c t d , r i z l z à
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t n o o z z l a t
Marco Zanini
Politecnico di Milano Scuola di Architettura e SocietĂ / Corso di laurea Architecture A.A. 2011/2012 Tesi di Laurea di [751106]
Marco Zanini
relatore dott. Federico Zanfi; co-relatrice prof.ssa Chiara Merlini
c.a.s.a. u.n.i.f.a.m.i.l.i.a.r.e. istruzioni per il riuso in tempo di crisi
Dedicato agli abitanti delle case
“
Interrogare l’abituale. Ma per l’appunto ci siamo abituati. Non lo interroghiamo, non ci interroga, non ci sembra costituire un problema, lo viviamo senza pensarci, come se non contenesse né domande né risposte, come se non trasportasse nessuna informazione. Non è neanche più un condizionamento, è l’anestesia. Dormiamo la nostra vita di un sonno senza sogni. Ma dov’è la nostra vita? Dov’è il nostro corpo? Dov’è il nostro spazio?” George Perec, 1989
Indice 1 5
Abstract Il territorio 9
Dati censuari
15
Il lavoro
19
Le famiglie
23
Il cambiamento
33
Aree di espansione previste
35
Soglie di espansione dell’edificato
37
Erosione dell’agricoltura
39
Forme dell’edificato
41
Tipi di urbanizzazione
47
Storie di case
113
Principi
119
Temi progettuali
137
Scenari
147
Bibliografia
E’ possibile immaginare uno sviluppo della città diffusa che non sia basato sul consumo di suolo? È possibile “promuovere dal basso” un diverso modo di “fare città” ripensando la casa unifamiliare, questo materiale così abbondante e stereotipato, al cui interno la famiglia italiana si sta modificando?
1
Se dovessimo tenere in considerazione la pianificazione di gran parte dei comuni italiani ci accorgeremmo che, nei casi positivi, l’attenzione viene rivolta principalmente al centro storico. Il resto che “non costituisce un’alternativa alla città che abbiamo ereditato da secoli di storia, ma ne è semmai la forma più recente”(Boeri, 2011) è quella città, in cui “stanno prendendo forma una nuova società e un nuovo tipo di urbanizzazione”(Lanzani, 2003). Non si tratta della città come “scenario privilegiato in cui è possibile trovare per caso una cosa, mentre ne cerchi un’ altra (Hannerz, 1980) e, solo raramente, quella in cui ci si incontra (Dal Pozzolo, 2002). In maniera uniforme abbiamo visto sul territorio una città crescere, invece che ripensare sè stessa e ristabilire le relazioni che sono “l’essenza della città” (Webber, 1964).
La ricerca parte da un territorio, quel triangolo omogeneo di comuni definito dall’asse del Sempione a est, Malpensa a nord, il Ticino a ovest, l’autostrada A4 e il Magentino a sud. Non si tratta di un territorio “lento” (Lanzani, 2003) ma in ritardo, il cui sviluppo non è mai stato al passo di alcuni assi di grande mobilità e dinamicità che gli sono prossimi e che hanno dato forma alla megalopoli padana. Un’area contraddistinta dal valore degli immobili più basso della provincia milanese, che hanno stimolato una grande esplosione di questi piccoli comuni paragonabile, anche se in ritardo, ad alcuni ambiti dinamici e prossimi. Questa espansione, figlia di quel “patto sociale”, definito da Secchi, tra i cittadini e lo Stato, ha dato forma ad alcuni tessuti più o meno riconoscibili, tutti contraddistinti da un unico elemento: la casa.
La tesi pone l’accento sul quotidiano, cercando di osservare il fenomeno città diffusa dall’interno, ma soprattutto con un diverso sguardo, quello stesso sguardo a cui auspica Perec, quando ci sprona a “interrogare l’abituale”, oppure lo sguardo di Ghirri, che non condanna, ma è precursore di un “discorso di critica”. A livello suolo, oltrepassando i recinti e i giardini di rappresentanza, ci accorgiamo dell’assenza dello stereotipo che lungamente ha distolto l’attenzione, banalizzando un territorio complesso. L’americanizzazione del mondo che ci ha consegnato l’immagine di “villetta” come evasione anarchica e centrifuga, lascia spazio oggi a plurali storie che ci parlano di riutilizzo, ripensamento e riarticolazione della casa. La crisi economica e la crisi della famiglia italiana esacerbano modificazioni all’interno di quelle case fondamentali e inequivocabili,
puntando la nostra attenzione all’interno della città e non fuori: quel fuori produttore oggi solo di insicurezza e perdita di significati (Bauman, 1999). In tempo di crisi alcuni meccanismi di modificazione della casa avvengono in maniera meno sporadica e particolare a causa di uno sfruttamento maggiore del bene principale che le famiglie italiane hanno a disposizione, appunto, la casa. Il fallimento del Piano casa (Lanzani, Zanfi, 2010) definisce, forse, la fine della crescita incrementale dell’edificio e sposta l’orizzonte di ricerca su altri e molteplici modificazioni della casa. La casa che diventa negozio, la casa che viene divisa, la casa che i figli non vogliono, la casa che ospita la “famiglia allargata” (Saraceno, 1996) sono solo alcune delle storie che la tesi rintraccia sul territorio. Queste confermano un cambiamento in atto nella società e mettono a fuoco dei problemi a cui non si è saputo ancora rispondere. La casa deve essere incentivata a mutare, come stanno mutando le famiglie al suo interno per rispondere a quella pluralità di istanze che vengono sollevate.
Queste storie di famiglie portano alla definizione di due principi progettuali, la riarticolazione funzionale e la frammentazione, che rimettono in circolo alcune energie latenti all’interno della società, che attraverso dei temi ridefiniscono il rapporto casa/ città, aiutando a riconoscere alcune figure, seppur deboli, all’interno della moltitudine di edifici abitativi. La riarticolazione funzionale, in cui funzioni esterne a quella residenziale prendono spazio all’interno della casa sfruttando spazi inutilizzati o ampliandone altri. La frammentazione, in cui la proprietà viene divisa, in più porzioni che accolgono anche persone esterne al nucleo familiare. La tesi tenta di investigare le potenzialità della città diffusa partendo dalla casa unifamiliare che continua a “dare casa” alle famiglie pur essendo il suo modello di sviluppo ormai svanito. Ci si pone davanti la necessità di accogliere, supportare e indirizzare, con interventi di riqualificazione dell’esistente, tutte queste nuove e contemporanee trasformazioni dell’edificio abitativo, fuoriuscendo “dall’autonomia della singola particella
catastale” ed investendo “oltre lo spazio del lotto, anche le strade, i piccoli spazi aperti interclusi nel tessuto, nonché lo spazio agricolo periurbano che si intreccia con essi” (Lanzani, Zanfi, 2010). Il progetto si svolge su un territorio verosimile di 300 ettari, che contiene tutti gli ambiti che contraddistinguono l’area di riferimento. Si cerca di incanalare, stimolare alcuni di questi principi con un progetto di città, andando alle volte contro la normativa vigente. La normativa, sempre più regolazione di diritti che motivo di progetto, ingessa ogni situazione particolare e rende tutto generico. Tramite la definizione di questi interventi al suolo che permettono una diversa concezione della strada, più ciclabile, a misura d’uomo, la tesi auspica un recupero/ripensamento dell’esistente: quel deposito di energie che sono le case. Sono riconoscibili nella città diffusa, a differenza della “generic city”(Koolhaas, 1995), alcune strutture, che seppur deboli, possono essere una base di partenza per alcuni temi che non cercano di curare ma
2
3
prendersi cura” (Zardini, 2012) della città diffusa. I temi in questo territorio sono il rapporto col bosco, gli spazi incolti interclusi, il consolidamento del quartiere di prima espansione vicino a servizi e la stazione, la definizione dell’asse commerciale, il rafforzamento della zona ricca di servizi, la strada parco e l’accettazione di alcune aree marginali. La tesi cerca di definire alcune progettualità attuabili da quella piccola media impresa che caratterizza il territorio oppure da singoli proprietari. Questi progetti cercano di intercettare alcune istanze che partono dal basso, dalla società che ho cercato di far emergere attraverso alcune storie di case. La casa unifamiliare, apparentemente ordinario e banale elemento, si rivela un materiale estremamente malleabile e capace di ospitare le nuove pratiche dell’abitare.
