hip Hop e alcuni dall’elettronica (specialmente dal dub step). Stravolgono campioni, modulano synth e riescono sempre a far suonare il tutto in modo futuristico, deep e, a volte, anche un po’ più classico, come piace a noi! Maestri come Jay Dilla e Ras G insieme a gente come Prefuse73 o Madlib sono stati tra i primi nella prima metà del 2000 a educarci a questo tipo di sound e a gettare le basi per quello che ora è un vero e proprio fenomeno musicale, che nasce in tutto il mondo ma soprattutto diffuso negli Stati Uniti e nel Regno Unito!
BEAT TAPES MADE IN ITALY
ARTISTI: BRENK & FID MELLA ALBUM: HI-HAT CLUB Vol. 4 - CHOP SHOP (2010) info su hi-hatclub.bandcamp.com
ARTISTA: AD BOURKE ALBUM: MIRAGE (2010)
ARTISTA: BIG JOE ALBUM: ASTRONAUTA EP (2011)
info su soundcloud.com/adbourke
info su www.gotaste.it
ELAQuENT
ONrA
Elaquent è un talentuoso ed interessante beatmaker di Toronto, Canada. Appassionato di films di Batman, Dragonball e Kung Fu, conosciuto per i suoi numerosi beat tapes di strumentali, tra cui “Freebies”, “The Midnight After”, “In Colour Vol. 2”, “Persona”, “Oldies”, che spaziano di varie influenze: Elettronico, Groovy, Hip Hop, Jazz, Smooth, Soulful... Definito l’artista “Wonky” per eccellenza! elaquent.bandcamp.com
MOHAWKE
Un mood che sta crescendo e sta prendendo sempre più spazio in locali, festivals e jam sessions, mettendo d’accordo estimatori di vari generi grazie a concerti e live set che spaziano al di fuori del canonico giro Hip Hop. L’utilizzo di tastiere e campionatori suonati dal vivo crea performances davvero uniche andando dalla pura e “semplice” improvvisazione fino ai lavori ufficiali! Ovviamente anche nel nostro bel paese troviamo artisti che hanno intrapreso questo “viaggio” e che rappresentano al meglio questo sound. Gente come Fid Mella e Brenk (precisamente dall’Austria) con il loro “Hit-Hat Club Vol.4 Chop Shop” o dalla capitale Ad Bourke con “Mirage”, oppure il palermitano
ARTISTA: BIGA ALBUM: ONLY 4 THE BAMBINE (2011)
ARTISTA: MR. FRANK ALBUM: GREYBEATS (2011)
info su overknights.bandcamp.com
info su mrfrank.bandcamp.com
ARTISTI: IRHU, GSQ & BONBOOZE ALBUM: AWAKE BEATS (2010) info su soundcloud.com/awake-beats
Big Joe con l’ep “Astronauta” e Biga di Firenze con “Only 4 the Bambine” (entrambi i lavori sono sia strumentali che non), poi troviamo da Torino Mr. Frank con l’ep “GreyBeats”, vi segnaliamo il team di producers tra Otranto, Firenze e Londra con “Awake Beats Vol.1”, Shablo & Boghe con “Sinapsi Vol.1”,
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TOKIMONSTA
DIBIA$E HuDSON
Artisti da qualsiasi parte del mondo interpretano ed evolvono questo suono a modo loro, per citarne alcuni: Flying Lotus, i Sa-Ra, Elaquent, Georgia Anne Muldrow, Eric Lau, Hudson Mohawke, Onra, Tokimonsta, Dibia$e, Quetzal, gli Electric Wire Hustle e molti altri ancora...
Arnaud Bernard, in arte Onra, è un beatmaker di origine vietnamita con sede a Parigi. Nel 2006, con il suo amico Al Quetz, pubblica il suo primo album “A HipHop Tribute to Music Soul”, seguito, nel 2007, dal progetto “The Big Payback” su etichetta giapponese Circulations. Varie sono le sue influenze: dall’Hip Hop futuristico al Jazzy Broken Beats. Nel 2006 andò in Vietnam, dove risiedono i suoi nonni, e tornò con talmente tanto materiale da cui campionare, che preparò il suo album più acclamato, “The Anthem”, scelto come reclame della Coca-Cola alle Olimpiadi di Pechino. Nel 2009 pubblica “1.0.8”, ispirato dalla musica di Bollywood, eletto come album della settimana da molti negozi di dischi di tutta Europa. Nel 2010 esce il suo ultimo LP “Long Distance” per l’etichetta All City. L’album contiene tracce con Oliver DaySoul, il collega francese Walter Mecca e la T3 degli Slum Village. soundcloud.com/onra
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anche Dj Skizo con i suoi appuntamenti strumentali dal nome “X-Cape” e lo stesso Esa El Prez, sotto il nome di “Capitan Futuro”, con le sue innumerevoli produzioni, insieme a molti altri contribuiscono all’esportazione di questo gusto musicale. Abbiamo preferito farvi una panoramica generale su questo movimento, senza scendere nel dettaglio, senza farvi un possibile elenco di quelli che possono essere i generi che abbracciano questo particolare modo di affrontare la musica, perché crediamo che quando la musica arriva al cuore e fa star bene tutto il resto è superfluo. Buon ascolto!
ARTISTI: SHABLO & BOGHE ALBUM: SINAPSI VOL.1 (2010) info su soundcloud.com/shablo
ARTISTA: SKIZO ALBUM: LAST MINUTE XCAPE (2011) info su soundcloud.com/alienskizo
ARTISTA: CAPITAN FUTURO A.K.A. ESA ALBUM: FAT ROCKET (2011) info su captainfuturo.bandcamp.com
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SPACE ODYSSEY MOVEMENT
uN VIAGGIO VErSO MONDI SCONOSCIuTI Space Odyssey è un viaggio verso altri panorami, verso mondi sconosciuti e immaginari, ma allo stesso tempo è un viaggio in me stesso, in quello che sono, “io” , Nose, nella maniera più sincera e pura possibile. Buon viaggio...
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ndrea “Nose” Barchi, classe 1989 (MC / Fotografo). Iniziato il suo percorso musicale concentrandosi sul freestyle, partecipando a numerose serate e battle, ottenendo anche buoni piaz- zamenti, fino a vincere le semifinali del Piemonte del Tecniche Perfette nel 2006 e successivamente nel 2009. È sempre stato ispirato dall’arte in generale, in particolare dalla poesia e dalla fotografia, parti integranti della sua espressione artistica. In particolare per ciò che concerne la fotografia, sta seguendo e documentando attivamente i Blue Oxgn, gruppo composto da Aleaka Triple e Kae, nella creazione del loro disco “Bus Encounter”. Insieme ad Aleaka e Triple, lavoreranno a diversi progetti, cercando anche di dare vita a un collettivo di artisti che possa unire un po’ di realtà giovani provenienti da tutta la penisola. Il suo primo e vero progetto musicale è stato Space Odyssey, creato nell’arco del 2010, uscito in free download il 15 febbraio 2011 per BM Records. L’artista ci parla del suo progetto: “Non ho fatto uscire nulla prima, sia perché non ne sentivo la necessità artistica, sia perché ho preferito prima studiare e sviluppare le mie capacità in modo da uscire con qualcosa che mi rappresentasse a pieno e avesse un’identità propria, solida e concreta. Space Odyssey è nato perché, in un momento della mia vita in cui molte cose non andavano, ho avuto la necessità di andare via da tutto e tutti, e non potendolo fare fisicamente, la musica e l’arte mi hanno permesso di evadere. Questo concetto di “distacco” è stato espresso sia sul lato musicale che nella scrittura. Musicalmente serviva qualcosa di diverso da ciò che si sentiva nel panorama musicale della penisola, e che allo stesso tempo desse davvero la sensazione di percepire suoni provenienti dallo spazio. Se si vuole parlare di “genere” si può
NOSE
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dire che il filone che ho seguito è quello del Wonky Beatz, un sorta di ramo musicale derivante dall’ Hip Hop con forti influenze elettroniche, e milioni di sfumature diverse, ma sempre con quel retrogusto Detroit introdotto già negli anni 90 da J.Dilla*. Gli esponenti del genere sono molti, e i primi nomi che saltano in mente sono sicuramente Flying Lotus, Teebs, Dibia$e, Samyiam, Hudson Mohawke, e moltissimi altri più o meno conosciuti. Questo tipo di musicalità in Italia è conosciuto da pochi, e pochissimi sono i produttori che si cimentano in queste nuove esplorazioni. Non conoscevo nessuno, infatti, che avrebbe potuto produrre ciò di cui avevo bisogno. Così mi sono appoggiato ai beats di Vlooper, un produttore canadese scoperto su myspace, che ha all’attivo 5 album strumentali, tutti in free download dalla sua pagina www.myspace.com/veggielooper. Lo ascoltavo già da un po’ e avrei sempre voluto scrivere qualcosa sui suoi beats, anche solo per puro piacere. Poi quando ho iniziato a elaborare un’idea concreta, dopo averlo contattato e aver avuto il suo permesso, ho iniziato a selezionare beats che avrebbero potuto fare da giusta colonna sonora per quel momento della mia vita. Ho preso 2 beats da ogni tape, e man mano che andavo avanti con il lavoro, il tutto iniziava ad avere un percorso ben preciso, lineare, quasi come un film divisibile in capitoli (anche per questo il titolo è un chiaro riferimento al capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick “2001: a Space Odyssey”). Per quanto riguarda la scrittura, anche questa doveva cambiare, essere il più possibile lontana dalla realtà, pur parlando di cose assolutamente concrete. Ho quindi sviluppato una scrittura astratta, non diretta, forse addirittura criptica e a tratti difficilmente comprensibile (lo ammetto), fortemente influenzata dalla poesia decadente e dalla poesia moderna, che punta a descrivere emozioni, sensazioni e fatti, in modo visionario, o utilizzando punti di vista inconsueti,
abbandonandosi talvolta al puro flusso di coscienza. Il mio modo di scrivere è stato molto apprezzato dallo scrittore Marco Borroni, autore di diversi volumi incentrati sui parallelismi tra Rap, Slam Poetry e poesia moderna tra cui “incastRIMEtrici vol.2”, con il quale mantengo uno stretto rapporto di amicizia, e che mi ha permesso di confrontarmi in svariate occasioni con alcuni rappresentati dell’attuale scena della poesia moderna italiana. Con lui ho partecipato a una presentazione di “incastRIMEtrici vol.2” presso lo IULM di Milano, dove ho potuto recitare alcuni testi di Space Odyssey, senza una base musicale, di fronte a professori e studenti, e poi presso il Teatro Filodrammatci di Milano, durante l’evento “Rap Poetry Slam”, dove ho condiviso il palco con alcuni tra i massimi poeti della penisola. L’ispirazione numero uno durante la stesura del disco è arrivata sicuramente dai lavori più recenti del palermitano Mad Buddy, che ha sviluppato una scrittura a mio avviso “avanguardistica”. I nomi da citare, come ispirazione generale, sarebbero tantissimi, e vanno dal’ Hip Hop più sperimentale e underground, ai grandi nomi del Mainstream americano. Dai Gangstarr, Nas, Jay Z, e più in generale la scena New Yorkese (e non solo) della Golden Age, per poi passare a Lupe Fiasco, Jay Electronica*, Cage, Elzhi*, Kanye West, o anche Lil Wayne, Rick Ross, Drake, Kid Cudi, Wiz Khalifa, Curren$y e qualche nome del panorama Italiano, come tutto il team Go Taste, Maury B grande ispirazione da sempre, Unlimited Struggle ecc… anche qui la lista è davvero infinita e si aggiorna costantemente.
“Ho sviluppato una scrittura astratta, non diretta, forse addirittura criptica e a tratti difficilmente comprensibile, fortemente influenzata dalla poesia decadente e dalla poesia moderna, che punta a descrivere emozioni, sensazioni e fatti, in modo visionario...” Il disco inizia con un’introduzione “Livello 0…Distacco” che si lega poi al finale “Livello 1…Contatto” 2 pezzi che sono un po’ come le virgolette che chiudono il discorso. Il legame tra i due brani è dato dal fatto che entrambi hanno lo stesso schema metrico per quanto riguarda le rime, e Livello 1 riprende, cambiandole, alcune frasi di Livello 0. Dopo l’Intro, la prima parte del disco descrive i “perché” della necessità di fuggire, quindi si può dire che il viaggio non è ancora iniziato ma siamo ancora sulla terra. “Everyday’s Rhythm” affronta l’argomento del lavoro, della società, della ripetitività delle giornate, e “Bu.Io” è un testo molto personale, (da qui la scelta di scriverlo Bu.”Io”) colmo di pensieri, sensazioni, che si possono provare e sentire di notte nell’oscurità della propria stanza. La traccia seguente introduce l’inizio del viaggio nello spazio con “Add.Io” (legata a Bu.Io non solo per il modo in cui è scritto il titolo ma perché l’ultima parola nel testo di Bu.Io è appunto “addio”), nella prima strofa le sensazioni di un metaforico astronauta che aspetta il decollo, nella seconda strofa il conto alla rovescia, e nella terza il momento in cui si oltrepassa l’atmosfera. Il pezzo successivo è “Mio Dio…è pieno di stelle” ed è qui che il vero viaggio inizia. La frase è presa dal Libro di Arthur C. Clarke “2001: a Space Odyssey” a cui Kubrick si è ispirato per il film, ed è l’ultima frase che il protagonista dice prima di perdersi nello spazio tempo. Nel film di Kubrick, tale viaggio viene mostrato chiaramente, ed è proprio pensando a quelle scene che preso dal flusso di coscienza ho scritto il testo. Dopo arriva “Venite…” un pezzo tipicamente “da live” dove viene descritto il rapporto tra chi sta sul palco e chi sotto, sempre con metafore e riferimenti spaziali. Il pezzo che chiude il capitolo è “Airglow, Eyes Low” dove mi immagino sopra un’ astronave che fluttua nel vuoto, in compagnia di “certe sostanze”, che guidano la mente verso dimensioni mistiche. “Cadendo dalle stelle” apre l’ultimo capitolo. In questo pezzo l’astronave con cui sto metaforicamente viaggiando e fluttuando tra le stelle, inizia a precipitare, e quindi potrò solo distruggermi con lei, o atterrare su un nuovo pianeta. “Giorno 0” è l’inizio di qualcosa di nuovo. Dopo l’atterraggio di fortuna su un nuovo pianeta, posso ricominciare da capo, lasciandomi tutto quanto alle spalle.
ARTISTA: NOSE ALBUM: SPACE ODYSSEY (2011)
Prodotto da Back Movement Records in free download su www.bmrecords.eu Contatti: nose@bmrecords.eu
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J.Dilla
James Dewitt Yancey, meglio conosciuto come J Dilla, o anche come J.D. o Jay Dee (Detroit, 7 febbraio 1974 - Los Angeles, 10 febbraio 2006). Mancato per una grave forma di Lupus. È stato un rapper, produttore discografico, considerato tra i più innovativi ed importanti del panorama statunitense e mondiale. Nato da una famiglia con grandi propensioni musicali, a soli 2 anni inizia a collezionare 45 giri e a cantare sui dischi del padre. Crescendo sviluppa una forte passione per la cultura Hip Hop. Timido e taciturno, trascorre la sua infanzia cominciando a produrre le sue prime strumentali con un’attrezzatura minimale, centro di tutto un registratore a cassette. A 18 anni si avvicina per la prima volta all’Akai MPC, campionatore che diventerà suo simbolo. Le sue produzioni compaiono sugli albums più venduti e riusciti degli ultimi anni. Collabora con artisti importanti quali: The Pharcyde, A Tribe Called Quest, Busta Rhymes, De la Soul, Raphael Saadiq, D’Angelo, Michael e Janet Jackson, The Roots, Common, Madlib, Slum Village (suo gruppo di punta) e molti altri... www.j-dilla.com
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Jay Electronica
Jay Electronica (vero nome Timothy Elpadaro Thedford) è un rapper statunitense cresciuto a New Orleans. All’età di 19 anni lascia la sua casa per proseguire la sua carriera musicale. Trova rifugio in città come Philadelphia, Baltimora, New York e Atlanta, ma a Detroit inizia ad ottenere un po’ di notorietà grazie alla collaborazione con J.Dilla. È stato uno degli artisti della “Bad Boy Records”, etichetta dell’imprenditore Sean “Diddy” Combs e nel 2010 diventa un membro ufficiale della “Roc Nation” di Jay-Z. Il suo stile musicale e la sua figura enigmatica, hanno portato un lento accumulo di interesse da parte dei media e di artisti e producers importanti quali: Just Blaze, 9th Wonder, Nas, Pharoahe Monch, David Bowie, Lupe Fiasco, Mos Def, Erykah Badu, con cui ha una figlia, nata il 1 febbraio del 2009. www.jay-electronica.com
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Elzhi
Elzhi debutta nel 2002 con il gruppo di Jay Dilla più rappresentativo di Detroit: Slum Village, nell’album d’esordio “Welcome 2 Detroit”. Ma solo dopo il progetto “Trinity, Deli, Detroit”, che vendette oltre 600.000 copie, egli entra ufficialmente negli S.V., divenuto uno dei più rispettati gruppi Hip Hop nel mondo. Dopo un decennio di esperienza, di registrazione in studio e anni di tours, Elzhi si focalizzata su sé stesso per raggiungere nuovi traguardi e nuovi successi come artista solista. Dopo il mixtape “The Leftovers” nel 2009, esce con un nuovo progetto chiamato “ELmatic”: un vero e proprio omaggio/elogio ad uno dei classici album Hip Hop di sempre: “Illmatic” di Nas. Il 1 novembre lo presenterà live con la sua band al rinomato BMRecords Party @ Hiroshima di Torino. Infos: bmrecords.eu www.elzhi.com
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IN LABOrATOrIO CrEATIVITÀ
ESA EL FuNK PrEZ IN PIENA ATTIVITÀ CrEATIVA Quando si parla di longevità e consistenza nell’Hip Hop italiano, non si può non citare Esa a.k.a El Presidente, a.k.a Dj Funk Prez, a.k.a El Crespo... Siamo stati nel suo “Laboratorio/studio” di Milano e siamo rimasti davvero colpiti dalla quantità di materiale in lavorazione e dall’aria creativa che si respira in ogni angolo...
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ondatore dei leggendari O.T.R. e Gente Guasta, ha portato l’arte del Rap, la cultura Hip Hop e la musica alternativa dai networks radiofonici, alla televisione e nei clubs e festival italiani e europei negli ultimi 20 anni... I dischi considerati pietre miliari sono ‘Dalla sede’ e ‘La grande truffa del rap’ che hanno venduto decine di migliaia di copie e tuttora vantano tantissime views sui portali di video e continuano ad avere vita grazie a internet e ai concerti. Le skills di Esa sono altissime in tutte le circostanze. Dalle rime ai freestyles, dalle ‘hit’ alle ‘bombe underground’, dalla produzione in studio ai dj sets, dal rap al funk, del reggae al jazz. Inoltre si distingue nell’ultimo decennio come designer e videomaker indipendente per la sua creatività e originalità. Ha collaborato con Antonella Ruggiero dei Matia Bazaar, la Pina, Neffa, Busy Bee, Dj Gruff, Assalti Frontali, Torch, Toni L, Dj StyleWarz, Al Tariq & Problemz, Rival, Africa Unite, Casino Royale e moltissimi altri artisti nuovi e storici della musica internazionale. Esce a gennaio 2011 il nuovo album ‘100% di getto’ mentre è già fuori il progetto Siamesi Brothers + Skizo, ‘La macchina del funk’, con Tormento e il veterano Dj Skizo. Molti i progetti in lavorazione e sviluppo, compresi dei fantastici Podcast e album strumentali con l’etichetta indipendente FunkYaMama e Captain Futuro Music. Revolution is Evolution!
ARTISTA: ESA ALBUM: 100% DI GETTO (2011)
Prodotto da Funk Ya Mama
“HO VISTO IL SOLE SOrGErE E MOrIrE 8700 VOLTE, HO VISTO VITA E MOrTE, HO VISTO IL GIOrNO LA NOTTE, LE STELLE, HO VISTO MOrIrE I MIEI FrATELLI, HO VISTO PIANGErE LE MIE SOrELLE., HO VISTO GENTE SENZA SCruPOLI, GENTE ACCOLTELLArSI, AMMAZZArSI PEr MOTIVI VErAMENTE INuTILI, HO VISTO GIOrNI GrIGI, GIOrNI BuI, GIOrNI IN CuI SEMBrA TuTTO VADA A rOTOLI...”
Brano: Ho visto Album: Fabiano detto Inoki (2005) Lyrics: Inoki
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INOKI
Contatti: www.funkyamama.com esa@funkyamama.com captainfuturo.bandcamp.com
PrEMIATA SErIOGrAFIA MILANO SErIO dALL’UNIONE dI TALENTI ED INTENTI NASCE LA “P.S.M.”
“QUESTO è PER USCIRE dAI CASINI E QuESTO PEr CAMBIArE I MIEI DESTINI FINI, DINDINI, SOLDINI PEr I CITTADINI SOLDATINI, CITTADINI, PALADINI, DAI POrTICI I MIE PuGILI CONTANO CON ME DI FArE FAMA FINO AI TrOPICI SOffICI MC’S NON SAN CONTARE fINO A 12, PrATICANO VITA GrAMA CON I TAGLI IN FACCIA, LA MIA TrACCIA DI FrONTE ALLA MINACCIA NON FrANA, PuTTANA MAI PIÙ VITA ALLA MONTANA...”
Brano: Dio lodato per sta chance Album: Dio lodato (1999) Lyrics: Joe Cassano (r.I.P. 1973 – 1999)
JOE CASSANO
Dall’unione dei talenti e degli intenti di Esa, GGT, Katufus, Rastea, Scazza & Nanà nasce la “Premiata Seriografia Milanese”. Unendo l’esperienza accumulata nei campi del Design, StreetArt, Fumetti Underground, Graffiti e della Comunicazione “non pacchiana”, cerchiamo di dare un senso giusto al nostro funky business. L’intento è quello di creare magliette e oggetti di uso comune quasi come ‘pezzi unici’ e importanti per chi li compra. A gennaio una “giostra” per la serigrafia è arrivata nel nostro laboratorio in zona Piazzale Cuoco a Milano e lentamente abbiamo sviluppato una dipendenza da seriografia che ha partorito e cresciuto in meno di 5/6 mesi circa 20 grafiche freschissime, declinate in svariati colori, posizioni, tecniche e suggestioni. A metà giugno scorso le nostre maglie e le tele serigrafate sono state presentate al Festival internazionale delle produzioni Underground ‘Crack!’ del Forte Prenestino di Roma, riscuotendo consensi e approvazioni dai giovanissimi e dagli Old school di mezzo mondo. Oggi siamo su internet, in alcuni negozi amici e sulle bancarelle delle feste alternative più fresche, con produzioni artigianali ed esclusive a prezzi ‘Street’. Restiamo in contatto: www.funkyamama.com/seriografia blog: seriografia.blogspot.com e-mail: premiataseriografia@gmail.com
EVENTI di Johnny Mastrocinque
LA BATTLE uNDErGrOuND DI PurO FrEESTYLE
Tra gli eventi firmati B.M. Records è, senza alcun dubbio, quello più seguito. Al momento sono nove gli anni passati per i microfoni del Tecniche Perfette. Si tratta di una sfida, chiamata battle (battaglia) con l’improvvisazione di rime, nata in ambiente Hip Hop e rivolta ad un target Rap con tornate regionali e finale nazionale. Paroloni? Niente al confronto di quelli che volano nelle sfide degli Mc’s che si succedono sui palchi di tutta Italia. Sì, perché le semifinali si svolgono in quasi tutte le regioni, alla ricerca del campione che si imporrà su tutti gli altri semifinalisti.
ENSI 16 WEGOTFLAVAMAGAZINE
possiamo definire il primo campione. Nelle edizioni seguenti a seguire le semifinali e la finale sono stati Mastafive e Dj Double S, fino alla ottava edizione che ha visto alternarsi al Mixer anche Dj Lil Cut. I campioni di questi anni sono stati Clementino, Ira, Emiskilla, Noema, Cane Secco, Kenzie. Ognuno ha intrapreso, dopo questa vittoria, percorsi artistici su vari livelli, trasformando il Tecniche Perfette come un passaggio obbligato per i virtuosi dell’improvvisazione. Il Tecniche Perfette si divide in due fasi, quella eliminatoria e quella semifinale. Naturalmente, non è possibile in tutte le regioni per motivi legati al numero di partecipanti e alla qualità degli sfidanti. Di base il regolamento è simile in tutte e due le fasi e si divide in due parti ognuna: La prima è di selezione e si chiama “Roulette Russa” dove gli iscritti (non più di 34 per data) hanno a disposizione 30 secondi in cui non c’è sfida ma massima libertà d’espressione. In questo lasso di tempo verranno valutati: capacità di tenere il microfono, stile e creatività: non essendo una sfida, se l’mc se la prende con qualcuno in genere (nel pubblico, in gara o assente) verrà valutato negativamente. Dalla selezione iniziale verranno scelti dal con-
“ IO NON CErCO DI SEMBrArE ENSI IO SONO ENSI, UN UOMO PRIMA dEI VERSI L’UOMO ChE è dIETRO AI TESTI CHE VIVE QuELLO CHE rACCONTA. COSA PENSI CHE IO SCENDA A COMPrOMESSI PEr I SOLDI? NON DIrESTI CAZZATE PEr CrEArE PIÙ INTErESSI SAPPIATE CHE NON uSO SPOrCHI MEZZI TErMINI O PArOLE PEr FArE uNA CANZONE, CHE POI VENDA ALLE PErSONE uNA VErSIONE rIVISTA DEI SENTIMENTI, IO SONO IL CAMPIONE DELLE BATTLE DI FrEESTYLE FAI IL MIO NOME IN GIrO E SCOPrIrAI uN MONDO HIP HOP...”
Brano: E.N.S.I. Album: Vendetta (2008) Lyrics: Ensi
L
a prima edizione era nata per essere una Jam fine a se stessa, ma poi la richiesta della gente e degli stessi partecipanti a replicare fu tale da riproporla e in forma più ufficiale. Il primo dei promotori dell’evento fu Dragwan (vedi pag.40) il quale ha coniato il nome dell’evento prendendo spunto da un pezzo della crew Gate Keepaz che parla delle doti che deve avere un Mc, con lui Dhemo di “Confini del mondo” e Puck. Essendo una Jam di nomi emergenti e non di affermati, come poteva essere il “Mic Check” o una sfida vera e propria come il “2 The Beat”, la qualità delle rime non è sempre eccelsa, ma il livello delle rime e dello stile è sempre stato molto alto, e questo, se non altro, ha aiutato ad alzare i livelli. All’inizio erano stati contattati i vincitori di quasi tutte le grosse battles in giro per l’Italia, c’erano Tayo Toshi, Principe, Mista, Kiffa, Mondo Marcio, Ensi, Showgun, Nema, Dunk... per citare quelli che poi nel tempo si sono fatti conoscere in tutta Italia. Vinsero a pari merito Mondo Marcio e Ensi, dopo vari spareggi organizzati da DJ WalterX (primo host del T.P.) Ensi è quello che
duttore (Mc) della gara e dalla giuria presente sul posto i 16 partecipanti della gara definitiva. I criteri di valutazione per entrare nella rosa dei sedici sono: 1. Eliminazione diretta del partecipante nel momento in cui vengano fatte: mera propaganda politica, offesa continua a qualsiasi tipo di religione/ sesso/ razza, evidente esposizione di testi noti di altri artisti. 2. Si valuta la capacità espressiva. Sapere tenere un microfono e l’uso della voce, quindi è pacifico che senza questi presupposti si è eliminati automaticamente. Escluse le sopracitate limitazioni, gli Mc’s hanno massima libertà di parola. La seconda parte è la sfida vera e propria. Le gare si svolgono in sfide dirette Uno contro Uno (1vs1), il dj suona le strumentali sulle quali il concorrente dovrà improvvisare le proprie liriche. C’è completa libertà di espressione e scelta di argomenti. Qualora lo si ritenga opportuno, il conduttore della battle fornirà agli sfidanti uno dei 50 argomenti che vengono elencati nella sezione dedicata del sito.
si sfidano fino a quando: uno dei due si ritiri, uno dei due non manifesti segni di cedimento, quando i due Mc arrivino a un punto in cui non c’è più inventiva e comincino a ripetersi. In caso di fase eliminatoria, il vincitore ha diritto di essere lo sfidante ufficiale della semifinale, sarà cioè l’uomo da battere per l’accesso alla finale. Il vincitore della semifinale ha diritto del rimborso del viaggio a\r per la finale. Stampa su un vinile delle strumentali offerta dal vinilificio.com e abbigliamento offerto da Doubleh.it . Il premio finale è la vincita di un contratto discografico, set fotografico + book, abbigliamento offerto dagli sponsors, stampa su vinile delle proprie strumentali, un microfono “Senhizer SM58”... e altro ancora... Quindi per avere informazioni, potersi iscrivere e seguire tutte le Jams legate al T.P. il sito di riferimento è: www.tecnicheperfette.com e-mail: info@tecnicheperfette.com - Tel. 338.9520927
MArCIO
“CI HANNO MESSO QuA A ASPETTArE,NuDI IN uN LOCALE AL FrEDDO,SESSANTA MINuTI E POI SArÀ TuTTO SPENTO,TIC-TAC MARCI è QUESTIONE dI UN MOMENTO,I POLITICI PARLANO E SONO PArOLE AL VENTO,GLI INSEGNANTI PArLANO E SONO PArOLE AL VENTO,I MIEI MArCI GrIDANO DISPErATI E NON LI SENTONO,QuANDO SONO IN STrADA E VENDONO,E DuE SErE BUONE NON fANNO UNO STIPENdIO PERCIÒ,LI VEdI 7 SU 7 A CAMMINArE CONTrO VENTO,FANCuLO LA GIOrNATA VIVI IL MOMENTO,PERChè dOMANI POTREBBE ESSERE TARdI...”
