//16+1// NOVEMBRE //2013
SX
GENOVA SUPERBOWL TEST MX // KTM 2014 INTERVIEW ANDREA CERVELLIN
INDEX 08 26 64 88 104 118 126 134 146
MAGIC MOMENT SX // GENOVA SUPERBOWL TONY CAIROLI FEST EPOCA // 1째 SIL DAY 500 2T TEST // KTM MY 2014 INTERVISTA //ANDREA CERVELLIN VINTAGE // VILLA 480 CR SX // EICMA MAN AT WORK
Magic Moment Foto: ENZO TEMPESTINI
Magic Moment Foto: CLAUDIO CABRINI
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Genova Superbowl 2013
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Bam_Bam e Trey alieni a Genova Podio tutto “made in Usa” nel “sold out” del Superbowl 2013. Testo Claudio Cabrini Foto Claudio Cabrini // Ruggero Visigalli
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Genova Superbowl 2013
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ono stati ancora i piloti americani i dominatori della trantaquattresima edizione del Superbowl di Genova, la piĂš importante manifestazione di Supercross del nostro paese e la piĂš antica a livello europeo. Justin Barcia e Trey Canard, compagni di squadra
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del Team Honda USA, hanno staccato i tempi migliori nella qualifica si sono spartiti le vittorie nelle due finali della classe SX1 che si sono disputate in un Palafiera di Genova gremito in ogni ordine di posto. La vittoria assoluta è andata a Barcia davanti a Canard e grazie al terzo
posto di Wil Hahn, il podio finale si è completamente tinto a “stelle e strisce” ad affermare che, in fondo, il Supercross è una loro invenzione e che se nel cross tradizionale i piloti europei hanno dimostrato di aver colmato completamente il gap che esisteva fino a qualche anno fa,
nella difficile e impegnativa disciplina indoor rimangono davvero imbattibili. Quarto posto e Tabella Rossa di campionato SX1 per PJ Larsen. Jordi Tixier ha tenuto alto l’onore della Francia terminando quinto e migliore dei piloti Europei. Tra gli italiani ha ben figurato Matteo Bonini
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Genova Superbowl 2013
che ha centrato un buon sesto posto assoluto. PiĂš attardati Dami, quattordicesimo, e Pellegrini, quindicesimo, che ha pagato carissima la squalifica nella prima finale per 30
aver saltato il passaggio nella “Alien Line�, un tratto di pista parallelo e molto tortuoso che ogni pilota doveva percorrere almeno una volta durante le gare. Valentin Teillet
ha regolato Killian Auberson e Simon Mallet nella SX2 mentre Brian Hsu non ha praticamente avuto rivali nella SX125. L’unica affermazione azzurra della serata è
arrivata nella Supermini che è stata vinta da un bravissimo Morgan Lesiardo che ha ben sfruttato l’errore commesso da Gianluca Facchetti subito dopo il via. 31
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THESIZES
Trey Canard Justin Barcia Grinta e gas spalancato per il pilota HondaMuscle Milk che nella serata genovese non si è risparmiato facendo vedere al pubblico tutto il repertorio che lo ha reso famoso, dai violenti fuorigiri ai numeri da funambolo sul lungo triplo dell’arrivo. Fuori dalla pista si è dimostrato disponibilissimo anche con i tanti fans che nei momenti di pausa hanno letteralmente assediato il suo paddock.
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Massimo dei voti anche per Trey Canard che dopo aver ottenuto il miglior tempo nella Superpole ha vinto la prima finale guidando il gruppo per tutti i quindici giri di gara. Al secondo via è scattato alle spalle di Barcia e, se non si fosse trovato a perdere qualche metro di troppo nel superare alcuni doppiati, si sarebbe potuto giocare la vittoria assoluta.
Matteo Bonini Il reggiano è stato il migliore italiano a Genova e ha fatto battere forte il cuore degli appassionati nostrani quando ha occupato fino metà gara nella seconda manche la terza posizione alle spalle dei “marziani “ Barcia e Canard. L’arrivo di Hahn in rimonta l’ha scalzato dal podio ma la prestazione assoluta di Matteo è stata comunque molto positiva.
2013 // SUPERBOWL
Ken Roczen
Pubblico
Assente ingiustificato il tedesco della KTM era attesissimo a Genova dopo l’ottima stagione disputata in USA. Una decina di giorni prima dalla gara però ha comunicato, senza dare alcuna spiegazione, che non avrebbe partecipato né alla gara italiana né al Supercross di Bercy della settimana successiva. Una mossa che non ha chiaramente giovato ai promoter che avevano fatto leva sulla sua presenza per pubblicizzare la gara e al pubblico che si è sentito tradito da uno dei suoi beniamini.
Dopo alcuni anni in cui gli spalti di Genova hanno spesso sofferto di alcuni spazi vuoti, il grande pubblico è tornato a gremire il Palafiera. Gli oltre 12000 appassionati che hanno riempito di tifo e di calore il palazzetto, hanno dimostrato quanto il Superbowl sia ancora oggi una manifestazione sentita e molto amata dal pubblico italiano.
Off Road Pro Racing Riuscire a portare una manifestazione importante come il Superbowl di Genova in diretta su di un canale televisivo a spiccata vocazione motoristica come Dinamica Channel è stato indubbiamente un grande risultato per il promoter italiano. A quanto pare però la cosa non è stata pubblicizzata come meritava e molti appassionati sono venuti a sapere troppo tardi di questa ghiotta opportunità.
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Preparatevi a vincere: c’è posto per tutti !
16-17 Novembre, Ottobiano, segnatevi queste date, custoditele in quell’angolo fra la mente ed il cuore dove conservate le cose che, davvero, valgono. Accanto a quelle date scrivete Ride For Life, scrivetelo in rosso, a caratteri cubitali perché è la gara più importante di tutta la stagione, quella a cui non potete mancare se siete motocrossisti nel profondo dell’anima. Ad Ottobiano non correrete per un titolo o una coppa, ma per qualcosa di infinitamente più importante. Vi sfiderete per aiutare i piloti che, inseguendo il vostro stesso sogno, da un secondo all’altro si sono ritrovati in un incubo. La vostra partecipazione aiuterà Riders4Riders a sostenere la ricerca sulle mielolesioni. Facendo quello che più amate, contribuirete a ridare una speranza a chi guarda il mondo da una sedia a rotelle. In quel weekend sarete a fianco a fianco con grandissimi campioni della velocità, del cross, dell’enduro e del ciclismo. Andrea Dovizioso, Marco Melandri, Alessandro Lupino, Chiara Fontanesi, Alex Salvini, Massimo Bianconcini, sono solo alcuni dei Riders for life che si daranno appuntamento ad Ottobiano per testimoniare una vicinanza emotiva che va al di là della beneficenza. Ci saranno perché, semplicemente, certi campioni sono diversi, a loro non basta andare veloce, sanno fermarsi ad ascoltare, sanno far proprio il dolore altrui. Se anche voi siete così vi aspettiamo, la vostra presenza, anche come semplici spettatori, è linfa vitale.
Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST
Il settimo sigillo Patti ha incoronato il suo campione. A Tony Cairoli sono andate le chiavi della CittĂ . Testo redazione XL Motocross Foto Enzo Tempestini
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST
Il momento della presentazione al pubblico di Patti Marina dei campioni intervenuti. Da sinistra, Vincenzo Lombardo, Antonio Mancuso, David Philippaerts, Alessandro Lupino, Antonio Cairoli, Jeremy Van Horebeek. Al centro, che intervistano Philippaerts, Fabio “Momo” Momina (a sinistra)e DJ Ringo.
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na festa con la “F” maiuscola quella organizzata in onore di Antonio Cairoli nella sua città natale. Una festa come quelle che il “protocollo” vuole. L’incoronamento di un campione al suo settimo alloro iridato non è cosa da poco e si sono mosse tutte le maestranze del Comune di Patti per accogliere al meglio la miriade di tifosi
che hanno voluto tributare al loro conterraneo un fortissimo abbraccio virtuale che, data la vicinanza e la grande quantità di persone intervenute, è diventato a volte anche fisico. Una festa che è durata tre giorni. Lo staff del fan club di Tony non ha lasciato nulla al caso. Una macchina da rally (altra passione motoristica del campione siciliano) pronta per un giro
“mozzafiato” sulle colline della cittadina, un’esibizione con i kart per una sfida diretta con i suoi avversari, ma questa volta su quattro ruote, una passerella in moto da cross sulla battigia di Patti Marina e su un tracciato realizzato direttamente dallo stesso Antonio Cairoli e per finire, un mega party sul lungomare durato, dal dopo cena fino alle prime luci dell’al-
ba. Tutto questo è stato apprezzato e assaporato dalle oltre 12.000 persone presenti che non si sono fatte sfuggire un’occasione più unica che rara: quella di vedere da vicino il loro beniamino e concittadino. Chiamati a “rinforzo” della grande kermesse, molti personaggi dello sport, ma non solo. Direttamente dai campi di gara del mondiale motocross sono
I campioni del motocross capitanati da Antonio Cairoli hanno incontrato i ragazzi dell’ANFFAS Onlus di Patti
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST
Benedetto Cairoli al fianco di suo figlio Tony
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intervenuti David Philippaerts e Alessandro Lupino che, insieme al campione di Patti hanno composto la Nazionale Italiana di Motocross capace di conquista-
re il terzo posto all’ultimo Motocross delle Nazioni. Dalla vittoria al “Nazioni” è arrivato anche Jeremy Van Horebeek, fresco di debutto con la Yamaha del Team
il “Momo” e Ringo, hanno commentato l’esibizione dei campioni da una torretta alquanto improvvisata ma che ha retto bene le due voci nazionali.
Impossibilitato a esibirsi a causa di un infortunio, non ha voluto mancare allo spettacolo Valerio Calderoni (campione del mondo free style Jet Sky), che ha approfittato di un passaggio di Alex Lupino per fare il suo giro d’onore in pista.
Rinaldi accompagnato da Matteo Bonini, vincitore del titolo nazionale MX1. A completare il gruppo dei partenti ci hanno pensato Antonio Mancuso, altro
siciliano “doc” impegnato in pianta stabile nei campionati nazionali e il “veterano” della sabbia, Vincenzo Lombardo che ha dimostrato ancora una 69
Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST
Matteo Bonini, fresco vincitore del campionato italiano MX1 non è mancato all’appello
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volta di essere un “gran manico”. Ultimo ma non in ordine di importanza, il due volte campione del mondo di free style jetsky, Valerio Calderoni che però non si è potuto esibire come da programma, per un infortunio a una spalla, rimediato in moto da corss(ovviamente). Di rimbalzo a questo grande parterre di campioni, DJ Ringo e Fabio “Momo” Momina, hanno animato la serata da dietro i microfoni. Momento “magico” della festa, ovviamente, quando
i campioni del motocross sono entrati in pista per un’esibizione tanto fugace quanto apprezzata. Con l’intero lungomare chiuso al traffico, tutti i presenti hanno potuto apprezzare le esibizioni dei piloti che in pista si sono lasciati andare anche a qualche “numero”. Philippaerts ha preso a bordo Bonini, Lupino ha caricato Calderoni, Cairoli ha fatto provare l’ebbrezza del salto in coppia a Lupino, per finire con il classico saluto del campione al suo pubblico
ovvero il “nac nac” diventato oramai la “firma” di ogni successo di Antonio Cairoli. Un successo annunciato, questo vero e proprio incoronamento della Città di Patti al suo campione che durante la serata, sul palco della festa, ha ricevuto dalle mani del Sindaco, l’avvocato Giuseppe Mauro Aquino, le chiavi della Città a dimostrazione dell’attaccamento della sua terra verso il campione e dell’uomo Antonio Cairoli verso le sue origini.
David Philippaerts saluta la folla di Patti Marina.
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST Debutto in pubblico in sella alla Yamaha per Jeremy Van Horebeek che ha deliziato gli spettatori con qualche numero sul doppio salto realizzato proprio di fronte al mare siciliano
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Antonio Mancuso salta illuminato dal “suo” sole di Sicilia.
Vincenzo Lombardo, uno dei piloti più rappresentativi del sud Italia da molti anni, è sceso in pista dimostrando la solita grinta e velocità sulla sabbia.
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST Il super show di Tony Cairoli che ha deliziato le migliaia di spettatori in riva al mare con una serie di salti, culminata con il suo più classico “nac nac” che ha mandato in delirio i presenti.
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST
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Tifosi e amici di Antonio Cairoli, tutti si sono adoperati per festeggiare il campione nella maniera migliore, e possiamo affermare che la cosa è riuscita alla grande.
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST Il casco autografato da tutti i campioni presenti viene battuto all’asta.
I disegni realizzati dai ragazzi delle scuole di Patti che hanno partecipato al concorso “disegna il tuo campione� in onore del settimo titolo conquistato da Antonio Cairoli, che ha premiato il vincitore direttamente sul palco della serata.
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST Cristina e Leo che si sono aggiudicati il prezioso oggetto. Il ricavato dell’asta è stato interamente devoluto in beneficenza all’ANFFAS Onlus di Patti.
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Sponsorizzata dalla Red Bull, la serata ha messo le ali…ai piedi di Valerio Calderoni
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Patti (Me) // 19 ottobre 2013 // TONY CAIROLI FEST
Antonio Cairoli riceve le chiavi di Patti, dalle mani del Sindaco della CittĂ , Mauro Aquino.
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1° SIL Day 500 2t
A volte ritornano… A Cremona, sono ritornate in pista le “Signore” degli anni ’80. Nel ricordo di un amico scomparso, Silvano Fabbri. Testo e foto Claudio Cabrini
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Partenza della 125 senior con il mattatore del campionato Felice Compagnone (5) al comando del gruppo. 89
1° SIL Day 500 2t
Particolare del motore raffredato ad aria e della bella marmitta a espansione.
