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Sono un ottico. Porto avanti il mio centro da anni, ma penso al futuro, a come nella mia professione
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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Gennaio 2012 numero 1 www.b2eyes.com In copertina Glassing
Direttore Responsabile Angelo Magri Redazione B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Francesca Tirozzi f.tirozzi@b2vision.com Direzione generale Luciano Cristiano cel. 334 6970786 l.cristiano@b2vision.com Pubblicità advertising@b2vision.com Editore B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Art Direction Meloria Stampa Mediagraf S.p.a. Viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana (PD) Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio
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b2trade Editoriale Affrontiamo insieme il 2012 3 Il punto è il tempo di fare sul serio 5 Futuro in vista Negozi: perché temere la liberalizzazione? 7 Strategie e mercato Cosa troveremo dietro l’angolo della grande manovra? 8 Marketing e gestione Due facce della stessa medaglia12 Attualità Glassing, dalle “macchinette” ai centri ottici 16 Italia Independent, dopo gli occhiali arrivano le lenti 18 Vision Group spiega le tecniche di vendita 22 Amarcord Un passato più attuale che mai 24 b2style Moda Spring breath 30 Hot point 32 Back to school 34 Dear Santa Claus… 35 Artigianalità e high tech, un magico incontro 36 b2expert Consulente Pensioni, Imu e Iva: arriva il decreto “salva Italia” 38 Meditazioni Tutto l’universo obbedisce 42 Lab Lampada a fessura: tecniche di osservazione della superficie oculare 46 Formazione La contattologia dall’aula al centro ottico 60 b2tech Lenti oftalmiche I tre fronti di Galileo 50 Strumenti Riuniti… alla nascita 54 b2job Vetrina offro/cerco 62 Se l’ontologia diventa ontogenesi… Nel numero 11 del dicembre 2011 di questa rivista abbiamo commesso alcuni errori all’interno della rubrica Natura e Visione. Prima di tutto l’ontologia descritta da Paolo Patuzzi è stata trasformata in ontogenesi, che ha tutt’altro significato. Sono state inoltre invertite le didascalie delle tre tabelle. Ce ne scusiamo con i lettori e con l’autore.
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Affrontiamo insieme il 2012
ono stati mesi difficili, a livello politico e non solo. Mesi in cui è stata posta a dura prova la solidità di un intero paese e nei quali molte certezze, dal posto di lavoro alla pensione, hanno cominciato a vacillare. L’economia, i consumi della gente, anche nel periodo natalizio, ne hanno inevitabilmente risentito. Così è iniziato un nuovo anno pieno di incognite, legate soprattutto agli effetti della manovra del governo Monti. In questo numero la affrontiamo da più angolazioni, per offrire all’ottico utili strumenti di analisi e di riflessione, finalizzati alla sua attività. Strumenti pratici, semplici ed efficaci al tempo stesso. Questo, in estrema sintesi e più in generale, è l’obiettivo che si prefigge b2eyes magazine con il 2012. L’anno scorso è scivolato via tra aspre polemiche e dure prese di posizione sul profilo professionale: dal tentativo di riforma attraverso il Decreto Milleproroghe al Congresso di Bologna dell’Albo degli Ottici Optometristi, dalla possibile alleanza con le farmacie sui premontati fino al putiferio scatenato dall’inchiesta delle Iene, questa testata, su carta e con i suoi canali online, ha scrupolosamente raccontato i fatti, raccolto i commenti, confrontato i punti di vista. A un certo punto, per dare ai lettori la possibilità di orientarsi meglio, ha deciso di dare voce alla linea più diffusa: quella del nuovo profilo dell’ottico optometrista laureato, dedicandole una rubrica appositamente creata e dal titolo beneaugurante, “Futuro in vista”. Pur rispettando, tuttavia, l’esigenza deontologica di lasciare spazio, nelle altre pagine e sugli altri suoi mezzi, anche a tutti coloro che avessero un’opinione diversa sulla questione.
Dal 2012 la posizione assunta si evolve, proprio alla luce della dinamica congiunturale e degli aggiustamenti politici ed economici intervenuti negli ultimi mesi. Perciò, se la linea editoriale non cambia, dando così sempre massima attenzione e visibilità agli eventuali sviluppi e alle sfaccettature del profilo professionale all’interno della stessa rubrica, viene posta altrettanta cura nell’offrire nuove frecce all’arco della pratica quotidiana dei professionisti della visione: così prende il via, con questo numero, una rubrica dedicata al marketing e alla gestione d’impresa, che accompagnerà i lettori per tutto l’anno. Prosegue, inoltre, la collaborazione esclusiva con Regina Rossi, vero e proprio “guru” delle tendenze nell’acetato. Amarcord, le pagine dedicate alla storia dell’ottica e dell’occhiale, raddoppiano, perché il futuro di questo mestiere può attingere importanti spunti e suggerimenti dal passato. E molto spazio in più sarà dedicato agli ottici, alla loro capacità di rispondere in maniera innovativa agli stimoli del mercato, alla loro creatività nel venire incontro alla domanda del consumatore finale: più semplicemente, alla loro passione. Questo lavoro viaggia in perfetta sinergia con il sito web di b2eyes, che poco prima di Natale si è dato una veste nuova e, soprattutto, numerosi servizi e opportunità in più per gli ottici e le aziende fornitrici, tutti da Angelo Magri scoprire.
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il punto
È IL TEMPO DI FARE SUL SERIO
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ome viene riportato in altra parte di b2eyes magazine, ma peraltro è un tema presente inevitabilmente su tutti i mezzi di informazione, si prospettano altri anni difficili che saranno connotati da un clima di maggiore competizione e selettività per i lavoratori e le imprese, da cui si potrà emergere, principalmente affinando e migliorando i propri skill professionali e, dove richiesto, imprenditoriali, attraverso l’acquisizione di competenze di livello sempre più elevato e qualificato. È per questo che abbiamo appreso con piacere che nelle scorse settimane una commissione, nominata dalla grande maggioranza delle organizzazioni della filiera ottica, ha incontrato a Roma la responsabile della commissione dell’ECM, per riaprire una finestra di dialogo con il ministero della Salute sulla formazione degli ottici. Non vorremmo però ingenerare l’equivoco che la formazione da sola possa rappresentare la chiave di volta di un processo di evoluzione professionale e imprenditoriale. Si tratta di una condizione necessaria, ma non sufficiente, che deve essere integrata dalla conoscenza di strumenti gestionali e arricchita da conoscenze precise della realtà, economica e ambientale, in cui si è presenti e da una forte disponibilità al cambiamento. Tutto questo ancora non basta, se le competenze non hanno un riconoscimento autorevole che ingeneri fiducia nel consumatore. Il valore di questa affermazione, oltre che essere confermato da recenti episodi di per sé trascurabili in quanto ricorrenti in tutte le relazioni con i consumatori, proviene dalla grande importanza che ha il tema della fedeltà nel commercio (e la fedeltà è generata dalla fiducia). Tutto ciò, in un mondo delle professioni che è in pieno trasferimento dai titoli alle competenze, non può essere relegato all’interno di uno sterile dibattito sulla professione. Nei prossimi anni nulla sarà uguale a come era fino a pochi anni fa, anche quelle che sembravano certezze assolute sono destinate a mutare, ma non è dato sapere quali sembianze assumerà il futuro. A noi tutti non resta che arricchire il nostro bagaglio culturale, mettere in discussione le nostre esperienze e cercare solidarietà e voglia di condividere i Danilo Fatelli rischi con i nostri compagni di viaggio.
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futuro in vista
Negozi: perché temere la liberalizzazione?
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a manovra Monti sta suscitando dure polemiche e feroci risposte sul tema delle liberalizzazioni, che riguarda da vicino anche i centri ottici, dal momento che coinvolge le licenze, i permessi, le approvazioni preventive e, soprattutto, gli orari di apertura di tutti gli esercizi commerciali. Non voglio qui entrare nel merito delle singole proposte, che potrebbero essere man mano modificate dal governo. Vorrei, invece, riflettere sul concetto di liberalizzazione rapportato all’attività dell’ottico optometrista. Sono convinto, infatti, che l’idea stessa di liberalizzazione sia positiva: stimola, infatti, la concorrenza e questo è già di per sé un bene. Tutti, del resto, immaginano che liberalizzare sia soltanto sinonimo di prezzi più bassi: questo è vero, ma non è l’unica conseguenza prevedibile. Liberalizzazione non significa soltanto maggiore convenienza, ma anche maggiore disponibilità e offerta in termini di qualità, professionalità e servizio. Fattori che oggi il consumatore finale richiede con sempre più insistenza; e ancor più in periodi di crisi economica come l’attuale. Alla luce di tutto ciò, le caratteristiche peculiari della professione dell’ottico optometrista possono emergere con ancora più evidenza: chi meglio di lui, infatti, può garantire all’utente finale qualità, professionalità e servizio per il suo benessere visivo? Vero è, altresì, che la liberalizzazione può indurre ulteriori cambiamenti nella domanda, quindi l’ottico optometrista deve attrezzarsi, prepararsi e formarsi adeguatamente per rispondere alle nuove sfide proposte dal mercato e da chi lo regolamenta. L’obiettivo Andrea Garagnani Presidente è uscirne vincenti e il percorso professionale in atto Assogruppi Ottica oggi in Italia ne rappresenta la strada maestra.
