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Assobagno Grazie all'export il rubinetto è d'oro

ASSOBAGNO

GRAZIE ALL’EXPORT IL RUBINETTO È D’ORO

Il Sistema Arredobagno (972 imprese e 22.624 addetti) ha fatto registrare un andamento positivo grazie al forte legame con la componente residenziale. E il fatturato del settore è lievitato a quasi 4 miliardi. Previsioni positive, ma il rincaro dell’energia è un ostacolo

di Veronica Monaco

Ne sono cambiate di cose dal 2002, anno di fondazione di Assobagno, l’associazione nata dall’unione di Federbagnoclima (associazione dei produttori idrotermosanitari) e il Gruppo Bagno di Assarredo, all’interno della Federazione FederlegnoArredo. L’associazione, che oggi raccoglie 150 imprese italiane produttrici di arredamento e articoli per il bagno, ha festeggiato il ventennale nel corso dell’assemblea annuale che si è tenuta presso la Cantina Ca’ del Bosco a Erbusco (Brescia). «Il nostro settore, come la storia stessa dell’associazione dimostra, è stato protagonista di un’importante evoluzione in questo quarto di secolo e interprete di un diverso modo di vivere e pensare la stanza da bagno. La ricerca, il saper anticipare il futuro da parte delle nostre aziende, sono stati la chiave di lettura di questi primi 20 anni, come è risultato fondamentale il ruolo dell’Associazione e della Federazione che ha condiviso, sostenuto e stimolato questi processi», ha sottolineato il presidente Elia Vismara di fronte a partecipanti, associati e i past president Nicoletta Fontana, Gianluca Marvelli, Mauro Guzzini, Paolo Pastorino.

SCENARI

Lo scenario di mercato è oggi infatti di fronte a grandi sfide, tra caro energia, difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e incertezza geopolitica. Nonostante il particolare momento congiunturale, il settore arredo nel suo complesso e quello dell’arredobagno continuano a mostrare segnali positivi. Secondo le ultime rilevazioni del Centro Studi Assobagno su un campione di aziende «si prevede una chiusura d’anno a +10,3%, con un andamento positivo sia per l’Italia che per l’estero (rispettivamente +9 e +12,1%). La stragrande maggioranza delle imprese

Sul palco dell’Assemblea Assobagno da sinistra: il presidente Elia Vismara, Nicoletta Fontana, Gianluca Marvelli, Mauro Guzzini, Paolo Pastorino e Daniela Tomaselli

reputa che chiuderà l’anno con ricavi in crescita rispetto al precedente per quanto riguarda le vendite sul mercato interne, percentuale che scende per l’estero», sostiene Vismara.

IL MERCATO

Nel 2021 il Sistema Arredobagno, composto da 972 imprese e 22.624 addetti, di cui Assobagno ne rappresenta oltre il 50%, ha fatto registrare un andamento positivo grazie al forte legame con la componente residenziale, con un fatturato complessivo di 3.807 milioni di euro, di cui 2.104 per l’Italia e 1.703 per l’export e un saldo commerciale pari a 1.049 milioni di euro. La variazione del fatturato alla produzione è in crescita del 22,5% sul 2020 e dell’11,5% sul 2019, ritornando sopra i livelli pre-pandemici. Questo è stato possibile grazie alle vendite sul mercato italiano (+29,9% in valore sul 2020, equivalenti a +14,1% sul 2019). Positive, ma con un tasso di crescita più contenuto anche le esportazioni (+14,4% sul 2020,

MA I COSTI SONO UNA DOCCIA FREDDA

Elia Vismara (nella foto), presidente di Assobagno, traccia un quadro del settore. E sottolinea le difficoltà legate all’aumento del prezzo dell’energia.

Domanda. Uno dei problemi maggiori per le aziende della ceramica e della rubinetteria è il costo dell’energia: quanto incide?

Risposta. Tanto, basti pensare che siamo vicini a un aumento del 300% del costo dell’energia rispetto ai primi mesi dell’autunno 2021. Chi in maniera lungimirante ha avuto modo di installare un impianto fotovoltaico o siglare contratti a prezzi più calmierati si è salvato nei primi mesi del 2022. Oggi però la situazione è diventata oggettivamente complessa, sugli oneri di lavorazione, ma anche sul costo del materiale, che ha subito una impennata importante. Non vedo una soluzione nell’immediato.

