STADIO
DRUSO, CORNICE SUGGESTIVA E DOPPIO SOLD OUT
Stadio Druso sold out e cornice suggestiva: oltre 5.100 spettatori paganti per la seconda volta di fila. Dopo la gara con il Parma, anche quella con il Cagliari ha fatto registrare il tutto esaurito. Spalti gremiti in ogni ordine di posti in occasione delle sfide con due big del calcio nazionale a lungo - anche nel passato recente - protagoniste sui campi della massima serie. Due “full” ad accompagnare con forza e con trasporto le gesta della squadra biancorossa guidata da Pierpaolo Bisoli. Un campionato avvincente, incerto, carico di spettacolo e un FCS generoso e mai domo, razionale, concreto, pragmatico, efficace a tal punto da generare emozioni forti. Sugli spalti il calore è tanto. Trepidazione e partecipazione, batticuore e apprensione, ansia e anche commozione sono ormai una costante. E dietro le quinte? Dietro le quinte ci sono i punti ristoro: dall’apertura dei cancelli fino al post gara, caratterizzato anche da musica con dj.
DRUSUS-STADION: ZWEI „SOLD OUT” IN FOLGE
Wow! Zwei aufeinanderfolgende Heimspiele mit ausverkauften Rängen. Sowohl gegen Parma, als auch gegen Cagliari konnte der FC Südtirol über 5.100 Zuschauer ins Bozner Drusus-Stadion locken. Gegen die zwei ehemaligen Serie A-Clubs feierte das Publikum die Weißroten über 90 Minuten lauthals an und leistete somit selbst einen bedeutenden Beitrag zum Erfolg der Mannschaft. Die Südtiroler Fans erlebten an der Triester Straße wahrlich fesselnde Partien: Anspannung, Jubel, Euphorie aber auch ständiges Zittern haben die letzten Heimspiele gekennzeichnet. Doch auch nach dem Spiel hatten die Stadionbesucher ihren Spaß. Am Stadionkiosk der Zanvettor-Tribüne wurde zur Musik von DJ Tommy Arrow begeistert gefeiert und getanzt.
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UNA CARRIERA TUTTA DA VIVERE
E‘ arrivato all’FC Südtirol nel corso della scorsa estate a titolo temporaneo (prestito) dall’Empoli. Luca Belardinelli, centrale, 21enne, si è legato al club biancorosso fino a fine della corrente stagione. Alle spalle lascia la prima stagione da professionista giocata in serie C con la casacca della gloriosa Pro Vercelli.
Nato a Ravenna il 14 marzo 2001, 185 centimetri, piede destro, Luca Belardinelli è un centrocam pista offensivo. Cresce a Senigallia, dove inizia a muovere i primi passi nella Scuola Calcio Vigorina, contraddistinguendosi sin da subito per le alcune qualità importanti: fisico, spiccata personalità, grande tecnica e capacità balistiche. L’Empoli lo scopre, lo apprezza e, nel 2017, dopo un paio di provini lo tessera. Ben pre sto diventa un elemento di spicco dell’Under 17, di cui assume i gradi di capitano. Diventa titolare nella forma zione Primavera nella stagione della Promozione dalla Primavera-2 alla Primavera-1, nella successiva annata agonistica, culminata con la salvezza e nel 2021-2021, l’anno della conquista del titolo italiano di categoria con mister Antonio Buscè. Veste la maglia della nazionale Under 18 e poi quella dell’Under 19 di Alberto Bol lini. Sei gare da azzurrino. Prima stagione da profes sionista in serie C 2021-2022 con la casacca della Pro Vercelli (20 gare).
Luca, sei arrivato al Sudtirol questa estate e ormai sei già qui da alcuni mesi, com’è stato l’approccio, quale ambiente hai trovato?
Nei giorni immediatamente successivi al mio trasferimento sfortunatamente sono risultato positivo al Covid, quindi l’i nizio non è stato dei migliori. Dopo una settimana mi sono negativizzato e son entrato in gruppo a pieno titolo. Ho avuto la fortuna di trovare dei ragazzi fantastici e disponi bili, che mi hanno aiutato subito ad inserirmi. Con il passare dei giorni mi sono aperto senza difficoltà con la squadra.
In biancorosso hai ritrovato Marco Curto, con cui avevi giocato ad Empoli… Sì, con Marco abbiamo condiviso un anno e mezzo nella Primavera dell’Empoli. Lo conosco da tempo, è un grande amico. Devo dire che mi è stato di grande aiuto per un rapido inserimento nel gruppo.
Come per l’FC Südtirol, anche per te si tratta della prima esperienza in Serie B. Come hai vissuto questo salto e come ti stai trovando?
Io fino a due anni fa ancora ero in Primavera. L’anno scorso ho disputato il mio primo campionato trai i professionisti con la Pro Vercelli. Cerco quindi di imparare il più possibile ogni giorno, cerco di immedesimarmi quanto più posso nella parte e in quello che rappresenta una categoria come questa. L’obiettivo è quello di togliermi delle soddisfazioni in un processo di crescita, personale e di squadra.
Hai trovato casa vicino allo Stadio Druso?
Si ho trovato casa vicino al campo di gioco. La città è fantastica. E’ un bell’ambiente. Avendo sempre vissuto al mare qui per me è tutto nuovo e quando posso vado in giro e visito la provincia.
Vivendo al mare sei quindi un po‘ meno abituato al freddo. Come stai vivendo il cambio di temperatura? Il freddo non è ancora arrivato veramente, per fortuna. Però in queste mattine non si può certo stare senza giacca.
Lo Stadio Druso l’hai calcato per la prima volta nel febbraio scorso con la maglia della Pro Vercelli: che impressione ti aveva fatto? Sicuramente rispetto agli altri stadi di categoria mi ha dato subito l’impressione di avere una marcia in più.
Tornando alla terra altoatesina, ci sono posti che hai visitato e che ti sono piaciuti in modo particolare? Sono stato sempre nei dintorni: Caldaro e Merano. Quand’è possibile i compagni mi portano in giro a scoprire posti nuovi e, seppur molto volentieri, sono in balia di loro.
Ci sono delle località che ancora non hai visitato e che vorresti vedere? Mi piacerebbe andare in montagna, dato che non ci sono mai stato.
Tra poco apriranno anche i Mercatini di Natale…
Si ho visto che in Piazza Walther stavano montando le impalcature, non vedo l’ora di vederli.
Calcisticamente sei cresciuto nella scuola calcio Vigorina, a Senigallia e poi sei passato nel settore giovanile dell’Empoli. In Toscana hai vissuto anni
importanti. Cosa ti è rimasto dell’esperienza giovanile?
Empoli è un po‘ come una seconda casa per me. Eravamo venti ragazzi dentro il Convitto con un tutor di riferimento che ci ha seguito per cinque anni. Ho frequentato le scuole superiori e fatto la trafila nel settore giovanile. Ho vissuto in un ambiente molto importante per me, mi sono fatto tanti amici e sono rimasto in contatto con tutte le persone lavorano in quel contesto. Dal punto di vista calcistico l’esperienza empolese mi ha formato tanto. Provenivo da un settore dilettantistico e ad Empoli, anno dopo anno, sono riuscito a mettere uno sopra l’altro quei piccoli e grandi mattoncini che mi hanno consentito di affacciarmi al calcio professionistico.
I tuoi anni all’Empoli sono culminati con la conquista dello scudetto, con la vittoria del campionato Primavera-1. Cosa ci si aspetta dopo un trionfo del genere. Come ti eri immaginato il tuo futuro in quel momento? Il risultato finale è stato fantastico, un
“Fino a due anni fa ero ancora in Primavera. L’anno scorso ho disputato il mio primo campionato trai i professionisti con la Pro Vercelli. Cerco quindi di imparare il più possibile ogni giorno, cerco di immedesimarmi quanto più posso nella parte e in quello che rappresenta una categoria come questa. L’obiettivo è quello di togliermi delle soddisfazioni in un processo di crescita, personale e di squadra”.
trionfo e il coronamento di un grande sogno, anche perché eravamo partiti con l’obiettivo di centrare la salvezza. Piano piano, andando avanti siamo arrivati ai playoff e durante la partita ad eliminazione diretta ce la siamo cavata molto bene ed abbiamo vinto il campionato. Lì per lì non ci pensi. Anche perché è successo tutto molto velocemente. Noi abbiamo vinto la finale il 30 giugno e due settimane dopo ero di nuovo in ritiro. Quindi non ho pensato molto a cosa poteva o non poteva essere. Ho vissuto alla giornata.
Nei tuoi anni di Primavera all’Empoli sei stato chiamato in prima squadra, in Serie A. Cosa hai provato? È stato bellissimo. La prima partita è stata
quella in casa del Cagliari, dove abbiamo pareggiato. Vivere il tifo, la piazza e la tra sferta con i compagni più grandi è stato tutto veramente bello. Ho bellissimi ricordi di questa esperienza.
Il Cagliari lo hai affrontato anche nella recente gara al Druso, questa volta da protagonista; quale sensazione hai avuto?
Nella mia prima panchina in serie A, loro avevano pareggiato all’ultimo minuto. Que sta volta abbiamo pareggiato noi all’ultimo e mi sono preso una sorta di mia personale, piccola rivincita. È stato bellissimo agguan tare il pareggio alla fine e sentire il calore di tutto lo stadio Druso, con la gente ad esultare.
Dall’azzurro dell’Empoli a quello della nazionale: sei stato convocato a più riprese nelle selezioni giovanili, cosa hai provato la prima volta che hai indossato la casacca azzurra?
Sono nato e cresciuto in una piccola città delle Marche e come tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio il sogno è quello di indossare un giorno la maglia azzurra,
anche se a livello giovanile. Per me è stata una sensazione bellissima. Ho bei ricordi delle esperienze in nazionale. Tante volte mi capita di incontrare con le squadre di club alcuni compagni che hanno condiviso con me quei momenti.
A febbraio 2020 avresti dovuto prendere parte ad uno stage della nazionale con il c.t. Roberto Mancini, poi saltato per cause di forza maggiore: cosa ricordi?
Il commissario tecnico partecipa sistematicamente, a turno, agli allenamenti di ogni selezione nazionale giovanile: noi eravamo in under19 e ci avrebbe allenato lui, supervisionando l’attività di una settimana intera. Avere la possibilità di lavorare con il mister della prima squadra sarebbe stato fantastico. Sfortunatamente però tutto andò a monte a causa dell’emergenza determinata dalla pandemia.
Sogni di giocare, un giorno o l’altro, in nazionale?
Penso sia il sogno di tutti i ragazzi.
Per quanto riguarda la posizione in campo sei un centrocampista che però ha giocato anche come difensore centrale…
Ci sono stati dei periodi in cui hanno provato a mettermi come difensore centrale, però poi sono sempre tornato a fare il centrocampista. Negli ultimi due anni mi sono stabilito in mezzo al campo.
Hai dichiarato che i tuoi grandi idoli sono Milinkovic Savic e Pogba; quali sono le caratteristiche che ammiri di più di uno e dell’altro?
Sicuramente la fisicità, elemento a cui anch’io ripongo molta importanza. Poi loro sono dei campioni assoluti e proprio perchè sono degli idoli, cerco di carpire da entrambi il più possibile, di comprendere come riescono a fare determinati movimenti e passaggi. Sono punti di riferimento dai quali si può imparare qualcosa in ogni partita, anche un piccolo dettaglio da trasferire poi in campo.
In cosa credi di dover migliorare?
Sono giovane, quindi devo e posso migliorare tanto, sotto tutti i punti di vista, anche fisicamente, strutturandomi meglio.
Oltre ai campionati italiani segui anche la Premiere League, che è conosciuta per essere un campionato di grande intensità e ritmo. Sono caratteristi-
che che senti tue? Potrebbe fare al tuo caso, potrebbe essere un sogno?
Io me lo auguro. Sono ancora molto giovane. L’anno scorso ero in Lega Pro e quest’anno sono in Serie B. Spero di continuare a poter fare un percorso giusto che mi possa portare a giocare al meglio delle mie potenzialità.
Giocare all’estero potrebbe rientrare tra i tuoi obiettivi?
Sinceramente non ci ho mai pensato però non mi dispiacerebbe come idea.
Chiudiamo con botta risposta: potendo cambiare ruolo per un giorno, ti piacerebbe giocare da?
Difensore centrale.
Perché?
Perché corrono poco.
Se non avessi fatto il calciatore, ora saresti?
A studiare per diventare avvocato.
A fine carriera ti piacerebbe poter dire che?
Ho realizzato il sogno di giocare in Serie A, l’ambizione che ho da ero un bambino.
DER STARTSCHUSS ZU EINER VIELVERSPRECHENDEN KARRIERE
Luca Belardinelli ist im Sommer als Leihspieler von Empoli zum FC Südtirol gewechselt und hat sich damit bis zum Saisonende an die Weißroten gebunden. Der 21-jährige kam im Vorjahr zu seiner Debütsaison im Profifußball, als er mit Pro Vercelli in der Serie C im Einsatz war.
Der 1,85 Meter große offensive Mittelfeldspieler wurde am 14. März 2001 in Ravenna geboren. Er wuchs in Senigallia auf, wo er in der Fußballschule von Vigorina seine ersten Erfah rungen sammelte und dort bereits in jungen Jahren mit ganz beson deren Qualitäten auf sich aufmerksam machen konnte: Ein ausge prägter Körperbau, eine starke Persönlichkeit, großartige Technik und ein ausgezeichnetes Ballgefühl. Empoli entdeckte ihn, schätzte seine Fähigkeiten und nahm ihn 2017 nach ein paar Probetrainings unter Vertrag. Schon bald entwickelte er sich zu einem absoluten Führungs spieler der U17-Mannschaft und wurde Kapitän. In der Aufstiegssai son der Primavera in die höchste nationale Jugendliga war Belardinelli ebenso Stammspieler, wie in den beiden darauffolgenden Spielzeiten, in denen erst der Klassenerhalt gelang und 2020-2021 unter Coach Antonio Buscè sogar der Gewinn des Meistertitels. Darüber hinaus trug der 21-jährige insgesamt sechsmal das Trikot der italienischen Jugendnationalmannschaft, erst in der U18 und später in der U19 von Trainer Alberto Bollini. Sein erstes Jahr als Profifußballer absol vierte er in der zurückliegenden Saison 2021-2022 bei Pro Vercelli in der Serie C (20 Spiele).
Luca, du bist diesen Sommer zum FC Südtirol gewechselt und mittlerweile seit vier Monaten hier. Wie verlief deine Ankunft und was für ein Umfeld hast du vorgefunden? Unmittelbar nach meinem Wechsel wurde ich leider positiv auf Covid getestet, sodass der Start natürlich nicht der beste gewesen ist. Nach einer Woche war ich allerdings negativ und konnte komplett am Trai ning teilnehmen. Ich hatte das Glück, großartige und hilfsbereite Mit spieler vorzufinden, die alle dazu beitrugen, dass ich mich sofort im Team zurechtfinden konnte. Im Laufe der Tage habe ich mich dann ohne jegliche Schwierigkeiten ins Gruppengefüge integriert.
Das erste Mal, dass du deine neuen Mannschaftskollegen kennenlernen konntest, war beim Trainingslager in Ratschings oder?
Ja, genau.
Bei den Weißroten bist du auch wieder auf Marco Curto getroffen, mit dem du bereits bei Empoli zusammengespielt hast …
Ja, mit Marco habe ich anderthalb Jahre in der Primavera von Empoli zusammengespielt. Ich kenne ihn schon sehr lange. Er ist ein guter Freund und hat mir auch sehr dabei geholfen, mich schnell in die Gruppe einzufügen.
Genauso wie für den FC Südtirol ist es ebenfalls für dich die erste Spielzeit in Italiens zweithöchster Fußballklasse. Wie verlief der Sprung in diese Liga? Wie kommst du bisher zurecht?
„Bis vor zwei Jahren spielte ich noch in der Primavera. Letzte Saison habe ich mit Pro Vercelli zum ersten Mal an einer Meisterschaft im Profibereich teilgenommen. Ich versuche, jeden Tag so viel es geht zu lernen, meine Rolle im Team bestmöglich zu verinnerlichen und mich den jeweiligen Anforderungen der Spielklasse anzupassen. Ziel und Ansporn ist es, sich sowohl individuell als auch als Mannschaft stetig weiterzuentwickeln.“
Ist es richtig, dass du in unmittelbarer Nähe des Drusus-Stadions eine Wohnung gefunden hast?
Ja, das stimmt. Ich wohne ganz in der Nähe. Mir gefällt es sehr. Die Stadt ist fantastisch und das ganze Umland ist ebenfalls wunderschön. Da ich bisher
immer am Meer gelebt habe, ist das hier alles neu. Wann immer ich kann, mache ich einen Ausflug und versuche die Provinz zu erkunden.
Wenn man am Meer wohnt, ist einem die Kälte sicherlich weniger bekannt. Wie war diese klimatische Veränderung für dich?
Zu wirklich kalten Temperaturen ist es bei uns ja zum Glück noch nicht gekommen. Aber zu dieser Jahreszeit sollte man auf keinen Fall ohne Jacke aus dem Haus gehen.
Den Rasen des Drusus-Stadions hast du erstmalig im Februar der zurückliegenden Drittligameisterschaft betreten, als du mit Pro Vercelli zu Gast warst. Welches war dein Eindruck?
Im Vergleich zu anderen Stadien dieser Klasse hatte ich sofort den Eindruck, dass es mit den Fans im Rücken alle Attribute besitzt, um uns noch zusätzlich nach vorne zu pushen.
Nochmal zurück zu den landschaftlichen Vorzügen Südtirols: Gibt es konkrete Orte, die du besucht hast und die dir besonders gut gefallen haben?
Ich war viel im Umland unterwegs und habe mir zum Beispiel Kaltern und Meran angeschaut. Wann immer die Möglichkeit besteht, nehmen mich meine Mannschaftskollegen mit und zeigen mir neue Orte. Dann bin ich ihnen völlig ausgeliefert.
Gibt es auch Gegenden hier, die du noch nicht besucht hast, die du aber mal gerne besichtigen möchtest?
Ich würde gerne in die Berge gehen, da ich dort noch nie war.
In Kürze öffnen auch die Weihnachtsmärkte …
Ja, ich habe gesehen, dass am Waltherplatz schon mit den Aufbauarbeiten begonnen wurde. Ich kann es kaum erwarten, dass es losgeht.
Was den Fußball angeht, bist du bei Vigorina in Senigallia groß geworden, bevor es für dich in der Nachwuchsabteilung von Empoli weiterging. In der Toskana hast du einige wichtige Jahre verbracht. Was hat dich in deiner Jugendzeit besonders geprägt?
Empoli ist für mich so etwas wie meine zweite Heimat. Im Internat waren wir zwanzig Jungs und hatten einen Jugendbeauftragten als direkte Bezugsperson,
uns über fünf Jahre lang begleitete. Ich ging zur Oberschule und durchlief die verschiedenen Nachwuchsabteilungen. Ich habe dort ein für mich ganz wichtiges Umfeld vorgefunden, konnte viele Freundschaften schließen und stehe auch noch heute mit allen in Kontakt. Aber ebenso aus fußballerischer Sicht hat mich die Erfahrung sehr geprägt. Ich kam von einem Amateurverein und hatte dann bei Empoli die Gelegenheit, mich Jahr für Jahr, Schritt für Schritt, weiterzuentwickeln. Das hat mir letztlich den Weg in den Profifußball geebnet.
Deine Jahre in Empoli gipfelten in dem Gewinn der nationalen Meisterschaft mit der Primavera. Welche Erwartungen weckt ein solcher Triumph? Wie hast du dir damals die weitere Zukunft vorgestellt?
Das war das Endresultat einer fantastischen Saison, ein großartiger Erfolg und die Krönung eines riesigen Traums. Zu Beginn war das Ziel der Klassenerhalt. Nach und nach haben wir uns jedoch weiter verbessert und schafften es bis in
„Bis vor zwei Jahren spielte ich noch in der Primavera. Letzte Saison habe ich mit Pro Vercelli zum ersten Mal an einer Meisterschaft im Profibereich teilgenommen. Ich versuche, jeden Tag so viel wie es geht zu lernen, meine Rolle im Team bestmöglich zu verinnerlichen und mich den jeweiligen Anforderungen der Spielklasse anzupassen. Ziel und Ansporn ist es, sich sowohl individuell als auch als Mannschaft stetig weiterzuentwickeln.“
die Playoffs. In den K.O.-Spielen haben wir uns dann richtig gut geschlagen und schlussendlich die Meisterschaft gewonnen. In dem Moment denkt man nicht mehr groß darüber nach. Vor allem auch, weil alles so unglaublich schnell ging. Wir haben das Finale am 30. Juni gewonnen und zwei Wochen später ging es schon wieder mit dem Trainingslager weiter. Da gab
es gar nicht viel Zeit zum Nachdenken, was in der Zukunft sein könnte. Ich habe einfach nur den Tag genossen.
Während deiner Zeit bei der Primavera bist du zudem in den Kader der ersten Mannschaft für die Serie A einberufen wurden. Wie war das für dich? Es war wunderschön. Das erste Spiel, wo ich mit dabei gewesen bin, war das Auswärtsspiel bei Cagliari, das Unentschieden endete. Die Atmosphäre der Fans, das ganze Drumherum und die Anreise mit so arrivierten Teamkollegen miterleben zu können, war wirklich etwas ganz Besonderes. Ich habe wunderbare Erinnerungen an diesen Tag.
Cagliari hieß zuletzt ebenfalls der Gegner im Drusus-Stadion. Diesmal bist du jedoch auch zum Einsatz gekommen. Was war das für ein Gefühl?
Beim ersten Mal, als ich bei Empoli auf der Bank saß, erzielten sie in der letzten Minute den Ausgleich. Mit dem FCS war es jetzt genau umgekehrt und uns ist mit dem Schlusspfiff der Treffer zum Unent-
schieden gelungen. Ich habe somit in gewisser Weise meine kleine, persönliche Rache genommen. Es war großartig, so kurz vor dem Ende noch den Ausgleich zu schießen und die tolle Stimmung der jubelnden Fans im gesamten Drusus-Stadions zu spüren.
Von den azurblauen Vereinsfarben Empolis zu denen der Nationalmannschaft: Du bist mehrmals in die Jugendauswahlen einberufen wurden. Was für ein Gefühl war es, als du erstmals das Nationaltrikot überstreifen konntest?
Ich bin in einer kleinen Stadt in den Marken aufgewachsen. Wie jedes Kind, das von klein auf dem runden Leder hinterherjagt, war es auch mein Traum, eines Tages das Trikot der Squadra Azzurra zu tragen. Das gilt genauso für den Nachwuchsbereich. Für mich war es ein unglaubliches Gefühl, für Italiens Jugendnationalmannschaften spielen zu dürfen. Ich erinnere mich gerne daran und treffe oft Teamkollegen, die diese Momente mit mir zusammen erlebt haben.
Im Februar 2020 solltest du an einem Sichtungslehrgang unter Trainer Roberto Mancini teilnehmen. Die äußeren Umstände haben allerdings zur Absage geführt. Welches sind deine Erinnerungen?
Der Teamchef nimmt turnusmäßig immer mal wieder an den Trainingseinheiten der Jugendnationalmannschaften teil. Wir waren gerade mit der U19-Auswahl zusammen und Coach Mancini hätte über die ganze Woche hinweg die Übungseinheiten leiten sollen. Die Möglichkeit, mit ihm direkt zusammenzuarbeiten, wäre fantastisch gewesen. Leider scheiterte es an der durch die Pandemie verursachten Notlage.