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Strategie e mercato
COSA TROVEREMO DIETRO L’ANGOLO DELLA GRANDE MANOVRA? Sulla congiuntura economica sfavorevole si sta abbattendo il peso della manovra di aggiustamento del debito pubblico. Difficile dire cosa accadrà, più semplice sapere cosa si deve fare
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e qualcuno si fosse illuso che l’involuzione del sistema economico avesse toccato il suo punto più basso a cavallo fra il 2008 e il 2009, purtroppo, aveva peccato di ottimismo. La crisi di disponibilità di risorse finanziarie, che è stato possibile mascherare negli anni di espansione dell’economia, è emersa in tutta la sua drammaticità con un periodo prolungato di flessione del reddito prodotto, dagli stati e dai privati, il cosiddetto Prodotto interno lordo. Nel caso del nostro paese questo problema si è assommato con un debito pubblico pregresso, record assoluto europeo, che è andato accumulandosi nei venti anni intercorsi fra l’inizio degli anni Settanta e il 1993, in cui tutte le voci della spesa pubblica sfuggirono a ogni controllo. Forse è utile ricordare che uno stato, come un privato, quando in cassa non ha più denari per pagare i suoi impegni deve far ricorso al credito facendosi prestare quelli necessari a pagare gli stipendi, le pensioni, le forniture, i costi di gestione dell’apparato dello stato e degli enti locali; e
di Danilo Fatelli
il prestito viene fatto pagare in funzione del rischio assunto da chi lo concede, cioè la grande finanza internazionale. Questo in grande sintesi lo scenario al momento dell’entrata in vigore della manovra orchestrata dal professor Monti - che si è assunto l’onere di fare il lavoro sporco (dissanguare cittadini e imprese) per conto della politica - di cui non si conoscono al momento i dettagli, ma che inevitabilmente si tradurrà nell’aumento dell’imposizione fiscale diretta e indiretta, per cui nel 2012 avremo: meno reddito e quindi meno consumi e, a caduta, meno occupazione e prezzi e
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inflazione in aumento per effetto del trend mondiale del costo delle materie prime e della ripercussione delle nuove imposte. La situazione a fine 2011 Il 2011 lascia in eredità al nuovo anno un fardello pesante che, per quanto riguarda la distribuzione e nel nostro caso quella dei prodotti ottici, consiste soprattutto in tre circostanze: • lo stallo dei consumi sui livelli del 2007 • l’aumento dell’inflazione che renderà più difficile una gestione ragionevole della leva della convenienza, oggi come mai in
Strategie e mercato
precedenza, determinante se abbinata alla qualità percepita dal consumatore • la densità dell’offerta distributiva sempre più sperequata rispetto ai trend delle vendite. Poche note per chiosare i punti precedenti. Le vendite della distribuzione in volume hanno subito una flessione, anno su anno, dell’un per cento circa, mentre quelle della distribuzione ottica sono incappate in un 2009 e 2010 più pesanti, per poi recuperare o meglio non cedere oltre nel 2011. Leggendo e analizzando i dati del settore ottico quello che più colpisce, se lo si esamina su un periodo di medio termine, è la rigidità del sistema con la sola esclusione di due componenti: i prezzi al pubblico, la cui corsa al rialzo si è, sia pure lievemente, invertita, facendo così venire meno il correttore principale della riduzione dei consumi in volumi; e la penetrazione dei prodotti di contattologia che seguita, nonostante tutto, nella sua crescita. Il sistema distributivo nel corso degli ultimi cinquant’anni, cioè dal momento della comparsa del grande despecializzato, il super-
mercato, è andato cambiando progressivamente di composizione con la drammatica scomparsa di oltre 400.000 negozi alimentari e la nascita di nuove forme di commercio non alimentare moderno, il cui sviluppo ha coinciso con l’applicazione della legge di riforma del commercio del 1998. Da allora, mentre la rete dei punti di vendita prevalentemente alimentari è andata adattandosi, nella numerica e nella composizione (meno punti di vendita, più discount e più pros-
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simità), alle mutate condizioni di sviluppo dei consumi, quella non alimentare ha seguitato a crescere anche grazie alla diffusione del franchising. La distribuzione ottica ha seguito lo stesso percorso che ha portato al verificarsi di situazioni al limite, come quella Avanzi/ Cerioli a Bologna. Cosa ci porterà il 2012 In una situazione così complessa, che investe tutta l’Europa, è molto difficile azzardare previsioni oltre
Strategie e mercato
le poche certezze derivanti dalle modifiche del regime fiscale e previdenziale già note. L’unica certezza è che, se da un lato è impossibile pensare a una ripresa dei consumi nel breve periodo (3/5 anni), dall’altro lo stato tenterà di raschiare il barile delle situazioni meno trasparenti e della marea di concessioni e di deroghe concesse in tutti i campi e a tutte le categorie. Le conseguenze di questo scenario saranno una forte accentuazione della competizione orizzontale (cioè fra negozi della stessa tipologia), giocata in termini di nuovi servizi e convenienza offerti alla clientela potenziale. Per sostenere questo nuovo clima concorrenziale, fino a ieri sconosciuto alla distribuzione, i centri ottici specializzati dovranno affilare le proprie armi riducendo i costi non indispensabili, gli errori di gestione commerciale (migliorando la selezione dei prodotti e dei fornitori e riducendo il capitale d’esercizio impegnato),
riqualificando e differenziando l’ambiente del punto di vendita e magari ponendosi la domanda se questo possiede un potenziale
commerciale rapportato ai costi di gestione che sostiene. In definitiva, facendo al meglio il mestiere dell’imprenditore commerciale.
Dal ‘98, anno di applicazione della legge di riforma del commercio, la distribuzione non alimentare ha continuato a crescere anche grazie alla diffusione del franchising: quella ottica ha seguito lo stesso percorso che ha portato al verificarsi di situazioni limite, come quella Avanzi/Cerioli, in via Indipendenza, nel cuore di Bologna
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DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA Prende l’avvio una rubrica dedicata alle strategie di marketing e ai problemi della gestione aziendale dei centri ottici specializzati
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di Ario Terzi
quando per andare al lavoro dobbiamo decidere se usare l’auto o i mezzi pubblici, che attuiamo confrontando il marketing mix delle due opzioni: costo, comodità, celerità, condizioni meteorologiche, autogratificazione, ecc. Esercitare un’attività economica in chiave di marketing, applicando cioè le sue teorie e le sue tecniche, si può paragonare a suonare uno strumento musicale: se si è studiato musica e si sa leggere lo spartito tanto meglio, ma si può suonare uno strumento anche a orecchio e avendo imparato da soli a suonarlo con buoni risultati, ma difficilmente potremo salire su un
utti gli autori che hanno scritto di marketing hanno dato la loro definizione di questa disciplina di cui tanto si parla e così poco si pratica. Allora, consapevole di non aumentare più di tanto la confusione, mi eserciterò anch’io a darne una versione: “Il marketing è la disciplina che raccoglie tutti i metodi di analisi e razionalizzazione dei processi e delle azioni, con contenuto economico, che compiono le imprese in vista di conseguire la remunerazione delle risorse investite”. Sono consapevole di aver dato una definizione ampia e generica, ma la verità è che azioni cui si possono applicare le teorie del marketing le compiamo, più o meno consapevolmente, tutti i giorni, ogni volta che facciamo qualcosa che comporti l’impiego di risorse economiche e per la quale, prima di compierla, ci siano consentite e offerte più opzioni di scelta. Così, compiamo una valutazione di marketing, Il fronte strada è la componente strutturale del negozio, che lo mette in relazione con i clienti potenziali che gli passano davanti. Gli strumenti di merchandising (immagini della pubblicità dell’insegna, volantini e la visione dell’assortimento delle montature) svolgono la funzione di trasformare la curiosità dei passanti in interesse a visitare il punto vendita
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palcoscenico ed esibirci in pubblico con successo in una sala di concerti. In entrambi i casi, però, alla fine determinante sono la qualità dell’applicazione pratica e i risultati che si ottengono. Esiste una grande differenza fra la letteratura e gli autori di marketing espressione della cultura europea e quelli di estrazione anglosassone. I primi sono quasi tutti di provenienza universitaria, con un approccio accademico alla materia, ansiosi di distinguersi sul piano delle idee e delle teorie, sono produttori di continue “scoperte” di nuove aree del marketing e di slogan; gli autori anglosassoni (e quelli francesi e nord europei che si occupano di retail marketing) fanno, invece, continuo riferimento a casi concreti. Nei loro testi, a conferma delle idee esposte, c’è sempre un riferimento personale o esemplare del genere: quella volta che l’IBM… o la General Motors… , a conferma della saldatura fra teoria esposta e pratica. Da questo procede che ho sempre diffidato di chi si occupa di marketing senza averne avuto la responsabilità - con successo - in un’impresa, perché in pochi casi come quello di cui ci stiamo occupando fondamenta teoriche e la loro validazione nella pratica della gestione delle imprese non possono mai essere disgiunte. È forti di questa convinzione che abbiniamo sempre alle analisi di marketing quelle sulla gestione dell’impresa perché, tornando all’esempio degli strumenti musicali , le abilità di esecuzione non possono essere disgiunte dalla qualità dello strumento e della sua accordatura. Nessuna teoria può risolvere i problemi di un’azienda che produce prodotti mediocri e cari in rapporto alla loro qualità, cosi come nessun negozio
può avere buoni risultati di vendita se non è allocato nel posto giusto in funzione dei prodotti che vende e del loro posizionamento. C’è marketing e marketing Poiché questa disciplina si applica, come detto, a tutte le azioni di contenuto economico, le teorie e le citazio-
A scuola di marketing su b2eyes.com Marketing, l’arte di vendere, la gestione del punto vendita come impresa e la gestione economica dell’impresa punto vendita: sono i macro argomenti in cui si articolerà, per le 11 uscite dell’anno di b2eyes magazine, la rubrica “Marketing e Gestione”. Attraverso questo nuovo percorso i lettori troveranno una serie di tematiche che saranno affrontate numero per numero. Questo percorso avrà il suo naturale completamento su b2eyes.com: nella sezione B2Learn l’utente registrato potrà fruire gratuitamente di un trailer dei percorsi di formazione legati al marketing e alla gestione del punto vendita. Su B2Learn saranno quindi presenti pillole dei corsi, realizzati in collaborazione con la Zaccagnini Business School, sulle singole tematiche, all’interno del percorso di Marketing e Gestione d’impresa, e si potranno acquistare i pacchetti completi di formazione a distanza.
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ni di marketing coprono concettualmente una serie infinita di attività, ma l’impiego di tecniche , anche basic, quando si applicano a realtà aziendali – sempre diverse - producono effetti diversi senza nessuna garanzia di successo. Quando si vuole avere una valutazione complessiva dei campi di applicazione delle teorie di marketing propongo sempre la seguente sintetica classificazione: • Marketing Strategico: è la disciplina in base alla quale le imprese orientano le proprie decisioni di posizionamento strategico sul mercato in relazione al contesto socio-economico e politico in cui operano, alle tendenze macro dell’economia e alla concorrenza. Anche l’imprenditore ottico effettua una scelta di marketing strategico quando decide di aprire o restare in un determinato punto di vendita con i pregi e i difetti derivanti dalla sua location; tipo e quantità di clientela potenziale, costi immobiliari, struttura fisica del locale e tipo e concentrazione della concorrenza. • Marketing Operativo: è costituito da un numeroso insieme di teorie e tecniche che investono tutta le attività di un'impresa e sono diverse a seconda che sia di produzione o di distribuzione nel qual caso si parlerà di Marketing dei Prodotti o di marketing della distribuzione o Retail Marketing. Ed è di questo ultimo e delle implicazioni gestionali connesse alla sua applicazione nella conduzione delle imprese di distribuzione che si occuperà la rubrica che prende l’avvio da questo numero. Del retail marketing presenteremo e discuteremo di
merchandising, attraverso la lettura delle sue principali componenti – assortimento, prezzi, promotion e comunicazione – e accenneremo al visual merchandising. Della gestione approfondiremo soprattutto i temi riguardanti lo sviluppo delle vendite, la produzione del reddito e i metodi del suo controllo con la possibilità, per i nostri lettori, di approfondire i temi presentati.
Il centro ottico, come tutti i negozi moderni, deve essere disposto per favorire l’accesso ai clienti. Quindi, niente vetrine e niente porte
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attualità
Glassing, dalle “macchinette” ai centri ottici Ventimila pezzi venduti nel 2011. Sono i numeri del brand, nato quattro anni fa, che si è ispirato al food scegliendo i distributori automatici come canale di vendita nei locali e negozi più trendy, per poi conquistare anche i professionisti della visione di Francesca Tirozzi
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n business che nasce per gioco, che poi conquista la propria fetta di mercato nel settore ottico. È questa la storia di Glassing. Il brand nasce ufficialmente nel 2008 dall’idea di tre ragazzi, Alessandro Forte,
I fondatori di Glassing: da sinistra, Alessandro Forte, Matteo Maragnano e Stefano Ottone in Piazza Ducale a Vigevano, la loro città natale
Matteo Maragnano e Stefano Ottone. Nel 2005 iniziano a raccogliere per il mondo occhiali vintage. Li espongono in un negozio di Ibiza e, inaspettatamente, vendono tutto e i proventi vengono investiti in un negozio a Madrid. Anche nella capitale spagnola le montature dei tre ragazzi italiani fanno il tutto
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esaurito. Frequentando Ibiza si accorgono che gli occhiali colorati stanno diventando sempre più di moda. Decidono quindi di creare una loro linea eyewear e nel 2008 nasce la prima collezione di Glassing. Per trovare una modalità alternativa di vendita i ragazzi “rubano” l'idea al food e
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Sopra i modelli della nuova collezione “Musik Skin” e sotto Kate Moss indossa un modello Glassing
canali distributivi sono stati, oltre alle "macchinette", i concept store più modaioli, fino al salto nel settore ottico. I ragazzi si sono proposti al mercato interno con un prodotto e una rete vendita completamente rinnovati. «Ci siamo avvalsi di agenti provenienti dal settore, con una trentennale esperienza in Luxottica e Safilo – ha spiegato ancora Maragnano – A oggi la nostra rete è composta da 12 agenti che coprono tutte le regioni d’Italia». Con la nuova distribuzione, nel 2011 Glassing ha raggiunto 600 punti vendita per un totale di 20.000 pezzi venduti. «L’obiettivo per il 2012 è aggiungere altri 300 centri ottici nel nostro portafoglio di clienti selezionati», ha concluso.
