NUMERO 3 12/99 periodico TECNICO PROFESSIONALE. Spedizione in abbonamento postale - 45% pubblicità art. 2 comma 20/b legge 662/96 filiale di Treviso
NUMERO 3 - 1999
Acciaio Arte Architettura
Acciaio Arte Architettura
prezzo al pubblico lire 15.000 - Euro 7,75
english text
Punto di Vista sull’acciaio in edilizia.
pensare acciaio
ACCIAIO ARTE ARCHITET TURA
Il pensiero è ciò che determina l'azione dell'uomo, la sua espressione, la sua storia. È la facoltà relativa alla formazione dei contenuti mentali che si sviluppano grazie alla costante assunzione di informazioni. Le informazioni sono per il pensiero ciò che le parole sono per il linguaggio, rappresentano quindi i fondamentali di ogni espressione umana. Non solo la quantità ma soprattutto la qualità In Italia la scarsità di informazione sull'acciaio ha generadelle informazioni che riceviamo sono quindi to un "pensiero comune" influenzato da una falsa determinanti per la realizzazione di ogni ragione economistica, secondo il quale l'acciaio è nostra opera. materiale da impiegare solo in casi estremi o per Per un progettista la conoscenza delle materie grandi realizzazioni strutturali, quando la sua verprime sta alla radice del suo pensiero creativo, satilità e leggerezza rendono l'acciaio ideale nella ed è sconcertante che l'informazione sull'acprogettazione e nell'attuazione di interventi ciaio, abbia disertato gli ambienti didattici, proanche minimi, che privilegiano lo stile, la forma fessionali e produttivi dell'edilizia italiana. e la qualità. Molte opere realizzate con Mancano di fatto una diffusa cultura materiale e l'impiego sia strutturale che minimale di un sapere costruttivo che sappiano intraprenacciaio, hanno segnato la storia dell'architetdere e avviare un nuovo percorso architettura: totem simbolici di evoluzione della motonico e di sperimentazione tecnoderna società industriale. logica applicata al settore Sono proprio le sue caratteristiche e potendelle costruzioni. zialità costruttive a far sì che l'acciaio possa assumersi la funzione di ricomposizione nello scontro/confronto tra architettura e ingegneria, tra creatività e cultura tecnico-scientifica, tra Thought linguaggio estetidirects human activity, co-formale e expression and history. It is the ricerca strutability to form mindsets that develop turale. thanks to the constant intake of
Conoscere l'acciaio significa "pensare acciaio"
Acciaio Arte Architettura Casa Editrice: AUGE EDITORE SRL Sede Legale: Via Isonzo, 3 - 31100 Treviso Redazione: Via 2 Giugno, 4 - 31022 Preganziol (TV) tel. 0422 491021
Direttore responsabile Silvano Piazza Direttore editoriale Rossella Ascione Assistenti di redazione Arch. Marina Cescon Dott. Michela Tosatto Arch. Marzia Urettini
Comitato scientifico Arch. GIOVANNI ANTONIO BRUNELLO Arch. LUCA CUZZOLIN
Knowing steel means 'thinking steel'.
Arch. FILIPPO FERRARESE Arch. TIZIANA RETTAROLI Arch. JOAO MOREIRA
Art Director Giovanni Battista Gianola Ufficio grafico Argine Srl Via 2 Giugno, 4 - 31022 Preganziol (Treviso) Stampa Grafiche Antiga Srl Via Canapificio - 31041 Cornuda (Treviso) Registrata presso il Tribunale di Treviso con il n. 1073 del 12/10/98 Tiratura di questo numero n° 5.000 copie In questo numero la pubblicità non supera il 45% È vietata la riproduzione anche parziale del contenuto della rivista senza l’autorizzazione dell’editore
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Punto di Vista sull’acciaio in edilizia.
information. Information is for thought what words are for language and is therefore the foundation of human expression. Not only the quantity but also the quality of the information that we receive is therefore vital for achieving our goals. For a designer, knowledge of the raw material is According at the root of his creative thought and it is to this misconalarming that information on steel is no longer ception, steel part of didactic and professional and productive should be used only practice in the Italian construction industry. in exceptional circumThere is no general materials science and stances or for large strucconstructional knowledge that enables new tures although the versatility paths to be followed in architecture, and that and lightness of steel makes it enables technical experimentation to take place ideal for designing and completin the building industry. ing even the smallest work in which In Italy, the lack of information about style, form and quality are at a premisteel has generated a widespread um. Many projects in which steel has misconception that is based been used both as part of the structure or on false economy. minimally have made architectural history: symbolic totems of the evolution of modern industrial history. It is its constructional characteristics and potential that enable steel to reflect the comparison/conflict between architecture and engineering, between creativity and technical and scientific culture, between aesthetic and geometric language and structural research.
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Il pensiero è ciò che determina l'azione dell'uomo, la sua espressione, la sua storia. È la facoltà relativa alla formazione dei contenuti mentali che si sviluppano grazie alla costante assunzione di informazioni. Le informazioni sono per il pensiero ciò che le parole sono per il linguaggio, rappresentano quindi i fondamentali di ogni espressione umana. Non solo la quantità ma soprattutto la qualità In Italia la scarsità di informazione sull'acciaio ha generadelle informazioni che riceviamo sono quindi to un "pensiero comune" influenzato da una falsa determinanti per la realizzazione di ogni ragione economistica, secondo il quale l'acciaio è nostra opera. materiale da impiegare solo in casi estremi o per Per un progettista la conoscenza delle materie grandi realizzazioni strutturali, quando la sua verprime sta alla radice del suo pensiero creativo, satilità e leggerezza rendono l'acciaio ideale nella ed è sconcertante che l'informazione sull'acprogettazione e nell'attuazione di interventi ciaio, abbia disertato gli ambienti didattici, proanche minimi, che privilegiano lo stile, la forma fessionali e produttivi dell'edilizia italiana. e la qualità. Molte opere realizzate con Mancano di fatto una diffusa cultura materiale e l'impiego sia strutturale che minimale di un sapere costruttivo che sappiano intraprenacciaio, hanno segnato la storia dell'architetdere e avviare un nuovo percorso architettura: totem simbolici di evoluzione della motonico e di sperimentazione tecnoderna società industriale. logica applicata al settore Sono proprio le sue caratteristiche e potendelle costruzioni. zialità costruttive a far sì che l'acciaio possa assumersi la funzione di ricomposizione nello scontro/confronto tra architettura e ingegneria, tra creatività e cultura tecnico-scientifica, tra Thought linguaggio estetidirects human activity, co-formale e expression and history. It is the ricerca strutability to form mindsets that develop turale. thanks to the constant intake of
Conoscere l'acciaio significa "pensare acciaio"
Knowing steel means 'thinking steel'.
information. Information is for thought what words are for language and is therefore the foundation of human expression. Not only the quantity but also the quality of the information that we receive is therefore vital for achieving our goals. For a designer, knowledge of the raw material is According at the root of his creative thought and it is to this misconalarming that information on steel is no longer ception, steel part of didactic and professional and productive should be used only practice in the Italian construction industry. in exceptional circumThere is no general materials science and stances or for large strucconstructional knowledge that enables new tures although the versatility paths to be followed in architecture, and that and lightness of steel makes it enables technical experimentation to take place ideal for designing and completin the building industry. ing even the smallest work in which In Italy, the lack of information about style, form and quality are at a premisteel has generated a widespread um. Many projects in which steel has misconception that is based been used both as part of the structure or on false economy. minimally have made architectural history: symbolic totems of the evolution of modern industrial history. It is its constructional characteristics and potential that enable steel to reflect the comparison/conflict between architecture and engineering, between creativity and technical and scientific culture, between aesthetic and geometric language and structural research.
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sommario
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Luce in galleria A building flooded with light
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Memoria e modernitĂ A classic structure with modern features
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L’ a c c i a i o d i B e v e r l y Pe p p e r B e v e r l y Pe p p e r a n d h e r w o r k s i n s t e e l
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Sulle vie del ferro Fo l l o w i n g t h e o l d i r o n r o u t e s
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La casa dei limoni The lemon hause
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Incontro di materiali e trasparenze When material meets trasparence
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Tra pubblico e privato E new concept of space
Speciale Prodotto / The product
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Sistema Inox Inox System
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Luce in galleria A building flooded with light d i Ro s s e l l a A s c i o n e
L'edificio Zeil - Galerie "Les Facettes" è localizzato all'interno di una delle area pedonali principali di Francoforte, una delle zone di maggior richiamo nel cuore della città, costantemente frequentata e densamente popolata. I caratteri innovativi di questa imponente torre commerciale nel centro cittadino sono riconducibili sia alla peculiare tecnica costruttiva impiegata, sia alla modalità di fruizione del complesso. Un sistema di ascensori e scale mobili conduce i visitatori direttamente all'ultimo piano della struttura; da qui i fruitori possono comodamente visitare spazi pubblici e negozi seguendo il precorso in discesa disegnato dalle lunghe rampe che si snodano lungo quasi tutta la profondità dell'edificio. The Zeil - Galerie "Les Facettes" building is located inside one of Frankfurt's main pedestrian precincts, one of the inner-city's most popular areas which is always full of people and densely populated. The innovative characteristics of this imposing high-rise commercial building are the singular construction techniques employed and the way the building is put to use. A system of lifts and moving stairs take visitors directly up to the last floor. From this point visitors can easily visit the public areas and shops by continuing downward on the long ramps that wind along for almost the entire extent of the building.
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Progettista / Planner: Prof. Rüdiger Kramm, Darmstadt Oggetto / Project: Zeil - Galerie "Les Facettes" Località / Location: Francoforte Periodo di realizzazione / Project period: 1989-1992 Progettazione della struttura portante / Design of the bearing structure: Arge Dr. Mühlschwein, Frankfurt Seidl and Partner, Regensburg Klaus Glass, Wiesbaden Committente / Client: Walter and Walter, Anwaltkanzlei, Frankfurt Fotografo / Photodesigner: Dieter Leistner
Prospettiva esterna dell'intero complesso, vista aerea e dell'ingresso principale. The entire building complex seen from the main entrance.
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Riferimenti generali dell'area di intervento: prospettiva del fronte principale sull'asse pedonale, e planimetria dell'area, alcune immagini delle fasi cantieristiche, la struttura della facciata e del sistema di copertura. Planimetria generale del sito di intervento 1 Percorso pedonale 2 Uffici postali 3 Edificio ospitante attività commerciali 4 Grosse Eschenheimer Strasse Work site references: perspective of the main facade overlooking the pedestrian precinct, aerial view and location plan, some pictures taken during the work phases, structure of the facade and the roof system. Location plan of the building 1 Pedestrian precinct 2 Post office 3 Building that houses business activities 4 Grosse Eschenheimer Strasse
Una peculiarità del tema progettuale è stata l'esigua porzione di suolo lasciata libera dalla demolizione di uno stabile precedente, area che si riduceva essenzialmente ad un modesto cuneo di spazio libero, edificato su tre lati e con un'unica via di accesso sul fronte principale, prospiciente l'asse pedonale.
