passeGGiate romane
Roman Walks
An Unknown Side Image Factory monthly publication | ISSUE 1 | SUMMER 2016 Una pubblicazione mensile della Image Factory Il lato ignoto | NUMERO 1 | ESTATE 2016 | € 2,50 (PDF VERSION)
Culture, art, entertainment, characters and itineraries across the Eternal City
CULTURA, ARTE, SPETTACOLI, PERSONAGGI E PERCORSI NELLA CITTÀ ETERNA
abbonamento
roman Walks. passeggiate romane rivista mensile di cultura, arte spettacoli: personaggi e percorsi nella Città eterna. Edita con il patrocinio della Regione Lazio.
PASSEGGIATE romane
Roman Walks
An Unknown Side Image Factory weekly publication | issue 1 | April 21st Birth of Rome 2016 | Una pubblicazione settimanale della Image Factory Il Lato Ignoto | numero 1 | 21 aprile “Natale di Roma” 2016 | € 2,50
Una grammatica della fotografia sulla la ripresa (prima parte). Dall’esposizione, alla composizione dell’inquadratura, alla scelta di una reflex. La foto sceglie il formato Raw.
lo scatto digitale creativo La guida alla fotografia digitale di Gabriel Rifilato
€ 25,00
invece di € 30,00
(costo di una copia in PDF € 2,50; costo di una copia stampata € 15,00)
Culture, art, entertainment, characters and itineraries across the Eternal City. C U LT U R A , A RT E , S P E T TA C O L I , P E R S O N A G G I E P E R C O R S I N E L L A C I T T À E T E R N A
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La spedizione delle copie stampate prevede il costo aggiuntivo delle spese di spedizione.
bbonandoti a roman Walks. passeggiate romane e puoi diventare membro della image Factory “il lato ignoto”, il progetto di fotografia creativa che ti permette di partecipare alle passeggiate romane d’arte e fotografia, ai laboratori e alle conversazioni al teatro tordinona, e di esporre le tue foto alla mostra fotografica su Roma occhi che graffiano la città eterna. Partecipando alle attività della Factory “Il lato ignoto” potrai anche richiedere la lettura del portfolio fotografico ai nostri consulenti artistici e pubblicarlo su uno dei prossimi numeri della rivista. Mettiti in contatto con la nostra redazione e comunicaci a cosa sei interessato. roman Walks. passeggiate romane REDAZIONE
Image Factory “Il lato ignoto”, via Antonio Cesari 81 00152 Roma TEL 0039.329.9534719 EMAIL secret.ink@mclink.it
Image Factory “Il lato ignoto” via Antonio Cesari 81 00152 Roma info@macdigitalart.com (disponibile anche presso tutte le librerie on-line)
IN ATTESA DI REGISTRAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA E IL ROC
Consultazione on-line della rivista: Issuu STAMPA
Tipografia Jazz di Marco Pennacchietti viale dei Quattro Venti 162/b 00152 Roma
sommario ROMAN WALKS •
E S TAT E
2016 •
NUMERO
1
Questa mattina c’era un sole magnifico, un leggero vento di scirocco e un tepore delizioso regnava nell’aria. Questo luogo è unico al mondo. STENDHAL, PASSEGGIATE ROMANE (1832)
PASSEGGIATE romane
Roman Walks
An Unknown Side Image Factory weekly publication | issue 1 | April 21st Birth of Rome 2016 | Una pubblicazione settimanale della Image Factory Il Lato Ignoto | numero 1 | 21 aprile “Natale di Roma” 2016 | € 2,50
Culture, art, entertainment, characters and itineraries across the Eternal City. C U LT U R A , A RT E , S P E T TA C O L I , P E R S O N A G G I E P E R C O R S I N E L L A C I T T À E T E R N A
Roman Walks. Passeggiate romane A magazine on culture, art, entertainment, characters and itineraries across the Eternal City. Una rivista di cultura, arte, spettacoli, personaggi e percorsi nella Città eterna DIRETTORE
Virginia Rifilato DIRETTORE RESPONSABILE
Gabriel Rifilato EDITORE
personaGGi
Jun Ichikawa .......................................................................................................6 Giuseppe Pisacane............................................................................................10 Davide Trebbi .....................................................................................................13 Michele Baldi......................................................................................................16
percorsi ARTISTICI:
Il cuore di Roma batte al ritmo dell’arte ................................................20 TURISTICI: Da Porta San Paolo al Monte Testaccio...............................................24 TURISTICI: Rovescio, alla scoperta dell’arte di strada............................................25 TURISTICI: Together, the Cross Inspirational Place................................................26 GASTRONOMICI: Gourmet a bordo dell’Ape Romeo................................................28 MUSICALI: Se il menestrello del folk passeggiasse per Roma ...............................29 LETTERARI: Ventuno, Simone Delos ......................................................................30
inserZioni
Regione Lazio......................................................................................................15 Mostra d’arte fotografica “Occhi che graffiano la Città eterna” ............................32
The Unknown Side Publications REDAZIONE
Flavio De Angelis, Gertrude Cestiè, Giulia Sanzone, Giorgia Musacchio, Giacomo Piciollo FOTOGRAFIA
Pier Paolo Polese, Livia Mazzani, Roberto Principali, Sandro Lombardo GUIDA TURISTICA
Valentina Oliva PASSEGGIATE ROMANE D’ARTE E FOTOGRAFIA MOSTRA D’ARTE FOTOGRAFICA “OCCHI CHE GRAFFIANO LA CITTÀ ETERNA”
Con il patrocinio della Regione Lazio
La foto di copertina di Jun Ichikawa e quella di questa pagina (Capriccio con Colosseo e figura umana) sono di Gabriel Rifilato 3
Virginia Rifilato
Giornalista, nata a Roma nel 1982.
ViVere
la roma pulsante
cHe Vale la pena EDITORIALE
raccontare e soprattutto
Nuove tendenze, originalità di persone, luoghi, eventi di culto da non perdere.
R
oman Walks. Passeggiate Romane nasce con l'idea di raccontare Roma sotto un nuovo punto di vista e di ricreare letteralmente la mappa mentale che abbiamo di questa città. Raccontare la Roma nascosta, la Roma migliore; nuove tendenze, originalità di persone, luoghi, eventi di culto da non perdere. L'intento è quello di migliorare l'esperienza 'tattile' della città attraverso le storie che vi raccontiamo: vicende personali e professionali dei protagonisti che si distinguono dalla massa per i motivi più svariati, racconti di vita, di miti e leggende.
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gazzini, le partite di calcio e le ztl, oltre al giro dei soliti amici noiosi e di quelli schizzati, oltre ai soliti locali dove vanno tutti o non va nessuno, fluttua una Roma pulsante che vale la pena raccontare e, soprattutto, vivere. Animati dall’amore per la cultura, la fotografia e l’arte in genere, abbiamo creato una Factory che, con il patrocinio della Regione Lazio, organizza mostre fotografiche (Occhi che graffiano la Città eterna) e Passeggiate Romane d’Arte e Fotografia: itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta durante i quali i partecipanti, guidati dal giornalista e fotografo Gabriel Rifilato, si soffermano (finalmente!) ad osservare e immortalare i particolari suggestivi di questa città, permettendo ai nostri occhi di ‘graffiarla’ fotograficamente e reinterpretarla così in mille modi differenti.
Per viverla questa città. Goderla, consumarla, scoprirla sotto una luce nuova dagli infiniti colori, vitale e invece troppo spesso nascosta e caotica. Roma è un labirinto fatto di vicoli, di storie, di passaggi, di persone creative che inventano continuamente cose straordinarie capaci di elevare la Questo lo spirito alla base della nostra attività. nostra anima oltre il muro grezzo e rude dell'in- Questo il nostro magazine, capace di far sognare consapevolezza. ancora chi aveva smesso e chi, forse, non aveva mai iniziato. Questa è la Roma vibrante che ci Insomma, oltre il lavoro, il traffico, le urla dei ra- piace raccontare.
Gli incontri di
roman WalKs “A PERSONAGGI
JUN ICHIKAWA
Estate 2016 PASSEGGIATE romane
Roman Walks
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Culture, art, entertainment, characters and itineraries across the Eternal City. C U LT U R A , A RT E , S P E T TA C O L I , P E R S O N A G G I E P E R C O R S I N E L L A C I T T À E T E R N A
Cultura, arte, spettacoli. Personaggi e percorsi nella Città eterna.
Roma mi piace passeggiare, perché in ogni passeggiata romana scopro qualcosa di diverso. Per questo ogni straniero resta sempre a bocca aperta: colonne, fontane, strade… hanno tutte una grande storia e sono ancora lì” (DA PAG. 6).