si inventano un distributore automatico di occhiali. Posizionano la macchina fuori dalle discoteche e dai posti più frequentati dai ragazzi ed è subito successo. I Glassing diventano un "must have" anche per i prezzi abbordabili, ma anche perché sono indossati dalle star del momento. «Il segreto del successo – ha spiegato Maragnano - è stato proprio nel prezzo. Occhiali coloratissimi a un costo contenuto così da poterne acquistare molti da abbinare a quello che si indossa». I
Glassing, questione di pelle e… musica Produrre occhiali in cui originalità e tendenze siano in primo piano. È questo l’obiettivo delle collezioni di Glassing in cui i modelli rivisitano in chiave moderna le forme vintage. La collezione si chiama “Music Skin”. «”Music” perché i 7 modelli, si ispirano a generi musicali diversi – spiega Matteo Maragnano - “Skin” perchè sono realizzati in grilamid, con verniciatura fatta a mano che dona agli occhiali un effetto pelle, molto piacevole al tatto». Per ora la collezione è soltanto proposta nel segmento sole. «A Mido presenteremo i nuovi modelli – aggiunge il giovane manager – Mentre tra i progetti futuri, è previsto il lancio del vista».
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Il nuovo monomarca I-I di Courmayeur
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Italia Independent, dopo gli occhiali arrivano le lenti Chiuso il 2011 con il fatturato triplicato e con oltre 140 mila pezzi venduti, l’azienda torinese lancia una collaborazione con l'ex Marinelli per una fotocromatica plano, rafforza la partnership con brand extra settore e apre nuovi shop in shop dagli ottici
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di Francesca Tirozzi
quattro il numero dei monomarca: dopo Asti, Alessandria, Courmayeur, a marzo verrà inaugurata una nuova boutique a Brescia. Il 2012 segnerà, inoltre, importanti novità, confermando i successi già ottenuti. Tra le iniziative di co-branding lanciate lo scorso anno, ha riscosso un ottimo successo quella con Toywatch. «Per l’occasione è stato realizzato per gli ottici un cofanetto con occhiale I-I in velluto e orologio Toywatch – racconta Accongiagioco – È stato un vero e proprio sold out: in poche ore sono stati ordinati tutti i 1.000 pezzi a nostra disposizione». Sulla scia di questo successo è prevista la continuazione della collaborazione con il lancio di sette nuove edizioni, la prima a febbraio, in concomitanza con San Valentino, con un cofanetto “per lui e per lei”, sempre in edizione limitata. Un’altra importante partnership che scandirà il 2012 sarà con Mark Mahoney, tatuatore di Los Angeles molto richiesto dalle star di Hollywood, che disegnerà per Italia Independent le skyline più tipiche delle principali città degli Stati Uniti. «Riporteremo il disegno sull’asta dell’occhiale, realizzando per ogni modello un numero limitato di pezzi, circa 200 esemplari – spiega Accongiagioco – Il primo a essere prodotto sarà la sklyline di New York, in vendita presso i centri ottici partner al prezzo di 147 euro,
talia Independent ha concluso il 2011 con importanti novità, soprattutto per i centri ottici. Dopo aver inaugurato presso Ottica Ottobelli di Alessandria il primo shop in shop, è ora pronta per lanciare il nuovo concept in altri punti vendita. «Il format ha riscontrato un ottimo successo: abbiamo ricevuto già numerose richieste – racconta Giovanni Accongiagioco, responsabile della divisione occhiale di I-I - Per febbraio 2012 apriremo 15 nuovi shop in shop, presso L’Ottica di Motta di Livenza (Treviso) e Aip di Gallarate (Varese), per citarne alcuni. Nel centro ottico, accanto quindi alle collezioni eyewear, si potranno acquistare anche la linea di abbigliamento I-I, tra cui felpe e T-shirt e tutti gli accessori del brand. L’accordo, su base triennale, prevede la realizzazione all’interno del centro ottico del concept Italia Independent e una vetrina dedicata alla linea. Il progetto può essere adottato da spazi che vanno dai 16-20 mq fino ai 40 mq. A breve, inoltre, salirà a
Un modello della nuova linea sole, I-Mirror, con montatura completamente specchiata
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ATTUALITà Le "anime" del progetto shop in shop di Italia Independent. Da sinistra: Andrea Tessitore, presidente e amministratore delegato di Italia Independent, Renato Montagner, fondatore di Changedesing, Enrico Mossi, partner di I-I, Lapo Elkann, Giovanni Accongiagioco, responsabile divisione occhialeria I-I e Alessandro Previato, project manager Ap Studio
Un modello di occhiali con lenti I-Chromic
in linea con gli altri modelli di nostra produzione, pur essendo in limited edition. Durante l’anno saranno poi lanciate altre skyline». Verranno, invece, confermate le linee in velluto, cui si sono ispirati altri brand (a provare il fatto che l’azienda sta diventando un punto di riferimento nel settore) insieme agli I-Thin, presentati lo scorso Silmo. Sarà, inoltre, proposta una nuova linea sole, I-Mirror, con montatura completamente specchiata. «Continuerà anche il progetto tailored- made: siamo partiti a novembre offrendo agli ottici la possibilità di realizzare la propria unique edition, offrendo loro una vasta gamma di tipologie e colori di frontale e aste, per un totale di 70 mila combinazioni - aggiunge il manager – Il modello realizzato e scelto dall’ottico sarà in vendita esclusivamente nel proprio punto vendita. Li abbiamo già realizzati per Ottica Anzani di Mariano Comense, Ottica Schirone di Trani, Ottica Puglisi di Napoli e Ottica Spoto di Palermo, i cui nomi sono incisi all’interno dell’asta, a testimoniarne l’unicità». Novità anche sul fronte “oftalmico”. «Abbiamo stretto un accordo con Itec Vision, ex Marinelli Oftalmica, che realizzerà per noi la prima lente fotocromatica plano “24 ore” – spiega Accongiagioco – Si tratta di una lente rivo-
luzionaria, che al contrario di quelle classiche è proposta in sei differenti colorazioni: oltre a marrone e grigio, la proporremo in blu, rosa, marrone e verde, colorata al 1520%». Con questa lente, Italia Independent vuole rispondere all’esigenza di un occhiale da indossare 24 ore al giorno, con proprietà anti riflesso, in grado di rilassare gli occhi, anche se non legato ad alcuna correzione. «Nessuno prima ha mai realizzato un prodotto di questo tipo, ossia una lente da utilizzare tutto il giorno, in ufficio o in discoteca, con proprietà di schiarimento velocissima», sottolinea il manager. A consolidare il progetto, chiamato I-Chromic, è stato aperto un laboratorio dedicato al vista sole, sempre presso la sede dell’ex Marinelli, a Isernia.
©Barbara Buschiazzo
Cofanetto con occhiale I-I in velluto e orologio Toywatch
L'interno del punto vendita di Alessandria
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attualità
Vision Group spiega le tecniche di vendita Alla fine di febbraio parte il primo ciclo di incontri e di addestramento operativo per tutte le persone di contatto con la clientela nel centro ottico, organizzato dal principale gruppo della distribuzione ottica italiana
di Angelo Magri
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la personalizzazione delle attività applicative nelision Group propone ai suoi la realtà operativa: mail e newsletter, materiali di oltre 1.400 centri ottici affiliati lettura e di approfondimento, filmati esemplificativi, “Tecniche di vendita, facciaquestionari e strumenti di autovalutazione, assistenza mole lavorare”. Si tratta di una individuale personalizzata – spiega Maurizio Bianchi, serie di tre incontri che, dando per acquisita la conoresponsabile Qualità e Formazione di Vision Group scenza delle tecniche di base, si propone di fornire Come sempre l'incontro rappresenterà anche un'immodelli comportamentali di riferimento per ottimizzaportante opportunità per meglio focalizzare e conre le opportunità di vendita nel quotidiano rapporto dividere le strategie e i supporti con i clienti. Ecco come si artico«L’incontro del Gruppo e per discutere di tutti lerà il ciclo formativo: la venquegli accorgimenti che possono dita empatica (coinvolgere per rappresenterà anche "aprire", ascoltare per "guidare", un’importante opportunità ulteriormente migliorare la qualità del servizio all'affiliato da parte personalizzare per "influenzare", per meglio focalizzare di Vision Group e al cliente finale entusiasmare per "concludere"); e condividere le strategie da parte dell'affiliato». la vendita del servizio (personae i supporti La nuova iniziativa di Vision lizzare le caratteristiche dell'offerGroup, che sarà realizzata con il ta valorizzandone tutte le compodel Gruppo» contributo di personale interno al nenti in una logica di beneficio gruppo e di esperti esterni, partirà con una serie di per il singolo cliente); la fidelizzazione del cliente incontri formativi a livello nazionale (vedi box): si trat(creare un legame con la persona, "vendere" il valore ta, in sostanza, di un naturale sviluppo del roadshow del rapporto individuale, valorizzare tutte le soluzioni che, tra ottobre e novembre, ha presentato tutte le personalizzate che il centro ottico può offrire). «Anche novità strategiche e gestionali del gruppo, riscuotenla metodologia sarà innovativa e si baserà su supdo un notevole successo: sono stati mediamente tra i porti telematici e cartacei che, resi disponibili anche 50 e i 60 gli ottici affiliati per ognuna delle 14 tappe, nei periodi intercorrenti fra i tre momenti di incontro, da nord a sud. permetteranno di ottimizzare i tempi di gestione e
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attualità Milano Padova Torino Bologna Firenze Savona
Perugia
Roma
Bari
Caserta Lecce
Oristano Amantea
Palermo
AREA
SEDE
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LOMBARDIA
MILANO
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SICILIA
PALERMO
04/03/2012
SARDEGNA
ORISTANO
04/03/2012
TOSCANA
FIRENZE
05/03/2012
EMILIA ROMAGNA MARCHE
BOLOGNA
15/03/2012
CAMPANIA BASILICATA
CASERTA
18/03/2012
PIEMONTE VALLE D'AOSTA
TORINO
18/03/2012
VENETO TRENTINO FRIULI
PADOVA
18/03/2012
PUGLIA
LECCE
25/03/2012
LAZIO ABRUZZO
ROMA
25/03/2012
UMBRIA
PERUGIA
26/03/2012
LIGURIA
SAVONA
26/03/2012
CALABRIA
AMANTEA
15/04/2012
PUGLIA
BARI
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*Le date potrebbero subire delle variazioni. Contattare la sede di Vision Group per ulteriori informazioni
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In questa pagina ©Baggiofotostudio
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UN PASSATO PIù ATTUALE CHE MAI I 4 mila pezzi conservati al Museo dell'Occhiale di Pieve di Cadore e un libro di recente pubbblicazione ci guidano in un viaggio di andata e ritorno di Angelo Magri
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erché è importante riscoprire il passato nel mondo degli occhiali? «Non è certo utile farlo con un approccio nostalgico, bensì viverlo come un ritorno alla tradizione e all’artigianato, tendenza oggi peraltro molto in voga nel
