Jasmin KurtiC
Dalla fabbrica al calcio internazionale
Von der Fabrik auf die internationale Fussballbühne
Dalla fabbrica al calcio internazionale
Von der Fabrik auf die internationale Fussballbühne
E’ il titolo alla foto che ritrae l’esultanza della squadra dopo il gol-partita di capitan Fabian Tait contro il Lecco. “Tutti insieme!!!” è anche il motto che contraddistingue il gruppo biancorosso e i suoi sostenitori.
So lautet der Titel des Fotos, das wenige Augenblicke nach dem Siegtreffer von Kapitän Fabian Tait gegen Lecco aufgenommen wurde.
In den Gesichtern der Spieler, Trainer und Mitarbeiter ist die Freude zu erkennen, zusammen an einem Strang zu ziehen und bis zum Schluss für die gemeinsamen Ziele zu kämpfen.
Le foto della copertina e dell’intervista “in primo piano” a Jasmin Kurtic sono state scattate nella suggestiva cornice del Messner Mountain Museum presso Castel Firmiano. Le immagini di Alfred Tschager non solo riflettono l’incantevole estetica del luogo, ma catturano anche l’autentica personalità di Jasmin Kurtic. Un grande ringraziamento al Messner Mountain Museum per la grande disponibilità, indispensabile per realizzare le meravigliose foto.
Die Fotos für die Titelseite und das begleitende Interview entstanden in der malerischen Kulisse des Messner Mountain Museums auf Schloss Sigmundskron. Die Bilder von Alfred Tschager spiegeln nicht nur die beeindruckende Ästhetik der Location wider, sondern fangen auch die authentische Persönlichkeit von Jasmin Kurtic ein. Ein herzliches Dankeschön an das Messner Mountain Museum für die großzügige Gelegenheit, diese atemberaubenden Fotos zu knipsen.
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La storia di vita e di calcio del 35enne nazionale sloveno, duttile centrocampista ambidestro, con quasi 300 partite in Serie A tra Palermo, Sassuolo, Torino, Fiorentina, Atalanta, Spal e Parma e una stagione da bomber con il Paok Salonicco in Grecia: 18 gol nel campionato 2021-2022, prima dell’esperienza rumena nella prima parte della stagione corrente. All’orizzonte due traguardi importanti, quello con l’FCS e il prossimo Europeo, che intende raggiungere con la forza del gruppo e con tutta la sua immensa grinta e volontà
dalla fabbrica al calcio, un sacco di esperienze e ora tanta voglia di centrare l’obiettivo biancorosso
LAVORAVO
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Nella prima partita in biancorosso dal primo minuto, Jasmin Kurtic ha impiegato poco più di un minuto per firmare il primo gol. Una rete decisiva per il pareggio in casa del Catanzaro. Angolo di Casiraghi dalla destra e testata del centrocampista sloveno per sbloccare subito il risultato, prima delle reti di Brighenti e Antonini, che ha portato avanti i giallorossi. A mezz’ora dalla fine è arrivata la rete del 2-2 finale di Pecorino. Nelle cinque gare precedenti un po’ di minuti per riprendere confidenza con il nuovo ambiente e con il ritrovato Italcalcio, smaltendo allo stesso tempo un attacco influenzale.
Avevi nostalgia del calcio italiano? “Si mi mancava, ogni giorno e sempre di più: in particolare mi mancavano la lingua
italiana e le persone. Anche da lontano, ho sempre guardato le partite sia della Serie A che della Serie B”.
Nato il 10 gennaio 1989 a Črnomelj, in Slovenia, fisico da corazziere, Jasmin Kurtic è un giocatore di qualità ed esperienza. Ambidestro, a centrocampo può giocare in qualsiasi posizione, davanti alla difesa come sulla trequarti, alle spalle ha quasi 300 partite in Serie A tra Palermo, Sassuolo, Torino, Fiorentina, Atalanta, Spal e Parma e una stagione da bomber con il Paok Salonicco in Grecia: 18 gol nel campionato 2021-2022, prima dell’esperienza rumena con l’Universitatea Craiova nella prima parte della stagione corrente. Neanche fosse una punta... Quando nel gennaio del 2011 arrivò a Palermo quasi non ci cre-
deva: “Pensavo fosse uno scherzo”, disse al suo agente, invitandolo a non prenderlo in giro. Invece era tutto vero.
Com’è stato il ritorno nel Paese dove hai giocato e forse vissuto di più rispetto alla Slovenia, dove sei nato e cresciuto?
“È sempre bello tornare qui. Sono stato molto contento quando ho avuto dei contatti per il rientro in Italia e vi assicuro che non ho esitato un attimo ad accettare l’offerta dell’FC Südtirol”.
Con l’FC Südtirol sei tornato a giocare una partita di serie B a distanza di oltre 11 anni. La tua ultima gara in cadetteria risaliva infatti al match di ritorno della finale playoff 2011-2012 con la maglia del Varese, contro la Sampdoria, il 9 giu-
gno 2012. Com’ è cambiata la B?
“La Serie B sta diventando di anno in anno un campionato sempre più bello e competitivo. E’ piena di squadre che ambiscono a salire in Serie A e di squadre attrezzate, tutte con giocatori sempre più forti. Guardandomi indietro posso dire che dopo i primi sei mesi a Palermo in A, fu una scelta saggia andare a giocare a Varese: li sono finalmente riuscito a trovare spazio. Nella mia carriera avere la possibilità di giocare spesso è stata una prerogativa”.
Sei un giocatore di qualità ed esperienza che a centrocampo può giocare in qualsiasi posizione: davanti alla difesa, come sulla trequarti. Tu cosa preferisci? “Giocare con il modulo a 2 o 3 a centrocampo. È sempre stato quello il mio ruolo e mi ci trovo molto bene”.
Una lunga carriera ai massimi livelli in Italia per una dozzina di stagioni prima della stagione da centrocampista-cannoniere in Grecia. Come di sei scoperto bomber?
“Ovviamente fare dei goal e passare dei momenti felici dove sembra che ti riesca tutto bene è sempre una cosa positiva. Comunque quello che mi lascia davvero soddisfatto è quando sono in un momento no e riesco a trovare la forza mentale di andare avanti, riuscendo a rimettermi in careggiata e raggiungere finalmente gli obiettivi che mi ero prefissato. Vi assicuro che fare sacrifici appaga sempre, alla fine sei molto più contento “.
Nelle 92 partite con l’Atalanta, tra i giocatori con i quali hai condiviso più gare in campo ci sono Ilicic, Petagna, Papu Gomez e Masiello, che hai ritrovato qui e con cui ha sempre avuto un ottimo rapporto …
“Masiello è più di un compagno di squadra, siamo praticamente come fratelli. Ci sentivamo non dico tutti i giorni, ma quasi anche quando mi sono trasferito in squadre all’estero. La nostra amicizia è sempre rimasta solida. Andrea è una persona rispettosa, un gran lavoratore e un amico, che ti aiuta sia dentro che fuori dal campo”.
Un rapporto forte ti lega anche a Josip Ilicic: nel 2017 ci hai messo un po’ del tuo per farlo approdare dalla Fiorentina all’Atalanta… Lui ha detto spesso di considerarti un fratello...
“Ilicic è un amico, abbiamo trascorso insieme dieci anni con la nazionale slovena e, oltre ad essere compagni di squadra, eravamo anche compagni di stanza. Il punto più
alto della sua carriera, il periodo in cui ha fatto meglio, come il mio del resto, è stato sicuramente quello con l’Atalanta”.
Il calcio ti ha regalato anche altre grandi amicizie?
“Il calcio può essere strano: come ti dà ti può anche togliere. Quando conosci delle belle persone e ci passi insieme tanto tempo, poi, quando te ne devi andare altrove, la lontananza diventa ovviamente un fatto difficile da superare. Detto questo, personalmente ritengo di essere una persona abbastanza socievole, mi integro subito con i compagni e cerco sempre di rimanere in contatto anche con tutto lo staff: magazzinieri, allenatori, i direttori, eccetera. Alla fine, chi mi vuole bene verrà sempre ricambiato”.
Parliamo di nazionale, all’orizzonte c’è un Europeo da affrontare come caposaldo della nazionale slovena: quali sono i tuoi obiettivi?
“L’Europeo è una competizione che alla Slovenia mancava da quasi un quarto di secolo. Personalmente è da almeno dieci anni che cerco di raggiungere qualche obbiettivo importante e ora che ci sono riuscito non me lo voglio assolutamente far scappare. Voglio dare e fare di tutto per essere ancora a disposizione come lo sono stato fino ad ora. L’Europeo in fin dei conti è il sogno di qualsiasi giocatore e di qualsiasi giovane che si appresta a diventarlo“.
Che tipo di nazionale è quella slovena?
“Siamo un bel gruppo, una squadra con la „S“ maiuscola. Ci vogliamo bene tutti, ci rispettiamo, lavoriamo bene insieme. Che sia nella sofferenza o nella gioia, siamo sempre stati e siamo uniti. Anche il nostro c.t. Matjaž Kek ci è sempre stato di grande aiuto, sia fuori che dentro dal campo. Abbiamo avuto momenti molto difficili, non lo nego, ma come ho già detto prima, fare dei sacrifici e passare attraverso momenti di sofferenza poi, alla fine del percorso, ti dà ancora più soddisfazione”.
Ancora 12 partite internazionali per diventare il giocatore più presente della nazionale slovena: ci pensi?
„No, a dir la verità non ci sto pensando. Non credo sia un fattore così importante: alla fine la gente si ricorda della persona, dell’uomo e non per le presenze o i gol che hai fatto. Personalmente ritengo sia importante essere un uomo prima di essere un giocatore “.
Capitolo allenatori; nei hai avuto molti e diversi: chi ti ha impressionato maggiormente?
„Come allenatori te ne posso citare due. Gasperini prima di tutti: finché non lo hai come mister, non potrai mai capire cosa significa essere allenati da lui. Ti tira sempre fuori il massimo delle tue capacità. È vero che ti fa lavorare tanto, ma i frutti di questa fatica sono evidenti. Poi Razvan Lucescu, allenatore del mio trascorso al Paok Salonicco. Avevamo un rapporto bellissimo, mi faceva sentire un giocatore importante e me lo ripeteva ogni giorno. Con la sua motivazione, mi spingeva sempre a fare del mio meglio e avevamo un rapporto di rispetto reciproco. Sono sicuro che la sua carriera, in futuro, gli darà qualche altra grande soddisfazione”.
Ti piace questa realtà?
„Davvero tanto. Ti racconto questo aneddoto: l’altro giorno ero a casa e ho riflettuto sul gruppo che ho trovato qui all’FC
Südtirol. Mi sono reso conto che questa è una delle scelte più belle che io abbia mai fatto nella mia carriera. Ho trovato un gruppo con sani valori, fatto di ragazzi che lavorano sodo, che si mettono in mostra nel modo giusto e che fanno di tutto per raggiungere gli obiettivi.
Oltre a questo, c’è da aggiungere che il nostro mister, così come la società, sono molto esigenti e questo ci dà una bella spinta per migliorare sempre di più. Sono molto contento di essere qui, in questa piazza così importante per diversi fattori: a partire dal centro sportivo, dallo stadio e fino all’organizzazione della società”.
In biancorosso hai ritrovato alcuni volti conosciuti, oltre ad Andrea Masiello… “Ho giocato insieme a Cherubin ai tempi dell’Atalanta. Potrei citare anche Molina, ma quando giocavamo insieme lui era ancora molto giovane e poi Jack (Poluzzi n.d.r.) nella Spal”.
7 giugno 2014, a La Plata, amichevole Argentina-Slovenia: com’è stato giocare contro Messi?
“Giocare contro Messi è stata un’esperienza incredibile. Erano tra l’altro gli anni in cui Messi era arrivato all’apice della sua carriera. Ti potrei dire che, come per lui, la stessa cosa valeva anche per altri giocatori in campo in quell’Argentina: Di Maria, Aguero e qualche altro.
Ho dei ricordi molto nitidi di quella partita: Messi era partito dalla panchina. Quando è iniziato l’inno nazionale, nessuno prestava attenzione a quello, erano tutti in attesa dell’uscita di Messi dagli spogliatoi e con questo intendo non solo i tifosi, ma anche noi giocatori. È stato straordinario, sbalorditivo vederlo entrare in campo, mi ha dato davvero l’impressione di essere superiore a tutti gli altri”.
Torniamo alla realtà: secondo te, cosa serve per arrivare all’obiettivo? “Per arrivare all’obiettivo dobbiamo esse-
Cosa fai nel tempo libero?
”Non avendo la famiglia qui, vado a casa dopo l’allenamento e mi riposo. Poi di solito, una volta a settimana, con tutta la squadra o con qualche mio compagno si organizza un pranzo o una cena. Facendo così almeno stiamo insieme e facciamo gruppo anche al di fuori del campo che per me è molto importante “.
La tua famiglia?
La famiglia mi manca, anche perché è la prima volta che sto così lontano da loro. Però avendo i figli (Mateo, 5 anni e Luca, 3 anni n.d.r.) che ormai non sono più tanto piccoli, non conviene farli spostare troppo: bisognerebbe ogni volta fargli cambiare scuola e casa il che sarebbe abbastanza impegnativo. Per dare loro un po’ di stabilità io e mia moglie Amela abbiamo preso la decisione di far continuare il loro percorso scolastico nella scuola e nel posto dove hanno iniziato”.
Quando hai iniziato a giocare e dove?
“Ho cominciato in Slovenia, in una squadra di serie B (il Bela Krajina n.d.r.). Una realtà abbastanza semplice, ad un paio di chilometri dal paese dove sono nato e cresciuto. Allora quello del calciatore non era il mio primo e unico mestiere: avevo 18 anni, lavoravo in una fabbrica con contratto a tempo indeterminato. Facevo un lavoro molto fisico. Mi alzavo alle 5 e mezzo del mattino e lavoravo fino alle 14. Appena finito, pranzo veloce per poi correre subito agli allenamenti e stavo lì il più a lungo possibile”.
re squadra, come abbiamo fatto fino ad ora: combattere e dare del nostro meglio. Un motto che mi sento di aggiungere è: ” Rispetto di tutti, paura di nessuno”. I conti si fanno alla fine. Prometto ai tifosi che noi stiamo dando e daremo tutto, sia in partita che durante gli allenamenti. Dico questo perché vedo i sacrifici che la squadra fa anche durante la settimana.
Qui giochiamo su un campo sintetico che ovviamente alza l’asticella e rende il tutto più impegnativo. Questo, tuttavia, non deve diventare un alibi: solo rimanendo compatti e uniti riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Ai nostri sostenitori e all’ambiente che ci circonda posso solo dire che abbiamo bisogno del supporto di tutto e di parole che possano tenere alto l’umore alla squadra. A volte delle belle parole fanno molta più differenza di quello che si pensa”.
“GIOCARE CONTRO MESSI È STATA UN’ESPERIENZA
INCREDIBILE.
ERANO TRA L’ALTRO GLI ANNI IN CUI MESSI ERA ARRIVATO ALL’APICE DELLA SUA CARRIERA
E COME ANCHE ALTRI GIOCATORI IN CAMPO IN QUELL’ARGENTINA: DI MARIA, AGUERO …”
Der 35-jährige Slowene berichtet im Interview von seinem Werdegang auf und abseits des grünen Rasens. Nach insgesamt fast 300 Einsätzen in der Serie A für Palermo, Sassuolo, dem FC Turin, der Fiorentina, Atalanta, Spal und Parma entdeckte der beidfüßige Mittelfeldallrounder zuletzt bei PAOK Thessaloniki in Griechenland seine TorjägerQualitäten: 18 Treffer in der Saison 2021-2022. Im Sommer 2023 ging es für ihn weiter nach Rumänien, bevor er im heurigen Wintertransferfenster zum FC Südtirol wechselte.
Fest im Visier hat die Nummer 27 der Weißroten dabei zwei wichtige Ziele: den Klassenerhalt mit dem FCS und die kommende Europameisterschaft im Trikot der slowenischen Nationalmannschaft. Mit ausgeprägtem Teamspirit und seinem unbändigen Kampfgeist will er bei beidem das Maximum erreichen.
Bei seinem Prämieren-Auftritt von Beginn brauchte Jasmin Kurtic nur etwas mehr als eine Minute, um sein erstes Tor für die Weißroten zu erzielen. Es war zudem ein äußerst wichtiger Treffer, der dem FCS im Auswärtsspiel bei Catanzaro letztlich ein Unentschieden bescherte. Einen Casiraghi-Eckball von der rechten Seite köpfte der slowenische Mittelfeldspieler unhaltbar zur zwischenzeitliche 1:0-Führung für die Gäste ein. Durch Tore von Brighenti und Antonini drehte die Heimelf jedoch die Partie, ehe Pecorino eine halbe Stunde vor Schluss für den 2:2-Endstand sorgte. In den vorangegangenen fünf Spielen sammelte Kurtic als Einwechselspieler weitere Spielpraxis und konnte sich so nach einem grippalen Infekt langsam wieder an die neue Umgebung sowie das Niveau der Serie B gewöhnen.
Hattest du ein wenig Sehnsucht nach dem italienischen Fußball?
„Ja, das kann man durchaus sagen. Der italienische Fußball hat mir mit jedem Tag mehr gefehlt. Vor allem auch die Sprache und die Menschen hier. Selbst aus der Ferne habe ich immer die Spiele der Serie A und B weiterverfolgt.“
Jasmin Kurtic wurde am 10. Januar 1989 im slowenischen Črnomelj geboren. Der heute 35-jährige ist von überaus kräftiger Statur und verfügt über eine Menge Qualität und Erfahrung.
Er ist beidfüßig stark und kann flexibel auf allen Positionen im Mittelfeld agieren. In seiner bisherigen Karriere brachte es der Nationalspieler Sloweniens auf knapp 300 Serie-A-Einsätze für Palermo, Sassuolo,
den FC Turin, die Fiorentina, Atalanta, Spal und Parma. Bei PAOK Thessaloniki entdeckte er dann in der Saison 20212022 seinen Torjägerinstinkt und erzielte 18 Tore für den griechischen Erstligisten. Nach einer Hinserie in Rumänien bei Universitatea Craiova folgte zu Jahresbeginn der Wechsel zum FC Südtirol.
Eine lustige Anekdote wusste Kurtic noch über seinen Transfer im Jänner 2011 nach Palermo zu berichten.
„Ich dachte, mein Berater machte einen Scherz und bat ihn, mich nicht weiter auf dem Arm zu nehmen. Ich konnte es einfach nicht glauben.“ Doch am Ende stellte sich heraus, dass alles der Wahrheit entsprach und er künftig in Italiens höchster Spielklasse auflaufen würde.
ren (18. Min.). In der 33. Minute passt Di Cesare zu Esposito, der den Ball weiter nach links zu Cheddira leitet. Bei dessen Versuch aus der Drehung ist Poluzzi zur Stelle und pariert gleich zweimal. Wenig später geht eine ereignisreiche und hart umkämpfte erste Halbzeit torlos zu Ende.
Wie war es für dich, wieder nach Italien zurückzukehren, in das Land, wo du den Hauptteil deiner Fußballerlaufbahn verbracht und fast sogar länger gelebt hast, als in deiner Heimat Slowenien?