GIUSEPPE PISACANE
“Roma è stimolante: ovunque giri trovi un set cinematografico, non reale ma visivo. In ogni angolo c’è qualcosa da scoprire, e ogni giorno è diverso dal precedente” (DA PAG. 10). DAVIDE TREBBI
“Siamo sulla west-coast d’Italia: è un miracolo, ed io adoro essere romano” (DA PAG. 13). MICHELE BALDI
“Roma rimane sempre la città migliore del mondo, anche nelle aree più degradate. Luoghi con una umanità che non trovi in nessuna altra parte del mondo. Una vera e propria ricchezza” (DA PAG. 16).
Jun Ichikawa, foto di Gabriel Rifilato 5
Estate 2016 PASSEGGIATE romane
Roman Walks
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Cultura, arte, spettacoli. Personaggi e percorsi nella Città eterna.
Jun icHiKaWa PERSONAGGI
un ponte (diVino)
tra roma e il
Giappone “Colonne, fontane, strade di Roma… hanno tutte una grande storia e sono ancora lì”. DI VIRGINIA RIFILATO
A
noi piace definirla ‘la Divina’ Jun Ichikawa, vuoi perché il suo nome significa in giapponese ‘purezza’, vuoi perché divina lo è davvero nella sua camaleontica capacità di trasformarsi da esilarante attrice di teatro a femme fatale sul grande schermo. Giunta all’attenzione del pubblico nel 2003 grazie all’interpretazione del film “Cantando dietro i paraventi” di Ermanno Olmi, Jun può vantare nel suo curriculum di essere anche una talentuosa doppiatrice italiana (ma i suoi hobby, ci confida, sono il kung-fu, l’aikido e lo shiatsu). Lo scorso 5 Maggio è uscito il suo più recente lavoro da interprete, “Il Ministro”, film diretto da Giorgio Amato e interpretato tra gli altri da Gianmarco Tognazzi. Nella pellicola, che racconta un complicato intrigo di corruzione, Jun interpreta Zhaen, una studentessa cinese ballerina di burlesque. Tutti i personaggi ruotano intorno ad un ministro. E durante una cena, ognuno cerca di cogliere delle opportunità. “Tutti siamo vittime e carnefici allo stesso tempo. Un continuo gioco di scacchi. Questo film lo è, così come la vita in fondo…”. 6
“Interpretare questo personaggio è stato molto com-
plesso perché sapevo di avere una grande responsabilità: dovevo comunicare e personificare le idee dello sceneggiatore (Giorgio Amato, N.d.R.), il suo modo di vedere la cultura italiana e la politica. Zhaen fa discorsi eruditi e seduce al contempo. Una vera e propria black comedy… molto amara! Un personaggio a metà strada tra la gatta morta e l’intellettuale. Non avevo mai interpretato un personaggio del genere, così complesso. Ma la verità è che ogni personaggio è una maschera, è una parte di noi, un aspetto della nostra vita che forse non conoscevamo. Possiamo essere ladri come poliziotti e volendo, gatte morte! Spero di essere riuscita ad interpretare pienamente questo ruolo. L’ho sempre immaginato come un ragno che tesse la sua tela aspettando che la preda abbocchi. A questo punto speriamo che anche il pubblico ne venga conquistato!” Ad aprile abbiamo ammirato la Ichikawa sul palco del Teatro Manzoni in una divertentissima commedia all’italiana con Max Tortora: “Doppia Coppia”. Lo scambio di coppia, come si può immaginare, è il fulcro della storia. “Il mio personaggio è un po’ l’outsider della situazione. Interpreto una buffa colf filippina, impegnata in un lavoro fisico incredibile. Max (Tortora, NdR) è un
Jun Ichikawa, foto di Pierpaolo Polese
continuo insegnamento per me, come lo è il teatro. Improvvisando tutte le sere devi creare reazioni su reazioni. Il teatro è veramente un supporto che ti aiuta a maturare nella vita, non solo sul palcoscenico. Nella vita noi cerchiamo di imparare a reagire alle situazioni e ai contesti. Il mio maestro di esoterismo dice che dobbiamo sviluppare una capacità di reazione e adattamento ai vari contesti culturali. Il teatro e la recita-
zione mi sono di grande supporto”. In autunno, invece, vedremo Jun in prima serata su Rai 1 nella serie tv “L’Allieva” dove vestirà i panni di una ragazza giapponese, viaggiatrice e divertente che conosce i riti di tutto il mondo. Ma veniamo al rapporto con la città che l’ha accolta
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Estate 2016 PASSEGGIATE romane
Roman Walks
P E R S O N A G G I J U N I C H I K AWA quando aveva 8 anni: Roma.
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Cultura, arte, spettacoli. Personaggi e percorsi nella Città eterna.
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“Ho una grandissima passione per roma. Un po’ ereditata dai miei. Giunti a roma negli anni ’70, inseguendo il canto lirico…. Si innamorarono di roma. Io sono nata in Giappone ma vivo a Roma da quando ho 8 anni. I romani sono sonnolenti, amano questo paese e lo
odiano allo stesso tempo. Gli italiani hanno la capacità di adattarsi in ogni luogo e questo è molto positivo. Hanno un’anima artistica, e questo è un talento. Il camaleonte che è nell’italiano, l’arlecchino, è una capacità che tutti i popoli, soprattutto americani, invidiano. L’ironia è molto particolare, mi sorprendo ancora di quanto l’ironia italiana sia geniale, un’arguzia dell’oratoria che fa parte della storia.
E io che vengo dal Giappone, dove regna l’arte del silenzio, noto molto questa differenza, mi affascina”. Cosa ti piace di Roma? “Mi piace passeggiare, perché in ogni passeggiata romana scopro qualcosa di diverso. Per questo ogni straniero resta sempre a bocca aperta: colonne, fontane, strade… hanno tutte una grande storia e sono lì da migliaia di anni”. Come vedi il tuo prossimo futuro?
“Il mio desiderio più forte è quello di apprendere, continuare ad imparare. Dal punto di vista della recitazione mi piacerebbe nel prossimo futuro far accettare al cinema italiano che l’Italia non sia più esclusivamente italiana, perché oggi è fatta di stranieri diventati italiani. Mi piace l’idea di poter creare un ponte tra la cultura occidentale e quella orientale. Interpretare personaggi non etichettabili, non la solita giapponese con la macchina fotografica! Avere nuove sfide. Roma ormai è multietnica. Ed è una ricchezza”.
