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FARAONE BALCONI APERTI ALLA SICUREZZA

FARAONE ARCHITETTURE TRASPARENTI

BALCONI APERTI ALLA SICUREZZA

Rinnovare parapetti e balaustre con l’aggiunta di una migliore estetica. Ma soprattutto con la garanzia del rispetto delle norme. È l’obiettivo dell’azienda, che propone una serie di soluzioni ad hoc per i condomini

Veronica Monaco

Ascensori, impianti elettrici, cancelli e sistemi antincendio: quando si parla di sicurezza in condominio, il pensiero corre subito a questi elementi, spesso al centro di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ma che cosa dire di balconi e terrazze? Faraone Architetture Trasparenti, azienda di Tortoreto (Teramo), tra le prime a eseguire prove reali e promuovere normative su parapetti e ringhiere, lancia l’allarme: in Italia il 90% dei balconi non è a norma. E, purtroppo, è una realtà che non riguarda solo i vecchi palazzi. Molti non sanno che i parapetti sono elementi di sicurezza e in quanto tali devono rispettare parametri specifici che dal 2017 sono contenuti nella norma Uni 11678. Proprio come fanno le soluzioni Faraone, sistemi di prima qualità nati per rispondere alle diverse esigenze di progetto, legate non solo alla destinazione d’uso ma anche al tipo di fissaggio, di solaio o pavimento presente. Ne parliamo con Flavio Faraone, ceo dell’azienda.

Flavio Faraone A destra, lo staff dell'azienda

Sabatino Faraone, presidente di Faraone (a destra), con il responsabile marketing Roberto Volpe

Domanda. Negli ultimi anni, anche grazie ai bonus, il condominio ha vissuto un periodo di rinnovamento: quali sono state le vostre proposte per soddisfare questa domanda?

Risposta. Il rinnovamento che ha coinvolto il mondo del condominio ha riguardato anche i parapetti. Nonostante non rientrassero direttamente nel superbonus 110%, sono stati spesso utilizzati per completare la ristrutturazione degli edifici. La nostra proposta ha riguardato innanzitutto la Serie Ninfa, i parapetti classici tutto vetro. Questa linea di prodotti è in continuo rinnovamento, tanto che siamo arrivati a lanciare da poco sul mercato Ninfa La Serie 6, una soluzione molto più performante e versatile rispetto alle versioni precedenti, con vantaggi sia

Facciata del condominio De Gasperi a Brugherio (MB) per l’installatore sia per il cliente finale. Accanto al modello classico tutto vetro, proponiamo anche Maior, parapetto in vetro con montanti in alluminio, un modello che ha avuto molto successo soprattutto negli ultimi due anni nell’ambito degli interventi di sostituzione. Questo prodotto è molto apprezzato dai progettisti e preferito rispetto al modello tutto vetro, in quanto meno impattante. Sostituendo il parapetto in ferro con uno in alluminio, si riesce a rinnovare il balcone, mantenendo però lo stesso effetto estetico in facciata.

D. Oltre ai parapetti, quali sono le soluzioni che possono essere interessanti per un condominio?

R. Di solito ragioniamo in termini di pacchetto di prodotti. Oltre ai parapetti e balaustre, ci sono le pensiline, assenti in molti condomini. Creata ormai dieci anni fa, la nostra pensilina tutto vetro Linea è ancora oggi la più venduta. Poi abbiamo tutta una gamma di divisori interni in vetro e alluminio che hanno avuto molto successo nel periodo della pandemia, quando è emersa l’esigenza di creare spazi all’interno dell’abitazione più riservati per lo smark working o per la didattica a distanza. Senza nessuna opera murale, queste soluzioni hanno permesso di creare dei piccoli ambienti completamente isolati dal resto della casa.

D. Per proporre prodotti così innovativi

conta più la curiosità dell’imprenditore o gli investimenti in ricerca?

R. È sempre un mix. L’imprenditore deve individuare le esigenze del mercato, oppure creare nuove categorie merceologiche, come ha fatto Faraone con il parapetto tutto vetro Ninfa o con la pensilina Linea. A questo si aggiunge la necessità di avere all’interno dell’azienda una capacità di ricerca e di sviluppo tale da procedere in autonomia e dare vita a prodotti finiti.