Träumst du davon, irgendwann einmal bei der A-Nationalmannschaft zu spielen?
Na klar, ich denke, das ist der Traum eines jeden Fußballers.
Was deine Position auf dem Spielfeld angeht, bist du gelernter Mittelfeldspieler, hast aber auch schon mal als Innenverteidiger agiert ...
Es gab Phasen, in denen ich im Abwehrzentrum eingesetzt wurde. Letzten Endes bin ich jedoch immer wieder ins Mittelfeld zurückgekehrt. In den vergangenen zwei Jahren habe ich mich dann als zentraler Mittelfeldspieler etabliert.
Du hast geäußert, dass MilinkovicSavic und Pogba zu deinen Vorbildern zählen. Welche Eigenschaften schätzt du an ihnen am meisten?
Auf jeden Fall ihre körperliche Physis. Das ist etwas, auf das ich selbst sehr viel Wert lege. Darüber hinaus sind sie absolute Gewinnertypen. Ich versuche von beiden, so viel wie möglich zu lernen, um zu verstehen, wie sie sich in bestimmten Situationen verhalten und gewisse Pässe spielen. Sie sind für mich wichtige Bezugspunkte, von denen man sich in jeder Partie Vieles abschauen kann. Selbst kleinere Details, sind da sicherlich hilfreich.
In welchen Bereichen, glaubst du, dich noch verbessern zu müssen?
Ich bin jung, daher muss und kann ich mich noch in vielerlei Hinsicht verbessern. Auch körperlich, indem ich meine Muskulatur etwas besser ausdefiniere.
Neben dem italienischen Fußball verfolgst du auch die Premiere League, die als enorm intensive und temporeiche Meisterschaft gilt. Sind das Charakteristika, in denen du dich selbst wiederfindest? Wäre es ein Traum von dir, einmal dort zu spielen? Das würde ich mir wünschen. Ich stehe aber ganz am Anfang meiner Karriere.
Letztes Jahr war ich in der Lega Pro. Dieses Jahr bin ich bereits in der Serie B. Ich hoffe, dass es mir gelingt, weiter dem eingeschlagenen Weg zu folgen, um mein volles Potenzial auszuschöpfen.
Gehört es denn zu deinen Zielen, irgendwann einmal ins Ausland zu wechseln?
Ehrlich gesagt habe ich mir darüber noch keine Gedanken gemacht. Ich hätte aber nichts dagegen einzuwenden.
Abschließend ein paar Kurzfragen: Wenn du einen Tag lang auf einer anderen Position agieren könntest, welche wäre das?
Zentraler Abwehrspieler
Warum?
Weil man dort wenig laufen muss.
Wenn du nicht Fußballer geworden wärst, was hättest du dann gemacht? Ich hätte an der Uni studiert, um Anwalt zu werden.
Was würdest du nach Beendigung deiner Karriere gerne sagen können?
Ich habe mir meinen Kindheitstraum erfüllen können, einmal in der Serie A zu spielen.
Kabinengefluster
Setze mit dem Weißen Kreuz dein Plus
Seit Mitte November läuft die Mitgliederaktion 2023 des Weißen Kreuzes, die wieder eine klare Botschaft vermitteln will: „Setze dein Plus, ein Zeichen für alle“. Damit sichern sich Fördermitglieder einen Rundum-Schutz für sich und ihre ganze Familie und unterstützen das freiwillige Engagement der rund 3.800 Freiwilligen des Landesrettungsvereins. Dass der Verein in der Vergangenheit immer auf einen starken Rückhalt zählen konnte, beweisen die Zahlen: Knapp 135.000 Südtirolerinnen und Südtiroler haben allein im vergangenen Jahr auf eine Mitgliedschaft beim Weißen Kreuzes gesetzt.
Auch heuer können Mitglieder zwi schen drei verschiedenen Mit gliedschaften, die für sich pas sende auswählen und sich damit ein ganz besonderes Plus sichern: Mit der Basismit gliedschaft SÜDTIROL sichern sie sich kostenlose Krankentransporte, die Über nahme von anfallenden Rettungskosten, den kostenlosen Anschluss eines Hausoder Mobilnotrufgeräts sowie den Besuch eines kostenlosen Erste-Hilfe-Grundkur ses. Für mehr Sicherheit im Ausland und auf Reisen sorgen die Mitgliedschaften WELTWEIT und WELTWEIT PLUS. Hier können Mitglieder auf eine schnelle und unkomplizierte Rückholung nach einem schweren Unfall oder Krankheits verlauf sowie auf die Kostenübernahme von medizinischen Behandlungen nach einem Notfall auf der ganzen Welt zäh len. Natürlich genießen auch diese Mit glieder die Vorteile der Basismitgliedschaft.
Gleichzeitig unterstützen die Fördermit glieder des Weißen Kreuzes die rund 3.800 Freiwilligen des Vereins und fördern damit
beispielsweise die Tätigkeiten der Jugend gruppe und der Notfallseelsorge, die immer dann bereitsteht, wenn uns ein schwerer Schicksalsschlag trifft. „Das Weiße Kreuz wird von seinen Mitgliedern getragen. Sie halten uns die Treue. Sage und schreibe ein
Viertel der Südtiroler unterstützen uns Jahr für Jahr,“ sagt Barbara Siri, die Präsidentin des Landesrettungsvereins. „Es freut uns und erfüllt uns mit Stolz, dass uns so viel Wertschätzung und Vertrauen entgegen gebracht wird. Dafür möchten wir uns von Herzen bedanken.“ Derselben Meinung ist auch Direktor Ivo Bonamico: „Unsere Fördermitglieder unterstützen uns finan ziell und ideell. Dafür bieten wir ihnen ein wertvolles Schutzpaket und arbeiten daran, unsere Dienstleistungen von Jahr für Jahr zu verbessern. Die Fördermitgliedschaft ist eine Win-win-Situation.“
Dass die Mitglieder mit den Leistun gen des Weißen Kreuzes zufrieden sind, beweist eine repräsentative Umfrage des Forschungsinstitut Appollis aus Bozen. Dabei bestätigten 92 Prozent der befrag ten Mitglieder, dass sie mit den Diensten und dem Service der Jahresmitgliedschaft „sehr zufrieden“ sind. Weitere Informa tionen können auf www.werde-mitglied. it abgerufen werden. Und unter der Ruf nummer 0471 444 310 ist unser Mitglie derbüro zu Bürozeiten bzw. von Montag bis Freitag immer erreichbar.
ANDREA ARPILI “QUI TUTTI LAVORANO PER IL BENE COMUNE”
Il preparatore atletico mette a fuoco alcuni aspetti preziosi: “I pregi e le qualità di tutti i componenti che operano in ogni singolo reparto e settore sono fondamentali. Se un sistema si evolve e cresce non lo fa solo attraverso chi va in campo, ma grazie alla sinergia funzionale di tutti gli elementi, con tanta umiltà, dedizione, abnegazione, tantissimo spirito di sacrificio, fratellanza e coesione, combattendo sempre con lo spirito guerriero di chi lotta per conquistare l’obiettivo condiviso”
Il nostro tour alla scoperta dei componenti staff tecnico biancorosso prosegue questo mese con il preparatore atletico Andrea Arpili. Classe 1979, nato a Rimini il primo aprile. E’ residente in quella che probabilmente è una delle località balneari più famose e rinomate di tutta Europa con 15 chilometri di spiaggia.
Laureato in Scienze motorie, preparatore atletico pro fessionista, allenatore licenza Uefa A, Andrea Arpili ha conseguito anche il diploma universitario europeo di preparazione fisica all’Università di Lione, in Francia, Vanta un‘esperienza ultradecennale nel calcio professio nistico: nel suo curriculum figurano le esperienze con il Rimini (2 anni), San Marino Calcio (3 anni), Santar cangelo (1 anno), Ascoli (4 anni), quindi una stagione con Feralpisalò, Genoa, Perugia, Pescara e nella stagione scorsa con il Parma, nello staff di mister Enzo Maresca. Insieme ad Andrea Giannini ha scritto un libro a due mani. „L‘Enneagramma nello Sport“ è una sorta di vade
mecum dedicato a coloro che sentono l‘esi genza di raggiungere importanti traguardi nella tua vita o nello sport.
Andrea, partiamo da te e dal tuo biglietto da visita professionale: come ti presenti?
“Per me lo sport è sempre stato un fon damento imprescindibile, perché vedo in esso la miglior metafora di vita che ci sia: superare le avversità considerando l’ostacolo come opportunità piuttosto che come pro blema. Vincere le difficoltà, vivere nel quo tidiano insieme ad un gruppo di persone che persegue un obiettivo comune, lavo rare quotidianamente per cercare di miglio rarsi per me sono valori che costituiscono lo stile di vita che amo. Lo sport mi ha sempre appassionato e ho avuto il privile gio di intraprendere un percorso formativo finalizzato all’acquisizione degli strumenti utili per poter lavorare in ambito sportivo”.
Hai un trascorso di circa tre lustri nel calcio professionistico: quali sono state le esperienze che fin qui ti hanno arricchito di più? “Questo è il mio 15esimo anno di lavoro nel calcio professionistico. Sono stato al Rimini i primi due anni, poi a San Marino, dove abbiamo vinto un campionato di C2 il secondo anno. Poi sono stato a Sant’Ar cangelo, l’ultimo anno della vecchia C2, poi quattro anni all’Ascoli, quindi Genoa, Perugia, Pescara, Parma e adesso sono qui. Diciamo che ogni stagione mi ha lasciato tantissimi insegnamenti. Soprat tutto quando le cose erano più complesse e dure sono arrivati i più grandi apprendi
menti. La cosa che ho imparato maggior mente è che tutto ciò che si fa, anche se con il massimo impegno, può essere costante mente migliorata e che i più grandi maestri sono sia le persone che lasciano il segno nel nostro cammino che gli errori che si pos sono commettere durante il percorso. Non mi reputo mai “abbastanza pronto”, il mio mantra è che ogni giorno bisogna mettere un tassello in più per migliorarsi, perché più si va avanti e più si è consapevoli di quanto è più grande il non sapere del sapere”.
C’è stato un periodo in particolare che ricordi più di altri?
“Ogni anno agonistico mi ha arricchito come persona e come professionista e que sto tanto lo devo sia alle situazioni difficili che si possono vivere in carriera sia alle per sone che ho incontrato e che hanno arric chito il mio bagaglio personale attraverso ciò che mi hanno trasferito. La stagione che ricordo con più affetto è quella trascorsa a Sant’Arcangelo. Eravamo una squadra vera mente umile, non ci dava niente nessuno, lavoravamo in condizioni apparentemente disagiate, ma anche grazie a questo quel gruppo, formato da ragazzi veramente spe ciali, cresceva ogni giorno. Questo ci per mise di raggiungere una promozione incre dibile dalla C2 alla C unica. Quest’anno, per la prima volta in carriera, rivedo quelle stesse caratteristiche sia a livello umano che di “fame condivisa” nel voler raggiungere il traguardo principale che ci siamo posti. Posso affermare quindi che nell’FC Südti rol, a livello umano ci sono grandi valori e per me la priorità è proprio questa. Sono i valori umani a mio avviso a determinare
quelli professionali. Rivedo una tipologia di squadra che ha uno spirito di nobiltà guer riera, c’è grande fratellanza, si combatte per il bene di difendere quello che c’è in questa splendida società”.
Ovvero?
“Il Direttore (Paolo Bravo n.d.r.), ad esem pio mi ha trasmesso una cosa molto impor tante che mi è rimasta impressa: “per far sì che tutto funzioni ogni singolo individuo deve essere disposto a togliersi un pezzo di se’, del proprio ego e metterlo al servizio di un bene molto più grande di quello individuale, quello della squadra, quello della società”. È un valore sacrosanto ed è un caposaldo che ogni per sona che lavora qui deve avere. Questo modo di essere non è assolutamente nego ziabile. Questo ad esempio è un grande pre gio per questa società. L’impegno costante e assoluto di tutti i componenti che ci lavo rano, dai magazzinieri, a chi fa da man giare, a chiunque altro ne faccia parte in ogni singolo reparto e settore. Se un sistema si evolve e cresce non lo fa solo con chi va in campo, ma grazie alla sinergia funzio nale di tutti gli elementi, con tanta umiltà, dedizione, abnegazione, tantissimo spirito di sacrificio, di fratellanza e coesione, com battendo sempre per il bene comune”.
Nel tuo libro si parla di come svilup pare le virtù e imparare dagli errori che comunemente si commettono. E’ una sorta di guida per chi vuole raggiun gere traguardi importanti sia nella vita che nello sport. Nella presentazione, tra l’altro, c’è scritto “la certezza che acquisirai leggendo questo libro è che
chiunque di noi può raggiungere la sua vittoria personale a patto che sviluppi il suo enorme e soggettivo potenziale”: come?
““L’Enneagramma nello sport” è un libro che ho scritto con Andrea Giannini per dare sfogo a quella che per me è una passione viscerale: lo sviluppo delle risorse umane. Enneagramma è lo studio della personalità e a me personalmente ha cambiato la vita. Grazie all‘Enneagramma delle personalità rivisitato in chiave „biologica“, si apprende perché ognj personalità è unica e come il nostro corpo è in grado di sviluppare differenti attitudini e potenzialità. Utilizzando questa nuova consapevolezza saremo in grado di ottimizzare la capacità di sfruttare il corpo nel rispetto delle proprie risorse e trovare l‘opportunità di conoscere qualcosa di determinante su noi stessi. Ho sempre cercato di portare avanti in parallelo gli studi dell’ambito tecnico a quelli dello sviluppo del potenziale , proprio perché come ho già detto, mi rendo conto ogni giorno che è sempre più quello che non so di quello che so. Considerando lo sviluppo dell’uomo in parallelo a quello dello sportivo volevo capire quale fosse il comune denominatore che porta una persona ad esprimersi al meglio. Ho scoperto, dopo tanti percorsi formativi che l’enneagramma considera 9 personalità, ognuna unica e speciale perché ha proprie caratteristiche: ognuna ha i suoi calli dolenti, lacune soggettive, ma anche punti di forza importanti. Non esiste carattere migliore o peggiore, ogni tipo di personalità può esprimere la propria soggettiva essenza, imparando a conoscere se stesso, a sviluppare i propri talenti e ad affrontare i propri difetti in un processo di evoluzione”.
È importante quindi lavorare dal punto di vista fisico, ma anche soprattutto dal punto di vista mentale? “Assolutamente sì”.
Quanto è importante, tornando alla realtà quotidiana dell’FC Südtirol, lavorare in un contesto in cui ci sono strutture significative?
“È molto importante perché reputo questo ambiente un connubio di tutte le caratteristiche che ci sono per fare bene. Non è un caso che questa società anno dopo anno crea uno sviluppo continuo, perché c’è tutto ciò che permette di lavorare professionalmente bene: centro sportivo all’avanguardia, le strutture, le persone che professionalmente sono ad un livello molto alto, ma senza perdere la familiarità, l’essere tutti collegati. Non avevo mai trovato tutto questo contemporaneamente nelle mie esperienze passate. Nonostante io abbia avuto la fortuna di lavorare anche in strutture di alto livello non c’era questa interazione semplice ma al tempo stesso smart che è presente qui all’FC Südtirol. Qui vedo da una parte l’innovazione di creare sviluppo e strutture, ma al tempo stesso quello che è alla base di tutto, il rapporto umano, l’interazione sociale che non va mai persa. Siamo persone, abbiamo tutti una sfera emotiva, non basta avere strutture evolute se non hanno animo. E l’animo lo danno le persone”.
Hai un tuo modo di caricare la squadra? “Fondamentalmente sono un tifoso della squadra che alleno. Questo mi coinvolge moltissimo e in ogni momento, in ogni cosa. Devo ringraziare tutti perché fin dal primo giorno mi son sentito in famiglia ed ho ricevuto stima e fiducia, questo per me è molto importante. Quando hai la fortuna di trovare dei ragazzi del genere da allenare, è molto facile volersi sinceramente bene. Si è creato un’ambiente, una sinergia, fortissimi. Quando parlo di FC Südtirol, parlo di tutti. I punti in classifica li fa tutto il sistema, nessuno è in grado di fare punti da solo. Nel mio piccolo provo a dare il
meglio che posso, sempre consapevole che ho ancora tanto da imparare e crescere”.
Quanto è bello questo campionato di Serie B? “È meraviglioso. Questo è l’ottavo campionato che faccio in B e quello cadetto è sempre stato un campionato dove si può vincere o perdere con chiunque. La partita fino al 95esimo lascia sempre degli spiragli. Nella mia piccola esperienza sicuramente questo è il campionato di B più difficile in assoluto, ci sono tante squadre con un blasone incredibile, quest’anno poi ci sarà la pausa della Serie A per i Mondiali, quindi anche a livello mediatico si apre un ulteriore appeal nei confronti di questo splendido campionato”.
Le caratteristiche principali della squadra, secondo te, quali sono?
“Credo che la nostra sia una squadra di combattenti, di gente che si sacrifica, che sa soffrire e che segue al cento per cento le direttive del Mister. Questi sono valori fondamentali per me e che credo necessari per poter fare bene. E’ chiaro che ci vogliono anche quelli tecnici e la squadra sta dimostrando di avere anche quelli. La nostra forza è il gruppo, la coesione. C’è una realtà che a me piace tantissimo, l’Atletico Madrid. Non lo dico tanto per come gioca, ma per il suo furore agonistico: la volontà di essere tutti insieme dei guerrieri che si battono contro super potenze tecniche ed economiche apparentemente imbattibili ma che poi vengono affrontate alla pari grazie alle forti motivazioni, condividendo gli obiettivi con lo spirito giusto, con la giusta alchimia. Tutte componenti utili per cercare di andare oltre i propri limiti. Ritrovo nella squadra tanti di questi aspetti che per me sono imprescindibili e che mi rendono grato di sentirmi coinvolto nel sistema FC Südtirol al cento per cento”.
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ANDREA ARPILI
„ALLE ZIEHEN AN EINEM STRANG FÜR UNSER GEMEINSAMES ZIEL“
Der Fitness- und Athletiktrainer nimmt einige entscheidenden Erfolgsfaktoren genauer unter die Lupe: „Die Werte und Qualitäten jedes einzelnen in ihren jeweiligen Aufgabenbereichen und Abteilungen sind grundlegend und wichtige Bausteine für das große Ganze. Wenn sich ein Verein entwickelt und wächst, geschieht dies nicht nur durch die Akteure auf dem Spielfeld, sondern auch dank der funktionierenden Synergien aller Beteiligten, die mit Demut, Hingabe, großer Opferbereitschaft, einem starken Gemeinschaftssinn und Zusammenhalt unter vollem Einsatz alles für das gemeinsame Ziel geben.“
Unsere Kennenlernreise durch den Trainerstab der Weißroten führt uns diesen Monat zu Fitnessund Athletiktrainer Andrea Arpili. Geboren ist der 43-jährige am 1. April 1979 in Rimini. Und auch noch heute ist er im Europaweit bekannten und renommierten Badeort, der mit seinem 15 Kilometer langen Sandstrand jährlich zahlreiche Touristen anlockt, wohnhaft.
Andrea Arpili ist professioneller Fitness- und Athletik trainer und besitzt neben einem abgeschlossenen Studium der Sportwissenschaft sowie einer Uefa A-Trainerlizenz ebenfalls ein europäisches Diplom der Universität Lyon (Frankreich) im Bereich Fitnessökonomie. Darüber hin aus verfügt er über die Erfahrung, von mehr als zehn Spiel zeiten im Profifußball. Dazu zählen zwei Jahre bei Rimini, drei mit San Marino Calcio, eines bei Santarcangelo, vier in Ascoli und zuletzt jeweils eine Spielzeit bei Feralpisalò,
Genua, Perugia, Pescara und vergangene Saison in Parma, wo er Teil des Trainer stabs von Enzo Maresca war. Zusammen mit Andrea Giannini hat Arpili zudem ein Buch geschrieben. „L‘Enneagramma nello Sport“ ist eine Art Ratgeber für all diejeni gen, die im Sport oder ihrem eigenen Leben ambitionierte Ziele verfolgen und errei chen wollen.
Bei einem Blick auf deinen Lebenslauf wird schnell deutlich, dass der Sport ein zentrales Element deiner Karriere darstellt. Wie wichtig ist er für dich? „Der Sport war bei mir immer eine unver zichtbare Grundlage, weil er aus mei ner Sicht ein Spiegelbild des Lebens ist, wo es gilt Widrigkeiten zu überwinden und Hindernisse nicht als Problem, son dern als Chance anzusehen. Genau diese Aspekte, sowie das Zusammenleben in einer Gruppe von Individuen, die ein gemeinsames Ziel verfolgt und sich stetig versucht zu verbessern, machen für mich eine gewisse Grundhaltung im Leben aus, die ich mit Leidenschaft verinner licht habe. Ich bin schon immer sportbe geistert gewesen und hatte zudem das Pri vileg, eine Ausbildung in diesem Bereich zu absolvieren, um mir so auch die nöti gen Fachkenntnisse anzueignen.“
Du bist bereits viele Jahre im Profifuß ball tätig. Welche Erfahrungen haben dich bisher am meisten geprägt?
„Dies ist mein fünfzehntes Jahr im Pro fifußball. Ich war die ersten beiden Jahre in Rimini, dann in San Marino, wo wir im zweiten Jahr die C2-Meister schaft gewannen. Danach ging es nach Sant‘Arcangelo und weiter zu Ascoli, wo ich insgesamt vier Jahre lang blieb. Darauf folgten Genua, Perugia, Pescara, Parma und jetzt der FC Südtirol. Man kann sicherlich sagen, dass ich in jedem Jahr und bei jedem Verein wichtige Erfah rungen sammeln konnte. Gerade wenn die Dinge komplexer und schwieriger wurden, habe ich unheimlich daraus gelernt. Ganz entscheidend war für mich zu sehen, dass man sich selbst bei zuvor größter Anstrengung immer noch weiter verbessern kann und dass man sowohl von den Menschen, die einen auf dem Weg geprägt haben, als auch aus den Fehlern, die man selbst begangen hat, die größ ten Lehren zieht. Das ist ein nie endender Prozess. Mein Mantra ist es, sich jeden Tag ein Stück weiter zu verbessern, denn je weiter man kommt, desto mehr wird einem bewusst, wie viel größer das noch auszuschöpfende Potenzial ist.“
Gibt es eine bestimmte Etappe, an die du dich besonders gerne zurückerin nerst?