Jun Ichikawa, foto di Gabriel Rifilato
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mille Vite Giuseppe pisacane PERSONAGGI
in una sola “Roma è stimolante: ovunque giri trovi un set cinematografico, non reale ma visivo. In ogni angolo c’è qualcosa da scoprire, e ogni giorno è diverso dal precedente” DI VIRGINIA RIFILATO
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distanza di quasi un anno dalla nostra prima intervista ci ritroviamo faccia a faccia con Giuseppe Pisacane, attore e doppiatore italiano classe ’84; dotato di un’innata capacità di attrarre su di sé, grazie ad una voce ferma e ad una solida presenza scenica, l’attenzione di un pubblico eterogeneo. E, ovviamente, la mia. Il nome non trae in inganno, perché è proprio lui l’ultimo erede dell’eroe risorgimentale Carlo Pisacane. E questa, bisogna ammetterlo, è una delle cose che più incuriosiscono di lui. Giuseppe è un interprete giovane, che sta scalando grazie ad una grande determinazione, un innato carisma e passione quella misteriosa cosa chiamata ‘strada verso il successo’. All’epoca del nostro primo incontro era appena sceso dal palco di un teatro dove faceva la parte di Ben nella piéce “Il Calapranzi” di Harold Pinter. E mi aveva raccontato della sua passione viscerale per il teatro, per il mestiere dell’attore, della potenza che solo il pubblico delle piazze è capace di trasmettere. Oggi, dopo che di acqua sotto i ponti ne è passata, mi racconta del suo recentissimo film, di imminente uscita al cinema, “Social Killer”, conosciuto ancora tra gli addetti ai lavori con il titolo provvisorio “L’altra faccia del destino”. L’uso indiscriminato dei social network e il femminicidio sono argomenti decisamente attuali e i temi
centrali di “Social Killer”, nel quale Giuseppe interpreta Andrea, un ragazzo che assiste ad un omicidio compiuto da un amico. L’esperienza lo sconvolge a tal punto che sente la necessità di confessarla a qualcuno rivolgendosi proprio ad una psicologa, donna con la quale Andrea instaura dapprima un rapporto di estrema fiducia poi di amore. Un personaggio positivo quindi, che va ad affiancarsi agli innumerevoli ruoli da ‘cattivo’ interpretati dall’attore di Atrani (uno dei borghi più belli d’Italia, nei pressi di Amalfi, e luogo natale di Giuseppe). «Adoro interpretare ogni tipologia di personaggio. Calarsi nei panni di qualcun altro ti aiuta a vedere la vita diversamente, apre una visuale sul mondo. L’interiorità dei personaggi ti lascia tanto, non ti plasma. Impari a criticare di meno e a capire il senso delle cose. Il mestiere dell’attore, soprattutto nel teatro, è l’unico capace di farti vivere migliaia di vite in una sola. Quando vado a fare i casting mi classificano subito: sembra che per il taglio di occhi e la fisionomia del volto io ispiri ruoli da ‘cattivo’! E in definitiva mi piace, perché fare il ‘cattivo’ ti dà il modo di scaricare anche delle tensioni quotidiane della vita, mi diverte». Qual è il tuo rapporto con l’arte in genere, con la fotografia per esempio? Sono un’appassionato di fotografia, ho la mia bella Nikon e quando posso scatto. Scatto perché vivo co-
Giuseppe Pisacane, foto di Nordine Sajot
stantemente in un film. Effettivamente mi accorgo che anche quando osservo, mi soffermo su dei particolari e nella mia memoria rimangono delle istantanee. Avendo una macchina fotografica, puoi catturare quell’istantanea, quel particolare, l’attimo fugace che così rimane immortale. Nel mio lavoro, come quello del pittore per esempio o di un altro ar-
tista, devi studiare per avere i primi rudimenti, ma il mestiere lo impari facendo. Devi sentire però quel folle desiderio di trasmettere qualcosa di te agli altri, devi avere quella scintilla dentro. E com’è il tuo rapporto con Roma? A Roma devo tantissimo, tutte le possibilità che una grande città può darti. La mia carriera è iniziata in
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Estate 2016 PASSEGGIATE romane
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PERSONAGGI GIUSEPPE PISACANE Costiera amalfitana anni fa; qui ho avuto il primo approccio con il teatro e ho capito che mi piaceva trasmettere qualcosa, trasmettere emozioni. Non per insegnare, ma per far capire agli altri che al giorno d’oggi c’è anche la possibilità di vivere emozioni diverse da quelle che percepiamo, molto spesso negative. Dare un po’ del mio vissuto a te come tu lo puoi dare a me, quindi migliorarsi. Penso sempre che noi non siamo perfetti ma perfettibili. Quindi la tua esperienza mescolata con la mia o con quella di chiunque altro può far uscire qualcosa di buono. E adoro Roma. E’ stimolante, perché ovunque giri trovi un set cinematografico, non reale ma visivo. In ogni angolo c’è qualcosa da scoprire, e ogni giorno è diverso dal precedente. Peccato solo che non ci sia più la voglia di investire in questa città, si vive di rendita, di un egregio passato storico. Ai più ‘cool’ non sarà sfuggito il volto di Giuseppe Pisacane come testimonial del marchio d’abbigliamento spagnolo Empresa. «Con Empresa ho trovato la mia dimensione, è capace di creare capi che ti fanno sentire te stesso. Io
sono un tipo anticonformista, non mi piacciono le marche, ma mi piaccioni i tessuti ed Empresa ne ha di fenomenali. E poi sei unico, loro non fanno un capo uguale a un altro, sei normale tra la folla ma vieni riconosciuto. Riesci a esprimere il vero senso dell’artista forse. Non hai schemi». Ma andiamo ora alla domanda-curiosità, questa importante eredità risorgimentale. Te la senti addosso? «Eh, l’ultimo di quella famiglia… a volte è un fardello! La gente dice “Ah, Pisacane….”. Lui ha avuto l’opportunità di dire la sua, di fare cose eccelse, mentre io non sono altro che il nipote di questo quadrisavolo! Però una volta ho portato in scena uno spettacolo a Sapri, località dove lui è sbarcato. E lì ho capito il bene e l’affetto che ha lasciato tra le persone che credono ancora in quello che lui ha fatto. Ha lasciato un segno forte. Non c’è tempo, non c’è spazio che oscurino il ricordo di una persona che ha fatto così tanto per il proprio Paese, anche se la gente non ti conosceva direttamente. Lui però è stato tradito… speriamo non tradiscano anche a me!!».
daVide treBBi un musicante PERSONAGGI
Giuseppe Pisacane (nella pagina di sinistra), foto di Nordine Sajot
tra la corte
Davide Trebbi (nella pagina di destra e nella pagina successiva), foto di Stefano Ansini
e la FuGa “Siamo sulla west-coast d’Italia: è un miracolo, ed io adoro essere romano” DI GIACOMO PICIOLLO
D
avide Trebbi - Nato a Roma, poco dopo la primavera del 1980. Musicante, libero pensatore, trovatore innamorato di tutto. Cantautore. Dà concerti pubblici e lezioni private. Ha pubblicato diversi album musicali, preso parte a commedie teatrali, fatto il direttore artistico. Parla 5 lingue. Non possiede una TV. Il suo ultimo album 9 di sera, uscito il 20 Maggio 2015
è disponibile sui maggiori network. Ho incontrato Davide in una di quelle serate in bilico fra le stagioni, quelle che solo una manciata di note sincere può scaldare. E la sua musica è proprio questo, un discorso autentico che arriva diretto al cuore: arte viva ed immediata, che nasce dall’esperienza. “Il cantautore è come un sommelier, che prova tutti i vini: quello che non ha nel suo bagaglio teorico, lo recupera con ciò che
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Estate 2016
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ha vissuto”. Per Davide, la musica è vicina alla pittura: “ti dà intervalli più gestibili. Il teatro, invece, è più simile alla scultura: è arte carnale, corporea, che ti spoglia”. Il cantante, dunque, è una sorta di pittore, “perché osserva e dipinge con le parole. Io stesso dipingevo, ad 8 anni, e questo mi ha influenzato, perché ho iniziato a guardare i soggetti come mai prima d’ora”. Tra i suoi modelli, non a caso, Van Gogh: “è divertente, uno che vende i quadri per mangiare porta con sé l’essenza dell’arte”. Arte, in particolar modo quella scrittoria, che può essere terapeutica. “Dovrei vivere a Buenos Aires, che è la città con la più alta percentuale di psicanalisti per numero di abitanti. In tempo di crisi, c’è bisogno di terapisti per tutti e buona musica: nient’altro.” Alcune delle canzoni di Davide Trebbi hanno un’impronta decisamente politica: è il caso di quella dedicata all’anarchico Lucetti. “L’anarchia è stata fraintesa, nel corso degli anni: in realtà è individualismo, ma non egoismo. È una sorta di socialismo estremo, che pre-
vede attenzione all’individuo ma anche una visione globale.” C’è come un’idea sottesa a questa riflessione, che fa capolino senza mostrarsi: quella della solidarietà. Ed infatti, Davide dice: “se diventassi famoso, farei come negli USA: là chi arriva prima aiuta chi arriva dopo. Non come in Italia: noi siamo il paese degli orticelli e dei campanili.” Ho incontrato Davide e la sua musica in una serata romana. E lui mi ha parlato di Roma, con la sua chitarra e con la sua voce. Mi ha detto che Roma non è solo stornelli, suonando brani classici della Capitale reinterpretati in chiave west-coast (“d’altra parte, Roma sta sulla west-coast d’Italia”). Mi ha detto che Roma è notti come questa, piene di note e di risate che scaldano il buio. Mi ha detto, infine: “Roma è una cagna in mezzo ai maiali, tutti se ne approfittano da 2000 anni a questa parte. Roma è un miracolo, ed io adoro essere romano.” Mi ha pure detto che avrei trovato la risposta a tutte le domande che gli ho fatto in “Sora Rosa” di Antonello Venditti: da un musicante figlio della Città Eterna, me lo sarei dovuto aspettare.
Estate 2016 PASSEGGIATE romane
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micHele
Baldi la romanità PERSONAGGI
cultura al serViZio della Vedo Roma con gli occhi dell’amore, sempre e comunque e malgrado tutto e tutti. Per me rimane sempre la città migliore del mondo e mi piace viverla nei mille e mille posti che rappresentano la mia vita, che sono unici e straordinariamente magici. DI VIRGINIA RIFILATO
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ATTIVITA’ E RISULTATI DELLA REGIONE LAZIO ECONOMIA: -ABBATTIMENTO DEBITO COMMERCIALE: Da 12 miliardi di euro del 2012, a 9 miliardi nel 2013, per arrivare a 5,5 miliardi nel 2014. TRASPORTI: -TRENI E BUS: consegnati 26 nuovi treni tra Jazz e Vivalto, con l’obbiettivo del rinnovo totale della flotta entro il 2020. in arrivo 300 nuovi bus per Cotral, 122 già in primavera. Tutto questo per garantire una maggiore offerta ai pendolari del Lazio.
