1° edizione dicembre 2011 ISBN 978-88-8459-208-8
WIP Edizioni Srl Via Capaldi, 37A - 70125 BARI tel. 080.557.6003 fax 080.5523055 www.wipedizioni.it - info@wipedizioni.it
Progetto grafico: Gaetano Scarano antelytteram.gaetano@gmail.com
Le immagini sono dell’archivio privato dell’Autrice
è vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, senza l’autorizzazione dell’Autore e dell’Editore.
LE RAGIONI DI UN TITOLO
Amo scrivere. Scrivevo già quando ero ancora una bambina, ma non pensavo che un giorno avrei pubblicato i miei scritti. Ho esitato a lungo, per anni, prima di prendere questa non facile decisione e se, dopo mille incertezze, timidi passi avanti e ripensamenti, ho trovato al fine il coraggio di compiere questa impresa, lo devo a mia cugina Emilia, che ha saputo infondermi fiducia. Una sera le feci leggere alcune delle mie poesie. Lei si commosse: ”Sono belle!” mi disse, semplicemente. Non furono tanto le sue parole generose, quanto i suoi occhi lucidi, a farmi capire che ero riuscita a comunicare una mia emozione attraverso poche frasi, che non oso definire versi. Il titolo ”Solo un po’…e sia“ esprime così la mia riluttanza a rendere pubblico tutto un universo emozionale fatto di sensazioni, sentimenti, fantasie, intime aspirazioni, sogni e desideri destinati a restare custoditi in un cauto riserbo. Amo scrivere. Ho cominciato prestissimo. Avevo forse dieci anni quando composi, in quartine, il mio primo e ultimo “poema epico” – fortunatamente andato perduto – sull’invasione dell’Ungheria da parte dei Russi.
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Immagini d’autunno Le nubi han tessuto in fili d’argento un sottile velo di pioggia, che ora s’alza lieve, come un sipario, sull’orizzonte infinito. Il sole ha dipinto nel grigio un arcobaleno di luce, che alto s’inarca sul mare e tra i gabbiani in volo sinuoso ondeggia come un nastro di seta d’oriente. Ascolto la musica che il vento improvvisa fra gli aghi frementi dei pini e la voce di un platano che racconta piano una favola antica.
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Mi vieni incontro Mi vieni incontro, la folta chioma argentea ondeggia al vento che la scompiglia irriverente. E tu, saggio e paziente, con i secoli incisi nel tronco rugoso e contorto, scuoti indulgente il capo venerando e generoso offri le tue gemme d’onice e opale, lucenti ai raggi del sole. Mi vieni incontro le braccia aperte. È caldo rifugio il tuo squarcio nel tronco. È pace infinita all’ombra silente dei tuoi rami.
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Innamorati Vanno per la via tenendosi per mano, soli e lontani in un’isola d’armonia, lambiti appena da una folla distratta, che senza meta d’intorno s’affretta. Vanno per la via tenendosi per mano, raggianti nel grigiore dell’autunno in città. Abitanti felici d’un pianeta sconosciuto, sotto gli sguardi spenti di un’umanità in esilio, si fermano rapiti nell’ombra d’un portico a popolar di sussurri uno spazio di silenzio.
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INDICE E NOTE pag. “ “ “ “ “ “ “ “
5 Dedica 7 Le ragioni di un titolo 13 Al tempo che va 15 Il gabbiano 17 Festa di primavera 19 Da un ramo all’altro 21 Meriggio estivo 23 Immagini d’autunno Un ulivo secolare della masseria 24
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25 27 29 31 33 35 37 39 40 41 43 45 47 49 51 53 55 56
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Vagone nell’agro
di Monopoli.
Mi vieni incontro Primo giorno di scuola Un fagotto di stracci Risveglio Alle sette di sera Una stanza vuota Solitudine Ne t’en va pas Foto della stazione ferroviaria Sud-Est di Bari.
Ho perso il treno Conosco il tuo cuore Proesia Se questo è amore Mi sei passato accanto Innamorati Voglia di piangere Ascolto l’infinito Veduta notturna di un vicolo del centro storico di Monopoli.