4
5
Il territorio un'area definita da due assi e un fiume
6
La definizione dell'area
7
A nord l’aeroporto di Malpensa, a est l’asse del Sempione, a sud il Magentino e a ovest il fiume Ticino definiscono un triangolo di territorio omogeneo contraddistinto dalla presenza del canale Villoresi, del Naviglio grande e del fiume Ticino. Dal punto di vista geografico il canale Villoresi, completato nel 1890, divide la pianura asciutta a nord, dalla pianura irrigua a sud. La nuova strada in trincea che collega l’autostrada A4 all’aeroporto di Malpensa riequilibra la mobilità dell’area ancorata in passato a strade regionali e provinciali passanti per i centri urbani. Si tratta di un elemento di novità in un territorio povero di infrastrutture, che non ne hanno consentito uno sviluppo industriale quale possiamo vedere lungo il Sempione e il Magentino. Rimane un’area molto omogenea che ha subito un'espansione in ritardo rispetto ai fenomeni che possiamo leggere in alcune aree del nord Italia. E’ un territorio di quasi sole case.
ENS A MAL P
E
ION
P EM
S Ferno
Lonate Pozzolo
T
O ICIN
Castano Primo
Vanzaghello Magnago Buscate
Turbigo Robecchetto con Induno Cuggiono
Dairago Villa Cortese Arconate
Inveruno
8 8
Busto Garolfo Casorezzo
Mesero
Bernate Ticino
MA GEN
TIN
O
Dati censuari fonte: Istat 2001
9
I dati Istat che riguardano la costruzione di edifici per uso abitativo delineano un territorio paragonabile per mole di abitazioni a quegli assi di espansione della megalopoli padana quali il Sempione o il Magentino. Assi che la ampia letteratura ci ha descritto in maniera esauriente giĂ a partire dagli anni ‘90. Questo è il territorio col valore degli immobili piĂš basso della provincia di Milano, che ha subito in ritardo quei processi di espansione che noi tutti conosciamo. Si trovano comuni molto omogenei con una popolazione media di 7000 abitanti, molto dipendenti dai comuni limitrofi principali e dagli assi infrastrutturali che lo delimitano: a est Busto Arsizio e Legnano, a nord Gallarate, a ovest Novara e a sud Magenta e Milano.
Gallaratese
850%
Vizzola Ticino
420%
Bustese
Ferno
1250%
1374%
Lonte Pozzolo
1466%
Vanzaghello
689%
Legnanese Magnago
1200%
926%
Dairago
4796%
Villa Cortese
6991%
Nosate
232%
Castano Primo
1385%
Buscate
1571%
Busto Garolfo Arconate
2053%
Turbigo
805%
2317%
Novarese Casorezzo
1331%
Robecchetto con Induno
Inveruno
450%
Castanese
970%
10
990%
1079%
Cuggiono
395%
Mesero
923%
Bernate Ticino
433%
Magentino
900% Crescita percentuale numero di abitazioni in edifici ad uso abitativo soglia 1919 / 2001
Aumento percentuale numero di abitazioni in edifici ad uso abitativo soglia 1919 / 2001
reddito medio euro 34000 >>>25000
1919 >>2011
1919 >>2011
Vizzola Ticino
34k
Vizzola Ticino Ferno
Lonte Pozzolo
>10k
Ferno
25k Lonte Pozzolo
Vanzaghello
Vanzaghello Magnago
Magnago
Dairago
Villa Cortese
Dairago
Nosate
<1k
Castano Primo
Castano Primo Buscate
Buscate
Busto Garolfo Arconate
11
Turbigo Inveruno
Busto Garolfo Arconate
Casorezzo Robecchetto con Induno
Turbigo
Casorezzo Robecchetto con Induno
Cuggiono
Inveruno
Cuggiono Mesero
Mesero
Bernate Ticino
Popolazione
Villa Cortese
Nosate
Bernate Ticino
Reddito medio famiglie —Italia: 11k— —Lombardia: 14k—
1919 >>2011
1919 >>2011
Vizzola Ticino
51%
Vizzola Ticino Ferno
Lonte Pozzolo
Ferno
Lonte Pozzolo Vanzaghello
Vanzaghello
Magnago
Magnago
Dairago
Dairago
Nosate
45,8
63%
Villa Cortese Nosate
Castano Primo
Castano Primo Buscate
Buscate
Busto Garolfo Arconate
Turbigo
Casorezzo Robecchetto con Induno
Busto Garolfo Arconate
40,5
Turbigo
Casorezzo Robecchetto con Induno
Inveruno
Cuggiono
Inveruno
Cuggiono Mesero
Mesero
Bernate Ticino
Bernate Ticino
Età media —Italia: 43—
Villa Cortese
Coppie con figli —Italia: 57,5%—
12
2 >>>11%
1919 >>2011
Vizzola Ticino
Vizzola Ticino Ferno
Ferno
Lonate Pozzolo
Lonte Pozzolo Vanzaghello
Vanzaghello Magnago
Magnago Villa Cortese Dairago
Nosate
2%
Dairago
Castano Primo Buscate
Busto Garolfo
42%
Castano Primo Buscate
Arconate
13
Turbigo
11%
Inveruno
Cuggiono
Turbigo
23%
Casorezzo Robecchetto con Induno
Inveruno
Cuggiono Mesero
Bernate Ticino
Stranieri —Italia: 2,3%—
Busto Garolfo Arconate
Casorezzo Robecchetto con Induno
Villa Cortese
Nosate
Mesero
Bernate Ticino
Pendolarismo Popolazione residente che si sposta giornalmente al di fuori del comune dove risiede —Italia: 17%—
1919 >>2011
Vizzola Ticino
250
1919 >>2011
Vizzola Ticino Ferno
1,3k
Ferno
Lonate Pozzolo
Lonate Pozzolo
Vanzaghello
Vanzaghello
Magnago
Magnago
Dairago
Villa Cortese
Dairago
Villa Cortese
Nosate
Nosate
Castano Primo
Castano Primo Busto Garolfo
Buscate Arconate
Turbigo Inveruno
Turbigo
Casorezzo Inveruno
Robecchetto con Induno
Cuggiono
1,9k Cuggiono
Mesero
Mesero
Bernate Ticino
Numero abitazioni
Busto Garolfo Arconate
Casorezzo Robecchetto con Induno
Buscate
5k
Bernate Ticino
Valore immobili [€/mq] —Italia: 2.250— —Lombardia: 2.148 —
14
Il lavoro
fonte: Istat 2001
15
Il mutamento del lavoro della manifattura e la piccola impresa di contorno a quelle aziende che si attestano ai margini dell’area in esame, ha chiuso una parentesi di potere e sviluppo, stimolato da un sistema che credeva nella “mobilitazione individuale”. Oggi quel cambiamento lo si percepisce camminando, notando i capannoni abbandonati tra gli interstizi delle case, oppure anche quei rimasugli di pollai che consentivano alle famiglie della prima espansione di consumare cibo autoprodotto, ricollegandoli a un passato agricolo che contraddistingueva molti di loro. Si tratta come in altre parti d’Italia di un territorio terziarizzato dove il centro commerciale è solo una delle concretizzazioni a suolo. I redditi sono i più bassi di tutto il nord ovest Milano, ma al tempo stesso valori alti di attrattività, contraddistinguono l’area (soprattutto l’alta pianura più vicina a Varese) più per la sua struttura solida e alti tassi di risparmio che per la sua dinamicità. Permane una
presenza della manifattura di base, ma anche specializzata, specialmente il tessile. L'industria meccanica rappresenta il secondo principale settore dell'economia. In particolare, sono sviluppate le produzioni in metallo e la fabbricazione di macchine utensili. Da notare alcune attività che storicamente hanno caratterizzato il territorio: la conceria e la produzione di energia. Sintetizzando la pianura irrigua vede ancora una presenza significativa dell’agricoltura, specialmente in alcuni ambiti qualificati (Parco Ticino). La pianura asciutta, strettamente collegata alla provincia di Varese ha subito, anche se in ritardo, uno sviluppo simile, in molti casi anche grazie a quei comparti di pianura asciutta che hanno visto la manifattura come settore trainante dello sviluppo. Il commercio e servizi sono settori fortemente sottodimensionati rispetto alle medie provinciali. Malpensa, caso eccezionale, ha consentito uno sviluppo del settore dei trasporti.
