b2eyes magazine 2/2016

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Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14040 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE) Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio

N22016 Sommario

B2TRADE Editoriale Un dubbio amletico 3 Attualità Presbiopia 10 e lode: la saggezza visiva 5 Barberini, dopo le lenti arrivano gli occhiali 6 Hoya, poker d’assi per Mido 10 Silhouette si trasforma in un… Atelier 14 Hally & Son: a tre anni è già grande 16 Retina, un progetto di ampio respiro 18 Una Galileo più… digital 20 Opto In, con il Gruppo Giovani mette le basi per il futuro 24 Cecop: assaggiare… per competere 28 Oxo, ogni cliente è… un tipo 30 Amarcord Luciano Vettore: uno sguardo oltre la frontiera italiana 32

B2STYLE Moda Pieni e vuoti 38 Rosa e …Rosa 39 Tondo e quadrato e… 40 Sole e sport 42 Guardaroba occhiali Paris Hilton: occhiali da sole anche di notte? 44 B2EXPERT Practice management Digitalise me, please! 48 Il nuovo capitale La gestione delle priorità 50 Strategie d’impresa Multicanalità, questione di obiettivi 54 Education Irsoo, formazione continua sul territorio 58 Lab Ipovisione, un mondo da conoscere 60 B2TECH Lenti Oftalmiche Transitions: una nuova immagine per ampliare il business 62 Zeiss: di nuovo in comunicazione con un servizio in più 64 Essilor, a Mido è tech ma anche fashion 66 Lenti a contatto Vita Research, è arrivata l’ora della prima lac 72 Strumenti Bludata, “Il Mio Ottico” viaggia anche in mobile 76

Lo Gnommero Ordini professionali: dalla storia al nostro domani 79

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Vivi l’innovazione

“Con Hoya Vision Simulator provo le lenti prima dell’acquisto. E sono Serena.” Serena Autieri

Professionalità Qualità Tecnologia


Editoriale

UN DUBBIO AMLETICO di Angelo Magri

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culista oppure optometrista? Per noi addetti ai lavori, non ci sono dubbi sulle differenze professionali. Ma per la gente comune? Non solo: siamo sicuri che la stampa sappia che tra le due figure esistano sostanziali differenze? Un recente caso sembra purtroppo confermare il dubbio. Il film americano The Look of Silence, girato nel 2014 e, nel momento in cui scriviamo, candidato all’Oscar 2016 come miglior documentario, tratta di un professionista della visione che fa l’esame della vista alle persone ritenute responsabili di uno dei maggiori e meno conosciuti massacri del nostro tempo, quello avvenuto in Indonesia a metà degli anni 60. Ma Adi, il protagonista della pellicola, è un oculista o un optometrista? Secondo la locandina del film è un optometrista, a detta delle maggiori testate generaliste italiane che hanno dato la notizia, un oculista. «Credo che cinquant’anni siano tanti per fare in modo che almeno la stampa (non specialistica o paraspecialistica) sdogani il termine e il ruolo dell’optometrista. Nel caso in questione si continua nell’abitudine della negazione della divulgazione socioculturale dell’optometria proprio in occasione di un’opera cinematografica, come The Look of Silence, dove si tratta di un’altra negazione, certamente più devastante (l’analogia è irriverente ma qui è un semplice pretesto). Siamo di fronte a due tabù: uno leggero “la negazione dell’optometria” e l’altro drammatico “la negazione di uno sterminio”. Con buona volontà, si faccia qualcosa per superarli entrambi». Così Luigi Lupelli, noto professionista e docente romano, è intervenuto su b2eyes Today, che aveva ripreso non soltanto la notizia del film, ma anche il misunderstanding in cui erano stati coinvolti i media nazionali. Se ancora oggi si verificano fraintendimenti del genere, forse è dovuto anche all’eterogeneità delle competenze attribuite alla figura dell’optometrista, al suo legame con quella dell’ottico e al rapporto con gli oftalmologi. Eterogeneità aggravata da legislazioni differenti da paese a paese, anche all’interno del nostro continente. Eppure l’aggregazione degli optometristi europei era una necessità sentita già mezzo secolo fa, quando nacque la Società d’Optometria d’Europa, di cui in questo numero si ricorda uno dei pionieri, Luciano Vettore. E dovrebbe esserlo ancora di più oggi che sono stati fatti passi da gigante a livello formativo, professionale e tecnologico, non pareggiati tuttavia da una legislazione adeguata e men che meno comune, tanto che in molti stati non ne è nemmeno riconosciuto il profilo. Appare quindi attuale la scelta da parte di Mido e di questa testata di puntare su un tema come quello che Paul Folkesson, presidente dell’European Council of Optometry and Optics, affronta all’Otticlub di fronte a Sergio Cappa, uno dei precursori del diploma europeo dell’optometria. Sarà un attestato comunitario a mettere d’accordo i vari paesi membri sulla necessità di una sana omologazione professionale e legislativa? O dovremo attendere ancora molto per vedere riconosciute attività e competenze che sono già realtà e rispondono alle esigenze di benessere visivo dei consumatori? Difficilmente da questo convegno arriverà una risposta univoca e definitiva, ma di sicuro è un’occasione preziosa per chi voglia liberamente confrontarsi, senza pregiudizi o interessi di parte.

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Attualità

PRESBIOPIA 10 E LODE: LA SAGGEZZA VISIVA Mido 2016, un evento, due libri. Il primo, la raccolta delle migliori pillole per l’ottica uscite lo scorso anno su b2eyes Today, sta diventando una tradizione. Il secondo punta a un obiettivo professionale e di vita, cui molti ottici italiani vogliono aspirare di Nicola Di Lernia

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otrebbe nascere una nuova ottica dall’approccio strategico alla presbiopia. Per questo ho chiesto a Giancarlo Montani e a Gianmario Reverdy, due famosi professori del settore, di affiancarmi nella presentazione del libro a Mido. Per ricevere da loro un giudizio di mercato su quello che intendo asserire dopo due anni di lavoro sul retail e di confronto con l’impresa oftalmica. Si badi che non ho mai parlato di lente progressiva. Ci sono i numeri, le esigenze inespresse da raccogliere, un pubblico maturo al quale proporre un percorso di visione dopo i 40 anni assolutamente qualificante e remunerativo per l’ottico. Certo, l’ottico deve fare l’ottico e non l’occhialaio, deve vendere professionalità e competenza prima di sfornare preventivi per un pubblico male informato e

ansioso di prestazioni a basso costo. E la lente a contatto in questo nuovo corso del nostro pubblico, un italiano su due, deve essere sorella e non cugina della lente oftalmica. Il target over 40 che aspira a una vita lunga fino a 90 anni è oggi un target plasmabile a un percorso di benessere visivo che parte da lenti non necessariamente progressive fino ad arrivare alle progressive personalizzate con il top di trattamenti. Un percorso di vita e vista in grado di sottrarre spazio e vendite ai premontati, alle progressive civetta, di ridurre le mancate correzioni e di far decollare un secondo nuovo business performante. In sostanza questo libro vuole, attraverso la collaudata tecnica dello scalatore, portare in cima a questa nuova idea d’impresa dell’ottica per gli over 40. In tal senso mi conforta il ricordo della mia maestra delle elementari, quando mi rammentava che 1+1 fa sempre più di 2 se ci metti la testa, il cuore, il coraggio.

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Attualità

BARBERINI, DOPO LE LENTI ARRIVANO GLI OCCHIALI Il gruppo italiano specializzato nella produzione di filtri solari minerali lancia una linea di sunglasses dall’impronta innovativa, destinati a ottici in grado di ricoprire il ruolo di ambasciatori del marchio a cura della redazione

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on solo lenti solari in vetro. Barberini sceglie Mido per lanciare a livello mondiale la sua prima linea eyewear. Un’unità della società abruzzese, con sede a Venezia, sarà infatti completamente dedicata alla collezione sole. Stefano Fabris, general manager della nuova divisione, un importante passato nell’occhialeria alla guida di Zerorh+, di cui è stato uno dei fondatori, e Vuarnet, spiega le caratteristiche e gli obiettivi di questa nuova sfida. Com’è strutturato il progetto della collezione eyewear di Barberini? A livello di struttura aziendale, Barberini Eyewear è a tutti gli effetti una business unit di Barberini Spa e ha l’obiettivo di utilizzare al massimo le sinergie possibili con la casa madre senza precludere per questo scelte funzionali agli obiettivi. Da qui, ad esempio, la scelta di aprire a Venezia gli uffici che si occuperanno di progettare, sviluppare, comunicare e vendere le montature a marchio Barberini. La sede, individuata nell’area portuale della città, offre contemporaneamente una location di prestigio con prossimità geografica ai produttori e alle

Stefano Fabris, general manager di Barberini Eyewear

infrastrutture. La struttura della business unit sarà composta da uno short team focalizzato e autonomo, con le risorse inizialmente inserite che rappresentano l’ossatura del progetto anche nel medio termine: io mi occuperò del general management e delle vendite, Alessandro Fregonese dell’area operations e supply chain, Alessia Barbiero dello sviluppo prodotto, Federico Perissinotto della comunicazione. Col-

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EDO+ PRONTO CONFORTEVOLE PERSONALIZZABILE

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Attualità labora allo sviluppo della collezione Roberto Russo, giovane designer di talento. Quali saranno i suoi punti di forza presso i centri ottici italiani? In primis l’eccellenza dell’offerta nel suo complesso e la consapevolezza di rappresentare attraverso la qualità il prodotto in vetro e i suoi partner distributivi, appunto gli ottici specialisti del sole. La linea Barberini Eyewear risponde alla necessità di un consumatore unisex, Un’immagine d’archivio della casa madre abruzzese consapevole, attento al benessere in senso generale e alla ricerca di un prodotto che sappia misce- Cosa vi aspettate da Mido e, in proieziolare innovazione, funzionalità e bellezza. Gli ne futura, sui mercati esteri? occhiali monteranno il Platinum Glass: si tratta Il piano di sviluppo prevede un iniziale focus di una lente in vetro priva di qualsiasi impuri- sul mercato interno, per creare automatismi e tà e alla quale durante la fusione vengono ag- verificare il business model, e gradatamente giunti alcuni minerali, denominati terre nobili, una crescita attraverso i mercati limitrofi e con che permettono di migliorare il contrasto visi- distributori selezionati. L’Italia è uno dei mercavo operando come un equalizzatore cromatico. ti trend setter nel segmento premium. Un piano Tutte le lenti Platinum Glass sono rigorosamen- applicato con successo a livello nazionale conte UV400, per offrire un protezione superiore sente di avere un caso di successo da sviluppaallo standard UV 100%, garantendo, inoltre, un re, con i necessari adeguamenti locali, in altri totale comfort visivo attraverso il trattamento paesi del mondo: in primis gli Stati Uniti, che rappresentano a medio termine lo sbocco di riantiriflesso. Che tipo di centri ottici contate di rag- ferimento per la nostra iniziativa. La nostra pregiungere in Italia e con quale forza senza a Mido è sinergica al piano di sviluppo, essendo a tutti gli effetti il miglior palcoscenico vendita? In termini di canale distributivo si prevede per la presentazione a livello mondiale delle principalmente quello costituito da ottici, che nuove iniziative. potremmo definire selezionati più che esclusi- Quali saranno le sinergie con il know vi. Dei veri specialisti del sole: in sostanza quei how di Barberini nelle lenti da sole? punti vendita in grado di argomentare e pro- Barberini Eyewear è un progetto innovativo: porre un prodotto con caratteristiche funzionali una linea di occhiali di nuova generazione svie non solamente estetiche, dei veri ambascia- luppata e garantita dal leader mondiale nella tori del marchio. La forza vendita sarà costitu- produzione di lenti in vetro ottico. Deve anche ita da agenti con esperienza in montature pre- offrire, quindi, un palcoscenico ideale alle ecmium, che agiscono come consulenti per gli cezionali capacità tecniche della casa madre, ottici stessi fornendo la necessaria formazione affinché le stesse tecnologie siano poi di ispirazione per altre aziende del settore. sul prodotto.

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Attualità

HOYA: POKER D’ASSI PER MIDO La nuova campagna che vedrà l’ottico ancora più protagonista con Serena Autieri, il debutto nazionale di Hoya Vision Simulator, il lancio in esclusiva mondiale di EyeGenius e delle nuove lenti Sensity Emerald Green: sono le novità dell’azienda oftalmica, che fanno il loro debutto alla rassegna milanese di Angelo Magri

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o scorso anno i centri Hoya Center sono cresciuti del 16%, più del doppio del mercato, che pure ha fatto segnare un trend positivo in volumi e, soprattutto, in valore. Merito, secondo Maurizio Veroli, numero uno della filiale italiana del gruppo oftalmico giapponese, anche dei riflessi positivi della campagna lanciata proprio a Mido 2015 con la presenza di Serena Autieri: una scelta che il manager definisce vincente, avendo puntato sulla professionalità e sul volto degli ottici. In occasione delle iniziative di comunicazione a livello locale, sono state raggiunte persino punte del +30%. «È stato un successo per Hoya e per i partner Hoya Center: è la prima volta, infatti, che riscontriamo un legame così stretto tra le attività di comunicazione e i risultati economici, perciò nel 2016 proporremo la nuova campagna pubblicitaria che vedrà gli ottici ancora più protagonisti sempre insieme ad Autieri, ambasciatrice del benessere visivo», dice Maurizio Veroli, presidente di Hoya Italia. La campagna, che partirà ad aprile, sarà «ancora più incentrata su web, digital, sms 2.0 e punterà molto su nuovi temi e iniziative», ricorda Anna Maria

L’immagine della prossima campagna di Hoya

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Attualità Nicolini, marketing manager di Hoya Italia. La campagna 2016 di Hoya viene svelata nei suoi dettagli a Mido, insieme a due innovativi sistemi. «Hoya Vision Simulator fa il suo debut-

Un’esperienza unica (anzi due) nel centro ottico Con EyeGenius Hoya «propone un metodo esclusivo per la valutazione e quantificazione della disparità di fissazione, senza necessità di alcun prisma durante la misurazione e offrendo un alto livello di precisione nell’individuazione dei valori di disparità di fissazione orizzontale e verticale – precisano in Hoya Italia – Grazie a EyeGenius il centro ottico potrà fornire un servizio di elevata professionalità e distintivo, ampliando così i servizi di refrazione offerti: il dispositivo, infatti, comprende più di sessanta test visivi, oltre alla nuova procedura EyeGenius. L’individuazione e l’eventuale correzione della disparità di fissazione, inoltre, possono alleviare sintomi come mal di testa, tensioni al collo e spalle o bruciore oculare. Il cliente finale viene, quindi, coinvolto in modo interattivo durante la fase valutativa, vivendo una nuova esperienza all’interno del centro ottico». A sua volta Hoya Vision Simulator è un sistema basato sulla nuova tecnologia di realtà virtuale 3D, che fa vivere al consumatore finale direttamente sui suoi occhi, prima dell’acquisto, l’esperienza di visione attraverso le lenti e i trattamenti Hoya. Con l’iPad l’ottico gestisce tutti i dati personali del cliente e i contenuti da mostrare. Sullo schermo dell’iPod, posto all’interno del visore, vengono a loro volta riprodotte le diverse ambientazioni con le quali viene simulato l’effetto reale delle lenti e dei trattamenti, grazie al collegamento con il server di calcolo Hoya. «L’esperienza d’acquisto diventa ancora più coinvolgente e appagante: il cliente, infatti, è maggiormente consapevole di aver scelto la soluzione visiva ideale – spiegano in Hoya Italia – Hoya Vision Simulator supporta nella vendita di valore, permette di argomentare i prodotti e di trasmetterne i benefici in modo efficace, aiutando a costruire un rapporto di fiducia con il cliente, generando soddisfazione e passaparola positivo».