La chiave della felicità Amo i tuoi occhi
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61 63 65 67 69 71 72
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73 75 77 79 81 83
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85 87 88 91
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93 95
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Il Ritratto Come ali di farfalla Per te La promessa È tornato il silenzio La tazzina di caffè Ritratto di mia madre: aveva 65 anni quando accettò allegramente di posare per me.
A mia madre 7 luglio 1997 A mio padre Un luogo nell’universo Ho i tuoi occhi Eredità
Mio padre era un uomo severo, ma dotato di una naturale bonomia. Era animato da una grande gioia di vivere e da una inestinguibile sete di conoscenza. Spero di avere ereditato, almeno in parte, queste sue straordinarie qualità.
Ma vie Lembi di cielo Calligramma: Un caillou dans l’étang Tesoro
È così che soleva chiamarmi mia zia Nita, una donna di gran cuore, con un forte senso materno ed una sconfinata capacità di amare e di dare tenerezza.
Ad una danzatrice bambina Vigilia di Natale
Questa poesia è dedicata a tutte le persone sole, che amano vivere in compagnia.
Corre la gioia
Quando vengono a trovarmi i miei nipoti il mio cuore è in festa.
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Dialogo in tandem
Il dialogo si svolge fra me e Angela, inseparabile compagna di sperimentazione nei corsi bilingue della scuola “Tommaso Fiore” di Bari.
Sogno
Questo sogno è una mia invenzione, ma i miei cari amici, Leo e Rosalba, hanno davvero la rara virtù dell’ospitalità: sanno accogliere affettuosamente parenti, amici e conoscenti e farli sentire come a casa propria.
Volevo essere
Ho scritto questa poesia, pensando ad una persona a me molto cara, che sta attraversando un periodo difficile della sua vita.
Calligramma: Solemarestate Ai grandi magazzini La casa della musica L’ispirazione Parole Ringraziamenti
scrigno colmo di emozioni che saltano fuori ad ogni verso, perché variegate e profonde. L’amore ha un alto valore, non riducibile soltanto all’amore di due innamorati che “vanno per la via tenendosi per mano... abitanti felici di un pianeta sconosciuto... rapiti nell’ombra di un portico a popolar di sussurri uno spazio di silenzio...”, l’amore celebrato dalla poetessa va oltre. C’è l’amore per i suoi cari, per la sua terra, per le piccole e grandi cose che accompagnano la vita, ma soprattutto c’è l’amore per recuperare quei momenti intimi, vissuti in tempi lontani, che il grigiore degli anni cerca di offuscare, senza mai riuscirvi. Nella lirica “Vigilia di Natale” traspare il ricordo lontano di una festa gioiosa, che gli eventi della vita hanno trasformato in una
Recensione di Ettore De Nobili poeta e scrittore contemporaneo
Attratto dall’originale titolo del libro nella sua raffinata edizione tipografica, ho cominciato a leggere quelle pagine dapprima con curiosità, poi con interesse e di seguito con intimo piacere, perché tutte quelle poesie mi sono apparse sgorgare da una fonte di amore puro per ciò che anch’io ho sempre ricercato negli anni della mia lunga vita: le tre “B”, ossia il Bene, il Bello, il Buono. La sensibile e delicata autrice Anna Maria Semeraro (preziosa anche nel cognome!) ha scritto e confidato i suoi pensieri alle pagine di un suo diario segreto sin dai
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primi palpiti del suo cuore di fanciulla, di giovinetta e dei successivi tempi più maturi, ma sempre avvolti in un velo di sogni, di speranze ed emozioni. In un momento di confidenza mostrò le sue poesie, che non vuol determinare “versi”, alla sua cara cugina Emilia che, dopo averne lette alcune, commossa e con occhi lucidi, le disse soltanto due parole: “Sono belle!” L’attesa di pubblicarle non poteva durare a lungo, ma Solo un po’ e quindi la decisione ...e sia! Eccole ora raccolte nelle pagine del suo libro. Vorrei citarle tutte, una per una, ma mi soffermo ad indicare quelle che mi hanno dato più emozioni.