Vizzola Ticino
Vizzola Ticino Vizzola Vizzola Ticino Ticino
5%
54% 9% 24% 9% 2% 16% 12%
Ferno
Lonte Pozzolo
Lonte Pozzolo
0,5%
Ferno Ferno Ferno
1% 24%
Vanzaghello
Vanzaghello Vanzaghello Magnago Magnago
Magnago Dairago
Villa Cortese
Dairago Nosate
Nosate Castano Primo Buscate
Busto Garolfo
4%
Buscate
Robecchetto Robecchetto con con Induno Induno
54% 3% Mesero
Inveruno
Cuggiono Cuggiono
7% Bernate Ticino
Bernate Ticino
Agricoltura, caccia e silvicoltura —Italia: 5,27%—
Casorezzo Casorezzo Casorezzo Casorezzo Casorezzo
Turbigo
Inveruno
Cuggiono
Busto Garolfo Arconate
Casorezzo Robecchetto con Induno
3%
Castano Primo
Arconate
Turbigo
Villa Cortese Villa Cortese
2%
Attività manifatturiere —Italia: 24,23%—
6% Mesero
24% 4%
16
Vizzola Vizzola Ticino Ticino Vizzola Vizzola Ticino Ticino
Vizzola Ticino
54% 9%
54% 9% 24% 9% 2% 4,3% 16% 12%
Ferno
Lonte Pozzolo
Lonte Pozzolo
24%
Ferno Ferno Ferno
1% 24%
Vanzaghello
Vanzaghello Magnago
Magnago Dairago
Dairago Dairago
Nosate
Nosate Castano Primo Buscate
Busto Garolfo
4%
Castano Primo Buscate
Casorezzo
24%
Turbigo
Robecchetto Robecchetto con con Induno Induno
Inveruno
54% 3%
Cuggiono Mesero
Inveruno
Cuggiono Cuggiono
7% Bernate Ticino
Bernate Ticino
Commercio all’ingrosso e al dettaglio —Italia: 14,49%—
Casorezzo Casorezzo Casorezzo Casorezzo Casorezzo
Turbigo
Casorezzo
Robecchetto con Induno
Busto Garolfo Arconate
Arconate
17
Villa Cortese Villa Cortese
9,5% 3%
Villa Cortese
2%
Costruzioni —Italia: 8,10%—
6% Mesero
24% 4%
Vizzola Ticino Vizzola Ticino
Vizzola Ticino Vizzola Ticino
54% 9% 16% 12%
54% 9% 12%
Ferno
Lonte Pozzolo
24%
Ferno
Lonte Pozzolo
24%
Vanzaghello
Vanzaghello
Magnago
Magnago Dairago
Nosate
Villa Cortese Villa Cortese
3%
Dairago
Villa Cortese
Nosate
Castano Primo
Castano Primo Buscate
Buscate
Busto Garolfo Arconate Casorezzo Casorezzo Casorezzo
24%
Turbigo Robecchetto con Induno
Casorezzo Casorezzo Casorezzo
24%
Turbigo Robecchetto con Induno
Inveruno
Cuggiono
Inveruno
Cuggiono Mesero
Mesero
Bernate Ticino
Bernate Ticino
2%
Trasporti, magazzinaggio, e comunicazioni —Italia: 4,66%—
Busto Garolfo Arconate
2%
Alberghi e ristoranti —Italia: 4,50%—
18
Le famiglie
fonte: Bollettino Statistico 2010, I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2010
19
La casa unifamiliare come metonimia di una società che fugge dalla città alla ricerca del verde, una società individualistica che introietta il mondo all’interno delle mura domestiche, non esiste più, o meglio, è cambiata. Ai nostri occhi si pone una crisi del modello tradizionale di famiglia, che vede una pluralizzazione delle forme familiari a cui questo territorio e il mercato immobiliare hanno poco risposto. Infatti il 70% delle giovani coppie in Lombardia abitano vicino ai genitori. Il welfare familistico è di fondamentale importanza anche oggi, in un periodo che assiste a un cambiamento profondo degli stili di vita, sempre più urbani e cosmopoliti. L’aumento delle famiglie monogenitore e delle famiglie ricostituite, la crescente presenza di famiglie di anziani, la difficoltà nell’acquisto della prima casa per le coppie giovani, figli che non vogliono proseguire il lavoro del padre, sono solo alcuni degli aspetti del mutamento a cui bisogna
dare risposte adeguate. La presenza di famiglie sempre più piccole provoca il sottoutilizzo della casa, che pur essendo un oggetto molto malleabile in alcuni casi, non riesce a rinnovarsi anche per motivi paradigmatici. La crisi apre nuovi e interessanti scenari per il riutilizzo della casa unifamiliare essendo il bene a disposizione per eccellenza di molte famiglie italiane. L’alto grado di creatività che modifica la casa vede la crisi come promotore di dinamiche positive che, se interpretate e stimolate, possono dare vita a un diverso sviluppo della città.