„Jede Spielzeit hat mich als Person wie auch beruflich bereichert. Und das verdanke ich gleichermaßen den schwierigen Situatio nen, die man in einer Laufbahn durchlebt, als ebenfalls den Menschen, die einen beim eigenen Wer degang begleiten. Eine Sai son, an die ich mich beson ders gerne zurückerinnere, war die in Sant‘Arcangelo. Wir waren ein absolut beschei denes Team, bekamen nichts geschenkt und arbeiteten unter recht dürftigen Bedin gungen. Aber vielleicht genau deswegen wuchs diese Gruppe an wirklich ganz besonderen Jungs Tag für Tag über sich hinaus Am Ende konnten wir einen unglaublichen Aufstieg von der C2 in die dritte Liga feiern. Heuer erkenne ich hier beim FCS zum ersten Mal in meiner Karriere die selben Erfolgskomponenten wieder, sowohl auf menschli cher Ebene als auch im Hin blick auf den unbändigen Willen, ein großes Saison ziel zu erreichen. Ich kann in jedem Fall aus voller Überzeu gung sagen, dass es beim FC Südtirol menschlich passt. Und genau das hat, meiner Meinung nach, oberste Prio rität, denn die menschlichen Werte beein flussen ganz entscheidend die beruflichen oder sportlichen. Auf dem Platz sehe ich eine Mannschaft mit großem Kampfgeist und einem starken Gemeinschaftssinn, die bereit ist, alles für diesen fantastischen Ver ein zu geben.“
Was macht für dich diesen „menschlichen“ Aspekt konkret aus? „Der Sportdirektor hat mir beispielweise etwas sehr Wichtiges vermittelt, das mir im Gedächtnis geblieben ist: ‚Damit das gesamte Gefüge funktioniert, muss jeder Ein zelne bereit sein, einen Teil von sich, von sei nem eigenen Ego, in den Dienst der allem übergeordneten Gemeinschaft zu stellen, zum Wohle von Mannschaft und Verein.‘ Dieser Gemeinschaftssinn ist ein unverzichtba rer Wert und eine Haupteigenschaft, die jeder, der für diesen Club tätig ist, besitzen sollte. Diese Grundhaltung ist unverhan delbar. Sie ist ein ganz besonderer Wert, die diesen Verein auszeichnet. Der unermüdli che Einsatz jedes einzeln, von den Betreu
ern über das Küchenpersonal bis hin zu den Mitarbeitern in den verschiedensten Abteilungen und Funktionen. Wenn sich ein Verein entwickelt und wächst, geschieht das nicht nur durch die Akteure auf dem Spielfeld, sondern auch dank der funktio nierenden Synergien aller Beteiligten, die
mit Demut, Hingabe, großer Opferbereit schaft, einem starken Gemeinschaftssinn und Zusammenhalt unter vollem Einsatz alles für das gemeinsame Ziel geben.“
In deinem Buch geht es unter ande rem darum, wie man gewisse Tugen den entwickelt und aus üblichen Feh lern lernt. Es ist eine Art Ratgeber für all diejenigen, die im Sport oder ihrem eigenen Leben ambitionierte Ziele verfolgen und erreichen wollen. In der Einleitung heißt es beispielsweise: „Die Gewissheit, die alle Leser dieses Buches gewinnen werden, ist die, dass jeder von uns seinen eigenen, persönli chen Sieg erringen kann, sofern er sein enormes Potenzial freisetzt“. Was ist genau damit gemeint?
„Das Buch ‚Das Enneagramm im Sport‘ habe ich zusammen mit Andrea Gian nini geschrieben, um meiner großen Lei denschaft besonderen Ausdruck zu ver leihen: der Freisetzung des individuellen Potenzials. Das Enneagramm ist die Lehre der menschlichen Persönlichkeit und hat mein eigenes Leben verändert. Dank des
Enneagramms der unterschiedlichen Charaktertypen, das in eine Art „biologischen“ Schlüssel umgewandelt wurde, wissen wir, warum jeder Mensch einzigartig ist und unser Körper in der Lage, verschiedene Begabungen und Potenziale zu entwickeln. Aufgrund dieser neuen Erkenntnisse können wir die Fähigkeiten unseres Körpers weiter optimieren, um so die vorhandenen Ressourcen gezielter auszuschöpfen, und haben gleichzeitig die Möglichkeit, unser eigenes Verhalten deutlich besser zu verstehen. Ich habe immer versucht, die sportbezogenen Lehrgänge parallel zu den Studieninhalten der Persönlichkeitsentwicklung voranzutreiben, da es mir äußerst wichtig erscheint, sich permanent weiterzubilden. Dabei hatte ich sowohl den Menschen als auch den Sportler im Blick und wollte herausfinden, welches der gemeinsame Nenner ist, durch den ein Individuum bereit ist, sein Bestes zu geben. Nach vielen Fort- und Weiterbildungen wurde mir klar, dass jede der neun Grundtypen des Enneagramms für sich einzigartig und besonders ist, weil sie ganz eigene Merkmale besitzt. Alle Men-
schen haben einen wunden Punkt, subjektive Schwächen, genauso wie individuelle Stärken. Es gibt keinen besseren oder schlechteren Charakter. Jeder Charaktertyp sollte seine eigene Persönlichkeit ausleben, indem er versucht, sich selbst besser kennenzulernen, seine Talente weiter zu entwickeln und sich den Schwächen in einem Entwicklungsprozess zu stellen.“
Es ist also wichtig, nicht nur körperlich, sondern vor allem auch mental mit den Spielern zu arbeiten… „Ja, auf jeden Fall!“
Kommen wir wieder auf das hier und jetzt beim FC Südtirol zu sprechen. Wie wichtig ist es, bei einem Verein zu arbeiten, der bereits wichtige Strukturen geschaffen hat, um erfolgreich zu sein?
„Das ist sehr wichtig. Aus meiner Sicht vereint der FCS alle Faktoren, die für einen Erfolg grundlegend sind. Es ist sicherlich kein Zufall, dass Verein und Mannschaft Jahr für Jahr eine kontinuierliche Entwicklung genommen haben, denn hier findet
man ideale Voraussetzungen, um bestmöglich seinen Job auszuüben: Ein hochmodernes Trainingszentrum mit Fitnessbereich und weiteren Räumlichkeiten, die Mitarbeiter, die alle höchst professionell ihrer Arbeit nachgehen. Und trotzdem hat der Club seine familiäre Atmosphäre behalten. Etwas, was man schätzt und einen auch verbindet. All diese Komponenten konnte ich bei meinen bisherigen Stationen noch nie gleichzeitig vorfinden. Obwohl ich das Glück hatte, ebenso bei einigen größeren Vereinen zu arbeiten, gab es nie dieses perfekte Zusammenspiel aus Familiärem und Ambitioniertem, aus einfachen Kommunikationswegen und smarten Entscheidungen, wie es hier beim FC Südtirol der Fall ist. Hier sehe ich einerseits die Innovation, Entwicklung und das Schaffen modernster Strukturen und gleichzeitig aber genauso eine wichtige menschliche Komponente, eine enge soziale Interaktion, die niemals verloren gehen darf. Wir alle sind Menschen, bei denen der emotionale Bereich eine bedeutende Rolle spielt. Es reicht nicht nur aus, gewachsene Strukturen zu besitzen, wenn diese ohne Seele
sind. Und dafür können nur die im Verein handelnden Personen sorgen.“
Hast du eine spezielle Art, die Jungs vor dem Spiel heiß zu machen?
„Im Grunde bin ich selbst immer Fan der Mannschaft, die ich trainiere. Das habe ich ganz tief in mir verinnerlicht. Ich muss mich bei dieser Gelegenheit auch bei allen bedanken, weil ich mich vom ersten Tag an als Teil der FCS-Familie fühlen durfte und mir sofort Wertschätzung und Vertrauen entgegengebracht wurde. Das war für mich sehr wichtig. Wenn man das Glück hat, in und mit einem solchen Team als Trainer zu arbeiten, ist es letztlich sehr einfach, mit ganzem Herzen dabei zu sein. Wir haben gemeinsam einen starken Zusammenhalt entwickelt. Wenn ich vom FC Südtirol spreche, meine ich immer den ganzen Verein. Jeder einzelne leistet einen Beitrag dazu, dass die erste Mannschaft mit so vielen Punkten in der Tabelle dasteht. Niemand kann im Fußball alleine punkten. Persönlich versuche ich in meinem kleinen Rahmen, täglich mein Bestes zu geben. Nichtsdestotrotz ist mir aber
ebenso bewusst, dass ich noch viel lernen und mich weiterentwickeln muss.“
Wie viel Freude bereitet dir diese Zweitligameisterschaft?
„Die macht einfach Spaß! Das ist die achte Saison in der Serie B, an der ich teilnehme.
Die zweite Liga war schon immer hart umkämpft. Jeder kann jeden schlagen. Bis in die Nachspielzeit sind die meisten Partien offen. Im Vergleich zu den vorherigen Spielzeiten, die ich miterleben durfte, erscheint mir diese Serie B als die schwierigste aller Zeiten. Es gibt so viele renommierte und ambitionierte Vereine, wie selten. Hinzu kommt, dass in diesem Jahr die Serie A aufgrund der WM eine längere Winterpause einlegt, wodurch diese großartige Zweitligameisterschaft noch mehr im Fokus steht.“
Welche Eigenschaften zeichnet dieses Team deiner Meinung nach besonders aus?
„Ich denke, dass wir eine Gruppe mit einem unbändigen Kampfeswillen haben. Das sind alles Jungs, die bereit sind, sich zu opfern,
die über die Schmerzgrenze hinaus gehen und den Anweisungen des Trainers hundertprozentig folgen. Für mich sind das auch grundlegende Werte, die ein Team besitzen muss, um erfolgreich zu sein. Es ist klar, dass wir genauso spielerische Qualitäten benötigen. Diese hat die Mannschaft aber schon mehrmals unter Beweis gestellt. Unsere Stärke ist der Zusammenhalt. Ein Beispiel aus der Fußballelite, dass ich gerne heranziehe, ist da Atletico Madrid. Dabei kommt es mir nicht so sehr auf die Art und Weise an, wie sie spielen, sondern auf ihre unglaubliche Leidenschaft. Der Wille, als Kollektiv spielerisch und wirtschaftlich überlegene Kontrahenten niederzukämpfen. Gegner, die unschlagbar scheinen, denen sie jedoch dank ihrer immensen Motivation und durch ihren Teamspirit auf Augenhöhe begegnen. Genau das sind die Zutaten, die es braucht, um über sich hinauszuwachsen. Bei unserer Mannschaft finde ich viele dieser Eigenschaften wieder. Sie sind für mich essentiell. Ich bin dankbar, dass ich Teil dieser tollen Gruppe und dieses tollen Vereins sein kann und identifiziere mich zu 100% mit den Werten des FC Südtirol.“
Sparkasse verso una consulenza finanziaria sempre più sostenibile
La strategia di sostenibilità di Sparkasse, che ha recentemente ottenuto l’importante riconoscimento “Leader della sostenibilità” nell’ambito del concorso ideato da “Il Sole 24 Ore”, si arricchisce di un nuovo elemento: i fattori ambientali, sociali e di corretto governo delle aziende sono entrati anche nella consulenza finanziaria della Banca.
L’integrazione dei fattori ESG all’interno della piattaforma di consulenza della Banca, denominata SPK360, permette di raccogliere le preferenze di sostenibilità dei clienti e di tenerle in considerazione della formulazione delle proposte di investimento.
I clienti di Sparkasse potranno ora beneficiare di una proposta commerciale mirata e corrispondente alle proprie preferenze in tema di sostenibilità, e potranno accedere a report specifici sugli impatti ambientali, sociali e di governance dei singoli prodotti
e del loro portafoglio di investimento.
Nell’ambito della seconda edizione dell’indagine volta a identificare le aziende in Italia che si distinguono maggiormente per scelte orientate alla sostenibilità, Sparkasse è stata scelta tra i “Leader della Sostenibilità 2022”.
Oltre 450 imprese, tratte da un database iniziale di 1.500 aziende operanti in Italia, sono state sottoposte a un’indagine avente a oggetto l’analisi di trentacinque indicatori che afferiscono alle tre dimensioni della sostenibilità: sociale, ambientale ed economica. Sono stati analizzati i rapporti di sostenibilità, le Dichiarazioni non finanziarie e i bilanci integrati.
A essere selezionate sono state solo le 200 imprese, divise in ventiquattro settori di attività, che tra tutte hanno totalizzato il miglior punteggio finale, ottenendo risultati performanti e tali da portarle a guadagnarsi “sul campo” il riconoscimento di “Leader della Sostenibilità 2022”. Sparkasse, dunque, è risultata tra le 200 aziende in Italia più sostenibili.
Sparkasse auf dem Weg zu einer immer nachhaltigeren Anlageberatung
Die Nachhaltigkeitsstrategie der Sparkasse, die vor kurzem im Rahmen der von „Il Sole 24 Ore“ ins Leben gerufenen Initiative die wichtige Auszeichnung „Leader der Nachhaltigkeit“ erhalten hat, wird nun um ein neues Element bereichert: Die Umwelt-, Sozialund Corporate-Governance-Faktoren sind auch in die Anlageberatung der Bank eingeflossen.
Die ESG-Faktoren wurden in der Beratungsplattform der Sparkasse SPK360 integriert. Somit ist es jetzt möglich, die Nachhaltigkeitspräferenzen der Kunden zu erfassen und bei der Formulierung von Anlagevorschlägen zu berücksichtigen.
Sparkasse-Kunden profitieren nun von einem gezielten Angebot, das ihren Präferenzen im Bereich der Nachhaltigkeit entspricht. Zudem erhalten sie spezifische Reports über die Auswirkungen ein-
zelner Produkte und ihres Anlageportfolios auf Umwelt, Gesellschaft und Unternehmensführung.
Im Rahmen der zweiten Auflage der Initiative zur Ermittlung der Unternehmen in Italien, die am deutlichsten durch nachhaltigkeitsorientierte Unternehmensentscheidungen hervorragen, wurde die Sparkasse in den Kreis der „Leader der Nachhaltigkeit 2022“ aufgenommen.
Mehr als 450 Unternehmen, die aus einer anfänglichen Datenbank von 1.500 in Italien tätigen Betrieben erfasst wurden, sind einer Analyse unterzogen worden, bei der 35 Indikatoren zu den drei Bereichen der Nachhaltigkeit – Soziales, Umwelt und Wirtschaft – geprüft wurden. Zudem wurden die Nachhaltigkeitsberichte, die Nichtfinanziellen Erklärungen und die Bilanzberichte ausgewertet.
Die Auszeichnung „Leader der Nachhaltigkeit 2022“ wurde schließlich nur
jenen 200 Unternehmen, unterteilt in 24 Wirtschaftssektoren, zuerkannt, die aufgrund entsprechender Leistungsergebnisse die höchste Punkteanzahl erreicht haben. Die Sparkasse zählt somit zu den 200 nachhaltigsten Unternehmen in Italien.
MIZUNO
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odogwu, prima doppietta in serie b
Il 31enne attaccante veronese ha messo a segno entrambe le reti biancorosse nel match casalingo con il Cagliari. Suo anche il primo e storico gol dell’FCS tra i cadetti contro il Venezia, l’1-0 a Palermo e la seconda marcatura a Bari, quindicesimo centro personale in 71 gare con la maglia che indossa dall’estate del 2020
Una partita combattuta e di carattere quella giocata dai biancorossi contro il Cagliari sul terreno dello Stadio Druso di Bolzano. Una gara intensa, vibrante, ricca di reti e di emozioni forti, terminata con un più che meritato pareggio per 2-2. Un incontro destinato a restare impresso nella memoria per una serie di motivi, a cominciare dalla prima sfida in assoluto tra l’FCS, matricola cadetta e il Cagliari, squadra blasonata (in bacheca sfoggia lo scudetto del 1970 con Gigi Riva bomber, Ricky Albertosi tra i pali …), che
lo scorso anno calcava i campi della serie A. E’ stata una partita che sicuramente non dimenticherà mai l’attaccante biancorosso Raphael Odogwu, 31enne veronese, in forza all’FCS dall’estate del 2020, capace di mandare letteralmente in visibilio l’intero Stadio Druso, anche in questa occasione gremito in ogni ordine di posti. “Rapha” - già protagonista quest’anno di una storica prima volta, ovvero la prima rete biancorossa in serie B (contro il Venezia) - ha siglato la terza e la quarta rete stagionale personale in serie B, prima doppietta nel campionato cadetto.
tredicesima e la quattordicesima marcatura in gare ufficiali con la casacca biancorossa. Il primo gol lo ha messo a segno dopo soli 7’, portando in vantaggio i padroni di casa. La reazione degli avversari sardi si è concretizzata al 39’ grazie alla deviazione ravvicinata di Lapadula per il momentaneo 1-1. Nella ripresa i rossoblù ospiti sono passato in vantaggio con Viola su calcio di rigore al 29’. Al 5’ e ultimo minuto di recupero del secondo tempo, quando ormai stavano scorrendo i titoli di coda, Raphael Odogwu si è avventato sul pallone respinto dal portiere Radunovic sul colpo di testa di Zaro, insaccando il pallone in rete, agguantando il meriato 2-2.
Arrivato al Sudtirol nell’estate 2020, l’attaccante veronese di Belfiore, classe 1991in campo anche contro i sardi con le scarpe che gli sono state regalate dal suo idolo Romelu Lukaku e con il numero scelto proprio in onore dell’attaccante interistasi sta distinguendo per il suo spirito incline alla continua ricerca della crescita e del miglioramento. Lo scorso anno è stato uno dei protagonisti della conquista del successo biancorosso nel girone A di serie C.
Una stagione culminata con la ciliegina sulla torta, ovvero l’assist per il gol dell’1-0 di Casiraghi nella gara decisiva contro la Triestina sul terreno del “Nereo Rocco”.
Nella stagione corrente ha firmato fin qui 5 reti (con il Venezia e a Palermo prima della doppietta al Cagliari e la rete a Bari) in 13 gare giocate.
Erster Serie B Doppelpack für Odogwu
Der 31jährige Angreifer erzielte gegen Cagliari die Treffer 13 und 14 für die Weißroten. Es handelt sich dabei um seinen ersten Doppelpack im FCS-Trikot
Am vergangenen Samstag stand für die Weißroten das erwartungsgemäß schwierige Heimspiel gegen Cagliari, einem der großen Titelanwärter dieser Serie B, auf dem Programm. Vor ausverkauften Rängen zeigte das Team von Coach Pierpaolo Bisoli abermals eine beherzte Leistung und wurde am Ende verdientermaßen dafür belohnt.
Die unumstrittene Hauptfigur der Begegnung war FCS-Angreifer Raphael Odogwu. Der 31-Jährige traf nach nur sieben Minuten zur Führung für die Hausherren. Matteo Rover zirkelte eine präzise Flanke ins Herz des Strafraums, welche Odogwu per Kopf ins lange Eck verlängerte. Da Cagliari zuerst durch Lapadula (39.) und anschließend per Strafstoß von
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Viola (74.) das Match zu eigenen Gunsten drehen konnte, sah es bis zur 94. Minute danach aus, dass die Positivserie der Weißroten reißen würde. Doch Raphael Odogwus und sein Torriecher hatten etwas dagegen. Der gegnerische Schlussmann Radunovic konnte Zaro’s Kopfball noch mit einer Glanzparade abwehren, beim Nachschuss der Nummer 90 war er hingegen chancenlos. Gegen Cagliari erzielte Odogwu damit sein drittes und viertes Saisontor. Insgesamt waren es die Treffer 13 und 14 seiner FCS-Karriere. Für den 31-Jährigen handelt es sich um den ersten Doppelpack im weißroten Trikot sowie dem ersten in der Serie B. Der aus Belfiore (Verona) stammende Angreifer wechselte im Sommer 2020 zum FC Südtirol. In der vergangenen Saison gewann er mit dem FCS den historischen Meisertitel in der Serie C. Im allesentscheidenden Gastspiel in Triest bereitete Odogwu das 1:0 von Daniele Casiraghi vor, welches den Weißroten den Weg in die 2. Liga bahnte. Seine Arbeitsmoral und Hingabe haben es ihm ermöglicht, auch in der Serie B eine wichtige Rolle spielen zu
können. Wer weiß ob die Fußballschuhe, die ihm im Sommer sein großes Vorbild Romelu Lukaku zukommen ließ, dabei geholfen haben… Auch die Trikotnummer
90 trägt er zu Ehren des belgischen Superstars. Mit fünf Treffern in 13 Matches ist Odogwu aktuell der beste Torschütze in den Reihen des FC Südtirol.
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300a Capitan Tait:
presenza con gol
Il numero 21, alla nona stagione di fila in biancorosso, ha raggiunto il prestigioso traguardo personale a Bari, mettendo a segno anche la rete del vantaggio al 21’ del primo tempo. Nel “Club 100”, la speciale graduatoria che tiene conto del numero di presenze, si trova al terzo posto, dietro a due grandi ex: Hans Rudi Brugger e Hannes Fink
Futuro ecosostenibile? Mion & Mosole
Il valore di un’azienda si evince, oltre che dalla sua professionalità e dalla sua etica lavorativa, anche dalla sua capacità di affrontare le difficoltà ed emergerne più forte. È il caso di Mion & Mosole, storica realtà trevigiana di impiantistica per l’aspirazione industriale, che non solo è stata in grado di continuare a fornire assistenza ai suoi clienti an che durante il periodo del lockdown, supervisionando i lavori da remoto.
«Con l’arrivo della pandemia –spiega Valerio Mosole, A.D. – ab biamo realizzato “SAN-AIR”, un sistema di sanificazione dell’aria da patogeni per ogni tipologia di atti vità ed ambiente, dal negozio più piccolo al più grande edificio indu striale, attraverso il processo di “io nizzazione” dell’aria in entrata, che abbatte patogeni e microbi pre senti garantendo la deodorizzazio ne e l’inattivazione di muffe, spore, funghi e pollini». Per Mion & Mo sole, d’altra parte, l’attenzione alla sostenibilità e alla qualità dell’am biente sono una filosofia ben con solidata: «Progettiamo macchine predisposte per il piano Industria 4.0, puntando sulla riduzione dei costi e sul risparmio energetico. I nostri sistemi di filtrazione e sepa razione permettono di trasformare gli scarti in nuove risorse da reim piegare in un sistema continuativo di economia circolare, in pieno ac cordo con criteri di eco-sostenibi lità e rispetto della natura». Siamo partiti, nel 1968, al servizio dell’in
Ivalore di un’azienda si evince, oltre che dal la sua professionalità e dalla sua etica lavorativa, anche dalla sua capaci tà di affrontare le difficoltà ed emergerne più forte. È il caso di Mion & Mosole, storica realtà trevigiana di impiantistica per l’aspira zione industriale, che non solo è stata in grado di con tinuare a fornire assistenza ai suoi clienti anche durante il periodo del lockdown, su pervisionando i lavori da re moto grazie alle possibilità offerte dalla tecnologia, ma ha anche saputo risponde re alle nuove esigenze del mercato sviluppando pro dotti ad hoc.
«Con l’arrivo della pande mia – spiega Valerio Moso le, A.D. – abbiamo realizza to “SAN-AIR”, un sistema di sanificazione dell’aria da patogeni per ogni tipologia di attività ed ambiente, dal negozio più piccolo al più grande edificio industriale, attraverso il processo di “ionizzazione” dell’aria in entrata, che abbatte pa togeni e microbi presenti garantendo la deodoriz zazione e l’inattivazione di muffe, spore, funghi e pol lini». Per Mion & Mosole, d’altra parte, l’attenzione alla sostenibilità e alla qua lità dell’ambiente sono una filosofia ben consolidata:
«Progettiamo macchine predisposte per il piano Industria 4.0, puntando sulla riduzione dei costi e sul risparmio energetico. I nostri sistemi di filtrazione e separazione permettono di trasformare gli scarti in nuo ve risorse da reimpiegare in un sistema continuativo di economia circolare, in pie no accordo con criteri di eco-sostenibilità e rispetto della natura». L’innovazione è da sempre parte del DNA di Mion & Mosole: l’azienda ha progressivamente am pliato il ventaglio di com parti dell’industria serviti dai suoi impianti e, lungo i suoi cinquant’anni di storia, ha acquisito un know-how di altissima specializzazione.
servizio dell’industria del legno con l’obiettivo di otti mizzare i processi produttivi attraverso un’efficace aspi razione degli scarti delle la vorazioni. Da allora il nostro campo d’azione si è note volmente espanso e tocca, oggi, settori della mecca nica, dei materiali plastici, del vetro, delle fonderie, del chimico-alimentare, del rici claggio e molto altro anco ra». Il segreto del successo
dustria del legno con l’obiettivo di ottimizzare i processi produttivi attraverso un’efficace aspirazione degli scarti delle lavorazioni. Da allora il nostro campo d’azione si è notevolmente espanso e tocca, oggi, i settori della meccanica, dei materiali plastici, del vetro, delle fonderie, del chimico-alimentare, del riciclaggio e molto altro anco ra». Il segreto del successo di Mion & Mosole? «Abbiamo investito sulle persone. La nostra squadra è com posta da tecnici altamente qualifi cati in ciascuno dei nostri reparti e questo ci permette di dimensiona re con estrema precisione gli im pianti per ogni tipologia di cliente, progettandoli in 3D».