D. Quali sono le linee guida che seguite per individuare le migliori soluzioni?

R. Ascoltiamo molto i suggerimenti dei nostri clienti su eventuali migliorie da apportare ai prodotti. Molto, però, deriva da un processo di sviluppo quasi naturale dei prodotti stessi. Per esempio, nel primo parapetto Ninfa, realizzato circa 12 anni fa, il vetro arrivava a un’altezza massima di 1,10 metri. Oggi siamo riusciti a raggiungere un’altezza massima di 1,30 metri, mantenendo lo stesso peso dei profili di alluminio dei modelli precedenti. C’è stato, quindi, un grandissimo sviluppo sia dal punto di vista della ricerca che dello studio dei materiali e delle configurazioni.

D. I parapetti tutto vetro Ninfa Serie 6 sono state una delle novità più interessanti: quali sono le caratteristiche tecniche di questo prodotto?

R. La Serie 6 è l’erede delle versioni precedenti: il prodotto ha quindi mantenuto le stesse tipologie applicative, aumentando al contempo il livello di prestazioni. Con la Serie 6 siamo riusciti a raggiungere altezze del vetro ineguagliate sul mercato per quanto riguarda la categoria dei parapetti. Inoltre il sistema di installazione estremamente innovativo lo rende ancora più semplice e rapido da regolare e fissare.

D. E a livello di sicurezza?

R. La sicurezza è un elemento imprescindibile di tutti i nostri prodotti, e ogni parapetto ha una capacità di resistere ai carichi a seconda della sua destinazione d’uso. Possiamo dire che installando un parapetto Ninfa 6, il balcone acquista maggiore sicurezza, perché il vetro è ancora più alto di quanto richiede la norma-

I parapetti di ultima generazion Ninfa La Serie 6 tiva. Questo comporta maggiori difficoltà di scavalcamento, un più efficace abbattimento acustico e una migliore capacità di resistenza al vento.

D. Tra i vostri prodotti, quali sono le altre alternative a Ninfa Serie 6?

R. Principalmente due: il parapetto Maior con montanti in alluminio e Alba, il parapetto in vetro con fissaggio puntuale uscito circa tre anni fa, che riesce a resistere a tutti i requisiti di sicurezza, inclusi quelli contenuti nella normativa Uni 11678.

D. Quanto è importante coniugare l’aspetto estetico con la sicurezza?

R. È fondamentale. Gli architetti che inseriscono i nostri parapetti negli edifici, vogliono prima di tutto la rispondenza estetica del risultato con quanto hanno progettato. Tuttavia è chiaro che la sicurezza deve avere la sua parte.

D. Potete assicurare un supporto nella scelta della soluzione migliore?

R. Certamente. Il nostro personale è preparato per offrire un supporto costante a chiunque si mette in contatto con noi, dall’impresa al progettista, fino al cliente finale. Inoltre, la nostra rete di capoarea e agenti esterni è presente su tutto il territorio nazionale per offrire assistenza immediata e accompagnare il cliente nella scelta del prodotto più adeguato al tipo di utilizzo richiesto.

D. Qual è la situazione dei condomini in Italia sotto il profilo della sicurezza?

IL MANUALE DEL PARAPETTO

Una guida di circa 240 pagine e 29 capitoli, corredata di foto e illustrazioni a supporto delle spiegazioni di carattere tecnico e normativo. Questo è il Manuale del parapetto in vetro. Tutto quello che c’è da sapere sui parapetti e che nessuno ti ha mai detto, scritto da Sabatino e Flavio Faraone, rispettivamente presidente e ceo di Faraone Architetture Trasparenti. «Questo non è un libro pubblicitario su un prodotto, bensì un manuale stimolante, scritto in modo semplice. È ricco di informazioni utili, di pronta applicazione, frutto di numerosi anni d’esperienza: cinquantadue, per la precisione, nel settore dell’alluminio di cui quindici in quello dei parapetti», Sabatino Faraone. Il Manuale offre una panoramica completa del settore, dalle normative vigenti alle soluzioni tecniche, dalle varie tipologie di applicazione ai principali punti da considerare per una corretta posa in opera, con tanti consigli utili per conoscere il mondo dei parapetti. Disponibile solo in formato cartaceo da richiedere sul sito web www.faraone.it.

