NAU! vincitore
N32016 CHIEDI DI PIÙ ALLE TUE LENTI. CHIEDI TRANSITIONS® Transitions® e lo Swirl sono marchi registrati di Transitions Optical, Inc., usati su licenza di Transitions Optical Limited. ©2016 Transitions Optical Limited. La prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico. MI PP TR REV.0 02-2016
DAL 3 APRILE SU TV E WEB
Belli, buoni, fatti bene: occhiali colorati, dal design ricercato e con un grande rispetto per l’Ambiente.
franchising@nau.it
Frame style shown: STS 10060 F580
I migliori Ottici Qualificati consigliano ai propri clienti il comfort assoluto di Stepper
Garanzia 100% soddisfatti Aderisci alla campagna e richiedi i materiali su www.mytransitions.it
Infoline diretta Ufficio Commerciale Vega S.r.l. +39 393 2926797
Via G.F.B. Riemann, 3 28921 Verbania (VB) Tel. 0323 405500
commerciale@vegaoptic.it www.vegaoptic.it Grigio
Verde grafite
Marrone
NAU! vincitore
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XVI CONGRESSO NAZIONALE DI IPOVISIONE
Quando abbiamo aperto il primo negozio NAU! volevamo rilanciare la nostra attività con un format innovativo, appoggiandoci ad una formula in franchising, qualcosa di veramente nuovo nel mondo della distribuzione: cercavamo la possibilità di scommettere su qualcosa che potesse crescere davvero. Oggi abbiamo 9 negozi NAU!
E h͊ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂ ƵŶ͛ĞĐĐĞůůĞŶnjĂ ĚĞů ĨƌĂŶĐŚŝƐŝŶŐ͘ ŽŶ ƵŶĂ ĐŽŶƟŶƵĂ Ğ ĐŽƐƚĂŶƚĞ ƌŝĐĞƌĐĂ ƐƵů ƉƌŽĚŽƩŽ Ğ ƐƵů ĐŽŶĐĞƉƚ ĚŝƐƚƌŝďƵƟǀŽ ŚĂ ƐĂƉƵƚŽ ŝŶŶŽǀĂƌĞ ƵŶ ƐĞƩŽƌĞ͕ ƉƌŽƉŽŶĞŶĚŽ Ăů ŵĞƌĐĂƚŽ ƵŶ͛ŽīĞƌƚĂ inedita. Premio “Az Franchising Award 2014”
Perché NAU!? Perché è un marchio innovativo che ha rivoluzionato il settore, ha spostato il posizionamento degli occhiali da presidio medico correttivo a prodotto fashion, assimilabile ad un accessorio moda. Salvo, Affiliato NAU!
LOW VISION ACADEMY
Marco e Monica, Affiliati NAU!
Disegniamo e realizziamo occhiali in Edizione Limitata, per offrire uno stile unico ad ogni nostro cliente.
Monica, NAU!
Amiamo l’Ambiente, lo proteggiamo e lo rispettiamo eliminando il superfluo e riciclando tutto ciò che può essere riciclato. Più buonsenso nel fare le cose, più rispetto per l’Ambiente, meno costi per tutti.
La formula NAU! offerta agli affiliati è vincente. Da subito abbiamo capito il grande potenziale di questo brand italiano, a tal punto da aver investito nell’apertura di altri 3 negozi a distanza di poco tempo dopo il primo.
Laura, NAU!
Ğůůŝ͕ ďƵŽŶŝ͕ ĨĂƫ ďĞŶĞ͗ ŽĐĐŚŝĂůŝ ĐŽůŽƌĂƟ͕ ĚĂů ĚĞƐŝŐŶ ƌŝĐĞƌĐĂƚŽ Ğ ĐŽŶ ƵŶ ŐƌĂŶĚĞ ƌŝƐƉĞƩŽ ƉĞƌ ů͛ ŵďŝĞŶƚĞ͘
Danilo, Affiliato NAU!
NAU! è l'azienda che, entrata in un mercato già presidiato da importanti competitor internazionali, ha saputo conquistare un posizionamento esclusivo nei centri commerciali grazie ad una combinazione di fattori vincenti.
Presidenti Congresso Prof. Renato Meduri Prof. Nicola Pescosolido Comitato scientifico
Ogni 2 settimane in negozio trovi nuove collezioni di occhiali, per darti il piacere di scegliere occhiali sempre nuovi, diversi e attuali.
Paolo Carelli (Napoli) Federico Bartolomei (Bologna) Mario Bifani (Napoli) Rocco Di Lorenzo (Palermo) Maria Rosaria Franco (Lecce) Roberto Iazzolino (Milano) Paolo Giuseppe Limoli (Milano) Luigi Mele (Napoli) Marcella Nebbioso (Roma) Sergio Zaccaria Scalinci (Bologna) Lucia Scorolli (Bologna) Enzo Maria Vingolo (Roma)
Daniele, NAU!
Io e i miei soci non avevamo più dubbi, solo un interrogativo: a chi possiamo affidarci per aprire in franchising il nostro negozio di occhiali? La scelta giusta è NAU! Abbiamo scelto un marchio rivoluzionario, capace di rompere gli schemi nel nostro settore. La scelta è stata assolutamente ripagata: oggi abbiamo 4 negozi. Onorato, Affiliato NAU!
Celeste, NAU!
ITALY
Presidente: Sergio Z. Scalinci Vicepresidente: Mario Bifani Vicepresidente con delega alla ricerca: Enzo M. Vingolo Segretario scientifico: Paolo G. Limoli
Palermo, 30 settembre-1 ottobre 2016 Mondello Palace Hotel via Principe di Scalea - Mondello
Gli Affiliati trovano in NAU! un business concreto che si esprime con un’offerta fortemente distintiva, qualitativa e fashion. Carla, NAU!
Premio “CNCC RETAILER AWARDS 2015”
Gli occhiali NAU! sono espressione del gusto, della moda e del design italiani. Uniti a passione e creatività.
Il franchising è un’attività che consiglierei assolutamente ma suggerisco di fare molta attenzione al brand a cui ci si va ad affidare, specialmente in questo periodo storico. NAU! da tutti i punti di vista è sicuramente affidabile e la consiglio assolutamente.
Vaibhav, Master Franchisee NAU! Cesare, Affiliato NAU!
E h͊ ƉĞƌ ŵĞ ğ ŵŽĚĂ͕ ĚĞƐŝŐŶ͕ ĐŽůŽƌĞ͕ ĐŽŶĐƌĞƚĞnjnjĂ ĞĚ ŝŵƉĞŐŶŽ͘ DĂ ƐŽƉƌĂƩƵƩŽ ƉĂƐƐŝŽŶĞ͕ ŐŝŽĐŽ Ěŝ ƐƋƵĂĚƌĂ͕ ůĞĂůƚă͕ ƐŽĚĚŝƐĨĂnjŝŽŶĞ Ğ ƚĂŶƚŽ ĚŝǀĞƌƟŵĞŶƚŽ͊ ŚŝĞĚĞƚĞ Ăŝ ŶŽƐƚƌŝ ĸůŝĂƟ͕ ůŽƌŽ ƐĂŶŶŽ ďĞŶĞ ĐŽƐĂ ŝŶƚĞŶĚŽ͊ Grazie all’occhiale, ideato e realizzato da NAU! per i golfisti, i nostri giocatori avranno ora la possibilità di concentrarsi solo sulle proprie performance.
A T I U T A ONE GR ottisti
I ptometristi, Ort Z A P I C E PART listi, Ottici O per Ocu
Segreteria scientifica Paolo G. Limoli (Milano) - paololimoli@libero.it
Fabrizio, Presidente NAU!
Con il Patrocinio di
Segreteria organizzativa e Provider ECM
Costantino, Past President PGAI
I.E.ME.S.T. Istituto Euro- Mediterraneo di Scienza e Tecnologia
Reg. Rivelle 7/F - Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 a.manassero@fgeditore.it
XVI CONGRESSO NAZIONALE DI IPOVISIONE
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Reg. Rivelle 7/F - Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 a.manassero@fgeditore.it
Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Marzo 2016 numero 3 www.b2eyes.com In copertina Transitions
N32016 Sommario
B2TRADE Editoriale Le tre optometrie 3 Attualità
Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14040 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574
Da Vega, in viaggio verso la bellezza 4 Europa: +7% nel 2015 6 Opto In: il 2016 è partito con il piede giusto 8 Zaccagnini: un intero Congresso dedicato all’optometria 10 I big tracciano il futuro dell’ottica 12 Vision Group: la realtà aumentata al servizio dell’ottico 14 Aloeo: in 700 al terzo Congresso nazionale 16 VisionOttica Award: la rosa dei vincitori è ancora… rosa 18 Oxo, anche l’occhio vuole la sua… immagine 20 Amarcord Pramaor, un miracolo guadagnato sul campo 24
B2STYLE Moda Ultraflat 30 Cat-Eye 32
Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE) Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio
B2EXPERT Practice management Le due “c” per informare navigando 34 Il nuovo capitale Come gestire le persone “difficili” 36 Strategie d’impresa Comprare online o in negozio? 40 Education Irsoo: qui anche i docenti si trovano… al centro 44 Lab Apprendimento: più dialogo tra le professioni 46 B2TECH Strumenti Zeiss: un’app per informare coinvolgendo il cliente 50 Di Trapani: Essilor ancora più presente nell’optometria 52
Lo Gnommero Optometria: alla ricerca di identità o di approvazione? 63
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N3 2016
Editoriale
LE TRE OPTOMETRIE di Angelo Magri
S
ono mesi particolarmente intensi per chi si dedica alla professione optometrica. Non tanto dal punto di vista dell’attività quotidiana: quella procede e cresce giorno dopo giorno nei centri ottici, negli studi dedicati, nelle scuole e nelle università; e nemmeno per quanto riguarda la collaborazione interdisciplinare: anche quella trova riscontri periodici in ricerche, convegni o eventi che coinvolgono, oltre che ottici e optometristi, anche oculisti, ortottisti e persino psicologi, logopedisti e altre importanti figure. Questi mesi sono piuttosto vivaci per la riflessione sul riconoscimento o meno, e fino a che punto, del profilo dell’optometrista, mai formalmente racchiuso in Italia all’interno di un quadro legislativo e giuridico chiaro. Sembra così di intravedere tre diverse tipologie di optometrista, che, delineate o ribadite da recenti uscite pubbliche, possono chiarire meglio almeno il punto di partenza degli attori in scena. Una è quella storica di Federottica, la figura dell’ottico optometrista (senza virgole in mezzo, al massimo un trattino) laureato, portata avanti con decisione dalle presidenze precedenti, in particolare nel decennio di Giulio Velati, che ha di fatto coinciso con la nascita e lo sviluppo dei primi corsi di laurea in Ottica e Optometria, seppure all’interno della Facoltà di Fisica e Matematica: presidenza e management attuali paiono più silenti su questo progetto di riconoscimento professionale, che in tanti anni di battaglie non ha peraltro ottenuto risultati legislativi concreti, cercano forse altre strade per vederne riconosciuti i punti più salienti, ma ufficialmente è ancora il filo conduttore dell’attività sindacale della maggiore associazione italiana di categoria. L’altra è quella che verosimilmente emergerà dal diciannovesimo Congresso Zaccagnini di aprile, dove è in programma una tavola rotonda proprio sul presente e, soprattutto, sul futuro dell’optometria in Italia, alla luce di iniziative come la partnership accademica con la Aston University e l’esperienza anglosassone, in cui l’optometrista risulta una vera e propria figura sanitaria. Nelle intenzioni degli organizzatori del tradizionale meeting bolognese sarebbe proprio questa la strada: un professionista di area sanitaria, in grado di operare sia in ambito pubblico sia in ambito privato, riconosciuto dalla classe medica, ma senza alcun vincolo con l’attività puramente commerciale del punto vendita ottico. Infine c’è la posizione di Matteo Piovella, ribadita all’ultimo Mido, in occasione di un faccia a faccia pubblico organizzato da questa testata, a sei anni di distanza dall’ultimo confronto con gli ottici. Per il presidente degli oculisti italiani l’optometria e, quindi, gli optometristi di fatto non esistono, perché la legge del nostro paese non li contempla. Men che meno per lui esiste quella pediatrica, terreno di esclusiva competenza dell’area medica. Allora, siamo in un vicolo cieco? Come nei migliori gialli, in realtà, una probabile, anche se complicata soluzione è scovabile. In tutte e tre queste posizioni sembra infatti possibile trovare uno o più punti d’incontro: non a caso lo stesso Piovella, al termine di un acceso dibattito, ha pubblicamente dichiarato la propria apertura a un incontro con le rappresentanze degli ottici. Ora sta a loro e alle altre parti qui citate decidere: se arroccarsi su posizioni di puntiglio professionale e lasciar passare invano un treno che potrebbe essere carico di merci preziose o se mettere da parte parole dure e vecchie ferite e cercare un dialogo a vantaggio dell’utente finale e di una professionalità riconosciuta più nei fatti quotidiani che nelle laconiche righe di un dispositivo di legge.
3
N3 2016
Attualità
DA VEGA, IN VIAGGIO VERSO LA BELLEZZA Prende il via una nuova rubrica, “Le interviste possibili”: incontri con personaggi che si concedono raramente a taccuini e microfoni, ma in grado di raccontare esperienze e storie significative per il settore
di Nicola Di Lernia
N
Li riconosce per quello che sono ed erano. Quella di oggi per me non è solo una visita di cortesia, una curiosità personale, un articolo per questo magazine. È un modo per rituffarmi nell’Ottica che mi ha accolto da giovane. È rivedere chi, con la sua abilità di scouting, ha portato in Ita-
on è facile da Milano raggiungere Verbania, figurarsi da Venezia. Le acque del Lago Maggiore si colorano della luce del mezzogiorno mentre lascio i ricordi di quelle dell’alba del Canal Grande. Due paesaggi opposti e altrettanto assurdi nella loro infinita bellezza. Il Regionale che da Milano Garibaldi mi porta a Verbania ferma prima a Stresa. È un benvenuto informale di un luogo che custodisce i segreti del suo lago tanto quanto Vega custodisce quelli dell’ottica. Vincenzo Cinque è già lì ad attendermi alla stazioncina di Verbania. Se avesse potuto sarebbe arrivato con l’auto direttamente al binario. Vincenzo è ancora uno dei pochi dell’ottica che la “macina” con la sua auto da Bolzano ad Agrigento. Vede gli ottici come li vedevamo negli anni 90.
