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PSICONDOMINIO

Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it

Pulizie patologiche

Gentile Psicondominio, leggo su questa rubrica problemi che riguardano i vicini di casa. Questa volta, però, le chiedo un parere su mia moglie (dopo tutto è una condomina anche lei, no?). Non si tratta niente di grave, ma vedo che il comportamento che ha assunto da qualche anno a questa parte tende a peggiorare. In sostanza la mania della pulizia in casa, che ha sempre avuto, è diventata quasi ossessiva. Inoltre, non può fare a meno ogni mattina di rifare meticolosamente il letto per bene e passa giornate a sistemare meticolosamente la libreria, che fa e disfa. Mi devo preoccupare?

L.N. via e-mail

La mania della pulizia per la casa che ha sua moglie potrebbe essere in questo momento un suo modo per calmare situazioni che non riesce a gestire. Potrebbe confrontarsi con uno specialista, come uno psicologo, se i sintomi descritti sono talmente eccessivi da configurare una patologia ossessiva. Se, invece, si tratta solo di un’attitudine un po’ sopra la media, è possibile distogliere le energie dalla pulizia maniacale cercando di occupare il tempo con altre attività: a volte ginnastica, una camminata all’aperto o frequentare un corso di cucina fanno miracoli.

L’amministratrice piace troppo

Egregia dottoressa, le scrivo per un consiglio. Si dà il caso che il precedente amministratore del condominio, unanimemente considerato inetto, sia stato sostituito un anno fa dal nuovo professionista di un differente studio. Anzi, bisogna parlare di una professionista, perché si tratta di una donna e, sembra, anche piuttosto piacente. Dico sembra, perché a me ad altre vicine di casa non pare un granché. Ma da quando è arrivata le assemblee condominiali si sono fatte più affollate. Di mariti, ovviamente, che prima non si degnavano di presenziare alle riunioni. È il caso di parlarne con la diretta interessata?

Larissa B., Roma

Penso che oltre all’assemblea condominiale, che di solito ricorre solo una volta all’anno, non dovrebbero esserci altri contatti diretti con la professionista in questione. Quindi, meglio evitare di parlare con l’amministratrice. Meglio affrontare il discorso prima con il marito, per capire se l’interesse è solo superficiale o può sfociare in una infatuazione da prendere seriamente.

La vicina ipocrondriaca

Buongiorno, scrivo per chiarire un dubbio: quando la giusta preoccupazione per la salute altrui diventa un’ossessione? Il covid, purtroppo, ha lasciato anche questa eredità: la nostra vicina di casa, che era un po’ svitata anche prima per la verità, da quando è scoppiata l’epidemia è diventata fastidiosamente scrupolosa nelle norme igieniche. Non solo indossa sempre la mascherina (fatti suoi), ma sparge per le scale spray disinfettante, inumidisce con l’Amuchina il corrimano, ammorba l’ascensore di prodotti antibatterici. Come convincerla che tutto ciò è eccessivo? Quale può essere il suo problema?

G.B., via e-mail

La sua vicina di casa è rimasta probabilmente traumatizzata dalla situazione durante la pandemia. Avrebbe bisogno di un supporto per poter meglio affrontare questo stato di ansia o fobia. Uno stato d’animo che potrebbe però scemare nel tempo, se l’emergenza sarà finalmente terminata. Se, invece, questa ipocondria dovesse perdurare, sarà il caso di consigliare alla vicina un percorso di riabilitazione con il supporto di uno psicologo.

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