„Es ist immer schön, in Italien zu sein. Ich war sehr froh, als ich das Angebot des FC Südtirol erhielt, und kann versichern, dass ich keinen Moment gezögert habe, es anzunehmen.“
wieder in die Spur zu kommen und meine gesteckten Ziele zu erreichen. Ich kann jedem versichern, dass es sich lohnt, Opfer zu bringen. Ein Erfolg nach überstandener Talsohle macht einen noch viel glücklicher.“
Nach dem Pausentee dauert es bis zur 67. Minuten, dann die nächste Möglichkeit für den FCS: Fiordilino passt zu Mazzocchi, sein Schuss wird aber geblockt und landet in den Armen von Caprile. In der 71. Minute verzieht Esposito für die Gäste aus gut zwanzig Metern. Kurz vor Beginn der Schlussviertelstunde die beste Chance der Hausherren: Flanke von Rover vom linken Flügel, Odogwu legt ab auf Mazzocchi, dessen Volleyschuss knapp am rechten Pfosten vorbeizischt. In den letzten Minuten erhöht die Elf von Coach Bisoli nochmal den Druck. Mit Erfolg! Nach einem Doppelpass bringt Casiraghi den Ball von links in die Mitte, wo Rover schneller ist als Mazzotta und unhaltbar für Caprile ins rechte untere Eck zum 1:0-Endstand einköpft.
Durch deinen Wechsel zum FCS bist du nach 11 Jahren wieder in der Serie B aktiv. Zuletzt war dies am 9. Juni 2012 beim Rückspiel des Playoff-Finales der Saison 11/12 für Varese gegen Sampdoria der Fall. Wie hat sich die Liga seitdem verändert?
In deinen 92 Einsätzen für Atalanta zählten Ilicic, Petagna, Papu Gomez und ein gewisser Andrea Masiello zu den Mitspielern, mit denen du am meisten gemeinsam auf dem grünen Rasen standst. Zu Letzterem hattest du seit jeher ein enges Verhältnis und bist mit ihm nun wieder bei den Weißroten vereint…
Im anderen Halbfinal-Hinspiel dreht Cagliari in den Schlussminuten vor heimischem Publikum einen 0:2-Rückstand und besiegt Parma mit 3:2.
RÜCKSPIEL: KNAPPER ERFOLG REICHT
BARI FÜR DAS WEITERKOMMEN
Nach etwas mehr als 90 Minuten ist die erste Zweitligasaison für die Weißroten vorbei. Bari 1, FC Südtirol 0 (0:0 zur Halbzeit). Die märchenhafte Reise des FCS endet im Stadio San Nicola. Bari zieht aufgrund der besseren Platzierung in der Meisterschaft ins Playoff-Finale um den Aufstieg in die Serie A. Dabei agieren die Apulier eine Halbzeit lang mit einem Mann weniger, nachdem Ricci aufgrund einer Notbremse in der Nachspielzeit der ersten Hälfte die Rote Karte sah. Trotzdem geht die Mannschaft von Trainer Pierpaolo Bisoli zurecht
„Die Serie B wird von Jahr zu Jahr immer attraktiver und leistungsstärker. Es gibt viele Mannschaften, die über einen qualitativ hochwertigen Kader mit einer Reihe von Top-Spielern verfügen und die Ambition besitzen, in die Serie A aufzusteigen. Rückblickend auf die eigene Karriere kann ich sagen, dass es damals, nach den ersten sechs Monaten in der Serie A bei Palermo, die richtige Entscheidung war, zu Varese zu wechseln. Dort konnte ich wichtige Spielpraxis sammeln. In meiner gesamten Laufbahn ist es für mich immer ein Privileg gewesen, oft zum Einsatz zu kommen.“
Du bist ein Spieler von großer Qualität und Erfahrung, der im Mittelfeld jede Rolle übernehmen kann, egal, ob als 6er, 8er oder 10er. Hast du trotzdem eine Lieblingsposition?
„Am liebsten agiere ich in einem System mit 2 oder 3 Mittelfeldspielern im Zentrum. Auf einer dieser Positionen habe ich eigentlich immer gespielt und fühle mich dort auch am wohlsten.“
Nach über 11 Jahren auf höchstem Niveau in Italien hast du in Griechenland zusätzlich noch deinen Torjägerinstinkt wecken können. Wie kam es dazu? „Natürlich ist es schön, Tore zu schießen und erfolgreiche Phasen zu durchlaufen, in denen man irgendwie immer alles richtig zu machen scheint. Wirkliche Zufriedenheit stellt sich bei mir jedoch nur ein, wenn ich in schwierigeren Momenten die mentale Stärke finde, weiterzumachen, um
Das bittere Playoff-Aus im „San Nicola“
„Masiello ist mehr als ein Mannschaftskamerad für mich. Wir sind praktisch wie Brüder. Auch wenn wir nicht jeden Tag miteinander gesprochen haben, blieben wir doch in ständigem Kontakt, selbst während meiner Auslandsaufenthalte. Unserer Freundschaft hat die Distanz keinen Abbruch getan. Andrea ist ein respektvoller Mensch, ein harter Arbeiter und ein Freund, der einem sowohl auf als auch abseits des Platzes allzeit zur Seite steht.“
in die Annalen des nationalen Fußballs ein. Die Weißroten erreichten die höchste Platzierung die je ein Verein aus der Region Trentino-Südtirol geschafft hat.
Dem Spiel die entscheidende Wendung gab Bari-Trainer Mignani mit seinem Dreierwechsel in der 68. Minuten: Botta, Folorunsho und Benedetti kamen für Esposito, Maita und Morachioli. Keine 120 Sekunden später fiel der 1:0-Siegtreffer für die Hausherren: Rechtsflanke von Botta, Folorunsho leitet den Ball im Fallen weiter, Direktabnahme von Benedetti und Tor. Es sollte die Entscheidung sein, obwohl der FCS danach alles nach vorne warf. Aber lassen wir das Duell nochmal Revue passieren ...
Eine besondere Beziehung verbindet dich ebenfalls mit Josip Ilicic, für dessen damaligen Transfer von der Fiorentina zu Atalanta du dich 2017 stark gemacht hattest. Er betonte immer wieder, dass du für ihn wie ein Bruder bist… „Ilicic ist ein enger Freund von mir. Wir haben zehn Jahre gemeinsam in der slowenischen Nationalmannschaft gespielt und waren dort auch zusammen auf einem Zimmer. Unseren leistungsmäßigen Höhepunkt hatten wir sicherlich beide während unserer Zeit bei Atalanta.“
Hat der Fußball dir noch weitere spezielle Freundschaften beschert?
„Die Welt des Fußballs hat schon ihre Eigenheiten. Sie gibt dir sehr viel, besitzt aber auch ihre Schattenseiten. Du lernst nette Leute kennen und verbringst viel Zeit mit ihnen. Dann kommt auf einmal ein Wechsel und du bist ganz woanders. Durch die Entfernung ist es natürlich schwierig, den Kontakt weiter zu halten. Persönlich würde ich mich grundsätzlich als eine sehr kontaktfreudige Person beschreiben. Ich versuche mich überall
schnell in die Mannschaft zu integrieren und gleichzeitig ebenso mit allen Mitarbeitern – Betreuern, Trainern, Direktoren etc. – im Austausch zu sein. Letztendlich werden diejenigen die mich wertschätzen auch selbiges von mir erfahren.“
Sprechen wir ein wenig über die Nationalmannschaft. Die Europameisterschaft steht für die slowenische Auswahl vor der Tür. Was sind deine Ziele?
„Die EM ist ein Wettbewerb, an dem Slowenien seit fast einem Vierteljahrhundert nicht mehr teilgenommen hat. Ich selbst versuche seit fast zehn Jahren dieses bedeutsame Ziel zu erreichen. Und jetzt, wo wir endlich die Qualifikation geschafft haben, möchte ich das Turnier natürlich auf keinen Fall verpassen. Ich werde wie bisher weiterhin alles geben und mich in den Dienst der Mannschaft stellen. Die
Alles war angerichtet für ein wahres Fußballfest. Das Flutlicht strahlte und 51.000 begeisterte Zuschauer füllten das Sta-
Die erste nennenswerte Aktion kann die Heimelf in der 5. Minute für sich verbuchen: Espositos Linksschuss von außerhalb des Sechzehners geht am Tor vorbei. Nach 12 Minuten muss Belardinelli nach einem äußerst harten Zweikampf den Platz verletzungsbedingt verlassen. Für ihn kommt Eklu. Cheddira versucht es in der 18. Minute aus der Drehung, Poluzzi ist jedoch rechtzeitig zur Stelle. Danach feuert Celli einen Linksschuss in den Strafraum. Die Defensive der Apulier kann blocken. Der Ball trudelt noch an Freund und Feind vorbei, bis er final geklärt
Europameisterschaft ist schließlich der Kindheitstraum eines jeden Fußballers.“
Wie bewertest du eure Qualitäten?
„Wir sind eine verschworene Gruppe, bei der der Teamgedanke im Vordergrund steht. Jeder schätzt und respektiert den anderen. Gemeinsam ziehen wir alle an einem Strang und bleiben, egal ob Sieg oder Niederlage, eine Einheit. Auch unser Teamchef Matjaž Kek ist für einen da und unterstützt uns sowohl auf als auch neben dem Spielfeld. Nichtsdestotrotz hatten wir jedoch genauso schwierige Phasen. Das will ich gar nicht leugnen. Aber wie bereits zuvor erwähnt, lohnt es sich Opfer zu bringen und sich gegen diesen negativen Trend zu stemmen. Der Erfolg gibt uns letztlich Recht und macht einen dadurch noch zufriedener.“
Noch 12 Partien fehlen dir, um der Nationalspieler mit den meisten Einsätzen für Slowenien zu werden. Machst du dir darüber Gedanken?
„Nein, um ehrlich zu sein, denke ich nicht darüber
Belardinelli erzielte in Pisa seinen ersten Treffer als Profi
Curto erzielte in Terni einen der spektakulärsten Treffer der gesamten Saison
„GEGEN MESSI ZU SPIELEN WAR EINE UNGLAUBLICHE ERFAHRUNG.
DIE PARTIE FAND AUCH NOCH ZU DER ZEIT STATT, ALS MESSI KARRIEREMÄSSIG AUF SEINEM HÖHEPUNKT WAR. UND DAS GALT NICHT NUR FÜR IHN, SONDERN EBENFALLS FÜR EINE REIHE SEINER NATIONALMANNSCHAFTSKOLLEGEN WIE DI MARIA, AGÜERO…“
nach. Für mich ist das nicht so ein entscheidender Faktor. Am Ende des Tages erinnert man sich an die Person, den Menschen, und nicht so sehr an einzelne Auftritte oder Tore. Aus meiner Sicht steht zuerst die Persönlichkeit jedes einzelnen im Vordergrund und erst dann der Fußballer.“
Thema Trainer: Du hattest in deiner bisherigen Fußballerzeit einige. Wer hat dich am meisten geprägt?
„Da würde ich vor allem zwei nennen. Zum einen Gian Piero Gasperini: Nur wer ihn einmal als Trainer hatte, wird verstehen können, was es bedeutet, in seiner Mannschaft zu spielen. Er holt immer das Beste aus einem heraus. Es stimmt natürlich, dass Gasperini ebenso viel fordert und dich hart schuften lässt. Aber die Früchte dieser Arbeit sind offensichtlich.
Und zum anderen wäre da Răzvan Lucescu, der bei PAOK Thessaloniki mein Coach war. Wir hatten eine wunderbare Beziehung, die von gegenseitigem Respekt geprägt war. Er hat mir das Gefühl gegeben, ein wichtiger Spieler zu sein, und mir diese Wertschätzung auch täglich zum Ausdruck gebracht. Seine Motivation war Antrieb, stets mein Bestes zu geben. Ich bin davon überzeugt, dass Lucescu zukünftig noch große Erfolge als Trainer feiern wird.“
Wie gefällt es dir hier beim FC Südtirol?
„Wirklich super! Ich saß neulich noch zu Hause und dachte über meine bisherigen Eindrücke beim FCS nach. Mir wurde bewusst, dass dies eine der besten Entscheidungen war, die ich je in meiner Karriere getroffen habe. Ich habe eine Mannschaft mit tollen Werten vorgefunden. Die Jungs arbeiten hart, gehen mit dem richtigen Spirit zu Werke und tun alles, um die gesteckten Ziele zu erreichen.
Hinzu kommt, dass sowohl der Trainer als auch die Vereinsführung einen gewissen Anspruch besitzen, der für uns alle Ansporn ist, uns permanent verbessern zu wollen. Ich bin äußerst glücklich darüber, hier zu sein und für die Weißroten spielen zu dürfen.
Der Club ist schon etwas Besonderes, angefangen vom modernen FCS Center, dem Stadion bis hin zu der Art, wie der Verein organisiert ist.“
Neben Andrea Masiello hast du beim FCS noch weitere ehemalige Weggefährten wiedergetroffen… „Mit Co-Trainer Cherubin habe ich bei Atalanta zusammengespielt.
Aus dieser Etappe könnte ich ebenso Molina nennen, obwohl er damals noch recht jung war. Zudem kenne ich Jack (Poluzzi Anm. d. Red.) von unserer gemeinsamen Zeit bei Spal.
Was machst du in deiner Freizeit?
„Da meine Familie nicht mit nach Südtirol gekommen ist, gehe ich nach dem Training meistens nach Hause und ruhe mich etwas aus. Ansonsten organisieren wir normalerweise einmal pro Woche mit der ganzen Mannschaft oder einigen Teamkollegen ein Mittag- oder Abendessen. Auf diese Weise verbringen wir auch fernab des Fußballplatzes Zeit zusammen, was aus meiner Sicht äußerst wichtig ist.“
Und deine Familie?
„Die fehlt mir sehr! Vor allem auch, weil es das erste Mal ist, dass ich so weit von ihnen weg bin. Allerdings sind unsere Kinder mittlerweile bereits etwas älter (Mateo 5 Jahre und Luca 3 Jahre, Anm. d. Red.), sodass es für ihre Entwicklung sicher nicht gut wäre, wenn sie bei jedem Vereinswechsel mit umziehen würden. Um ihnen eine gewisse Stabilität zu geben, haben meine Frau Amela und ich beschlossen, sie ihre Schulausbildung dort fortsetzen zu lassen, wo sie beide begonnen haben.“
Wo und wann hast du eigentlich mit dem Fußball spielen angefangen?
„Begonnen habe ich in Slowenien in der zweiten Liga, bei einem eher kleineren Verein (NK Bela krajina, Anm. d. Red.) mit moderaten Mitteln, nur wenige Kilometer entfernt von meinem Heimatort. Damals war das Fußballspielen gar
nicht mein erster und einziger Beruf. Im Alter von 18 Jahren arbeitete ich als fester Angestellter in einer Fabrik. Die Tätigkeit dort war körperlich sehr intensiv. Der Wecker klingelte morgens um 5.30 Uhr. Bis 14 Uhr habe ich in der Fabrik gearbeitet, danach schnell etwas zu Mittag gegessen und bin dann direkt weiter zum Training, wo ich auch noch einige Zeit nach Ende der Einheit auf dem Platz stand.“
7. Juni 2014 in La Plata, Freundschaftsspiel Argentinien – Slowenien. Wie war es für dich, gemeinsam mit Messi auf dem Platz zu stehen?
„Gegen Messi zu spielen war eine unglaubliche Erfahrung. Die Partie fand auch noch zu der Zeit statt, als Messi karrieremäßig auf seinem Höhepunkt war. Und das galt nicht nur für ihn, sondern ebenfalls für eine Reihe seiner Nationalmannschaftskollegen wie Di Maria, Agüero und einige mehr. Ich kann mich noch gut an das Duell erinnern. Messi saß erstmal auf der Bank. Als die Nationalhymnen liefen, waren eigentlich alle mehr damit beschäftigt zu schauen, wann Messi aus der Kabi-
ne kommt. Und damit meine ich nicht nur die Fans, sondern genauso uns Spieler. Als er dann den Rasen betrat, war das schon etwas Besonderes und Überwältigendes. Seine Aura vermittelt dir wirklich den Eindruck, dass er dir und allen anderen einfach fußballerisch überlegen ist.“
Werfen wir zum Abschluss nochmal einen Blick auf die aktuelle Spielzeit der Weißroten: Was braucht es, um am Ende das Saisonziel zu erreichen?
„Um unsere Ziele zu erreichen, müssen wir wie bisher als Team und verschworene Einheit auftreten, bis zum Umfallen kämpfen und immer das Maximum aus uns herausholen. Ein Motto finde ich in dieser Hinsicht recht passend: ‘Respekt vor allen, Angst vor keinem’. Am Saisonende wird abgerechnet. Ich kann den Fans versprechen, dass wir alles geben werden, egal ob Spiel oder Training. Das sage ich aus voller Überzeugung, weil ich täglich sehe, welche Opfer die Mannschaft bringt. Wir spielen hier auf einem Kunstrasenplatz, der natürlich die Messlatte höher legt und eine etwas größere Herausforderung dar-
stellt. Das darf aber kein Alibi sein. Nur wenn wir kompakt und geschlossen auftreten, können wir erfolgreich sein. Vor diesem Hintergrund ist es auch unheimlich wichtig, dass die FCS-Fans und das gesamte Umfeld hinter uns stehen und uns nach vorne peitschen. Die Unterstützung der eigenen Anhänger macht oft mehr aus, als man denkt.“
„DER ITALIENISCHE FUSSBALL HAT MIR JEDEN TAG MEHR GEFEHLT. VOR ALLEM AUCH
DIE SPRACHE UND DIE MENSCHEN HIER.
SELBST AUS DER FERNE HABE ICH IMMER
DIE SPIELE DER SERIE A UND B WEITERVERFOLGT.“
Il 24enne difensore-esterno basso mancino cresciuto nella cantera dell’FCS diventa un centenario in quanto a presenze con la maglia biancorossa. Otto giocatori attualmente in forza all’FCS e diciannove ex possono vantare un numero di presenze in tripla cifra
Il “Club100 biancorosso” accoglie un nuovo membro. Ad impreziosire il prestigioso ed esclusivo gruppo di fedelissimi si aggiunge il “caterano” Simone Davi, che entra di diritto e con pieno merito a 24 anni.
Nato a Bolzano il 16 settembre 1999, difensore-esterno basso mancino, di piede sinistro, cresce calcisticamente nel settore giovanile dell’FCS, distinguendosi fin da subito per grinta e dedizione, prima ancora di sviluppare l’innato talento.
Uscito dalle giovanili biancorosse ha maturato una preziosa esperienza in D
per poi entrare in pianta stabile nella rosa biancorossa, a 20 anni. Nell’annata 20192020, quella incompleta a causa della pandemia, il grintoso difensore ha staccato 18 gettoni di presenza tra campionato e gara di playoff.
Nella stagione successiva 2020-2021: 17 presenze tra regular season e playoff. E’ tra i grandi protagonisti della memorabile stagione 2021-2022, culminata con la conquista della promozione diretta in serie B grazie al primo posto conquistato al termine del campionato di serie C girone A. Chiude la storica annata con 26 presenze, una rete e due assist.
I tuoi principi base?
“Dare sempre il massimo per il gruppo, per i compagni, sempre, in ogni momento nel vero spirito di squadra. E poi incitare e spronare chi sbaglia, serve più di ogni altra cosa”.
Nel primo anno di serie B, nonostante alcuni problemi fisici, fa totalizza 11 gettoni di presenza. Nella stagione in corso le presenze, alla gara numero 100 in biancorosso in quel di Catanzaro, sono 20 a cui si aggiunge la gara di Coppa Italia.
Hai raggiunto il traguardo delle 100 presenze in biancorosso: qual è il tuo pensiero?
“Sono contento di essere arrivato in tripla cifra in quanto a presenze con l’FC Südtirol, che è la squadra della mia terra. E’ davvero un onore aver indossato la maglia 100 volte”.
Qual è stata la partita più bella, per la squadra e per te?
“La partita più bella per la squadra sicuramente è stata quella contro la Triestina nell’aprile 2022. La gara che ha sancito la promozione in Serie B. Resta memorabile per tutti. Personalmente ricordo con piacere anche la partita con la Sampdoria in Coppa Italia tenutasi il 14 agosto scorso, durante la quale ho provato forti emozioni. E poi le sfide in C con in Padova, compreso quel prezioso 0-0 all’Euganeo, ottenuto in assoluta emergenza a causa del Covid e con un gol sfiorato da parte mia. E poi alcune altre partite”.