Serena Autieri, ambasciatrice del benessere visivo anche per il nuovo sistema Hoya Vision Simulator

to nazionale al salone milanese – spiega Veroli – EyeGenius è, invece, l’innovativo sistema per valutare la disparità di fissazione». Dato l’elevato contenuto tecnologico di questi due nuovi sistemi, a Mido, all’interno del proprio stand, sono organizzati workshop in spazi dedicati, in cui gli ottici possono vivere in prima persona l’esperienza dell’utilizzo di EyeGenius. «Continua pure l’innovazione di prodotto: dopo il successo delle colorazioni naturali marrone e grigio delle lenti Sensity, sensibili alla luce, Hoya presenta a Mido anche il nuovo Emerald Green», sottolinea ancora Veroli, che precisa l’obiettivo di fondo di tutti questi debutti e novità: aumentare il traffico nel punto vendita e, al tempo stesso, migliorare ulteriormente l’esperienza d’acquisto negli Hoya Center. «Abbiamo, perciò, ideato un percorso strutturato d’informazione e aggiornamento con una dozzina di tappe sul territorio nazionale, ognuna delle quali caratterizzata da una plenaria e un workshop, che prenderà il via ad aprile e si concluderà in autunno, dedicato esclusivamente agli Hoya Center».

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Attualità

SILHOUETTE SI TRASFORMA IN UN… ATELIER È il nome della collezione lusso che l’azienda austriaca di montature lancia in occasione di Mido, a poco più di un mese dal debutto di un altro housebrand, neubau eyewear di Angelo Magri

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ilhouette Italia ha chiuso il 2015 con una crescita vicina alla doppia cifra come country e a doppia cifra come internazionale. Alla luce di questi risultati positivi e in previsione delle nuove opportunità in portafoglio, Michele Villotti, country manager Italia del gruppo di Linz, si rivela fiducioso anche per l’anno appena iniziato. «La nuova collezione, neubau eyewear, che ha debuttato in gennaio a opti, insieme all’housebrand Silhouette e alla licenza adidas Sport eyewear integra ora la proposta di fascia medio-alta dell’azienda, garantendo così all’ottico partner un’offerta completa e diversificata, in base allo stile di vita del suo cliente – spiega Villotti – E da Mido si aggiunge anche la collezione lusso e tailor made Atelier». Sette agenti dedicati sull’intero territorio nazionale vanno a proporre ai centri ottici partner la linea neubau eyewear. L’obiettivo di Silhouette Italia è raggiungere 500 clienti già nel primo anno. La produzione di neubau eyewear è collocata all’interno dello stabilimento di Linz e anche il post vendita è affidato al know how e all’espe-

rienza dell’azienda austriaca. «La parte creativa, invece, dal direttore al suo team, è stata scelta totalmente al di fuori del gruppo, Michele Villotti, numero uno di Silhouette Italia proprio per realizzare una collezione dai connotati radicalmente diversi dagli altri marchi nel portfolio di Silhouette, non solo in termini di montature, ma anche di packaging – sottolinea Villotti – La scelta del nome della collezione, che evoca un quartiere viennese di grande impulso culturale, è stato dettato anche da un’affinità territoriale con la casa madre. E richiama anche un mondo particolarmente creativo». Del tutto diverso, invece, è il mondo cui si ispira Atelier, una collezione pensata per selezionatissimi clienti top. «Atelier è sinonimo di lusso, di occhiali tailor made con l’inserimento di diamanti, di altre pietre preziose o di oro, nonché di produzione su ordinazione – dice ancora Villotti – L’azienda ha persino creato un reparto dedicato a questa linea, con la manifattura all’interno e un maestro orafo specializzato nelle incastonature». A Mido sono in programma due serate dedicate agli ottici italiani per presentare caratteristiche e potenzialità di Atelier, che nelle intenzioni di Silhouette sarà a diposizione di un numero iperselezionato di centri ottici: una ventina sul territorio nazionale, un migliaio in tutto il mondo.

Un modello della nuova collezione neubau eyewear

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L’OTTICO tra IMPRESA e PROFESSIONE Incontro dibattito sulla generazione del valore nella filiera ottica

17 Aprile 2016 Firenze

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Le risposte dei protagonisti su • • • • • • • • •

Che ruolo ha una scuola nella formazione professionale? Quali sono gli scenari futuri per chi si avvicina oggi alla professione? Che ruolo avrà l’ottico indipendente nel settore? Che sviluppo può dare l’appartenenza ad un Gruppo? L’affiliarsi ad una catena: quali limiti e vantaggi? Il professionista oggi ha necessità di un partner nella formazione continuativa? Che importanza ha il controllo di gestione? Quale il contributo dell’Industria? og il ruolo del sindacato negli sviluppi dell’impresa? Qual è, oggi,

L’incontro L ’iincontro ssul ul ffuturo uturo d della ella ge generazione del valore nella filiera ottica è gli ottici opera rriservato iservato a ttutti utti g li o ttici e a cchi hi o per nel settore.

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Attualità

HALLY & SON: A TRE ANNI È GIÀ GRANDE Proposti all’ottico in più fasce di prezzo, gli occhiali di uno degli housebrand di punta di Avm 1959, lanciato nel 2013, già conta oltre settemila centri ottici clienti in oltre ottanta mercati a cura della redazione

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ally & Son acquisisce sempre più importanza e peso nel portafoglio marchi di Avm 1959. Lanciata nel 2013, con otto modelli in corno di bufalo d’acqua e altrettanti in acetato, la collezione d’ispirazione old style, che oggi può contare su una distribuzione capillare, strizza l’occhio anche al fashion. Massimiliano Zegna Baruffa, direttore creativo del gruppo di Volta Mantovana, parla di questo housebrand in continua crescita che preferisce, però, chiamare «marchio di occhiali». Qual è il peso di Hally & Son all’interno del portafoglio marchi di Avm 1959? Hally & Son è, con Zero Rh+, il primo marchio di proprietà di Avm 1959. A oggi i nostri housebrand rappresentano più del 50% del giro d’affari della società. Hally & Son è oggi distribuito in 83 paesi nel mondo e può contare su oltre 4.500 clienti serviti tramite gli agenti diretti più altri 2.500 serviti tramite i distributori. In Italia e in Europa, infatti, operiamo

con una rete di 30 agenti diretti monomandatari mentre, per quanto riguarda Est Europa, Golfo, Far East, Nord America, Australia e Nuova Zelanda, ci avvaliamo di distributori. A quale tipo di ottico si rivolge Hally & Son? Hally & Son si rivolge all’ottico attento alla moda, ma non succube dei brand, che allo stesso tempo è interessato sia alla qualità del prodotto sia al margine che può ottenere dalla singola montatura. Essendo un marchio di proprietà, il costo dell’occhiale non è gravato da royalty: anziché assicurare all’azienda un margine superiore, abbiamo deciso di retrocedere questo risparmio sia all’ottico, cui garantiamo così un moltiplicatore superiore alla media di settore, sia al consumatore finale che può acquistare a prezzi molto più competitivi un prodotto di qualità. Quali sono le novità prodotto che presentate a Mido? Hally & Son nasce dagli archivi della nostra azienda e, in particolare, da due pezzi che ho fortunatamente ritrovato in un vecchio scatolone, a fianco a disegni, appunti e schizzi. Dal suo lancio in poi la linea ha avuto una grande evoluzione. Oggi la collezione conta quarantaquattro modelli, prevalentemente uomo e unisex. Tutte le nostre montature sono fornite agli ottici con doppio filtro, lente demo e lente sole, per rendere ancora più flessibile la vendita. All’interno della collezione abbiamo tre fasce di prezzo: entry level con la linea Replica Horn, la fascia media con i modelli dotati della tecnologia Titanium Core e il top di gamma con montature in vero corno di bufalo d’acqua. Infine, abbiamo recentemente lanciato la collaborazione con Mariano Di Vaio, web influencer e blogger maschile affermato a livello mondiale.

Due modelli della collezione realizzata con il blogger Mariano Di Vaio: le forme sono state reinterpretate per conferire nuova vita grazie all’impiego di metalli sottili e leggeri, combinati con acetati di diversa natura

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Attualità

RETINA, UN PROGETTO DI AMPIO RESPIRO La nuova società, costituita in gennaio a Madrid, unisce tre gruppi europei leader nei rispettivi mercati: Vision Group per l’Italia, Cione per la Spagna e Atol les Opticiens per la Francia di Angelo Magri

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etina, che sta per RETail INternational Alliance, riunisce di fatto oltre 11.500 professionisti in tre mercati con una rete di oltre 3.500 punti vendita indipendenti. L’obiettivo a lungo termine dei tre partner è costruire un retail network forte, in grado di fronteggiare le sfide future nei rispettivi mercati di riferimento. Quali sono i punti su cui poggia la proposta di Retina all’industria? Nelle intenzioni dei promotori si possono sintetizzare così: un referente unico per i

fornitori partner, lo sviluppo delle vendite e la crescita delle quote di mercato, un approccio glocal, con una negoziazione globale e un’azione locale con gli attori chiave di ogni mercato, un’unica strategia di distribuzione (prezzi, condizioni, lanci, ecc), una rete internazionale di ottici indipendenti di riconosciuta professionalità, economie di scala per offerte standardizzate di prodotti e servizi e una strategia di marketing globale per spingere i prodotti nei mercati in linea con le aspettative dei fornitori. «Il nostro obiettivo comune è, tra gli altri, quello di scambiarci expertise e best practice – spiega Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group – Ecco perché abbiamo deciso di dare vita a progetti comuni con team internazionali composti da esponenti dei tre gruppi nella contattologia, nell’oftalmica, nell’eyewear e nella tecnologia, in quest’ultimo campo con azioni digital e sul web». A Mido Vision Group sarà già presente con il logo Retina Alliance Member nel suo stand. «Siamo soddisfatti di questa alleanza, ma altresì convinti che si tratti di un programma a medio-lungo termine – ricorda ancora Procacciante – Tant’è che ci muoveremo inizialmente con piccoli ma significativi passi, per poi procedere con progetti sempre più di ampio respiro».

Il board di Retina: da sinistra, seduti, Eric Plat, presidente di Atol les Opticiens, Procacciante e Fernando Flores, managing director di Cione. In piedi, da sinistra: Alexandre Gaillard, segretario generale di Atol les Opticiens, Arnaldo Sala, direttore prodotto di Vision Group, e Vincent Biessy, direttore operations di Atol les Opticiens

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Attualità

UNA GALILEO PIÙ… DIGITAL Investimenti sui social, in risorse umane dedicate e su webinar da affiancare all’aggiornamento in store: sono le ultime scelte vincenti dell’azienda oftalmica italiana di Angelo Magri

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econdo un recente sondaggio commissionato dall’Oftalmica Galileo sui consumatori italiani, il 53% del campione intervistato conosce il brand, se stimolato, e il 9% in maniera spontanea. «Alla luce di questi risultati abbiamo deciso di investire

sui social, per ampliare la base di conoscenza del marchio, soprattutto tra i giovani – spiega il marketing manager Davide Franzetti, da meno di un anno in azienda – In poco tempo abbiamo raggiunto i seimila follower su Facebook e nel gennaio scorso, in seguito a una campagna

Una fase del percorso training organizzato dall’azienda oftalmica italiana

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E’ un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso. Autorizzazione Ministeriale su domanda del 30 Dicembre 2015. *Operazione a premi valida dal 15 marzo al 15 aprile 2016. Regolamento completo disponibile sul sito www.optoin.it.

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Attualità progressiva Anapubblicitaria sulle teteo Plus – sottolinea state Leggo e Il MesMassimo Barberis, saggero, poi postate da circa un anno sui social, abbiamo general manager di toccato le 5.600 paOftalmica Galileo – gine visualizzate sui Abbiamo riscontranostri mezzi digital. to risultati positivi Ne consegue che si anche nel segmenstanno ingenerando una maggiore fiduto medio, supportati cia e consapevolezdall’attività di traiza nel consumatore ning realizzata». Nel finale nei confronti 2015, infatti, l’aziendel marchio Galileo, da ha coinvolto ben Massimo Barberis e Davide Franzetti, rispettivamente general manager e marketing manager di Oftalmica Galileo l’obiettivo che ci era420 centri ottici sia vamo prefissati con con corsi di aggiorqueste iniziative». Lo sviluppo del digital è un namento in store sia con innovativi corsi via elemento così strategico per l’impresa lombar- web, che hanno permesso di raggiungere fino da che, in seguito a un concorso organizzato a 80 imprenditori in una volta sola. «Chi partecon Fondazione Accademia di Comunicazione, cipa al nostro percorso di training mediamente è entrata nello staff una nuova risorsa, Roberta fa crescere a doppia cifra il proprio giro d’affaCiraolo, dedicata principalmente allo svilup- ri», afferma ancora Barberis. Tant’è che anche po degli strumenti per avvicinare il linguaggio per il 2016 sono previste nuove tappe dell’iter tecnico a una più ampia platea di potenziali formativo: la prima si è tenuta a fine gennaio a Milano, alla presenza di 35 ottici, ed era focalizconsumatori. Tutte queste iniziative fanno seguito alle perfo- zata sulla centratura e gli strumenti per favorimance positive registrate nel 2015. «Oltre alla re il business nei punti vendita. crescita in valore rispetto all’esercizio prece- Di tappe, almeno una decina, si parla anche in dente, l’anno scorso siamo stati i migliori in merito al roadshow in programma per il 2016, Europa tra le società controllate da Bbgr nel dal titolo “Change View, Change World”. «Avrà segmento Premium, grazie alle vendite della un approccio orientato all’utente finale, sia per le attività di marketing locale collegate sia per quanto riguarda il benessere visivo, grazie alla preziosa collaborazione della fondazione-onlus Retina 3000, che metterà a disposizione alcuni oculisti all’interno di una struttura mobile multifunzionale – dice Franzetti – Il tour partirà in aprile da Milano e conta di raggiungere complessivamente tra i 120 e i 150 mila consumatori». Galileo, comunque, non si ferma qui: altre novità sono in vista per i prossimi mesi, prima fra tutte il cambio della sede: se la parte operativa si concentrerà nell’area in cui già era stata dislocata un anno fa l’unità produttiva, quella direzionale verrà ospitata all’interno di Palazzo Annoni, storica struttura architettonica nel cuoUna delle prime immagini del prossimo tour di Galileo re di Milano.

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Vision Expo New York: oltre 100 ore di corsi Un vasto programma per offrire nuove opportunità e anticipazioni del settore: il salone statunitense, in calendario dal 14 al 17 aprile, arricchisce il proprio aggiornamento professionale con nuovi format e argomenti Tre nuovi appuntamenti, in un format condensato, permetteranno ai visitatori di Vision Expo New York 2016 di ricevere informazioni in modo rapido e snello, ottimizzando così la visita al salone. • LightningRounds, una sorta di speed-dating che fornirà cinque prospettive diverse su un unico argomento. • Crash Courses, sessioni di 30 minuti su diversi argomenti, tra cui le innovazioni nel trattamento della retina, gli usi attuali delle membrane amniotiche, le lenti a contatto di Google, un aggiornamento sulle infezioni oculari provocate da Acanthamoeba, le nuove prospettive sull’analisi complessa delle cellule gangliari e sulle emergenze oculari negli studenti universitari; • Fashion-focused education, presenterà le ultime tendenze eyewear, con indicazioni su come incrementare il business nel segmento sole e perfezionare una vendita. Vision Expo’s Business Solutions Track si espanderà fino a includere più di 100 ore di corsi, focalizzati su cinque temi centrali per rispondere alle esigenze del core business dei professionisti: leadership, customer experience, risorse umane, big data, redditività e crescita. Sono previsti, inoltre, un’anteprima sulle tendenze del prossimo anno e suggerimenti di stile per realizzare una vendita perfetta. Un team di esperti, inoltre, condividerà prospettive sull’acquisto per qualsiasi genere di punto vendita, dalle boutique alle piccole catene. The Dispensing Essentials Track, un nuovo programma di Vision Expo East, offrirà l’opportunità di aggiornarsi attraverso 11 ore di corsi che coprono le quattro competenze fondamentali di un ottico di successo: cliniche, tecniche, fashion e vendite. Il focus comprende le nuove regole di vendita nel settore dell’ottica e dell’oftalmica. Il nuovo Corcoran Coding Academy insegnerà ai partecipanti come massimizzare i ricavi attraverso una vasta documentazione che comprende

Le registrazioni alla trentesima edizione di Vision Expo East N2 2016 23 sono aperte. Per saperne di più visita www.visionexpo.com

preziosi materiali di riferimento da portare a casa. Vision Expo’s popular Global Contact Lens Forum sarà caratterizzato da un nuovo format che fornisce un accesso diretto ai leader del programma e ai loro punti di vista sul futuro della contattologia. Vi sarà anche una nuova sessione dedicata al portatore di lenti a contatto. Con oltre 350 ore di formazione tra cui scegliere può essere difficile per il visitatore stilare un’agenda. Mark Dunbar, OD, FAAO, e Ben Gaddie, OD, FAAO, entrambi copresidenti del Conference Advisory Board hanno, quindi, creato Chairman’s Top Picks, una classifica di 13 ore di formazione da considerare come corsi top. «Per decenni, il progresso della professione è stato plasmato dalla conoscenza condivisa a Vision Expo – afferma Dunbar, a proposito del programma di aggiornamento professionale avanzato della trentesima edizione di Vision Expo East - Il programma non solo mette in luce i progressi dell’ottica, ma si basa anche sulle idee condivise e continua a far crescere la nostra comunità di visionari. I partecipanti andranno via con nuove informazioni, la fiducia e l’energia per arricchire le proprie carriere, pratiche e professioni».