Nella foto un'esposizione del Museo dell'Occhiale e, in alto, un’immagine storica degli anni '40 e '50 delle fabbriche di occhiali e di astucci in Cadore
design. E questo significa anche un ritorno alla manualità, ponendo in secondo piano la tecnologia che dovrebbe supportare e non sostituirsi alla creatività: una volta, infatti, quando la tecnologia non era così prevalente, si prestava maggiore attenzione ai dettagli. Così, ai giorni nostri, la tecnologia
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dovrebbe servire non tanto a fare più prodotti, quanto piuttosto a farli meglio. Anche perché negli ultimi anni designer e aziende hanno voluto realizzare principalmente occhiali dal marcato aspetto estetico, ma con una valenza più effimera rispetto a quelli del passato: l’attuale crisi economica, però, porta il
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Fassamano a ciondolo in argento con impugnatura in tartaruga e preziose decorazioni in piqué di oro (Francia, XIX secolo); sotto un raro e prezioso occhiale cinese di fine XVIII-inizio XIX secolo, realizzato in un pezzo unico di giada con astine in oro, completo di un astuccio sempre cinese del XVIII secolo in stoffa decorato da perline, coralli, fili d’oro e di seta. A destra, la compertina del libro "Occhiali e dintorni" di Alessandra Albarello, pubblicato da Fabiano Editore
consumatore a cercare un occhiale di qualità, che torni a far emergere la familiarità dell’occhiale stesso, quasi fosse un simulacro per la nostra quotidianità». Alessandra Albarello, scrittrice e giornalista, profonda conoscitrice della storia, della cultura e delle tendenze degli occhiali, ha tratto tale conclusione dopo aver scritto i testi di “Occhiali e dintorni”, volume pubblicato da Fabiano Editore. Nel libro parlano soprattutto le immagini delle straordinarie collezioni del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore,
che comprendono oltre 4 mila pezzi, esposti a rotazione in uno spazio avveniristico. Il percorso indicato dai vari capitoli del libro si snoda attraverso curiosi passaggi da un’epoca a un’altra, da un contesto a un altro, per creare una sorta di continuità tra passato e presente, fra tradizione e innovazione. Così il passato rievocato nelle quasi 200 pagine della pubblicazione, che può fregiarsi dell’introduzione firmata dall’artista Michelangelo Pistoletto e del supporto di Anfao e Mido, si trasforma, secondo l’autri-
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ce, in ispirazione per il futuro, grazie a una sorta di percorso: come quello compiuto agli inizi del ‘900 dalla leggendaria collezione di Madame Alfred Heymann, che dalla Francia
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Dall'alto: occhiali per automobilista con cerchi in rame, guarnizioni in stoffa e ciniglia e banda elastica (Francia, XX secolo); occhiale a snodo in argento completo del suo astuccio trilobato in legno e carta (Francia 1750 circa); gli occhiali di Michelangelo Pistoletto donati al Museo dell'Occhiale sono gli stessi che appaiono in un suo autoritratto del 1974
passa misteriosamente in Spagna, quindi viene parzialmente recuperata dall’ottico belga Georges Bodart, la cui collezione di circa 1.600 pezzi viene ceduta al Museo nel 1987. Tappe incerte e poco note di un iter che, alla fine, consente di conservare oggetti storici e unici. Il tuffo nel passato esprime l’importanza di un’invenzione come quella degli occhiali, particolarmente rivoluzionaria non solo dal punto di vista estetico e funzionale, ma anche culturale. Infatti, la loro creazione, avvenuta sicuramente in Italia nel XIII secolo, è legata prin-
cipalmente a un’esigenza di carattere pratico e soprattutto alla necessità da parte dei monaci di poter consultare i testi sacri e svolgere il loro lavoro di amanuensi. Un oggetto che nel tempo ha subìto diverse trasformazioni, prestandosi a varie interpretazioni, spesso contraddittorie. Necessari ma anche superflui, protesi ma anche ac-
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cessori di tendenza, gli occhiali hanno attraversato con nonchalance secoli, epoche e mode, reinventandosi continuamente, sono diventati simbolo di trasformazioni sociali, hanno definito look estremi, comunicando segnali di appartenenza e di ribellione. Amati da rockstar e stelle del cinema sono perfino entrati per sempre nel mito e nell’immaginario collettivo. Secondo la giornalista, il binomio passato-presente è facilmente identificabi-
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Un curioso fassamano in tartaruga con l’impugnatura che si trasforma in cornetto acustico (Inghilterra, XIX secolo). Sotto occhiale da sole di manifattura italiana degli anni '30 in celluloide; ventaglio con lenti incorporate che si trasforma in fassamano, realizzato in carta litografata con stecche di madreperla e finiture in argento e oro (Francia 1830 circa)
le non solo nel percorso effettuato da questi oggetti, come abbiamo visto, o nelle storie che racchiu-
de il Museo («L’occhiale sportivo deve la funzionalità e il contenuto tecnologico che oggi possiede anche alle prime esperienze dei viaggi in treno o in auto e alle mitiche imprese di Nuvolari al volante o dei fratelli Lindbergh e della Earhart nei cieli»): è un dato di fatto anche per quanto riguarda l’evoluzione dei materiali, alcuni dei quali sono ancora utilizzati, oggi come ieri. «Basti pensare all’attuale acetato 3
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simil tartaruga, che riprende la tartaruga vera impiegata una volta – dice Albarello – O alla vecchia celluloide, che era nata per sostituire l’avorio che si utilizzava, ad esempio, per le palle da biliardo». Un libro come “Occhiali e dintorni” aiuta a far rivivere secoli di storia di un settore industriale, ma anche a stimolare un confronto e nuove idee. Ancora una volta, insomma, dal passato al presente e, addirittu-
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Dall'alto: montatura pieghevole prodotta da Ratti alla fine degli anni '50 con evidenziato il sigillo del brevetto Meflecto, un sistema originale utilizzato ancora oggi per rendere flessibile le aste dei modelli Persol; occhiale da sole in acetato effetto tartaruga di Jean Lafont, anni 70; un modello della linea di occhiali che Ornella Vanoni firmò nel 1985 per l’azienda Kador
Dall'alto: modello da sole bicolore in celluloide e strass ispirato alla formica, che faceva parte della linea “Diva” di Lozza, realizzato alla fine degli anni 40; modello degli anni 60 in materiale plastico a scacchi bianchi e neri ispirati all’Optical Art; sono firmati Michèle Lamy pour Victor Gros questi occhiali in acetato bicolore degli anni 80 con il profilo che riprende la forma di una palma
ra, al futuro. «Rispetto alla maggior parte dei libri che sono stati scritti finora su questo argomento e che si sono soffermati soprattutto sul passato, questa pubblicazione vuole essere qualcosa di diverso, stimolando la riflessione su scenari
futuri, perché diverso è lo spirito del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore – sottolinea Alessandra Albarello – Un museo che, nel tempo, è diventato un luogo vivo, più vicino al pubblico, alla sua fruizione, in continua evoluzione, tanto da
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poterlo definire oggi un centro di documentazione importante, grazie non soltanto agli occhiali esposti, ma anche agli altri oggetti connessi alla visione, come cannocchiali, binocoli e altro ancora, che lo rendono una realtà unica in Italia».
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11-12-13-MARZO 2012 “OPEN YOUR EYES!”
MIDO: LO SGUARDO PIU’ ATTENTO SUL MONDO DELL’OCCHIALERIA Quali occhiali si indosseranno quest’anno? E le novità in fatto di lenti? I materiali più all’avanguardia? Le tecnologie più innovative? Tante domande, una sola risposta: MIDO! Mido, Mostra Internazionale di Ottica, Optometria e Oftalmologia - la più grande fiera internazionale dedicata al settore - torna a calcare le scene, per la 42° volta: non c’è traccia di vecchio, di già visto. Sarebbe come dire che gli occhialini tondi di John Lennon non fossero più di moda. Eppure li abbiamo visti sfilare per tutto il 2011, completamente rimodernati, attualizzati e aggiornati. E sono stati un successo. Così è Mido: forte della sua lunga esperienza, ogni anno si amplia, si migliora, si aggiorna, diventando sempre più luogo e momento di incontro e scambio all’insegna del nuovo. La fiera è innanzitutto espressione delle novità del settore occhialeria, dalle avanguardie tecnologiche in termini di materiali, lenti e accessori (che trovano la loro dimensione nel padiglione Mido Tech e in quello dedicato alle lenti) alle ultime tendenze moda dell’occhiale da vista e da sole, protagoniste di Mido Fashion District, fino alle sperimentazioni più avanzate in fatto di forme, materiali e colori che illuminano Mido Design Lab.
Le nuove date Mido nasce per gli operatori del settore: aziende espositrici, ottici optometristi, oculisti e catene distributive. Per questo e non solo, quest’anno propone una grande novità: l’apertura domenica 11 marzo e a seguire il lunedì 12 e il martedì 13. Una scelta che deriva in parte dalla sovrapposizione con un’altra fiera quadriennale, ma è frutto anche di importanti considerazioni tra le quali la preferenza di molti buyer stranieri di concentrare le visite in fiera durante la settimana lavorativa, pur conservando la possibilità di potervisi recare anche in parte del weekend. Gli organizzatori hanno, inoltre, voluto favorire le visite degli ottici italiani e dei paesi limitrofi durante le giornate che normalmente non dedicano alle attività di vendita, in particolare la domenica e il lunedì, consueti giorni di chiusura dei negozi di ottica in molte città.
Easy Mido: un servizio fatto su misura! Proprio come un abito su misura è il servizio pensato dalla fiera e cucito addosso alle esigenze degli ottici italiani. Proprio per loro, all’interno di uno dei padiglioni espositivi, è stato ideato uno spazio congressuale per incontri di approfondimento su tematiche legate all’ottica e un’area d’accoglienza loro riservata. E per chi sta ancora organizzando la trasferta a Mido, ha attivato “Easy Mido”, un servizio che mira a facilitare la visita degli ottici italiani in Fiera. In collaborazione con le più importanti associazioni di categoria sta organizzando trasferimenti gratuiti per gli operatori che vogliono visitare il Salone. Mido guarda anche al futuro: agli studenti degli ultimi anni delle scuole di Ottica è riservato un servizio dedicato per permettere loro di conoscere da vicino e di “vivere” in prima persona le novità presentate dal mondo dell’occhialeria a livello internazionale.