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ella lunga storia del motocross la 500 è stata per moltissimi anni considerata la classe regina, quella in cui si schieravano i migliori piloti e in cui le case ufficiali s’impegnavano maggiormente. Il declino della categoria è iniziato nella seconda metà degli
anni 90’ quando le case produttrici hanno preferito investire maggiormente sulla 250 2T, che aveva un maggiore successo di pubblico e di conseguenza di vendite, invece che sulle più difficili e impegnative mezzo litro. Nonostante il tempo trascorso e le numerose evoluzioni tecno-
logiche che hanno interessato il nostro sport negli ultimi venti anni, il fascino di queste “belve” a due ruote e quel sottile senso di riverenza che prendeva anche il pilota più smaliziato nel momento di salirci in sella, sono rimasti praticamente immutati. Grazie a internet i tanti
appassionati nostrani della “mezzo litro” hanno avuto la possibilità di ritrovarsi e di mettere in comune le loro esperienze tramite il forum CR500 (http://cr500. forumfree.it), una realtà che da qualche anno unisce circa 600 utenti di cui un buon 30% di orgogliosi possessori di una 500
Un rarissimo Kawasaki KX500 del 1983, dotato del sistema di leveraggio UNI-TRAK e di tabella portanumero sul parafango posteriore.
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1° SIL Day 500 2t
Cagiva WMX 500 raro e perfettamente restaurato. Una moto talmente bella e particolare che durante il raduno è rimasta, giustamente, solo in esposizione.
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2T. Oltre all’attività in rete sono stati organizzati dei raduni che, com’è successo nell’appuntamento di Salsomaggiore Terme dello scorso giugno, han-
no portato in pista circa ottanta moto e una quarantina di piloti. Lo scorso 20 ottobre si sono radunati a Cremona per ricordare la figura di Silvano Fabbri,
Kawasaki è stata insieme a Honda una delle ultime case a produrre in serie e sviluppare la mezzo litro per molti anni. Nel suo Team ufficiale sono passati piloti del calibro di Georges JobÊ, Kurt Nicoll e Dave Thorpe.
Un bellissimo CR500 del 1987
Il possente motore del CR500 con il prezioso carter marchiato Honda Racing che negli anni 80’ caratterizzava le moto ufficiali della casa di Hamamatsu. 93
1° SIL Day 500 2t
Oltre alle 500 era presente in pista un Cagiva WMX 250. Nella seconda metà degli anni 80’ le moto varesine furono protagoniste del Mondiale 250 con il finlandese Pekka Vehkonen.
grande appassionato e uno dei primi promotori del gruppo, scomparso in Mozambico lo scorso Gennaio in un incidente mentre era in sella alla sua 500. Purtroppo, il maltempo che ha caratterizzato il meteo della seconda metà di Ottobre
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ha leggermente rovinato l’evento ma erano ugualmente presenti oltre venti moto che, come succede in ogni uscita in pista, hanno catalizzato l’attenzione sia di chi ha vissuto personalmente l’era dei 500 e del due tempi che dei piloti più giovani.
La CR 500AF rappresenta ciò che sarebbero potuto diventare le mezzo litro se fosse continuato il loro sviluppo. Il classico motore Honda 500 è stato incastonato, come un prezioso diamante, nel telaio di un CRF450 del 2010.
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1째 SIL Day 500 2t
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1째 SIL Day 500 2t
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ANTOINE MEO E1 WOR
CHRISTOPHE NAMBOTIN E3 WORLD CHAMPION
la regola... Nell’anno in cui supera i 240 titoli iridati, KTM stabilisce un nuovo primato vincendo 4 titoli piloti e 4 titoli costruttori in 4 differenti classi.
del
4+4
CAIROLI ED HERLINGS TINGONO DI ARANCIONE IL MONDIALE MOTOCROSS NELLA MX1 E MX2 . NELL’ENDURO CRISTOPHE NAMBOTIN CONQUISTA IL TITOLO NELLA CLASSE E3, MENTRE ANTOINE MEO TRIONFA NELLA E1 E DOMINA LA SIX DAYS IN SARDEGNA. E NON È FINITA QUI... Il nostro palmares di vittorie nelle competizioni, con oltre 240 titoli iridati nelle categorie più diverse, innumerevoli titoli nazionali e 12 vittorie consecutive alla Dakar – la competizione di rally più dura al mondo - è una dimostrazione impressionante dell‘elevata competenza tecnica di KTM e della qualità dei nostri prodotti. Rimane solo da chiedersi... Quale sarà il prossimo successo? – READY TO RACE!
KTM Group Partner
Grafica: E. Fiaschini, Kiska
RLD CHAMPION
TONY CAIROLI MX1 WORLD CHAMPION
JEFFERY HERLINGS MX2 WORLD CHAMPION
Photos: Taglioni S., Archer R.
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KTM Test Ride MY 2014 // Vetralla (VT) // 26-27 ottobre 2013
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Le “orange” del prossimo anno Le abbiamo fatte provare a quelli di “tutti i giorni” Testo e foto Enzo Tempestini
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KTM Test Ride MY 2014 // Vetralla (VT) // 26-27 ottobre 2013
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ei concessionari in totale, cinque della regione Lazio, Milani e Bi&Ti di Roma, Celestini di Civitavecchia, Moto Bodema di Latina e MT di Viterbo più Brenz Moto di Terni (Umbria). Questo lo spiegamento di “uomini” che la KTM Italia ha coinvolto nel TEST RIDE 2014 della gamma enduro-cross e free ride. Ventiquattro
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moto a disposizione del pubblico che è intervenuto presso il circuito “Tomassini – MT Moto” di Vetralla (VT). Nella due giorni presso il circuito laziale, sono stati quattrocento i test effettuati dai circa trecento iscritti che si sono alternati alla guida dei modelli 2014 della casa austriaca. L’evento è stato coordina-
to da KTM Italia che ha curato l’organizzazione generale, la logistica, il supporto gastronomico e ovviamente la comunicazione che ha dato grandi frutti visto l’enorme e inaspettato numero di partecipanti. Questa volta, la redazione di XL motocross ha partecipato a questo test per cercare di imitare il detto romano “o famo
strano” e infatti abbiamo scelto a caso alcuni degli iscritti alla prova che si sono “prestati” a provare per noi i modelli cross, rilasciando a caldo le impressioni da “comuni mortali”, cercando di carpire le vere impressioni di guida invece che le solite frasi fatte dei tester “professionisti” impegnati a lodare marchi e situazioni a loro più care.
