sportpeople_2011-20

Page 1

Anno 8

Numero 20

17 Giugno 2011

In questo numero: Bastardi senza gloria a pag. 2

Canosa-­‐Altamura a pag. 20

Benevento-­‐Juve Stabia a pag. 5

Vultur Rionero-­‐Potenza a pag. 23

Juve Stabia-­‐Atletico Roma a pag. 9

El torneo del Bae a pag. 27

Viggiano-­‐Vultur Rionero a pag. 16

Memorial De Mastrogiovanni a pag. 32

Atella-­‐Adrano a pag. 18

Comunicati a pag. 35

Sportpeople n° 20/2011


E d i t or i a l e : B a s t a r d i s e n z a gl or i a

Bastardi senza gloria Una

delle grandi verità è che nessun uomo è depositario della verità assoluta. Eppure è anche vero che alcuni uomini sono più incentivati di altri ad uscire fuori, dal buio delle caverne, per andare a trovare la luce del sole. Da sempre il mondo delle curve è un crogiuolo di uomini che provengono da differenti classi sociali. Alcuni di noi sono avvocati, dottori, professori e molti di noi sono quelli che vengono letteralmente definiti “l’ultima ruota del carro”. Gli ultimi rimasugli della società che questi signori hanno magistralmente allestito come fosse il palcoscenico di un teatro: bello solo alla vista ma scarno al proprio interno. E badate bene che non mi sto inventando nulla. Un certo Peter Weir, già nel 1998, aveva previsto e esasperato (ma non più di tanto) tutto questo con il film, da lui diretto, “The Truman Show”. E ancor prima di Weir, c’era stato il suo predecessore, George Orwell, con il romanzo “1984” (terminato di scrivere nel 1948).

Molti di noi svolgono lavori frustranti, si alzano la mattina presto e si dirigono in fabbrica o in cantiere per portare la pagnotta a casa. Invece, alcuni di noi sono stati più fortunati, magari adesso sono a lavoro dentro un ufficio o dietro uno sportello postale. E, a parte il fatto che frequentiamo il mondo delle curve, cos’è che ci accomuna tutti? Cos’è che unisce l’ultras che nella vita lavora in un ufficio all’ultras che lavora in una manovia? Secondo me, quello che ci accomuna, è che noi, a differenza di molti, siamo arrivati molto vicini a capire quale sia la verità. Siamo gli unici che quel maledetto 26 settembre 2005, all’indomani della morte “per arresto cardio-respiratorio” di Federico Aldrovrandi, abbiamo intuito sin da subito che c’era molto di più sotto e che “la storiella” che raccontavano ai giornali e alla televisione non si reggeva in piedi. Analogo al caso Aldrovrandi è quello dell’omicidio Raciti, avvenuto il 2 febbraio 2007 (al termine della partita tra Catania…

Sport People n° 20/2011


E d i t or i a l e : B a s t a r d i s e n z a gl or i a …e Palermo). Volendo potremmo citare anche il più recente caso riguardante la morte di Stefano Cucchi ma, comunque, i precedenti di cui sopra basterebbero a capire come procedono le cose nel nostro paese. Noi tutti siamo a conoscenza di come alcuni “servitori dello Stato” hanno barbaramente ucciso Federico Aldrovrandi e Stefano Cucchi. Noi tutti siamo a conoscenza delle tante “luci e ombre” dell’omicidio dell’ispettore Raciti, come per esempio lo “strano caso” della perizia presentata dai RIS e rigettata per la poca “malleabilità” della stessa. O, ancora, la deposizione di un collega su quanto accaduto quella sera, prontamente ritirata poco tempo dopo. Cosa avevano rilevato i RIS è noto a tutti, ma i colpevoli “loro” ce li avevano già: il sig. Speziale e il sig. Micale. E, se vi può consolare, ho il culo dell’auto pieno di bozzi perché con la retromarcia sono una vera e propria frana… Battute a parte, una domanda mi frulla per la testa: ma siamo sicuri che ogni cittadino italiano sia a conoscenza di quale sia la