tutte le famigli
6
2
2000
2002
100
80
60
2004
2006
2008
2004 2006 2008 2010
4
15
10
5
con molta difficoltà
2010
altro
100
singoli con 65 anni o più
90
singoli con meno di 65 anni
80
monogenitore
70
coppia senza figli
40
con qualche difficoltà
con poche difficoltà
abbastanza facilmente
facilmente
molto facilmente
affitto usufrutto e uso gratuito
60
20
50 40 30
coppia con figli
20
Proprietà e riscatto
20 10
1980 1981 1982 1983 1984 1986 1987 1989 1991 1993 1995 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010
Tipologie familiari
1980 1981 1982 1983 1984 1986 1987 1989 1991 1993 1995 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010
Titolo di godimento dell'abitazione di residenza
35
35
35
35
30
30 25
25
21
affittuari
20
affittuari
20 15
15
tutte le famiglie 10
10
tutte le famiglie proprietari
5 2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2000
2010
Disagio economico
affittuari
35
8
2001
2002
2003
Sovraffollamento 40
10
proprietari
5
30
25
20
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
10
10
tutte le famiglie proprietari
5 2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
proprietari
5 2000
2010
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
40
35
30
affittuari
10
8
25
20
tutte le famiglie
4
2
2000
2002
2004
2006
2008
15
2004 2006 2008 2010
6
10
5
con molta difficoltà
2010
Numero di annualità necessarie per l'acquisto di un'abitazione
100
80
60
40
22
con poche difficoltà
abbastanza facilmente
facilmente
Condizione economica percepita dalle famiglie
altro
100
singoli con 65 anni o più
90
singoli con meno di 65 anni
80
monogenitore
70
coppia senza figli
con qualche difficoltà
affitto usufrutto e uso gratuito
60 50 40 30
Proprietà e riscatto
molto facilmente
Il cambiamento 1954 / 2009 da nord a sud fonte: Dusaf
“Il paese non era mutato. Così almeno sembrava dopo trascorsa la guerra, che aveva lasciato intatte le murature, e della piazza, e delle strade, e delle corti.” A. Lodi “Non vedendo più scorrere l’acqua nel posto giusto, dove l’avevamo sempre vista, ci sembrò di essere intimamente trasformati”. Sgorlon
23
importante presenza dell’agricoltura obbliga la città a svilupparsi in maniera più controllata e densa. Questo è un territorio mutato irrimediabilmente che non riesce a salvaguardare i pochi beni culturali rimasti che vengono sviliti, affiancati da strade, circonvallazioni, oppure da quartieri di villette che ne utilizzano il nome per brandizzarsi. Le cascine rimangono come lacerti di un passato a cui non si vuol tornare, fatto di Possiamo leggere due tipi di espansione, a nord, in pianura asciutta sofferenza e miseria, soprattutto in quell’alta pianura difficile da coltivare la perdita di valore dell’agricoltura dove il nuovo è stato accettato senza permette e a volte incoraggia un saperne coglierne i valori. Il suolo utilizzo del suolo spropositato e è “percepito come piattaforma delle senza nessun tipo di progetto. A attività umane, come fonte di entrata sud del canale Villoresi una forte e Dal 1954 a oggi possiamo notare dalle mappe alcuni grandi mutamenti: ·· la scomparsa della brughiera nella pianura asciutta in favore del bosco ·· l’erosione e la perdita di importanza dell’agricoltura, in particolare a nord del Canale Villoresi ·· l’espansione in ritardo dei centri abitati rispetto alle aree più dinamiche ai bordi
per le casse comunali e il suolo libero come ovvia espansione dell’urbano” (Pileri in Longo A., Alì A., 2011). Gli abitanti che vivono in questi luoghi non colgono che il paesaggio li riflette e qualsiasi modificazione prodotta ricadrà su di loro. (Vallerini F., Varotto M., 2005)
24
1954
2009
25
1954
2009
26
1954
2009
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1954
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1954
2009
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1954
2009
30
1954
2009
31
1954
2009
32
1954
2009
Aree di espansione previste scala: 1:100.000
fonte: P.G.T., P.R.G. 5km
E sp ansione
33
L’estrapolazione del dato relativo al consumo di suolo dai P.G.T. (P.R.G. in quei pochi paesi che non hanno ancora approvato il P.G.T.) dei comuni facenti parte del territorio di analisi consente di visualizzare una inarrestabile crescita della città. Nonostante la presenza di invenduti e il declino profondo di buona parte del comparto edilizio costruito tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni 70. Il consumo di suolo dell'area è del 31,32%. Il rapporto tra superficie urbanizzata e superficie territoriale è molto inferiore agli ambiti confinanti di maggior dinamicità che definiscono l'area in esame. Il Legnanese 54,2%,
Rhodense 58,5%, il Bustese 59,4%, il Magentino 30, 12% (dati 2007).
34
Soglie di espansione dell’edificato 1954 / futuro scala: 1:100.000
fonte: Dusaf, P.G.T. 5km
35
1954
2000
1980
2009
La mappa mostra un ritardo dell'area analizzata rispetto ai margini molto più dinamici che già nell'800 vedevano l'industria nascere, per esempio lungo l'Olona e più tardi lungo la ferrovia che collega Milano con Novara. Il consumo di suolo non accenna a diminuire, nonostante la crisi del modello a cui fa riferimento e la presenza di invenduti. Si continua a erodere territorio a causa di una pigrizia del mercato immobiliare che non rispondono alle nuove domande che la società solleva. Il suolo, unica risorsa dei comuni, viene considerato come sola piattaforma per le attività umane.
Pre v ist a
36
Limite_amministrativo_10000_CT10â&#x20AC;Ś antropizzato 1954 antropizzato 1980 antropizzato 2000 2005 antropizzato
Erosione dell’agricoltura scala: 1:100.000
fonte: Dusaf
5km
37
Ter reni ag r icoli
B os chi nel 1954
Erosione ag r icol a 1954 / og g i
E sp ansione b os chi 1954 / og g i
La città, come è ben possibile immaginare, è cresciuta a discapito dell'agricoltura, del paesaggio. In alta pianura, l'agricoltura dal 1954 a oggi è diminuita notevolmente, essendo stata erosa anche dall'avanzata del bosco. Dove prima l'alta pianura era caratterizzata dalla presenza della brughiera oggi domina il bosco. Fuori dal Parco Ticino il bosco è luogo di scarto, di bassa qualità e difficile penetrazione a causa della scarsa cura.
38
Forme dell’edificato scala: 1:100.000
fonte: Misurc
5km
39
C ent r i stor ici
C ommerci a le, pro dutt ivo, s er v izi di livel lo comuna le
Abit azioni
Inf rast r utture
Il territorio di analisi è composto principalmente da comuni ben definiti. L'espansione è avvenuta per crescita radiale attorno ai centri storici per aggiunta di quel pulviscolo formato da case unifamiliari. Queste crescite sono state tra loro diverse per modi, tempi e cause. Si nota, soprattutto in bassa pianura dove l'agricoltura ha un'importanza maggiore un tentativo di consolidare la città preesistente anche attraverso i nuovi strumenti urbanistici che tentano di consolidare quegli ambiti già in prevalenza edificati. Il centro storico compatto rimane una figura ben distinguibile rispetto al resto:
paesaggio di sole case. La tesi cerca di lavorare in questi ambiti dove la casa unifamiliare rappresenta il materiale più abbondante.
40
Tipi di urbanizzazione scala: 1:3.000 fonte: Google map 100m
41
La città diffusa che si è sviluppata nel contesto italiano è molto differente da quello che in letteratura si definisce come sprawl, immaginando quello sparpagliamento residenziale omogeneo nato negli Stati uniti agli inizi degli anni '30 (Lanzani, 2012). La crescita dei nostri territori è legata, in una prima fase, a una "mobilitazione individualistica" che riutilizza un "capitale fisso sociale" costituito da strade, infrastrutture, e preesistenze. Una seconda fase caratterizzata da un fallimento della normativa e da quel desiderio di riavvicinamento alla "campagna" di molti di quegli abitanti che subirono una città poco accogliente e desiderosi di un diverso ambiente per la crescita dei propri figli. Nonostante la complessità del territorio possiamo riconoscere alcune deboli figure
all'interno del "pulviscolo" di case che contraddistingue questi contesti. L'analisi tenta di ridurre l'ampio vocabolario introdotto da quella stagione di ricerca partita negli anni '90 che tentava, descrivendo il territorio con termini specifici, di comprendere il fenomeno.
Ambito 1: Prima espansione
omogeneità; vicinanza centro; elevata qualità; vicinanza servizi; case anni 60/70; consistenza
E’ la forma concreta di quella "mobilitazione individuale" ben definita dal Pizzorno. E’ contraddistinto da case vetuste su lotto o di recente edificazione in sostituzione. Si presenta piuttosto denso e prevalentemente a vocazione residenziale. Si nota una notevola qualità per quanto riguarda il rapporto tra pieno e vuoti. Presenta, negli edifici più vetusti, rimasugli di ex pollai e spazi a servizio della casa, ora inutilizzati. La vicinanza al centro storico è motivo di qualità. La struttura è ben definita e regolare.