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KTM Test Ride MY 2014 // Vetralla (VT) // 26-27 ottobre 2013 Nome e cognome: Francesco Cencioni Età: 26 anni Professione: Operaio Moto posseduta: Husqvarna 125 WR / MY 2011 Moto provata: KTM SX 125 MY 2014 Ho avuto occasione di provare anche i modelli precedenti di questo modello ma questa del 2014 mi ha veramente soddisfatto. Si sa perfettamente che le prestazioni delle 125 austriache sono state sempre “al top” da tanti anni ma questa volta ho proprio avvertito un netto miglioramento soprattutto ai medi regimi di giri quando il motore “tira rotondo” senza esitazioni. Nelle precedenti prove, avevo “sentito” un piccolo “buco” che in questo modello è sparito a vantaggio di una erogazione impeccabile. Secondo me la forcella tende un po’ troppo al “morbido” anche per piloti amatori come lo sono io e andrebbe leggermente indurita e anche il mono, nonostante non sia più diretto e con il “PDS”, sembra tanto reattivo. Ma con un po’ più di tempo a disposizione per le regolazioni del caso, probabilmente questo piccolo difetto sarebbe scomparso nel giro di pochi “click”. Mi è piaciuta molto la frenata, modulabile al massimo come al massimo sono quasi tutte le prestazioni, ma anche il prezzo. Moto “al top” e prezzi “al top”, ma è normale. 108
Nome e cognome: Gianmarco De Santis Età: 20 anni Professione: Meccanico moto Moto posseduta: Honda Crf 450 / Honda Cr 125 Moto provata: KTM SXF 450 MY 2014 Come primo impatto una volta salito in sella, ho avuto la sensazione di trovare tutte le masse della moto concentrate verso la parte centrale e una ottima rigidità della sella. Nella guida l’ho sentita molto “aggressiva” con un motore potente e veramente “cattivo”. Il cambio ha una rapportatura abbastanza lunga e consente di guidare in pista usando prevalentemente “seconda e terza”. Rispetto alla Crf 450 Honda, il motore è più potente ma ho trovato qualche difficoltà in più nell’inserimento in curva dato che Honda, essendo meno potente risulta più guidabile. È una moto che impone un certo allenamento per poter essere guidata al meglio ma è una moto che consiglio anche a chi non è abituato a guidare un KTM. 109
KTM Test Ride MY 2014 // Vetralla (VT) // 26-27 ottobre 2013
Nome e cognome: Thomas Piatti Età: 18 anni Professione: Impiegato Moto posseduta: KTM SXF 250 / MY 2013 Moto provata: KTM SXF 350 / MY 2014 Anche se al momento sono in possesso di un 250, sempre KTM a 4 tempi, ho avuto anche il “tre-e-mezzo” e dalla prova di oggi ho notato alcuni cambiamenti rispetto al modello precedente. Il motore ha un’erogazione della potenza diversa e il tiro ai bassi regimi di giri è migliorato notevolmente e inoltre non gira più molto “in alto” come quella dell’anno prima e secondo me è più facile da guidare anche se “la botta” da sotto potrebbe mettere in difficoltà in qualche occasione. Le sospensioni non posso giudicarle perché rispetto alla “media” sono un po’ più pesante e quindi dovrei farle sistemare in base al mio peso. La ciclistica è rimasta invariata e la moto si inserisce in curva e in piega molto facilmente e anche sui salti risulta leggera da manovrare. 110
Nome e cognome: Alessandro Iazzetta Età: 11 anni Professione: Studente 1a media Moto posseduta: KTM SX 85 / MY 2013 Moto provata: KTM SX 85 / MY 2014 Rispetto alla mia ho sentito il motore più potente e penso che in generale sia migliorata un po’ sotto tutti gli aspetti. Di serie c’è il manubrio un po’ troppo largo secondo me, ma questo si può sistemare facilmente. Anche le sospensioni di serie non mi sono piaciute tanto ma poi, una volta che uno se le sistema, vanno benissimo e la moto cambia molto. È sempre una moto divertente e spero che migliori ancora nei prossimi anni. 111
KTM Test Ride MY 2014 // Vetralla (VT) // 26-27 ottobre 2013
Nome e cognome: Valentina Gelli Età: 27 anni Professione: Assistente alla poltrona in uno studio dentistico Moto posseduta: Pit Bike Bucci F4 Honda Crf 150 Moto provata: KTM SX 85 / MY 2014 Dalla pit bike alla moto a due tempi il salto è notevole, soprattutto per una ragazza e infatti, prima di salire in sella avevo un po’ di timore anche se qualche anno fa avevo gia avuto modo di salire in sella a un Cr85. Invece, dopo i primi momenti di apprensione mi sono trovata veramente bene con questo KTM 85 e mi sono divertita da matti. Penso che sia una moto adatta a tutti i piloti che vogliono iniziare a praticare il motocross ma soprattutto alle ragazze che, esili di corporature e non tanto alte come me, con il 125 potrebbero fare fatica e divertirsi. La moto si guida veramente bene e fin dai primi metri mi ha dato tanta sicurezza nell’affrontare la pista. Le prestazioni sono eccezionali e voglio sottolineare che guidarla è stato proprio divertente. È consigliabilissima. 112
Nome e cognome: Alessandro Brugnoni Età: 19 anni Professione: Studente / Pilota (a tempo pieno dal prossimo anno) Moto posseduta: KTM SXF 250 / MY 2013 Moto provata: KTM SXF 250 / MY 2014 Come primo approccio con il modello 2014 mi sono trovato in difficoltà con la taratura delle sospensioni che per me risultano troppo morbide ma questo è un discorso molto soggettivo e come ben sappiamo tutti i piloti devono provvedere a personalizzare le tarature in base alle loro esigenze. Ho notato una frenata all’anteriore diversa da quella della moto che possiedo. Quella che ho provato oggi, tendeva ad allungare la frenata. Sulla 2013 il freno “morde” di più e inoltre il motore mi è sembrato ancora troppo “legato” e mi ha dato l’impressione che sia leggermente più “fiacco” ma dopo un bel rodaggio di certo sarà in grado di sprigionare tutta la sua reale potenza. Il cambio a cinque rapporti mi ha soddisfatto. Rispetto al sei rapporti non si sentono grandi differenze di spaziatura ma nel contesto penso che dia più omogeneità alla trazione. 113
KTM Test Ride MY 2014 // Vetralla (VT) // 26-27 ottobre 2013
Nome e cognome: Mauro Troiani Età: 46 anni Professione: Bancario Moto posseduta: KTM EXC-F 250 MY 2013 Moto provata: KTM SXF 250 MY 2014 Ho provato questa moto quasi “per caso” dato che vengo dal mondo della bici e mi sono dedicato all’enduro da qualche anno. Le differenze che ho avvertito tra una moto dedicata all’enduro e questo cross 250 4 tempi sono notevoli. Con il cross, devi essere “all’altezza” devi essere allenato altrimenti non ti diverti e ogni errore ti fa ricominciare da capo. Con la moto da enduro invece, puoi permetterti anche qualche distrazione in più. Il motore mi ha impressionato, ha una “botta” sempre pronta e a ogni minima apertura di gas reagisce con forza. Un appassionato di enduro come me che vuole salire in sella a una vera cross come la KTM 250 SXF deve fare un po’ di “addestramento” per prenderci la mano prima di portarla in pista e godersela al meglio. Anche se con qualche fatica in più mi sono comunque divertito e la moto mi ha aiutato a farlo.