«Il nostro core-business –prosegue Mosole – è da sempre la progettazione, produzione ed installazione di impianti di aspirazione.
Siamo partiti, nel 1968, al
«Presenti nei 5 continenti puntia mo ad espanderci ulteriormente, consolidando la nostra presenza a livello nazionale ma aprendoci anche a nuovi mercati. Una cosa è certa: manterremo sia il nostro cuore “artigianale”, sia la nostra at titudine all’innovazione».
Info: www.mionmosole.it
Trecento volte Tait. Trecento partite con la casacca dell’FC Südtirol, con cui ha coronato il sogno di approdare e giocare in Serie B. Fabian Tait, 29 anni, altoatesino di Salorno, di strada in bianco rosso ne ha percorsa tanta, dopo una carriera partita dalla gavetta. E’ uno di quelli che non mollano mai. Centrocampista, ma non solo vista l’innata duttilità e la predisposizione a giocare anche come esterno basso. Numero 21 sulle spalle e fascia da capitano al braccio ereditata dal fraterno amico Hannes Fink. Sorriso contagioso, uomo squadra dentro e fuori il campo. Fabian Tait è un esempio in quanto ad abnegazione, dedizione al lavoro, attaccamento alla maglia.
A 29 anni ha coronato il sogno nel cas setto: vincere il campionato di Serie C per salire e giocare in B. Sabato 12 novem bre, in un ventilato pomeriggio è sceso in campo sul terreno del San Nicola di Bari per disputare la sua trecentesima partita con la casacca dell’FC Südtirol. “Fabi” i primi passi da calciatore li ha mossi nella “sua” Salorno, dove si è fatto notare ben presto, meritan dosi la prima convocazione nella squadra di Promozione a soli 16 anni, nella sta
gione 2009-2010. L’anno dopo debutta in C2 con il Mezzocorona, con la cui casacca gioca poi due stagioni e mezza in serie D, prima di trasferirsi all’ambizioso Marano (D) a dicembre 2013.
All’FCS approda nell’estate del 2014 per guadagnarsi l’incondizionata fiducia di tutti i tecnici che si sono susseguiti nel tempo: nelle 8 stagioni intere in biancorosso in due sole occasioni è andato – di poco – sotto le 30 presenze. 19 gol, 24 assist all’attivo.
La stagione 2021–2022 l’ha conclusa con il coronamento del grande sogno: la scalata in serie B. Un traguardo celebrato, tra l’altro, con il mantenimento di una promessa, un adempimento condiviso con Jack Poluzzi, amico e compagni di stanza da tre anni:
„Poluzzi diceva spesso che dovevamo essere affamati come squali, così una volta in camera ci siamo detti che se avessimo vinto il campionato ci saremmo tatuati uno squalo con la data della promozione. E abbiamo mantenuto la promessa: io ce l‘ho sul polpaccio, lui sul tricipite del braccio“.
Al San Nicola di Bari ha fatto 300, bagnando il record personale di presenze con tanto di gol, con la rete - la prima per lui in B - del vantaggio biancorosso al 21’ del
primo tempo, di testa, su assist di Belardinelli dal fondo di sinistra. Tait in gol era andato anche il giorno della prima assoluta dell’FC Südtirol in serie B, nella sfortunata gara di Brescia: la sua rete era stata però annullata.
Nelle scorse settimane è stato protago nista di un approfondito servizio di Sky Sport curato dalla giornalista Marina Pre sello, un approfondito tour per documentare la casa biancorossa: l’FCS Center, raccon tando una serie di episodi e aneddoti. Tra questi: „Sono arrivato in questa società quando il centro sportivo ancora non c’era e ricordo bene cosa ci fosse prima della realizzazione della funzionale struttura. La società ha fatto e sta facendo cose straordinarie, merita questo salto di categoria. La cosa che mi ha impressionato molto è lo stadio, perché nel passaggio dal vec chio al nuovo Druso c‘è un abisso. Sia per noi che per i tifosi, la sensazione è di partecipare a qualcosa di veramente grande“.
Per la cronaca, Fabian Tait si trova al terzo posto assoluto nella speciale graduatoria che tiene conto del numero di presenze in bian corosso, il prestigioso “Club 100”. Davanti ci sono solo due grandi ex: Hans Rudi Brug ger (369) e Hannes Fink (332).
300.
FCSMatch für Fabian Tait
Der Kapitän bestritt in Bari sein 300. Pflichtspiel im weißroten Trikot. Im selben Match durfte er zudem seinen ersten Treffer in der Serie B bejubeln. Tait ist hinter Brugger und Fink der dritte Spieler, der die 300 Pflichtspiele mit dem FCS knacken konnte
Dreihundert Mal Fabian Tait. Der Kapitän des FC Südtirol bestritt in Bari sein 300. Pflichtspiel für den weißroten Club. Der 29jährige Salurner ist seit Jahren eine tragende Figur der FCSProfimannschaft und hat dabei bewiesen, welch große Ziele man durch harte Arbeit und die richtige Einstellung erreichen kann. Zu Beginn dieser Saison hat Tait die Kapitänsbinde von seinem langjährigen Mitspieler und geschätzten Freund Hannes Fink geerbt.
Im vergangenen April, im Alter von 29 Jahren, hat Tait einen seiner großen Träume verwirklicht. Die Nummer 21 gewann mit dem FC Südtirol die Serie C und vollbrachte somit den lang erhofften Aufstieg in die 2. Liga. Diesen feierte er gemeinsam mit Giacomo Poluzzi auf ganz besondere Art und Weise. „Poluzzi hat von uns Mitspielern immer verlangt, dass wir hungrig wie Haie seien. Am Vortag eines Auswärtsspiels haben wir uns im Hotelzimmer geschworen, dass wir im Falle eines Aufstiegs einen Hai tätowieren ließen. Gesagt, getan. Ich habe nun einen Hai auf der Wade, Gia-
como hat seinen auf der Hinterseite des Arms.“
Großgeworden im Jugendsektor seines Heimatdorfs Salurn, hat Fabian Tait einen langen und steinigen Weg hinter sich. Nachdem er bereits mit 16 Jahren in der Landesliga für Aufsehen sorgte, wechselte er zu Mezzocorona in die Serie C2. In zweieinhalb Jahren erarbeitete er sich einen fixen Stammplatz in der Serie D, ehe er im Dezember 2013 – innerhalb der Liga – zu Marano Vicentino wechselte.
Im Sommer 2014 unterzeichnete Tait seinen ersten Profivertrag mit dem FC Südtirol. Der Salurner konnte in seinen acht Jahren sämtliche Trainer von seinen Fähigkeiten überzeugen, sodass er in nur zwei Saisons nicht die Marke der 30 Pflichtspiele knackte. In seinen ersten 300 Matches für den FCS brache es Tait auf insgesamt 21 Treffer und 24 Assists.
Im Stadion „San Nicola“ von Bari konnte Tait zugleich eine weitere Premiere feiern. In der 21. Spielminute köpfelte er eine präzise Flanke von Belardinelli über die Torlinie und durfte somit seinen ersten Treffer in
der 2. Liga bejubeln. Tait hatte bereits bei seinem Serie B-Debüt in Brescia einnetzen können, sein Treffer wurde aber aufgrund einer minimalen Abseitsstellung aberkannt.
In den vergangenen Wochen stattete die renommierte Sky-Reporterin Marina Presello dem FC Südtirol einen Besuch ab. Im Interview mit dem Pay TV-Anbieter erinnerte sich Tait an seine Anfänge beim FCS zurück: „Als ich zum FC Südtirol kam, hatte der Club noch kein Trainingszentrum. Ich kann mich noch sehr gut an die Zeit vor dem FCS Center erinnern. Der Verein hat großartige Arbeit geleistet und verdient sich in einen Platz in dieser Liga. Auch der Umbau des DrususStadions war meines Erachtens von großer Bedeutung. Die Fans, aber auch wir Spieler haben nun den Eindruck, an einer wahrhaftig großen Veranstaltung teilzunehmen.“
Der FCS-Kapitän ist der dritte Spieler der Vereinsgeschichte, der die Marke der 300 Pflichtspiele erreicht. Lediglich Hans Rudi Brugger (369) und Hannes Fink (332) haben aktuell mehr Partien mit dem FCS auf dem Buckel.
Jack Poluzzi premiato da Assocalciatori in occasione del
“Galà del Calcio Triveneto”
L’estremo difensore biancorosso è stato nominato miglior giocatore dell’FCS per la stagione 2021–2022 e ha ricevuto il premio nel corso della cerimonia organizzata al Teatro Comunale di Vicenza
E’andato in scena al Teatro Comu nale Città di Vicenza il 22esimo „Galà del Calcio Triveneto“, orga nizzato dall‘AIC, Associazione Italiana Calciatori insieme all‘Ussi (Unione spor tiva stampa italiana). Il portiere bianco rosso Jack Poluzzi, nominato miglior gio catore dell’FC Südtirol per la stagione 2021-2022, culminata con la promozione in Serie B, ha ritirato l’ambito premio nel corso dell’evento che ha avuto come ospite
d‘onore Franco Causio, ex centrocampista di Juventus, Udinese ed Inter, campione del Mondo in Spagna nel 1982 con la Nazio nale di Enzo Bearzot.
Sul palco, come da tradizione, sono stati premiati i migliori calciatori delle squa dre professionistiche del Triveneto (Cal cio a 5 e Femminile compreso), nonché il miglior arbitro e il miglior allenatore, che più e meglio degli altri hanno saputo mostrare qualità e continuità di rendi
mento nell’arco dello scorso campionato.
Jack Poluzzi, 34enne bolognese, alla terza stagione consecutiva in biancorosso, pros simo ad entrare nel “Club 100” (ha giocato fin qui 98 gare con la maglia dell’FCS), nella scorsa stagione ha chiuso con un en plein: 38 gare giocate nel girone A di Serie C, concluso al primo posto. Poluzzi è risul tato il portiere meno battuto di tutti i cam pionati professionistici europei con sole 9 reti subite.
Il „Galà del Calcio Triveneto“, mode rato anche quest’anno dal Direttore Gene rale AIC Gianni Grazioli, ha confermato la collaborazione con „il Giornale di Vicenza“ e l’Ufficio Scolastico Provinciale per il con sueto concorso giornalistico riservato agli studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado di città e provincia. Gli autori dei migliori elaborati sono stati pre miati accanto ai migliori giocatori del Tri veneto.
Oltre a Causio e a Grazioli, il dibattito sui temi più attuali del calcio italiano ha coinvolto anche il Presidente AIC Umberto Calcagno, il Vicepresidente AIC Davide Biondini, il Presidente USSI Veneto Alberto Nuvolari e il Direttore de “Il Gior nale di Vicenza” Marino Smiderle.
Sul palco sono saliti i migliori calciatori delle squadre professionistiche, di calcio a 5 e femminile del Triveneto, oltre al miglior allenatore e al miglior arbitro, che più si sono distinti nella passata stagione. I rico noscimenti, oltre a Jack Poluzzi, sono andati a Lorenzo Montipò (Verona), Roberto Pereyra (Udinese), Pietro Ceccaroni (Vene zia), Simone Branca (Cittadella), Michele
Cavion (Vicenza), Roberto Zammarini (Por denone), Nahuel Valentini (Padova), Gian luca Contini (Legnago), Cristian Pasquato (Trento), Marco Crimi (Triestina) ed Emil Hallfredsson (Virtus Verona). Miglior tec nico Ivan Javorcic (che con l’FC Südtirol ha
conquistato la Serie B lo scorso anno ed è stato appena esonerato dal Venezia), miglior arbitro Luca Zufferli della sezione di Udine. Miglior calciatore calcio a 5 Loris Di Guida (Carne Dosson), migliore calciatrice Michela Ledri (Verona).
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Poluzzi von der Fußballergewerkschaft AIC prämiert
Im Rahmen der 22. Auflage der „Galà del Calcio Triveneto” erhielt „Jack” eine Auszeichnung als bester FCS-Akteur der vergangenen Spielzeit
Mitte November fand im Stadtthe ater von Vicenza die 22. Auflage der „Galà del Calcio Triveneto” statt. Im Rahmen der traditionellen Ver anstaltung – organisiert von der Fußbal lergewerkschaft AIC gemeinsam mit der USSI (Unione stampa sportiva italiana) –wurde der beste Spieler aller Mannschaf ten aus dem nordöstlichen Raum Italiens (Damenfußball und Futsal inbegriffen) der Saison 2021/22 prämiert. Auch der erfolg reichste Trainer und der leistungsstärkste Schiedsrichter der vergangenen Spielzeit wurden mit einer Auszeichnung geehrt. Den Preis zum leistungsstärksten Akteur des FC Südtirol durfte Schlussmann Gia como Poluzzi entgegennehmen.
Der aus Bologna stammende Torhü ter, der in Kürze sein 100. Pflichtspiel für den FC Südtirol bestreiten wird, stellte in der Saison 2021/22 einen kontinentalen Rekord auf. Poluzzi musste in 38 Meister schaftsspielen lediglich neun Gegentreffer hinnehmen, so wenige wie kein anderer Schlussmann in den europäischen Profi ligen. „Jack“ zählte dadurch zu den gro ßen Hauptdarstellern des historischen Auf stiegs in die Serie B.
Im Rahmen einer Zusammenarbeit mit dem „Giornale di Vicenza“ und dem provinzialen Schulamt fand auch in die sem Jahr ein journalistischer Wettbe
werb für die Schülerinnen und Schü ler der lokalen Oberschulen statt. Die Gewinner und Gewinnerinnen wurden gemeinsam mit den Fußballern auf der Bühne prämiert. Moderiert wurde das
Event, welchem auch der Fußballwelt meister von 1982 Franco Causio bei wohnte, vom Generaldirektor der AIC, Gianni Grazioli.
Auch AIC-Präsident Umberto Cal cagno, Vize-Präsident Davide Biondini, der USSI-Präsident der Region Vene tien Alberto Nuvolari und der Direktor des „Giornale di Vicenza“ Marino Smi derle äußerten sich auf der Bühne des Stadttheaters zu aktuellen Themen in der Welt des Fußballs. Neben Giacomo Poluzzi wurden folgende Spieler für die gezeigten Leistungen geehrt: Lorenzo Montipò (Verona), Roberto Pereyra (Udinese), Pietro Ceccaroni (Venedig), Simone Branca (Cittadella), Michele Cavion (Vicenza), Roberto Zammarini (Pordenone), Nahuel Valentini (Padua), Gianluca Contini (Legnago), Cris tian Pasquato (Trient), Marco Crimi (Triestina) und Emil Hallfredsson (Vir tus Verona). Die Auszeichnung als bes ter Coach erhielt Ivan Javorcic, der mit dem FC Südtirol die letztjährige Serie C-Meisterschaft gewann. Luca Zufferli aus der Sektion Udine wurde zum besten Schiedsrichter der vergangenen Spielzeit gewählt. Die Auszeichnung zum besten Futsal-Spieler ging an Loris Di Guida (Carne Dosson), jene der besten Fuß ballerin an Michela Ledri (Verona).
Ritorno alle origini in Alto Adige
Per la ditta Lobis, ritorno alle ori gini significa un ritorno alla convi venza con la natura, alla tradizione altoatesina, all‘antico artigianato e alle costruzioni in legno. La materia prima offre numerosi vantaggi: ogni pavimento in legno è unico; la sua superficie ha un effetto antistatico, riduce la polvere e ha quindi un impatto positivo sulla nostra salute; il legno garantisce un clima interno ottimale, equilibra l‘umidità e aumenta la qualità della vita.
L‘Alto Adige unisce la cultura alpina a quella mediterranea. L’ambiente mon tano unico e il paesaggio straordina rio fanno dell‘Alto Adige un capolavoro
naturale. Anche i nostri prodotti si ispi rano al suo carattere variegato. L’innova zione più recente è l‘Almdiele, un’asse dal carattere accentuata. Questa nuova col lezione ricorda le doghe dei rifugi alpini dell‘Alto Adige, soprattutto per quanto riguarda il colore e la finitura. La doga crea una sensazione unica della natura e celebra l’antico artigianato altoatesino. Nella manifattura Lobis - che si pre senta allo stesso tempo come un labora torio di pensiero e uno stabilimento di pro duzione – si è lavorato fino a raggiungere l’ottica desiderata. Diversi passi di lavora zione sia manuali che meccanici le con feriscono questo aspetto caratteristico e
distintivo. Attraverso l‘applicazione mirata di soluzioni alcaline e saponi, si creano colori che attribuiscono al legno l’aspetto delle tradizionali baite altoatesine.
Per agevolare l’avvio di queste innova zioni ed essere in grado di reagire meglio alle condizioni esterne, la ditta Lobis ha deciso di investire ulteriormente nello stabilimento di Bolzano e in quello di Treviso.
Zurück zum Ursprung in Südtirol
Zurück zum Ursprung bedeutet für die Firma Lobis, die Rückkehr zum Leben mit der Natur, zur Tradition in Südtirol, zu alter Handwerkskunst und zum Bauen mit Holz. Der natürliche Roh stoff bietet zahlreiche Vorteile: jede Holzdiele ist ein Unikat; ihre Oberfläche hat antista tische, staubmindernde Eigenschaften und wirkt sich somit positiv auf unsere Gesund heit aus; Holz sorgt für ein optimales Raum klima, gleicht die Luftfeuchtigkeit aus & stei gert die Lebensqualität.
Südtirol vereint die alpine mit der medi terranen Kultur. Die einzigartige Bergku lisse und die außergewöhnliche Landschaft machen Südtirol zu einem natürlichen Meis terwerk. An seinem Vorbild inspirieren sich auch die Produkte der Firma Lobis Böden. Neu im Hause Lobis ist die charakterstarke Almdiele. Diese neue Kollektion gleicht den
„Brettern“ der Südtiroler Alm-Hütten, vor allem in Farbe & Oberflächenbeschaffenheit. Sie sorgt für ein ganz besonders Naturerleb nis & lässt die alte Südtiroler Handwerks kunst hochleben. In der Lobis Manufaktur – die zugleich Ideenschmiede & Produktions stätte ist – wurde getüftelt & experimentiert. Gezielte manuelle & maschinelle Handgriffe und Bearbeitungsschritte sind bei der Her stellung der exklusiven Diele erforderlich und verleihen ihr das markante Aussehen. Durch gezieltes Einwirken von Laugen und Seifen werden Farben kreiert, die dem Holz eine Alm-ähnliche Optik verleihen.
Um hauseigene Innovationen zu steu ern und besser auf äußere Gegebenheiten reagieren zu können, hat die Firma Lobis sich dazu entschlossen weiter in seine Manufaktur in Bozen & die Produktions stätte in Treviso zu investieren.
Dieci risultati utili di fila
La striscia positiva dei biancorossi di mister Bisoli arriva in doppia cifra: cinque vittorie e altrettanti pareggi. Nelle ultime tre uscite l’FC Südtirol conquista un punto (1-1) contro la Spal sul terreno dello Stadio Mazza di Ferrara, impatta in casa con il Cagliari per 2-2 e con lo stesso risultato chiude la sfi da con il Bari al “San Nicola” dopo essersi portato sul 2-0
Arriva a 10 e raggiunge la doppia cifra la striscia positiva dei biancorossi. Cinque vittorie e altrettanti pareggi da quando mister Pierpaolo Bisoli ha assunto la guida della squadra. Nelle ultime tre uscite l’FC Südtirol conquista il pareggio (1-1) contro la Spal sul terreno dello Stadio Mazza di Ferrara, impatta in casa con il Cagliari per 2-2 e con lo stesso risultato chiude la sfida con il Bari al “San Nicola” dopo essersi portato sul 2-0.
Nell’undicesima giornata e nella sesta
gara esterna del girone di andata i biancorossi conquistano l’ottavo risultato utile consecutivo. Contro la SPAL sul terreno dello Stadio Paolo Mazza di Ferrara finisce 1-1, con un gol per tempo. La gara si sblocca al 4’: primo corner estense dalla destra, tocco di Moncini che diventa assist per il colpo di testa in tuffo di Meccariello da distanza ravvicinata: 1-0. Gli ospiti sfiorano in alcune occasioni il pareggio, che arriva al 9’ della ripresa: angolo dalla sinistra di Casiraghi, palla in area per la testa
di Zaro che insacca alle spalle di Alfonso e firma l‘1-1.
Nel turno numero 12 finisce 2-2 e con tante emozioni al “Druso” tra FC Südtirol e Cagliari. Gara avvincente e al cardiopalma, aperta in avvio e chiusa sui titoli di coda dai padroni di casa, al nono risultato utile di fila. Nella sesta gara interna, in uno stadio sold out, la matricola biancorossa conserva l’imbattibilità iniziata con l’arrivo di mister Bisoli.
La gara si sblocca quasi subito. Dopo 7’
azione ben orchestrata dai padroni di casa, scambi rapidi, cross con il mancino dalla banda sinistra di Rover, in mezzo all‘area perfetta incornata di Odogwu che insacca alle spalle di Radunovic: per l’1-0. Poi altre due ghiotte occasioni dei padroni di casa. Gli ospiti ristabiliscono a parità a sei minuti dal riposo sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto al 39’ da Viola, Poluzzi compie una grande parata e respinge, sulla ribattuta si scatena un batti e ribatti nei pressi della linea di porta con Lapadula a toccare per ultimo e a mettere in rete per l’1-1.Al 30’ della ripresa intervento dubbio in area su Lapadula, dopo un lungo consulto l‘arbitro viene chiamato a vedere l‘azione al Var e concede il rigore: batte Viola che spiazza Poluzzi: 1-2. Al 5’ di recupero il pareggio biancorosso: grande parata di Radunovic sul colpo di testa di Zaro. Odogwu è più veloce di tutti e si avventa sul pallone, agguantando il 2-2. Per l‘attaccante biancorosso si tratta della quarta rete in campionato e della prima doppietta.
Nella tredicesima giornata e nella settima gara esterna del girone di andata arriva il pareggio per 2-2 in casa del Bari sul terreno dello Stadio San Nicola. Biancorossi ospiti avanti per 2-0 grazie alle reti di Tait e Odogwu, poi il recupero dei pugliesi, a segno con Di Cesare prima del riposo e poi, nella ripresa, con Salcedo. La striscia positiva dell’FCS si allunga: dieci risultati utili di fila: cinque successi e altrettanti pareggi. Ospiti propositivi in avvio di gara con la difesa di casa costretta a sbrogliare alcune situazioni impegnative. All’11’ Rover scheggia il palo alla destra di Caprile. La gara si sblocca al
21’: aggancio complicato di Belardinelli sul fondo di sinistra, palla in mezzo conclusione di testa di Tait, palla in gol, ma c‘è la revisione Var per capire se la palla tenuta in campo da Belardinelli fosse o meno in campo. Dopo qualche minuto di attesa il direttore di gara decide di concedere la rete: 0-1. Primo centro in B per il capitano biancorosso. Gli ospiti raddoppiano al 37’: Odogwu (al quinto centro in campionato) batte Caprile con un perfetto colpo di testa eludendo della marcatura di Di Cesare e Zuzek. Il Bari dimezza lo svantaggio al 43’: punizione da 25 metri di Bellomo in mischia, testa di Di Cesare per l‘1-2. Nella ripresa, al 20’ il 2-2: traversone dalla sinistra di Ricci in area ospite per la conclusione al volo ad incrociare di Salcedo che conclude in rete.