Brano: Nessuna via d’uscita Album: Solo un uomo (2006) Lyrics: Mondo Marcio
KIAVE MONDO
Ogni Mc ha un minuto di tempo e verrà valutato dal pubblico che assegnerà un punto, dal conduttore della battle che assegnerà un punto e dalla scelta che effettuerà l’Mc stesso prima di iniziare la battle, selezionando la tipologia di improvvisazione con cui vuole esprimersi. (consultate le sezioni del sito per visionare le definizioni delle categorie). Se l’ Mc sceglierà una comune battle con solo Freestyle partirà con voto a zero, se sceglierà di fare “Top of the Head” partirà con un voto a favore. I punteggi sono così dispari per evitare il pareggio. Nel caso i due contendenti siano particolarmente dotati ci sarà uno spareggio diretto (quindi senza la consultazione del pubblico) della durata di un minuto, chiamato “Secondo Round KO”, in cui gli Mc’s avranno un quattro quarti alternato per potersi dare botta e risposta diretta. Dopo di che la votazione avverrà regolarmente, effettuata con il pubblico. Nel caso vi sia uno spareggio, ad ogni Mc verrà attribuito un tema da seguire per l’improvvisazione, assegnato pochi secondi prima dell’esibizione. Il turno Finale si chiama “Giro della morte”, durante il quale i due Mc’s rimasti
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ON THE FLOOr di Francesco Costanzo - ph. Chiabai.net
dOPPIA LOTTA ALL’ULTIMO PASSO! In questo primo numero incontriamo e conosciamo meglio i Double Struggle, una crew di street dancers professionisti provenienti da Torino e Milano. Il gruppo è formato da 8 membri tra B.Boys e Stand Up Dancers, tra cui: Simo Mx, Sparta, Rex, Soul Raoul, Daffy, Taekwon, Squeo e Asiz Dance. Come e quando è nata la crew? Cosa vuol dire per voi essere Double Struggle? (risponde la crew) DS: La crew è nata circa due anni fa ed è stata la naturale conseguenza del buon feeling tra Simo Mx e Sparta durante le competizioni che facevano insieme, dandosi lo stimolo per iniziare questa bella avventura. Avevamo sentito la necessità di coinvolgere altri dancers con lo stesso concetto di Hip Hop e di danza. I primi a cui abbiamo proposto con entusiasmo di farne parte sono stati Taekwon e Daffy, persone che conoscevamo da tanti anni e
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con cui c’era un legame fraterno. In seguito si sono aggiunti nell’avventura Rex e Raoul, due persone stupende, oltre ad essere dei ballerini straordinari. Per noi far parte di una crew è un punto di forza, un modo per condividere la passione per la cultura e la danza, un motivo di scambio e condivisione, tutti con l’obiettivo di superare il proprio livello. Lealtà e sincerità sono parole d’ordine. Al contrario di quello che pensa qualcuno, Double Struggle non è un team nato per vincere le gare. Per farne parte è necessario avere un certo tipo di mentalità, oltre ad avere un buon livello tecnico.
LIVE THE GOODLIFE! Cosa significa ballare per voi? Per noi ballare è interpretare con il corpo ciò che trasmette la musica, cercare di aggiungere giorno dopo giorno un mattoncino in più, è un modo per lasciare un segno e dare il proprio contributo, è una valvola di sfogo per dare significato alla propria esistenza. Siete tra le crew di mix style più forti in Italia. Come avete raggiunto questi risultati nonostante abitiate in città diverse, ognuno i propri impegni professionali? Con tanti sacrifici, impegno e dedizione. È fondamentale porsi degli obiettivi e fare in modo di raggiungerli senza lasciarsi scoraggiare dagli insuccessi. È necessario fare un lavoro di autoanalisi, capire quali sono i pregi da valorizzare e i difetti su cui lavorare per migliorarsi e con umiltà ascoltare i consigli delle persone. Coordinare 8 teste con una personalità molto forte non è per niente una cosa semplice. Il segreto è riconoscere la bravura di ognuno e fidarsi al 100%. Ogni membro ha un ruolo ben preciso all’interno del gruppo e ognuno di noi sa che dove la singola persona non riesce ad arrivare c’è sicuramente un compagno che può farlo. Puntiamo sul gioco di squadra e non sul primeggiare! La crew è composta da old e new dancers: come vivete questi diversi anni di esperienza che avete di differenza? Li viviamo come un vero punto di forza. Simo Mx e Taekwon sono i più “anziani” e i ragazzi più giovani sanno che possono contare sulla loro esperienza durante le battles o per prendere qualche decisione importante. Avere a che fare con gente più giovane dà la possibilità di mettersi sempre in gioco, per non lasciare che l’energia e il fuoco che alimentano la passione si spengano. Insomma, è uno scambio che può solamente giovare all’intero gruppo. Siete spesso chiamati in qualità di giudici nei vari contest in giro per la penisola. Quali sono i requisiti basilari che un ballerino deve avere nella scena odierna? È cambiato qualcosa rispetto ad anni fa? Sicuramente alcuni requisiti fondamentali sono il feeling con la musica, la tecnica e la musicalità. Si riconosce a colpo d’occhio quando un ballerino ha conoscenza dei passi che fa e del valore che dà ai propri movimenti.
SFIDA E CONFrONTO STrADA E PALCO: LE STESSE BASI DI DuE MONDI DIFFErENTI
Il progetto “GoodLife” nasce ufficialmente nel 2009, in concomitanza con la realizzazione del primo “Out4Flame”. L’idea alla base del progetto era istituire un’organizzazione capace di creare eventi che risultassero piacevoli, per un pubblico generico, e stimolanti per un pubblico più esperto. Partendo da questa “mission” abbiamo unito nel progetto molte figure professionali preparate sia artisticamente che tecnicamente, per gestire al meglio l’intero processo organizzativo di un evento,. Lo staff ufficiale, per quanto riguarda la parte artistica, comprende Simo Mx e Risiko Mc, nelle vesti di front-men\host. Il loro compito è di creare il giusto mood, interagendo con il pubblico e dettando i tempi, per far si che il tutto si svolga in modo fluido. Musicalmente coadiuvati dal Dj selecta: Mr. Frank. Apporto fondamentale per seguire i dancers e intrattenere il pubblico. La logistica lontana dai riflettori è affidata a Giovaz, Manuel e Cristian, le immagini degli eventi sono raccolte da Ivan, il nostro fotografo ufficiale. “GoodLife” ha tra gli obbiettivi primari la realizzazione di contest che ruotano intorno alla danza in ambienti principalmente Hip Hop, ma il 2010 ci ha permesso di confrontarci con realtà diverse ed i risultati ottenuti ci hanno portato a capire che la strada che avevamo scelto era quella giusta. Quest’anno infatti, siamo riusciti a far crescere in modo esponenziale l’evento “Out4Flame”, ottenendo l’iscrizione di oltre 50 gruppi partecipanti e un rilevante aumento di pubblico. Abbiamo creato e realizzato, in collaborazione con “Life Style Dance”, un nuovo tipo di contest chiamato “I Got Game”: Sfide 1vs1 a tappe, che coinvolgono tutta penisola, dove i ballerini, di qualsiasi stile (urban, dance) si sfidano in una battle di “mixed style” a punti. Solo i migliori 16, che avranno raccolto più punti durante le varie date, potranno accedere alla finalissima, che permette di aggiudicarsi un importante premio in denaro. Quest’anno insieme a Zelig\ Bananas e con l’aiuto di Mastafive, abbiamo realizzato il format “Zelig Urban Talent” (vedi box pagina seguente...). Oggi siamo un’organizzazione che si muove a 360°: siamo specializzati in eventi di natura “urban” e contesti più tradizionali e noleggiamo, curiamo e realizziamo impianti, service audio e luci. Siamo presenti anche nel mondo delle scuole di danza con “GoodLife Hip hop Dance School”, una scuola specializzata nella formazione degli stili di danza comunemente chiamata hip hop, con corsi di TV dance, Break dance, Locking e Popping. Le nostre intenzioni per il futuro sono quelle di riuscire a consolidare e affermare la nostra presenza nei vari campi in cui stiamo operando, riuscendo a migliorarci anno per anno. www.goodlifelab.net
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ON THE FLOOr
“GoodLife”, insieme ad Area Zelig, con l’aiuto di Mastafive e BM Records, presentano il format “Zelig Urban Talent”. È un evento realizzato in 3 tappe, che ci ha permesso di collaborare e confrontarci con un’organizzazione come la Bananas di Milano, dando ai partecipanti, dancers e rappers, un’occasione concreta per farsi notare dagli addetti ai lavori del mondo dello spettacolo. Il format, grazie alla sua impostazione e all’intervento dei comici di Zelig, ha permesso di creare uno scenario insolito ma divertente. “Zelig Urban Talent” nasce da una volontà e da un’esigenza di ricercare attraverso il contest le migliori espressioni del vasto panorama del mondo Urban e delle sue declinazioni, intrecciando la crescita del movimento italiano alla presenza di grandi talenti nazionali. Ne scaturisce un happening denso di energia, freschezza e novità, l’emergere di un mondo giovanile che intorno a questo tipo di danza e di espressione, ha trovato modo di svilupparsi e crescere. Per vedere di cosa si tratta il sito di riferimento è: www.goodlifelab.net/zeligurbantalent
ph. Eli Violet Mary
ALLA SCOPErTA DI NuOVI TALENTI!
Crediamo che un bravo ballerino debba essere anche un buon intenditore musicale. È inconcepibile non conoscere la musica su cui si balla o addirittura ignorare i classici che hanno fatto storia. Come valutate questi numerosi contest coreografici? Non credete che, rispetto ai tanti gruppi che partecipano, i ballerini che fanno “Freestyle” siano davvero pochi? Chi arriva da un certo percorso sa che il contest ideale è quello che include una serie di elementi che possano far diventare l’evento una grande festa. Sono molto importante l’atmosfera, lo spirito e il coinvolgimento delle persone. Per questo chi organizza un evento senza avere un background credibile imposterà la gara in un modo freddo e accademico, lontano dallo spirito Hip Hop. La gente dovrebbe cominciare a supportare gli eventi organizzati in modo professionale da gente che ha un certo rispetto nella scena. Per noi Hip Hop significa Freestyle: è importante saper fare delle belle coreografie, ma è fondamentale saper ballare veramente in un cerchio. Ci sono tantissimi gruppi in Italia e i contest coreografici sono la parte più remunerativa per gli organizzatori. I numeri della gente che balla sono veramente alti, ma se si parla di Freestyle scendono vertiginosamente, sono sempre i soliti che si vedono in giro. È importante far capire alle nuove generazioni il valore della jam e del cerchio, solo così potrà cambiare la situazione in Italia. Alcuni di voi ballano più stili di danza: credete che sia giusto cercare di raggiungere il massimo livello nel proprio stile o è meglio cercare di essere completi cimentandosi in diversi stili? Da sempre l’Hip Hop si alimenta con e si ispira a tutto ciò che sta intorno, basta rielaborarlo e renderlo proprio. Un artista non si deve porre limiti perché tutto è fonte di ispirazione e non può far altro che completare. È ovvio che inizialmente il percorso deve essere di studio delle basi, conoscenza delle persone che hanno fatto la storia e magari di decisione di concentrarsi su uno stile in particolare, ma quando si raggiunge un certo livello avere più stili non può far altro che farci migliorare...
ph. Ivan Moisio
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Per le vostre coreografie vi appoggiate a un coreografo esterno o vige la regola del “fai da te”?
“Questa cultura non è solo fatta di danza, ma anche di Mcing, Djing e Writing... L’energia è la stessa, ma cambia forma a seconda di cosa fai. Per questo dovremmo essere più uniti!” Per adesso vige la regola del “fai da te”, e ognuno di noi propone idee per la buona riuscita delle coreografie. Ci sono coreografi con cui collaboriamo e rispettiamo. Il livello della danza in Italia è a un livello competitivo con il resto del mondo o c’è ancora molto da imparare? Per quanto riguarda il B.Boying, crediamo che in Italia ci sia un livello competitivo con l’estero. Alcuni B.Boys italiani rappresentano il nostro Paese a livello internazionale con buoni risultati. La “Stand Up Dance” invece è relativamente giovane qui da noi e abbiamo ancora tantissimo da imparare e creare, ma pian piano i risultati cominciano ad arrivare. Il confronto internazionale, soprattutto con la Francia, è forse un po’ azzardato. Alla domanda: “Cos’è cambiato rispetto a qualche anno fa?”... Secondo noi lo spirito con cui si affronta una battle. Si dovrebbe pensare di più a ballare e cercare di dare il meglio per soddisfazione personale piuttosto che per la vittoria assoluta del contest. Chi balla Hip Hop non dovrebbe cercare una “knowledge” di questa cultura o può semplicemente affrontare questa danza come un semplice corso di danze caraibiche? È una questione di scelte. Se credi che questa sia la tua vita è indispensabile fare un percorso fatto di studio ed impegno. Ci sono delle basi e dei nomi da conoscere, c’è una storia da imparare e tramandare. Questa cultura non è solo fatta di danza, ma anche di Mcing, Djing e Writing. L’energia è la stessa, ma cambia forma a seconda di cosa fai. Per questo dovremmo essere più uniti. Con la nostra danza puoi riconoscere il flow di un Mc o le skills di un Dj proprio come quando ti senti rappresentato dalle rime taglienti di un bravo rapper al microfono. Se, al contrario, ci sono persone che prendono l’oretta di lezione come un bel passatempo per svagarsi, è giusto che vengano rispettate ugualmente. L’importante è essere sinceri e coerenti con se stessi e con gli altri.
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Quali sono gli impegni di oggi e i progetti su cui state lavorando? Attualmente Simo Mx e Rex sono impegnati nella nuova produzione teatrale di Zelig chiamata “Just for Love”, Asiz sta lavorando come ballerino in una compagnia teatrale in Francia, Sparta è chiamato spesso anche in qualità di dj per le battles... Tutti quanti noi siamo di frequente in giro per stages e giurie. Ci sono diversi sogni che ci piacerebbe realizzare, a cominciare dal confrontarci con l’estero. Inoltre è nostra intenzione gettare delle basi solide per far sì che Double Struggle diventi una realtà importante per il futuro, coinvolgendo delle nuove leve che possano continuare quello che noi abbiamo iniziato.
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COLPO ALLA TESTA MOVEMENT
ph. Mauro Vallotti (C.d.M. Studio)
Strike The Head è un nome complicato da pronunciare e anche da capire, o forse bisogna solo abituarsi a leggerlo e approfondirne il significato. Significa “colpo sulla testa”, è come ritrovarsi un bernoccolo e non sapere come esserselo procurato...
è
partito tutto quando ero più piccolo, senza nemmeno saperlo, ascoltavo i discorsi degli adulti e riuscivo a farmi un’idea di quello che dicevano, e volevo intervenire anche io, scordatevi l’idea che i bambini non possano capire, o siano semplici spettatori, spesso non venivo considerato, ma le parole e le idee avevano una voglia matta di essere ascoltate da qualcuno, volevo potermi esprimere per poter dire: “No! Io la penso diversamente, per me dovrebbe essere così, non come dite voi...”. Un giorno mi diedero la parola, e ne rimasero colpiti, ma non era il mio pensiero a sembrare più grande della mia età, erano gli adulti a non essersi accorti di quanto potenziale i bambini tengano nascosto, perchè non lo sanno usare o solo perchè la maggior parte delle persone li convince che non ci sia.. E’ li che si nasce di nuovo, quando diventi consapevole di avere una mente propria, quando diventi padrone dell’espressione e del pensiero. Ho iniziato a scrivere quello che pensavo nei temi di scuola, non vedevo l’ora di fare i compiti in classe d’italiano, dalla poesia al racconto, all’espressione pura di un concetto, era bello, e lo è ancora, creare qualcosa che prima non c’era, regala una sensazione incredibile.
“Mi sono sempre evoluto e sono migliorato, sono autocritico con me stesso, l’Hip Hop è il mio sinonimo di evoluzione, cercare di fare sempre meglio, mi da energia in continuo movimento” Il tragitto è stato molto lungo, ma è come se fosse durato uno schiocco di dita, mi ritrovo alle spalle tanti progetti, tante canzoni scritte, tante “fotografie sonore”, dai primi demo, senza nozioni, ma piene di voglia di essere e di fare, dai titoli ben chiari fin da subito “Solo di te stesso”, e poi “Senso Tangente” e ancora “Pensieri sciolti”, la musica è una crescita soprattutto interiore, mi sono sempre auto-analizzato, ed ho sempre cercato di dare un senso al mio operato. L’esperienza Menti Folli insieme a Kyosho, è stata estremamente formativa, “Organismi complessi” e poi “1.02” e ancora “Articolo11” il brano che parlava dell’Italia in Iraq che ci fece vincere Pagella Rock. Il bello di risentirmi, è riscoprirne i significati, o anche di non capirli e accorgersi delle lacune, delle imperfezioni. Nel 2000 si è aperta una realtà più ampia: stavo preparando
ARTISTA: STRIKE THE HEAD ALBUMS: DISTURBI DEL SONNO (2011) NON MI CONOSCI EP (2008) PRIMA DI DORMIRE (2007) Prodotto da Back Movement Records Contatti: strike@bmrecords.eu www.strikemc.com
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un disco solista, a dire il vero, volevo solo fare un EP, non mi sentivo di poter fare già un vero disco, ma poi il susseguirsi degli eventi, ha trascinato tutto dal 2004 al 2007, i brani aumentavano e la sera mi addormentavo sempre pensieroso e pieno di idee. Nasce cosi’ “Prima di dormire”. Ho solo tirato fuori qualcosa che prima pensavo non ci fosse, anche se prima di tornare a crederci ho dovuto esplorare il buio con “Disturbi del Sonno”, un Ep intenso che attraversa alcune fasi critiche, penso per qualsiasi artista disilluso dalla difficoltà di emergere con pochi mezzi a disposizione, nella musica come nella vita. Ora però nuoto nella creatività e tutto si è capovolto, non devo più chiedere di parlare, perché ho una personalità forte e sono in grado di parlare e scrivere di tutto, il limite ce lo possiamo solo dare noi. Con Kitz sono riuscito in 24 ore a tirare fuori concetti non proprio leggeri, dando vita a “One Day Making”, una delle avventure musicali che più mi ha dato soddisfazione, sia per i testi, finalmente immediati e istintivi, sia per i feedback di chi l’ha ascoltato, estremamente positivi. Probabilmente la mia poliedricità è stata notata anche dalla Slashing Sound Agency che mi ha coinvolto nel progetto benefico “Never Children”. Ci sono cose che noi non possiamo immaginare, non facciamo che percorrere strade asfaltate sopra al nostro destino, ma in fondo non è così importante l’arrivo, perché una volta arrivati non si ha più motivo di ripartire... quindi amici, sostenitori, appassionati di musica, o lettori casuali, indossate scarpe comode, datevi una destinazione lontanissima e godetevi il tragitto.. il mondo è pieno di sorprese!
MuSICPAIurA “Il mio primo lavoro ufficiale uscirà sotto l’etichetta BM Records, di cui faccio parte da un anno circa... ne sono felice e onorato, visto il calibro di artisti e la qualità di progetti che produce!”
M
auro Vallotti in arte kitz, classe 1985. “Ho ballato per tre anni breakdance seguendo le lezioni di Nextone e, nel frattempo, ho iniziato anche con le prime bozze su carta di graffiti, più nello specifico nel lettering. Da qualche anno mi sono appassionato alla fotografia e con Dhemo e Strike The Head abbiamo creato “Confini del Mondo Studio”. Ho fatto un’esposizione di foto di un mio progetto personale dal titolo Skin Motion: una galleria di foto in bianco e nero che ritraggono il corpo femminile a zone durante alcuni movimenti e, anche, con posizioni statiche, passando dall’intimo al nudo. I prossimi progetti fotografici ritrarranno B.Boys e B.Girls, ballerini di Locking e Popping, non solo nella mia città ma anche in giro per l’Italia e inoltre un librofotografico improntato sul mondo dei produttori rap in Italia. Da due anni circa mi diletto nella produzione di strumentali. Sono partito da Acid Pro per passare poi a Logic (programma che attualmente continuo ad usare) e da qualche mese ho compra-
KITZ
to l’Akai MPC 2500 Special Edition, cambiando il mio modo personale di produrre. Come punti di riferimento, dal fronte italiano, Dj Shocca, mentre, dal fronte americano, produttori del calibro di Alchemist, Evidence, Pete Rock, 9th Wonder, Dj Premier, Statik Selektah, Marco Polo... Quando dico “punti di riferimento” intendo dire che non prendo il loro esatto modo di produrre e lo ri-eseguo, ma cerco di capire il loro modo di tagliare i campioni, la composizione dei suoni e la qualità delle batterie. I miei beats non hanno nulla a che fare con le produzioni loro, ma grazie alla loro esperienza ho capito parecchie cose e sto sviluppando un mio personale modo di comporre musica. Sto lavorando a un Ep di una decina di tracce che raccoglie amici di Torino, Milano e Bologna dal nome Music Paiura (nome preso dal singolo uscito qualche mese fa con Strike The Head). Sempre con Strike, abbiamo fatto uscire nel giro di 2 mesi, 2 prodotti chiamati OneDayMaking Pt.1 e OneDayMaking Pt.2, ognuno composta da 4 tracce. Il tutto è stato scritto, registrato e mixato in una giornata ciascuno. I feedbacks s o n o stati parecchio positivi, a questo proposito uscirà l’ultimo lavoro che raccoglierà entrambi i volumi con degli extra. Ho partecipato anche al progetto di Lefty, Il Mondo Dai Miei Occhi Remix, remixando la traccia Hip Hop Politik. Oltre alla musica, ho ideato il marchio “Outline killer” da oltre un anno: una linea di maglie da uomo e donna, t-shirts e felpe, con stampe e tessuti semplici, ma di forte impatto”.
ARTISTA: KITZ ALBUM: MUSIC PAIURA (2011)
Prodotto da Back Movement Records in free download su www.bmrecords.eu Contatti: kitz@bmrecords.eu www.outlinekiller.com
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VOX POPuLI MOVEMENT
ph. Massimo “Tsura” Contino
LA VOCE DEL POPOLO GuArDA FISSO NEGLI OCCHI
“Fissami negli occhi” è uno spaccato sociale di vita quotidiana, con i drammi che comporta la routine meccanica delle nostre giornate e che trova una via d’uscita solo con l’autoaffermazione, ovviamente attraverso la musica, veicolo di volontà, obiettivi e aspirazioni...
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ox P (Andrea Greco) classe 1983. Si è avvicinato alla cultura Hip Hop nel 1995 tramite un amico più grande che lo aveva portato al mitico ”Hip Hop Village ‘95” di Torino. Ha cominciato a essere attivo dal 1998, prima come rapper poi, due anni dopo, anche come produttore. Classica trafila di demotape rigorosamente in cassetta, prima dell’avvento del cd e mastrizzatori vari a prezzi accessibili per dei ragazzi che andavano ancora alle medie. Registrato un demo in cassetta nel ‘98 “Ora come Ora”, nel 2000 un cd “One Flava”, dal 2000 al 2009 ha prevalentemente fatto collaborazioni con vari artisti, tra featuring e produzioni. Nel 2009 esce il suo primo lavoro solista ufficiale: “Fissami negli occhi” targato BM Records. “Negli anni ho stretto amicizia con alcuni nomi più o meno noti nel panorama musicale Rap italiano, tra questi ci sono “fratelli non di sangue”, gente che frequento spesso anche al di fuori dall’ambito musicale/ lavorativo e con cui sono cresciuto come Dj Tsura, Rayden, Raige, Ensi, Kiffa, Zonta, Pula+ ed altri che frequento meno ma cmq sono stati e sono tuttora compagni di “viag-
VOX P
ARTISTA: VOX P ALBUM: FISSAMI NEGLI OCCHI EP (2010)
Prodotto da Back Movement Records Contatti: voxp@bmrecords.eu
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gio” come Mastafive, Dj Double S, Tyrelli, Dj Fede, JackTheSmoker, Bat, Kuno, gli MDT e i ragazzi della Blocco Recordz. Il primo approccio con la musica a livello di ascolto è stato prevalentemente col Rap newyorkese che in quegli anni (dal 96 al 99), essendomi avvicinato nel periodo storico della “Golden Age”, era quello che a Torino era il più diffuso (per la maggior parte, diciamo). I miei artisti preferiti erano e sono: Gangstarr, Mobb Deep, Capone & Noreaga, Pete Rock, Das EFX, Notorious B.I.G., Wu-Tang, Redman, Real Live, Naughty by Nature, A Tribe Called Quest, The Roots... Successivamente mi sono appassionato anche alla West Coast e con il tempo ho cominciato ad apprezzare anche questo filone musicale, che mi ha segnato a livello di sonorità nei miei lavori. Il mio set up momentaneo è abbastanza scarno, anzi all’osso, lavoro prevalentemente solo sul PC, uso Cubase 5, Reason e milioni di banche di suoni, ad esempio Kork Triton, Motif Classic 8, Roland e Casio, di solito suono tutto il beat tramite VST o uso dei samples su cui sopra ci suono, credo che quest’ultimo sia il metodo migliore per avere un suono complessivamente moderno e attuale. Ho un Akai s950 che uso prevalentemente per le linee di basso e per le batterie, due monitors della Event, gli ASP-8 e un microfono della Rode il K2”. “Fissami negli occhi” è un lavoro di 5 pezzi tutti prodotti e rappati da Vox tranne l’ultima traccia che è stata prodotta da Rayden (Onemic). Vox mantiene un’identità musicale precisa dall’inizio alla fine, oscillando dal “grave” al “solenne”, connotazioni che si sposano perfettamente con la sua attitudine vocale, abbastanza forte e profonda. I concetti trattati sono espressi senza troppi artifici ed espedienti letterari, raccontano la vita quotidiana, fatta di cose normali e nella quale chiunque si può rispecchiare. In cantiere un nuovo disco ufficiale...
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BLuE NOX INDIE CrEW
ph. Tommaso Gesuato
L’ALTRA PARTE... dALLA PARTE dELL’ARTE! Ghemon, Kiave, Macro Marco, Negrè, Mecna, Hyst, Rafè e Dj Impro sono gli artisti che rappresentano questo collettivo. Blue Nox è la messa in pratica del modo di dire “il vero riconosce il vero”. Persone, prima che personaggi. Quasi un “caso” in questo periodo storico dell’Hip Hop italiano...
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“MI SPAVENTA uNA MADrE CHE uSA LA TV COME BABY SITTEr E PER PAURA dI INVECChIARE INVECChIA dALL’ESTETISTA è TRISTE SI è TRISTE SISTEMATICAMENTE SI OffENdE UN SISTEMA ChE è fATTO dI UOMINI rENDE LA GENTE AuTOMI ANONIMI DI FrONTE A uNO STuPrO rESTANO ATTONITI IMMOBILI IO hO UCCISO SOLO UN UOMO NELLA MIA VITA PERChè hO AMMAZZATO L’UOMO MASSA ChE è IN ME E HO QuESTE NOTE E QuESTE rIME PEr FArTI CAPIrE ChE fUORI C’è UN REGIME è ORA dI REAGIRE”
Brano: Gravità Album: Il tempo necessario (2009) Lyrics: Kiave
KIAVE
arebbe facile dire quello che Blue Nox non è, perchè in effetti questa realtà si distingue per essere “diversa” dai cliché dell’Hip Hop italiano degli ultimi 5 anni. Con una serie di affermazioni, invece, vi spiegheremo la parte “pratica”, cioè quello che Blue Nox voleva essere e quello che è diventata, per merito e anche per richiesta e affetto delle tante persone che la seguono e spingono. Blue Nox è un’amicizia, divertimento, serietà, lealtà e coerenza di pensiero e musicale, è quindi quello che ognuno dei singoli membri ha messo nei propri lavori artistici. Il progetto nasce due anni fa dall’idea di queste otto persone, otto amici le cui vite personali e artistiche si sono intrecciate per anni. Il tutto parte da un motore propulsore fortissimo: un sito/blog (www.blue-nox.com) che è la pagina “istituzionale” dei prodotti della crew, ma che viene usato da ognuno dei componenti come un blog su cui consigliare musica, film, arte, e qualunque forma di comunicazione in genere. Prima i fans, poi tantissimi curiosi, iniziano a vedere il sito (aggiornato più volte al giorno) come un punto di riferimento per trovare piccole rarità e perle. Con il tempo e con i click giornalieri che crescono sempre di più, il sito diventa una sorta di “bussola” per i navigatori,
raggiungendo i 150mila click unici in due anni di vita. Nel frattempo l’attività di produzione musicale cresce costantemente, e tra ep gratuiti, edizioni limitate, mixtapes e dischi ufficiali, dal 2007 i membri di Blue Nox hanno messo fuori più di 15 prodotti ufficiali, ovvero almeno 4 all’anno, ognuno corredato da uno o più video, spesso in rotazione sulle tv nazionali. Lo stesso vale per i lives: l’attività dal vivo è, se possibile, anche maggiore di quella in studio. A questo si affianca un programma radio il mercoledì sera su Supreme Radio, dei progetti di collaborazione con associazioni territoriale per portare l’Hip Hop, e lo studio dell’arte del rap alle periferie, ai ragazzi più sfortunati, con il sorriso sulle labbra e la voglia di costruire, e non di demolire. Dopo due anni, il bilancio della Blue Nox è quello di una voce a parte, una sorta di controinformazione nel rap italiano, una “controprova” che il rap può esistere in diversi formati, e che può essere veicolo di messaggi intelligenti, senza togliere forza alla poetica della lingua italiana e al ritmo della musica nera.