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Nome e cognome: Mattia Barbarossa Età: 9 anni Professione: Alunno 4a elementare Moto posseduta: KTM SX 65 / MY 2010 Moto provata: KTM SX 65 / MY 2014 Ho gia questa moto da un po’ di tempo e quella di serie rispetto alla mia ha le sospensioni troppo dure ma io sono leggero e penso che questo è normale. Prima avevo il modello 2010 e questa nuova è più potente e riesco a uscire molto bene dalle curve e anche i freni, funzionano molto meglio. Con il modello nuovo mi diverto tanto di più e la consiglio a tutti quelli che vogliono iniziare con il motocross. 115
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INTERVISTA
Andrea Cervellin Un titolo, una stagione, un racconto. Testo e Foto Paola Calonghi
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Capelli ricci sempre spettinati, lo sguardo limpido e il sorriso aperto di chi finalmente è in pace con se stesso, Andrea Cervellin, neo campione italiano MX2 Elite, racconta su XL Motocross i retroscena di una stagione vincente ma non certo semplice. Sport e vita si intrecciano nelle parole di un campione, a volte anche troppo modesto, che amiamo anche e soprattutto per il suo lato umano. Se guardiamo solo il risultato finale la tua sembra essere stata un’annata fantastica, ma noi sappiamo che, spesso, le cose non sono così semplici come appaiono. Hai voglia di raccontare anche le ombre e le difficoltà di una stagione che, a dispetto del titolo italiano, non è stata certamente facile? È difficile raccontare com’è andata una stagione dall’inizio alla fine, ma posso ammettere che non è stato un anno “faci118
le”. Nonostante io abbia partecipato solo al campionato Italiano, all’inizio della stagione, i miei programmi con i ragazzi del team erano ben diversi, dovevo correre il campionato italiano, tutto l’europeo ed alcune gare di mondiale come wild card, ma purtroppo non siamo riusciti a portare aventi questo progetto. Ho preso parte a una gara di europeo in Portogallo, arrivando 14° a causa di un problema alle braccia che mi tormentava da due gare. Ho poi scoperto che c’era stato un errore nel montaggio dell’avantreno della mia moto. Ad Arco di Trento mi sono schierato al cancelletto della Mx2, la mia prima gara mondiale dell’anno. Purtroppo, anche se il mio ritmo era buono non sono stato in grado di terminare le manche per il mancato allenamento dovuto all’infortunio di due settimane prima. Da qui inizia una lunga serie di problemi fisici e tecnici. Dopo le 3 gare di Internazionali d’ Italia e
la prima di Italiano, che ho vinto, mi sono infortunato alla spalla durante un allenamento a Vercelli, è stato solo il primo dei tanti infortuni. Alla quarta gara di Italiano a Fermo mi sono lussato la spalla già malconcia ed ho dovuto saltare entrambe le manche. Castellarano era alle porte, mancavano solo tre settimane, quindi ho deciso di non allenarmi fino al mercoledì prima della gara, ho fatto il possibile per portare a casa più punti per il campionato, ma qui arriva la retrocessione per fonometrica, quindi in classifica scivolo all’ottavo posto di giornata. Dopo tanta fatica avevo perso comunque la testa dell’italiano. Nella pausa estiva, durante un allenamento, sono scivolato e la mia spalla è uscita un’altra volta, un altro stop forzato, non riuscivo più a vedere la possibilità di uscire da questo periodo nero. Quello è stato, forse il momento più “buio” della stagione. Era il terzo infortunio in cinque mesi, eppure non ho mai pensato,
neppure per un istante, di mollare. Alla ripresa del campionato, dopo una pausa estiva decisamente troppo lunga, ti abbiamo visto in pista con una motivazione ed una voglia di riscatto davvero impressionante, a questo punto è quasi d’obbligo chiederti dove hai trovato la forza per non mollare. Già, pausa estiva davvero troppo lunga, che ha avuto influssi negativi anche sul termine del campionato, abbiamo saltato ben tre manche per pioggia e quando fai questo sport per passione, che tu sia primo o ultimo, vuoi soprattutto correre, i calcoli e le strategie passano in secondo piano. A darmi la forza per terminare le ultime due prove non è stato nessun allenamento speciale né una preparazione fisica particolare, semplicemente nel periodo tra Castellarano a Odolo ho pensato solo a divertirmi quando ero in moto, mi è tornato il piacere di girare, senza pensieri, senza pressioni. Mi trovavo in 119
INTERVISTA
pista con i miei amici e affrontavo l’allenamento più serenamente, Filippo,David e Giovanni (Camaschella, Philippaerts e Sommaruga ndr) sono state le persone che ho frequentato di più. Per “colpa” di Filippo andavamo anche a girare, tutti i martedì e i giovedì sera, in una pista di Bmx a Besnate, pur essendo principianti totali, ci sfidavamo in tempi sul giro e nel tentare doppi e tripli impensabili per noi, sotto gli occhi divertiti dei ragazzini esperti. Abbiamo scoperto che questi momenti spensierati erano un grande allenamento per le nostre gambe ma, soprattutto, per la nostra mente. Ecco, credo che il mio segreto per ritrovare grinta e motivazione sia stata proprio questa “leggerezza” e serenità. Prima di parlare del tuo futuro, per un istante, vorremmo riportarti al passato. Cosa ti è rimasto dentro della tua esperienza nel mondiale MX2 con TM? Hai qualche rimpianto? Potendo rivi120
vere tutto, cosa cambieresti? Una meraviglia. La mia stagione del mondiale, nonostante i risultati non siano stati soddisfacenti come speravo la incornicerei tutta. All’inizio proprio non andavo, poi da metà campionato ho iniziato a trovare il ritmo, ma era troppo tardi. Per me correre il mondiale Mx2 , nel team ufficiale TM con base Olandese, è stato come realizzare un sogno. Sono stato gran parte dell’anno in Belgio, mi allenavo con i campioni , quelli veri, quelli che da bambino ammiravo e guardavo a bocca aperta. Il mio unico rimpianto è stato quello di non essere andato prima dal mental coach che mi ha aiutato a cambiare mentalità, fino a metà stagione io partivo da casa già sconfitto poi, lavorando con lui, ho iniziato a prender fiducia in me stesso, a credere nelle mie capacità. Ed ora l’unica cosa che davvero conta, il futuro. Sappiamo che questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da gran-
di cambiamenti nella tua vita. La decisone di correre la prossima stagione con il 450 da cosa è nata? E’ stata una scelta voluta o in qualche modo “subita”? Il 450 è stata una mia decisione, l’avevo provata lo scorso inverno e mi era piaciuta molto. Poi ho voluto rispettare la regola del passaggio in mx1 a 23 anni come nel mondiale. Quest’anno ho saltato Maggiora e nel 2014 potrei prendermi la rivincita.
deciso che gare farò, ma sicuramente l’Italiano e alcuni trofei in Lombardia, per gli internazionali e le altre gare valuteremo in base alla mia preparazione fisica. Una cosa è certa, sicuramente correrò con le Suzuki Valenti 450.