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N3 2016
Vincenzo Cinque, titolare di Vega: ha fondato l’azienda di Verbania oltre 25 anni fa
Attualità lia Lindberg, quella che era Air Titanium, facendomi indossare il primo occhiale glasant della mia storia da miope. Ricordo che in pochi anni il glasant, grazie a questo occhiale danese che pesava come una bustina da the passò dal 5 al 20 per cento di quota di mercato. Fu come scoprire un giovane talento e farlo esplodere in una Cinque e una parte del suo team, formato complessivamente da una trentina di persone grande squadra. Cinque è un uomo deciso, schietto ma educato, re lo stesso occhiale allo stesso modo. La stessa come gli uomini di una volta. Quando arrivia- Zeiss occhiali, che Vega commercializza, ha afmo nella sua azienda scannerizza tutti gli an- fidato il suo marchio a Stepper proprio per dare goli sensibili per poter scorgere qualcosa che un valore al tema della morfologia del viso e deve essere ancora fatto. Chiama tutti con il dell’occhiale, così trascurato ma altrettanto fonnome, me li presenta ed è orgoglioso di questa damentale. Vincenzo, gli dico, ho visto Stresa, il cerimonia. Sono per la maggior parte giovani Lago, raccontami anche qualcosa di bello. E alcon un’età media intorno ai 35 anni, escluso lora Cinque si apre all’idea Dupont in cui crede, Vincenzo naturalmente. Vega pur essendo una a Flair, il lusso parigino. Mi ricorda tuttavia che “commerciale” è strutturata come un’azienda di queste collezioni, di cui sceglie il meglio, ne produttiva. Massima attenzione al cliente in acquistano pochi perché vogliono che il clienfase di ricezione ordini ma soprattutto nel post te ottico esaurisca la loro scelta, li venda e sia vendita, che Vincenzo ritiene essere il fiore pronto alla scelta successiva con il magazzino all’occhiello della società. Vincenzo ride quan- vuoto e la cassa piena. do lo assimilo ai talent scout del calcio ma ci Sto parlando con Vincenzo Cinque, non me lo tiene a precisare che gli occhiali che scova sono devo dimenticare. La sua azienda di oltre 25 tutti bellissimi e, soprattutto, si vendono. La sua anni, i suoi trenta ragazzi che lavorano con lui, idea che da più di 25 anni lo accompagna negli la sua rete commerciale distribuita in tutta Itaoltre 80 mila chilometri che percorre ogni anno lia e che serve 3.500 ottici su una fascia medio – penso io – è quella che «occorre distinguersi alta di mercato, sono tutti orientati a una cosa sul mercato con occhiali alternativi, di design sola: soddisfare l’ottico nella scelta, assicurarma commerciali allo stesso tempo». Il suo tem- gli una vendita, risolvergli qualsiasi problema po e quello della sua azienda sono dedicati per possa capitare dopo. Non è una promessa da l’appunto a ottici indipendenti che desiderano poco. Vincenzo, quando mi riaccompagna alla distinguersi ma non con il prezzo. Vega è per stazioncina di Verbania e di lì a poco ai grattaloro un’alternativa al mercato massificato, una cieli di Porta Nuova di Milano, alla fine è come selezione di collezioni belle e commerciali da quei fratelli maggiori che, dopo molto tempo cui lo stesso Vincenzo sceglie i migliori occhiali. che non li vedi, in poche ore ti hanno racconDue selezioni in una quindi. Qui ci vuole com- tato tutto quello che è successo in 25 anni. E il petenza, mestiere e fiuto. Mi parla di Hans Step- bello è che vorresti anche sapere come andrà per, un’ottantenne ingegnere, che ha inventato a finire, perché quella di Vega è una storia da la migliore calzata d’occhiale del mondo. Mi ri- conservare nella memoria dell’ottica. Ve lo ascorda che europei e asiatici non possono calza- sicuro.
5
N3 2016
Attualità
EUROPA: +7% NEL 2015 Lo rivelano i dati GfK relativi al sell out dell’ottica in Italia, Spagna, Germania e Francia, presentati in occasione dell’ultimo Mido a cura della redazione
L’
Optics panel di GfK, che monitora occhiali da sole, montature, lenti oftalmiche, lenti a contatto e liquidi per le lenti a contatto, mette in evidenza per il 2015 una crescita del 7% del mercato dell’ottica nei principali paesi europei, con un giro d’affari complessivo di oltre 17 miliardi di euro. Il trend positivo coinvolge tutti: l’Italia chiude l’anno con +4,1%, risultato simile in Francia (+3,8%), mentre Spagna e Germania registrano addirittura crescite a due cifre, con +10,5% e +11,1%. Il trend risulta positivo per tutti i comparti: il mercato della contattologia mostra una crescita del 2,3%, le montature da vista chiudono l’anno con +6,5% e ritorna a crescere anche il segmento degli occhiali da sole, che inverte la tendenza passando dal -3,6% a valore registrato nel 2014 al +7%. Continua, inoltre,
il momento favorevole per le lenti oftalmiche, pari al 58% del volume d’affari complessivo, che chiude il 2015 con un incremento del 7,8%. «La crescita significativa del segmento delle lenti oftalmiche si basa su un incremento delle unità vendute pari al 5,8% e su un aumento dei prezzi dell’1,8% – ha commentato Till Herzog, GfK Senior Business Group Manager Optics – A sua volta, l’incremento dei prezzi è direttamente correlato all’aumento della qualità delle lenti vendute sul mercato europeo. Si nota una crescita delle lenti progressive in tutti i mercati principali: le quote più alte per questo segmento si registrano in Germania e Francia, con circa il 32%. Si nota, inoltre, un incremento delle lenti con indice di refrazione 1.6 e 1.67, dato ancora una volta influenzato dal prezzo». Sempre secondo GfK emerge come il prezzo delle lenti sia strettamente correlato alle loro caratteristiche. «L’indice di refrazione e i trattamenti influenzano il prezzo finale delle lenti monofocali, mentre per le lenti progressive le personalizzazioni hanno un’influenza anche maggiore sul prezzo – ha proseguito Herzog – Un altro elemento significativo è la stretta correlazione tra il prezzo delle lenti e il prezzo delle montature per occhiali. Si nota, infatti, come nel comparto delle montature di fascia alta venga venduta una quota maggiore di lenti progressive; stessa situazione che emerge anche rispetto all’indice di refrazione».
© BartekSzewczyk
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N3 2016
Eyes Experience in tutti i negozi OXO
COGLI L’ATTIMO. ACQUISTA GLI OCCHIALI DA VISTA CON LENTI ANTIRIFLESSO: A SOLI HAI LE LENTI VISTA SOLE*.
5 EURO
* Regolamento della promozione disponibile sul punto vendita aderente all’iniziativa. Validità della promozione 29/03/2016 - 14/05/2016.
In collaborazione con:
Attualità
OPTO IN: IL 2016 È PARTITO CON IL PIEDE GIUSTO La recente assemblea dei centri ottici che fanno capo al network ha ratificato il buon andamento dell’ultimo esercizio e posto le basi per un nuovo anno altrettanto positivo di Angelo Magri
U
E’ un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso. Autorizzazione Ministeriale su domanda del 30 Dicembre 2015. *Operazione a premi valida dal 15 marzo al 15 aprile 2016. Regolamento completo disponibile sul sito www.optoin.it.
na tendenza, seppur anal consumatore finale: una campaPASSIONE PER LA VISTA cora contenuta, orientata gna stampa istituzionale, apprezzata AMORE PER IL SOLE alla ripresa dei consumi dagli associati, tanto che tra marzo e i primi risultati di un e aprile ne è stata messa in cantiere massiccio lavoro sulla comunicazioun’altra, incentrata sul vista-sole e ne e sulla professione. Sono le princon una promozione sui trattamenti. cipali ragioni secondo cui, a detta «In questo modo vogliamo continuadi Sergio Venturini, amministratore re a trasferire al cliente finale i nostri delegato di Opto In, il gruppo con valori aziendali – dice ancora Ventusede a San Giovanni Lupatoto, nel rini – E su questa falsariga a maggio Veronese, e ramificazioni prevalensi svilupperà anche un’altra novità, P R O M O Z I O N E temente nel nord est del paese, ha la prima campagna al pubblico, dal 15 marzo al 15 aprile 2016 fatto registrare perfomance positive sempre tramite stampa e radio, in sia nel 2015 sia nella prima parte del collaborazione con Transitions: in 2016. «Lo scorso anno abbiamo avu- La nuova campagna di Opto In questo caso la promozione riguardeto un perimetro costante in termini al pubblico, incentrata sui filtri solari rà l’antiriflesso». di punti vendita aderenti, molti dei graduati Proseguono, intanto, alcuni progetti quali tuttavia hanno fatto segnare un’interessan- di recente avviamento, come quello vetrine e quelte crescita sia nella contattologia sia nell’oftalmica lo del neonato Gruppo Giovani. «Già una settantina – spiega Venturini – Oggi il consumatore è più se- di centri ottici hanno utilizzato la nuova vetrofania: lettivo e attento a come spende: le nostre attività di l’obiettivo è arrivare entro il 2016 a una novantina comunicazione, promozione e convenienza hanno di punti vendita cui destinare la nuova insegna e il aiutato i centri ottici associati nel consolidarsi come nuovo layout espositivo del progetto vetrine – ricorpunti di riferimento nei confronti dell’utente finale». da l’ad di Opto In – Intorno al Gruppo Giovani sta Tutto questo porta Opto In a pensare in positivo an- aumentando l’entusiasmo: l’iniziativa, tra l’altro, conche per il primo semestre 2016. «Non sarà una cresci- sente di avvicinare non solo i figli d’arte, ma anche ta a due cifre, ma sicuramente avremo un segno più i loro padri che hanno studiato o lavorato insieme, rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno», sottoli- favorendo ulteriormente il senso d’identità e di apnea Venturini. partenenza a un gruppo come il nostro, che ha già A dicembre Opto In si era aperto alla comunicazione superato i trentatré anni di attività». Acquista due lenti da vista Opto In, i trattamenti per farle diventare da sole sono in omaggio.*
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N3 2016
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RESEARCH THAT BECOMES CARE
Attualità
ZACCAGNINI: UN INTERO CONGRESSO DEDICATO ALL’OPTOMETRIA La XIX edizione dell’evento affronterà, con il contributo di organismi inglesi e italiani leader nella professione, in chiave optometrica e interdisciplinare, il tema “Occhio e visione: focus su ambiente, inquinamento e nutrizione”
di Giorgio Righetti Direttore Istituto Zaccagnini
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o scorso anno il giro d’affari della distribuzione ottica specializzata ha fatto registrare un significativo aumento rispetto all’anno precedente: tanto più significativo in quanto è il primo dopo anni di astinenza, durava dal 2007, del segno positivo. C’è da augurarsi che questo evento sia di buon auspicio per tutte le attività connesse in modo diretto o indiretto con la distribuzione ottica specializzata e il relativo, inscindibile, servizio al pubblico che essa comporta. Nell’ultimo decennio molti riferimenti dell’ottica sono cambiati, soprattutto per quanto riguarda la relazione fra problemi dell’occhio e della visione, la loro composizione qualitativa e quantitativa (aumento del numero di ametropi, modifica del rapporto fra presbiti e miopi, crescente comparsa della miopia in età infantili e giovanili, e così via) e le soluzioni e le cure che la distribuzione ottica
specializzata e il sistema sanitario nazionale offrono. Interventi correttivi di chirurgia laser, della cataratta e delle altre patologie dell’occhio stanno modificando l’utilizzo, in termini di frequenza e di occasioni, ad esempio, degli strumenti tradizionali di correzione: naturalmente occhiali e lenti a contatto e perfino occhiali da sole per l’insorgenza di fotofobie post operatorie. In questo scenario di cambiamenti che ingloba tutte le funzioni e i servizi che la rete dei centri ottici presta al proprio pubblico, solo la figura professionale che li governa è rimasta ancorata alla sua definizione professionale e, in larga parte, ai suoi comportamenti e alle sue relazioni con gli altri professionisti della visione e dell’occhio, mentre l’offerta di assistenza pubblica in campo ottico e oftalmologico si livella sempre più in basso, soprattutto per quanto riguarda la gamma delle prestazioni
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Attualità fornite e i tempi di attesa. Fino all’anno di svolta 2012, in cui fu approvata la sequenza di provvedimenti riguardanti la disciplina delle professioni, regolamentate e non, in tutte le occasioni in cui si tentò di dipanare la trentennale controversia fra associazioni degli ottici e sindacati degli oculisti, complicata dalla decisione di varare un corso di laurea all’interno della Facoltà di Fisica e Matematica, ci si trovò di fronte a un muro di reticenze e di inviti a farci i fatti nostri. In particolare nel Congresso Zaccagnini del 2004, all’invito a partecipare a una tavola rotonda sui ruoli dell’ottico e dell’optometrista e al coinvolgimento e alla consultazione degli ottici su questo tema, ricevemmo un secco invito a non affrontarlo data la sua delicatezza. Delicatezza di cui scoprimmo il senso nel 2011, quando si tentò di far passare nelle pieghe di quell’orribile strumento parlamentare chiamato il “Milleproroghe” la versione dell’ottico-optometrista abbinata al contradditorio principio dell’equipollenza. Ancora oggi il tema dell’adeguamento dei livelli professionali alle esigenze poste dallo sviluppo degli studi e delle pratiche dell’optometria e, in particolare, delle esigenze degli ametropi, soprattutto anziani e bambini, e il fatto di poter disporre di servizi di screening e primary care visiva adeguata e sollecita oltre i limiti posti dalle carenze economiche (restrizione progressiva delle aree di intervento del Servizio sanitario nazionale) e organizzative (numero di ore di ambulatorio ottico oftalmico disponibili e conseguenti tempi di attesa), sono estranei al mondo dell’ottica e molti ottici non sono pienamente consapevoli di ciò che è loro
permesso e di ciò che, viceversa, esula dalle loro competenze. Se l’assistenza da parte di optometristi, in possesso di un titolo universitario di area sanitaria, a chi ha problemi di vista e di occhi, è una questione di rilievo sociale e una soluzione economica e funzionale per il Ssn, a sua volta la distribuzione ottica deve adeguare la propria capacità di risposta alla domanda di servizio specialistico al progressivo cambiamento della composizione della tipologia di problemi visivi e di patologie dell’occhio indotto dal diverso uso della vista da parte delle nuove generazioni (i nativi digitali), dalle modifiche dell’ambiente, ma anche dalle terapie chirurgiche e da quelle correttive, preparandosi a offrire un servizio di assistenza optometrica qualificato come strumento competitivo. Proporre, connesse con le prestazioni caratteristiche dell’ottica, anche funzioni, legittimate da un adeguato titolo di studio e da una corrispondente fase di praticantato, un’assistenza di screening, primary care e, naturalmente, di refrazione di livello che vada oltre quella puramente ottica, è una chance professionale che può essere colta solo all’interno della collaborazione e come attività autonoma, espressione di una disciplina altrettanto autonoma. Il tema centrale della pratica dell’optometria, come peraltro per qualunque disciplina o materia che dia vita a una professione, è l’individuazione e legittimazione di chi, in quali ambiti professionali, con quali titoli e competenze e a quali livelli è tenuto a praticarla. Si è voluto imperniare il XIX Congresso Interdisciplinare, organizzato dall’Istituto Zaccagnini a Bologna dal 9 all’11 aprile, presso il Centro Congressi Savoia Regency Hotel, proprio sul ruolo centrale dell’optometria nella cura della visione e dell’occhio, per segnare un momento di svolta in questo lungo percorso che non ha premiato gli ottici, ma ha penalizzato la pratica e la professione dell’optometria come viene riconosciuta nella larga maggioranza dei paesi occidentali e non. A sostenere le ragioni dell’optometria concorreranno le due più importanti organizzazioni scientifico professionali italiane, Società Optometrica Italiana e Associazione Italiana Lenti a Contatto, e le due massime espressioni del mondo anglosassone, International Association of Contact Lenses Educators e British Contact Lens Association.
