La Storia del Martisor

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La legenda del MARZISOR C’era una volta, un momento in cui il Sole incarnato in un uomo bello e aveva l'abitudine di scendere sulla terra per ballare la hora nei villaggi. Sapere che il nuovo amore di Sole è di scendere e ballare, un drago in una di queste incursioni nella terra, l’ho ha rapito e gettato in una cantina, nel castello. Gli uccelli hanno smesso di cantare ed i bambini non potevano più ridere e giocare, ma nessuno ha mai osato sconfiggere il drago. In un giorno, un uomo coraggioso giovane ha deciso di scendere in cantina e salvare il sole. Maggior parte delle persone lo accompagnò, stimolando i giovani in loro potere per riuscire a sconfiggere il drago, così forte. Il viaggio durò tre stagioni: estate, autunno e inverno. Alla fine del l' ultimo, il giovane è riuscito a trovare il castello del drago, dove fu imprigionato il sole. E ha iniziato la lotta, che durò per giorni fino a quando il drago è stato sconfitto. Senza potere e ferito, il giovane ha salvato il Sole ed è riuscito a rendere tutti felici, che aveva messo l'ultima speranza in lui.


La natura riprese, la gente ha cominciato a sorridere di nuovo, però il giovane non ha mai avuto modo di vedere la prossima primavera. Il sangue caldo dalle ferite cadeva sulla neve. Mentre la neve si stava sciogliendo, fiori bianchi chiamati bucaneve, messaggeri della primavera, si sorgevano dalla terra. Quando l'ultima goccia di sangue del giovane è caduta sulla neve immacolata, è morto felice che la sua vita ha servito a un scopo così nobile. Da allora la gente si abitua a fondere le due nappe: uno bianco e uno rosso. Ai primi di marzo, gli uomini regalano questo amuleto, chiamato Martisor alle fidanzate, moglie,ragazze. Il colore rosso rappresenta l'amore per tutto ciò che è bello, e resta il simbolo del coraggio dei giovani. Bianco simboleggia la purezza, la salute e il bucaneve, il primo fiore che appare primavera. la letteraria del Martisor vuol dire piccolo marzo. Una speranza che porta nei nostri cuori il caldo della primavera dopo l'inverno fredo, per essere dimenticato e iniziare il nuovo anno.


Riflessioni sull’amore della madre

"Non c'è niente di più dolce e non è niente di più forte dell'amore per la madre." "Secondo me, non cè nessuna scuola e nessun insegnante che può fare con i metodi migliori, nel bambino, quello che può fare la madre con amore materno". "La crescita e la felicità del genere umano si trova tra le braccia delle madri”. "Noi abbiamo una madre nella vita". Non aspettare domani per dire a tua madre che li vuoi bene"! "Dio non poteva essere dappertutto, allora ha creato le madri!" "Di tutti i diritti delle donne, la madre è il più grande è giusto". "La cosa più importante di un padre che può fare per i suoi figli è di amare la loro madre." "Svanisce la bellezza, l'amore muore, cadono le foglie dell’amicizia; l’amore della la madre può sopravvivere a tutto.