D. Quanto incide questo aumento nella formazione del prezzo di vendita?

R. Se consideriamo un prodotto di design ad alto valore aggiunto, la materia prima impatta per un circa un terzo del prezzo finale, ma oggi è tutto aumentato. Se parliamo di un prodotto che richiede tanta lavorazione a livello di macchinari, probabilmente è anche superiore.

D. Il decreto Aiuti e i provvedimenti del Governo sono sufficienti?

R. Anche se i bonus non hanno inciso direttamente sul nostro comparto, hanno contribuito a dare un grande slancio al mercato della ristrutturazione, facilitando anche il nostro settore. Tuttavia, i provvedimenti messi in campo per arginare i rincari serviranno solo a mettere un piccolo cerotto che, di fronte all’emorragia in corso, non può essere considerato sufficiente. Siamo molto preoccupati anche dalla ricaduta dei rincari sulla manodopera: nei prossimi mesi

+8,5% sul 2019) che pesano per meno della metà (45%) del fatturato totale (793,6 milioni di euro, +13,75% sul 2021). Nel periodo gennaio-maggio 2022, la Germania si è confermata il primo mercato per le esportazioni (17% dell’export totale) con una variazione positiva del 12% sul 2021 (140 milioni di euro). Bene anche la Francia, secondo mercato, con +5,2% sul 2021 (quasi 129 milioni di euro) e gli Stati Uniti con +38,8 sul 2021 (41,21 milioni di euro). A seguire il Regno Unito (39,70 milioni di euro) e +5% sul 2022, e la Svizzera con 38,81 milioni di euro e +20,6 %.

RUBINETTI, MOBILI E DOCCE

Nel 2021 le vendite dei rubinetti (settore che pesa il 27,8,% sul totale del sistema arredobagno) sono state pari a 1,056 miliardi di euro, di cui il 66% dall’export destinato in particolare a Francia (16,6%) e Germania (15,7%). Rispetto al 2020 l’andamento è positivo con +21,7%. Bene anche il confronto con il pre-covid:

Taglio della torta per il ventennale dell’associazione

il personale impiegato nelle nostre aziende subirà grossi scompensi tra lo stipendio e i costi reali che si troverà a sostenere.

D. È possibile risparmiare energia a livello aziendale?

R. L’energia è un elemento di costo, quindi ogni azienda che può risparmiare lo sta già facendo, studiando metodi per limitare i consumi. Più che un discorso di sostenibilità, è proprio un fattore economico determinante per tenere bassi i costi di produzione. Spero ci saranno delle facilitazioni per l’accesso alle fonti rinnovabili e una semplificazione della burocrazia per gli impianti fotovoltaici: oggi, se per realizzare un impianto ci vogliono tre mesi, ne servono nove per allacciarlo alla rete elettrica.

D. La situazione che stiamo vivendo influirà sull’export?

R. Ci sono delle situazioni un po’ paradossali per chi esportava verso la Russia, che si sta trovando ad avere delle disparità da nazione a nazione a causa di blocchi dei codici doganali. Questa però è una casistica marginale. Diciamo che la situazione che si è creata potrebbe avere delle influenze, più che nell’export puro, nella concorrenza sul mercato internazionale con aziende estere che hanno costi dell’energia molto più bassi.

D. La sostenibilità è un concetto che fa presa nel settore?

R. Assolutamente sì. Il mondo del bagno ha già a che fare con la sostenibilità dal punto di vista produttivo e di processo. Al di là del risvolto etico della sostenibilità, essere efficienti consumando meno energia e meno risorse, comporta un risparmio economico concreto e quotidiano. Negli anni le aziende hanno compiuto un grande lavoro di affinamentodeiprocessiproduttivi.Oggisipuòulteriormentemigliorare in tutti quei processi a basso costo, ma ancora impattanti dal punto di vista ambientale. Inoltre, le aziende del comparto bagno hanno un importante compito di divulgazione della sostenibilità dal punto di vista culturale.Peresempio,iltemadellagestionedell’acqua,chenegliultimi mesi è stata un po’ il simbolo dei problemi legati al surriscaldamento globale,fapartedituttaunaseriediattivitàsucui,inqualitàdiproduttori dirubinetti,scaldasalvietteeapparecchisanitari,cipossiamoadoperare per sensibilizzare maggiormente il mercato a una maggiore attenzione al risparmio idrico. Anche la durabilità dei prodotti è un concetto molto importante sul fronte della sostenibilità. L’usa e getta in bagno non può funzionare.