Esercitazioni di contattologia all’Istituto Zaccagnini con strumentazione diagnostica di ultima concezione
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Attualità
I BIG TRACCIANO IL FUTURO DELL’OTTICA È in programma il 17 aprile a Firenze l’incontro “L’ottico tra impresa e professione”, organizzato dalla Sga Sioo: ha lo scopo di delineare cosa accadrà nei prossimi anni attraverso gli occhi dei protagonisti, dalla produzione alla distribuzione di Francesca Tirozzi
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osa cambierà nei modelli di distribuzione, quali mutamenti interverranno nel rapporto tra produttori e distribuzione, ci sarà un futuro per l’ottico indipendente, i consumatori resteranno fedeli al canale tradizionale del centro ottico? Sono alcuni degli interrogativi cui l’incontro, promosso dalla Scuola di Gestione Azienda che fa capo alla Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze, cercherà di dare risposta. «L’idea è nata dal confronto che abbiamo avuto con i partecipanti ai nostri corsi di formazione, ma in generale abbiamo notato che c’è bisogno di conoscenza: la situazione del mercato sta cambiando molto velocemente e i punti di riferimento dell’ottico non sono più gli stessi – spiega Andrea Cappellini, coordinatore di Sga Sioo – È necessario, dunque, dare una visione di quello che potrà essere il futuro. A tal proposito abbiamo chiesto ad alcuni tra i maggiori rappresentanti del nostro settore di domandarsi come immaginano il comparto nei prossimi anni. Ci sarà il punto di vista dell’industria, della distribuzione e del sindacato». La giornata, dedicata principalmente al confronto tra titolari di centri ottici e i relatori dell’evento, ma comunque aperta a tutti i protagonisti del settore, previa registrazione, sarà, infatti, scan-
dita da interventi di autorevoli esponenti: Marco Caccini, vicepresidente Italia del Gruppo Essilor, Cristina Croze, business unit manager di Alcon Italia, Riccardo Perdomi, advisor Andrea Cappellini, di Salmoiraghi & coordinatore di Sga Sioo Viganò, Vittorio Perfetti, direttore vendite Italia di Luxottica, Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group, e Maria Chiara Visentin, responsabile sales & marketing di Bludata Informatica. Saranno, inoltre, presenti, oltre ai vertici della scuola toscana, alcuni tra i principali rappresentanti del mondo associativo, come Andrea Afragoli, presidente di Federottica nazionale, e Franco Marinoni, direttore Confcommercio Toscana. All’evento sono attesi circa duecento partecipanti. «Ai relatori abbiamo indicato una traccia su cui lavorare – aggiunge Cappellini – Dovranno fornire il loro punto di vista relativamente al comparto, su un periodo che va da oggi ai prossimi tre-cinque anni, e illustrare il contributo che ognuno di loro è chiamato a portare ai centri ottici durante questo importante cambiamento del mercato».
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“non rinuncio all’eleganza ed a un prezzo così delicato” Lisa, giornalista
Acuitis, un concetto forte ed innovativo… Disegnati da Frédéric Beausoleil, questi occhiali sono una bella alchimia di estetica e di tecnologia, raccontano una storia unica, una precisa scelta di gusto da comunicare indossandoli. Acuitis, un progetto di vendita in esclusiva per gli ottici Netcity, per proporre a condizioni accattivanti un occhiale di qualità con lenti del gruppo Essilor. Acuitis, un’iniziativa vincente .
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Attualità
VISION GROUP: LA REALTÀ AUMENTATA AL SERVIZIO DELL’OTTICO Il gruppo è tornato a Mido con un’importante novità: Virtual Try On, un sistema che permette al cliente di provare virtualmente gli occhiali, selezionandone forma e colore a cura della redazione
Un invito chiaro e diretto agli affiliati: specchiar- scansione in 3D del volto, il sistema propone la si nell’innovazione. Così si è presentato a Mido forma e il colore più adatti per il cliente. 2016 Vision Group. «E anche a non averne pau- E sul fronte prodotto? ra: in un mercato in continua evoluzione, in cui Quest’anno abbiamo inserito nell’assortimenil digitale e il web stanno cambiando il processo to prestigiosi brand di eyewear in distribuziod’acquisto dei consumatori e gli utenti finali si ne esclusiva nei nostri centri ottici: si tratta di rapportano alla scelta della soluzione ottica in Blauer, oltre a SpongeBob e Fisher Price per i modo diverso, vogliamo far capire loro che non più piccoli, che vanno ad arricchire il nostro pordevono avere timore della digitalizzazione, che tafoglio con i marchi già acquisiti da un anno, rappresenta un’opportunità e non una minac- ossia Paul&Joe, Façonnable e Infinity Red Bull cia», spiega Angela Muto, marketing manager Racing Eyewear. Questi marchi vanno così ad di Vision Group. aggiungersi ai nostri housebrand, ContemporaQual è stata la principale ry Heroes e Visi-On. novità di Vision Group a Mido? Quali le prossime tappe di Abbiamo presentato il nuovo serviVision Group? Dal 1° al 4 maggio è in programma zio di assortimento virtuale in realtà il Convegno Nazionale VisionOttica: aumentata che li aiuterà a compleuna crociera nel Mediterraneo Occitare l’offerta nel punto vendita e a dentale che toccherà Savona, Barcelproporre ai clienti una nuova espelona e Marsiglia. Sarà un evento ricco rienza d’acquisto attraverso uno di stimoli nel quale uniremo il piacere speciale “specchio virtuale” dispodi ritrovarci ancora una volta insieme nibile anche su iPad. all’opportunità di condividere le linee Quali altre potenzialità ha strategiche dell’insegna VisionOttica questo sistema? e le novità del gruppo. Quattro giorni Oltre all’ampliamento dell’assortidurante i quali daremo ampio spazio mento e alla prova virtuale dell’oca momenti di piacevole relax, accomchiale, questo sistema consente di Virtual Try On, il sistema pagnati da escursioni alla scoperta effettuare una vera e propria condel gruppo che permette di città magiche, dal capoluogo della sulenza estetica trasformando l’otti- di provare virtualmente Catalogna alla porta della Provenza. co quasi in uno stylist. Attraverso la gli occhiali
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Attualità
ALOEO: IN 700 AL TERZO CONGRESSO NAZIONALE Bilancio più che positivo per la terza edizione dell’appuntamento annuale dell’Associazione Laureati Ottica e Optometria, che si è svolto il 13 e 14 marzo all’Università di Milano Bicocca di Nicoletta Tobia
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umeri in crescita per il Congresso nazionale Aloeo, giunto quest’anno alla terza edizione e dedicato all’Optometria pediatrica. «La partecipazione è stata eccezionale, abbiamo sfiorato le 700 presenze fra studenti e professionisti provenienti da tutta Italia – afferma Simone Santacatterina, presidente dell’associazione – Inoltre c’è stato un grande riscontro da parte di chi è intervenuto, abbiamo ricevuto moltissimi messaggi e ci è arrivata la testimonianza di chi ha apprezzato l’aria nuova che si respirava durante l’evento anche attraverso la nostra pagina Facebook e i canali social». La partecipazione non ha riguardato solo l’attività formativa, ma anche l’assemblea dell’associazione, durante la quale si è fatto il punto sulle attività del 2015 e quelle per l’anno in corso. «Una decina di neolaureati si erano iscritti al congresso perché interessati all’argomento e in seguito all’assemblea si sono anche associati: segno che possiamo ancora crescere, ma anche migliorare in termini di comunicazione – sottolinea Santacatterina – Hanno compreso più a fondo qual è il ruolo di Aloeo,
che non serve solo a fare formazione, ma anche a portare un contributo attivo sui problemi reali della nostra professione, ad esempio per quel che concerne il suo riconoscimento. Un tema sui cui le cose dovranno cambiare: non staremo a guardare, abbiamo delineato una strategia di azioni da portare avanti, anche grazie all’appoggio del Rettore dell’Università Bicocca, Cristina Messa». Presenti anche alcune aziende sponsor, una ventina, «che quest’anno sono addirittura triplicate e ci hanno ringraziato poiché hanno avuto un riscontro positivo e grande interesse da parte dei presenti», commenta il professionista lombardo. Durante il Congresso il direttivo Aloeo ha anche consegnato un premio speciale ad Alberto Benzoni, Alessandro Borghesi, Antonella Delicati, Rossella Fonte e Giulio Velati. «Abbiamo voluto esprimere riconoscenza a persone che con il loro impegno hanno contribuito a dar vita al primo corso di laurea in Ottica e Optometria – spiega il presidente di Aloeo – Un gesto che ha anche una valenza di memoria storica: il ricordo va tenuto vivo, per capire che c’è stato chi ha “lottato” per noi e che questa lotta ora la dobbiamo portare avanti noi». Nei prossimi mesi Aloeo sarà nuovamente impegnata con appuntamenti formativi negli atenei italiani. «A giugno terremo un corso a Napoli, a ottobre presso l’Università di Roma Tre, mentre a novemLa premiazione di alcuni dei fautori del primo corso di laurea di Ottica e Optometria in Italia, bre sarà la volta di Firenze», avvenuta durante il terzo Congresso Aloeo: in prima fila, da sinistra, Alessandro Borghesi, Rossella Fonte, Giulio Velati, Antonella Delicati e, seduto, Alberto Benzoni conclude Santacatterina.
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Attualità
VISIONOTTICA AWARD: LA ROSA DEI VINCITORI È ANCORA… ROSA Come l’anno scorso è tutto al femminile il podio dell’edizione 2016 del premio assegnato da Vision Group, in collaborazione con Aloeo, Adoo e le università italiane con corsi di laurea in Ottica e Optometria di Nicoletta Tobia
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on la tesi “Il ruolo della visione nell’infanzia: relazione tra abilità visive e apprendimento della letto-scrittura” è stata Alessia Cerva, dell’Università di Torino, ad aggiudicarsi il primo premio, che consiste in una borsa di studio per frequentare un master presso un’Università europea e proseguire così il percorso di formazione superiore e uno stage retribuito di due mesi presso un centro VisionOttica d’eccellenza. Seconda classificata è risultata, invece, Martina Maria Busi dell’Università di Milano Bicocca, con la tesi “Analisi visiva tramite l’utilizzo di filtri colorati su soggetti affetti da visual stress”. Si è assicurata il terzo posto Dalila De Pirro dell’Università del Salento, con “Aree
di intervento dell’optometrista nella scuola dell’infanzia e primaria”. Per entrambe è previsto uno stage retribuito di due mesi presso altri due centri pilota VisionOttica. «Questa edizione del concorso ha riscontrato un notevole successo tra i laureati degli atenei coinvolti – ha commentato durante la cerimonia di premiazione Giuseppe Longoni, responsabile di Vision Group Academy, che si è svolta il 14 marzo presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, in occasione del terzo Congresso dell’Associazione Laureati in Ottica e Optometria – Sono arrivate ben 33 tesi, discusse nell’anno solare 2015, di particolare interesse scientifico legate al mondo dell’ottica, dell’optometria, della contattologia, del visual training e della visione in generale. Per la commissione stabilire i vincitori è stato arduo, quasi tutte avrebbero meritato di essere premiate». Il premio, che ogni anno viene dedicato alla memoria di un personaggio del mondo dell’ottica e dell’optometria, quest’anno è stato intitolato a Luciano Vettore: la sua figura è stata ricordata con un commosso discorso da Longoni attraverso le parole scritte da Gianni Rehak, ricevendo un lungo applauso e una standing ovation. Al termine della cerimonia di premiazione a Longoni è stata anche consegnata una targa speciale da parte Simone Santacatterina, presidente dell’Aloeo, come riconoscimento per la sua lungimiranza e il suo profondo impegno per la professione.
La premiazione dell’edizione 2016 di VisionOttica Award: da sinistra, Renzo Zannardi (ex presidente di Federottica Milano Acofis), Giulio Velati (ex presidente di Federottica nazionale), la prima classificata, Alessia Cerva, Alessandro Borghesi (coordinatore del primo corso di laurea in Ottica e Optometria alla Bicocca), la seconda classificata Martina Maria Busi, la terza classificata, Dalila De Pirro, e Giuseppe Longoni
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Vivi i colori della vita
“Ho scelto lenti sensibili alla luce. E sono Serena.” Serena Autieri tieri
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Attualità
OXO, ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA… IMMAGINE Prosegue la campagna del consorzio che punta alle attività social, con focus su Instagram, richiamando la partecipazione degli ottici associati a cura della redazione
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ateriali pop, vetrine dedicate, affascinati dalla potenza dei nostri occhi e vosms, dem e promozioni consumer, gliono celebrare, anche attraverso le fotografie, ma non solo. La campagna Oxo la bellezza del mondo che ci circonda». 2016 sbarca anche su Instagram. Su Instagram gli utenti possono così pubblica«Tutte le nostre attività avranno per quest’an- re, usando l’hashtag dedicato #EyesExperience, no un unico comune denominatore: il concetto le proprie immagini. «In questo modo, per tutto di Eyes Experience – dichiara Daniela Poletti, l’anno, si animerà una vera e propria commumarketing & communication manager di Oxo nity di punti di vista – conclude Poletti - Un conItalia, che riunisce oltre 400 centri ottici su tutto cetto che sarà replicato anche nei centri ottici il territorio nazionale – AbbiaOxo, che attraverso installamo, infatti, costruito un’intera zioni specifiche daranno voce campagna attorno alla macalla bellezza degli occhi e dechina fotografica Polaroid. gli sguardi». Una campagna che vivrà onliSul profilo Instagram di Oxo è ne, ma anche e soprattutto nei possibile, quindi, ammirare le nostri centri ottici». varie Eyes Experience: da un Eyes Experience è il progetto semplice sfondo arancione, di Oxo che «mette al centro definito “un’esperienza enerla bellezza dei nostri occhi ed gizzante”, a quello del verde, esalta lo stile, unico e perso“la pace per gli occhi”, sino nale, di ognuno di noi – spiega a fotografie tratte dal mondo ancora Poletti – Un’iniziativa della natura, come un campo corale, che vuole coinvolgere Un’immagine tratta dal profilo Instagram di Oxo di grano, un bosco o un’alba, da una parte i clienti dei punti e a quelle dello scenario mevendita partner e dall’altra tutti coloro che sono tropolitano, tutte in formato Polaroid.