La più difficile?
“La partita contro il Parma di quest’anno”.
La più sfortunata?
“Quella in cui mi sono infortunato, nel dicembre scorso”.
Tu sei l’esempio per ogni ragazzo delle giovanili, sei cresciuto in casa, hai compiuto un percorso di maturazione e nel 2019 sei entrato stabilmente in prima squadra: quale messaggio ti senti di trasmettere ai giovani?
“Credere sempre di poter arrivare fino in fondo, perché in fin dei conti dipende tutto da loro stessi, da quanta voglia hanno nell’arrivare a raggiungere gli obiettivi. Ora che la società è cresciuta sotto tutti i punti di vista, le opportunità di cui dispongono i giovani sono ancora di più e questo dovrebbe spingerli a crederci ancora di più e a lavorare sodo per andare il più avanti possibile”.
Hai vissuto l’evoluzione della società e della squadra da una posizione speciale e privilegiata, che idea ti sei fatto?
“La società è in costante evoluzione e i miglioramenti sono evidenti. Da quando sono approdato in biancorosso, nelle giovanili, nel 2014, avevamo solo campo sintetico, tra l’altro non perfetto. Ora per la prima squadra e le giovanili nazionali, il centro sportivo rappresenta un punto di riferimento prezioso ed è davvero un piacere venire qui ad allenarsi in una struttura all’avanguardia”.
Guardando avanti come ti immagini, qual è il tuo attuale sogno nel cassetto?
“Nell’immediato, l’obiettivo è sicuramente quello di centrare la salvezza. E’ e deve essere la nostra priorità quest’ anno. Non ha senso guardare troppo lontano. È importante fare un percorso step by step, partita dopo partita.
Nel lunghissimo termine, a livello personale spero, magari tra una ventina di anni, quando non giocherò più e facendo i debiti scongiuri, di tornare qui a vedere tante partite di ottimo calcio”.
Tuo fratello Federico, classe 2002, pure lui difensore di fascia sinistra, sta maturando esperienze preziose in serie C, ad Arzignano: ti farebbe piacere un giorno averlo come compagno di squadra?
“Sì. mi piacerebbe, anche se sarebbe dura perché potremmo baruffare per il posto in campo, com’è successo quando eravamo bambini. Detto questo, sicuramente per lui sarebbe una bella esperienza (ride, n.d.r.)”.
Un grande benvenuto a Simone Davi nel ristretto “Club 100”, che raggruppa tutti i giocatori che in quanto a presenze sono arrivati in tripla cifra. Molti quelli andati oltre.
In testa a questa speciale classifica dei “100 x Whitered” si trova il capitano di lungo corso Hans Rudi Brugger, che con 368 presenze è il giocatore biancorosso più presente nella storia del club. Alle spalle di Brugger altri due giocatori arrivati ai gradi di capitano. Sul secondo gradino del podio troviamo Fabian Tait e al terzo Hannes Fink, ritiratosi a fine stagione scorsa dopo una vita (21 anni) in biancorosso.
Oltre a Simone Davi, gli altri “ultracentenari” attualmente in forza all’FCS sono: capitan Fabian Tait, Kevin Vinetot, Daniele Casiraghi, Matteo Rover, Giacomo Poluzzi, Raphael Odogwu e Jeremie Broh.
Der 24-Jährige aus Leifers absolvierte gegen Catanzaro sein hundertstes Pflichtspiel für den FC Südtirol und spricht in diesem ausführlichen Interview mit der FCS News über seine bisherige Karriere und Erfolge, aber auch über seine Pläne für die diesjährige Saison und die Zukunft
Mit Simone Davi gehört nun ein weiterer Südtiroler dem prestigeträchtigen „Club 100“ des FCS an. Der 24-Jährige aus Leifers, der fußballerisch im Jugendsektor der Weißroten großgeworden ist, bestritt am 17. Februar in Catanzaro sein einhundertstes Pflichtspiel für den FC Südtirol.
Simone Davi, geboren am 16. September 1999 in Bozen, erhielt seine fußballerische Ausbildung beim FC Südtirol, bevor er in der Saison 2017/18 auf Leihbasis zu Virtus Bozen wechselte, um erste Erfahrungen im Erwachsenenfußball zu sammeln.
Nach jeweils einer Saison in der Oberliga und der Serie D kehrte er im Sommer 2019 zu seinem Stammverein zurück. In seiner ersten Spielzeit als Profifußballer absolvierte Davi starke 19 Pflichtspiele, obwohl die Saison aufgrund des Ausbruchs der Pandemie vorzeitig abgebrochen werden musste. In der darauffolgenden Saison bestritt der Linksverteidiger 18 Spiele für den FC Südtirol. In der Saison 2021/22 schaffte Davi den großen Durchbruch und trug mit 26 Einsätzen, einem Tor und zwei Vorlagen maßgeblich zum historischen Aufstieg in
die Serie B bei. In jener Saison kam der heute 24-Jährige außerdem viermal im Serie C-Pokal und einmal im Supercup zum Einsatz.
In seiner ersten Spielzeit in der Serie B wurde Davi von mehreren physischen Problemen geplagt. Am Ende der Saison standen ihm dennoch 11 Ligaspiele zu Buche. In der laufenden Meisterschaft absolvierte Davi 23 Ligaspiele und konnte dabei drei Torvorlagen verbuchen. Außerdem kam der Linksverteidiger auch im Italienpokalspiel gegen Sampdoria zum Einsatz.
Simone, erläutere uns in wenigen Worten, auf welchen Prinzipien deine Karriere basiert?
„Ich gebe stets mein Bestes, um der Mannschaft und meinen Mitspielern zu helfen. Außerdem versuche ich, meine Arbeit mit einer positiven Einstellung anzugehen und meine Mannschaftskameraden auch in schwierigen Momenten zu unterstützen und zu motivieren.“
Du hast vor Kurzem dein 100. Pflichtspiel für den FC Südtirol absolviert. Ein bedeutender Meilenstein, nicht wahr?
„Es erfüllt mich mit großer Freude, bereits hundert Mal für den FCS, meinem Heimatverein, gespielt zu haben. Es handelt sich um einen wichtigen Meilenstein in meiner Karriere, auf den ich natürlich sehr stolz bin.“
An welche deiner Spiele mit dem FCS erinnerst du dich besonders gerne zurück? Als Mannschaft, aber auch für dich persönlich…
„Was die Mannschaft betrifft, ist es ganz klar der Auswärtssieg in Triest im April 2022, der den Aufstieg in die Serie B amtlich machte. Dieser Tag wird allen Beteiligten für immer in Erinnerung bleiben. Auf persönlicher Ebene bedeutet mir das diesjährige Italienpokal-Spiel gegen Sampdoria sehr viel. Es war ein emotionales Erlebnis, in jenem Stadion auflaufen zu dürfen. Besonders cool waren auch die Begegnungen mit Padua in der Serie C, vor allem das 0:0 im Euganeo-Stadion, als der Covid-19 die halbe Mannschaft außer Gefecht gesetzt hatte Es war ein großer Kampf, bei dem ich beinahe auch noch einen Treffer erzielt hätte. Im Allgemeinen gibt es aber zahlreiche Matches, an die ich mich gerne zurückerinnere.“
Das schwierigste Spiel deiner noch jungen Karriere?
„Da nenne ich das diesjährige Hinspiel gegen Parma.“
Und das unglücklichste hingegen?
„Das Spiel gegen Ternana im Dezember letzten Jahres, als ich mir eine langwierige Verletzung zugezogen habe.“
Du bist das große Vorbild für alle Jugendspieler des FC Südtirol. Du bist hier großgeworden und hast im Jahr 2019 den Sprung in den Profikader geschafft. Was rätst du jungen Talenten, die davon träumen, dasselbe zu erreichen?
„Man muss voll und ganz an die eigenen Ziele glauben. Denn letztlich hat man sein Schicksal selbst in der Hand, es kommt darauf an, wie sehr man sich anstrengt und an den Erfolg glaubt. Der Verein hat sich in den letzten Jahren fest weiterentwickelt, sodass junge Talente noch bessere Chancen haben, ihren Traum zu verwirklichen. Das sollte Ansporn sein, um noch härter zu trainieren und konsequent an seinen Zielen zu arbeiten.“
Du hast soeben die Entwicklung des Vereins angesprochen. Wie hast du diese in deiner Position erlebt?
„Der Club ist kontinuierlich am Wachsen und die Fortschritte sind vor aller Augen. Als ich mit 14 Jahren zum FCS wechselte, hatten wir nur ein einziges Feld mit einem mittelmäßigen Kunstrasen. Das FCS Center, wie wir es heute kennen, ist ein wichtiger Bezugspunkt für die Profimannschaft, aber auch für die Jugendteams. Es bereitet einem große Freude, in solch einer modernen Anlage trainieren zu dürfen.“
Welche kurzfristigen, aber auch langfristigen Ziele hast du dir für deine Karriere gesetzt?
„Zurzeit denke ich nur an den Klassenerhalt, den wir in dieser Saison erreichen wollen. Das hat oberste Priorität. Es macht keinen Sinn, zu weit in die Zukunft zu schauen. Wir müssen von Spiel zu Spiel blicken und versuchen, unserem Ziel jede Woche ein Stück näher zu kommen. Um auf den zweiten Teil der Frage zurückzukommen: Ich träume davon, in 20 Jahren, wenn ich selbst nicht mehr spiele, den FCS auf einem sehr, sehr hohen Niveau zu sehen.“
Dein jüngerer Bruder Federico, Jahrgang 2002, ist ebenfalls ein Außenverteidiger und sammelt gerade wichtige Erfahrungen mit Arzignano in der Serie C. Würde es dich freuen, eines Tages mit ihm in einer Mannschaft zu spielen?
„Aber natürlich! Es könnte aber vorkommen, dass wir um einen Platz in der Startelf konkurrieren und zu streiten beginnen, wie wir es aus unserer Kindheit kennen. Abgesehen davon wäre es bestimmt eine tolle Erfahrung… für ihn (lacht, Anm. d. Red.).“
Hans Krapf, Mitglied des Verwaltungsrats, überreichte Simone vor dem Heimspiel gegen Bari die Club 100-Trophäe
Simone Davi ist der 30. Spieler in der Geschichte des FC Südtirol, der die Marke der einhundert Profieinsätze geknackt hat und im prestigeträchtigen „Club 100“ aufgenommen wurde. Von den Spielern, die mindestens 100 Pflichtspiele für den FCS bestritten und damit Vereinsgeschichte geschrieben haben, stehen acht im aktuellen Kader der Weißroten: Fabian Tait, Kévin Vinetot, Daniele Casiraghi, Matteo Rover, Giacomo Poluzzi, Raphael Odogwu, Jérémie Broh und nun auch Simone Davi. Angeführt wird die ewige Einsatzliste des FC Südtirol von Hans Rudi Brugger mit 368 Pflichtspielen, gefolgt von Fabian Tait mit 351 und Hannes Fink mit 335.
La nuova puntata dell’FCS Podcast by Torggler è ricca di aneddoti e curiosità riguardanti anche e soprattutto “il privato”
L’FCS Podcast by Torggler è arrivato ormai alla terza puntata della corrente stagione agonistica. In questa occasione, ai microfoni di Daniele Tavernini si è presentato un ospite arrivato da poco in biancorosso. Si tratta del neoacquisto Filippo Scaglia. Il difensore biancorosso racconta la sua storia di calcio e di vita, partendo dalle difficoltà incontrate per trovare casa a Bolzano e di quanto il paesaggio a questa nuova realtà si sia rivelato fin da subito molto suggestivo. Molteplici aneddoti caratterizzano la vivace puntata: dal ricordo delle modalità che l’hanno portato all’ adozione del suo cagnolino York, alla grande passione per lo sci, a come gli venga spesso detto di essere “ossessionato” dai film.
Filippo scaglia ammette di essere un ragazzo competitivo, “agonistico”, a cui piacciono le sfide sia in campo che fuori e racconta quali sono i suoi due mantra, entrambi citazioni di due sportivi particolarmente importanti. Una delle storie sicuramente più interessanti riguarda il suo rapporto stretto con Manuel Iori – neoallenatore della Primavera 2 biancorossa, già suo compagno di squadra -, da cui ha imparato molto e che è particolarmente felice di aver potuto rincontrare nel presente.
SCAGLIA: „ICH LEBE FÜR DAS ADRENALIN IM WETTKAMPF“
In der neuen Episode des FCS Podcast by Torggler spricht der erfahrene Verteidiger über Fußball, vor allem aber über seine großen Leidenschaften abseits des Platzes
Vor wenigen Wochen wurde auf den offiziellen Mediakanälen der Weißroten die dritte Episode des FCS Podcast by Torggler 2023/24 veröffentlicht. Zu Gast im Studio von Moderator Daniele Tavernini war Filippo Scaglia, einer der letzten Neuzugänge in den Reihen des FC Südtirol. Der erfahrene Verteidiger spricht zunächst über seinen Wechsel von Como nach Bozen und die Schwierigkeit, in der
Stadt eine passende Mietwohnung zu finden. Auch über sein Leben abseits des Fußballfeldes, wie die „Adoption“ seines Hundes York, seine Leidenschaft fürs Skifahren und sein Faible für gute Filme, berichtet Scaglia sehr offen.
Im Podcast gesteht der 31-Jährige, dass er gerne aus jeder Aktivität einen Wettkampf macht. In diesem Zusammenhang
zitiert er prägende Sprüche von zwei großen Legenden aus der Welt des Sports. Darüber hinaus erzählt Scaglia auch über die Freundschaft zu seinem langjährigen Teamkollegen Manuel Iori, der seit wenigen Wochen die Geschicke der „Primavera“ des FC Südtirol leitet.
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La nostra fotogallery abbraccia in questo numero le giornate dalla 24esima alla 28esima. Cinque turni del girone di ritorno con calendario asimmetrico del campionato di Serie BKT 2023-2024: dalla quinta alla nona giornata della fase discendente, con l’FC Südtirol capace di conquistare otto punti preziosi nella corsa all’obiettivo stagionale dichiarato, ovvero la salvezza
0-3 CON IL VENEZIA
FCS-Venezia si conclude 0-3 (0-1 al riposo), con due reti ospiti nel finale e in superiorità numerica. Nella 24esima, che coincide con la dodicesima gara interna, i biancorossi cedono ai lagunari, pur disputando una buona prestazione, caratterizzata dagli episodi. Buon avvio dei biancorossi, tuttavia sono gli ospiti ad aprire lo score al 12’, a conclusione del primo affondo: Busio imbuca sul fondo mancino per Zampano, cross in mezzo e conclusione al volo di Pohjanpalo con il sinistro, Poluzzi tocca ma non trattiene. Nella ripresa i padroni di casa sviluppano una gran mole di gioco e si rendono pericolosi, ma non passano. Alla mezzora un’inopinata, quanto frettolosa seconda ammonizione costa il rosso a Masiello e i padroni di casa restano in dieci. Proprio nel momento migliore dei biancorossi, il Venezia raddoppia. Al 36’ su una palla sgusciata gli ospiti innescano un contropiede letale con Ellertsson che copre sessanta metri di campo e a tu per tu con Poluzzi serve Zampano che arriva a rimorchio in velocità mette in rete a porta vuota: 0-2. Nel 3’ dei 5’ di recupero Pohjanpalo insacca la rete del definitivo 0-3.
L’FC Südtirol conquista con il cuore e con la testa un prezioso punto esterno: 2-2 (1-1 al riposo) contro il Catanzaro sul terreno dello Stadio Nicola Ceravolo nel capoluogo calabrese. La sfida tra giallorossi e biancorossi valevole per la 25esima giornata, sesta del girone di ritorno coincide con la tredicesima trasferta stagionale dell’FC Südtirol.
La gara si sblocca poco dopo il primo giro di lancette, al 2’: corner dalla destra di Casiraghi per la testa di Kurtic, pronto ad insaccare alle spalle alla sinistra di Fulignati per il vantaggio ospite: 0-1. Al 31’ il Catanzaro ristabilisce le distanze: conclusione di Pompetti respinta di Pecorino, palla sui piedi di Brighenti che insacca all’incrocio dei pali alla sinistra di Poluzzi. Padroni di casa in vantaggio al 2’ con il colpo di testa di Antonini su assist di Pompetti dal corner di sinistra. I biancorossi confezionano il 2-2 al 14’: Tait imbuca in area per Pecorino, abile a girarsi e portarsi il pallone sul piede giusto per firmare un gol di splendida fattura.
L’FC Südtirol torna al successo in casa contro i Bari e lo fa confezionando una prestazione maiuscola: termina 1-0 (0-0 al riposo). Nella 26esima giornata, settima di ritorno, decide il rigore trasformato da Casiraghi al 15’ della ripresa. I padroni di casa costruiscono diverse ghiotte occasioni e a lunghi tratti sono padroni di campo. Nel primo tempo i biancorossi macinano gioco e creano un paio di nitide occasioni offensive. La gara si sblocca nella ripresa, dopo alcune occasioni dell’FCS; 14’ batti e ribatti in area ospite: Kurtic imbuca in area Pecorino, errore di valutazione di Brenno che travolge il giocatore biancorosso, calcio di rigore. Casiraghi va sul dischetto al 15’ e spiazza Brenno: palla in rete alla sinistra del portiere: 1-0.
FC SÜDTIROL (3-5-2): Poluzzi; Masiello, Scaglia, Giorgini; Davi (82’ Cagnano), Casiraghi (82’ Odogwu), Tait, Arrigoni (59’ Kurtic), Ciervo (59’ Molina); Pecorino (88’ Rauti), Merkaj. A disposizione/Reservebank: Drago, Mallamo, Broh, Kofler, Peeters, Cisco, Lonardi.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
VENEZIA (3-5-2): Joronen; Idzes, Svoboda, Sverko, Zampano; Busio (88’ Olivieri), Andersen (71’ Altare), Bjarkason (71’ Ellertsson), Candela; Gytkjaer (59’ Pierini), Pohjanpalo.
A disposizione/Reservebank: Bertinato, Grandi, Modolo, Cheryshev, Dembélé, Ullmann, Tavernaro.
ALLENATORE/TRAINER: PAOLO VANOLI
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Daniele Minelli (Varese)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Gamal Mokhtar (Lecco) & Khaled Bahri (Sassari)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Francesco D’Eusanio (Faenza)
VAR: Luigi Nasca (Bari)
AVAR: Orlando Pagnotta (Nocera Inferiore)
RETI/TREFFER: 12’ 0:1 Pohjanpalo (VE), 81’ Zampano (VE), 90’ + 3’ Pohjanpalo (VE)
Ammoniti/Verwarnungen: 18’ Masiello (FCS), 19’ Merkaj (FCS), 57’ Tait (FCS), 65’ Joronen (VE), 84’ Pecorino (FCS), 85’ Altare (VE), 87’ Cagnano (FCS), 89’ Rauti (FCS).
Espulso/Platzverweis: 75’ Masiello (FCS) per doppia ammonizione / Gelb-Rot Angoli/Eckbälle: 5-2 (1-2)
Recupero/Nachspielzeit: 1’ + 5’
CATANZARO (4-4-2): Fulignati, Brighenti, Antonini, Scognamillo, Situm (78’ Oliveri); D’Andrea (67’ Sounas), Pompetti, Petriccione (84’ Veroli), Vandeputte; Iemmello (78’ Donnarumma), Ambrosino (67’ Biasci)
A disposizione/Reservebank: Sala, Verna, Brignola, Stoppa, Pontisso, Kranjc, Miranda
ALLENATORE/TRAINER: VINCENZO VIVARINI
FC SÜDTIROL (3-5-2): Poluzzi; Scaglia, Cagnano, Kofler (89’ Ciervo); Molina, Arrigoni, Tait, Kurtic (62’ Broh), Davi; Casiraghi (81’ Rauti), Pecorino (81’ Merkaj).