www.mido.com
moda
Spring breath di Francesca Tirozzi Vogue Una linea ampia e tondeggiante per questo modello da sole caratterizzato da uno spirito di moderna vivacitĂ e freschezza
Kirk Originals Modello sole dalla forma oversize e dal colore vivace
Dolce & Gabbana Occhiale ispirato alle forme tipiche degli anni ’70 che si distingue per gli spessori accentuati della montatura
Pramaor Occhiale che unisce alla leggerezza e purezza del titanio, la grazia di linee morbide in grado di vestire un target sia maschile sia femminile
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Hot point
Yves Saint Laurent Occhiale da sole femminile dalla forma ampia con doppia placca in metallo sulle aste e logo Ysl “Cassandra� inciso, come discreta cifra distintiva
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Jean Paul Gaultier by Mikli Modello con ventaglio a tre aste
Carrera Il nuovo modello da sole Carrera 86 è una ri-edizione in chiave luxury di un occhiale originale degli anni Ottanta: rievoca lo stile che ha segnato un’epoca e ripercorre la storia del brand celebrandone l'inconfondibile creativitĂ
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Back to school
Safilo Seventh Street Un’esplosione di colori e fantasia per gli occhiali da vista dedicati ai bambini dai 6 agli 8 anni, con frontale rotondo in acetato e aste a contrasto cromatico
Benetton Kids Modello a gatto realizzato in acetato, pensato per le bambine dai 5 ai 10 anni, che si caratterizza per un gioco di colore
Transformers Modello sole in cui si ritrovano tutti i colori che caratterizzano i robot, abbinati in modo elegantemente “adulto�
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dear Santa Claus…
Adidas Dedicata agli appassionati di sport invernali, mountain bike e motocross, la nuova maschera racchiude in sé i requisiti per una visione nitida in condizioni estreme
Puma L’elemento di punta di questi occhiali in metallo è il motivo a scacchi disegnato nella parte interna delle astine
Porsche Design Mascherina tecnica dedicata agli sport in montagna
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Moda Sapore provenzale e fiorellini fra le tendenze delle prossime linee di occhiali
Artigianalità e high-tech, un magico incontro Oggi più che mai l’attenzione dell'occhialeria è focalizzata sui materiali. Oltre agli aspetti cromatici, stanno acquisendo grande importanza anche le lavorazioni delle superfici. Prosegue la collaborazione con b2eyes magazine della più grande esperta di tendenze del settore
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Regina Rossi colour research manager Mazzucchelli 1849
uperfici lucide, mat, erose, spesso quasi scolpite per valorizzare e rendere immediatamente evidenti gli effetti tridimensionali resi possibili dall’acetato di cellulosa. Non mancheranno anche effetti cromatici influenzati, come spesso accade, da una rilettura di epoche passate in chiave contemporanea e funzionale. Innanzitutto, per le collezioni che arriveranno ai consumatori finali nel 2013, si segnala un importante ritorno agli anni ‘60 e ‘70 Ritorno agli anni ‘60 e ’70 e in particolare alle righe: colori decisi tagliano e valorizzano il nero
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Per rendere più evidente l’aspetto ecologico della produzione vengono privilegiate le essenze di legno
tartaruga, oggi all’acetato di cellulosa si affianca M49, una nuova formulazione che, oltre a mantenerne le infinite potenzialità estetiche e a migliorarne quelle prestazionali, è completamente eco-friendly, poiché del tutto biodegradabile e riciclabile. L’approccio eco-sostenibile, infatti, oltre a dimostrare l’etica di un’azienda, diviene oggi anche una leva di marketing importante per dare un contenuto in più a un prodotto. Per rendere più evidente anche nel prodotto finito questa scelta di tutela dell’ambiente, si è pensato di proporre, anche in termini di cromie, effetti particolari, quali il corno e le essenze di legno, oltre alle fantasie etniche e chic safari. con la presenza di geometrie decise. Fra questa avranno un ruolo di primo piano le righe, in tutte le possibili varianti, e il ricorso a colori vibranti e profondi che spesso tagliano e valorizzano il nero, protagonista costante di tutte le collezioni eyewear. Altro tema fondamentale, già presente nelle ultime linee, ma destinato a crescere, è la naturalità. La natura sarà dunque presente in termini di stampe floreali macro e micro, che dai grandi e coloratissimi fiori tropicali arriverà fino al romanticismo dei fiorellini dal sapore provenzale. Inoltre, ispirerà una riscoperta sensualità, declinata in una palette di colori dai toni pastello neutri e delicati, quasi rubati al giardino dell’Eden, illuminati dalla luce del sole o nascosti sotto il livello del mare. L’acetato riscopre così le sue origini di mimesi del mondo naturale, finalizzate alla salvaguardia dello stesso. Nato per sostituire il corno, l’avorio e la Grandi e colorati fiori tropicali saranno tra i protagonisti delle nuove collezioni eyewear
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PENSIONI, IMU E IVA: ARRIVA IL DECRETO “SALVA ITALIA” Il sistema contributivo esteso a tutti, l’ex-Ici molto più gravosa e un ulteriore aggravio dell’Imposta sul valore aggiunto sono soltanto alcune delle misure predisposte dal Governo Monti a partire dal 2012
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di Tobia Chiesurin consulente aziendale Zaccariotto & Furlan srl
a ottenuto il sì delle Camere quello che è stato denominato dallo stesso premier Mario Monti il decreto “Salva Italia”, un insieme di misure dure, ma dovute, per un ammontare di 20 miliardi di euro e che ingloba in sé tutte le richieste fatte dalla Commissione Europea; una manovra sulla quale sono puntati i riflettori internazionali, in un momento cruciale anche per il destino della moneta unica. Analizziamo, punto per punto, le novità più rilevanti che coinvolgono, tra gli altri, gli operatori dell’ottica. In pensione più tardi Diverse le misure previste in ambito pensioni, la maggior parte delle quali puntano a rinviare l’uscita dal mondo del lavoro da parte dei contribuenti. Contributivo per tutti A partire dal primo gennaio 2012 il sistema di calcolo contributivo della pensione viene esteso a tutti con il metodo pro-rata. Se il calcolo contribu-
tivo è più favorevole, continua però ad applicarsi il retributivo. L’età della pensione di vecchiaia viene innalzata a 66 anni per gli uomini e a 62 per le donne, cui vanno aggiunti 6 mesi per i lavoratori autonomi; gradualmente per le donne la soglia si alzerà fino a raggiungere i 66 anni del 2018 . Per tutti si dovrà raggiungere la soglia minima di 67 anni nel 2022. I lavoratori con un'anzianità contributiva di almeno 35 anni al 31 dicembre 2012 potranno andare in pensione anticipata a non meno di 64 anni. Le donne potranno andare in pensione di vecchiaia a 64 anni se al 31 dicembre 2012 avranno almeno 20 anni di contributi e 60 anni d'età. Per i lavoratori autonomi i contributi pensionistici salgono di 1,3 punti percentuali per il 2012, fino ad arrivare al 24% nel 2018. Deindicizzazione pensioni La rivalutazione piena rispetto all'inflazione nel 2012 sarà prevista per le pensioni di importo fino a 3 volte la minima Inps, cioè 1.402 euro, e tornerà al livello
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precedente (935 euro) nel 2013. Penalizzazioni per chi lascia prima dei 62 A partire dal prossimo anno l’uscita anticipata sarà possibile solo per chi ha raggiunto i 42 anni di contributi. Se l’uscita avviene prima dei 62 anni si applicherà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo dell’1%, nei primi due anni di pensione anticipata. Dopo i due anni di anticipo la percentuale annua è elevata a 2 punti percentuali per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto a due anni. Contributo di solidarietà Infine viene introdotto un contributo di solidarietà per le pensioni d'oro, ovvero un prelievo del 15% sulla parte che supera i 200 mila euro. Il prelievo varrà fino al 31 dicembre 2014. Introduzione dell’Imu e rivalutazione delle rendite catastali Per quanto riguarda gli immobili, non si parla più di Ici, bensì di Imu (Imposta municipale unica). Viene infatti stabilita,
Ž Siamo il primo brand di occhiali di design e qualita a prezzi snelli, con negozi in tutta Italia. Accogliamo i nostri clienti con personale competente, in spazi luminosi e confortevoli, arredati con accattivanti espositori brevettati Nau!, che attraggono irresistibilmente anche i visitatori piu distratti. Siamo moda, tendenza e design. Rinnoviamo le collezioni ogni 30 giorni con prodotti in edizione limitata. E cosi che assicuriamo un assortimento sempre fresco e allineato alle tendenze moda piu attuali incentivando i nostri clienti a tornare tutti i mesi. Offriamo opportunita straordinarie ai nostri Affiliati seguendo la logica del riassortimento solo sull’effettivo venduto. In questo modo abbattiamo sensibilmente i temutissimi costi di magazzino. Tutto e allineato alle reali vendite del negozio! Assicuriamo ai nostri Affiliati un’assistenza completa e continuativa, marketing, gestione, ricerca, selezione e formazione del personale. Nau! e un business concreto, caratterizzato da un’offerta fortemente distintiva, qualitativa e fashion. Aprire un negozio Nau! significa fare un investimento contenuto con un ritorno rapido! Contattaci per fissare un incontro in uno dei nostri negozi o nella nostra sede di Castiglione Olona. franchising@nauottica.com
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dal primo gennaio 2012 e su tutti gli immobili, l’applicazione di un’aliquota ordinaria del 7,6 per mille (i Comuni potranno abbassarla o alzarla del 3 per mille) e di un’aliquota ridotta sulla prima casa del 4 per mille (i Comuni potranno portarla al 2 per mille). I titolari di una sola abitazione potranno, inoltre, usufruire anche di una detrazione fino a concorrenza dell’ammontare di 200 euro, cui si aggiunge una detrazione di 50 euro per ogni figlio convivente (fino a 26 anni) fino a un limite di 200 euro (per 4 e più figli). La detrazione complessiva massima è, quindi, di 400 euro. In materia di immobili è stata, inoltre, prevista la rivalutazione del 60% per le rendite catastali, le quali rappresentano il moltiplicatore per il calcolo dell’imposta da pagare. Aumento dell’Iva Dopo il primo incremento effettuato il 17 settembre 2011, da ottobre 2012 vi sarà un ulteriore aumento delle aliquote Iva: l’aliquota del 21% passerà al 23%, mentre quella del 10% sarà innalzata di due punti passando al 12%. Tale incremento diventerà definitivo e, anzi, sarà seguito da un ulteriore incremento di mezzo punto percentuale dal 2014, se non sarà attuata la riforma fiscale; se, invece, la riforma si farà, si potrebbe tornare ai livelli attuali. Tassa sul lusso La tassa sul lusso colpirà tutti i soggetti che possiedono un’auto con potenza superiore ai 170 KW, a patto che tali autoveicoli siano stati immatricolati nel triennio precedente l’entrata in vigore del decreto (quindi dal 2009 in poi).
L’imposta di bollo si pagherà per ogni kw aggiuntivo e nella misura di 20 euro per ogni KW eccedente. Confermata anche la supertassa per lo stazionamento delle imbarcazioni da diporto e quella sugli aeromobili privati. L'addizionale erariale della tassa automobilistica sarà però ridotta al 60%, al 30% e al 15% dopo, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni dalla data di costruzione del veicolo e passati i 20 anni non sarà più dovuta. Per le barche la tassa di stanziamento sarà ridotta del 15%, del 30% e del 45% decorsi, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni dalla data di costruzione. Misure antievasione Il decreto stabilisce un ulteriore passo verso la lotta al sommerso con uso del contante e trasparenza nei rapporti fisco-contribuenti. Da una parte, infatti, viene fissato a 1.000 euro il limite all’uso dei contanti, ora stabilito a 2.500 euro, dall’altra viene previsto un regime premiante per tutti i contribuenti professionisti, imprese individuali e società di persone, che accettino di inviare telematicamente al fisco i corrispettivi, le fatture emesse o ricevute e le risultanze di operazioni non soggette a fattura (e che accettino di non effettuare in contanti movimenti oltre la precedente soglia di mille euro). Imposta sugli estratti conto È stata eliminata l’imposta di bollo per i conti correnti con giacenza media annua inferiore a 5 mila euro. Per le persone fisiche che avranno giacenza media annua superiore a 5 mila euro l’imposta rimane a 34,2 euro, mentre per le imprese e per le persone giuridiche l’imposta passa da 73,8 a 100 euro.