Attualità

OPTO IN, CON IL GRUPPO GIOVANI METTE LE BASI PER IL FUTURO Il network veronese ha creato un nuovo organismo, formato da imprenditori tra i 18 e i 40 anni, che ha come obiettivo l’aggiornamento professionale e, soprattutto, manageriale delle seconde generazioni a cura della redazione

S

eguendo l’esempio confindustriale, Opto In teristiche e gli obiettivi del percorso di formazione? ha dato vita al Gruppo Giovani: l’obiettivo «Essendo il network oggi composto da figli di ottici asè coinvolgere i giovani ottici italiani, anche sociati a Opto In, inizialmente ci concentreremo sulla quelli non direttamente collegati all’azienda questione della cosiddetta convivenza generazionale veronese. L’organizzazione interna, formata da una – ricorda ancora Venturini – Successivamente svilupventina di professionisti con un’età compresa tra i 18 peremo alcune tematiche che ci sono state richieste e i 40 anni, figli di associati Opto In, è coordinata dal dai membri stessi del gruppo: il controllo di gestione, responsabile marketing del gruppo, Gualtiero Cava- ovvero come condurre un punto vendita in maniera leri. Nelle intenzioni dei vertici del network, il Gruppo manageriale monitorando al meglio costi e profitti Giovani vuole rappresentare il continuum ideale del della propria azienda, la comunicazione e il markeprogetto di Opto In, nato nel 1983 grazie all’intrapren- ting, anche attraverso i new media digitali, e la fordenza di ventidue soci fondatori, successivamente mazione tecnica e professionale. Ma la formazione è divenuti cento. «Proprio per dare un seguito al lavo- solamente il primo step. Sono in programma, infatti, ro fatto in questi trentatré anni di attività abbiamo momenti di aggregazione e, ovviamente, ci auguriapuntato sui giovani, concentrandoci sulle difficoltà mo di poter coinvolgere i ragazzi nelle attività di Opto che possono trovare nel gestire l’impresa creata dai In, allargando la base anche a tutti coloro che, sebbeloro genitori: abbiamo così programmato un percorso ne non figli di ottici, desiderano confrontarsi ed essere formativo che è stato affidato a un esperto del tema, supportati dai loro coetanei per una migliore gestione Franco Cesaro – spiega Sergio Venturini, amministra- del proprio centro ottico». tore delegato di Opto In – Il principale impegno è rivolto a estendere la base associativa per diffondere i valori dei giovani imprenditori, per dare più forza alle idee e alla cultura d’impresa e per organizzare una serie di attività che soddisfino i bisogni degli iscritti, avvicinandoli al movimento anche come occasione di crescita personale e professionale». Quali saranno le tappe, le carat- Il Gruppo Giovani di Opto In

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Attualità

CECOP: ASSAGGIARE… PER COMPETERE Il nuovo pacchetto omaggio, che propone un “menù” di private label, campagne marketing e formazione, è stato studiato per far provare concretamente ai centri ottici associati il potenziale dei servizi offerti dal gruppo di Nicoletta Tobia

L’

obiettivo di Cecop4you è sostenere gli ot- ricevendo gratuitamente tici, aiutandoli a differenziarsi attraverso materiale pop da esporre la qualità dell’offerta e la professionaliz- per spingere determinate zazione. «Cecop ha come mission il fat- attività e prodotti» contito di offrire ai propri affiliati le migliori condizioni di nua Schieppati. acquisto e i migliori servizi che li supportino nella Non da ultimo entrano a vendita, garantendo un’indipendenza quasi tota- far parte del programma le – spiega Paolo Schieppati, country manager per offerte più strettamente l’Italia del gruppo – Per permettere loro di sfruttare professionali. «Si tratta appieno il potenziale delle nostre proposte abbiamo di servizi di formazione, studiato Cecop4You, un pacchetto che consente di perché pensiamo che i “assaggiare” le diverse opportunità messe a dispo- nostri affiliati quanto più sizione dal gruppo». sono aggiornati tanto più Schieppati, country Per comporre il particolare “menù” Cecop è partito saranno vincenti sul mer- Paolo manager di Cecop Italia dal campo degli acquisti. «Vogliamo innanzitutto far cato, oppure legati alla provare agli associati i prodotti private label, di cui gestione quotidiana del negozio – precisa Schiepavranno in omaggio una serie di montature a scelta, pati – Dunque potranno accedere nell’arco del 2016 perché siamo convinti che possano aiutarli a differen- a sei webinar realizzati con la collaborazione dei ziarsi nell’offerta dai competitor diretti sul territorio, nostri partner fornitori, che si svilupperanno sia in utilizzando leve commerciali ambito commerciale sia tecnidiverse dal prezzo – prosegue co. L’idea è creare un calendail manager – Cecop, infatti, rio fitto che copra tutto l’anno, garantisce aree di esclusività, anche perché è una formula quindi si tratterà di linee che molto interessante in termini avranno solo loro entro un cerdi efficacia: in un’ora e mezza to raggio». Del pacchetto fanno si tratta un argomento e lo si parte anche i servizi di markeapprofondisce, mantenendo ting, studiati per aiutare l’ottico così alta l’attenzione dei para posizionarsi e a vendere metecipanti. Infine, per questo glio. «Ogni affiliato per il 2016 pacchetto, ogni associato popotrà scegliere tre fra le nostre trà usufruire di un gestionale quindici campagne, professioIride, sviluppato da Zeus Sofnali, promozionali o legate a tware, a un canone annuo deeventi e a ricorrenze speciali, Il planning delle campagne Cecop 2016 cisamente conveniente».

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Attualità

OXO, OGNI CLIENTE È… UN TIPO Tutte le azioni attraverso cui si articolerà la nuova campagna 2016 del consorzio hanno come obiettivo il miglioramento della customer experience a cura della redazione

I

l claim che caratterizza la comunicazione per articolerà attraverso una serie di mezzi e azioni l’anno in corso di Oxo Italia è “I tuoi occhi, il mirate. «Le campagne di quest’anno – prosegue la nostro obiettivo”: uno slogan che vuole punta- manager – saranno supportate con materiali pop, re l’accento sull’impegno degli oltre 400 ottici vetrine dedicate, campagne sui social media, sms, optometristi che fanno parte del consorzio a diffon- dem e promozioni consumer, volte a migliorare la dere la cultura del benessere visivo e a fornire ai customer experience all’interno del centro ottico clienti un servizio qualificato e professionale. Qual- Oxo e ad aumentare la relazione tra ottico e cliensiasi siano gli stili di vita e le esigenze visive del te». E per rendere gli ottici aderenti in grado di offriconsumatore, al quale viene quindi rivolto l’invito re ai propri clienti un’esperienza d’acquisto appaad affidarsi alla consulenza esperta del proprio ot- gante, fidelizzante e riconoscibile, Oxo ha studiato tico, raccontandogli le proprie abitudini affinché un percorso formativo ad hoc. «In questo progetto questi possa consigliargli la soluzione più idonea. abbiamo coinvolto Essilor, nostra azienda partner «Sappiamo che le abitudini e le passioni raccon- da anni: confrontandoci con loro, ci siamo accorti che migliorare la customer expetano molto dei nostri clienti e dei rience nel centro ottico è il nostro loro occhi di cui, da oltre vent’anobiettivo comune – conclude Poni, ci prendiamo cura – dichialetti – Per sviluppare insieme quera Daniela Poletti, Marketing & sto percorso ci siamo avvalsi della Communication Manager di Oxo SEMPRE IN MOVIMENTO collaborazione di Dale Carnagie Italia – Ed è per questo che, per Training, una delle più prestigiose tutto il 2016, dedicheremo un’ataziende di formazione managetenzione speciale agli sportivi, riale. Con i loro oltre cento anni così come a coloro che amano CHE VIVE LA NATURA SPORTIVO di esperienza nella costruzione di la lettura o la natura, ma anche un percorso relazionale vincente e a quanti passano molte ore dafidelizzante, abbiamo impostato il vanti a pc, smartphone e tablet. lavoro per il 2016, con l’obiettivo di In merito a tutte queste particoCHE AMA LA LETTURA TECNOLOGICO portarlo avanti nel tempo. I temi? lari esigenze visive sono previsti In tutti i Centri Ottici OXO: trattamenti e soluzioni visive più adatte al tipo che sei. supporti specifici per gli ottici, Sicuramente la relazione profesper migliorare la loro relazione sionale tra ottico optometrista e con il cliente, che verranno svecliente, l’ascolto proattivo e la meslati mese dopo mese». sa a punto di un sistema personale Un’immagine della campagna 2016 di negoziazione efficace». L’intera comunicazione 2016 si di Oxo Italia

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Amarcord

LUCIANO VETTORE: UNO SGUARDO OLTRE LA FRONTIERA ITALIANA Il professionista di origine padovana, scomparso sedici anni fa ad Azzate, in provincia di Varese, è stato uno dei padri fondatori della Società d’Optometria d’Europa: a lui è dedicata la terza edizione di VisionOttica Award, che viene consegnato a metà marzo all’Università di Milano Bicocca a cura della redazione

Bruxelles, 2 novembre 1967. I fondatori della Società d’Optometria d’Europa: Luciano Vettore è il quinto da destra nella prima fila in piedi

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Amarcord

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n susseguirsi serrato di date e di eventi. La vita di Luciano Vettore scorre alla ricerca della propria identità personale e soprattutto professionale, segnata profondamente dalle due Guerre Mondiali. Un’esistenza fatta di scelte, di trasferimenti e di importanti cambiamenti. Il primo già all’età di tre anni quando con la famiglia si trasferisce da Padova, città in cui nasce il 9 agosto 1914, a Genova, dove i fratelli maggiori Angelina, classe 1899, ed Ettore, del 1900, hanno cercato rifugio a causa degli eventi bellici. Cittadini e attività industriali di Padova stanno abbandonando la città sconvolta da allarmi per incursioni e minaccia d’invasione. A Genova l’assistenza ai profughi è generosa e la famiglia trova asilo con casa e lavoro. Nel 1918, quando Luciano ha appena 4 anni, la mamma Gaetana, a seguito dell’epidemia d’influenza detta Spagnola, muore, mentre il padre Pietro sta lavorando al fronte e ai due figli maggiori resta tutta la responsabilità dei quattro fratelli minori. Nello stesso anno l’unico sostegno della famiglia, Ettore, viene chiamato sotto le armi e ritornerà a Genova l’anno successivo. Nel 1919 con aiuti economici e mezzi ferroviari a disposizione si facilita ai profughi il rientro nei luoghi d’origine e Luciano con la famiglia torna a Padova nel Borgo Portello, una delle zone più popolari e animate della città, oggi vicina agli istituti universitari. Gli anni di formazione di Luciano si inseriscono in una Padova dove già dal 1924 nasce la Scuola di scienze politiche e sociali, una delle prime istituzioni pubbliche italiane del genere. L’ideologia fascista si diffonde negli insegnamenti, influenzando gli studenti che aderiscono in massa a Gioventù Universitaria Fascista. Questo clima e la violenza dello squadrismo determinano in Luciano una marcata insofferenza alle restrizioni delle libertà individuali. Un fatto personale determinerà la sua posizione futura di resistenza al regime: un vicino di casa viene prelevato con la forza dalla propria abitazione. Non vi farà più ritorno né se ne avranno più notizie. A segnare il suo percorso professionale è invece Milano. Nel 1934 il ventenne Vettore viene assunto nel capoluogo lombardo presso la stessa ditta dove già lavorava il fratello maggiore Ettore che, non rientrato a Padova, si è impegnato in varie località d’Italia al fine di sostenere l’ancora gio-

Giugno 1940: Vettore ottiene la licenza di ottico presso la scuola professionale di Ottica di Milano, diretta da Salvatore Giaquinta

vane famiglia. L’azienda lombarda, costruttrice anche di lenti oftalmiche, si chiama Koristka. Cinque anni più tardi Luciano passa alle dipendenze dalla Filotecnica Salmoiraghi quale operaio qualificato e il 10 giugno 1940 acquisisce la licenza di Ottico alla scuola professionale di Ottica di Milano diretta da Salvatore Giaquinta, che era stato dirigente alla Filotecnica Salmoiraghi. Nel contempo Luciano promuove azioni patriottiche a seguito delle quali il 22 aprile 1942 viene arrestato dall’Ufficio Politico 1 di Milano e deferito al Tribunale Speciale Fascista da dove, con una condanna a sette anni di carcere, viene mandato prima a Roma e poi alla Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. Il 28 luglio 1943 esce di prigione e si ripresenta alla Filotecnica Salmoiraghi. Ma il clima all’interno dell’azienda e gli avvenimenti dell’8 settembre lo spingono a unirsi alla costituenda formazione partigiana 52esima Brigata Garibaldi e si trasferisce a Cantù, in provincia di Como, come comandante di battaglione prima e commissario di raggruppamento dopo, fra il 1943 e il 1944. Dal dicembre 1944 al 25 aprile 1945 opera nella formazione Ferruccio Ghinaglia come commissario di Brigata a Crema e a Cremona e, in seguito, a Varese al Comando Unificato di Liberazione. Al termine della guerra si sposa e torna a Milano, dove rientra alla Filotecnica Salmoiraghi e frequenta nel 1947 la scuola serale di Ottica e Fotografia. Nel 1953 matura la decisione di iniziare un’attività autonoma e il 4 marzo 1954 inaugura a

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Amarcord a fine maggio 1967. Dall’Italia un gruppo di optometristi lancia l’allarme: si sta approvando a Roma, in sordina, una proposta di legge, la 3811 del febbraio 1967, che restringe ancor più della disposizione precedente il campo operativo dell’ottico. La notizia rimbalza in Europa a opera dei L pochi optometristi italiani e interventi di p ccontenuto unanime, ma provenienti dalle associazioni di ottici dei vari paesi della a Comunità Europea, giungono al ParlamenC to o e all’allora presidente del Consiglio, Aldo Moro. Tutte le associazioni europee depreM cano l’iniziativa italiana che rappresenterebbe un limite per le altre nazioni comunitarie. La proposta di legge italiana si blocca, ma il caso apre una collaborazione internazionale che si concretizza nel già citato Congresso di Milano di maggio. Con l’accordo di trentacinque optometristi italiani e alla presenza di Jean Thiriart, presidente del sindacato belga e primo ad attivarsi sulla questione italiana, si decide di costituire una Società d’Optometria d’Europa, che il 2 novembre dello stesso anno prende vita a Bruxelles con la partecipazione degli altri optometristi europei aderenti. I componenti di questa associazione si prevedono nominali, quindi non si accetteranno rappresentanze nazionali: sarà un’associazione di professionisti.