THE LID - COVER CONSTRUCTION METHOD: LA SOLUZIONE STRUTTURALE E CANTIERISTICA In risposta al problema logistico emerso nello studio di fattibilità, il sistema di fasi cantieristiche seguito (The Lid - Cover Construction Method) sviluppa i principi già
testati in alcuni esperimenti statunitensi e tedeschi degli anni Settanta, un metodo specifico per nuovi e complessi interventi all'interno del tessuto urbano, sovente caratterizzato da cantieri di ridotte dimensioni e direttamente confinanti con altre costruzioni. La finalità è essenzialmente quella di risparmiare tempo e spazio: i tempi realizza-
tivi si riducono drasticamente ad un terzo di quelli stimati convenzionalmente, consentendo agli operatori di lavorare protetti dal piano superiore che funge da copertura per l'area di cantiere, favorendo inoltre il contenimento del rumore delle operazioni di lavorazione. Nella prassi comune cantieristica si completa lo scavo di sbancamento della fondazione per eseguire poi la fondazione stessa ed iniziare l'edificazione per accrescimento progressivo dei vari piani fuori terra; in maniera del tutto diversa, seguendo tale metodo, una volta completati i diaframmi di fondazione e realizzati i supporti interni, l'esecuzione del getto del primo solaio avviene direttamente al livello del suolo esistente, utilizzandolo come cassaforma per il getto. E' solo dopo questa fase che il terreno sottostante viene rimosso per poi procedere con il medesimo criterio alla realizzazione dei restanti piani sottostanti, tutto questo mentre può già procedere la struttura in elevazione. I piani dei livelli interrati possono così essere impiegati progressivamente come struttura di supporto al muro di diaframma per contrastare le spinte orizzontali dovute alla pressione dell'acqua e della terra circostante. La complessità di tale metodo sta nel programmare con precisione le fasi ed i tempi di realizzo delle differenti operazioni da svolgersi contemporaneamente.
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LA PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE I piani superiori sono stati edificati impiegando una struttura in acciaio e calcestruzzo, cogliendo i vantaggi di entrambi i materiali: gli elementi in acciaio sono stati rivestiti con lamine metalliche in cui è stato gettato in calcestruzzo. Le sezioni si sono ridotte, i
tempi cantieristici ed i costi diminuiti, ampliate le possibilità di soluzioni formali diversificate. La maglia strutturale è un quadrato di 6x6m, i pilastri nei piani fuori terra hanno una struttura a "doppio guscio": una colonna in acciaio esterna (diametro 335,6mm con spessore 5,6mm) con all'interno una seconda anima sempre in acciaio con riempimento in calcestruzzo non armato (B55); è quest'ultima colonna interna l'elemento ad essere considerato nei calcoli per assicurare un'alta protezione dal fuoco (Classe F90). Qualora la colonna esterna raggiungesse una temperatura di circa 1000°C, perdendo completamente la propria capacità resistiva e portante, allo stesso istante la colonna interna raggiungerebbe una temperatura di gran lunga inferiore (circa 380°C): la struttura interna in acciaio e la parte in calcestruzzo sarebbero ancora in grado - per il tempo della certificazione - di sopportare i carichi d'esercizio previsti. L'azione di controventamento esercitata dai solai compositi (acciaio e calcestruzzo) ha consentito di ridurre la sezione delle travi e quindi il peso proprio dei solai. Il solaio lavora come una trave con sezione a "T": la zona di massima resistenza a trazione corrisponde alla sezione con la presenza delle travi in acciaio, mentre la zona che lavora prevalentemente a compressione si concen-
Sopra: il tetto-giardino all'ultimo livello della struttura. Above: The roof garden. A lato: spaccato prospettico del sistema di facciata continua in acciaio e vetro. On the left: Section plan perspective of the continuous facade system in glass and steel.
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Sezioni in corrispondenza dell'ingresso e dell'articolazione della facciata in vetro e acciaio. Sections corresponding to the entrance and the glass and steel facade. Sotto: le luci che segnalano l'ingresso principale al grande complesso ZeilGalerie. Below: The lights on the main entrance of the ZeilGalerie complex.
tra nella sezione in calcestruzzo. Per tale ragione le due componenti devono essere saldamente connesse tramite l'impiego di connettori.
L'ARDITA COPERTURA IN VETRO E ACCIAIO La parte superiore dell'edificio ha una copertura curva in vetro e acciaio che mette in luce la spazialità del vuoto e l'articolazione dei piani che si affacciano sulla Galleria. Il sistema è supportato da una struttura reticolare in acciaio. La destinazione a terrazzo coperto all'ultimo piano della costruzione può essere letta come rimando alle strutture delle grandi storiche gallerie come quelle di Parigi, Barcellona, Milano, ma anche come citazione delle ampie e ariose strutture medioevali delle sale di ricevimento, come quella di Gürzenich a Colonia (1473), collocate a conclusione dell'edificio. La struttura di sostegno della copertura è stata in parte pre-montata a terra e poi assemblata nella finale collocazione. Questa terrazza panoramica superiore è la corona dell'edificio: uno spazio in cui poter sostare con calma e tranquillità, aspetti in voluto contrasto con quanto di diverso si può sperimentare solo pochi piani al di sotto: il frenetico movimento, le forti luci ed i suoni che contraddistinguono la sottostante galleria commerciale.
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A unique aspect of the project was that only a small part of land remained clear after the building that previously stood on the site was demolished. The area was essentially a narrow wedge, with buildings on three sides and with only one access facing the street. THE LID-COVER CONSTRUCTION METHOD: THE STRUCTURAL AND BUILDING YARD SOLUTION In response to the logistics problem that emerged in the feasibility study, the building yard method used (The Lid-Cover Construction Method) develops the principles that were already tested in certain experiments carried out in the United States and Germany during the seventies. This is a specific method for new and for complex works within the urban fabric, often characterised by small-sized building yards adjoining other constructions. In essence, the aim is to save time and space: the time for construction is drastically reduced to one third of conventionally estimated schedules, enabling operators to work under the protection of the top floor which acts as a cover for the building area and which moreover reduces the noise produced from the various work operations. With the common yard method one completes the foundation excavation, then executes the foundation work and starts progressively building the var-
ious floors above ground level. Instead, this method proceeds in a completely different way; once the bracing and shoring wall is completed and the internal supports are constructed, casting of the first floor is carried out directly onto the existing ground using the ground as a formwork for the casting. It is only after this stage that the ground underneath is removed in order to proceed, with the same criterion, to create the substructure floors as well as the superstructure floors. The substructure floors can therefore be used progressively as a support structure to the wall to counter the horizontal pressure from the water and the surrounding earth. The complexity of this method lies in the fact that the work stages and time needed to carry out the different operations simultaneously must be scheduled with extreme precision. THE PROJECT OF THE STRUCTURES The upper floors were built using a structure in steel and concrete, exploiting the advantages of both materials: the elements in steel were covered with metal sheets and concrete was poured inside. Smaller sections were achieved, work time and costs were reduced, moreover this method enabled creating many other different types of forms. The structural mesh is a 6x6m square, the pillars on the floors above ground level have a "double shell" structure: on the outside a steel
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Il sistema di illuminazione evidenzia ed esalta la leggerezza della struttura in vetro ed acciaio. The lighting system enhances and highlights the structure in glass and steel.
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Pianta piano terra 1 Ingresso principale 2 Atrio con sistemi di risalita e rampe 3 Negozi 4 Bar Ground floor plan 1 Main entrance 2 Entrance hall with lifts and stairways 3 Shops 4 Bar
column (335.6 mm diameter with 5.6 mm thickness) with inside a second core in steel filled with non-reinforced concrete (B55); in the calculations this internal column was the element that was taken into consideration to ensure high protection against fire (Class F90). Whenever the external column should reach a temperature of approx. 1000째 C, and thus completely losing its resistance and bearing capacity, at the same time the internal column would reach a much lower temperature (approx. 380째C): the internal structure in steel and the part in concrete would still be able (for the entire time established in the certification) to bear the working loads. The bracing action of the composite floors (steel and concrete) enabled reducing the beam sections, and hence the actual weight of the floors. The floor works like a T section beam: the zone with maximum resistance to traction corresponds to the section with steel beams, whereas the zone that mainly works in compression is concentrated in the concrete section. For this reason the two components must be firmly connected by means of connection elements.
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A Pianta ultimo livello 5 Studi di registrazione 6 Ristorante e terrazzo panoramico 7 Locali di deposito e tecnici. Top floor plan 5 Recording studio 6 Panoramic restaurant and terrace 7 Storerooms and utility rooms.
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THE CONSPICUOUS COVERING IN GLASS AND STEEL The top of the building has a curved covering in glass and steel that highlights the sense of space and the arrangement of the floors facing the Gallery. The system is supported by a grid structure in steel. The covered terrace on the last floor of the building recalls the great historical galleries found in Paris, Barcelona, Milan, yet there is also a similarity with the vast and airy medieval structures like the one of G체rzenich in Cologne (1473), which was positioned after the work on the building was terminated. The support structure of the covering was in part pre-assembled on the ground and then assembled on the positioning area. This panoramic terrace is the crown of the building: a place where one can spend some time in an atmosphere of calm and tranquillity, in complete contrast with what occurs just a few floors below: constant movement, strong lights and sounds coming from the bustling business area.
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Particolare sezione trasversale A-A 1 Colonna in acciaio (ø 355,6 mm) 2 Montante IPE 120 3 Trave HEB 300 4 Trave HEB 360 5 Struttura reticolare di copertura: nodo ø 85mm, aste inferiori e superiori ø 60mm, aste diagonali ø 48mm 6 Lastra metallica di irrigidimento 7 Elemento terminale con lamelle in acciaio 8 Lastre in vetro del sistema di copertura 9 Profilo tubolare inclinato (ø 88,9x3,2 mm) 10 IPE 120 11 Colonna in acciaio ø114,3x3,6 mm A-A cross section detail 1 Steel column (ø 355,6 mm) 2 IPE 120 upright 3 HEB 300 beam 4 HEB 360 beam 5 Latticework roof structure: ø 85mm joint, ø 60mm upper and lower rods, ø 48mm diagonal rods 6 Stiffening metal sheet 7 End element constructed with steel strips 8 Roof system glass pane 9 Sloped tube section (ø 88,9x3,2 mm) 10 IPE 120 11 Steel column ø114.3x3.6 mm
Sezione trasversale (sezione A-A) Cross section ( A-A section)
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Spaccato assonometrico nodo strutturale colonna-trave solaio. Axonometric section plan of column-beam-floor structural joint.
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2 Particolare nodo strutturale 1 Trave IPE 360 2 Piatto di irrigidimento 3 Colonna in acciao (ø 355,6 mm con riempimento calcestruzzo B55) 4 Piastre in acciaio (400x400x40mm) 5 Connettori 6 Profili ad "L" saldati (110x10mm) Detail of structural joint 1 IPE 360 beam 2 Stiffening flat bar 3 Steel column (ø 355.6 mm, filled with B55 concrete) 4 Steel plates (400x400x40mm) 5 Elements of junction 6 Welded "L" sections (110x10mm)
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Memoria e modernità A classic structure with modern features d i S i l v a n o Pi a z z a
Gli spazi che ospitano le sedi di istituti bancari hanno il complesso compito di rappresentare l'istituzione che offre servizi finanziari, a cui ci si rivolge per fiducia e competenza. Nell'immaginario collettivo le sedi bancarie si profilano come "edifici belli e ben tenuti", che oltre alla sicurezza devono manifestare caratteri che evochino concetti di solidità, trasparenza e riservatezza. La valenza e la qualità architettonica conferite a questi interventi sono un bene comune poiché per la loro importanza e per il loro considerevole numero sul territorio non è possibile pensarli come eventi autonomi, slegati dal contesto della città in cui sono inseriti.
Progettisti / Planners: Ing. Carlo Evangelisti, Ing. Giorgio Zagatti Oggetto / Project: Nuova sede della Rolo Banca Località / Location: Piazza Saffi - Forlì Periodo di realizzazione / Project period: 1992-1993 Committente / Client: Rolo Banca 1473 S.p.A.