nuovo, fatto di metafore, e i sentimenti assumono colori diversi. Le liriche sembrano piccoli quadri ad acquerello, con sfumature a volte tenui, a volte intense: il grigio simboleggia la malinconia, l’azzurro la gioia di donare, il rosso la forza per ricominciare, il verde la speranza; tutti questi colori, sulla tavolozza dello scrittoio della Semeraro, servono per dipingere i momenti in cui lei sente l’esigenza di riempire i vuoti dell’anima e rispondere alle voci di dentro. È una poesia dell’immagine, che ama fotografare l’attimo fuggente di una dolce o amara emozione per renderlo immortale, come la vista di un arcobaleno... di un tramonto... o di gabbiani in volo... Questa raccolta di liriche celebra l’amore, il dolore e la solitudine; sembra uno
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La poesia di Anna Maria Semeraro ha tutti i canoni dell’universalità. Una poesia può definirsi tale quando i versi, le parole e i messaggi toccano l’anima degli uomini appartenenti a qualunque periodo storico e a qualunque estrazione socio-culturale. È una poesia senza tempo, che ci fa sentire la musica dell’infinito: “L’eterno palpito delle onde... la pace immensa della sera”. La Semeraro è una donna di una profonda cultura, riesce con abilità ad affrontare la tecnica del calligramma, sia in italiano che in francese. La sua padronanza delle parole la conduce alla creazione di un linguaggio
Nel Risveglio ho riconosciuto me stesso, “vecchio solitario” che, seduto su una panchina appartata di un giardino, viene sorpreso da un bimbetto che gli “rotola vicino” con la sua palla e lui, sorpreso, si scrolla di dosso il fardello dei suoi anni e, tornato fanciullo, “calcia il pallone alle stelle”. Anch’io, qualche anno fa, ricordando il fanciullo rimasto in me, ho scritto una poesia che riflette quell’episodio. Che arcobaleni di colori ho trovato nella poesia Il Ritratto per dipingere quel dolce sentimento che nasce dal cuore di chi è innamorato. L’autrice scarta i colori scuri che esprimono malinconie, paure e rimpianti, quindi col rosa dà immagine alla tenerezza; col verde alla speranza; col giallo dà forma alla voglia di vivere; con l’azzurro
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Recensione della prof.ssa Anna Argentieri
alla gioia di donare e col rosso alla forza di ricominciare: ha così dipinto il ritratto dell’Amore! Quanta tenerezza e nostalgia ho avvertito nella poesia A mio padre, l’uomo nostalgico della sua terra assolata, dell’odore delle stagioni e della voce dei ricordi. Che sinfonia di suoni mi ha dato la poesia La casa della musica che l’autrice immagina sotto “un tetto di note!”. È circondata da un giardino le cui aiuole sprigionano profumi di dolci melodie. Ogni momento della giornata in quella casa ha un’opportuna e gradevole musica: un allegro con brio per la colazione, un’overture per il pranzo, un andante maestoso per il pomeriggio, un valzer brillante o un preludio per la sera.