C
i vuole coraggio per affrontare le infinite battaglie che una città come Roma presenta quotidianamente, battaglie che solo pochissime anime ruggenti, dotate di sana spavalderia, decidono di fronteggiare a testa alta; perché hanno sposato un’ideologia inviolabile: la propria. Forse non è un caso che ci siamo imbattuti proprio in Michele Baldi, Consigliere regionale del Lazio e Capogruppo della Lista Civica “Nicola Zingaretti”, innamorato di Roma e malato di romanità come egli stesso ama definirsi. Ai tifosi della AS Roma non sarà sfuggito il suo nome all’interno del C.d.A. della prima squadra della capitale per la quale è stato consigliere dal 2002 al 2011. Una passione, quella per il calcio, che lo anima sin dalla tenera età: “L’unico spazio privato che difendo coi denti da quando avevo 6 anni è la partita della magica Roma. Quella non me la toglie nessuno”. Durante il nostro incontro avvenuto al Radisson Blu Hotel, complice una densa conferenza stampa presieduta da Nicola Zingaretti, ci siamo dedicati del tempo prezioso per parlare sì di bilanci triennali, ma anche di vita vissuta al servizio della politica e del Paese, di aneddoti personali, tematiche che raramente si ha la possibilità di trattare con un politico tout-court. Cosa ti ha spinto ad entrare in politica e quali sono le battaglie che ti hanno reso maggiormente fiero del tuo
lavoro? La mia passione per la politica nasce dai banchi di scuola e non è mai finita. Altrimenti avrei già smesso da tempo. Grazie al cielo ho sempre vissuto del mio lavoro e non di politica. Ma la passione, l’entusiasmo, la voglia di cambiare il mondo, la voglia di stare con gli altri, di lavorare con gli altri e per gli altri, la voglia di stare in mezzo alla gente, l’amore per Roma, la mia immensa romanità, sono sempre le stesse dei 16 anni. E le battaglie sono state talmente tante che ci ho riempito 20 volumi, per cui riassumerle è davvero impossibile. Però come dice Guccini “Ho tante cose ancora da raccontare, per chi vuole ascoltare”... E la battaglia più bella è sempre la prossima. Roma uscirà mai dall'impasse di corruzione in cui è affondata e il cui ultimo caso emblematico è stato ‘Mafia capitale’? Parliamoci chiaro anche perché detesto l’ipocrisia. Se si vuole cambiare è necessaria una coscienza etica da parte di tutti, nessuno escluso. Quando io cominciai c’era tutta una generazione, a prescindere dagli schieramenti, destra, sinistra, centro, che aveva la volontà feroce di cambiare il mondo. Poi alcune comportamenti potevano essere sbagliati, altri più giusti, qualcuno si perdeva, altri si arrendevano, ma la voglia e la determinazione e soprattutto i valori, gli ideali e il senso etico erano fortissimi. Per cui o si trovano tutti insieme motivazioni forti o altrimenti ci saranno arresti, scandali, cambieranno tante cose ma di fatto
SANITA’: -CASE SALUTE: 10 nuove Case della Salute a Roma e nelle province che apriranno nei prossimi mesi, aggiungendosi alle 9 già in funzione, per costruire una nuova rete di servizi sanitari sul territorio. -ASSUNZIONI: 1.200 nei prossimi tre anni tra medici, infermieri e tecnici. Un fatto storico, si sblocca una situazione ferma da circa 10 anni. Tutto questo è stato possibile anche in virtù del lavoro per il contenimento della spesa e per la riduzione del disavanzo. -ABBATTIMENTO DEBITO SANITARIO: In un anno dimezzato il disavanzo, è un altro fatto storico. Il disavanzo del 2014 è pari a 367 milioni di euro. Significa che in un anno è stato dimezzato, passando dai 669,6 milioni di euro a 356 milioni di euro. Al via quindi una nuova fase per dare nuovi servizi ai cittadini e per far funzionare a pieno regime la sanità, completamente riorganizzata. -AMBULATORI DI CURE PRIMARIE: il medico nel fine settimana e nei festivi. Strutture, con capostipite quella di Piazza Istria 2, a disposizione di tutti a prescindere dalla Asl di riferimento. Sono aperte il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 19 per visite di medicina generale, medicazioni, CONTINUA NELLA PAGINA SUCCESSIVA
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Estate 2016 PASSEGGIATE romane
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An Unknown Side Image Factory weekly publication | issue 1 | April 21st Birth of Rome 2016 | Una pubblicazione settimanale della Image Factory Il Lato Ignoto | numero 1 | 21 aprile “Natale di Roma” 2016 | € 2,50
Culture, art, entertainment, characters and itineraries across the Eternal City. C U LT U R A , A RT E , S P E T TA C O L I , P E R S O N A G G I E P E R C O R S I N E L L A C I T T À E T E R N A
Cultura, arte, spettacoli. Personaggi e percorsi nella Città eterna.
PERSONAGGI MICHELE BALDI non cambierà niente. Dipende dalle nuove generazioni, dalla loro voglia di rischiare, di crederci, di combattere, di non arrendersi mai, di sacrificarsi anche attraverso lo studio per acquisire le conoscenze per poter costruire davvero un mondo migliore. Non basta essere onesti e volenterosi, bisogna essere capaci, anche per permettersi il lusso di essere sempre liberi e di cantare forte fuori dal coro per esserlo fino in fondo. Quali passioni coltivi nel tempo libero? Non è che ne abbia molto di tempo libero anche perché mi vivo la famiglia a tempo pieno e con tre figli da crescere, di tempo per pensare a se stessi non ne rimane niente. Ma lo dico senza rimpianti perché è proprio questa la fonte della felicità e davvero sono un uomo felice e sereno. Esiste la giornata-tipo di Michele Baldi? Non esistono giornate tipo perché magari ti arriva la telefonata di qualche problema a mezzanotte e ti smonta tutto il programma del giorno dopo. Quali valori hai cercato di trasmettere ai tuoi figli in quest'epoca comunque non facile per i giovani? Ai miei figli ho cercato di spiegare che la vita è una sola e va vissuta piena. Senza paure, con coraggio, grande lealtà e rispetto di tutti; soprattutto facendo quello che ho sempre cercato di fare io: realizzare i miei sogni, anche quelli più impossibili. Anche perché alla fine, se ci credi, tanti ne realizzi e in questo momento penso a una donna straordinaria e impossibile che invece è diventata mia moglie e la madre dei miei figli. Fondamentale come madre nel trasmettere esempi e comportamenti giusti.