Fotografo / Photodesigner: Paolo Belvedere
Buildings that house banks must necessarily i n s p i r e t r u s t a n d c o n f i d e n c e . "Attractive and orderly" and "integrity and confidentiality" are the first things that come to mind when one
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Pagina sinistra: Un raffinato spazio interno dell'istituto bancario di ForlĂŹ. Left page: An elegant view of the interior of the Rolo bank agency in ForlĂŹ. Prospetto principale su piazza Aurelio Saffi. Dalla piazza, attraverso un percorso a galleria, si accede alla corte interna. Main facade overlooking piazza Aurelio Saffi. From the piazza, one goes through an arcade and enters into the internal courtyard. Sotto: La geometria compositiva della luminosa copertura vetrata della corte interna. Below: The luminous glass covering of the internal courtyard.
thinks of banks. The aspect and quality of the architecture of these buildings must reflect the public service role that banks play in our society. Their importance, and the fact that so many banks are spread throughout the territory, signifies that these buildings cannot be considered independent entities, but must inevitably blend into the town's framework.
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MEMORIA E MODERNITÀ A C L A S S I C S T R U C T U R E W I T H M O D E R N F E AT U R E S
L'evoluzione dello spazio architettonico degli edifici che ospitano istituti bancari è stato caratterizzato durante il nostro secolo da due elementi fondamentali: il profondo rinnovamento che l'architettura ha sviluppato dai pionieri del movimento moderno ad oggi e l'evoluzione che l'ente banca ha avuto in relazione alle dinamiche del mondo economico ed ai mezzi di comunicazione. L'EDIFICIO STORICO CHE OSPITA LA NUOVA SEDE BANCARIA A FORLÌ Il prospetto principale dell'edificio su piazza Aurelio Saffi si articola su tre livelli: il primo è costituito da un ampio porticato su cui si impostano i due piani superiori con ampie finestrature incorniciate da sottili lesene e timpani in aggetto. Il piano nobile è contraddistinto dalla presenza di un balcone con balaustra in pietra, collocato centralmente rispetto allo sviluppo complessivo del fronte. Dalla piazza, attraverso un percorso a galleria, si accede alla corte interna, una luminosa struttura coperta in ferro e vetro degli anni Trenta.
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Pianta dell'intero complesso della sede dell'istituto bancario (Piano Terra). Ground floor plan of the bank agency. La struttura di copertura della corte interna è stata progettata dall'ing. A. Reggiani nel 1927 ed è stata realizzata negli anni Trenta impiegando elementi in ferro e vetro su colonne prefabbricate in calcestruzzo armato. The covering of the interior courtyard was designed by the engineer A. Reggiani in 1927 and was constructed during the thirties with elements in iron and glass supported by pre-fabricated columns in reinforced concrete.
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ALCUNI ACCENNI STORICI RELATIVI AL PALAZZO CHE OSPITA LA NUOVA SEDE Il primo documento dove appare il complesso in oggetto è una mappa del Coronelli (Padre Vincenzo Coronelli) datata 1696. A quel tempo era costituito da quattro edifici allineati prospicienti la Piazza Maggiore (attuale Piazza Saffi) e da una schiera di edifici minori. Nel corso del XVIII sec. vi fu un'evoluzione edilizia testimoniata agli inizi dell''800 dall'opera dell'Arch. Giuseppe Missirini (1782-1829) che trasformò il corpo principale del complesso nella forma attuale, con un porticato che si affaccia sulla Piazza. Il Palazzo a fine '800 (a quel tempo
Palazzo Zoli) presentava una grande corte quadrata interna alla quale si accedeva mediante un passaggio aperto dalla via del Suffragio, successivamente edificato, il piano terra a destinazione mercantile, i piani superiori a destinazione residenziale. Un susseguirsi di proprietĂ (Fam. Framonti, Conti Orsi Mangelli, Conti Scroffa, Bolzoni Cagiati, Zoli) fino all'acquisto nel 1913 della Banca Piccolo Credito Romagnolo oggi Rolo Banca 1473. In un commento dell'Avvenire d'Italia del 27 settembre 1913 si riporta il frammento d'articolo che riesce a dare il senso della situazione urbanistica del complesso e del suo contorno: "Sopra l'ampio ed elegante loggiato detto Dei Signori, sedici
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spaziose finestre mandano luce nelle vaste sale dei due piani sovrastanti. Al pianterreno, sotto l'elegante loggiato, sono aperti ricchissimi negozi. Un atrio maestoso e solenne ci introduce all'interno. Presso il cortile, a mano sinistra, in fondo all'atrio sale la scala agli altri piani, ove due ordini di sale ricevono la luce rispettivamente dalla Piazza e dal Cortile e prospettano la pianura che si estende verso Ravenna da una parte e dall'altra le nostre amene e sempre verdi colline.." La copertura del cortile, con struttura in ferro e vetro poggiante su snelle colonne prefabbricate in cemento venne progettata nel 1927 dall'ing. A.Reggiani di Bologna; tale spazio coperto venne destinato dal
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Estratto dall'abaco dei serramenti: visione interna della parete divisoria verso la corte interna con dettaglio del serramento. Internal view of the wall that faces the internal courtyard, and close up of window fixture.
Credito Romagnolo a Borsa Merci, che fu inaugurata nel marzo 1929 ed ebbe poi un lungo periodo di fervida attività. IL TEMA DELLA SOGLIA E LA SCELTA DI SERRAMENTI DI SICUREZZA La banca è per definizione un'istituzione
che deve essere facilmente accessibile ed al contempo estremamente sicura, e questo avviene tramite la "soglia" definita dai serramenti di sicurezza, un filtro trasparente tra il dentro ed il fuori. I serramenti acquistano necessariamente -in questo caso - un ruolo di assoluti protagonisti. La qualità dei dettagli e dei materiali sono prerogative inscindibili dalla qualità degli ambienti asserviti. Con l'ausilio dei serramenti è possibile costruire e modificare i rapporti architettonici tra gli ambienti interni e lo spazio urbano, una sorta di "pelle" dell'edificio che trasforma la facciata in un punto di passaggio tra il mondo esterno e la realtà interna della banca. L'importanza dei dettagli diventa, quindi, la prima certificazione della qualità del manufatto e della serietà dell'ente che vi opera. Porre quale unica barriera tra la sicurezza di una banca e la vita della città un serramento è oggi possibile grazie allo sviluppo tecnologico, alle caratteristiche antieffrazione dei serramenti in acciaio e dei vetri speciali, coadiuvati dai sistemi elettronici di allarme. Questo rende possibile la realizzazione di superfici trasparenti di ampie dimensioni, consentendo una corretta e profusa illuminazione degli spazi lavorativi interni. Per rispondere prioritariamente ad esigenze di sicurezza e robustezza dei serra-
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Particolari delle sezioni dei profili tubolari con portaguarnizione dei serramenti in acciaio. Detail of tube sections with seal supports (door and window fixtures in steel).
Vista interna dell'ambito di ingresso: il tema della soglia e la scelta di serramenti di sicurezza. Dalle finestre si scorge l’elegante cortile interno coperto. Interior view of the entrance: the threshold with security fixtures. Through the panes one can view the elegant covered courtyard.
menti, requisito essenziale per la destinazione d'uso specifica dei locali, la scelta del progettista è stata indirizzata verso l'impiego di profili tubolari in acciaio. Sono stati utilizzati profili in acciaio zincato Sendzimir dello spessore di 2 mm, muniti di cava portaguarnizione, su cui sono stati montati pannelli in vetro antisfondamento (10/11 mm e 27/29 mm), lastre in vetro-camera (5-9-10/11 mm) e pannelli in lamiera di acciaio (12 mm di spessore) su supporto rigido. Come fermavetro si è impiegato un elemento tubolare in acciaio di dimensioni variabili, in funzione dello spessore specifico del pannello o del vetro inserito.
In this century two fundamental elements have characterized the evolution in the architecture of buildings that house banks: the radical architectural revival developed by the pioneers of the modern movement that continues to date, and the evolution of banking institutes in relation to the dynamics of the world of finance and the means of communication. THE HISTORICAL BUILDING AND THE NEW BANK BRANCH AT FORLÌ The main facade of the building facing piazza Aurelio Saffi is developed on three levels: the first level is composed of a vast colonnade on top of which are two floors
with spacious windows framed by slender pilasters and projecting tympanums. The piano nobile (grand floor) is distinguished by a balcony with a stone balustrade which is located at a central position in respect the entire facade. From the piazza one goes through an arcade and enters into the internal courtyard, a luminous structure with an iron and glass covering which was constructed in the thirties. HISTORICAL DATA REGARDING THE BUILDING THAT HOUSES THE NEW BANK BRANCH The first document in which the building complex is mentioned is a map created
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L'arioso spazio interno scandito dal ritmico alternarsi delle esili colonne. I profili tubolari in acciaio incorniciano le aperture sullo sfondo e ai lati. The spacious interior is highlighted by slender elegant columns. The doors and windows are framed with tube sections in steel. Sotto: prospetto complessivo del lungo portico prospiciente la piazza principale. Below: Drawing of the long colonnade facing the main piazza.
by Padre Vincenzo Coronelli dated 1696. In that period the complex was composed of four buildings that faced Piazza Maggiore (present-day Piazza Saffi) and a series of smaller buildings. During the eighteenth century the area was developed and in the early part of the century the architect Giuseppe Missirini (1782-1829) transformed the main part of the complex into its current form, with the colonnade facing the Piazza. At the end of the eighteenth century the building (then called Palazzo Zoli) had a large square-shaped internal courtyard. Access to the courtyard was through an open area which was adjacent to via del Suffragio. This area was subsequently built up with shops on the ground floor and flats on the upper floors. The building changed ownership many times (the Framonti family, the Counts Orsi Mangelli, Counts Scroffa, Bolzoni Cagiati, Zoli). In 1913 it was purchased by the Banca Piccolo Credito Romagnolo bank, now called Rolo Banca 1473 . An excerpt from an article that appeared in the daily newspaper "Avvenire d'Italia" on 27 September 1913 enables us to perceive the significance of the complex and its surroundings: "Above the vast and elegant arcade called the Loggiato Dei Signori, sixteen spacious windows enable the light to flood into the large rooms of the two upper floors. On the ground floor, under the elegant arcade, there are shops that sell the finest of wares. Access to the interior is through a very imposing entrance hall. At the end of the hall, near the left side of the courtyard, there is a stairway that leads to the other two floors where the rooms receive the light respectively from the Piazza and from the Courtyard; on one side they offer a view of the plain that extends towards Ravenna and on the other a view of our lovely green hills .." The roofing of the courtyard, a structure in iron and glass supported by slender prefabricated columns in concrete, was designed by the engineer A.Reggiani of Bologna in 1927. The Credito Romagnolo used this covered area to house the Commodity Exchange which the bank opened in March 1929 and whose activities flourished for many years.
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THE THRESHOLD AND THE SECURITY DOOR AND WINDOW FIXTURES Bank buildings must enable easy access to the public and at the same time they must be extremely safe. Access is through the "threshold", constructed with security fixtures, a transparent area connecting the exterior with the interior. Fixtures are of crucial importance because the quality of the materials and details must be such as to harmonise with the other architectural elements. Door and window fixtures establish a rapport between the building and the urban environment: the fixtures are the most important element of the bank facade because they must convey the specific function of the building in terms of security and the service offered to the public. Thanks to technological advances steel fixtures that are guaranteed against breakins and equipped with special glass panes and electronic alarm systems can on their own form a security barrier between the bank and the street. With these fixtures one can create large transparent surfaces that enable the light to flood into the work area inside. In order to respond to the specific needs of the bank, i.e. safety and strength, the planner chose tube steel sections. Sendzimir galvanised steel sections (2 mm thick) equipped with seal support grooves were used; on these were mounted breakage proof glass panes (10/11 mm and 27/29 mm), double-glazed panes (5-9-10/11 mm) and sheet steel panels (12 mm thick) with
stiff supports. An element in tube steel was used as pane stopper; the element was in different sizes in function to the size of the specific panel or glass pane mounted.