ARTISTI: GHEMON+GILMAR ALBUM: EMBRIONALE (2010)
GHEMON
“SIETE TESTIMONI DELLA STOrIA IN DIrETTA DEL FuTurO ON DEMAND DELLE CANZONI Su rICHIESTA E TrA I CANTANTI CON 10 ANNI DI GAVETTA IO SONO LA PrOMESSA E LA GENTE SI ASPETTA CHE DEBBA MANTENErLA MA IN QuESTI VIAGGI PEr FArE LE MIE SErATE LE MIE BuONE MANIErE V ANNO DIMENTICATE, PrOCEDO CON LE VELE SPIEGATE ANCHE SE MASTErIZZATE I MIEI DISCHI E FACCIO DATE SOTTOPAGATE, IN CuI LE VOSTrE PErCEZIONI VANNO DILATATE NELLO SPAZIO DI uN AMEN, PrIMA CHE VI uBrIACATE E ANCHE SE IL SuCCESSO SALE, IL GUAdAGNO è INVERSAMENTE PROPORZIONALE PERChè L’hIP hOP IN ITALIA è UN MICROCOSMO E COME TALE hA dELLE fALLE CONNATURATE”
ARTISTA: MECNA ALBUM: LE VALIGIE PER... (2011)
in free download su www.blue-nox.com
Brano: Prima di partire Album: Ghemon & The Love 4tet (2009) Lyrics: Ghemon
KIAVE
ph. Adriana Abbrescia
ARTISTI: KIAVE & MACRO MARCO ALBUM: FUORI DA OGNI... (2011)
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WrITING di Francesco Costanzo - ph. Eli Violet Mary
EVOLuZIONI DI uNA CrEW SEMPrE IN MOVIMENTO
Conosciamo più da vicino una delle crew di “Bombing” più attive in Italia e più legati alle radici della cultura del writing: stiamo parlando dei PEVS. Un gruppo di amici che va ben oltre l’interesse e la passione comune per il writing... I componenti sono Bacon, Yoga, Rizla, Lungo, Touch, Shick, Riso, Phool e Poing. Come e quando è nata e cosa vuol dire per voi essere una crew? La crew è nata all’incirca fine ‘97, nel pieno boom dell’Hip Hop italiano, quando i treni erano coperti da migliaia di graffiti, come PEV senza la “S”. I due fondatori sono Bacon e Odor e subito dopo l’entrata di Guse (R.i.p.). Erano tempi bellissimi in cui si usava molto andare sotto i cavalcavia, a qualsiasi ora del giorno, a disegnare, fumare, ascoltare Rap e farci mille viaggi sugli “AL” e correre al passaggio a livello a guardare gli “End2End” dei PDB (Crew molto attiva e affermata). Nel giro di un annetto scarso sono entrati a far parte della crew anche Shake, Rock e 420, ed è da lì in poi che iniziò a essere diverso... Iniziammo a fare i primi treni, anche se Bacon ne aveva già fatti alcuni, e questo per noi era già un punto di arrivo: vedere girare un tuo pezzo di fronte ad altri mille occhi era, ed è tuttora, una grande soddisfazione! Il giro divenne sempre più abituale e ne volevamo fare sempre di più. Quando Bacon iniziò a frequentare alcuni componenti della PDB, in particolar modo
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Rizla e Riso a.k.a. SirTwo, capimmo molte cose, dalle tempistiche dei pezzi alla cura dei dettagli e dello stile più originale, ma in particolare il fatto di sconfinare da quelli che fino ad ora erano stati i nostri soliti confini: Torino. Nel 2001 ci fu la prima tappa estera. Bacon, Odor e 420 insieme a Riso e Rizla andarono in Olanda. Al loro ritorno da questo viaggio era tutta un’altra cosa... nel giro di un paio di anni la crew subì un mutamento sia a livello di qualità che di mentalità, ma soprattutto di componenti. Gente come Shake, Odor e Rock rallentarono e la Crew subì il primo cambio generazionale: entrarono a far parte senatori come Rizla e Riso e fresche “teste calde” come Yoga e Lungo. Oggi, cerchiamo di creare qualcosa di nuovo, mangiamo panini e graffiti tutti i giorni, alla ricerca di un qualcosa che ancora nessuno ha fatto o che non si fa... ed è questo il valore aggiuntivo che abbiamo e che evidenziamo nella “S” finale in quello che oggi è il nostro nome ufficiale: PEVS. Cosa significa disegnare per voi?
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WrITING
Se parliamo di treni e “Bombing”, siete tra le crew più attive in Italia... come avete raggiunto questo risultato? Ci divertiamo solamente... attivi? esatto! Disegnare e ancora disegnare... poi la crescita e l’evoluzione è automatica. Ci vuole costanza, un po’ come in tutte le cose che si fanno, se si vuole raggiungere un obiettivo. Come agite prima, durante e dopo le vostre actions? Con cautela, nel senso di “stare attenti”, su tutti i dettagli, quello sempre! Diciamo che dipende molto dalle circostanze. Se giochi fuori casa e non conosci il luogo, altrimenti facciamo prima delle perlustrazioni, per vedere se è tutto tranquillo. E se non lo è, si lascia stare come è già successo. Capita anche di non riuscire a fotografare subito i pezzi e quindi di dover aspettare il momento giusto... a volte per ore! Nei “Back Jump” poi, ovviamente, è tutto più frenetico, giusto un attimo di pura adrenalina! La action più rischiosa? Potete raccontarci un episodio? Zingarata a Barcellona!! Yoga, Rizla e Bacon, ci muoviamo per una action in un posto fuori città, orario aperitivo... Mentre disegnavamo, ci siamo ritrovati il vigilante della stazione a neanche 50 metri, che correva verso di noi. Giusto il tempo delle ultime cose e ci siamo ritrovati a correre... tranne Rizla, che è riuscito a nascondersi dietro a un cespuglio di rovi aspettando il momento giusto per uscire, e godendosi successivamente l’ira del vigilante! Com’è la scena italiana rispetto all’estero? È competitiva o c’è ancora molto da imparare? Negli ultimi anni la scena è migliorata! Prima l’Italia era molto indietro rispetto all’Europa, ma ora abbiamo recuperato qualche anno. I paesi del nord Europa hanno raggiunto uno stile unico con “Lettering” e “Attacchi” davvero evoluti. Il nostro Paese si è guadagnato un certo valore, e lo dimostra il fatto dei tanti stranieri che vengono a disegnare dalle nostre parti e che considerano Roma o Milano delle tappe importanti per dei collezionisti di mete!
AMIr
Ecco, proprio in merito a questo: non credete che questo aumento di writers stranieri sia dovuto al fatto che i nostri treni e metro siano più facili da disegnare, rispetto a quelli dei loro Paesi?
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Certo. Nei paesi del nord Europa ci sono vere e proprie squadre statali chiamate “Vandal squad” che si occupano interamente dei writers, come una vera e propria squadra investigativa. In Italia, per fortuna, non ci sono ancora queste cose e quindi è anche per questo motivo che gli stranieri vengono volentieri... Siete tutti writers da treni e “Bombing” oppure qualcuno di voi fa anche muri, “Hall all Fame” e legali”? A parte SirTwo, che ormai da anni vive di questo, con le sue opere in giro per pub, negozi, privati e chiunque chieda un suo lavoro, noi ovviamente siamo più per i pannelli, ma ci piace ogni tanto ritrovarci, per andare a provare qualche nuova lettera. In giro facciamo anche “Hall all Fame”, in posti che con il tempo abbiamo trovato e che chiamiamo “posti artistici”, dove facciamo anche foto. Sono quasi sempre locations un po’ insolite e curiose. Ditemi un po’ quali sono state le vostre influenze e le cose che vi hanno sempre “gasato”... A questo punto ti faccio un po’ di nomi storici: Sento, Seen, Dondi e Ghost, newyorkesi che hanno acceso i nostri animi da sempre o crew Europee come la prima generazione dei WUFC o gli NER, i MOA e gli SDK, che hanno rappresentato molto la propria crew preferendo scrivere il nome del gruppo invece del singolo nome, cosa che ci ha influenzati e che facciamo da sempre anche noi. Poi negli anni ‘90 in Italia le robe belle erano lo stile di città come Milano con Dumbo e Da Rae o come Roma con crew del calibro degli ZTK, THE e MDF. Una persona in particolare che sicuramente ci ha stimolato artisticamente è stato il mitico Chob, che abbiamo avuto modo di conoscere di persona, disegnare insieme e apprendere parecchi consigli utili, insieme a gente come Poison. Progetti per il futuro? In primis la metro di New York! Poi ancora qualche tappa Europea. Ci piacerebbe continuare a portare avanti il nome della crew introducendo nuove generazione all’interno. Non fare saltare le nostre yard in giro, tenerle sempre buone, senza sputtanarle con actions pesanti come può essere un “Walkcar”! Poter disegnare sempre con la dovuta testa, cercando di essere costanti per riuscire ad evolversi. Volete salutare un po di gente? Naturalmente... i THE e i PDB, MLS, HFS, MW, OTV, CMO, RFC, SPQL, QSMD, LVB, WUFC, NERR, AOD, RFA, TMS, poi ROCKS, POISON, FAME, AWOL, BYKER... e i fratelli di sempre!
“uN rAGAZZO COME TANTI SOGNI INFrANTI GIOIE E DrAMMI STANCO DI COrrErE DIETrO A CAMBI DEI VOSTrI PrOGrAMMI CONTO I GIOrNI CONTO GLI ANNI OGNI MINuTO E SECONDO E LE CAZZATE dI ChI dICE IL MERCATO NON è PRONTO VITTIMA dEL GIOCO, dEGLI SChEMI E dELL’INdUSTRIA NON rISCHIA E NON INVESTE CHE TI ILLuDE E CHE TI SFruTTA GuArDA PIÙ LONTANO NON FIDArTI DI CHI DICE CHE NON VENDI E ASCOLTA MuSICA CON LA CALCOLATrICE NON LASCIO IL MIO FuTurO IN MANO AD uN ALTrO IMPIEGATO NON SONO uNO SFIGATO, NON SONO uN IMMIGrATO...”
Brano: Svegliati feat. Daniele Vit Album: Paura di nessuno (2008) Lyrics: Amir
Senza filosofeggiare… divertirsi, star bene tra di noi e con se stessi cercando di esprimersi sempre al meglio!
Taps e Moses sono due writers tedeschi che spesso dipingono in coppia. Negli ultimi anni sono stati tra i più attivi per quanto riguarda i graffiti sui treni, ovvero il trainbombing. Dal 2008 al 2010 hanno dipinto tantissimo, ma davvero tantissimo. Questo li ha resi due dei writers più ammirati e, allo stesso tempo, più ricercati dalle locali vandal squad, le squadre speciali anti-vandalismo della polizia. Il loro stile, unito ad una grande creatività e a una generale semplicità di lettura dei loro nomi, li ha consacrati come uno dei duo più forti al momento e questo libro è la giusta consacrazione. Più di 800 foto racchiuse in un volume di 288 pagine.
Alex Fakso - Fast or Die (€ 25,00)
KIAVE
Alex Fakso è un writer, fotografo e film maker diventato ormai molto famoso nel circuito graffiti, in Italia ma anche all’estero. Originario della provincia di Vicenza ma presto trasferitosi a Londra, ha dedicato tantissimo tempo a fotografare le azioni dei writers nei tunnel e depositi ferroviari, da Milano a Tokyo. Il suo primo libro “Heavy Metal” è stato un successo. E’ da poco uscito il suo secondo titolo, “Fast or Die”, una raccolta di sessanta scatti, uno più bello dell’altro, frutto di 5 anni di lavoro e di viaggi nelle viscere delle metropoli, all’interno dei loro sistemi ferroviari metropolitani, tra Londra e gli USA, dalla Russia al Giappone passando per l’immancabile Italia. Insomma, qualcosa che va oltre all’azione del graffiti writing ma che ne mostra i protagonisti in queste ambientazioni spesso spettrali che solo chi ha vissuto di persona poteva assaporare. Fast or Die è una visione del più puro underground contemporaneo.
MISTA
“SE MI LEGGESSI NELLA MENTE MENTrE SCrIVO QuESTA rOBA CAPIrESTI CHE NON SONO uN PErSONAGGIO, SONO uNA PErSONA. C’è ChI STA CON TE ASPETTANdOSI QUALCOSA IN CAMBIO, FIrMA uN CONTrATTO SPECIFICANDO QuANTO. IO VOGLIO rESTArTI ACCANTO E NON HO FrETTA DI ArrIVArE A uNA META, VOGLIO GODErMI QuESTO VIAGGIO STrACCIO uN ALTrO FOGLIO VOGLIO DArTI LE MIE MEGLIO rIME, PEr GLI ALTrI SON BuONE LE PrIME, CHE DIrE? uN FOGLIO BIANCO è UNO SPECChIO E SE TU PIANGI NON RIdE, PUOI TRUCCARTI E NON SENTIRTI PIÙ VECCHIO MA ALLA FINE STAI SPrECANDO FIATO QuANDO STAI urLANDO CHE SEI uN ALTrO E INTANTO IL TuO VErO IO STA SOFFOCANDO...”
Street Fonts (€ 29,90)
154 writesr coinvolti, un alfabeto completo per ognuno di loro, tutti chiamati a celebrare l’essenza del graffiti writing, legale od illegale: il lettering. Compilato dalla writer tedesca Mad C, Street Fonts è un libro di 320 pagine che vede tra i partecipanti writer come 123Klan, Askew, Atom, Cakes, Can2, Cap one, CMP, Dare, Dems, Honet, Ikaroz, Jaba, Ogre, Rime, Rosy One, Smash 137 e tantissimi altri. Dall’Italia, Wanty, Wert e Zeus. Un libro perfetto per chi è alla ricerca di una panoramica completa di (quasi) ogni genere di stile, per scoprire come i vostri writers di riferimento creano tutte le altre lettere che non siete abituati a vedere.
Moas (€ 16,90)
I Moas sono una storica crew europea di writers che per 20 anni si è distinta sui treni, dalla Gran Bretagna alla Danimarca, dalla Svezia all’Italia, con stili differenti ma sempre di altissimo livello. Writer come Maks e i TKO in Svizzera, Atom in Germania, Rush in Belgio e le crew “gemelle” VIM e ALL rispettivamente in Svezia e Norvegia. Con più di 550 foto questo volume si colloca come la migliore collezione di foto dei sopracitati
writer.
Questi Libri, che questo mese vi consigliamo, li trovate in vendita e molto
Brano: La mia musica feat. Giallo Album: Anni senza fine (2008) Lyrics: Mistaman
Taps & Moses - International Topsprayer (€ 29,90)
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PIÙ ruMOrE MOVEMENT
uNIrE LE FOrZE E CONDIVIDErE LA CuLTurA Oyoshe è un giovane Mc/Beatmaker napoletano dalla mentalità espansiva, un ragazzo che ha sempre creduto nei valori e portato all’unione tutti coloro che condividessero la sua stessa passione. Su questo si basa il concetto di “Bring da Noise’’: bisogna unire le proprie e forze e condividere la cultura Hip Hop.
I
niziai a produrre il mio primo lavoro come Mc e beatmaker, ma allo stesso tempo, collaborando con artisti abbastanza conosciuti e non. A due anni di distanza del primo “Bring Da Noise”, cominciai a pensare a un progetto sulla stessa linea, e siccome le mie prime ispirazioni per fare questo disco sono state le influenze dovute ad album come ‘’Sound bombing 1-2-3’’, perché non fare un sequel? Pensai ai primi artisti da contattare nella mia città, che non erano presenti sul primo e a mettere da parte dei beats. Quasi senza troppo impegno decisi di mandare qualche email in giro a qualcuno più lontano, fino ad arrivare a trovare in rete un video di un artista americano di nome Manifest. Decisi di contattarlo e di fargli sentire qualcosa, parlandogli del progetto. Inaspettatamente mi rispose, dicendo che era interessato al sound ed al progetto! Ero felice come un bambino, per la prima volta un americano avrebbe rappato su un mio beat! Da li ovviamente l’euforia mi portò a cercare qualche nome più grosso, solamente per puro divertimento nel dialogare con qualcuno che ho sempre ascoltato e visto come un ‘’mito’’. Anche stavolta salti di gioia per me, dato che in buona parte le risposte risultarono positive e propense al progetto ‘’From Naples’’. Si apriva davanti ai miei occhi un nuovo mondo! I
OYOSHE
ARTISTA: OYOSHE ALBUM: BRING DA NOISE 2 (2011)
Prodotto da Back Movement Records (ITALIA) Soulspazm Records (U.S.A.) Contatti: oyoshe@bmrecords.eu
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primi artisti con i quali ho collaborato sono stati Vast Aire, Manifest, Verbal kent e cosi via.... Con alcuni ho avuto il piacere di avere a che fare di persona, come con Verbal Kent, al quale organizzai con altre persone uno show a Napoli insieme a Rugged Man! Lui aveva gia registrato il suo pezzo e come promesso lo presentò alla serata. Verbal è un abilissimo Mc e una persona umilissima. Poi ho avuto a che fare con Donald D, una vera leggenda! Procedendo con le produzioni giorno dopo giorno, aumentando il mio archivio di quasi a 800 beats tra campionatori e pc (prodotti negli anni) mandavo in giro il mio materiale, sopratutto agli artisti più underground con la voglia di spingere ed emergere, come Mark Deez, che mi ha donato una strofa che mi ha davvero scioccato! Ogni volta che chiudevo un pezzo, per me era una gioia infinita, non ci credevo... Tenevo tutto nascosto agli altri, aumentando sempre di più la sorpresa ai miei soci che non sapevano ancora quali fossero i futuri nomi di questo secondo capitolo. Non è stato facile ma ho ricevuto un grande aiuto da molti artisti, come quel pazzo di Respect Tha God di New York, che ha tirato con sé due abilissimi Mc: Godilla (che vanta tantissime featuring come Copywrite, King Magnetic, Edo G e molti altri) e Tone Liv. Forse è una delle tracce che amo di più perché sento che dice una cosa che mi rappresenta ‘’Where ever i go my team come with me!’’.Ormai fare collaborazioni con artisti americani era la mia priorità. Mandavo emails a chiunque, parlando di me e del mio progetto. Ma, a un certo punto, è venuto il momento di chiedere di più, quindi iniziai a far girare una ‘’demo’’ a svariate etichette americane e la più interessata di tutte si rivelò quella che ha distribuito uno dei dischi che più potenti degli ultimi anni: “Porth Authority’’ di Marco Polo, sto parlando della Soulspazm! Per far si che il disco girasse anche in Italia, mi sono mosso dalle mie parti, e da qui nasce la collaborazione con BM Records, che ha apprezzato i miei sforzi! Due anni di sacrifici, sbattimenti e duro lavoro. Ringrazio tutti coloro che acquisteranno, scaricheranno, ascolteranno e supporteranno.
“Ogni qual volta chiudevo un pezzo, per me era una gioia infinita, non ci credevo... Tenevo tutto nascosto agli altri, aumentando sempre di più la sorpresa ai miei soci che non sapevano ancora quali fossero i futuri nomi di questo secondo capitolo...”
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MPC5000 SAMPLING
di Monica Costa e Antonio Carofalo (Extralad.com)
MAGIA PurA PEr CHI PrODuCE CAMPIONANDO Osserviamo insieme questa spettacolare macchina dell’Akai, cercando di dare il giusto peso alle caratteristiche tecniche, ma sappiate subito che il nostro primo obiettivo è darvi una valida motivazione per entrare in un negozio di strumenti musicali e chiedere almeno di provarla, per testarla in azione.
PrIMO
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Una tastiera, esattamente come un MPC, permette di assegnare a dei tasti dei suoni e quindi anche di rivedere un’intera porzione di un brano già esistente, plasmandola o adattandola alla nostra nuova composizione. Fermo restando che il risultato finale non è mai determinato solo dalla macchina in uso, ma dalle vostre reali attitudini, con un MPC tuttavia, questo modo di produrre può davvero diventare “magia pura”, perché la macchina si presta a un uso del campione, sia nella formula più classica che dando il massimo spazio alla nostra creatività e genialità. Precisiamo che, oltre a una vasta gamma di strumenti per manipolare i campioni, MPC 5000 dispone anche di un MIDI sequencer con risoluzione di 960 PPQN ed editing degli eventi MIDI in stile Piano roll. Specificato quindi che tecnicamente campionare significa acquisire un segnale audio e trasformarlo in dati numerici pronti per le successive elaborazioni, quando parliamo di MPC, nel caso specifico, facciamo riferimento a
“... TANTO MO’ CANTANO TUTTI, METTONO INSIEME LE STORIE DEI PrIMI E GLI uLTIMI. QuÌ A CONTrAFFArE IL TuO TALENTO, IL TALENTO LO BUTTI E L’INdUSTRIA LO PRENdE NEL CULO COL PArAurTI! CAZZO CrEDI? NON HO SOLDI NÉ TEMPO PEr LE FErIE, NON STO A FA LA CAPITALE Su uN IMPErO DI MACErIE E SE MI METTONO DAVANTI A rOBE SErIE, MI S’INTASA IL TRAffICO dI SANGUE NELLE ARTERIE. CHICO NON LO SO CHE TE SEI MESSO IN TESTA, MA QuÌ CHI LO rINNOVA MuOrE COME TESLA, BrAVO fATTI UNA CANTATA CON TUTTA L’ORChESTRA, E POI dIGLIELO A STEfANO E A SUA MAdRE ChE è fESTA”
Brano: Cantano tutti Album: Quì è selvaggio (2011) Lyrics: Primo & Squarta
P
rima di tutto, dobbiamo spendere due parole sul campionamento: benchè sia impossibile e assurdo nel 2011 dire che sia l’unico e l’indiscutibile modo per comporre delle produzioni, il campione (in inglese sample) resta una delle componenti più importanti per le creazioni in questo contesto musicale. Noi siamo convinti che nel 2011 un beatmaker, un arrangiatore o un produttore musicale, debba saper lavorare in ogni contesto, e che le sue competenze debbano andare dalla propria cultura musicale per scegliere validi e originali samples al saper suonare delle parti strumentali nelle proprie produzioni. Non serve certamente essere Chopin: stendere una linea armonica o una struttura del basso con una tastiera, oggi è diventato semplice e buona parte dei sequencer ai quali ci appoggiamo per comporre le nostre strumentali, ci permettono di interagire con gli eventi midi con grande semplicità, sia su MAC che su pc.
KING OF THE BEATS
di Johnny Mastrocinque
Gio Lama
Pritt Kalsi, FatFat & Nextone
Dj Baasta
Fondato nel 1999 nel Regno Unito dal regista Pritt kalsi, che da oltre 20 anni segue la Cultura Hip Hop, continuamente alla ricerca di breaks-beats e campioni, come nella tradizione, seguendo l’esempio della ricerca costante del “sample perfetto” di artisti come Dj Jazzy Jay, Marley Marl, Premier, Pogo… Pritt fondò quello che sarebbe stato il modello del “kings of the Beats” (Il Re dei Beats). Prima del film del 1999 “king of the beats” non c’erano contest di Beatmakers. Il suo scopo è anche mantenere viva la cultura della ricerca e l’uso del vinile. Dal giorno in cui produttori e dj’s, da dischi comprati magari ad 1 dollaro, riuscirono a creare grandi tracce e “classici” che tutti noi ancora amiamo e apprezziamo. La sfida. Ogni artista ha un budget di 20 � (sterline in Inghilterra) per andare a fare “diggin” (trovare dei dischi). Dai vinili che hanno trovato devono estrapolare: batteria, basso e groove (campione), andare in studio e costruire un beat originale... vi sembra troppo complicato? Tutto questo entro le 24 antecedenti la sera della battle. Pionieri divenuti leggenda, personaggi influenti affiancati a giovani emergenti di talento nella stessa concezione e formula di produzione. Vedere come si assumono il compito, la scelta dei dischi, il loro funzionamento in studio, imparare alcune delle loro tecniche di produzione. La cosa più importante è vedere che una passione comune li unisce, il loro amore per la buona musica Hip Hop fatta con qualità. In Italia la battle viene organizzata e realizzata con grande riscontro da the Nextone (Maurizio Cannavò) e coordinata dal suo staff. Per avere informazioni su quando si svolgono le selezioni italiane e come partecipare andate su: kotbitaly.blogspot.com
Brasa e tutto il gruppo K.O.B.
Obie
“... NON TENGO TESTA A 2 POLITICI SPENGO LA TELE, PErCHÉ HO GIÀ ACCESSO IL GIRAdISChI E RIPOSTO LA fEdE, LA fORZA d’ANIMO SPINGE LA MIA COMPAGINE, SCrIVO E rISCrIVO PAGINE, CrIPTO LA MIA IMMAGINE, FANCuLO IL rAP POSITIVO SE HAI QuALCOSA DILLO, NON rECITArE A FArE IL DIVO COME SErVILLO, NON ASPETTArE ChI è PRIMO, CORRI CON LE TUE GAMBE, fOTTITENE dEI CRAMPI, COrrI COME IN uN GrAND PrIX. FIN DA PICCOLO HO IMPArATO A PENSARE CON LA MIA TESTA, NON dA GRANdE fARÒ IL POLIZIOTTO O L’AVVOCATO SO UNA REGOLA UGUALE dAL NORd AL SUd:UN fALLITO rESTA TALE ANCHE COI SOLDI E COL SuV ...”
plicità di programmazione i suoi predecessori analogici, godendo però di un filtro multi modo risonante operante fino ad 8 poli, il quale - in aggiunta ai classici HP, LP e BP - fornisce 3 filtri a modello analogico e 3 “Vocal Format”; questi ultimi capaci di avvicinarsi alle sonorità tipiche di un talkbox. Ci sono miriadi di note tecniche con cui vorremmo integrare questo articolo, ma vorremmo la vostra attenzione su un aspetto etico che sta alla base del concetto di campionamento, visto che per un beat maker hip hop il campione è spesso l’80% della produzione: sempre che non si sia deciso di realizzare un remake di un brano esistente, l’abilità di un produttore, dovrebbe essere quella di mascherare l’origine del campione, cioè di reinterpretare così bene il tutto, da rendere irriconoscibile l’originale. Nel caso delle produzioni più classiche, di norma il sample è preso da musica nera: soul, funk, jazz, r&b, in taluni casi anche fado, musica brasiliana e latina. In ogni modo, non siamo qui a dire che campionare sia necessario per produrre dell’hip hop oggigiorno, bensì che tra i tanti modi di campionare e usare i campioni, il fatto di scegliere lo strumento MPC, è una scelta che indiscutibilmente (soprattutto con le ultimissime versioni dello stesso), ci conduce ad acquistare una vera e propria workstation/studio mobile. Ben oltre un semplice campionatore...
Brano: Wake up Album: Musica che non si tocca (2010) Lyrics: Bassi Maestro & Dj Shocca
BASSI MAESTrO
KIAVE
un uso avanzato della versione 5000: stiamo parlando di uno strumento che dà la possibilità di prendere porzioni di musiche e mapparle, cioè assegnarle a 16 PAD che danno la possibilità di risuonare e dare una nuova interpretazione alla composizione originale. Il sample, quindi, può essere mappato sui 16 pad che, divisi in 4 programmi diversi, diventano potenzialmente 64 tasti, ai quali poter assegnare dei suoni. Il campione nella tradizione hip hop, è inoltre solitamente diviso in slices, cioè parti separate nella forma d’onda che spezzano la continuità della melodia e che tramite i pad si possono risuonare mischiandoli tra loro, dando appunto una nuova interpretazione. Si possono creare diverse sequenze, che interagiranno tra loro fondendosi in un unico suono in uscita: questo darà la possibilità di aggiungere qualsiasi altro arrangiamento, tramite banche di suoni in dotazione o tramite VST e sequencer esterni. Stabile anche sotto stress, questa macchina gode di un processo di normalizzazione interno, per cui il suono che ne deriva è sempre molto solido, le dinamiche consistenti e quindi il risultato finale risulta in perfetta sintonia con le esigenze di ampiezza quindi loudness di ultima generazione. Il sistema operativo, rivisto rispetto alle precedenti versioni, offre ora una navigabilità ed un editing dei parametri molto più intuitivi ed immediati, grazie ai numerosi controlli fisici (fader e potenziometri) associati ai rispettivi parametri mostrati nell’ampio display LCD (inclinabile). Grazie a tutto questo, il synth virtual analog integrato ricalca anche per sem-
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ASANGuECALDO MOVEMENT
AZOTONE & ALLDAY STANNO DIETrO LE LINEE “Per noi l’innovazione nei testi e nei beats è una priorità tanto quanto rimanere fedeli al suono che ci ha fatto scuola. Poca lungimiranza ma parecchia voglia di emulare e dare agli altri quello che i nostri artisti preferiti diedero a noi”
L
a prima volta che ci incontrammo era il Novembre 2004, a Bassano del Grappa, in uno dei tanti luoghi dove giovani ragazzi e ragazze muovevano i primi passi nel rap e nell’hip hop, ballando, dipingendo e facendo freestyle; uno scenario comune in moltissime città italiane. La decisione di mettere assieme le nostre idee per fare musica la prendemmo in quel periodo, con pochi anni di esperienza alle spalle ma con già qualche idea ben formata sulla direzione musicale da prendere da quel momento in poi... In quegli anni il rap italiano non era esattamente sotto l’attenzione di tutti. Non uscivano i dischi che escono oggi, tantomeno con la stessa frequenza e l’aria che si respirava era un’altra. Nonostante ciò, diversi dischi che ci hanno profondamente ispirati sono parte integrante di quel periodo. Ricordiamo le rime di “Mi Fis”t e di “Parole”, assieme ai samples di “Tora-ki” e i kicks e snares di “60Hz” come la colonna sonora di quelle giornate, per non parlare dei classici degli anni precedenti, come “Scienza Doppia H” e “La Grande Truffa del Rap” che per noi sono stati punti di riferimento fondamentali, assieme ai pilastri di questo movimento in Italia; impos-
DIETrO LE LINEE
ARTISTA: DIETRO LE LINEE ALBUM: CON IL SANGUE CALDO (2010)
Prodotto da Back Movement Records Distribuito da Vibra Records Contatti: DLL@bmrecords.eu www.myspace.com/dietrolelineeclick
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sibile dimenticarsi di “107 Elementi”, “Zero Stress”, “L’Attesa” e tutti i lavori targati Zona Dopa. Quando registrammo il nostro primo lavoro, “Hardays”, nel nostro immaginario c’era tutto questo. Poca lungimiranza ma parecchia voglia di emulare e dare agli altri quello che i nostri artisti preferiti diedero a noi. Il disco successivo, “Con Il Sangue Caldo” (BM Records 2010), accompagnato dal video “No Escape” (girato da Zonta e prodotto da James Cella) non è altro che un prolungamento di tutto questo, un passaggio del testimone. In entrambi i lavori, seppur diversi tra loro, c’è tutto quello che abbiamo assorbito crescendo, sia personalmente che musicalmente. E’ passata una decade, ormai e in tutti questi anni ci siamo trovati tra le mani dischi con dentro pezzi incredibili, di altissimo spessore artistico e umano. “Realtà, Stile e Conoscenza”, come anche “Penna Capitale”, “La Rivincita dei Buoni” e “Block Notes” sono forse troppo recenti per essere considerati classici, ma fra dieci anni potranno esserlo a tutti gli effetti. Ancora oggi, quando lavoriamo alla nostra musica, oltre a cercare di essere il più originali possibile ci sforziamo di non perdere l’impronta che ci ha formati quando abbiamo iniziato, ai tempi delle prime rime e dei primi beats. Ispirarsi allo stile dei nostri rappers e produttori preferiti di sempre pur rimanendo al passo coi tempi è un modo come un altro per contribuire con musica nuova e fresca, senza però perdere il bagaglio culturale che ci portiamo dietro dall’inizio. I nostri progetti attuali, l’EP “Principio di Azione e Reazione” e il prossimo disco al quale stiamo già lavorando, saranno un ulteriore passo avanti; ad ogni passo, apprendiamo e trasformiamo tutto in musica senza distorcere o modificare nulla, aggiungendo sempre qualcosa ma restando fedeli a tutto ciò che ci ha cresciuto.