SPAL 1-1 (1-0) FC SÜDTIROL
SPAL (3-4-1-2): Alfonso; Meccariello, Celia, Peda; Tripaldelli, Murgia (89’ Zuccolini), Esposito (66’ Valzania), Dickmann; Maistro (66’ Tunjov); La Mantia (66’ Zanellato), Moncini (72’Finotto).
A disposizione/Reservebank: Thiam, Fiordaliso, Prati, Almici, Rauti, Breti, Rabbi.
Allenatore/Trainer: Daniele De Rossi
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Federico Dionisi (L’Aquila)
FC SÜDTIROL (4-4-2): Poluzzi; Curto, Masiello, Zaro, D’Orazio (66’ Berra); De Col (46’ Rover), Nicolussi Caviglia (89’ Schiavone), Tait, Belardinelli (46’ Casiraghi); Capone (46’ Mazzocchi), Odogwu.
A disposizione/Reservebank: Iacobucci, Vinetot, Davi, Crociata, Pompetti, Siega, Carretta.
Allenatore/Trainer: Pierpaolo Bisoli
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Filippo Meli (Parma) & Giuseppe Di Giacinto (Teramo)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Simone Guazolino (Torino)
VAR on site: Paolo Silvio Mazzoleni (Bergamo)
AVAR on site: Christian Rossi (La Spezia)
RETI/TREFFER: 4’ 1:0 Meccariello (S), 54’ 1:1 Zaro (FCS).
Ammoniti/Verwarnungen: 38’ La Mantia (S), 41’ Belardinelli (FCS), 68’ Dickmann (S), 75’ Murgia (S), 78’Vazania (S).
Angoli/Eckbälle: 7-5 (1-0)
Recupero/Nachspielzeit: 1’+ 3’
Allenatore/Trainer: Pierpaolo Bisoli
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Niccolò Baroni (Firenze)
Falco (67’ Luvumbo), Lapadula.
A disposizione/Reservebank: Aresti, Lolic, Carboni, Millico, Pereiro, Lella, Barreca, Zappa, Griger, Kourfalidis.
Allenatore/Trainer: Fabio Liverani
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Alessio Tolfo (Pordenone) & Francesca Di Monte (Chieti)
IV UFFICIALE/4. OFFIZIELLER: Luca De Angeli (Milano)
VAR: Ivano Pezzuto (Lecce)
AVAR: Daniele Perenzoni (Rovereto)
RETI/TREFFER: 7’ 1:0 Odogwu (FCS), 39’ 1:1 Lapadula (C), 74’ 1:2 rigore/Elfmeter Viola (C), 90’ + 5‘ 2:2 Odogwu (FCS).
Ammoniti/Verwarnungen: 14’ Odogwu (FCS), 38’ Rover (FCS), 45’ Deiola (C), 66’ Nicolussi Caviglia (FCS), 90+ 5’ st Nandez (C) dalla panchina/von der Reservebank.
Espulso/Platzverweis: 90 + 5’ Bisoli (FCS)
Angoli/Eckbälle: 2-7 (0-4)
Recupero/Nachspielzeit: 4’+ 5’.
BARI 2-2 (1-2)
BARI (4-3-1-2): Caprile; Ricci, Zuzek, Di Cesare, Pucino (58’ Dorval); Maita, Mallamo, Bellomo (58’ Botta); Salcedo (75’ Benedetti); Scheidler, Antenucci.
A disposizione/Reservebank: Frattali, D’Errico, Cheddira, Gigliotti, Galano, Terranova, Mazzotta, Bosisio, Cangiano.
Allenatore/Trainer: Michele Mignani
ARBITRO/SCHIEDSRICHTER: Lorenzo Maggioni (Lecco)
FC SÜDTIROL
FC SÜDTIROL (4-3-3): Poluzzi; Berra, Curto, Zaro, De Col; Nicolussi Caviglia, Tait (80’ Pompetti), Belardinelli; Rover (68’ Casiraghi), Mazzocchi (80’ Carretta), Odogwu.
A disposizione/Reservebank: Iacobucci, Vinetot, Barison, Siega, D’Orazio, Davi, Crociata, Capone, Schiavone.
Allenatore/Trainer: Leandro Greco (Pierpaolo Bisoli squalificato/gesperrt)
ASSISTENTI/ASSISTENTEN: Edoardo Raspollini (Livorno) & Mario Vigile (Cosenza)
FCS punktet 10 Mal in Folge
Mit fünf Siegen und fünf Unentschieden in der Ära Bisoli können die Weißroten auf eine zufriedenstellende Zwischenbilanz zurückblicken. Nach dem Heimspiel gegen Parma durften Tait & Co. auch gegen Cagliari in einem ausverkauften Drusus-Stadion auflaufen
Der FC Südtirol hat seine seit dem 4. Spieltag anhaltende Positivserie auf 10 Resultate ausgebaut. Seit Pier paolo Bisoli das Sagen hat, gab es für die Weißroten fünf Siege sowie fünf Remis. In den letzten drei Matches spielte der FCS gegen SPAL, Cagliari und Bari jeweils Unentschieden.
Am 11. Spieltag gelang den Mannen von Mister Pierpaolo Bisoli im Stadio „Paolo Mazza“ bei SPAL ein 1:1-Unentschieden. Dabei geraten die Weißroten früh in Rück stand: im Anschluss an den ersten Eckstoß von rechts verlängerte Moncini in Rich tung zweiten Pfosten, wo Meccariello recht freistehend aus unmittelbarer Distanz per Flugkopfball zum 0:1 traf (4.). Nach rund einer Viertelstunde kamen die Gäste besser in die Partie und verzeichneten einige gute Ausgleich-Möglichkeiten. Vor der Halb
zeitpause sollte es mit selbigem aber noch nicht klappen. Ein anderes Bild nach Wie deranpfiff: in der 54. Spielminute brachte Casiraghi von links einen Eckball an den zweiten Pfosten, wo Zaro am höchsten stieg und aus schwieriger Position zum 1:1 traf. Anschließend erspielte sich der FCS wei tere vielversprechende Torchancen: Zuerst lenkte Alfonso einen Rover-Schuss von rechts an die Querlatte, in der Schlussphase scheiterte Mazzocchi mit einem Abschluss von der Strafraumgrenze am Schlussmann der SPAL. Am Ende trennten sich die bei den Teams mit einem 1:1-Unentschieden.
Sieben Tage später stieg im Drusus-Sta dion die spektakuläre Begegnung mit Cag liari. Nach einer hitzigen Partie mit insge samt 102 Minuten Spieldauer trennten sich die beiden Teams schlussendlich mit einem 2:2-Unentschieden. Die Weißroten
gingen früh in Führung, Odogwu nickte eine Rover-Flanke von links in der sieb ten Spielminute per Kopf unten rechts zum 1:0 ein. Es entwickelte sich ein intensives Duell mit Abschlüssen auf beiden Seiten, Nandez (11.) verpasste auf der einen, Maz zocchi (12.) auf der anderen Seite. Wenig später wurde ein Tait-Schuss von Mazzoc chi gefährlich abgefälscht und ging knapp rechts vorbei (13.). Nachdem De Col die bis dato beste Chance auf den zweiten FCSTreffer links vorbeilegte (31.), kamen die Gäste zum Ausgleich: Poluzzi reagierte auf einen Viola-Freistoß noch glänzend, den Abpraller brachte Lapadula dann irgend wie im Tor unter (39.). Nach dem Seiten wechsel war Cagliari die spielbestimmende Mannschaft, der tiefstehende FCS kam sel ten zur Entlastung. In Minute 70 ging Lapa dula in der Box der Gastgeber zu Boden,
nach einem längeren Austausch mit dem VAR sowie einem On-Field-Review wurde schließlich auf Elfmeter entschieden: Viola verlud Poluzzi und traf halblinks zum 1:2 (74.). Die Schlussphase wurde wild und fand in der letzten der fünfminütigen Nachspielzeit ihren Höhepunkt, als Radunovic einen Zaro-Kopfstoß nach Odogwu-Flanke noch glänzend parierte, ehe der FCS-Stürmer den Abpraller zum 2:2-Endstand über die Linie drückte (90 + 5.).
Am 13. Spieltag stand für den FC Südtirol das erwartungsgemäß schwierige Gastspiel bei Bari auf dem Programm. Der FCS startete dabei überlegen in die Partie, traf durch Rover den linken Pfosten, als dieser einen äußerst potenten Linksschuss vom rechten Strafraumeck abfeuerte (11.). Zehn Minuten später war es dann soweit mit der Führung: Belardinelli hielt eine Hereingabe von Rover an der linken Grundlinie im Spiel, drehte sich und fand mit seiner weichen Flanke den sich durchtankenden Tait, der per Kopf unten rechts zum 1:0 traf (21.). Der FCS legte in Minute 37 nach: Belardinelli fand dieses Mal Odogwu, der sich inmitten von Di Cesare und Zuzek durchsetzte und mit einem überlegten Kopfstoß Caprile zum 2:0 überwand. Die Gastgeber verkürzten den Rückstand jedoch noch vor der Pause: Di Cesare entwischte seinem Bewacher in der Box und köpfte einen Bellomo-Freistoß von rechts ins lange rechte Eck – nur noch 2:1 (43.). Nach Wiederanpfiff vergab Rover vor Caprile die Riesenchance auf das dritte FCS-Tor, ehe sich Bari in eine Drangphase spielte: nach einem Lattentreffer von Scheidler traf Salcedo sehenswert volley zum Ausgleich (65.). Es sollte noch einige Chancen auf beiden Seiten geben, die besten vergaben Antenucci (81.) auf der einen und Carretta (84.) auf der anderen, am Ende blieb es beim 2:2-Remis.
Una speciale iniziativa di solidarietà: „Vola a Cagliari con l’FC Südtirol!”
La società biancorossa, nell’azione di sostegno al partner di lungo corso “L’ Alto Adige Aiuta”, quest’anno mette in palio un viaggio completo in occasione della gara del primo aprile per sei persone scelte da chi nella settimana prenatalizia parteciperà all’asta sulla piattaforma on line devolvendo in beneficenza la somma più alta. L’FCS sostiene inoltre „Impronta Solidale”, la lotteria solidale promossa da Birra Forst
L‘FC Südtirol è da anni partner di “L’Alto Adige Aiuta” e sostiene costantemente la piattaforma di solidarietà attraverso nuove e coinvolgenti iniziative al fine di contribuire in modo significativo a nobili cause. Quest‘anno la società biancorossa ha pensato a qual cosa di nuovo e unico. Una „Südtirol hilft-Aktion“ speciale intitolata: „Vola a Cagliari con l’FC Südtirol!”. La persona che nella settimana immediatamente pre cedente il prossimo Natale parteciperà all’asta dedicata sulla piattaforma on line di “Südtirol hilft“ e destinerà alle nobili cause la somma più alta avrà la facoltà di comporre un gruppo di sei persone per un tour straordinario. Il gruppo avrà infatti la possibilità di vivere una trasferta in aereo accanto alla squadra biancorossa. Le sei persone indicate potranno accompagnare l‘FC Südtirol nella trasferta a Cagliari e assistere alla partita in programma sabato 1 aprile 2023, vivendo direttamente il die tro le quinte della squadra professioni stica, godendo di un “all inclusive” che comprende: volo charter da Bolzano a Cagliari, vitto e alloggio nell‘hotel della squadra, i biglietti per assistere alla par tita di Serie B Cagliari-FC Südtirol e il volo di ritorno. Il gruppo potrà benefi ciare inoltre di un accompagnatore cele bre e speciale: l’ex capitano biancorosso di lungo corso Hannes Fink (ora nell’area tecnica), che nell’occasione sarà il punto di riferimento e la guida d’eccezione, in grado di raccontare tutti gli aspetti che caratterizzano il dietro le quinte di un club professionistico in occasione di una trasferta importante, nel caso specifico sul campo di una squadra che ha scritto importanti pagine di storia calcistica ai massimi livelli.
Inoltre l’FC Südtirol, sempre nell’am bito delle consolidate partnership, sostiene convintamente l’iniziativa “Impronta Solidale”, la grande lotteria
di aiuti anche in questo caso a favore di “L’Alto Adige Aiuta” promossa da Birra Forst. La lotteria di beneficenza „Impronta solidale“ raccoglie donazioni per il sostegno mirato delle emergenze che possono essere affrontate con l’ausi lio di cani da assistenza e da terapia. Tutti gli acquirenti dei biglietti della lotteria parteciperanno all‘estrazione di 10 ser vizi fotografici con il celebre fotografo di animali Paul Croes. I cani sono da sem pre i fedeli amici e compagni dell‘uomo in molteplici ambiti, compresi soccorso, assistenza e terapia. L’addestramento è lungo e oneroso e spesso mancano in mezzi finanziari necessari. I biglietti possono essere acquistati online su sito suedtirolhilft.org e fino al 31 dicem bre saranno in vendita presso la Foresta natalizia della Forst, nei ristoranti Forst
e presso i rivenditori di bevande aderenti. Il ricavato sarà devoluto interamente a “L’Alto Adige aiuta” e sarà destinato a bisognose di aiuto con cani da assistenza o da terapia, oltre che all‘addestramento, all‘acquisto o all‘utilizzo di cani adatti alle varie necessità.
Tutti gli acquirenti di biglietti par teciperanno all‘estrazione di 10 servizi fotografici con il fotografo cinofilo Paul Croes, famoso professionista belga, capace di realizzare vere e proprie opere fotogra fiche. Il primo shooting, quello di prova e di lancio è dedicato al capitano dell’FC Südtirol e i suoi due splendidi cani. Una mostra unica con oltre cinquanta opere d‘arte a tema sarà esposta presso Birra Forst a Lagundo fino all‘8 gennaio pros simo nell‘ambito della Foresta natalizia Forst.
Eine besondere Wohltätigkeitsinitiative: „Fliegen Sie mit dem FC Südtirol nach Cagliari“
Als Partner der Hilfsorganisation „Südtirol hilft“ stellt der FCS für die diesjährige Weihnachtsauktion eine besondere Auswärtsfahrt samt Spieltickets zur Verfügung. Darüber hinaus unterstützen die Weißroten die Initiative „Solidarität auf vier Pfoten“, welche von „Südtirol hilft“ und der SpezialbierBrauerei Forst ins Leben gerufen wurde
Seit vielen Jahren ist der FC Südtirol aktiver Partner von „Südtirol hilft“ und versucht dabei durch neue und innovative Initiativen die renommierte Wohltätigkeitsorganisation zu unterstüt zen. Und auch für die diesjährige Weih nachtszeit hat sich der FCS etwas Beson deres einfallen lassen. Im Rahmen der Initiative „Fliegen Sie mit dem FC Südtirol nach Cagliari“ hat der Gewinner bzw. die Gewinnerin der Online-Wohltätigkeits auktion die Möglichkeit, gemeinsam mit fünf weiteren Personen die Weißroten bei einem der prestigevollsten Gastspiele die ser Saison zu begleiten. Vom Charterflug von Bozen nach Cagliari, Übernachtung und Verpflegung im Spielerhotel, Tickets für das Serie B-Spiel Cagliari – FC Südti rol bis hin zum Rückflug ist alles inbegrif fen. Und kein geringerer als der langjährige FCS-Kapitän Hannes Fink wird Ihr ers ter Ansprechpartner auf dieser besonderen Reise sein und Sie in einige Geheimnisse des Profiteams einweihen. Das Match zwi schen Cagliari und dem FC Südtirol wurde
für Samstag, 1. April 2023 angesetzt. Sämt liche Einnahmen der Wohltätigkeitsauk tion werden von „Südtirol hilft“ für Per sonen in einer akuten Notlage eingesetzt. Darüber hinaus unterstützt der FC Süd tirol die von „Südtirol hilft“ und der Spe zialbier-Brauerei Forst ins Leben gerufene Initiative „Solidarität auf vier Pfoten“. Die Hilfslotterie sammelt Spenden zur geziel ten Unterstützung von Notfällen im Lande, bei denen mit Assistenz- und Therapiehun den geholfen werden kann. Unter allen Teil nehmern werden 10 Fotoshootings mit dem bekannten Tierfotografen Paul Croes ver lost. Hunde zählen seit jeher zu den treu esten Begleitern des Menschen. Vom Jagdund Herdenhund hat sich das Bild heute zumeist zum Familienhund gewandelt. In jedem Fall braucht es eine gezielte und spe zielle Ausbildung, die oft über Monate und Jahre dauert und dementsprechend teuer sein kann. Die Lose für die Hilfslotterie wer den in den teilnehmenden Athesia-Filialen des Landes oder online auf suedtirolhilft. org verkauft. Bis zum 31. Dezember wer
den die Lose außerdem im Forster Weih nachtswald, in den Forst-Lokalen und bei teilnehmenden Getränkefachhändlern ver kauft. Der Gesamterlös geht zugunsten von „Südtirol hilft“ und somit an Notfälle, bei denen Assistenz- oder Therapiehunde ein gesetzt werden können.
Unter allen Teilnehmern werden 10 Fotoshootings mit dem bekannten Hun defotografen Paul Croes verlost. Der bel gische Fotograf hat bei seinen Fotoarbei ten die Ästhetik im Blick, inszeniert die Freunde auf vier Pfoten auf eine einzigar tige Art und Weise und schafft unvergess liche Augenblicke. Testimonial der Initia tive ist FCS-Kapitän Fabian Tait, welcher sich zu diesem Zweck, gemeinsam mit sei nen beiden Hunden, ebenfalls vom Pro fifotografen Paul Croes ablichten ließ. Eine einzigartige Ausstellung mit über 50 Kunstwerken, unter anderem seine „Best of“-Portraits, werden im Rahmen des Fors ter Weihnachtswaldes bis zum 8. Januar 2023 in der Spezialbier-Brauerei Forst in Algund ausgestellt.
Città/Stadt: Frosinone (43.711 abitanti/Einwohner)
Distanza da Bolzano/Entfernung zu Bozen: 703 km
Fondazione/Gründungsjahr: 1906
Colori sociali/Vereinsfarben: giallo-azzurro / Gelb-Hellblau
Stadio/Stadion: “Benito Stirpe” (16.227 spettatori / Zuschauerplätze)
In serie B dal/In der Serie B seit: 2019
Presidente/Präsident: Maurizio Stirpe
Direttore sportivo/Sportdirektor: Guido Angelozzi
Allenatore/Trainer: Fabio Grosso
Capitano/Kapitän: Fabio Lucioni Miglior marcatore/Bester Torschütze: Samuele Mulattieri (4)
Città/Stadt: Modena (185.187 abitanti/Einwohner)
Distanza da Bolzano/Entfernung zu Bozen: 245 km
Fondazione/Gründungsjahr: 1912
Colori sociali/Vereinsfarben: giallo-blu / Gelb-Blau
Stadio/Stadion: “Alberto Braglia” (21.151 spettatori / Zuschauerplätze)
In serie B dal/In der Serie B seit: 2022
Presidente/Präsident: Carlo Rivetti
Direttore sportivo/Sportdirektor: Davide Vaira
Allenatore/Trainer: Attilio Tesser
Capitano/Kapitän: Antonio Pergreffi
Miglior marcatore/Bester Torschütze: Davide Diaw (4)
PILLOLE DALLA RASSEGNA STAMPA
PRESSESTIMMEN DER VERGANGENEN WOCHEN
ALTO ADIGE (8 novembre 2022) di Filippo Rosace D’ORAZIO: „IL SÜDTIROL NON MOLLA MAI”
(…) “Il Südtirol non è più una sorpresa? Questo lo devono dire gli altri e, aggiungo, che i commenti degli altri non ci riguardano. Noi dobbiamo pen- sare alla qualità del nostro gioco ed alla prestazione da esibire in ogni partita. Questo è un campionato dove tutte possono vincere contro tutte, quindi la sorpresa è sempre dietro l’angolo. Il Südtirol non deve abbassare la guardia ma continuare a pun- tare al suo obiettivo che è quello della salvezza”.
Velluzzi L‘INTERVISTA(…) Lei a chi si ispira come attaccante?
«Sono interista e il mio modello è Lukaku». Mai conosciuto?
«Le svelerò un segreto. Tramite il mio procuratore sono riu- scito ad avere due regali: la sua maglia autografata e, soprat- tutto, le sue scarpe, le Phantom. Gioco con quelle, avevano anche la dedica e la firma che, ora, a furia di usarle, si sta scolorendo. Magari se legge questo articolo me ne manda un altro paio. Gioco col numero 90 per lui». (…)
(…) Ein Verein als Publikumsliebling Doch Sinner, Paris und Wierer haben jetzt extrem Konkur- renz bekommen. Nicht durch einen anderen Sportler oder eine andere Athletin. Es ist eine ganze Mannschaft, die sich plötz- lich Redezeit sichert. Das Wunder FC Südtirol nimmt immer größeren Raum ein. Am vergangenen Spieltag konnte ich das leibhaftig miterleben. Ich stand mit Freunden in meinem Lieb- lingslokal am Budel. Ein zusammenhängendes Gespräch wie sonst üblich kam diesmal nicht zustande, denn ständig summte irgendein Handy. Der FC Südtirol spielte in Bari. Jede Meldung von dort genoss oben erste Priorität. Und dann brach die Hölle los. Erstes Tor für den Aufsteiger. Dann folgte bald darauf das zweite und die Wortfetzen flogen so schnell hin und her, wie vermutlich der Ball an der italienischen Ferse von einer Seite auf die andere. Ungläubiges Staunen begleitete den Weinge- nuss. Ein Hoch auf unsere Buam. (…)
Il Südtirol ha acquisito la consapevolezza di poterci stare alla grande in questa serie B che per valori tecnici ha i tratti distintivi e somatici di una sorta di A2. E per rendersene conto bastava dare un’occhiata alla formazione del Cagliari vista al Druso. In mezzo al campo c’era il croato Marko Rog, già titolare con le maglie del Siviglia e del Napoli e che con la sua Nazionale parteciperà ai Mondiali in Croazia. O ancora Nahitan Michel Nández Acosta, uno cresciuto nel Penarol di Montevideo, la squadra “italiana” della capitale uruguagia e detta italiana perchè fondata da un emigrato piemontese originario di Pinerolo che alla squadra ha voluto dare il nome spagnolizzato della sua città di provenienza. E Nandez dopo il Penarol ha giocato nella Bombonera con la “camiceta” del Boca Juniors non con la 10 che fu di Maradona ma la 8, la stessa che porta con il Cagliari o con la “Celeste” con la quale andrà ai Mondiali. O ancora Gianluca Lapadula, esploso con la maglia del Pescara che ha vissuto qualche momento di gloria con la casacca del Milan, ha i tratti indio della madre natia di Lima e con la maglia della nazionale peruviana ha sfiorato la partecipazione ai Mondiali in Qatar perdendo ai rigori nello spareggio con l’Australia. Chiaro il concetto? (…).