verità? Informazione fa rima con falsità. Al contrario, controinformazione fa rima con verità. È difficile, per non dire impossibile, trovare una buona controinformazione su televisione e telegiornali. L’unico programma che cerca di fare vera luce sui fatti è “Report”, condotto da Milena Gabanelli. Ma resta comunque un caso isolato, e per di più su una rete (Rai 3) considerata “di parte”, se non addirittura “faziosa” da chi ha una certa visione politica. Analoga è la situazione della stampa: alcuni quotidiani evidenziano particolari che sono omessi da altri; il guaio è che questo lavoro viene svolto da testate minori, che hanno uno scarso seguito di lettori (mettiamoci anche il fatto che oggi la gente legge sempre di meno). Siamo immersi in una cassa di risonanza che vuole raccontarci e farci sentire solo la loro versione dei fatti, anche se spesso la verità (quella vera) è ben distante da ciò che vogliono farci credere. Quindi, non abbiamo altra scelta che muoverci e andarcela a cercare da soli. Per farlo…

Sport People n° 20/2011


E d i t or i a l e : B a s t a r d i s e n z a gl or i a …basta avere “solo” una buona apertura mentale e un po’ di curiosità. Accendere il computer, collegarsi in internet e iniziare a navigare tra i vari siti a caccia di notizie. Sbobinare tra le varie pagine web alla ricerca della news oggettiva e attendibile. Ed ecco che magari, per puro caso, nella pagina web di uno dei tanti gruppi ultras nazionali, potreste imbattervi nel trailer del film documentario “È stato morto un ragazzo” (diretto e sceneggiato da Filippo Vendemmiati). Se mi fossi fermato all’informazione impartita dalla televisione, non sarei mai venuto a conoscenza di questo docu-film che tratta l’omicidio Aldrovrandi. E non crediate che se al Tg non passano una notizia sia svista o dimenticanza, perché quando serve per il loro tornaconto sono maestri nel catechizzarci, persino in maniera “occulta”. Mi viene da pensare ad una famosa fiction girata all’ombra del Vesuvio, che va in onda tutte le sere su uno dei canali Rai. Qualche tempo addietro, dedicarono addirittura parte della puntata alla nostra amatissima “Tessera del Tifoso”. In quella puntata, cercavano di far capire ai tanti che non fossero ancora bene informati, quanti e quali siano i vantaggi di tale tessera e come questa avesse il merito di aver fatto rassegnare i tifosi più violenti, incentivandoli ad abbandonare le curve in quanto impossibilitati a creare disordini grazie all’avvento della stessa. Tutti sappiamo quanto questo sia assurdo, quanto questa maledetta carta non abbia apportato nessun miglioramento. Anzi, i disordini sono persino aumentati (benché gli stadi italiani siano sempre più vuoti) e nessuno di noi “violenti” ha mollato l’osso né è indietreggiato di un solo centimetro. Nessuno dice che la verità non andrebbe insabbiata. Nessuno dice che l’Italia è l’unico paese dove chi ha potere, invece di pagare più di qualsiasi altro cittadino normale (proprio perché se si indossa una divisa o si ricopre un incarico importante, bisognerebbe dare il buon esempio e non macchiarsi di crimini inumani) la fa sempre franca (il più delle volte con pene che rasentano il ridicolo in confronto al reato commesso). Detto ciò, sono sempre più convinto che possedere un pezzo di

carta con su scritto “Dottore in…” dimostri ben poco e non valga poi molto. Quello che conta davvero è trovare il coraggio di aprire gli occhi e guardare in faccia il mondo. Non è un pezzo di carta a fare un uomo ma sono i valori, gli ideali e i pensieri a renderci liberi e consapevoli di noi stessi. Se un uomo è cieco, non sarà un pezzo di carta a ridargli la vista. Ma noi “fortunatamente” ciechi non siamo. Quindi, continuiamo a non piegarci. E ad uscire dalle caverne alla ricerca della luce del sole. Testo di Travax. Foto di Valerio Poli