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L’ a c c i a i o d i B e v e r l y Pe p p e r B e v e r l y Pe p p e r a n d h e r w di Marzia Urettini
"Non mi piacciono le cose leggere! Nelle mie opere il peso del materiale si deve sentire... il senso di forza, di presenza. L'acciaio ha soddisfatto questa mia ricerca e mi ha permesso d i s c o p r i r l o e d i s c o p r i r m i i n p i e n o. "
Immagini di Beverly Pepper durante alcune fasi di lavorazione delle sue opere. Photographs of Beverly Pepper at work
Fotografi / Photodesigners: Bill Pepper Gianfranco Gorgoni
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r works in steel
"I hate light things! In my sculptures one must feel the weight of the material…a sense of strength and presence. My search was fulfilled by steel and I was allowed to discover it and be fully discovered."
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Sotto: Moving Sentinel, 1967 Acciaio inossidabile, colore nitrico, 182x31x33cm Collezione Marina Ripa di Meana. Stainless Steel, nitric paint 182x31x33cm Collection Marina Ripa di Meana.
Le mani di Beverly Pepper, nata a Brooklyn il 20 dicembre 1924, raggiungono l'acciaio dopo un percorso che la vede nascere come pittrice. In effetti è al Pratt Institute e alla Art Students League di New York che inizia a disciplinare il suo talento artistico successivamente stimolato dai francesi Fernand Leger e Andrè l'Hôte. Il passaggio alla scultura è stato per l'artista un'evoluzione molto naturale: "Ero alla ricerca di un altra dimensione. Andai in Giappone e lì rimasi affascinata dalle sculture funerarie. Poi nel 60 visitai i templi di Angkor Wat e la statua di Khmer, nella giungla cambogiana, un esperienza fortissima. Finalmente avevo trovato le proporzioni che avrebbe assunto la mia scultura." "La mia scultura ha un forte legame con il paesaggio, la natura, la terra: il paesaggio entra in un rapporto dialettico con l'opera, una scultura tridimensionale attraversata in punti strategici da un raggio di luce. E' una scultura che stabilisce un rapporto dinamico con ciò che ha intorno e si slancia verso il cielo: grandi totem di ferro che contengono una forte spiritua-
lità interiore o sorta di enormi cornici che inquadrano il vuoto e che nello stesso tempo lo riflettono esaltando il paesaggio circostante. Forme che nascono dalla terra e che si sollevano verso lo spazio, un rapporto con il paesaggio come un elemento del territorio, dello spazio, della luce". Dalla dimensione, la Pepper inizia un'ulteriore ricerca sulla consistenza, sulla relazione tra l'interno e l'esterno della materia... e si mette in rapporto con l'acciaio, raggiungendo una raffinata capacità di farlo parlare in tutte le sue manifestazioni. "Volevo un materiale che potesse essere permanente all'esterno, che resistesse con il passare del tempo, che rendesse l'idea di forza, di libertà, di eterno...": trova tutto questo nell'acciaio. L'era dell'acciaio iniziò con l'utilizzo dell'inox in costruzioni geometriche irregolari, sorte di telai lucenti che riflettono il dintorno inquadrando aspetti del paesaggio . "L'acciaio inox corrisponde al desiderio di fermare il tempo, di stabilità, di permanenza. La caratteristica dell'inox è il rapporto, il dialogo profondo che si instaura tra scultura e ambiente grazie all'effetto a specchio in cui, per esempio, l'erba di un prato si riflette sulla scultura o le persone che guardano l'opera vengono incluse nell'opera stessa". Ma non solo l'inox è stato trasformato dalle mani dell'artista, anche l'acciaio che lei stessa chiama "dolce", il Cor Ten, ha permesso alla Pepper di creare opere legate al concetto di metamorfosi, di ciclo organico. Di questo periodo sono le opere su piccola scala, basate sul concetto di verticalità, sorte di colonne, di totem, di altari urbani che interagiscono con lo spazio. "Ho usato questo acciaio per trasmettere un forte senso di spiritualità legata proprio al ciclo della natura. Avevo bisogno di un materiale che cambiasse con il tempo e con le intemperie in un processo inarrestabile. Queste sono opere che non si possono controllare e che comunicano la presenza di una vita, di un forse interiore." In questa dimensione vitale, la Pepper è arrivata a quello che lei dichiara sono le "viscere" dell'acciaio, umanizzando un materiale fortemente legato alla tecnologia. "Proseguendo nel concetto del senso vitale dell'opera artistica, ci si può relazionare con l'anima contenuta nella materia. Mi spiego meglio: all'interno di ogni scultura
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Immagine dell’artista nella sua officina. Imagine of the artist inside her work shop.
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Sotto: Virgo Rectangle Twist, 1967, acciaio inossidabile, colore nitrico, 241x135x58 cm. Torino, Collezione SAI. Below: Virgo Rectangle Twist, 1967, steinless steel, nitric paint, 241x135x58 cm. Turim, Collection SAI.
Al centro: Homage to Piet, 1966, acciaio inossidabile, colore nitrico, 133x151x24 cm Collezione dell’artista. In the centre: Homage to Piet, 1966, steinless steel, nitric paint, 133x151x24 cm Collection of the artist.
Sotto: The Moline Markes, 1981, ghisa. Below: The Moline Markes, 1981, cast-iron.
Sculpture Park a St. Louis, a Barcellona, al Metropolitan Museum of Art di New York, al Centre George Pompidou a Parigi, all'Università di Kitakyshu sull'isola di Shikoku (Giappone), a Forte Belvedere (Firenze), il teatro Celle a Pistoia. Com'è naturale in un artista sensibile ai cicli della natura, Beverly Pepper continua nella ricerca di nuovi materiali in un lavoro spontaneo dove non c'è punto di partenza né di arrivo. Un opera porta ad un altra. Le ultime mie scoperte? Pietra, ghisa, fusioni metalliche... più materia, più ambienti, altri segnali.
c'è sempre uno scheletro; bisogna distinguere sempre l'interno dall'esterno, gli spazi che si vedono da quelli che non si vedono. Per questo motivo io sono molto attenta all'allestimento delle mie opere sia negli spazi chiusi che in quelli aperti. E' importante il rapporto tra opera ed ambiente ma è altrettanto importante rapportare le opere tra loro" Beverly Pepper espone in moltissime gallerie: dalla sua prima personale inaugurata a Roma alla Galleria dello Zodiaco (1952), la prima collettiva come scultrice alla Rome-New York Art Foundation (1961), la personale alla Galleria Pogliani di Roma, al Malborough Gallery di Roma, realizza sculture per l'Albany Mall di New York, il primo grande progetto ambientale a Dallas, alla XXXVI Biennale di Venezia, alla André Emmerich Gallery di New York, installazioni per il John Hopkins Hospital di Baltimora, per l'Università di Buffalo, alla Doris Freedman Plaza a Central Park, nei boschi del Laumeier International
Beverly Pepper, born in Brooklyn on December 20, 1924, started working with steel after beginning her career as a painter. It was at the Pratt Institute and the Art Students League in New York where she started to discipline her talent for art, which at a later stage was stimulated by the French artists Fernand Léger and André l'Hôte. Moving on to sculpture was a natural evolution for the artist: "I was seeking a new dimension. I went to Japan where I was deeply affected by funerary statues. Then in 1960 I visited the Angkor Wat temples and the Khmer statue in the Cambodia jungle, an exhilarating experience. At last I had found the right proportions for my sculptures."
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A sinistra: The Todi Columns, 1979 Colonne: Senatoria, Traiana, Aventinus, Martius, in acciaio Colezzione CittĂ di Venezia. On the left: The Todi Columns, 1979 Colonne: Senatoria, Traiana, Aventinus, Martius, in acciaio Collection City of Venice. Acciaio, 1968 Collezione Giovanni Carndente Acciaio, 1968 Collection Giovanni Carndente
My work has a close link with landscape, nature, the earth: landscape greatly interacts with my works, three-dimensional sculptures crossed by a ray of light in the strategic points. My sculptures set a dynamic connection with the environment and project upward to the sky: big iron totems with great inner strength, or sort of huge frames which both limit the empty space and mirror it while emphasising the surrounding landscape. Forms coming out of the earth and rising into space, a connection with the landscape like an element which is part of the territory, of space, and of light.
A destra: Tarquinia Plaza Sculpture, 1983 fusione in acciaio, 90x35x35 cm New York, Collezione Marshall Cogan On the right: Tarquinia Plaza Sculpture, 1983 cast steel, 30x35x35 cm New York, Collezione Marshall Cogan
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From size Pepper begins a further search on consistency, on the relationship between inner and outer matter‌ and relates with steel, achieving a masterly skill in making it communicate in all its aspects. "I needed a material which could be permanent outside, which could endure, which could convey a sense of freedom, of eternity: I find all this in steel." Her steel period began when she made use of stainless steel in irregular geometric structures, sort of polished frames mirroring the surrounding landscape through the framing of land-
scape views. "Stainless steel stands for a desire to stop time, a desire for stability, permanence. The main feature of stainless steel is the relationship, the profound dialogue that is established between my sculptures and the environment thanks to the mirror-like effect through which, for example, the grass in the field is reflected on the sculpture, or the people looking at the work become a part of the work itself. Not only had stainless steel changed in Pepper's hands, even the steel she calls 'ductile', Cor ten, allowed her to create works
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A sinistra: Istallazione nella piazza di Todi. On the left: Installation in the Todi piazza.
In this vital dimension, Pepper reached what she would name the steel 'entrails', humanizing a metal which is closely linked to technology. "Developing the concept of the vital sense of a work of art one can relate to the soul embodied in the matter. Let me explain it better: a frame is always to be found within each sculpture; we must always discriminate the inside from the outside, the visible spaces from the invisible ones. For this reason I pay great attention to how my works are displayed, both indoors and outdoors. The relation between a sculpture and the environment is as relevant as the interrelationship between the sculptures." Beverly Pepper 's works are exhibited in a great number of galleries: she inaugurated her first solo exhibition in Rome at the Galleria dello Zodiaco (1952), and her first group exhibition at the Rome-New York Art Foundation (1961); solo exhibitions at the Galleria Pogliani and the Marlborough Gallery in Rome and sculptures for the Albany Mall in New York; she installed her first large environmental project in Dallas, and exhibited at the XXXVI Biennale di Venezia, the AndrÊ Emmerich Gallery in New York, and set up installations for the Johns Hopkins Hospital in Baltimore, the Buffalo University, the Doris Freedman Plaza in Central Park, and in the woodlands of Laumeier International Sculpture park in St.Louis, in Barcelona, at the Metropolitan Museum in New York, at the Centre George Pompidou in Paris, at Kitakyshu University on Skikoku island (Japan), at Forte Belvedere (Florence), and at the Teatro Celle in Pistoia. As it comes natural for an artist who is sensitive to the cycles of nature, Beverly Pepper carries on her search for new materials working freely without any point of departure or arrival. One sculpture ushers in another. My latest finds ? Stone, cast iron, fusion of metals‌more matter, more environments, different signs.
associated with the concept of change, of organic cycles. To this period belong the works of a smaller size, founded on the concept of verticalism, sort of columns, totems, urban altars that interact with space. "I used this steel to convey a great sense of spiritual force linked to the cycles of nature. I needed some material that could change with time and bad weather through an uncontrollable process. These are works that cannot be kept under control and communicate the presence of life, of inner doubts."
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Sulle vie del ferro Following the old iron routes di Marina Cescon
Progettisti / Planners: Arch. Marino Baldin, Arch. Francesco Da Rin, Arch. Agostino Hirschstein Oggetto / Project: Recupero del Castello di Andraz LocalitĂ / Location: Andraz - Livinallongo del Col di Lana - Belluno Periodo di realizzazione / Project period: 1992-1999 Committente / Client: Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici del Veneto Orientale
Fotografo / Photodesigner: Paolo Belvedere
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A sinistra: Planimetria del castello. On the left: Plan of the castle. Vista dal castello verso la vallata sottostante e la strada di accesso. View of the castle and the valley below. Sotto: Lo sperone roccioso su cui sorge il castello crea un tutt'uno con la struttua in elevazione della rocca; come sfondo il paesaggio unico delle Dolomiti. Below: The castle merges as one with the massive rock on which it rests. In the background we have a unique view of the Dolomites.
