Casamatta

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una casa aperta


Chi siamo Casamatta vuole essere una casa aperta, avamposto di un modello circolare di economia e permeabile di comunità, capace di generare legami di appartenenza partendo dal mettere in comune sensibilità e competenze, uscendo dalla rigida separazione dei saperi professionali. Casamatta continua un progetto (finanziato da Cariplo) di Legambiente per la costituzione di un “Centro per il volontariato ambientale” ampliandone l’orizzonte e gli obiettivi.

Perchè “Casamatta”? Casamatta: s. f., forse da casa matta, nel sign. di «edificio che ha l’apparenza di casa ed è invece ben altra cosa» La casamatta è il locale di un’opera di fortificazione, chiuso all’interno e coperto nella parte superiore a prova di bomba. Il termine gramsciano «casamatta» indica la necessità di conquistare posizioni, soprattutto nella società civile che non significhino “occupare” il potere, che non siano un punto di arrivo, ma un punto di partenza per iniziare un processo di riforme politico-sociali.


Varese Malnate Mulini di Gurone 282 mslm


Immaginare una città Sforzinda Filarete, 1464

La città ideale è «una città immaginaria che riesce a realizzare in modo ideale e in forma precisa, per così dire scientifico-matematica, i desideri materiali e spirituali che una determinata epoca vede nella fondazione di una città» Georg Münter, Idealstädte.


Riusare quel che c’è Mulini di Gurone Casamatta, 2017

I Mulini di Gurone non sono un u-topia, un modello immaginario di una societĂ perfetta, dove gli uomini vivono nella piena realizzazione di un ideale politico e morale, ma sono un luogo reale nei pressi di Varese e dove dal 1994 Legambiente ha speso delle energie che ambiscono a un modello ideale. Casamatta non costruisce nuovi luoghi ma risignifica quelli esistenti.


Chi Legambiente Varese Onlus è un circolo locale di Legambiente che si occupa, dagli anni ottanta, della protezione dell’ambiente in provincia di Varese, anche declinando localmente molte campagne nazionali dell’associazione. Ambientalismo scientifico, volontariato, solidarietà Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ’70. Tratto distintivo dell’associazione è stato fin dall’inizio l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili. L’approccio scientifico, unito a un costante lavoro di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente nella società fino a farne l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio: oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Legambiente è un’associazione senza fini di lucro, le attività che organizziamo sono frutto dell’impegno volontario di migliaia di cittadini che con tenacia, fantasia e creatività si impegnano per tenere alta l’attenzione sulle emergenze ambientali del Paese.


Chi Davide, ecologo ambientale, maestro di arrampicata ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Ecologiche e si è laureato in Analisi e Gestione delle Risorse Naturali; nel 2013 con una tesi sulla qualità delle comunità prative del Nord Italia e stime quantitative di produzione di sementi nella regione Lombarda; nel 2010 con una tesi sulle aree umide in un Sito di Importanza Comunitaria. Nel corso degli ultimi anni ha maturato diverse collaborazioni con enti pubblici e privati. Ha collaborato in diversi in progetti di ricerca, di intervento sul territorio , monitoraggi, censimenti e stesura relazioni ambientali atti a interventi di rinaturalizzazione fine di recuperare la biodiversità.Attualmente si occupa della gestione di una palestra di arrampicata, proponendo oltre che attività tipiche, progetti di arrampicata con finalità educativa/sociale.

Marco, progettista ha studiato architettura a Milano e Vienna e si è laureato nel 2012 con una tesi sulle trasformazioni degli insediamenti residenziali a bassa densità a fronte dei recenti cambiamenti sociali e demografici. Oggi pratica la professione di architetto presso lo studio Brusa Pasquè, ed è tutor in progettazione urbana presso il Politecnico di Milano. Nel 2015 grazie ad una campagna crowdfunding da vita a una ciclofficina popolare. È promotore di diverse iniziative partecipative rivolte alla rigenerazione urbana sul territorio di Varese in collaborazione con diverse associazioni sul territorio (FAI, Legabiente, Fiab, Libera). www.mrczanini.wixsite.com/portfolio

Marialisa, educatrice sociale si laurea a Milano nel 2012 in scienze dell’educazione. Durante la formazione ha partecipato a progetti a carattere umanitario in Cambogia ed in Croazia e promosso lavoro educativo con bambini ed adolescenti presso associazioni educative nel territorio del varesotto e del canton Ticino. Socia della cooperativa sociale “La casa davanti al sole”, impegnata nella promozione della cultura dell’infanzia, della partecipazione e della cittadinanza attiva, oggi pratica la professione di educatrice in servizi alla persona di sostegno a minori e famiglie in situazione di fragilità nel territorio diVarese e provincia.Attualmente promuove per conto di Fondazione Elisa un progetto educativo a sostegno di famiglie richiedenti asilo a Locarno incentrato sul sostegno all’infanzia e l’inclusione sociale di persone migranti.