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Deducibilità Irap I risparmi conseguiti con la manovra saranno destinati, in parte, a un pacchetto di interventi a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro. Viene prevista la totale deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro, ai fini Ires e Irpef. Dall’anno d’imposta in corso al 31 dicembre 2012 è previsto uno sconto fiscale, consistente in una maggiore deduzione Irap per le imprese che assumono a tempo indeterminato donne, in generale, e giovani under 35. L’agevolazione passa a 10.600 euro (a fronte dei precedenti 4.600 per ogni lavoratore impiegato), importo che diventa pari a 15.200 euro (prima 9.200 euro) per ogni incremento occupazionale di lavoratrici e giovani nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Abolizione di enti Residuale per il nostro settore, ma degna di nota, infine, l’abolizione di una serie di enti ritenuti inutili (Agenzia per la sicurezza nucleare, Agenzia per il terzo settore, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Ente nazionale per il microcredito e Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ecc). Le Province verranno riportate alla funzione di organi di indirizzo e coordinamento e verranno inoltre abolite le giunte, ridotti a 10 i consiglieri provinciali e ridotte drasticamente le spese in funzioni già svolte da altri enti territoriali.
meditazioni
TUTTO L’UNIVERSO OBBEDISCE All’amore, dice il testo di una meravigliosa lirica di Franco Battiato. Ed è in certi sguardi che si vede l’infinito. È così davvero, siamo d’accordo? Siam fatti di ciò, di lirica, di emozioni, di sensibilità
di Luisa Redaelli Communication consultant
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overo, chi se ne dimentica. Miserrimo chi ne fugge. Eh certo questo è il mondo delle maschere di ruolo, chiamati tutti a indossarne una o più. Ma ne val la pena? Domando e dico. Rispondo senza indugio: NO. Un mondo intero di riflessioni, di storie, di fantasie, di giochi e di sogni è contenuto in ognuno di noi e perché non parlarne? Non inseguir queste linee felici, queste geometrie autentiche, questi slanci sinceri? A cosa servono i ruoli, le gerarchie, le definizioni formali? A dare un ordine sociale al branco, certo. Ma l’ordine si basa sul rispetto che le persone fra di loro son capaci di dare e di ricevere, no? La vita non consente molte finzioni, prima o poi presenta il conto. L’universo è equilibrato e armonico anche in questo. Piuttosto che insistere nello sforzo di essere qualcuno di definito in un ruolo, sarebbe molto meglio rivolger l’impegno a cercar di capire chi siamo noi veramente e con chiarezza. Allineati ai nostri talenti, potremo allora esprimerli, in quell’alchemica formula che ci rende unici e inimitabili. Non possiamo pre-
In queste pagine, due illustrazioni di Elisa Squillace: Bolle e Polipo (a destra)
tendere di esser graditi a tutti, possiamo sperare di riuscire a esser sinceri. E così, nella purezza dell’espressione, potremo esprimere un’armonia serena, lineare, garbata, capace di sedurre. La seduzione pulita e affascinante delle persone che manifestano carisma non ha nulla a che vedere con la manipolazione. È una seduzione magnetica, una forza avvolgente, una vibrazione intensa che emanano le persone risolte con se stesse,
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intelligenti, audaci nell’inseguire i loro sogni, vitali con libera passione, sincere nella creatività. Al contrario della melmosa appicicosità delle persone che si celano, si mascherano, si camuffano, al fine di manipolare e condizionare. Quindi andiamo incontro al nuovo scenario, sociale e di congiuntura, con fiducia, con ottimismo, con curiosità, con gioia. Perché da un cambiamento, indispensabile, seppure imposto e forzato, possono sca-
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Elisa Squillace nasce a Spoleto nel 1979. Dopo gli studi classici si diploma all'Istituto Europeo di Design di Milano. Dal 2002 si dedica all'illustrazione per l'infanzia pubblicando per case editrici italiane ed estere. Coltiva la passione per il disegno fin dall'infanzia sperimentando diverse tecniche e supporti. A partire da queste sperimentazioni prendono forma le sue illustrazioni a tecnica mista. Oltre al lavoro di illustratrice realizza pupazzi e oggetti d'arte e si occupa di Home Decoration.
turire nuove esperienze migliori, evolute, mature. Spesso corriamo disattenti, ci adattiamo per non pensare, ci incastriamo per sopravvivenza in situazioni e relazioni sterili e ce le facciamo andar bene lo stesso. In buona fede, certo, non ricordiamo più quali sono i veri valori, le emozioni cui teniamo di più, le attenzioni
quotidiane, le intensità della vita vera. Poi, un imprevisto, un cambiamento repentino di ritmo, di tempi, di spazi e ci fermiamo, non possiamo più correre come prima, usciamo da quel palcoscenico abituale e ci ritroviamo in un altro teatro. Ed ecco che nuove persone e nuove trame cominciano a dipanarsi e a
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entrare nella nostra vita. Cose e persone di cui non ci accorgevamo, talmente presi da altre velocità, da altre luci. Ora, in un tempo-spazio differenti, inattesi eventi e relazioni ci catturano, avvolgono, meravigliano e innamorano. Oh miracolo...! No, era già tutto lì, solo che noi non volevamo vedere-capire. Questi sono i tempi del brusco cambiamento di rotta, sono pronti i momenti per modificare le nostre abitudini e i nostri atteggiamenti. Non ci è data la possibilità di alterare lo scenario degli avvenimenti, dei fatti oggettivi, la situazione storica questa è. Però abbiamo la libertà, il libero arbitrio, di delinearne l’interpretazione, di scegliere come calarci in questi inderogabili fatti e renderli vitali, funzionali a uno sviluppo ottimista, positivo, valido. La situazione è comune a tutti: maggior risparmio, minori consumi, possibilità di spesa ridotte. Non desidero banalizzare e sottolineo il più completo rispetto per tutti coloro che avranno difficoltà importanti, serie e reali. Dico anche, però, che siamo arrivati a un tale punto di sperequazione, di superficialità, di abuso e di spreco, che una riqualificazione è davvero necessaria. Costerà a noi tutti un grande impegno, che potremo sostenere con fiducia e con passione. Io non mi sento di parlare di “sacrificio”, mi piace identificare questo nuovo periodo, che spero si prefiguri in modo determinato, con la parola
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una poesia Col prossimo anno nuovo Si spera d’acchiappare Qualche idea originale. Propizio è fissare il nulla E perdersi nel suo vuoto. Così la fisima diviene Un’ingegnosa trappola, Un’esca attrattiva, E la selvaggina ideale Cade nella rete neuronale. “impegno”, per tutti, con rispetto per la pariamo a riscoprire in noi stessi e a tranostra società, il nostro mondo, il lavoro. smettere agli altri la gioia dei bambini, Ci sarà bisogno di più concentrazione, di che non sono mai pessimisti, ma sempre più sensibilità, di più attenzione. Concen- curiosi, alla ricerca del meraviglioso in trazione verso la qualità della vita, che ogni cosa. L’atteggiamento gioioso è una potrà approfondire gli aspetti più elevati, scelta di essere, dapprima un esercizio più spirituali, più poetici (meno materia e mentale, in seguito un’attitudine, naturapiù spazio per il pensiero). Più sensibilità le e spontanea, da maturare. È un’atmoverso gli altri, perché sarà indispensasfera con cui avvolgere le nostre vite e bile aprirci tutti a una maggiore solidasrotolarle al di là delle trappole del berietà, ridistribuire, nessere effimero. “Andiamo incontro al riequilibrare le Come insegnano nuovo scenario, sociale l’arte e la storia, la nostre risorse ane di congiuntura, con che a favore di chi capacità di esser fiducia, ottimismo ne avrà bisogno, sereni e gioiosi quindi dovreè un’abilità di e gioia: da un mo fare a meno cambiamento possono forza, un esercidi possesso ed zio di resistenza. scaturire esperienze egoismo, sapendo Certo, il sistema migliori, evolute e che nessuno sarà tutto sembra voler mature” più “ricco” ma minare questa saremo tutti nello stesso calderone capacità, con notizie pessimistiche, con sociale e la ricchezza vera starà nelle paure e spauracchi, nutrendo sfiducia relazioni autentiche. Più attenzione verso e alienazione. E, infatti, la depressione, il nostro mestiere, qualunque esso sia, che altro non esprime che il sentimenda svolgere con serietà costante e coesa, to dell’impotenza, è un male sociale con grande rispetto di chi lavora con noi, purtroppo sempre più diffuso. Proviamo esseri umani con storie, paure, fragilità e a tornare al primo sorriso di un bambino, sogni, che costruiscono insieme con noi con la sorpresa dell’intensità di un’espeun’impresa. La vita è sempre un’avvenrienza personale, il valore di un pensiero tura, un’esplorazione costante, con la autonomo, individuale. La speranza, meraviglia di nuove scoperte. Questo come la gioia, devono esser essere impegno darà gioia, ci terrà vicini all’esnutrite, sempre. Non l’illusione, falsa e senza della vita, per i nostri figli e per i ingannatrice. La consistente speranza, nostri anziani, cui potremo dedicare più che è il progetto per il futuro, con il tesoro ascolto. Peroro la causa della gioia: imdell’esperienza acquisita, quando si
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sanno elaborare nuove strategie per il presente, per il domani, con la serena creatività di trovare possibilità, senza temere i cambiamenti. La vita non è un pacchetto preconfezionato, la vita si dipana, a modo suo, intima, privata, condivisa, pubblica, sociale. Troviamo le nostre certezze nelle dimensioni interiori, non materiali, non esterne a noi, non delegate ad altri che a noi stessi, nel nostro profondo. Ogni istante può aiutare a nutrire la gioia, basta che smottiamo l’indifferenza e la pigrizia e ci soffermiamo un attimo a vedere: guardare la luna e un paio di occhi luminosi, fermarsi a salutare con un sorriso, assaporare i profumi del mattino, stringere una mano affettuosamente. Speranza è sapere che siamo dentro le cose e possiamo cambiarle, traendo forza da tutta la storia precedente, con passione. Si dovrà far fatica? Va bene, abbiamo fiducia in noi stessi, accettiamo anche i periodi meno facili e avanti, intensamente. Siamo animali sociali, ognuno di noi porta un contributo utile, quando attinge sinceramente e generosamente alle proprie risorse. Accogliere con gioia genera un’attitudine positiva, aperta e pro-attiva, in altre parole pronta ad agire a favore, con istinto progettuale propositivo. Quanti “pro”, dunque, a questi cambiamenti in atto!
