ADDICTED - MAG
INTERVIEW
P R O U D LY P R E S E N T S
MARCO GIORDANO 360 FLIP PH. LUCA BASILICO
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DISTRIBUTORE ESCLUSIVO: BLAST! DISTRIBUTION INFO@BLAST-DISTRIBUTION.IT TEL +39 03621855454 WWW.BLAST-DISTRIBUTION.IT
Cover story: Pascal Rebierre Wallride, Zurich
Not using flashes is something I’m almost afraid of... But this spot just screamed for the classic silhouette.
www.skateboard.it
Intervista di Luca Basilico e Marco Balestreri traduzione Marco Balestreri layout Paola Vertemati, foto by Alan Maag
INTERVIEW
Ho conosciuto Alan prima attraverso le sue foto: Immagini pulite, ordinate, fotograficamente corrette... mi verrebbe da dire: Svizzere. Mi sono subito piaciute grazie alla complicità evidente con alcuni tra i suoi (e miei) soggetti preferiti: Gli Warriors. La scorsa estate, dopo un paio di anni trascorsi a scambiarci E-Mail, mentre sedevo davanti ad una Birra all’ESC di Basel mi si presenta questo ragazzone biondo dai modi di fare cortesi... Mi dice: “Ti ricordi di quel ragazzino che a Münster del ‘93 vi ha seguito tutto il giorno in giro per Street Spot?... Ero io: Piacere Alan!” Da allora le sue foto mi piacciono ancora di più... E non più solo per i soggetti, le inquadrature ricercate ed il buon lavoro di luce. Skateboarding is forever. Luca Basilico
ITW Luca Basilico Photo Paolo Cenciarelli
Gilles Gallicchio Nose grind, Zurich
You can’t really see it because of the crooked camera angle, but this rail is really steep. For a Nosegrind you have to bone your board towards a vertical position. And that gives the trick SO much style!
Ciao Alan, iniziamo con le presentazioni.
Ok, mi chiamo Alan Maag, ho 31 anni e vivo a Zurigo, in Svizzera. Come ti sei appassionato alla fotografia e come allo skateboarding.
Non ricordo se ho avuto prima una macchina fotografica o uno skateboard, non mi ricordo neanche quando ho iniziato a skateare. Quando ero ragazzino c’erano delle pessime tavole in fibra di carbonio senza grip, facevamo i tip tap per interi pomeriggi, ma mi ricordo che il momento in cui ho capito che volevo una vera tavola è stato quando ho visto un ragazzino in città oliare sopra un muretto. Ho dovuto aspettare un po’ ma poi sono andato con mia mamma allo skateshop e ho comprato la mia prima tavola. Era una World Industries “Stick-o-Rama” (una delle prima con il nose più lungo del tali), con dei truck Gullwing e delle ruote a caso. Credo di aver avuto 10 o 11 anni. Da quel momento ho iniziato a seguire gli skater più telentuosi della mia zona, ma ancora non era vera passione, ero ancora interessato a troppe altre cose. Alla fine mi sono appassionato veramente allo skateboarding, anche grazie a altri skater che sono miei amici ancora oggi, Stefan Herb e Sven Kilchenmann, che hanno da sempre avuto più talento di me. Forse è questo il motivo per cui ho iniziato a fare fotografie. All’inizio mi sono sentivo che sarebbe stato figo imitare le foto di Thrasher Magazine, ma poi ho visto qualcuno fare foto con il fisheye e anche io volevo farlo. Credo quindi sia stato il fish eye a farmi iniziare a scattare seriamente. Credi sia necessario saper skatere per fare buone foto di skate-board o credi sia sufficiente conoscere la “teoria”?
No, non è necessario saper skateare per scattare buone foto. Alla fine tutti sono in grado di guardare un magazine, di capire le parti un po’ più tecniche e di scattare nel momento giusto. All’inizio gira tutto intorno all’imitare le foto che ti piacciono, non è necessario skateare per fare questo. Per essere un buon fotografo però, devi fotografare molto e quindi devi stare molto insieme agli skater, forse è per questo che molti fotografi skateano. Voglio dire, chi altro passerebbe tempo con noi senza avere lo skateboard in comune? Ripensando alla domanda dico anche potebbe essere un problema essere “troppo” skater, guardare solo foto di skateboard potrebbe portare a non progredire fotograficamente. Talvolta, può essere difficile portare novità nella fotografia di skateboard, poiché ci sono una quantità di regole da seguire per far si che lo scatto sia, in termini di skateboard, corretto che spesso ne limitano l’originalità. Sinceramente non so se i fotografi non variano per scelta loro o se effettivamente è quello che richiedono i magazine. Per quanto mi riguarda anche io vorrei fare qualcosa di nuovo, ma una volta che il trick è li, non ci penso. Scatti solo fotografie di skateboard o lavori nella fotografia in tutti i campi?