A disposizione/Reservebank: Drago, Tschoell, Mallamo, Cisco, Peeters, Lonardi, Odogwu.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Luca Zufferli (Udine)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Pasquale De Meo (Foggia) & Francesco Luciani (Milano)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Alessandro Silvestri (Roma 1)
VAR: Eugenio Abbattista (Molfetta)
AVAR: Rodolfo Di Vuolo (Castellammare di Stabia)
RETI/TREFFER: 2’ 0:1 Kurtic (FCS), 31’ 1:1 Brighenti (CZ), 47’ Antonini (CZ), 59’ 2:2 Pecorino (FCS).
Ammoniti/Verwarnungen: 41’ D’Andrea (CZ), 44’ Scaglia (FCS), 52’ Kurtic (FCS), 61’ Brighenti (CZ), 74’ Arrigoni (FCS).
Espulso/Platzverweis: 80’ Brighenti (CZ) somma di ammonizioni/Gelb-Rot
Angoli/Eckbälle: 6-2 (2-1)
Recupero/Nachspielzeit: 1’ + 4’
L’FC Südtirol pareggia per 1-1 (0-0 al riposo) contro la Reggiana sul terreno del Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia. La sfida tra granata e biancorossi, valevole per la 27esima giornata, ottava del girone di ritorno finisce con un punto ciascuno. La gara si sbocca al 18’ del secondo tempo: Blanco imbecca Girma che pesca sulla sinistra Pieragnolo, lesto ad insaccare in diagonale: 1-0. 27’: cross di Cagnano, colpo di testa di un difensore di casa, Davi rimette in mischia di testa, ci arriva Casiraghi, che di punta cerca il tap-in, Bardi respinge di piede, sul rimpallo Odogwu controlla e con il secondo tocco tira, palla deviata da Marcandalli, che finisce in rete: 1-1.
FC SÜDTIROL (3-5-1-1): Poluzzi; Cagnano, Scaglia, Giorgini; Davi, Tait (79’ Rauti), Arrigoni Kurtic (70’ Lonardi), Molina (79’ El Kaouakibi); Casiraghi (79’ Odogwu); Pecorino (62’ Merkaj)
A disposizione/Reservebank: Drago, Mallamo, Ciervo, Broh, Cisco, Kofler, Peeters.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
BARI (4-3-1-2): Brenno; Dorval, Matino, Vicari, Guiebre (69’ Ricci); Acampora (69’ Lulic), Benali, Edjouma (79’ Bellomo); Sibilli; Kallon (46’ Nasti), Puscas (79’ Menez)
A disposizione/Reservebank: Pissardo, Achik, Maiello, Zuzek, Pucino, Dacchille, Morachioli.
ALLENATORE/TRAINER: GIUSEPPE IACHINI
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Maria Sole Ferrieri Caputi (Livorno)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Alessio Tolfo (Pordenone) & Thomas Miniutti (Maniago)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Dario Di Francesco (Ostia Lido)
VAR: Antonio Di Martino (Teramo)
AVAR: Paride Tremolada (Monza)
RETE/TREFFER: 60’ 1:0 rigore/Elfmeter Casiraghi (FCS)
Ammoniti/Verwarnungen: 15’ Davi (FCS), 16’Benali (B), 29’ Cagnano (FCS), 90´ Scaglia.
Angoli/Eckbälle: 3-4 (2-1)
Recupero/Nachspielzeit: 1’ + 6’
Tre punti di platino e all’ultimo assalto per i biancorossi nella 26esima giornata, settima di ritorno.
Nella quattordicesima gara interna l’FCS
conquista un prezioso successo contro il Lecco: 1-0 (0-0 al riposo). A decidere le sorti del match ci pensa capitan Fabian Tait nell’extra time, quasi all’ultimo respiro.
Corre il 2’ dei 4’ di recupero quando Arri-
goni batte il decimo angolo biancorosso dalla bandierina di sinistra e pennella una traiettoria perfetta per la testa di capitan Tait, che anticipa Guglielmotti, incrocia e insacca alla sinistra di Melgrati firmando il gol decisivo: 1-0.
Nach der unglücklichen Niederlage gegen Venedig konnte der FC Südtirol mit Siegen gegen Bari und Lecco sowie Unentschieden gegen Catanzaro und Reggiana eine Trendwende einleiten
In der nachfolgenden Fotogalerie sind die bewegendsten Augenblicke und fesselndsten Spielszenen der letzten Wochen festgehalten. Mit Ausnahme des Heimspiels gegen Venedig konnte der FC Südtirol in sämtlichen Meisterschaftsspielen punkten und somit entscheidende Zähler für die angestrebte Mission Klassenerhalt sammeln.
BITTERE HEIMNIEDERLAGE GEGEN VENEDIG
Im Rahmen des 24. Spieltags zeigten die Jungs unter der Leitung von Coach Valente zwar über weite Strecken eine überzeugende Leistung, wurden jedoch durch einige einzelne Episoden bestraft. Der FCS startete gut in die Partie, musste aber mit der ersten Offensivaktion der Gäste sogleich das 0:1 hinnehmen: Pohjanpalo traf in der 12. Minute nach einer Flanke von Zampano mit einem Volleyschuss zur Führung. Gegen Ende der ersten Halbzeit erhöhten die Weißroten den Druck und blieben auch nach dem Seitenwechsel die spielbestimmende Mannschaft. Der Ausgleich wollte in dieser überlegenen Phase aber nicht gelingen. In der 75. Spielminute gerieten die Hausherren in Unterzahl, da Masiello nach einer unangebrachten und überhasteten zweiten Gelben Karte des Feldes verwiesen wurde. Der FC Südtirol war weiterhin nicht die schlechtere Mannschaft, wurde aber in seiner besten Phase eiskalt erwischt, als Ellertsson nach einem Konter freie Bahn hatte und links auf den mitgelaufenen Zampano ablegte, der zur Vorentscheidung traf (81.). In der dritten Minute der Nachspielzeit sorgte Pohjanpalo für den 0:3-Endstand.
Fußball ist unsere Leidenschaft
Deshalb stecken wir immer unsere ganze Energie hinein.
Il calcio è la nostra passione
Per questo da sempre ci mettiamo tutta la nostra energia.
Ohne die gesperrten Masiello und Giorgini sowie die verletzten El Kaouakibi, Vinetot und Rover zeigte der FCS von der ersten Minute an eine kämpferische und aggressive Leistung. Casiraghi holte auf der rechten Seite bereits nach 40 Sekunden einen Eckstoß heraus, der das Führungstor der Gäste brachte. Kurtic köpfte den von der Nummer 17 der Weißroten getretenen Eckball am kurzen Pfosten zum 1:0 ein (2.). In der Folge wurden die „Giallorossi“ stärker und kamen in der 31. Minute zum Ausgleich: Ein Abpraller nach einem Schuss von Pompetti landete vor den Füßen von Brighenti, der nicht lange fackelte und ins rechte Eck zum 1:1 traf. Nach dem Seitenwechsel ging Catanzaro früh in Führung, als Antonini in der 47. Minute einen Eckball zum 1:2 verwandelte. Doch der FCS schlug in der 59. Minute zurück: Tait spielte Pecorino im Sechzehner an, dieser drehte sich zweimal und traf schließlich wuchtig ins linke obere Eck zum 2:2. In der Schlussphase wurde Brighenti mit Gelb-Rot vom Platz gestellt und die Weißroten hatten in der letzten Minute der Nachspielzeit die Riesenchance zum Siegtreffer. Rauti scheiterte jedoch an Fulignati (90.+4.).
REGGIANA (3-4-2-1): Bardi; Sampirisi, Szyminski, Marcandalli; Fiamozzi, Bianco, Cigarini (73’ Kabashi), Pieragnolo; Portanova (59’ Blanco), Girma (73’ Melegoni); Pettinari (59’ Gondo)
A disposizione/Reservebank: Satalino, Sposito, Rozzio, Reinhard, Libutti, Okwonkwo, Antiste, Pajac.
ALLENATORE/TRAINER: ALESSANDRO NESTA
FC SÜDTIROL (3-5-1-1): Poluzzi; Masiello, Scaglia, Cagnano; El Kaouakibi (59’ Molina), Tait (83’ Peeters), Arrigoni, Kurtic (59’ Mallamo), Davi; Casiraghi (83’ Ciervo); Merkaj (46’ Odogwu). A disposizione/Reservebank: Drago, Broh, Rauti, Cisco, Kofler, Giorgini, Lonardi.
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Giacomo Camplone (Pescara)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Valerio Colarossi (Roma 2) & Fabrizio Aniello Ricciardi (Ancona)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Stefano Milone (Taurianova)
VAR: Marco Serra (Torino)
AVAR: Salvatore Longo (Paola)
RETI/TREFFER: 63’ 1:0 Pieragnolo (RE), 72’ 1:1 Odogwu (FCS).
Ammoniti/Verwarnungen: 22’ Portanova (RE), 36’ Arrigoni (FCS), 68’ Mallamo (FCS), 90’+5’ Pieragnolo (RE).
Angoli/Eckbälle: 2-2 (1-1)
Recupero/Nachspielzeit: 0’ + 5’
Die Weißroten erspielten sich im Heimspiel gegen Bari zahlreiche gute Torchancen und waren über weite Strecken die spielbestimmende Mannschaft. Obwohl die ersten 45 Minuten torlos endeten, zeigte der FCS bereits hier eine bemerkenswerte Leistung. Pecorino (2.) und Tait (24.) kamen dem Führungstreffer vor dem Seitenwechsel am nächsten. In der 59. Spielminute holte Brenno Pecorino im Bari-Strafraum von den Beinen, der nach einem Pass von Kurtic vor dem Bari-Keeper am Ball war. Den fälligen Strafstoß verwandelte Casiraghi sicher rechts unten, während Brenno bereits auf dem Weg in die andere Ecke war (60.). Die finale Drangphase der Gäste fiel dann recht mild aus.
FC SÜDTIROL (3-5-1-1): Poluzzi; Masiello, Scaglia (84‘ El Kaouakibi), Giorgini; Davi (62‘ Cagnano), Tait, Arrigoni, Kurtic (84‘ Merkaj), Molina; Casiraghi (84‘ Mallamo); Rauti (62‘ Odogwu).
A disposizione/Reservebank: Drago, Ciervo, Broh, Cisco, Kofler, Peeters, Lonardi
ALLENATORE/TRAINER: FEDERICO VALENTE
LECCO (4-3-3): Melgrati; Lepore, Ierardi, Capradossi, Guglielmotti; Crociata (90’ Listkowski), Degli Innocenti, Ionita (77’ Sersanti); Buso (62’ Lunetta), Inglese (62’ Novakovich), Parigini (77’ Salcedo).
A disposizione/Reservebank: Saracco, Cekjak, Bianconi, Frigerio, Lemmens, Galli.
ALLENATORE/TRAINER: ALFREDO AGLIETTI
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Alberto Santoro (Messina)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Pasquale Capaldo (Napoli) & Ivan Catallo (Frosinone)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Jules Roland Andeng Tona Mbei (Brindisi)
VAR: Paolo Mazzoleni (Bergamo)
AVAR: Antonio Di Martino (Teramo)
RETE/TREFFER: 90’+2‘ 1:0 Tait (FCS)
Ammoniti/Verwarnungen: 8’ Guglielmotti (L), 12’ Davi (FCS), 44’ Ionita (L), 45’+1’ Scaglia (FCS), 79’ Arrigoni (FCS), 82’ Lunetta (L), 85’ Tait (FCS)
Angoli/Eckbälle: 10-4 (5-4)
Recupero/Nachspielzeit: 1’ + 4’
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Reggiana und der FC Südtirol trennten sich im Tuesday Night Match mit einem 1:1 (0:0)-Unentschieden. Im Rahmen des 27. Spieltags erkämpften sich die Jungs von Coach Federico Valente im strömenden Regen von Reggio Emilia einen wichtigen Punkt gegen den direkten Tabellennachbarn. Im „Mapei Stadium-Città del Tricolore“ passierte alles nach der Halbzeitpause: Die „Granata“ gingen in Person von Pieragnolo in der 63. Spielminute in Führung, der durch einen verunglückten Girma-Abschluss in Szene gesetzt wurde. Die Weißroten hatten jedoch noch eine Antwort parat: Bardi verwehrte Casiraghi mit einer Glanzparade noch den Ausgleich, bevor Odogwu Augenblicke später den Abpraller zum 1:1 verwertete (72.).
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Der FC Südtirol sicherte sich mit dem Heimsieg gegen Lecco drei goldene Punkte im Kampf um den Klassenerhalt. Die Weißroten unter der Leitung von Mister Federico Valente setzten sich vor heimischem Publikum im Bozner Drusus-Stadion mit 1:0 (0:0) durch. Allerdings taten sie sich längere Zeit schwer, den Durchbruch zu finden. In der zweiten Minute der Nachspielzeit sorgte dann Kapitän Tait höchstpersönlich für den Siegtreffer, als er einen Eckball von Arrigoni von der linken Seite ins lange rechte Eck köpfte (90.+2.). Der Jubel kannte danach keine Grenzen mehr und der FC Südtirol holte drei absolute Big Points, die im Kampf um den Klassenerhalt viel Luft zum Atmen lassen.
La prossima Avversaria al Druso CREMONESE Der nächste Heimgegner im Drusus Stadion
Città|Stadt: Cremona (70.509 abitanti|Einwohner)
Distanza da Bolzano|Distanz von Bozen: 233 km
Fondazione|Gründungsjahr: 1903
Colori sociali|Vereinsfarben: girgio-rosso|Grau-Rot Stadio|Stadion: Giovanni Zini (15.191 posti| Sitzplätze)
Presidente|Präsident: Francesco Dini
Direttore sportivo|Sportdirektor: Simone Giacchetta
Allenatore|Trainer: Giovanni Stroppa
Capitano|Kapitän: Michele Bianchetti
Miglior marcatore|Bester Torschütze: Massimo Coda (13)
Momento formativo-informativo per i giocatori della prima squadra nell’ambito delle iniziative condivise per la sensibilizzazione sul valore della donazione e l’importanza di essere donatori per il bene proprio, ovvero quello di avere i valori sempre monitorati e degli altri, vale a dire delle persone che necessitano di trasfusioni
Nei giorni scorsi, nell’ambito delle varie iniziative congiunte promosse dalla società biancorossa insieme al partner AVIS Alto Adige Südtirol, presso il Media Point dell’FCS Center di Maso Ronco, ha avuto luogo un interessante e cordiale incontro formativo-informativo tra Diego Massardi, presidente dell’Associazione Volontari del Sangue della provincia di Bolzano, la squadra dell’FC Südtirol e tutto lo staff.
Ai giocatori, ai tecnici e ai collaboratori a vario titolo impegnati con la prima squadra è stato ribadito il valore della donazione di sangue quale azione di solidarietà e altruismo, ma anche come occasione di controllo della propria salute. Un invito a donare sangue e a farsi promotori del prezioso messaggio di solidarietà. Un invito ad incentivare ulteriormente e sensibilizzare il valore di entrare a fare parte della grande famiglia dell’Avis.
Il presidente Diego Massardi, ha sostenuto l’importanza e il valore di essere donatori per il bene proprio, ovvero quello di avere i valori sempre monitorati e degli altri, vale a dire delle persone che necessitano di trasfusioni di sangue. Le donazioni oltre ad assicurare il regolare approvvigionamento di sangue agli ospedali, aiutano a
sopperire alle carenze che si registrano in altre realtà territoriali. L’obiettivo negli anni è rimasto l’autosufficienza locale ma anche l’aiuto di realtà più bisognose.
“Il prezioso impegno ordinario del donatore volontario - ha sottolineato Diego Massardi - consiste nella programmazione standard delle donazioni, inoltre può essere chiamato ad intervenire anche in casi di emergenza. I requisiti del donatore sono: essere maggiorenni, pesare più di cinquanta chili ed essere in buona salute. Diventarlo è semplicissimo: basta chiamare il centro Avis più vicino a casa propria. Donare non è solo un gesto di cura verso gli altri, fa bene anche a sé stessi ed è un atto di prevenzione perché donare significa sottoporsi a regolari controlli mantenendo monitorato il proprio stato di salute”.
L’associazione Avis Alto-Adige Südtirol garantisce l’autosufficienza di sangue e plasma nel nostro territorio grazie al gesto solidale di quasi 19.500 donatori, di cui 1.850 appartenenti alla fascia 18-25 anni. Sei sezioni comunali: Bolzano, Merano, Silandro, Vipiteno, Bressanone e Brunico con San Candido, capaci nel 2023 di garantire agli ospedali altoatesini 21mila sacche di sangue, 3.146 di plasma e 750 di piastrine.
Der Präsident der ehrenamtlichen Vereinigung, Diego Massardi, traf sich neulich mit der Profimannschaft samt Trainerstab des FC Südtirol, um auf den Nutzen und die Vorteile von Blutspenden aufmerksam zu machen
Im Rahmen verschiedener gemeinsamer Initiativen, die der FC Südtirol jedes Jahr mit seinem langjährigen Partner AVIS Südtirol ins Leben ruft, fand in den vergangenen Wochen im FCS Center in Rungg ein interessantes und freundschaftliches Lehr- und Informationsgespräch zwischen Diego Massardi, dem Präsidenten des Blutspendevereins der Provinz Bozen, und der Profimannschaft statt.
Die Spieler, Trainer und Betreuer des FC Südtirol wurden darauf aufmerksam gemacht, dass Blutspenden nicht nur einen solidarischen Akt darstellen, sondern auch eine Möglichkeit bieten, die eigene Gesundheit im Auge zu behalten. Der FC Südtirol ist seit vielen Jahren bestrebt, das Bewusstsein für Blutspenden zu schärfen und seine Fans und Sympathisanten aufzurufen, sich als Blutspender registrieren zu lassen und Teil der großen AVIS-Familie zu werden.
AVIS-Präsident Diego Massardi betonte,
wie wichtig und wertvoll es sei, Blutspender zu sein, sowohl im eigenen Interesse, indem man seine eigenen Werte ständig überwache, als auch im Interesse anderer, insbesondere derjenigen, die auf Bluttransfusionen angewiesen sind.
Die Spenden gewährleisten nicht nur die regelmäßige Versorgung der Krankenhäuser mit Blutkonserven, sondern helfen auch, Engpässe in anderen Regionen auszugleichen. AVIS Südtirol verfolgt nämlich das Ziel, sowohl die Selbstversorgung auf lokaler Ebene als auch die Unterstützung von Regionen mit größerem Bedarf zu gewährleisten.
„Der wertvolle Beitrag der Mitglieder besteht in erster Linie darin, in regelmäßigen Abständen Blut zu spenden. Es kann aber auch vorkommen, dass ein Spender in einer Notsituation um Hilfe gebeten wird. Die Voraussetzungen, um Mitglied der AVIS-Familie zu werden, sind folgen-
de: Volljährig sein, mehr als 50 kg wiegen und bei guter Gesundheit sein. Um sich als Spender zu registrieren, genügt es, sich bei der nächstgelegenen AVIS-Station zu melden. Blutspenden ist nicht nur ein Akt der Solidarität, sondern fördert durch regelmäßige Kontrollen auch die eigene Gesundheit“, so AVIS-Präsident Diego Massardi.
Avis Südtirol garantiert dank der Solidarität von rund 19.500 Spendern, davon 1.850 im Alter zwischen 18 und 25 Jahren, die Selbstversorgung mit Blut und Plasma in der gesamten Region.