Pu n t o s t r a t e g i c o d e l l a s t r a d a c h e c o l l e g a Belluno con la valle agordina, il Castello di Andraz ha recuperato la sua dimensione storica nel diventare parte del percorso museale che risalirĂ le antiche vie del ferro a c a v a l l o t r a Ve n e t o e A l t o A d i g e . Strategically built on the road linking B e l l u n o w i t h t h e A g o r d o v a l l e y, A n d r a z castle has retrieved its historical function and become a landmark in the road which winds through the old iron routes between Ve n e t o a n d S o u t h Ty r o l .
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Vista della struttura in vetro e acciaio di copertura. La rigidità del disegno della maglia del sistema serve a sottolineare con maggior vigore l'andamento "organico" della rocca. View of the glass and steel roof structure. The essential pattern of the structural steel latticework was designed to further emphasis the 'organic' sequence of the fortress structure.
Isolata dal masso erratico su cui è fondata, questa interessante costruzione si erge nel cuore della Marmolada, abbracciata dall'imponenza del massiccio Dolomitico La presenza del castello di Andraz è attestata da un primo documento risalente alla fine del XII secolo. Per decenni, capitani e principi-vescovi hanno stabilito all'interno delle sue mura la sede di controllo per la gestioni dei forni che trattavano il ferro proveniente dalle miniere di Fursil. Le alternanze politiche, le vicissitudini di questa delicata economia sono rimaste impresse nella struttura dell'edificio. Modifiche, semidistruzioni e ricostituzioni seguono pari passo la storia di quei luoghi. Oggi, l'organizzazione interna si articola in una successione di piani che sfruttano l'inclinazione dello sperone su cui è impostata la roccia, con un unico corpo scala centrale. Il Castello nei secoli ha rappresentato un banco di prova e di sperimentazione per tecniche costruttive innovative: la costruzione di ardite volte di cui rimangono tracce al primo livello, i sistemi curvati delle canne fumarie, le chiusure lignee scorrevoli alle finestre che andarono a sostituire parzialmente le feritoie, quando la vocazione militare e difensiva venne meno; un continuo cantiere fino a fine Ottocento, epoca in cui avvenne lo smantellamento completo della copertura e l'asportazione degli arredi. Le scelte progettuali di intervento su un manufatto così articolato si sono fatte ulteriormente più complesse, considerando la mancanza di documentazione attendibile per poter fondare l'ipotesi di una ricostruzione della copertura lignea originaria: oltre ad un problema di reperimento di maestranze altamente specializzate per l'esecuzione, mancavano fonti per attestare la geometria della copertura e tracce di testimonianza sull'esecuzione dei nodi. L'intervento di recupero ha previsto operazioni di restauro del paramento murario sia interno che esterno, consolidamento di alcune parti pericolanti e realizzazione del sistema di copertura La costruzione della nuova copertura doveva proteggere per consentire la conservazione dei locali sottostanti ed essere al contempo il più possibile "discreta e non invasiva" rispetto alle preesistenze; materiali "leggeri e trasparenti" - come l'abbinamento acciaio e vetro da impiegare per consentire la lettura dall'alto verso il basso -e viceversa- della complessa articolazione interna dei piani, lasciando la libertà di percepire da ogni angolazione la forte presenza delle montagne circostanti.
Sotto: nodo della struttura reticolare di copertura. In fase di montaggio il giunto a cono ha consentito la regolazione e calibrazione del serramento metallico superiore a cui sono state fissate le lastre di vetro temperato extrachiaro. Sezione e pianta del nodo con a lato vista dal basso del particolare del sistema di copertura. Below: Joint of the latticework roof structure. During assembly the articulated joint enabled the adjustment of the upper metal frames to which the extra-clear hardened glass panes had been fastened. Section and plan of the joint with alongside the roof system viewed from below.
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Sistema di rampe esterne ed interne alla rocca realizzato con elementi in acciaio zincato. Per la struttura delle scalette esterne, l'obiettivo primario da raggiungere era quello di garantire un contenuto impatto visivo, specialmente dalla prospettiva frontale. External and internal ramp system created with elements in galvanised steel. As regards the structure of the small staircases, lesser eye impact was one of the goals to be reached, especially for the front view.
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I punti di appoggio alle murature in pietra del Castello dovevano essere esigui in numero e studiati per permettere anche un'ipotetica reversibilità dell'intervento. La copertura è stata realizzata con un reticolo spaziale di elementi tubolari zincati a caldo, collegati a nodi sferici, con posizionamento superiore di un serramento vetrato, poggiante direttamente sui nodi della reticolare. La rigidità propria del disegno della maglia strutturale in acciaio serve a sottolineare con più forza l'andamento "organico" della struttura della rocca: il piegarsi delle murature, il loro discostarsi dalla perpendicolarità. Al nodo della struttura reticolare metallica è stato unito - tramite impiego di vite in acciaio per la regolazione dell'altezza - un elemento di snodo a cono sempre in acciaio. Quest'ultimo risulta bullonato ai profili ad "U" (42x65x5,5mm) che sorreggono il sistema di lastre di vetro della copertura, con interposto il disco metallico d'appoggio (diametro 130mm) ed una fascia in neoprene. In fase di montaggio il giunto a cono ha permesso la regolazione e registrazione del serramento metallico superiore a cui sono state fissate le lastre di vetro temperato extrachiaro, con laminazione di film poliuretanico ad alta resistenza a basse temperature e alti valori di soleggiamento. L'aggancio alla parete in pietra avviene tramite predisposizione in continuo del profilo perimetrale ad "U". La quota di calpestio della nuova copertura corrisponde alle tracce dell'ultimo solaio preesistente, ovvero al livel-
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Vista interna dal secondo livello: percorsi orizzontali e verticali sono realizzati utilizzando elementi in acciaio zincato. La complessa volumetria del castello si manifesta anche nelle viste di scorcio o nelle suggestive visuali che si aprono improvvisamente in corrispondenza degli originari varchi di passaggio. Internal view from the second floor: vertical and horizontal walkways constructed with galvanised steel components. The imposing structure of the castle is apparent even in the partial views.
Particolare dell'elemento conclusivo del parapetto e del corrimano delle scale in acciaio interne al castello. Detail of the end element of the parapet and handrail of the castle's internal stairs in steel.
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lo del percorso di ronda che rende possibile l'affaccio dalle strutture merlate. Anche i percorsi, verticali ed orizzontali, sono realizzati con elementi in acciaio zincato. Per la struttura delle scalette, l'obiettivo da raggiungere era ancora quello di garantire un minor impatto visivo, specialmente nella visione frontale. Dopo aver preso in considerazione, in un primo tempo, gli elementi portanti di tipo tradizionale (profili a "C", oppure a "doppio T") il cui utilizzo non avrebbe risolto compiutamente il problema, la scelta definitiva è stata per l'impiego di un sistema costituito da lame saldate (sez.80x10 mm), disegnate secondo l'andamento dei gradini, con le quali collaborano i montanti ed i traversi dei parapetti (profili a "T"50x50x7 mm). Una volta assemblato, il sistema costituisce una sorta di trave reticolare, alta un metro, sufficientemente rigida, pur essendo realizzata con elementi molto leggeri. I pianerottoli e altre strutture secondarie sono sostenuti da elementi portanti realizzati con profili HEB 120, talvolta sovrapposti per contenere la deformabilità , senza modificare il tipo di trave impiegata.
Built on a huge rock, the castle stands isolated in the heart of the impressive Dolomite massif, the Marmolada, which seems to embrace it. Andraz castle is mentioned for the first time in a document dating back to the end of the 12th century. For decades captains and prince bishops made their headquarters there in order to run and control the furnaces that processed the iron from the Fursil mines. The castle bears the marks of the political changes and alternating events of this fragile economical world. The changes and partial demolition and rebuilding of the castle kept pace with the historical development of the area. Today, its internal plan develops around a unique central staircase, with various floors that exploit the sloping spur on which the fortress was built. Throughout the centuries innovative building techniques were introduced and experimented in this castle: daring vaults - traces of which are to be found on the first levelcurved chimney systems, sliding wooden panels fixed onto the windows partly replacing the slits after the military and defensive function of the castle came to an end. It was a permanent building site until the late 19th century, when the roof was totally demolished and the furnishings were removed. The planners' work decisions for a building of such architectural variety became even more complex as no reliable documents were found from which they could base their plans for the reconstruction of the original timber roof: not only did they have difficulties in finding highly skilled workers for the execution of the work, they also lacked both the sources testifying the geometric shape of the roof and evidence on how to make the joints. To renovate the castle they had to carry out extensive repairs to the inside and outside wall system, strengthen unsafe sections, and construct the roof. The new roof was constructed in order to protect and preserve the underlying rooms; at the same time it had to be "discreet and non invasive" in relation to the existing parts.
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SULLE VIE DEL FERRO
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"Light and transparent" materials, such as a combination of steel and glass, were used to allow a complete view - from top to bottom and vice versa - of the complex internal sequence of floors and the impressive surrounding mountains. There were to be very few support points on the castle's stone walls, devised in such a way that the work carried out might possibly be reversed. The roof was implemented with a latticework of hot-galvanised tube elements linked with round joints and with the upper glass panes resting directly on the latticework. The essential pattern of the structural steel latticework was designed to further emphasis the 'organic' sequence of the fortress structure, i.e. the non perpendicularity of the walls. The latticework was joined together by means of articulated steel joints with heightadjusting screws. Each articulated joint was bolted to the "U" sections (42x65x5.5 mm) with a metal support disc (130mm diameter) in between; a strip of neoprene was positioned between the "U" sections and the glass panes. During assembly the articulated joint enabled the adjustment of the upper metal frames to which the extra-clear hardened glass panes had
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La struttura del piano di sosta: l'aggancio alla parete in pietra avviene tramite predisposizione di un profilo perimetrale ad "U". Il piano di calpestio è in grigliato metallico. Structure of the landing: fastening to the rock wall was achieved with a perimetrical "U" section. The walkway is in metal grating. A sinistra: la porta di ingresso al castello: una struttura leggera intelaiata su un robusto profilo in acciaio che consente una chiara lettura della geometria dell'antico passaggio. On the left: The castle's entrance: a lightweight structure framed with a sturdy steel section that enables one to distinguish the geometry of the original entrance way.
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been fastened. These panes are coated with polyurethane film which is highly resistant to low temperatures and very strong insolation. The fastening to the stone wall was by means of a continuous prearrangement of the "U" perimeter section. The walkway of the new roof corresponds to the surface of the last floor, i.e. to the guards' patrol area in proximity to the battlements. The vertical and horizontal walkways were also made with galvanised steel components. As regards the structure of the small staircases, lesser eye impact was still one of the goals to be reached, especially for the front view. At first, a solution using traditional load-bearing components (C or H-girders) was considered, but the problem would not have been totally solved, therefore the final option was for a system of welded plates (80x10 mm section) with a design that followed the line of the steps; the uprights and the crossbeams of the guard rails were fastened to the plates. Once assembled, the system was a sort of latticework beam, 1 metre high, sufficiently stiff, though made with very lightweight materials. The landings and the other minor structures were supported by load-bearing elements made with HEB 120 section bars, sometimes overlapping in order to reduce the risk of deformation without modifying the type of beam used.
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La casa dei limoni The lemon house d i M i c h e l a To s a t t o
Architetto / Architect: Francesco Panero Realizzazione / Project: 1990-1993
Disegno del prospetto principale e scorcio verso il giardino, lungo il pergolato costituito da elementi in ferro verniciati. Drawing of the main facade with a view of the garden and the pergola created with elements in painted steel.