Passato Esiste traccia, in un documento redatto nella prima metà del Duecento, dell’esistenza di rogge molinare in corrispondenza dei Mulini di Gurone. Nel 1608 risultano muniti di quattro “rodigni da farina” (ruote idrauliche), “una folla da panno” (manifattura di tessuti) ed “una pila” (lavorazione e pulitura del riso). Il mulino, l’unico rimasto, non è in funziona dal 1970 Il fiume Olona, indispensabile risorsa per la comunità, fu spesso anche la causa delle molte alluvioni che nel corso dei secoli hanno colpito le zone industriali della bassa Valle Olona. Tra le esondazioni più disastrose ci furono anche quelle che determinarono la chiusura definitiva della cartiera Vita Mayer e del tratto inferiore della (ormai abbandonata) ferrovia della Valmorea. Sul finire del Novecento e dopo le ennesime devastazioni del settembre 1995 e del novembre 2002, si decise di costruire la diga destinata a proteggere dalle esondazioni i territori a valle e, dopo quasi un ventennio di progettazioni e petizioni contrarie degli abitanti dei Mulini, nel 2010 è entrata in funzione una diga a vasche di laminazione in grado di regolare la portata del fiume. Lo sbarramento (sito a valle dei mulini) è stato progettato per contenere le piene del fiume innalzando il livello dell’acqua fino a riempire un invaso di 40 ettari che, circondando gli argini costruiti attorno ai mulini, forma un bacino temporaneo di 1.570.000 metri cubi d’acqua. Questo bacino, (perdurante solo nel periodo della laminazione) sommerge quasi tutta la zona circostante e trasforma in un’isola la zona abitata dei Mulini di Gurone.


Mulino non piĂš funzionante


Ieri

Roggia molinara in funzione


Oggi

Roggia molinara abbandonata futura zona colazioni della casa/ostello


Presente Obiettivo di Legambiente è stato recuperare una porzione di fabbricato a corte, inserita nel nucleo storico dei Molini di Gurone, abbandonata da decenni. Il programma di riuso dell’edificio nasce dal progetto che vede coinvolti i circoli di Varese e Malnate di Legambiente, rivolto alla tutela e valorizzazione del tratto della valle Olona tra la Folla di Malnate e la nuova diga di laminazione delle piene del fiume di Gurone. In particolare, Legambiente è titolare di contratti di comodato con la Provincia di Varese e Ferrovie Nord, proprietarie rispettivamente dell’area e dell’edificio del casello 10 della dismessa ferrovia della Valmorea. E’ ormai da parecchi anni che in tale contesto Legambiente svolge attività di volontariato ed educazione ambientale e propone iniziative per il turismo sostenibile. Legambiente sta realizzando un “Centro per il volontariato ambientale” finalizzato ad implementare l’attività istituzionale dell’associazione. La configurazione degli spazi proposta riflette l’esigenza di dotare la struttura di ambienti flessibili, facilmente adattabili alle molteplici esigenze imposte dall’attività dell’associazione riassumibili in cinque grandi categorie: 1. attività didattica e di formazione (di supporto all’attività all’aperto) 2. accoglienza e ospitalità per i soci volontari partecipanti alle campagne e azioni sul territorio 3. sede associativa e centro di documentazione 4. laboratorio e attrezzeria per l’attività all’aperto 5. punto informativo e base logistica per attività volte a incrementare il turismo ambientale, il cicloescursionismo e la fruizione sostenibile del territorio


Orto di proprietĂ di Legambiente


Futuro Casamatta vuole essere un luogo di riferimento per la città, esempio pratico e reale di economia alternativa. Casamatta offrirà ospitalità ai viaggiatori, servizi di ciclofficina per ciclisti, guide turistiche naturali per esploratori ambientali e ricercatori, offrirà scambio competenze per chi è in ricerca di un modo consapevole e sostenibile di stare al mondo ed un forno comune. Legambiente insieme a Davide, Marco e Marialisa coabitano questo spazio che costituisce un presidio costante per il territorio. Casamatta è uno spazio abitativo, luogo di accoglienza e in alcuni momenti, si apre alla città e diventa un punto di aggregazione. E’ il prodotto eterogeneo dei desideri e delle passioni di persone diverse a partire dal quale immaginiamo un punto d’incontro dove tutti coloro che sono attenti all’ambiente e al riciclo, interessati alle tecniche di autocostruzione, assetati di cultura, innamorati del cibo, possono trovare terreno comune e partecipare attivamente a una serie di iniziative e servizi, uscendo dalla logica del professionalismo per riappropriarsi delle capacità quotidiane. Casamatta è un luogo dove si sperimenta un modo semplice e sostenibile di vita, consumo critico, produzione dei prodotti primari (pane pasta ortaggi….), riduzione dei rifiuti, decrescita felice. Per fare tutto ciò, oltre agli spazi squisitamente privati (in co-living tra gli abitanti), saranno presenti una cucina, un soggiorno, un orto, un forno ed una biblioteca, una ex stalla ora laboratorio per l’educazione ambientale, tutto in comune con gli ospiti, ed in orari dedicati anche con la cittadinanza. Casamatta ripensa un ex mulino: nel passato luogo vitale delle economie dell’alta pianura che riscopre, oggi, un nuovo modo di essere al centro delle nostre vite contemporanee.


