Le superiorità numeriche del Barcellona

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TATTICA INDIVIDUALE

LUIGI D’AVINO

LE SUPERIORITÀ NUMERICHE DEL BARCELLONA ANALISI APPROFONDITA PER IL RICONOSCIMENTO E L’APPLICAZIONE DEL 2 CONTRO 1 IN TUTTE LE ZONE DEL CAMPO

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L’AUTORE

Luigi D’Avino Allenatore Uefa B

Luigi D’Avino (classe 1980), laureatosi in Scienze statistiche presso l’Università degli Studi di Padova nel 2009, è allenatore Uefa B dal 2012. Attualmente lavora come allenatore dei Giovanissimi Élite della FC Union Pro 1928. In passato ha allenato squadre di tutte le fasce d’età in ambito dilettantistico, dai Piccoli amici alla Prima squadra. Per l’AS Cittadella Calcio è stato allenatore professionista nella categoria Giovanissimi professionisti, svolgendo inoltre il ruolo di vice allenatore nella categoria Allievi nazionali serie A/B. Con YouCoach ha già pubblicato l’e-Book La ricezione orientata nel calcio moderno.

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INTRODUZIONE Ho deciso di trattare il tema del 2 contro 1 in quanto, dall’osservazione delle attuali metodologie di lavoro sui campi di gioco, si deduce che il moderno allenamento del calcio è orientato all’insegnamento della tecnica e della tattica attraverso l’utilizzo di modelli stereotipati. Si vuole inseguire il modello di gioco basato sul mantenimento del possesso palla come fine ultimo della crescita di una squadra di calcio, ignorando nella maggior parte dei casi che la fase di possesso è composta da una serie di scelte di smarcamento eseguite dai singoli giocatori in maniera autonoma, che si tramutano in quella che viene definita trama di gioco. Negli ultimi anni c’è stato un tentativo abbastanza trasversale da parte di tutte le società calcistiche italiane di riproporre i principi espressi dalla metodologia spagnola. Spesso però tali principi vengono introdotti con troppa precocità, oppure in modo induttivo, creando nel migliore dei casi ottimi esecutori anziché giocatori pensanti. Noi allenatori dobbiamo creare dei giocatori pensanti, atleti che leggono il contesto di gioco, lo interpretano e agiscono di conseguenza. Solo così avremo squadre imprevedibili che giocano un calcio propositivo. Ciò che vediamo applicato ogni domenica negli stadi della Liga spagnola è frutto del lavoro di costruzione del calciatore iniziato con l’ingresso nella Scuola calcio da bambino e terminato nove anni dopo con l’approdo all’attività agonistica. La società di riferimento che ha applicato una programmazione attenta e lungimirante in tempi recenti è l’FC Barcelona. Dal 1994, dopo la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni persa col Milan, la società catalana è stata un esempio di come investire tempo e denaro nel settore giovanile porti a successi duraturi nel tempo. Da quella finale al primo Barça di Rijkaard del 2003 sono trascorsi ben nove anni, anni in cui il Barcellona ha curato il proprio vivaio e ha investito molti soldi nello sviluppo del settore giovanile. Durante questi anni alla crescita del settore giovanile corrispondevano altrettanti insuccessi della Prima squadra (l’ultima Champions vinta fu quella del 1992 contro la Sampdoria). Le superiorità numeriche del Barcellona / 19


CAPITOLO 6

SMARCAMENTO IN ZONA 3 SU PALLA APERTA Il difensore centrale in possesso di palla, trovandosi chiusa la giocata in profondità dalla pressione portata dall’attaccante bianco, può superare la pressione avversaria grazie a un movimento di smarcamento in ampiezza verso l’esterno del campo compiuto dal compagno.


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ZONA 3: DIFENSORE CENTRALE ED ESTERNO CONTRO ATTACCANTE CENTRALE; CREAZIONE DI LINEE DI PASSAGGIO

MEZZO OPERATIVO

Situazione semplificata

DURATA 30 minuti

OBIETTIVI • • • • • • • • • •

2 contro 1 Trasmissione Smarcamento Conclusione Intercetto 1 contro 1 1 contro 2 Appoggio Comunicazione Presa di posizione individuale • Pressione • Transizioni

MATERIALE • • • • •

Cinesini 6 paletti (2 per colore) Casacche 1 porta Palloni

ORGANIZZAZIONE

PREPARAZIONE Area di gioco: 20×46,5 metri Giocatori: 9 + 2 portieri Numero di serie: 3 da 7 minuti con 3 minuti di recupero passivo tra le serie

Al limite dell’area di rigore creare un rettangolo di 20×30 metri. Formare tre porticine con i paletti e posizionarle ai lati del rettangolo come in figura. All’interno del rettangolo si sistemano un difensore centrale (A) e un difensore esterno (B) contro un attaccante centrale. Un portiere, con la palla, si colloca a difesa della porta regolamentare. Il resto dei giocatori e un secondo portiere si dispone all’esterno del campo in attesa del proprio turno. Posizionare una buona scorta di palloni a fianco della porta.

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DESCRIZIONE

• Il portiere avvia l’azione trasmettendo palla al difensore centrale (A) • Il difensore centrale (A) deve cercare di trasmettere palla all’interno di una porticina per raggiungere il movimento di smarcamento del difensore esterno (B) • L’attaccante centrale cerca di escludere la linea di passaggio utile al difensore per far punto attraverso una pressione appropriata, così da trasformare la situazione di 2 contro 1 in 1 contro 1 • Se l’attaccante centrale riesce a conquistare palla può cercare la penetrazione in area di rigore per giocarsi l’1 contro portiere

REGOLE

• Il punto viene assegnato alla squadra in possesso se il difensore centrale (A) riesce a raggiungere, attraverso una trasmissione nella porticina, il difensore esterno (B) • Il punto viene assegnato al giocatore in non possesso se riesce a fare gol nella porta una volta riconquistata la palla • L’esercitazione si conclude con il punto di una delle due squadre o con la palla che termina fuori dal campo

TEMI PER L’ALLENATORE

Possesso 2 contro 1: • Il difensore esterno deve cercare di creare la superiorità numerica sopra la linea della palla, trattandosi di una palla aperta, creando un angolo di passaggio il più nitido possibile. In questo modo può ricevere palla sul suo movimento di smarcamento oltre una delle porticine • Se, dopo aver trasmesso palla, il difensore centrale e l’esterno non sono riusciti a sfruttare la superiorità numerica, si smarcheranno nuovamente per creare un’altra situazione di 2 contro 1 che li porti ad attaccare una porticina diversa • Prestare molta attenzione al cambio di velocità nello smarcamento, ci deve essere una prima velocità di avvicinamento, seguita da un’accelerazione verso lo spazio da attaccare • È importante che il giocatore che compie un movimento di smarcamento non perda mai il contatto visivo con la palla • Prestare molta attenzione alla comunicazione (verbale e non) tra i due giocatori in possesso di palla Non possesso 1 contro 2: • L’attaccante in inferiorità non deve essere subito aggressivo sul portatore palla, ma chiudere invece la linea di passaggio che porterebbe il difensore esterno a ricevere il pallone oltre una porticina, evitando così il punto • La postura del corpo è orientata in maniera da escludere una porticina e veicolare la scelta che deve fare il difensore centrale in possesso palla • La pressione viene portata sul portatore palla non prima di avergli escluso tutte le possibilità di collaborazione con il compagno Le superiorità numeriche del Barcellona / 65


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