GOAL.COM (17 novembre 2022) di Romeo Agresti
NICOLUSSI
CAVIGLIA A GOAL: „NON HO MAI PERSO LA FORZA INTERIORE“
(…) Mediano moderno,dotato di qualità e quantità,Nicolussi Caviglia all’interno del Südtirol è diventato subìto una pedina imprescindibile. Le presenze attualmente sono 12 imprezio- site da 1 goal. E che rete, proprio contro il suo ex Parma, finta e destro all’incrocio da associare alla purissima poesia prestata al calcio. “La gioia è stata molto forte, e credo si sia notata l’esul- tanza, ma ero ancora ancor più contento a fine partita considerando il successo conquistato contro un avversario davvero forte”. (…)
GAZZETTA DELLO SPORT (15 novembre 2022) di Francesco ODOGWU «SEGNO COL SÜDTIROL PERCHÉ ADESSO USO LE SCARPE DI LUKAKU»(17 novembre 2022)
RAPHAEL ODOGWU: L’UOMO DEI GOL PESANTI(…) Una carriera fatta di diversi alti e bassi che hanno portato l’italonigeriano a livelli importanti soltanto alla soglia dei 30 anni.Tre gol nelle ultime due giornate rappresentano al meglio lo straordinario momento di forma che sta vivendo l’attaccante. Odogwu è riuscito a trovare nuovamente la via della rete nel 2-2 contro il Bari dell’ultimo turno, dopo la straordinaria e decisiva doppietta nella sfida precedente contro il Cagliari terminata col medesimo risultato. Con all’attivo 5 gol nelle prime 13 giornate di campionato, l’ex Chievo Verona si sta ritagliando uno spazio importante nella formazione guidata da Bisoli. La peculiarità di Odogwu non è tanto la quantità in fase realizzativa bensì la qualità delle reti messe a segno in momenti importanti e decisivi. Basti pensare che la prima marcatura nella storia del club altoatesino porta proprio la sua firma, nel secondo turno di Serie BKT contro il Venezia. (…)
Dolomiten (14. November 2022) von Christian Staffler WIESO DER FCS WIE FORREST GUMP IST
„Meine Mama hat immer gesagt, das Leben ist wie eine Schachtel Pralinen. Man weiß nie,was man kriegt. “Die- ses Zitat aus dem 1994 erschienenen Film „Forrest Gump“ ist weltbekannt. In der Serie B haben sich dieWeiß-Roten mittlerweile den Ruf des Favoritenschrecks erarbeitet. Ein Grund dafür ist, dass man auch bei den Auftritten der Südtiroler nie weiß, was man kriegt. Cheftrainer Pier- paolo Bisoli stellt sein Team nämlich jede Woche um – und exzellent auf den jeweiligen Gegner ein. Gegen das traditionsreiche Bari war das nicht anders. (…)
TUTTOSPORT (13 novembre 2022) di Leonardo Gaudio MA CHE BELLO IL SÜDTIROL! SALCEDO È IL SALVA-BARI
Pirotecnico pareggio per 2-2 fra Bari e Südtirol al ter- mine di una gara che ha visto gli altoatesini primeggiare nel primo tempo e i biancorossi nella ripresa. Alla fine possono considerarsi soddisfatte entrambe le squadre: Il Bari è tornato a segnare su azione con un eurogol di Salcedo, il Südtirol ha confermato propria imbattibilità sotto la gestione di Bisoli (…).
Tageszeitung (15. November 2022) von Artur Oberhofer „WIR SIND RICHTIGE MÄNNER“
(…) Hätten Sie sich gedacht, dass der FCS nach 13 Meisterschaftsrunden mit 20 Punkten auf Tabellenplatz 8 liegt? Nein, so ein Zwischenergebnis hätte ich mit Blut unterschrieben. Nach den ersten drei Spielen hatten wir null Punkte, da hat es geheißen, der FCS ist bereits abgestiegen, der FCS spielt nächstes Jahr wieder in der Serie C. Ich habe aber immer gewusst, dass in dieser Mannschaft viel Potential steckt, meine Mannschaftskameraden sind nicht nur gute Spieler, sondern auch richtige Männer. (…)
ADIGE (16 novembre 2022) di Fabio Pasini CALCIO IL MONITO DI GUERRA «SÜDTIROL
CORRIERE DELL’ALTO
ATTENTO, NON MOLLARE MAI»
Andrea Guerra, ex giocatore e allenatore in seconda del Südtirol, vice di Stroppa in diverse avventure, ultima il Monza, da cui è stato esonerato a settembre. Cosa l‘ha sorpresa di più finora della formazione altoatesina? «C‘è un gran gruppo, compatto e specialmente in Serie B, quando tutti remano dalla stesa parte, può fare la differenza». L‘arrivo di Bisoli è stato determinante e i dieci risultati utili di fila non sono un caso. «È un allenatore di personalità e carattere che l‘ha trasmesso alla squadra, l‘ho affrontato inSerie B diverse volte. È arrivato, e sta facendo un ottimo lavoro, è stato intelligente nel capire cosa serviva, considerando che è la prima volta del Sudtirol in questa categoria. Ha dato fiducia ai ragazzi e loro fanno quello che chiede il mister e i risultati sono sotto gli occhi di tutti».
SPAVENTA PURE IL BARI
Il Südtirol tira dritto per la sua strada, anche di fronte alla maestosità del San Nicola e dei suoi 19.000 spettatori. E lo fa con convinzione, coraggio, spirito di sacrificio, per un 2-2 finale contro i padroni di casa del Bari che dice tanto, tantissimo sul livello di maturità raggiunto dalla compagine biancorossa,ancora una volta capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo,“battagliando”alla pari,e per certi tratti mettendo sotto un avversario decisamente quotato come i Galletti del capoluogo pugliese, per andare a prendersi, con pieno merito, il decimo risultato utile consecutivo.Dieci come il voto che si merita questo gruppo,trasformatosi in un lampo da brutto anatroccolo a cigno, e in grado di strappare applausi e attestati di stima in ogni stadio della serie B. (…).
ALTO ADIGE (13 novembre 2022) di Paolo Gaiardelli IL SÜDTIROL“Quattro squadre agguerrite”
Il punto con il responsabile tecnico Marco Maraner: le compagini biancorosse comprendono circa 120 ragazze tesserate, più di 30 in prima squadra e under 12 e circa 25 in under 17 e under 15. In ogni formazione ci sono due allenatori e un team manager. Lo staff è completato da una preparatrice atletica e da due preparatori dei portieri
E’in costante e progressiva ascesa il movimento femmi nile biancorosso e a testimo niarlo in modo inequivocabile sono prima di tutto i numeri: oltre 120 ragazze suddivise in quattro squadre e poi un progetto in forte sviluppo, che poggia su solide basi e su un pro gramma preciso e condiviso. Un pro gramma che parte dalle fondamenta, dalla base, quindi volutamente lun gimirante. La prima squadra, pro tagonista nel campionato d’Eccel lenza sta facendo da forte traino ad un movimento che si sta ritagliando sempre più attenzioni.
A campionati ormai entrati nel vivo per tutte le quattro compagini biancorosse, insieme al responsabile tecnico del settore, Marco Maraner abbiamo analizzato quanto è stato fatto fin qui e quanto si sta facendo nel percorso di crescita del movi mento.
Come sta procedendo il progetto FCS Women?
Per il momento, e sottolineo per il momento visto che i conti si faranno a maggio, le cose stanno andando oltre ogni più rosea aspettativa. Con la prima squadra siamo primi nell‘Eccellenza regionale. Con l‘under 17 disputiamo il campionato nazionale ed al momento siamo la miglior squadra regionale. Purtroppo in tutta la regione ci sono solo due squadre, noi e il Trento. Per un tempo abbiamo giocato alla pari con l‘Hellas Verona, ovvero una delle migliori squadre a livello nazionale. In questa categoria al momento abbiamo qualche difficoltà con i portieri: purtroppo due su tre sono infortunate. Con l‘under 15 abbiamo vinto il girone di qualificazione regionale ottenendo l’ammissione alla fase nazionale. Si tratta di una prima volta asso
luta per la nostra società. Con l‘under 12 stiamo dando filo da torcere a tutte le squa dre di maschietti: nei pulcini le nostre bam bine sfidano gli altri bambini.
Come è composto il settore partendo dal numero complessivo di ragazze tesserate?
Le quattro squadre comprendono comples sivamente circa 120 ragazze tesserate, più di 30 in prima squadra e under 12 e circa 25 in under 17 e under 15. Per ogni squadra abbiamo due allenatori e un team manager. Lo staff è poi completato da una prepara trice atletica e due preparatori dei portieri.
Quanto è importante possedere la cosiddetta filiera, ovvero un florido settore giovanile dietro la prima squadra?
Secondo me è imprescindibile in qualsiasi sport e per qualsiasi genere. Ma nel mondo femminile è ancora più importante. Gli infortuni sono frequenti e spesso chi ha solo una prima squadra con 25 ragazze magari a metà stagione si ritrova con solo metà squadra a disposizione. Da noi invece, abbiamo un futuro assicu rato. Ma anche il presente, infatti tre ragazze del 2007 e facenti parte della squadra under 17 hanno già colle zionato numerose presenze in prima squadra. Si tratta di Jana Huber, Tina Costisella e Valentina Quadrio. La prima ha già realizzato una dop pietta in Coppa Italia e le ultime due hanno già provato la gioia del gol in Eccellenza. Penso che l‘obiettivo di un settore giovanile sia proprio que sto, cioè preparare giocatrici pronte per la prima squadra. Inoltre Costi sella è stata convocata nella nazionale under 16 dalla selezionatrice Viviana Schiavi, un grande orgoglio per i suoi mister e per tutta la società.
La prima squadra protagonista in Eccellenza è un incentivo per tutto l‘ambiente, un obiettivo per le giovani? La prima squadra è il traino del movimento, in qualsiasi ambito. L‘ambiente „respira“ e sente i risultati della prima squadra e cavalca l‘onda quando sono positivi, men tre va in difficoltà quando sono negativi. Basta vedere l‘entusiasmo che c‘è nell‘am biente maschile per gli ottimi risultati che sta ottenendo la squadra di mister Bisoli. Da noi, con le dovute distinzioni, il momento è
simile. La prima squadra tira tutto il movi mento e sempre più ragazze delle squa dre giovanili vengono a vedere le partite di Eccellenza.
Qual è il livello tecnico dell‘Eccellenza di quest‘anno?
Un livello alto, nettamente superiore allo scorso anno. In primis perché è presente una squadra retrocessa dalla Serie C e cioè l‘I sera. In secondo luogo perché molte squadre si sono notevolmente rinforzate, Azzurra, Falzes e noi abbiamo una squadra decisa mente più competitiva rispetto alla scorsa stagione. La dimostrazione è che il Puster tal, arrivato secondo lo scorso anno, e quindi sulla carta fra le favorite ai nastri di par tenza, al momento è quinto in classifica.
Quali sono le basi su cui poggia il lavoro e le priorità che vi siete dati?
Secondo me qualsiasi lavoro poggia prima di tutto su queste tre componenti: profes sionalità, competenza e passione. Quindi abbiamo cercato di costruire degli staff che avessero queste componenti. Per il momento posso dire che le scelte sembrano
tutte azzeccate, ma come ho già detto i conti si fanno in maggio e non in novembre. Le priorità sono sviluppare il settore femmi nile diventando un punto di riferimento in regione e magari anche fuori regione.
Obiettivi nell‘immediato futuro per tutto il movimento?
Sarei ipocrita se non dicessi che il primo obiettivo è quello di provare a giocarsi la promozione in Serie C fino all‘ultima gior nata. Sarà difficile perchè Isera, Azzurra e Riva del Garda sono avversarie di grande livello. Il responsabile generale Alex Schraffl non ci mette nessuna pressione e ha sem pre parlato di un progetto di alcuni anni per salire di categoria. Però visto che siamo lì perchè non provarci? Visto che siamo in ballo balliamo e la cosa migliore è che non abbiamo pressioni e per questo ringrazio Alex perchè permette a mister Castellaneta e a tutti noi di lavorare al meglio. Certo che se ci riuscissimo subito, passando dall‘ot tavo posto della scorsa stagione alla pro mozione, sarebbe un‘impresa straordinaria.
In senso generale il professionismo
femminile a certi livelli ha dato nuovi impulsi a tutto il settore?
Il professionismo è una grande conquista del movimento. Nei giorni scorsi, a Bolzano, abbiamo avuto il piacere e l‘onore di incon trare la c.t. azzurra Milena Bertolini e anche lei ha sottolineato l‘importanza di questo traguardo. Però non deve essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Certo che adesso la bambina che sogna di fare la cal ciatrice come lavoro lo può sognare davvero.
Qual è il suggerimento da dare ad una ragazza per invitarla a provare a giocare a calcio femminile e ad avvicinarsi all‘FCS Women?
Le direi che ormai il calcio femminile è uno sport praticato da migliaia di bambine e non ha niente da invidiare al calcio maschile. Per convincerla a venire da noi proverei a dimostrarle che stiamo cercando di fare le cose al meglio.
Un invito a seguire le ragazze bianco rosse?
Venite a vederci perchè il calcio femminile appassiona come il calcio maschile.
Vier schlagkräftige Teams mit ambitionierten Zielen
Im Damenbereich der Weißroten sind heuer insgesamt rund 120 Fußballerinnen gemeldet. Mehr als 30 sind dabei jeweils bei der ersten Mannschaft und der U12 im Einsatz. Weitere 25 kommen jeweils noch in der U17 und U15 dazu. Jedes Team der FCS Women verfügt über einen Chef- und Co-Trainer sowie einen Teammanager. Komplettiert wird der Stab durch eine Fitness-/Athletiktrainerin und zwei Torwarttrainer.
Der Frauenfußball bei den Weißro ten befindet sich in einem konstan ten und stetigen Wachstum. Eine Zahl belegt dies auf eindrucksvoller Weise: mehr als 120 Fußballerinnen, aufgeteilt in vier verschiedene Altersklassen, sind mitt lerweile für den FC Südtirol aktiv. Sie alle sind Teil des rasant wachsenden Projekts, das mit einem soliden Fundament aufge baut und anhand eines klar definierten und gemeinsam festgelegten Entwicklungsplans vorangebracht wurde. Ein Entwicklungs plan, der unten bei der Basis beginnt und somit bewusst langfristig angelegt ist. Die in der Oberliga spielende erste Mannschaft ist dabei treibende Kraft für den gesamten Bereich der FCS Women, der mehr und mehr an Aufmerksamkeit gewinnt.
Da die Meisterschaften aller vier Teams in vollem Gange sind, haben wir gemein sam mit dem sportlichen Leiter der Damenabteilung, Marco Maraner, analy siert, was bisher bereits alles erreicht wurde und welche weiteren Entwicklungsschritte geplant sind.
Wie bewertest du den bisherigen Saisonverlauf bei den FCS Women?
„Stand heute – abgerechnet wird ja bekannt lich erst zum Saisonende - übertreffen die gezeigten Leistungen unsere kühnsten Erwartungen. Die erste Mannschaft ist Spit zenreiter in der Oberliga. Die U17 kämpft in der nationalen Spielklasse um Punkte und ist dort derzeit das höchstplatzierte Team aus der Region, auch wenn man einschränkend sagen muss, dass neben uns nur noch Trient mit dabei ist. Eine Zeit lang waren wir sogar auf Augenhöhe mit Hellas Verona, das lan desweit zu den besten Jugendmannschaften zählt. In dieser Kategorie haben wir jedoch aktuell ein paar Probleme auf der Torhüter position, da zwei unserer drei Keeper verlet zungsbedingt ausfallen. Mit der U15 konn ten wir die regionale Qualifikationsrunde gewinnen und haben somit den Sprung in die nationale Phase geschafft. Das ist für uns eine absolute Premiere als Verein. Und die U12 macht in ihrer Gruppe den gleichalt rigen Jungs auf dem grünen Rasen richtig zu schaffen. Bei den Pulcini treten unsere
Mädels nämlich ausschließlich gegen Jun genmannschaften an.“
Wie sind die Kader der jeweiligen Damenmannschaften genau zusam mengesetzt?
„Die vier Teams umfassen insgesamt etwa 120 Fußballerinnen. Mehr als 30 sind jeweils in der ersten Mannschaft und der U12 aktiv. In der U17 und U15 sind es dann jeweils ca. 25. Jedes Team verfügt über einen Chef- und Co-Trainer sowie einen Teammanager. Kom plettiert wird der Stab durch eine Fitness-/ Athletiktrainerin und zwei Torwarttrainer.“
Wie wichtig ist eine sogenannte Durchlässigkeit zwischen den verschiedenen Altersklassen bis hin zur ersten Mannschaft?
„Aus meiner Sicht ist das in jeder Sportart und unabhängig vom Geschlecht ganz essen tiell, allerdings im Hinblick auf den Frau enfußball durchaus noch wichtiger. Verlet zungen sind keine Seltenheit. Und wer bei seiner ersten Mannschaft lediglich mit 25
Spielerinnen in die Saison geht, hat unter Umständen nach der Hinrunde nur noch die Hälfte des Kaders zur Verfügung. Wir hin gegen sind zusätzlich im Nachwuchsbereich breit aufgestellt, weswegen wir in eine gesi cherte Zukunft blicken können. Aber auch in der aktuellen Spielzeit haben wir uns schon diese Durchlässigkeit zu Nutzen gemacht, sodass mit Jana Huber, Tina Costisella und Valentina Quadrio bereits drei Mädels der U17, Jahrgang 2007, mehrmals in der ersten Mannschaft im Einsatz waren und dadurch wichtige Erfahrungen sammelten. Den bei den Letztgenannten gelang es sogar einen Treffer in der Oberliga zu erzielen. Ich denke, das Ziel einer Jugendabteilung ist genau das, nämlich den Nachwuchs bestmöglich auf das Seniorenteam vorzubereiten.“
Eine erste Mannschaft in der Oberliga ist sicherlich zudem Ansporn für das ganze Umfeld und das Ziel einer jeden Nachwuchsspielerin … „Sie ist in jedem Fall die treibende Kraft, egal in welchem Bereich. Das gesamte Umfeld blickt immer auf die Ergebnisse der ersten Mannschaft und hängt auch stimmungs mäßig davon ab. Ist die Erste erfolgreich, schwappt die Welle der Euphorie genauso auf die anderen Abteilungen über. Fallen die Resultate eher negativ aus, tun sich alle etwas schwerer. Ein gutes Beispiel dafür sind ebenso die hervorragenden Leistungen der Man nen von Coach Bisoli. Obwohl es natürlich Unterschiede gibt, ist die Situation mit unse rer vergleichbar. Die erste Mannschaft ist das Aushängeschild. Das ist bei uns nicht anders. Mit jedem Mal sind es mehr Spielerinnen aus den Jugendmannschaften, die sich die Par tien in der Oberliga anschauen.“
Wie schätzt du das Niveau der heurigen Oberliga ein?
„Ein hohes Niveau, deutlich höher als noch im Vorjahr. Zum einen, weil mit Isera ein Absteiger aus der Serie C in unserer Gruppe dazugekommen ist. Zum anderen, weil sich einige Teams erheblich verstärkt haben. Dazu zählen neben uns selber sicherlich ebenso Azzurra und Pfalzen. Beleg dafür ist, dass Pustertal als Zweitplatzierter im vergange nen Jahr und auch heuer zum Favoritenkreis zählend, sich derzeit mit einigen Punkten Abstand nur im Mittelfeld der Tabelle wie derfindet.“
Auf welchen Prinzipien basiert eure Arbeit und welche Schwerpunkte habt ihr euch für die Zukunft gesetzt? „Meiner Meinung nach beruht jede Arbeit in erster Linie auf folgenden drei Komponen ten: Professionalität, Kompetenz und Lei
denschaft. Wir haben daher versucht, die Trainerteams nach eben diesen Gesichts punkten zusammenzustellen. So, wie sich die Situation aktuell darstellt, scheint es, dass wir da genau die richtige Auswahl getroffen haben. Aber wie schon zuvor gesagt, abge rechnet wird erst nächstes Jahr im Mai, wenn die Saison zu Ende ist. Grundsätzliche Prio ritäten unserer Arbeit liegen in der Weiter entwicklung des gesamten Sektors der FCS Women, damit wir zu der Referenz schlecht hin im Frauenfußball unserer Region wer den und vielleicht auch irgendwann über die Grenzen Trentino-Südtirols hinaus.“
Wie schauen eure unmittelbaren Ziele aus?
„Es wäre ein wenig heuchlerisch zu behaup ten, dass es nicht unser Ziel ist, mit der ers ten Mannschaft bis zum Saisonende um den Aufstieg in die Serie C mitspielen zu wol len. Es wird sicherlich schwierig, denn Isera, Azzurra und Riva del Garda sind ambitio nierte Kontrahenten. Der Koordinator des gesamten Damen- und Jugendsektors beim FCS, Alex Schraffl, setzt uns diesbezüglich allerdings nicht unter Druck und hat immer hervorgehoben, dass es sich um ein längerfris tiges Projekt handelt, bei dem nach ein paar Jahren der Aufstieg in die Serie C gelingen sollte. Aber wenn wir schon jetzt ganz oben dabei sind, warum sollten wir es nicht versu chen? Wir werden alles dafür tun, um unse ren Tabellenplatz zu verteidigen, und kön nen trotzdem ganz unbeschwert in die Spiele gehen. Für diese Rückendeckung danke ich Alex sehr, denn dadurch ermöglicht er Trai ner Castellaneta und uns allen, bestmöglich zu arbeiten. Natürlich wäre es eine außerge wöhnliche Leistung, wenn es uns nach dem
achten Platz in der letzten Saison heuer sofort gelingt, aufzusteigen.“
Hat die generelle Professionalisierung im Frauenfußball bestimmten Berei chen der Damenabteilung des FCS neue Impulse gegeben?
„Die Professionalisierung ist sicherlich ein ganz entscheidender Schritt für den gesamten Frauenfußball. In den letzten Tagen hatten wir in Bozen das Vergnügen und die Ehre, die italienische Nationaltrainerin Milena Ber tolini begrüßen zu dürfen. Auch sie betonte die Bedeutung dieser Entwicklung. Sie darf jedoch keinen Endpunkt darstellen, sondern muss Ausgang für weitere Entwicklungs schritte sein. Aber zumindest kann heutzu tage ein Mädchen, dass mit dem Fußball ihr Hobby zum Beruf machen will, wirklich die sen Traum leben.“
Welchen Ratschlag würdest du einem fußballinteressierten Mädchen geben, damit sie es mit dem spielen versucht und zum FC Südtirol kommt?