Die sechs Ortsvereine Bozen, Meran, Schlanders, Sterzing, Brixen und Bruneck mit Innichen waren in der Lage, den Südtiroler Krankenhäusern im Jahr 2023 21.000 Blutkonserven, 3.146 Plasmaspenden und 750 Thrombozyten bereitzustellen.
E’ andata in onda venerdì 16 febbraio sulle frequenze nazionali di Rai 3 la “prima” della coproduzione esclusiva di Rai Documentari e Rai Com in collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano e Rai-Sede di Bolzano per evidenziare i fattori che hanno determinato l’ascesa, per ripercorrere in 52’ lo sfavillante percorso sportivo e non solo che ha portato l’FCS in serie B e a una prima memorabile stagione tra i cadetti
“Formula Biancorossa” è il titolo del documentario - in onda per la prima volta venerdì 16 febbraio su Rai Tre nazionale - che racconta il percorso che ha portato la squadra di calcio dell’FC Südtirol al successo, ovvero alla storica promozione in Serie B – la prima in assoluto nel campionato cadetto a girone unico per il calcio provinciale e regionale - e ad un primo campionato in seconda divisione nazionale tutto da ricordare.
Il documentario, una coproduzione esclusiva di Rai Documentari e Rai Com in collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano e Rai-Sede di Bolzano, ripercorre lo sfavillante percorso sportivo che ha
portato la società di calcio biancorossa alla serie B nel 2022. “L’FC Südtirol – sottolinea l’Ufficio Stampa nazionale della Rai, nel comunicato ufficiale -, nasce poco meno di trent’anni fa, e negli ultimi anni ha raggiunto risultati oltre ogni aspettativa. Nel 2022 ha conquistato la serie B e nella stagione 2022-2023, dopo un inizio di campionato durissimo, gli altoatesini sono riusciti a sfiorare la serie A. Investendo con calma e sapienza sulle proprie risorse, il club, nato nel 1995, è riuscito in pochi anni ad emergere nel panorama calcistico italiano. La ricetta di questo successo è il risultato di più elementi in sinergia: un profondo senso di identità sociale e territoriale, un modello societario virtuo-
so e l’indiscusso talento dei calciatori della squadra. Saranno proprio le loro voci a dare vita al racconto: quella del capitano Fabian Tait e del portiere Giacomo Poluzzi, compagni di squadra e amici da sempre. I due apriranno le porte degli spogliatoi, coinvolgendoci nei loro allenamenti e nelle loro vite da atleti e uomini cresciuti a contatto con le montagne dell’Alto Adige.
Attraverso le testimonianze di giocatori, tifosi, dirigenti e volti storici dell’Alto Adige, “Formula Biancorossa” ricostruisce l’evoluzione del club, cercando di individuare la chiave che ha permesso una trasformazione calcistica e culturale tanto dirompente da diventare un caso”.
mento all’interno dell’azienda Rai per l’industria del documentario; direttore Fabrizio Zappi.
Il documentario “Formula Biancorossa” verrà riproposto prossimamente da Rai 3 ed è visibile su Rai Play al seguente link: https://www.fc-suedtirol.com/ it/news/formula-biancorossa-rai-documentari-racconta-l-evoluzione-dell-fcs%C3%BCdtirol/24-5230.html
Vor wenigen Wochen wurde im nationalen Fernsehen die Premiere des spannenden Dokumentarfilms über die Entwicklung des Südtiroler Proficlubs ausgestrahlt.
Die 52-minütige Reportage ist eine exklusive Koproduktion von „Rai Documentari“ und „Rai Com“ in Zusammenarbeit mit der Autonomen Provinz Bozen und „Rai Südtirol“ und zeichnet die glanzvollen sportlichen, aber auch außerfußballerischen Meilensteine des Vereins nach
„Formula Biancorossa“ lautet der Titel des spannenden Dokumentarfilms über den FC Südtirol, der am 16. Februar erstmals auf dem nationalen Sender Rai 3 ausgestrahlt wurde. Im Mittelpunkt der Reportage steht der historische Aufstieg in die Serie B - als erster Verein aus der Region seit der Einteilung der 2. Liga in einen einzigen Kreis - und die erste, sehr erfolgreiche Saison in der zweithöchsten italienischen Spielklasse.
Der Dokumentarfilm ist eine exklusive Koproduktion von „Rai Documentari“ und „Rai Com“ in Zusammenarbeit mit der Autonomen Provinz Bozen und „Rai Südtirol“ und zeichnet die glanzvollen sportlichen, aber auch außerfußballerischen Meilensteine nach, die den FC Südtirol im Jahr 2022 in die Serie B geführt haben.
„Der FC Südtirol wurde vor knapp 30 Jahren gegründet und hat in den vergangenen Spielzeiten Erfolge errungen, die alle Erwartungen übertroffen haben. 2022 feierten die Südtiroler den historischen Auf-
stieg in die Serie B. In dieser Liga erwischte der FCS in der Saison 2022/23 einen schwierigen Start, konnte aber am Ende sogar von der Serie A träumen“, betonte die Rai in einer offiziellen Pressemitteilung. „Der im Jahr 1995 gegründete Verein hat stets rationale und nachhaltige Investitionen getätigt und sich dadurch einen guten Ruf in der italienischen Fußballszene aufgebaut. Der Erfolg des Clubs ist das Ergebnis bzw. die Synergie mehrerer Faktoren: ein ausgeprägtes soziales und territoriales Identitätsgefühl, ein tugendhaftes Geschäftsmodell und das unbestrittene Talent seiner Profispieler. Es sind nämlich ihre Stimmen, die diese Geschichte zum Leben erwecken: die des Kapitäns Fabian Tait und des Torwarts Giacomo Poluzzi, Mannschaftskameraden und Freunde fürs Leben. Sie öffnen uns die Türen der Umkleidekabine und lassen uns an ihrem Alltag und ihrem Leben als Sportler, die die Berge Südtirols als Heimat bezeichnen, teilhaben. Anhand der Aussagen von Spielern, Fans, Funktionären und bedeutenden Persönlichkeiten Südtirols rekonstruiert „Formula Biancorossa“ die Ent-
wicklung des Vereins. Der Dokumentarfilm versucht außerdem den Schlüssel zu finden, der diesen beeindruckenden fußballerischen und kulturellen Wandel ermöglicht hat und den Verein zu einem wahrhaftigen Vorzeigemodell gemacht hat.“
„Rai Documentari“ präsentiert den Zuschauerinnen und Zuschauern bisher unveröffentlichtes Filmmaterial und erzählt von den entscheidenden Personen und Faktoren, die den FC Südtirol zum Erfolg geführt haben. „Formula Biancorossa“ ist ein 52-minütiger Dokumentarfilm, der von den Autoren Liza Boschin und Patrizio Li Donni unter der Regie von Michele Melani konzipiert und geschrieben und von „Rai Documentari“ unter der Leitung von Fabrizio Zappi realisiert wurde.
Der Dokumentarfilm „Formula Biancorossa“ wird in den kommenden Wochen mehrmals auf Rai 3 ausgestrahlt und kann zu jederzeit in der Mediathek abgerufen werden.
Sport und Abenteuer, Entspannung und Ruhe oder doch lieber Genuss und Tradition? Keine Sorge,bei uns musst du dich nicht entscheiden – in Ratschings hast du die Qual der Wahl! Egal ob zu zweit, als Familie oder ganz individuell, jeder Tag hält ein neues Erlebnis bereit.
Die warme Jahreszeit macht sich allmählich bemerkbar, das Ridnaun-, Ratschings- und Jaufental laden bald wieder dazu ein, die Natur auf einem breiten Netz von Wanderwegen in voller Pracht zu erkunden. Denn um hautnah in die Bergwelt einzutauchen, muss man kein Profi sein: die Schwierigkeitsgrade der Wanderwege sind so abwechslungsreich wie die Landschaft selbst – egal ob du über sonnige Almen streifen, zu Bergseen hinaufsteigen oder einfach von Hütte zu Hütte wandern möchtest. Bei müden Füßen gibt es die Möglichkeit, die hochmodernen Bergbahnen zu nutzen. Drei Panoramaplattformen bieten zudem wunderbare 360°-Rundumblicke auf Berggipfel und Gebirgsgruppen – wer diese aus eigener Kraft erklimmen möchte, kann sich auf Gipfelbesteigungen, Klettersteige und Gletschertouren freuen.
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La primavera si fa sentire gradualmente e le vallate di Ridanna, Racines e la Val Giovo presto invitano a esplorare la natura su un‘ampia rete di sentieri escursionistici. Non bisogna essere dei professionisti per immergersi nelle montagne: i livelli di difficoltà dei sentieri sono vasti come il paesaggio stesso, sia che vogliate passeggiare su malghe soleggiate, raggiungere laghi di montagna o semplicemente camminare di rifugio in rifugio. Se vi stancate, approfittate degli impianti di risalita. Tre piattaforme panoramiche offrono inoltre splendide viste a 360° sulle catene montuose. Chi vuole invece scalarle con le proprie forze, può godersi salite in vetta, vie ferrate e tour sui ghiacciai.
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Numerose avventure attendono anche i più piccoli-la noia appartiene al passato! Immergetevi nella storia dello stregone tirolese Pfeifer Huisele durante un‘escursione, percorrete il sentiero a piedi nudi o esplorate il MondoAvventuraMontagna: questo e molto altro vi aspetta.
Otre cento partecipanti al workshop promosso con il partner Randstad presso la Cantina di Bolzano: un momento di confronto e condivisione con illustri ospiti con l’intento di cogliere spunti di riflessione utili alle aziende e ai rispettivi manager e-o gestori delle risorse umane
Valorizzare i propri successi, aspirare a conquistare nuovi obiettivi con determinazione, evolversi sfruttando al massimo la propria forza e potenzialità: questo ciò che guida l’ambizione, in azienda come nello sport. Oggi i talenti stanno ridefinendo il significato dell’ambizione, ponendo al centro delle proprie scelte professionali l’equilibrio tra lavoro e vita personale. Ma come si coltiva la “giusta” ambizione e come possono aziende e team lavorare per trattenere i loro talenti?
Grazie alla preziosa collaborazione con il partner Randstad, l’FCS ha organizzato nei giorni scorsi un altro interessante evento informativo-formativo riservato a sponsor e sostenitori. Un momento di confronto e condivisione che ha visto protagonisti Valentina Sangiorgi, Chief Human Resources Officer Randstad Italia, Otello Valenti, HR & Legal Director di Visa Cash App Racing Bulls (team di Formula 1)
e Paolo Bravo, direttore sportivo dell’FC Südtirol che hanno dato vita ad un interessante e partecipato workshop condotto e moderato da Matteo Burgsthaler, sponsorship & special events coordinator Randstad, già giocatore di volley ai massimi livelli. Il tutto con l’intento di cogliere spunti di riflessione utili alle aziende e ai rispettivi manager e/o gestori delle risorse umane.
All’evento Business, svoltosi presso la Cantina di Bolzano hanno preso parte oltre cento iscritti, in rappresentanza di altrettante aziende. Quanto mai significativo il titolo: “Coltivare l’ambizione, tra successi individuali, equilibrio professionale e obiettivi di team”. Punto di partenza per lo sviluppo del tema è stato il Workmonitor, l’indagine svolta da Randstad per comprendere e monitorare le trasformazioni del mercato del lavoro. Giunta alla 21esima edizione, Workmonitor 2024 ha coinvolto oltre 30 Paesi e 26.800 intervistati
in tutto il mondo. In Italia sono stati intervistati 764 lavoratori tra i 18 e i 67 anni. Cosa è emerso dal Randstad Workmonitor? Lavoratori ambiziosi, ma non per forza in carriera e crollo della motivazione dei lavoratori, che oggi cercano più’ equilibrio e flessibilità piuttosto che una promozione. La maggior parte degli italiani si definisce “ambizioso”, ma il 42% non è concentrato sull’avanzamento di carriera. Un terzo non vorrebbe ruoli manageriali, appena il 4% sogna di diventare CEO. I fattori più rilevanti sono equilibrio vita-lavoro, retribuzione, sicurezza, flessibilità, giorni di ferie, formazione, assicurazione sanitaria. La carriera solo al nono posto.
La tematica dell’evento si è sviluppata seguendo il nuovo ABC sul talento: la strategia da adottare per attrarre e trattenere i talenti: A – Ambizione; B – Bilanciamento; C – Connessioni. A per ambizione - Le persone vogliono avanzare nella loro carriera. Tuttavia, l’ambizione non è più vista nel senso tradizionale di progressione di carriera. I talenti stanno ripensando il significato dell’ambizione, met-
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tendo l’equilibrio tra lavoro e vita privata, la flessibilità, l’equità e le competenze al centro delle decisioni relative alla propria vita professionale. In ambito sportivo la definizione positiva di ambizione è il senso di desiderio di valorizzare i propri meriti, voler arrivare dove consentono i propri mezzi, volontà di evolvere, dar fondo alle proprie energie e potenzialità e scoprire il nuovo stando sempre nei limiti del possibile. Come si lavora sull’ambizione sul singolo talento? Essere ambiziosi per raggiungere un traguardo comune. Quanto conta questo nella gestione del gruppo.
B per bilanciamento - I talenti apprezzano l’equilibrio tra lavoro e vita privata tanto quanto la retribuzione. C’è un forte desiderio di flessibilità di orario e luogo. Questa spinta verso un maggiore equilibrio può anche avere un impatto sulla necessità di carriera dei lavoratori, con alcuni che affermano che il loro livello di ambizione è direttamente influenzato da ciò che sta accadendo nelle loro vite personali. In ambito sportivo il bilanciamento sta soprattutto nel come offrire non solo
sport ma un’esperienza formativa a 360°. C per connessione - Con i divari generazionali e geografici – così come le circostanze personali – che influiscono sulle esigenze dei propri dipendenti, i datori di lavoro devono connettersi con i talenti per comprendere meglio come i diversi percorsi di carriera e modelli di lavoro si adattino ai singoli individui. Ciò deve guidare le aziende verso strategie personalizzate e non generaliste e sull’idea di partnership con il talento non solo nel senso di progressione di carriera ma anche costruendo un ambiente di lavoro equo a cui i talenti sentono di appartenere: il 79% degli italiani considera la formazione importante per il proprio lavoro attuale, solo il 46% ha ricevuto un aiuto nello sviluppo di competenze realmente adeguate alla carriera. In ambito sportivo il lavoro lavoro per trattenere i talenti non è solo legato all’aspetto economico, ma anche all’essere in connessione con le aspirazioni e desideri.
L’evento si è concluso con un aperitivo e un piacevole momento di networking fra i manager delle aziende presenti.
Über hundert Teilnehmer beim gemeinsam mit FCS-Partner Randstad organisierten Workshop in der Kellerei Bozen. Dieser bot Raum zu angeregten Diskussionen und Austausch mit illustren Gästen. Das übergeordnete Ziel dabei: der Gewinn neuer, nützlicher Erkenntnisse für die anwesenden Firmen- und Personalleitungen sowie deren Unternehmen
Die eigenen Erfolge wertschätzen, mit Entschlossenheit neue Ziele anstreben, sich stetig weiterentwickeln, indem man das Beste aus seinen Fähigkeiten und Möglichkeiten macht: All das sind entscheidende Faktoren, die einen in der Karriere nach vorne bringen. Das gilt gleichermaßen für die Wirtschaft wie für den Sport. Die heutige Generation definiert ihr Ambitionsdenken dabei etwas anders und stellt das Gleichgewicht zwischen Arbeit und Privatleben in den Mit-
telpunkt ihrer Karriereentscheidungen. Aber wo genau liegt das „richtige“ Maß an Ambition und was können Firmen bzw. ihre Geschäftsführungen machen, um talentierte Nachwuchskräfte für ihr Unternehmen zu gewinnen?
Dank der wertvollen Zusammenarbeit mit Partnerunternehmen Randstad konnte der FC Südtirol vor einigen Tagen eine weitere interessante Informations- und Fortbildungsveranstaltung exklusiv für
seine Sponsoren und Unterstützer organisieren. Zu den geladenen Gastrednern zählten Valentina Sangiorgi, Chief Human Resources Officer bei Randstad Italia, Otello Valenti, HR & Legal Director von Visa Cash App Racing Bulls (Formel 1 Team) sowie FCS-Sportdirektor Paolo Bravo. Der äußerst gut besuchte Workshop unter der Leitung von Moderator Matteo Burgsthaler, Sponsorship & Special Events Coordinator von Randstad und selbst ein ehemaliger Volleyballpro-
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ROMELU LUKAKU E IL REGALO PER RAPHA ODOGWU
Sorpresa speciale nei giorni scorsi per Raphael Odogwu, attaccante biancorosso che non ha mai celato di tifare Inter e di avere come idolo il suo omologo Romelu Lukaku, tanto da indossare dall’inizio di questa stagione un suo paio di scarpe rice vute in omaggio attraverso il proprio procuratore e il numero 90 in omaggio al 29enne belga del Chelsea in forza ai neroazzurri milanesi. Lukaku, venuto a conoscenza di avere un tifoso speciale oltre che un collega tra i cadetti, ha voluto fare un regalo speciale. Odogwu ha ricevuto in dono da Lukaku - tramite Roc Nation, l‘agenzia che cura l‘immagine del belga - sette paia di scarpe da calcio e una dedica speciale.
ODOGWU UND DAS BESONDERE GESCHENK VOM IDOL LUKAKU
In den vergangenen Wochen durfte sich FCS-Angreifer Raphael Odogwu über ein ganz besonderes Geschenk freuen. Nachdem die Nummer 90 des FC Südtirol zu Beginn dieser Saison – über seinen Berater – ein paar Fußballschuhe seines Idols Romelu Lukaku erhalten hatte, bekam er neulich reichlich Nachschub. Der belgi sche Starangreifer, der in diesem Jahr von Chelsea zu Inter verliehen wurde, freute sich nämlich über die Tatsache, dass er in der Serie B einen Kollegen hat, der ihn so sehr bewundert. Über die Agentur Roc Nation, welche die Werberechte von Lukaku vermarktet, ließ er Odogwu sieben paar signierte Fußballschuhe zukommen.
Mehr als hundert Gäste versammelten sich in Vertretung ihrer jeweiligen Unternehmen zum Business-Event in die Kellerei Bozen. Der Titel war bezeichnend: „Ambitionen fördern, zwischen individuellen Erfolgen, der Work-Life-Balance und Zielsetzungen im Team.“ Ausgangspunkt für die nähere Auseinandersetzung mit der Thematik war der Workmonitor 2024, einer von Randstad global durchgeführten Umfrage zur Analyse des Arbeitsmarktes, die ein besseres Verständnis über die dortigen Veränderungen liefern soll. Das 2003 erstmal eingeführte „Arbeitsbarometer“ ging heuer somit in seine 21. Ausgabe. Über 30 Länder und 26 800 Personen weltweit nahmen an der Studie teil. In Italien wurden 764 Arbeitnehmer im Alter zwischen 18 und 67 Jahren befragt. Doch welche Ergebnisse brachte der diesjährige Workmonitor genau hervor? Die generelle Motivation der Mitarbeiter nimmt grundsätzlich ab. Deren Ambitionen liegen heutzutage nicht mehr ausschließlich auf einer Beförderung und dem Erklimmen der Karriereleiter, sondern viel mehr in einem ausgewogenen Verhältnis zwischen Arbeit und Freizeit sowie einer gewissen Flexibilität bezüglich ihrer Tätigkeit. Die meisten Italiener bezeichnen sich zwar selbst als „ehrgeizig“, 42 % von ihnen richten den eigenen Fokus jedoch nicht auf den
beruflichen Aufstieg aus. Ein Drittel möchte gar keine Führungsrolle übernehmen, nur 4 % träumen davon, den Posten eines CEO zu bekleiden. Die aktuell wichtigsten Faktoren sind neben einer ausgeprägten Work-Life-Balance, das Gehalt, ein sicherer Arbeitsplatz, Flexibilität, Urlaubstage, Weiterbildungsmöglichkeiten und eine gute Krankenversicherung. Die Karriereentwicklung steht dabei lediglich an neunter Stelle.