Hai già iniziato il tuo allenamento invernale? Verrai seguito da qualcuno in questa nuova avventura? Sto iniziando in questi giorni la preparazione, fino allo scorso anno mi allenavo durante l’inverno con Remo Longin, Continuando a parlare di cambiamenti, preparatore dei piloti del team Martin, hai già un nuovo team per il 2014? Hai ma quest’anno, dato che mi sono trasfegià deciso che gare farai? rito in Lombardia con la mia ragazza, mi Il prossimo anno correrò per il TIM TUM farò seguire da Filippo Camaschella, mio TAM TEAM, sono dei veri appassionati, grande amico e laureato in scienze motobravi ragazzi, insomma l’ambiente giusto rie nonché ottimo crossista anche lui! per far bene divertendomi. Dopo tanti anni trascorsi con l’ansia da prestazioUn’ultima domanda, un po’ più persone e il senso d’inadeguatezza, per me nale, hai una compagna fissa da teml’aspetto umano di questo sport è divenpo che ti sta accanto nelle vittorie ma tato fondamentale. Non abbiamo ancora anche nei momenti difficili, inevitabili 121
INTERVISTA
per chi ha fatto del motocross la propria vita, credi che questa condivisione sia stata un valore aggiunto per la tua carriera? Questa è una bella domanda, perché agli sportivi in generale viene sempre detto “la vostra rovina sono le ragazze” oppure che per seguire la fidanzata si perde la passione per il motocross. Io non ho mai ascoltato queste chiacchiere, perché so che lei è appassionata come me, ci tiene quanto ci tengo io a questo sport, mi aiuta e mi appoggia in tutto ciò che faccio. Io, mi sento davvero molto fortunato, da solo sarebbe stato tutto molto più difficile. Grazie Andrea per il tempo che ci hai voluto dedicare, in un mondo spesso troppo 122
freddo come quello dello sport professionistico è stato bello sentire parole rilassate e piene di passione. Noi ti seguiremo in questa tua nuova avventura con la fiducia di sempre, perché come sempre, sappiamo quanto vali. Grazie a te Paola e grazie a tutti i ragazzi che lavorano per XLMOTOCROSS per questa intervista. Vorrei dire ancora una cosa, per me fondamentale. ADESSO, A STAGIONE FINITA, RICORDATEVI CHE C’è LA GARA PIU’ IMPORTANTE DA CORRERE, Quella a cui assolutamente non potete mancare, IL 16/17NOVEMBRE A OTTOBIANO, RIDER 4 LIFE! IO CI SARO’ Vi aspetto!
ALESSIO DELLA MORA
CAMPIONE ITALIANO 2013 MX1 - UNDER 21
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Sono i
dettagli a fare la differenza tra buoni piloti e veri campioni
#ALFREDO TACCAE STACCA
Moto Villa 480 CR
Oltre i trent’anni ma non li dimostrano!
Correva l’anno 1981 quando questa creatura, veniva prodotte a misura d’uomo (o quasi) e cavalcata dai piloti del tempo. Mostri di acciaio dotati di una potenza esagerata che, abbinata all’accoppiata “setting sospensioniciclistica”, a volte molto meno esagerate se non addirittura sottodimensionate, mettevano in difficoltà anche i più smaliziati campioni dell’epoca. Testo redazione XL motocross Foto Enzo Tempestini
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orte dei successi ottenuti con il vicentino Franco Picco (che poi divenne uno dei maggiori protagonisti italiani della Parigi – Dakar) che regalò alla fabbrica bolognese, il titolo di campione italiano junior 250 nel 1976 e quello della classe regina, la 500 senior, nel 1978 la Moto Villa si distinse a cavallo degli anni 70/80
per una progressione tecnologica notevole. Attenta alle esigenze della clientela, riuscì a trasferire nella produzione l’enorme lavoro che i tecnici portarono avanti in un decennio. Ancora fedele al doppio ammortizzatore (ma i test con il mono erano gia iniziati) la casa di Bologna conquistò presto una gran fetta di mercato nazionale
e non solo, grazie ai successi ottenuti nelle competizioni, soprattutto a livello giovanile. Lo testimoniano le vittorie nei campionati italiani cadetti (dal 1975, ’76 e ‘77). Piloti del calibro di Giancarlo Falappa (diventato poi un’icona del mondiale SBK e vincitore del Boy Cross 1981 in sella ad una Villa 125) passò attraverso il corso 127
Moto Villa 480 CR
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Moto Villa 480 CR
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storico della “Moto Villa”. La versione 480 del 1981 si caratterizza per l’adozione del carburatore Mikuni, implementato insieme al sistema di aspirazione lamellare, in luogo dei più tradizionali Dell’Orto che le moto italiane utilizzavano a quel tempo, cosi come per la conformazio-
ne del telaio che rendeva la linea sella-serbatoio ancora particolarmente piatta ricalcando lo stile delle moto degli anni precedenti. Setting delle sospensioni affidato a una forcella Marzocchi da “ben” 38 mm di diametro che di certo a quell’epoca era ben poca cosa per
riuscire a tenere stabile a terra, e in maniera ottimale, l’esuberanza del monocilindrico prodotto da Francesco Villa. Al retrotreno abbiamo trovato una coppia di ammortizzatori della Corte e Cosso con serbatoio del gas esterno, che venivano montati di primo equipaggiamento. 131
SUPERCROSS EICMA
Bandiera a scacchi! La stagione del supercross nazionale passa agli archivi. Testo e Foto Claudio Cabrini
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Il via della manche finale della MX2 135
SUPERCROSS EICMA
Partenza della SX2 con Jeremy Chaveau a guidare il gruppo in sella a una 125. Dietro di lui si intravede Auberson che scivolerà a terra dopo qualche metro.
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on il doppio appuntamento dell’EICMA si è ufficialmente chiusa la stagione Supercross italiana. Nelle giornate di Venerdì e Sabato, sullo spettacolare circuito creato da Armando Dazzi nell’area Motolive della fiera di Milano, sono andate in scena l’ultima e decisiva prova degli “Internazionali d’Italia” e il campionato europeo della specialità in prova unica. Vittoria di Kile Regal nella gara degli Internazionali della SX1 che ha visto l’assegnazione del titolo assoluto all’americano PJ Larsen davanti al vincitore
di giornata e all’italiano Angelo Pellegrini che purtroppo non ha potuto giocarsi le sue carte fino alla fine per un grave errore organizzativo, il cambio di orario della partenza della seconda manche che non gli è stato comunicato per tempo e che non gli ha permesso di schierarsi al via. Killian Auberson si è aggiudicato gara e campionato nella SX2 mentre il giovanissimo russo Ivan Baranov ha vinto la SX125 che ha incoronato campione l’italiano Filippo Zonta. Morgan Lesiardo ha bissato il successo di Genova nella Supermini mentre il
campionato è stato vinto da Paolo Lugana. L’americano Zach Osborne è stato l’ospite a sorpresa che ha animato il Campionato europeo della SX1 della giornata di Sabato. Il fortissimo pilota HondaGeico non ha deluso le aspettative e si è imposto in entrambe le manche disputate davanti a un super Angelo Pellegrini che ha tentato in tutti i modi ad arginare la sua azione ma si è dovuto accontentare della seconda posizione. Terzo gradino del podio per PJ Larsen. Michele Cervellin ha sorpreso tutti vincendo la SX2. Il pilota
del Team Martin è partito come un razzo e nei primi giri ha guadagnato un discreto vantaggio che l’ha tenuto al sicuro dalla veemente rimonta di uno scatenato, e forse più veloce, Auberson che però ha dovuto rimediare ad una banale scivolata in partenza. Brian Hsu ha vinto agevolemente la SX125. Il piccolo tedesco, che aveva gettato alle ortiche per una caduta la vittoria nella prova degli Internazionali del giorno precedente, ha guidato tutti i giri della finale e ha chiuso con grande margine sul primo degli inseguitori, Filippo Zonta.
Killian Auberson dopo essersi aggiudicato gli Internazionali si è dovuto accontentare del secondo posto nell’Europeo per una babanle caduta in partenza.
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SUPERCROSS EICMA Dario Marrazzo è stato dopo Cervellin il migliore italiano in gara chiudendo con un buon quarto posto nell’europeo.