42
Ambito 2: Corona residenziale
nuove tipologie residenziali; limite della città; circonvallazioni; bordo; agricoltura
43
Si tratta di quel tessuto in cui la regolamentazione ha avuto successo nell’azione di contenimento della città. E’ costituito da edificazioni piuttosto recenti, che hanno densificato e strutturato una maglia presistente costituita da vuoti. Questo ritrovato limite il più delle volte è costituito dalle recinzioni delle proprietà, senza alcun tentativo di relazione. E’ raro trovare connessione tra i due sistemi come in altre realtà europee, data anche la ridotta scala di queste corone. Si nota la presenza di edifici unifamiliari facenti parte della seconda espansione degli anni 80/90 e di recenti condomini che offrono pezzature più conformi a ospitare le nuove famiglie, in gran parte giovani. Solitamente vicine a strade di scorrimento, che favoriscono una comoda mobilità automobilistica.
Ambito 3: Intermedio
brani di campagna interclusi; frammentarietà; presenza di retri ed ex-spazi di lavoro
Tendenzialmente a vocazione residenziale, questo tessuto contiene brani di campagna più o meno incolta che rappresenta un notevole patrimonio di opportunità. E’ caratterizzato da spazi interclusi, interstiziali, retri, ex spazi lavoro che ne consentirebbero una facile riarticolazione se pensata come sistema dotandolo di nuove polarità. La struttura è poco regolare, solitamente si assesta su alcuni assi principali e nei suoi pressi. Le poche aziende nate in passato in questa zona non hanno possibilità di ingrandirsi, prevedendo un futuro incerto. La maggior parte sono chiuse o hanno deciso di trasferirsi più all’esterno della città, ne sono solo rimasti i resti che non sono ancora stati riutilizzati.
44
Ambito 4: Misto
disordine; incuria; ibridazione; casa/azienda; industrie; edifici vetusti; bassa qualità
45
Si tratta delle zone industriali miste che si trovano nei territori meno regolati. La presenza di edifici adibiti a industria rendono il luogo poco accogliente, banale negli spazi e nelle funzioni. Primariamente luogo in cui i proprietari delle fabbriche vivevano stando accanto alle “loro puzze”, vede anche l’accostarsi di un’edificazione più povera e di necessità. L’incuria e la precarietà del luogo non lo rendono un posto piacevole in cui vivere. La presenza delle due funzioni è di svantaggio per entrambe.
Ambito 5: Disperso
indecisione; agricoltura frammentata di bassa qualitĂ , piccole aziende familiari abbandonate; mancanza di servizi
Tessuto caratterizzato dalla presenza di pochi edifici, nella maggior parte dei casi si tratta di edifici unifamiliari costruiti negli anni 60, prima di qualsiasi regolazione. Solitamente si appoggia a preesistenze, quali vecchie chiese di campagna, oppure antichi casolari, o cascine. 46
47
Storie di case Breve racconto del mutamento in atto
48
Ditta
â&#x20AC;&#x153;
N
on ho intenzione di fare il lavoro di mio padre" Federico, 26 anni
Sandro [30]
Sandro [40]
falegname
falegname
operaio 1 operaio 2 51
azienda: 170 mq spazio aperto: 660 mq
1984
*azienda: 300 mq *spazio aperto: 530 mq
1992
Sandro [55] falegname
Sandro [55] falegname
Roberta [45] casalinga
Franco [>] +compagna
Sandro [>] pensionato
Roberta [>] casalinga
Franco [18] studente
Federico [26]
operaio 1
studente
operaio 2 52
Federico [>] now +compagna
azienda: 300 mq spazio aperto: 530 mq residenza: 230 mq
2012
*residenza ricavata: 300 mq spazio aperto: 530 mq residenza: 230 mq
2020
Centro estetico
“
H
o utilizzato ciò che avevo a disposizione” Grazia, 50 anni
Luisa [35] casalinga
Maria [60] pensionata
Mario [45] operaio
Maria [40]
Luisa [15] Mauro [17] 55
Mauro [35]
50s
casalinga
Gigi [5] bimbo
residenza a: 110 mq spazio aperto: 720 mq
1950
Anna [30]
tappezziere
7
Grazia [8] scolara
residenza a: 110 mq spazio aperto: 570 mq residenza b: 300 mq
1962
Grazia [50] Luisa [75] casalinga
estetista
Maria 2000
56
Mauro [65] tappezziere
Mauro [80]
Anna [70] casalinga
00s
Gigi [35] operaio
pensionato
Anna [75] casalinga
Gigi [40] operaio
Grazia [38] lav. autonoma
residenza a (inutilizzata): 110 mq spazio aperto: 570 mq residenza b: 300 mq
2002
negozio: 110 mq spazio aperto: 570 mq residenza b: 300 mq
2012
Magazzino
â&#x20AC;&#x153;
N
on vendo: non ho bisogno di soldiâ&#x20AC;? Mirta, 45 anni
Rocco [40] operaio
Rosa [1995]
Rosa [38]
Rocco [70]
casalinga
Mirta [40]
operaio
lav. autonoma
Mirta [10] operaio
Carla [18] casalinga
70s
59
00s
Carla [48] lav. autonoma
Donato [40] fratello
Donato [70]
Diana [35]
fratello
sorella
residenza a: 130 mq residenza b: 130 mq spazio aperto: 650 mq
1972
Diana [65] sorella
residenza a: 130 mq residenza b: 130 mq spazio aperto: 650 mq
2002
Rocco 2005
now
10s
Donato 2004
Carla [53]
Diana
lav. autonoma
2001
*residenza a (abbandonata): 130 mq *residenza b (abbandonata): 130 mq spazio aperto: 650 mq
60
2004
Mirta [45] lav. autonoma
*magazzino: 130 mq residenza b (abbandonata): 130 mq spazio aperto: 650 mq
2012
B&B
â&#x20AC;&#x153;
H
o dovuto reinventare me stessa e la casaâ&#x20AC;? Sonia, 45 anni
Sonia [35]
Mario [40]
Irene [10]
Clelia [15]
casalinga
studentessa
imprenditore
00s
studentessa
63
Mario [40] imprenditore
residenza: 50 mq spazio aperto: 4500 mq ditta: 800 mq
2002
Mario [50] imprenditore
Sonia [45] casalinga
2012 B&B Irene [20]
64
studentessa
Clelia [25] studentessa
*residenza/bed & breakfast: 50 mq *spazio aperto/eventi: 4500 mq ditta (abbandonata): 800 mq
2012
Asilo
“
C
i piacciono i bambini” Lucia, 40 anni
Lucia [30] lav. autonoma
Mattia [40] lav. autonoma
67
residenza (in costruzione): 125 mq spazio aperto: 900 mq
2002
residenza (abbandonata): 125 mq spazio aperto: 900 mq
2005
Lucia [40] imprenditrice
Mattia [50] lav. autonoma
68
residenza: 80 mq asilo: 40 mq spazio aperto: 900 mq
2012
EreditĂ
â&#x20AC;&#x153;
N
on sono spazi da vivereâ&#x20AC;? Lorenzo, 25 anni
Vittoria [40] Maestra
Arturo [45]
Carla [32]
operaio
studentessa
Vittoria [60] pensionata
Arturo [65] pensionato
Marion [30]
Marion [10]
studentessa
studentessa
Carla [12] studentessa
Lorenzo [3]
Lorenzo [21]
bimbo
pizzaiolo
71
Carla [60] pensionata
Mario
Mario [70]