Guarda, non conosco gente che fa solo foto di skateboard. Succedono talmente tante cose che viene naturale scattare qualche ritratto, qualche cosa divertente o qualche paesaggio. Spesso mi sembra che il nostro lavoro sia un mix tra la fotografia sportiva e il reportage. Comunque, parlando in generale ho di recente deciso di tornare a scuola per “imparare” ad essere un fotografo. Studio Design Fotografico a Zurigo che ha un approccio molto pratico, non devo studiare “arte” per tre anni insomma.
Jordi Mathis Switch crooked, Zurich
Some spots are perfect for pictures, but never get skated for some reason. Thank god for those, cause they allow photographer to ďŹ nd new perspectives even in the city they grew up in.
La mia settimana è più o meno così: due giorni a scuola, tre giorni come assistente di un fotografo, poi ho ancora da lavorare per fare qualche soldo e alla fine, finalmente si fotografa skateboarding. Credo che in questi tre anni dovrei sapere tutto sulla gente, gli still life, la moda e tutte le cose che si devono sapere. Sappiamo che hai collaborato con magazine italiani, ma sappiamo anche che hai lavorato anche per Black Out Mag. Come è stato il tuo coinvolgimento nel progetto?
Hmmm, Blackout Mag oggi si chiama Whiteout Skateboarding. Siamo stati citati e abbiamo dovuto cambiare nome, anche se comunque continuano a chiamarlo Blackout. Il mio titolo è “photo editor” ma quello che in verità faccio consiste nello scattare molte foto, decidere sui contenuti, curare la parte internet e provare a comunicare il più possibile con la scena. Facendo fotografie sono molto vicino agli skater e provo ad immaginare cosa sarebbe meglio per la scena. Naturalmente questo va in conflitto con la realtà. Lavorare per un magazine non è affatto facile, devi cercare di fare qualche soldo e spesso devi essere daccordo con cose che in verità non vuoi. Negli ultimi 2 anni ho investito un sacco di tempo in questo magazine, e nonostante possa sembrare che mi piaccia, non sono del tutto felice. Vorrei fare un libro o qualcosa del genere. Vieni dalla Svizzera, un paese in cui coesistono 4 lingue. Come si riflette questo nella scena?
Questa è una domanda molto difficle. Abbiamo 4 lingue, tedesco, italiano, francese e il romantsch, che è la più antica lingua d’europa e a quanto ne so, è la più vicina al latino, ma è parlata solo da poche persone nella zona sud est delle alpi, quindi non ha una grande influenza. Il problema della lingua rende il nostro paese ancora più piccolo di quello che è, c’è comunque un interazione tra le “scene” ma la lingua rende tutto più difficile. Per esempio, se un ragazzino di Zurigo va a Losanna, si sente più in viaggio verso la Francia che verso un altra città del suo paese, ma allo stesso tempo un ragazzino di Losanna non si sente affatto francese, è svizzero!
Mathias Ming Nollie Backside Flip,Zurich
Ming is actually a very good ďŹ lmer too. He and Moris, who does that Alley-oop Wallride will have the premier of their Movie Creative Freedom on the 23 of Mai... You should google for that!
Moris Freiburghaus Alley-Oop Wallride, Baden
Like Ming, Moris is a filmer who does really good stuff. It’s not easy with filmers and their death lens! But with them it’s really good to work cause they have just as much respect for pictures as they have for film.
E’ tutto complicato e ogni tanto mi viene da pensare che non ci capiamo nemmeno tra di noi. La gente fa una gran confusione con il Röstigrabe, che sarebbe il dizionario immaginario che lega il francese al tedesco. Il succo è che il nostro paese è troppo piccolo per avere una vera identità. Dopotutto credo che qui in Svizzera ci sia molto più “scambio” che in altri paesi più grandi. Alcuni si piacciono, alcuni no, alcuni skateano assieme altri no, ma è sempre cosi, ovunque tu vada trovi sempre “lovers” e “haters”. Abbiamo visto una grande quantità di tue foto con protagonisti gli Warrior, come va con loro?
