ADDICTED - MAG
COMINCIAMO A DIRE QUALCOSA?
www.skateboard.it
Parole e foto di Luca Basilico In cover Carlo Cassan, fs feeble grind, Winterthur
Quando ho iniziato a skateare in edicola c’erano due riviste, anzi tre... Ma la terza non contava perché era insulsa e nessuno skater di buon senso l’avrebbe mai presa sul serio. Le due riviste “valide” uscivano mensilmente ed erano diverse. Non differivano qualitativamente, non ce n’era una bella ed una brutta. Erano diverse per impostazione e contenuti e differivano per la chiave di lettura che davano di una stessa realtà: Lo Skateboarding Italiano. Delle quattro settimane che componevano un mese ne trascorrevo almeno tre a tarmare l’edicolante per sapere se era arrivata questo o quel “mag”. Sfogliare la nuova uscita di uno skateboard magazine era come aprire la finestra e ammirare il paesaggio, uno spettacolo curioso ed interessante ogni volta diverso, spesso sorprendente. Le riviste erano la fonte d’informazione: l’epicentro da cui tutto partiva ed il centro verso cui tutto convergeva. Se skateavi, indipendentemente da quanti soldi avessi in tasca, in qualche modo le 3000 Lire necessarie a comperarti la tua copia le facevi saltare fuori. Pubblicità sulle riviste? Poca e diversa da oggi. Niente abbigliamento, niente scarpe, niente occhiali... Solo qualche pagina che promuoveva questo o quel marchio di Tavole , Truck e Ruote. La vendita in edicola dei magazine era già di per se un motore economico in grado di giustificarne la stampa. Poi c’erano i video: Rigorosamente prodotti dalle company di tavole o al massimo ruote... Di tanto in tanto ne usciva uno di un Contest: Raro. Non uscivano, o meglio non arrivavano in italia, più di tre o quattro
video all’anno ed una volta importati ci voleva un bel pò prima che ogni skater venisse in contatto con un “fortunato possessore” di una copia VHS del video. Dalla premiere americana potevano passare anche tre mesi prima che il primo skater italiano potesse vederlo. Per effetto di ciò i nastri magnetici venivano letteralmente consumati sulle testine dei videoregistratore... Prima che uscisse un video nuovo, sapevi a memoria tutte le parte di quello precedente. Dieci anni prima che il primo sito internet aprisse i battenti, quindici prima che il primo Blog divenisse realtà e youtube rendesse tutto disponibile e subito; il mondo degli skateboard media era un altro pianeta. Poi la rivoluzione. Nel giro di pochi anni tutto è diventato disponibile su Internet, prima l’era dei forum, poi l’avvento del DivX ed IRC, poi Youtube, Vimeo i Blog ed i Social Network. Improvvisamente ogni skater del globo ha avuto a disposizione, in tempo reale, senza compiere nessuno sforzo lo skateboarding, la propria storia e la propria contemporaneità. Esce un nuovo video? Il giorno dopo tutti sanno già com’è ed in meno di una settimana On Line. Si tiene un contest a 1000 km da casa tua? Il giorno dopo c’è il report On Line? Vuoi diventare uno skater famoso? Se riesci a filmare una video part che spacca la metti sul “Tubo” e sei a cavallo. Vuoi dire la tua? I due click ed hai in Blog. Poi c’è Facebook, gli aggregatori di RSS e tutta una serie di diavolerie in grado di soddisfare in ogni momento la fame di skateboarding di qualsiasi skater.
Davide Cattaneo, kiip, Genova
Ed i vecchi media? Le videocassette sono state dimenticate ed ormai nessuno giudica più utile nemmeno i DVD... Poco male, il video digitale e pure meglio.
dalle company, Notizie prese dai Blog, foto di secondo scelta concesse dagli uffici stampa delle aziende. Considerato che Internet offre a tutti la stessa possibilità di comunicare e raggiungere gli utenti...
E le riviste? I nuovi skater sono abituati ad abbeverarsi alla fonte di Internet e la pubblicità “cartacea” perde nella gara di efficienza con le nuove tecnologie. Gli skate mag sono in sofferenza, si stanno spegnendo. E qui arriva il problema: Mentre internet già oggi supplisce appieno alla funzione dei DVD, ancora non riesce a sostituire completamente alla funzione delle riviste. Il panorama dei web site, non parlo solo dell’Italia, è ancora abbastanza desolante... Se escludiamo pochi rari casi quello che troviamo On Line si riduce alla “ridistribuzione” di news prodotte da terze parti: Eventi, Comunicati stampa, Video prodotti
Che senso ha leggere i “nostri siti quando a sostituirci basterebbe un aggregatore di feed RSS? Per molti (proprietari dei siti) il senso c’è e si chiama “Banner Impression”. Personalmente la vedo diversamente: Ho iniziato a fare riviste nel 1997 perché ritenevo di avere qualcosa da dire. Un media non deve semplicemente limitarsi a riportare informazioni e generare vendita pubblicitaria, un media è utile nella misura per la quale crea contenuti, fornisce opinioni e se necessario: critica.
Mattia Turco, bs lipslide to bs tailslide, Milano Un media ha ragione di esistere se attraverso il suo lavoro aggiunge qualcosa al mondo dell’informazione: Il copia ed incolla non serve a nessuno (dei lettori). In tour con dei pro skater europei lo scorso ottobre scherzando uno di loro è uscito con un: “Ehi io non ho più voglia di sbattermi per i trick, mettetevi nel WEB TEAM, così posso fare solo trick del cazzo senza dover filmare roba pesa” La frase, detta per scherzo, mi ha fatto riflettere molto... Oggi l’informazione su Internet sviluppa un numero tale di contatti, in un tempo tanto ristretto, che la carta stampata non può nemmeno sognarsi. Se il senso di “fare un media” è diffondere un contenuto, perchè l’informazione su internet OGGI può contare solo su fotografi,
video clip e trick di serie B? NON HA SENSO. Dal momento che le svolte avvengono prima e meglio se “invece di parlare alzi il culo”, Addicted to Skateboarding avvia oggi alla propria svolta. Quella che leggete è la prima delle “Lines”, una sorta di editoriali che usciranno una volta al mese... Un articolo periodico che si affiancherà ad altri creati da una redazione fissa e competente. Cominciamo il cambiamento dai contenuti scritti e seguiranno presto tutti gli altri inclusi foto, video e dulcis in fundo quelli grafici e tecnologici. Stay Tuned, the revolution is taking place.
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