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Serengeti dedica una linea alla 24 Ore di Le Mans Serengeti, produttore di occhiali da sole top per la guida, lancia una Limited Edition firmata 24 Ore di Le Mans. Una mini collezione che celebra l’edizione 2016 di una delle gare automobilistiche più famose e difficili al mondo in cui, sin dalla prima edizione del 1923, i concorrenti devono dare prova di estrema performance e resistenza, senza tregua. La special edition rappresenta un concentrato della tecnologia di Serengeti ed è disponibile sia con lenti in cristallo sia in Trivex. Per quanto riguarda il design delle montature sono
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«fedeli all’immagine della tecnologia del brand e della storica 24 Ore di Le Mans», precisa Dani Lagace, brand manager globale di Serengeti. La Limited Edition è composta da sei modelli: due con lenti in cristallo e quattro con lenti PolarPhd in Trivex. Sono tutti personalizzati con il logo della 24 Ore di Le Mans e venduti in un packaging esclusivo. Due di questi modelli traggono il loro nome proprio dalla famosa gara: il modello 4500 è ispirato, ad esempio, alla competizione e il suo nome corrisponde al numero di chilometri percorsi durante la 24 Ore di Le Mans. Un occhiale con un design che riprende lo spirito di questa corsa storica, ultra leggero e dal look sportivo.
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PRAMAOR, UN MIRACOLO GUADAGNATO SUL CAMPO Eppure, non più tardi di una decina d’anni fa, l’azienda di Taibon Agordino ha quasi visto la “morte” negli occhi. In 45 anni è lungo il cammino compiuto, da costola di Luxottica a solida società in espansione, passando per illuminazioni vincenti e anni bui da cui si è risollevata con determinazione, impegno e tenace creatività. Senza mai sentirsi arrivata di Nicoletta Tobia
Anni 60, Maria Pramaor (la terza da sinistra, in seconda fila) insieme ad alcune colleghe di fronte al primo stabilimento Luxottica ad Agordo, e (nella foto a destra) in gita aziendale a Trieste alla fine degli anni 60
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lla guida dell’azienda c’è oggi Nicola Del Din, una vita intera spesa “respirando” occhiali. Anzi, qualcosa in più di una vita. «Il giorno prima di nascere ero in Luxottica a consegnare montature - racconta scherzando l’imprenditore veneto, alludendo al fatto che la sua mamma, Maria Pramaor, terzista per l’azienda di Agordo, era al lavoro poco prima di darlo alla luce – E ci sarebbe tornata una settimana dopo il parto». È stata proprio lei a fondare quell’azienda che oggi si identifica a livello internazionale con il marchio Blackfin. Dopo aver lavorato in Luxottica dal 1962 al 1970, infatti, Maria Pramaor decide di lasciare il lavoro subordinato e nel 1971 dà vita a un’attività tutta sua, cui presta il proprio nome. «Mamma è stata la diciottesima dipendente di Luxottica – ricorda Del Din – Dopo otto anni di lavoro ha chiesto a Leonardo Del Vecchio di potersi mettere in proprio, come avevano fatto altri suoi colleghi creando piccole aziende satelliti, e lui ha acconsentito di buon grado, fornendole non solo le prime commesse, ma anche le attrezzature e alcuni dipendenti. È nato così il nucleo iniziale di Pramaor: un piccolo laboratorio al secondo piano di un edificio attiguo a casa nostra, sempre ad Agordo, dove lavoravano più di dieci persone». Poco dopo Maria decide di spostarsi appena più in là, a una cinquantina di metri da casa, in un nuovo spazio meglio organizzato e lì prosegue l’attività fino agli inizi degli anni 80, gestendola sempre in prima persona. «Intorno alla prima metà di quel decennio – prosegue Nicola – Luxottica aveva deciso di internalizzare le lavorazioni, riassorbendo di fatto quelle realtà produttive esterne che erano nate anni prima dall’azienda stessa. A quel punto mia madre, con la ferma volontà di mantenere indipendente la propria attività, ha chiesto a mio padre Primo, che era direttore di una fabbrica di arredamento di design, di affiancarla nella conduzione per aiutarla a gestire al meglio la società». Alla fine degli anni 80 la sede di Pramaor, che a questo punto conta una ventina di dipendenti, si sposta da Agordo a Taibon, in uno degli edifici dove ancora adesso si trova, che oggi è adibito a magazzino. «Quando mio
Nel 1971 Maria Pramaor si mette in proprio diventando terzista di Luxottica e apre la prima sede della sua azienda in un piccolo edificio, (a destra, nella foto) attiguo all’abitazione di famiglia
padre è arrivato hanno iniziato a realizzare occhiali in metallo per le principali imprese del settore qui in zona, soprattutto De Rigo e Marcolin – ricorda Del Din – Le cose sono andate bene per diversi anni. Poi mio padre, considerato che in provincia di Belluno c’era davvero una moltitudine di realtà piccole e piccolissime che producevano occhiali in qualsiasi condizione pur non avendo le dimensioni e la struttura di un’azienda, ha pensato di dedicarsi a qualcosa che fosse più difficile, più di nicchia: riteneva, infatti, che non si sarebbe potuto andare avanti così per molti anni, sebbene il momento fosse florido per tutti. Non so di preciso come abbia individuato proprio nel titanio la strada da seguire: sta di fatto che agli inizi degli anni 90 ha mandato due collaboratori in Giappone a fare uno stage formativo, per poi dotarsi delle attrezzature necessarie per realizzare occhiali in questo materiale». Acquisita la strumentazione, a Pramaor ci vogliono però molti anni per avere la sicurezza di produrre occhiali di qualità. «Ricordo che in azienda è stato allestito un piccolo reparto dedicato esclusivamente al titanio, in cui lavorava solo mia mamma con un’altra persona. Un laboratorio sperimentale, di effettiva ricerca e sviluppo, che ha richiesto un impegno significativo anche dal punto di vista economico, visto che alcune macchine sono rimaste immobiliz-
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Amarcord dene – continua il giovane imprenditore veneto – Poi nel ’98, quando avevo 23 anni, è mancato prematuramente mio padre e io sono entrato in azienda mentre studiavo Economia a Udine, dove ancora mi separano dalla laurea due esami. Non sono stati anni semplici, sia a livello personale sia perché il periodo iniziava a essere complesso, vista la crescente concorrenza della Cina che già faceva intravedere la crisi in provincia di Belluno. Però sono anni in cui abbiamo imparato tanto e posto le basi per poi realizzare ciò che abbiamo realizzato. La nostra esperienza tecnica aumentava sempre più, al punto di permetterci di tornare a lavorare su questo segmento alto di mercato con quasi tutte le principali grandi aziende del distretto, come Luxottica, Safilo o Marcolin, e anche per qualche catena inglese, come Specsavers, e alcuni clienti americani». Il patrimonio di competenze acquisite nel titanio cresce costantemente, ma nella prima metà del nuovo millennio la competizione sempre più soverchiante della Cina e la continua erosione dei margini finiscono per gettare l’azienda in una condizione finanziaria quasi disperata. Ed è proprio a questo punto che, un po’ per necessità economica e un po’ per orgoglio, Del Din inizia a gettare solide basi per un progetto che gli gira nella mente da qualche anno. «Intorno al 2000 – prosegue – ho cominciato a visitare Mido, dove ho conosciuto diverse aziende scandinave che, pur non avendo una tradizione nel settore ottico, ma con grande esperienza nel design e nel marketing, avevano iniziato a sviluppare linee di alto livello in titanio e metallo, proposte a prezzi molto più elevati di quanto non facessimo noi italiani. E mi sono chiesto: “possibile che qui abbiamo competenze elevate ma non sappiamo organizzarci né venderci bene?” Questo pensiero ha continuato a lavorarmi nella testa. Così ho provato a dare alcuni esemplari dei nostri occhiali a due agenti, uno in Veneto e uno in Lombardia, per sondare il terreno. La cosa effettivamente ha iniziato a funzionare, con occhiali molto classici ma di ottima qualità tecnica e buon prezzo. Nel 2007 abbiamo fatto dei cambiamenti societari e da lì abbiamo iniziato a sviluppare con sempre
Quando avvia la propria attività, Maria ha a fianco a sé una decina di persone, le prime dipendenti della Pramaor, che nel giro di un decennio diverranno pressoché il doppio
zate solo per conseguire il know how necessario per tre, quattro anni, senza una produzione massiccia, ma solo piccole tirature finalizzate a imparare a gestire questo materiale. Nella zona non c’era nessuno che avesse esperienza nello stampaggio, nella saldatura o nella colorazione del titanio e non c’era neppure qualcuno che fosse interessato ad acquisirla, perché erano tutti carichi di lavoro per gli occhiali in metallo o acetato. All’inizio, quindi, è stato difficile trovare qualcuno che ci supportasse. Ricordo pellegrinaggi familiari stile vacanza-lavoro in pieno dicembre, con la neve, verso Pforzheim, nel cuore di quello che era il distretto dell’occhialeria tedesca, per andare a incontrare una piccola azienda che faceva trattamenti galvanici sul titanio e che all’inizio eseguì queste placcature speciali sui nostri occhiali». L’azienda attraversa quindi una fase complicata, impegnata com’è a sviluppare competenze e tecniche per una lavorazione ottimale del nuovo materiale. «In seguito abbiamo iniziato a lavorare principalmente per distributori e brand tedeschi, che venivano a far produrre gli occhiali in Cadore o nella zona di Valdobbia-
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Amarcord maggiore decisione i nostri prodotti che all’inizio erano marchiati Pramaor e Bioeyes. Successivamente, per sfida e per sfizio, è nato Blackfin, che doveva essere solo un prodotto addizionale, quasi una chicca». Proprio l’ultimo nato in casa Pramaor comincia a riscuotere sempre più consensi e Del Din matura la decisione di smettere del tutto l’attività di terzista, ponendo il know how aziendale al servizio esclusivo di una produzione propria, e di puntare tutto su quell’unico marchio, cui bisogna dare un’identità forte e ben precisa. «Un po’ per studi e letture, un po’ per esperienza sul campo mi sono reso conto che evidentemente non dovevamo vendere solo un eccellente prodotto in titanio, ma anche una bella storia, che peraltro potevamo naturalmente trasmettere avendo quarant’anni di esperienza alle spalle, e un’emozione, dando un’anima al prodotto – continua Nicola – Quella storia però bisognava imparare a raccontarla». Intorno al 2011 l’imprenditore agordino si siede attorno a un tavolo con un copywriter, un amico esperto di comunicazione, un fotografo e per diversi mesi lavora con loro per definire bene la brand identity, i testi di base, il logo di Blackfin.
«Possiamo dire che Blackfin come prodotto fisicamente è nato nel 2009, ma come marchio nel 2012: è allora che finalmente abbiamo iniziato a dare un’anima a un ottimo pezzo di titanio fatto a forma di occhiale», aggiunge. Da lì in avanti la storia di Pramaor è un crescendo di risultati positivi, per arrivare fino a oggi: nel 2015 il fatturato ha varcato la soglia dei 6 milioni di euro, quasi un terzo in più rispetto all’anno precedente. Su tutto spiccano le esportazioni, che oggi rappresentano ben due terzi delle vendite complessive, ma anche il mercato interno non è da meno: l’anno scorso è cresciuto del 14%. Un risultato che solo un decennio fa per Del Din non era neppure immaginabile. «Nei primi anni del 2000 abbiamo visto la morte aziendale negli occhi e ce ne siamo allontanati. Eravamo in grosse difficoltà, quasi irreparabili, ora siamo nella situazione opposta: davvero un miracolo, ma un miracolo non sceso dall’alto bensì guadagnato sul campo, con tanto impegno. Per questo oggi sono iperentusiasta, perché davvero mi piace quello che faccio, a livello di prodotto e di marketing, e perché finalmente mi sento risorto, come una persona che è venuta a mancare e ha avuto una seconda chance», confessa Nicola. Anche nei momenti più bui, l’azienda però è sempre rimasta tenacemente radicata al proprio territorio. «Non solo per un concetto di mera produzione ita-
Dopo due cambi di sede ad Agordo, la Pramaor insedia alla fine degli anni 80 il proprio stabilimento a Taibon. L’edificio (nella foto, a sinistra), vicinissimo all’attuale headquarter, è oggi adibito a magazzino. In quei locali Maria Pramaor e suo marito, Primo Del Din, avviano all’alba degli anni 90 un laboratorio sperimentale dedicato alla lavorazione del titanio. Nella foto a destra, Maria Pramaor al lavoro nel reparto finitura
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Amarcord
La sede attuale di Pramaor a Taibon e alcuni membri dello staff, che oggi conta oltre 50 persone e 25 agenti. Seduto in prima fila (il quarto da sinistra) Nicola Del Din, attuale amministratore delegato della società, e accanto a lui (a destra) il designer, Corrado Rosson
liana, ma per un orgoglio legato ai nostri luoghi e alle persone che sono sempre state con noi: oggi contiamo ben 55 collaboratori diretti, oltre a 25 agenti», sottolinea Del Din. È quello che il manager intende con Neomadeinitaly, un termine che vuole rappresentare un nuovo modo di operare nel nostro paese, che dà per scontato come minimo che l’occhiale sia completamente fatto in Italia, ma ha anche dei risvolti legati all’etica, all’attenzione verso chi lavora e verso l’ambiente. «Mai ci saremmo spostati: per il livello di prodotto che facciamo sarebbe ottuso pensare che sia un guadagno produrre lontano da qui, significherebbe non capire che la sua origine e le persone che ci stanno dietro sono parte dell’emozione che esso offre: sarebbe come strappargli l’anima», afferma. E sempre lì, nel cuore delle Dolomiti, resteran-
no i nuovi uffici di Blackfin, di cui sono in corso i lavori di ristrutturazione e che saranno pronti per l’estate. «Il primo obiettivo è organizzare un buon ambiente di lavoro, aperto verso la bellezza esterna che entra in azienda e raggiunge il prodotto attraverso le persone, però con un’impronta internazionale innovativa. Come dico spesso, vogliamo essere giapponesi per qualità, materiali e attrezzature, italiani per il modo di fare, il cuore, il design e il gusto ma scandinavi, e per gli aspetti migliori un po’ americani, nell’organizzazione, nel marketing e nella comunicazione. Anche attraverso l’impostazione degli uffici desideriamo che chi viene a trovarci capisca che siamo orgogliosamente italiani, ma abbia anche la sensazione di trovarsi un po’ all’estero, percependo la nostra forte impronta organizzativa», conclude Del Din.
