www.youcoach.it CALCIO FEMMINILE
IL CALCIO GIOCATO
JACOPO LEANDRI - ADALBERTO ZAMUNER
DALLE RAGAZZE
STESSO SPORT, STESSE REGOLE, DIFFERENTI PECULIARITÀ
INDICE YouCoach.it 10 Il calcio giocato dalle ragazze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Gli autori 15 Prefazione 17 Introduzione 19 Capitolo 1: Caratteristiche peculiari .................................. 25 1.1 Aspetti ormonali ............................................... 26 1.2 Aspetti strutturali (muscolari e osteo-articolari) ................ 29 1.3 Aspetti psicologici – a cura di Alessia Pecchini ..................... 32 Capitolo 2: Metodologia dell’allenamento ............................ 37 2.1 La prestazione fisica della calciatrice 37 2.2 L’allenamento della forza 40 2.3 L’allenamento del sistema aerobico 44 Capitolo 3: Infortuni e strategie di intervento ......................... 47 3.1 Epidemiologia e fattori di rischio ............................... 47 3.2 Programmi di lavoro multicomponente ......................... 51 Capitolo 4: Tecnica e tattica ......................................... 59 4.1 Alcune domande 59 4.2 Da dove partire? 59 4.3 I princìpi 61 4.4 Stile di conduzione ............................................. 62 4.5 Metodologia ................................................... 62 Capitolo 5: Esercizi “injury reduction“ e di attivazione ................. 65
5.1 Esempio di attivazione ......................................... 67 Bibliografia 71 Capitolo 6: Esercitazioni 75 Esercizi condizionali 1. Esercizio di resistenza alla velocità per il difensore centrale ...... 76 2. Esercizio di resistenza alla velocità per il terzino ................. 78 3. Esercizio di resistenza alla velocità per la centrocampista centrale ......................................................... 80 4. Esercizio di resistenza alla velocità per la centrocampista esterna.. 82 5. Esercizio di resistenza alla velocità per l’attaccante 84 Esercitazioni tecnico-tattiche 6. Attivazione tecnico-ludica 86 7. Esercizi tecnico-tattici su un rombo .............................. 88 8. Gioco di posizione 4 contro 4 + 3 jolly............................. 90 9. Gioco di posizione 5 contro 5 + 3 jolly............................. 92 10. Gioco di posizione 7 contro 7 + 3 jolly ........................... 94 11. Gioco di posizione 8 contro 8 + 3 jolly ........................... 96 12. Gioco a specchio 98 13. Gioco di attacco alla linea 7 contro 4 100 14. Gioco di posizione 4 contro 4 + 2 jolly con finalizzazione 102 15. Palla aperta o chiusa con attacco della profondità ............... 104 16. Partita attacco alla profondità 4 contro 4 + jolly .................. 106 17. Possesso palla, passaggi chiave e ampiezza ..................... 108 18. 5 contro 5 in zona centrale e ricerca dell’ampiezza ............... 110 19. Sviluppo in ampiezza, 1 contro 1 esterno più cross ............... 112 20. Partita a sei settori 114 Conclusioni 117 Ringraziamenti 118
Jacopo Leandri
Allenatore UEFA A
Jacopo Leandri (classe 1979) è originario di Cesena. Laureando in Scienze motorie, ha iniziato ad occuparsi di calcio femminile nel 2008, ottenendo ottimi risultati nei campionati di Serie B e Serie A femminili alla guida di Dinamo Ravenna, Castelvecchio e San Zaccaria. Dopo aver ottenuto l’abilitazione come allenatore professionista UEFA A, nella stagione 2015-2016 iniziò una collaborazione con la FIGC nel ruolo di osservatore per le squadre nazionali femminili. Nel 2018 è diventato tecnico delle Nazionali U23 e U16 femminili; attualmente ricopre il ruolo di responsabile dell’area scouting per tutte le nazionali femminili ed è allenatore della nazionale femminile U17.
