Addicted MAG - #2 - Introducing: YEAH Skateboards

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ADDICTED - MAG

INTRODUCING



www.skateboard.it

INTRODUCING

ITW Luca Basilico Photo Paolo Cenciarelli

Mi resi conto dell’esistenza di questa company circa tre anni fa, mi ricordo di avere visto le prime tavole “blank” con la grafica fatta a mano... Una ad una. Di li a qualche tempo vidi le prime maglie e le prime grafiche vere. Poi vennero i primi team rider al di fuori della cerchia stretta degli amici... I primi video, i tour, un sito ben fatto, tante nuove grafiche e presto anche un Team ricco di giovani talenti da tuta italia. Dopo anni di pigrizia, la scena italiana aveva finalmente partorito una nuova skate company. Una “marca” con uno stile personale e delle reali prospettive per non essere solo il divertimento di un grupppo skater di mezza età. Signori e signori diamo il benvenuto a Yeah Skateboards.

Dunque presentatevi... chi siete da dove venite e da quanto tempo skateate?

L.L. Ciao! Qui Lorenzo Lupi, skateo da poco piu di due anni, avevo iniziato quando ero un pischello ma tra una cosa e l’altra avevo abbandonato la tavola perchè avevo in testa altre cose come la musica. Dopo un brutto periodo ho ripreso in mano la tavola e ho iniziato a skateare con Deiv, Giulio e Jonas conoscendo poi la Bergamo Fescion... G.S. Io sono Giulio Sertori, skater bergamasco, filmer e anima mediatica di Bergamo Fescion, ufficialmente da qualche tempo sono il braccio destro di Lorenzo. Skateo da 8 anni, filmo da sempre, inizialmente per fare amicizia, ora per pura passione e mi piace maledettamente spingermi sulle strade bergamasche. Quando è cominciata “Yeah” e come mai avete deciso di creare il marchio?

L.L. Inizi 2008... come tante cosa è iniziato quasi per gioco. Prendevo le tavole blank su internet e le stampavo a mano con gli stencil... poi da cosa è nata cosa e appena ho avuto la possibilità ho iniziato a produrle “industrialmente”. Vorrei troppo che diventasse in futuro il nostro unico lavoro, e stiamo facendo di tutto per farlo! Chi c’è ad oggi nel vostro team e quanto importanti sono i rider per la vostra company?

Per prima cosa i rider sono amici: andare a skateare o a filmare con una persona che non mette passione, si lamenta sempre, e non ha voglia di condividere la sua passione con gente nuova... comporta noie che non vuoglio ritrovare

mentre skateo. Se uno si avvicina a Yeah solo perché è bravo e vuole sfruttare la possibilità di avere materiale gratuito, allora si può anche attaccare al c***o Eheheh. Nel team “ufficiale” ci sono: Fabio Colombo da Salerno (che attualmente vive a Bergamo), Massi Baratono e Luca Collu di Roma, Francesco Gnudi di Bologna e Cristiano Caetano Augusto, che ha vissuto 8 o 9? anni a Bergamo, da poco si è trasferito in Brasile partendo con un paccone di tavole. Nel flow team ci sono Igor Cianti e Daniele Fenili, e la giovane Lottie Borra. I riders sono la vera essenza, spingono di brutto la company e il nostro ruolo è creare situazioni in cui il team possa essere sempre piu unito skateando insieme e confrontandosi. Siete in pochi e fate tante cose: Tavole, Tshirt, Sito, Video, Tour... Chi fa cosa?

Io (lore) faccio il grafico di lavoro, quindi disegno tutte le grafiche delle tavole e delle magliette, gestisco il sito, monto i video con l’aiuto e le riprese di Giulio e Stefano Federici. Cerco di pensare e organizzare i tour, cosa che provoca spesso diversi problemi logistici, economici e piccoli screzi... ma tanto meglio!! Se non ci si conosce in fondo non si può andare avanti!! Giulio filma, rompe il cazzo per le grafiche e scrocca grafiche per la Bergamo Fescion... ‘A che tipo! Giulio fa anche Brainstorming e propone idee costruttive. Siete partiti dal’’essere una company “bergamasca” per poi nel giro di poche stagioni siete riusciti a farvi conoscere in tutta italia come avete ottenuto questo risultato?