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Moda Moda
ULTRAFLAT pagine a cura di Francesca Tirozzi
Si conferma anche per questa stagione la mascherina. Il design a tutta lente, anche sul nasello, è la caratteristica dominante Porsche Design
Saraghina
Tommy Hilfiger
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Moda
CAT-EYE Marc by Marc Jacobs
La forma a gatto è ancora la tendenza del momento. Oltre alla montatura classica allungata ai lati, ora l’occhiale è frutto di un design architettonico, una costruzione shape in shape, realizzata in metallo e acetato
Jill Sander
Jimmy Choo
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Moda Mod da
Fendi
Vivienne Westwood
I.lli
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Practice Management
LE DUE “C” PER INFORMARE NAVIGANDO Per la comunicazione finalizzata alla vendita è necessario un nuovo approccio: anziché inculcare il messaggio desiderato, si deve fare in modo che sia il cliente a chiedere un parere, un approfondimento
di Nicola Di Lernia Esperto del mercato dell’ottica
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are consigli di valore sarà il modo migliore per comunicare e assicurarsi nuovi clienti.
le. La parola d’ordine sul digital per la vostra impresa è costruire un brand personale anche sull’online. Brand significa riconoscibilità, reputazione. Un vecchio e saggio proverbio soleva dire che la gente compra da persone che conosce. Non credo che qualcuno di voi possa ribattere a questa affermazione. Il digital ha ampliato questo concetto “fisico” per portarlo nella sua sfera virtuale. Oggi si potrebbe dire che la gente acquista solo da persone di cui ha sentito parlare. È già un bel motivo di differenziazione. Voi uscite dall’anonimato, siete graziati dal commento di un amico del vostro nuovo cliente e siete già diventati confidenti.
Communication: la comunicazione digital è bidirezionale, servono contenuti intelligenti Ma la vecchia comunicazione morirà? Direi di no, soprattutto quella interpersonale, ravvicinata tra persone che si conoscono e che hanno un’opinione l’una dell’altra. Il vostro contatto umano non cesserà di esistere, solo che andrà rinforzato dall’attività sul mondo online dove la gente vive emozioni, relazioni e acquisisce informazioni quanto e più che in quello rea-
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Practice Management Il potere del branding fa accadere ciò: in un mondo di scelte infinite, quanto più il potenziale cliente ha sentito parlare di voi tanto meno pensa che acquistare beni o servizi da voi comporti dei rischi. La gente per l’appunto compra da gente di cui ha sentito parlare perché l’anonimato fa paura a tutti. Non possiamo sapere quando la gente decide di comprare. È possibile però indicare una strada giusta (attraverso l’informazione) e rendersi disponibili quando la persona deciderà di fare la propria scelta, in modo da indicarle l’opzione a meno rischi. Perché online si compra così: per cultura, per esigenza, per prezzo, scegliendo però l’alternativa con meno rischi. La digital communication vi permette di costruirvi una reputazione adatta per la vendita a distanza. La gente non conosce il vostro volto, anche se l’avrà visto in una foto sorridente, ma è rimasta affascinata dai vostri consigli, dal vostro stile di scrittura, dalla vostra abilità di essere sempre d’aiuto. La comunicazione sta cambiando, cambiate prospettive e soprattutto opinione sui vostri potenziali clienti. Sono più furbi e intelligenti di quanto crediate.
te i risultati non ci penserete più. Esistono, inoltre, accorgimenti altrettanto validi che vi permettono di selezionare e ricevere informazioni fresche tutti i giorni. Conoscete i feed reader o Rss reader? È un software che riunisce informazioni da siti web diversi che avete selezionato per essere utili alla vostra causa. Normalmente per seguire un provider di contenuti cercate il suo pulsante arancione dei feed Rss che compare sull’articolo e cliccateci sopra. Ogni aggiornamento verrà inviato al vostro account di posta: se non ne avete uno, apritelo immediatamente. Come scegliere le fonti oltre alle vostre consuete? In certi casi potete affiliarvi a un blogger che distribuisce tutti i giorni contenuti utili e di cui avete valutato la veridicità. In seconda battuta non dimenticate le associazioni di categoria cui appartenete. Per statuto le categorie devono produrre informazioni utili allo sviluppo della professione, quindi accaparratevi quelle buone. Infine le riviste di settore o le riviste di salute e benessere in generale e, naturalmente, quelle di moda. Da lì potete assumere informazioni fresche e, perché no, simpatiche e accattivanti. Dal ricevere e assemblare informazioni al distribuirle il passo non è però semplice. Certo, avete il vostro sito internet, la vostra pagina Facebook, ma dovete pensare in grande. Innanzitutto è buona norma chiedere a ciascun cliente la sua e-mail e l’autorizzazione a inviargli una newsletter quindicinale o mensile di aggiornamento. Con MailChimp potete inviare gratuitamente fino a dodicimila e-mail al mese a un massimo di duemila iscritti. Quanto basta. Bene, abbiamo fatto il primo passo da professionisti. In secondo luogo nel vostro sito alimentate le pagine domanda-risposta e aprite gratuitamente, con WordPress ad esempio, un blog dove iniziare a dispensare il vostro credo sulla visione e diventare voi stessi, dopo un periodo di prova, taglia e incolla, content provider. Si conclude così la vostra conversione al digital content nella sua prima e fondamentale parte: la gente impara a conoscere, stimare e fidarsi di chi offre valore in modo regolare.
Content: le persone si rivolgono a internet prima di andare dal medico L’ottica in questo senso ha la propria opportunità. Il professionista competente può e deve essere in grado di sviluppare una comunicazione efficace e autorevole al pubblico del web attraverso una serie di accorgimenti da seguire. Innanzitutto diventare generatori di valore. I vostri prospect possono non avere in quel momento bisogno di prodotti e servizi, ma hanno l’esigenza di reperire informazioni utili a tal proposito. La vostra volontà di creare valore anche al di fuori dei confini delle semplici transazioni commerciali è fondamentale ai fini di costruirsi una reputazione attraverso i contenuti di valore. Non preoccupatevi se ora il pensiero di farlo vi mette di fronte a due delle paure più classiche: quanto tempo mi servirà e sarò capace di scrivere? Sono due dubbi che supererete attraverso l’esercizio e non appena vedre-
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Il nuovo capitale
COME GESTIRE LE PERSONE “DIFFICILI” Sono quelle con cui è molto complicato lavorare. Quelle che sembrano drenare le vostre energie e la vostra motivazione. Vi siete mai chiesti come minimizzare l’influenza negativa che hanno su di voi?
di Micaela Gariboldi e Paolo Valentini*
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oi proponiamo una collaudata ricetta per rendere inoffensive le persone negative e fare in modo che non influiscano sulla vostra motivazione e sulla vostra capacità di raggiungere il successo imprenditoriale. Sicuramente vi sarà capitato, nella vostra attività professionale, di imbattervi
in persone negative, che vedono tutto nero e con cui è difficile lavorare. I sintomi che permettono di capire che siete entrati in contatto con uno di questi individui sono nervosismo, confusione, impressione di non andare da nessuna parte, dubbi sulle vostre capacità, imminente crisi di nervi, sensazione di oppressione e incapacità di agire. La conseguenza di questi sintomi è la percezione che tutto ciò che avete sia sul punto di terminare. La causa di tutti questi sintomi sono le persone demotivanti e gli “scollaboratori”, ovvero persone negative che avete a fianco nella vita lavorativa o anche nella sfera privata e personale. Le persone demotivanti sono persone che nascono felici ma che, a un certo punto della loro vita, sono state influenzate da eventi negativi o da altre persone. La loro energia positiva è
* Micaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.
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ULTRA POLARIZED THE ULTIMATE VISION & PROTECTION
Il nuovo capitale Ignora le critiche delle persone demotivanti e sforzati di raggiungere i tuoi sogni. Tu sei qui per un disegno straordinario, non lasciare che qualcuno ti porti lontano da questo obiettivo. La vita è breve e delle persone demotivanti non hai bisogno.
stata compromessa dalle difficoltà e dal corso degli eventi. Le esperienze della vita, le sconfitte e l’influenza di altri individui hanno spento la loro carica positiva. La negatività, come anche la positività, sono contagiose. Tu, come imprenditore, devi fare in modo di non circondarti di persone negative, altrimenti rischi che portino negatività in tutta l’azienda e anche a te stesso. Come si possono scoprire le persone demotivanti nella tua azienda? È sufficiente rispondere a queste domande: • Quali sono le aree da cui derivano maggiori problematiche? • Quali sono le aree che non performano? • Chi sono le persone coinvolte nei problemi? • Chi compare più spesso nelle situazioni che non riesci a gestire? A un certo punto, facendoti queste domande, scoprirai che ci sono dei nomi che emergono di frequente. Quando hai scoperto queste persone, hai diverse soluzioni per risolvere la situazione: • Mettile in aree dove non possano nuocere. • Utilizza le statistiche per monitorare le performance. • Inserisci un campione, cioè qualcuno che sia di esempio. Per tutelarti da queste persone è necessario anche mantenere un certo comportamento: • Abbraccia l’etica: se segui i tuoi valori e fai la cosa giusta non sbagli mai; anche di fronte a persone critiche non devi scendere a compromessi. • Sistema le cose che non stai facendo bene: le persone negative puntano ad attaccare i tuoi punti deboli, i nervi scoperti; devi proteggerti lavorando su ciò che pensi debba essere fatto meglio. • Persegui i tuoi obiettivi e datti da fare per crescere.
Quando il capo negozio è demotivante Marco è titolare di tre negozi in provincia di Venezia. L’abbiamo conosciuto a un nostro evento e ci ha chiesto di aiutarlo a essere più sereno in negozio. La gestione dei conflitti causati dalle persone che doveva gestire tutti i giorni lo stava logorando, tanto da essere disposto a chiudere uno dei tre negozi che gestiva. Analizzando la scena abbiamo capito che il suo problema con le persone non era solo un suo limite caratteriale, cosa su cui possiamo tutti lavorare con successo, ma era soprattutto causato dalla presenza di una persona demotivante all’interno dello staff. Questo capo © shironosov negozio esercitava su di lui un’influenza negativa, tanto che stava per cedere quell’unità con la scusa della crisi. Abbiamo fatto capire a Marco che non era questa la strada giusta. Lo abbiamo aiutato ad affrontare la situazione di conflitto, rendendolo responsabile delle sue scelte: in fin dei conti lo aveva assunto lui e lui ha la responsabilità in primis di migliorare la propria comunicazione con il demotivante. In seguito abbiamo inserito una bella persona e l’abbiamo affiancata alla persona demotivante. Nel giro di sei mesi il negozio ha ripreso a crescere e la persona demotivante stessa ha smesso di infierire, in quanto si è resa conto che con l’andare del tempo avrebbe corso il rischio di rimanere a casa. Il suo gioco era finito. e Marco oggi è fiero di continuare ad avere tre negozi che fatturano bene. Ci sono ancora dubbi sul fatto di avere in squadra belle persone?
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Strategie d’impresa
COMPRARE ONLINE O IN NEGOZIO? Nell’era digitale il punto vendita deve definire la propria unicità e trovare il proprio posizionamento, differenziandosi soprattutto dalla concorrenza sul web
di Anna Gatti e Letizia Melchiorre*
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l processo di acquisto del consumatore è sempre meno lineare e sempre più diversificato: ci si informa online e si acquista offline ma, al tempo stesso, si fa largo l’abitudine di cercare informazioni mentre si è nel
punto vendita o di toccare con mano il prodotto in store per poi cercare online il prezzo migliore. Questo fenomeno è decisamente correlato all’importanza che, sempre più, lo smartphone assume nella vita di ciascuno di noi: secondo la ricerca del 2014 “Connected Commerce: A Snapshot of the Modern Shopper”, condotta dall’agenzia internazionale di marketing e tecnologia DigitasLBi, più della metà dei consumatori italiani (56,2%) concordano nell’affermare che l’arrivo degli smartphone ha modificato il modo in cui fanno shopping, non ancora del tutto online (solo il 28% ha effettuato un acquisto dal proprio dispositivo), ma sicuramente è il ca-
* Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi. * Letizia Melchiorre di SocialLAB è consulente marketing e comunicazione digitale: supporta piccole e medie imprese nella progettazione e gestione di spazi di comunicazione online, in particolare sito web e social network.
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Strategie d’impresa perché si manifestano a partire da due input profondamente diversi nel consumatore. Lo store fisico, secondo gli intervistati di questa ricerca, continua a mantenere un forte appeal, ad esempio, per testare dal vivo i prodotti (69,5%) o per affidarsi alla cortesia, alla professionalità e all’esperienza del personale che lavora all’interno (51,8%). E se pensiamo allo store ottico, quest’ultimo aspetto è ancor più rilevante: il punto vendita resta il luogo dove il consumatore si reca per toccare e verificare la qualità e le caratteristiche del prodotto che vuole acquistare, per risolvere il suo problema visivo, per affidarsi alla professionalità dell’imprenditore ottico perché capace di consigliargli la soluzione più adatta a lui. Insomma, per trovare un servizio oltre che un prodotto. I servizi che saremo in grado di proporre, oltre ai prodotti che vendiamo, saranno la vera essenza di unicità che sapremo offrire anche al consumatore 2.0, quello con lo smartphone sempre in mano, iper connesso, che ha un grosso peso sia in termini di volumi complessivi sia, soprattutto, di influenza nei confronti degli altri. Gli altri che postano sul proprio profilo informazioni relative agli ultimi acquisti effettuati, soprattutto quando sono convinti di aver fatto un ottimo acquisto (39,7%) o semplicemente per informare gli amici delle ultime novità messe nel carrello (38,2%). E se è vero che tra i contenuti social in grado di spingere un utente a visitare un particolare negozio o ad acquistare un determinato brand spiccano le promozioni (64,9%), i post degli amici (57,3%) e le inserzioni pubblicitarie (55,3%), allora è chiaro che la nostra presenza e il nostro presidio sul digitale debbano esserci, sia che scegliamo di votarci totalmente a esso sia che decidiamo di mantenere un rapporto fisico con la propria clientela.
