Caro Diario, Ho qualcosa da raccontarti e non so da dove iniziare. Sarà la paura di non riuscire ad esprimere a parole quello che porto nel cuore; sarà l'emozione di rivivere quei momenti che mi impedisce di scrivere speditamente, come se fosse passato un giorno e non un anno. Ma, come per ogni cosa bella o brutta che sia, c'è sempre un inizio. Ebbene, la mia esperienza è iniziata nell'agosto del 2014, in un momento in cui sentivo il bisogno di mettere alla prova me stessa e di spingermi un po' oltre i miei limiti. É così che ho deciso di partecipare al servizio di volontariato, promosso dall'associazione "YAP Youth Action for Peace", volto all'insegnamento della lingua inglese in un piccolo paesino dell'Andalusia, in Spagna. In particolare il progetto "De Amicitia" era fondamentalmente diretto ai bambini tra i 4 e i 12 anni, per cui il mio compito era quello di sviluppare la loro curiosità verso una lingua quasi totalmente sconosciuta. Del resto neanche io conoscevo molto lo spagnolo, e mi rendevo conto delle difficoltà a cui andavo incontro, sapendo per esperienza che comunicare è indispensabile per chi va alla ricerca di avventure o anche solo di una pausa dalla normalità. Comunicare con una persona significa per me aprirmi a lui, per lasciarmi affascinare dal suo mondo, dalla sua cultura, dal suo modo di pensare e dalle diversità che ci separano ma che al tempo stesso ci avvicinano. Se non avviene lo scambio di idee, non può' esserci condivisione di esperienze e di emozioni. Tutto ciò con i bambini è stato tutto molto più immediato e spontaneo. Attraverso i giochi, l'intrattenimento, la musica, la nostra barriera linguistica non era più un problema. Anzi, dal momento che la lingua italiana e quella spagnola erano molto simili, ciò che poteva essere considerata una preoccupazione, si è trasformata in una fonte di divertimento e di studio. Addirittura hanno suggerito che l'anno seguente fosse organizzato un progetto di studio dell'italiano, in quanto lingua più semplice per loro rispetto all'inglese. Sicuramente anche la musica ha avuto il suo effetto, d'altronde la musica è un linguaggio universale che ti arriva anche quando le parole mancano. Mi piacerebbe cimentarmi di nuovo in un'esperienza del genere, innanzitutto perché ho appreso più di quanto ho insegnato, e l'arricchimento personale credo sia una delle conquiste più ambite. In secondo luogo ho incontrato persone fantastiche che hanno condiviso con me i momenti di spasso e quelli di stress, che sono stati per me una vera famiglia, e che continuo a sentire attualmente. Ancora ricordo quanto ci siamo divertiti a Granada, a ballare e cantare e ridere senza mai smettere.