TECNICA DEL PORTIERE
MANUELE AMOROSO
IL GIOVANE PORTIERE RIFLESSIONI E PROPOSTE PRATICHE PER IL PASSAGGIO DAL BIENNIO U12-U13 AL BIENNIO U14-U15
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L’AUTORE
Manuele Amoroso Allenatore dei portieri
Manuele Amoroso, per tutti “Manuel”, è diplomato ISEF, allenatore dei portieri professionista FIGC e allenatore UEFA B. Nato a Monza nel 1973, fin da bambino è appassionato di calcio, nello specifico del ruolo del portiere. Dopo aver giocato nelle giovanili di AC Monza, Calcio Lecco e Solbiatese Calcio, ha militato in varie società dilettantistiche lombarde in Eccellenza, Promozione e Seconda Categoria. A 27 anni, appese le scarpette al chiodo, intraprende con successo la carriera di allenatore e preparatore dei portieri. Nel 2003 approda al Settore Giovanile dell’Inter, inizialmente nel ruolo di coordinatore tecnico delle Scuole Calcio e poi come allenatore dei portieri della pre-agonistica. In seguito si occupa dei portieri U14-U15 e U16-U17; tra gli altri, allena i giovani Raffaele Di Gennaro, Riccardo Melgrati, Ivica Ivušić, Michele Di Gregorio, Ionut Radu, Marco Pissardo, Stefano Turati e Filip Stankovic. Dalla stagione 2018 a oggi ricopre l’incarico di coordinatore dell’Area portieri del Settore Giovanile dell’Inter.
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INTRODUZIONE L’ALLENATORE DEI PORTIERI NEL SETTORE GIOVANILE Oggi quella dell’allenatore dei portieri è una figura riconosciuta, presente negli staff della maggior parte dei settori giovanili e delle prime squadre sia a livello professionistico che dilettantistico e, il più delle volte, chi riveste questo ruolo ha un passato da portiere. Avere un vissuto di porta è un ottimo punto di partenza per aiutare e accompagnare i nostri numeri uno nel loro percorso. Non è però importante quale sia il livello che si è raggiunto da calciatore, poiché per allenare subentrano altri aspetti fondamentali. Oltre alle nozioni tecniche e tattiche, l’allenatore dei portieri deve saper gestire la seduta d’allenamento applicando i corretti principi metodologici e pedagogici a seconda della categoria allenata. Ognuno ha una predisposizione soggettiva che lo porta a lavorare rivolgendo le proprie competenze a determinate fasce d’età: saper individuare la propria dimensione e specializzarsi in alcune particolari categorie delle giovanili o di Prima Squadra rappresenta il miglior punto di partenza per intraprendere questa professione. Non è escluso che l’ambiente lavorativo ideale venga raggiunto solo dopo diverse esperienze in più categorie di Settore Giovanile o di Prima Squadra. Vi sono allenatori dei portieri che hanno iniziato e concluso la propria carriera allenando esclusivamente portieri evoluti e adulti, altri che si sono dedicati solo ai giovani e altri ancora che hanno ricoperto il ruolo di preparatore dei portieri sia nel Settore Giovanile che nel calcio degli adulti. Nel contesto professionistico tale figura è inserita in uno staff che può comprendere: • • •
allenatore della squadra; assistente allenatore o allenatore in seconda; preparatore/i atletico/i;
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CAPITOLO 4
ANALISI TATTICA INDIVIDUALE NEL CALCIO A 9 E NEL CALCIO A 11
In questo capitolo metteremo in evidenza i diversi atteggiamenti tattici che i portieri devono adottare nel passaggio da un biennio all’altro. Come accennato nelle pagine precedenti, il passaggio al campo grande e al gioco a 11 prevede nuovi adattamenti tattici del portiere.
4.1 FASE DI NON POSSESSO Con la palla in possesso avversario oltre la metà campo, il portiere tiene come punto di riferimento il proprio limite dell’area di rigore, con postura del corpo eretta e spalle e piedi rivolti verso la palla. Calcio a 9: tre esempi di posizioni difensive 1. Nella prima situazione di gioco, con palla in possesso avversario a circa 50 metri di distanza, il portiere è posizionato a ridosso della propria area di rigore che solitamente, nel calcio a 9 giocatori, ha una lunghezza di 13 metri e una larghezza di 30 metri. I piedi e le spalle dell’estremo difensore sono posizionati in direzioIl giovane portiere / 35
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Tecnica di tuffo a mezza altezza
SPINTE A MEZZA ALTEZZA
MEZZO OPERATIVO
Circuito tecnico
DURATA 15 minuti
OBIETTIVI • Tuffo a mezza altezza • Orientamento • Spinte in tuffo a mezza altezza • Tecnica di rialzata • Tecnica di presa • Deviazione in tuffo
MATERIALE • • • • •
2 cinesini di 2 colori diversi 4 paletti di 2 colori diversi 2 nastri (o elastici) 4 sagome (o paletti) Palloni
ORGANIZZAZIONE
PREPARAZIONE Area di gioco: 20×20 metri Giocatori: da 1 a 5 Numero di serie: 4 da 1 ripetizione di 3 minuti con 1 minuto di recupero tra le serie
In uno spazio di 20×20 metri si posizionare due sagome distanti 6 metri l’una dall’altra; dietro le sagome collocare due paletti dello stesso colore a 2 metri di distanza tra loro, due cinesini di fronte ai paletti, altri due paletti di un colore diverso dai primi posizionati in diagonale e collegati da un nastro e altre due sagome.