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Un edificio costruito all'inizio del secolo in muratura di mattoni pieni e con solai in profilati metallici e voltine in mattoni è stato oggetto di ristrutturazione dell'architetto Francesco Panero. L'Edificio era utilizzato forse, viste le grandi vetrate in profilati di ferro e la piantagione di agrumi del giardino, come "limonaia" e in seguito come magazzino-rimessa. The home of the architect Francesco Panero is an early 20th century solid-brick building with metal girders and small-brick arches that the architect himself renovated. It stands on an urban plot at the end of a high-walled garden, and its large iron-girded glass windows and the citrus trees in the garden indicate that it was most likely used as a lemon-house and later on as a storehouse.
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LA CASA DEI LIMONI
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THE LEMON HOUSE
Di questo edificio che sorge in un lotto urbano in fondo a un giardino, cinto da alti muri, l'architetto Panero ha voluto fare la propria abitazione. L'intervento ha volutamente preservato il carattere di grande semplicità e le caratteristiche originarie dell'edificio. Per questo ad esempio il solaio intermedio, in corrispondenza di una parte che era stata sopraelevata in un secondo tempo in conformità alle case confinanti, è stato abbassato utilizzando gli stessi profili metallici della struttura originaria. Un pergolato in ferro dipinto in verde
scuro, come tutti gli altri elementi in ferro - infissi interni ed esterni, armadiature, pareti attrezzate -, media il passaggio interno ed esterno. Gli ambienti interni si articolano intorno ad un ampio e luminoso atrio d'ingresso, con la scala che conduce al piano superiore occupato da camere e servizi. La fluidità dell'insieme è garantita dalla luce che penetra attraverso la grandi superfici vetrate, diffondendosi in ogni angolo della casa. Essendo state conservate solamente le murature portanti, l'ulteriore suddivisione dello spazio interno è stata realiz-
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Le ampie specchiature delle finestre e porta-finestre realizzate con profili in acciaio lasciano filtrare molta luce all'interno. The large-paned doors and windows enable the light to penetrate through and flood the interior.
zata, dove possibile, con scaffalature e mobili fissi in ferro e vetro, o in ferro e pannelli di compensato colorati, o altrimenti murature intonacate con "marmorino" giallo delimitate da elementi in ferro e staccate dai soffitti per evidenziarne la natura non strutturale. La facciata, che costituisce la parete di fondo del cortile, è stata ridisegnata mantenendone le caratteristiche finestre ad arco. Originariamente tinteggiata in bianco e calce, per armonizzarla all'edificio principale si è ricorsi ad una bicromia tipicamente ligure che, in questo caso,
mette in evidenza la struttura del muro. Anche per quanto riguarda le pavimentazioni ci si è affidati a materiali che rispecchiano la semplicità che connota l'edificio: l'ardesia è stata utilizzata per la zona d'ingresso, per la scala in parte a sbalzo e per la copertura; il pich-pine a doghe lunghe per le scale e le camere. I pavimenti e i rivestimenti dei bagni sono invece in tessere di vetro 2x2 di diversa tonalità di grigio.
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coloured plywood panels or alternatively yellow 'marble-like' plastered walls framed with iron components and separated from the ceilings in order to emphasise their non structural nature. The facade, taking up the lower wall of the courtyard, was re-designed maintaining its original arch-shaped windows. Originally painted white, the facade now features two-colours achieved with a painting technique that is typical of Liguria and which highlights the wall structure and
Sopra: sezione trasversale complessiva. Above: Overall cross section. Il filtro in acciaio e vetro che separa l'ingresso dal giardino. A glass and steel structure separates the entrance from the garden. A destra: semplici ed essenziali strutture in acciaio sono state impiegate per gli infissi e per il supporto delle pannellature. On the right: Essential steel structures were used for the door and window fixtures and the panel supports. Pagina seguente: infissi realizzati con profili in acciaio, calandrati, per le aperture al piano superiore. Opposite page: The upper floor is highlighted with round window fixtures.
The restorer intentionally kept the simple appearance and the original features of the building. For this reason, for example, the middle loft , which corresponds to a part that had been raised to the same level as the neighbouring houses was lowered, using the same metal girders as in the original structure. An iron pergola painted light green, like all the other iron components such as internal and external window and door frames, built-in cupboards and shelving, creates a harmonious continuity that is clearly evidenced when one steps inside the house. The interiors were arranged around a wide bright entrance hall where a staircase leads to the bedrooms and bathrooms on the upper floor. The overall fluid impression is supplied by the light that streams in through the large glass windows, flooding every corner of the house. Having preserved only the load-bearing walls, the additional division of the interior has been achieved, wherever possible, with shelves and fitted iron and glass furniture or iron and
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matches the facade with the main building. As for the floorings the architect also used materials matching the simple features of the whole building: slate was used for the entrance area, the partially embossed staircase and the roof; long pitch-pine slats were used for the stairs and bedrooms. The bathroom floors and walls were instead covered with small 2x2 glass tiles in different shades of grey.
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Liberiam Hamacher è un sistema di pareti a vetro scorrevoli che rinnova completamente il concetto di negozio o spazio espositivo.
Ăˆ un sistema di chiusura che sostituisce la parete con un'unica grande vetrina capace di esibire il prodotto nella sua massima potenzialitĂ . Con un'azione semplice e rapida, è possibile convogliare in spazi ridotti le ante e le porte, liberando gli accessi e favorendo il rapporto prodotto/cliente. La chiusura, oltre ad essere completamente trasparente (assenza totale di montanti) garantisce la sicurezza e la funzionalitĂ delle chiusure tradizionali. L'assenza di ostacoli a pavimento rende il sistema ideale per tutti i negozi e ambienti pubblici dove la presenza di barriere architettoniche ostacola la funzione d'uso.
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ACCIAIO ARTE ARCHIT E T T UHamacher RA Con
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è possibile costruire chiusure dalle forme più svariate.
amo gli accessi Parete scorrevole universale
PER
U LT E R I O R I
INFORMAZIONI
RIFORGERSI
AL
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Speciale Prodotto / The product
Sistema
Profili per serramenti Palladio in acciaio inox
Pa l l a d i o s t a i n l e s s s t e e l s y s t e m
Spaccato del Sistema Inox 15/10 AISI 316/304 completo di fermavetri e guarnizioni. Section view of Stainless 15/10 AISI 316/304 System equipped with glass stoppers and seal supports.
D A T I
T E C N I C I
QUALITÀ 15/10 di spessore 20/10 di spessore per il sistema Facciate Acciaio in AISI 316 Acciaio in AISI 304
L'ampia gamma di profili in acciaio inossidabile che la Palladio propone vede, accanto alle serie base di tubolari con portaguarnizione e fermavetri sempre in inox, sistemi completi per la realizzazione di facciate e profili in acciaio inossidabile con taglio-termico. Lo spessore del tubolare inox varia dai 15/10 ai 20/10 per il sistema facciate, la qualità certificata è AISI 304 e AISI 316. I nodi si presentano perfettamente complanari. The vast range of stainless steel sections produced by Palladio includes the standard range of stainless steel tube sections with seal supports and pane stoppers (stainless steel), complete systems for facades and stainless steel sections with fire barrier. Fo r t h e f a c a d e system, the stainless steel tube thickness varies from 15/10 to 20/10; the certified quality is AISI 304 and AISI 316. Joints are perfectly coplanar.
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I N OX Spaccato del Sistema Inox 15/10 AISI 304/316 completo di fermavetri e guarnizioni.
Spaccato del Sistema Inox Facciate AISI 304 completo di fermavetri e guarnizioni.
Section view of Stainless 15/10 AISI 304/316 System equipped with glass stoppers and seal supports.
Section view of Inox Glazed Facades AISI 304 System equipped with glass stoppers and seal supports.
Spaccato del Sistema Inox Tagliotermico completo di fermavetri e guarnizioni.
Spaccato del Sistema Inox Tagliafuoco completo di fermavetri e guarnizioni.
Section view of Inox broken thermal bridge System equipped with glass stoppers and seal supports.
Section view of Inox fire resistance System equipped with glass stoppers and seal supports.
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I vantaggi tecnico-progettuali ed economici legati all'impiego dell'acciaio nell'ambito dei materiali da costruzioni - per elementi strutturali e non - sono molteplici: in termini di resistenza il buon rapporto prestazioni - peso dell'elemento, la flessibilità e l'adattabilità a modifiche di condizioni di carico. L'acciaio inossidabile offre in più, rispetto ai primi, l'assenza di manutenzione, la sicurezza rispetto al problema della corrosione e dell'igiene.
Gli acciai legati o speciali - tra cui gli acciai inossidabili - sono caratterizzati da elementi di lega superiori al 5%. Gli acciai inossidabili sono infatti leghe ad elevato contenuto di cromo (mai inferiore al 12%) che, ossidandosi a contatto con l'aria, formano una patina superficiale molto resistente. Poiché la presenza di cromo nella lega rende il materiale più resistente alla corrosione, aumentandone la durezza e al contempo accentuando il comportamento fragile, al cromo viene associata una certa percentuale di nichel. A tutt'oggi esistono più di 200 tipi di acciaio inossidabile, di cui solo un centinaio risulta effettivamente in commercio e di quest'ultimi, solo una quota parte del tipo austenitico (acciaio con contenuto di nichel pari o superiore al 2,5%, massima resistenza alla corrosione anche a bassissime temperature, elevata tenacità) utilizzata nel settore edile. Una stima delle prestazioni degli acciai inossidabili, comparata alle caratteristiche degli acciai comunemente impiegati in edilizia, riporta una resistenza alla corrosione e all'ossidazione dei primi da dieci a quindici volte superiore a quella testata per i secondi. Gli acciai al 18% di cromo [AISI 304 (X5CrNi18/10 UNI 8317)] presentano un forte incremento della resistenza alla corrosione, con un sensibile calo però delle altre prestazioni fisico-meccaniche (identificabile approssimativamente con un-10%); gli acciai AISI 316 [X5CrNiMo17/12 UNI 8317] rispetto ai primi raggiungono limiti di snervamento maggiori, a parità di modulo elastico e di carico di rottura. Per tali caratteristiche, quest'ultimo tipo di acciaio è espressamente richiesto dalla normativa ed impiegato in ambiti particolari sia da un punto di vista igienico - il settore alimentare ed ospedaliero - sia da un punto di vista delle condizioni ambientali - ambiente marino - che nei
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settori industriali dove l'aggressione chimica degli agenti sprigionati dalla lavorazione risulterebbero deleteri per ogni altro materiale impiegato - concerie, industrie conserviere o alimentari in genere. Gli acciai inox non necessitano di particolari rivestimenti o trattamenti superficiali per resistere alla corrosione, ma unicamente di una corretta pulizia superficiale ripetuta con regolarità. Si tratta di un'operazione semplice che non richiede particolari prodotti: sono infatti sufficienti detergenti di tipo neutro. I profili inox del sistema Palladio vengono usualmente forniti grezzi, questo per consentire la più ampia gamma di finiture superficiali. Nel caso applicativo in cui il profilo inox venga lavorato con unione degli elementi tramite saldatura agli angoli, la condizione "non pre-trattata" di fornitura iniziale dei profili consente una spazzolatura perfetta ed uniforme a lavoro ultimato, risultato che non si potrebbe altrimenti ottenere con altra tecnica di finitura e a parità di costi di lavorazione. Qualora si optasse per la tecnica di assemblaggio con unione tramite inserimento di squadrette, in fase di fornitura dei profili può essere richiesto già un trattamento di finitura superficiale con pellicola di protezione.