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Benevento-Juve Stabia (Playoff)

Benevento mastica ancora amaro M astica

ancora amaro il Benevento Calcio nei play off. Il sogno serie B è stato di nuovo rimandato, dopo il pareggio casalingo (1-1) con la Juve Stabia allo stadio “Ciro Vigorito”. Gli ospiti, in virtù della vittoria nella gara d’andata allo stadio “Menti”, hanno strappato il pass per la finale dove affronteranno l’Atletico Roma (sconfitta 32 in casa dal Taranto, ma qualificata dopo la vittoria per 1-0 nel match d’andata). Sugli spalti circa 10000 spettatori di cui 800 stabiesi; con i tifosi di casa sono presenti, nel settore Distinti, anche i gemellati del Savoia. Prima dell'inizio del match una delegazione di lavoratori di Airola (Bn), sfila per sensibilizzare l’attenzione per la perdita dei loro posti di lavoro, e vengono applauditi anche dagli ospiti. All'inizio della gara ambedue le tifoserie organizzano una suggestiva sciarpata. Causa una vecchia rivalità mai nascosta…

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Benevento-Juve Stabia (Playoff)

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Benevento-Juve Stabia (Playoff) …molteplici sono gli sfottò, ma non accade nulla di rilevante. Ottimo il tifo della curva sud giallorossa, coordinata dal gruppo “Stregati” nell'anello superiore

e

“Teste

Matte”

in

quello

inferiore. Nei Distinti i gruppi “Mods” e “Sconvolts” espongono un lungo striscione contro Alessandro

Bruno,

calciatore

della

Nocerina ed ex giallorosso, nativo di Benevento. Ancora una volta, dunque, a festeggiare nello stadio sannita non è stata la squadra di casa, che ha protestato in maniera forte con la terna arbitrale al termine del match, anche per la mancata concessione di un penalty a proprio favore nella ripresa. Testo e foto di Fabio Muollo.

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Benevento-Juve Stabia (Playoff)

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Juve Stabia-Atletico Roma (Playoff)

A 90 minuti dal paradiso A ltri

90 minuti per decidere chi verrà promosso in cadetteria; nel primo round un pareggio che sul campo di gioco è tutto sommato giusto, ma sugli spalti la partita è stata a senso unico, con una sola tifoseria presente, quella stabiese. Mi reco in largo anticipo allo stadio e lo faccio in concomitanza con l’arrivo del pullman della squadra dell’Atletico Roma, accolto da una bordata di insulti e fischi atti ad intimidire i calciatori, che dalle facce che hanno mi sembrano piuttosto turbati da un’accoglienza del genere. Il prepartita è caldissimo e lo si nota subito, in quanto un’ora prima del calcio di inizio lo stadio è quasi pieno; prepartita caratterizzato anche dall’invasione di campo di un paio di ragazzi con un bandierone gialloblu, che effettuano un paio di giri di campo con lo scopo di aizzare l’entusiasmo del pubblico presente. Fa un certo effetto sentire “savoiardo pezzo di merda", da una tifoseria che…

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Juve Stabia-Atletico Roma (Playoff) …fino a poco tempo cantava “mio fratello è savoiardo”, ma, come la maggior parte di chi si interessa del mondo ultras saprà, il gemellaggio tra ultras di Savoia e Juve Stabia era in declino già da un po’ e si è definitivamente rotto a causa di una serie di episodi che qui non è il caso di raccontare. Nei Distinti campeggia uno striscione riguardante lo scudetto “non assegnato” nel 1945 alla Juve Stabia, nel campionato dell’Italia che era stata “liberata” nella guerra allora in corso, assegnazione avvenuta invece per lo Spezia nel campionato dell’Italia ancora “occupata”. Presente anche uno striscione molto caratteristico, attaccato tra due balconi di un palazzo che affaccia proprio sullo stadio, palazzo che sa tanto di una seconda curva in quanto pieno zeppo di bandiere e palloncini colorati. Pubblico ospite, come previsto, quasi assente, infatti i tifosi dell'Atletico Roma, per lo più amici e/o parenti dei calciatori, sono in tutto una ventina e non tentano né un coro, né un cenno di tifo. Nel frattempo lo stadio si è riempito all’inverosimile e…