L La tessera d d’iscrizione a al Partito C Comunista Italiano e il certificato d di riconoscimento d di partigiano d di Vettore

Sondrio il negozio Ottica Valtellinese, dove svolgerà la sua attività lavorativa di ottico fino al suo pensionamento. Gli anni della maturità fanno nascere in lui l’idea che solo guardando oltre frontiera si sarebbe potuta ottenere l’apertura verso un mondo professionale più attento alle necessità visive e agli sviluppi tecnologici. Vettore lancia così in Italia, ma ancor prima in Europa, una prospettiva nuova e poco conosciuta sulla compensazione dei difetti visivi che entrerà nel mondo dell’ottica con il nome di Optometria. Questo termine, presente e già impiegato da un ristretto numero di professionisti della visione in Europa, comincia a essere universalmente accettato in Italia dopo l’inserimento della parola optometrista nello statuto dell’associazione nazionale degli ottici, Federottica, approvato nell’assemblea del 29 settembre 1968 su bozza di Vettore ed elaborazione e presentazione di Ugo Frescura, professionista di Asti. L’inizio di questo processo innovativo europeo, che avrà uno sviluppo a lungo termine, delle lettere che documentano l’intensa collaborazione tra Luciano Vettore e Jean Thiriart, parte da Milano al Congres- Una presidente del sindacato degli optometristi belgi e primo presidente della Società d’Optometria so Internazionale degli Ottici d’Europa

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Amarcord Vettore comincia così ceano, nell’Università un’intensa colladi Montréal in Canada, borazione con Jean pubblicato in varie linThiriart, nominato gue per i paesi comupresidente della Sonitari come corso per cietà d’Optometria corrispondenza. Vettore, d’Europa, e Ugo Frecome altri optometristi scura, per dare vita e della Società d’Optomefunzionalità alla nuotria d’Europa, si prodiga va organizzazione, nell’insegnamento delle che agirà in sinergia discipline optometriche con l’Italia dopo l’econ lezioni e articoli. lezione di molti suoi Ma la sua attività si fomembri nel direttivo calizza particolarmente di Federottica dusulla politica sindacale, rante l’assemblea nazionale del 13 giugno 1970. per portare anche in Italia la figura dell’optoL’intenso lavoro svolto dall’associazione euro- metrista. Scrisse molto per riviste nazionali ed pea punta su due obiettivi, entrambi da perse- europee di categoria. Nei suoi numerosi pezzi guire con determinazione negli Stati membri e tocca vari punti della realtà italiana e degli ala livello comunitario: istruzione, ossia l’impegno tri paesi riguardo le legislazioni, l’istruzione e ad aumentare la preparazione professionale de- l’attività lavorativa, introducendo spesso riflesgli ottici in attività e sioni sui comportamenti professioa istituire scuole più nali, sociali e politici. Tende a dare consone all’attività anche indicazioni deontologiche e stessa; e legislazione, normative per tracciare una via lacioè il raggiungimenvorativa di tipo professionale. È anto del riconoscimento che l’artefice della proposta sulla della professione di decantazione della professione, reoptometrista in Euroalizzata poi in altre realtà europee, pa e nei paesi meme ne stabilisce le basi. Vettore sobri tramite adeguate stiene una suddivisione della proleggi nazionali e cofessione secondo il modello inglese munitarie. e statunitense. A questo fine propoLa SOE organizza ne la creazione di un registro degli molti corsi di apoptometristi, denominato poi Albo prendimento anche degli Optometristi interno alla Fein Italia, avvalendoderottica, che raccolga i nominativi si di insegnanti unidegli optometristi in attività, seconversitari stranieri. A do lo schema presentato e approuno dei primi esami vato nell’assemblea di Federottica a Milano partecipadel 6 maggio 1973. Un elenco da no un centinaio di presentare ai politici che avrebbe ottici provenienti da potuto dimostrare la reale presentutta Italia. A queza attiva in Italia di questa nuova Bruxelles 1969: Vettore con la nipote Emilia sti primi corsi segue in occasione del secondo Congresso SOE. In alto, professione. un corso di Optome- alcuni documenti che testimoniano le collaborazioni le università straniere: anche Emilia Vettore tria, ben strutturato con (con la collaborazione di Emilia Vettore, ha partecipato al corso di Optometria, nato dalla nipote di Luciano Vettore) e sviluppato oltreo- collaborazione con l’ateneo di Montréal, in Canada

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P A T R I C K I can spend whole days here at Café Europa, my most treasured spot in all of Vienna. It’s my living room, my office, my kitchen. I can be all by myself for hours and hours without ever feeling alone. Grabbing a window seat and watching the crowds pass by, having a drink at noon and breakfast at 4 pm. Right here, in Neubau.

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ROSA E… ROSA Il rosa quarzo sarà uno dei colori del 2016, indicato da Pantone insieme all’azzurro serenity. Anche l’eyewear ha scelto questa delicata tonalità, reinterpretandola nelle sue infinite sfumature

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SOLE E SPORT I sunglasses possono avere una duplice funzione: proteggere e aggiungere un tocco fashion, dalla classica forma wayfarer alla mascherina, sino all’applicazione sulla montatura di clip on

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Guardaroba Occhiali

PARIS HILTON: OCCHIALI DA SOLE ANCHE DI NOTTE? Potrebbe essere una delle caratteristiche dello stile inconfondibile dell’ereditiera newyorkese, la prima protagonista di questa nuova rubrica di Angelica Pagnelli*

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n personaggio famoso, una serie di scatti pubblici che ne ritraggono lo stile di vita e non solo. E gli occhiali che ruolo possono avere? Qual è il modello ideale in ogni momento della sua giornata?

Prendiamo Paris Hilton, ereditiera, modella, attrice, cantante e regina del gossip. Il suo profilo Instagram ufficiale la ritrae in varie occasioni di vita in cui gli occhiali hanno un ruolo fondamentale per il look: provate a pensare ai suoi sunglasses ideali, individuati intersecando argomentazioni relative allo stile, al volto e ai colori delle montature, con focus sulle caratteristiche di ciascun prodotto indicato. Da style consultant me la immagino così.

*Angelica Pagnelli è creatrice dei format “Guardaroba Occhiali”, “Immagine & Modi” e “Swap Party Occhiali”, esercita l’attività di consulente per aziende e imprenditori dell’ottica e partecipa, in qualità di relatrice, a seminari sul business dell’immagine per professionisti di vari settori.

Paris Hilton adora gli occhiali da sole che indossa in tutte le occasioni, Pari abbinandoli a ogni outfit. ab Stile: prevalentemente umorale e creativo. È in grado di reinterpretare se S stessa ogni giorno in modo diverso. Non trascurabile la sua nota che spesso orienta il look verso toni decisi. Difficile passare inosservata. Accenti chic completano la sua unicità. Zona occhi: sopracciglio equilibrato, occhi leggermente a mandorla, distanza tra gli occhi simmetrica. m Viso: quadrato. Vi Colori: caldi. È una bellissima primavera. Color

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In passerella per la fashion week newyorkese, Paris è molto richiesta come indossatrice special guest. Indossa occhiali Wes Gordon for Silhouette, valorizzando il suo outfit in colori neutri, che ricordano una seconda pelle. Lenti levigate al centro e satinate ai bordi, caratterizzate da una sottile linea dipinta a mano. Design minimalista, per il marchio austriaco che in collaborazione con lo stilista statunitense, firma una collezione in limited edition in stile retrò e mood futurista. Forma panthos eccellente sul volto quadrato. Colori caldi, perfettamente intonati con i colori della modella, quasi a sottolineare una sofisticata, naturale bellezza.

Guardaroba Occhiali

Wes Gordon for Silhouette

Miss Hilton è anche un’apprezzata dj e si esibisce davanti al suo pubblico, nei suoi look sofisticati fashion. Pilot rosso in metallo Givenchy, caratterizzato da doppio ponte in design triangolare. Lenti flash arancio, perfettamente coordinate con i colori caldi di Paris e forma soft che contrasta e allunga il volto quadrato. Look drammatico. Stile originale. Farsi notare con eleganza, senza mai essere banale, è il motto di Paris Hilton, che indossa gli occhiali per definire i suoi outfit esclusivi.

Givenchy

Un evento mondano. Paparazzi in agguato. Cellulare pronto per il selfie della serata. Un outfit così elegante e femminile richiede sempre un paio di occhiali vip e non importa che sia giorno o sera. Allure glamour firmata Mila ZB, stile chic understated. Nuance sofisticate per gli occhiali in acetato nero e dettagli preziosi sulle aste. Perfetti con i colori di Paris e del suo outfit. Perfetti per l’occasione, che può trasformarsi in opportunità. I tratti somatici, poco soft, appaiono valorizzati dalla forma morbida, intrisa di grande personalità.

Fendi

Mila ZB

Dopo una giornata di sole in piscina Paris si rilassa godendosi un bellissimo tramonto. Pensare a qualcosa di bello sotto un paio di occhiali da sole rende bella ogni visione. Fendi: occhiali da sole dal design flat. Un design di pura geometria nelle forme arrotondate ottagonali. Aste in metallo oro ramato e terminali in acetato bianco. Quasi un’architettura fluttuante che valorizza il volto di Paris declinando in modo sublime gli accenti cromatici, celebrando i toni caldi.

Vogue in acetato e metallo con lenti sfumate. Il look futuristico di questo modello primavera estate 2016 mette in risalto lo stile e veste gli occhi per farsi accarezzare dalle onde del mare. Paris ama non passare inosservata e considera gli occhiali da sole accessorio per eccellenza, ma è anche attenta a proteggere i suoi occhi chiari e la pelle dai raggi UV.

Vogue

Le immagini sono tratte dal profilo ufficiale di Paris Hilton di © Instagram


É un dispositivo medico - Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Aut. Min. n. 3068 del 22.1.2016 e n. 6963 del 11.2.2016 Essilor® e Varilux® sono marchi registrati di Essilor International. MI PP CMVX REV.0 01.2016

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Practice Management

DIGITALISE ME, PLEASE! La creazione di una sfera d’influenza attraverso i social media sarà il grande obiettivo dell’impresa dell’ottica del futuro. Ma evitate di trattare le community dei social network alla stessa stregua dei potenziali clienti di una mailing list

di Nicola Di Lernia Esperto del mercato dell’ottica

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re milioni e mezzo di ebook venduti nel 2012 per un fatturato stimato tra 16 e 18 milioni di euro. L’anno precedente le copie elettroniche scaricate erano state 900 mila, per un giro d’affari sui 5-6 milioni di euro. Numeri certo ancora piccoli, quelli italiani, rispetto ad altri mercati: in Germania, ad esempio, i ricavi si aggirano sui 120 milioni di euro, nel Regno Unito sui 350 milioni, per non parlare degli Stati Uniti dove è stato superato il corrispettivo di 2 miliardi di euro e dove si prevede che, nel 2015, siano stati venduti più ebook che libri di carta. Ho preso ad esempio l’ebook per aiutarvi a comprendere come ormai il mondo stia spostando i contenuti e gli acquisti su internet. Il nostro paese non fa testo nella crescita come vedete, ma al momento giusto, come per Facebook di cui siamo quarto paese al mondo per utilizzo rispetto al

numero di abitanti, le cose accelerano improvvisamente. Dunque ci troveremo a cercare invano i nostri clienti, soprattutto giovani, su strumenti obsoleti (la posta, il telefono), da cui possiamo trarre spunto ma non certo risposte concrete. Per questo “digital” è una sorta di grido a dotarci di tecnologia per comunicare e promuovere la nostra impresa nel prossimo futuro. Il vostro successo non dipenderà tanto dalla capacità di vendere quanto dall’abilità a promuovervi nel mondo virtuale. Da qui l’importanza della costruzione di contenuti sempre più elettronici, targettizzati, veloci, virali. Di riflesso, la creazione di una sfera d’influenza attraverso i social media sarà il grande obiettivo dell’impresa dell’ottica del futuro. Il network che vi appresterete a costruire online vi permetterà di controllare il processo di creazione dei contatti, ne accelererà i tempi e moltiplicherà le opportunità di vendita.

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Practice Management In sostanza il digital vi aiuterà a pensare meno a vendere e a fatturare di più.

e indirettamente anche da voi, se ci siete naturalmente. La nuova variazione dei social si sta spostando da una versione Facebook-centrica a una integrata tra Facebook, per l’appunto, Linkedin, Twitter e YouTube. Ovvero, i nostri clienti stanno diventando multipiattaforma e non sarà facile afferrarli come in passato.

Social «È una libidine, è una rivoluzione», canterebbe Jovanotti. Il numero di persone connesse in Italia alla Rete ha avuto un’impennata quando i social media sono esplosi: come siamo tra i primi al mondo nella dialettica. Parlare di numeri su questo argomento significa essere sempre indietro rispetto a chi legge. Proviamo solo a misurare il fenomeno. Noi italiani siamo 60 milioni: gli utenti Facebook registrati nel nostro paese sono più di 20 milioni. Siamo tra i primi dieci paesi al mondo per indice di penetrazione di Facebook. Le fasce di età giovanile (13-24 anni) si giocano il primato con quelle introdotte al lavoro dopo lo studio e la famiglia (25-44 anni), lasciando poco ma prezioso spazio alla classe matura oltre i 50 anni. Naturale, direte, internet è dei giovani. Giovani che saranno in pochi anni cresciuti a tal punto da essere i nostri migliori clienti potenziali. Il quesito fondamentale sarà: con chi sono cresciuti questi giovani, chi li ha formati sul nostro mercato? Che immagine hanno del nostro lavoro e come vogliono e vorranno confrontarsi con noi? Gli interrogativi sulla fascia di mezzo (25-44 anni) sono più terreni. Le loro domande sono: ottengo informazioni valide dai social e posso così scegliere e quindi comprare al meglio? Come vedete non c’è da scherzare a tal proposito. Stiamo parlando di milioni di persone in Italia, dietro il vostro negozio, che nutrono aspettative alte dai social

Marketing È una changing strategy. Le abilità di marketing diverranno la chiave di successo nelle vendite. Le normali comunicazioni unidirezionali focalizzate sul prodotto lasceranno spazio a una forma virale più discreta ma nettamente più efficace nei ritorni. Prima dell’avvento di internet e dell’esplosione dei social media marketing gli unici strumenti a disposizione vostra erano quelli push (tv, radio, giornali). Domani non sarà più così. Non sarà più necessario disturbare il prossimo per catturare la sua attenzione, ma diverrà fondamentale imparare a modificare il suo comportamento. Il nuovo obiettivo sarà trasmettere messaggi di valore che possano essere accettati di buon grado. Non sarà una rivoluzione veloce, soprattutto nel nostro paese visti i dati della vendita degli ebook ad esempio, però sarà inarrestabile. Quindi attrezziamoci e partiamo. Chi è già partito ci aspetti che magari abbiamo qualcosa d’interessante da dire. Ad esempio, non riuscirete mai a concludere nulla di buono se trattate le community dei social network alla stessa stregua dei potenziali clienti di una mailing list. Qui serve trovare il nodo del rapporto, ovvero costruire qualcosa di comune assieme. Nei prossimi cinque anni vedrete spostare il vostro budget di marketing per l’80% sul digitale, costruirvi una reputazione e valutare un piano commerciale parallelo a quello del vostro negozio che comunque acquisirà benefici diretti dal digital. Importante è però non infrangere la regola principale: dovete essere prima operatori di marketing e poi venditori di prodotti e servizi. In sostanza fare marketing digitale per voi significherà dedicarsi ad attività che generano opportunità di vendita. Basta telefono, volantini o mailing, se non di altissimo livello. Vedrete che a breve gli sms perderanno di valore, le email l’hanno già perso. Puntate al massimo del digital marketing, ora. Non ve ne pentirete.