2011
pensionato
Carla 2008
residenza a: 140 mq residenza b: 70 mq spazio aperto: 950 mq
1995
residenza a: 140 mq residenza b (inutilizzata): 70 mq spazio aperto: 950 mq
2011
Vittoria [62] pensionata
Arturo [67]
Lorenzo [>]
pensionato
pizzaiolo + famiglia
72
Lorenzo [23] pizzaiolo + compagna
residenza a: 140 mq residenza b: 70 mq spazio aperto: 950 mq
2012
Vittoria [>] pensionata
Arturo [>] pensionato
residenza a: 140 mq residenza b: 70 mq spazio aperto: 950 mq
2020
MalleabilitĂ
â&#x20AC;&#x153;
U
na volta eravamo tutti amici. Si usciva.â&#x20AC;? Sonia, 51 anni
Sandro [35]
Maria [28]
lavoratore
casalinga
Gianni [1]
Duilio [10]
Sandro [75] lavoratore
Maria [58] casalinga
75
studente
lavoratore
Gianni [20]
Nicola [5]
studente
studente
Duilio [40] lavoratore
Nicola [35] studente
residenza a: 130 mq
1950
residenza a: 130 mq *residenza b: 130 mq
1980
Sofia [38] +famiglia lavoratrice
Diego [35] +compagna lavoratore
Nicola [75]
Nicola [55]
+moglie pensionato
+moglie lavoratore
Diego [15] studente
Sofia [18]
Maria [78] pensionata
studentessa
Franca [55] pensionata
Franca [35]
90s
lavoratrice
Gianni [40]
76
lavoratore
Duilio [40] +famiglia lavoratore
Sandro [20] lavoratore
Duilio [60] +famiglia lavoratore
Sandro [40] +famiglia lavoratore
residenza a: 130 mq residenza b: 130 mq *residenza c: 55 mq *residenza d: 130 mq
2012
*residenza y: 150 mq *residenza w: 150 mq
residenza a: 130 mq residenza b: 130 mq residenza c: 55 mq residenza d: 130 mq
2020
Trasformazione
â&#x20AC;&#x153;
P
ensavamo che la famiglia sarebbe durata per sempreâ&#x20AC;? Bruna, 67 anni
Luigi [50]
Luigi [40]
lavoratore
lavoratore
Luigi [40] lavoratore
Bruna [35] casalinga
Luigi [50] lavoratore
Alfredo [20]
casalinga
70s
studente
79
Bruna [45]
Sara [15] studentessa
Alfredo [30] lavoratore
residenza a: 100 mq azienda: 170 mq spazio aperto: 1000 mq
1982
Sara [25] +famiglia lavoratrice
residenza a: 100 mq *residenza b: 75 mq azienda: 170 mq spazio aperto: 1000 mq
1992
Luigi 2001
Alfredo [50] lavoratore
now Bruna [65] badante
80
Sara [45] lavoratrice
residenza a: 100 mq residenza b: 75 mq azienda (abbandonata): 170 mq spazio aperto: 1000 mq
2012
EventualitĂ
“
H
o dovuto allargare l’azienda, altrimenti avrei dovuto licenziare qualcuno” Luigi, 80 anni
Luigi [45]
Luigi [25]
+famiglia imprenditore
+famiglia lavoratore
Luigi [45] +operaio imprenditore
Marco [18] studente
83
residenza: 160 mq
1950
residenza: 160 mq *azienda: 400 mq
1970
Marco 2002 Luigi [62] +famiglia pensionato
Luigi [82] Marco [35] +famiglia imprenditore
Marco [35]
+famiglia pensionato
+ operai imprenditore
Affittuario
84
residenza a : 170 mq *azienda: 830 mq *residenza b: 80 mq
1992
residenza a : 170 mq azienda: 830 mq residenza b (inutilizzata): 80 mq
2012
Divisione
â&#x20AC;&#x153;
H
o lasciato lo spazio alla figlia, facevo fatica ad andare in paese da solaâ&#x20AC;? Ida, 75 anni
Maria [40] casalinga
Aldo [30] Gino [50] muratore
operaio + moglie
Francesca [22] operaia
Aldo [10] pensionata
Giovanna [18] casalinga
Gino 1995
70s
90s
87
Maria [60] casalinga
residenza a: 100 mq spazio aperto: 660 mq
1970
residenza a: 100 mq spazio aperto: 660 mq *residenza b: 130 mq
1990
Aldo [50] operaio + moglie
now 88
Maria [80] pensionata
Giovanna [58] casalinga + famiglia
residenza a: 100 mq spazio aperto: 660 mq residenza b: 130 mq
2012
Sottoutilizzo
“
S
e avessi la possibilità me ne andrei” Luca, 25 anni
Dario [20]
Dario [50]
+moglie lavoratore
Luca [25]
+moglie lavoratore
studente
91
Matteo [25] +moglie lavoratore
residenza a (in costruzione): 130 mq residenza b (in costruzione): 130 mq spazio aperto: 700 mq
1980
residenza a: 130 mq residenza b: 130 mq spazio aperto: 700 mq
2012
Luca [35] +moglie studente
92
Dario [60] +moglie pensionato
residenza a: 130 mq residenza b: 130 mq spazio aperto: 700 mq
2020
Taverna
“
S
to bene in taverna, in inverno è caldo con il camino” Sandra, 40 anni
Maria [30]
Sandra [40]
+marito lavoratrice
lavoratrice
Maria [60] lavoratrice
Sandra [10] studentessa
90 60s
95
residenza a: 120 mq spazio aperto: 1000 mq
1980
residenza a: 120 mq *spazio aperto: 250 mq *spazio aperto (venduto): 750mq
2012
Camera Sandra
Cucina Soggiorno Camera
96
Maria
now
residenza a: 120 mq seminterrato: 40 mq spazio aperto: 250 mq
2012
Vecchiaia
â&#x20AC;&#x153;
Q
uesta era la casa del padre di mia moglie, non la miaâ&#x20AC;? marito Gabriella, 50 anni
Natale 1995
Natale [40] lavoratore
Giuseppe [18] studente
Maria [38]
Maria [68]
casalinga
casalinga
Giuseppe [38]
Gabriella [10]
lavoratore
studentessa
Gabriella [30] +marito casalinga
99
residenza: 100 mq spazio aperto (lavorativo): 660 mq
1970
residenza: 100 mq spazio aperto: 660 mq
2000
Maria [78] casalinga
Bruna [78] badante
100
Gabriella [40] +marito casalinga
residenza: 100 mq spazio aperto: 660 mq
2012
TemporaneitĂ
â&#x20AC;&#x153;
I
l garage era accogliente, piccolo da pulire e riscaldareâ&#x20AC;? Gabriella, 47 anni
Giuseppina [60]
Gabriella [30]
pensionata
Antonello [40]
casalinga
lav. autonoma
€
€ €€
€€€
103
Antonello [40] muratore
residenza: 100 mq spazio aperto: 650 mq
1990
Giuseppina [60] pensionata
Socio
residenza: 100 mq garage: 130 mq spazio aperto: 520 mq
2006
Antonello [41] muratore
Gabriella [36] Socio
casalinga
Antonello [47] lav. autonoma
104
Gabriella [36]
parrucchiera amatoriale
Gabriella [31] casalinga
residenza: 100 mq garage/alloggio temporaneo: 130 mq spazio aperto: 520 mq
Antonello [41] lav. autonoma
2007
Antonello [47]
Coltivatore sporadico
residenza: 100 mq garage/spazio hobby/lavoro: 130 mq spazio aperto: 520 mq
2012
Rigenerazione
â&#x20AC;&#x153;
S
iamo arrivati da poco, ma abbiamo trovato casa subitoâ&#x20AC;? Igor, 40 anni
Regina [45]
Regina [55]
+famiglia casalinga
107
casalinga
70s
Rachele [20] suora
residenza: 110 mq spazio aperto: 1000 mq
1970
residenza: 110 mq spazio aperto: 1000 mq
1980
Regina 2001
Igor [40] +famiglia lavoratore
Rachele [40] suora
00s
residenza: 110 mq spazio aperto: 1000 mq
2000
108
residenza (in affitto): 110 mq spazio aperto: 1000 mq
2012
n
Abbandono
“
N
on vendo!” Gianni, 85 anni
Laura [40] lav. autonoma
Marco [40] lav. autonoma
VENDE?
