11 minute read
Storia di copertina T2D È un mattone sempre più grande
T2D
È UN MATTONE SEMPRE PIÙ GRANDE
Il gruppo nato dalla fusione tra Toppetti e Donati Laterizi, cresce a colpi di acquisizioni. L’ultima quella della Fornace Laterizi Carena, in provincia di Torino. Risultato: una realtà di dimensione nazionale con una gamma di prodotti sempre più ampia
di Veronica Monaco
L’ ultima acquisizione è stata quella, a marzo 2021, di Fornace Laterizi Carena, azienda storica che opera da più di un secolo nella produzione di laterizi nel Torinese. Con l’ingresso della società piemontese il Gruppo T2D si è ampliato ancora di più, consolidando la posizione nel mercato del Nordovest, con un marchio affermato e riconosciuto. Nato nel 2017 attraverso un’operazione di fusione tra Toppetti e Donati Laterizi, oggi T2D è il primo produttore del settore in Italia, con
Alberto Colleoni, consigliere delegato e direttore generale di T2D
Alessandro Andreucci, responsabile marketing dell’azienda Il piazzale di deposito a Todi
LA NUOVA IMMAGINE? È VALORE AGGIUNTO
«Parlare di brand nel settore dei laterizi rappresenta già di per sé una occasione che noi abbiamo voluto cogliere. Nel 2019 abbiamo iniziato il processo di rebranding della T2D», spiega Alessandro Andreucci, da 13 anni responsabile marketing dell’azienda. «Uno dei processi più difficili quando si integrano due aziende è comunicare questo passaggio al mercato. Per T2D la difficoltà maggiore è legata al fatto che le aziende acquisite erano perlopiù realtà a carattere locale, dislocate in ambiti territoriali completamente differenti, dal Centro Italia al Piemonte, con una storicità importante e radici ben profonde anche nel mercato. Per far emergere il marchio T2D abbiamo puntato su una comunicazione che facesse emergere i valori comuni. “Abitare meglio” non è solo uno slogan, ma la nostra mission».
Domanda. Adesso che cosa state facendo in particolare a livello di comunicazione?
Risposta. Stiamo lavorando molto con il web e con le riviste di settore, rivolte sia alle rivendite che alla progettazione, cercando di dare massima visibilità al marchio.
D. Tra i diversi target ce ne sono alcuni più ricettivi?
R. Facciamo più fatica dove i nostri clienti erano abituati a vederci con
i marchi precedenti, e ancora ci individuano come Toppetti o Donati Laterizi.
D. Quando è iniziata l’operazione di rebranding?
R. Circa un anno e mezzo fa.
D. Come sta andando?
R. Ci riteniamo molto soddisfatti. Sicuramente è una strada lunga e c’è bisogno di tempo per vedere risultati ancora più importanti. Bisogna riuscire a cambiare l’idea che i clienti hanno dell’azienda e farci percepire come entità unica a livello nazionale.
D. In merito all’operazione di rebranding, qual è la principale soddisfazione?
R. Sia i rivenditori che i progettisti iniziano veramente a percepirci come un’azienda in grado di offrire un valore aggiunto. Non solo come realtà che vende dei prodotti, ma anche come referente tecnico in grado di offrire supporto e assistenza alla progettazione e all’installazione in cantiere. Riteniamo che questa sia una strategia vincente.
D. Qual è il prossimo passo?
R. Siamo impazienti di poter ricominciare attività dal vivo. Nel frattempo vogliamo continuare sulla strada intrapresa e utilizzare tutti i canali a disposizione per dare visibilità al marchio con una comunicazione multicanale, in particolare web. Dopo circa due anni che il nostro sito è online, risulta essere il più indicizzato e visitato del settore. quattro stabilimenti dislocati in Umbria, Toscana e Piemonte. Oltre a laterizi tradizionali, blocchi da muro leggeri e pesanti, tramezze e blocchi da solaio, l’offerta dell’azienda comprende anche prodotti ad alto contenuto tecnico, come quelli delle Linee T2D Specialties. «In un settore da sempre molto frazionato come quello dei laterizi il nostro intento è quello di integrare più fornaci, assumendo una connotazione di carattere nazionale», spiega Alberto Colleoni, consigliere delegato e direttore generale dell’azienda. «Dopo dieci anni di crisi, che hanno portato a un forte sfoltimento dei produttori, oggi siamo arrivati a essere un gruppo di riferimento in Italia sia da un punto di vista di dislocazione geografica, che per la qualità dell’offerta».
