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EDITORIALE IL PRESSING UE E BONUS SENZA FINE
N. 43 DICEMBRE / GENNAIO 2022 EDITORI@LE
IL PRESSING EUROPEO E I BONUS SENZA FINE
Molto probabilmente abitate in un condominio non in regola. Non solo: molto probabilmente nei prossimi anni dovrete rendere la vostra abitazione meno energivora. E, sì, sempre molto probabilmente lo dovrete fare perché sarete obbligati. La sintesi, naturalmente, estremizza quella che è una situazione generale. Ma il dato di fondo rimane: quella che fino a oggi è stata un’opportunità garantita da bonus e superbonus, potrebbe diventare presto un’incombenza inevitabile. Che porta benefici, intendiamoci, ma con in più una sorta di prescrizione per i proprietari di immobili. Perché il consumo di energia, e il conseguente inquinamento provocato dagli edifici, sembra ormai intollerabile non solo per l’aspetto economico, ma anche per quello morale. Il dato di partenza è quello che indica nell’85% degli edifici nell’intera Unione Europea una data di nascita anteriore al 2000. Insomma, la stragrande maggioranza delle case ha ben più di 20 anni. Di questi edifici, il 75% è troppo energivoro e inquina. Eppure, statistiche attuali alla mano, oltre l’85% di questi edifici inadeguati sotto il profilo ambientale continuerà esistere nel 2050. Il patrimonio immobiliare italiano, peggio ancora, per il 74,1% è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica: in Italia è ancora in classe G il 33,8% degli immobili. E si innesta su questi numeri, che piacciano o no, la direttiva della Commissione Europea sull’efficienza energetica delle abitazioni, che ha suscitato molte reazioni lo scorso dicembre. Attenzione: è un documento che deve ancora essere approvato dal Parlamento di Strasburgo e, quindi, non è detta ancora l’ultima parola. Casomai rappresenta un’indicazione, la strada da seguire. La bozza iniziale prevedeva che gli edifici pubblici non a norma (entro il 2027) e quelli residenziali privati (entro il 2030) non potessero essere messi in vendita o in affitto. Il testo definitivo indica, invece, che gli immobili potranno comunque essere messi in commercio anche se non ammodernati. Insomma, niente paura: nessuno impedirà di vendere la casa anche se non è ristrutturata e resa meno energivora. La proposta lascerà agli Stati membri la libertà di decidere come rispettare gli standard minimi, ma indica che la situazione va sanata. La Commissione ha aggiunto, infatti, che si potrà ottenere un sostegno dal governo (i vari bonus), ma bisogna evitare 400 mila morti in Europa dovute all’inquinamento. Superbonus prorogato o no, la strada per la riqualificazione dei condomini è destinata a proseguire a lungo. Nei prossimi anni gli incentivi fiscali saranno probabilmente rimodulati, per renderli compatibili con la montagna di debito pubblico accumulata, anche a causa della pandemia. Ma è praticamente sicuro che qualche forma di sostegno alla riqualificazione delle abitazioni continuerà a essere attuata. La vera incognita, semmai, è un’altra: accanto agli incentivi saranno introdotti, prima o poi, delle penalizzazioni per chi abita in un condominio che consuma troppo? Al momento non è ipotizzabile un intervento legislativo di tipo punitivo. Ma, nei fatti, una penalizzazione per le abitazioni di classe G o simili c’è: si chiama bolletta per le spese di riscaldamento.