G
uardando al settore che maggiormente ci interessa, da professionisti innamorati del giornalismo e dell’arte fotografica, da ‘creativi’ romani che cercano un senso in questa città tanto meravigliosa quanto faticosa, chiediamo conto di quello che è un fiore all’occhiello di questa amministrazione: gli interventi della Regione Lazio rivolti alla Cultura e allo Spettacolo. Sono molteplici gli interventi a sostegno della cultura e della sua industria. La Regione Lazio ha versato 1 milione di euro direttamente nelle casse di Roma Capitale e altri 30 milioni di euro per sostenere fondazioni ed enti culturali di Roma, in molti casi in qualità di socio. 8,5 milioni sono andati a Musica Per Roma, 2,9 all’Accademia di Santa Cecilia, 7,2 al Teatro dell’Opera, 5,9 al Teatro di Roma, 1,7 al Maxxi, 932 mila euro alla Fondazione La Quadriennale di Roma e 700mila euro per Film Commission ai fini del suo rilancio che è reputato altamente strategico. Nell’ambito dell’industria cinematografica, con la riforma della legge cinema è stato attivato e confermato un fondo regionale per l’audiovisivo pari a 15 milioni di euro l’anno. E’ stato anche stanziato un contributo per la Festa del Cinema, per il MIA (Mercato Internazionale dell’audiovisivo). Grazie alla disponibilità di 34 milioni di euro sono state digitalizzate 12 sale cinematografiche di Roma tra cui: Cinema Farnese, Intrastevere, Stardust e Cinema dei piccoli. Per favorire e razionalizzare la produzione cinematografica è stata effettuata una mappatura, a cui è seguita una messa on line del database delle location per ospitare i set. Sul fronte dei bandi, 10 milioni di euro sono stati destinati all’attrazione delle produzioni audiovisive internazionali e 2 milioni di euro al rafforzamento strutturale delle imprese della filiera dell’industria cinematografica. E’ stata 18
inoltre finanziata la startup di oltre 30 imprese culturali e creative. Per quanto riguarda lo spettacolo dal vivo, invece, 187 mila euro sono stati destinati all’innovazione di 9 teatri di Roma come il Teatro Olimpico e il Teatro Brancaccio ed è stato dato sostegno alla nascita di 6 officine di teatro sociale. Non è stata trascurata neanche l’editoria e in due anni alla fiera ‘Più Libri più liberi’ sono andati 240mila euro. Per valorizzare il meraviglioso e inestimabile patrimonio di Roma, abbiamo stipulato un protocollo con Roma Capitale e il MIBAC per tutelare i beni artistico-monumentali nel centro storico, anche tramite un piano di ricollocazione dei camion bar lontano dalle zone di pregio. Per tutelare invece le bellezze del territorio regionale, abbiamo stanziato 1 milione di euro per valorizzare Cerveteri, Tarquinia, Vulci e Tivoli: quattro luoghi d'eccellenza del patrimonio culturale laziale con il 'bollino' Unesco. Nel 2015 poi, dall’idea di Bic Lazio, è inoltre stato aperto il Fab Lab Lazio per promuovere il territorio attraverso innovazione e tecnologia. Si tratta di uno spazio condiviso, che si rivolge a studenti, creativi, in-
ventori, imprenditori, startup, artigiani, ingegneri, makers e designer, dotato di attrezzature e tecnologie innovative nel quale è possibile trasformare un’idea in un oggetto vero e proprio. All'interno del Fab Lab Lazio si tengono anche una serie di workshop, corsi e tutorial dedicati al design e al making con la supervisione appassionata e competente dell’Ing. Laura Tassinari. Si parla molto dei nuovi bandi della Regione Lazio, dei finanziamenti alle imprese e della piattaforma GeCoWEB GeCoWEB (https://gecoweb.lazioinnova.it/) è una piattaforma nata il 10 Gennaio 2016 per agevolare imprese e territorio. E’ un nuovo sistema digitale di Lazio Innova (società della Regione per la crescita economica, l’accesso al credito, lo sviluppo del territorio e il sostegno all’innovazione) che semplifica l’accesso ai contributi europei e regionali per imprese, cittadini ed enti pubblici e di ricerca. Accedere a GeCoWEB è semplice. Le imprese che possiedono già un token (CNS – Carta Nazionale dei Servizi) possono accedere direttamente al sistema e ottenere il proprio Codice Unico Identificativo; le imprese che non sono in possesso di una CNS devono registrarsi sul portale www.impresa.gov.it seguendo la procedura guidata; i privati e gli enti pubblici e di ricerca non hanno bisogno del token ma con una semplice registrazione su GeCo-
WEB riceveranno le credenziali per accedere al sistema. I vantaggi sono numerosi: l’intera procedura di partecipazione e gestione dei bandi passa sul web, GeCoWEB dialoga con i sistemi informativi di Infocamere e a breve con quelli di Inail e Inps, i dati anagrafici dell’impresa sono direttamente acquisiti dal sistema camerale con pochi clic; per i privati e gli enti pubblici e di ricerca, i dati andranno inseriti una sola volta ed è possibile una verifica automatica dei requisiti del richiedente rispetto a quelli previsti dal bando. Le domande di partecipazione ai bandi sono compilate on-line e inviate solo via PEC, dal proprio PC, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, si può seguire lo stato di avanzamento delle domande presentate e la rendicontazione è completamente on-line. E infine, com'è vivere a Roma? Come ti piace viverla questa città? Se uno fa un’analisi obiettiva di Roma dovrebbe dire altre cose, ma siccome io la vedo con gli occhi dell’amore sempre e comunque e malgrado tutto e tutti, per me Roma rimane sempre la città migliore del mondo, anche nelle aree più degradate. Io vengo da un quartiere molto popolare come Santa Croce e questi luoghi hanno una ricchezza di umanità che non trovi in nessuna altra parte del mondo. Una vera e propria ricchezza.
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prescrizione farmaci, visite specialistiche ed esami diagnostici, prescrizione di prestazione e terapie non differibili, rilascio certificati. EDILIZIA: -PIANO CASA: Nel 2014 la Regione ha approvato una legge che indirizza in maniera chiara la pianificazione urbanistica, contrasta il consumo del suolo e aiuta le persone con un reddito basso ad ottenere un'abitazione a condizioni favorevoli: norme semplici e ben definite con l’obiettivo di dare certezze sui tempi e trasparenza sulle procedure. RIFIUTI: -CHIUSURA MALAGROTTA: “La chiusura di Malagrotta è la vittoria di tutti i romani”. Così Nicola Zingaretti saluta questo risultato. Il 1° ottobre 2013 diventa una delle giornate storiche di Roma moderna con la chiusura della discarica più grande d’Europa. Si avvia anche una fase che aiuti Roma a incrementare la differenziata e a trasformare i rifiuti in risorse. CULTURA: -NUOVA LEGGE SPETTACOLO DAL VIVO: Il nuovo testo arriva dopo 36 anni di attesa. Siamo la prima regione in Italia a riconoscere l’impresa culturale e creativa in una legge. Si può crescere anche con la cultura, non è uno slogan ma la realtà. Sbaglia chi dice che con la cultura non si mangia. Noi abbiamo deciso di valorizzare il nostro patrimonio che è immenso ed è una risorsa preziosa anche per la vita dei cittadini, perché favorisce la coesione sociale, l’aggregazione e la formazione.
Michele Baldi (in queste pagine e nella pagina precedente), foto di Gabriel Rifilato 19
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Cultura, arte, spettacoli. Personaggi e percorsi nella Città eterna.
il cuore di roma
dell’arte
Batte al ritmo PERCORSI ARTISTICI
“La street art contribuisce a conferire un nuovo volto alla capitale” DI FLAVIO DE ANGELIS
C
on questo inserto introduttivo, cui ne seguiranno altri monografici, vogliamo rendere omaggio alla Roma artistica, luogo di meraviglia per ogni ‘creativo di strada’ che scoprirà di ogni luogo la sua unicità. Millenni di storia hanno “intrappolato” la città, lasciandole a fatica campo per nuove possibilità espressive e contaminanti. Negli ultimi anni, al contrario, la street art contribuisce a conferire un nuovo volto alla capitale, del tutto interessante, che vale la pena conoscere, approfondire, perseguire (e non più perseguitare). Street artist da tutto il mondo recentemente si sono dati appuntamento nella capitale d’Italia per “imbrattarne” le pareti, dal centro alla periferia. In molti casi l’operazione è stata voluta dalla stessa amministrazione capitolina, per rilanciarne il profilo di città multimediale, aperta e creativa. 20
Quartieri, come S. Basilio (per gli amici Sanba), rina-
scono letteralmente grazie all’opera di molti artisti che dipingono, ognuno con la propria ispirazione, le facciate di molti palazzi del distretto. E poi, S. Lorenzo, il Pigneto, il centro storico, Trastevere, Ostiense e praticamente tutti i quartieri di Roma ormai vantano vere chicche d’arte di strada che, per i più, ma anche per i meno esperti, diventa un vero e proprio tour tra nomi noti, circondati da un museo d’arte all’aperto. Il gioco è non solo godere dello spettacolo, ma anche riconoscere le firme, gli stili e i concetti espressi, racchiusi e riassunti in ogni colpo di bomboletta e di pennello (che spesso può servire anche per attaccare stampe di carta, come fossero manifesti). Questi gli strumenti dello street artist. Dove nasce, storicamente, il movimento che sta rivoluzionando il modo di fare arte contemporanea? La street art nasce in effetti in ogni luogo, essendo fenomeno globale. Non esiste un vero “quando”, né un
Street Art a Roma (nella pagina di sinistra e di destra), foto di Flavio De Angelis
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Cultura, arte, spettacoli. Personaggi e percorsi nella Città eterna.