Adalberto Zamuner
Preparatore atletico
Adalberto Zamuner (classe 1987) da cinque anni fa parte dell’Area Performance e Ricerca di Club Italia (FIGC) come preparatore atletico delle nazionali giovanili femminili e maschili, collaborando in più occasioni con la nazionale femminile maggiore. Laureatosi in Scienze motorie presso l’Università degli Studi di Udine con specializzazione in Scienza dello sport, ha conseguito ben due master, ricoprendo anche il ruolo di docente di Riabilitazione dello sportivo. Ha ottenuto l’abilitazione come Preparatore atletico di calcio a Coverciano e Preparatore atletico di basket al X corso nazionale FIP. Ha lavorato per società come FC Treviso, FBC Unione Venezia, NK Tabor Sežana, ASD Portogruaro Calcio e Pordenone Calcio.
Il calcio giocato dalle ragazze / 15
GLI AUTORI
INTRODUZIONE
CALCIO FEMMINILE?
“Ci sono alcuni paesi e villaggi del Brasile che non hanno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio.“
Eduardo Galeano
Probabilmente le donne giocano a calcio da quando questo sport esiste. Tuttavia, la nascita ufficiale del calcio femminile è legata alla patria del football, la Gran Bretagna, nella quale durante la rivoluzione industriale le prime squadre di calciatrici nacquero come dopolavoro per le operaie. Il primo club ad aprire la strada a tutti gli altri fu il “British Ladies’ Football Club“, fondato nel 1894.
L’attività calcistica femminile in Italia, invece, ebbe inizio nel 1930 a Milano con il Gruppo Femminile Calcistico, ma subì un duro stop durante il fascismo. L’ufficialità si ebbe nel 1968 con la nascita della Federazione Italiana Calcio Femminile.
Oggi il calcio femminile viene giocato a livello professionale in molti Paesi e ben 187 squadre nazionali partecipano alle competizioni internazionali.
Nonostante le premesse, dobbiamo chiederci innanzitutto: esiste il calcio femminile? O esistono squadre femminili di calcio? Chiaramente si tratta di domande provocatorie e di facile risposta, ma credo che riflettere su questo concetto sia di fondamentale importanza per chi si approccia per la prima volta al calcio giocato da donne. Lo sport “calcio femminile“ non esiste; esiste il Calcio, lo sport più bello del mondo,
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“The British Ladies’ Football Club“, la prima squadra femminile di calcio in Inghilterra, in una foto del 23 marzo 1895 (via Wikimedia Commons).
con le sue diciassette regole valide in tutto il pianeta per uomini e donne. Stesso pallone, stesso campo, stesse porte, stesso minutaggio di gara. Quindi non ci sono differenze tra il calcio giocato dalle donne e quello giocato dagli uomini? In effetti le differenze ci sono e noi allenatori dobbiamo conoscerle per sfruttare al meglio le caratteristiche delle nostre calciatrici. Riassumendo: il calcio è calcio, senza distinzione di genere; non esiste nessuna squadra di calcio femminile, ma esiste il calcio giocato dalle ragazze.
CRESCITA DEL MOVIMENTO
Fino a non molto tempo fa le bambine venivano incoraggiate a praticare sport che non comportassero sforzi eccessivi in virtù della credenza, molto diffusa, che la fisiologia e la struttura corporea della donna fossero inadatte a sostenerli. L’idea che alcune attività potessero compromettere la possibilità di procreare o che facessero “perdere la loro femminilità“ era sicuramente un altro aspetto che limitava la libertà delle donne di praticare qualsiasi tipo di sport, figuriamoci poi lo svolgere attività fisiche nel periodo della gravidanza. Se poi si parlava di appeal della performance sportiva femminile, Pierre de Coubertin, padre fondatore delle olimpiadi moderne, sosteneva che “un’olimpiade con le donne sarebbe stata impraticabile, poco interessante, antiestetica e impropria“ (Treccani).