Clicca qui e richiedi il Manuale del Parapetto in vetro

R. Girando l’Italia per lavoro, ho spesso l'abitudine di guardare se i parapetti dei palazzi sono sicuri oppure no. Purtroppo devo dire che nella maggior parte dei casi, specialmente nelle grandi città, i condomini peccano da questo punto di vista. Spesso ci sono strutture in ferro che mostrano a vista evidenti segni di arrugginimento o parapetti con vetri retinati che ormai non sono più a norma. Nella ristrutturazione dei condomini i parapetti sono sempre un po’ trascurati. Insomma, c’è ancora molto da lavorare.

D. In fatto di mancanza di sicurezza, cosa rischiano gli amministratori, oltre i proprietari, per quanto riguarda i parapetti?

R. L’amministratore si deve interessare della sicurezza di tutti gli elementi presenti in un condominio, che siano gli impianti, le gronde e gli stessi parapetti. Nel caso in cui si dovesse verificare un incidente, possono subire conseguenze sia i proprietari che gli amministratori, che rischiano direttamente soprattutto per ciò che riguarda le parti comuni, quindi scale, terrazzi, attici. Per le parti comuni c’è dunque una responsabilità civile e penale, e gli amministratori vengono citati alla pari del progettista e dell’impresa. Per le parti private, invece, anche se non rischia direttamente, viene comunque chiamato in causa. Per quanto ci riguarda stiamo lavorando sempre di più per sensibilizzare anche gli amministratori condominiali al tema della sicurezza, in modo da evitare danni o incidenti.

D. Come si raggiunge la sicurezza di un parapetto?

R. Rispettando la normativa a livello nazionale, sia quella contenuta nel decreto ministeriale relativo alle Norme Tecniche

Magazzino

per le Costruzioni sia le disposizioni Uni 11678. Fino a qualche anno fa le norme proposte non erano chiare. Ora, grazie anche al nostro apporto sull’ultima stesura della normativa, lo svolgimento dei test per determinare la sicurezza dei parapetti viene effettuata in base a sequenze ben precise e predeterminate, passando da prove con carico statico lineare a prove di impatto. Quindi possiamo dire che, rispettando le attuali normative, si rispettano i criteri di sicurezza e si salvano vite.

D. Quali sono i criteri previsti dalla legge?

R. A carattere generale i due riferimenti sono le Norme Tecniche per le Costruzioni e la norma Uni 11678. Poi, a seconda della destinazione d’uso di un parapetto, ci sono vari requisiti da rispettare. Per esempio: se il parapetto è utilizzato in un ambiente privato, che quindi non prevede grande affollamento, deve avere una resistenza al carico di 200 chilogrammi al metro di spinta. Se invece è destinato a un locale pubblico deve arrivare a resistere fino 300 chilogrammi al metro di spinta.

D. Le vostre balaustre sono certificate?

R. A seconda della destinazione d’uso, sono conformi alle normative attuali. Per quanto riguarda i parapetti seguiamo un iter abbastanza preciso: dopo aver testato il prodotto all’interno dei nostri laboratori, una volta raggiunto il risultato ottimale, eseguiamo ulteriori test presso un istituto autorizzato che ci fornisce il rapporto di prova finale.

D. Ci sono delle certificazioni che non devono assolutamente mancare quando si installano delle balaustre?

R. Chi vuole installare un determinato parapetto, dovrebbe prima verificare se il prodotto risponde alle norme attuali. Per questo consiglio di richiedere i rapporti di prova prima che venga realizzata la fornitura, completi di tutti i passaggi effettuati per condurre i test, che devono essere sottoscritti dall’ente certificatore.

D. Un altro aspetto di attualità riguarda l’impatto ambientale dei prodotti: come vi regolate?

R. Il vetro e l’alluminio sono materiali al 100% riciclabili: se un domani qualcuno volesse smontare il parapetto, può tranquillamente riciclare tutti i suoi componenti. Per quanto riguarda l’impatto ambientale dell’azienda rispettiamo le principali direttive, dagli imballaggi allo smaltimento: tutto è tracciato e registrato, appoggiandoci anche al supporto di consulenti esterni.

D. Più in generale, come si pone l’azien-

Laboratorio all’avanguardia per prove di spinta e di impatto

da in fatto di sostenibilità ambientale?

