Cosa ci racconta il gioco

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MICHELE TOSSANI

COSA CI RACCONTA IL GIOCO

LUCA D’AMATO

Analisi e spunti per interpretare il calcio moderno

IL NAPOLI

DI LUCIANO SPALLETTI

TATTICA

FOOTBALL DIGITAL TECHNOLOGIES

Mettere la tecnologia al servizio della metodologia. Questa è la mission di YouCoach, un servizio pensato dagli allenatori per gli allenatori. Crediamo nella ricerca, nello studio e nel confronto e lavoriamo per accrescere la cultura calcistica di chi si approccia al mestiere di allenatore.

Grazie al nostro team di esperti rendiamo fruibili e condividiamo esercizi e contenuti di qualità per tutte le categorie. Dal 2013 abbiamo deciso di affrontare l’affascinante sfida di portare sul web tutto ciò che fino ad allora era presente solo su supporti cartacei supporti cartacei: i contenuti e gli strumenti di cui gli allenatori di calcio hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro quotidiano.

La nostra ampia offerta di prodotti digitali, che comprende e-Book, e-Video e Webinar e le collaborazioni con diverse società professionistiche di rilievo nel panorama nazionale, ha reso YouCoach.it un punto di riferimento per tutti gli appassionati che sono alla costante ricerca di nuove idee e che vogliono tenersi aggiornati sulle nuove metodologie di allenamento. Abbiamo inoltre sviluppato YouCoachApp, un’applicazione accessibile via web da ogni dispositivo che permette di semplificare il lavoro di allenatori e società di calcio dentro e fuori dal campo, supportandoli nelle più comuni attività: raccolta di esercitazioni, programmazione e condivisione delle sessioni di allenamento, analisi di statistiche dettagliate su partite e giocatori. YouCoachApp è l’assistente digitale che aiuta l’allenatore a risparmiare tempo prezioso consentendogli di monitorare in ogni istante il proprio lavoro.

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Il team di YouCoach

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L’AUTORE

Michele Tossani

Giornalista e match analyst

Michele Tossani (classe 1978), una laurea in Storia presso l’Università di Firenze e un dottorato di ricerca in Storia dell’Europa moderna presso l’Università di Bari, è allenatore con Licenza D e match analyst

Ha compilato analisi tattiche per Alberto Cavasin, Agenore Maurizi, Loris Beoni e per diversi magazine come “Ultimo Uomo”, “11 Freunde” e “TheTacticsRoom” di Martì Perarnau (autore di Pep Confidential).

Ha collaborato come analista tattico con varie testate, fra cui “Tuttosport”, “Il Foglio” e “Corriere della Sera”.

È stato match analyst nello staff di Carolina Morace.

Fra i vari libri da lui pubblicati si ricordano L’altro mago. Mourinho dopo Herrera, Il sistema di gioco 1-3-3-4 e il suo possibile sviluppo nel gioco di posizione (edito da YouCoach), Modulo 4-3-2-1, Un nuovo metodo. La periodizzazione tattica e Zonal defending the italian way

È proprietario del sito di divulgazione calcistica “La Gabbia di Orrico”.

INTRODUZIONE

Come la società nella quale viviamo, anche il calcio si sta evolvendo alla velocità della luce. Tutto ciò avviene spesso attraverso la riproposizione di vecchi modelli che, opportunamente rivisti e arricchiti, vengono a presentarsi come un “superamento” che però, allo stesso tempo, è anche una “conservazione”. In pratica, come l’Aufhebung hegeliano1.

Dal punto di vista tattico, uno degli elementi che maggiormente caratterizzano il gioco moderno è la marcatura individuale. La difesa 1 contro 1 (individuale, appunto) rappresenta uno dei marchi di fabbrica della fase difensiva di alcune fra le più forti squadre di club a livello europeo.

Una volta simbolo di un calcio antico, la marcatura individuale è ora invece parte fondamentale del modo di difendere di molti allenatori di alto livello, che hanno trasformato il loro modello di gioco senza palla in una sorta di duello individuale semi-permanente, con i propri giocatori (a partire dagli attaccanti) accoppiati a determinati avversari (essenzialmente quelli presenti in zona al momento dell’inizio dell’aggressione) e con la necessità, in sede di campagna acquisti, di cercare difensori in grado di difendere non più di reparto ma individualmente, anche con molti metri di campo alle proprie spalle.