Domanda. A quattro anni dal matrimonio tra Toppetti e Donati Laterizi, qual è il bilancio?
Risposta. È molto positivo. La fusione con Donati Laterizi si inserisce in un contesto di acquisizioni che stiamo portando avanti dal 2010. Prima Fornaci di Masserano, in provincia di Biella, poi nel 2017 la Donati Laterizi, azienda toscana fortemente radicata nel territorio e in Sardegna e, infine, la Fornace Laterizi Carena in provincia di Torino a inizio 2021.
D. Ci sono state difficoltà nell’integrazione di queste realtà?
R. Ogni fusione comporta delle difficoltà. Dal punto di vista interno non ci sono state particolari problematiche e le difficoltà sono state superate abbastanza in fretta. Quella maggiore è stata far recepire al mercato che aziende, fino a poco prima concorrenti, ora erano parte della stessa realtà. In generale, da parte della
Alcune fasi della lavorazione dei laterizi nello stabilimento T2D di Todi (Perugia) nuova compagine c’è sempre stata una grossa disponibilità e una capacità di integrazione del personale operativo. Nel giro di tre mesi abbiamo integrato sia la parte commerciale che la parte amministrativa.
D. Quali sono stati i vantaggi?
R. Dal punto di vista industriale la fusione ci ha permesso una maggiore specializzazione degli stabilimenti produttivi e di realizzare economie di scala. In secondo luogo, ha permesso di acquisire una posizione di forza in Toscana, mercato di riferimento della Donati Laterizi, e arrivare fino in Sardegna, area abbastanza secondaria all’inizio, che poi si è rivelata molto importante.
D. Quali sono stati dunque gli obiettivi della fusione?
R. Dare una dimensione nazionale all’azienda e riuscire a creare sinergie che possano dare un valore aggiunto al mercato. In più, dal punto di vista industriale l’obiettivio più importante è stato integrare uno stabilimento con standard produttivi molto elevati, creando economie di scala vantaggiose.
D. Com’è organizzata la vostra azienda oggi?
R. Mentre prima eravamo un insieme di aziende locali, oggi abbiamo dato maggiore peso alle figure trasversali, sia da un punto di vista della direzione che dal lato amministrativo e tecnico. In passato le figure di riferimento erano legate agli stabilimenti produttivi. Oggi, invece, la gestione centrale ha un peso maggiore. L’obiettivo è accrescere le competenze aumentando, quindi, anche
la qualità e il valore aggiunto che riusciamo a dare al mercato.
D. Come avete gestito il periodo della pandemia?
R. Al di là dell’adozione di tutti i protocolli di sicurezza richiesti, che il personale è stato pronto a recepire in maniera molto rapida, siamo rimasti chiusi un mese e mezzo. Tuttavia, questo periodo di fermo non ha creato degli squilibri in termini di produzione: il settore veniva da un periodo pre-pandemia piuttosto frizzante, e questo ha fatto sì che la ripartenza, a maggio 2020, sia stata più veloce del previsto.
D. Qual è la situazione attuale del mercato dei laterizi?
R. Dall’inizio della crisi il numero di aziende del settore si è dimezzato. C’è stata di fatto una selezione molto importante sul numero dei produttori, in linea con le tendenze mostrate anche da altri settori industriali, e una riduzione del numero degli stabilimenti produttivi. Se prima della crisi il settore produceva circa 20 milioni di tonnellate, oggi si ferma a 4 milioni di tonnellate. Quindi, c’è stato un calo di oltre il 75% della capacità di assorbimento del mercato. I dieci anni di crisi hanno segnato pesantemente il settore, ma hanno dato anche un impulso molto importante per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e di prodotto.
D. Quale sarà l’evoluzione di questo trend?
R. Negli ultimi anni sono stati fatti grossi passi in avanti: da prodotto povero, il laterizio oggi viene riconosciuto come prodotto performante, in grado di soddisfare i requisiti per costruire edifici durevoli, sostenibili, confortevoli e performanti. Dal punto di vista dell’evoluzione di prodotto, quindi, siamo a buon punto. Sicuramente si lavorerà sempre di più dal punto di vista dei servizi, in grado di rispondere alle moderne esigenze del mondo delle costruzioni, in primis l’assistenza alla progettazione.