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Juve Stabia-Atletico Roma (Playoff) …al fischio d'inizio, gli spettatori, saranno poco più di diecimila. Prima del calcio d’inizio gli ultras stabiesi espongono uno striscione dedicato ad un loro amico (presumo scomparso prematuramente), nel quale promettono di realizzare il suo sogno, cioè quello di vedere l’amato Stabia in serie B. L’ingresso delle squadre è accompagnato da ogni settore dello stadio: nei Distinti viene esposto lo striscione “Stabia da Brividi” con la B in grassetto, in Tribuna palloncini e cartoncini gialloblu, e in curva una bella coreografia con un bandierone raffigurante la Beata Vergine (stemma di Castellammare) con lo striscione sotto “Gloria al simbolo della mia città”; poi, viene tolto questo bandierone e subito dopo ne compare un altro che raffigura una vespa (stemma della Juve Stabia), e contemporaneamente lo striscione sotto cambia e diventa “Gloria al simbolo della mia squadra”. Davvero un bell’effetto e molta la creatività, complimenti! Durante la partita, tifo stabiese assordante ed inizio secondo tempo caratterizzato da un lancio di coriandoli in tutta la curva...

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Juve Stabia-Atletico Roma (Playoff)

Sport People n째 20/2011


Foto & News: Juve Stabia-Atletico Roma (Playoff)

Sport People n째 20/2011


Foto & News: Juve Stabia-Atletico Roma (Playoff) …sud e da uno striscione di benvenuto alla figlia di un ultras. Tantissime le proteste di tutto lo stadio verso un arbitraggio pieno di errori, proteste che raggiungono l’apice negli ultimi minuti di gioco, infatti la concessione di un dubbio calcio d’angolo per l’Atletico Roma scatena un lancio di oggetti in campo che causa la sospensione della partita per circa 5 minuti; la situazione si calma e la partita finisce con un solo coro di tutto lo stadio: “Tutti a Roma”. Proprio quest’ultima questione sta creando una serie di polemiche in quanto lo stadio “Flaminio” è stato omologato per 4000 spettatori quando, poche settimane fa, è stata giocata una partita di rugby con 35mila spettatori presenti; un solo, laconico commento da parte mia: bah!?! Testo e foto di Emilio Celotto.

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Juve Stabia-Atletico Roma (Playoff)

Sport People n째 20/2011


Foto & News: Viggiano-Vultur Rionero

Al cuor non si comanda E nnesima

sconfitta anche in questa trasferta per la Vultur Rionero 1921, che si allontana sempre più dalla zona salvezza. Oramai è passato oltre un anno da quando i bianconeri del Vulture non colgono un successo in trasferta. Ma per chi, come i ragazzi dei “Vecchi Tempi” Rionero, crede nei propri ideali e di questi ideali ne fa il proprio stile di vita, non c’è sconfitta che tenga. L’ennesimo boccone amaro non demoralizza la passione della ventina di ultras rioneresi accorsi che, anche subito sotto di un gol, daranno il meglio di sé per sostenere gli undici bianconeri in campo, riuscendo a farsi sentire nel piccolo impianto della Val D’Agri. Pochissimi presenti per i locali e nessuna forma di tifo. Testo e foto di Giorgio Carlucci.