Das Thema der Veranstaltung war das neue Talent-ABC. Eine Strategie zur Bindung von Talenten in Unternehmen, die sich aus einem englischsprachigen Akronym ergibt: A – Ambition; B – Balance; C – Connection
A wie Ambition - Diese spielt weiterhin eine wichtige Rolle. Der Mensch will etwas aus sich machen. Allerdings steht dabei das Weiterkommen auf der Karriereleiter weniger im Mittelpunkt. Nachwuchskräfte wägen ihre beruflichen Schritte stärker ab und stellen zuvor genannte Aspekte wie Work-Life-Balance, Arbeitsflexibilität, Gerechtigkeit und das Einbringen individueller Fähigkeiten in den Vordergrund ihrer Entscheidungen. Im sportlichen Kontext ist unter Ambition der positive Ehrgeiz zu verstehen, stetig das Beste aus sich herauszuholen, sich unter den vorhandenen Gegebenheiten immer neue Ziele zu stecken, sich weiterzuentwickeln und über die eigenen Grenzen hinauszugehen. Aber wie kann man nun die Ambitionen eines jeden einzelnen fördern, den Ehrgeiz wecken, um ein gemeinsames Ziel zu erreichen? Wie wichtig ist dies vor allem für die Leitung einer Gruppe oder eines Teams?
B wie Balance oder zu Deutsch Gleichgewicht – Die heutige Generation schätzt das Gleichgewicht zwischen Beruf und Privatleben ebenso hoch ein, wie das Gehaltsniveau. Es besteht ein starker Wunsch nach zeitlicher und örtlicher Flexibilität. Dieses Streben nach mehr Ausgewogenheit kann sich auch auf die Karriereansprüche der Arbeitnehmer auswirken. Hierzu gaben im Workmonitor einige an, dass Ambition und Ehrgeiz direkt davon beeinflusst wird, was in ihrem Privatleben passiert. In der Sportwelt liegt das Gleichgewicht insbesondere darin, nicht ausschließlich nur die jeweilige Sportart aktiv auszuüben, sondern auch Erfahrungen in allen damit verbundenen Facetten zu erwerben.
C wie Connection oder zu Deutsch Verbindung - Angesichts der generationellen und geographischen Unterschiede sowie den persönlichen Gegebenheiten, die sich alle auf die Bedürfnisse der jeweiligen Mitarbeiter auswirken, müssen die Arbeitgeber vermehrt den Austausch zu ihnen suchen, um besser zu verstehen, welche Karrierewege und Arbeitsmodelle zu ihnen passen. Eine höhere Verbindung zu ihnen ist nötig. Dies erfordert von den Firmen, auf das Individuum abgestimmte, nicht-generalisierte Strategien zu verfolgen, bei denen ambitionierte Nachwuchskräfte nicht nur deren Karriereentwicklung im Einklang sehen, sondern sich ebenfalls in einem gleichberechtigtes Arbeitsumfeld wertgeschätzt und als Teil des Ganzen sehen. Gemäß der Umfrage halten 79 % der Italiener Schulungen/Fortbildungen für ihre derzeitige Tätigkeit für wichtig, lediglich 46 % empfanden jedoch, dass sie bei der für ihre eigene Karriere relevanten Fähigkeiten vom Unternehmen wirklich gefördert wurden. Diese Tendenzen gelten genauso für den Sport, wo es bei der Bindung von besonderen Talenten nicht nur um den finanziellen Aspekt geht, sondern ebenso darum, dass sich die Aktiven hinsichtlich ihrer Wünsche und Ziele verstanden fühlen und diese auch beachtet werden.
Abgerundet wurde die Veranstaltung von einem kulinarischen Aperitif, in dessen Rahmen alle Beteiligten in entspannter Atmosphäre noch ausgiebig Zeit für das Networking untereinander besaßen.
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Le società aderenti (in costante ascesa) hanno partecipato in massa alle proposte formative che hanno visto alternarsi in cattedra una serie di relatori per affrontare importanti tematiche di comune interesse
L’FC Südtirol ha organizzato anche nel corso della stagione in corso una serie corsi di formazione-informazione destinati a dirigenti, allenatori e collaboratori delle società che hanno sottoscritto il progetto Club Partnership. Un argomento specifico, legato all’organizzazione tecnica o societaria, ha caratterizzato gli appuntamenti in calendario, che hanno riscosso unanimi consensi e grande partecipazione. Ogni tema è stato affidato a relatori specifici e qualificati, chiamati ad analizzare i vari aspetti per circa 90 minuti ad evento. Al termine delle serate formative-informative ha avuto luogo un momento conviviale per consentire ai presenti di sviluppare rapporti di rete e ulteriori scambi di idee e iniziative in modo tale da facilitare ulteriormente i contatti tra i club affiliati all’FCS.
Numerosi allenatori, dirigenti e collaboratori delle diverse società hanno partecipato attivamente e con grande interesse alle serate a tema svoltesi presso il Media Point dell’FCS Center. La presenza attiva da parte di tutti ha rafforzato la convinzione della bontà delle iniziative, che in futuro abbracceranno nuovi e diversi temi di comune interesse e con relatori di spessore.
Nel corso della prima serata formativa-informativa, lunedì 4 dicembre, il tecnico della Primavera 2 Federico Valente, da qualche ora promosso alla guida della prima squadra, ha parlato delle complessità e delle responsabilità che comporta il ruolo di allenatore, approfondendo una serie di punti: dalle differenze e affinità nella metodologia di allenamento tra Italia, Germania e Svizzera (settore giovanile e prima squadra) alla struttura degli allenamenti e pianificazione del lavoro, al coaching, ovvero alla comunicazione corretta con i giocatori e lo staff.
Il secondo appuntamento stagionale della serie ha avuto luogo lunedì 15 gennaio. In questa occasione a salire in cattedra è stato il tecnico, Salvatore Leotta, esperto in metodologia dell’allenamento, che ha sviluppato un tema particolarmente interessante: “La formazione del giovane calciatore”. Mister Leotta ha approfondito una serie di punti riguardanti gli aspetti più importanti e significativi che caratterizzano in percorso di maturazione dei giovani: dall’entrata del ragazzo nell’attività di base (8-13 anni), al passaggio nella pre-formazione (13-15 anni), dalla crescita nel settore agonistico (15-18 anni) fino al passaggio in prima squadra.
La terza serata a tema della stagione corrente si è svolta il 22 gennaio. In questa occasione sono saliti in cattedra Hannes Fischnaller e Paolo Bravo, rispettivamente club manager e direttore sportivo dell‘FC Südtirol. I due autorevoli esponenti dell’organizzazione societaria e della gestione sportiva hanno raccontato ai numerosi presenti la filosofia che caratterizza il club e l’applicazione concreta nella quotidianità, focalizzato i rispettivi interventi sul modo di lavorare, sulla pianificazione, i valori e le linee guida che sono alla base del progetto biancorosso. Sono stati affrontati e discussi nel dettaglio alcuni punti focali, quali: trasferimento e condivisione di valori, identificazione e cultura del lavoro. Inoltre, ponendo il focus sull’aspetto della gestione economico-sportiva: costruire, guidare e gestire una squadra, il corporate, le sponsorizzazioni e i finanziamenti.
TALENTI: I “CASE HISTORY” SVIZZERI
Il 5 febbraio scorso, Luca Fiorina, responsabile talenti e manager della federazione calcistica svizzera (Schweizerischer Fussballverband – SFV) da ottobre 2020, ha illustrato ai presenti i “case history” elvetici, Management Associazione Svizzera di Football), forte di una grande esperienza che lo ha visto per diversi anni come responsabile della parte tecnica di diversi settori giovanili strutturati, dopo la carriera da tecnico e un percorso formativo sia legato all’aspetto sportivo che a quello manageriale.
La settimana successiva, lunedì 12 febbraio, a salire in cattedra sono stati i “numeri uno” con Max Marini, allenatore dei portieri dell’FCS e Reinhold Harrasser, allenatore dei portieri delle squadre giovanili biancorosse che hanno posto l’accento sul ruolo dell’estremo difensore: caratteristiche tecniche, qualità, abilità, allenamenti, sviluppo-evoluzione e mutamento del ruolo nel tempo e valore nel calcio moderno e tanto altro.
Al termine delle serate, i rappresentanti dei club che hanno aderito hanno sottoscritto un questionario per valutare la qualità delle proposte e degli interventi e per formulare nuove idee per il futuro.
La rete dei “Club Partner” è cresciuta e sta crescendo in maniera esponenziale. Nell’ultimo periodo le adesioni si sono moltiplicate arrivando a quasi novanta società. Un numero rilevante, che rende il club biancorosso particolarmente orgoglioso e al tempo stesso funge da stimolo per arricchire sempre più il rapporto di collaborazione attraverso varie iniziative.
Favorire lo sviluppo strutturato e condiviso dei giovani emergenti con un progetto strutturato e condiviso è il principio che anima il “Club Partnership”, iniziativa volta a creare un contesto di fidelizzazione con le società del territorio e non solo.
L’FCS diventa un unico, prezioso, autorevole e affidabile punto di riferimento. Nel dettaglio, i punti cardine della partnership che le società hanno già sottoscritto o stanno per sottoscrivere riguardano:
il trasferimento dei giocatori del settore giovanile, lo sviluppo dei giovani talenti, il ritorno dei giocatori alle rispettive società di origine o ad altri club professionistici con le relative condizioni e benefit, il tutto in un contesto di collaborazione allargata, che comprende anche specifiche modalità di prelazione delle società partner nell’acquisizione di biglietti in occasione delle partite interne delle prima squadra in Serie B, oltre a premi per gli eventi interni. Le associazioni aderenti, da parte loro, si impegnano ad esporre uno striscione presso i rispettivi campi sportivi per promuovere e attestare la partnership, inoltre dispongono di materiale promozionale dell’FCS. L’accordo prevede la nomina da parte dei club aderenti di un responsabile-referente, chiamato ad interagire con l’FCS per coordinare al meglio ogni cosa.
Tra gli impegni dell’FCS anche l’organizzazione degli incontri formativi e informativi, workshop o percorsi dedicati agli allenatori e ai dirigenti della società partner. Su molti campi sono già ben visibili gli striscioni con i rispettivi loghi e diverse società stanno beneficiando dei premi e delle agevolazioni in occasione delle gare casalinghe.
Der FC Südtirol hat in den vergangenen Monaten mehrere Fortbildungsveranstaltungen für seine Partnervereine organisiert. Von der Vielfalt des Trainerberufs bis hin zur besonderen Rolle des Torwarts wurden wichtige Themen behandelt, während das stetige Wachstum der Club Partnerschaften die lokale Fußballszene nachhaltig beeinflusst
Der FC Südtirol hat auch in der Saison 2023/24 Fortbildungskurse für Funktionäre, Trainer und Mitarbeiter der Club Partner organisiert.
Jede Veranstaltung widmete sich einem verschiedenen Thema, von technischen Ansätzen bis zur Vereinsführung, das von qualifizierten Referenten in einem ca. 90-minütigen Vortrag behandelt wurde. Im Anschluss an die Themenabende
fand jeweils ein kleiner Umtrunk statt, der unter anderem zum Gedanken- und Meinungsaustausch sowie zum Knüpfen neuer Kontakte diente.
Die rege Teilnahme aller Beteiligten –Trainer, Funktionäre und Mitarbeiter –hat die Überzeugung von der Sinnhaftigkeit dieser Initiativen weiter gestärkt. Die Diskussionen und Interaktionen während der Veranstaltungen haben gezeigt, dass
die Themenabende einen wertvollen Beitrag zum Austausch von Ideen und Informationen leisten. Für die Zukunft sind bereits neue und abwechslungsreiche Veranstaltungen geplant, die weiterhin auf großes Interesse stoßen sollen.
Renommierte Referenten werden dabei eine ausschlaggebende Rolle spielen, um die Qualität und Relevanz der Fortbildungskurse zu gewährleisten.
DES TRAINERBERUFS (04.12.2023)
Federico Valente, der wenige Stunden zuvor zum Trainer der Profimannschaft befördert worden war, sprach beim ersten Themenabend über die Vielfältigkeit des Trainerberufs. Dabei ging er auf folgende Schwerpunkte ein: Unterschiede und Gemeinsamkeiten der Trainingsmethodik in Italien, Deutschland und der Schweiz (Jugend- und Herrenbereich), Trainingsaufbau und Arbeitsplanung sowie das Thema Coaching, d.h. wie man mit seinen Spielern und Mitarbeitern richtig kommuniziert.
THEMENABEND #2 – DIE AUSBILDUNG
EINES JUNGEN FUSSBALLERS (15.01.2024)
Nach Federico Valente trat bei der zweiten Abendveranstaltung U17-Trainer Salvatore Leotta ans Rednerpult. Der 40-jährige Übungsleiter erläuterte, worauf es bei der Ausbildung eines jungen Fußballers ankommt. Dabei ging er auf die verschiedenen Ausbildungsstufen ein, die von der Grundausbildung (8-13 Jahre) über die Vorbereitung und Entwicklung in der Wettkampftätigkeit (13-15 bzw. 15-18 Jahre) bis hin zum Sprung in die Profimannschaft reichen.
THEMENABEND #3 – DIE PHILOSOPHIE DES FC SÜDTIROL (22.01.2024)
Club Manager Hannes Fischnaller und Sportchef Paolo Bravo gewährten den Anwesenden einen Einblick in die Planung, die Arbeitsweise und die Werte, die dem Verein zugrunde liegen. Die Abteilungsleiter der Bereiche Corporate und Sport sprachen über die Philosophie, die den Verein auszeichnet und wie versucht wird, diese konkret umzusetzen. Während Fischnaller vorwiegend die Themen des Sponsorings und der Finanzierung, aber auch jene der Wertevermittlung, Identifikation und Arbeitskultur behandelte, äußerte sich Bravo über die Zusammenstellung und Führung einer Fußballmannschaft.
THEMENABEND #4 – TALENTIDENTIFIKATION UND ENTWICKLUNG (05.02.2024)
Im Rahmen der vierten Fortbildungsveranstaltung der laufenden Saison sprach Luca Fiorina, Leiter der Abteilung Talentmanagement beim Schweizerischen Fußballverband, über die Suche nach verborgenen Talenten, die Bedeutung der individuellen Förderung und die Notwendigkeit einer klaren Vision in der Übergangsphase zum Erwachsenenfußball. Fiorina konnte dabei auf seine langjährige Erfahrung als Trainer und Jugendverantwortlicher in Profivereinen zurückgreifen.
THEMENABEND #5 – DIE BESONDERE ROLLE DES TORWARTS (12.02.2024)
Der letzte Themenabend der Saison 2023/24 richtete sich gezielt an die Torwarttrainer der Club Partner. Massimo Marini und Reinhold Harrasser, die jeweiligen Torwarttrainer der Profimannschaft und der Nachwuchsteams des FC Südtirol, gaben in ihrem Vortrag spannende Einblicke in ihre Arbeit und teilten mit den Anwesenden einen großen Teil ihres Know-hows. Marini und Harrasser vertieften insbesondere die Themen Trainingsmethoden, Grund-Technik und die Entwicklung der Torwartposition.
CLUB PARTNERSCHAFTEN IN STETIGEM WACHSTUM
Das Netzwerk der sogenannten Vereinsfreundschaften des FC Südtirol gewinnt jeden Monat neue Mitglieder dazu. Mittler-
weile sind es über 90 Vereine, die das Abkommen mit dem FCS unterzeichnet haben und eine funktionale Zusammenarbeit eingegangen sind. Hauptziel der Partnerschaften ist eine strukturierte Kollaboration zwischen den Vereinen, um jungen Talenten die bestmögliche fußballerische Ausbildung und Entwicklung zu bieten.
Durch die Club Partnerschaften werden die Weißroten zu einem wertvollen Bezugspunkt für die lokalen Fußballvereine. Die Vereinbarung regelt unter anderem den Transfer von Jugendspielern zum FC Südtirol, die fußballerische Entwicklung der Talente, die Rückkehr der Spieler zum Partnerverein und eventuelle finanzielle Vergütungen im Falle einer erfolgreichen Ausbildung beim FCS. Neben diesen sportlichen Aspekten regelt das Projekt auch die Anfragen der Partnervereine nach Eintrittskarten und Sachpreisen.
Dem FCS ist es ein Anliegen, die Südtiroler Vereine auf ihrem Weg zu begleiten und einen Austausch in Form von Fortbildungskursen und Workshops anzubieten. Die Partnervereine ernennen ihrerseits einen Referenten, der die Beziehungen zum FC Südtirol in erster Person pflegt.
Außerdem werden auf den Fußballplätzen der Partnervereine PVC-Banner angebracht, die auf die Zusammenarbeit hinweisen. Während der gesamten Saison stellt der FC Südtirol den lokalen Fußballvereinen Werbematerial für verschiedene Initiativen zur Verfügung.
Dopo una carriera non lunghissima a causa di fin troppo precoci problemi ad un ginocchio, ma sicuramente vissuta intensamente e con grandi soddisfazioni il “canterano” biancorosso ha abbracciato il ruolo di osservatore del settore giovanile
Thomas Frendo ha abbracciato la passione per lo scouting dopo una carriera non lunghissima (per via di fin troppo precoci problemi ad un ginocchio), ma sicuramente vissuta intensamente e con grandi soddisfazioni. A tutti gli effetti può essere considerato un “canterano”. Cresciuto calcisticamente nella Stella Azzurra, a 13 anni è approdato all’FC Südtirol per compiere tutta la trafila nelle giovanili, fino alla prima squadra, a cui è stato aggregato a più riprese.
Thomas, ci racconti come si è evoluta la tua carriera?
“A causa dell’infortunio-malattia al ginocchio che mi trascinavo da quando avevo 16 anni, ad un certo punto dopo essere arrivato a lavorare con la prima squadra dell’FCS, ho dovuto optare per un impegno meno gravoso, per qualcosa di meno impegnativo: due mesi all’Egna, poi il Salorno in Eccellenza, chiudendo la stagione a ridosso della prima. L’allora mister del Salorno, Cortese, portò me e Ceravolo alla Fersina per disputare un campionato che ancora rimane tra i primati dell’Eccellen-
za: 26 vittorie e 4 pareggi. L’anno dopo il trasferimento a Verona per motivi di studio. Piazzi, d.s. dell’FC Südtirol mi girò il contatto di Gigi Fresco, storico presidente-allenatore della Virtus Verona, il quale durante il colloquio mi assicurò che mi avrebbe messo nelle condizioni migliori per allenarmi e gestirmi in considerazione dei miei problemi. Così fu: provai a fare la Serie D. Arrivammo ai playoff e vincemmo. Poi la C2, nell’ultimo anno di questa categoria, con retrocessione finale da decimi con 44 punti per via della riforma. Il ritorno a Bolzano, in Eccellenza con la Virtus Bolzano fino a quando non ho avvertito problemi anche all’altro ginocchio. Mi convinsero poi a riprendere con l’Oltrisarco, giocai una gara di Coppa e dopo 20’ finii all’ospedale con un profondo taglio al sopracciglio e otto punti di sutura. Decisi allora di attaccare definitivamente le scarpe al chiodo”.