NO!!!!!
VENDE?
90s
111
VENDE?
VENDE?
residenza: 200 mq spazio aperto: 1300 mq
1994
residenza (abbandonata): 200 mq spazio aperto: 1300 mq
1995
Amine [28] immigrato
Abdul [25] immigrato
now
residenza (occupata): 200 mq spazio aperto (abbandonata): 1300 mq
112
2012
113
Principi Istruzioni per il riuso
114
Principio I
Riarticolazione funzionale Casa / negozio 3
La casa cede o aggiunge spazio per ospitare funzioni diverse da quella residenziale
115
Principio I : Riarticolazione funzionale Principio I : Riarticolazione funzionale La casa cede o aggiunge spazio per Gli indizi, ricavati dall'investigazione La casa cede o aggiunge spazio per diverse da quella residenziale funzioni sulle case, aiutano a definire funzioni diverse da quella residenziale due principi progettuali atti alla modificazione della casa unifamiliare. Il principio della riarticolazione funzionale cerca di evitare il declino del patrimonio edilizio che non rappresenta pi첫 un'offerta concorrenziale alla domanda di residenza. Il cambio di destinazione permette di riutilizzare l'esistente per altre funzioni, oppure, aggiungendo/riutilizzando alcuni volumi permette una complessificazione dell'oggetto. Questo principio prefigura inoltre alcune possibili scenari per quegli spazi lavorativi sottoutilizzati o abbandonati da ridefinire per ospitare abitazioni.
Casa / negozio 3sfruttamento totale di case abbandonate sfruttamento totale di case abbandonate
Casa / spazio ceduto
una parte del lotto troppo grande per esigenze della famiglia viene ceduta una parte del lotto troppo grande per esigenze della famiglia viene ceduta
Casa / spazio ceduto
Spazi
riutilizzo spaz
a famiglia
Spazio inutilizzato / spazio lavoro
riutilizzo spazi inutilizzati a disposizione allâ&#x20AC;&#x2122;interno del lotto
Casa / negozio 1
cambiamento destinazione e cessione terreno
Casa / spazio lavoro 1 sfruttamento spazi inutilizzati
116
Ditta / casa
riciclo spazi inutilizzati
Casa / negozio 2
aggiunta volume collegato alla strada
Casa / spazio lavoro 3
sfruttamento spazi inutilizzati accessibili dalla strada
Principio II
Frazionamento / suddivisione La casa si separa in 2
La casa viene divisa per ospitare diversi nuclei famigliari, anche al di fuori della famiglia
117
Principio II : Frazionamento / Suddivisione Principio II : Frazionamento / Suddivisione Questo principio cerca di rispondere La casa viene divisa per ospitare diversi nuclei famigliari, anche al di fuori della famiglia La casa diversi nuclei a quella domanda di denaro utile per viene divisa per ospitare famigliari, anche al di fuori della famiglia intraprendere, sulla maggior parte del comparto edilizio, quelle opere necessarie di riqualificazione. Molti sono i lotti che hanno giĂ ultimato la capacitĂ edificatoria e si trovano in una situazione di stallo. Gli edifici al loro interno, non potendo modificarsi, rischiano un declino. Gli spazi si riducono, ma rimane quel rapporto privilegiato con lo spazio aperto.
La casa si separa in 22 famiglie abitano in 2 lotti separati 2 famiglie abitano in 2 lotti separati
La casa viene demolita
La casa viene demolita
per fare spazio ad altre case
per fare spazio ad altre case
BAM!!
BAM!!
BAM!!
BAM!!
La
per massimiz
La casa si sfrutta al massimo
per massimizzare lo spazio a disposizione della/e famiglia/e
La casa cresce dietro
per ospitare un altro nucleo famigliare / nuova mobilitĂ
La casa cresce di lato
per ospitare un altro nucleo famigliare / mobilitĂ esistente
118
La casa cresce sopra
per ospitare piĂš nuclei familiari
La casa si moltiplica il suolo ospita piu famiglie
La casa si suddivide in 2
2 famiglie abitano sullo stesso lotto
119
Temi progettuali Riconoscimento di alcune figure nella cittĂ
120
121
FRANGE DELL'URBANIZZATO
AMBITI MARGINALI
STRADE DI ATTRAVERSAMENTO
SPAZI INTERCLUSI
SPAZI DELL'ABITARE QUALIFICATO
ASSI COMMERCIALI
SERVIZI
122
Spazi interclusi
123
Condizione attuale Alcuni lotti incolti interclusi vengono definiti dal Pgt come di completamento. Molti di questi hanno un accesso alla strada svataggiato e sono di notevole dimensione. Intervento La municipalitĂ acquisisce la proprietĂ degli spazi interclusi che ora il Pgt definisce come di completamento permettendo di acquistare la volumetria e trasferirla nei lotti limitrofi che hanno cosĂŹ un occasione per riqualificare gli spazi pertinenziali della casa, costituiti da ex pollai, ex spazi lavoro ecc... Si prevede la costruzione di una strada e di un prato o un piccolo spazio pubblico che potrebbe essere gestito dai nuovi abitanti. L'occasione della frammentazione consente al proprietario del lotto di ricavare una somma di denaro utile per attivare alcune necessarie opere di riqualificazione e retroffiting dell'edificio.
aggiunta 50 mq
124
lotto frazionato 550 mq
vendita 300 mq
Spazi dell’abitare qualificato
125
Condizione attuale Gli abitanti del quartiere residenziale di prima espansione a ridosso del parco cittadino, della stazione e del centro storico, non hanno nessuna possibilità di cambiamento e sfruttamento del loro edificio siccome hanno esaurito la volumetria a disposizione e/o il rapporto di copertura non consente ulteriori modifiche all’edificio. Intervento Una nuova pista ciclabile accostata a una strada che non presenta il marciapiede e la possibilità di edificare oltre il limite imposto dal rapporto di copertura consente uno sfruttamento maggiore del lotto, andando a densificare e riqualificare un ambito che vede la presenza di retri ed edifici vetusti. La frammentazione consente alle famiglie di incamerare denaro utile per affrontare le necessarie riqualificazioni dell’edificio.
aggiunta 160 mq
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lotto frazionato 400 mq vendita 280 mq
Servizi
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Condizione attuale La zona è caratterizzata da un'abbondante presenza di servizi, scuola, asilo, municipio. Le poche case presenti sono vetuste e non riescono a modificarsi a causa del rapporto di copertura, pienamente raggiunto. Intervento Il rafforzamento di alcune preesistenti opere di riqualificazione stradale e l’aggiunta di altre, anche da parte privata, consente di aumentare la mixité. Alcuni edifici si riarticolano affiancando alla casa un volume che consente un rapporto con la strada privilegiato, in deroga a distanza dai confini e dalla strada. E’ possibile pensare che alcuni edifici possano, in cambio di volumetria, concedere parcheggi o altri servizi alla municipalità. Il rapporto di copertura non viene rispettato, la densità infatti è una prerogativa. Viene incentivata la possibilità di costruire al limite andando a ridefinire un nuovo rapporto con la strada creando così una diversa qualità dello spazio in continuità con il cento storico.
aggiunta 85 mq
riarticolazione 60 mq
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cessione 50 mq
vendita 300 mq
lotto frazionato 530 mq
Strade di attraversamento
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Condizione attuale La presenza della strada statale ha impedito uno sfruttamento dei lotti vicini a essa. Alcuni lotti sono molto lunghi, stretti e inutilizzabili. La strada separa il paese in due e non offre nulla al di fuori della mobilità automobilistica. Il suo declassamento, a causa dela nuova circonvallazione, è stimolo per una sua riqualificazione. Intervento Il declassamento della strada statale diventa l’occasione per riscoprire il rapporto con la strada. Alcuni lotti, prima sottoutilizzati a causa della vicinanza di una strada statale trafficata, trovano ora motivo per costruire al bordo, soprattutto in alcune zone dove la ciclopedonale entra all’interno del paese. La strada da banale attraversamento del centro abitato, diventa un sistema di connessione che fa parte della città.