R. È un tema molto più sentito rispetto al passato. Tutta l’illuminazione dell’azienda, dallo stabilimento produttivo agli uffici, da qualche anno è ormai esclusivamente a Led. Abbiamo eliminato tutti i vecchi fancoil all’interno degli uffici e installato nuovi sistemi di riscaldamento e raffrescamento con pompa di calore, azionabili per singola stanza e regolabili con timer di accensione e spegnimento, così da evitare che rimangano accesi fuori orario.

D. L’azienda è nata nel 1969 partendo dai serramenti in alluminio: come si è sviluppata la vostra offerta nel corso degli anni?

R. Siamo partiti con i serramenti, poi abbiamo iniziato a produrre anche i monoblocchi in modo da offrire un sistema completo per il foro finestra, a vantaggio degli aspetti di isolamento acustico e termico e di protezione dall’acqua. Tra gli anni Ottanta e Novanta, con lo sviluppo delle facciate continue, è nato il progetto Solaria, con diverse soluzioni per facciate ventilate e non in alluminio e vetri riflettenti e per serramenti a nastro. All’epoca tutto era prodotto da noi, anche i profilati e le guarnizioni. Ancora oggi una nostra consociata continua a lavorare in quel settore, mentre la nostra azienda è passata al settore delle facciate puntuali. Negli anni Duemila, infatti, il mercato è passato alle architetture trasparenti con strutture in acciaio inox e fissaggio puntuale del vetro, una tecnologia innovativa, fino ad allora riservata agli edifici di grandi dimensioni, che Faraone ha portato per prima in Italia. Il prodotto ha conosciuto un grande successo fino al 2008, quando l’edilizia ha

NINFA E GIULIETTA FANNO FELICE IL CONDOMINIO

Leader di settore con il record di oltre 1 milione di parapetti installati in tutto il mondo dal 2009 al 2021, Faraone presenta Ninfa serie 6, la gamma di parapetti in vetro ad elevata sicurezza per condomini. Giunta alla sesta generazione, Ninfa si presenta con altezze del vetro sempre più alte (fino a 1,5 metri) nel totale rispetto delle normative e ideale per svariate destinazioni d’uso: affogato, su pavimento, fronte soletta, interno muretto, su muretto, a cui si aggiunge una soluzione dedicata alle pavimentazioni flottanti. Il profilo in alluminio e il vetro sono totalmente personalizzabili. Tra le ultime creazioni di Faraone c’è anche Giulietta, il primo parapetto alla francese in vetro, realizzato in Italia e certificato secondo le normative nazionali, ad aver superato tutte le prove di spinta e d’impatto richieste dalle norme in vigore. «Normalmente i balconi alla francese sono associati a parapetti in ferro», spiega Roberto Volpe, responsabile marketing di Faraone. «Il vetro è però sempre più apprezzato in queste soluzioni, soprattutto per la luminosità e la leggerezza. Questo sistema è anche più sicuro. Abbiamo dato questo nome alla nostra soluzione come omaggio al celebre balcone di Giulietta a Verona, per sottolinearne l’italianità. Un doveroso ringraziamento va ad Alfa Romeo per aver concesso l’uso del nome nella nostra categoria». I designer e gli ingegneri del reparto Ricerca e Sviluppo dell’azienda hanno eseguito oltre 50 crash test, che hanno tenuto conto della tipologia di applicazione, del tipo di vetro (8+8 o 10+10) e della larghezza. «Il lavoro della nostra azienda è sempre più orientato alla realizzazione di prodotti sicuri. Non solo belli esteticamente quindi, ma soprattutto fatti per proteggere chi li utilizza. Giulietta esprime i quindici anni di esperienza di Faraone nel campo dei parapetti, ed è il frutto di studi e analisi approfonditi», dichiara il ceo Flavio Faraone.

Scopri di più

Il parapetto in vetro Ninfa la serie 6. A destra, il parapetto alla francese Giulietta

iniziato a vivere un momento di crisi e anche il settore ha iniziato a risentire di questa flessione. Nel frattempo, tuttavia, l’azienda aveva già iniziato a focalizzarsi sui parapetti, che invece continuavano a crescere sia nell’edilizia residenziale che commerciale, e ancora oggi rappresentano il nostro core business. Non dimentichiamo poi le scale in acciaio e vetro che nei primi anni Duemila hanno avuto un ottimo mercato legato proprio al boom delle nuove costruzioni.

