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Tecniche costruttive Il rinforzo è su misura

TECNICHE COSTRUTTIVE

IL RINFORZO È SU MISURA

L’evoluzione delle norme relative alla sicurezza sismica e strutturale di un edificio punta ad assicurare una migliore diagnosi dell’aspetto statico e delle componenti utilizzate per la sua realizzazione. Ma ogni caso va analizzato a partire dai materiali

di Antonella Saisi*

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Irecenti eventi sismici, a partire dalla sequenza sismica che ha interessato l’Umbria e le Marche (1997-98), hanno messo drammaticamente in evidenza le deficienze dell’edificato esistente. Se da una parte è stato difficile risalire alle cause di ogni singolo crollo durante l’emergenza, i rilievi post sismici hanno documentato danni FIS EM Plus. anche ad edifici riparati portando a una drastica revisione della normativa. Infatti, molti danni erano riconducibili a una scarsa Alte prestazioni conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive degli edifici e/o a una errata scelta ed esecuzione delle tecniche di riparazione per chi pensa in grande. per alcune tipologie costruttive.

La resina epossidica per riprese di getto, NUOVE REGOLE ancoraggi strutturali pesanti con prestazione sismica C1 e C2 L’evoluzione della normativa sismiche fino alle recenti versioni e con vita utile in esercizio certificata fino a 100 anni. nelle Ntc (Norme tecniche per le costruzioni), al capitolo 8 progressivamente introducono concetti specifici relativi alla sicurezza e agli interventi esistenti, basati sulla conoscenza di ogni singolo edificio, dei materiali componenti, dell’organizzazione della struttura. L’approfondimento delle caratteristiche dell’edificio, attraverso sistematiche raccolte di informazioni, rilievi e indagini diagnostiche, porta a una riduzione delle incertezze e a un modello interpretativo della costruzione riconoscendone le carenze organizzative. Le caratteristiche delle tecniche costruttive, dei materiali componenti, delle variazioni nel tempo, rappresentano fattori discriminanti del comportamento strutturale e, quindi, dell’applicabilità della tecnica di intervento.

VARIABILITÀ

In concetto di intervento stesso, inoltre, assume diverse sfaccettature con le differenziazioni in adeguamento, miglioramento o riparazione. Alla base esiste la consapevolezza dell’estrema variabilità del patrimonio edilizio esistente, sia sulla base della tecnica costruttiva (prevalentemente edifici in muratura, in cemento armato o misti), sia sulla base del degrado e delle alterazioni subite. Tale variabilità rende estremamente difficoltosa la stesura di indicazioni univoche sulle tipologie di intervento. Il problema tocca anche le costruzioni in cemento armato, apparentemente più semplici da analizzare, che possono avere specificità legate al periodo di costruzione (per esempio, l’uso delle barre ad aderenza migliorata), alla soglia normativa di progetto o ad incaute modifiche strutturali, anche recenti.

CROLLI ROVINOSI

Se da una parte, l’invecchiamento naturale dei materiali ed il degrado delle superfici possono portare a progressivi indebolimenti locali, la protratta assenza di manutenzione o modifiche come sopraelevazioni, accorpamenti, riorganizzazioni distributive o aggiunte con tecniche costruttive differenziate (per esempio sopraelevazioni in cemento armato, su strutture in murature), possono determinare rilevanti modifiche della configurazione strutturale dell’edificio associabili a specifiche vulnerabilità. Inoltre, interventi apparentemente non strutturali, come ad esempio interventi di impiantistica non coordinati nell’ambito di un progetto strutturale, possono implicare drastiche alterazioni non documentate,

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