Massi Baratono, fs boardslide

L’idea che si è fatta avanti era quella di non rimanere nella ristretta, spesso chiusa e moolto diffidente realtà bergamasca. Così il primo passo è stato allargare il team e gli orizzonti, specialmente verso il sud. Da lì a poco è nato tutto: dai contest ai contatti con gli altri skaters e “addetti al settore”, poi avendo un sito facilmente aggiornabile è stato piu facile produrre e pubblicare materiale nuovo e rendersi visibili in questo senso. Se dobbiam guardare indietro e paragonarlo a quello che stiamo facendo ora... c’è stato un grosso cambiamento in meglio, anche se ora si sono innescati un sacco di meccanismi che non sono sempre facili da gestire e tenere vivi: la continua produzione di tavole per il team indipendentemente dalle vendite, il rapporti commerciali, i tempi per presentare le collezioni (siamo sempre in ritardo ovviamente), il continuo stimolare al massimo i rider, ecc... A parte questo, il resto è da paura, ci si continua a migliorare e creare movimento intorno a noi. Il livello dei video che stiamo facendo uscire sta aumentando, diverse realtà anche piu lontane si stanno interessando al nostro progetto, che

finalmente inizia a venire considerato molto meno amatoriale di quanto poteva risultare all’inizio. Anche a Bergamo molte cose sono cambiate, c’è molta piu collaborazione e forse anche piu unità tra gli skaters La gran parte delle skate company parte vendendo le tavole dal baule della propria auto. Avete cominciato così anche voi?

Beh è inevitabile che si è iniziato così anche perchè non siamo partiti pensando di fare l’affarone commerciale a tavolino: non avevamo appoggi con distribuzioni nè contatti con i media del settore. Farsi cagare all’inizio (ma anche ora!!) è stato un po’ un problema. Anche con i negozi locali prima c’era un po l’ostacolo che non potevano vendere ciò che poi i ragazzi trovavano allo skatepark spendendo la metà... Per questo, e anche perchè non ci piace troppo l’idea di essere mercanti ambulanti, abbiamo preferito molto presto la collaborazione con i negozi, che frutta


Fabio Colombo, kick flip

moooolto meno, ma penso sia un modo anche piu efficace per creare movimento e “scena” piuttosto che giocare a fare concorrenza con la porta accanto. Tanti comprando una tavola pensano di essere ai piedi di una piramide in cui loro spendono dei soldi e fanno arricchire i negozi che a loro volta fanno arricchire le aziende che li forniscono... è una visione ristretta e un po bambinesca quando dietro a uno skateshop ci son ragazzi come noi che hanno rischiato e si sbattono cercando di stare a galla in mezzo a mille centri commerciali e grandi aziende, portando avanti la passione per lo skateboard in tutte le sue forme, spingendo le realtà piu sincere e ovviamente cercando di far diventare la propria passione anche un lavoro... Fa ridere chi viene a dirti che visto che hai una company allora sarai pieno di soldi perchè hai fiutato lo skate-business.... invito tutti a guardarsi piu in faccia prima di sparare cazzate senza sapere come vanno le cose! Così come il baule dell’auto è utile a comiciare, è importante poi fare il salto di qualità diventando un azienda e vendendo ai negozi? Questo rientra nei vostri programmi?

Si, è nei nostri programmi, ci sono diversi negozi in Italia che vendono i nostri prodotti e qualche piccola distribuzione

ci appoggia, è inevitabile e necessario secondo me fare questo passo, per non rimanere nella mentalità da mercante, aiuta anche a darti un ritmo, a non mollare nei momenti di crisi e invece a gasare di piu quando va bene!!! Sta per uscire la nuova collezione primavera!! Inoltre le nostre mire espansionistiche ahahaha vedranno presto come nuovo orizzonte il brasile grazie a cristiano! speriamo che tutto parta per il meglio! Cosa vi piace dello skateboarding in italia e cosa no?