© anyaberkut
nale d’informazione privilegiato per l’acquisto (71,7%). La tendenza che gli anglosassoni definiscono “Ropo”, acronimo di Research Online Purchase Offline, l’abitudine a documentarsi in rete su un prodotto prima di acquistarlo fisicamente in negozio, è un fenomeno oggi più che evoluto. Stiamo già parlando di showrooming – o Ropo al contrario – cioè della tendenza a visitare il negozio per toccare con mano il prodotto e poi procedere con l’acquisto altrove, tendenzialmente online e a un prezzo più basso. Per chi dichiara familiarità con lo showrooming, le nuove tecnologie giocano un ruolo fondamentale: la maggioranza delle persone (55,9%), infatti, quando entra in un negozio, mette mano al proprio smartphone per verificare se altrove, on oppure offline, lo stesso prodotto è disponibile a un costo più contenuto. Tutto questo non può che portarci a riflettere sul ruolo attuale del negozio fisico. È evidente la necessità di diversificare profondamente l’esperienza di acquisto offline da quella online,
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STANCO DI FARE SCONTI? A Mido 2016 il servizio di noleggio è stato una delle grandi novità del salone
www.affittasiocchiali.it
Ovvio! Più clienti, più guadagno. E che siano clienti realmente fedeli, che non si facciano distrarre da promozioni esagerate quando fra 3-4 anni riacquisteranno, forse, un occhiale nuovo. La professionalità chiede ede più responsabilità sociale, più benessere visivo per le persone. Il servizio Affittasi Occhiali®, che offre un occhiale nuovo e personalizzato ANCHE A NOLEGGIO – da qui il nome della neonata società italiana RENT TOO srl® – offre queste certezze e le concretizza con il nuovo modello di business che contrattualizza annualmente i clienti. RENT TOO raccoglie l’eredità della gestione 2014-2015 proiettando l’affitto-noleggio verso la maturità del suo sviluppo in Italia, con lo stesso management della start up. I fondatori di questa realtà di mercato, che sta diffondendo nell’ottica la nuova cultura del noleggio con numeri in ascesa, sono Marco Tricarico, Nunzia Tricarico e Marco Bianchi, i quali confessano che non è stato facile strutturare e organizzare il servizio al fine di renderlo di semplice comprensione per gli ottici e i loro clienti. I consensi ricevuti durante l’ultimo Mido permetteranno di superare a breve i cento negozi e di soddisfare le prime richieste di apertura del franchising interamente dedicato ad Affittasi Occhiali, presentato al salone milanese. Success, Exito, Succès, Erfolg ... Successo in tutte le lingue! Molti i consensi anche da ottici e imprese estere con i quali sono state intraprese relazioni per valutare l’avvio del servizio oltre le Alpi, anche se la maggior parte delle energie saranno ancora concentrate in Italia, per la quale si stanno ricercando e selezionando agenti qualificati. Gratificanti le conversazioni con i visitatori allo stand che hanno confidato come, tra gli oltre mille espositori della
fiera e le migliaia di presenze, gli unici a poter conoscere i guadagni certi dei giorni e dei mesi a seguire – non statistici – sono gli ottici che propongono il servizio di Affittasi Occhiali, grazie al modello di business e ai sistemi iinformativi offerti. L La domanda più comune raccolta tra i visitatori è stata semplice e ovvia. Una domanda cui il m management ha già tutte le risposte e le soluzioni, pe perché per primo l’ha considerata e risolta: «E se il cliente non tornasse tra un anno?». Osservazione legittima per la quale esistono soluzioni tecniche, relazionali e legali che abbattono del 99% il rischio e, comunque, anche nell’1% dei casi senza possibilità di remissione di un euro. Il servizio funziona al 101% e il noleggio con canone annuale anticipato è la soluzione vincente per non applicare più sconti! Ma si è anche ribadito di non aspettarsi che i clienti entrino e supplichino di noleggiare un occhiale, non oggi: il servizio è culturalmente nuovo anche per il pubblico. Quindi, oltre alla promozione direzionale è necessaria l’attività territoriale del punto vendita, secondo gli obiettivi dell’ottico e in base al guadagno che vorrà assicurarsi a scadenza di ogni annualità. Oltre il 40% dei professionisti italiani che sono transitati allo stand a Mido non aveva ancora sentito parlare di Affittasi Occhiali, altri avevano vaghe informazioni indirette. Grazie però agli approfondimenti e alle dimostrazioni effettuate in fiera, il servizio è stato accolto con grande interesse e maggiore consapevolezza, in virtù anche dei quasi due anni di attività vera e professionale corredata da numeri reali e dall’esperienza dei tanti iscritti, rassicurati altresì dal fatto che non è necessario fare altri acquisti o cambiare fornitori per inserire il servizio nel proprio punto vendita. Oggi il noleggio degli occhiali da vista è una realtà integrante del mercato: una nuova idea, un nuovo servizio di facile fruizione e comprensione per tutti, da nord a sud, dal paese di provincia alla città. 42
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Prefazione del Professor Umberto Veronesi
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Education
IRSOO: QUI ANCHE I DOCENTI SI TROVANO… AL CENTRO La struttura dedicata alla ricerca e alle attività cliniche, inaugurata nell’ottobre scorso all’interno dell’istituto di Vinci, offre nuove opportunità professionali al corpo insegnante di Angelo Magri
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osa significa insegnare oggi all’Irsoo? Insegnare, non studiare: perché anche per i docenti far parte di un istituto con una vocazione di quasi mezzo secolo all’insegnamento di ottica e optometria, rafforzata ora da un centro di ricerca innovativo, rappresenta un’esperienza pressoché unica. Per Alessandro Farini, ad esempio, da vent’anni attivo alla scuola di Vinci, oltre che all’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, significa abbinare due aspetti: la salvaguardia di una tradizione e il costante aggiornamento sulle novità che riguardano docenza e professione. «In questo ventennio un’evoluzione c’è stata, anche
Alessandro Farini è un fisico laureato presso l’Università di Firenze. È il responsabile del laboratorio di Psicofisica ed Ergonomia della Visione presso l’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr. È anche docente di Ottica Geometrica e Ottica Fisica presso il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Firenze. Dal 1995 è docente presso l’Irsoo: oggi insegna Fisica, Ottica Applicata e Metodi Sperimentali per l’Optometria
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Alberto Bernardoni ha conseguito il diploma di ottico nel 2001 presso l’Irsoo e successivamente si è specializzato in Optometria. A Vinci è relatore a corsi per ottici e optometristi e collabora come docente dal 2003 occupandosi principalmente di contattologia
Education perché ognuno di noi cambia, soprattutto nel rapporto con gli studenti – racconta Farini – E cambiano le generazioni, quindi il modo dei giovani di approcciarsi allo studio dell’ottica e dell’optometria: chiedono maggiore coinvolgimento, minore relazione frontale, più interattività». Ecco perché una realtà come il Centro di Ricerca in Scienze della Visione, inaugurato nell’ottobre scorso, può garantire un importante valore aggiunto per chi lavora a Vinci. «Il centro di ricerca mi sta molto a cuore: permette, infatti, a Irsoo, Università e Istituto di Arcetri di coesistere e di collaborare, mettendo insieme quindi docenza e ricerca», afferma Farini, che lo scorso anno è stato l’unico scienziato italiano a essere invitato dall’Unesco alla cerimonia inaugurale mondiale dell’anno della luce. Anche per Alberto Bernardoni, da una decina di anni nel corpo docente dell’Irsoo, il nuovo centro di ricerca rappresenta un’opportunità in più. «Ci consente di svolgere in loco sia l’attività clinica sia quella di ricerca che inevitabilmente richiede ancora più tempo e dedizione: così possiamo guidare meglio gli studenti verso le materie trattate nei relativi corsi», sottolinea Bernardoni, che affianca all’attività di insegnante quella di responsabile di un centro ottico in Toscana. «L’esperienza nel retail mi aiuta a trattare i ragazzi più come futuri colleghi che come semplici studenti, dando loro una visione più ampia del mercato
Più di quaranta in cattedra All’Irsoo operano 42 docenti, attivi sia nei corsi di Ottica sia in quelli di Optometria, nella struttura di Vinci ma anche fuori sede, in particolare al corso di Optometria di Milano. Alcuni di loro sono impegnati anche nei corsi di formazione continua, che si tengono principalmente in sede. Tra gli insegnanti figurano sia accademici sia professionisti del settore: questi ultimi sono in totale 26 e svolgono attività professionale anche in centri ottici od optometrici.
– spiega – Quando nel 2003 mi fu chiesto d’insegnare a Vinci, fui sorpreso ma anche molto gratificato dalla proposta, che accettai subito con entusiasmo. Non sono figlio d’arte e ricordo che quando iniziai a studiare ottica, sempre all’Irsoo, non sapevo nemmeno quanto fosse grande una lente a contatto: così oggi, a ogni prima lezione, porto sempre con me un sacchetto di lenti a contatto per spiegare ai ragazzi che si
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può crescere professionalmente persino partendo da una totale inesperienza di questo settore». Anche Bernardoni “respira” in Irsoo un perfetto mix fra tradizione e innovazione: e non solo per l’avvio del centro di ricerca. «Oggi utilizziamo metodi più innovativi, con un maggiore coinvolgimento degli studenti, facendoli ad esempio lavorare molto di più in gruppo», dice Bernardoni.
Lab
APPRENDIMENTO: PIÙ DIALOGO TRA LE PROFESSIONI Il convegno multidisciplinare “Dsa e Bes, dalla diagnosi all’intervento: problemi e prospettive normative e organizzative”, che si è svolto il 12 marzo nella Residenza di Ripetta a Roma, ha trattato i Disturbi Specifici di Apprendimento e i Bisogni Educativi Speciali a cura della redazione
L’
evento è stato ordiagnosi nei casi borderline. ganizzato dal ConLo psicologo Lauro Mensiglio Nazionale gheri ha aperto il meeting dell’Ordine degli presentando il documento Psicologi in collaborazione con che il Gruppo di Lavoro Besl’Associazione Italiana per la RiDsa del Consiglio Nazionale cerca e l’Intervento nella Psicodell’Ordine degli Psicologi patologia dell’Apprendimento. ha elaborato in questi mesi. La prima parte dei lavori, seguiti Le indagini epidemiologida circa trecento professionisti Da sinistra, Silvio Maffioletti e Lauro Mengheri, che indicano che attualmenprovenienti da tutta Italia, ha coordinatore del Gruppo di Lavoro Bes-Dsa del te in Italia ci sono complessipreso in considerazione le posi- Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, vamente 350 mila bambini, al simposio di Roma tive ricadute e i principali nodi adolescenti e adulti con Dsa: critici della Consensus Conference sui Dsa che, è un numero elevato e in crescita, ha spiegato Mennel 2007, ha fissato i criteri utili per la definizione gheri, che sancisce l’attenzione per la tematica in dei Dsa stessi: il loro carattere evolutivo, la diver- ambito sia clinico sia scolastico (vedi grafico). In sa espressività che assumono nelle varie età e la questi dieci anni la promulgazione della normativa costante associazione con altri disturbi che li ca- nazionale e la pubblicazione di direttive, linee guiratterizza. In seguito, la legge 170 del 2010, “Nuove da, circolari ministeriali e ricerche scientifiche hannorme in materia di disturbi specifici di apprendi- no avuto il merito di attirare l’attenzione sui disturbi mento in ambito scolastico”, ha introdotto specifiche dello sviluppo e sulle difficoltà scolastiche di varia tutele per gli studenti in possesso di una diagnosi di natura, agevolando così l’erogazione di risorse anDsa e ha definito i criteri in base ai quali un alun- che per la formazione qualificata nell’ambito dei bino può avvalersi della relativa legislazione. Ciò ha sogni educativi. In questo modo si è assistito nel nofinalmente posto fine alle “vessazioni” esercitate su stro paese a un aumento delle competenze piuttosto studenti intelligenti ma limitati da una specifica dif- rapido, a vantaggio della qualità dell’insegnamenficoltà, anche se ha talvolta suscitato problemi per to e della nascita di una funzionale “macro équipe” la definizione dei criteri e per l’assegnazione della di lavoro formata da famiglia, clinici e insegnanti.
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Lab li che manifestano bisogni educativi speciali. Nella seconda parte della giornata si è svolta un’ampia tavola rotonda che ha chiamato le varie professioni a esprimersi sul tema “Prospettive per i Dsa e i Bes dal punto di vista delle varie tematiche e delle varie professionalità”. Il primo a intervenire è stato Sergio Messina, presidente dell’Associazione Italiana Dislessia, che ha espresso il punto di vista dei genitori di studenti con Dsa. Cristina Bachmann, del Gruppo di Lavoro Bes-Dsa del Cnop, ha trattato l’ampio tema della formazione tra scuola e clinica. Stefania Millepiedi, della Società Italiana di Neuro-Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha descritto gli aspetti medici di cui deve tenere conto chi rilascia una diagnosi di Dsa. Silvio Maffioletti, dell’Istituto di Ricerca e Studi in Ottica e Optometria di Vinci, ha descritto la valutazione optometrica nei casi di Dsa. Anna Giulia De Cagno, della Federazione Logopedisti Italiani, ha definito le caratteristiche dell’intervento logopedico nei Dsa e nei Bes. Roberto Iozzino, dell’Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento, ha trattato l’Importanza della valutazione psicologica e suo peso in fase di intervento. Giovanna Scherioni, dell’Associazione Italiana Disprassia dell’Età Evolutiva, ha descritto quando e in che misura un intervento neuropsicomotorio può essere utile nel caso dei Dsa e di altri Bes. Dal vivace dibattito che è seguito, che ha coinvolto insegnanti e tecnici, sono emerse la dinamicità e la qualità della scuola italiana, che mette al centro l’alunno e ha come obiettivi primari la sua formazione e la sua libertà di autodeterminarsi senza ostacoli, barriere o discriminazioni di alcun tipo: una scuola ricca di impegno e di risorse, che negli anni Settanta ha abolito le classi speciali e da allora cerca di costruire un ambiente accogliente per ogni alunno, anche quelli con disabilità gravi o con difficoltà di apprendimento. È una scuola con la quale, ha sottolineato Maffioletti nel proprio intervento, le varie professioni devono dialogare sempre di più e meglio, coordinandosi per supportarne le finalità e sostenerne l’ordinaria e preziosa attività.