WAG MILANO: CELEBrA 20 ANNI! Per celebrare i 20 anni di Wag, il primo storico negozio in Italia di streetwear Hip Hop, è stato realizzato un box contenente 2 vinili pictures relizzati artisticamente da: Pho, Rae Martini, Dee Mo, Sharp Nyc, Chaz Bojorquez La, Luca Barcellona, Marco Klefisch. I vinili, in edizione limitata (solamente in 300 esemplari), contengono 20 tracce inedite realizzate da artisti che rappresentano la scena italiana. Ecco la tracklist:
DEE MO SIDE: Dj Gruff - Evviva evviva Black Job+A.Manna+Soul Boy+Suz - The mad Pl Click - Nella città (Bolo nella casa) The Next One & Deal - Muoviti Piotta feat. Rancore & Dj Mike - Roma calling
SHARP NyC SIDE: RAE MARTINI SIDE: Dj Skizo+Dj Mandayq - My name is Siamesi+Skizo - Il quinto elemento Supa & Dj Nais - That’s life Dj Dropsy+Kadamawi - Senza limiti Dj Jad+Zuli - Naa na
J.ax+Chief+DonJoe+SpaceOne+Dj Zak - Milano c’é Dargen D’amico & Two Fingers - Hit da 5 minuti Othello - La nostra forza Big Fish & One Mic - Chiedimi cos’é Fedez feat. Fritz & Shablo - Vota Si per dire No
CHAZ BOJORQUEZ SIDE: The Night Skinny+Mastino - Sacra scrittura Oscar White+Dasly+Yazee+Dj Enzo - ODK jungle Dj Shocca+Legion Of Slugs - Street style scratch Angel Ros - Sample Casto & Jason - We blazen je weg
Potete trovare il doppio vinile di “WAG 20 YEARS OF STYLE” (fino ad esaurimento copie) in vendita presso il nostro negozio in Via De Amicis, 28 a Milano Tel. 02 8053063 - www.wagmilano.com
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rAPPErVSMC MOVEMENT
ph. Mauro Vallotti (C.d.M. Studio)
IL GAP DELLE GENErAZIONI HIP HOP
“Permettete? Mi introduco - Let me introduce myself ” Il mio nome è Reka the Saint, vengo dal Queens - New York, sono un rapper, uso il linguaggio del rap, ma quello che faccio puoi definirlo: Reka Music!
M
i sono trasferito a Torino, nel dicembre 2010. Sono nato e cresciuto nel Queens, New York. Sono nuovo in Italia, ma non sono nuovo alla musica. Ho iniziato a rappare all’età di 14 anni, per lo più a Flushing, Jackson Heights Corona & Queens (sede dei miglior rappers di tutti i tempi come Kool G Rap, The Beatnuts e innumerevoli altri grandi...). Ho iniziato a rappare con il mio socio Febs che mi ha fatto conoscere Meck e Seth. Insieme abbiamo formato un gruppo chiamato “718 Troopers”, e quindi il nome trasformato in “Gloc 718”. Abbiamo fatto spettacoli, molti cerchi e realizzato un singolo dal titolo “9 Caps”. Ora faccio parte della crew Screwball*, una delle migliori di tutto l’East Side di New York. Non mi sono mai legato a nessun sottogenere Hip Hop, a una cultura o generazione, durante la “golden era Hip Hop” mi classificavano in genere come un “rapper”. Il termine rapper, in questo caso, generalmente utilizzato per insultarmi! Penso che avvenisse per frustrazione, perché non adotto e/o promuovo, né sono d’accordo con una particolare dottrina che definisce il “Real Hip Hop”. Se il termine “rapper” mi distanziasse dai miserabili stupidi, sarei felice di tenermi questo titolo\definizine... Tuttavia, in realtà, il termine che meglio mi descrive è artista: sono un paroliere, autore e produttore, e se non lo sapevi.. ora lo sai*. La questione Rapper vs Mc mi interessa, perché rappresenta qualcosa di molto più grande rispetto alla definizione dei due termini distinti. Penso ci sia un buco creatosi sull’argomento tra le generazioni Hip Hop. Così ho iniziato questa ricerca su internet per trovare un argomento e ho trovato alcune idee interessanti che vi espongo... Quando ho iniziato a rappare ho affrontato le sfide che sono state rilevanti in quel momento. C’e un “però: “... io sono bianco”. Nel mondo Hip Hop di oggi i rappers bianchi non sono rari, ma vi assicuro che quando ero piccolo sapevo che esisteva solo un altro rapper bianco nella mia zona, ed era Reggie della “Now Crew”. Ero l’unico rapper bianco conosciuto da un tot
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di gente. Così, in molti casi sono stato giudicato, letteralmente, dalla mia faccia. Non ho voluto mai sollevare la questione e concludevo con una pacca sulla spalla. La realtà è che si trattava di un elemento che contribuì alle mie capacità. Sono cresciuto a New York in un periodo dove c’era razzismo tra bianchi e neri, quindi era comune per le persone fare commenti alle mie spalle, ma non me ne fotteva un c***o! In ogni caso, non posso nemmeno cominciare a pensare alle volte che nei “cerchi” ancora prima di fare una rima la gente si chiedeva se “facessi sul serio!” oppure si chiedevano:”chi ha portato il ragazzo bianco?”. Quando ero piccolo ero un guerriero, ho combattuto duro. A volte ho fottuto la gente che ha fatto commenti stupidi su di me. Ma la paura non fa parte del mio modo di pensare. Così mi ha motivato a essere il più possibile migliore. In secondo luogo, se vieni da New York ci si aspetta che si debba essere per forza di cose bravi. .. è stato così allora ed è lo stesso adesso. Se siete “wack!” te lo dicono in faccia che “tu fai schifo”! Quindi la competizione è sempre attuale. Questo è il modo che crea il miglior rapper del mondo, credetemi. Sono i fans più giovani che soffrono di ignoranza giovanile? O sono i fans più anziani a cadere in frustrazione? Non posso dire onestamente che ho sentito giovani artisti e fans parlare negativamente delle precedenti generazioni... anzi, ho sempre sentito lamentarsi le “vecchie teste Hip Hop” che gettavano m***a sui giovani. Se si ritiene che i fans più giovani siano ignoranti, cosa si può fare? Insultarli? Forzarli a dare loro da mangiare quello che si definisce come “Real Hip Hop”? In realtà, ho visto persone provare quanto sopra, e, naturalmente, ciò
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Screwball Crew
Screwball è un gruppo di artisti Hip Hop della città di New York. i membri sono: Hostyle, KL (morto nel 2008 per un attacco d’asma), Blaq Poet (al momento il più conosciuto e produttivo) e Solo. L’album “Y2K” è stato il loro debutto pubblicato, nel 2000, su Tommy Boy Records. La produzione dell’album è stata gestita per lo più da Mike Heron con l’aiuto di ulteriori grandi nomi come Pete Rock, Godfather Don, Marley Marl e Dj Premier. Nel 2001 uscì il secondo album ”Loyalty” su etichetta Landspeed e Screwed Up.
equivale a quello che è: solo un mucchio di chiacchiere! Le persone creano la loro realtà. Per ricevere informazioni è necessario cercare: a mio parere, il vero problema è che ognuno ha una propria dottrina per quello che definisce l’Hip Hop, perché non appena si crea qualcosa che non rientra in quella scatola viene considerato “falso”! Quanto è delirante o egoista una persona per dire cos’è il “Real Hip Hop” (o qualsiasi altro tipo di musica) come se fosse una religione? Come se fosse una sua creazione? Come se fossero delle bodyguards di ciò che è reale? Tutto questo è insano! Il Rap è una forma di musica, una forma d’arte, e l’arte è basata sull’interpretazione. Una volta che gli metti una museruola e imponi delle regole è morta. L’arte non ha confini, questo è ciò che ci attira ad essa. Continuando la mia ricerca online ho trovato un articolo che è stato scritto anni fa e lo scrittore si riferiva a un “Gap generazionale” tra gli anni ‘80 e ciò che era allora chiamato “New school” degli anni ‘90. Quindi non è una novità! Ciò che sta accadendo oggi è già successo in precedenza. Ricordo che quando uscirono gruppi come Black Sheep*, c’era qualche str***o che buttava m***a su di loro dicendo che non erano veri... Esilarante!
“Il rap è una forma di musica, un’ arte basata sull’interpretazione. Una volta che gli metti una museruola e imponi delle regole è morta. L’arte non ha confini, questo è ciò che ci attira ad essa” Le persone che predicano il Rap come una religione hanno tutti un tot di cose in comune: Parlano di quanto gli altri non siano originali rispetto a loro, non sono gli “originatori” e sono tuttaltro che musicisti, hanno semplicemente copiato un formato che non rinnovano, sono così egoisti e ostinati a replicare che non accettano i cambiamenti. Secondo il loro ragionamento, il progresso deve fermarsi per sostenerli. Per questa gente il Rap e l’Hip Hop devono restare entro i confini di ciò che riescono a replicare, perché, naturalmente, non sono in grado di innovare e progredire. Altrimenti ti etichetteranno come un “Falso”... è pura follia! Se nessuno sta cercando di impedire il diritto di fare della grande musica, perché si cerca di impedire la realizzazione di quello che alcuni innovatori ritengono grande musica? Come è il “Real Hip Hop?” Niente è “reale”, se non altro, a mio parere, “Non è Hip Hop”. Così, quando sei di fronte a una persona arrogante che vuole predicare qualcosa, ricordagli che, per esempio, grandi artisti come MC Shan*, prima di tutto come persone, non lo sono mai stati (arroganti). Detto questo, la vecchia generazione è piena di gente con saggezza da tramandare, il che non è preso in considerazione. Mi piacerebbe molto vedere la vecchia generazione aprirsi svolgendo un ruolo per coprire il divario che si è formato, ma non vedo come possa accadere. Vedo crescere le giovani generazioni in Italia rispettandosi, curarsi, conoscere e voler essere parte di tutti gli elementi della cultura Hip Hop. Penso che dovrebbero essere lodati per questo. Potrebbe essere peggio, come, ad esempio, in America, dove alle giovani generazioni, in generale, non gliene frega un c***o della storia dell’Hip Hop. Invece di guardare male le persone e trattarle come idioti quando vogliono relazionarsi per la fame di sapere e conoscenza, abbracciateli, entrate in contatto con loro, bisogna trovare dei legami. Più continuo a pensare agli “haters”, meno voglio allinearmi con qualsiasi genere o cultura. Così, la musica che faccio l’ho chiamata: Reka Music. Se ti piace va benissimo. Mi interessa sapere che cosa pensa la gente e io voglio che la gente fruisca della mia musica. Soprattutto mi faccia sapere che cosa non va bene. Quindi, se vuoi venire a vedere il mio blog e aggiungere i tuoi pensieri vai su rekamusic.blogspot.com Contatti: reka@bmrecords.eu www.rekamusic.it
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Notorious BIG
“...and if you don’t know, now you know...” è la frase chiave e più famosa del brano “Juicy”, realizzato in collaborazione con le Total ed estratto dall’album di debutto. Il singolo, prodotto da Poke (dei Trackmasters) e Sean Combs, contiene il sample di “Juicy Fruit” del jazzista James Mtume. Christopher Wallace, meglio conosciuto con gli pseudonimi di Notorious B.I.G., Biggie Smalls, Big Poppa o Frank White, è stato il più grande “Master of Ceremonies” di tutti i tempi, noto per il suo flow, per i testi autobiografici e per l’abilità nello Storytelling. Famoso per aver portato nell’abbigliamento Hip Hop grandi marchi di stilisti italiani come Versace. Nato e cresciuto nel quartiere di Brooklyn - New York, il 21 maggio 1972, morto a Los Angeles il 9 marzo 1997.
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Black Sheep
Uno dei gruppi più importanti della “Golden Age” degli anni ‘90. Furono tra i primi a parodiare il “Gangsta Rap” portando uno stile fresco e alternativo. Il duo, nativo di New York, è composto dal rapper Andres “Dres” Titus e dal produttore William “Mista Lawnge” McLean. Il gruppo fa parte della “Native Tongues Posse”, insieme ai Jungle Brothers, A Tribe Called Quest e De La Soul. Il debutto è avvenuto nel 1991 con la hit “Flavor of the Month” e l’album “A Wolf in Sheep’s Clothing”, gli valse il rispetto della comunità Hip Hop per le ritmiche originali e i testi intelligenti. Il secondo album del gruppo “Non-Fiction”, uscì nel 1994, ma a causa della mancanza di promozione e delle critiche non vendette molte copie. Nel 2008, il loro singolo “The Choice is Yours” fu classificato al numero 73 della VH1’s 100 Greatest Songs of Hip Hop.
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Mc Shan
Shawn Moltke è nato a New York il 9 settembre 1965. Cresciuto nel quartiere Queensbridge della contea del Queens. Shan è un rapper della “Old School”, cugino del famoso produttore Marley Marl che lo riesce a mettere in contatto con la Cold Chillin Records. Nel 1987, debutta con l’album “Down By Law”. Shan è reso celebre dalla famosa rivalità con il rapper Krs One. Rivalità che in seguito sarà ricordata con il nome di “The Bridge Wars”. Con suo cugino, infatti, pubblicarono il brano “The Bridge” offendendo Krs è il suo quartiere, che a sua volta risponse con il suo gruppo, “Boogie Down Productions”, nel pezzo “South Bronx”. Questo scontro si protrae con Shan che replica con il brano “Kill That Noise” e Krs che gli controreplica con “The Bridge Is Over”. La disputa finale si consuma live durante una battaglia tra Mc’s. Questa è ritenuta la prima Mc Battle nella storia Hip Hop, dove i rappers si attaccano uno contro l’altro, sfidandosi a chi riesce ad esaltare maggiormente il pubblico!
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COLPISCIMI MOVEMENT
ph. Domenico Conte
dRAGWAN: L’hIP hOP è PARTE INTEGRANTE dI ME
S
alvatore Calandra a.k.a. Drag Wan, nasce a Torino nel 1982. Sin da piccolo attratto dall’arte e dal disegno, si avvicinò alla cultura Hip Hop nel novembre 1995, dopo aver sentito gli House of Pain, con il brano “Jump Around”. In quel periodo si sentivano gruppi italiani come Articolo 31, Sottotono, Neffa e O.T.R.: armato di cassettine e radio rimaneva in agguato per registrare i pezzi rap che giravano. Il suo sogno era fare il dj, voleva a tutti i costi un giradischi, era come stregato dai dischi che giravano sotto la puntina e dal suono che ne usciva fuori muovendolo avanti e indietro. Nel 1996 cominciò a scrivere i primi testi e a disegnare bozzetti insieme ai suoi primi contatti con i quali formò le sue prime crew. Nel frattempo conobbe persone più grandi che da lì a breve pubblicarono un singolo dal nome “Custodi del Segreto”, noti al pubblico come Gate Keepaz, legandosi, in particolar modo, a tre personaggi: Ango Sprite, Mastafive e Deal. Grazie al primo iniziò ad ampliare la sua conoscenza e a sviluppare i testi, relazionandosi agli altri due per avere dei beats. Cresceva la passione, le jams erano piene di gente e, per fortuna, le più importanti erano sotto casa, in un luogo chiamato Soul Train. In quelle feste le puntine prendevano fuoco sotto le mani di Dj Walterix, al microfono Maury B, in pista breakers e fuori i writers che taggavano ovunque: “L’invasione del B.boying”. Nomi come Left Side, Sab Sista, Chiuto, Didez, Psyko Killa e altri erano ovunque... Questo lo caricava e gli dava forza per “sbattersi” (termine perduto ma di vitale importanza ai tempi). Nel 1999 cominciò a prendere seriamente il rap allenandosi a scrivere e a ore di freestyle. Cominciò a frequentare assiduamente i Gate Keepaz presenziando durante le prove in studio e i lives, e lavorò seriamente ad alcuni brani che portava dal vivo ovunque si trovasse.
DrAG WAN
ARTISTA: DRAG WAN ALBUM: COLPISCIMI EP (2011)
Prodotto da Back Movement Records in free download su www.bmrecords.eu Contatti: dragwan@bmrecords.eu
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Cominciò ad interessarsi alla Zulu Nation e ne fu affascinato, raccogliendo più informazioni possibili. Nel 2005 entrò a far parte di “Gate Line” con Ango Sprite, Dhemo e Puck, creando disegni e stampe su maglie. La voglia di scrivere e rappare era sempre presente, l’influenza di gruppi come Wu-Tang, House of Pain, Common e Krs One davano spunti per scrivere e registrare nuovi pezzi presso lo studio dei Gate Keyz (team di produzione dei Gate Keepaz). Dopo quel periodo, Mastafive decise di coinvolgerlo in un progetto che stava nascendo: la Back Movement Records. Qualcosa si stava muovendo, gente nuova e nuovi ritorni gli diedero più energia e motivazione. L’accoppiata Drag Wan+Strike prese il nome di “Manifesto” e cominciarono i primi lives, i primi consensi e i primi applausi… Partecipa come guest alla compilation del producer francese Baby Traxxx is James Digger insieme a Lefty, Rawl Mc, Maury B, Psyko Killa, Mastafive, Steel da Flux e Ango Sprite in un’unica traccia chiamata “C’est le Crew”. Da quel momento diventò il supporto ufficiale nei concerti di Lefty e Maury B, portando avanti il progetto con Strike. Ad oggi esistono in rete alcuni brani come: “Presa bene last minute” feat. Strike, “Dangerous Ways” feat. Strike e Obie, “Colpiscimi” prodotta da Bolo Creatore per “Golem 2”, “C’è chi ancora”, special all’interno del mixtape “Torino Bass Culture” di Bio e Ri-c, “DNA” prodotta da Esa a.k.a. Dj Funk Prez, “Camminando”, prodotto da Dj Kalo, e nel brano “Torino Bounce - Reloaded” insieme a Doggy, Lefty, Maury B, Pula+ e Kiffa. E’ ufficialmente pronto “Colpiscimi Ep” che includerà l’omonimo brano con 2 remix. In attesa sta già lavorando ad un nuovo prodotto, più maturo... Segui il Movimento e torna al Buon Gusto!
“Non solo una cultura, non un modo di vivere, non un insieme di arti o un pensiero comune, ma solo me stesso”
sCARICA IL NUOVO ALbUM dA ITUNEs
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Info & order at info@revolutionary-cloth.com. Zuli è un artista Trumen Records. Trovi l’album “Colpi” nei migliori negozi di dischi. Foto di Mauro “Kitz” Vallotti.
MAurY BEWArE MOVEMENT
ph. Mimmo Noriaki (C.d.M. Studio)
rITOrNO SuLLA SCENA CON IL SuONO OrIGINALE “C’è chi mi conosce come B Maury, quì per rappresentarmi, clonato come i dinosauri in Jurassic, classico è lo stile che mastico, mistico, ritorno in scena dopo una viaggio psyko-cosmico, spezzo con lo stilo grezzo in questo intermezzo e un microfono in fiamme come attrezzo...”
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(da “50 Mc’s” - Mixtape 1998 / “One Day”- Raccolta 2009)
i chiamo Maurizio, ma puoi chiamarmi Maury B a.k.a. El Mahor a.k.a. Beware 01. Ho iniziato a rappare verso la fine degli anni ‘80, dapprima in inglese, rifacendo le strofe di Erik B & Rakim e Special Ed, insieme a LeftSide a.k.a. Lefty, perché a quei tempi il Rap Italiano non esisteva. Mi sono avvicinato all’Hip Hop un po’ per gioco, ma la passione per la cultura cresceva sempre di più... Erano i tempi dei mitici Fat Boys e rimasi colpito guardando i primi videoclips dei Run Dmc, Public Enemy, LL Ccool J, ecc… A quei tempi non c’erano molte informazioni riguardanti la cosa... Alle scuole superiori conobbi Dj Aui, che faceva già i mixtapes su cassetta e che mi fece conoscere artisti come Kool G Rap & Dj Polo, Biz Markie, Big Daddy Kane, Dana Dane, Slick Rick, NWA, Roxanne Shanté, Queen Latifah, Jungle Brothers, ecc… Nei primi anni ‘90, con Lefty, ci divertivamo a ballare e preparare in strada coreografie in stile “Hype” (come Kid ‘n Play). Ricordo di una volta, ancora minorenni, che scappammo di casa per andare a ballare a Parigi, dove si respirava un’atmosfera davvero particolare ed intensa. Una volta abbiamo fatto sentire le nostre rime in uno scantinato delle Banlieue, le peggio periferie di Parigi, dove siamo stati ben accetti perché condividevamo la stessa passione, anche se quelle persone non sapevano dell’esistenza del Rap Italiano. Una sera, durante uno dei mitici party dello storico club torinese “Studio 2”, conoscemmo Nextone, che notandoci ci chiamò a ballare alle sue serate: mentre Soul Boy e Pepsi facevano freestyle intrattenendo il pubblico noi ci esibivamo nelle nostre performance di ballo. In seguito, ci chiamò a casa sua, facendoci conoscere la cultura attraverso molti libri, vinili, filmati, seguendo una vera e propria scuola di formazione, imparando la dottrina Zulu Nation e facendoci entrare nel vero “state of mind”. Ci insegnò a scrivere secondo il metodo che poi fu definito “Tecniche Perfette”, cioè la corretta ricerca dei vocaboli da utilizzare, dalle assonanze al suono e tutto ciò che ne segue. Così nacque il progetto the Next Diffusion, che nel ‘95 diede luce al doppio album “Dritto dal cuore”, un disco innovativo, uno dei primi esempi di Real Hip Hop in lingua italiana, che in seguito, venne definito una “pietra miliare”! Dopo che il gruppo si sciolse rimasi solo. Girando per svariate jams a fare freestyle incontrai Esa, che mi presentò un giovane producer di Milano di nome Fritz da Cat. Tramite Mixmen Conncetion nel ‘97 realizzammo il mio primo ep da solista; “Torno sulla scena”, solo su vinile e a tiratura imitata. In questo stesso periodo incontrai alcuni giovani promesse del mio quartiere (Nichelino, periferia sud di Torino), meglio conosciuti come Gate Keepaz ed iniziai a seguirli e a collaborare con loro al progetto “Custodi del segreto” (1998).
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Nel frattempo partecipai a molti mix tapes, tra i quali “50 Mc’s” degli AT.P.C. e nel loro album con il brano “Mi chiedo perché” e al primo album solista di LeftSide con l’ormai classico “Una vita non basta” (1999). Durante la lavorazione del disco ufficiale dei G.K. “Dietro il cancello”, decisi di cambiare aria e nazione alla volta di Barcellona, poi Londra, Amsterdam, vagando per mezza Europa. Un’esperienza che mi è servita a capire molte cose.... ma la passione per l’Hip Hop è sempre rimasta nell’anima. Dopo nove anni di inattività, nel 2009, un giorno per caso Nextone mi chiese di fare un live Next Diffusion Revival al suo rinomato “Age of Aquarious” e facendolo capii che la gente era presa bene, ne voleva ancora da me... Così non fu un caso isolato e, nel 2009, in occasione del brano ”One Day”, del producer Takashi, con Deal e Psyko Killa ricominciai a scrivere rime. Da quel momento cominciai a darmi da fare partecipando in pieno a vari progetti: “C’est la Crew” sul mix tape di un dj francese di nome Babytraxx is James Digger, nel progetto “Musica che non si tocca” di Bassi Maestro e Shocca nel brano “Il suono originale”, nel tape di Nolly Nox con il brano “Beware” seguito da un riuscitissimo street video ed infine in “Torino bounce reloaded” del rapper Doggy insieme a Lefty, Dragwan, Kiffa e Pula+, una lode alla scuola della promettente città di Torino, la storia insegna... Tuttora scrivo, ma non so di preciso in che forma, come e quando uscirà un mio nuovo prodotto. Parlare di dischi al giorno d’oggi è un po’ un azzardo, la mia sola preoccupazione è di scrivere bene e usare buoni beats, il resto si vedrà. Restate sintonizzati sulle nostre frequenze, sempre sulle linee dell’Hip Hop, supportate i concerti andate in giro a vedere le cose senza chiudervi di fronte a una tastiera, vivete la vita in pieno! One Love
ARTISTA: MAURY B ALBUM: ONE DAY (RACCOLTA 2009)
Prodotto da Back Movement Records Contatti: mauryb@bmrecords.eu
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VIOLENCE! PurE FuNK
di Carmen Sorbara
LEVA57 INTrODuCE IL PurE-FuNK DEL MAESTrO MICALIZZI
Ho incontrato 2Daze e TheName e ho fatto sì che mi raccontassero e condividessero la loro esperienza, chiacchierando anche sul ruolo importante che hanno avuto nel momento in cui dopo tanti anni l’etichetta romana La Cometa Edizioni Musicali (CEM) ha deciso di affidarsi a loro proprio per la ristampa di Violence!
I
n passato alle jams e alle serate alcuni djs mi dicevano: “Come mai non suoni tu? A casa hai davvero dei bei dischi, è un peccato non suonarli!”. Per tanti anni, dal mio umile angolino dei vari centri sociali, locali, clubs, ho ascoltato tantissimi dj set e nella mia cameretta ho fatto sì che il mio giradischi Technics SL-303 da ascolto (si, era semplicemente “a cinghia”) suonasse centinaia di dischi. Oggi ho un po’ superato la timidezza che mi contraddistingueva durante l’adolescenza, periodo in cui non avrei mai osato mettermi in discussione. Da un po’ di tempo sento il bisogno di condividere le mie sensazioni, le mie esperienze, la mia visione del mondo e ho deciso di farlo attraverso ciò che suono durante i miei dj set. In questo numero zero avrei potuto parlare di me e basta, ma ho scelto di dedicarmi a Violence! di Micalizzi perché ho capito che forse i dischi che ascoltiamo riescono a descriverci e presentarci molto meglio di quanto noi stessi potremmo fare: questo disco rappresenta per me l’infanzia e l’adolescenza passata ad ascoltare le colonne sonore dei film poliziotteschi che guardavano i miei genitori, l’arrivo a Roma e in particolare le borgate in cui ho vissuto e quella in cui vivo, ciò che un Maestro come Micalizzi rappresenta per l’Hip Hop (i suoi brani sono stati pluricampionati da moltissimi beatmakers e non dobbiamo dimenticare Gli Originali) e ovviamente la mia passione per il Funk e la collezione di dischi in vinile. Perché avete scelto il Maestro Micalizzi e perché proprio Violence!? TheName: Ci siamo incontrati a una delle tante convention/ expo di dischi in vinile che si tengono durante l’anno a Roma e scambiando alcune chiacchiere sul valore di alcune ristampe e sull’eccessivo costo di alcuni LP originali, ci siamo chiesti perché un album come Violence! ancora non fosse stato ristampato. 2Daze: Compositore, musiche e pellicole cinematografiche fanno parte di un entourage culturale che ha segnato particolarmente la mia maniera di concepire e vivere la musica. É stato questo l’incipit che mi ha portato poi a
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sia a collezionare vinili di colonne sonore anni ‘70 poliziottesche e di genere, sia a cercare di sviluppare questo progetto in collaborazione con l’etichetta madre. TheName: Io ero alla ricerca di una copia originale dell’Lp, ho grande stima per il Maestro Micalizzi, ma la mia era più che altro un’esigenza di puro feticismo collezionista. Da quando mi sono trasferito a Roma ho avuto modo di entrare in contatto con diversi venditori e collezionisti privati e Violence! era indicato da molti come una perla rara e difficile da reperire, copia originale che ho trovato poi durante la lavorazione del progetto. 2Daze: In comune accordo abbiamo provato a stendere l’idea da proporre alla CEM con la quale già avevo rapporti, lavorando nello stesso settore. Abbiamo pensato che dare a molti giovani collezionisti la possibilità di riavere fra le mani un disco di un certo valore artistico a un prezzo accessibile potesse essere un’ottima idea visto che la media del valore della stampa originale si aggira attorno ai 250/300 euro. So che negli anni molti hanno provato, senza successo, a convincere la CEM a ristampare Violence! Voi come ci siete riusciti? TheName: Ce lo stiamo ancora chiedendo (risate). In verità è un lato della faccenda che teniamo come arcano da non svelare, essendo noi dei collaboratori non-profit della CEM. La Cometa è un’etichetta storica dalla quale provengono numerose colonne sonore e sonorizzazioni italiane degli anni ‘70; dai loro studios sono passati numerosi colossi della musica italiana, dal Maestro Alessandroni a Morricone, lo stesso Micalizzi, i Marc 4, Egisto Macchi e altri. Entrare nelle loro nastroteche e respirare quell’aria è come essere catapultati indietro nel passato. 2Daze: Il carisma della signora Mattei, CEO della Cometa, è stato caratterizzante per la realizzazione di questo progetto. Ci siamo recati da loro con delle speranze di riuscita pari a zero, sapendo che molti professionisti avevano provato a contattarli per ristampare il loro catalogo senza riuscirci.
Siamo rimasti molto sorpresi invece, nel trovare una grande fiducia nei nostri confronti e nel voler realizzare questo prodotto in tempi brevissimi e con un risultato davvero ammirevole... la controprova è la qualità dell’Lp stesso! Allora potete confermarmi che per ristampare Violence! è stato usato il master originale! 2Daze: Assolutamente si! É stato entusiasmante poter toccare con mano i nastri originali dai quali fu stampata la prima versione! Di comune accordo con i loro tecnici, i quali avevano assistito in prima persona alle registrazioni dell’epoca, abbiamo deciso di non voler ritoccare e riversare in digitale quello che era il prodotto originale. Durante l’ascolto del master, ci siamo resi conto che rispetto a quelle dell’LP originale, le tracce erano molte di più, quindi perché non portare a nuova luce almeno un paio di queste ed inserirle come bonus-track per valorizzare il contenuto dell’opera stessa? TheName: Infatti molti non sanno che Violence! in realtà non è, come da immagine riportata sul retro copertina, solo la colonna sonora de “il cinico, l’infame e il violento”, ma una library della Cometa Edizioni Musicali che si riferisce a ben tre pellicole girate dal regista Umberto Lenzi (Roma a mano armata, Genova a mano armata e lo stesso Il Cinico, l’infame e il violento) e musicate dal Maestro Micalizzi. Ai tempi fu effettuata una unica lunga sessione di registrazione e quei brani furono adattati sui i tre film ancora in lavorazione. Questa ristampa non regala a chi la acquista solo il disco ristampato su vinile e i brani inediti. Si tratta di un vero e proprio box pieno di sorprese: cosa contiene e dove è possibile reperirlo? TheName: Il cofanetto comprende l’LP numerato (500 copie) del peso di 160gr con le due tracce inedite, una t-shirt commemorativa dei 35 anni di attività della Cometa Edizioni Musicali, la tessera per scaricare la versione digitale dell’album, la tessera del Club Collezionisti Cometa e del materiale cartaceo originale dell’epoca come il catalogo dei dischi e i primi due numeri della fanzine dell’etichetta. Il tutto è reperibile presso il sito della Cometa (www.cometaedizionimusicali.it). 2Daze: É ovviamente disponibile anche solo l’Lp allegato al quale vi è sempre la tessera del Club Collezionisti sulla quale viene annotata la vostra copia numerata, una specie di certificato di autenticità dell’Lp, viste le numerose copie pirata che ultimamente infestano la rete. Probabilmente la cosa che ci ha spinto maggiormente a fare ristampare questo Lp è stata proprio una forma di lotta alla pirateria confermata dalla stessa CEM in numerosi nostri incontri.