PERCORSI ARTISTICI STREET ART vero e proprio “dove”. All’inizio erano i graffiti. Siamo in America, a New York negli anni ’70. Scritte sui vagoni della metropolitana e sui muri delle periferie, sono firme dei “writers”, spesso appartenenti a bande rivali, che marcano il territorio con le loro denunce colorate. Sarà poi la volta dell’Inghilterra, patria natale di un artista, Banksy, che lancia una vera e propria tendenza grazie alla sua arte capace di sorprenderti svoltando un banalissimo angolo di un palazzo londinese. La palla verrà raccolta poi dalla Francia, con artisti come Stak, André, Honet e altri. Ed ancora Spagna, Finlandia e Italia si accodano al movimento grazie ad artisti di spicco. Italia, nello specifico, vuol dire Milano, Bologna e Roma, tre scuole e tre approcci diversi. A Roma si muovono Sten e Lex, pionieri dello “stencil graffiti” attivi dal 2001 con opere di pura tecnica normografica. Per definizione, la street art è un genere artistico che racchiude tutte le cosiddette “arti di strada”: Stencil Art, Graffiti, Sticker art, Disordinazioni segnaletiche, Performance stradali ecc. Le motivazioni per cui un artista diventa uno street artist sono varie: alcuni sfruttano i luoghi pubblici per portare all’attenzione della gente tematiche sociali e politiche, con messaggi e opere anche molto “forti”; per altri, marchiare con opere proprie edifici e muri della città equivale ad impossessarsene, sottolineando l’effettiva proprietà pubblica dei suddetti luoghi. Un’altra forte motivazione è la possibilità di esporre le proprie opere dove chiunque le possa ammirare, rendendole quindi fruibili sia a chi le apprezza, sia a chi le disprezza. Temi spesso affrontati sono: la libertà di espressione, il pacifismo, l’antiproibizionismo e la libertà sessuale. Uno dei quartieri dove l’arte di strada si è espansa a macchia d’olio negli anni più recenti è Ostiense. Il quartiere che dà vita all’Università Roma Tre e a rinomati locali è diventato l’habitat naturale per artisti provenienti da tutto il mondo. Un ambiente fortemente metropolitano, moderno, lasciato a se stesso, ricco di muri brulli, di angoli sporchi, letteralmente trasformato in un museo a cielo aperto, in un luogo d’incontro di idee e culture. La città, l’amministrazione, hanno colto l’attimo e la palla al balzo, lasciando spazi e contemplando una nuova realtà per Ostiense che oggi sta diventando, a tutta ragione, una delle aree di maggior crescita e interesse della città. Tra i primi artisti che hanno dato il loro marchio al quartiere Ostiense ricordiamo:
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BORONDO Giovanissimo, con una speciale sensibilità pittorica e una tecnica virtuosa, Borondo (nato in Spagna nel
1989) trasforma i muri delle città in spazi vibranti, ad alto tasso di emotività: i suoi dipinti sono vere e proprie tele a cielo aperto. Sulla facciata del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, ha dipinto una scena ispirata al mito delle due metà di Aristofane, raccontato da Platone nel Simposio. Due uomini, colti in una torsione tragica e insieme erotica, si fondono all’altezza della testa, come a unire i corpi, le anime e i destini. GABRIEL SPECTER Concepiti sempre in stretta relazione con i contesti, le storie e le architetture, i lavori di Gabriel Specter (canadese con base a Brooklyn) puntano a coinvolgere
lo spettatore con strutture che stravolgono gli spazi. Così è per l’intervento realizzato nel sottopasso di Via Silvio D’Amico. Il soggetto è una struttura geometrica rigorosa, squadrata, dal sapore optical. GAIA Lo statunitense Gaia si ispira a Giorgio de Chirico per il suo ritratto di Roma, in cui elementi classici e frammenti del quotidiano si mescolano, straniati in una tipica piazza metafisica. La sua opera è un collage surreale intitolato alla grande storia di Roma, composto da alcuni simboli del potere, della cultura e della grandezza capitolina. SAM3 Le grandi sagome dello spagnolo Sam3 (nato ad Elche nel 1980) sono come ombre possenti e leggere,
che appaiono sui muri d’Europa e d’America, fin dai primi anni Novanta. Poetico ed essenziale, il suo stile si ispira al concetto di inconscio.
Street Art a Roma, foto di Flavio De Angelis
La street art, possiamo concludere, si è elevata da iniziale movimento ‘vandalo’ di protesta e di denuncia a movimento di riappropriazione dei luoghi privati per farne luoghi pubblici, fruibili a tutti, dominato dal desiderio di trasportare un museo all’aria aperta, dove le opere d’arte sono caduche e alla mercé degli agenti atmosferici. Oggi l’arte di strada non solo è ben vista, ma diventa patrimonio comune, appoggiato dalle amministrazioni che fanno loro il messaggio: la città come luogo di incontro di espressioni, per liberare la fantasia e la città stessa, da ogni catena.
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da porta san paolo al monte testaccio PERCORSI TURISTICI
“Una suggestiva passeggiata romana ha la partenza da Porta S. Paolo, o Porta Ostiensis” DI VALENTINA OLIVA
U
na delle due porte meglio conservata di tutta la cinta delle Mura Aureliane, affiancata dalla bianca piramide in marmo di Carrara, monumento sepolcrale di Caio Cestio. Il nostro itinerario turistico prosegue lungo Viale del Campo Boario, a sua volta uno dei tratti meglio conservati delle mura romane. Da qui, la visita al Cimitero Acattolico che custodisce le tombe dei poeti inglesi Keats e Shelley, di Gramsci, di Gadda e di tanti altri personaggi famosi. Da questo luogo magico proseguiamo verso uno dei quartieri più popolari e caratteristici di Roma: Testaccio. Per inoltrarci nel quartiere attraversiamo la via che metteva in comunicazione il porto di Ripa con la Porta San Paolo: via Marmorata, così chiamata dai marmi che i romani continuarono ad importare da tutto il mar Mediterraneo fino alla fine dell'Impero. Il quartiere così come lo vediamo oggi nasce sul finire dell’Ottocento con un programma di edilizia popolare e di aree destinata a servizi in quella zona compresa tra il Tevere e il Monte Testaccio, la collinetta artificiale costituita dall’accumulo, durante i secoli, dei frammenti delle anfore, le testae. Le anfore, con altri generi alimentari, giungevano nell’antico Emporium, il porto fluviale di Roma. Questi generi alimentari erano oggetto della distribuzione al popolo e venivano conservati negli enormi magazzini (Horrea) ai piedi del Monte Testaccio. Prima che si con-
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cluda la nostra visita sugli imponenti resti in opus incertum del Porticus Aemilia, c’è un argomento da approfondire: il cibo. In questa area, nell’antichità, transitava il cibo dei romani; per secoli i “prati del popolo romano” sono stati il luogo deputato alle scampagnate e dove oggi invece, insieme al Ghetto, la cucina tipica romana si esprime al meglio. Caratteristica di quest’arte culinaria erano gli avanzi della macellazione, il cosiddetto “quinto quarto”, trasformato in squisite preparazioni gastronomiche come la coda alla vaccinara, la trippa alla romana, i rigatoni con la pajata. Alla fine dell’800 infatti, gli operai del Mattatoio (il macello) uscendo dal luogo di lavoro a fine giornata portavano via gli scarti della macellazione degli animali e li facevano cucinare da improvvisate cucine da strada. Infine il mercato rionale, uno dei più popolari e caratteristici di Roma, oggi completamente rinnovato, che è un concentrato di cucina, prodotti alimentari e negozi di abbigliamento e artigianato. Un panino ripieno con una delle specialità tipiche e un calice di vino al mercato o un pranzo o cena in una delle ottime trattorie che caratterizzano la zona consentiranno ai veri gourmet di apprezzare le specialità della cucina romana. Questo itinerario ha una durata di circa tre ore. Per informazioni e prenotazioni chiamate la redazione della rivista.
roVescio PERCORSI TURISTICI
Cimitero acattolico (nella pagina di sinistra), foto di Gabriel Rifilato Il Gazometro di Roma (nella pagina di destra), foto di Rovescio
alla scoperta dell’arte di strada “Percorsi contemporanei nei quartieri di Testaccio, Ostiense, San paolo, Garbatella e Tor Marancia” DI GIORGIA MUSACCHIO
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a febbraio 2016, nella comoda Mansion di Together, si svolgono dei corsi molto originali: quelli di Rovescio. Ma cos’è Rovescio? Rovescio è un’associazione culturale che si è posta la missione di svelare gli infiniti segreti di Roma e di raccontarli a tutti, a partire dal turista in visita alla capitale fino a chi, invece, la vive ogni giorno. E come conoscere a fondo una città se non esplorandola? Rovescio propone percorsi contemporanei nei quartieri di Testaccio, Ostiense, San paolo, Garbatella e Tor Marancia alla scoperta dell’arte di strada, una nuova e molto discussa forma d’espressione, negli angoli più sconosciuti e colorati di Roma.
Percorsi di ogni genere: a piedi, in bicicletta o persino sul famosissimo furgoncino T2 VolksWagen. Ma l’associazione propone anche corsi di qualsiasi natura (fotografia, social, progetti manuali, grafica ecc), che offrono a chiunque l’opportunità di scoprire nuove passioni o coltivarne di vecchie. In un luogo in cui l’arte regna sovrana in ogni sua forma, senza vincoli d’espressione, la collaborazione tra il network Together e l’associazione Rovescio appare molto promettente. L’obiettivo è quello di produrre cultura e di diffondere conoscenza: un progetto concreto per un grande beneficio comune.