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DESCRIZIONE •
•
•
P esegue una parata in presa alla figura in difesa della porticina larga 2 metri formata da una delle due coppie di paletti oppure in spostamento in difesa di uno dei due cinesini davanti a lui In seguito, a un segnale che può essere acustico o visivo, si gira, corre e si arresta per eseguire un tuffo a mezza altezza a difesa della sagoma Infine, si volta di nuovo verso A e corre per spingere in diagonale sopra nastro e cercare di evitare che la palla calciata da A tocchi la sagoma
VARIANTI
1. Dopo il segnale, P effettua la parata in attacco per anticipare la sagoma senza effettuare alcun arresto
TEMI PER L’ALLENATORE • • •
Curare le corrette esecuzioni dei diversi gesti tecnici e disporre con precisione il materiale per una buona riuscita dell’esercitazione Stimolare l’apprendimento rispettando i tempi giusti nel dare la palla al portiere Favorire l’apprendimento facendo adeguate correzioni immediatamente dopo l’esecuzione dei diversi gesti tecnici e rinforzando in modo positivo le esecuzioni corrette
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Tecnica podalica
CONTROLLO ORIENTATO E TRASMISSIONE
MEZZO OPERATIVO
Gioco a confronto
DURATA 5-10 minuti
OBIETTIVI • Controllo orientato • Trasmissione palla rasoterra • Passaggio a parabola • Tecnica di presa • Rilancio con le mani • Passaggio bowling
MATERIALE • 4 cinesini (2 di un colore, 2 di un altro) • 1 porticina • Palloni
ORGANIZZAZIONE
PREPARAZIONE Area di gioco: 10×15 metri Giocatori: 4 Numero di serie: 2 da 4 minuti per ogni portiere coinvolto
Dividere i portieri in due squadre. Posizionare due porticine parallele, distanti tra loro 5 metri. A 10 metri da ciascuna porticina creare, con quattro cinesini di due colori diversi, un quadrato di 2×2 metri.
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DESCRIZIONE • •
•
I portieri (P) sono posizionati all’interno del proprio quadrato Mentre passa la palla a P, A indica da quale lato del quadrato uscire dopo il controllo Dopo essere uscito dal quadrato, P calcia di precisione rasoterra nella porticina
REGOLE •
Ogni gol nella porticina vale un punto
VARIANTI
1. Al posto della porticina posizionare una porta larga 6 metri difesa da un portiere. P effettua un calcio a parabola sulla figura del portiere, il quale deve parare in presa 2. P, dopo aver ricevuto e orientato il controllo nella direzione indicata, trasmette palla di nuovo ad A, il quale gliela rigioca a muro; P calcia quindi di prima rasoterra nella porticina, oppure a parabola sulla figura del portiere che deve effettuare una presa 3. Al posto di A si colloca un portiere che avvia l’azione con le mani (passaggio tipo “bowling”) e indica a P da quale lato del quadrato uscire col controllo; P, dopo aver ricevuto la palla, esegue la consegna del passaggio rasoterra nella porticina, oppure a mezza altezza sulla figura di un terzo portiere
TEMI PER L’ALLENATORE • • •
Curare il gesto tecnico del controllo orientato e del calcio di precisione Favorire un clima sereno: la fase ludica dell’allenamento è finalizzata al divertimento, elemento che può favorire l’apprendimento da parte dei ragazzi Stimolare la competizione tra i giovani portieri
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Lavoro integrato
ESERCITAZIONE SITUAZIONALE PER LA DIFESA DELLA PORTA E DELLO SPAZIO
MEZZO OPERATIVO
Situazione
DURATA 20 minuti
OBIETTIVI • Difesa dello spazio • Difesa della porta • Presa di posizione • Parata alla figura • Parata in tuffo
MATERIALE • Palloni
ORGANIZZAZIONE
PREPARAZIONE Area di gioco: area di rigore Giocatori: da 1 a 4 Numero di serie: 2 da 5 conclusioni per ogni portiere coinvolto con 5 minuti di recupero attivo tra le serie
Tre portieri (P2, P3 e P4) non impegnati in porta fungono da attaccanti attivi. P3 e P4 si posizionano all’interno dell’area grande, rispettivamente in zona dischetto del rigore e a 5 metri di distanza dal vertice dell’area di porta. P2, con la palla, si colloca all’esterno del lato corto dell’area di rigore.
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DESCRIZIONE • •
P2 scarica palla ad A che è posto nei pressi del vertice dell’area di rigore A, di prima intenzione o dopo un controllo, può tirare verso la porta difesa da P1 oppure crossare in direzione di P3 e P4, posti all’interno dell’area di rigore
VARIANTI
1. A può passare nuovamente la palla a P2 il quale, a sua volta, calcia verso la porta o crossa verso P3 e P4
TEMI PER L’ALLENATORE • • •
Curare le posizioni assunte dal portiere in relazione a come evolve la situazione di gioco. Sollecitare i portieri che fungono da attaccanti a interpretare l’esercitazione in modo attivo per renderla il più possibile simile alla gara Stimolare l’attenzione del portiere variando il più possibile lo sviluppo della situazione di gioco Favorire l’apprendimento mantenendo la giusta proporzione tra il tempo di lavoro e il tempo di recupero. L’atleta non deve svolgere l’esercitazione in stato di fatica eccessiva, in modo da recepire al meglio le eventuali correzioni
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