Poi ha iniziato a formarti per altri ruoli… “Possiedo il patentino UEFA B per allenare. Ho iniziato a svolgere attività di Scouting nelle giovanili biancorosse facendo
formazione in diverse società e il percorso formativo specifico a Coverciano per uno step superiore è un mio obiettivo. Desidero sfruttare il mio background calcistico in un contesto che conosco, per mettermi sempre più in gioco. Mi sono trovato fin da giovane a vedere tante partite da fuori e mi accorgo che probabilmente quello non è stato tempo perso, ma un valore aggiunto per quello che sto facendo”.
Studio e calcio sei riuscito a conciliarli bene, come?
“Sì, sono riuscito a conciliarli abbastanza bene. Ero andato a Verona proprio per l’università. Come prima preferenza, avevo in mente di seguire Scienze motorie da gran appassionato di sport quale sono, ma non sarei mai riuscito a godermi appieno questa scelta sempre a causa del dolore al ginocchio. Ho quindi scelto di intraprendere la strada per diventare educatore e ho frequentato la facoltà di Scienze dell’Educazione. Una figura quella dell’educatore che mi ha sempre appassionato. Ammiravo molto l’allora educatore del nostro centro, Stefano Milan e mi ricordo che già da
piccolo pensavo: se non riuscirò a diventare un calciatore professionista, diventerò un educatore”.
Dal punto di vista professionale, di cosa ti occupi?
“Sono un educatore, ed ho lavorato per diversi settori a partire dalle scuole passando per l’educativa di strada. Al momento però, lavoro principalmente presso un centro giovanile ed un convitto. Come passione e hobby ho lo scouting, che ho avuto il piacere di intraprendere nel settore giovanile dell’FC Südtirol e che mi è sempre piaciuto”.
Uno scout calcistico è colui o colei in grado di individuare le doti che servono all’atleta per compiere un salto di qualità, quali sono le priorità e i vari aspetti che si considerano in un ragazzo?
“Una delle caratteristiche più importanti che deve avere uno Scout è sicuramente avere un trascorso nel calcio e conoscere la realtà in cui si opera. Nelle giovanili biancorosse sappiamo cosa ci manca per
arrivare a competere con altri club e siamo consapevoli che i più grandi sono inarrivabili. Tuttavia, qui si sta lavorando in ogni ambito per continuare a crescere per ricercare e valorizzare i ragazzi. Siamo arrivati da poco ad un determinato livello anche con i ragazzi, quindi è necessario compiere un specifico percorso di sviluppo e crescita complessiva”.
Come si individua il talento?
“Le caratteristiche che deve avere un ragazzo, al di là di quelle di base come la tecnica, la velocità e la coordinazione, sono i movimenti nello spazio senza palla. Più un ragazzo ha talento di suo, meno ci dobbiamo impegnare noi. Anche osservare come sa valutare la relazione tra: lui e la palla, lui e i compagni e lui e gli avversari.
Nel calcio moderno l’essere atletici e una dote sempre più fondamentale: i giocatori devono essere atleti in tutto per tutto e quindi avere doti di velocita, rapidità, forza, resistenza, statura. È comunque vero che e importante per i portieri esse-
re alti, 1,85 m diventata quasi una prerogativa per giocare in questo ruolo. Per gli altri ruoli invece si guarda ad altre caratteristiche: magari uno e piccolo ma ha tanta forza e resistenza. È importante dunque avere una rosa in cui si hanno a disposizione diversi giocatori con diverse caratteristiche”.
Individuare, monitorare e analizzare ragazzi promettenti e giocatori con capacità idonee ad assecondare esigenze di una squadra: un osservatore formato, secondo te da dove deve cominciare?
“Il lavoro di Scouting è fondamentale: la cosa più importante è l’individuazione del ragazzo che riteniamo avere le caratteristiche utili per entrare in squadra e poi monitorarlo con costanza secondo una determinata scala. E’ essenziale poi non perdere di vista i ragazzi visionati, che con il tempo possono cambiare. La crescita dei ragazzi infatti può risultare altalenante: ci sono ragazzi che si sviluppano prima, altri che invece acquisiscono delle caratteristiche solo con il passare del tempo”.
30.05.2009 – TRENTO UNDER 15
ALPERIA GIOCATORE DEL MESE DI FEBBRAIO
ALPERIA JUGENDSPIELER DES MONATS FEBRUAR
Tiziano Scaduto è un trequartista esterno dotato di buone qualità tecniche, abbinate ad un’ottima velocità. Nel corso della stagione ha compiuto costanti progressi sotto tutti i punti di vista e sta maturando anche dal punto di vista del carattere e della personalità. Una serie di evidenti miglioramenti che gli hanno permesso di fornire prestazioni di valore nel contesto di squadra e che rafforzano la sua autostima e il sostengono la sua grande passione per il calcio.
Tiziano Scaduto ist eine hängende Spitze bzw. ein Flügelspieler mit guten technischen Fähigkeiten und ausgezeichneter Schnelligkeit. Im Laufe der Saison hat er sich in sämtlichen Bereichen weiterentwickeln können und ist auch auf charakterlicher und persönlicher Ebene gereift. Seine fußballerischen Fortschritte haben es ihm ermöglicht, wertvolle Leistungen für sein Team zu erbringen, was sein Selbstvertrauen gestärkt und seine große Leidenschaft für den Fußball weiter gefördert hat.
Die eigene Spielerlaufbahn absolvierte der ehemalige Nachwuchskicker des FCS mit voller Leidenschaft und Enthusiasmus. Seine Karriere musste der heute 34-jährige allerdings aufgrund von schweren Knieproblemen früh beenden. Schnell fand er jedoch eine neue Passion und geht mittlerweile ganz in seiner Rolle als Scout für den Jugendsektor der Weißroten auf
Thomas Frendo hat eine große Leidenschaft für das Scouting entdeckt, nachdem er seine Fußballschuhe als Aktiver verletzungsbedingt noch in jungen Jahren an den Nagel hängen musste. Der ehemalige Verteidiger kann mit Fug und Recht als ideale Identifikationsfigur für den Nachwuchs bezeichnet werden, da er selbst nach ersten Schritten bei Stella Azzurra im Alter von 13 Jahren in die Jugendabteilung des FC Südtirol wechselte. Von dort aus arbeitete sich Frendo bis hin zur ersten Mannschaft hoch und wurde dort einige Male in den Spieltagskader berufen.
Thomas, erzähl uns mal ein wenig, wie deiner Spielerkarriere verlaufen ist? “Nach dem Durchlaufen der verschiedenen Altersstufen im FCS-Nachwuchs hatte ich es bis in den Kader der ersten Mannschaft geschafft. Aufgrund einer
Knieverletzung, die ich eigentlich schon seit meinem 16. Lebensjahr mit mir herumschleppte, musste ich jedoch etwas kürzertreten und einen körperlich weniger belastenden Weg einschlagen, sodass es erst für zwei Monate nach Neumarkt und danach zu Salurn in die Oberliga ging. Mit Salurn konnten wir uns die gesamte Meisterschaft über in der Spitzengruppe festsetzen. Mein damaliger Trainer Cortese nahm mich dann mit zu Ceravolo nach Fersina. Die dortige Saison sucht noch immer seines Gleichen und ist absolut rekordverdächtig: 30 Spiele, 26 Siege und 4 Unentschieden. Durch mein kurz darauf beginnendes Studium in Verona wechselte ich nach der Spielzeit zu Virtus. Der damalige Sportliche Leiter des FCS, Piazzi, hatte mir den Kontakt zu den Rotblauen in Form von Gigi Fresco, dem legendären Präsidenten und Trainer in Perso-
nalunion, vermittelt. Dieser versicherte mir in den Verhandlungen, dass er mich unter den besten Bedingungen trainieren und angesichts meiner Knieprobleme rücksichtvoll betreuen würde. Und so kam es dann auch: Ich etablierte mich in der Serie D und schaffte mit der Mannschaft sogar über die Play-offs den Aufstieg. Die kommende Saison 2013/14 war die letzte als C2. Durch die Zusammenführung zu einer einzigen C-Klasse stiegen wir als 14. mit 44 Punkten ab. Danach kehrte ich in die Heimat zurück und spielte in der Oberliga für Virtus Bozen, bis irgendwann auch Probleme mit dem anderen Knie dazu kamen. Man überzeugte mich zwar, erst noch bei Oltrisarco weiterzumachen. Als ich mich aber in einem Pokalspiel nach 20 Minuten mit einem tiefen Cut an der Augenbraue so schwer verletzte, dass ich im Krankenhaus mit acht Sti-
chen genäht werden musste, beschloss ich, meine Fußballschuhe für immer an den Nagel zu hängen.“
Daraufhin hast du dich in anderen Bereichen fortgebildet…
„Ich habe die UEFA-B-Lizenz für Trainer erworben und bereits damals einige Scoutingarbeiten für den Nachwuchssektor der Weißroten übernommen. Zudem machte ich bei verschiedenen Vereinen Sichtungslehrgänge und eine Zusatzausbildung in Coverciano, um mich schrittweise ebenfalls für höhere Ziele zu empfehlen. Dabei möchte ich meinen fußballerischen Background in einem mir bekannten Umfeld einbringen und mir so einen Namen in diesem neuen Arbeitsumfeld machen. Schon als kleiner Junge habe ich mir die Fußballspiele immer auch unter einem analytischen Blickwinkel angeschaut. Ich bin überzeugt, dass dies keine verschwendete Zeit war, sondern einen gewissen Mehrwert für meine aktuelle Tätigkeit darstellt.“
Dir ist es gelungen, Studium und Fußball gut unter einen Hut zu bringen. Wie hast du das geschafft?
„Ja, das hat wirklich gut geklappt. Ich bin extra wegen dem Studium an der Uni nach Verona gezogen. Eigentlich wollte ich Sportwissenschaften studieren, da der Sport seit jeher meine große Leidenschaft war. Aber wegen meiner Knieprobleme hätte ich die Kurse nur unter Schmerzen absolvieren müssen und sie dadurch nie in vollen Zügen genießen können. Deshalb habe ich mich für ein Studium der Erziehungswissenschaften entschieden und die Pädagogische Fakultät besucht. Die Rolle des Erziehers hat mich immer schon fasziniert. Meinen damaligen Lehrer, Stefano Milan, bewunderte ich sehr. Ich kann mich noch darin erinnern, dass ich bereits
als Kind dachte: Wenn ich es nicht schaffe, Fußballprofi zu werden, werde ich Erzieher.“
Was genau machst du hauptberuflich?
„Ich bin ausgebildeter Erzieher und bisher in verschiedenen Bereichen im Einsatz gewesen, von den Schulen bis hin zum Streetworking im Bereich der außerschulischen Bildung. Aktuell arbeite ich hauptsächlich in einem Jugendzentrum sowie einem Internat. Leidenschaft und Hobby bleiben allerdings weiterhin das Scouting. Es macht mir viel Spaß, diese Tätigkeit für die Jugendabteilung des FC Südtirol ausüben zu dürfen.“
Zu den Fähigkeiten eines FußballScouts zählt es sicherlich, bei den Spielern ein gewisses Entwicklungspotenzial für höhere Aufgaben zu entdecken. Wo genau liegen deine Prioritäten und auf welche Aspekte achtest du besonders beim Nachwuchs?
„Zuerst einmal sollte ein Scout natürlich über eigene Erfahrungen im Fußballsport verfügen und sich in dem Metier auskennen. In der Jugendabteilung des FCS sind wir uns bewusst, was noch fehlt, um mit anderen Vereinen konkurrieren zu können und welche von ihnen für uns unerreichbar sind. Dennoch arbeiten wir hier in allen Bereichen daran, kontinuierlich zu wachsen, neue Talente zu entdecken und jeden einzelnen besser zu machen. Seit kurzem haben wir leistungsmäßig bei den Jungs auch ein bestimmtes Niveau erreicht, welches weitere Entwicklungsschritte im Nachwuchssektor erfordert.“
Woran machst du einen talentierten Kicker fest?
„Ein Nachwuchsspieler sollte, neben grundlegenden Dingen wie Technik, Schnelligkeit und Koordination, auch die
Eigenschaft besitzen, sich ohne Ball gut in den Räumen zu bewegen. Je talentierter die Jungs sind, desto weniger müssen wir tun. Zu beobachten gilt es ebenso, wie der Spieler mit dem Ball am Fuß, seinen Mannschaftskollegen und den Gegnern umgeht. Im modernen Fußball ist die Athletik zudem eine immer grundlegendere Fähigkeit. Die Jungs müssen topfit und in allen Bereichen – Schnelligkeit, Dynamik, Kraft, Ausdauer und Physis –austrainiert sein. Darüber hinaus gibt es ebenso Grundkriterien, wie zum Beispiel, dass ein Torhüter idealerweise mindestens 1,85m groß ist. Für die anderen Positionen sind jedoch ganz verschiedene Charakteristika wichtig. Vielleicht ist jemand eher kleiner, hat aber eine große Kraft und Ausdauer. Es ist daher wichtig, einen ausgewogenen Kader zu besitzen, mit ganz unterschiedlichen Spielern und Eigenschaften.“
Vielversprechende Talente identifizieren, sie beobachten und deren Spiel analysieren, sowie ihre Qualitäten für die eigene Mannschaft einschätzen: Wo sollte ein geschulter Beobachter deiner Meinung nach letztlich ansetzen?
„Für die Tätigkeit als Scout ist es von grundlegender Bedeutung, genau die Jungs ausfündig zu machen, von denen man glaubt, dass sie die richtigen Eigenschaften besitzen, um das eigene Team zu verstärken. Spielt sich da jemand in den Fokus, gilt es ihn dann konsequent unter bestimmten Gesichtspunkten zu beobachten. Dabei ist es aber genauso wichtig, auch andere Spieler nicht aus den Augen zu verlieren, da sich gerade in jungen Jahren mit der Zeit noch einiges hinsichtlich der Fähigkeiten ändern kann. Die Entwicklungen können schwanken. Es gibt einige, die sich früher entwickeln, und andere, bei denen dies erst später geschieht.“
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Le due formazioni giovanili biancorosse si stanno facendo onore nei rispettivi tornei nazionali
FCS Women: non solo prima squadra. Mentre la formazione maggiore biancorossa si sta facendo onore nel campionato di serie C nel ruolo di matricola, capace di stare a ridosso delle più autorevoli e attrezzate protagoniste del torneo, con Tina Costisella che ha avuto modo di mettersi in bella evidenza con la Nazionale
Under 20 della Lega Nazionale Dilettante al Torneo di Viareggio, collezionando due presenze, rispettivamente contro Livorno e Milan, le altre compagini stanno maturando preziosa esperienza nei rispettivi campionati di categoria.
Le ragazze di Marco Maraner e Marco Insam fino al momento di andare in stampa hanno compiuto un percorso perfetto, vincendo tutte le partite. Prima hanno conquistato il primo posto nel girone di qualificazione del Triveneto davanti a Cittadella e Trento e, successivamente, hanno vinto anche i playoff davanti a Padova, Venezia e Cittadella. Le giovani biancorosse saranno impegnate ora nei playoff interregionali (10, 17 e 24 marzo) in un girone da quattro squadre con Cremonese, Polisportiva Erbusco e Venezia Calcio 1985. Una compagine rappresenterà il Veneto e due la Lombardia (non si conoscono ancora le ammesse). Le prime due classificate si qualificheranno per la fase nazionale che si svolgerà nel prossimo mese di aprile.
Le ragazze di Ruggero Santuari e Massimiliano Salvi si sono qualificate per la fase nazionale dopo un percorso perfetto. Le ragazze prima hanno vinto il girone di qualificazione provinciale e, successivamente, la finale regionale contro l’Ora, conquistando così i playoff del Triveneto. Nella successiva fase, la formazione under 15 dell’FCS Women ha vinto tutte le partite classificandosi al primo posto davanti a Venezia, Cittadella e Padova. La fase nazionale prevede quattro gironi da otto squadre in tutta Italia, quindi sono rimaste le 32 migliori under 15 femminili italiane. Le avversarie delle biancorosse saranno Atalanta, Hellas Verona, Como, Venezia, Sarnico, Tavagnacco e Rhodense. Il campionato sarà impegnativo e prevede gare di andata e ritorno. Si parte ad inizio marzo a Maso Ronco contro l’Atalanta e si chiuderà domenica 2 giugno. Le prime due classificate si qualificheranno per i quarti di finale e giocheranno per diventare campionesse d’Italia di categoria.
Die talentierten Nachwuchsteams des FC Südtirol setzen in ihren jeweiligen Altersklassen Maßstäbe und kämpfen um den Einzug in die landesweite Phase der Turniere
Die erste Mannschaft der FCS Women bestreitet in dieser Saison ihre erste Meisterschaft in der Serie C und hat bisher alle Erwartungen übertroffen. Das Team von Coach Marco Castellaneta mischt seit Saisonbeginn an der Tabellenspitze mit und überzeugt Woche für Woche mit starken spielerischen Leistungen. Aber auch im Nachwuchsbereich gibt es allen Grund zur Freude.
Sowohl die U17 als auch die U15 haben sich dank einer herausragenden Hinrunde für die nationalen Meisterschaften qualifiziert und messen sich dort mit den stärksten Mannschaften Italiens. In dieser Ausgabe der FCS News werfen wir einen Blick auf den bisherigen Saisonverlauf der beiden Teams.
Die U17 der FCS Women, gecoacht von den Trainern Marco Maraner und Marco Insam, hat bisher eine perfekte Meisterschaft gespielt. Die Nachwuchsspielerinnen des FC Südtirol konnten bisher alle Pflichtspiele dieser Saison gewinnen (Redaktionsschluss 8. März). In der Qualifikationsrunde des Triveneto belegte die U17 vor Cittadella und Trient den ersten Platz und setzte sich auch in den anschließenden Playoffs gegen Padua, Venedig und Cittadella durch. In den kommenden Wochen (10., 17. und 24. März) bestreiten die Weißroten die interregionalen Playoffs gegen Cremonese, Polisportiva Erbusco und Venezia Calcio 1985. Die beiden Erstplatzierten qualifizieren sich für die nationale Meisterschaft, die im April ausgetragen wird.
Ebenso erfolgreich verläuft die Meisterschaft der U15 des FC Südtirol. Die Jugendspielerinnen unter der Leitung der Trainer Ruggero Santuari und Massimiliano Salvi sind in der provinzialen Vorrunde durchmarschiert und sicherten sich im Finalspiel gegen Auer das Ticket für die Playoffs des Triveneto. Dort zeigte sich die U15 erneut von ihrer besten Seite und qualifizierte sich mit Siegen gegen Venedig, Cittadella und Padua für die nächste Runde. An der nationalen Phase der Meisterschaft nehmen die 32 besten Mannschaften Italiens teil, die in vier Achtergruppen aufgeteilt sind. Die Weißroten treffen im eigenen Kreis auf Atalanta, Hellas Verona, Como, Venedig, Sarnico, Tavagnacco und Rhodense. Der Turniermodus sieht Hin- und Rückspiel vor (letzter Spieltag am 2. Juni), wobei die Weißroten mit dem Heimspiel gegen Atalanta in die Meisterschaft gestartet sind. Die beiden Erstplatzierten qualifizieren sich für das Viertelfinale und haben die Chance, um den nationalen Meistertitel zu spielen.
Eine besondere Erwähnung verdient Tina Costisella, die altersmäßig zu den Jugendspielerinnen gehört, de facto aber bereits eine wichtige Stütze der Serie C-Mannschaft ist. Die junge Gadertalerin durfte in den vergangenen Wochen mit der U20-Auswahl der Lega Nazionale Dilettanti am prestigeträchtigen Turnier von Viareggio teilnehmen und konnte in den Spielen gegen Livorno und Milan ihr Können unter Beweis stellen.