© Rawpixel Ltd

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Il nuovo capitale

LA GESTIONE DELLE PRIORITÀ Sostenere di non avere tempo a sufficienza per fare tutto significa che non si è ancora imparato a organizzare la propria agenda, mettendo nero su bianco ciò che è importante e ciò che è urgente

di Micaela Gariboldi e Paolo Valentini*

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el numero scorso abbiamo parlato degli ingredienti che vi occorrono per diventare ottici-imprenditori di successo. Il primo è avere le idee chiare circa gli obiettivi da raggiungere. Molto spesso ci è, infatti, capitato di incontrare imprenditori, ottici e non, che hanno dimenti-

cato cosa li aveva spinti, anni prima, ad avviare la propria attività: non stiamo parlando solo del fare soldi, ma di qualcosa di più grande che ha a che fare con le emozioni, col perseguire un sogno, avere una meta da raggiungere, essere il numero uno nel proprio campo. Succede, a chi si trova a vivere questa situazione, che perdendo di vista il proprio obiettivo, quello che lo ha spinto avanti per tanti anni, smetta di lottare per raggiungerlo. Un po’ come un alpinista che, iniziando una scalata, non ha solo in mente la vetta da conquistare, ma si vede proprio là, sulla cima della montagna. Tu vedi la tua vetta? Spesso incontriamo ottici che ammettono di non trovarla più. Uno dei consigli è rifocalizzarsi su ciò che li aveva spinti all’inizio della loro carriera a fare quello

* Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane. * Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia.

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Il nuovo capitale nizzare il tuo tempo. Molti di voi ci dicono, la prima volta che li incontriamo, di non averne a sufficienza. Tradotto in termini pratici, questa affermazione significa che non si è ancora imparato a organizzare la propria agenda. Un modo per cominciare a fare ordine e chiarezza sulle cose è quello che consigliava già anni fa uno dei più illustri studiosi di management, Stephen Covey: dividere quelle importantinon importanti da quelle urgenti-non urgenti. Prendi un altro foglio e dividilo in quattro parti. Nella parte 1 metterai le cose urgenti e importanti; nella parte 2 le cose importanti e non urgenti; nella parte 3 le cose urgenti e non importanti; e nella parte 4 le cose non urgenti e non importanti. Se cominci a distinguere le attività da fare in base a questa divisione, otterrai subito un grande beneficio perché potrai riordinare le priorità. È chiaro che ognuno di noi deve trovare il proprio sistema di controllo, ma la cosa più importante è riuscire ad averlo questo sistema, in modo tale da poter fare periodicamente il punto della situazione e procedere in base agli obiettivi. Vediamo una vera case history. Con il nostro cliente Pietro l’anno scorso abbiamo condiviso il concetto della meta e l’importanza dell’organizzazione. A inizio gennaio sono stati stilati gli obiettivi dell’anno e tradotte in pratica le attività che dovevano essere rese più efficienti per arrivare all’obiettivo. Ciò su cui Pietro ha lavorato maggiormente è stato strutturare meglio le attività importanti e non urgenti, cioè quelle attività che sono fondamentali per lo sviluppo dell’azienda, pur non essendo urgenti: la formazione, la pianificazione, le attività di marketing, la crescita delle persone e così via. Pietro ha così cominciato a chiarire meglio i ruoli delle persone, ha istituito brevi riunioni periodiche con loro, ha cercato di valorizzare le attitudini del personale che aveva già, ha pianificato campagne di marketing strutturate con cadenza periodica, oltre a continuare a tenersi aggiornato e a crescere lui come persona. Questo lo ha aiutato a chiudere il 2015 con un +50%: era già un bravissimo professionista, non ha fatto altro che elevare a potenza quello che già faceva bene.

che stanno facendo. Cosa ti ha motivato? Cosa ti ha spinto a scegliere un’attività piuttosto che un’altra? Ritorna a quel momento, ricordati anche le emozioni che avevi in quel momento, come ti sentivi e cosa desideravi. Ora prendi un foglio e inizia a scrivere che cosa vorresti ottenere, in linea con quello che avevi pensato all’inizio. Magari avevi pensato di avere un grande negozio e invece non è andata così; magari volevi collaboratori affiatati ma questo non è successo e così via. Fai quindi un’analisi di quello che c’è oggi rispetto a quello che vorresti ci fosse. Metti per iscritto la scena reale rispetto a quella ideale: in sostanza, cosa manca. Fatto ciò, inizia a scrivere, col cuore, le tue mete, dove vorresti essere fra tre-cinque anni. A questo punto prendi un nuovo foglio e scrivi una decina di cose che vorresti realizzare. Scrivi come se il momento in cui lo fai fosse già quello per cui hai fissato la data di scadenza, quindi usa il tempo presente come se fossi già a quel momento e come se avessi già raggiunto la tua meta. Ad esempio, se tu volessi comprare una casa più grande, dovresti scrivere una cosa del tipo: ho una casa con sei stanze, in centro, con un ampio terrazzo, ecc. Perché è importante mettere tutto nero su bianco? Perché ci sono diversi studi che hanno dimostrato che mettendo i propri obiettivi per iscritto si hanno molte più probabilità di realizzarli. Anni fa all’Università di Yale è stato fatto un esperimento. Sono stati intervistati da un pool di studiosi i laureandi in economia, chiedendo loro se avessero una meta. A quelli che l’avevano venne chiesto chi l’avesse scritta. A distanza di anni gli stessi studiosi andarono a cercare quei vecchi laureandi e verificarono come coloro che avevano messo nero su bianco le mete che volevano raggiungere ce l’avessero fatta, le avessero conquistate diventando persone di successo. Sapere dove si vuole arrivare è tutto. Se all’inizio proiettarti tanto lontano nel tempo ti risulta difficile, puoi iniziare con un intervallo minore e chiederti: dove vorrò essere il prossimo anno? Il prossimo mese? Quali sono i passi che mi porteranno li? Adesso che so dove voglio andare, come faccio per arrivarci? Ora devi imparare a orga-

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Strategie d’impresa

MULTICANALITÀ, QUESTIONE DI OBIETTIVI I consumatori sono sempre più interessati al prodotto, alla storia delle aziende, alle loro origini, ai loro valori e al loro atteggiamento in ambito sociale e ambientale. Il mercato quindi si sta evolvendo e richiede risposte rapide e innovative

di Anna Gatti e Letizia Melchiorre*

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iù volte abbiamo sottolineato come i consumatori si sentano oggi al centro dell’universo, protagonisti delle scelte del mercato. Nell’acquistare un paio di occhiali, ad esempio, sempre più clienti ricer-

cano l’esclusività del prodotto e sono sempre di più gli utenti che concepiscono gli occhiali come un oggetto essenziale, che caratterizza la loro identità. Questo comporta un doppio lavoro per l’imprenditore ottico: da un lato, una costante ricerca e proposta di un prodotto innovativo, che sappia soddisfare le esigenze del mercato; dall’altro, un’attenzione maggiore alla sua comunicazione, dal messaggio stesso al canale utilizzato. In questa rubrica abbiamo finora alternato aspetti concreti che riguardano la conduzione ottimale del centro ottico: dalla gestione allo

* Letizia Melchiorre di SocialLAB è consulente marketing e comunicazione digitale: supporta piccole e medie imprese nella progettazione e gestione di spazi di comunicazione online, in particolare sito web e social network. * Anna Gatti, consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi.

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XIX CONGRESSO INTERDISCIPLINARE IBZaccagnini Vision Sciences Department

OCCHIO E VISIONE: FOCUS SU AMBIENTE, INQUINAMENTO E NUTRIZIONE

COP21, la Conferenza sul clima tenuta a Parigi nel 2015 ha coinciso con una presa di coscienza globale del drammatico stato di salute della terra per effetto dell’inquinamento che crea conseguenze VHPSUH SLÂť JUDYL VXO IXWXUR GHL QRVWUL Ć“JOL OO ;,; &RQJUHVVR ,QWHUGLVFLSOLQDUH YXROH SRUWDUH XQ FRQWULEXWR QHO FDPSR GHOOD VDOXWH GHOOĹ?RFFKLR H GHOOD YLVLRQH DOOD ULFHUFD GL VROX]LRQL D TXHVWR JUDYH SUREOHPD

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Strategie d’impresa © ismagilov

sta dobbiamo nuovamente affidarci ai dati. La profilazione del cliente-tipo sarà l’unica strada in grado di farci scegliere strategicamente il canale più adatto, per evitare malumori inutili e soddisfare il nostro cliente, raggiungendolo come meglio desidera. Obiettivo 3: conquistare chi ancora non è un mio cliente. Ecco la “patata bollente” del marketing, la vera incognita in termini di ritorno d’investimento, almeno prima dell’avvento dei social network. Dove si incontrano i consumatori? Dove parlano dei prodotti che acquistano? Dove inizia il comportamento d’acquisto? Online, sempre di più. Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e chi più ne ha più ne metta: sono al centro dell’interesse di molti operatori del marketing, ma non sempre vengono utilizzati in maniera coerente rispetto all’obiettivo, per questo è importante partire da lì. Se il loro utilizzo dipende dall’obiettivo di maggior riconoscibilità, di engagement di nuovi clienti, di diffusione del brand, è chiaro che la strategia editoriale da seguire è fortemente basata sul racconto della nostra attività, dei nostri valori, dei nostri prodotti, senza forzare la comunicazione commerciale, senza vendere in maniera diretta. L’obiettivo è farsi conoscere, non vendere… ricordate? Obiettivo 4: vendere i nostri prodotti. Last but not least inseriamo l’obiettivo più pressante per l’imprenditore ottico. Non a caso, però, lo inseriamo come ultimo, quasi a dire che senza i primi tre difficilmente raggiungiamo questo, se non con le politiche di prezzo stracciato o con un lavoro certosino sul campo per anni e anni. Quanto più conosciamo e coccoliamo il nostro cliente tanto più l’obiettivo di vendita sarà soddisfatto, perché coerente con le azioni precedenti. Per fare questo sono due gli strumenti principali: un più moderno canale di comunicazione online, l’e-commerce, e naturalmente il punto vendita. Il punto vendita resta, di fatto, il luogo in cui il consumatore si reca per toccare e verificare la qualità e le caratteristiche del prodotto che vuole acquistare, una grande opportunità per l’imprenditore ottico. Sarà il servizio offerto presso il negozio a convincere il cliente ad acquistare in modo tradizionale oppure ad affidarsi al web.

storytelling, dal marketing strategico al customer relationship management. In questo numero vogliamo declinare insieme le esigenze di business sui singoli canali di comunicazione e vedere come e quando utilizzarli al meglio. Partiamo da una parola decisamente importante: multicanalità. In sintesi questa parola ci dice che oggi non possiamo più concentrare il nostro sforzo comunicativo su un singolo canale, ma dobbiamo ricorrere a più strumenti in grado di raggiungere il nostro cliente tipo. Come scegliere gli strumenti? Partendo dagli obiettivi e non viceversa. Obiettivo 1: conoscere il mio cliente. L’esperienza nel punto vendita, il rapporto commerciale quotidiano e uno spiccato spirito di osservazione non sono sufficienti a mettere a sistema le preferenze del mio cliente e, quindi, a conoscerlo. In questo caso la tecnologia facilita l’analisi e mette a disposizione uno strumento in grado di elaborare le centinaia di migliaia di dati raccolti, restituendoli sotto forma di “fotografia” della mia clientela. Ha un nome complesso, ma in realtà semplifica molto la vita dell’imprenditore. Si chiama Crm, acronimo di Customer relationship management, e, se utilizzato con cura, produrrà risultati altamente affidabili e misurabili. Obiettivo 2: inviargli proposte personalizzate e fidelizzarlo. Solo dopo aver delineato i vari clienti-tipo del mio punto di vendita sarò in grado di inviargli messaggi ad hoc, in linea con le sue esigenze. La tecnologia, su questo, ha un ampio ventaglio di offerte: sms, email, coupon telematici e così via; ma per fare la scelta giu-

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“Our aim is to inspire, empower, + promote awareness of eyewear design and contribute to charitable efforts connected to the eyewear + fashion industry.” CHRISTIAN ROTH, creative director, Christian Roth Eyewear, CFDA member and edCFDA executive member, spokesperson, edCFDA committee, #ChristianRoth | SHANE BAUM, CEO and founder of Leisure Society, CFDA and edCFDA member, #LeisureSociety | BLAKE KUWAHARA, creative director, Blake Kuwahara Eyewear, CFDA member and edCFDA executive member, #BlakeKuwahara | SELIMA SALAUN, founder and creative director, Selima Optique, CFDA member and edCFDA executive member, #SelimaOptique | GAI GHERARDI, co-founder/ co-designer, l.a.Eyeworks, CFDA member and edCFDA executive member, #laEyeworks | ROBERT MARC, president and chief creative officer, Robert Marc Eyewear, CFDA and edCFDA member, #RobertMarc

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IRSOO, FORMAZIONE CONTINUA SUL TERRITORIO Il nuovo Centro di Ricerca non rappresenta per Vinci un punto d’arrivo ma di partenza, anche per le iniziative decentrate a cura della redazione

L

a formazione continua, per Irsoo, è «il solo modo per dimostrare che le capacità e competenze dei professionisti della visione, continuamente rinnovate e aggiornate, consentono di offrire un servizio di eccellenza ai cittadini e di essere un punto di riferimento solido per le loro richieste di aiuto per i problemi della visione». Parola di Alessandro Fossetti, dal 2010 direttore dell’Istituto di Vinci, che nell’ottobre scorso ha inaugurato il suo Centro di Ricerca in Scienze della Visione. «Questa visione della funzione sociale dell’optometria è ben presente nelle recenti iniziative intraprese da Federottica in alcune regioni italiane, dove propone i centri ottici professionali come rete territoriale che possa svolgere un’attività di primo intervento per i cittadini con problematiche visive – sostiene Fossetti – Non si tratta, tuttavia, solo di saper fare la refrazione, ma di avere le competenze per svolgere una piena attività op-

tometrica che comprenda anche quella di fare prevenzione. È per questo motivo che l’Irsoo rinnova sempre i propri corsi di aggiornamento e porta il proprio corso di Optometria sul territorio italiano, contribuendo a colmare una carenza nella formazione optometrica continua, che non può essere per il momento soddisfatta dalle attività universitarie». Così dopo il corso di Milano, giunto ormai alla sua quarta edizione, ecco l’ultima proposta: un corso di Optometria a Cividale del Friuli, in provincia di Udine, in collaborazione con l’Istituto statale Mattioni, ora integrato con l’Isis Paolino d’Aquileia. «Questo nuovo progetto s’inserisce nel solco delle iniziative intraprese dall’Istituto per la diffusione della formazione optometrica, continuando a sostenere la possibilità di dare agli ottici italiani già in possesso dell’abilitazione e che già svolgono o vogliono svolgere attività optometriche anche la possibilità di studiare e l’oppor-

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Alessandro Fossetti, direttore dell’Irsoo

tunità di diventare optometristi in grado di fornire un servizio adeguato ai consumatori», afferma ancora Fossetti, convinto che l’attività di formazione non potrà che uscire migliorata e rafforzata nelle sue molteplici espressioni dalla nuova struttura di Vinci. «Il lavoro fianco a fianco di docenti e ricercatori, di docenti che fanno ricerca e ricercatori che diventano all’occorrenza docenti non può che essere benefico per le proposte formative dell’Irsoo, sia in sede sia sul territorio», sottolinea il direttore dell’Istituto toscano.