Di che nazionalità sono gli utenti che hanno acquistato la ristampa di Violence!? TheName: In Italia diciamo che l’uscita dell’Lp è stata presa un po’ in sordina, avremmo voluto maggiore partecipazione dai vari collezionisti e beatmaker che tanto idolatrano questo LP! 2Daze: La fortuna di avere un mezzo come internet ha sicuramente facilitato la possibilità di contattare ed essere contattati per la promozione del cofanetto ufficiale. I collezionisti e i produttori stranieri si sono subito interessati e ci hanno contattato addirittura per pre-ordinare le copie ad un mese dalla loro uscita ufficiale persino dall’Australia! TheName: Non è una polemica questa, però sicuramente all’estero hanno dimostrato di avere un buon gusto e una maggiore sensibilità all’uscita di un classico del genere. Probabilmente ci viene da pensare che qui in Italia, come al solito, siamo molto più esterofili o che forse tutti i collezionisti italiani che fanno la fila ai concerti di Micalizzi abbiano la loro copia originale tanto da non interessarsi ad un’uscita clamorosa tutta Italiana! (risate). Domanda scontata, ma in questo caso molto interessante per i veri collezionisti: progetti futuri con la CEM? 2Daze: É in progetto la realizzazione di una nuovissima library Cometa della quale ci stiamo interessando direttamente per la compilazione della tracklist, che conterrà tantissimo materiale inedito proveniente dai loro archivi. TheName: Ovviamente un grazie doveroso per tutto quello che stiamo promuovendo va alla Cometa Edizioni Musicali e a tutto il suo staff che si è sempre reso disponibile ed ha sviluppato quello che presumibilmente sarebbe rimasto solo un profondo pensiero durante una delle tante mostre di dischi.
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LA MIA STOrIA MOVEMENT
DJ KAMO: SuL BEAT PESTO ALLA GENOVESE
H
“La prima cosa che mi viene in mente se mi dici Hip Hop sono i B.Boys, il cerchio, le rotazioni e i windmill con le mani sulle palle”
o conosciuto questo mondo nel 1996 grazie ad amici di scuola che mi hanno portato in quello che era il punto di aggregazione di ogni boy genovese ovvero i giardini Govi in Corso Italia. Lì ho conosciuto quelli che per me erano leggende già a 16/17 anni... Shai, Sonic, Ila, Sok, Shead, Kaso, Dema, Laid.. che presto sarebbero diventati gli amici di sempre. Una delle cose che ho imparato da subito è stata lo studiare e migliorarsi, la prima cassettina mixata che portai venne cestinata con un “Fa cagare!” dopo 10 minuti che girava nel ghettoblaster customizzato di adesivi di Shai. Il primo e il miglior mixtape che finora abbia mai ascoltato fu “Demolition Pumpkin Squeeze Muzic/A preskool Breakmix” di Qbert, la cassetta l’ho ritrovata nell’ultimo trasloco e il nastro è talmente usurato dai mille passaggi che non si sente nulla... fortuna che su internet si trova, è il miglior mixtape di breakbeats mai confezionato a mio avviso, ci sono tutti i break migliori cuttati e screcciati da Qbert, Shortkut e Disk con una precisione allucinante. Ho provato per anni a rifare le cose sentite in quel tape registrato nel 1995. A quel tempo eri “Hip Hop” se facevi tutto, e io provai tutto, a parte il ballare che per motivi di scoordinazione cronica non è mai stato il mio forte: oltre a mettere i dischi e fare cassettine, improvvisavo rime in interminabili cerchi di freestyle, correvo di notte con le bombolette nello zaino dopo aver fatto una murata o un “tag tour” e passavo i pomeriggi a vedere i miei amici allenarsi sui breakbeat, tutto molto Hip Hop, a ripensarci ora. Devo molto della mia formazione a quel periodo, ho avuto la fortuna di vivere uno dei periodi d’oro dell’Hip Hop Italiano e di conoscere personaggi che non si sono fermati davanti a un ragazzino di 16 anni che faceva mille domande e che mi hanno portato con loro su palchi e nelle consolle più importanti: su tutti cito Dj Poke, mio primo mentore che, oltre ad insegnarmi ogni cosa sulla cultura che c’è dietro a 2 giradischi, è stato un ottimo amico nelle mie crisi adolescenziali e nei miei primi passi in questo mondo. I primi beats li ho fatti con Dema col suo Akai3000, poi ho comprato il mio primo S900 e ho cominciato a fare i primi loop con i dischi funk che nel frattempo cominciavo a comprare, ho passato mille set-up e mille scleri per ottenere una configurazione che facesse suonare quello che avevo in testa, credo di non esserci ancora riuscito ma nel frattempo mi sono divertito. Ho registrato demo, pezzi e mixtape che ora devo trovare il coraggio di uplo-
KAMO
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adare e condividere, prima di accorgermi verso l’inizio millennio che potevo fare sul serio e cercare di uscire dalla mia città per conoscere altri modi di pensare ed esportare la mia musica fuori da Genova. Il mio primo demo vero e proprio l’ho prodotto con i mio amico Michele nel 2001, poi ho fatto tutte le basi per il demo suo nel 2002 e poi mi sono dedicato alle serate e, insieme ad altri amici conosciuti nel frattempo, ho contribuito a formare e far conoscere uno dei collettivi più influenti che Genova abbia mai avuto. Grazie a questa esperienza il mio nome è arrivato fuori Genova, aprendomi le porte a collaborazioni importanti, come quella con Kuno nel 2005 e con Dj Double S nel 2006. Spendo due parole su questo mixtape: lavorare con Rino è stato incredibile e lo ringrazio per la fiducia data a uno sconosciuto dj genovese. Parallelamente, ho iniziato una proficua carriera come club-dj suonando nei migliori club, genovesi e non, grazie a organizzazioni cittadine, imparando a tenere e gestire una serata in ogni condizione. Nel 2005 ho prodotto il demo di un ragazzo promettente che avevo conosciuto da poco, Alberto: grazie all’affiatamento e alla buona sintonia trovata, abbiamo deciso di far musica assieme e cercare di confrontarci con la scena nazionale e non solo con quella locale. Con Albe ho suonato in giro per l’Italia, prodotto mixtape, promosso serate ed eventi e stretto collaborazioni e contatti importanti. Nel 2007 abbiamo deciso di espandere quel briciolo di conoscenze che avevamo acquisito anche ai nostri amici di sempre e così abbiamo formato il Full Clip Team. Grazie a questa esperienza, ho capito cosa voleva dire “produrre” un disco dall’inizio alla fine e tenere i rapporti con stampa, distribuzioni ed edizioni. Nel giro di due anni abbiamo prodotto molti mixtapes, tanti web album più due album ufficiali, abbiamo girato tanto e siamo stati presenti in quasi tutti gli organi di stampa liguri, sia giornali che tv. La mia collaborazione più importante resta quella con Tormento per “Memories” e “Rabbia”, due mixtapes molto scaricati e a cui sono molto legato. Da un anno a questa parte la mia vita è cambiata, non sono più un ragazzino infottato, né una giovane promessa dell’Hip Hop italiano, come qualcuno mi aveva bonariamente definito, sono semplicemente un uomo di 30 anni con una grande passione, che ha deciso di fare la propria musica, liberamente consapevole di tutto il bagaglio costruito in questi anni. Sto preparando un lavoro tutto mio, lo sto componendo e registrando nello studio che abbiamo costruito io e mia moglie in casa nostra, conto di finirlo a breve e farvelo sentire.
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SuONA FuNK MOVEMENT
LIBErTÀ E rICErCA CrEATIVA CHE SI TrADuCE IN MuSICA
“La nostra musica è fatta da persone, persone volenterose e orgogliose di condividere un viaggio artistico insieme, che sia l’espressione del proprio talento”. Mr.20 & Jeremy, due musicisti motivati, ci raccontano la crescita dell’anima del duo chiamato: Funk Shui Project.
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oincidenze prima di tutto caratterizzano l’essenza, la nascita e l’evolversi del progetto, fin da quando nel 2004 ci conoscemmo e decidemmo di formare la nostra prima band di stampo funk “Frankie Supernova”. Esperienza acerba ma formativa, fondamentale per la nostra crescita artistica, sia in ascolto che in produzione. “From the Beatles to St.Germain through the Wu tang Clan”: dalla fondazione del Funk Shui Project in poi ci siamo ispirati e continuiamo a farlo senza barriere di generi ed etichette, prendendo tutto il groove possibile dalla conoscenza di artisti a 360° come Miles Davis, Marvin Gaye*, Isaac Hayes, James Brown, Bob Marley, Jimi Hendrix per citarne solo alcuni del passato, Jamiroquai, Kings of Convenience*, Notorious Big, Gorillaz, Buckshot Lefonque*, Saint Germain, Gang Starr... pietre miliari della musica moderna senza dimenticare le nuove “leve” come BreakBot, Justice, Wax Taylor con sfumature elettroniche e nu-jazz che si sposano perfettamente con i nostri gusti. Nel 2009 incominciammo un percorso di produzioni inedite nell’ambito Hip Hop con la volontà di farlo il più suonato possibile e con il maggior numero di artisti. Produzione dopo produzione, Jam dopo Jam session siamo riusciti ad arrivare alle orecchie di Mc’s della scena, cittadina e non, come Cario (Casa del Crudo), Kiave & Macro Marco (Blue Nox Academy), Frank Siciliano (Unlimited Struggle), Livio & Koma (Funk Famiglia/Poor Man Style), Principe, NextOne, Gatekeepaz Crew & B.M. Record e dj come Alex Paoloni, PipeSmokers, Dj Double S, Dj Lugi.. La nostra filosofia è collaborare come “forma mentis”, che sia un cantautore, un pianista o un rapper. Il duo dei Funk Shui Project è composto da: Andrea “Mr.20” Torchia (chitarrista). Comincia a calcare i palchi dell’underground rock Torinese già dall’età di 16 anni fondando i Testuari, rara formazione rock/ambient strumentale della scena e riscuotendo già i primi consensi. A 19 arriva il funk e poco più tardi anche il reggae (Stereotellers). Numerose le sue apparizioni in live set house roots e Jam jazz/funk. Alex “Jeremy” Ciurli (bassista). Inizia a 13 anni per caso l’amore per il basso elettrico in prima battuta con esperienze rock e punk. La volontà di studiare, conoscere la musica e l’incontro con Enzo Mesiti (Calipson), suo futuro maestro ed amico, segneranno la dedizione per lo strumento e l’approfondimento di generi come il Jazz ed il Blues fino a quando l’amicizia e l’intesa con Andrea porterà alla nascita del Funk Shui Project fino ad oggi. Attivo in live set e produzioni Funk ed Hip Hop è anche parte della compagine Reggae Poor Man Style. Contatti: funkshuiproject@bmrecords.eu www.soundcloud.com/funk-shui-project
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Marvin Gaye
Marvin Gaye (Washington, 2 aprile 1939 - Los Angeles, 1 aprile 1984), cantante, arrangiatore, autore e produttore, artista di spicco della musica Soul e R&B mondiale. Ottenne fama internazionale a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 presso la celeberrima casa discografica Motown, con cui era in perenne conflitto. Gaye si impose nel 1971 con l’album “What’s Going on”, dimostrando di poter scrivere e produrre i propri testi e la propria musica senza la necessità di passare attraverso il sistema discografico. Questi risultati avrebbero poi spianato la strada ad artisti della musica afro-americana come Stevie Wonder, Luther Vandross e Babyface. Durante gli anni settanta Gaye produsse altri album di successo, tra i quali “Let’s Get It on” e “I Want You”, e alcune hits come “Let’s Get It on”, “Got to Give It Up” e “Sexual Healing”. A partire dal giorno in cui venne assassinato dallo sparo di una pistola, il cui grilletto fu premuto dalle mani del padre, Marvin Gaye divenne un artista cruciale per le generazioni future e per il destino della Soul Music. Ancora oggi i suoi dischi sono molto richiesti sul mercato e influenzano anche le generazioni più giovani grazie al suono fresco, sinuoso ma allo stesso tempo complesso e dotato di una profondità che richiede un ascolto prolungato per essere colta. Ciò che rende l’artista ancora attuale è la forza dei suoi testi intrisi di temi caldi inerenti alla politica, l’economia, l’ambiente, l’amore e i conflitti internazionali. Per il suo impegno, le sue lotte contro il sistema e il forte richiamo alle radici della musica afro-americana, da sempre detentrice di una funzione di denuncia dei soprusi e delle ingiustizie, è considerato uno degli artisti più importanti della sua era.
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Kings of Convenience Duo indie-pop formato da Erlend Øye e Eirik Glambæk Bøe, provenienti da Bergen, una città della Norvegia. La loro musica è caratterizzata da sonorità delicate, rigorosamente acustiche, voci rilassanti, e da complesse e fantasiose evoluzioni melodiche con la chitarra. Entrambi i componenti del gruppo scrivono e cantano le loro canzoni. kingsofconvenience.com
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Buckshot Lefonque
Buckshot Le Fonque è uno strano esperimento che mischia al proprio interno Hip Hop, Jazz, Reggae, Funk, Rock... Il progetto nasce da un’idea di Brandford Marsalis (ex-leader dei Tonight Show), intenzionato sostanzialmente ad unire il proprio sound (sassofono, trombe, clarinetto) ad un certo tipo di Hip Hop, senza per questo snaturare né l’uno, né l’altro. Lo spunto è interessante e Marsalis crede moltissimo nella sua creatura, tanto da scegliere una serie di collaborazioni in grado di garantirgli una sicura riuscita. Primo fra tutti Dj Premier, essenziale nella perfetta fusione tra drums Hip Hop ed impeccabili virtuosismi Jazz. www.branfordmarsalis.com
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Cuore&anima SOULSTARS
di Marta Montellina - ph. Mauro Puccini (Labrena Photography)
AL CASTELLANA, L’ARTISTA SOUL PER ECCELLENZA
Alessandro Castellana, meglio conosciuto come Al, non ha certamente bisogno di presentazioni: cantante, autore, compositore.. Una delle migliori voci italiane, che ha contribuito, grazie ad importanti collaborazioni e produzioni, alla crescita del genere nel Paese delle “canzonette” e della musica leggera in stile “Sanremese”, dando una forte ventata black, fatta di raffinate venature Funk e Soul. L’abbiamo incontrato per farci raccontare la sua ultima “fatica”... Forse non tutti sanno da dove provieni, quali sono state le tue esperienze e soprattutto che sei l’autore di grandi successi. Forse sarebbe meglio rinfrescare la memoria a chi si è perso qualche passaggio... A: vengo da una “ridente cittadina” di nome Trieste... E’ già da un po’ di tempo che me la suono e me la canto… Ho cominciato suonando in un gruppo funk/soul della mia città quasi per scherzo, successivamente ho lavorato come sessionman in parecchi studi della mia regione fino ad approdare alla mia prima etichetta discografica, la “Irma records” di Bologna. Un mio pezzo venne ascoltato da Neffa, che allora era in promozione con il suo primo album solista “Messaggeri della dopa”, e da li iniziò una collaborazione che durò ben 7 anni. Insieme a Neffa scrissi alcuni pezzi che ebbero un “buon successo”, mi vengono in mente “Navigherò la notte”, “Non tradire mai”, “Vento freddo”, “Stare al mondo” etc. Negli anni ho collaborato con i maggiori artisti Rap, Soul della penisola, come Sottotono, Tormento, Fabri Fibra e tanti altri e ho scritto e cantato due album solisti, anzi... tre, considerando quello che uscirà prossimamente. Aggiungo che ho lavorato anche come produttore per artisti come Tormento, Patty Pravo, Alan Sorrenti e tanti altri. Eccomi qua…
Ho deciso che non voglio più sentirmi dire da un discografico: “complimenti Al, gran lavoro ma questo è un genere di nicchia”. Chi vuole stare nella mia nicchia è il benvenuto. Nel resto d’Europa, sopratutto nei paesi nordici, senza contare il vasto ed ormai affermato panorama americano, questo genere non è affatto considerato “di nicchia”, ma è un vero e proprio filone musicale, con un grande seguito, con serate, eventi e numeri importanti... Quali sono, secondo te, le motivazioni che ci differenziano? Ci sarà mai una scena R&B/Soul anche da noi? A: Sinceramente credo che in Italia non ci sia una cultura black così vasta come nel resto del mondo, questo anche probabilmente per colpe non nostre: se le radio, i media in genere e i discografici ignorano e non propongono prodotti di qualità, non possiamo pretendere che i giovani si affezionino a questo genere musicale. Ai miei tempi era tutto molto più semplice… andavamo a comperare i dischi e ci li tramandavamo come fossero reliquie… Ora si può accedere a tutta la musica masticandola e sputandola come fosse un chewin-gum… e questo fa dare tutto per scontato.
“Ho deciso che non voglio più sentirmi dire da un discografico: complimenti Al, gran lavoro ma questo è un genere di nicchia! Chi vuole stare nella mia nicchia è il benvenuto!” La tua è stata una scelta ben precisa, quella di non scendere a compromessi per rimanere coerente con te stesso e fedele al tuo sound al 100%. Ormai l’autoproduzione indipendente, nella musica in generale, è una scelta obbligata, sempre più artisti decidono di intraprenderla. Perché, secondo te, oggi è un cammino da fare, quali sono i pro e gli eventuali contro? A: L’autoproduzione è una scelta obbligata ma alla fine gratificante e piacevole: portare a una major un prodotto di black music in Italia è praticamente inutile, scendere a compromessi non è nel mio stile e avrebbe significato snaturare la mia concezione di fare musica. Per contro, lo sbattimento per portare avanti un progetto autoprodotto è notevole, bisogna diventare: artisti, produttori artistici, produttori esecutivi, ufficio stampa, sceneggiatori e registi dei propri videoclips… insomma tutte belle esperienze ma assolutamente stancanti.
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Credo che in questo momento a fare questo genere siano rimasti pochi artisti della vecchia guardia e due o tre giovani di belle speranze. Spero che per loro ci sia più spazio in futuro, ma la frammentazione di questo movimento non porta a nulla di concreto, per cui ripeto per l’ennesima volta: “uniamoci e prolifichiamo”. Spero che il mio appello venga raccolto. Proprio per queste considerazioni hai deciso di allargare i confini, esportando la tua musica all’estero, con un album tutto in inglese? A: Direi in parte di si, e in parte anche perché cantare in inglese mi risulta più piacevole all’udito… La lingua inglese è molto più musicale e adatta a questo genere. Sono altresì convinto, visti i feedback sul primo singolo “I Believe”, che anche noi in Italia possiamo produrre della buona musica all’altezza dei prodotti del nord Europa e d’oltreoceano. Ho cominciato tanti anni fa cantando in inglese e mi sembrava giunta l’ora di ripropormi in questa formula.
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SOuLSTArS
Raccontaci un po’ l’evoluzione sonora e stilistica dal 2000, data dell’uscita del tuo primo album “Niente di Nuovo”, passando per “Supafunkitsch”, fino a “Funk me to the moon”... A: personalmente il mio approccio non è cambiato di molto, artisticamente la mia crescita è stata direttamente proporzionale all’esperienza e agli ascolti che ho accumulato in questi anni, ma sostanzialmente scrivo, canto e produco con passione e rispetto per questa musica che mi ha dato emozioni sin dal primo giorno che l’ ho ascoltata. Gli arrangiamenti sono molto più curati e suonati… ma l’approccio è sempre quello, soul, funk, nu soul, e quant’altro, fatti con il cuore e con il rispetto per gli artisti che mi hanno ispirato. Parlaci del nuovo album.... A: Direi che questo è sicuramente il lavoro che più mi ha dato soddisfazione nel farlo, anche perché non avevo vincoli o paletti da rispettare: ispirazione pura, entusiasmo e divertimento sono la formula che mi ha fatto sfornare “funk me to the moon”. E’ un lavoro di black music a 360° per tutti i gusti… soul ballad, episodi funk, senza una direzione precisa ma con un unico scopo: “cuore e anima”. Spero che questo venga recepito da tutti quelli che lo acquisteranno e lo sosterranno. Quali sono stati i tuoi riferimenti e i beniamini che ti hanno ispirato da sempre? E con chi ti piacerebbe duettare se un giorno avessti la possibilità di farlo? A: I miei riferimenti da sempre sono Donny Hathaway, Marvin Gaye, e tanti altri grandi artisti del passato, più recentemente mi vengono in mente Eric Benet, Anthony Hamilton, Musiq, e se potessi duettare con qualcuno di questo calibro, lo farei volentieri con una signorina… mi viene in mente Jill Scott… la adoro. E con una artista italiana? A: Beh direi che in questo senso non mi sono fatto mancare nulla, certo una Giorgia meno pop… e più “libera” potrebbe essere interessante… non so se per lei sarebbe lo stesso. Come e quando è avvenuto l’incontro e com’è nata la collaborazione con BM Records? A: Conosco Lefty da una vita… da quando ci incontravamo nei live della “golden age” del rap italiano. La stima e il rispetto reciproco ci hanno fatti in seguito re incontrare e interagire in un pezzo del suo album “Il mondo dai
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miei occhi”, da li è nata una collaborazione che è proseguita nella compilation “Souldalicious” con due miei brani inseriti nella stessa e non ci fermeremo certo qui… Avere la stessa visione della musica probabilmente ci farà avere altre idee e progetti nel futuro. Soulville è un progetto musicale e discografico nato dall’incontro di molti artisti quali: Tony Fine, kboard, Ghemon, Donuts... parlaci di questa realtà e quali sono le intenzioni e le prerogative di questo affiatato collettivo... A: Soulville è sostanzialmente un gruppo di amici animati dalla stessa passione per la musica di qualità, hip hop, soul, funk, jazz… Il comune denominatore, almeno all’inizio, era che tutti gli artisti i questa community venivano dalla Puglia, ora la faccenda si è estesa e vi partecipano attivamente artisti quali Yota da Torino, Therivati da Napoli, Smania Uagliuns, Soulcè, e tanti altri sparsi nella penisola… Le intenzioni sono chiare e semplici: produrre per quanto possibile buona musica fregandosene di imposizioni e steccati, chi fa da se fa per tre… Quando e dove potremo trovare il nuovo album e vederti suonare dal vivo? Sarai sempre accompagnato dal gruppo Soulvilladelics? Presentacelo.... A: L’album, a meno di ulteriori impedimenti…, dovrebbe uscire a settembre e nel frattempo, dopo “I Believe”, uscirà a giugno il secondo singolo “Hold on mama”. Sono già in giro a promuovere l’album con la mia band “Soul Combo”, composta dal mio socio e co-produttore dell’album Daniele “Speed” Dibiaggio e altri bravissimi musicisti della mia città. Citerei in particolare la mie coriste Joy Jenkins, Little Cora e Lady Drumha che prossimamente entreranno in studio per lavorare al loro primo album solista.
ARTISTA: AL CASTELLANA ALBUM: FUNK ME ON THE MOON (2011)
Prodotto da Soul Combo Contatti: info@soulcombo.com www.soulville.it
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SOuLDALIZIO SOuLSTArS
CURA L’ANIMA E MUOVI IL CORPO A TEMPO “Souldalicious” è una raccolta dal gusto Soul/R’n B, è il passaggio naturale dal il Rap alla Melodia, concepito dall’esigenza di sottolineare la radice storica e musicale che ha sempre contraddistinto questo genere dal resto...
soul David
Rico Levant
Joy
Lefty
Rahma
pravini
al Castellana
Nadya
Loretta Grace
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di quella che in maniera semplice e “banale” viene definita black music, con un sound “puro”, pulito e senza compromessi, mantenendo chiari riferimenti verso i pionieri del genere e dando spazio a degli artisti che si rivelano degli innovatori oltre che precursori. Tra gli artisti italiani: Rahma, con il brano che dà il titolo al suo album ufficiale “Share a Love”; Al Castellana, con due perle inedite: “Nonostante Tutto” e “Chiedimi se ci sarò”; Loretta Grace, che duetta con la giovane e promettente Nadya in “In the name of Love”; La Miss, con l’esuberante brano dal titolo “Toy Boy”; Joy, cantante triestina proveniente dalla scuola Soul Combo con il brano “Stanotte o per sempre”; l’ineguagliabile Soul David con “Venere”; Francesco Serao, un giovane e prodigioso artista napoletano, con “Anni di silenzio”; Teura, graziosa e accattivante vocalist di Roma con “Oggi no”; Aly B, con brano “What i mean” feat. Maury B; Lefty e il ritorno di Sab Sista.
Jerome
N
onostante una forte costrizione di “nicchia”, molti artisti lavorano su queste sonorità di cui la maggior parte della gente non conosce l’esistenza o la conosce molto superficialmente. Da qui la necessità di creare un lavoro di questo tipo, intrattenendo i neofiti. Nasce dall’idea di Lefty, che, in questo caso, si propone come direttore artistico e nelle vesti di produttore. Inizia a coinvolgere gli artisti più stimati e più “talentuosi” del proprio paese, e, dopo un’accurata selezione, decide di allargare gli orizzonti, impreziosendo il progetto con artisti europei e d’oltreoceano, che trovano subito l’idea geniale e ambiziosa, contribuendo alla buona riuscita. Souldalicious, un gioco di parole che sta per sodalizio, viene supportato e prodotto dall’etichetta Back Movement Records, in collaborazione con Jahmekya Music e Smc Italia e si propone di fare un salto dentro l’anima
JUSTSTAY BACK TO THE CLASSIC
COMING
TUNED HIPHOP/SOULFLAVORSHIT
Tra gli artisti stranieri: Oneson (Los Angeles - USA), Jonas (Copenaghen DK), Pravini (The Hague - NL), Jerome (Manhattan, New York - USA), McClain Sullivan (BK, New York - USA), Rico Levant (Londra - UK), Dionna (State Island, New York - USA); mentre i producers: Lefty, Fid Mella, The Magista, Beat Gym Team, Mista B, Soul Combo, James Cella e Kermit. L’intenzione è quella di proseguire questo cammino e approfondire maggiormente questo filone, in modo da creare un forte network di persone in tutto il mondo e condividere questa passione, per far nascere un mercato ancora troppo nascosto e sottovalutato. Infatti è già in lavorazione il volume 2.
ARTISTA: VARIOUS ARTISTS ALBUM: SOULDALICIOUS Vol.1 (2010)
Prodotto da Back Movement Records
mCClain sullivan
sab sista
Oneson
Contatti: souldalicious@bmrecords.eu www.myspace.com/souldalicious
aly B
La Miss
Teura
Jonas
Per maggiori informazioni: souldalicious@bmrecords.eu. Cura l’anima e muovi il corpo a tempo con Souldalicious!
F. searo
SOON
maury b
Dionna
Souldalicious Vol.2
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EMILIANO PEPE SOuLSTArS
di Théo Sanchez - ph. Joao Paulo Ribeiro
SE SEI ISPIrATO DAL CuOrE SEI MENO LEGATO A uN GENErE
Emiliano Pepe è un cantante, autore, pianista e arrangiatore di origine partenopea con una grande personalità musicale. La sua è una voce sexy e raffinata, con un timbro rilassato e suadente. Dopo il suo primo ep, ritorna con un nuovo e fresco album dal titolo: “Il colore dei suoni”. Contenuti profondi e nostalgici, che mischiano la musica neo-melodica napoletana alle sonorità di D’Angelo e Keith Sweat...
E
miliano Pepe è un cantante, autore, pianista e arrangiatore di origine partenopea con una grande personalità musicale. La sua è una voce sexy e raffinata, con un timbro rilassato e suadente. Dopo il suo primo ep, ritorna con un nuovo e fresco album dal titolo: “Il colore dei suoni”. Contenuti profondi e nostalgici, che mischiano la musica neo-melodica napoletana alle sonorità di D’Angelo e Keith Sweat...
Emiliano, a nostro parere, è uno dei migliori artisti italiani in grado di proporre questo genere di sonorità, con gran talento e originalità. Qual è, secondo te, la strada giusta per poter affermare che in Italia c’è un mercato che funziona? E: A differenza del suo genere “cugino”, il Rap, l’R&B in Italia non ha mai vissuto un movimento forte, rappresentato da un numero sostanzioso di esecutori. Questo è stato uno degli ostacoli più forti per la sua affermazione, anche perché, e non vorrei sembrare presuntuoso, ritengo che sia difficile fare dei buoni prodotti R&B. Probabilmente quindi qui la strada giusta non c’è e se c’è è ancora lunga… Quali sono gli artisti più interessanti in questo momento nel nostro Paese e quali andrebbero rivalutati con più attenzione? E: Non posso non citare Dargen D’Amico, amico, per l’appunto, e rapper che anche se complesso riesce a piacere a molti. In generale mi piacciono gli artisti che stanno cercando di innovare la musica italiana e questo avviene soprattutto da chi fa la dance, come i “Crookers” e i “Pink si Punk”, e da buona parte della scena Rap.
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Qual è la tua colonna sonora ideale per una giornata perfetta e quali artisti, di fama internazionale, ti emozionano maggiormente? E: Proprio in questo periodo sto riascoltando moltissimo Stevie Wonder e Michael Jackson. Machiavelli diceva che un arciere per colpire un punto lontano deve mirare verso l’alto, e che devi studiare i grandi, perché se anche ne apprendi poco, quel poco è già tantissimo. Dovendo indicare dei brani specifici per una giornata perfetta, direi “Lately”, “Ribbon in the sky”, “P.Y.T.” e “The lady in mi life”. Com’è nato l’incontro con la bravissima Irene Lamedica (innovatrice del genere “in pista” dagli anni ‘90, con un attivo di quattro albums e svariate collaborazioni, una delle prime e straordinarie voci R&B/Soul italiane) e il produttore/dj Steve Dub, entrambi fondatori dell’etichetta indipendente Too Deep Records? E: Feci semplicemente recapitare loro un provino con i miei primi esperimenti R&B, e chi meglio di loro li avrebbe potuti apprezzare? Tra l’altro in quel periodo lavorava con loro anche Don Joe dei “Club Dogo”. Anche lui partecipò alla “scoperta” di Emiliano Pepe, e da allora abbiamo sempre provato a collaborare insieme, ma ci siamo riusciti solo oggi in “Thori & Rocce” nel brano “Senza un domani”. Il tuo primo lavoro alternava momenti di puro Soul classico ad altri più vicini all’ R&B contemporaneo, passando per un episodio più spensierato dall’impronta “reggaeggiante”. Il nuovo album, “Il colore dei suoni”, mischia sonorità più jazz ed armonie neo-soul a ritmi di bossanova con sprazzi di electro-pop.