D. Il superbonus ha dato impulso al settore?
R. Fra gli interventi coperti dal superbonus il decreto Semplificazioni ha inserito anche la demolizione e ricostruzione. In teoria questo dovrebbe favorire il settore, ma a oggi siamo ancora in una fase preliminare. Gli interventi non sono ancora molti e stiamo assistendo a una sorta di congestione generale del settore dell’edilizia. Dall’altra parte, T2D propone una serie di webinar e offre supporto tecnico per gli operatori di settore, proprio per colmare eventuali lacune e fornire assistenza.
D. Oltre ai prodotti tradizionali in laterizio, T2D propone soluzioni speciali: di che cosa si tratta?
R. Il sistema Tris è ormai da tempo il nostro prodotto di punta. Si tratta di un blocco in laterizio con isolante integrato in Neopor che unisce i vantaggi del laterizio in termini di durabilità, resistenza e traspirabilità ai vantaggi di un isolante in polistirene ad alte prestazioni. Oltre a offrire un sistema performante in termini di semplicità e velocità di posa.
D. Il laterizio è utilizzato anche per ridurre la dispersione acustica: in che modo?
R.L’elevata massa assolve alla funzione di contenimento del rumore. T2D da qualche anno propone Linea Acustica, una serie di prodotti massivi di vario spessore, con test fonometrici effettuati in opera, che sta riscontrando notevole successo sul mercato.
D. E per quanto riguarda l’isolamento termico?
R. I nuovi prodotti a elevato numero di camere combinate, con grande spessore e un alleggerimento della materia prima, nel caso nostro con farina di legno, consente di ottenere performance di isolamento termico molte elevate.
D. Quali sono i vantaggi di queste soluzioni?
R. Garantire elevate performance di isolamento termico, ma anche elevata traspirabilità e durabilità, che altri tipi di soluzioni non riescono a dare.
D. I progettisti hanno modificato le loro richieste nel corso degli anni?
R. I progettisti sono in linea con le evoluzioni normative. In questo senso siamo accanto al mondo della progettazione, sia attraverso la formazione tecnica, sia attraverso la proposta di soluzioni al passo con le normative sempre più stringenti. Abbiamo tecnici specializzati che lavorano su tutto il territorio, che hanno come interlocutori privilegiati proprio gli studi tecnici e i progettisti.
D. Con i distributori come siete organizzati?
R. T2D lavora al 95% attraverso i distributori, con i principali gruppi e rivenditori edili d’Italia. Offriamo formazione, promozioni e iniziative di co-marketing.
D. Per l’aspetto logistico quali sono i tempi di consegna?
R. La dislocazione dei vari stabilimenti in Italia ci consente di essere molto efficienti, con tempi di consegna tra le 24 e le 48 ore.
D. Arrivate in tutta Italia?
R. Lavoriamo in tutta in Italia, tranne Calabria, Sicilia e Puglia.
Le fasi di produzione dei laterizi T2D. Dal punto di vista industriale la fusione ha permesso una maggiore specializzazione degli stabilimenti produttivi
Azienda agricola di proprietà a ridosso della cava per allevamento biologico
D. Uno degli aspetti caldi del mondo delle costruzioni è la sostenibilità. Come si collocano i laterizi a riguardo?
R. I laterizi sono il prodotto sostenibile per eccellenza. Oggi sostenibilità significa anche possibilità di riciclare i prodotti e immetterli nuovamente nel ciclo di produzione, in maniera conforme alle normative. I prodotti T2D sono compatibili con i Criteri Ambientali Minimi e stiamo procedendo alla certificazioni Epd.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2021?
R. Sono di sostanziale continuità del trend positivo del 2020. Lo scorso anno, infatti, nonostante il mese e mezzo di fermo, è andato meglio del 2019. Prevediamo una crescita a una cifra, nonostantetutto il settore dell’edilizia sia alle prese con gli squilibri in termini di domanda innescati dal superbonus.
D. Perché un rivenditore o un progettista dovrebbe preferire T2D rispetto alla concorrenza?
R. La profondità della gamma produttiva, sia in termini di ampiezza che di qualità e prestazione dei prodotti, il livello del servizio e il supporto sia nella fase di formazione dei capitolati che di cantiere e post-vendita. Siamo al fianco dei clienti sia nella proposta di prodotti che nella fase di promozione e vendita, che per la formazione.
D. Avete qualche nuovo progetto nel cassetto?
R. I progetti sono tutti finalizzati alla crescita dell’azienda sul territorio. Intendiamo proseguire il processo di integrazione e crescita nel mercato italiano.
D. E per l’estero?
R. Il laterizio è ancora un prodotto fortemente localizzato, quindi al momento non prevediamo di muoverci anche sull’estero.