Michele Cervellin ha portato in Italia il titolo europeo supercross della classe SX2.
Arrivato dagli USA il giorno precedente alla gara, Zach Osborne ha vinto le due manche del campionato europeo SX1. Piazza d’onore nella classifica finale degli Internazionali per Francesco Muratori.
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PJ Larsen si è aggiudicato il titolo degli Internazionali SX1 nonostante il ritiro nella manche finale.
Alexander Rouis dopo i buoni risultati delle scorse stagioni ha chiuso solamente al nono posto l’europeo
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SUPERCROSS EICMA Partenza della SX1
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Debutto in sella alla KTM per l’ex campione europeo della 125 Simone Zecchina. Una violenta caduta rimediata agli Internazionali non gli ha permesso di esprimersi al meglio nelle gare successive.
Angelo Pellegrini ha chiuso secondo nell’Europeo SX1 ed è stato anche l’unico pilota a cercare in ogni modo di rovinare la festa a Zach Osborne.
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SUPERCROSS EICMA Kile Regal si è aggiudicato la vittoria nell’ultima prova degli Internazionali SX1.
Marco Maddii ha colto un sesto e un settimo posto nei due giorni di gara.
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Pellegrini ha cercato di chiudere ogni varco a Osborne ma l’americano è riuscito in entrambe le manche a sbarazzarsi di lui.
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SUPERCROSS EICMA
Filippo Zonta ha vinto la SX125 degli Internazionali e ha centrato la piazza d’onore all’europeo.
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Dopo la delusione subita negli Internazionali, Brian Hsu si è rifatto vincendo alla grande l’europeo nella SX125.
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MAN AT WORK
Preparazione fisica Aspetti mentali del motocross // parte 1 di Roberto Manzaroli
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l mondo delle gare e della competizione in generale è come uno si deve aspettare ricco di emozioni; ansia, eccitazione, paura, rabbia, gioia e anche dolore, coinvolgendo in questo turbinio di sensazioni e stati d’animo non solo il corpo ed il fattore fisico ma anche quello psicologico e mentale che inevitabilmente un pilota dovrà sapere riconoscere, affrontare e gestire nel migliore dei modi sia nella seduta di allenamento lontano da pressioni e stress ma anche nella emotivamente complessa giornata di gara dove si deve convivere con la tensione, quella causata dalla ricerca della bella prestazione, dal pericolo, dall’infortunio, dal confronto diretto con l’avversario, dal sorpasso, dalla partenza, ecc. in un magico contesto che rendono questa disciplina unica e speciale. Già dai giorni che precedono l’evento sportivo il pilota entra nella fase di avvicinamento quella dove si ricerca serenità e si riordinano 146
le idee organizzando il week end nel migliore dei modi; nel preciso momento in cui un pilota dal semplice amatore al professionista intravede i cartelli di segnalazione dell’ormai prossimo arrivo in pista viene avvolto da una particolare sensazione indescrivibile, un mix di emozioni e stati d’animo che si accavallano ....il momento della sfida si sta avvicinando, non sono ammessi sbagli ed errori, è giunto il momento di affrontare gli avversari, quelli che troveremo al nostro fianco dietro al cancelletto di partenza e quelli che tenteranno di mettere a dura prova il nostro potenziale ed a lottare per il migliore risultato lungo il tracciato di gara, quelli che gareggiano per la vittoria o per entrare in zona punti, quelli che vogliono ben figurare davanti al proprio pubblico o per tentare di attirare l’attenzione di sponsor e manager, quelli che devono guadagnare posizioni in classifica o a chi cerca conferme dopo uno stop dovuto
a guasti, cadute o infortunio, a chi vuole dimostrare le proprie capacità al gruppo di amici ed ai propri genitori; il week end di gara è alle porte, il countdown è iniziato ed ora è giunto il momento per il quale ci si è preparati, ore e ore di allenamento dovranno confermare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e solo il risultato della classifica finale dirà se ci siamo riusciti o meno. Quanti dubbi e tensioni assalgono la psiche del pilota nel week end di gara.... il momento che inizia la vestizione all’interno del proprio camper o motorhome, un preciso e prezioso rituale in cui ci si cala nella parte di colui che è pronto alla sfida, all’elaborazione di piani e strategie di gara, chi ascolta la musica più coinvolgente a caricarsi e chi alla ricerca della migliore concentrazione in assoluto silenzio, in un atmosfera che diventa quasi irreale e lo porta ad isolarsi da tutto ciò che lo circonda; solo osservarli negli occhi, quelli “nascosti da roll off
e lenti” negli attimi che precedono l’entrata in pista si riesce a intravedere, leggere e forse a percepire quale sia lo stato emotivo che hanno coloro che si chiamano PILOTI. Pensate ai momenti in cui essi si muovono, gesticolano o cercano di incrociare un tuo sguardo, un tuo gesto o sentire una tua parola prima di salire in sella alla moto e lasciare il box pronti per entrare in pista, al momento in cui mancano pochi minuti alla fine del turno di prove ufficiali e non si è qualificati e si è pronti a rientrare per il giro che consentirà una buona posizione di partenza al cancelletto, un giro di lancio e via per l’ultima possibilità utile di abbassare il tempo con il cronometro che impietosamente scandisce i secondi restanti, osservare l’avversario accanto al cancelletto negli occhi prima della partenza quando mancano oramai solo pochi istanti al via, il battito cardiaco si innalza rapidamente, l’adrenalina entra in circolo, sono stati 147
MAN AT WORK
d’animo molto particolari ed emotivamente forti ove la tensione nervosa ha la sua prorompente influenza ed ecco perchè certi risultati dipendono da come siamo in grado di gestirla, affrontarla e controllarla per trarre il migliore beneficio. IMMAGINE e RESPONSABILITA’: il valore di un pilota è spesso legato a quanto ha saputo dare e trasmettere nel corso della sua carriera dentro e fuori la pista, agli avversari, agli addetti ai lavori, ai tifosi, ai media ed a tutti coloro che interferiscono con lui; tutto questo richiede molto senso di responsabilità, quella che è riconosciuta come la parte “attiva” dell’immagine, quella che ti crei e quella che delinea il tuo modo di fare e di agire con gli altri. Essere responsabili dei propri comportamenti, in pista e nella vita di tutti i giorni significa salire quell’ulteriore gradino per crescere e maturare, da sportivo e da uomo, verso te stesso e verso gli altri; tantissimi potrebbero essere gli esempi di cosa intendo con l’ avere senso di responsabilità, nel 148
seguire il programma di allenamento in modo da poter correre al massimo potenziale, onorare gli impegni presi, mantenere gli appuntamenti, ascoltare i consigli di coloro che impiegano il loro tempo e la loro esperienza lavorando e collaborando al tuo fianco, verso gli avversari ed al modo di agire e comportarsi in pista, sia da pilota amatoriale o ancora maggiormente da professionista in quanto considerato e preso come vero riferimento specie dai piloti più giovani. ORGANIZZAZIONE PERSONALE L’importanza di essere bene organizzati non può non essere sottolineato abbastanza ma è una componente sufficientemente determinante non solo per la gestione della gara ma anche per quella che è la vita privata. Un pilota organizzato è più preparato, si sente più sicuro ed è meno incline a farsi prendere da situazioni di panico e nervosismo, presta più attenzione a tutti i dettagli necessari per competere al massimo delle sue possibilità. Al