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Lampada a fessura: tecniche di osservazione della superficie oculare La sua valutazione, finalizzata a individuare l’opportunità di utilizzare le lenti a contatto, rappresenta per il professionista un momento importante e il biomicroscopio Laf diventa, tra gli strumenti disponibili, quello essenziale
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di Francesco Sala docente di Optometria e Contattologia Istituto B. Zaccagnini
el momento in cui effettuiamo l’osservazione della superficie oculare è possibile avvalersi di numerose1,2 tecniche di illuminazione dove ognuna ha la peculiarità di evidenziare un determinato aspetto. Solitamente l’indagine è svolta muovendo il biomicroscopio e la lampada a fessura attorno alla zona che si vuole esaminare, tenendo presente che la parte illuminante si trova dallo stesso lato dell’occhio esaminato per non urtare il naso del soggetto e, nel momento in cui è necessario un approfondimento, è utile ricorrere a una tecnica specifica. È necessario ricordare3 che durante l’esame una struttura o un elemento possono risultare più o meno visibili a seconda della tecnica di illuminazione utilizzata. In generale è possibile dividere le modalità di illuminazione tra tecniche dirette e indirette dove: le prime vengono realizzate quando è osservata la stessa superficie illuminata dallo strumento, mentre con le seconde l’area illuminata è diversa da quella esaminata. Tra le tecniche dirette solitamente impiegate troviamo: l’illuminazione diffusa, il parallelepipedo,
la sezione ottica e la riflessione speculare; quando invece consideriamo le metodiche indirette più comuni individuiamo: la diffusione sclerale, la retroilluminazione diretta e indiretta. Prendiamo ora in esame alcune delle procedure dirette di osservazione (l’illuminazione diffusa, il parallelepipedo e la sezione ottica) senza l’interazione con le scale di graduazione o la valutazione del film lacrimale. Illuminazione diffusa L’illuminazione diffusa è realizzata introducendo davanti alla lampada a fessura il filtro diffusore con l’obiettivo di ampliare il fascio luminoso sulla maggiore superficie possibile, generalmente le strutture e gli elementi osservati sono: le ciglia, i margini palpebrali, gli orifizi delle ghiandole del meibomio, l’altezza dei menischi lacrimali, la congiuntiva palpebrale e bulbare, la cornea, l’iride, l’area pupillare e, in caso di utilizzo delle Lac, lo stato superficiale delle lenti. In questo caso la superficie oculare è interessata da un’illuminazione omogenea dove l’intensità viene controllata mediante la regolazione del reostato e dall’ampiezza della fessura, l’angolo tra i due sistemi è variabile e gli ingrandimenti utilizzati sono medio bassi. Durante l’indagine è importante registrare la presenza
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corneale, dove il “sostegno” del sistema illuminante viene posto lateralmente rispetto all’area interessata. Il raggio luminoso viene progressivamente allargato cercando un’ampiezza molto simile a quella della profondità corneale fino a ottenere la sensazione tridimensionale della struttura (Figura 2, qui sotto, immagine a), la superficie anteriore del parallelepipedo è determinata dall’epitelio mentre l’endotelio viene localizzato nella parte posteriore. Per quanto riguarda l’angolo tra il biomicroscopio e la lampada a fessura è compreso tra 30° e 60°, l’ingrandimento del biomicroscopio varia in funzione delle necessità dell’operatore tra 10X-40X e il fascio luminoso è regolato con un'intensità variabile in funzione del valore di ingrandimento selezionato. L’illuminazione diretta mediante il parallelepipedo è utilizzata per individuare diverse situazioni come per esempio la trasparenza della cornea (Figura 2, immagine b): in questo caso il parallelepipedo è
Figura 1. Osservazione mediante l’illuminazione diffusa: immagine a, l’aspetto normale delle ciglia e, nella figura in basso (immagine b), i depositi di muco alla base della ciglia; immagine c, il margine palpebrale si presenta non arrossato con le ciglia pulite e senza occlusioni degli orifizi delle ghiandole del meibomio, nella figura in basso (immagine d) il margine si presenta arrossato con alcune occlusioni degli orifizi
di segni riconducibili a fenomeni di infiammazione che debbono essere valutati dal medico specialista e, in tal caso, rinviare o sospendere l’utilizzo delle lenti a contatto. Prendiamo in considerazione alcuni aspetti e in particolare lo stato delle ciglia dove è importante individuare4 la presenza di depositi di muco (figura 1, immagine b) e dei margini palpebrali rilevando l’eventuale condizione di arrossamento e edema (figura 1, immagine d). In aggiunta l’ispezione accurata di bordi palpebrali è importante5 per individuare la presenza di ostruzioni degli orifizi delle ghiandole del meibomio che possono favorire l’insorgenza del calazio e interferire con la stabilità del film lacrimale.
Figura 2. Tecnica del parallelepipedo: immagine a, esecuzione della procedura (16X); immagine b, abrasione della superficie corneale osservata mediante l’illuminazione diretta (16X) In aggiunta, quando la tecnica del parallelepipedo è finalizzata alla osservazione della cornea, può venire associata all’uso della fluoresceina e, ancora ad esempio, è impiegata quando si effettua l’indagine del cristallino o la valutazione dello stato superficiale della lente a contatto.
Parallelepipedo La procedura del parallelepipedo6 è una metodica molto comune per l’osservazione diretta della struttura
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Figura 3. Sezione ottica corneale: immagine a, esecuzione della procedura; immagine b, sezione ottica eseguita in una condizione di cheratocono
la quantificazione dello spessore spetta all’esame della pachimetria corneale. In merito alla Figura 3 è possibile evidenziare nella sezione ottica di immagine a: l’epitelio corneale (1), lo stroma (2), l’endotelio (3); inoltre nella zona interessata diventa possibile percepire l’uniformità dello spessore stromale. Differentemente nell’immagine b la sezione corneale mostra un assottigliamento della struttura nella zona indicata e, in questo caso, la variazione di spessore, rispetto alle zone contigue, è relativa all’apice del cheratocono8 preso in esame.
spostato sull’intera area in modo da effettuarne una “scansione” e quando un particolare richiede un approfondimento vengono associate ulteriori tecniche. Sezione ottica La procedura della sezione ottica è specifica per osservare in modo minuzioso la struttura della cornea, del cristallino e, in aggiunta, può fornire informazioni sulla profondità della camera anteriore. La lampada a fessura è sempre posizionata lateralmente rispetto all’area corneale osservata e l’angolo con il biomicroscopio è compreso tra 30° e 60°, di fatto la sezione ottica è realizzata7 quando il fascio di luce che origina il parallelepipedo è ridotto ad alcuni decimi di millimetro, quindi verso il minimo valore disponibile. La percezione della sezione ottica corneale è ottimale quando l’intensità del fascio di luce è regolato verso il massimo, mentre l’ingrandimento è impostato verso valori medi o elevati, quest’ultimo fattore varia in base ai dettagli che si desidera ottenere. La tecnica (Figura 3, immagine a) permette di valutare numerose situazioni che possono interessare la struttura corneale e osservarne la profondità come per esempio: corpi estranei, infiltrati, opacità e del grado di assottigliamento dello spessore stromale. In riferimento all’osservazione del grado di assottigliamento dello stroma mediante la sezione ottica (Figura 3, immagine b) è possibile eseguire una valutazione qualitativa, certo che l’approfondimento e
Bibliografia 1. Stockwell, H. and Stone, J. (1988) Anterior eye examination. In Optometry, ed. K. H. Edwards. Oxford: ButterworthHeinemann. 2. Morris, J. and Stone, J. (1992) The slit-lamp biomicroscope in optometric practice. Optom. Today, 7 September, 26-28; 5 October, 16-19; 2 November, 28-30. 3. Terry JE, Kercheval DB. 1979. Interpretive biomicroscopy. J Am Optom Assoc 50:793803. 4. Fisch BM, Clinical management of eyelid disease. Contact Lens Spectrum 1991; February 40-50. 5. Caroline PJ, and Kame RT, Meibomian Gland dysfunction. In Anterior, Segment complications of contact lens wear. Ed SilbertJ. Churchill; Livingston 1994 179-201. 6. Goldberg, J. B.: «Examination technique». En: Biomicroscopy for Contact Lens Practice. Clinical Procedures. The Professional Press, Inc., 1984: 4. 7. Ledford, J. K.; Sanders, V. N.: «Illumination technique». In: The Slit Lamp Primer. Slack incorporated, 1998: 4. 8. Bron, A. J., Tripathi, R. C. Harding, J. J. and Crabbe, M. J. C. (1978) Stromal loss in Keratoconus. Trans. Ophthalmol. Soc. UK, 98(3), 393-396.
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I tre fronti di Galileo Valorizzazione delle risorse interne, maggiori opportunità commerciali per l’ottico e un’immagine più giovane agli occhi del consumatore finale: sono gli obiettivi per il 2012 dell’azienda italiana
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e, come sostengono in Essilor International, il colosso cui fa capo anche Oftalmica Galileo Italia, attraverso la “costola” della Bbgr, non c’è innovazione tecnologica senza passare dalla valorizzazione delle risorse interne, ecco che
di Angelo Magri
un’iniziativa come Podium risponde pienamente a questo assunto. «Si tratta di un’operazione nuova, addirittura insolita per il settore in Italia, già portata avanti con successo due anni fa proprio da Bbgr in Francia – spiega Paolo Fonelli, direttore generale di Galileo – Abbiamo voluto che tutte le divisioni della nostra azienda, fatta eccezio-
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ne per il commerciale, presentassero una serie di progetti finalizzati a migliorare i servizi indirizzati al cliente, ognuno nell’ambito della propria attività, così che l’ottico possa percepire il vantaggio che deriva dal lavoro che sta dietro i nostri prodotti». A fine gennaio, quindi, produzione, logistica, montaggio, assistenza tecnica, customer care
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e amministrazione, nonché tutte le filiali regionali di Galileo, presenteranno i progetti in gara, realizzati da gruppi di non più di tre persone: ne verranno selezionati tre, sulla base della qualità del singolo progetto, ma anche della sua fattibilità. Questi saranno sottoposti a un test di praticabilità per un periodo di tre mesi e in primavera la società sceglierà quello che avrà prodotto i migliori effetti, con relativi premi, ma soprattutto una grande festa cui
verranno invitati tutti i partecipanti al progetto. «L’obiettivo di fondo di Podium è porre il cliente sempre al centro dell’attenzione di coloro che lavorano in Galileo, passando così da un concetto di efficienza a quello, sempre più vincente oggi, di efficacia», dice Fonelli. Il 2012 sarà importante per Galileo anche sul fronte del consolidamento di una serie di iniziative già avviate verso il trade. In particolare, quella del Club. «Questo sarà il
primo vero anno di Galileo Club, perché il 2011 è stato di fatto l’anno zero – ricorda il direttore generale dell’azienda italiana di lenti oftalmiche – Abbiamo in programma servizi ancora più mirati verso gli iscritti e nuove iniziative di comunicazione, per rafforzare ulteriormente uno strumento alla base del quale rimane il concetto di fidelizzazione dell’ottico». La difficile situazione congiunturale, tuttavia, non può non essere seriamente te-
L’ingresso della sede dell’azienda milanese, a Sesto San Giovanni. Nella pagina precedente, un momento della fase di controllo delle lenti alla Galileo
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nuta in considerazione, quando si parla di servizi alla clientela. «Vogliamo offrire ai nostri clienti un ventaglio di opportunità di fronte a una domanda che in parte è già cambiata e potrebbe cambiare ancora – spiega Fonelli – Così Galileo ha in cantiere per il 2012 una serie di pacchetti in grado di salvaguardare la redditività del cliente, rendendolo ancora più competitivo sul mercato». Già nel 2011 Galileo ne aveva aperto un terzo, di fronte: quello rivolto al consumatore finale. «Proseguiranno le nostre azioni per andare a parlare soprattutto ai giovani – sottolinea il manager milanese – Dobbiamo, infatti, far percepire Galileo non come un brand rivolto esclusivamente a un target di consumatori da una certa soglia di età in su. Anche se, naturalmente, continueremo a usufruire dell’imponente know how derivante dal centro ricerca di Essilor International, che rimane una garanzia di qualità su prodotti come le progressive, ad esempio».
Paolo Fonelli, direttore generale di Oftalmica Galileo Italia
Soddisfare il cliente? Sì, con un team affiatato ed entusiasta Galileo è convinta che dietro prodotti e servizi di altissimo livello si nasconda un team preparato ed entusiasta, che l’azienda incentiva e coinvolge nelle decisioni aziendali. Da qui l’entusiasmo della squadra nella partecipazione a Podium, il concorso che Galileo ha lanciato nell’ottobre scorso e si concluderà ad aprile 2012, già best practice 2010 di BBGR. Sono da leggere nella stessa ottica gli appuntamenti di Galileo Incontra, giornate dedicate a gruppi di clienti che in azienda possono verificare da vicino il sistema produttivo e dialogare con i vari reparti, valutare la qualità dei prodotti, l’efficienza dei servizi e gli investimenti tecnici a livello produttivo. Per incentivare e motivare sempre di più la squadra Galileo, come per tutte le altre aziende del gruppo, Essilor International ha lanciato il Piano di Azionariato Diffuso, aperto a tutti i dipendenti italiani. Alta finora la percentuale di adesioni, pari al 45% circa. Grazie alla sottoscrizione delle azioni, che sono raddoppiate dalla casa madre, i collaboratori hanno così la possibilità di eleggere un loro rappresentante che potrà partecipare delle decisioni strategiche del Gruppo. Da marzo 2011, inoltre, Galileo è presente in Evolution, il programma internazionale di gestione delle Risorse Umane. Si tratta di uno strumento per organizzare le sinergie interaziendali attraverso un database che dà visibilità alle competenze e alle ambizioni dei singoli. In questo modo non solo know how e potenziale rimangono patrimonio del Gruppo, ma internamente l’azienda, tramite i diversi responsabili di funzione, ha a disposizione tutte le informazioni per tenere costantemente aperto il dialogo con i propri collaboratori.