Fonte: Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi
Finalmente, è stato osservato all’evento romano, la scuola, la famiglia e i clinici che si occupano degli apprendimenti hanno ricevuto gli strumenti per interagire in maniera strutturata e sinergica, a vantaggio della qualità complessiva dell’intervento a favore del bambino. Dal 1997 l’Unesco ha iniziato a utilizzare il concetto di “Bisogno Educativo Speciale” non solo per coloro che erano inclusi nelle categorie della disabilità, ma anche per aiutare quegli studenti che “vanno male a scuola” per molteplici ragioni che impediscono loro un successo formativo ottimale. Oggi i Bisogni Educativi Speciali, i Bes, sono una condizione ben definita e normata: indicano, infatti, particolari esigenze educative che possono essere manifestate dagli alunni, anche solo per determinati periodi, “per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”, come recita la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012. Quest’ultima ripartisce i Bes in tre grandi categorie: quella della disabilità (tutelata dalla legge 104/92), quella dei disturbi evolutivi specifici (tra i quali i Dsa, tutelati dalla legge 170/2010) e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. I Bes sono, dunque, tutelati dalla suddetta direttiva ministeriale e dalle successive circolari ministeriali, che estendono a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, si richiamano espressamente ai principi enunciati dalla legge 53/2003 e sottolineano l’urgenza di applicare la normativa già destinata agli alunni con Dsa anche a tutti quel-
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VITA DIGITALE? RILASSA I TUOI OCCHI Il 95% delle persone utilizza lo smartphone ad una distanza tra i 23 e i 43 cm. Gli utenti digitali inoltre passano in media più di 7 ore al giorno davanti agli schermi. Distanze di lettura diverse per ogni dispositivo, caratteri piccoli, esposizione alla luce blu nociva possono portare a…
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ZEISS: UN’APP PER INFORMARE COINVOLGENDO IL CLIENTE L’azienda ha presentato a Mido la nuova applicazione i.Com Mobile, che integra totalmente la strumentazione per la misurazione, controllandola direttamente dall’iPad di Nicoletta Tobia
C
oinvolgere il consumatore nell’intero processo di acquisto all’interno del centro ottico, dal momento in cui vi entra all’anamnesi, dagli esami oggettivi e soggettivi fino alla consulenza sul tipo di prodotto più idoneo ai suoi bisogni visivi, gestendo ciascuna fase in maniera efficace, è quanto Zeiss si propone con la sua offerta in strumentazione. Specialmente con Zeiss i.Com Mobile, la nuova applicazione per iPad presentata dall’azienda a Mido, è oggi possibile trasformare tutte le fasi di lavoro in un processo continuo di informazione e comunicazione con i propri clienti. «Grazie a questo nuovo strumento, versatile e di semplice utilizzo, il consumatore diventa protagonista, al centro di un’esperienza a 360 gradi - spiega Giovanni Guiraud, product manager di Carl Zeiss Vision Italia – Normalmente, in un centro ottico, il professionista dialoga al di là della scrivania
o del bancone, utilizzando un computer fisso. Grazie a questa app tale separazione viene a cadere, l’ottico con il suo iPad si pone accanto, fisicamente e metaforicamente, al cliente, riuscendo a renderlo più partecipe e Giovanni Guiraud, product manager anche più con- di Carl Zeiss Vision Italia sapevole di tutti i vari passaggi che conducono all’acquisto di un ausilio visivo. Un aspetto che ha una grande funzione strategica: far capire ciò che significa
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Un’immagine della strumentazione Zeiss, con cui la nuova app per iPad Zeiss i.Com Mobile interagisce, permettendo di trasformare tutte le fasi di lavoro nel centro ottico in un processo continuo di informazione e comunicazione con i clienti
eseguire un’autorefrattometria, un esame soggettivo o la centratura, senza entrare nei dettagli e senza spiegazioni troppo tecniche, che sarebbero poco comprensibili, ha un impatto di alto livello sul consumatore, conferma la professionalità dell’ottico e consente di creare maggior empatia e fiducia, tutto a vantaggio del rapporto tra professionista della visione e cliente». Zeiss i.Com Mobile integra totalmente la strumentazione per la misurazione di Zeiss, che può essere utilizzata controllandola direttamente dall’iPad: grazie a quest’ultimo e a una rete wifi, infatti, è possibile la gestione remota di Zeiss i.Profiler plus, i.Terminal 2 e dell’unità per la refrazione soggettiva Visuphor 500 e Visuscreen 500. «Un altro aspetto importante è che grazie a questa app non si perde di vista nessun dettaglio di quel processo complesso che porta alla fornitura dell’ausilio visivo: un obiettivo, quello di cercare di avere un flusso che non dimentichi alcuna componente, a partire dall’accoglienza fino al post vendita, che perseguiamo da sempre – sottolinea Guiraud – L’interfaccia di Zeiss i.Com Mobile è particolarmente intuitiva: ci sono dei moduli che “guidano” il profes-
sionista in tutte le fasi della gestione del cliente all’interno del proprio centro ottico, dalla raccolta dei dati fino all’ordine, passando anche per la consulenza e la dimostrazione delle caratteristiche delle lenti». Un’altra novità Zeiss riguarda l’ampliamento dell’offerta relativa alla strumentazione , presente al gran completo all’appena trascorsa edizione di Mido. «Forti anche di una più diffusa sensibilizzazione sugli screening in collaborazione con i medici oculisti, in un’ottica di prevenzione, a ottobre 2015 abbiamo stipulato un accordo con la divisione Carl Zeiss Meditec, che ha una vasta gamma di strumenti per diagnostica dedicati agli oftalmologi, per mettere una parte di questi a disposizione del canale ottico: un retinografo portatile, un Oct, un tonometro a soffio e alcuni perimetri», afferma il manager. L’intento di Zeiss è sviluppare la prevenzione e creare maggiore dialogo tra la classe medica e l’area tecnica, nel massimo rispetto dei ruoli. «Tali strumenti possono essere utilmente impiegati anche dagli ottici optometristi non per effettuare diagnosi, ma per sensibilizzare il cliente sull’invio a una visita dall’oculista», ribadisce Guiraud.
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DI TRAPANI: ESSILOR ANCORA PIÙ PRESENTE NELL’OPTOMETRIA Reduce da un Mido molto soddisfacente, il responsabile della Divisione Strumenti di Essilor Italia svela le novità per la sala refrazione, che si aggiungono a quelle per il laboratorio del centro ottico di Angelo Magri
A
ltri tre anni di accordo con Topcon per la distribuzione nel canale ottico della strumentazione diagnostica del gruppo giapponese sul territorio nazionale: prosegue dunque l’investimento di Essilor Italia nell’ambito optometrico, avviato qualche anno fa. «I risultati di questa partnership con un player di fascia alta e riconosciuto sul mercato ci hanno finora premiato, così abbiamo deciso di rinnovarla, per offrire ai centri ottici una strumentazione per refrazione, applicazione di lenti a contatto e screening visivi al passo con l’evoluzione della tecnologia – spiega Christophe Di Trapani, dal marzo 2013 responsabile della Divisione Strumenti di Essilor Italia – Al di fuori di questa partnership, inoltre, è nata una nuova collaborazione, quella con Gianfranco Passuello e il suo brevetto Easytear per la rilevazione del film lacrimale: ne saremo i distributori sul mercato interno e abbiamo già organizzato una serie di corsi itineranti per formare i professionisti della visio-
ne sul suo utilizzo». Come già da alcuni anni la Divisione Strumenti di Essilor Italia era presente all’ultimo Mido, che si è rivelato positivo. «Quest’anno ancora di più, grazie alla contemporanea pre- Christophe Di Trapani, responsabile della Divisione Strumenti di Essilor Italia senza nel nostro stand delle lenti da sole dell’azienda – dice Di Trapani – Ora stiamo concretizzando il lavoro fatto con le numerose visite in fiera grazie ai molti ordini in arrivo da ottici indipendenti, ma anche da gruppi, nazionali e locali, che hanno confermato una tendenza nata nell’ultimo biennio: maggiore at-
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Una prova di Nautilus in occasione di Mido 2016
Il corner dedicato a Mr Blue 2.0, presso lo stand Essilor all’ultimo salone milanese
rapporto prezzo-qualità – sottolinea il manager tenzione da parte della distribuzione organizza– Sia Delta 2 sia la nuova funzione “step bevel” ta nei confronti della strumentazione, proposta su Mr Blue 2.0 saranno disponibili per gli ottici agli affiliati sotto forma di convenzioni e partitaliani da giugno». Mido ha rappresentato annership, soprattutto relativamente ai prodotti che il consolidamento di M’eye Store, l’offerta di più innovativi, ad esempio i sistemi di videocirca millecinquecento articoli di primaria uticentratura». L’interesse dei professionisti italialità per l’attività quotidiana del ni a Mido si è concentrato anche sulle nuove centro ottico, presto disponibili mole di Essilor Italia. «La punta di diamanattraverso un sito di e-commerce te era Mr Blue 2.0: già innovativa grazie a dedicato, e di Nautilus, che alla M’eye Sign, la funzione che consente l’infiera milanese ha fatto registrare cisione personalizzata della lente, ora un costante flusso di professionisti grazie a una nuova interessati a provare questa demo finitura, lo “step e a ordinarla: a breve Essilor Italia bevel”, offre tale conta di raggiungere i 300 pezzi opportunità anconsegnati. che sugli occhiali Mido si è confermato una vetrina più avvolgenti, importante per presentare la come quelli degamma di strumenti del grupdicati all’attività po ottico oftalmico. «Partecisportiva», ricorda peremo anche quest’anno ai Di Trapani. Sempre principali eventi congressuaal salone milanese li e professionali del settore in Essilor Italia ha fatto Italia – afferma ancora Di Trapadebuttare anche Delta ni – Tra questi è confermata la 2, una mola compatta, denostra presenza a Expo Ottica stinata al centro ottico che Sud, la manifestazione di Cavuole offrire un servizio immediato al proprio tania che ci ha finora garancliente. «Si tratta di un tito visibilità e contatti nuovi investimento a un costo su un mercato molto interesIl TRK-2P di Topcon: in un unico strumento autorefrattometro, keratometro, tonometro e pachimetro contenuto, con un ottimo sante come la Sicilia».
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Clipsystem, una novità assoluta per il mercato oftalmico italiano Brevettato da Roberto Pregliasco, Clipsystem Vision è l’innovativo strumento di aiuto alla vendita della lente oftalmica pensato da un ottico per gli ottici
In occasione di Mido 2016 le principali aziende oftalmiche hanno valutato, attraverso un percorso narrativo ed esperienziale tenuto dallo stesso Pregliasco, l’efficienza del sistema che, focalizzando l’attenzione sulle lenti nelle sue varianti e caratteristiche, favorisce un incremento del business di questo prodotto. Oggi, per l’ottico, è urgente ripensare gli schemi di vendita e focalizzarsi sul segmento ad alto valore reddituale rappresentato dal comparto oftalmico. Il cliente è cambiato ed esistono nuovi paradigmi nel retail attuale, anche nel nostro settore. L’ottico non può proporre e vendere il prodotto oftalmico come vent’anni fa. Ha funzionato allora, ma non funziona ora e, soprattutto, non funzionerà nel futuro. Adottare Clipsystem Vision significa orientarsi al cambiamento. L’intenzione del cliente è scoprire, capire, provare, comparare, acquistare e ricevere un servizio. La volontà dell’ottico è vendere meglio. Clipsystem è progettato per rispondere a queste esigenze. A cosa serve Clipsystem? È una proposta unica che si prefigge di mettere in ombra la staticità dei listini per far “brillare” la lente in tutte le sue caratteristiche e il suo valore. Grazie a Clipsystem il centro ottico diventa una sorta di luogo comunicante, un laboratorio esperienziale dove tecnologia e design si incontrano per consentire al cliente di provare i benefici delle lenti, dove il professionista conquista il cliente con semplicità, coerenza, creatività e attenzione. Una nuova shopping experience
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in cui l’ottico racconta una storia diversa, esclusiva, emozionante, che tratta di valore e di prevenzione. Quante volte il consumatore vi ha chiesto di provare una lente a focale variabile prima di procedere all’acquisto? Il cliente è disposto a investire su lenti ad alta tecnologia nel momento in cui ha la possibilità di percepire con i propri occhi i benefici che queste possono apportare al suo sistema visivo. Attualmente gli utenti scelgono la lente sulla base dei consigli ricevuti dai professionisti, senza percepire come realmente funzioni la lente proposta, affrontando anche importi elevati senza alcuna consapevolezza, ma solo con un atto di fiducia. È proprio sulla base di queste richieste che Pregliasco ha brevettato Clipsystem, che permette di provare, con un semplice clip-on, tutte le lenti a focale variabile e di valutare la differente qualità visiva delle lenti fotocromatiche, polarizzate o colorate. Quali sono i vantaggi per l’ottico e per le aziende? Clipsystem fornisce evidenti incrementi in termini di redditività sia per l’ottico, che riesce a vendere meglio, sia per le aziende oftalmiche, consentendo la fidelizzazione del loro cliente e la diminuzione dei resi effettuati dal professionista nel caso di non adattamento alle lenti a focale variabile.I punti vendita che hanno già adottato Clipsystem hanno raggiunto importanti traguardi: fidelizzare il cliente, aumentare le vendite a maggiore valore, rafforzare la propria immagine, facilitare i collaboratori nella proposta. Come è strutturato? Il sistema si compone di una valigetta, progettata e disegnata da Pregliasco, contenente una parte o l’intera gamma di lenti (geometrie e trattamenti) proposte da un’azienda oftalmica e di due specifiche montature. La prima è progettata per accogliere lenti fotocromatiche, colorate e polarizzate attraverso un sistema a calamita; la seconda, brevettata da Pregliasco, consente di variare la distanza interpupillare sia verticale sia orizzontale e di inserire le possibili correzioni in uso, per provare tutte le lenti a focale variabile disponibili (progressive, vicinocomputer, a supporto accomodativo) e selezionare insieme al cliente la geometria e la lunghezza del canale ideale. La valigetta, disponibile in diverse versioni, rappresenta il risultato di sintesi tra stile, design e funzionalità ed è stata ideata per essere trasportata dall’area vendita alla sala refrazione. Inoltre, in collaborazione con Arteco, sono state sviluppate anche diverse varianti di pannelli espositivi, da posizionare nel punto vendita, con sistema a calamita per esporre le lenti, in modo da creare un vero e proprio corner oftalmico nel centro ottico. Quali sono i materiali di supporto? Clipsystem fornisce formazione sull’utilizzo del sistema, materiali da vetrina d’impatto, focalizzati sulla possibilità di provare tutte le lenti oftalmiche proposte nel listino di una determinata azienda oftalmica, e una comunicazione dedicata da condividere con i clienti sui social network. Inoltre, viene messo a disposizione materiale grafico per identificare il centro ottico come Punto Vendita Specializzato Clipsystem.
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ADV I giorni sono quelli di Mido, il luogo è lo stand Rodenstock, l’obiettivo è il concorso a premi “ColorMatic IQ®2: che fortuna!”, che accompagna il lancio delle nuove lenti della famiglia fotocromatica che comprende ColorMatic IQ®2 e IQ®Sun 2. Tre i colori sui quali tentare la sorte, gli stessi delle lenti: il caldo Chocolate Brown, l’elegante Pure Grey e lo sportivo Racing Green. Chini sulla roulette digitale, intrigati dal tavolo verde, gli ottici partner di Rodenstock scelgono le tinte su cui puntare le loro fiche del valore nominale di 100 euro, inviate per l’occasione direttamente nei loro punti vendita. Il primo colpo di fortuna avviene nella mattinata di domenica, mentre tutte le fiche non vincenti tornano poderosamente in gioco il lunedì pomeriggio quando, alla presenza di un notaio, si procede all’estrazione finale. Il momento è ricco di pathos e di attesa. Tutti i presenti accompagnano il sorteggio con una “ola” di caloroso sottofondo. L’operazione determina via via i nomi dei fortunati punti vendita vincenti e termina con tanti applausi e un doveroso brindisi ai favoriti dalla sorte. L’attività, coerente e coordinata con la strategia di marketing per il lancio delle nuove fotocromatiche by Rodenstock, interessa un montepremi che totalizza oltre 40 mila euro e la vincita è di qualità: complessivamente 10 carnet composti ciascuno da 10 coppie di lenti progressive Rodenstock Multigressiv MyView®2 Solitaire® Protect Plus 2, distribuite fra gli indici 1.6 e 1.67 e di nuova generazione fotocromatica IQ®2. Quando si tratta di qualità, Rodenstock non teme di mettersi in gioco. Anche questa volta, ha messo sul tavolo un prodotto che con le sue straordinarie caratteristiche ha tutte le carte in regola per affermarsi come nuovo punto di riferimento per la protezione “intelligente”, frutto di uno studio che ha impegnato un team di specialisti per un totale di 44 mila giorni nella ricerca di nuove tecnologie e nello sviluppo di oltre 1.500 molecole.