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Lab

IPOVISIONE, UN MONDO DA CONOSCERE Non si ha un’idea chiara di cosa sia, di quali ne siano le cause e gli effetti, delle ricadute che abbia sull’esistenza di coloro che la vivono in prima persona

di Katia Caravello*

I

l’effetto di numerose variabili. Come l’ipovisione ricade sulla vita quotidiana delle persone? Le persone ipovedenti devono gestire ogni giorno una condizione di confine: non sono né cieche né vedenti e, soprattutto, sono costrette a dare continue spiegazioni sul perché non riescano a fare cose che, all’apparenza, sarebbero alla loro portata (come leggere i tabelloni degli orari ferroviari o il numero del bus che sta arrivando, ad esempio), scontrandosi troppo spesso con l’incredulità e la diffidenza di coloro cui chiedono aiuto. Per effetto di questa scarsa conoscenza del problema, inoltre, gli ipovedenti si trovano spesso a doversi giustificare e difendere dalle ingiuste accuse che vengono mosse loro per il fatto di riuscire a fare determinate azioni in un momento della giornata e non in altri: ci sono persone che nelle ore serali diventano praticamente cieche, perdendo la possibilità di contare sul residuo che nelle ore diurne è loro di tanto aiuto; o di riuscire a farle solo con certe condizioni metereologi che: il sole, ad esempio, può costituire più un problema che un aiuto. È facile intuire quanto, un giorno dopo l’altro, sia faticoso fare i conti

l numero delle persone ipovedenti è in crescita per due motivi. Innanzitutto perché, fortunatamente, molte patologie che in passato esitavano in cecità, oggi vengono curate evitando di arrivare alla perdita completa della vista. In secondo luogo perché molte patologie insorgono in età senile e la popolazione anziana in Italia è in aumento. Se si vuole davvero migliorare la qualità della vita delle persone ipovedenti e il loro benessere psicofisico, elevando la qualità degli interventi terapeutici e riabilitativi, è fondamentale accrescere la conoscenza del problema, informandosi e formandosi sulle possibili cause e sugli effetti – di natura pratica, sociale e psicologica – che esso ha su coloro che lo vivono in prima persona. Comprendere sino in fondo il fenomeno ipovisione è molto difficile: si tratta, infatti, di una condizione eterogenea e soggettiva, difficile da simulare, essendo

* Katia Caravello è psicologa e consigliera nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

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Lab con una situazione simile, che genera imbarazzo, frustrazione, umiliazione e sofferenza, tanto da arrivare a dissimulare il più possibile il problema visivo, complicandosi però la vita, se non addirittura mettendola in pericolo con l’adozione di condotte rischiose. È in questo contesto che si fa largo la presunzione o, per meglio dire, l’illusione di potercela fare da soli, senza l’aiuto di niente e di nessuno: convinzione che, oltre a rendere la vita molto più difficoltosa di quanto potrebbe essere, ostacola, per non dire blocca completamente, il processo che porta all’accettazione della propria condizione e dei limiti a essa connessi, essenziale per sviluppare e rafforzare la propria autostima. In età adolescenziale ciò accade molto spesso: per qualsiasi adolescente la cosa più importante è sentirsi parte di un gruppo, essere accettato dai propri coetanei: in questa fascia d’età è forte la tendenza a conformarsi ai propri pari, tendenza particolarmente ostacolata dalla presenza di un elemento fortemente distintivo come la disabilità. Così gli adolescenti ipovedenti sono portati a mascherarla il più possibile: meglio fare fatica e stancarsi in maniera insopportabile, piuttosto che farsi vedere in difficoltà. L’adolescenza è la fase della vita durante la quale gli individui sono impegnati a definire la propria identità, processo nel quale ha un ruolo determinante l’autostima. I ragazzi ipovedenti devono essere aiutati a inglobare nel proprio concetto di sé la disabilità visiva, riconoscendone e accettandone i limiti, senza però che essi diventino causa di disistima. L’autostima è ciò che consente alla persona di avere sufficiente fiducia in se stessa da non temere di mettersi in gioco in tutti i contesti della vita (scolastico, lavorativo, sociale), senza nascondere le proprie difficoltà, ma impedendo a esse di minare il proprio benessere. Coloro che divengono ipovedenti in tarda età compiono lo stesso percorso: la differenza è che gli adulti devono ricostruire la propria identità. Il punto di partenza è costituito dall’elaborazione del lutto per la perdita del proprio Sé precedente all’insorgenza

del disturbo visivo: coloro che vivono tale esperienza devono ricostruire la propria immagine di sé, accettando che la propria vita è mutata radicalmente, che parte delle cose che facevano prima non possono più farle o, quanto meno, non allo stesso modo. Ciò che è davvero importante (e devono essere aiutati in questo) è che essi riacquisiscano la fiducia in se stessi e comincino a credere che il proprio nuovo Sé, a eccezione della sola capacità visiva, non ha nulla di meno del precedente e soprattutto che, anche se in modi diversi, possono continuare a essere utili per sé, per la propria famiglia e, in generale, per la collettività. Se viene raggiunto questo stato mentale, tutte le difficoltà di natura pratica (leggere, cucinare, andare in giro, lavorare, ecc.) diventeranno secondarie, verranno superate con facilità e potranno essere anche uno stimolo a mettersi in gioco, scoprendo delle qualità di sé che neanche si sospettava di avere. Infine, il fatto di non conoscere le caratteristiche dell’ipovisione fa sì che vengano sottostimati i bisogni e le difficoltà di coloro che vivono tale condizione. Ciò si traduce nella mancanza di un’adeguata politica assistenziale, che consentirebbe alle persone ipovedenti di poter usufruire di servizi e agevolazioni utili per sopperire alle difficoltà connesse alla propria disabilità. L’essere costantemente costretti a battersi perché le proprie esigenze e difficoltà siano riconosciute dà origine a un forte stato di frustrazione, che genera a sua volta rabbia e sofferenza, procurando una ferita alla propria dignità di persona. Come intervenire per migliorare la qualità della vita delle persone ipovedenti? Credo che la strada da seguire sia quella della conoscenza: è importante parlare di ipovisione da tutti i punti di vista (medico, riabilitativo, sociale, psicologico) e in tutti i contesti possibili. A tale scopo, ad esempio, è fondamentale che le associazioni di categoria si impegnino a fondo per far conoscere questo modo al fine di superare la dicotomia tuttoniente, vedente-cieco, ricordando a tutti che esiste una via di mezzo, che esistono persone che sono un po’ cieche e un po’ vedenti e, soprattutto, che non vi è nulla di cui diffidare in tutto ciò. Questo è il percorso da seguire per far sì che le persone ipovedenti siano nelle condizioni di vivere a pieno la propria vita e, soprattutto, non si vedano costrette a nascondere il proprio disturbo visivo e le proprie difficoltà al fine di proteggersi da umiliazioni e sofferenze. E per far sì che, nel momento in cui si scontreranno con l’ignoranza altrui, questa provochi solo una rabbia momentanea, che scivola via in fretta. (L’articolo è tratto dall’intervento dell’autrice al Terzo Meeting regionale marchigiano di Ottica Oftalmica, nel gennaio scorso a Matelica)

Una fase dell’evento interdisciplinare organizzato a Matelica, in provincia di Macerata, il 25 gennaio scorso, dall’Ipsia “Don E. Pocognoni”, presso la sua struttura

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Lenti oftalmiche

TRANSITIONS: UNA NUOVA IMMAGINE PER AMPLIARE IL BUSINESS Il brand leader nel fotocromatico torna in tv in una veste rinnovata con l’obiettivo di attirare il proprio target di riferimento: protagonista della campagna, on air a inizio aprile a livello europeo, l’attrice e modella canadese Laurence Leboeuf di Francesca Tirozzi

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iù fresca, più giovane e con l’obiettivo di attirare un numero crescente di consumatori. Si presenta così la campagna “Chiedi di più alle tue lenti. Chiedi Transitions” con lo scopo di incrementare la richiesta delle lenti dinamiche Transitions. Laurent Dosseville, Transitions Optical Business Development & Marketing Director Europe, spiega i motivi per cui la nuova immagine del brand potrà essere un importante stimolo alla richiesta delle fotocromatiche e un supporto strategico per il business degli ottici. Quali sono gli obiettivi della campagna? La nuova campagna punta a raggiungere un target più ampio di consumatori, facilitando così l’ottico nel proporre Transitions a un pubblico sempre maggiore. Le precedenti campagne spiegavano i vantaggi delle nostre lenti dinamiche. Questo aspetto è certamente molto importante per noi, ma è altrettanto fondamentale mettere in evidenza che ogni portatore di occhiali è un potenziale cliente Transitions: grazie alla nuova testimonial i consumatori dovrebbero identificarsi più facilmente con il nostro brand. Laurence Leboeuf è elegante, sicura di sé, si ammira orgogliosa mentre indossa gli occhiali, che considera chiaramente un accessorio di stile, proprio come una borsa o una giacca. È una persona attiva ed energica: anche per questo apprezza i benefici delle lenti Transitions.

In quale modo sarà di supporto agli ottici italiani? Di sicuro supporterà gli ottici mettendo le lenti Transitions in primo piano. Fortunatamente in Italia Transitions è riconosciuto come un marchio di alta qualità. La campagna televisiva è l’occasione chiave Laurent Dosseville, Transitions per ricordare ai consu- Optical Business Development & Marketing Director Europe matori di chiedere le lenti Transitions. Il budget della campagna mediatica è stato incrementato del 27% rispetto allo scorso anno per aumentare ancora di più la visibilità del brand e per comunicarne correttamente la nuova immagine, a disposizione dei centri ottici con materiale pop. La campagna sta spingendo soprattutto sull’ultimo colore proposto da Transitions, il verde grafite, indossato da Leboeuf, che oggi rappresenta un’ulteriore opportunità per il mercato. Sono previste iniziative e attività presso i centri ottici italiani? In concomitanza con il lancio della nuova campagna saranno pianificate diverse iniziative mirate che coinvolgeranno ben presto gli ottici italiani.

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Lenti oftalmiche

ZEISS: DI NUOVO IN COMUNICAZIONE CON UN SERVIZIO IN PIÙ Sarà on air da metà marzo la nuova campagna multicanale del brand: al centro, ancora una volta l’eccellenza visiva e la qualità dei prodotti del marchio. Ma anche il Programma Assistenza, pensato per aggiungere valore all’acquisto e comunicato per la prima volta direttamente al cliente finale di Nicoletta Tobia

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l nuovo Programma Assistenza è l’evoluzione di un servizio Zeiss attivo già da diversi anni. «Questo nuovo programma offre al cliente finale il vantaggio di avvalersi di speciali servizi post acquisto per mantenere al meglio l’integrità dell’occhiale, e di godere di un beneficio economico in caso sia necessario acquistare una nuova coppia di lenti – spiega Roberta Celin, Communications & Events Manager di Carl Zeiss Vision Italia – Nel caso, infatti, che nei dodici mesi successivi alla sottoscrizione accada qualcosa all’occhiale, il cliente finale ha la possibilità di tornare nel centro ottico e riacquistare una coppia di lenti oftalmiche Zeiss pagandone solo una». Per anni questo programma è rimasto unicamente nelle mani del professionista, che aveva la facoltà di utilizzarlo o meno. «Chi ne ha compreso il vantaggio, ne ha usufruito molto, poiché ha proposto al cliente un servizio anzi-

ché uno sconto, dunque senza svalorizzare il prodotto lente, ma anzi, dando maggior valore alla sua scelta», aggiunge la manager.

Un’immagine della campagna Zeiss “C’è più vita in quel che vedi”, che quest’anno è incentrata anche sul Programma Assistenza

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Lenti oftalmiche

Un rendering della vetrina allestita con i materiali relativi al Programma Assistenza

Nel periodo di campagna, dal 15 marzo al 31 maggio, il nuovo Programma Assistenza sarà acquistabile insieme alle lenti a condizioni esclusive presso i centri ottici Zeiss aderenti alla promozione. «L’obiettivo della campagna è duplice: sia quello di portare traffico presso i nostri centri ottici partner grazie alla comunicazione, ma anche, grazie al Programma Assistenza, di aumentare la frequenza di acquisto. Infatti in Italia gli occhiali si cambiano circa ogni quattro anni e questo è un tempo molto lungo anche rispetto alla media di altri paesi europei». Grazie a questo programma, il cliente finale viene infatti informato a nome del centro ottico Zeiss quando l’assistenza sta per scadere e della possibilità, ovviamente se non è già stata utilizzata, di acquistare una nuova coppia di lenti con un vantaggio economico. All’acquisto del Programma Assistenza, insieme alle lenti viene rilasciata una card, con cui è il consumatore stesso ad attivare il servizio tramite il sito Zeiss. «Riteniamo importante il coinvolgimento attivo del consumatore che oggi, in un mondo sempre più

digitale e multicanale, vuole sentirsi protagonista delle scelte di acquisto – conclude Celin – Abbiamo deciso di digitalizzare tutto il processo, per cui sul nostro sito, che solo a gennaio ha avuto 170 mila visualizzazioni, avremo una nuova sezione riservata: un’area personale dove il cliente finale potrà attivare il Programma Assistenza e tenere registrate le lenti acquistate e le sue prescrizioni, creandosi una sorta di archivio. Quest’area progressivamente verrà arricchita di nuovi servizi e funzionalità, così che diventi un luogo dove entrare in contatto con il mondo Zeiss ed essere aggiornato. Il centro ottico Zeiss potrà ovviamente aprire un proprio account personale e facilitare quei clienti che non hanno accesso a internet o dimestichezza con il mezzo. Come Zeiss riteniamo importante offrire non solo la qualità e l’innovazione dei prodotti ma anche valorizzare la professionalità dei centri ottici partner e permettere loro di coltivare ancora meglio la relazione con il cliente finale anche nel lungo periodo, facendo leva sul valore della marca di cui sono i nostri ambasciatori».

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Lenti oftalmiche

ESSILOR, A MIDO È TECH MA ANCHE FASHION In uno stand da oltre 400 mq, al salone milanese l’azienda punta tutto sulla variegata e innovativa proposta sole di Angelo Magri

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ista-sole, Transitions e strumenti: queste tre macro aree sono protagoniste allo stand di Essilor Italia a Mido, 440 metri quadrati di estensione, il doppio rispetto a quello dello scorso anno, sulla piazza centrale del padiglione dedicato all’oftalmica. «Dopo cinque anni torniamo alla mostra di Milano con le lenti, puntando sull’ampia offerta sole e con un concept nuovo, più fashion, all’insegna appunto del color tech», spiega Luca Strigiotti, managing director della filiale italiana della multinazionale. Per quanto riguarda il vista-sole Essilor Italia vuole lanciare in fiera un messaggio tanto semplice quanto efficace: ogni occhiale da sole può essere graduato e realizzato su misura in base allo stile, alle esigenze e alla prescrizione di ciascun portatore. «Secondo dati recenti, il 67% Rendi unica la Customer Experience dei tuoi clienti

Un’immagine di campagna del Nautilus: insieme a M’eye e.Store, il nuovo sito e-commerce che contiene l’ampia gamma di strumentazione, attrezzature, materiali di consumo destinati al laboratorio, alla sala di refrazione e al punto vendita, utili all’attività quotidiana all’interno di un centro ottico, Nautilus è il protagonista della sezione strumenti allo stand di Essilor Italia a Mido

La simulazione virtuale arriva “in store”. Per supportare l’Ottico-Optometrista e innovare l’esperienza d’acquisto dei portatori.