Gli Warriors? Li amo. Mi han preso per come sono, o forse non capisco tutte le cose cattive che mi dicono. No scherzi a parte,
non ho mai preso una decisione migliore di quando ho deciso di andare a fare foto con gli Warrior. Due anni fa la distribuzione svizzera di Independent mi chiese di andare a fare foto con loro per il web. Io ho preso il treno e sono andato a Lugano. Ultimamente sono più spesso loro a Zurigo che io a Lugano. Sono molto pompati e versatili e con loro riesco a fotografare spot differenti dal solito. non dico che gli skater di Zurigo siano scarsi, anzi spaccano parecchio, ma non hanno mai avuto una bowl come gli Warriors e dunque gli mancano le capacità che gli warriors hanno sulle curve! E lo ammetto, amano la birra quasi quanto me, quindi mi piace andare in tour con loro. E’ skateboarding al 100%. Per il momento stiamo fotografando il più possibile; abbiamo in mente qualche progetto con i vari magazine e un altra cosa che voglio fare è
dare una mano a Yari per la loro company, quindi li supporto con materiale da usare per i cataloghi e altre cose. Stiamo inoltre lavorando insieme a Moris Freiburghaus e Mathias Ming, due ottimi filmer di Zurigo. Aspettatevi quindi un full lenght video! Sembra che la scena del Ticino sia diversa da tutto il resto della scena svizzera. Pensi che siano più vicini all’ “italian mood”?
No, per me sono svizzeri. Il modo in cui pensano è più svizzero che italiano. O almeno è quello che sembra a me. Certamente hanno il loro stile che non sarebbe cosi se non fossero nati in Ticino o comunque cosi vicini all’Italia. Alla fine credo che abbiano un Mood diverso da quello che vivo io a Zurigo, ma è il mood Ticinese, il mood degli Warriors!
Kevin Blaser and The Warriors Crailslide Black Cross Bowl, Basel
Normaly I do everything to get the flashes out of my pictures. But this one just had to be shot with’em. Paaaaaaaaaaaaarty!
Hai un blog che si chiama Fisheye Factory. Come è nato? e come mai fisheye? E’ la tua lente preferita?
No, non è la mia lente preferita, con quella puoi scattare solo skateboarding, per tutto il resto fa schifo. Anche per lo skateboarding comunque spesso preferisco scattare con il tele obbiettivo, che permette composizioni migliori e più varietà. Spesso però il fish eye è necessario e mi piace usarlo, mi piace andare il più vicino possibile. Usarlo bene è molto più difficile di quanto pensi la gente, non basta puntare e scattare, la cosa peggiore è allungare le braccia e scattare in direzione dello skater. Gli angoli e le proporzioni cambiano così velocemente che se non sei abbastanza vicino ti troverai con un sacco di spazio sprecato.
Devi trovare la giusta distanza e capire alcune cose, poi funziona. Il motivo per cui ho quel blog è perché credo che stiano meglio insieme tutte quelle con il fish eye. Ho anche un blog con le foto scattate con il tele, lo sapevi? Molti fotografi storcono il naso quando c’è da pubblicare qualce foto sulla rete, sembra che la rete sminuisca i lavori, tu al contrario, sembri entusiasta di pubblicare foto di ottima qualità sul web. Cosa ne pensi?
Beh, non è che butto sulla rete tutte le foto che faccio, non penso che i magazine lo apprezzerebbero, ma è vero, preferisco metterle on line che tenerle nel cassetto con la speranza che prima o poi qualcuno le pubblichi.
Se hai una bella foto prova a venderla, se credi di poter fare qualcosa di buono con uno skater prova a fargli un intervista, ma se provi a vendere una foto per due mesi e nessuno la vuole? Mettila su internet! E’ più figo sia per te che per lo skater. Specialmente se scatti tanto, può capitare di avere foto buone ma non abbastanza per un mag, cosa ne dovrei fare? Buttarle? E per questo che esistono i blog, credo. I media on line uccideranno la carta stampata o credi che ci sia sempre spazio per un magazine tradizionale nel bagno di uno skater?
Internet credo di no, ma quelle cose tipo IPad potrebbero fare il loro lavoro. Credo che debbano però passare un paio di
generazioni prima che sia normale accedere ad un magazine sul
Martino Cattaneo Bs ollie, Montagnola
That Mini has the best view a Mini can have. Yari really should do a Skate’n’BBQ there one day.