“...ho imparato a lavorare con i colori dei suoni, ho incontrato e prodotto molti artisti, ho riscoperto le mie radici, la melodia napoletana, che mi hanno aiutato anche nell’interpretazione dei pezzi...”
Si sente una certa maturità artistica e personale... Cos’è cambiato in Emiliano rispetto a prima? E: Quattro anni nei quali ho imparato a lavorare con “I colori dei suoni”, ho incontrato e prodotto molti artisti, ho riscoperto le mie radici, la melodia napoletana, che mi hanno aiutato anche nell’interpretazione dei pezzi, e infine ho cercato di allontanarmi dal puro genere R&B, anche se legato a doppio filo, ma rimanendo più fedele al concetto di “Soul”, cioè di anima. Quando sei ispirato dall’anima sei meno legato ad un genere. Parlaci delle produzioni, della lavorazione in studio e della scelta dei featurings... E: Essendo un progetto indipendente, io e Steve Dub abbiamo sfruttato al massimo le nostre possibilità. Siamo sempre partiti nella fase di arrangiamento, come se a disposizione avessimo un’ intera orchestra virtuale, suonando anche i fiati e gli archi. In più ho registrato io stesso le parti di chitarra elettrica. Questo spiega anche il tempo passato tra un album e un altro.
“Machiavelli diceva che un arciere per colpire un punto lontano deve mirare verso l’alto, e che devi studiare i grandi, perché se anche ne apprendi poco quel poco è già tantissimo” Per quanto riguarda i featurings, con Dargen D’Amico c’è una collaborazione che risale a quando, 8 anni fa, sono arrivato a Milano, e puntualmente collaboriamo l’uno ai dischi dell’ altro. Il brano “Compromessi”, con La Pina, è nato perché le avevo fatto sentire il pezzo, le è piaciuto molto e insieme abbiamo rivisto anche il concetto di partenza del testo. A Esa ho chiesto invece di dare più tiro a “Qualcosa nascerà”, che da solo non mi girava… Ti abbiamo visto e sentito in svariati progetti diversi tra di loro. Dal remix che hai prodotto di “Stupida” di Alessandra Amoroso (vincitrice della trasmissione “Amici” dell’edizione 2009) con la partecipazione di La Pina, al singolo “Lunedì mestieri” di Dargen D’Amico, nell’album di esordio di Mista B con “Tu mi mandi fuori” feat. Irene Lamedica e i favolosi Ahmir di Boston e nel brano “Il mondo dai miei occhi” di Lefty... Come sono avvenute queste partecipazioni e con chi ti piacerebbe duettare in futuro?
E: Con Lefty, così come con Mista B, ci siamo conosciuti proprio in occasione di queste collaborazioni. “Il mondo dai miei occhi”, canzone a cui tengo particolarmente, mi fu fatta ascoltare da Lefty con la richiesta di aggiungerci un ritornello. Fu una sfida per me, perché parlava di argomenti difficili, che autonomamente non avrei affrontato. “Tu mi mandi fuori” fu occasione privilegiata di cantare insieme a Irene e ai davvero bravi “Ahmir”, su produzione Mista B a cui faccio dei grandi complimenti! Queste insieme a quella con Dargen sono collabo nelle quali, così com’è nella tradizione dei due generi, il cantato R&B si sposa con il Rap, mentre quella di Alessandra Amoroso, per la quale ho prodotto anche “Che peccato”, un brano dell’album “Senza nuvole”, coincide invece con l’intenzione di tentare di dare una veste più fresca a brani cantati da interpreti bravissimi, ma ai quali vengono spesso affidate delle produzioni molto classiche, non in linea con il resto del mondo, vedi Beyoncè, Lady Gaga, Christina Aquilera, Britney Spears che si affidano decisamente alle nuove sonorità. Per Loredana Errore, invece, ho scritto “Voglio solo te” che è stata prodotta da Biagio Antonacci, e anche questa è stata un’esperienza interessante. In futuro? Pino Daniele? A proposito di collaborazioni, sappiamo che stai lavorando con La Pina (veterana del Rap italiano dai “tempi d’oro”, grande comunicatrice, speaker e autrice, nonché personaggio di spicco di famose trasmissioni televisive e radiofoniche) per un suo nuovo lavoro discografico. Oltre all’interessante brano “Compromessi” seguito da un divertente ed originale video, puoi svelarci qualcosa in anteprima? E: Il nostro incontro è nato proprio dal fatto che lei mi parlò del suo nuovo progetto, e da li mi chiese di produrlo. Sull’onda dello spirito del mio album, ci sono brani totalmente differenti tra di loro, dove il punto in comune è che ogni canzone non parte, come in genere si fa nell’Hip Hop, da una base che un produttore ti fa ascoltare, ma da una idea di partenza comune a tutti e due che io tramuto in musica e lei in parole. Il problema è che tenerla ferma in un posto e riuscire a farle registrare l’album sarà un’impresa difficilissima! Ma ARTISTA: EMILIANO PEPE ALBUM: IL COLORE DEI SUONI (2011)
Prodotto da Too Deep Records Disponibile su iTunes Contatti: emilianopepe@hotmail.com
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ILTrASFOrMISTA PrODuCErS
dJ MISTA B: I MILLE VOLTI dELL’URBAN MUSIC Mista B, deejay, producer e tastierista di Bologna, inizia la sua carriera come deejay da clubs nel 1998. Nel tempo sente l’esigenza di approfondire le sue capacità e, grazie alle sue molteplici conoscenze musicali, comincia a produrre, campionare e suonare, una prerogativa che lo differenzia dal resto e lo rende subito riconoscibile e originale.
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eferente italiano del collettivo europeo della Dj League*, dopo svariati mixtapes, mash up remix, nel 2010 realizza il proprio album di debutto: “L’AlchiMista”, per il quale decide di realizzare tre singoli con relativi video, che gli valgono in un caso anche il premio Pivi 2010 come miglior video Hip Hop indipendente per “Di Corsa”, oltre che visibilità sui networks radiofonici e televisivi nazionali. Forte del buon successo di critica e di visibilità ottenuto con il suo primo lavoro, Mista B torna alla grande con il suo secondo progetto ufficiale per BM Records, dal titolo: “Il TrasforMista”. Quale è il motivo che ha determinato la scelta di questo titolo? Per iniziare, come per l’album precedente, si è voluto giocare sul doppio aspetto della parola che richiama il nome dell’artista e allo stesso tempo veicola un messaggio, un significato. In questo caso, diversamente da quello che spesso si crede in Italia quando si usa questo termine, specialmente se associato alla politica, il trasformista, nell’ambito dello spettacolo cinematografico, ma ancor più teatrale, è quella persona che ha la capacità di mutare repentinamente le proprie sembianze al fine di caratterizzare in pochi istanti più personaggi inseriti nel medesimo contesto scenico e/o drammaturgico. Cosi come nel mondo dello spettacolo teatrale e cinematografico, nella sfera musicale, Mista B ha la capacità di mutare ritmiche, melodie, vibrazioni e moods molto diversi tra loro, pur muovendosi all’interno del medesimo contesto musicale, quale la urban music.
DJ MISTA B
Parlaci nel dettaglio di questo nuovo progetto... L’approccio a questo nuovo lavoro musicale ha avuto punti in comune rispetto al precedente e ovviamente dei necessari cambiamenti per poter offrire un prodotto migliore e che mostrasse la sua costante evoluzione. I punti in comune sono sicuramente la scelta di collaborare con artisti già presenti nel lavoro pre-
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cedente, come per esempio l’amico Lefty, La Miss, Goraman, ma allo stesso tempo la volontà di cercare nuove collaborazioni (Tormento, Maxi B, Micheal, Pula+) e nuovi stimoli intepretativi. Che tipo di ambientazioni e sonorità stavolta hai scelto di seguire? C’è sempre la voglia di sperimentare, di allargare lo spettro delle sonorità proposte, non cedendo necessariamente alle tentazioni delle sonorità electro-pop, tanto di moda negli ultimi tempi, se pur non contrastandole. Questo progetto non ha il pretesto di essere il prodotto musicale che innoverà la scena italiana, ma allo stesso tempo non sarà sicuramente il solito lavoro con le tipiche sonorità da chart americana in chiave italica. Il primo singolo dell’ep vede la partecipazione di due artisti storici della scena italiana: Tormento e Lefty, con il brano dal titolo “Quello che voglio”. Le sonorità del singolo sono RnB/Soul, primo vero amore musicale di Mista da metà anni ‘90, ma allo stesso tempo i versi e il tiro complessivo della song, il modo di proporre le liriche e l’attitudine, sono decisamente Hip Hop. Insomma sarà un lavoro che presenterà nuove sonorità, mai banale e scontato, che approccerà anche stili musicali tipicamente da club e da “party n bullshit” (divertirsi senza pensare a “niente”) in chiave più adulta e meno banale. ARTISTA: MISTA B ALBUM: IL TRASFORMISTA (2011) Prodotto da Back Movement Records (per scaricare il video di Mista B “Quello che voglio” feat. Lefty e Tormento vai su www.wegotflava.com sezione download)
Contatti: mistab@bmrecords.eu www.myspace.com/djmistab
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Deejay League
La Deejay League è la Dj’s Community dedicata all’urban music più grande d’Europa, con oltre 120 dj’s iscritti da 9 nazioni. E’ una family che promuove eventi, remix, mixtapes, produzioni e tutto quello che i propri artisti membri fanno, con un sistema di newsletters di oltre 100.000 contatti internazionali tra Europa, Canada e Stati Uniti. www.dj-league.eu
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JUST A Feeling PRODUCERS
di Thomas Leroy - ph. photocirasa.com
è SEMPLICEMENTE la musica che definisce me... Dj e producer, nasce a Buenos Aires, ma si trasferisce in Italia collaborando con gli artisti più importanti della penisola. Dal 2006 risiede ad Amsterdam e nel 2008 debutta con il suo primo album solista, collabora con diversi astisti di fama internazionale e quest’anno lo troviamo protagonista con un nuovo progetto concepito insieme a Don Joe dei Club Dogo, dal titolo: “Thori & Rocce”.
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ablo Miguel Lombroni Capalbo o meglio Shablo, dj e producer, nasce a Buenos Aires in Argentina ma si trasferisce a Perugia e frequenta Bologna nel periodo della cosiddetta “Golden Age”, dove ebbe il suo primo approccio con l’Hip Hop, collaborando con gli artisti più potenti della città, come Inoki, e guadagnandosi così il rispetto dell’intera scena. Negli anni approfondì il suo stile e le sue produzioni furono presenti in quasi tutti i più importanti dischi pubblicati nella penisola, come Kaos, Club Dogo, Marracash, Esa &Tormento, Rischio, Turi, Moddi, Ensi e molti altri... Dal 2006 risiede ad Amsterdam e nel 2008 debutta con il suo primo album solista “The Second Feeling”, collabora con astisti di fama internazionale quali J-Falla e Dankery Harv (metà del duo di Detroit Frank N’ Dank). Quest’anno lo troviamo in giro per promuovere e presentare il suo ultimo progetto concepito insieme a Don Joe: “Thori & Rocce”: l’album vede la collaborazione dei maggiori rappers italiani presenti oggi sulla scena. Incontriamolo... Non sei un “novellino” in questo “gioco”. Hai fatto una strada precisa, con determinazione e costanza, accumulando sempre più esperienza. Credo che tu sia l’esempio reale di crescita artistica e stilistica che ogni beatmaker/producer dovrebbe fare. Un percorso per ottenere dei risultati concreti, senza bruciare le tappe... S: Per cominciare ti ringrazio per la frase che hai detto, apprezzo molto... Per me è stata una cosa molto naturale, nel senso che non c’è stata una premeditazione in tutto questo. Come per molti, è stata una passione, con un grande amore verso la musica che per fortuna col tempo si è trasformata in una professione. Non era questa l’intenzione iniziale. Credo che, quando si fanno le cose con grande sentimento, prima o poi i risultati arrivino... Come definiresti la tua musica? Da dove nasce e quali sono le tue contaminazioni? S: Per fare un gioco di parole, anche se potrebbe sembrare banale, ti dico che non sono io che definisco la musica, ma è la musica che definisce me… nel senso che io mi sento semplicemente uno strumento, riesco a cogliere le mie emozioni e trasformarle in musica, c’è qualcosa di più profondo e spirituale che mi spinge a farlo, quella strana alchimia che si forma... Le contaminazioni nascono nella mia parte più profonda, non sono solo le ispirazioni musicali, che negli anni sono riuscito ad assimilare, ma anche le esperienze di vita reale, i luoghi, la gente che ho incontrato che sono riusciti a darmi l’input giusto in ogni mia produzione.
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Sicuramente il tuo trasferimento in una delle metropoli più d’avanguardia d’Europa come Amsterdam ti avrà certamente “aperto la mente” e fatto scoprire nuove cose... Trovo che nelle tue produzioni si senta quel “qualcosa in più” che manca a un producer nostrano e soprattutto che sei un vero appassionato di musica... S: Avere la possibilità e la fortuna di viaggiare, fare esperienze in posti diversi, è un grande bagaglio che arricchisce molto, non solo come persona ma anche, come nel mio caso, professionalmente. Vivere in un ambiente culturalmente “ricco” e stimolante come quello di Amsterdam, dopo cinque anni, ha influito molto sulla mia crescita, e, anche se ultimamente torno più spesso in Italia per ovvie ragioni, sono soddisfatto di questa esperienza. Mi ha permesso di conoscere e vivere la musica da un altro punto di vista. Amsterdam è una città che sta al centro dell’Europa e per forza di cose è una via di passaggio per molti. Per strada capita spesso di fare incontri interessanti che stimolano la creatività, la città ti permette di confrontarti da subito con tutto quello che accade intorno. Oggi, grazie a internet, è molto più semplice entrare in contatto con realtà differenti, ma poter vivere concretamente in prima persona e non virtualmente certe cose è un’esperienza impagabile. Come viene concepita la musica in Olanda? Raccontaci com’è la scena e che tipo di serate vanno per la maggiore... S: La scena musicale “black”, come nella maggior parte delle città europee, è molto più sviluppata rispetto all’Italia, semplicemente perché è arrivata molto prima che da noi. Già nei primi anni ‘80 l’Hip Hop era diffuso in Olanda. Tutti i più grandi artisti con i loro tours mondiali hanno sempre fatto tappa ad Amsterdam. Un po’ perché sanno di avere un buon riscontro, un po’ perché la città permette grandi e divertenti svaghi... Esistono molto spazi per la musica, ci sono piccoli clubs che organizzano eventi molto interessanti... Capita spesso di parlare con 40/45enni che sono cresciuti con questo background e quando si parla di Rap ci si capisce al volo, è come parlare lo stesso linguaggio, perché loro hanno vissuto e già avuto importanti riferimenti. Questa “precursione” ha aiutato molto a raggiungere una maturità differente da quella Italiana. In Italia siamo purtroppo ancora in una fase “embrionale”, dove il pubblico, sempre più giovane, è ancora da formare, da crescere ed educare. Abbiamo apprezzato molto le tue collabo con artisti di un certo spessore come Caprice, Poopatch, Vaanya Diva, J-Falla e il grande Dank... come e quando sono nate? S: Proprio per il fatto che la città offre molto, mi è capitato di assistere al concerto dei grandi Frank ‘n Dank di Detroit, in un locale del centro.
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PrODuCErS
Loro sono davvero molto affezionati al posto, infatti hanno anche pubblicato dei dischi con un’etichetta olandese. Tramite un amico che li fece passare dal mio studio, ebbi la possibilità di fargli sentire delle mie produzioni, che inizialmente volevo tenere per un mio progetto, ma con grande sorpresa lui mi propose di produrre interamente il suo album solista e da lì a poco ci siamo rivisti per lavorarci insieme. Sia la fase di registrazione che quella di mixaggio le abbiamo seguite ed abbiamo interagito insieme con grande energia... è stata un’esperienza davvero stimolante, sapere di lavorare con il duo creato da J.Dilla, mio mentore di sempre, e più gratificante è stato sentirmi dire che sicuramente lui avrebbe amato ed apprezzato il mio lavoro... non sono cose che capitano tutti i giorni. Il disco è pronto e sarà fuori a breve. Per quanto riguarda le altre collaborazioni sono artisti, come Caprice, (considerato l’Al Green olandese e a breve uscirà il suo nuovo lavoro con importanti collabo-
mo sempre collaborato anche nei successivi loro albums. Dopo il mio trasferimento ci siamo un po’ persi di vista, ma l’idea di fare un progetto insieme era sempre stata nell’aria. Causa impegni reciproci abbiamo continuamente rimandato, ma la scorsa estate arrivò il momento giusto per realizzarlo. Abbiamo iniziato a selezionare un po’ di idee di produzioni e le abbiamo spedite ad alcuni artisti che ci piacevano (da Guè Pequeno a Jake La Furia fino a J Ax, Co’ Sang, Marracash, Noys Narcos, Emis Killa, Francesco Sarcina delle Vibrazioni e molti altri...). Tutto è avvenuto in maniera veloce e naturale, ogni volta che ci si vedeva cercavamo di chiudere più pezzi possibili, ed è così che è nato l’album. Il titolo nasce da uno slang che utilizza due parole che possono avere un significato simile a quello di “amico”: Thori è una parola più vicina a me, mentre Rocce è puro slang milanese, già utilizzato dai Dogo in diverse occasioni.
“Mi sento semplicemente uno strumento, riesco a cogliere le mie emozioni e trasformarle in musica, c’è qualcosa di più profondo e spirituale che mi spinge a farlo, quella strana alchimia che si forma...” razioni, che potete sentire con Tormento nel brano “So Hard” contenuto in “Thori & Rocce”), che ho incontrato ed avuto modo di conoscere durante la mia permanenza ad Amsterdam. Poco conosciuti in Italia, ma che ho scelto perché ho apprezzato da subito il loro talento e la loro spontaneità coinvolgendoli nel mio primo album “The Second Feeling” uscito qualche anno fa. Dopo aver ascoltato le nuove produzioni, abbiamo capito che sei davvero un produttore a 360°. Riesci a interpretare il Jazz e il Soul in una chiave tradizionale ma originale e a far suonare un synth in maniera totalmente attuale e moderna... Raccontaci l’incontro con i Club Dogo e com’è nata l’idea di produrre insieme a Don Joe l’album “Thori & Rocce”? S: Anche in questo caso è stato tutto molto spontaneo. Conosco Joe da molti anni, dall’uscita del primo disco dei Club Dogo “Mi-Fist”. Girando come dj nel loro primo tour è nata una stretta relazione, anche di amicizia, e abbia-
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Invece con il progetto di Lefty e Tormento, sei riuscito a “voltare pagina” e concepire tracce con atmosfere deep/soulfull davvero appassionanti, come “Ho imparato”, “Insomnia” e “Relationship”... che non hanno nulla da invidiare alle produzioni che attualmente stanno impazzando in Europa e oltreoceano... S: Mi piace molto variare stile e timbrica, mettermi alla prova e sperimentare sempre cose nuove, altrimenti mi annoio... quindi per me è stimolante riuscire a confrontarmi con stili ed artisti con differenti personalità. Non è detto che un giorno mi cimenti in cose totalmente diverse da quelle che faccio ora! La collaborazione con Lefty e Tormento è stata molto soddisfacente, non solo perché sono un fan di entrambi fin dai tempi, ma sopratutto perché abbiamo scoperto di avere molti punti in comune, come quello per il gusto Soul. Finalmente qualcuno che possa far emergere, anche in Italia, un determinato suono, un progetto tutto italiano in linea con quello che succede nel resto del mondo. È un lavoro interessante, maturo e di alto livello.
Sono riusciti ad arricchire le tracce coinvolgendo artisti stranieri, dando un’interpretazione che ha un sapore davvero internazionale. Quali sono le tracce che ti hanno dato più soddisfazione e a cui ti senti più legato? S: In generale cerco il più possibile di produrre delle tracce che mi emozionino ed ogni lavoro ha lasciato in me un segno. Probabilmente, a livello emotivo, sono più legato ad alcuni brani del mio primo disco. Essendo l’esordio volevo che fosse tutto perfetto e così ci ho lavorato parecchio, ci ho messo un sacco di passione e investito grandi aspettative, diciamo che è stato forse “il parto” più complesso. Se ne dovessi scegliere una in particolare, sicuramente opterei per “Count on me” con il grande Caprice, che ritorna in versione italiana sul nuovo album solista di Guè “Il ragazzo d’oro”. Quali consigli daresti ad un giovane beatmaker che voglia avvicinarsi alla produzione Hip Hop? S: Beh, gli direi di guardarsi sempre intorno e di aggiornarsi continuamente, non per emulare quello che fanno altri, ma per conoscere almeno quello che fanno. Ma la cosa più importante è quella di cercare di avere una personalità originale che lo differenzi dagli altri... non bisogna costruirla, ma bisogna avere semplicemente la pazienza di scoprirla man mano perché è in ognuno di noi e se ogni volta che campioni, che suoni una nota o costruisci una batteria ti emozioni allora questa è la strada che devi intraprendere... La tecnica la impari col tempo, non è così fondamentale, l’essenza per un producer è amare quello che fa, apprezzare e conoscere la musica a 360° e distinguersi sempre con il proprio sound. Quali sono i tuoi cinque dischi classic di sempre che ti rappresentano in pieno, che si avvicinano maggiormente al tuo gusto e di cui non faresti mai a meno? S: Rispondere a una domanda del genere per me è sempre difficile, se non impossibile... Sono sicuramente troppi gli albums che meriterebbero di essere citati, ma ne dico cinque di diversi generi e periodi che sicuramente mi hanno stimolato molto nella mia formazione: 1. Jay Dee - “Welcome 2 Detroit” (2001) 2. Al Green - “I’m Still in Love with You” (1972) 3. Lauryn Hill - “MTV Unplugged No. 2.0” (2002) 4. Michael Nyman - “The Piano” (2002) 5.Astor Piazzolla - “Reunión Cumbre (Summit)” con Gerry Mulligan (1974)
ph. Bob Baldwin
ARTISTA: DON JOE & SHABLO ALBUM: THORI & ROCCE (2011)
Prodotto da Universal Music Contatti: thorierocce.blogspot.com facebook.com/shablo soundcloud.com/shablo
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WE LOVE A’dAM! CONNECTION
di Paolo Ortolan - ph. Nina Oliver
VIVETE CErCANDO DI FArE QuELLO CHE PIÙ VI PIACE Dj Blue ci racconta la propria storia e, da questo numero, parte un filo diretto con l’Europa: inizieremo a confrontarci con artisti e a scoprire le tendenze della grande città: sì, Amsterdam.
P
otrei raccontarvi dei miei anni nei clubs, dei miei dischi preferiti, delle prime jam sessions, di breakdancers, dei primi gruppi Hip Hop della scena italiana, dei programmi in radio, di R&B/Soul/Funk, di persone e artisti importanti e un tot di altri argomenti attraverso episodi che ho vissuto in prima persona e che tuttora si riflettono sul mio quotidiano vivere la vita e la musica... Ma oggi vi parlo del presente: vivo ad Amsterdam! Nella mia testa continuava a girare l’idea che mi sarebbe piaciuto fare il dj, ci sapevo fare, per quei pochi minuti concessi ogni tanto, ma come sarebbe stato se avessi addirittura fatto il dj di musica Rap? Dalle mie parti, Pordenone e dintorni, tutti suonavano House e Dance, la gente non conosceva quella musica e i dischi costavano un sacco di soldi... Come avrei mai potuto fare? In Italia c’era altra gente con la mia stessa passione? Senza giradischi e mixer, come avrei mai potuto mixare o fare uno scratches? Un sacco di domande dalle quali è nata la mia piccola storia, legata a fatti e situazioni che ho vissuto personalmente nel tempo, che mi hanno regalato emozioni e a volte delusioni, ma che preferisco raccontarvi nelle prossime puntate... Per questo primo articolo parto dal momento più recente di questa storia, da maggio 2011. Questo non per dire che sono arrivato e ce l’ho fatta, perché non è così! Maggio rappresenta uno dei miei nuovi inizi, ma è anche una continuazione, a seconda di dove ci piazzi il punto di osservazione. Sono ad Amsterdam, mi sono da poco trasferito e il motivo che mi ha spinto qui è pro-
AMSTERDAM PLAyERS Producers/dj’s: Nicolay, Full Crate, I.N.T., FS Green, Kid Sublime, Hayzee, Tom Trago. Singers/Groups: La Melodia, Pete Philly, Mar, Joya Mooi, Furlan Williams (Rotterdam). Dj’s: Edzon, Manga, Turne, Full Crate, SP, Vic Creeze, Abstract . Crew: Bboy Connection. Blog/Sites: Moovmnt, Strangefruitmusic (Rotterdam), Nalden Bar/Clubs: Café De Duivel, Paradiso, Bitterzoet, Melkweg, Canvas, Sugar Factory.
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prio la musica e la mia passione per il djng. Ho studiato per un paio di anni la città, ci sono venuto un po’ di volte, ho amici che si stanno facendo strada nel mondo della musica e ho conosciuto artisti già affermati a livello internazionale. Ci sono dj’s che suonano come piace a me, con i quali vorrei battermi in una prospettiva di crescita, perché è proprio stando vicino ai migliori che sei stimolato a far meglio. Ho pensato che la città aveva quel brulicare underground e quel pizzico di genuina strafottenza artistica che mi ha sempre affascinato sin da quando era poco più che un bambino. Mi piacciono le cose difficili, mi piace la qualità, in tutte le cose, il riconoscere che qualcosa è affascinante o innovativo solo dopo che ci hai prestato attenzione per la seconda o la terza volta, mentre alla prima te l’eri magari lasciato sfuggire. Mi piace sapere che ho scoperto qualcosa di interessante prima di tanti altri o che non me lo sono lasciato sfuggire alla prima occasione... Una cosa è allo stesso tempo certa e bizzarra: mi ritrovo più o meno in una situazione simile a 20 anni fa, sono senza giradischi, senza il mixer, la stanza è piccola e non c’è posto per metterci nulla, sono fuori allenamento… e venerdì avrò la mia prima serata al Cafè De Duivel (storico e primo locale Hip Hop della città): come farò se voglio metterci della qualità in quello che faccio e far sentire il meglio di me stesso? Per questo episodio la storia finisce qui, di seguito lascio una serie di nomi che rappresentano la scena musicale attuale della città di Amsterdam che influenzano le mie scelte musicali e una mini lista dei miei locali preferiti.
L’ARTEDEISAMPLES PRODUCERS
di Giuseppe Lamberto - ph. Robert Winter
FID MELLA: CERCO DI FAR PARLARE LA MIA MUSICA Conosciamo meglio uno dei producers più originali ed eclettici degli ultimi anni: Johannes Hilpold, meglio conosciuto come Fid Mella. Italo-austriaco, residente a Vienna, un personaggio di cui si sa poco, ma che porta con sé un bagaglio musicale e creativo davvero interessante...
Sei uno dei protagonisti di molte tracce di alcuni dei rappers italiani più importanti e produttivi come Ghemon, Mistaman, Lefty, Mad Buddy.... ma quì in Italia si sa poco di te, anche sul web non si riesce a trovare molte informazioni... è una tattica o semplicemente sei uno che non vuole mostrarsi più di tanto? F: A me interessa fare musica. Mi trovo a mio agio in studio, preferisco stare dietro le quinte perché non sento l’esigenza di espormi. Cerco di far parlare la mia musica, tutto il resto non è necessario e non conta più di tanto… Raccontaci come, dove e quando hai iniziato ad appassionarti di musica e alla cultura Hip Hop e da dove nasce il tuo background... F: Mio padre è sempre stato un appassionato di musica e già da piccolo, in casa, ricordo il giradischi sempre acceso. Da ragazzino ero molto interessato alla musica, ho ascoltato i dischi che avevamo in casa e abbastanza presto ho iniziato a comprarmi albums su cassetta, a quei tempi, soprattutto roba Rock e Metal. A circa 14 anni ho scoperto l’Hip Hop, che mi ha subito tirato nel suo vortice! Abitavo a Merano (BZ) e con cinque amici “in fotta col Rap” abbiamo fondato la nostra prima crew. Come per molti, è iniziato come un gioco, ci divertivamo a fare freestyle, fare qualche live nella zona, ma niente di speciale. Spesso andavamo a ballare e ad assistere ai concerti di artisti americani allo storico Palladium* di Vicenza. Ed è li che ho conosciuto tutti i ragazzi di Treviso a.k.a. Unlimited Struggle family e soprattutto Shocca che mi ha veramente “infottato” con i beats. Correva l’anno 2000 ed un anno dopo ho comprato il mio primo campionatore, un S950, Shocca mi insegnò subito ad usarlo. A lui devo molto, è sempre stato un grande aiuto.
cano… Sicuramente la vita quotidiana e il posto dove sono cresciuto hanno contribuito alla crescita di ciò che sono in ogni aspetto. Mio padre aveva una bella collezione di dischi, da Blues-Rock inglese e americano tipo Cream e Hendrix, a dischi Jazz come Miles Davis, un po’ di Reggae e Pop, insomma un po’ di tutto. In casa c’era sempre buona musica, questo credo mi abbia influenzato parecchio. Per quanto riguarda la tecnica mi sono sempre ispirato a produttori d’oltreoceano come Pete Rock, Premier, Madlib e soprattutto da J-Dilla, ma anche dagli insegnamenti del mio mentore dj Shocca. Dopo qualche tempo ho capito che dovevo prendere la mia strada ed evolvermi in uno stile del tutto personale. ll mio modo di fare musica è essenzialmente molto istintivo. Poche volte mi metto a produrre con un idea in testa, spesso parto da qualcosa senza sapere dove mi porterà. I beats migliori vengono sempre in modo naturale. Cerco sempre di suonare e programmare i samples, drums, ecc… senza la griglia e usare il mouse il meno possibile. Le imperfezioni, i difetti e gli errori sono cose che mantengo costantemente perché danno più carattere alla musica. Penso che i miei beats suonino così per mille motivi, ma la vera ragione sta nel subconscio.