D. C’è un momento particolarmente importante nella storia dell’azienda?

R. Uno in particolare: riguarda la prima fiera a Düsseldorf nel 2000. Io e mio padre abbiamo portato tutto in macchina dall'Italia; insieme abbiamo provveduto a montare lo stand, un piccolo spazio 4x5 metri. Quella fu la prima fiera, che ha inaugurato una serie di successi. Abbiamo sempre partecipato alle fiere di settore fino al blocco dovuto alla pandemia: dal piccolo stand di Düsseldorf siamo arrivati nel 2019 ad allestire a Milano uno spazio di 300 metri quadrati su due piani. Anche il programma di formazione si è ampiamente evoluto negli anni: siamo partiti con un tour itinerante di meeting, con l’intento di trasferire al meglio nozioni sulle architetture a fissaggio puntuale, fino ad arrivare all’ampio catalogo di incontri in presenza e webinar con cui oggi ci rivolgiamo ai professionisti nell’ottica della buona progettazione.

D. Per raggiungere determinati risultati occorre fare affidamento su personale qualificato: come siete organizzati per quanto riguarda la formazione?

R. Per quanto riguarda la formazione interna, facciamo costantemente incontri con i colleghi per presentare le novità di prodotto e abbiamo dei consulenti esterni con cui svolgiamo corsi su vari argomenti. Inoltre, attraverso il nostro campus Faraone c’è la possibilità di seguire approfondimenti di carattere tecnico e commerciale, con corsi rivolti a progettisti, clienti e al team interno. Recentemente abbiamo riattivato anche i meeting in presenza. L’ultimo, dedicato alla progettazione di balconi e terrazzi, è stato organizzato a Roma in piena estate e, con nostra grande soddisfazione, ha raccolto la partecipazione di oltre 70 professionisti, oltre ai nostri clienti.

D. La vostra strategia commerciale passa ancora attraverso le fiere di settore o con la pandemia è cambiato qualcosa?

R. Con la pandemia abbiamo per forza dovuto cambiare strategia. All’inizio abbiamo puntato molto sui webinar e da metà del 2021 abbiamo ripreso con alcuni eventi in presenza. A maggio di quest’anno siamo tornati a organizzare il nostro tradizionale appuntamento annuale con i clienti expert, ininterrotto fino al 2019. Torneremo probabilmente a partecipare alle fiere, forse in modo differente: ci stiamo ancora ragionando.

D. Torniamo al mondo del condominio: quali sono i principali problemi che affrontate?

R. Far capire l’importanza di avere un balcone sicuro. Non serve solo il cappotto esterno, i pannelli solari, gli infissi performanti, ma avere un balcone sicuro e bello concorre sia alla sicurezza del condominio che alla sua estetica, contribuendo in maniera significativa alla valorizzazione dell’immobile.

D. Qual è il livello di competenza degli amministratori di condominio?

R. Gli amministratori devono conoscere diversi aspetti che riguardano l’edificio e per forza di cose non possono essere onniscienti. Per questo hanno bisogno di aziende in grado di supportarli e consigliarli nella scelta della soluzione più idonea.

D. C’è ancora tempo per chi cambia il parapetto di usufruire dei bonus?

R. Il vecchio bonus facciate al 90%, per il quale i parapetti rientravano direttamente, è ormai scaduto. Per quanto riguarda il superbonus 110% non sempre i parapetti vengono contemplati. Resta il bonus al 50% con la detrazione in dieci anni a carico del proprietario dell’abitazione. Vedremo che cosa succederà dopo le elezioni del 25 settembre, ma come azienda non abbiamo mai puntato ai bonus e non abbiamo mai fatto forniture dirette con lo sconto in fattura. Il bonus è una opportunità, ma prima di tutto bisognerebbe diffondere la cultura della sicurezza.

D. Come l’amministratore di condominio può contattare la vostra azienda?

R. Può contattarci telefonicamente e parlare con una persona esperta in grado di offrire una prima consulenza. In un secondo step gli amministratori vengono indirizzati ai nostri agenti o capoarea che andranno ad approfondire il contatto e rispondere alle specifiche esigenze.

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