„Ich würde ihr sagen, dass Frauenfußball heute ein Sport ist, der von Tausenden von Mädchen gespielt wird und der dem der Männer in nichts nachsteht. Um sie davon zu überzeugen, zu uns zu kommen, würde ich versuchen, ihr aufzuzeigen, dass wir in allen Bereichen unser Bestes geben, um aus jeder Spielerin das Maximum herauszuholen.“
Ein Wort noch an all diejenigen, deren Interesse jetzt geweckt wurde, die FCS Women zu unterstützen… “Kommt zu uns und schaut euch die Spiele an. Es lohnt sich, denn der Frauenfußball begeistert genauso, wie der der Männer.“
Incontro con la c.t. azzurra Milena Bertolini
ragazze biancorosse hanno avvicinato la responsabile tecnica dell’Italia femminile nel corso della cerimonia conclusiva della prima edizione di “WeFairPlay”
Al termine della cerimonia conclusiva della prima edizione di „WeFairPlay“, l‘iniziativa del Gs Excelsior che ha premiato esempi virtuosi di lealtà e correttezza legati allo sport attraverso famosi giurati, la squadra dell’FCS Women ha avuto l’onore e il piacere di intrattenersi con la c.t. della nazionale italiana femminile di calcio, Milena Bertolini. Presso il Centro congressi Mec del FourPoints di Bolzano, in zona fiera, dopo la consegna dei sette premi ad altrettante persone che con i loro gesti o con le loro iniziative si sono distinte come esempi di correttezza, inclusione, e solidarietà nello
sport, le ragazze biancorosse, accompagnate dai tecnici Marco Castellaneta e Marco Maraner hanno incontrato la selezionatrice azzurra del calcio femminile. Un colloquio culminato con lo scambio del pallone dell’FCS autografato da tutte le giocatrici biancorosse e con la foto di gruppo. La c.t. si è informata sull’andamento del campionato dell’FCS Women e ha chiesto come è composto il settore femminile della società, congratulandosi vivamente per il progetto partito dalla base e attento alla promozione e sviluppo del settore giovanile, prezioso per dare valore e continuità all’attività. Poco prima
dell’incontro ravvicinato con la responsabile tecnica dell’Italia, le ragazze hanno avuto la possibilità di ascoltare l’intervento di Milena Bertolini, incalzata dalle domande delle conduttrici della serata, Paola Bessega e Verena Pliger. La c.t. azzurra ha ricordato alcuni significativi episodi di fair play che hanno caratterizzato la sua carriera, prima come giocatrice e poi come allenatrice, ribadendo – in linea con i propositi dell’iniziativa - il valore e l’importanza dell‘inclusione sociale attraverso lo sport, dell’importanza di promuovere la cultura del rispetto, dando visibilità e riconoscimento a esempi virtuosi.
Die FCSDamen treffen Nationaltrainerin Milena Bertolini
In den vergangenen Wochen wohnte die 1. Mannschaft der FCS Women der von der Sportgruppe Excelsior organisierten Veranstaltung „WeFairPlay“ bei
In den vergangenen Wochen fand in Bozen die erste Auflage von „WeFairPlay“, eine von der Sportgruppe Excelsior organisierte Veranstaltung, statt. Im Rahmen des Events wurden Sportlerinnen und Sportler, die sich zuletzt durch Loyalität und Fair Play auszeichnen konnten, von namenhaften Juroren geehrt. Auch die 1. Mannschaft der FCS Women war mit von der Partie und hatte so die Gelegenheit, die Cheftrainerin der Damen-Nationalmannschaft Milena Bertolini persönlich kennenzulernen.
Sieben Personen, die in Sachen Korrektheit, Inklusion und Solidarität ein Zeichen gesetzt haben, wurden bei „WeFairPlay“ für ihre Verdienste ausgezeichnet. Im Laufe der Veranstaltung
haben die Damen des FC Südtirol, begleitet von den Übungsleitern Marco Castellaneta und Marco Maraner, der Nationaltrainerin einen unterschriebenen FCS-Ball übergeben. Bertolini zeigte großes Interesse für das Projekt des FCS und lobte dabei die Tatsache, dass sich die Arbeit des Jugendsektors in der gesamten Damenbewegung widerspiegelt.
Interviewt von den Moderatorinnen Paola Bessega und Verena Pliger, teilte Bertolini mit dem Publikum eigene Spieler- und Trainererfahrungen, in welchen sich Fair Play und korrektes Handeln als ausschlaggebend erwiesen. Die Nationaltrainerin betonte mehrmals, welch wichtige Rolle der Sport in einer gesun-
Costisella azzurrina under 16
La giovane biancorossa – già protagonista in prima squadra – è stata convocata a Coverciano dalla c.t. Viviana Schiavi per il recente raduno della nazionale Under 16 mentre Jasmin Miraoui, portiere della formazione Under 15 ha svolto un provino con la Juventus a Torino
Soddisfazione e orgoglio in casa FCS Women per la convocazione in azzurro della calciatrice Tina Costisella. In occasione del raduno della nazionale italiana Under 16 femminile in programma presso Centro Tecnico Federale di Coverciano dal 21 al 24 novembre scorsi, il tecnico federale Viviana Schiavi ha convocato, tra le altre, anche la calciatrice biancorossa. Tina Costisella, in età per giocare nell’Under 17, ha già avuto modo di mettersi in mostra con la prima squadra del-
l’FCS Women, distinguendosi anche a livello realizzativo.
Gioia anche per Jasmin Miraoui, portiere della formazione Under 15 dell’FCS Women. Nei giorni scorsi, accompagnata dal responsabile del settore femminile biancorosso Marco Insam, la giovane numero uno ha potuto sostenete un provino con la formazione la Juventus suddiviso in tre giornate presso il centro di preparazione bianconero e il “J Medical Center” di Torino nei pressi dell‘Allianz Stadium.
Costisella in die U16Nationalmannschaft einberufen
Die junge Südtirolerin durfte Ende November mit den „Azzurrine“ im Trainingszentrum von Coverciano trainieren. Jasmin Miraoui wurde hingegen zu einem dreitägigen Probetraining mit Juventus eingeladen
Bei den FCS Women herrschte große Freude, als den Clubfunktionären die Einberufung von Tina Costisella in die italienische U16-Nationalmannschaft mitgeteilt wurde. Die junge Südtirolerin wurde von der Teamchefin Viviana Schiavi für Sichtungslehrgang vom 21. bis zum 24. November im Trainingszentrum von Coverciano nominiert.
Obwohl Tina Costistella in dieser Saison noch regelmäßig für die U17 der FCS Women aufläuft, konnte sie in den vergange-
nen Wochen bereits drei Treffer mit der 1. Mannschaft erzielen. Für sie handelte es sich um die allererste Einberufung in die Nationalmannschaft.
Grund zur Freude gab es auch für die Nachwuchsspielerin Jasmin Miraoui. Begleitet vom Koordinator der Damenabteilung Marco Insam, durfte die Torfrau der FCS-U15 im „J Medical Center“ von Turin ein dreitägiges Probetraining mit Juventus absolvieren.
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Mettiamo in fuorigioco la violenza contro le donne
L’FC Südtirol è sceso in campo anche quest’anno accanto alla rete dei servizi contro la violenza di genere coordinata dal Comune di Bolzano e l‘ente di promozione sportiva Uisp nelle iniziative di sensibilizzazione a cominciare
E’nata all’insegna di uno slogan mutuato dal calcio “Mettiamo in fuorigioco la violenza contro le donne” la giornatagiunta alla sua nona edizione – dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione del feno meno. La rete dei servizi contro la violenza di genere, coordinata dal Comune di Bol zano, l‘ente di promozione sportiva Uisp, con il coinvolgimento attivo e la partecipazione anche in questa edizione dell’FC Südtirol, ha riproposto la realizzazione di un evento spor tivo in grado di coinvolgere un‘ampia fascia di popolazione.
L’edizione 2022 della “Corsa cittadina per dire NO alla violenza contro le donne” si è svolta domenica 20 novembre - a cinque giorni dalla “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” - sui Prati del Talvera a Bolzano, con quartiere generale l’area antistante il Museion. Massiccia la partecipazione. La società bian corossa è stata ancora una volta parte inte grante nella promozione e nello svolgimento dell’evento, attraverso il lancio di messaggi allo Stadio Druso per dire con forza “NO alla violenza di genere!”, oltre che con la parteci pazione attiva alla manifestazione da parte
dei calciatori: in sede di presentazione uffi ciale con il difensore Simone Davi e durante l’evento con il centrocampista Marco Pompetti, che dal palco, prima delle autorità, nel ruolo di apprezzato testimonial ha lanciato un monito e un invito: “Bisogna dire convintamente basta alla violenza sulle donne. Ogni violenza deve essere combattuta, in modo particolare quella sulle donne. E’ qualcosa che non si può tollerare. Bisogna con tinuare in ogni ambito a svolgere azioni di sen sibilizzazione, cominciando dai ragazzi. Bisogna fare gioco di squadra, tutti insieme per sconfiggere qualsiasi tipo di maltrattamento verso una donna”.
dalla nona edizione della corsa cittadina non competitiva
Un impegno convinto per affrontare il tema della prevenzione e contrasto della violenza contro le donne, un fenomeno sociale ancora troppo diffuso anche nella nostra realtà. La corsa è stata dedicata a tutte le donne che vivono o hanno vissuto situazioni di vio lenza, in particolare domestica e ai loro figli e alle loro figlie. Un evento rivolto in par ticolare alla collettività, a tutte le persone che devono ascoltare e capire se un‘amica, una parente, una collega di lavoro si trova a vivere in relazioni violente. Una collettività attenta e sensibile, che non si gira dall‘altra parte, che non fa finta di niente, ma che aiuta
e sostiene la donna nell‘allontanamento dalla violenza e che soprattutto esprime una forte condanna verso chi la maltratta. Lo slogan coniato quest‘anno “Mettiamo in fuorigioco la violenza contro le donne” esprime pienamente questi concetti e sottolinea la necessità di un costante sforzo comune tra donne e uomini per combattere la violenza di genere. Dopo Marco Pompetti sono salite sul palco le auto rità, il Questore Giancarlo Pallini e l’assessore Chiara Rabini e le rappresentanti delle asso ciazioni che si occupano di donne in stato di difficoltà. Poi la premiazione. Il centrocam pista biancorosso ha consegnato due maglie
dell’FCS ai vincitori delle categorie giovanili, femminile e maschile, prima di concedersi al pubblico e ai partecipanti per foto e autografi.
Contestualmente, la società biancorossa ha fatto proprio e diffuso il messaggio coniato da Lega B in occasione della “Giornata interna zionale contro la violenza sulle donne”: “Ogni anno in Italia tantissime donne sono vit time di abusi e violenze, una piaga sociale che troppo spesso rimane impunita e invisi bile. E‘ arrivato il momento di schierarci tutti nella stessa squadra e gridare ad alta voce che la violenza sulle donne è un atto vile e inac cettabile. ADESSO BASTA”.
Der FCS sagt „Nein“ zur Gewalt an Frauen
Als Botschafter der Initiative engagierte sich der FC Südtirol zuletzt für die Bewerbung der 9. Auflage des Stadtlaufes gegen Gewalt an Frauen. Die Veranstaltung wurde von der Bozner Gemeinde in Zusammenarbeit mit der Uisp, dem Städtischen Netzwerk gegen geschlechts spezifische Gewalt und der Sportgruppe der staatlichen Polizei organisiert
Der FC Südtirol setzt sich an vorders ter Front gegen Gewalt an Frauen ein. Wie bereits in den Vorjahren hat die Gemeinde Bozen für den Internationalen Tag gegen Gewalt an Frauen verschiede Ini tiativen zur Sensibilisierung und Prävention vorgesehen. Zu diesen zählte der traditionelle Stadtlauf gegen Gewalt an Frauen, welcher am 20. November - nach zwei Jahren pande miebedingter Pause - zum insgesamt neun ten Mal und ausgetragen wurde. Die Veran staltung, welche sowohl einen Wettlauf, als
auch einen für alle zugänglichen Spaziergang vorsah, wurde von der Bozner Gemeinde in Zusammenarbeit mit der Uisp, dem Städti schen Netzwerk gegen geschlechtsspezifische Gewalt und der Sportgruppe der staatlichen Polizei organisiert. Das Hauptquartier des Stadtlaufes, welcher auf den Bozner Talfer wiesen ausgetragen wurde, war das nahege legene Museion.
Als Promoter der Veranstaltung gegen Gewalt an Frauen beteiligte sich der FC Südtirol mit großem Pflichtbewusstsein an
der Bewerbung der Veranstaltung. Die Bot schaft der Initiative wurde unweigerlich auch den Besuchern des Bozner Drusus-Stadions vermittelt. Darüber hinaus wollten auch die Spieler der FCS-Profimannschaft ihren Bei trag zur Kampagne leisten. Während Simone Davi an der Vorstellungspressekonferenz in der Bozner Gemeinde teilnahm, meldete sich Marco Pompetti am Tag der Veranstaltung zu Wort. In Anwesenheit der Autoritäten äußerte sich der 22-Jährige wie folgt: „Es ist an der Zeit, dass die Gesellschaft endgültig Nein
zur Gewalt an Frauen sagt. Gewalttätiges Verhalten darf nicht toleriert werden, insbesondere jenes gegen Frauen. Es ist auschlaggebend, dass wir durch Sensibilisierungskampagnen weiterhin diese Botschaft überbringen. Bereits bei Kindern muss damit begonnen werden. Wir müssen uns zusammenschließen und gewalttätiges Verhalten gegen Frauen beenden.“
Der Stadtlauf ist allen Frauen, die im oder außerhalb des eigenen Haushalts Gewalt erleben oder erlebt haben, und deren Kindern gewidmet. Man will die Gesellschaft dazu aufrufen, stets ein offenes Ohr für Freunde, Verwandte und Arbeitskollegen, die sich in einer Gewaltsituation befinden könnten, zu haben. Es braucht eine aufmerksame und sensible Gemeinschaft, die sich nicht davor scheut, gewalttätiges Verhalten zu verurteilen und dagegen etwas zu unternehmen.
Mit dem Slogan „Stellen wir die Gewalt an Frauen ins Abseits“ wurden Männer und Frauen dazu aufgerufen, dieses entsetzliche Phänomen gemeinsam zu bekämpfen. Nach Marco Pompetti ergriffen auch Bürgermeister Renzo Caramschi, Quästor Giancarlo Pallini, Stadträtin Chiara Rabini sowie Vertreterinnen der verschiedenen Hilfsorganisa-
tionen das Wort. Im Rahmen der Preisverteilung übergab Pompetti den Gewinnern der verschiedenen Kategorien ein unterschriebenes FCS-Trikot. Anschließend stand der Mittelfeldspieler für Autogramme und Erinnerungsfotos zur Verfügung.
Der FC Südtirol teilt gleichzeitig auch die Werte der von der Lega B vermittelten Bot-
schaft: „Jedes Jahr werden in Italien viele Frauen Opfer von Missbrauch und Gewalt. Bedauerlicherweise bleiben viele dieser grausamen Aktionen unsichtbar und unbestraft. Wir müssen uns ein für alle Mal zusammenschließen und gemeinsam darauf aufmerksam machen, dass Gewalt an Frauen ein abscheuliches und unakzeptables Verbrechen ist. JETZT IST GENUG.“
“Un numero uno, oltre a tecnica e abilità deve possedere una grande forza mentale”
Reinhold Harrasser, già estremo difensore di lungo corso, ora preparatore dei portieri del settore giovanile analizza il lavoro in corso nel settore giovanile biancorosso
Reinhold Harrasser, classe 1972, dopo una carriera da “numero uno” con le casacche dell’FC Südtirol (dal 1995 al 1999: dalla Promozione alla Serie D), del Reichenau e Tirol ad Innsbruck, dell’Honved Budapest, del Wörgl e del Wattens, attualmente ricopre il ruolo di preparatore dei portieri del settore giovanile biancorosso, attività intervallata con quella di imprenditore proprio nel settore dell’abbigliamento tecnico e delle attrezzature per i portieri.
Reinhold, quali sono gli aspetti su cui lavori maggiormente con i “tuoi” portieri?
Per me è importante la tecnica e la rapidità. Aspetti su cui lavoriamo tanto. Per non sottovalutare poi l’aspetto psicologico, importante allo stesso modo. Un portiere mentalmente forte ha già fatto la maggior parte del lavoro.
Negli ultimi anni è cambiata la preparazione dei portieri?
Si negli ultimi dieci anni è cambiata tanto. È diventato molto importante l’aspetto tec-
nico e i piedi. Un portiere deve anche saper essere un bravo giocatore. E’ diventato sempre più importante, direi necessario saper fare i lanci, i filtraggi. Poi è diventato tutto più veloce. La reattività è ad oggi una caratteristica essenziale.
Le squadre giovanili dell’FC Südtirol stanno entrando nella fase centrale dei rispettivi campionati. Sei soddisfatto dei progressi compiuti fino ad ora dai giovani portieri biancorossi?
Si, sono molto soddisfatto. Nel settore giovanile abbiamo compiuto importanti passi avanti. Progressi significativi ed evidenti. In ogni categoria, talvolta più e talvolta meno. Non dobbiamo dimenticare tuttavia che quest’anno stiamo affrontando per la prima volta in assoluto i campionati nazionali “veri”, quelli con le squadre di serie A e di serie B. Inizialmente abbiamo avuto un po‘ di difficoltà, pian piano poi abbiamo fatto progressi. Mi aspetto ulteriori progressi nella seconda fase del campionato.
Le squadre biancorosse quest’anno partecipano a campionati molto competitivi. I “tuoi” portieri come hanno vissuto questo avvio di stagione?
Logicamente in questi casi entra in campo anche il fattore mentalità. Prendiamo ad
esempio l’Under 17: nelle prime partite ha subito diversi gol e non è stato facile capire che bisognava adattarsi ad una realtà completamente nuova, con l’adeguato approccio e ambientamento. La cosa più l’importante è lavorare sui singoli episodi e correggere di volta in volta i nostri errori. Fare sempre di più.
Per diversi anni hai allenato i portieri della prima squadra dell’FC Südtirol Quali sono le maggiori differenze nel lavoro rispetto a quello previsto nel settore giovanile?
La differenza principale è che in prima squadra il portiere deve essere in forma ad ogni partita. Il portiere del settore giovanile non deve dare importanza alla singola partita, è importante il progresso, il processo di crescita, da dove siamo partiti a luglio e dove arriveremo a giugno. L’allenamento non si focalizza quindi sulla gara settimanale, ci possono essere partite in cui un portiere del settore giovanile è poco in forma, cosa che non può assolutamente capitare per un portiere di prima squadra.
Ti facciamo una domanda a cui, in parte, hai già dato una risposta: quanto conta la parte tecnica e quanto la parte mentale nella prestazione di un portiere?
La testa conta per il 70%. La freddezza, la sicurezza che un portiere dimostra quando è forte mentalmente fa la differenza. Bravi lo sono tutti, ma la differenza la fa chi ha la testa. È da quella che si riconosce un grande portiere.
Se ti chiedessimo di scegliere tre caratteristiche fondamentali per un portiere moderno, quali sarebbero? Lettura, freddezza e tecnica.
Alcuni portieri del settore giovanile si stanno allenando con la prima squadra. Qual è il benefit che possono trarre da questa esperienza?
Quest’anno ci si rapporta con la Serie B ed il salto è maggiore. Per tutti i giovani è oro colato poter lavorare in prima squadra. La possibilità di allenarsi in Serie B a 16-17
anni è qualcosa di veramente importante. I ragazzi, abituandosi ai ritmi alti della prima squadra trasferiscono le competenze nei rispettivi campionati e il valore aggiunto è notevole.
Diversi ragazzi cresciuti nel settore giovanile biancorosso ora sono portieri in squadre cosiddette “maggiori” e questo è sicuramente un motivo di soddisfazione e orgoglio…
Ogni ragazzo lo vedo come un figlio. Il progresso di ciascuno di loro mi rende felice e orgoglioso. Theiner quest’anno sta facendo benissimo nel Sassuolo con cui aveva giocato la scorsa edizione del Torneo di Viareggio e per me è una cosa bellissima. Conosco lo sforzo e i sacrifici che ognuno di loro fa quando lavora con me. L’obiettivo principale di tutti noi che lavoriamo nel settore giovanile è da sempre quello di creare un portiere in grado di giocare in prima squadra. Salvatore Misiano e Massimo Schipilliti fanno gran parte del lavoro difficile, a me arrivano già pronti.
ALPERIA GIOCATORE DEL MESE DI NOVEMBRE ALPERIA JUGENDSPIELER DES MONATS NOVEMBER
Giocatore arrivato all’inizio della corrente stagione dal Voran Leifers. Dinamico centrocampista con grandi capacità di inserimento. Si impegna molto nell‘ascolto e nel mettere in pratica gli insegnamenti. Sia negli allenamenti che nelle partite dimostra costantemente grande attenzione e volontà di migliorarsi. Caratterialmente generoso e sempre molto disponibile. E’ apprezzato dai compagni per il grande spirito di sacrificio che lo contraddistingue quando scende in campo. Ha buoni margini di miglioramento sia dal punto di vista fisico, sia da quello tecnico-tattico. E’ arrivato ad inizio stazione, ma si è ben presto integrato al meglio nel gruppo, con apprezzabili risultati sotto tutti i punti di vista.
Alex Galante ist ein dynamischer Mittelfeldspieler, der im vergangenen Sommer von Voran Leifers zu den Weißroten wechselte. Als auf-
merksamer und willensdurstiger Junge schafft er im Training und in den Spielen stets das umzusetzen, was von seinen Trainern verlangt wird. Seine positive Art und sein unermüdlicher Kampfgeist machen ihn zu einem beliebten Teamkollegen. Obwohl er erst von wenigen Monaten zur Mannschaft stieß, ist er schon jetzt ein äußerst respektiertes und geschätztes Mitglied der Gruppe. Alex sorgt durch intelligente Einschaltmomente stets für offensive Gefahr, hat aber sowohl auf physischer, als auch auf taktischer Ebene noch großes Verbesserungspotenzial.
„Neben Technik und Talent braucht es Köpfchen“
Harrasser, langjähriger Torwarttrainer des FCS-Jugendsektors, analysiert die ersten Monate dieser Spielzeit und erläutert, worauf es bei einem starken Torhüter wirklich ankommt
Seit vielen Jahren werden die jungen Schlussmänner des FC Südtirol von einem hochkompetenten und erfahrenen Torwartlehrer unterrichtet. Die Rede ist von Reinhold Harrasser (Jahrgang 1972), der nach seinen Stationen beim FC Südtirol (1995-1999; von der Landesliga in die Serie D), Reichenau, Tirol, Honved Budapest, Wörgl und Wattens den Weg als Torwarttrainer einschlug. Parallel zu seiner Aktivität beim FCS ist Harrasser auch als Unternehmer in der Branche der Torhüterausstattung tätig.
Reinhold, auf welche Aspekte legst du beim Torwarttraining den größten Wert?
„Für mich sind Technik und Schnelligkeit von großer Bedeutung, ein wesentlicher Teil meiner Arbeit beruht auf dem Ausbau dieser Qualitäten. Ebenso wichtig ist meines Erachtens der psychologische Aspekt. Ein Torhüter mit einer starken Mentalität befindet sich bereits in einer guten Ausgangslage.“
Hat sich der Aufbau eines Torwarttrainings in den letzten Jahren wesentlich verändert?
„In den letzten zehn Jahren hat sich viel getan, insbesondere was die Technik betrifft. Ein moderner Torhüter muss den Ball auch mit den Füßen spielen können.
Präzise Chipbälle und Steilpässe sind das A und O im heutigen Fußball. Dazu muss man sagen, dass sämtliche Spielzüge mit einer größeren Geschwindigkeit ausgeführt
werden. Es braucht Reaktivität, um diesen Rhythmen standzuhalten.“
Die Jugendmeisterschaften sind zurzeit voll im Gange. Bist du mit den Fortschritten deiner „Schüler“ soweit zufrieden?