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Viggiano-Vultur Rionero

Sport People n° 20/2011


F o t o & N e w s : At e l l a - Ad r a n o ( P l a y of f )

La stagione degli spareggi Storica

partita per l’Atella Vulture che si ritrova per la prima volta nella sua giovane storia calcistica nella fase uno dei play off. Tanta gente ha affollato il “Comunale” del piccolo centro. Tanti cori ed incitamento per i ragazzi delle “Brigate” che in questa occasione sono ritornati allo stadio, avendolo disertato nelle gare del campionato regolare. Ad inizio partita, i padroni di casa, si sono adoperati solo nella loro zona con palloncini e poi tanti battimani, hanno accompagnato nei primi minuti i gialloblé in campo poi, man mano che l’incontro andava avanti, il sostegno si è spento. Non sono mancati anche cori contro Rionero e anche contro l’Adrano e la Sicilia. Molto d’impatto il sostegno della cinquantina di sostenitori giunti in Basilicata dalla lontana Sicilia per tentare, come poi è avvenuto, di passare alla fase successiva dei play off. Una ventina sono gli ultras che dietro a solo tre pezze,

“Casual Firm”, “Estremo Sostegno” e “Scaloni Crew”, hanno sostenuto i propri colori. Un po’ poveri coreograficamente, senza alcuna bandiera, ma molto decisi con cori secchi. Sono loro che a fine gara gioiranno per il passaggio alla gara 2 dei play off. Successivamente apprendo di un contatto tra le parti a fine partita, in cui hanno avuto la peggio gli atellani che, per di più, hanno anche denunciato alcuni tifosi siciliani: no comment. Testo e foto di Giorgio Carlucci.

Sport People n° 20/2011


F o t o & N e w s : At e l l a - Ad r a n o ( P l a y of f )

Sport People n째 20/2011


F o t o & N e w s : C a n os a - Al t a m u r a

I grandi enigmi del mondo ultras La

settimana che ha preceduto la partita tra Canosa-Altamura è stata segnata da una polemica interna tra noi tifosi, ultras mi sembra una parola troppo inflazionata ultimamente, tra “purtiani” e menefreghisti/vecchio stampo. La società aveva messo a dispozione un pullman, completamente gratuito, per l’importante trasferta. Da parte nostra ci siamo subito opposti, non perché il codice non scritto alla pagina 727 prevede che non bisogna mai andare fuori casa con i soldi della società, ma più banalmente perché non abbiamo bisogno di nessuno e non vogliamo dire grazie a dirigenti che oggi ci appoggiano e domani ci insultano. Il punto di ritrovo è come al solito cambiato all’ultimo momento: non più la solita fontana, solita si fa per dire, ma il piazzale antistante lo stadio. Numericamente mi aspettavo qualcosina in più dei 40 sopraggiunti (un centinaio compresi tifosi, dirigenti, amanti e…

Sport People n° 20/2011


F o t o & N e w s : C a n os a - Al t a m u r a …comari varie), ma in fondo meglio così: quando si è in pochi si riesce ad offrire sempre ottime prestazioni. Arrivati a Canosa entriamo nell’impianto, molto bello, e subito sistemiamo i nostri drappi. Il sottoscritto invece si è dovuto subito adoperare per convincere dirigenti canosini, polizia, vigili del fuoco, sommozzatori di turno che il mio scopo è solo quello di fare qualche innocuo scatto; per fortuna il mio viso da bravo ragazzo e i miei modi garbati mi permettono di entrare sul prato verde, dove una volta tanto le speranze sono nate e si sono anche concretizzate. Sotto il settore rossoblu chiedo di un mio vecchio corrispondente di metà anni ‘90 che, per fortuna e nonostante l’età, è ancora lì a cantare e sventolare i propri vessilli. Appena inizia la partita i canosini colorano il settore con fumoni rossoblu; noi invece vista la persistente crisi economica, ci limitiamo ad una sciarpata mista a bandiere e a due aste. Ottimo tifo da entrambe le parti e onore ai canosini che, nonostante il risultato sfavorevole, incitano la loro squadra e…