L’Atalanta di Gian Piero Gasperini, vincitrice dell’Europa League, pratica proprio questo modello difensivo.

Ecco allora che, partendo da questi presupposti, noi di YouCoach abbiamo

1. Termine con cui il filosofo Hegel definisce il processo dialettico.

PRESSIONE E PRESSING

Il ritorno in auge della marcatura individuale è derivato dallo sviluppo del gioco di posizione. Questa proposta difensiva, dunque, costituisce un antidoto a quel calcio proposto con successo da Pep Guardiola e dalla Spagna a partire dalla prima decade del Duemila. Per contrapporsi efficacemente a un modo di attaccare che predilige l’occupazione di determinati spazi (all’interno di strutture costruite per mettere in difficoltà il modulo avversario in fase difensiva) la soluzione che è stata trovata è per l’appunto quella di applicare una pressione forte uomo contro uomo nei confronti della formazione in possesso. Di conseguenza, contro un sistema che tende a occupare tutti e cinque i corridoi verticali del campo (quello centrale, i due laterali e i due half-spaces), ecco che si è verificato il ritorno di una difesa a 5 che, per disposizione naturale, manda un uomo proprio in ognuno di questi corridoi.

2.1

IL PRESSING

Un approccio come quello che stiamo evidenziando presuppone un atteggiamento attivo anche in fase di non possesso, con la ricerca della riconquista della palla che si basi non sulla copertura degli spazi ma sul tentativo di provocare l’errore della squadra in attacco tramite l’azione di pressing: un pressing a scalare in avanti i cui primi vagiti si possono ricondurre all’epoca

della nazionale della Germania Est1 .

Con pressing si intende un’azione collettiva volta a mettere pressione sul portatore di palla con contemporanea chiusura degli appoggi. Il fine di questa azione può essere:

• riconquista immediata della palla;

• costringere la squadra avversaria a un’azione favorevole (ad esempio palla lunga, passaggio sbagliato ecc.) per la squadra difendente.

Il pressing differisce dalla pressione in quanto quest’ultima è da intendersi come un’azione individuale volta a negare tempo e spazio di giocata al portatore, con i compagni del giocatore che effettua la pressione che si occupano maggiormente della chiusura degli spazi e dell’intercetto (figura 17).

Fig. 17.

A seconda della zona di campo dove viene portato, la definizione classica parla di pressing ultra-offensivo, offensivo o difensivo

Una squadra che vuole dettare il contesto tattico di una partita attraverso la creazione di duelli 1 contro 1 è solitamente più pronta a gestire fasi pro-

1. Pereni A., Di Cesare M., Calcio. Il manuale tecnico e tattico dell’allenatore, cit.

lungate di pressing e, in particolare, di pressing ultra-offensivo. All’interno di questa idea si possono avere due tipi di pressing orientati sull’uomo: uno rigido e uno più flessibile.

Il primo approccio enfatizza il duello individuale: a ogni giocatore viene assegnato un avversario da seguire in ogni suo movimento. Un approccio del genere garantisce di inviare ai propri giocatori degli ordini semplici da eseguire. Di contro, il movimento degli avversari può portare via dei difendenti da alcune zone di campo, rendendole libere e agevolando la manipolazione della propria struttura difensiva.

Un atteggiamento più flessibile è invece quello che si basa sul concetto di abbandonare la pressione individuale quando il riferimento difensivo abbandona la zona di competenza del difendente. Questo approccio rende la struttura difensiva della squadra in non possesso meno manipolabile dagli avversari ma complica la situazione quando viene richiesto un cambio di marcatura. Generalmente, aderendo al principio marco-marco, chi sceglie di difendere attraverso duelli individuali lo fa mantenendo una struttura difensiva più rigida. Una situazione che può complicare l’azione di pressing della squadra è l’utilizzo del portiere da parte della compagine in possesso. In questo caso, infatti, la squadra che attacca ha un uomo in più in costruzione (figura 18).

18.

Fig.

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