aggiunta 90 mq
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lotto frazionato 600 mq vendita 550 mq
Assi Commerciali
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Condizione attuale Il viale presistente collega il centro storico alla stazione. Negli anni 70 alcune palazzine hanno sostituito alcuni brani di edificato storico e hanno introdotto un forte cambiamento di scala. Alcuni edifici a singolo piano rappresentano un anomalia nel sistema. La notevole quantita di negozi e la vicinanza della stazione rende il viale molto trafficato e mancando una pista ciclabile pericoloso per i ciclisti. Intervento Alcuni edifici si riarticolano affiancando alla casa, un volume che consente un rapporto con la strada privilegiato, in deroga ad alcuni limiti. Altri, vengono sostituiti da palazzine per offrire nuove tipologie in un contesto molto qualificato ed affermare, dal punto di vista spaziale, il collegamento tra centro storico e stazione.
riarticolazione aggiunta 120 mq
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lotto 1100 mq
Ambiti marginali
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Condizione attuale Alcuni edifici vetusti sono abbandonati o sottoutilizzati in quelle aree marginali miste della città . La presenza di industrie non consente spazi dell'abitare di qualità . La marginalità dell'area è motivo di perdita di valore dei terreni e delle case. Intervento Alcune opere minime e un cambiamento di destinazione d'uso permette agli edifici di trasformarsi in magazzini, negozi, spazi accessori alle industrie vicine, ecc... Non sono previste opere di riqualificazione delle strade, le quali, soddisfano pienamente quel tipo di modificazione dell'edificio. L'utilizzo di poche risorse permette quelle modificazioni minimali che evitano il declino di edifici vetusti in contesti marginali.
riarticolazione 280 mq
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lotto 1300 mq
Frange dell’urbanizzato
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Condizione attuale La campagna ormai abbandonata tra città e bosco è in grande difficoltà, la nuova circonvallazione ne ha definitivamente intercluso alcuni brani, che sono rimasti incolti. Tra corone residenziali e bordo non esiste alcun rapporto. Intervento La definizione, da parte del Piano del parco Ticino, di questa area come facente parte dei "grandi boschi di pianura" è motivo per indirizzare l’area a bosco. Un pioppeto regolare, produttivo e ludico che offre un luogo adeguato ai podisti, ora costretti a correre sui bordi stradali. Le poche case vetuste e/o abbandonate vengono demolite per ricavare volumetria da trasferire in altri ambiti con l'obiettivo di riorganizzare la maglia poderale dei campi. La maggior qualità dello spazio, determinata da un ritrovato affaccio sul bosco e la costruzione di una pista ciclopedonale ,offrono uno stimolo ai lotti limitrofi di modificarsi.
aggiunta 120 mq
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vendita 300 mq
lotto frazionato 900 mq
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Scenari 300 ettari di cittĂ diffusa
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DECLASSAMENTO DEGLI EDIFICI VETUSTI E MARGINALI
In alcune aree marginali vicino alla zona industriale alcuni edifici vetusti subiscono un declassamento diventando magazzino o altro. La mobilitazione di poche risorse individuali permette di mantenere in vita questi edifici evitandone un loro declino. Non viene prevista nessuna azione a suolo siccome le opere di urbanizzazione sono adeguate ad accogliere questi diversi modi di utilizzo dell'edificio.
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RIQUALIFICAZIONE PAESAGGISTICA DEI MARGINI
Il bordo della città incolto e marginale viene organizzato a pioppeto, bosco regolare e sicuro, possibilmente anche risorsa energetica, che con piste ciclabili e pedonali può dare spazio a quei corridori ora costretti a correre lungo la strada senza illuminazione. Alcuni edifici a margine trovano nella nuova qualità dello spazio aperto un pretesto per modificare il loro edificio e tornare ad abitare spazi inutilizzati o sfruttare al meglio gli esistenti, trasferendo volumetria da alcuni edifici demoliti per fare spazio al bosco o all'agricoltura.
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UTILIZZO TEMPORANEO DI GRANDI SPAZI INCOLTI All’estremo limite tra città e campagna il diradamento del tessuto edificato e la presenza di nuove lottizzazioni recenti pone la necessità di utilizzare quei grandi spazi incolti che dequalificano alcune aree e che, data la grande dimensione, difficilmente troveranno dei promotori disposti ad edificare. Si propongono orti comuni per quegli abitanti che non hanno la possibilità di coltivare nel proprio lotto.
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RIUSO DI EDIFICI INDUSTRIALI
Un edificio industriale abbandonato viene recuperato da giovani professionisti in coworking. Inoltre dispongono di uno spazio abitativo per ospitare le proprie famiglie. Sono spazi privilegiati per quella domanda di grandi spazi lavorativi in comune, condividendo macchinari e conoscenze sollevata da molti creativi e giovani.
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GREEN-WAY URBANA
La strada declassata a causa della nuova circonvallazione consente un nuovo rapporto tra urbanizzato ed essa. Questa viene trasformata in un viale e affiancata a un collegamento ciclo-pedonale che connette tutto il comune da sud a nord. Alcuni proprietari di lotti marginali inutilizzabili, a causa della notevole presenza di traffico e la distanza dalla strada statale, possono sfruttare il loro lotto.
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COSTRUZIONE AL LIMITE
In prossimitĂ del centro una maggior densitĂ e deroga al rapporto di copertura consentono un diverso sfruttamento del lotto riproponendo un riavvicinamento verso la strada e i confini. La strada viene pedonalizzata come naturale continuazione del centro storico che viene collegato al sistema strada parco.
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RAFFORZAMENTO DEGLI ASSI COMMERCIALI
Lungo la via commerciale del paese vengono aggiunti sul fronte di alcune case spazi adibiti a servizi (negozi, ecc...) che cercano un rapporto privilegiato con la strada. Al di sopra, la casa acquista un nuovo spazio aperto. Data la localizzazione favorevole e la volontĂ di rafforzare il collegamento tra centro storico e stazione alcuni edifici vengono sostituiti con condomini.
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CONSOLIDAMENTO RESIDENZIALE
Vicino alla stazione in una zona a vocazione residenziale, una diversa applicazione della normativa sulla distanza e un innalzamento del rapporto di copertura consente ad alcune famiglie di allargare il proprio edificio e frazionare il lotto. Questo intervento consente ad alcune famiglie di sfruttare quei retri degli edifici ora adibiti a pollai o ex spazi lavorativi inutilizzati. Fornisce, inoltre, il pretesto per riarticolare case sottoabitate da anziani frazionando il lotto che una volta era usato per coltivare o rappresentava una piattaforma lavorativa.
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PARCHEGGI E NUOVI SERVIZI
In prossimità della zona servizi, alcuni edifici accolgono alcune funzioni esterne a quella residenziale con un diverso rapporto con la strada, offrendo un parcheggio o altri spazi pubblici alla municipalità per poter costruire più del consentito o al limite.
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RIORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI INTERCLUSI
La municipalitĂ acquista alcuni lotti incolti definiti oggi dal PGT come di completamento e costruisce alcune operte di urbanizzazione minime, consentendo lo sfruttamento dei retri e spazi pertinenziali inutilizzati di alcuni edifici ai bordi. Alcune famiglie utilizzano il denaro derivato dalla vendita di una parte del terreno per migliorare il proprio edificio e/o per attivareare altri processi. Il lotto centrale rimane a disposizione del comune e consente nei lotti frammentati di trasferire della volumetria utile a costruire edifici anche su lotti che non lo consentirebbero.
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Bibliografia
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