Sport People n° 20/2011


F o t o & N e w s : C a n os a - Al t a m u r a …prima del fischio finale ringraziano i loro giocatori per la bella stagione. Al triplice fischio ci dirigiamo verso le auto e vediamo, a dieci metri di distanza, una decina di canosini pronti allo scontro, virtuale ovviamente, e soprattutto al lancio di pietre; ma alla fine tutto si concluderà in un nulla di fatto. A questo punto faccio alcune considerazioni: 1- sia in campionato che nei play off, tra noi e loro non c’è stato mai nulla e nessuna delle due tifoserie ha offeso l’altra, quindi non capisco questo loro gesto; 2- se decidi di affrontarci, fallo e non pensarci troppo... è bastato che un paio dei nostri facessero due passi per farli desistere. Tra l’altro i due passi sono stati fatti soprattutto per andare a riprendere le macchine che per scontrarsi; 3- visto il dispiegamento di forze dell’ordine, almeno una trentina tra polizia e carabanieri, qualsaisi contatto era impossibile; 4- se proprio avessero voluto affrontarci, e

ribadisco che non c’era motivo per farlo,potevano aspettarci sotto al loro settore, da dove saremmo dovuti passare per fare ritorno a casa. Nonostante questo enigmatico atteggiamento finale, non posso non confermare l’ottima impressione che mi ha fatto la tifoseria canosina: tifo continuo e soprattutto presenza costante durante tutto l’anno; realtà ultras che meriterebbe ben altro. Testo e foto di Michele D’Urso.

Sport People n° 20/2011


F o t o & N e w s : V u l t u r R i on e r o - P ot e n z a

Il valore dell' dell'amicizia E’ iniziata sin da alcune ore prima, la gara tra Vultur Rionero e Potenza. I supporters rosso-blu, presentatisi in un ritrovo nel centro del Vulture, hanno rinsaldato un’amicizia che dura da oltre un ventennio. Tantissimi i cori che hanno rimbombato anche al di fuori del locale, una vera e propria polveriera con attestati di reciproco rispetto e a favore dei diffidati. Si è andato avanti così, sino ad una mezz’oretta prima della gara. Da segnalare la presenza dei diffidati del gruppo Lions che, per motivi ovvi di firma in questura, hanno avuto modo di passare solo alcune ore con i fratelli bianco-neri. La presenza allo stadio degli ultras del Potenza si è attestata intorno alle quarantina di unità, sia della “Banda Sponge” che dei “Lions”, con la sola assenza degli “Ultras” che, come coerentemente fatto sin dall’inizio del campionato per contestazione al

presidente Postiglione, hanno “bucato” anche Rionero. La gara è iniziata con una coreografia semplice ma di effetto nel settore dei Vecchi Tempi Rionero, composta da fasce bianconere-rossoblu proprio a richiamare i colori delle due società, unite dallo striscione “Nessuna Differenza”. Tanti sono stati i cori, vicendevoli e al sostegno della rispettive formazioni. A cavallo tra la prima e la seconda frazione di gioco, bello lo striscione dei potentini: “In questo calcio senza alcun valore, la nostra amicizia l’unica…

Sport People n° 20/2011


F o t o & N e w s : V u l t u r R i on e r o - P ot e n z a

Sport People n째 20/2011


F o t o & N e w s : V u l t u r R i on e r o - P ot e n z a …soddisfazione”, applaudito da tutti i presenti. La risposta da parte rionerese non s’è fatta attendere, e si è concretizzata in uno striscione rivolto principalmente ai diffidati del gruppo Lions: “Diffidati non mollate”. Messaggio breve ma di cuore. Toccante è stato l’intervallo quando, alcuni rappresentanti di ambo le tifoserie, sono entrati in campo con un mazzo di fiori donato dai rosso-blu per ricordare “Carmine e Marcello”: un gesto da applausi. Bellissima sciarpata con bandierone per i potentini, e tanti cori per la propria casacca. La gara si è conclusa con una vittoria di rigore a tempo ormai scaduto per la Vultur Rionero, che si proietta verso una salvezza insperata, data l’ultima posizione occupata sin dall’inizio del campionato. Alla fine, tutti insieme, si è raggiunta la sede dei Vecchi Tempi, dove si è conclusa una giornata da “incorniciare”. Testo e foto di Giorgio Carlucci.