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There are many advantages - technical/project and economical - connected to the use of steel with regards to building materials for structural and non-structural elements: resistance, excellent performance-weight ratio of the element, flexibility and adaptability when load conditions change. Stainless steel offers more than standard steel: no maintenance, no corrosion and complete hygiene. Steel alloys or special steels - including stainless steels - are characterised by over 5% alloy components. Stainless steels are in fact alloys with a high content of chrome (never less than 12%) that, when they oxidise in contact with the air, form a very resistant superficial coating. The presence of chrome in the alloy makes the material more resistant to corrosion, and this increases hardness which in turn emphasises fragility reaction, therefore a certain percentage of nickel is added to the alloy. To date, there are over 200 types of stainless steels, of which only about one hundred are effectively marketed and of these only a small percentage of the austenitic type (steel with a content of nickel equal to or more than 2,5% - maximum resistance to corrosion even at very low temperatures - very tough ) are used in the building industry. Performance tests on stainless steels and on steels commonly used in the building industry have shown that stainless steel is ten to fifteen times more resistant to corro-
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sion and oxidation than commonly used steel. The steels with 18% chrome [AISI 304 (X5CrNi18/10 UNI 8317)] have a higher resistance to corrosion, with a noteworthy decrease however in other types of physical-mechanical performance (approximately -10%); AISI 316 steels [X5CrNiMo17/12 UNI 8317], compared to AISI 304, reach
higher yield limits, with equal modulus of elasticity and U.T.S. PT SR 6040E
Thanks to these characteristics AISI 316 is expressly prescribed in norms and used in specific areas that require hygiene - in the food industry and in hospitals - and in drastically aggressive environments such as GD 6021 industrial sectors with high rates of pollution and in buildings located banda butilica near the sea. Stainless steels do not require special coatings or surface treatments in order to resist corrosion; they just need to be properly surface cleaned at regular intervals, which is an easy operation that does not require special products but only neutral detergents.
GD 6206
Z 0206 PT SR 6040E
Palladio stainless steel sections are usually supplied unfinished, with only a protective film on the surface in order to enable the customer to apply any surface finish he requires. When the stainless steel section is welded at the corner joints the "unfinished " condition of the sections enables a perfect and uniform brushing when the work is finished, a result that could not be achieved if the sections had been supplied with a finish, and the costs involved are lower. However, if the assembly technique envisions the application of squares, the customer can request that the sections be supplied with a specific surface finish.
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Sistema Inox Facciate AISI 304 Stainless Glazed Facades AISI 304 System PT 5050 LDN 1.5 INOX
PT 5050 L 1.5 INOX
PT SR6040E
PT 5050 TDN 1.5 INOX
PT 5050 T 1.5 INOX
PT SR6090E
PT 5050 ZDN 1.5 INOX
PT 5050 Z 1.5 INOX
PROFILO IN FASE DI PRODUZIONE
5560 ZDN INOX 5560 T INOX 5560 L INOX
5560 ZOCC INOX
5560 Z INOX 5560 TDN INOX
Battute di riporto Seal bead
PT 90001
PT 90012
PT 90011
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Sistema Inox Tagliafuoco Stainless fire resistance System ACCIAIO ARTE ARCHITET TURA
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P T 975 020
P T 976520
Sistema Inox Tagliotermico Stainless broken thermal bridge System
PT 955020
P T 979 020
PT 956520
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Incontro di materiali e trasparenze Progettisti / Architect: Richard Murphy Architects Ingegneri / Structural Engineers: Ove Arup & Partners LocalitĂ / Location: Dundee (Scotland) Anni di realizzazione / Duration of construction: 1997-99 Committente / Client: Dundee City Council Dimensione intervento / Overall surface area: 5500 mq ca. Superficie totale copertura / Roof surface area: 1400 mq ca.
Foto: Matt Laver
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When material meets transparence di Angelo Maggi
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LEV III
LEV II LEV I
L'ambizioso traguardo di dare nuova vita ad una città priva di carattere è il presupposto con cui è stato costruito il Dundee Contemporar y Arts Centre: una riconversione di un vecchio deposito intesa come prima tappa a partire dalla quale Richard Murphy - il progettista dell'inter vento - organizza un insieme polifunzionale dedicato alle arti contemporanee in Scozia.
Sopra: sezione A-A lungo l'edificio del vecchio deposito recuperato Above: Section A-A through the converted warehouse
The Dundee Contemporar y Arts Centre is an ambitious project that offers renewed vigour to the city. The centre, a reconverted warehouse, is the first stage of a project that the architect Richard Murphy has drawn up for a polyfunctional complex dedicated to the contemporar y arts in Scotland.
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A sinistra: vista dell'ingresso On the left: Front entrance
Situato tra il fiume Tay e il fronte edificato dell'ampliamento storico della città, questo edificio è diventato un importante punto di riferimento per lo sviluppo urbano. Scopo del progetto - secondo i limiti imposti da un concorso indetto nel 1996 - era la conversione e il riuso di una parte dell'edilizia storica realizzata prevalentemente in muratura di mattoni, integrandola in un nuovo complesso di gallerie espositive, uffici, sale cinematografiche e un centro di ricerca per il Duncan of Jordanstone College of Art, dipartimento dell'Università di Dundee. Richard Murphy reinventa il linguaggio architettonico della "struttura nella struttura", dove le pareti esterne rivelano l'apparato museale attraverso un sistema di vetrate. A Dundee, l'architetto ha la possibilità di esprimere il suo ideale architettonico in una scala ampia e complessa, dove i riferimenti rimangono quelli di sempre: Carlo Scarpa, di cui Murphy è uno studioso e - in Inghilterra - le architetture Ottocentesche del ferro e del vetro. L'edificio, con pianta a forma di "L", è organizzato in modo lineare attraverso una successione di spazi funzionali fortemente individuati, i quali si affiancano l'uno all'altro procedendo dal fronte verso l'interno. Il dislivello tra l'ingresso principale e l'involucro preesistente permette all'architetto di creare, tramite un sistema di piani sovrapposti, un'entrata anche nella parte posteriore. Qui, l'accesso a Sud è determinato dalla presenza di una scala costruita interamente in acciaio zincato, sostenuta
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Particolare della copertua Sezione B-B
Section B-B Detail
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1Column: n.4 120x120 RSA (Rolled Steel Angle) 2 RSC (Rolled Steel Channel) 178x76 3 Rolled steel section: diagolan 152x76 RSC 4 Beam (203x203) 5 Beam (152x152) 6 Galvanised steel box to house blinds and form support to roof glazing 7 Roof glazing 8 Blinds 9 Steel section 139.7 mm ø x 6.3 mm CHS 10 Steel section 26.9 mm ø x 3.2 mm CHS 11 Hinge 178x76 mm RSC 12 Steel channel 200x250mm 13 Thermal insulation 14 Steel section 152x127 mm RSJ 37
Colonna formata da n.4 angolari in acciaio 120x120mm Profilo a "C" in acciaio (178x76mm) Profilo a "C" in acciaio (152x76mm) Trave IPE (203x203) Trave IPE (152x152) Elemento scatolare in acciaio per alloggiamento sistema oscurante e per supporto lastre di vetro della copertura 7 Lastre di vetro della copertura 8 Sistema oscurante 9 Profilo in acciaio ø139,7x6,3mm 10 Tirante in acciaio ø26,9x3,2mm 11 Cerniera costituita da due profili a "C" 178x76mm 12 Profilo a "C" in acciaio 200/250 mm 13 Strato isolante termico 14 Profilo in acciaio 152x127 mm
dal muro perimetrale e da una parete in pietra: per un primo tratto corre parallela alla porzione di muro presistente, manifestandosi nel prospetto solo per l'ultimo tratto. Sulla stessa facciata, un enorme pannello mobile rivestito in rame "prepatinato" (prepatinated copper) - trattato con acidi per raggiungere una vivace tonalità di verde - consente la visione del fiume da una delle sale cinematografiche, una volta terminata la proiezione. Lungo la medesima facciata Sud, in leg-
gero aggetto, si articola un lungo balcone con struttura portante in elementi d'acciaio e pannelli in grigliato che internamente si affaccia sull'ampio spazio del café-bar. Anche il prospetto principale si traduce in una esplicita esercitazione che ha per tema lo studiato articolarsi delle chiusure e aperture verso l'esterno. Tre elementi: una parete curva in vetro sostenuta da un sistema di colonne binate (tubolari in acciaio di diametro
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168 mm e di spessore 8 mm, trattati con vernice incombustibile), un'insolita copertura a falde asimmetriche rovesciate e un sistema di pannelli spostati a destra in considerazione dell'ingresso compongono un insieme che filtra la luce attraverso i bordi del piano di facciata. L'articolato sistema di copertura poggia internamente su pilastri formati da quattro profili angolari in acciaio zincato 120x120mm, collegati da bullonature; al centro, e per l'intera lunghezza, si svilup-
Ingresso alla Galleria (Spazio espo-sitivo I): vista dal livello superiore rispetto al piano ospitante il bar. Entrance to Gallery I from above the café.
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A destra: Pianta terzo livello 1 Terrazzo 2 Bar 3 Principale sala cinematografica 4 Seconda sala cinematografica 5 Laboratori fotografici e di stampa On the right: Level III 1 Terrace 2 Café 3 Cinema I 4 Cinema II 5 Printmakers
pa un ampio corridoio di distribuzione illuminato da un lucernario che percorre longitudinalmente tutto lo spazio. Sullo stesso livello si raggiungono le gallerie attraverso una grande porta/pannello (alta circa 3.4 m) su cardini; qui la copertura è a falde simmetriche. L'uso di pannelli a tutt'altezza, scorrevoli o incardinati, per definire lo spazio e nascondere le parti private e semiprivate, costituisce insieme alle trasparenze e al flusso di luce zenitale intorno al nucleo centrale dell'edificio - l'aspetto principale caratterizzante il museo. Dall'ampia scala del foyer è visibile il café, il punto di incontro tra due ampi spazi ortogonali che affaccia direttamente sul cortile interno, il quale risulta accessibile attraverso un interessante sistema di serramenti scorrevoli. Filtrato dal tamponamento vetrato di questi pannelli, appare il telaio strutturale in acciaio messo a nudo. Tramite la trasparenza, la costruzione rivela i suoi componenti metallici in un confronto dove la luce mutevole del luogo e i valori tattili dell'acciaio si fondono per dar vita ad un nuovo “powerful architectural statement”.
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Sopra: Visione notturna del modello tridimensionale virtuale. Above: Rendering image: night view.
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A sinistra: Vista complessiva della piazzetta interna. On the left: View of the courtyard.
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A destra: Sezioni A-A e B-B della facciata lato Sud. On the right: Sections A-A and B-B- of the South facade. 1 2 3 4 5 6 7 8 1 2 3 4 5 6 7 8
Corrimano ø 50 mm Profilo angolare d'acciaio 60x60x6 mm Pannello metallico Lamina d'acciaio (80x10 mm) Bullone M10 Bullone M12 Bullone M16 Piatto d'acciaio (spessore 10 mm) Handrail 50 mm ø Steel section:Angle 60x60x6 mm Mesh panel Flat bar (80x10mm) Bolt M10 Bolt M12 Bolt M16 Flat plate 10mm thick
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Particolare del prospetto Sud con inserimento dell'esistente prospetto del vecchio deposito, recuperato come una sorta di "rudere". Detail of the South elevation incorporating the existing warehouse as "ruined".