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Via Tiziano, 9 | 20841 Carate Brianza (MB) | Italia Tel. +39 0362.902185 r.a. | Fax +39 0362.903306 info@meccanotticamazza.it | www.meccanotticamazza.it
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Riuniti… alla nascita Gli ultimi 15 anni hanno cambiato il volto a uno degli strumenti più diffusi nei centri ottici. Vediamo come
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ino agli anni ’80 erano quasi inquietanti: robusti sì, ma come ingessati, in legno o in lamiera, bianchi o neri, nella
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più suggestiva delle ipotesi grigi. Tanto che molti addetti ai lavori definivano “studio dello scienziato” la sala di refrazione del centro ottico che li ospitava. Già, perché questa era l’immagine dei riuniti sino ad allora:
professionale, forse fin troppo, senza concedere alcunché alla fantasia cromatica o alla creatività progettuale. All’inizio degli anni ’90, però, qualcosa è cambiato. Meccanottica Mazza, azienda specializzata fin dal
Qui e nella pagina successiva, i primi modelli di riuniti proposti da Meccanottica Mazza: siamo nella prima metà degli anni ‘80
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1981 nel disegnare, costruire e vendere riuniti per gli ambulatori oftalmologici e ottici, nel 1993 ha introdotto sul mercato Micro, un modello non soltanto all’avanguardia in termini di tecnologia, ma anche e soprattutto d'impatto estetico: colori che non sarebbero passati inosservati, materiali nuovi, design moderno. Tanto che da allora, oltre
Micro, il modello dell’azienda lombarda che ha rivoluzionato il modo di disegnare, costruire e presentare i riuniti
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ad aprire un solco che verrà poi seguito da altre imprese fornitrici di riuniti, alcuni ottici hanno deciso di piazzare questo importante strumento di lavoro addirittura dentro il negozio e non più dietro, in sala refrazione. Da quell’anno in poi, dunque,
sono cambiate le forme dei riuniti: non più squadrate, ma molto più morbide, ergonomiche, attente persino alle esigenze di bambini o disabili. È subentrato il colore, con tonalità anche vivaci, come il verde o il giallo. Sono stati trasformati i materiali, con l’introduzione prima del
vetroresina e poi del poliuretano: quest’ultimo ha permesso di realizzare le ottime finiture che caratterizzano i riuniti oggi presenti sul mercato; e, soprattutto, di far sì che gli innovativi stampi utilizzati dessero concretezza al più brillante design che attualmente li contraddistingue.
Arc ed Edge, la nuova generazione dei riuniti firmati Meccanottica Mazza
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Fatto 30, Meccanottica vuol fare 31 Meccanottica Mazza nasce a Carate Brianza nel 1981 dalla trasformazione della Giuseppe Mazza & C., società che produceva complementi d'arredo in legno: i primi anni sono caratterizzati da una produzione artigianale e le vendite si limitano al territorio nazionale. Grande impulso arriva nei primi anni ’90, quando subentra la famiglia Cremascoli come socio di riferimento. In questo scenario si concretizzano collaborazioni con multinazionali quali, ad esempio, Essilor, Weco e Nikon, che garantiscono immagine e notorietà internazionale all’azienda lombarda. Oggi, accanto ai riuniti oftalmici, trovano sempre più spazio gli strumenti diagnostici per la sala di refrazione, quali le lampade a fessura, che hanno portato il fatturato della Meccanottica Mazza intorno ai 5 milioni di euro l’anno, equamente ripartito tra il settore ottico e quello oculistico e per il 65% realizzato sui mercati esteri, con una trentina di dipendenti. La vendita sul mercato interno è affidata a 15 distributori, quasi tutti in esclusiva. I prodotti di Meccanottica Mazza sono dotati delle principali marcature internazionali di sicurezza, a iniziare dal marchio CE. Il sistema di qualità aziendale è certificato ISO-9001: vision 2000. Dopo aver celebrato proprio l’anno scorso i 30 anni di vita, Meccanottica Mazza entra dunque nel quarto decennio di attività con un’importante novità: FLY, uno dei riuniti di punta della gamma, verrà ulteriormente implementato nella tecnologia interna e reso adatto ai portatori di handicap, come già altri modelli della società brianzola. L’obiettivo è proporlo al mercato dell’ottica nel primo trimestre del 2012, forse già al prossimo Mido, dove Meccanottica Mazza sarà come ogni edizione tra FLY, una delle punte di diamante della società di Carate Brianza, verrà ulteriormente implementato nella tecnologia interna e reso adatto ai portatori di handicap gli espositori.
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formazione
La contattologia dall’aula al centro ottico Conoscenza teorica della materia oggetto del proprio lavoro e abilità specifiche che richiede la sua manipolazione: nell’ottica questi temi s’intrecciano con quelli dell’innovazione scientifica, di prodotto e di processo, con particolare evidenza nell’applicazione delle lenti a contatto di Angelo Magri
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a contattologia oggi sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella professione ottica. «Con le lenti a contatto si è così ampliato il raggio d’azione dell’optometria il cui nocciolo duro, oggi, è rappresentato proprio da tutto quanto ruota intorno alla produzione, alla prescrizione e al porto delle lenti a contatto. Ed è proprio nell’ambito della contattologia che si sono registrate innovazioni dei materiali e delle tecniche di produzione che ne hanno modificato nel tempo la natura e soprattutto il contesto di utilizzo – spiega Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini di Bologna - Il silicone hydrogel e le lenti usa e getta hanno modificato profondamente il modo di utilizzare le lac e, di conseguenza, si sono ampliate le occasioni di utilizzo e la base degli utilizzatori. Alla crescente penetrazione delle lenti a contatto nei consumi degli ametropi ha concorso anche un’intelligente politica di marketing e di comunicazione dei principali brand del settore. Nello statico panorama dei consumi dei prodotti ottici il peso di lenti a contatto e prodotti di manutenzione seguita a crescere e, quindi, aumenta nel tempo l’incidenza di questa merceologia sul giro d’affari della distribuzione ottica». In cosa consistono i corsi di contattologia dello Zaccagnini, che partono all’inizio del 2012? «Il programma prevede più livelli ed è costituito da un corso di contattologia di base e un ciclo di incontri monotematici che si rivolgono ad applicatori esperti – dice Righetti - L’intero programma prevede la frequenza nelle giornate di domenica e lunedì per agevolare i professionisti che lavorano. Il corso di contattologia di base riservato a chi lavora, quindi, si rivolge gli ottici che iniziano ad applicare lenti a contatto e affronta le conoscenze e le abilità professionali che si richiedono a un moderno
applicatore. Gli incontri della domenica sono aperti anche al personale non diplomato presente nei negozi ottici specializzati. Il programma affronta conoscenze di base, competenze cliniche e controllo dell’applicazione. I week end della contattologia rappresentano un ciclo di corsi di formazione permanente dedicato agli applicatori di lenti a contatto, con un approccio innovativo per l’ottica italiana. Ogni week end, infatti, accoglierà temi diversi e specifici che saranno trattati dai migliori specialisti del settore e dedicherà una
Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini
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La tavola rotonda di uno degli ultimi Congressi, punta di diamante della scuola bolognese
giornata (8 ore) alle lezioni frontali per presentare le evidenze della ricerca italiana e internazionale e le esperienze cliniche dei docenti specialisti di contattologia. La seconda giornata (ulteriori 8 ore) sarà, invece, dedicata alle esercitazioni cliniche lavori di gruppo, case report per sviluppare le competenze cliniche». Come riportato recentemente anche da Affari & Finanza, lo Zaccagnini oggi copre quasi un quinto della domanda formativa ottica in Italia: quali sono le ragioni di questa quota così elevata? «Argomenti di natura scientifica, quali sono l’ottica e l’optometria, per essere insegnati debbono nutrirsi di un rapporto costante con il mondo scientifico dal quale provengono: il legame che unisce scuola e accademia è il Congresso interdisciplinare, che nel 2012 vedrà la sedicesima edizione – spiega il direttore dell’istituto bolognese - Il secondo elemento che sta dietro ai risultati che abbiamo conseguito in questi 30 anni di attività è la qualità e la specializzazione del nostro corpo docenti, molti dei quali provengono dall’università, dalla pratica optometrica professionale oppure operano con successo nel mondo della distribuzione ottica. La qualità del corpo docente
si è potuta esprimere anche grazie alla qualità delle attrezzature in continuo aggiornamento tecnologico di cui dispone l’Istituto: lampade a fessura digitali, topografi di ultima generazione, scheinflug camera, aberrometri, videoschermi di analisi visiva, ecc». Ma lo Zaccagnini è andato più in là. «Il mondo della distribuzione ottica necessitava di una spinta all’aggiornamento professionale e di una crescente attenzione alla gestione dell’impresa commerciale ottica – dice ancora Righetti - Per queste ragioni, con una forte accelerazione negli ultimi anni, la scuola ha integrato i corsi abilitanti con corsi post scolastici tesi a migliorare il livello professionale degli ottici e a colmare le lacune che nel tempo si erano andate creando nella pratica della contattologia. Sempre nel segno della visione dell’evoluzione della filiera ottica, nel 1999 decidemmo di creare una divisione dedicata alla formazione degli imprenditori e dei loro collaboratori commerciali nel punto vendita, la ZBS, Zaccagnini Business School. Infine, ma non da ultimo, un suo ruolo l’ha svolto anche l’organizzazione della scuola, pensata per risolvere gli specifici problemi di chi vi s'iscriveva, e la sua location baricentrica per una larga parte del nostro paese».
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MODENA VISION ricerca, per l'apertura nuovi di punti vendita, ottici, optometristi e addetti alle vendite. Per informazioni: laces@modenavision.com NAU SRL ricerca ottici per Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Marche e Abruzzi. Per informazioni: lavoro@nauottica.com OPTISSIMO GRUPPO RANDAZZO ricerca un ottico diplomato e abilitato per il punto vendita di Belpasso (CT). Per informazioni: selezione@randazzo.it
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N1 2012
i.p.
I WEEK END DELLA CONTATTOLOGIA
PROGRAMMA DI AGGIORNAMENTO PERMANENTE DEDICATO AGLI APPLICATORI DI LENTI A CONTATTO ITALIANI DOCENTI
Laura Boccardo, Antonio Calossi, Pietro Gheller, Stefano Lorè, Luigi Lupelli, Marco Pastorelli, Sandra Weinfurter, Fabrizio Zeri.
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26 e 27 FEBBRAIO 2012 - 25 e 26 MARZO 2012 29 e 30 APRILE 2012 - 27 e 28 MAGGIO 2012 Per informazioni e iscrizioni contatta la Segreteria dell’Istituto B. Zaccagnini, tel. 051480994, fax 051481526 segreteria@istitutozaccagnini.it. Istituto Superiore di Ottica e Optometria Benigno Zaccagnini, Via Ghirardini 17, 40141 Bologna Tel. 051 480994 - Fax 051 481526 - info@istitutozaccagnini.it - www.istitutozaccagnini.it
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