Tutte le poesie di Anna Maria Semeraro nascono – come lei dice nell’ultima del suo libro (L’ispirazione) – “da una luce che si accende [...] un fiotto che zampilla da una gioia o una sofferenza”. Grazie, gentile Anna Maria, per la luce e il soffio di vita che ho ricevuto dalle tue poesie, quella vita che amo ancora, accanto ai miei cari e a tanti amici, con il fardello degli anni che non rimpiango e che, presuntuosamente, vorrei rivivere. Ettore De Nobili
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La poesia di Anna Maria Semeraro ha tutti i canoni dell’universalità. Una poesia può definirsi tale quando i versi, le parole e i messaggi toccano l’anima degli uomini appartenenti a qualunque periodo storico e a qualunque estrazione socio-culturale. È una poesia senza tempo, che ci fa sentire la musica dell’infinito: “L’eterno palpito delle onde... la pace immensa della sera”. La Semeraro è una donna di una profonda cultura, riesce con abilità ad affrontare la tecnica del calligramma, sia in italiano che in francese. La sua padronanza delle parole la conduce alla creazione di un linguaggio
Nel Risveglio ho riconosciuto me stesso, “vecchio solitario” che, seduto su una panchina appartata di un giardino, viene sorpreso da un bimbetto che gli “rotola vicino” con la sua palla e lui, sorpreso, si scrolla di dosso il fardello dei suoi anni e, tornato fanciullo, “calcia il pallone alle stelle”. Anch’io, qualche anno fa, ricordando il fanciullo rimasto in me, ho scritto una poesia che riflette quell’episodio. Che arcobaleni di colori ho trovato nella poesia Il Ritratto per dipingere quel dolce sentimento che nasce dal cuore di chi è innamorato. L’autrice scarta i colori scuri che esprimono malinconie, paure e rimpianti, quindi col rosa dà immagine alla tenerezza; col verde alla speranza; col giallo dà forma alla voglia di vivere; con l’azzurro
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Recensione della prof.ssa Anna Argentieri
primi palpiti del suo cuore di fanciulla, di giovinetta e dei successivi tempi più maturi, ma sempre avvolti in un velo di sogni, di speranze ed emozioni. In un momento di confidenza mostrò le sue poesie, che non vuol determinare “versi”, alla sua cara cugina Emilia che, dopo averne lette alcune, commossa e con occhi lucidi, le disse soltanto due parole: “Sono belle!” L’attesa di pubblicarle non poteva durare a lungo, ma Solo un po’ e quindi la decisione ...e sia! Eccole ora raccolte nelle pagine del suo libro. Vorrei citarle tutte, una per una, ma mi soffermo ad indicare quelle che mi hanno dato più emozioni.
nuovo, fatto di metafore, e i sentimenti assumono colori diversi. Le liriche sembrano piccoli quadri ad acquerello, con sfumature a volte tenui, a volte intense: il grigio simboleggia la malinconia, l’azzurro la gioia di donare, il rosso la forza per ricominciare, il verde la speranza; tutti questi colori, sulla tavolozza dello scrittoio della Semeraro, servono per dipingere i momenti in cui lei sente l’esigenza di riempire i vuoti dell’anima e rispondere alle voci di dentro. È una poesia dell’immagine, che ama fotografare l’attimo fuggente di una dolce o amara emozione per renderlo immortale, come la vista di un arcobaleno... di un tramonto... o di gabbiani in volo... Questa raccolta di liriche celebra l’amore, il dolore e la solitudine; sembra uno
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scrigno colmo di emozioni che saltano fuori ad ogni verso, perché variegate e profonde. L’amore ha un alto valore, non riducibile soltanto all’amore di due innamorati che “vanno per la via tenendosi per mano... abitanti felici di un pianeta sconosciuto... rapiti nell’ombra di un portico a popolar di sussurri uno spazio di silenzio...”, l’amore celebrato dalla poetessa va oltre. C’è l’amore per i suoi cari, per la sua terra, per le piccole e grandi cose che accompagnano la vita, ma soprattutto c’è l’amore per recuperare quei momenti intimi, vissuti in tempi lontani, che il grigiore degli anni cerca di offuscare, senza mai riuscirvi. Nella lirica “Vigilia di Natale” traspare il ricordo lontano di una festa gioiosa, che gli eventi della vita hanno trasformato.
Recensione di Ettore De Nobili poeta e scrittore contemporaneo
Attratto dall’originale titolo del libro nella sua raffinata edizione tipografica, ho cominciato a leggere quelle pagine dapprima con curiosità, poi con interesse e di seguito con intimo piacere, perché tutte quelle poesie mi sono apparse sgorgare da una fonte di amore puro per ciò che anch’io ho sempre ricercato negli anni della mia lunga vita: le tre “B”, ossia il Bene, il Bello, il Buono. La sensibile e delicata autrice Anna Maria Semeraro (preziosa anche nel cognome!) ha scritto e confidato i suoi pensieri alle pagine di un suo diario segreto sin dai
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