D. Quali sono i trend per il settore dell’arredo bagno?

R. Forse anche a causa della crisi, il mercato si è un po’ polarizzato ed è venuta meno la fascia media. Nella fascia alta di mercato si cercano customizzazioni sempre più spinte, nuove finiture e nuovi colori, e un maggiore servizio, proprio per riuscire a dare vita al bagno dei propri desideri. Il lockdown ci ha dimostrato come in casa gli spazi sono difficili da gestire. Il bagno è forse l’unico ambiente dove ritrovare benessere e privacy, e che si cerca di ritagliare su misura delle proprie esigenze estetiche e funzionali.

D. Quali sono le sue aspettative per il 2023?

R. Spero che questa corsa folle ai rialzi arrivi a un punto di saturazione. Sono moderatamente ottimista, anche se resta un po’ di preoccupazione. Arriviamo da due anni drogati dalla ripresa post-covid, ora il mercato sta un po’ rallentando e le aziende stanno subendo rincari importanti, senza riuscire a riversare più di tanto gli aumenti sui prodotti. Le marginalità sono state pesantemente intaccate e credo che il bilancio a fine anno sarà doloroso.

Da sinistra: Mauro Guzzini, Claudio Feltrin, Nicoletta Fontana, Gianluca Marvelli, Elia Vismara e Paolo Pastorino

+14,5% la variazione in valore. Il comparto dei mobili bagno (17,9 % del sistema) nel 2021 ha registrato un valore di 683 milioni di euro, con una variazione di fatturato di +25% rispetto al 2020 e +16,3% rispetto al 2019. Il 67% delle vendite si è realizzato sul mercato nazionale (+32,4% rispetto al 2020). Positive anche le esportazioni (+12,2%), in particolare verso la Francia, che assorbe circa il 15% dell’export totale. Per quanto riguarda le chiusure doccia (16,6% del sistema) il valore delle vendite nel 2021 si è attestato su 633 milioni di euro (+21,5% sul 2020).

CERAMICA SANITARIA E ACCESSORI

Anche il comparto della ceramica sanitaria (12,6% del sistema) è in crescita e ha chiuso il 2021 con un aumento del 22,4% rispetto all’anno precedente, per un totale di 480 milioni di euro. Positivo in particolare l’andamento del mercato interno (+32,7%) che supera il 70% delle vendite totali. Anche nel confronto con il 2019 la variazione si conferma positiva, grazie all’Italia (+16,7%), mentre flette l’export (-6,4%). Le esportazioni sono però in ripresa nel primo trimestre 2022 (+7,5%) sebbene non in tutti i principali mercati. Francia e Germania restano invece la principale destinazione delle esportazioni di accessori, in crescita del +16,9%. Il comparto, che rappresenta il 10,5% del totale del sistema arredobagno, nel 2021 ha fatto registrare un valore di 401 milioni di euro, con un incremento del +22% rispetto al 2020. Le vendite in valore sono in aumento (+8%) anche rispetto al 2019.

TERMOARREDI E VASCHE

L’andamento dei termoarredi (5,4% sul totale del sistema arredobagno) è positivo sia rispetto al 2020 (+24,5%) che al 2019 (+14,5%). Nel 2021 le vendite valevano 204 milioni di euro, in larga parte (82%) realizzate in Italia e per il 18% grazie all’export, destinato a due soli mercati: Francia e Germania. Passando al settore delle vasche da bagno (4,7% del sistema), a determinare la variazione sul 2020 hanno contribuito in particolar modo le vendite sul mercato interno (+25,8%). Il comparto è cresciuto del 20% sul 2020, per un fatturato totale di 179 milioni di euro.

SEDILI WC E CABINE MULTIFUNZIONE

Il settore dei sedili wc (2,4% sul totale del sistema arredobagno) nel 2021 è cresciuto del 27% rispetto al 2020, per un valore totale di 90 milioni di euro. La crescita è trainata in particolar modo dall’estero (+58,2%) che, sebbene costituisca meno del 40% delle vendite totali, appare molto dinamico. Positivo anche il mercato interno con un incremento del 13,5%. Ultimo comparto preso in considerazione è quello delle cabine multifunzione, il 2,1% sul totale del sistema arredobagno. Nel 2021 il settore ha raggiunto 81 milioni di euro, realizzati prevalentemente con le vendite in Italia, che rappresentano il 56% del totale. L’andamento rispetto al 2021 è positivo sia per quanto riguarda il mercato domestico (+25,8%) che per le esportazioni (+10,3%), per una crescita complessiva del +18,5%.

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