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toGetHer PERCORSI TURISTICI
tHe cross inspirational place “Un network internazionale di professionisti, un luogo di coworking” DI VIRGINIA RIFILATO
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artendo dall’assunto che le conversazioni migliori avvengono su un divano (e quindi quando si è rilassati), e che ognuno di noi vive e lavora meglio se può ‘condividere’ con gli altri ispirandosi, nasce il progetto di Together - the Cross Inspirational Place. Niente di meno che una casa, splendida, tra le pendici del Gianicolo e viale Trastevere. Ma cos’ha di caratteristico, vi chiederete? Intanto che è un luogo fisico da cui trae vita un network internazionale di professionisti, un luogo di coworking dove persone che non si conoscono si incontrano per condividere esperienze lavorative, progetti. Ma è anche semplicemente un appartamento, grandissimo, che ospita viaggiatori, turisti e residenti fissi, dove si chiacchiera, si invitano persone per condividere idee simili, si fanno corsi e, ovviamente, ci si ispira! Dalle mostre di fotografia, agli house concert, ai corsi di informatica e di cucina, ai tour guidati, questo versatile luogo dà la possibilità a chiunque abbia progetti creativi (arte, innovazione, media e comunicazione) di proporli, condividerli ed organizzarli grazie al sito web www.togethernetwork.org. Il prossimo 8 Maggio, in occasione dell’Open House Roma, Together ospiterà il secondo Inspiration Day, un evento durante il quale tre persone che rappresentano lo spirito di Together racconteranno le loro storie per diffondere ispirazione e creare sinergie (http://blog.togethernetwork.org/press-kitinspiration-day-2016/). Ma veniamo subito all’ideatore di Together, Ernesto Cinquenove. Trentatreenne romano, al ritorno da un soggiorno di sei anni nell’assolata San Francisco ha messo la prima pietra di questo network unico in Italia che trova invece realtà simili oltreoceano. A Novembre 2013, grazie al supporto fi-
sico ed economico di altre persone, divenute veri e propri collaboratori, è nata la prima casa a viale Glorioso (la seconda, il Garden, viene avviata a meno di un anno di distanza in via Calandrelli) Da un’esperienza passata come professionista radiofonico e dalla passione per gli skateboarder milanesi e gli Articolo 31 (il gruppo rap italiano), Ernesto trae l’appellativo di ‘Cinquenove’. «L’ispirazione per il progetto è venuta da realtà viste a San Francisco, che comunque non erano come questa. Realtà uguali in Italia non credo ce ne siano, questa di Together è stata la combinazione di varie idee ed esperienze differenti» ci conferma Ernesto. «L’intero progetto nasce casualmente. Quando, rientrato dall’America, ho deciso di realizzare il progetto da solo, ho iniziato a chiedere consigli in giro, soprattutto relativamente alle cose che non sapevo fare e che a me, personalmente, non piace fare: roba di numeri, business plan, ecc. Dai semplici consigli sono nate poi collaborazioni molto forti e queste persone sono salite in barca con me e mi hanno aiutato sin dall’inizio dal punto di vista economico, della mano d’opera, della forza lavoro, e tuttora si occupano di aspetti del progetto che io preferisco non toccare. Per creare Together abbiamo costituito un’associazione culturale. Ho evitato di chiedere fondi europei o finanziamenti perché tutto questo avrebbe rallentato il processo, e invece era quello il momento adatto per farlo, non potevamo aspettare». E la domanda ci viene spontanea: Perché sei tornato in Italia dagli Stati Uniti? «Perché mi era scaduto il visto (ridacchia, N.d.R.), so che è una risposta deludente! Stavo provando ad ottenerne un
altro perché in quel periodo stavo scoprendo realtà davvero interessanti a San Francisco, avrei voluto star lì qualche anno in più e nel frattempo cercavo un lavoro. Rientrato in Italia avevo intenzione di continuare la procedura da qui e invece poi mi sono buttato nel progetto di Together». Gli chiediamo quindi se è possibile guadagnare e vivere di questa nuova esperienza. «Together nasce come progetto no profit, ma fondamentalmente è un canale come altri per portare avanti progetti professionali e imprenditoriali. In Italia la verità è che molte persone dotate di idee e creatività si scoraggiano, non vedono nessun altro che fa la loro stessa cosa, nessuno ti parla mai di realtà di successo, anche se un po’ le cose stanno cambiando. Si preferisce parlare della storia drammatica piuttosto che della storia un po’ più felice. Stiamo cercando di creare un ambiente in cui chiunque abbia obiettivi e idee possa ritrovarsi circondato da persone che, pur non facendo la stesse cose, riescano a supportarsi a vicenda. La presenza di qualcun altro può dare uno stimolo in più, sempre. Per quanto riguarda il futuro di Together, beh, non ci stiamo ancora pensando. Stiamo lavorando sul presente ma anche sul passato, stiamo ancora imparando a fare bene tante cose. Mi piacerebbe però creare un network di case di questo tipo in giro per l’Italia, con le persone che desiderano farlo, per accrescere il network» Gli facciamo notare, infatti, che la prima emozione che ha suscitato in noi è stata quella della positività, del luogo dove
tutto è possibile. «L’ho notato sulla mia pelle che c’è bisogno di altre persone che credano quanto te in quello che stai facendo. Di talento ce n’è tanto anche in Italia, ma trovo tutto spesso fin troppo pessimistico. Ho conosciuto persone brillanti che erano in cerca di cose, con obiettivi simili, ma obiettivi dettati dal sistema non dai propri desideri e da quello che si vorrebbe veramente. Il sistema italiano non è poi cosi diverso dagli altri paesi; anche in altri posti si parla delle stesse cose, ma qui siamo molto bravi a scoraggiarci. San Francisco è una città fantastica, si respira un’aria nettamente diversa, ma è una realtà a sé, non rappresenta l’America, dove è facile trovare invece realtà più simili a quella italiana». Si chiude così, con una breve chiacchierata sui prossimi appuntamenti di Together, la nostra intervista. E adesso, possiamo tranquillamente affermarlo, torneremo a casa più fiduciosi, carichi e con mille idee in testa su quello che si dovrebbe e si può fare quando ci si incontra in una realtà come questa. Roma non è più solo difficoltà burocratiche, rigida amministrazione e impossibilità di ‘riuscire’ in impenetrabili settori professionali; con una buona idea e la collaborazione di altri, forse è davvero tutto possibile .
Ernesto Cinquenove (nella pagina di sinistra) e i collaboratori di Together (nella pagina di destra), foto di Together
Together – The cross-inspirational place that feels like home Viale Glorioso 14, Roma Sito web: http://together-network.herokuapp.com/
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Estate 2016 PASSEGGIATE romane
Roman Walks
An Unknown Side Image Factory weekly publication | issue 1 | April 21st Birth of Rome 2016 | Una pubblicazione settimanale della Image Factory Il Lato Ignoto | numero 1 | 21 aprile “Natale di Roma” 2016 | € 2,50
Culture, art, entertainment, characters and itineraries across the Eternal City. C U LT U R A , A RT E , S P E T TA C O L I , P E R S O N A G G I E P E R C O R S I N E L L A C I T T À E T E R N A
Cultura, arte, spettacoli. Personaggi e percorsi nella Città eterna.
Gourmet a Bordo
dell’ape romeo PERCORSI ENOGASTRONOMICI
“Un’Ape Piaggio che è un ristorante, un forno, un banco salumi e formaggi e una caffetteria” DI STEFANO MANGIONE
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e guida Michelin è il più popolare metro dell’eccellenza nella ristorazione, recensisce i migliori ristoranti del mondo premiando con le sue “stelle” i grandi chef nei migliori ristoranti del mondo. Sono sinonimo di qualità e se si pensa ad una cucina “stellata” vengono in mente gli ambienti più chic, gli ingredienti più ricercati, i piatti più complessi, ma anche i conti più salati. Quindi lontano dalle mire (e dalle tasche) di molti. Ma c’è chi a Roma ha sfidato questo preconcetto portando in strada a prezzi accessibili la ricercatezza del cibo gourmet. Possibile? Il guanto lo hanno gettato nel 2012 i fratelli Roscioli, il ristoratore Fabio Spada e la chef Cristina Bowerman con Romeo Chef&Baker (via Silla, 26/A), nato nel 2012 dopo il successo di Glass Hosteria (una stella Michelin). Il locale è al tempo stesso un ristorante, un forno, un banco salumi e formaggi e una caffetteria. Grazie ad un’Ape Piaggio appositamente modificata, Romeo scende in strada portando ovunque a Roma (anche su richiesta) tutti i suoi prodotti e soprattutto i panini gourmet ideati dalla Bowerman. I suoi panini sono sorprendenti e ricercati come la loro ideatrice, ad ogni morso si ritrova tutto il suo eclettismo e genialità.