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Lenti oftalmiche della popolazione europea ha bisogno di una correzione visiva, ma soltanto il 14% utilizza il vista-sole e molti nemmeno sanno che si possono realizzare lenti solari con correzione visiva», ricorda Strigiotti. Ecco perché, nelle intenzioni dei vertici di Essilor Italia, c’è la volontà di rinfrescare il target di rifermento e la comunicazione presso i centri ottici, cogliendo l’opportunità offerta dalla fiera. «Si viene a Mido soprattutto per vedere, per toccare, per scoprire: così abbiamo deciso di lanciare un messaggio univoco ai visitatori, che coinvolga tutte le categorie della nostra gamma in mostra – precisa il manager – In tema di vista-sole, usciamo con un polarizzante di colorazione blu e con una nuova gamma di specchiati con tonalità non ordinarie. E anche per il segmento sport-outdoor presentiamo colorazioni e specchiature nuove». Importanti novità anche per Transitions: a Mido 2016 è in programma il debutto di quattro nuovi colori, ametista, zaffiro, ambra e smeraldo, che alla rassegna fieristica milanese fanno il loro debutto mondiale. «Vanno ad aggiungersi ai tre già presenti nell’offerta Transitions, grigio, marrone e verde grafite, ma queste quattro nuove tonalità, con le quali puntiamo ad abbassare ulteriormente il target di riferimento della clientela sul fotocromatico, sono un’esclusiva delle aziende del gruppo Essilor», afferma ancora Strigiotti. Infine gli strumenti, negli ultimi due anni gli unici protagonisti dello stand Essilor a Mido: non sembra contraddittoria, all’interno di una proposta più fashion oriented, la loro presenza? «Color da una parte, ma anche tech dall’altra: è questo il nostro messaggio, per cui l’innovazione proposta dalla gamma di strumenti Essilor rientra pienamente in tale contesto – conclude Strigiotti – Prendiamo il Nautilus Point, ad esempio: è un corner all’insegna dell’innovazione, come le altre due macro aree destinate al sole, e coerente con la volontà di offrire una customer experience all’ottico in fiera e, di conseguenza, al consumatore finale nel punto vendita».

sun fun LENTI CORRETTIVE SPECCHIATE DISEGNATE PER FARTI BRILLARE

sun sports LENTI CORRETTIVE SOLE-SPORT

DISEGNATE PER MIGLIORARE LE TUE PERFORMANCE

sun colors LENTI CORRETTIVE PHYSIOTINTS

TECNOLOGIA ESCLUSIVA PER UNA PERCEZIONENATURALE DEI COLORI

sun polarized LENTI CORRETTIVE POLARIZZANTI

MINIMIZZANO L’ABBAGLIAMENTO & ESALTANO I CONTRASTI

Carrellata di alcune delle proposte di Essilor Italia nel vista-sole: nuove colorazioni, specchiature e polarizzazioni sono previste per un’ampia gamma di lenti correttive solari, sulla base delle varie esigenze o dei differenti stili di vita dei consumatori

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ColorMatic IQ® 2 nuova esperienza fotocromatica Quarantaquattromila giorni di Ricerca & Sviluppo e oltre 1.500 design cromatici: ecco cosa c’è alla base della seconda generazione di ColorMatic IQ® by Rodenstock. Elementi innovativi declinati nella performance di ColorMatic IQ® 2 e ColorMatic IQ® Sun 2 si concentrano nei tre punti di forza della nuova famiglia di fotocromatiche. Nuove e gradevoli colorazioni. Ciascuno potrà scegliere la ColorMatic IQ® 2 più adatta alla propria personalità fra le tre nuove varianti di colore: Pure Grey, tinta sobria e raffinata indicata per i puristi alla ricerca di un’estetica equilibrata; Chocolate Brown, calda, elegante e intramontabile tonalità; Racing Green, colore fresco e vivace, indicato per chi privilegia un look sportivo. Le tre attuali tonalità, oltre a essere semplicemente più belle, offrono una nuova esperienza visiva, grazie all’assoluta stabilità dei colori. Le lenti fotocromatiche convenzionali sono realizzate con una varietà di molecole di differenti toni: ciascuna reagisce in modo diverso alla luce UV e questo produce una variazione cromatica nel processo di scurimento e schiarimento. Le nuove componenti di ColorMatic IQ® 2 si distinguono per l’esclusività della struttura molecolare: tutte le molecole hanno una colorazione uniforme e questo assicura una perfetta stabilità cromatica in ogni fase del processo. Performance ottimizzate. Le lenti ColorMatic IQ® 2 offrono un adeguato assorbimento indipendentemente dalla temperatura e dalla stagione. Le nuove molecole sono più grandi e sensibili agli UV: favoriscono un efficace scurimento anche alle alte temperature, un veloce schiarimento e la massima luminosità negli interni. Efficacia che dura nel tempo. Sia le nuove e attraenti tonalità sia la reazione fotocromatica di scurimento-schiarimento rimangono stabili anche dopo molti anni. La proposta fotocromatica include ColorMatic IQ® Sun 2, per una visione perfetta in ogni intensità solare. Sia quando ci si abbronza al sole sia quando semplicemente si sorseggia un drink al bar della spiaggia, le lenti fotocromatiche ColorMatic IQ Sun 2 rappresentano la soluzione adatta per ogni intensità luminosa. Sono scure sotto il sole e schiariscono fino al 40-55% in penombra. Le sei tonalità disponibili, di cui tre Fashion e tre Contrast, specialmente se associate al trattamento di specchiatura Solitaire Silver Moon, costituiscono un’ampia offerta dedicata a chi privilegia un look sempre alla moda. In conclusione, scegliendo la nuova famiglia ColorMatic IQ® 2, si abbina un vantaggio funzionale a un effetto estetico di successo. Trasparenti quanto le lenti incolori, una fedeltà cromatica a tutti gli assorbimenti, le migliorate performance nel ciclo di scurimento-schiarimento anche alle alte temperature, rappresentano i principali argomenti con i quali ColorMatic IQ® 2 interpreterà un ruolo di primo piano.

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Modello R7039 B

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ColorMatic IQ 2. La nuova generazione di lenti fotocromatiche intelligenti. See better. Look perfect.

Caratteristiche: • Nuove e seducenti colorazioni: Pure Grey, Chocolate Brown e Racing Green • Perfetto adattamento anche all’ombra e con alte temperature • Prestazione fotocromatica duratura nel tempo, grazie alla speciale struttura molecolare


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DAI OPTICAL INDUSTRIES: a Mido con le APP e le CROMOCOLOR Un 2016 ricco di novità e sorprese: così si prospetta il nuovo anno per DAI OPTICAL INDUSTRIES. L’azienda, infatti, presenta tutti i nuovi prodotti, e non solo, a Mido, in calendario a Milano dal 27 al 29 febbraio (Pad. 03 - Stand F11). A formazione e informazione, con i mini workshop firmati DAI OPTICAL, si affiancano momenti di allegria e convivialità con l’evento “Mi pizzica Dai Optical”, che coinvolgono musicisti e ballerini folkloristici di pizzica salentina, e il gustoso aperitivo “Pizzicato”, con prodotti tipici pugliesi, che in programma sabato 27 e domenica 28 febbraio presso lo stand DAI OPTICAL, dalle 11 alle 15. Non solo lenti… Sono numerosi e sofisticati i prodotti che vengono presentati, tra cui le nuovissime APP dedicate agli ottici optometristi che diventano strumento di vendita e progettazione per il professionista della visione. Nello specifico: DAI EMOTION 3.0 e DAI CHECK 3.0. DAI EMOTION 3.0 consente, attraverso l’uso di un tablet o iPad, catturando in real time un’immagine dal contesto circostante o attraverso l’uso di immagini di library, di mostrare il funzionamento delle lenti scelte dal cliente e dei rispettivi trattamenti, offrendo quindi una prova tangibile del comfort del prodotto scelto. DAI CHECK 3.0 è, invece, un’applicazione per la videocentratura che facilita le misurazioni tecniche. L’App è stata potenziata e dotata di database locale per permettere a ciascun fruitore di scattare le foto ai propri clienti o di caricarne una preesistente ed effettuare la misurazione a posteriori. Analogamente è possibile completare il processo insieme al cliente e inviare seduta stante l’ordine oppure archiviare il risultato e mandare la richiesta in un secondo momento. Tra i prodotti in mostra al salone milanese c’è anche l’esclusiva gamma di lenti CROMOCOLOR, dai colori ispirati al mondo fashion per soddisfare le esigenze delle personalità più dinamiche, al passo con le ultime tendenze glamour. Blue, purple e pink per incorniciare volti e mise minimal chic, romantiche e rock. Insieme alle CROMOCOLOR verrà presentata un’altra grande novità in casa DAI OPTICAL: SAFER, la lente che protegge, agendo come un vero e proprio schermo che difende dalla luce nociva. A Mido è possibile scoprire anche le EXTREME LENSES, una vasta gamma di lenti e lavorazioni artigianali di estrema precisione per le più complicate prescrizioni e le più sofisticate richieste. Non manca, infine, la progressiva ultrapersonalizzata DAITACH ISELF, cui è stata dedicata una grande campagna adv che ha coinvolto vari mezzi di comunicazione.

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CONGRESSO NAZIONALE

PRISMA

Ipovisione e Riabilitazione visiva: Novità e tecniche consolidate

9 - 11 Aprile 2016 Firenze | Grand Hotel Baglioni La partecipazione al congresso è riservata a ottici optometristi, oculisti, ortottisti e infermieri.

SURJUDźD H LV F U ZZZ LSRYLVLRQH L]LRQL VX SULVPD LW

Sede Congressuale Centro Congressi Grand Hotel Baglioni Piazza Unità d’Italia, 6 Firenze Sede Corsi del Sabato SIOO Piazza della Stazione, Binario 1/A, Firenze Segreteria organizzativa: Fabiano gruppo editoriale Reg. Rivelle 7f 14050 Moasca (AT) Email a.manassero@fgeditore.it Tel. 0141 170 6694 Fax. 0141 033 112


Lenti a contatto

VITA RESEARCH, È ARRIVATA L’ORA DELLA PRIMA LAC Mido coincide con il lancio di una morbida giornaliera della società romana, finora specializzata in prodotti per la manutenzione di Angelo Magri

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uasi diciassette anni di attività alle spal- numero di clienti, finale, tre divisioni di cui una, quella dedica- lizzato altresì alla venta al Vision Care, che rappresenta il 60% dita delle soluzioni del del fatturato complessivo, realizzato su brand. «Ci è sembrato una dozzina di mercati europei, con l’Italia in prima il momento adatto per fila, grazie a oltre un migliaio di centri ottici part- entrare in quello che Arturo Arveni, ad di Vita Research ner. Ora questi numeri sono destinati a un ulteriore è il segmento più ricco incremento, dopo il +19% sul mercato interno della del mercato della contattologia disposable in Italia, contattologia nel 2015, in vista del lancio di Revisa che ha un valore di fatturato annuo pari a 150 miVitamin. «Le nostre nuove lenti a contatto morbide lioni di euro contro i 30 milioni delle soluzioni per giornaliere sono arricchite con vitamina E/B6/B12 e la manutenzione – spiega Arturo Arveni, socio, inacido ialuronico, elementi necessari per il buon fun- sieme all’americano Brian Gates, di Vita Research zionamento di un occhio sano in quanto apportano – Siamo in una fase di espansione, abbiamo chiuso benefici in termini di idratazione, equilibrio, suppor- il 2015 con una crescita complessiva del 20%, conto al metabolismo oculare, protezione dai radicali siderando anche le divisioni dei prodotti per la chiliberi e accelerazione dei processi riparativi della rurgia e di quelli su prescrizione. Inoltre la nostra cornea», spiegano al reparto Ricerca & Sviluppo divisione Vision Care si sta affacciando a paesi exdi Vita Research, che ha sede ad Ariccia, località a tracomunitari quali Azerbaigian, Russia e Turchia». una trentina di chilometri a sud est della Capitale. In quest’ottica la presentazione ufficiale a Mido delLa commercializzazione di Revisa Vitamin, dispo- la prima lente a contatto di Vitaresearch è ancora nibile in confezioni da 30 lenti a contatto morbide più strategica. «Nonostante l’assenza della maggior per uso giornaliero, parte delle aziende di contattologia il sacon una gamma di lone milanese rimane per noi una vetrina poteri per soggetmolto importante, in chiave europea e ti miopi (da -0,25 a persino extra europea – sottolinea Arve-8,00) e ipermetropi ni – Ci permette, infatti, di consolidare il (da +0,25 a +4,00), rapporto con i visitatori che sono già noha come obiettivo stri clienti, ma anche di farci conoscere da la fidelizzazione dequelli che ancora non lo sono e, tramite gli applicatori già Mido, hanno l’opportunità di informarsi partner dell’azienda sulla nostra gamma di prodotti, oggi arromana, ma anche La confezione delle nuove lenti giornaliere ricchita dalle nuove lenti morbide giornal’ampliamento del dell’azienda romana liere Revisa Vitamin».

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Prenditi cura dei tuoi occhi con una lente italiana 6FHJOLHUH XQD OHQWH LWDOLDQD VLJQLȴFD DYHUH OD JDUDQ]LD GL XQ SURGRWWR FRVWUXLWR QHO QRVWUR SDHVH VRWWRSRVWR DG DFFXUDWL FRQWUROOL H QHO ULVSHWWR GHOOH QRUPH D WXWHOD GHL ODYRUDWRUL H GHOOȇDPELHQWH 4XHVWR ID ΖWDO /HQWL GD ROWUH DQQL OHQWL GD YLVWD LWDOLDQH

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MIDO 2016 - Milano 27-29 febbraio 2016 - Pad. 3 Stand H17 K26


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Il nuovo packaging minimizza i rischi di contaminazione Un recente studio conferma che Miru 1day Menicon Flat Pack aiuta a evitare la contaminazione microbica

Miru 1day Menicon Flat Pack è un blister per lenti a contatto unico, dallo spessore di 1 mm con molti altri vantaggi

di Hideji Ichijima Global Professional Relations in Menicon, laureato in Farmacia con un Master of Science

Il Miru 1day Menicon Flat Pack, che è stato presentato in Giappone con il nome di Magic nel novembre 2011, è in fase di graduale presentazione in tutto il mondo. Il lancio europeo è iniziato nel 2013, quello americano a luglio dello stesso anno con una progressiva esposizione nel resto del paese nel 2014. La caratteristica che colpisce maggiormente della lente Miru 1day è il packaging. Il nuovo Flat Pack è la confezione più sottile (circa 1 mm) per lenti usa e getta e lenti a ricambio frequente, in contrapposizione con la confezione del blister tradizionale che ha uno spessore di oltre 8 mm. La lente 1day Miru è costruita in materiale HEMA-GMA (hioxifilcon A, non ionico, 57% acqua). La confezione sigillata in alluminio su entrambi i lati racchiude ciascuna lente con la superficie esterna sempre verso l’alto. Questo rende la lac facile da estrarre con un movimento delicato e senza errori sul suo orientamento. Pizzicando la superficie esterna i portatori possono rimuoverla facilmente dal blister senza toccare la superficie del centro (raggio base) (Figura 1). Studi che verificano la sicurezza Uno studio condotto da Masaharu Nomachi insieme ad alcuni colleghi1 ha dimostrato che la superficie centrale della lente Miru 1day Menicon Flat Pack è maggiormente protetta dalla contaminazione microbica se comparata con i blister di lenti giornaliere usa e getta. Durante un test con simulazione in vitro, dopo aver intinto entrambe le mani in una sospensione di fluoresceina, i ricercatori hanno rimosso la lente dal blister e l’hanno posizionata sul dito indice con la superficie interna (raggio base) pronta per l’applicazione. Per rimuovere la lente dal blister è stata utilizzata la mano dominante, mentre quella non dominante poteva essere adoperata per supportare e sistemare la lente durante l’applicazione stessa, qualora fosse 74

La confezione Miru racchiude ciascuna lente con la superficie esterna sempre rivolta verso l’alto rendendola facile da sollevare con un movimento delicato e senza errori sul suo orientamento

Pizzicando la superficie esterna i portatori possono estrarre facilmente la lente dal blister senza toccare la superficie del centro

Non c’è bisogno di controllare l’inversione della lente

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Figura 2. a) Una lente in blister usa e getta. b) Lente Miru 1day. La scala è 1 mm

necessario. Utilizzando il microscopio a fluorescenza i ricercatori hanno osservato che le gocce di fluoresceina avevano aderito alla superficie delle lenti. Per le lenti confezionate in blister tradizionali è richiesto il supporto della mano non dominante per identificare il lato della lente e orientarla propriamente per l’applicazione, a differenza delle lenti Miru per le quali è sufficiente l’utilizzo della sola mano dominante. Numerose tracce di fluoresceina sono state riscontrate sulle lenti confezionate in blister, mentre Miru mostrava solo una piccola quantità di aderenza delle stesse. In un test batterico effettuato in vitro i ricercatori hanno indossato guanti chirurgici di plastica sterili intingendo il pollice e il dito indice di entrambe le mani in una sospensione di Staphylococcus aureus. In seguito hanno rimosso una singola lente e l’hanno posizionata sull’indice con la superficie interna rivolta verso l’alto. Hanno collocato ciascuna lente su una piastra di coltura, con entrambe le superfici, interna ed esterna, verso l’alto e messe in incubatrice. Si sono potute osservare colonie microbiche sulle superfici interne ed esterne di tutte le lenti in blister. Non si sono osservate, invece, formazioni sulle superficie interna delle lenti Miru (Figura 3). Il packaging Miru è progettato in maniera tale da non poter essere contaminato facilmente dai microrganismi, dalle proteine e dai lipidi dal momento dell’apertura. Nonostante ciò è assolutamente obbligatorio lavarsi le mani prima dell’applicazione delle lenti.