Cortile interno Il nostro futuro parte da qui


3 etiche quali valori alla base Ambiente • riusare e riciclare • ridurre i rifiuti • consumare in maniera critica • avere attenzione al territorio • sensibilizzare i cittadini al tema

Sostenibilità • ripensare il modello esistenziale • auto-produrre cibo • auto-produrre beni • ri-valorizzazione del tempo

Sociale • offrire spazi di partecipazione ed inclusione sociale • costruire comunità • promuovere dal basso iniziative per la rigenerazione del territorio


3 temi cosa vogliamo fare

Alternativa di vita • co-living • spazio aggregativo

Economia circolare

Riuso / DIY

• ostello • home restaurant

• filiera del riuso • autoproduzione


3 temi / 3 etiche La cornice di senso che motiva il progetto intreccia diverse sensibilità a partire dalle quali si vuole ripensare e proporre un modello esistenziale che riparta dal rispetto e dalla valorizzazione del territorio in cui si vive nei termini di ben-essere personale, comunitario e ambientale. In un contesto sociale sempre più vario ed incerto, dove la differenziazione culturale e le molteplicità delle appartenenze storiche, religiose, etnografiche sembrano non trovare un perno di appartenenza comune, sempre più soggetti fragili vivono condizioni di emarginazione e la dimensione pubblica dell’incontro sfuma. Si assiste ad una capillare frammentazione dei legami e chiusura nel privato in risposta alla complessità societaria e alla liquidità delle relazioni. Promuovere coesione sociale significa pertanto fronteggiare tale processo mediante pratiche attive di cittadinanza. Offrire ai cittadini spazi fruibili dove sia possibile ricostruire una grammatica dell’incontro attraverso il fare insieme. Attraverso la promozione dal basso di iniziative conviviali e culturali si vogliono condividere storie, appartenenze e competenze per gettare le basi di un rinnovato senso di comunità nel nostro territorio. Promuovere partecipazione significa altresì avere un approccio critico rispetto a istanze di interesse comune a livello territoriale oltre che mondiale. Le prassi abituali dell’odierno stile di vita sono orientate al perseguimento del benessere individuale, svincolate dalle ripercussioni che producono a cascata sulle popolazioni e gli ambienti interessati dai processi di produzione. Si pensi ad esempio ai danni prodotti a più livelli dall’industria del cotone come, fra gli altri, inquinamento delle falde acquifere, intossicazioni a danno di agricoltori e terreni e perdita della biodiversità; le nostre pratiche di consumo inserite in tale panorama assumono un’ottica differente. Occorre riflettere sulle azioni e pratiche abituali con criticità per riconnetterle all’impatto che esse hanno a larga scala. Promuovere buone pratiche di consumo critico, riduzione dei rifiuti, mobilità sostenibile rappresenta un primo passo possibile per un cambiamento. Piccole scelte critiche e consapevoli sono alla portata di tutti, come ad esem-


pio ridurre i rifiuti, scegliendo di non acquistare packaging optando per prodotti sfusi, riparare gli oggetti danneggiati piuttosto che gettarli, riusare materiali di scarto, porre attenzione a tutta la filiera produttiva scegliendo prodotti km 0 e bio. Prodursi da sé gli alimenti primari come pane e pasta, coltivare ortaggi, produrre detersivi e prodotti per l’igiene personale, significa anche rivalorizzare il tempo a favore di stili di vita più lenti e meno frenetici dove sia possibile occuparsi anche degli aspetti relativi al proprio sostentamento senza delegarli alla grande produzione. Il restauro dell’edificio verrà effettuato in autocostruzione dai futuri abitanti e dai volontari di Legambiente. L’idea è quella di coinvolgere aziende per attuare un restauro con materiali di scarto oppure materiale donato da attività che credono, come noi, in questa visione di futuro.