Alcune informazioni relative all' ANZIANITA del Martisor Quest' antica usanza di primavera è specifico per il popolo rumeno e moldavo e ha le sue origini nelle credenze e le pratiche agricole. La sua festa avviene il primo giorno del mese di marzo, considerato il primo mese della primavera. Si ritiene che la festa del Martisor derivi da Roma, cosi come Capodanno èra celebrato il 1 ° Marzo, che è stato chiamato con il nome di Dio Marte, protettore dei campi e delle greggi, Dio che personificava la rinascita della natura. In molti scavi archeologici in Romania hanno trovato amuleti con una'età superiore a ottomila anni. Sotto forma di piccole pietre di fiume dipinti di bianco e rosso, erano appese a fili e indossato al collo. Rosso è il colore del sangue e del sole, è stato attribuito alla vita, e rappresenta le donne. Invece, bianco, conferito dalla chiarezza delle acque, nuvole e attribuito uomini e specifica la saggezza. Inoltre il filo bianco e rosso del Martisor intreccio i due principi come un movimento permanente di materia. Significa lo scambio di forze vitali che danno luogo al vivo e infinito ciclo della natura. Colori rosso e bianco sono rimasti fino a oggi come un simbolo di uguaglianza, di amore assimilato anche al matrimonio. La diffusione in tutte le province del paese, Martisor è menzionato per la prima volta di Golescu Iordache. Folkloriste Simion Florea Marian che relazionava con la Moldova e Bucovina, scopre che li il Martisor consisteva in una medaglia d'oro o d'argento legato con una corda da fili color bianco e rosso ed era appesa al collo ai figli. Dominava la convinzione che chi porta il Martisor avrà fortuna. In Romania le ragazze lo portavano per dodici giorni appeso al colo, dopo veniva sistemato nei suoi capelli e tenuto fino a quando arrivavano le cicogne e i primi fiorì ai alberi. Dopo di che si appendeva ad un ramo di un albero fiorito con l’idea di essere belle ed avere la fortuna tutto l’anno. In Moldavia fino ad oggi esiste questa bellissima usanza di regalare alle donne, ragazze, innamorati si regalano a vicenda questi bellissimi amuleti che si confezionano in casa oppure si comprano già confezionati, come porta fortuna, si appendono sul petto dalla parte sinistra e si porta per un mese. A scuola s'insegna addirittura ai bambini l’arte di confezionare i Martisor.Riguarda alla tradizione indicata qui sopra, Tudor Arghezi riflettette sulla storia del Martisor nel libro “Con bastone per le strade di Bucarest”.’’ In principio, quando sarà stato l'inizio, il Martisor non era neanche chiamato Maritisor e magari non è mai stato chiamo cosi, tuttavia le ragazze e le donne sposate ci tenevano alla loro purezza, innocenza e alla loro bellezza prima di questo inizio. Hanno osservato che il vento di primavera le macchiava la pelle e che non c’era nessun rimedio. Le fattucchiere, che facevano incantesimi anche per gli innamorati, hanno consigliato alle ragazze con lentiggine di appendere al collo un filo di seta.


L’incantesimo ha funzionato cosi bene poiche tutte le donne hanno iniziato nel mese di Marte ad appendere questo filo al collo... il vento di marzo che faceva venire queste lentiggini sul viso è stato chiamato Martisor. Aggiungendo un filo di seta rosso a quello bianco si proteggeva anche del malocchio. Un venditore ambulante per vendere i fili ebbe l’idea di aggiungere un amuleto. Si pagava soltanto il filo e il amuleto era in omaggio all’inizio, le cose cambiarono quando l’amuleto inizio ad essere venduto e il filo regalato. E inesatto l’inizio del Martisor, in Moldova esiste anche un’altra legenda. Si dice che una volta, la Primavera passeggiando sulla riva del bosco nel primo giorno di mese Marzo, guardandosi intorno vide in un prugnolo pieno di spini , un meraviglioso bucaneve che cercava di uscire dalla neve. La Primavera volendo aiutare il delicato fiore cominciò a togliere la neve e i rami spinosi. L’inverno ha visto questo gesto della Primavera, si arrabbiò ed iniziò a soffiare con un vento forte portando anche la neve per spazzare via il piccolo fiore. Tuttavia la Primavera l-a difeso con le mani, tenendolo al riparo. Toccando le spine si è ferita a un dito, e il sangue caldo cadeva sulla neve che si scioglieva scaldando la terra, cosi il bucaneve si è salvato dal cattivo e freddo inverno. Da allora si usano due colori bianco che significa la neve ed il rosso che significa il sangue.