“Le imperfezioni, i difetti e gli errori sono cose che mantengo costantemente perché danno più carattere alla musica”
Nelle tue produzioni si sente la tua appartenenza al sound europeo, visto che ci vivi quotidianamente. Per quanto ci riguarda, per come usi i samples, per come suoni le linee di basso e giochi con i rhodes, ma sopratutto per le svariate atmosfere degli arrangiamenti, potresti essere tranquillamente il nuovo Nicolay... Quali sono i tuoi riferimenti e a cosa ti ispiri maggiormente quando produci? F: Non so se il mio sound sia più europeo o italiano, più sudtirolese o ameri-
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Com’è la scena austriaca/tedesca? E che cosa succede nei dintorni rispetto all’Italia? Trovi ci siano differenze sostanziali? F: Penso che la differenza tra Germania e Austria sia maggiore rispetto a quella austriaca-italiana. La Germania ha un’ industria musicale mostruosa, molto professionale per quanto riguarda il business in generale. Non è paragonabile all’Austria che è un paese piccolo, la lingua è un po’ diversa e pochi artisti austriaci riescono ad entrare nel mercato tedesco. La scena è piccola, tutti si conoscono tra di loro ed è difficile vivere di musica. Vedo più somiglianze tra l’Austria e l’Italia, anche se è difficile fare un paragone, perché l’Italia è molto più grande come paese ed è tutto in proporzione. La cosa che potrebbe accomunare questi due paesi è senz’altro lo spirito di adattamento. La gente si organizza da sola. Anche se c’è qualche artista rap con contratto major, gran parte della musica di qualità è autoprodotta. Direi anche che in Italia ci sono tanti rapper bravi e pochi beatmakers seri, mentre in Austria è l’opposto, ci sono troppi producers bravi e pochi validi Emcee’s.
Se possiamo... puoi svelarci l’attrezzatura tecnica e le macchine che usi normalmente per produrre la tua musica? F: La macchina principale al momento è NI Machine, che uso da un anno più o meno. Ma non disdegno il vecchio ed affidabile 950 e l’MPC 3000. Ho qualche synth analogico come il Juno 6, il Korg M500, il Roland SH1000 e un Rhodes. Sei un appassionato di vinili o per te non è fondamentale la fonte da cui campionare?.. Insomma, basta che suoni e sia di gusto... F: Mi definisco un “crate digger” perché passo intere giornate nei negozi di dischi e mercatini dell’usato. Se vuoi fare roba basata sui samples devi essere un vero “digger” in tutti i sensi. Non penso che la fonte sia fondamentale e che si debba campionare solo da vinile… Ho sempre le antenne accese tutto il giorno e, se sento qualcosa, lo campiono da cd, cassetta, mp3, radio, VHS e DVD, non mi importa… Com’è nato l’incontro con Lefty e BM Records? F: Lefty, lo conoscevo già come artista dai dischi che aveva fatto in passato. Qualche anno fa il mio amico Giuann Shadai, che conoscevo dai tempi del Palladium, gli ha pompato qualche mio beat per un brano che volevano fare insieme. Ci siamo incontrati a Udine, nello studio di Kermit, abbiamo chiuso quel pezzo e da lì in poi è nata la connection. Devo dire che ci siamo ritrovati da subito a condividere lo stesso gusto e la medesima passione per la musica, lavorare con lui è sempre molto stimolante. Ho fatto due produzioni per il suo ultimo album “Il mondo dai miei occhi”, ho dato il mio contributo alla compilation “Souldalicious” con due brani e al momento, con molta soddisfazione ed entusiasmo, abbiamo collaborato su diverse tracce nel nuovo progetto con Tormento, che trovate in allegato e spero pompiate a dovere sui vostri impianti… Turn it up! Quali sono i progetti su cui stai lavorando e quelli futuri? Non hai ancora pensato al tuo album personale? F: Certo, ci ho già pensato e lo sto facendo in contemporanea, ma non voglio svelarvi ancora niente. Ho pronto un disco completamente strumentale che sto valutando come e quando fare uscire e sto lavorando ai nuovi dischi di Kaos, Ghemon, Mista, Kiave, Frank Siciliano, Mecna… e la lista continua… Contatti: myspace.com/fidmella
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Palladium
Mancato all’età di 46 anni Gianfranco Dolci, noto come Dj Ciso, è stato la figura più seguita dal panorama “Black” italiano e non solo. Carriera iniziata nel 1973 passando poi nel 1985 in cui inaugurò lo storico “Palladium” di Torri di Quartessolo a Vicenza. Ciso è stato produttore e promotore di molti artisti, mise in piedi Radio Palladium, una radio locale, dove la programmazzione è sempre stata in linea con quella del club (Funk, Soul, Disco, Hip Hop, R’n B, New Jack Swing), ha aperto anche un negozio di dischi per vendere la musica che proponeva, il Music Power. La sua passione lo aiutò a portare in Italia grandissimi artisti come Commodores, Sister Sledge, Imagination, Grandmaster Flash, Warren G., Coolio, Kool and the Gang, EPMD, M.O.P., Naughty by Nature e molto altri.... in tempi in cui senza internet certi artisti li conoscevi solo per radio o per sentito dire. Ha rappresentato il dj “zero compromessi” per eccellenza dimostrando di saper far ballare, suonando sempre musica di qualità. Il suo approccio alla consolle ha suggestionato e influito molti dei dj’s selecta dei nostri tempi come Dj Walterix, Dj Enzo, Rula, Dj Shocca, Master Freeze, Dj Blue... Ad oggi quello di cui tutti sentono di più la mancanza è il suo carattere sempre aperto, disponibile e realmente umile. Mentre scriviamo queste righe il Palladium purtroppo è chiuso, in attesa di una nuova location...
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STILL DIGGING PRODUCERS
MR.PHIL: LA SFIDA DI PRODURRE BUONA MUSICA
Philip Preston, in arte Mr. Phil, nasce a Londra nel 1980. All’età di 13 anni si trasferisce a Roma dove entra da subito in contatto con la scena Hip Hop capitolina. Inizia a collezionare i primi dischi e la sua passione per la musica lo porta in breve tempo a diventare uno dei giovani dj più promettenti della capitale. Phil ci racconta nel dettaglio la sua esperienza con la vera passione di chi ha sempre creduto in questa cultura e le riflessioni di un passato che non è più un presente...
Q
uando mi sono avvicinato alla produzione esistevano due modi per fare i beats: 1. campionatore e sequencer, 2. musica originale con strumenti. I miei produttori preferiti a quei tempi erano Pete Rock, Marley Marl, Kool Moe Dee, Premier, The Beatnuts, Q-Tip... tutta gente che aveva in comune una cosa: un campionatore. Nel ‘98 conobbi Fritz Da Cat, tramite dei amici in comune, e lui fu il primo a trasmettermi la vera passione per il digging. Mi spiegò che conoscere la musica era essenziale per un buon produttore. Quindi cominciai a collezionare i miei primi dischi. Iniziai dalle basi, dai dischi che si trovano più facilmente come James Brown, Barry White, The Commodores, Earth Wind & Fire, Kool & The Gang... Più compravo, più entravo in fissa! Iniziavo a leggere tutte le info che c’erano sui dischi (che prima ignoravo), a guardare per quale etichetta era uscito quel disco, in quale anno, con quali musicisti, quale produttore, e lentamente iniziai ad approfondire le mie conoscenze musicali, ed affinare i miei gusti. In Italia, si sa, trovare bei dischi (a prezzi buoni) è difficile, quindi iniziai a viaggiare in America. Sono andato diverse volte a San Franscisco, Philadelphia e innumerevoli volte a New York, da dove sono sempre tornato con borsoni pieni di dischi! Le conoscenze di base che avevo accumulato in passato mi aiutarono molto in America, perché lì trovi talmente tanti dischi a prezzi talmente buoni, che se non sai quello che cerchi impazzisci... o meglio, sarebbe stato inutile andare fino lì per comprare dischi che trovavo pure in Italia... Nel giro di pochi anni mi ritrovai con diverse migliaia di dischi, e una conoscenza musicale discreta. Collezionare dischi mi aveva aiutato a raffinare i miei gusti personali, capire che tipo di suoni mi piacevano, quali sounds mi attiravano, dove cercarli, in quale periodo... In poche parole mi sentivo pronto per iniziare a produrre. C’era più rispetto per la musica, in certi casi forse troppo! A quei tempi era importante non solo come suonava un beat, ma sopratutto come lo si faceva. Quale break hai usato? Come l’hai tagliato? Da dove l’hai campionato? Erano tutte cose che avevano un certo peso. Si campionava rigorosamente da stampe originali, niente ristampe!! Oggi è facile andare su ebay e comprarsi un disco super raro pagandolo €200, oppure una ristampa a €15, ma che gusto c’è? Per esempio, ci sono dischi che ho cercato per anni, come “He’s Coming” di Roy Ayers. L’avevo cercato per anni, alla fine l’ho trovato a New York, stampa originale, nel sotterraneo di un negozietto di dischi a $5, in condizioni quasi perfette... sono soddisfazioni. Uno mi può dire: “ma Phil, ti risparmiavi un sacco di fatica a comprare una ristampa no?” Certo, è vero, ma sai quanti dischi ho conosciuto grazie alla ricerca di quella rarità? Più collezioni dischi e conosci la musica, più ti rendi conto che non conosci ancora
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nulla. Per questo mi danno fastidio quelli che straparlano di dischi come se fossero dei “super-esperti”. C’é gente, come Nextone di Torino, che ha una cultura musicale e dei dischi che ti fanno girare la testa, sono lezioni di umiltà viventi., perché ci vuole un rispetto enorme per la musica. Se non conosci la musica, come fai a farne di buona? Queste ‘regole’ possono sembrare estreme, ma secondo me hanno aiutato a far emergere dei veri talenti.
“Più collezioni dischi e conosci la musica, più ti rendi conto che non sai ancora nulla” Oggi invece e cambiato tutto, il modo “originale” di produrre è passato di moda. La tecnologia si è evoluta ed è più accessibile a tutti. Con un pc semi decente, una scheda audio qualsiasi e un software, si possono produrre basi. Perfetto, questo è ovviamente un bene. Rendere la musica accessibile a tutti è una cosa fantastica... però cosa succede? Succede che poi non c’é più nessun tipo di selezione naturale nel genere. Tutti possono essere producers, senza nessun filtro, ma manca quel passaggio naturale definito: gavetta. Oggi trovo ci sia molta gente senza nessun tipo di conoscenza musicale, allo sbaraglio completo, e purtroppo i risultati si sentono. Sfido chiunque a dirmi che la qualità generale dell’Hip Hop italiano non sia al massimo ‘mediocre’. Come si fa a fare il beatmaker se non si conosce il giro di batteria di “Impeach the President”? Quì parliamo di cose fondamentali, senza le basi non si va da nessuna parte. I gusti sono gusti, e giustamente sono personali, ma qui io distinguo tra chi sa fare musica e chi no, chi la fa per passione e con cognizione da chi la fa per moda. Per quanto mi riguarda, dopo essermi fermato per un po’ di tempo, mi sto rimettendo dietro al campionatore. Con il mio vecchio e ‘obsoleto’ Akai 950 continuerò a campionare dai miei dischi, non per dimostrare qualcosa o perché mi viene imposto, ma solo perché amo fare musica in questo modo. Amo la sfida. La sfida di trovare un campione bellissimo in un disco appena comprato, la sfida di trovare un break pulito che nessuno ha mai usato, la sfida di tagliare ed usare in modo originale un campione super famoso, ma sopratutto la voglia di rimettere un po’ di ‘anima’ nel Rap Italiano. Contatti: info@mrphil.it www.mrphil.it
“Rispetto a quando ho iniziato a produrre, nella fine dei anni ‘90, è completamente cambiato il modo di fare musica. È normale che la musica nel tempo si evolva, cambia, segua varie influenze o tendenze, ma per certi versi ritengo che oggi l’Hip Hop abbia perso un po’ della sua anima”
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fUORI è fREddO MOVEMENT
IL MIO OBBIETTIVO NON è UN dISCO RAP, MA UN BUON dISCO! “Mi piace credere che ciò che faccio oggi con la mia musica sia solamente l’inizio di un qualcosa che verrà ricordato un domani”
N
on è semplice parlare di un qualcosa che si ama e si odia allo stesso tempo; la musica è sempre stata parte della mia vita, fin dall’infanzia le ho dedicato moltissimo tempo, e nel viverla nutrivo in me il sogno e la speranza di farla ascoltare a un vasto pubblico. Non so precisamente quando sia nata la passione per l’Hip Hop, è stata un crescendo continuo, so solo che avere tanta musica intorno, anche in famiglia, mi ha aiutato molto. Mio padre ne è sempre stato appassionato, in particolare di Jazz e Blues, e da bambino passavo ore a guardare le videocassette di personaggi come Duke Ellington, Fats Domino, Fats Waller, James Brown, fino a Elvis Presley o Django Reinhardt. Trovai subito piacere e un’inspiegabile sintonia con questi incomprensibili ritmi. Verso i 10 anni, mi avvicinai più concretamente al Rap grazie a mio fratello. Era il 1997, quando uscì “No Way Out” di Puff Daddy e fu grazie a quell’album che lessi per la prima volta i nomi di Notorious B.I.G., Jay-z, Lox, Mase, Busta Rhymes, Foxy Brown. Venni così a conoscenza delle storie che all’epoca giravano, come la faida tra Tupac e Notorious e l’esistenza di due stili diversi di Rap, quello proveniente da New York e quello da Los Angeles. Trascorrevo giornate intere ad ascoltare quell’album, provavo un’adrenalina grazie ai suoi brani, che ricordo come se fosse oggi. Vidi per la prima volta il film “Clockers”, di Spike Lee, ma troppo piccolo per capire le dinamiche, rimasi folgorato dalla colonna sonora, “Return of the Crooklyn Dodgers” scoprendo il nome di Dj Premier. Non comprendevo le basi senza un’armonia e una melodia sul ritornello, ma mi gasavano come nessuna cosa prima di allora. Per me è stato uno studio e una ricerca di ciò che realmente è questa musica e ciò che l’Hip Hop rappresenta come cultura. Per studio intendo dire che compravo ogni tipo di libro che ne parlasse, andavo alla ricerca di tutti i negozi musicali a Pescara e dintorni, affittavo ogni tipo di film che avesse qualche minimo luogo comune con la cultura che stavo scoprendo. Nel ‘99 mio fratello andò a New York, dove attualmente risiede.
J.O.D.
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Mi sentivo un rapper a tutto tondo eppure non avevo ancora le idee ben chiare sull’Hip Hop. Ultimata la scuola superiore mi trasferii per 3 mesi a New York da mio fratello e mi sentivo come un cristiano che arriva alla “terra promessa”. Mi procurai i classici che non riuscivo a reperire in Italia come “4,5,6” di Kool g Rap, “Jealous One’s Envy” di Fat Joe, “Conspiracy” dei Junior Mafia ed altra roba più attuale come Juelz Santana, a mio avviso uno dei pochi ad avere influito con un nuovo modo di rappare in tutto il mondo. La mia seconda passione sono le produzioni: sono un fan di Alchemist, Dj Premier, Just Blaze, gli Heatmakerz che in Italia non hanno avuto un grande riscontro, Pete Rock, D-Dot, Show, Swizz Beatz ed altri... Tra i produttori attuali che preferisco, voglio nominare le persone con cui sto lavorando. Sto parlando dello svedese P-Tech Santiago, uno dei produttori più sottovalutati del mercato europeo, ha un suono unico, bastano pochi secondi per capire che si sta ascoltando una sua produzione. Severe Beats sempre dalla Svezia, e Icy di Bergamo, con cui collaboro da tempo, produttore molto versatile, e capace di produrre il beat più street fino a sonorità da radio e commerciali. Una delle sue ultime produzioni è stato il singolo di Amir “Le mie illusioni”. BeatBode dai Paesi Bassi, Carling Edno e Deli da Pescara con cui condivido il collettivo Minimum Wage, sempre da Pescara IllaSoul, un emergente con molto potenziale, ed altri. Con loro ho impostato le basi per il mio ultimo Album dal titolo “Fuori è Freddo”. Ci sono poche collaborazioni ma tutte validissime: Killa Cali, Pensie da Genova, Josa Gun ed infine Blaq Poet delgi Screwball, direttamente da New York. I temi dell’album sono diversi, ci sono brani più introspettivi che sentivo il bisogno di fare, tracce più street, d’amore, e brani di puro divertimento. Ho dato importanza alle sonorità e al mood dell’intero album che definisco come un concept album. Il mio obbiettivo non è fare un disco Rap, ma un buon disco, per questo in “Fuori è Freddo” ci sono anche parti strumentali, ed arrangiamenti suonati live, come il contributo del talentuoso chitarrista Fabio Grandonico. Il primo singolo dell’album sarà un brano prodotto da P-Tech con la partecipazione di Kali Roots, un cantante emergente Raggae molto talentuoso. “Fuori è Freddo” uscirà presumibilmente entro l’anno e simultaneamente sto lavorando sulla realizzazione di tre video. Restate connessi! Contatti: jod@bmrecords.eu
STrEET POETrY
JOSA GuN: OrIGINALITÀ E VErSATILITÀ PEr POTEr SOPrAVVIVErE
Spostiamoci a Pescara. Pescara dov’é? In Umbria o nel Lazio? No, mi sa in Molise! No no, in Abruzzo… dove rappa il nuovo acquisto BM Records: Josa Gun
M
i definisco un clown che usa immagini crude per cantare i suoi racconti. Imprigionato in una personalità che mi rende un giorno un riflessivo e rivoluzionario, un altro giorno un impulsivo figlio di p…..a! Per me all’inizio era solo freestyle, non volevo mai scrivere perché sembrava di sedersi a studiare e io sono allergico a studiare. Tuttora mi piace sviluppare un’ intera canzone da un freestyle, per lasciar trasparire il mio pensiero con naturalezza. Di importanza fondamentale è la musicalità, non ci scordiamo che il rap è prima di tutto musica, se mi fossi accontentato delle parole adesso scriverei poesie. Non mi sono mai voluto omologare all’idea di “rap
integralista” perché ogni uomo ha il proprio linguaggio e le proprie storie, e io ho le mie. Da quando masterizzai il primo album di Nas, “Illmatic”, non sono stato più lo stesso. Da quando ho sentito Gucci Mane apprezzo ancora di più “Illmatic”. Credo che ogni epoca abbia il proprio fuoriclasse, e, grazie a quelli di oggi, mi riferisco per esempio a kanye West, riesco ad ascoltare quelle tracce che a sedici anni skippavo! Non mi spavento se mi passano un beat diverso da quello che faccio di solito perché mi stimola la sfida a essere più versatile. Parliamoci chiaramente: siamo nel 2011, nella jungla dove tutti si sentono in obbligo di rappare, se non sei originale e versatile non sopravvivi! Amo gli eventi dal vivo, non esiste live rap senza dj, sono l’essenza, la prova del nove sulle qualità dell’artista, è il modo più diretto per comunicare con il pubblico e, forse, l’unico modo per alzare due soldi col rap in Italia. Zero biografia, tutto quello che c’è da sapere lo trovate nella mia musica e nel mio ultimo lavoro dal titolo “Waglionacci Story”… presto fuori. Contatti: josagun@bmrecords.eu
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CONNECTIONS hidden GEMZ di Michele Cavagna
Questo spazio sarà dedicato a dischi non propriamente rap o hip hop ma che, per vari motivi, risultano fortemente legati alla nascita di questi generi o ad alcune loro contaminazioni con altre realtà musicali: possono essere dischi precedenti alla nascita discografica dell’hip hop (generalmente fatta coincidere con la pubblicazione - nell’agosto del 1979 - di “Rapper’s Delight” della Sugarhill Gang) e che ne hanno quindi anticipato e/o influenzato alcune caratteristiche fondamentali; possono essere, altresì, album realizzati in seguito, che hanno utilizzato in modo nuovo e originale elementi di hip hop e rap all’interno di generi musicali diversi. Immaginate la musica nata nel South Bronx come un grande albero: in questa sede ci occuperemo dei semi da cui è nato, delle sue radici più profonde e dei rami di altri alberi che hanno intrecciato in vario modo i suoi. La musica è una creatura mutante che compie percorsi imprevedibili e stupefacenti: per il possibile cerchiamo di starle alle calcagna!
VARIOUS ARTISTS
“Judgment Night: Music From The Motion Picture” (Epic Records, 1993)
Nel 1993 l’accostamento tra rap e rock non era ormai più una novità assoluta. La seminale versione di “Walk This Way” (originariamente un pezzo rock degli Aerosmith del ’75) realizzata dai Run Dmc risaliva al 1986. Gli stessi Run Dmc utilizzavano campioni rock fin dal loro debutto nel 1984. Public Enemy e Anthrax nel ’91 avevano collaborato per una versione rap-metal del pezzo “Bring The Noise” (in origine parte di “It Takes A Nation…” dei PE). Nel ’92, poi, sia i Rage Against The Machine che i Body Count di Ice-T avevano debuttato con dischi che affiancavano rap a musiche hardcore e metal. Questi alcuni degli esempi più noti della commistione rap-rock che, se dimostrarono la possibile convivenza dei due elementi nella stessa canzone, rappresentarono però episodi isolati - nel caso dei singoli - o formule ibride che, pur usando il rap, si ponevano chiaramente al di fuori della realtà hip hop - come nel caso di RATM e Body Count. Per tutti i motivi sopra elencati, la colonna sonora di Judgment Night - pessimo film dal punto di vista cinematografico! - costituisce un capitolo fondamentale per il cosiddetto crossover rap-rock: per la prima volta un intero disco veniva programmaticamente realizzato con il concept di unire la creatività di artisti rock ed esponenti della scena hip hop. Una sorta di manifesto musicale. Una scommessa anche, e soprattutto, per il tenore dei nomi chiamati in causa: non gruppi mainstream e commerciali ma veri e propri alfieri di culto della scena più orgogliosamente indipendente, sia rock che hip hop. Il fatto che artisti così “gelosi” della propria integrità artistica nei rispettivi generi accettassero di buon grado di collaborare tra loro costituì un punto chiave per lo sdoganamento di un certo tipo di apertura mentale nell’intellighentia musicale dell’epoca. La modalità di realizzazione dei pezzi di questa colonna sonora vede prevalentemente i gruppi rock occuparsi della parte musicale con gli esponenti hip hop impegnati a rappare (a volte anche con interventi vocali dei primi). Vi sono, però, due eccezioni. L’iniziale “Just Another Victim” è, di fatto, divisa in due parti ben distinte: nella prima gli Helmet attaccano graniticamente con quello che sembra un loro tipico brano post-hardcore ma, nella seconda metà, il pezzo viene preso in consegna dagli House Of Pain, che lo rendono totalmente hip hop. L’oppiacea “I Love You Mary Jane”, invece, è affidata quasi esclusivamente ai Cypress Hill (chissà come mai?!), con i Sonic Youth che si limitano a microscopici interventi chitarristici e al refrain del narcolettico ritornello (cantato lascivamente dalla bassista Kim Gordon). L’intera tracklist è uno spasso, dalla tranquilla “Fallin’” (Teenage Fan Club e De La Soul) all’hard rock di “Me, Myself & My Microphone” (Living Colour e Run Dmc), dalle atmosfere grunge di “Freak Momma” (Mudhoney e Sir Mix-A-Lot), “Real Thing” (Pearl Jam e Cypress Hill) e “Missing Link” (Dinosaur Jr. e Del The Funky Homosapien) fino agli accenti più hardcoremetal di “Judgment Night” (Biohazard e Onyx), “Disorder” (Slayer e Ice-T), “Another Body Murdered” (Faith No More e Boo-Yaa T.R.I.B.E.) e “Come And Die” (Therapy? e Fatal). Insomma, che si fosse fan di un genere o dell’altro, questo disco rappresentò comunque un oggetto di fortissimo interesse. Per chi conosceva e seguiva entrambi i generi, poi, costituì un’occasione unica e imperdibile. A tutt’oggi rimane una pietra miliare che ha anticipato innumerevoli realtà (purtroppo non sempre di valore) che si sono succedute - fino ai giorni nostri - negli anni a seguire.
di Michele Cavagna
CRUSADERS FOR REAL HIP-HOP “Déjà Vu - It’s 82” (Profile, 1992)
Tony D (Anthony Depula, RIP) era un produttore, DJ ed MC di Trenton, New Jersey. Nei primi anni 90 divenne uno dei beatmaker di riferimento grazie ad alcuni lavori solisti e alla produzione di Poor Righteous Teachers e YZ - oltre a strumentali per gente come Outsidaz, DJ Muggs e altri. Nel ’92 è la mente dietro a “Déjà Vu - It’s 82”, primo e unico disco dei Crusaders For Real Hip-Hop, gruppo di Trenton di cui fa parte insieme al rapper Mr. Law e al ragga-vocalist Rahzii Hi-Power. Al microfono Tony - aka Don Nots o Donistic - sa decisamente il fatto suo dimostrando anche un’ironia decisamente tagliente. Mr. Law è un ottimo MC e l’alchimia con il compare di rime è perfetta grazie ai loro stili diversi ma complementari. Rahzii impreziosice il tutto con i suoi interventi ragga che conferiscono anche un’originalità particolare all’insieme. Le liriche sono perlopiù consapevoli ma le basi di Tony D garantiscono divertimento e funk in abbondanza dall’inizio alla fine di questo gioiellino d’epoca!
YAGGFU FRONT
“Action Packed Adventure!” (Polygram, 1994)
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Uno dei molti gruppi della prima metà degli anni 90 a realizzare un ottimo album prima di sparire nel nulla, gli Yaggfu Front furono una delle primissime realtà hip hop del North Carolina, ben prima di Little Brother e altri. Questo trio, composto da D’Ranged & Damaged, Mr. Spin 4th e Jingle Bel, regala un disco con ottime produzioni, rap decisamente vario e liriche divertenti spesso al limite del nonsense. “Action Packed Adventure!” è presentato nella intro come una specie di colonna sonora ma non è ben chiaro di cosa. L’unica certezza è che l’intero lavoro, tra beat di assoluta qualità e rap mai banale, è un inno agli elementi più primordiali dell’hip hop: divertimento e intrattenimento attraverso musica che fa muovere il culo e stampa un indelebile sorriso sulla faccia di chi ascolta. Geniale la bonus track “My Dick Is So Large”, volutamente ultravolgare solo per prendere per il culo l’etichetta che aveva imposto l’adesivo ‘Parental Advisory’ ad un disco che proprio non ne aveva bisogno!
NEW KINGDOM
“Paradise Don’t Come Cheap” (Gee Street, 1996)
Il debutto dei New Kingdom - “Heavy Load”, 1993 - passò quasi inosservato in una scena quasi completamente concentrata sull’allora imperante gangsta rap. L’esordio del duo composto da Nosaj e Sebstop non aveva nulla a che vedere con quel genere: troppo originale e fuori dagli schemi per rientrare in categorie di facile definizione e, soprattutto, consumo. Tre anni dopo i due tornarono all’attacco con il loro secondo ed ultimo, per ora, album: “Paradise Don’t Come Cheap” è un disco, se possibile, ancora più folle ed estremo del precedente. Strumentali come incubi allucinati e paranoidi in scenari angoscianti e senza respiro, rap saturo e talmente esasperato nella sua esecuzione rantolante da sembrare un mix tra il Tom Waits più distorto e l’Ol’ Dirty Bastard più ubriaco. Il tutto immerso in una polvere sonora che sembra avvolgere l’intero lavoro e rende la sua acida psichedelia ancora più affascinante e misteriosa. Un disco non per tutti ma assolutamente unico e irripetibile. Fatevi avanti.