1.

Nomachi M, Sakanishi K, Ichijima H, Cavanagh HD. Valutazione di una minore contaminazione microbica su una nuova lente a contatto usa e getta flat pack, pubblicato su Eye Contact Lens. maggio 2013; 39(3):234-8

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D Figura 3. Una lente in blister usa e getta, superficie esterna (a) e superficie interna (b) Lente Miru 1day, superficie esterna (c) e superficie interna (d). La scala è 2 mm

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Strumenti

BLUDATA, “IL MIO OTTICO” VIAGGIA ANCHE IN MOBILE Con l’applicazione dell’azienda veneta, specializzata nella fornitura di servizi e soluzioni informatiche, il professionista e il consumatore saranno sempre in contatto via smartphone a cura della redazione

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opo due anni di investimenti in ricerca e sviluppo Bludata propone a Mido il progetto “Il Mio Ottico”, che intende offrire ai professionisti della visione gli strumenti per fidelizzare i consumatori, cogliendo le opportunità aperte dalla mobile economy. «In Italia ci sono 40 milioni di smartphone e più di 18 milioni di persone passano più di un’ora e mezza al giorno a navigare da dispositivi mobili secondo i dati del Politecnico di Milano e di Audiweb – spiega Maria Chiara Visentin, direttore marketing e vendite di Bludata Informatica – In questo contesto è ormai chiaro che il futuro delle relazioni con i consumatori passerà attraverso questi device». Visentin sottolinea che “Il Mio Ottico” non è solo una App, ma un sistema informatico integrato con il soft-ware Focus 10, il cui obiettivo principale è aiutare gli ottici a gestire le relazioni con i consumatori, puntando in primo luogo sui servizi post vendita. «Vogliamo offrire agli ottici la possibilità di prendersi cura del benessere visivo dei propri clienti in modo molto semplice, senza complicare le attuali procedure di gestione e, soprattutto, senza duplicare le operazioni da compiere – afferma la manager – Un esempio: quando si caricano nel Magazzino di Focus le lenti a contatto, il sistema avvisa automaticamente i consumatori che usano l’App con una notifica, mentre gli altri vengono contattati via sms, come già avviene adesso». Quali sono le principali funzioni della App? «Tramite “Il Mio Ottico” gli ottici potranno trasmettere

Un momento dei workshop realizzati da Bludata in occasione di Mido 2015, con l’obiettivo di spiegare la funzionalità dei servizi offerti dall’azienda

e ricevere messaggi di testo via App o sms, accettare appuntamenti, avvisare automaticamente i consumatori che gli occhiali sono pronti o, come appena spiegato, che sono arrivate le lenti a contatto che aspettavano – ricorda Visentin – I consumatori potranno a loro volta usare il proprio smartphone per fare domande all’ottico con messaggi di testo, chiedere o disdire un appuntamento, prenotare velocemente le lac in uso per andare a ritirarle nel centro ottico (Click&Collect), visualizzare il timer per la sostituzione delle lenti a contatto, controllare i punti della fidelity e la loro scadenza». Bludata seguirà costantemente le evoluzioni di iOS (iPhone), Android e Windows Phone per mantenere l’applicazione e gli altri componenti del sistema sempre aggiornati e in linea con le evoluzioni tecnologiche.

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ITAL-LENTI, obiettivo guida sicura Il 2016 sarà per l’azienda di Puos d’Alpago l’anno focalizzato sulla guida sicura: verrà, infatti, implementato il programma di lenti dedicato agli specifici ausili visivi per chi passa molte ore al volante. La polarizzazione e l’aumento del contrasto alla guida sono gli argomenti predominanti in questo ambito, che hanno generato il connubio ideale tra la geometria delle lenti prodotte da ITAL-LENTI e le tecnologie correlate agli aspetti di protezione. La polarizzazione è il primo importante aspetto che è stato considerato dalle lenti monofocali e progressive entry level, fino al top della tecnologia delle lenti progressive di nuova generazione a doppia superficie evoluta. TWICE NuPolar® garantisce al portatore esigente un’elevata performance visiva offerta dalle progressive di ultima generazione, abbinata agli aspetti tecnici delle lenti polarizzate, che permettono di eliminare i riverberi delle superfici riflettenti, ad esempio l’asfalto bagnato. Non solo polarizzazione, ma la sinergia di più tecnologie permette di ottenere le massime prestazioni in termini di guida sicura. Transitions®Drivewear® è la lente fotocromatica polarizzata progettata per elaborare le informazioni visive in particolari condizioni di luce ed espressamente studiata per affrontare le specifiche “attenzioni” visive che impone la guida di un’autovettura. Transitions® Drivewear® è la sintesi della tecnologia fotocromatica Transitions® abbinata alla o tecnologia di polarizzazione, appositamente studiate per permettere il migliore risultato tecnico e I a Mid T N E L funzionale associate in modo complementare e sinergico allo scopo di accrescerne le potenzialità. ITAL ne 3 padiglio K26 Il tutto correlato a una specifica colorazione che, tagliando determinate lunghezze d’onda, permette di aumentare in modo esponenziale il contrasto, indispensabile soprattutto in condizioni nd H17 a t s di scarsa luminosità come, ad esempio, in giornate nuvolose o nebbiose. Transitions®Drivewear®, associata alle geometrie ITAL-LENTI, rappresenta una concentrazione di tecnologia ai massimi livelli. L’ultima nata in casa ITAL-LENTI, la lente progressiva PREMIUM Drivewear®, grazie alla tecnologia di “BinocularOptimisation”, permette, invece, di gestire gli astigmatismi dei fasci obliqui soprattutto nelle zone critiche laterali che corrispondono nella guida agli specchietti dell’auto. Questa tecnologia rende la progressiva PREMIUM di ITAL-LENTI particolarmente indicata per la guida, ancora di più se associata alla tecnologia Transitions® Drivewear®. Non solo per le lenti, ma anche per quanto riguarda i trattamenti Mido è l’occasione per anticipare alcune importanti novità che a breve ITAL-LENTI presenterà al mercato, sempre nel connubio lente per la guida e trattamenti specifici correlati. Tra i prodotti in mostra al salone milanese c’è anche il completamento della gamma di lenti fotocromatiche Transitions® con l’inserimento della colorazione Green in tutti gli indici di rifrazione e in tutte le famiglie di prodotti che già contemplavano le colorazioni grigia e marrone, sia monofocali sia progressive. Si amplia anche la linea di fotocromatiche Sensylite in indice 1,55, già prevista nella tonalità grigia e da oggi disponibile anche nella colorazione marrone. 77

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Informazioni online su www.opti.de/en

Segnate in agenda le date dell’edizione 2017!

La grande fiera dell’ottica è tornata: avvincente, originale, sensazionale! E, per una volta sola, la opti 2017 inizierà di sabato: partecipate alla opti, il principale evento dell’industria, con tutta la sua varietà di tendenze e tecnologie, innovazioni e idee, informazioni e spunti!

SABATO – LUNEDÌ

28 – 30.01. 2017 Contatto: MONACOFIERE visitatori@monacofiere.com www.monacofiere.com


Lo Gnommero

ORDINI PROFESSIONALI: DALLA STORIA AL NOSTRO DOMANI

di Sergio Cappa

“Tu Kelly! / Sì Signore? / Fai uscire quei pezzenti!!! / (fintamente smarrito) Sig. Show…/ Non ti devi mettere a discutere con me!!! Ho detto buttali fuori!!! …(i pezzenti con il loro capo escono… e con grande soddisfazione…)/ Basta così ragazzi! (risata generale)”. Con queste poche battute finali si chiude il film La Stangata (The Sting), che George Roy Hill diresse nel 1973 e con il quale vinse sette premi Oscar. La vicenda si dipana nell’Illinois del 1936, dove due amici, Johnny Hooker e Luther Coleman, sono truffatori di strada che raggirano il corriere del potente gangster Doyle Lonnegan; Luther viene ucciso per ritorsione e Hooker (Robert Redford) è costretto a fuggire. Desiderando vendicare l’amico, il giovane chiede aiuto a Henry Gondorff (Paul Newman), uno dei più fantasiosi

truffatori degli Stati Uniti. Il gran finale, con una finta sparatoria tra Paul Newman e Robert Redford, è il momento più esilarante in cui lo spettatore, trascinato dall’incalzare dell’azione, con soddisfazione applaude alla vittoria del truffatore Newman e del doppiogiochista Redford, parteggiando con simpatia per entrambi. Il doppio gioco, l’agire in modo da far credere a ognuna delle due parti opposte di favorire il perseguimento dei suoi obiettivi, è un’inveterata attività umana. Tant’è che Corporazioni di Arti e Mestieri, Gilde, Gremi e Collegi nacquero, a far data dal XII secolo, come regimi corporativi per regolamentare, e tutelare, le attività degli appartenenti a una stessa categoria artistica. Odierni pronipoti di quelle organizzazioni sono gli ordini professionali, forme

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di autogoverno certificate da ente terzo, cui lo Stato affida il compito di mantenere aggiornato l’albo e il codice deontologico, al fine di tutelare la professionalità della categoria e l’efficacia del suo operato. In Italia sono enti pubblici autonomi, sottoposti alla vigilanza del ministero della Giustizia. Se qualche nostra vitale associazione di categoria volesse farsi interprete di quanti desiderano, da tempo, dimenticare le incorporee frizioni con gli oftalmologi dovrebbe (ri)considerare, senza infingimenti, la possibilità di percorrere l’opportunità di un ordine professionale. Aiuterebbe, quanto meno, a contenere le derive d’ambito. Chissà che l’incontro organizzato dalla nostra testata a Mido con Paul Folkesson, presidente della Ecoo, non possa portare dell’acqua fresca a questo mulino.


I PARTNER B2EYES I Copertina, pagina rigida, 46, 47 ESSILOR ITALIA 20141 Milano Via Noto, 10 Tel. 02 535791 Fax 02 53579270 marketing@essilor.it www.essilor.it II Copertina CARL ZEISS VISION 21043 Castiglione Olona (VA) Via Mazzucchelli, 17 Tel. 800 258327 marketing@vision.zeiss.com www.vision.zeiss.it III Copertina B2EYES Today IV Copertina VISION GROUP 20141 Milano Via Ripamonti, 44 Tel. 02 92885300 Fax 02 92885348 info@vision-group.it www.vision-group.it 1 OPTOVISTA 40012 Calderara di Reno (BO) Via Commenda, 1/2 Tel. 051 727012 Fax 800 216631 info@optovista.com www.optovista.com 2 HOYA 20024 Garbagnate Milanese (MI) Via Zenale, 27 Tel. 02 990711 Fax 02 9952981 hoya@hoya.it www.hoya.it 4 PRAMAOR 32027 Taibon Agordino (BL) Via Nogarola, 17 Tel. 0437 660523 Fax 0437 733115 commerciale@pramaor.com www.pramaor.com

9 BLUDATA INFORMATICA 31030 Breda di Piave (TV) Via delle Industrie, 10 Tel. 0422 445442 Fax 0422 699318 info@bludata.com www.bludata.com

25 OFTALMICA GALILEO 20099 Sesto San Giovanni (MI) Via Concordia, 5/C7 Tel. 02 243441 Fax 02 24344834 info@galileoitalia.it www.galileoitalia.net

51 VEGA 28921 Verbania Via G.F.B. Riemann, 3 Tel. 0323 405500 Fax. 0323 405544 info@vegaoptic.it www.vegaoptic.it

11, 74, 75 OCCHIOXOCCHIO 44124 Ferrara Via Renata Viganò, 12 Tel. 0532 909537 Fax 0532 900789 info@occhioxocchio.it www.occhioxocchio.it

26, 27, 37 SILHOUETTE ITALIA 22100 Como Via del Lavoro, 8 Tel. 031 525656 office@it.silhouette.com www.silhouette.com

53 LUXOTTICA 20123 Milano Via Cantù, 2 Tel. 02 863341 info@luxottica.com www.luxottica.com/it

29 MARK’ENNOVY 20156 Milano Via Giovanni da Udine, 34 Tel. 02 38093498/3499 Fax 02 38093497 servizio.clienti@markennovy.com www.markennovy.com

55 ISTITUTO BENIGNO ZACCAGNINI 40141 Bologna Via Ghirardini, 17 Tel. 051 480994 Fax 051 481526

13 VITA RESEARCH 00040 Ariccia (RM) Via Variante di Cancelliera, 40 Tel. 06 934980 Fax 06 9345037 info@vitaresearch.com www.vitaresearch.com

31 IRSOO 50059 Vinci (FI) Piazza della Libertà, 18 Tel. 0571 567923 Fax 0571 56520 info@irsoo.it www.irsoo.it

17 AVM 1959 46049 Volta Mantovana (MN) Via Roma 152/4 Tel. 0376 1718111 Fax 0376 1718222 info@allison.it www.allison.it

pagina rigida TRANSITIONS OPTICAL www.transitions.com www. mytransitions.it

19, 70 D.A.I. OPTICAL INDUSTRIES 70056 Molfetta (BA) Via dei Calzaturieri, 9 Z.I. Tel 080 3974278 Fax 080 3973431 www.daioptical.com

35 CECOP 20010 Pogliano Milanese (MI) Via Europa, 35 Tel. 02 93540073 Fax 02 93435238 www.cecopgroup.com

21 OPTO IN 37057 San Giovanni Lupatoto (VR) Via Monte Pastello 3/A Tel. 045 8951650 Fax 045 8951675 www.optoin.it

41 GIORGIO FEDON & FIGLI 32010 Pieve d’Alpago (BL) Via dell’Industria, 9 Tel. 0437 98 23 info@giorgiofedon1919.it www.giorgiofedon1919.it

23, 57 VISION EXPO NEW YORK www.visionexpo.com

43 SAFILO 35129 Padova Settima Strada, 15 Tel. 049 6985111 Fax 049 6985360 info@safilo.com www.safilo.com

63 C.S.O. 50018 Scandicci (FI) Via degli Stagnacci 12/E Tel. 055 7221913 Fax 055 721557 support@csoitalia.it www.csoitalia.it 68, 69 RODENSTOCK ITALIA 20089 Rozzano (MI) Centro direzionale Milanofiori Strada 7 palazzo T3 Tel. 02 31041 rodenstock.italia@ rodenstock.com www.rodenstock.com 73, 77 ITAL LENTI 32015 Puos d’Alpago (BL) viale Alpago, 222 Tel. 0437 454422 Fax 0437 46751 prima@itallenti.com www.itallenti.it 78 MONACOFIERE 20126 Milano Via Rucellai, 10 Tel. 02 36537854 Fax 02 36537859 info@monacofiere.com www.monacofiere.com

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tutti i giorni www.b2eyes.com



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