contrario, la disorganizzazione porta a situazioni di confusione, stress aggiuntivo e scarso rendimento; tanti particolari passano inosservati e tante energie vengono disperse inutilmente quando sarebbero potute essere utilizzate per raggiungere gli obiettivi prefissati. Organizzare la trasferta per la gara con un certo anticipo, preparare l’abbigliamento con cura ed attenzione, avere la moto in ordine, accertarsi di essere in buono stato di salute e/o programmare eventualmente dei controlli più approfonditi in caso di dubbi, controllare documenti e biglietti per le trasferte in altri paesi, ecc. Assicurarsi di avere tutto il necessario pronto con un certo anticipo eviterete contrattempi dell’ultimo momento e fastidiosi disguidi …..non c’è nulla di peggio dover partire per una gara impreparati e in preda al panico ed alla tensione per delle semplici disattenzioni o dimenticanze. STRESS La storia delle competizioni è ricca di ricordi legati a gare e campionati per-
si da piloti che sebbene dotati di grande potenziale fisico e tecnico non hanno saputo gestire la pressione e lo stress. E’ uno dei più grossi problemi con cui quasi tutti i piloti hanno a che fare, colpisce sia mentalmente che fisicamente con entità, modi e tempistiche diverse a seconda delle personalità. Accade frequentemente che piloti velocissimi nelle sedute di allenamento si ritrovino il giorno della gara a non rendere od ottenere prestazioni che ritenevano essere alla loro portata sopraffatti dalle tensioni a cui sono sottoposti. Come un pilota saprà gestire e controllare lo stress farà la differenza in gara. I motivi di stress possono
essere tantissimi, vari e complessi e influenzano ogni individuo in modo diverso a seconda della sua personalità e del suo carattere; paura, rabbia, dubbi, incertezze e ansia si amplificheranno nella mente fino a coinvolgere lo stato fisico con una evidente diminuzione delle prestazioni fino ad arrivare in casi estremi a delle vere e proprie malattie psicosomatiche se non accuratamente curate. Per affrontare efficacemente questo inconveniente e le problematiche ad esso collegate non esistono delle cure magiche ma sarà importante seguire e prestare attenzione ad alcuni particolari: -Mangiare correttamente: 149
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situazioni di stress elevato bruciano una quantità incredibile di energia abbassando l’efficacia del sistema immunitario rendendo il fisico più debole, una buona dieta manterrà i livelli di energia adeguati nel vostro corpo. -Fissare obiettivi realistici: fare ciò che si è certi di essere in grado di fare, obiettivi irreali possono creare ed essere motivo di grande sconfitta e delusione. -Organizzarsi bene: cercare di essere ordinati e non fare troppe cose contemporaneamente evitando così situazioni di panico e frustrazione. -Allenatevi seguendo una corretta programmazione 150
ed i giusti carichi di intensità e lavoro. Piloti emotivamente forti riusciranno a controllare e gestire al meglio tali situazioni traendone spesso un notevole vantaggio. FIDUCIA Probabilmente è tra i fattori in grado di produrre un cambiamento positivo nel risultato della gara; un pilota fiducioso sarà sempre in grado di affrontare e superare le avversità e gli imprevisti. Cosa significa essere fiduciosi e da cosa deriva la fiducia è difficile descriverlo, sicuramente è un insieme elaborato di convinzioni, conferme e soprattutto certezze che permettono di credere nelle proprie capacità e
nei propri mezzi rendendoci sicuri e confidenti su quelle che sono le nostre reali capacità e migliorando la nostra autostima. La fiducia è un fattore costruito su successi progressivi e atteggiamenti realistici; si parla di fiducia in noi stessi, nelle nostre capacità fisiche, nelle potenzialità della moto, dei tecnici, ecc ma molto importante nella carriera di un pilota è l’ambiente che lo circonda, la fiducia che trasmettono tutti coloro che in un modo o nell’altro supportano la sua carriera, familiari, amici, tecnici che lavorano al suo fianco dovranno avere la capacità e le competenze necessarie per dimostrargli fiducia reciproca
giorno per giorno e gara dopo gara, sia dopo una buona prestazione che dopo un amara sconfitta. Chiunque nella sua opera e nei suoi compiti dovrà avere la complicità e la capacità di imparare dagli errori fatti per non ripeterli in futuro e l’obiettività di sapere valutare le buone prestazioni utilizzandole per migliorare e raggiungere gli obiettivi prefissati. Avere fiducia per un pilota è sicuramente un elemento determinante ma potrebbe anche rivelarsi che ci sia un eccesso di fiducia incontrollata con la conseguenza di portare a sottovalutare certi importanti dettagli e farvi prendere sottotono gli allenamenti, 151
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la gara e tutto ciò che necessita alla sua preparazione facendovi trovare irrimediabilmente impreparati. PAURA Chiunque prima o poi ed ancor meglio un pilota affronterà momenti, sensazioni e attimi di paura; di cadere, di farsi male, di perdere, di certe piste, ecc il tutto rientra negli stati d’animo di quella che è la condizione del pilota. Essa è molto importante, bisogna essere pienamente consapevoli che esiste ed è necessario conviverci, ci darà la dimensione reale dei nostri limiti arrivando a farci percepire quella che è la reale dimensione del pericolo ed oltre la quale diverrebbe incoscienza e pazzia con il rischio di mettere a repentaglio la nostra incolumità e la sicurezza degli altri. A livello fisico la paura si avverte in forme e modi diversi; aumento della sudorazione, della frequenza cardiaca, della pressione, dolori allo stomaco, mal di testa, mani fredde, ecc. sono classici segnali che mettono il corpo in condizione di reagire ad una situazione di emergenza, nello stesso tempo ed anche entro limiti moderati questa condizione avrà l’efficacia di preparare psicologicamente il pilota alla competizione attivando precisi meccanismi sensitivi, quelli che lo porteranno ad entrare in pista con la giusta tensione e 152
carica emotiva. Stranamente può accadere anche di avere paura di fare bene, in mancanza della dovuta esperienza trovarsi in posizioni che non competono o di vincere significherebbe dovere gestire posizioni insolite e di responsabilità, sono situazioni rare ma che a volte accadono e limitano il pilota, la paura di essere giudicati troppo bravi con il risultato di dovere poi sempre dimostrare di esserlo costringeranno a dover sempre dare il massimo, spesso anche oltre il limite fino a sbagliare e compromettere tutto con una caduta. Per vincere la paura non esistono metodi particolari, è necessario conviverci, lavorare allenandosi acquisendo fiducia nelle proprie capacità e maggiore sicurezza nel controllare i vostri stati emotivi. Nel caso in cui essa sia eccessiva e tale da compromettere la vostra prestazione abbiate un atteggiamento onesto ed obiettivo, parlatene con un amico od un professionista per definire meglio il problema e trovare la migliore soluzione. Roberto Manzaroli www.fullgas1.com FULL GAS Motorsports Personal Trainer
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Grafica: LUCIO BUSELI
Grafica: LUCIO BUSELI
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