L’evoluzione culturale, associata alle continue ricerche scientifiche in ambito sportivo e medico, ha permesso di compiere grandi passi avanti sfatando molti miti relativi allo sport femminile. Alle ultime olimpiadi di Tokyo (2021), il 48% degli atleti erano donne (The women that wowed, vedi bibliografia) e si è raggiunto un particolare record nella gara di skateboard femminile con il più giovane podio di sempre nella storia delle Olimpiadi. Il lungo e complicato percorso che ha portato le donne a partecipare alle principali manifestazioni sportive internazionali è stato una lenta conquista. Il successo del calcio giocato dalle donne è confermato dai numeri relativi all’ultimo campionato europeo di calcio svoltosi in Inghilterra (2022), evento trasmesso in tutto il mondo da oltre 60 emittenti: l’audience televisiva e online ha raggiunto livelli mai toccati prima, con un totale calcolato di 365 milioni di spettatori in TV e streaming (fonte: uefa.com).
In Italia il movimento calcistico femminile è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, grazie alla brillante qualificazione della nostra nazionale maggiore al mondiale di-
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CAPITOLO 1
CARATTERISTICHE PECULIARI
Per comprendere al meglio quali sono le caratteristiche che contraddistinguono il calcio giocato dalle ragazze dobbiamo immergerci nel contesto.
Se consideriamo le gestualità tecniche del calcio, diventa abbastanza semplice per chi ha competenze tecniche discriminare un colpo di testa di alto o di basso livello; lo stesso vale per un passaggio o un tiro in porta. Inoltre, con uno studio anche non molto approfondito, possono essere valutate le capacità condizionali delle calciatrici.
Ci riferiamo ad esempio all’esecuzione di test fisici – per citarne alcuni: la misurazione del tempo di sprint su 30 metri, la distanza di salto in lungo a due piedi o un piede, la velocità aerobica massima (VAM) raggiunta al termine di un test incrementale o YOYO. Al termine di tale valutazione, una veloce ricerca sugli studi scientifici o un confronto con il nostro storico dei dati offrirà utili indicazioni sulle caratteristiche delle calciatrici e sulla loro capacità prestativa.
In aggiunta a questo, una conoscenza della fisiologia della donna può sicuramente aiutare a comprendere meglio quali siano le priorità nell’organizzazione dell’allenamento, quale debba essere il percorso da seguire prima di avanzare determinate richieste fisico-tattiche e come vadano gestite alcune situazioni di criticità connesse, ad esempio, al ciclo mestruale.
Di seguito esamineremo alcune tra le principali caratteristiche ormonali, strutturali e psicologiche che devono essere tenute in considerazione nell’allenamento femminile.
Il
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calcio giocato dalle ragazze
CAPITOLO 4
TECNICA E TATTICA
4.1 ALCUNE DOMANDE
Dopo quanto esposto in precedenza, ci potremmo chiedere se esista allora un sistema migliore per allenare le giocatrici, un sistema di gioco migliore per esaltarne le caratteristiche e, ancora, se si possa pretendere da loro lo stesso lavoro tecnico-tattico richiesto ai ragazzi. Tutte domande legittime, a cui si può provare a rispondere ricordando che il calcio delle ragazze sta cambiando molto in fretta: alcuni anni fa le calciatrici iniziavano l’attività agonistica intorno ai 12-13 anni di media, ma ormai già da alcuni anni le bambine cominciano a 6-7 anni. Le atlete, quindi, giungono oggi in Prima Squadra con alle spalle diversi anni di formazione, sono giocatrici molto evolute e possono affrontare lo stesso carico di lavoro dei ragazzi. Riguardo al sistema di gioco, è probabilmente obsoleto trincerarsi dietro a numeri e sistemi fissi: l’interpretazione individuale e le caratteristiche delle ragazze sono gli elementi di distinzione di ciascuna squadra. Infine, riteniamo che non esista “il Metodo“ per allenare calciatrici provette, ma che sia necessario combinare ricerca, studio ed esperienza alle variabili specifiche di ciascuna situazione per giungere ai migliori risultati d’apprendimento e di sviluppo delle atlete e della squadra.