Simon Stricker Nosegronk,vv Zurich
It’s really interesting how some skaters will do a trick just for a picture and some won’t do anything which is not ‘their type’. And some skaters will just skate fucking anything! Those are the best to shoot with.
Robin Fisher Ollie, Zurich
Whenever I get the chance to shoot from above I run for it. A tele and pocket wizards to hide the flashes are something that make skateboard photography unique.
proprio Pad. La qualità dello schermo potrebbe migliorare sempre di più, fino ad arrivare ad avere un prodotto migliore di quello su un giornale tradizionale. Potranno essere in altissima definizione, le foto saranno di altissima qualità e l’interazione con gli altri media potrebbe essere possibile. Allo stesso tempo penso che i libri non spariranno mai. La sensazione che dà la carta, il vedere una buona stampa, la varietà data dai materiali, queste cose sono limitate in uno schermo. Spero davvero che qualche mag decida di trasformarsi in qualcosa di simile ad un libro, o semplicemente decida di usare materiali diversi. Tutto però dipende dalla voglia delle company di investire nelle pubblicità. Per il momento nessuno ha pensato di migliorare il proprio stile con diversi materiale e diversi tipi di stampa, tuti sono orientati verso le pubblicazioni on line, che sono ottime per le news ma non per lo stile, e alla fine lo stile conta, no? Specialmente nello skateboarding... Comunque credo che altre cose interessanti usciranno, magari in parallelo con i flash mag sull’ iPad. Cosa ne pensi dei magazine italiani?
Non mi mandano mai le copie! Neppure se ci sono mie foto! Le uniche volte che vedo qualcosa è quando vado al Joker Shop di Lugano. Quello che ho visto più volte è 6:00AM che considero un classico skatemag, che è una cosa molto importante. Una volta ho avuto qualche foto su Skateboard Mag ma ho solo visto quel numero. Il mag che in effetti mi piace di più è Pure perchè hanno alti standard di qualità di immagine e si stanno muovendo nelle direzioni che vi dicevo prima. Almeno questo è quello che ho capito scambiando mail con Mirai. Ma ancora una volta, i brand non lo capiscono. Descrivici la tua photosession ideale.
E’ troppo stressante, non credo che avrò mai una “perfetta photosession”, quindi non saprei. Sono contento se nessuno si fa male, se non perdo il trick, se posso bere una birra
fresca e se alla fine di tutto posso chillare con gli skater. Terminiamo preferiti:
la
tua
ITW
con
la
lista
dei
Skater: Kenji Nakahira.
Fotografo: cambio ogni giorno, il primo che mi viene in
mente adesso è Eric Antoine per lo skateboarding e Andri Pol per il resto. Magazine: Anzeige Berlin. Spot: ogni cosa su cui posso fare wallie 180. Lente: A x25 magnifying lens for a full format Sinar Board Company: Yari, quante birre mi ofrri se dico Warriors Skateboard? Video: Mmmm, dipende dagli skater, dico Jake Duncombe nell intro di Let’s Live. Band: Credo di non ascoltare abbastanza musica per avere una band preferita, quindi dico tutto quello che ascolto in un tour Warriors o che ascolto su wefunkradio.com. Nazione europea: L’ultima città che mi ha impressionato
è stata Dublino, quindi dovrei dire Irlanda? Skatepark: Toni’s Skatepark Ragazza: Claudia e il mio canarino Lilo Nikon o Canon: Nikon per il digitale, uso anche qualche macchina analogica vecchia, come l’ Agfa Billy 1 del 1930. Le lenti non sono buone come quelle di adesso ma amo gli “errori” che escono con quelle fotocamere. Saluti e ringraziamenti
Mia mamma Barbara per avermi dato completa libertà, mio padre Hans per essere sempre stato scettico, la mia migliore metà Claudia per darmi la forza, Manu e il Network Skateshop, Yari e gli Warriors per il divertimento, la Safari Family per il cibo, tutti gli editor per aver usato le mie foto, Madeline di Vans per le scarpe, tutti i fotografi e tutti quelli che contribuiscono a Blackout, Kay per le sigarette e le birre, tutti gli skater con cui ho scattato foto, siete ispirazione. E a tutti i miei amici: siete pochi, ma sapete chi siete.
Probably a new direction.
TONY HAWK MATT MUMFORD DAN MURPHY GARRETT HILL JOHNNY LAYTON JAKE DUNCOMBE DARRELL STANTON GARETH STEHR BEN RAYBOURN CHAD BARTIE
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