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Per realizzare la nostra mission abbiamo potenziato il nostro corpo insegnante con nuove professionalitĂ , le attrezzature didattiche, i supporti agli studenti, il numero dei laboratori, le dotazioni di attrezzature oftalmiche
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OPTOMETRIA: ALLA RICERCA DI IDENTITÀ O DI APPROVAZIONE?
di Sergio Cappa
“La storia narra del curioso incontro tra un opossum e un muflone i quali, non avendo mai avuto contatti con esemplari della propria specie, non sono in grado di riconoscere il proprio corpo. I due animali, tanto incuriositi dalle reciproche forme quanto incapaci di capire la propria, si interrogano a vicenda per coglierla dalle parole altrui. L’intreccio porta i due animali a credere di essere diversi da quelli che sono in realtà e a comportarsi in modo appropriato alla descrizione resa dall’altro… I due vivono vite tipiche di altri corpi senza esserne consapevoli, senza sapere se si è giusti o sbagliati rispetto alle proprie identità e di poterle credere tutte vere”. Questo si legge ne Le identità corporee di Elena Faccio, un interessante saggio della
giovane docente in Psicologia Clinica all’Università di Padova. Nella scorsa edizione di Mido abbiamo assistito a un confronto con la variegata situazione europea esposta con maestria dal presidente di turno dell’Ecoo, lo svedese Paul Folkesson. Abbiamo potuto dar corpo alla realtà italiana, misurando la distanza dai consueti riferimenti anglosassoni, soppesando la qualità dei nostri insegnamenti e le confusioni burocratiche che si sovrappongono da tempo. È stato come porre la nostra categoria su un virtuale tappeto verde e, appoggiati al davanzale della Storia, osservarci da fuori campo, ascoltando le voci multicolori dei competitor. Abbiamo appreso che per comprendere il nostro viso e attribuirvi un senso è necessario impa-
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rare a vedersi come si appare agli altri: l’identità non è mai data. Siamo, pensiamo, viviamo e ci esprimiamo alla ricerca costante di coerenza tra presunte forme e presunte autorappresentazioni. Dalla caparbia e diuturna concentrazione sulla nuova tecnologia applicativa all’instancabile dedizione all’educazione del pubblico, ma anche dalla rincorsa al diploma facile all’adesivo dall’acronimo incerto: tante sono le piccole forme di trasformismo corporeo, indicative di fame di nuove identità per nuove approvazioni. Riconosciamoci nei primi perché la dizione “optometria” è un designatore convenzionale: l’aspetto esteriore costituisce il segno naturale dell’identità, la riprova indiscutibile di essere se stessi e nessun altro.
I PARTNER B2EYES 2 D.A.I. OPTICAL INDUSTRIES 70056 Molfetta (BA) Via dei Calzaturieri, 9 Z.I. Tel 080 3974278 Fax 080 3973431 www.daioptical.com 7 CONSORZIO OPTOCOOP ITALIA SC.-OXO 25064 Gussago (BS) Via Golgi, 31 Tel. 030 313561 Fax 030 3732856 info@oxoitalia.com 9 VITA RESEARCH 00040 Ariccia (RM) Via Variante di Cancelliera, 40 Tel. 06 934980 Fax 06 9345037 info@vitaresearch.com www.vitaresearch.com
I Copertina-60-61 TRANSITIONS OPTICAL www.transitions.com www. mytransitions.it II Copertina NAU! 21043 Castiglione Olona (VA) Via Mazzucchelli, 7 Tel. 0331 861233 Fax 0331 824435 info@nau.it www.nau.it III Copertina-43 FABIANO GRUPPO EDITORIALE 14050 Moasca (AT) Reg. Rivelle, 7/F Tel. 0141 1706694 Fax 0141 856013 info@fgeditore.it IV Copertina VEGA 28921 Verbania Via G.F.B. Riemann, 3 Tel. 0323 405500 Fax. 0323 405544 info@vegaoptic.it www.vegaoptic.it
19-58 HOYA 20024 Garbagnate Milanese (MI) Via Zenale, 27 Tel. 02 990711 Fax 02 9952981 hoya@hoya.it www.hoya.it
39 IRSOO 50059 Vinci (FI) Piazza della Libertà, 18 Tel. 0571 567923 Fax 0571 56520 info@irsoo.it www.irsoo.it
21 MARK’ENNOVY 20156 Milano Via Giovanni da Udine, 34 Tel. 02 38093498/3499 Fax 02 38093497 servizio.clienti@markennovy.com www.markennovy.com
42 AFFITTASI OCCHIALI 03013 Ferentino (FR) Via Aia S. Francesco, 2 Numero Verde 800 173696 info@affittasiocchiali.it
22 BUSHNELL PERFORMANCE OPTICS ITALY 10133 Torino C.so Moncalieri, 167 Tel 011 6618583 Fax 011 6618768 italia@bushnell-europe.com www.bushnell.eu/it/
13 NETCITY 59100 Prato (FI) Via Rimini, 49 Centro Direzionale Leonardo da Vinci Tel. 0574 21460 Fax 0574 600542 www.netcityitalia.com
23 OFTALMICA GALILEO 20099 Sesto San Giovanni (MI) Via Concordia, 5/C7 Tel. 02 243441 Fax 02 24344834 info@galileoitalia.it www.galileoitalia.net
15-62 SEIKO OPTICAL 20013 Magenta (Mi) Via F.lli di Dio, 2 Tel. 02 15494120 Fax 02 1542816 info@seiko-optical.com www.seiko-optical.com
29 CECOP 20010 Pogliano Milanese (MI) Via Europa, 35 Tel. 02 93540073 Fax 02 93435238 www.cecopgroup.com
pagina rigida CARL ZEISS VISION 21043 Castiglione Olona (VA) Via Mazzucchelli, 17 Tel. 800 258327 marketing@vision.zeiss.com www.vision.zeiss.it
31 LUXOTTICA 20123 Milano Piazzale Cadorna, 3 Tel. 02 863341 info@luxottica.com www.luxottica.com/it 37 SWISS EYEWEAR GROUP 21051 Arcisate (VA) Via Piave, 11 Tel. 0332 1646855 info.italia@swisseg.com www.swisseyeweargroup.com
17 BLUDATA INFORMATICA 31030 Breda di Piave (TV) Via delle Industrie, 10 Tel. 0422 445442 Fax 0422 699318 info@bludata.com www.bludata.com
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48-49-pagina rigida ESSILOR ITALIA 20141 Milano Via Noto, 10 Tel. 02 535791 Fax 02 53579270 marketing@essilor.it www.essilor.it 54-55 CLIPSYSTEM VISION 16121 Genova Via di Brera, 54-56 RR info@clipsystemvision.it www.clipsystemvision.it 56 RODENSTOCK ITALIA 20089 Rozzano (MI) Centro direzionale Milanofiori Strada 7 palazzo T3 Tel. 02 31041 rodenstock.italia@rodenstock.com www.rodenstock.com 57 ISTITUTO BENIGNO ZACCAGNINI 40141 Bologna Via Ghirardini, 17 Tel. 051 480994 Fax 051 481526 59 SIOO 50121 Firenze Stazione di Santa Maria Novella, binario 1/A Tel. 055 216033 Fax 055 216033 info@scuolaottica.it www.scuolaottica.it
XVI CONGRESSO NAZIONALE DI IPOVISIONE
Quando abbiamo aperto il primo negozio NAU! volevamo rilanciare la nostra attività con un format innovativo, appoggiandoci ad una formula in franchising, qualcosa di veramente nuovo nel mondo della distribuzione: cercavamo la possibilità di scommettere su qualcosa che potesse crescere davvero. Oggi abbiamo 9 negozi NAU!
E h͊ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂ ƵŶ͛ĞĐĐĞůůĞŶnjĂ ĚĞů ĨƌĂŶĐŚŝƐŝŶŐ͘ ŽŶ ƵŶĂ ĐŽŶƟŶƵĂ Ğ ĐŽƐƚĂŶƚĞ ƌŝĐĞƌĐĂ ƐƵů ƉƌŽĚŽƩŽ Ğ ƐƵů ĐŽŶĐĞƉƚ ĚŝƐƚƌŝďƵƟǀŽ ŚĂ ƐĂƉƵƚŽ ŝŶŶŽǀĂƌĞ ƵŶ ƐĞƩŽƌĞ͕ ƉƌŽƉŽŶĞŶĚŽ Ăů ŵĞƌĐĂƚŽ ƵŶ͛ŽīĞƌƚĂ inedita. Premio “Az Franchising Award 2014”
Perché NAU!? Perché è un marchio innovativo che ha rivoluzionato il settore, ha spostato il posizionamento degli occhiali da presidio medico correttivo a prodotto fashion, assimilabile ad un accessorio moda. Salvo, Affiliato NAU!
LOW VISION ACADEMY
Marco e Monica, Affiliati NAU!
Disegniamo e realizziamo occhiali in Edizione Limitata, per offrire uno stile unico ad ogni nostro cliente.
Monica, NAU!
Amiamo l’Ambiente, lo proteggiamo e lo rispettiamo eliminando il superfluo e riciclando tutto ciò che può essere riciclato. Più buonsenso nel fare le cose, più rispetto per l’Ambiente, meno costi per tutti.
La formula NAU! offerta agli affiliati è vincente. Da subito abbiamo capito il grande potenziale di questo brand italiano, a tal punto da aver investito nell’apertura di altri 3 negozi a distanza di poco tempo dopo il primo.
Laura, NAU!
Ğůůŝ͕ ďƵŽŶŝ͕ ĨĂƫ ďĞŶĞ͗ ŽĐĐŚŝĂůŝ ĐŽůŽƌĂƟ͕ ĚĂů ĚĞƐŝŐŶ ƌŝĐĞƌĐĂƚŽ Ğ ĐŽŶ ƵŶ ŐƌĂŶĚĞ ƌŝƐƉĞƩŽ ƉĞƌ ů͛ ŵďŝĞŶƚĞ͘
Danilo, Affiliato NAU!
NAU! è l'azienda che, entrata in un mercato già presidiato da importanti competitor internazionali, ha saputo conquistare un posizionamento esclusivo nei centri commerciali grazie ad una combinazione di fattori vincenti.
Presidenti Congresso Prof. Renato Meduri Prof. Nicola Pescosolido Comitato scientifico
Ogni 2 settimane in negozio trovi nuove collezioni di occhiali, per darti il piacere di scegliere occhiali sempre nuovi, diversi e attuali.
Paolo Carelli (Napoli) Federico Bartolomei (Bologna) Mario Bifani (Napoli) Rocco Di Lorenzo (Palermo) Maria Rosaria Franco (Lecce) Roberto Iazzolino (Milano) Paolo Giuseppe Limoli (Milano) Luigi Mele (Napoli) Marcella Nebbioso (Roma) Sergio Zaccaria Scalinci (Bologna) Lucia Scorolli (Bologna) Enzo Maria Vingolo (Roma)
Daniele, NAU!
Io e i miei soci non avevamo più dubbi, solo un interrogativo: a chi possiamo affidarci per aprire in franchising il nostro negozio di occhiali? La scelta giusta è NAU! Abbiamo scelto un marchio rivoluzionario, capace di rompere gli schemi nel nostro settore. La scelta è stata assolutamente ripagata: oggi abbiamo 4 negozi. Onorato, Affiliato NAU!
Celeste, NAU!
ITALY
Presidente: Sergio Z. Scalinci Vicepresidente: Mario Bifani Vicepresidente con delega alla ricerca: Enzo M. Vingolo Segretario scientifico: Paolo G. Limoli
Palermo, 30 settembre-1 ottobre 2016 Mondello Palace Hotel via Principe di Scalea - Mondello
Gli Affiliati trovano in NAU! un business concreto che si esprime con un’offerta fortemente distintiva, qualitativa e fashion. Carla, NAU!
Premio “CNCC RETAILER AWARDS 2015”
Gli occhiali NAU! sono espressione del gusto, della moda e del design italiani. Uniti a passione e creatività.
Il franchising è un’attività che consiglierei assolutamente ma suggerisco di fare molta attenzione al brand a cui ci si va ad affidare, specialmente in questo periodo storico. NAU! da tutti i punti di vista è sicuramente affidabile e la consiglio assolutamente.
Vaibhav, Master Franchisee NAU! Cesare, Affiliato NAU!
E h͊ ƉĞƌ ŵĞ ğ ŵŽĚĂ͕ ĚĞƐŝŐŶ͕ ĐŽůŽƌĞ͕ ĐŽŶĐƌĞƚĞnjnjĂ ĞĚ ŝŵƉĞŐŶŽ͘ DĂ ƐŽƉƌĂƩƵƩŽ ƉĂƐƐŝŽŶĞ͕ ŐŝŽĐŽ Ěŝ ƐƋƵĂĚƌĂ͕ ůĞĂůƚă͕ ƐŽĚĚŝƐĨĂnjŝŽŶĞ Ğ ƚĂŶƚŽ ĚŝǀĞƌƟŵĞŶƚŽ͊ ŚŝĞĚĞƚĞ Ăŝ ŶŽƐƚƌŝ ĸůŝĂƟ͕ ůŽƌŽ ƐĂŶŶŽ ďĞŶĞ ĐŽƐĂ ŝŶƚĞŶĚŽ͊ Grazie all’occhiale, ideato e realizzato da NAU! per i golfisti, i nostri giocatori avranno ora la possibilità di concentrarsi solo sulle proprie performance.
A T I U T A ONE GR ottisti
I ptometristi, Ort Z A P I C E PART listi, Ottici O per Ocu
Segreteria scientifica Paolo G. Limoli (Milano) - paololimoli@libero.it
Fabrizio, Presidente NAU!
Con il Patrocinio di
Segreteria organizzativa e Provider ECM
Costantino, Past President PGAI
I.E.ME.S.T. Istituto Euro- Mediterraneo di Scienza e Tecnologia
Reg. Rivelle 7/F - Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 a.manassero@fgeditore.it
NAU! vincitore
N32016 CHIEDI DI PIÙ ALLE TUE LENTI. CHIEDI TRANSITIONS® Transitions® e lo Swirl sono marchi registrati di Transitions Optical, Inc., usati su licenza di Transitions Optical Limited. ©2016 Transitions Optical Limited. La prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico. MI PP TR REV.0 02-2016
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Belli, buoni, fatti bene: occhiali colorati, dal design ricercato e con un grande rispetto per l’Ambiente.
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