Sport People n° 20/2011


F o t o & N e w s : V u l t u r R i on e r o - P ot e n z a

Sport People n째 20/2011


Foto & News: El torneo del Bae

Que viva el Bae S ono passati dieci anni da quando il Bae è partito, lasciandoci la straordinaria possibilità di costruire un sogno. Un sogno che in molti abbiamo costruito. Da Cosenza a Sankt Pauli. Centinaia di realtà. Insieme. Mattone su mattone. Sudore su sudore. Gioia e fatica, allegria e lotta. Siamo arrivati li, nella Selva Lacandona a portare solidarietà e fratellanza. A portare i nostri sogni. I sogni di Francesco. I sogni di tutti noi. E con la forza dei sogni abbiamo costruito ponti. Tra culture diverse. Tra i mondi degli ultras e quelli dei movimenti. Tra le storie di chi migra e di chi accoglie. Questo è stato El Estadio del Bae. Uno, cento, mille sogni nel ricordo di Francesco. Ed il Torneo del Bae, è stato il…

Sport People n° 20/2011


Foto & News: El torneo del Bae

Sport People n째 20/2011


Foto & News: El torneo del Bae …rendez-vous di queste realtà. Ritrovarsi tutti insieme. Giocare e discutere, divertirsi e sognare. Conoscersi. Camminando domandando. E questo percorso, questa ricchezza non può andare persa. Per questo abbiamo deciso di cogliere l’occasione dell’arrivo dell’Alerta Cup 2011 a Venezia per ricominciare. Per ricostruire quel percorso così ricco di umanità che ci ha visto protagonisti tutti. Per ritornare a costruire insieme a tutti voi il Torneo del Bae. I dieci anni sono solo una scusa. La verità è che il Bae è partito e ritornato ogni giorno. La verità è che ci manca troppo quello che abbiamo costruito insieme. Insieme a lui e a tutti voi. Quei sogni, quel desiderio di cambiamento, di sconfiggere la morte, quella dannata voglia di vivere e di ribellione. Per questo siamo di nuovo qua, tutti insieme, a gridare: Que viva El Bae! Viva la vida y muera la muerte!

Sport People n° 20/2011


Foto & News: El torneo del Bae

Sport People n° 20/2011


Foto & News: El torneo del Bae

Sport People n째 20/2011


Foto & News: Memorial 'De Mastrogiovanni'

Gli ultras non muoiono mai G iornata

all’insegna del ricordo di un grande ultras e di un grande amico di Casarano, quella del memorial organizzato dai gruppi “Centro storico”, “Cusp 1980”, “Casarano 1927” e “Curva nord” per commemorare Gino De Mastrogiovanni con questo evento giunto alla sua quinta edizione. L’immancabile torneo in cui gli ultras si cimentano per un giorno nei panni di calciatori, è stato vinto dagli ultras del Taurisano; secondo posto per il Casarano, seguito da Martina Franca e Angri. Presenti, ma in qualità di ospiti, anche le tifoserie di Bari, Barletta, Monopoli e Nardò. Toccante la messa celebrata da don Antonio Minerba, e visibile la commozione quando, oltre a Gino, sono stati ricordati una quindicina di ultras scomparsi appartenenti alla tifoserie presenti. Foto di Fernando Stefanelli.

Sport People n° 20/2011


Foto & News: Memorial 'De Mastrogiovanni'

Sport People n째 20/2011


Foto & News: Memorial 'De Mastrogiovanni'

Sport People n째 20/2011


F a n z i n e & C o m u n i c a t i : C u r v a C os t a B ol o gn a

Sport People n째 20/2011


F a n z i n e & C o m u n i c a t i : C u r v a N or d C os e n z a

Sport People n째 20/2011


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.