MARTISOR PROGGETO PER LA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIAL MARTISOR A TORINO

Premessa Il nome deriva dal mese di Marzo che in romeno si chiama Marte, che deriva da Roma dove il Dio che proteggeva gli agricoltori e i campi si chiamava Marte. Questo ci fa capire quanto erano vicini i nostri popoli, e che le antiche usanze si tramandano nelle generazioni mantenendosi ed arricchendo ancora la nostra cultura. Nel nostro paese , Moldova la festa di Martisor arriva dai tempi lontani ed è la festa più attesa di tutti. Cosi come il paese si trova in una zona geografica con inverni lunghi e molto freddi, dove l’agente faticava per arrivare in primavera cosi come il cibo che si conservava alle volte non bastava per le famiglie numerose, i vestiti caldi si usavano troppo in fretta grazie alla neve abbondante che cadeva e al gelo, l’agente era impaziente di arrivare più presto in primavera al caldo del sole. Noi avendo la sfortuna di dover emigrare, cerchiamo tramite le associazioni culturali di mantenere e di trasmettere le tradizioni ai nostri figli, e nello stesso tempo di far conoscere ai altri popoli che vivono in Italia, la nostra cultura, cercando di contribuire al’integrazione di tutte le comunità di stranieri presente sul territorio. Siamo fieri che nel nostro paese, anche se in questo periodo si trova in una crisi politica ed economica, che l’anno scorso ha colpito tutto il mondo sono ancora molto forti i desideri del nostro popolo di mantenere le belle tradizioni, come il festival internazionale di musica “Martisor” , che iniziando dal 1967 fino ad oggi ogni anno ospita cantanti da tutto il mondo, si apre i primi giorni di Marzo e dura 10 giorni. Ogni anno ce la possibilità di sentire musica di ogni genere, jazz, musica classica, e altro dove partecipano musicisti e cantanti di tutto il mondo, come la Francia, Italia, Sua, Romania, Russia e molti altri. I concerti della festival si svolgono in tanti posti, nella capitale del paese: nel Palazzo nazionale della Repubblica, nel


teatro Nazionale di Opera e Balletto, nella sala di Filarmonica Nazionale, ed in varie cita del paese. Nel 2007 si e aperta la prima edizione del festival Martisor a San Pietroburgo, nel Palazzo “Oktiabriskiy”, che è la sala che ospita i più importanti concerti della città. Tutti gli anni questo festival ospita artisti e personaggi importanti da tutto il mondo. Cosi come in Italia siamo emigrati molti moldavi, cerchiamo di mantenere e di promuovere questo bellissimo evento. L’anno scorso la nostra associazione “Basarabia” ha organizzato la 1-ma edizione a Torino, nella sala del Teatro Valacco, dove hanno partecipato varie associazioni Moldave e Romene del posto, come “Fratria,” “Flacara”, gruppo musicale PRO-ART, “Amurg”, interpreti di musica popolare e leggera . Abbiamo dato la possibilità a più di 300 persone di ascoltare le bellissime canzoni moldave , romene, russe, italiane, che hanno costituito il programma. Molti italiani presenti al concerto sono stati sorpresi piacevolmente dalle belle canzoni e tradizioni del nostro paese e non solo.

Destinatari Tutti quelli che amano l’arte di ogni tipo appartenente a mondi e popoli diversi , a tutti coloro che vogliono conoscere di più le origini, tradizioni delle comunità che vivono sul territorio, le usanze ,abiti tradizionali, canzoni, musica e altro. Quelli che amano le loro origini e rispettano gli altri.

Obiettivo Come obiettivo ha di diffondere le tradizioni del nostro paese, mettere in mostra i nostri valori, coinvolgendo altre comunità per uno scambio culturale, facilitare l’integrazione delle nazioni presenti in Italia, per migliorare la qualità della vita nostra e di altri. Solo il fatto di conoscere meglio le nostre origini permetterà a tutti di vivere in armonia e tranquillità.

Finalità Riconoscere la bellezza della diversità, quando ogni nazione porta con se la sua cultura le tradizioni fa diventare il mondo più bello, solo la voglia di conoscere porterà la tolleranza verso gli altri. Le origini della nostra cultura devono essere trasmesse ai nostri figli nati in Italia per essere poi trasmesse ai loro figli per non dimenticarli. La festa di “Martisor” e una bellissima festa della primavera, del


rinascimento della natura, che porta con sè il sole, il buon umore è un piccolo portafortuna.

Attività Concerto di musica popolare , musica leggera, danza.

Partecipanti Associazione culturale Basarabia Associazione Italo - romena Fratia Associazione culturale Flacara Associazione socio-culturale Plai Associazione culturale Tallente Romene Associazione culturale Russia Mir Gruppo musicale “Amurg” Gruppo di danza popolare “Busuiocul” Diversi interpreti di musica popolare e leggera.

Ospiti Console del Consolato Romeno a Torino Vicepresidente del consiglio Comunale Dott. Michele Coppola Assessore integrazione del Comune di Torino Ilda Curti

Luogo e ora Teatro Valdocco Domenica il 7 marzo, dalle 15:00 alle 18:00.



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