Gli spazi abitanti

condivisione

ospiti

1 Casa Privata / CO-living

(fase 1)

2 Libreria / zona workshop

(fase 1)

3 Serra bioclimatica / scale

(fase 1)

4 Camere ospiti (fase 2) 5 Soggiorno per ospiti

(fase 2)

6 Bagni ospiti (fase 2) 7 Spazio aperto privato 8 Soggiorno in condivisione abitanti/ospiti

(fase 0)

9 Cucina in codivisione abitanti / ospiti

(fase 1)

10 Stalla / laboratorio / spazio eduzione ambientale

(fase 0)

11 Zona di espansione futura

(fase 3)

(fase 1)


11 6 5 2 piano primo

4

3 1

0.26.100.100

11

7

6 8 piano terra

9 10 3


L’architettura

QUANTITĂ€ soppalchi 30 mq tramezze 18 mq serramenti serra 18 mq serramenti nuovi 10mq n°8 isolamento muri 72 mq isolamento copertura 70 mq isolamento pavimenti 40 mq


piano primo

piano terra


Network Riuso

st

te

un progetto che parte da quel che c’è

progettazione aperta in funzione del materiale di scarto a disposizione

ricerca di fornitori di rifiuti da ora chiamati: “Roba” per es: Falegnameria Pagani, produttore di serramenti Roba: serramenti usati destinati allo smaltimento

accumulazione della Roba Falegnameria Pagani accumulerà i migliori serramenti destinati allo smaltimento

sensibilizzazione sullo stato di avanzamento della raccolta della Roba giorno per giorno verranno avvisati i sostenitori di quanto materiale abbiamo raccolto e di cosa manca per iniziare la costruzione

contaminazione del processo di progettazione con la Roba. Il progetto è flessibile in funzione della Roba a disposizione

fine dell’archivizione della Roba

autocostruzione

perchè il rifiuto di qualcuno è la ROBA di qualcun’altro!


Network Riuso unire domanda e offerta

un

Produttori di rifiuto

Clienti finali

Archiviatori di roba

Artigiani

Progettisti

le

rsa ive


Dove Lugano

Luino

lago di Lugano

Mendrisio Varese Como

lago di Varese

lago Maggiore

Malpensa

Gallarate Saronno Busto A. Legnano

Milano


Luino

Svizzera Mendrisio

Parco regionale del Campo dei Fiori

Varese Laveno

PLIS Lanza

Fiume Olona

Malnate

SIC lago di Varese A8

Como

Ciclovia Mendrisio / Castellanza Ex Ferrovia Valmorea

Parco Pineta

PLIS RTO

Malpensa Busto Arsizio

5km

Saronno


Quando • 0 ricerca risorse • Reperimento fondi e partners/sponsor Reperimento materiale di riuso, coinvolgimento aziende territoriali Progettazione Avanzamento e proseguimento con progetto finanziato da Cariplo • 1 attivazione centro volontariato ambientale • Stalla / laboratorio educazione ambientale • 2 autocostruzione casa • Autocostruzione della casa Attivazione di eventi di costruzione partecipata Attivazione di eventi di sensibilizzazione (pranzi, concerti) Costruzione di plugin (forno comune, ciclofficina, orto) • 3 co-living attivo • Davide, Marialisa e Marco co-abiteranno “Casamatta” Promozione Programmazione eventi Cantiere continuo • 4 autocostruzione ostello • Autocostruzione dell’ostello Attivazione di eventi di costruzione partecipata • 5 ostello attivo • Attivazione ostello Programmazione eventi


Perchè Per scardinare lo scontato, per proporre una visione diversa del mondo, diffidando della consueta

“In fondo, in ogni visitazione dei luoghi, portiamo con noi questo carico di già vissuto e già visto, ma lo sforzo che quotidianamente siamo portati a compiere, è quello di ritrovare uno sguardo che cancella e dimentica l’abitudine; non tanto per rivedere con occhi diversi, quanto per la necessità di orientarsi di nuovo nello spazio e nel tempo” L. Ghirri Il radicale inventa le opinioni. Quando lui le ha consumate, il conservatore le adotta. Mark Twain Autonomia è far si che gli altri abbiano un po’ più di bisogno di voi di quanto voi abbiate bisogno degli altri. Richard Sennett When one man, for whatever reason, has the opportunity to lead an extraordinary life, he has no right to keep it to himself” Jacques-Yves Cousteau


Malnate, (VA) Mulini di Gurone ingegneri Pedemontana 2010

100m


Bourtange --1593

100m


Palmanova Ufficio Fortificazioni di Venezia 1593

100m


Roma, Piazza S. Pietro arch. Bernini 1657

100m


Cupertino, Apple Campus arch. Norman Foster 2017

100m


Può

diventare un nuovo centro?


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