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La sua biografia è infatti un giostra di esperienze: parte dalla Puglia per gli States con una laurea in giurisprudenza e, per continuare gli studi, entra per la prima volta in cucina a San Francisco, comincia a studiare gastronomia ad Austin per poi tornare in Italia fino al successo di Glass. Nel 2013 il Gambero Rosso ha premiato il panino al pastrami di lingua con ciauscolo e senape come il Panino dell’Anno. Questo anno propone, oltre agli gli intramontabili panini ripieni con i migliori salumi, il burrito di Romeo (una piadina di grano duro con fagioli azuki al pico de gallo, lattuga, salsa allo yogurt e vitello aromatizzato al coriandolo) ed il panino gourmet con insalata di pollo (pollo, maionese ai grani di senape, mela, sedano, melograno). Il tutto al prezzo di un pasto al fast food, ma distante anni luce in termini di qualità e freschezza. Sfida vinta quindi? Il successo parla chiaro e da quest’anno Ape Romeo raddoppia: all’Ape Brown si è aggiunta l’Ape White. Non resta che seguirle in giro per Roma. Per conoscere i luoghi e i prossimi appuntamenti dell’Ape Romeo consultare il sito ufficiale www.aperomeo.it
se il menestrello del FolK
passeGGiasse per roma PERCORSI MUSICALI
L’Ape Romeo (nella pagina di sinistra), foto di Anonimo La copertina del CD Amore e furto (nella pagina di destra)
“Francesco De Gregori canta Bob Dylan” DI GIACOMO PICIOLLO
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uando dico De Gregori, penso a Dylan. Il percorso di uno che è la partenza del percorso dell’altro, ispirazione fondamentale e quasi epifanica: l’America entra coi suoi inni in una casa di Roma, un adolescente se ne innamora e scrive una pagina della storia musicale italiana. Oggi, a 50 anni da quei momenti, un nuovo incontro, che risponde al nome di Amore e Furto. De Gregori, in questo disco, traduce e riarrangia 11 canzoni del menestrello di Hibbing: tra le meno note (almeno qui in Italia), perché amare è conoscersi fino in fondo. Il Dylan di Roma accompagna il Dylan d’Oltreoceano in una passeggiata nella sua città, vestendo di una lingua nuova testi che, perlopiù, rimangono vicini agli originali, cosa che vale anche per gli arrangiamenti.
Il rispetto è la costante di questo album: e se in alcuni momenti manca il brio dei brani autentici (in Servire qualcuno non c’è la chitarra di Mark Knopfler, e la cosa si sente), altri sono pura magia (bellissime Non dirle che non è così e Non è buio ancora). L’allievo che scrive al maestro della propria gratitudine: Amore e Furto è un dialogo molto intimo tra chi ha segnato la via e chi l’ha percorsa fino in fondo, per poi trovare la propria. Francesco De Gregori scrive a Bob Dylan, e lo fa con la solita classe e sensibilità: e il suo ultimo disco è una gioia per chi ama la poesia in musica. Il cantautore romano tornerà a suonare nella sua città, il 2 luglio, e porterà con sé anche i brani di questo Amore e Furto.
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Estate 2016 PASSEGGIATE romane
Roman Walks
An Unknown Side Image Factory weekly publication | issue 1 | April 21st Birth of Rome 2016 | Una pubblicazione settimanale della Image Factory Il Lato Ignoto | numero 1 | 21 aprile “Natale di Roma” 2016 | € 2,50
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Ventuno PERCORSI LETTERARI
simone delos “Una raccolta di tanti racconti quanti ne suggerisce il titolo, brevi ed essenziali” DI GIORGIA MUSACCHIO
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o scorso 27 gennaio, Simone Delos ha pubblicato il suo primo lavoro in totale autonomia. Ventuno è una raccolta di tanti racconti quanti ne suggerisce il titolo, brevi ed essenziali, il cui scopo è principalmente quello di trasmettere emozioni semplici, ma di grande impatto. L’atmosfera è familiare ed intima, i personaggi reali, mai perfetti. Delos sembra prediligere soggetti particolari, diversi, sempre con qualche difetto che li caratterizzi e li renda verosimili. Inventati, perlopiù: l’unico racconto con spunti dal vero è “Il Re”, forse anche il più personale, in quanto uno dei personaggi principali è ispirato al nonno dell’autore. “Ho chiesto a Francesca di uscire. Manca davvero il pane, mi pare, o il latte. Volevo star solo per pensare a mio nonno e tenere tra le mani la sua cravatta marrone. A otto anni credevo fosse d’acciaio, inchiodata al suo corpo da un maglio in mano a un gigante. La dignità, di lui che mi rivolge lo sguardo ed è come un verbo all’imperativo. Lo stesso che mi rendeva fiero di vederlo all’uscita di scuola. Passava tra gli altri, padri la maggior parte, come un generale romano dal viso gentile. Per me era il solo, l’unico padre che volessi davvero avere.” 30
Nel racconto breve Delos trova la sua dimensione. Lo scrittore propone uno stile semplice e fresco, e riesce a condensare in poche pagine brevi spaccati di vite spesso infelici, situazioni familiari complesse o amori tragici, e a trasmettere esattamente la sensazione che desidera in poche righe. L’intenzione iniziale era però diversa, come afferma lui stesso durante la presentazione del libro: ‘Quando l’editore ha accettato il mio progetto, mi ha scritto che l’aveva colpito l’elemento verista che caratterizza i miei racconti. Non mi sarei mai aspettato che avrebbe notato una cosa del genere nel mio stile, soprattutto perché la mia intenzione iniziale era di strutturare questi racconti come fossero piccole parabole’ Frutto della passione tipica di uno scrittore esordiente, il lavoro tende a chiudersi in una dimensione intimistica quando il racconto si allunga di qualche pagina: un lettore esterno si trova di fronte quasi ad un flusso di coscienza, talmente personale da rischiare di apparire confuso. Forse proprio per lo stesso motivo, l’autore ha dovuto rinunciare ad inserire nella raccolta un ventiduesimo racconto, troppo particolare, al punto da risultare poco chiaro ad una lettura superficiale. Miglior esempio di uno stile molto sentito, poetico più che narrativo nonostante la preponderanza
dell’elemento verista, il racconto inedito ci è stato concesso dall’autore. Eccone un estratto in anteprima: “In questo intervallo Rebecca si è girata quattro volte sul letto. Una volta ha aperto gli occhi, quando Fabrizio ha acceso il phon, ha sbuffato, si è messa il cuscino sulla testa ed è tornata a dormire. Si è alzata perfino un attimo, giusto per chiudere del tutto la serranda, cullandosi nell’illusione che sia ancora buio. Si alza che è quasi mezzogiorno. Qualcuno l'ha chiamata al cellulare, ma se ne frega. Prima va in bagno perché per svegliarsi del tutto le serve acqua, gelata, sulla faccia. Quando finisce, spera che sua madre sia già uscita, non importa a far cosa, basta che non ci siano i suoi occhi, frullato celeste di preoccupazione, tristezza e incazzatura. La mattina non li sopporta. Sono chiari come i suoi, talmente chiari che ti ci vedi riflessa, anche quando vorresti credere di essere una persona diversa. Pero è lì, ferma. Seduta di spalle al corridoio a fare non si sa cosa. ‘Ciao mamma.’ - ‘Buongiorno Reb.’ Il buongiorno con la prima enne più lunga della storia: lo so che è tardi. So che tu, alla mia età, ti svegliavi prestissimo. So anche che ti credi migliore, più forte, più brava di me.” Ventuno, per concludere, è un ottimo esordio. Delos ha
Simone Delos (nella pagina di sinistra e destra) e la copertina del libro Ventuno
trovato nella brevità il suo forte, ed è lì che coinvolge e cattura il lettore. In cantiere già un nuovo lavoro, probabilmente sulla stessa linea del primo, su cui sono già riposte notevoli aspettative.
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GABRIEL RIFILATO | IMAGE FACTORY OF ART AND CREATIVE PHOTOGRAPHY “THE UNKNOWN SIDE”
UNA MOSTRA D’ARTE FOTOGRAFICA | DAGLI AUTORI DELL’IMAGE FACTORY “IL LATO IGNOTO” | 30 luglio - 30 settembre 2016 | Chiostro Collegiata San Francesco (Staffolo, Ancona) | INFO 329.9534719
TERZA EDIZIONE