Troppa competitività e invidia... che spesso sfocia nel cagarsi in testa gli uni con gli altri piuttosto che collaborare... Lo abbiamo notato nella nostra piccola realtà a Bergamo, da varie discussioni su filmerd.blogspot.com che è un blog che tenta di riunire un po’ la scena bergamasca, anche se tante volte invece crea inutili divergenze!!! Anche diversi media (riviste o portali web) tirano sempre troppa acqua al proprio mulino spesso fossilizzandosi sugli stessi contenuti, gli stessi riders, lo stesso giro... Tante cose funzionano tramite conoscenze, quindi la gente vede ripagata piu i suoi sforzi a forza di leccate di culo piuttosto che in base a quello che veramente fa... di concreto. Già già, in Italia manca collaborazione, la gente è spesso diffidente, si tende sempre


Massi Baratono, bs crooked grind, ph. Giulio Sertori

a sminuire ciò che fanno gli altri e non si ammette mai di aver sbagliato. Purtroppo questo non fa crescere le persone e fa rimanere lo skateboarding uno sfogo giovanile, quando a moltissime ha cambiato la vita in meglio. In Italia c’è di positivo che ora i comuni si sono accorti degli skaters e stanno costruendo una sacco di skatepark molto belli, la gente ha più possibilità di migliorare, ora rimane a noi a prendere la palla al balzo e sfruttare questa situazione al meglio. L’unica cosa che porta la crescita degli skatepark è che molti ragazzini non sanno più che cos’è lo streetskating e trovandosi tutto sempre pronto non sanno cosa significa creare dal nulla qualcosa di concreto, con tutti gli sbattimenti annessi. Una skate company si sa, non porta grossi guadagni... anzi... cosa vi da la motivazione per tutti gli sbatti necessari a portare avanti il progetto?

Innanzitutto fare una cosa che ci piace, basata sullo

skateboarding ma che comprenda anche tutte le attività extra che facciamo personalmente. Quello che motiva è vedere realizzati i propri sforzi, gasare un rider, viaggiare per un tour, vedere dei risultati e soprattutto la gente che apprezza il nostro lavoro, ci fa andare in estasi eheeh. Che progetti avete per il futuro? video tour? cosa possiamo aspettarci da Yeah?

Ad aprile abbiamo piu o meno in programma un piccolo viaggio in toscana, dovrebbero accompagnarci Amerigo e penso altri ragazzi di OC, per raccogliere abbastanza materiale per fare uscire da lì a breve un altro videoclip, finalmente tutto in street spot. Attualmente è pronta da presentare la nuova collezione primavera, tutte le grafiche saranno disegnate a mano. Le prossime tavole sono una collaborazione, la grafica è sul tamarro andante ehehe, ma spacca, anche quella disegnata a mano... Progetti remoti: tour su tour all’estero!!


Fabio Colombo, fakie flip

Qual’è la vostra company preferita? modello che vorreste seguire?

c’è

un

L’ispirazione per le grafiche viene dal modo estraneo allo skateboard, perché seguire una company poi va a finire che vuoi fare le cose uguali e si crea una brutta copia, ci piacciono molto Alien Workshop, Clichè e Toy Machine per il modo di fare i video, sono video che vanno oltre, mostrano la realtà e lo stupore esterni allo skateboard creando un impatto visivo molto forte. Fantaskateboard: ditemi un rider di ieri ed uno di oggi che vorreste avere nel team... e perché?

Matteo Di Nisio, il perché è semplice, l’ho sempre visto skateare con il sorriso in faccia e skateare davvero bene, forse il migliore

d’Italia. Skater di oggi, per ora stiamo bene così, magari aspettiamo qualche nuova leva con la voglia di spaccare, anche se speriamo nel talent scout di Cristiano così da portarci qualche trans brasilero da dare in pasto ai nostri raider ehehe. Perchè uno skater dovrebbe comprarsi una Yeah?

Perché è concepita con amore e lo dice Pelota (il cane di Jonas local Bergamasco N.D.R.), che presto diventerà il padrone del mondo, quindi sta a voi mettervi con noi o... Contro Pelota!!!!!!! C’è qualcuno salutare?

che

vorreste

ringraziare

o

Pelota Pelota Pelota Pelota Pelota Pelota Pelota Pelota Pelota Pelota Pelota compra una Yeah Pelota Pelota Pelota Pelota.


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