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RECENSIONI uscita il prossimo autunno. “Spegni le luci” rappresenta la sua poliedricità nel genere più conosciuto della sua regione: il Reggae. Una song d’amore dai suoni morbidi che ben si sposano con la caratteristica voce ruvida di Reverendo. Il brano si presta in modo particolare a essere apprezzato nelle dance floors. Bella e solare questa canzone estiva, è oggi in rotazione sulle principali radio italiane. Ma il meglio deve ancora arrivare... Stay tuned! Paola Zica
KIFFA
“IN my Room” (We Are Damore/Soulville, 2011)
Dopo anni di attesa ecco l’album di Kiffa, rapper torinese famoso per le battle di freestyle dalle punchlines taglienti. Il prodotto che ci presenta il rapper nostrano non è una serie di pezzi incentrati sulle “rime ad effetto”, ma una serie di canzoni mature e dal gusto musicale ricercato. “In my room” ci porta in un viaggio nel Rap, passando dal Blues al Rock, dal Jazz al Funk. Kiffa è un grande paroliere, in questo album parla di sé, del posto dove vive e delle situazioni che si creano intorno alla figura dei Torinesi. Una sorta di descrizione della realtà vista dai suoi occhi e dagli occhi della sua mente, passando da ricordi di vita come in “Vita grand prix” a viaggi mistici e surreali come in “Molto + tardi”. Tramite le parole riesce a farci visualizzare immagini, anche perché non stiamo parlando del “rapper autocelebrativo”, ma di un uomo che parla della realtà in tutto e per tutto. Le produzioni portano la firma di vari produttori come Vox P, Madre Shabu, Judah e Aleaka. Pochi ma mirati gli ospiti presenti: Yota e Canuto Blanco. “In my room” segue un filo conduttore che è “l’ascolto” dei brani, tutti i testi hanno profondità e un messaggio diretto a tutti, non a un pubblico di nicchia. Consigliamo questo album in quanto maturo e ricco di citazioni musicali, ognuno può dare la propria opinione ascoltandolo e assaporandolo bevendo un sorso di rhum. Sal Calandra
pula+
“NERVOSO” (Single) (indie, 2011)
Pula+ è un “non giovane” rapper di Torino che sta emergendo, albums dopo albums, lives dopo lives, per le sue qualità... Vi consigliamo di seguire passo dopo passo la sua interessante evoluzione musicale. Le provocazioni, le metafore, l’ironia, fanno di lui un artista davvero originale ed un autore “fuori dal comune”. Racconta spaccati di vita e riesce perfettamente a rendere l’idea di ciò che dice creando un’immagine ben definita ed emozionando l’ascoltatore... Lo sa bene Fabri Fibra, che ha precedentemente collaborato con lui, nel suo mixtape. “Nervoso”, prodotto da Luda (Purple Studio), è il singolo che anticipa l’uscita dell’album “Di niente e di nessuno”, prevista per l’autunno 2011. Un mix di intimismo, indifferenza, disillusione e cruda ironia. Il brano è accompagnato dal video ufficiale, diretto da Christian Popodi, visibile già da prima dell’estate sui suoi canali ufficiali. Aspettando di sentire cosa ci proporrà, non siate nervosi e godetevi la vita... vale la pena attendere.. Michele Alberti
REVERENDO
“SPEGNI LE LUCI” (Single) (BM Records, 2011)
“Spegni le luci”, è il primo singolo estratto da “Il cuore oltre”, primo album da solista di Reverendo, in
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DON JOE & SHABLO “THORI & ROCCE” (Universal, 2011)
E’ dai tempi del team di produzione che comprendeva Bassi, Shocca, Don Joe, Shablo ufficializzato come “The Italian job” che aspettavamo un lavoro ufficiale e, dopo “Musica che non si tocca” dei primi due, ecco fuori “Thori e Rocce” dei restanti componenti. L’album è una scommessa: unire in un solo lavoro la maggior parte degli attuali rappresentanti del rap italico. Sedici tracce e 32 discorsi differenti, perché in alcuni episodi le liriche dei rappers non sempre rispecchiano l’originalità dei produttori. Tra le migliori: “L’ultimo giorno che ho” di Marracash, “Sono ancora qui” con Caneda, ottima capacità di scrittura, Entics e Ntò dei Co’ Sang. Notevole anche “Guarda Bene” con Reverendo, Chief, Mixup, Dargen d’Amico, “La Guerra dei Poveri” con Jake la Furia, Nex Cassel (questa traccia riprende tra l’altro il concept dell’ultimo lavoro di Mr Phill), molto bella la traccia “So Hard” con Tormento e Caprice. Il singolo traino dell’album è “Le leggende non muoiono mai” con Fabri Fibra, Jake la Furia, Noyz Narcos, Marracash, Gue Pequeno, J-Ax, Francesco Sarcina (Le Vibrazioni) è un anthem notevole, video “epico” ed epicamente bello. Altri nomi giovani da spingere per l’ottima prestazione sono Evergreen e Johnny Marsiglia. Essendo la track list molto lunga non c’è lo spazio per approfondire, ma avete le orecchie per ascoltare, se cercate un buon lavoro di Rap ve lo consigliamo caldamente.
di fabbrica unico. Stile, metriche e flow viaggiano di pari passo e valorizzano il fluire dei testi da argomenti come Stefano Cucchi con “Cantano Tutti” alla Chiesa con “Nel nome del padre”, dal semplice e puro divertimento con “Nun me fanno entrà”, all’amore con la “Macumba Santa” insieme a ill Grosso. Si passa da canzoni come “La gente dice” insieme a Masito del Colle der Fomento a “Il presidente” insieme a Tormento e “Vai via” con Grandi Numeri dei Cor Veleno e Cane Secco (vincitore 7a edizione del Tecniche Perfette), l’intro curato da Dj Myke che apre con un monologo di Rorschach (Watchmen). Siamo affezionati a “Tanti Saluti”, ultima traccia, ipnotica. Entrambi i singoli sono stati ben curati, per ciò che riguarda i videoclip si fa notare “Nel nome del padre”, in cui si riconosce il marchio di Elio Germano, oltre ad esserne protagonista. Quando si parla di musica di qualità Primo e Squarta rimangono delle certezze, e “Qui è Selvaggio” è un disco che ogni amante di rap italiano dovrebbe avere. Cecilia Anglisani
Johnny Mastrocinque
ZuLI “COLPI”
(Trumen Records, 2011)
PrIMO & SQuArTA “QUÌ È SELVAGGIO” (Latlantide, 2011)
“Qui è Selvaggio” è il terzo disco di Primo Brown e Squarta (Cor Veleno). Dopo “Bomboclat” e “Leggenda” tornano ancora più carichi per questo lavoro curato a 360 gradi. Le produzioni di Squarta sono ineccepibili come sempre, con sonorità fresche e attuali che fanno muovere a tempo la testa già dalle prime note dell’intro e con la solita perizia nella scelta dei campioni. Primo Brown dimostra la propria maturità acquisita, con testi dagli argomenti più svariati scritti e cantati con il suo timbro
i Colpi di Zuli sono fatti di rime e flow da battaglia nelle Dancehall, Rap, Reggae, Melodia graffiante. Zuli ha il suono della strada e della rabbia, arrogante e divertito dalla realtà che lo circonda, amarezza nella politica e amore per la musica, i fans e le donne. Le produzioni sono calde e osano con qualche personaggio di spicco come Dj Jad (Articolo 31), Vicio (subsonica), Biggie Bash (Boom da Bash), Dj Afghan, ecc.. Ritmi sempre incalzanti, Zuli si fa rispettare e tira fuori tutto in maniera esplicita, diretta, e senza mezzi termini... In questo si fa aiutare anche da Brusco e dal suo amico Ensi (OneMic). Tematiche attuali, e richiami a un suono quasi mainstream, fanno riflettere e ballare, allo stesso tempo.., la dancehall questa volta è sotto casa, sull’asfalto.
DYMAMITE SOuLMEN dUE dJ’S, dUE TESTE, MILLE SKILLZ! La formazione in questione proviene dalla provincia di Torino ed è un progetto legato al djing, scaturita dalla collaborazione di Gianluca Taglierino (in arte dj Lil Cut) e Walter Marello (in arte dj Walterix). Il sodalizio nasce nella primavera del 1999. In quel periodo seguivano strade differenti: Walter si promuoveva come dj, mixtape maker e organizzatore, girando insieme al gruppo rap italiano “Gate keepaz”, Taglierino invece si proponeva come dj per i club e come dj per i concerti live insieme al gruppo “ATPC “. Ma entrambi avevano un’obiettivo, potersi esprimere senza il supporto di nessun altro, tirando fuori il meglio delle loro qualità, che sono la fantasia e l’originalità con cui creano mix e remix con il solo uso dei giradischi. Iniziano i loro progetti: mixtape, Studio-recording, feste/ eventi e live con ballerini di break dance. Insieme a loro collaborano il gruppo di ballerini “FootWork Mafia”, i collezionisti di vinile anni’70 Libe & Davidone “2thous of Soul” e la Tapekingz Italia. La loro voglia di fare è esplosiva (DyNAMITE) e loro energia interiore è l’anima (SOUL). Organizzano e propongono feste per tutti i b-boy, ma soprattutto sfornano una serie di Mixtape, destinati a cambiare il concetto del tape in Italia, che fino ad allora non aveva oltrepassato certi schemi. Nel guinnes dei Mixtapes sono entrati con DinamyteSoul 6: 500 dischi mixati e utilizzati in 100 minuti. Grazie all’ intro di questo mixtape vincono nel 2002 la Diesel UMusic Awards, consacrandone il loro talento. (Potete scaricare la traccia prodotta da Walterix, LilCUt e Mastafive a questo link: www.bmrecords.eu/public/promo/DInamytefantasy.zip) In seguito i due dj consolideranno il rapporto professionale in una forte amicizia, che li lega tutt’ora sotto il nome di DynamiteSoul Men.
Massimo Biraglia
Per le vostre recensioni: recensioni@wegotflava.com
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how we roc FASHION
di Joanna Bendhin
ingegno e stile tutto danese! Intervista esclusiva ad Allan Beldzinski, ideatore e fondatore del marchio Roclan: uno stile urban-fashion dalle linee sobrie, simmetriche e pulite. Per la nuova collezione ha scelto, come testimonials italiani, Lefty & Tormento
Come e quando nasce l’idea del marchio Roclan? Da dove hai iniziato e che cosa significa? L’idea di Roclan nasce nel 2006 a Copenhagen, in Danimarca, dopo gli studi e una laurea in business, lingua e cultura. Non ero ancora convinto di quello che volevo fare e così improvvisamente mi sono imbattuto in un sogno, che avevo fin dall’infanzia: quello di creare un marchio di moda. Così ho cominciato a disegnare e produrre una piccola collezione di abbigliamento street-wear, composta da felpe e t-shirts. È diventato subito un successo! Il nome Roclan era il mio soprannome di quando ero giovane, ero un grande fan di John D. Rockefeller, così ho scelto di utilizzare le prime tre lettere di Rockefeller combinati con le tre ultime lettere del mio nome Allan, creando il nome Roclan. Quali sono le cose che ti hanno più influenzato per la nuova collezione? La nuova collezione, chiamata “Journey”, è stata ispirata al vecchio colonialismo britannico, quando l’esercito esplorò il continente africano e sono avvenuti tutti quei viaggi avventurosi che abbiamo letto sui libri di storia. I colori ricordano i toni della terra e del paesaggio, le sfumature rappresentano il deserto e la savana Africana. Quanto è importante la musica nella moda? Il concetto di Roclan è quello di combinare musica e moda: questi due fattori viaggiano di pari passo. Ci ispiriamo agli stili più nuovi e più caldi del panorama musicale e televisivo del momento e cerchiamo di portarli alla gente comune. Chi sceglie Roclan ama seguire le tendenze dei suoi artisti preferiti, unendo lo stile della sua celebrità con il look personale, mantenendosi sempre fresh e sicuro di sé. Quali artisti ti hanno maggiormente ispirato?
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Sono per lo più il RnB e artisti pop come Usher, Kanye West, Diddy, Lloyd, Ne-Yo e Michael Jackson... Raccontaci la situazione europea in riferimento allo street wear e ai giovani designers... Lo street-wear è molto cambiato e sotto un certo aspetto è diventato più “mainstream”. Diviso in centinaia di stili diversi che vanno dallo Skateboarder all’ Hippie al Rocker. Molti giovani designers appaiono per un certo periodo, ma poi spariscono velocemente. Questo la dice lunga sui cambiamenti della moda street-wear. Come è iniziata la collaborazione con Lefty e Tormento? Il rapporto con l’Italia è partito già nel 2008, dopo che avevamo presentato la nostra collezione alla fiera “Bread and Butter” di Barcellona. Abbiamo avuto un sacco di feedback positivi dai clienti e firmato accordi con molti distributori in giro per l’Europa: uno di loro era italiano. Poco dopo siamo partiti con la distribuzione italiana e siamo stati contattati da Lefty, che è stato molto colpito dalle linee che proponevamo, ma a causa della nostra mancata cooperazione con il distributore non siamo riusciti a far decollare il progetto. Nel 2011, quando abbiamo lanciato la nostra nuova collezione e il nuovissimo web shop (www.roclanclothing.com), siamo stati in grado di definire la gestione e lui mi ha proposto di collaborare al progetto esclusivo con Tormento, che ci ha subito entusiasmato! Oltre al nuovo sito web, dove è possibile acquistare on-line, pensi che ritroveremo presto il brand Roclan nei negozi italiani? L’Italia è la patria della moda ed è davvero un must esserci. Roclan è alta moda ma a prezzi abbordabili! Proponiamo dettagli creativi e moderni, che rendono i vestiti più interessanti e originali. Spero che Roclan porterà una ventata di freschezza al popolo italiano, saremo nei negozi molto presto...
WWW.rOCLANCLOTHING.COM
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NOESCAPE ESCLuSIVO
di Francesco Costanzo - ph. Angelo Lanza
NESSuNA ECCEZIONE PEr LEFTY & TOrMENTO
Dopo più di 10 anni tornano insieme due artisti che hanno fatto la storia e contribuito alla crescita dell’Hip Hop in Italia. Erano gli anni della cosidetta “Golden Age” e, nel periodo più produttivo e creativo, nasceva la prima etichetta indipendente: L’ Area Cronica Entertainment, fondata da Tormento & Fish, meglio conosciuti come Sottotono. Lefty, o meglio LeftSide, con altri artisti, era membro di questa family... Con il primo numero della nostra rivista, siamo fieri ed orgogliosi di presentarvi in allegato il loro nuovo lavoro discografico: “Nessuna eccezione (No escape)”. Dopo l’esperienza Area Cronica, che vi ha portati a vari progetti e numerosi lives in tutta Italia, siete sempre rimasti in contatto? L: Diciamo solo che ci siamo persi di vista per un lungo periodo... ognuno ha continuato a fare le proprie cose, cambiato città, abitudini, amici... ma la stima reciproca che c’era allora non è mai cambiata, oggi è sempre la stessa. T: Purtroppo i contatti si erano un po’ persi in questi dieci anni, ma in generale tutti gli artisti Hip Hop in Italia dopo il 2000 sono stati costretti a un “riposo forzato”. Un po’ frustrati dal fatto che la gente e i media dimostrassero meno interesse nei confronti dell’Hip Hop, è stato un periodo in cui c’è chi ha cambiato strada e chi si è messo a studiare profondamente la musica. Come vi siete rincontrati ed avete deciso di collaborare ancora per un nuovo progetto? T: È stato tutto molto naturale, avendo condiviso molte esperienze nei ’90, essendo cresciuti negli stessi ambienti per diversi anni, quando ci si incontra di nuovo è come se non fosse passato un giorno. Io ho trovato un Lefty super in forma, ho avuto l’ennesima conferma che chi è cresciuto nei ’90 non perde quell’attitudine che contraddistingue le radici dell’Hip Hop. Lo studio che c’è per ogni momento del live, i contenuti in ogni rima rispetto alle punch-lines. Oggi si tende più a studiare la forma che i contenuti.
Abbiamo unito le forze anche per dare una risposta a chi si aspetta che l’Hip Hop non perda di consistenza, scavando nel Soul del passato ma con un occhio particolare a tutte le sfumature che il Funk riesce ancora a dare nella musica moderna. Jamiroquai o Cee-lo Green possono essere una versione più pop ma con Flying Lotus, Mohoawke, li ritengo della stessa nazione sotto un unico groove, uniti nel nome del Funk. L: è stata una cosa improvvisa... Dopo che uscì la compilation “Souldalicious Vol.1”, Torme mi scrisse una mail per complimentarsi e da lì abbiamo ricominciato ad interagire scoprendo di avere davvero molte cose in comune... Chiacchierando un po’ di tutto, ma strettamente di musica, ci siamo accorti che ci piacevano gli stessi artisti e lo stesso modo di concepire l’Hip Hop, legati da un gusto particolare... Seguiamo entrambi il filone “Soulful sound”, dove più i beats sono squantizzati e più siamo felici... Detroit è un punto focale con artisti come J.Dee, Slum, Frank ‘n Dank, Guilty Simpson, adoriamo Dwele*, Phonte con The Foreign Exchange, Bilal, Little Brother, ma anche Reflection Eternal*, Madlib, Blu*, Kev Brown, Sean Price, Oddisee* e gran parte della Mellow Music. Così l’uno consigliava all’altro un album, un brano a cui era legato, un sito o un blog da cui andare a prendere informazioni... è stato molto stimolante e creativo...
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Reflection Eternal
Reflection Eternal è il duo più riuscito degli ultimi anni, composto dalle grandi capacità di uno degli Emcee’s più talentuosi di Brooklyn, Talib Kweli, e dall’originalità e bravura di un dj/produttore proveniente da Cincinnati, Ohio, conosciuto con il nome di Hi-Tek. Nel 2009 esce il mixtape “The RE: Union”, nel 2000 pubblicano il loro primo album “Train of Thought” e da allora non hanno più smesso e, per nostra fortuna, nel 2010 esce il secondo album ufficiale: “Revolutions Per Minute”, considerato uno dei migliori lavori Hip Hop di tutti i tempi. www.reflectioneternal.com
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Dwele
Andwele Gardner, in arte Dwele è un cantante Soul, compositore e produttore discografico. Proviene da Detroit, cresciuto in una famiglia di musicisti, inizia a suonare il pianoforte già all’età di sei anni e, in seguito, prende lezioni di tromba, basso e chitarra. Stevie Wonder, Donny Hathaway, Roy Ayers, Miles Davis, Freddie Hubbard sono solo alcuni artisti di riferimento, ma prende ispirazione anche da gruppi come A Tribe Called Quest. Inizia a lavorare con il grande J.Dilla e gli Slum Village, facendoli diventare un classico Hip Hop a livello mondiale con la canzone “Tainted”. Dwele firma per la Virgin nel 2003, pubblicando “Subject”, il suo album di debutto, seguito, nel 2005, da “Some Kinda...”. Ma il vero successo mondiale lo ottiene nel 2010 con il suo quarto lavoro: “W.ants W.orld W.omen”. Partecipa ad importanti collaborazioni con artisti del calibro di Kanye West, Common, Foxy Brown, Pharoahe Monch... www.dwele.net
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ESCLuSIVO vani ma quando dal vivo facciamo i pezzi vecchi vedo la gente più grande tornare teen-ager, si vede che vengono assaliti dai ricordi e alle reunion O.T.R. o quando Lefty attacca “Il Meglio dal Peggio” a me accade la stessa cosa. La musica cancella il tempo e le distanze. L’uomo tende a dividere e catalogare tutto, ma la musica va oltre, la musica di 50 o 200 anni fà sa ancora far vibrare le nostre corde e così sarà per sempre, dubito che di Lady Gaga si ricorderanno le sue produzioni, le mode passano ma la Musica con la “M” maiuscola rimane.
Siamo stati presenti ad una delle serate “Effeno Tour”, una bella reunion delle “vecchie glorie” firmata A.C. è stato per tutti, molto emozionante risentire i brani con cui molti noi sono cresciuti. Pensate che ci sia nostalgia del passato e quali sono le differenze sostanziali di quel che accade invece oggi? L: L’uscita del mio ultimo album, “Il mondo dai miei occhi”, mi ha permesso di girare e fare concerti per presentare i nuovi pezzi. Ho sempre concepito il mio live includendo anche qualche classico del passato. Mi sono accorto che la gente era molto più legata a quei brani, facendo dei veri e propri karaoke... Così è nata l’idea, grazie all’aiuto di Mastafive, di riportare quel periodo ai giorni nostri, come sta facendo anche Esa con O.T.R., non solo per chi li ha vissuti, ma sopratutto per far conoscere al pubblico giovane quello che è stato per definizione il periodo più produttivo per l’Hip Hop italiano, non a caso viene definito “Golden Age”. T: E’ incredibile vivere l’arrivo di una nuova generazione, io con la mia abbiamo invaso il campo ritenendo vecchio e ammuffito tutto quello che c’era prima, abbiamo distrutto dei tabù e appoggiato nuove forme di comunicazione. Ho visto poi i più giovani in questi anni fare lo stesso con noi. La cosa più assurda è che oggi su dieci rappers di successo, almeno otto sono della mia età e invece mi piacerebbe vedere più Mc’s godersi il successo a vent’anni, come è accaduto a me. Per tornare alla tua domanda è bello vedere oggi che i pezzi nuovi vengono apprezzati e vissuti quotidianamente dai più gio-
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Blu
Johnson Barnes (classe 1984), meglio conosciuto con il nome d’arte Blu, è un rapper/produttore di Los Angeles. “Below the Heavens” è il suo album di debutto (2007), prodotto interamente da Exile, che con Aloe Blacc formava la metà del gruppo Emanon. Il patrigno di Blu era un pastore. Il Gospel ed il Christian Rap influenzò molto la sua musica. iniziò a farsi strada nella scena underground collaborando a vari Mix Tapes e fu subito notato da artisti come Slum Village, Steve Spacek, Evidence, Q-Tip e Common... Nel 2004 firmò per l’etichetta indie Sound in Color, nel 2006 partecipò all’album “Dirty Science” di Exile ed uscì con il suo secondo lavoro ufficiale “Lifted Ep”. Con l’uscita di “Her Favorite Colo(u)r” (2011) viene nominato, come Lupe Fiasco: “uno dei più riflessivi e comunicativi rapper indipendenti dei oggi”. Entro l’anno è prevista l’uscita del nuovo lavoro, e siamo tutti in attesa di sentire “No York”. noyork.tumblr.com
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Torniamo al nuovo album: Come sono nate le songs e le varie collaborazioni? Chi sono i fortunati beatmakers che hanno prodotto le tracce? L: Dal mio punto di vista, la parte più esaltante e stimolante, è stata in studio, durante le creazioni e le rec sessions. La verità è che non mi è mai capitato di avere un feeling così intenso con un artista, neanche in passato! Ogni volta che proponevo un’idea, esponevo un concetto di una tematica, Torme riusciva sempre a centrare in pieno quello che volevo trasmettere. Dopo aver capito che in fatto di gusto musicale eravamo sulle stesse frequenze abbiamo iniziato a vederci al S23 Studio di Taglierino per registrare e lì si creava ogni volta una “magia”, un’atmosfera creativa davvero entusiasmante... sapevo che solo con un vero artista come Tormento era possibile farlo succedere... Avevamo le idee chiare su quello che volevamo e Il tutto è stato semplice e abbastanza veloce. T: L’immediatezza e la freschezza delle tracce nasce da una semplicità, una naturalezza che ritrovi solo quando le energie che si uniscono viaggiano nella stessa direzione. Io e Lefty in poche session avevamo già creato il grosso dell’album e le collaborazioni sono nate seguendo il gusto profondamente Soul scelto fin dall’inizio. Come producers abbiamo chiamato da subito chi sapevamo avere i nostri stessi gusti, come Shablo, Fid Mella, i Beat Gym Team da Vicenza, Big Joe da Palermo ed il giovane e promettente Irhu da Otranto, sono riusciti a creare la giusta atmosfera. Anche i primi featurings realizzati con Al Castellana, Lorence Michaels, un bravissimo cantante di Los Angeles, Frank Siciliano, Reka, Rahma, Bunna, Primo & Esa ci hanno subito aiutato ad inquadrare l’esatta direzione in cui volevamo portare gli ascoltatori. Il resto è venuto da sé, è proprio vero che se metti in moto delle energie possono accadere le cose più inaspettate! Quindi vi vedremo spesso nei lives insieme? T: Sempre più spesso, sempre più in forma. Vi invito a dare un occhio ai nostri siti: www.tormento.it, www.leftyworld.it e www.noescape.it per aggiornarvi sulle date e le novità discografiche. Ci capita di essere ovunque durante l’anno quindi teneteci d’occhio e venite e trovarci nel club della vostra città, sarà un piacere farvi star bene. Siamo nati per questo! L: Sarà difficile sbarazzarsi di due pionieri dell Hip Hop... abbiamo grandi sorprese per i fans e tutti i sostenitori della buona musica Made in Italy, nessuna eccezione per nessuno! Restate connessi...
ARTISTA: LEFTY & TORMENTO ALBUM: NESSUNA ECCEZIONE (NO ESCAPE) (2011)
Prodotto da Back Movement Records in collaborazione con We Got Flava Magazine Contatti: www.noescape.it
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Oddisee
Amir “Oddisee” Mohamed è nato a Washington DC ed è cresciuto nel Maryland. Suo padre di origini sudanesi influenzò molto il suo gusto musicale, spaziando dal Blues al Gospel, dal Jazz al Soul. Si appassionò di Hip Hop nel 1999 lavora con artisti del calibro di Gary Shider dei Parliament e Funkadelic, partecipa all’album “Magnificent” di Dj Jazzy Jeff nella traccia “Musik Lounge”, collabora con Talib Kweli e molti altri... Oddisee è un bravissimo rapper nonché uno straordinario producer destinato ad essere il vostro beatmaker preferito. Fa parte, insieme ad altri produttori di grande gusto come Cy Young, Kev Brown e Kenn Starr, del colelttivo “Low Budget Crew” ed insieme agli artisti della label indipendente “Mellow Music Group” di cui fanno parte Apollo Brown, yU, Finale, Has-Lo, Trek Life, Boog Brown, Diamond District, Stik Figa e molti altri... ci regala ogni mese delle vere perle! oddisee.bandcamp.com www.mellomusicgroup.com
intro.spection
realize (think twice) scratches by Dj Lil Cut
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) produced by Fid Mella
nessuna eccezione (no escape) plus Frank Siciliano (written by M. Alberti - M. Cellamaro - M. Podini) produced by Fid Mella
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) produced by Dj Lil Cut aka Taglierino|co-prod. by Mr.Frank
insomnia plus Rahma
(written by M. Alberti - M. Cellamaro - R. Hafsi) produced by Shablo for the Second Feeling
hip hop etnia
amazing scratches by Dj Lil Cut
ho imparato (grown man)
eroi plus Reka the Saint
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) produced by Big Joe for Killa Soul/GoTaste
plus Lorence Michaels
(written by M. Alberti - M. Cellamaro - L. Poteat) produced by Shablo for the Second Feeling
paranoia
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) produced by Beat Gym Team
(written by M. Alberti - M. Cellamaro - M. Galatioto) produced by Fid Mella
anticostituzionale plus Esa & Primo
(written by M. Alberti - M. Cellamaro - F. Cellamaro - D. Belardi) produced by Irhu for Bluesteady Triptik
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) produced by Fid Mella
relationship (complicato?) interlude (written by M. Alberti - M. Cellamaro / talk box by Mr.Piraz) produced by Beat Gym Team produced by Shablo for the Second Feeling
gold and shit plus Al Castellana (written by M. Alberti - M. Cellamaro - A. Castellana) produced by Beat Gym Team
via con te (gone with you)
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) produced by Fid Mella
interlude produced by Mastro Fabbro aka Rough Chop
ritorno a casa plus Bunna
popstar
quello che voglio (remix)
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) produced by Fid Mella
(written by M. Alberti - M. Cellamaro - V. Bonino) produced by Big Joe for Killa Soul/GoTaste
(written by M. Alberti - M. Cellamaro) remixed by Mr.Frank for Grey Beats
Produced by Back Movement Records 2011 | www.bmrecords.eu | Recorded, mixed, editing & mastering by Dj Lil Cut @ S23 Studio - Torino Distributed by We Got Flava Magazine | www.wegotflava.com | Photos by Angelo Lanza | Artworks by Michele Alberti | Lefty and Tormento dress and support Roclan | www.roclanclothing.com
PRESS: Tel. +39 011.23416793 - Mob. +39 347.6793993 - info@undaoffice.com | BOOKING: Mob. +39 345.2860736 - info@slashingsounds.com
LABEL | CONSULENZE COPyRIGHT | MERCHANDISING | STAMPA CD | STAMPA VINILE | DISTRIBUZIONE DIGITALE SU TUTTI I PRINCIPALI CANALI DI VENDITA | BOOkS FOTOGRAFICI | VIDEOCLIPS | GRAFICA | ADVERTISING | GESTIONE SOCIAL FORUM ARTISTA | CORSI MUSICALI | CONSULENZA ARTISTICA | PROJECT MANAGEMENT
info: www.undaoffice.com - info@undaoffice.com Tel. +39 011.23416793 - Mob. +39 338.9520927
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PALACE
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CLUB
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FOuNDATION PrOGETTI
NASCE LA PrIMA FONDAZIONE HIP HOP ITALIANA Vent’anni non sono pochi e rappresentano la storia di tutti noi e un buon 70% del tempo trascorso dalla nascita dell’Hip Hop. Questo è il filo conduttore che ci accomuna, che ci ha insegnato a diventare ciò che abbiamo scelto di diventare: Writers, Dee jays, Emcee’s, B.Boys e B.Girls, Beatboxers o semplici seguaci e cultori di quella che è a tutti gli effetti la rivoluzione culturale più importante degli ultimi 40 anni.
P
er questo motivo nasce “First Foundation Italia”, una associazione culturale no profit che finalizza i propri sforzi alla divulgazione di ciò quello che siamo semplicemente o che abbiamo imparato nel tempo, con la volontà di organizzare eventi e conferenze, per far conoscere questa realtà e unire tutti indiscriminatamente attorno ai concetti che stanno alle basi di questa cultura: “Peace, Unity, Love & Having Fun”. Come in ogni passione, c’è della spiritualità e c’è del semplice momento ludico, questo per noi è la Kultura Hip Hop, scritta con la kappa maiuscola e le acca maiuscole: avendo imparato non solo a scriverne il nome ma anche a viverla e interpretarla vogliamo ora trasmetterla per continuare quel filo conduttore di energia che non deve cessare mai. La Filosofia alla base è unire sotto questa entità artisti e altre associazioni con obiettivi comuni, in modo da portare questo nostro messaggio a più gente possibile. Organizziamo corsi per tutte le discipline, workshops, cineforum, ma è soprattutto con gli eventi che abbiamo l’occasione di
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tenere delle conferenze in cui scambiarsi idee e raccogliere le migliori da sviluppare nei nostri laboratori. Gli ideatori di questa associazione sono Maximiliano Nesci aka “Stix” e Salvatore Arizza aka “Danny”, rappresentanti della vecchia guardia Torinese, quella che arriva dai fine anni ‘80. L’idea che hanno avuto è semplice: condividere. Un termine, oggi usato e abusato nell’era di Internet, ma il vero significato è che, se la conoscenza non viene condivisa con altri e per altri, diventa solo un bel concetto che non serve a nessuno. La crescita personale e professionale si espande solo se si ha la semplice capacità di confrontarsi con altri e collaborare a qualcosa di più alto per un fine comune. Arrivati in un momento storico in cui non si può più perdere tempo a lamentarsi e basta o a chiedersi perché?, “First Foundation Italia” fa dell’azione e divulgazione il proprio progetto primario. First Foundation Italia ha già rappresentanze in molte città italiane, sempre alla ricerca di nuove realtà con cui collaborare ed espandersi. Cercate i nostri collaborati e le info sulle nostre attività su: www.firstfoundation.it
MASTA Music is the Flava, Back Movement Records is the label FIVE LEFTY LIL CUT DRAGWAN MR.PHIL DJ BLUE TRIPLE DJ KAMO REKA THE SAINT ALE AKA JOSA GUN Lefty & Tormento - Nessuna Eccezione (2011)
Mista B - TrasforMista Ep (2011)
Reverendo - Spegni le luci - Single (2011)
Oyoshe - Bring da Noise 2 (2011)
DLL - Con il sangue caldo (2010)
V.A. - Souldalicious Vol.1 (2010)
Lefty - Il mondo dai miei occhi Remix (2010)
Rahma - Share a Love (2010)
Strike the Head - Disturbi del sonno (2010)
J.O.D. - La mia vita (2010)
Lefty - Il mondo dai miei occhi (2009)
Vox P - Fissami negli occhi Ep (2009)
Rayden - In ogni dove (2009)
Josa Gun - Sangue, musica e passione (2009)
Maury B - One day collection (2009)
Lefty - Chetelodicoafare Pt.2 Ep (2007)
LEVA57 STRIKE THE HEAD OYOSHE BUSTA PHORT KITZ NOSE D.L.L. FUNK SHUI PROJECT J.O.D. DOUBLE S
Per acquistare i cd dei nostri artisti manda una mail a shop@bmrecords.eu specificando il nome del prodotto, la quantità e inserendo i vostri contatti. Puoi trovare gli stessi albums in distribuzione da Self, Vibra Records e in versione digitale sui migliori music web stores digitali come iTunes.
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THE
FINEST IN HIP HOP SINCE 2007
BACK MOVEMENT RECORDS
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