4.2 DA DOVE PARTIRE?
Nell’allenare le Prime Squadre, la prima decisione che un allenatore deve prendere è se affidarsi ai princìpi di gioco o agli schemi. Per il calcio giovanile, nel quale si ha
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bisogno di tempo e la formazione è l’attività principale, i princìpi di gioco dovrebbero rappresentare la via maestra da seguire. Per il calcio delle adulte, dove gli obiettivi sono a breve termine e il risultato della partita settimanale sposta tutti gli equilibri, è possibile fare una scelta tra queste due opzioni. Tuttavia, le calciatrici sono predisposte a pensare e ciò che proponiamo loro non viene eseguito senza che ne conoscano la finalità: le ragazze sono curiose, vogliono sapere, vogliono apprendere.
Questi fattori rappresentano un terreno fertile per proporre alla squadra la via dei princìpi di gioco.
Uno dei primi obiettivi allenanti sarà, quindi, fornire alle giocatrici i mezzi per risolvere problemi in autonomia.
CALCIO
PER PRINCÌPI
Problemi
Lo scopo è fornire mezzi per risolvere problemi in autonomia
• Autonomia
• Dinamicità
• Bagaglio di esperienza
Scelte
Allenare per imparare a pensare e scegliere
• Percepisco
• Analizzo
• Scelgo
• Eseguo
Funzioni
Non ci sono ruoli costanti ma funzioni dinamiche
• Calcio propositivo
• Calcio equilibrato
• Calcio fantasioso
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Figura 6 - Vantaggi e svantaggi di un allenamento per princìpi o per schemi.
Tabella 3 - Linee guida di un allenamento per princìpi.
ESERCIZIO DI RESISTENZA ALLA
VELOCITÀ PER IL DIFENSORE CENTRALE
MEZZO OPERATIVO
Circuito condizionale
DURATA
10-35 minuti
OBIETTIVI
• Resistenza alla velocità
• Timing
• Reazione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Colpo di testa
• Difesa su cross
• Salire
• Anticipo
PREPARAZIONE MATERIALE
• 2 sagome
• 4 porticine
• Palloni
ORGANIZZAZIONE
Area di gioco: 60×50 metri
Giocatrici: da 1 a 6
Numero di serie: 8-10 da 30 secondi con 40-180 secondi di recupero tra le serie
Al centro del cerchio di metà campo posizionare una sagoma; sulla stessa linea collocarne un’altra a circa 25 metri dalla linea di fondo campo. Su ciascuna zona laterale del campo, tra la linea di metà campo e il limite dell’area di rigore, posizionare due porticine (come in figura). Nei pressi della sagoma a metà campo si posizionano il difensore centrale e l’allenatore con una buona scorta di palloni. In una zona laterale, all’esterno dell’area di rigore, si colloca un collaboratore con una buona scorta di palloni.
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Esercizi condizionali
01
DESCRIZIONE
1. Il difensore centrale esegue due colpi di testa dietro alla sagoma con movimenti laterali e all’indietro
2. La giocatrice reagisce scattando verso una palla alta lanciata dall’allenatore
3. La indirizza a un tocco verso una porticina a scelta
4. Il difensore chiude sulla sagoma e intercetta un passaggio dell’allenatore indirizzandolo verso un’altra porticina
5. La giocatrice corre attorno alla sagoma e difende l’area di rigore su un cross effettuato dal collaboratore
6. Infine effettua una risalita rapida verso metà campo per simulare un fuorigioco
La giocatrice esegue un’attività intensa per 30 secondi, seguita da 40-180 secondi di recupero. La sequenza va ripetuta per 8-10 volte a seconda dell’obiettivo dell’esercizio (proposta allenante con un rapporto lavoro-riposo di 1:1 o 1:3, proposta di mantenimento con un rapporto di 1:5 o 1:6).