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In basso: Spazio espositivo I e sezione trasversale B-B 1 Spazi espositivi 2 Area adibita ad attivitĂ di stampa 3 Spazi multimediali 4 Laboratori di stampa 5 laboratori sperimentali Below: Gallery I . Cross section B-B 1 Gallery 2 Open printing area 3 Multi-media 4 Publishing press 5 Experimental studio
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Situated between the river Tay and the city's built-up historical front, this building has become an important point of reference in terms of urban development. The aim of the project - according to the limits imposed by the tender which was put out in 1996 - was the conversion and re-use of a part of the historical buildings which are mainly in brickwork, and integrating it into a new complex of exhibition rooms, offices, cinema halls and a research centre for the Duncan of Jordanstone College of Art, a department of Dundee University. Richard Murphy reinvents the architectural language of a "structure in a structure", where the external walls reveal the complex through the system of glass surfaces. At Dundee the architect was able to express his architectural ideal on a vast and complex scale, where the references are those of always: Carlo Scarpa, whose works have been analysed in depth by Murphy, and nineteenth-century iron and glass architecture in England. The "L" plan building has a linear layout with a series of highly emphasised functional spaces that flank one another, extending inwards from the front. The difference in level between the main entrance and the pre-existing outer shell enables the architect to create, by means of a system of overlapping floors, an entrance at the rear. Here, the south access is through a staircase created entirely in galvanised steel which is supported by the outside wall and a wall in stone: the first tract runs parallel to the pre-existing part of the outer wall, and only the last section can be seen. In the same area there is an enormous mobile panel coated in prepatinated copper (acid treated in order to obtain a lively tone of green); this panel faces one of the cinema halls and can be moved in order to offer a view of the river after the showing has ended. Along the south side - and slightly jutting out - there is also a long balcony with a bearing structure composed of steel elements and grating facing the spacious area of the cafĂŠ-bar.
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The main facade presents a design that combines three structural elements: a curved face in glass supported by rounded double columns in steel coated with fireproof paint (diameter 168 mm, thickness 8 mm,); a roof featuring a particular asymmetric design; and a system of panels that are positioned on the right side of the entrance. These three elements create a play of light and shadow which is reflected on all the floors. The roof system is entirely supported by columns composed of four corner sections in galvanised steel (120x120 mm) that are bolted together. At the centre of the structure, running along the entire length, there is a long corridor which is flooded by light penetrating through the skylight that covers all its length. From the corridor one reaches the galleries through a large door panel which is approximately 3.4 metres high. The aspects that distinguish the arts centre are the use of panels (sliding and hinged) from floor to ceiling that define areas destined to different use, the play of transparencies and the light that streams in through the roof and floods the central area of the building. From the large staircase of the foyer one has a complete view of the cafĂŠ, positioned between two spacious right-angled areas, that faces the interior courtyard which can be accessed through an interesting arrangement of sliding doors. The structural frame in uncoated steel can be seen through the glass surfaces. The metal components of the building are uniquely revealed and reflected in an setting where the changing light and tactile value of steel give rise to a new and powerful architectural statement.
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A sinistra: particolare della piazza interna. On the left: Courtyard detail. Sotto: Veduta dell'intervento da Sud-Ovest. Below: View from South-West.
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Tr a p u b b l i c o e p r i v a t o A new concept of space d i Ro s a n a B e a t r i z Fa b b i a n i
Nel cuore di Amburgo un nuovo edificio ad uso commerciale sapientemente abbina elementi storici ad innovazione, rielaborazione di dettagli compositivi ad una ricerca di nuove forme. L'utilizzo di materiali tradizionali, l'impiego di moderne tecnologie, la compresenza di funzioni lavorative e spazi ricreativi da vita ad una struttura difficilmente riconducibile ad uno schema tradizionale di impianto. Non è propriamente un giardino d'inverno o una piazza coperta, non è nemmeno un edificio per uffici, né tantomeno un centro commerciale, si tratta di tutto quanto sopra detto, aggregato e reinventato in una nuova e complessa idea di spazio urbano pubblico, lavorativo e al contempo di svago: la Zürich - Haus. A new commercial building in the heart of Hamburg that cleverly combines historical elements with innovative features, reconstructed details and new forms. The use of traditional materials and modern technologies, the combination of functional work areas and recreational areas gives life to a structure which is not tied to traditional schemes. It is not quite a winter garden or a closed piazza, it is not even a building for offices, much less a commercial centre - it is all of these things combined and reinvented: Zurich - Haus, a new concept of public urban space for work and for pleasure.
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Progettisti/Planners: von Gerkan, Marg & Partner Oggetto/Project: Zürich - Haus edificio ad uso commerciale Località /Location: Amburgo Periodo di realizzazione/ Project period: 1989-1992 Committente /Client: Zürich-Versicherungen
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Sotto a sinistra: particolare del coronamento della torre d'angolo. Below on the right: View highlighting the corner tower. Veduta complessiva dell'intervento. Overall view of the building.
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L'ampio spazio racchiuso all'interno di uno dei due giardini d'inverno. The main court of the winter gardens.
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Proprietà:
la società di assicurazioni svizzera Zürich Versicherungen. Ownership: the Swiss insurance company, Zurich Versicherungen.
Struttura:
una forchetta a tre punte, contemporanea evoluzione della tradizione architettonica delle agenzie commerciali amburghesi. Interni liberi e flessibili. Plan: a three-pointed fork, contemporary evolution of the architectural tradition of Hamburg-based commercial agencies. Free and flexible interiors.
Ubicazione:
nel bivio tra la Ost-West Straße e la Domstraße, otto corsie che attraversano il centro di Amburgo, e penetrano visualmente nel palazzo attraverso la splendida facciata. L ocation: junction between Ost-West Strade and Domstrade, eight lanes that cross the centre of Hamburg and that are visually reflected on the building's splendid facade.
Particolare delle scale e degli ascensori laterali su strutture in acciaio esterne all'edificio. Detail of the stairs and lifts mounted on steel structures. A sinistra: la suggestiva illuminazione radente svela l'articolazione delle volumetrie all'esterno. On the left: The suggestive lighting system effectively highlights the structure.
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Facciate:
capolavoro in vetro e acciaio, alte 22 metri, curvate nella linea di fuga, soprannominate "banane". Consentono una buona insonorizzazione degli ambienti ed impediscono l'accesso dei gas di scarico della trafficata strada. The facades: a masterpiece in glass and steel , 22 metres high, softly curved and named the "bananas" . The interiors offer good soundproofing and dot not allow exhaust fumes from the busy road to penetrate.
Esotismo:
oltre le facciate di vetro, due giardini d'inverno a sette piani con piante mediterranee e giochi d'acqua ospitano un pubblico che va al di lรก di chi lavora quotidianamente nel palazzo. In futuro, concerti, spettacoli e mostre d'arte. A touch of the exotic: Beyond the glass facades there are two winter gardens with Mediterranean plants and water games for the public as well as people who work in the building. In the future the building will host concerts, shows and art exhibitions.
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A sinistra: l'esteso sistema curvo della facciata laterale, un capolavoro in vetro e acciaio alto 22 metri. On the left: The curved facade, a glass and steel masterpiece 22 metres high. Sotto: prospetto principale lungo la direttrice di traffico. Below: The main facade facing the road.
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Dettaglio sistema di copertura con reticolare in acciaio 1 Profilo IPE 140 2 Profili ad "U"(h=300mm) 3 Elemento distanziatore 4 Profilo IPE 240 5 Piatto in acciaio 180x180x10 6 Paramento esterno 7 Apribile 8 Scossalina metallica 9 Isolante 10 Guaina
Sezione trasversale complessiva A-A. A-A cross section.
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Detail of the roof system with steel latticework 1 IPE 140 section 2 "U" sections (H =300mm) 3 Spacer element 4 IPE 240 section 5 Steel flat bar 180x180x10 6 External face 7 Window 8 Steel element of protection 9 Thermal insulation 10 Sheath
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Particolare tirantatura sistema di facciata. Detail of facade tie system.
Particolare attacco sistema di copertura 1 Trave reticolare di copertura - Corrente superiore 2xL profilo 120x80x10 2 Trave reticolare di copertura - Corrente inferiore 2xL profilo 120x80x10 3 Trave reticolare di copertura - Elemento montante 2xL profilo 120x80x10 4 Sistema avvolgibile di protezione dal sole (diametro 200mm) 5 Guida inferiore - Profilo 75x50 6 Trave reticolare di copertura - Componente 2xL profilo 50x5 7 Doppio tirante (cavo in acciaio, diametro 25 mm) 8 Piatto in acciaio 600x100x10 9 Profili ad "U"(h=300mm) 10 Elemento distanziatore 11 Profilo IPE 240 12 Profilo IPE 120 13 Lastra di vetro del sistema di copertura 14 Guarnizione 15 Corrente 60x60
Particolare della sezione con riferimento al prospetto interno. Internal facade section detail.
Detail of roof joining system 1 Latticework roof beam - Upper stinger composed of 2 "L" sections 120x80x10 2 Latticework roof beam - Lower stinger composed of 2 "L" sections 120x80x10 3 Latticework roof beam - Upright element composed of 2 "L" sections 120x80x10 4 Wind-up sun protection system (200mm diameter) 5 Steel section75x50 section bar 6 Latticework roof beam - Element composed of 2 "L" sections 50x5 7 Double tie (steel cable, 25 mm diameter) 8 Steel flat bar 600x100x10 9 "U" sections (H=300mm) 10 Spacer element 11 IPE 240 section 12 IPE 120 section 13 Roof system glass pane 14 Seal 15 60x60 stinger
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Pianta piano tipo. Standard floor plan.
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Nodo trave-pilastro su cui insiste l'appoggio della trave di copertura. Beam-column joint on which the roof beam rests.
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Veduta aerea dell'intero complesso. Aerial view of the entire complex.
Accesso:
due porte circolari che portano nei giardini vetrati; da lĂ, scale a chiocciola ed ascensori trasparenti per accedere ai diversi piani. Access: two circular doors that provide access to the glass-enclosed gardens; in the gardens there are spiral staircases and glass lifts that lead to the different floors.
Struttura:
tra i caratteri principali: lo slancio in altezza della costruzione, l'impiego di acciaio e tessiture murarie in mattoni faccia-a-vista, la presenza di massicci pila-
stri ed elementi marcapiano, il sistema di copertura in vetro ed acciaio strutturato su travi reticolari. Structure: the main features include the construction's upward sweep, the use of steel and fair-faced brickwork, impressive columns and floor marker elements, roof system in glass and steel structured on latticework beams.
Lusso:
ventilazione "naturale" che prende l'aria dai giardini interni, dove vi si affacciano piccoli terrazzi interni di tradizione nordica. A touch of luxury: "natural" ventilation
with air coming from the internal gardens that face small Nordic-style terraces .
Omaggio:
all'agenzia commerciale amburghese dei fratelli Gerson; la sua famosa torre di Messberghof ha ispirato i corpi scale che sporgono dai giardini d'inverno e offrono una panoramica della cittĂ . Tribute: to the Hamburg based commercial agency of the Gerson brothers; the famous Messberghof tower has inspired the stair units that jut out from the winter gardens, offering a panoramic view of the city.
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Tempi:
3 anni di costruzione, inaugurato nel 1992. Building time: 3 years to build; inaugurated in 1992.
Tempo:
un pendolo di Foucault verrĂ istallato nella tromba delle scale - probabile orologio?Time: a Foucault pendulum - an effective timepiece - will be installed in a stair well.
Notturno:
suggestiva e riuscita l'illuminazione, con assi radenti per i pilastri laterali e spot alogeni nel vuoto delle scale. Night view: suggestive and effectual lighting system, with strips of lights skimming over the side columns and halogen spotlights in the stair wells.
Tempo libero:
un bistrò di gestione russa accessibile nel pianterreno. Leisure time: A Russian bistro is located on the ground floor.
Sopra: fascia inferiore del prospetto interno rivolto verso la piazza-giardino coperta. Above: Lower part of the internal facade overlooking the covered garden.
Pagina di destra: immagine notturna. Opposite page: Night view.
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b b o n a t e Vi a d
Acciaio Arte Architettura
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Acciaio Arte Architettura Punto di Vista sull’acciaio in edilizia.
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Acciaio Arte Architettura
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NUMERO 3 - 1999
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