„Ich bin mit dem Wachstumsprozess meiner Goalies sehr zufrieden. In sämtlichen Altersklassen kann ich Fortschritte erkennen. Mal mehr, mal weniger… Wir dürfen nicht vergessen, dass unsere Mannschaften zum allersten Mal regelmäßig gegen Clubs aus der Serie A bzw. Serie B antreten. Anfangs gab es schon Schwierigkeiten, doch im Laufe der Wochen haben wir den Gap verringern können. In der zweite Saisonhälfte erwarte ich mir natürlich weitere Fortschritte meiner Jungs.“
Wie du bereits erwähnt hast, nehmen die Jugendmannschaften in diesem Jahr an äußerst wettbewerbsfähigen Meisterschaften teil. Wie haben die Torhüter diese ersten Monate erlebt? „Wie man mit dem Übergang in diese schwierigen Meisterschaften umgeht ist natürlich Kopfsache. Nehmen wir die U17 als Beispiel: In den ersten Matches musste man zahlreiche Gegentreffer hinnehmen, denn es braucht einfach etwas Zeit, um sich auf einem neuen Level
zurechtzufinden. Wir haben dabei stets versucht, einzelne Spielzüge zu verbessern und begangene Fehler zu beheben. Unser Ziel muss es sein, von Tag zu Tag etwas dazuzulernen.“
Viele Jahre lang warst du auch als Torwarttrainer der FCS-Profis tätig. Worin liegen die größten Unterschiede im Vergleich zur Arbeit im Jugendsektor?
„Als Profi muss man an jedem Wochenende in Top-Form sein und die Höchstleistung abrufen können. Im Jugendsektor muss man den Fokus nicht auf das einzelne Spiel, sondern auf den gesamten Werdegang richten. Man muss sich bewusst sein, wo man angefangen hat und wo man hin will. Das Training beruht sich nicht auf das Spiel am Wochenende und es kann auch mal vorkommen, dass der ein oder andere trotz einem Formtief zwischen den Pfosten steht. Bei den Profis darf das keineswegs vorkommen.“
Wir stellen dir nun eine Frage, auf welche du bereits zum Teil geantwortet
hast. In welchem Verhältnis stehen der technische und der mentale Aspekt eines Torhüters?
„Meines Erachtens ist 70% der Leistung Kopfsache. Einen kühlen Kopf zu bewahren, ist ausschlaggebend, davon bin ich fest überzeugt. Auf unserem Level haben alle ein bestimmtes Talent. Demnach ist es die mentale Stärke, die einen starken Torhüter ausmacht.“
Wenn man dich nach den drei wichtigsten Aspekten eines modernen Torhüters fragen würde, wären dies … „Spielverständnis, Kaltblütigkeit und Technik.“
Einige der Nachwuchstorhüter trainieren hin und wieder mit den Profis. Was können sie aus dieser Erfahrung mitnehmen?
„Mit der Serie B ist der Schritt vom Jugendsektor in die 1. Mannschaft noch etwas größer geworden. Die Jungs müssen sich glücklich schätzen, im Alter von 16-17 Jahren mit einer Serie B-Mannschaft trainieren zu dürfen. Dank der Übungseinhei-
ten mit den Profis sind die Torhüter einen höheren Spielrhythmus gewohnt und bringen diesen auch in die Meisterschaft mit.“
Zahlreiche beim FCS ausgebildete Torhüter haben den Sprung in eine 1. Mannschaft geschafft. Für dich ist das natürlich ein großer Grund zur Freude, nicht wahr?
„Meine Torhüter sind für mich wie Söhne. Die gezeigten Fortschritte erfüllen mich daher stets mit Freude. Daniel Theiner zum Beispiel, der in der Vorsaison mit Sassuolo den Viareggio-Cup gewann, zeigt mit den Nero-Verdi auch in diesem Jahr großartige Leistungen. Während den Trainings verlange ich großen Einsatz und Opferbereitschaft und weiß deshalb, wie hart sie für ihre Ziele gearbeitet haben. Im Jugendsektor des FC Südtirol ist unser Ziel ganz klar: Torhüter für die Profimannschaft auszubilden. Salvatore Misiano und Massimo Schipilliti eignen den Jungs die Grundtechnik an, sie erledigen den Großteil der Arbeit. Ich trainiere die ältesten Jugendteams, da geht es vorwiegend um den Feinschliff.“
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Vorab: herzlichen Glückwunsch zum Aufstieg in die Serie B und zum überaus gelungenen Saisonstart, welchen wir mit Begeisterung verfolgen!
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L’FCS piange la scomparsa di Josef “Sepp” Insam
Si è spento uno dei fondatori della società biancorossa. Tutto l’FC Südtirol partecipa con profondo cordoglio e grande commozione al grave lutto che ha colpito la famiglia
Nelle scorse settimane è venuto a mancare Josef “Sepp” Insam, figura storica dell’FC Südtirol. Il presidente Gerhard Comper, il Consiglio di Amministrazione, i soci, i dirigenti, lo staff tecnico, i giocatori e tutti i collaboratori si uniscono con grande affetto e partecipazione al dolore che ha colpito la famiglia, esprimendo le più sentite e sincere condo glianze. Sepp Insam è stato tra coloro che, nel 1995, ebbero l’in tuizione e diedero vita allo sviluppo dell’idea di avviare il progetto FC Südtirol. Pioniere e fondatore, dirigente per un lustro. Tutta la grande famiglia biancorossa ha partecipato con profondo cordo glio e commozione al grave lutto e si è stretta attorno ai congiunti.
In occasione della gara casalinga con il Cagliari è stato osservato un minuto di raccoglimento e la squadra biancorossa è scesa in campo con il lutto al braccio, con l’immagine di Sepp Insam impressa nei led a bordo campo, per rendere il doveroso omaggio.
12.02.1958 –31.10.2022
Der FC Südtirol trauert um Sepp Insam
Er zählte zu den Gründungsvätern des Clubs, die im Jahr 1995 das Projekt FC Südtirol in die Wege leiteten
Der FC Südtirol trauert um seinen langjährigen Funkti onär Josef „Sepp“ Insam. Der Präsident Gerhard Com per, die Mitglieder des Verwaltungsrats, die Gesellschaf ter, die Funktionäre, die Mannschaft und die Mitarbeiter sind in Trauer vereint mit seiner Familie.
Sepp Insam zählte zu den Gründungsvätern des Clubs, die im Jahr 1995 das Projekt FC Südtirol in die Wege leiteten. Anschließend diente er dem Verein mehrere Jahre lang als Funktionär. Mit seiner Kompetenz und dem zukunftsorien tierten Denken hat er unauslöschliche Spuren in der Clubge schichte hinterlassen.
Vor dem Anpfiff des Heimspiels gegen Cagliari wurde eine Schweigeminute zu Ehren des kürzlich verstorbenen Sepp Insam abgehalten. Zudem liefen die FCS-Profis an jenem Tag in Trau erflor auf.
NOTIZIE IN PILLOLE • KURZ UND KNACKIG
L’A.D. PFEIFER OSPITE A RAI ITALIA
La società biancorossa sotto i riflettori internazionali. Nei giorni scorsi, l’amministratore delegato Dietmar Pfeifer è stato ospite del programma “Casa Italia” il quotidiano pomeridiano di Rai Italia per gli italiani nel mondo. Attualità, sport, cinema, moda, musica con argomenti dedicati soprattutto a chi rispon dono a chi vive e lavora all‘estero. Il racconto delle eccellenze italiane. Un ponte tra l‘Italia e gli italiani all‘estero e quanti nel mondo amano l‘Italia e la sua grande ricchezza culturale, paesaggistica e produttiva.
Nel corso del programma condotto da Roberta Ammendola, l’ampio spazio dello spazio di sport è dedicato agli highlights del campionato di calcio di Serie B, con Piercarlo Presutti e Simona Cantoni di Rai Sport che hanno ospitato l’ammini stratore delegato biancorosso per illustrare la realtà dell’FCS: da come si è evoluto il progetto, ai principi e la visione che hanno animato e animano il club professionistico più a nord del Paese, che rappresenta un territorio nel suo complesso.
GESCHÄFTSFÜHRER PFEIFER BEI RAI ITALIA
Der FC Südtirol im internationalen Rampenlicht. In den vergan genen Wochen war FCS-Geschäftsführer Dietmar Pfeifer bei der Sendung „Casa Italia“ auf Rai Italia, dem Kanal für Italiener*innen in aller Welt, zu Gast. Das Nachmittagsprogramm, in welchem verschiedenste Aktualitätsthemen aufgegriffen werden, ist vorwie gend an Bürger*innen im Ausland gerichtet. Sport, Kino, Musik und Mode sind nur einige der Themen, über welche bei „Casa Italia“ umfangreich berichtet wird.
In dem von Roberta Ammendola moderierten TV-Pro gramm werden zu Beginn jeder Woche die Highlights der Serie B-Meisterschaft ausgestrahlt. Die Rai Sport-Journalisten Piercarlo Presutti und Simona Cantoni nutzten die Präsenz von Geschäftsführer Pfeifer, um das Projekt des FC Südtirol zu vertiefen. Der FCS ist nicht nur der nördlichste Proficlub Italiens, sondern auch einer der „allerjüngsten“ und weckt des halb das Interesse vieler Fußballbegeisterten im ganzen Land.
MARINA PRESELLO DI SKY SPORT ALL’FCS CENTER
Gradita visita di lavoro all’FCS Center di Maso Ronco da parte di Marina Presello, la popolare e giornalista televi siva, nota a tutti gli appassionati di sport, in onda sul canale Sky Sport 24 per raccontarci con bravura, competenza e grazia tutti gli avvenimenti della giornata. La giornali sta è stata gradita ospite nei giorni scorsi presso il centro sportivo immerso nel bosco di Monticolo. Nell’occasione sono stati realizzati alcuni servizi con le interviste a mister Pierpaolo Bisoli, al difensore Giovanni Zaro, a segno nei pareggi per 1-1 con il Benevento al “Druso” e con la Spal a Ferrara e al capitano Fabian Tait. Quest’ultimo, dotato di microcamera, ha guidato la giornalista friulana e l’ope ratore di ripresa in un dettagliato e articolato tour all’in terno del funzionale FCS Center, illustrando i vari locali e il relativo utilizzo e funzionamento, raccontando la sto ria recedente del club biancorosso, con risposte anche alle domande di stretta attualità.
SKY-JOURNALISTIN MARINA PRESELLO IM FCS CENTER
Anfang November durfte der FC Südtirol die renommierte Sport-Journalistin Marina Presello im eigenen Trainingszen trum willkommen heißen. Die aus dem Friaul stammende Reporterin ist u.a. aufgrund der Moderation der Sport nachrichten auf dem Pay TV-Kanal Sky Sport 24 italien weit sehr beliebt. Im Rahmen des Besuches im FCS Cen ter wurden umfangreiche Interviews mit Coach Pierpaolo Bisoli, aber auch mit Leistungsträgern wie Giovanni Zaro, der im Monat Oktober gleich zwei Treffer erzielte, und Fabian Tait aufgezeichnet. Letzter wurde im Anschluss an das Interview mit einer Bodykamera ausgestattet, um die Zuschauer von Sky virtuell durchs FCS Center zu führen. Während des Rundgangs erläuterte Tait die Besonderhei ten des Trainingszentrums und antwortete punktgenau auf die Fragen der Journalistin.
CASIRAGHI E ZARO ALLA CANTINA BOLZANO
Nel corso della settimana di sosta del campionato, i calciatori biancorossi Daniele Casiraghi e Giovanni Zaro sono stati graditi ospiti della “Can tina Bolzano – Kellerei Bozen” per una visita di cortesia. Accompagnati dal presidente Michael Bradlwar ter, i due giocatori hanno visitato la moderna e funzionale struttura e hanno conosciuto alcune peculia rità della cantina di via San Mauri zio a Bolzano e i segreti della degu stazione. L’azienda, partner dell’FCS, si distingue a livello nazionale e inter nazionale per la produzione di vini premiati, che si distinguono per la loro tipicità e per l’inconfondibile carattere autoctono. Una collezione tra le più ricche d’Italia: vini bianchi freschi, fruttati e grintosi e vini rossi dal carattere nobile, capaci di distin guersi per la loro complessità e pie nezza. L’incontro si è concluso con la consegna di un pallone autografato da parte di tutti i giocatori biancorossi.
CASIRAGHI UND ZARO IN DER KELLEREI BOZEN
In der Woche der Länderspielpause schauten die FCS-Profis Daniele Casiraghi und Gio vanni Zaro im Sitz der Kellerei Bozen vorbei. Der Obmann des langjährigen FCS-Partners, Michael Bradlwarter, führte die beiden Spieler durch die hochmoderne Produktionsstätte im Bozner Moritzinger Weg und erklärte ihnen dabei die wichtigsten Schritte in der Weinpro duktion. Die international preisgekrönten Weine der Kellerei Bozen zeichnen sich durch ihre eigenständige Typizität und ihren unverwechselbaren, regionalen Charakter aus. Die Weiß weine präsentieren sich frisch, fruchtig und rassig, während die Rotweine allgemein als edel, kräftig und vielschichtig beschrieben werden. Am Ende des Besuches – nachdem Casiraghi und Zaro einige der besonderen Weine der Kellerei Bozen verkosten durften – wurde dem Obmann ein von der Profimannschaft unterschriebener FCS-Ball übergeben.
LA SERIE BKT SBARCA IN AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA E AFRICA
Grazie ai nuovi accordi siglati tra Helbiz Media e due partner di eccellenza, quali Athletic Sport Group e Dharma Media Pty Ltd con GLOBO TV, il Campionato italiano della Serie BKT sarà trasmesso per la prima volta in Australia, Nuova Zelanda e Africa (esclusa Africa del Nord). In dettaglio, i due nuovi partner acquistano da Helbiz Media i diritti audiovisivi esclusivi per trasmettere in Australia, Nuova Zelanda e Africa tutte le partite in full HD, in diretta e in differita, oltre agli highlights delle stagioni 2022-2023 e 2023-2024. Prosegue così il cammino di Helbiz Media nella distribuzione internazionale della Serie BKT, che già annovera accordi con diverse emittenti e piattaforme in USA, Germania, Austria, Svizzera, Balcani, Grecia, Spagna, America Latina, Indonesia, Israele, Romania, Polonia e Brasile.
DIE SERIE BKT NUN AUCH IN AUSTRALIEN, NEUSEELAND UND AFRIKA SICHTBAR
Dank eines Abkommens zwischen Helbiz Media und seinen Partnern Athletic Sport Group und Dharma Media Pty Ltd wird die Serie BKT erstmals auch in Australien, Neuseeland und Afrika (Nordafrika ausgenommen) ausgestrahlt. Die Matches der Saisons 2022/23 und 2023/24 werden sowohl in Echtzeit, als auch zeitversetzt in hoher Auflösung übertragen. Das von den Broadcastern erworbenen Paket umfasst auch die Ausstrahlung der Highlights. Die Begegnungen der Serie BKT werden von Helbiz Media auch in den Vereinigten Staaten, Deutschland, Österreich, Schweiz, Griechenland, Spanien, Lateinamerika, Indonesien, Israel, Rumänien, Polen, Brasilien und dem Baltikum ausgestrahlt.
NICOLUSSI CAVIGLIA GIOCATORE DEL MESE PUTZER DI OTTOBRE
I tifosi e i followers del profilo Instagram della società biancorossa hanno riconosciuto il giovane centrocampista Hans Nicolussi Caviglia come meritevole del “Premio di giocatore del mese” di ottobre. Come noto l’ormai popolare iniziativa promossa dall’FCS insieme al partner Putzer consente agli appassionati di votare il calciatore biancorosso che ha offerto le migliori prestazioni durante il mese. Per Hans Nicolussi Caviglia è un ottobre da ricordare. Il gol segnato nella partita contro il Parma, definito - unanimemente - un capolavoro è stato. Nell’azione, il centrocampista biancorosso di proprietà della Juventus si è reso protagonista di una giocata importante e pregevole stilisticamente: si è liberato del diretto avversario con un bel dribbling per poi calciare da 20 metri insaccando la palla precisione impeccabile all’incrocio tra i pali. Un’azione che ha emozionato l’intero Stadio Druso. Il premio “Putzer” è stato consegnato prima della gara con il Cagliari da Wilhelm Obwexer, co-proprietario di Putzer. Il calciatore avrà ora la possibilità di creare una pizza personalizzata a suo piacere: la “Pizza Nicolussi Caviglia”, che verrà inserita nel menù del Ristorante-Pizzeria Putzer di Naz-Sciaves.
NICOLUSSI CAVIGLIA IST DER „PUTZER“ SPIELER DES MONATS OKTOBER
Die Fans und Instagram-Follower des FC Südtirol kürten Hans Nicolussi Caviglia zum „Spieler des Monats“ Oktober. Im Rahmen der traditionellen Initiative, gesponsort vom Hotel/Restaurant Putzer in Schabs, hatten die Supporter des Clubs die Möglichkeit, den leistungsstärksten Spieler des abgelaufenen Monats zu wählen. Nicolussi Caviglias Traumtor im Heimspiel gegen Parma, welcher dem FCS obendrein drei wichtige Punkte einbrachte, wurde einstimmig als wahres Meisterwerk eingestuft. In der 29. Spielminute jenes Matches legte sich der von Juventus ausgeliehene Mittelfeldspieler zuerst einen hohen Ball zurecht, dribbelte daraufhin seinen Gegenspieler aus und feuerte schlussendlich aus rund 20 Metern einen unhaltbaren Vollspannschuss ins lange Kreuzeck. Ein Spielzug von seltener Schönheit, der das ausverkaufte Drusus-Stadion zum Beben brachte. Die Trophäe zum Spieler des Monats wurde ihm vor dem Anpfiff des Matches gegen Cagliari von Wilhelm Obwexer, einem der Mitinhaber von Putzer, überreicht. Im Rahmen der Initiative durfte Nicolussi Caviglia eine Pizza ganz nach eigenem Geschmack zusammenstellen, welche zurzeit bei Putzer auf der Menükarte steht.
CONSIGLIO LEGA B, LE PROPOSTE PER LA SOSTENIBILITÀ E IL RILANCIO DEL SISTEMA
CALCIO ITALIA
Consiglio direttivo di Lega Serie B nel quale si è approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2021-2022 illustrato dal presidente Balata, con particolare apprezzamento da parte dei consiglieri per l’incremento dei ricavi, il contenimento delle spese e la chiarezza espositiva. Ora il documento arriverà per l’approvazione definitiva. Sempre il direttivo ha affrontato una serie di riforme strutturali per il rilancio del calcio italiano, ritenute necessarie e non più rinviabili, tra le quali la riforma dei campionati, tema di cui è stato chiesto al presidente federale Gabriele Gravina l’inserimento nell’Ordine del giorno del prossimo Consiglio federale. Il percorso riformatore dovrà tuttavia ricomprendere anche altre tematiche di particolare urgenza, quale il contenimento dei costi da perseguire anche attraverso una maggiore flessibilità contrattuale, nonché una diversa configurazione dei rapporti con le altre Leghe. È stata, inoltre, valutata e apprezzata la proposta pervenuta da un player di livello internazionale, a testimonianza ancora una volta dell’appeal della Lega e del Campionato di Serie BKT.
LEGA B: HAUSHALTSGENEHMIGUNG UND VORSCHLÄGE FÜR MEHR NACHHALTIGKEIT
In den vergangenen Wochen wurde der Haushaltsplan der Lega Serie B für die Saison 2021/22 einstimmig genehmigt. Die Berater des Verbands durften sich dabei nicht nur über die erhöhten Einnahmen, sondern auch die gelungene Kostenreduzierung sowie die allgemeine Klarheit in der Darstellung freuen. Im Laufe der Verbandssitzung hob der Vorstand der Lega Serie B ein weiteres Mal hervor, dass die Reform der italienischen Profimeisterschaften nicht weiter aufgeschoben werden darf. Der Zweitligaverband rief diesbezüglich FIGC-Präsident Gabriele Gravina dazu auf, das angesprochene Thema in die Tagesordnung der kommenden Ratssitzung einzubauen. Weiters werden auch Lösungsvorschläge für die gestiegenen Energiekosten gefordert, welche laut Lega Serie B durch größere Flexibilität in den Verträgen sowie Anpassungen in den Verhältnissen zu den anderen Verbänden beschränkt werden können. Zudem gab die Lega Serie B bekannt, ein Investmentangebot eines renommierten Global Players erhalten zu haben. Der Verband beschreibt dieses Angebot aals Zeugnis für die gesteigerte Anziehungskraft der Serie BKT.
INCONTRO NELLA SEDE DELL’INTER TRA GLI A.D. MAROTTA E PFEIFER
Un lungo e cordiale colloquio si è svolto nei giorni scorsi, presso la sede dell’Inter a Milano, tra Giuseppe “Beppe” Marotta e Dietmar Pfeifer. L’amministratore delegato neroazzurro, consigliere della Lega Nazionale Professionisti Serie A e l’amministratore delegato biancorosso si sono confrontati su una serie di tematiche di stretta attualità, focalizzando l’attenzione sulle riforme del calcio nazionale. L’occasione è stata utile per consolidare ed estendere i rapporti di collaborazione tra l’Inter e l’FC Südtirol. Il proficuo incontro tra Marotta e Pfeifer si è concluso con la ferma intenzione da parte di entrambi di mantenere stretti e costanti contatti per proseguire lo scambio di opinioni e informazioni su tematiche di comune interesse.
GESCHÄFTSFÜHRER PFEIFER ZU BESUCH
BEI MAROTTA
Vor wenigen Wochen wurde FCS-Geschäftsführer Dietmar Pfeifer von Giuseppe Marotta im Sitz von Inter Mailand empfangen. Im Laufe des Besuches vertieften die beiden Funktionäre mehrere Aktualitätsthemen, darunter auch die geplanten Reformen im italienischen Profifußball. Das Meeting mit dem CEO von Inter, der u.a. auch im Vorstand der Lega Serie A sitzt, diente außerdem dazu, die gute Zusammenarbeit zwischen den beiden Vereinen zu festigen. Inter und der FC Südtirol haben die Absicht, den engen und ständigen Kontakt aufrecht zu erhalten und auch in Zukunft Themen von gemeinsamem Interesse zu besprechen.
I VERTICI DEL SGG DELLA FIGC IN VISITA ALL’FCS CENTER
Nei giorni scorsi, il Settore Giovanile e Scolastico della Figc di Bolzano ha ospitato Vito Tisci e Vito Di Gioia, rispettivamente presidente e segretario nazionali del comparto federale che si occupa della disciplina e dello sviluppo dell‘attività sportiva e formativa di giovani. L’incontro di lavoro è culminato con la visita all’FCS Center di Maso Ronco. Tisci e Di Gioia, accompagnati dal coordinatore del Settore Giovanile e Scolastico del Comitato Figc di Bolzano Roberto Cortese e dal presidente della Figc-Lnd altoatesina Klaus Schuster sono stati ricevuti dall’Fc Südtirol e hanno potuto visitare il centro tecnico biancorosso insieme al d.s. Paolo Bravo e ad Hannes Fink, giocatore e capitano di lungo corso ed ora nell‘area sport. Il presidente ed il segretario nazionale del Settore Giovanile e Scolastico della Figc hanno avuto modo di apprezzare segreti e peculiarità della spettacolare struttura biancorossa di Maso Ronco.
DIE TECHNISCHE UND SCHULISCHE ABTEILUNG DER FIGC IM FCS CENTER
Anfang November durfte der FC Südtirol Präsident Vito Tisci und Vito Di Gioia, Sekretär der technischen und schulischen Abteilung der FIGC, im Vereinssitz willkommen heißen. Begleitet vom Jugend- und Schulkoordinator des Südtiroler Komitees, Roberto Cortese, und vom Präsidenten der lokalen FIGC-LND, Klaus Schuster, wurden sie von Sportdirektor Paolo Bravo und Hannes Fink durch das FCS Center geführt. Die Verbandsvertreter hatten dabei die Möglichkeit, nicht nur die Infrastrukturen, sondern auch die Arbeitsweise des Südtiroler Proficlubs näher kennenzulernen.