TEMI PER L’ALLENATORE
• Prestare attenzione agli appoggi della calciatrice e alla corretta esecuzione del terzo tempo negli stacchi di testa
• Sollecitare la calciatrice in modo da ottenere velocità di reazione agli stimoli ed esecuzioni decise e precise dei gesti tecnici
• Stimolare veloci accelerazioni
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GIOCO DI POSIZIONE 4 CONTRO 4 + 2 JOLLY CON FINALIZZAZIONE
MEZZO OPERATIVO
18 minuti
• Possesso palla
• Trasmissione
• Ricezione
• Smarcamento
• Conclusione
• Intercetto
• Contrasto
• Verticalizzazione
• Appoggio
• Sostegno
• Inserimento
• Cinesini
• 6 casacche (4 di un colore, 2 di un altro)
• 2 porte
• Palloni
ORGANIZZAZIONE
Area di gioco: 40×58 metri
Giocatrici: 10 + 2 portieri
Numero di serie: 3 da 6 minuti
Nei pressi della zona del centrocampo creare un rettangolo con le dimensioni dell’area di rigore (40×16,5 metri). Tra l’area di rigore e la zona appena creata, formare un rettangolo di 20×25 metri. Formare due squadre da quattro giocatrici. All’interno del rettangolo centrale si schierano tre giocatrici per squadra più due jolly (giocatrici gialle). Nell’area di rigore della squadra bianca si colloca una giocatrice (vertice) della squadra rossa, e viceversa nell’area di rigore opposta. I portieri si posizionano a difesa delle porte.
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di posizione
OBIETTIVI DURATA PREPARAZIONE MATERIALE Gioco
Esercitazioni tecnico-tattiche
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DESCRIZIONE
Si gioca un possesso di posizione con l’obiettivo per la squadra con la palla di arrivare al vertice posizionato nell’area di rigore avversaria. Come sostegno si può utilizzare il vertice della squadra avversaria.
• Prima serie: gioco di posizione all’interno del rettangolo con l’obiettivo di ricercare il vertice
• Seconda serie: gioco di posizione all’interno del rettangolo con ricerca del vertice, che dovrà posizionarsi col corpo nella maniera corretta per ricevere e andare a rete contro il portiere
• Terza serie: gioco di posizione all’interno del rettangolo con ricerca del vertice, che dovrà posizionarsi col corpo nella maniera corretta per ricevere e rifinire per le compagne che si inseriranno; i difendenti giocano in maniera attiva
REGOLE
• I jolly giocano sempre con la squadra in possesso palla
VARIANTI
1. Aumentare o diminuire le dimensioni del rettangolo
2. Aumentare la distanza fra il rettangolo e la porta
3. Inserire due jolly sugli esterni, pronti a ricevere palla dal vertice per poi andare al cross o al traversone per gli inserimenti delle compagne
TEMI PER L’ALLENATORE
• Incitare gli smarcamenti rapidi e le giocate veloci
• Osservare le corrette posture del corpo e gli appoggi dei piedi in modo da poter ricevere palla e rigiocarla in tempi ridotti
• Incoraggiare la creazione della figura del rombo, in modo da avere sempre due appoggi, un sostegno e un vertice
• Prestare attenzione alla qualità della trasmissione: il passaggio sulla figura deve essere “forte“ per limitare gli intercetti
• Prestare attenzione alla disposizione in campo, ogni giocatrice in possesso palla deve aver garantito almeno un sostegno, due appoggi e un vertice
• Nella fase di finalizzazione, stimolare gli smarcamenti e la ricerca del vertice
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