Ho partecipato a un campo di volontariato a Nogent-sur-Oise dall’8 al 29 luglio insieme a una mia amica. E’ ormai settembre e, pur svanendo i ricordi, non dimenticherò mai quello che ho provato svolgendo un’attività impegnativa per la pace, incontrando e stringendo un legame indissolubile con ragazzi provenienti da cinque nazioni tra loro molto diverse al livello sia culturale che religioso. Ho trascorso tre settimane indimenticabili in cui vi sono stati momenti di duro lavoro e di svago. Ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con stili di vita opposti al mio. Tuttavia, credo sia stato proprio questo ad aver lasciato in me un segno profondo. Inoltre, dal punto di vista linguistico, è stato molto interessante confrontarsi, scambiarsi opinioni e, allo stesso tempo, imparare qualcosa anche dagli altri. A mio parere, gli animatori, che hanno svolto un ruolo molto importante nel processo di integramento, sono stati sempre disponibili, qualora ne avessimo avuto bisogno. Abbiamo soggiornato in un complesso sportivo attrezzato, che offriva spazi assai vasti, tra cui un campo di atletica e uno da tennis. Poi, vi era un edificio al cui primo piano si trovava una sala dove passavamo gran parte del tempo, subito dopo aver lavorato. In questo luogo condividevamo i pasti. In particolare, al fine di poter cenare insieme la sera, la prima settimana, essendo l’ultima del ramadan, aspettavamo che il sole tramontasse, rispettando in questo modo ciò che la religione dei ragazzi musulmani stabiliva. In aggiunta, poco dopo aver cominciato il campo, il Municipio del comune, che ha sostenuto con grande entusiasmo le attività da noi svolte e i progetti cui aderivamo, ha voluto accoglierci con una riunione in presenza delle famiglie dei ragazzi del posto. Durante il mio soggiorno ho avuto modo di partecipare attivamente alla vita cittadina, ovviamente con il consenso degli animatori. Abbiamo svolto diverse attività insieme a un gruppo di ragazzi di Nogent, entrando così in