Dal 15 febbraio sono aperte le iscrizioni ai tradizionali appuntamenti estivi: 17 tappe in tutta la regione riservate a ragazzi e ragazze desiderosi di trascorrere giorni indimenticabili, indossando il kit speciale con la maglia-replica della prima squadra
Un’estate da vivere intensamente e allegramente grazie alle ricche e divertenti proposte formative che il club biancorosso rivolge anche quest’anno a ragazzi e le ragazze appassionati di calcio e non solo. Il calendario degli Alperia Junior Camp 2024 è particolarmente fitto. A partire dalla metà di giugno, le settimane estive ludico-formative promosse dall’FCD Alto AdigeSüdtirol faranno tappa in 17 location della regione Trentino-Alto Adige. Una maglia, replica di quella della prima squadra, allenatori altamente qualificati, interessanti e divertenti attività ludiche e la visita dei giocatori della prima squadra sono solo alcuni degli elementi che caratterizzeranno le ormai celebri iniziative estive del club biancorosso.
Le iscrizioni agli Alperia Junior Camp 2024 sono aperte dallo scorso 15 febbraio. Abbonandosi al servizio newsletter sarà possibile essere sempre informati tempestivamente su questa e su tante altre iniziative. Anche la prossima estate sarà dunque all’insegna del grande entusiasmo e della coinvolgente passione per tutti i ragazzi e le ragazze desiderosi di trascorrere alcuni giorni insieme, all’insegna del calcio e di tanto, tanto altro, sicuramente con un comune denominatore: il divertimento
Dalla metà di è possibile assicurarsi un posto, sottoscrivendo l’iscrizione ai Camp, scegliendo la o le location più congeniali. Anche quest’estate i giovani ragazzi e ragazze desiderosi di vivere una memorabile esperienza formativa e ludica avranno la possibilità di trascorre insieme alla società biancorossa settimane di grande calcio e straordinario divertimento, insieme a tecnici, preparatori e animatori preparati e alla presenza di alcuni calciatori della prima squadra. Sono ben diciassette le località in regione che da inizio giugno a metà agosto ospiteranno, a turno, un’edizione degli Alperia Junior Camp.
VAL GARDENA: 24 GIUGNO - 28 GIUGNO 2024 (DAY CAMP)
EGNA: 24 GIUGNO - 28 GIUGNO 2024 (DAY CAMP)
FCS CENTER/APPIANO: 1 LUGLIO - 5 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
VALDAORA: 1 LUGLIO - 5 LUGLIO 2024 (HALFDAY CAMP)
BOLZANO: 8 LUGLIO - 12 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
TRODENA: 15 LUGLIO - 19 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
LA VALLE: 15 LUGLIO - 19 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
CASTELROTTO: 22 LUGLIO - 26 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
GLORENZA: 23 LUGLIO - 27 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
MILLAN: 29 LUGLIO - 2 AGOSTO 2024 (HALFDAY CAMP)
NATURNO: 29 LUGLIO - 2 AGOSTO 2024 (HALFDAY CAMP)
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IN PROVINCIA DI TRENTO:
TRENTO: 17 GIUGNO - 21 GIUGNO 2024 (DAY CAMP)
CALAVINO: 17 GIUGNO - 21 GIUGNO 2024 (DAY CAMP)
TAIO: 17 GIUGNO - 21 GIUGNO 2024 (DAY CAMP)
PERGINE: 24 GIUGNO - 28 GIUGNO 2024 (DAY CAMP)
LIZZANA: 8 LUGLIO - 12 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
TIONE: 15 LUGLIO - 19 LUGLIO 2024 (DAY CAMP)
Nel corso delle settimane all’FCS Center/ Appiano, Valdaora, Bolzano, Trodena, Glorenza, Castelrotto, Millan, Naturno, Trento, Taio, Pergine, Lizzana e Tione sono previsti anche camp specifici per portieri.
Gli Alperia Junior Camp, come ormai consolidata tradizione, sono gestiti da allenatori qualificati con anni di esperienza nel mondo del calcio. Le settimane di camp prevedono calcio e non solo, infatti il ricco programma settimanale comprende anche una serie di diverse attività ludico-motorie extracalcistiche: piscina, tennis, golf oppure una gita in montagna, o altro ancora. Per i giovani portieri c’è inoltre la possibilità di iscriversi ad un “Goalkeeper Camp”, che prevede sedute di esercitazione ad hoc per i giovani numeri 1, anche in questo caso con specifici preparatori qualificati.
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Die Anmeldungen für die Sommerwochen der Weißroten laufen bereits auf Hochtouren! In einem Trikot des FC Südtirol erleben die Jungs und Mädels fünf Tage lang Fußballspaß, gepaart mit vielen aufregenden Freizeitaktivitäten
Ein weiterer Sommer voller Spaß, Freude und unvergesslichen Erinnerungen kündigt sich an... Ab Mitte Juni machen die Alperia Junior Camps des AFC Südtirol in 17 Ortschaften der Region TrentinoSüdtirol Halt. Ein Replica-Shirt des FC Südtirol, fachkompetente Trainer, spannende Freizeitaktivitäten und der Besuch
der FCS-Profispieler sind nur einige der Dinge, die die Alperia Junior Camps so besonders machen.
„Auch die bevorstehenden Sommermonate werden wieder von der Leidenschaft und der Begeisterung der Jungs und Mädels geprägt sein, die eine oder
mehrere Wochen zusammen verbringen, in denen sie nicht nur fleißig Fußball spielen, sondern ebenso coole Freizeitaktivitäten unternehmen. Alles mit einem gemeinsamen Nenner: Spaß, der immer an erster Stelle steht. Die Anmeldungen für die Alperia Junior Camps sind bereits geöffnet und haben in den ersten Wochen
schon eine erstaunliche Anzahl von Einschreibungen verzeichnet. Die Camps werden von hochqualifizierten Trainern und Betreuern des FC Südtirol und des AFC Südtirol geleitet und verteilt in der gesamten Region Trentino-Südtirol ausgetragen.
Alle Kids erhalten bei den Alperia Junior Camps ein hochwertiges Mizuno-Trainingskit, das neben einem Replica-Trikot, wie es Fabian Tait & Co. in der Serie B tragen, auch Shorts und Stutzen beinhaltet. Darüber hinaus dürfen sich die Teilnehmerinnen und Teilnehmer auf einen Mizuno FCS-Ball, einen Rucksack, eine Trinkflasche, eine Schildmütze sowie ein Freizeitshirt freuen.
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DIE ENERGIEFAMILIEWährend der Sommerwochen im FCS Center/Eppan, in Olang, Bozen, Truden, Glurns, Kastelruth, Milland, Naturns, Trient, Taio, Pergine, Lizzana und Tione sind auch spezielle Torwartcamps geplant. Hier erhalten die angemeldeten Kids ein altersgemäßes Training durch qualifizierte Torwarttrainer.
Bei den Alperia Junior Camps geht es bekanntlich aber um viel mehr als nur um Fußball. Auch die Freizeitgestaltung nimmt bei den Campwochen eine große Rolle ein. Ob im Schwimmbad, beim Golfen oder bei einem Ausflug in die Berge - für Spaß und Unterhaltung ist mit dem AFC Südtirol stets gesorgt. Traditionsgemäß kommen bei den Alperia Junior Camps auch Profispieler des FCS vorbei, die mit den Kids die eine oder andere Übung absolvieren und anschließend für Erinnerungsfotos und Autogramme zur Verfügung stehen.
Per tutti i piccoli amici del “Kids Club” ecco una piccola raccolta di divertenti giochi per trascorre in allegria qualche momento. Für all unsere Freunde des FCS Kids Club haben wir eine Sammlung von lustigen Rätseln zusammengestellt, die es zu lösen gilt. TIC–TAC–TOE
Daniele Casiraghi si è meritatamente aggiudicato il riconoscimento “Giocatore del mese Putzer” anche per i mesi di gennaio e febbraio, emergendo con grande spessore. Il talentuoso giocatore biancorosso, ha attirato l’attenzione della maggioranza dei tifosi biancorossi, i quali hanno manifestato le proprie preferenze attraverso il profilo ufficiale della società su Instagram. Nei primi due mesi del 2024, il fantasista ha realizzato 2 gol nei 596 minuti giocati. Entrambe le reti segnate sono state fondamentali per la squadra: la prima con una grande azione personale nella gara interna contro la Feralpisaló e la seconda mettendo a segno alla perfezione il calcio di rigore nella partita casalinga con il Bari. Per quanto riguarda la statistica dei rigori segnati, Casiraghi mantiene una percentuale del 100% dei rigori tirati. Al momento, nella classifica dei capicannonieri della Serie B, si trova al secondo posto, con 13 gol segnati. Il numero 17 ha inoltre aiutato i compagni fornendo 3 assist: il primo contro il Brescia che ha permesso ad Emanuele Pecorino di insaccare di testa la palla in rete, il secondo invece contro l’Ascoli: uno-due in perfetta sintonia con Masiello, che ha segnato il 2:1 finale, ultimo in ordine di tempo quello contro il Catanzaro: calcio d’angolo battuto con precisione per la il colpo di testa vincente di Kurtic dopo un paio di minuti di gioco. Il premio “Giocatore del Mese”, relativo ai mesi di gennaio e dicembre gli è stato consegnato prima della gara contro il Lecco da Barbara Felderer, dirigente dell’albergo/ristorante Putzer.
Einmal mehr Daniele Casiraghi. Der Publikumsliebling des FC Südtirol wurde von den Fans zum besten Spieler der Monate Jänner und Februar ernannt. Die Wahl zum „Putzer Player Of The Month“ fand wie gewohnt auf dem offiziellen Instagram-Account des FCS statt, wo die Fans in den Stories ihre Stimme abgeben konnten. In den ersten beiden Monaten des Kalenderjahres 2024 stand Daniele Casiraghi insgesamt 596 Minuten auf dem Platz und steuerte zwei Treffer und drei Vorlagen bei. Sowohl das Tor gegen Feralpisalò, als er mit dem Ball durch die gegnerische Abwehr tanzte und den Torwart mit einem Heber überspielte, als auch der Elfmeter gegen Bari brachten dem FC Südtirol den Sieg ein. Casiraghi hat in der laufenden Saison bereits 13 Treffer erzielt und weist bei Elfmetern eine Erfolgsquote von 100% auf. Wenn Casiraghi nicht selbst trifft, dann leistet er die Vorarbeit. Beim Auswärtsspiel in Brescia zirkelte er eine perfekte Flanke ins Herz des gegnerischen Strafraums, die Pecorino ins lange Eck köpfte. In Ascoli spielte er mit Masiello einen sehenswerten Doppelpass, den der Verteidiger zum 2:1-Endstand verwertete, während er gegen Catanzaro nach nur zwei Spielminuten einen Eckball hineinbrachte, den Kurtic gekonnt ins Tor köpfte. Die Trophäe für den „Putzer“ Spieler des Monats wurde Casiraghi vor dem Heimspiel gegen Lecco von Barbara Felderer, der Leiterin des Hotel-Restaurants in Schabs, dem Sponsor der Initiative, überreicht.
Raphael Kofler è stato chiamato nuovamente in azzurro. Il 18enne centrale di 193 cm, all’occorrenza mediano o difensore centrale o laterale cresciuto nell’FC Südtirol, è stato convocato dal c.t. della Nazionale Under 19 (campione d’Europa in carica in virtù del titolo conquistato l’estate scorsa a Malta). La selezione giovanile azzurra ha proseguito il suo 2024 affrontando in amichevole i pari età dell’Austria mercoledì 14 febbraio a Lignano Sabbiadoro (Udine).
Tra i 22 i calciatori convocati dal commissario tecnico Bernardo Corradi anche il giocatore biancorosso, chiamato a fare del gruppo degli azzurrini in vista della selezione per il varo della rosa da schierare alla Fase élite del Campionato Europeo, in programma in Friuli Venezia Giulia. Gli azzurrini si sono imposti per 3-0 all’Austria sul terreno dello Stadio Guido Teghil. Kofler ha disputato uno spezzone di gara, subentrando al 69’.
KOFLER IM DRESS DER „AZZURRINI“
Raphael Kofler wurde Anfang Februar erneut für die italienische U19-Nationalmannschaft nominiert. Der 18-Jährige aus Rabland stand im Aufgebot von Teamchef Bernardo Corradi, das am 14. Februar im Stadio „Guido Teghil“ in Lignano Sabbiadoro gegen die gleichaltrige Auswahl Österreichs antrat. Kofler wurde in der 69. Spielminute eingewechselt und lieferte auf der Position des Innenverteidigers eine äußerst solide und überzeugende Leistung ab.
Die U19-Nationalmannschaft Italiens ist amtierender Europameister. Ende März nehmen die „Azzurrini“ in der Region Friaul-Julisch Venetien an der Elite-Phase der Europameisterschaft teil und treffen dort auf Schottland und Georgien.
“Eroi dietro le quinte Helden im Hintergrund”
Il Calcio Latino elogia Fabian Tait con una bella storia. L’apprezzato contenitore social di storie, che considera – a ragione - capace di detonare emozioni: quelle che scaturiscono dal rettangolo verde, dalla passione dei tifosi, dalla vita dei protagonisti, un modo inedito di raccontare un angolo di felicità, poco dopo la partita con il Lecco decisa dalla rete nel finale del capitano biancorosso, ha dedicato una storia a Fabian Tait. Eccola:
Presenze da professionista: 353, Presenze con il Südtirol: 352. La sua partita inizia con la ricerca degli equilibri, come se aprisse un pezzo alternative rock con un arpeggio. Poi progressivamente parte il basso insieme alla batteria del pressing e lui potete trovarlo lì a rastrellare palloni,
sovrapporsi, spingere, suggerire. God put a smile upon your face: “Mi sento già fortunato, un ragazzo privilegiato, perché sono riuscito a trasformare una mia grande passione in un lavoro. Era il mio desiderio da bambino e sono uno dei pochi fortunati ad esserci riuscito”. Due anni fa del suo piccolo grande Südtirol parla tutta Europa: 9 gol subiti, pazzesco ed è record. Ed è serie B per la prima volta nella storia, viva la Vida: ”E’ stata una scalata importante dai dilettanti fino a qui. Anche questo mi ha fatto crescere, come calciatore e come uomo. E il biancorosso ce l’ho tatuato sulla pelle e nel cuore. Questa è diventata la mia seconda famiglia“. L’avvio in serie B però è sconfortante, where do we go nobody knows: “La nostra mentalità non è mai
Dem Kapitän des FC Südtirol, Fabian Tait, wurde kürzlich auf der beliebten Social-Media-Seite „Calcio Latino” ein emotionaler Beitrag gewidmet. Anlass war der Siegtreffer gegen Lecco, als der Salurner mit einem Kopfball in der Nachspielzeit drei wichtige Punkte im Kampf um den Klassenerhalt sicherte. Der Inhalt des Posts ist nachfolgend übersetzt: Profieinsätze: 353, 352 davon im Trikot des FC Südtirol. Sein Spiel beginnt mit der Suche nach dem Gleichgewicht, so als würde er ein Stück Alternative Rock mit einem Arpeggio eröffnen. Dann setzt allmählich der Bass ein, begleitet vom drängenden Schlagzeug, und man findet ihn, wie er die Bälle erobert und weiterspielt. God put a smile upon your face: „Ich schätze mich sehr glücklich, dass ich meine große Leidenschaft zum Beruf machen konn-
cambiata: lavoro, sacrificio e umiltà. Senza questo non si va da nessuna parte. L’anno scorso c’erano tanti che non credevano in noi. Adesso possiamo guardarli e ripetere a tutti: eccoci qui”. Il piccolo Rijkaard altoatesino totalizza il 68 per cento di contrasti vinti fino alla semifinale playoff per la serie A. Poi quest’anno ha fatto almeno 4 ruoli: esterno d’attacco, mezzala destra e sinistra, terzino. Oggi gol decisivo incornando di giustezza nel recupero: può valere dai 3 ai 6 punti. Ora basta statistiche, noi andiamo ad ascoltare i Coldplay, come fa spesso lui, che è Fabian Tait ed è il capitano. Volete sapere qual è il suo sogno? “Diventare il calciatore con più presenze nella storia del Südtirol”. P.S.: ogni riferimento ai pezzi dei Coldplay non è puramente casuale.
te. Das war mein Kindheitstraum und ich bin einer der wenigen Glücklichen, die es geschafft haben.“ Vor zwei Jahren sprach ganz Europa über den „kleinen“ FC Südtirol, der in der ganzen Saison nur neun Gegentore kassiert hatte. Und zum ersten Mal in der Vereinsgeschichte öffneten sich die Tore der Serie B, viva la Vida: „Es war ein weiter Weg von den Amateuren bis hierher. Ich habe dabei viel gelernt, sowohl als Spieler als auch als Mensch. Mittlerweile sind die Farben Weiß und Rot ein Teil von mir. Der FC Südtirol ist meine zweite Familie.“ Doch der Start in der Serie B ist entmutigend, niemand weiß, wohin die Reise geht: Unsere Mentalität hat sich nie geändert: Fleiß, Aufopferung und Bescheidenheit: „Ohne diese Tugenden kommt man nirgendwo hin. Im vergangenen Jahr haben viele nicht an uns
geglaubt. Jetzt können wir ihnen gegenübertreten und allen sagen: Hier sind wir.“ Der kleine Rijkaard des FC Südtirol gewann im Vorjahr, als der FCS bis ins Halbfinale der Playoffs vorstieß, 68 Prozent seiner Zweikämpfe. In diesem Jahr hat er hingegen schon auf mindestens vier Positionen gespielt: Außenstürmer, Achter auf beiden Seiten, Außenverteidiger. Heute hat er per Kopf den entscheidenden Treffer für seine Mannschaft erzielt. Obwohl dieser Sieg tabellarisch 3 Punkte bedeutet, ist er gefühlt 6 Punkte Wert. Genug mit Statistiken, jetzt hören wir den Coldplay zu, wie er es selbst oft macht
Der Spieler mit den meisten Einsätzen in der Geschichte des FC Südtirol zu werden. P.S.: Alle Verweise auf Songs von Coldplay sind nicht zufällig gewählt.
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Nei giorni scorsi, una delegazione dell’FCS ha compiuto una visita di cortesia presso Mima, la giovane e dinamica azienda nata nel 1992 grazie alla sinergia e passione di professionisti nel settore dei registratori di cassa, hardware e software. L’amministratore delegato biancorosso Dietmar Pfeifer, il direttore operativo Hannes Fischnaller e i giocatori Matteo Rover e Kevin Vinetot hanno incontrato il titolare Roberto Mion e i suoi familiari e i collaboratori dell’azienda partner presso la sede di via Johann Kravogl 14 a Bolzano, il nuovo spazio, più grande e attrezzato, dove dalla scorsa estate il team operativo di Mima lavora per offrire un servizio di qualità ancora migliore alla propria clientela. La delegazione dell’FCS si è congratulata per qualità, servizio, assistenza e prodotti all’avanguardia, ovvero i valori fondamentali attraverso i quali Mima si contraddistingue sul mercato, oltre che per i servizi innovativi e una serie differenziata di prodotti, di alta gamma, per rispondere a qualsiasi esigenza, anche la più personalizzata.
Quando cerco la 9ualità.
Vor wenigen Wochen besuchte eine Delegation des FC Südtirol das 1992 gegründete Partnerunternehmen Mima, den Spezialisten für Kassen sowie Hard- und Softwareprodukte. Geschäftsführer Dietmar Pfeifer und Club Manager Hannes Fischnaller wurden von den Profis Matteo Rover und Kevin Vinetot begleitet, als sie im neuen Firmensitz in der Bozner Johann-Kravolg-Straße 14 bei Inhaber Roberto Mion, seinen Familienmitgliedern und Mitarbeitern vorbeischauten. Mima zeichnet sich durch qualitativ hochwertige Produkte sowie einen exzellenten Kundenservice aus und setzt diese Ressourcen ein, um auf die individuellen Bedürfnisse der Kunden einzugehen.